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DELL'
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ANDREA PALLADIO
con
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CORNELIO OURLITT
EDIZIONE ITALIANA
PER CURA
DI
GAETANO VINACCIA
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DI EDIZIONI
SOCIET ITALIANA
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Francesco d
Via
S.
TORr
ARTISTICHE
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Vicenza
Palazzo del Capitano in Vicenza
in
Palazzo Porto Barbarano
Vicenza
Palazzo Valmarana in Vicenza
Palazzo Thiene in Vicenza
Palazzo Porto in Vicenza
Palazzo Trissino dal Velo d'Oro
in Vicenza
Casa Valmarana dal Giardino
in Vicenza
Casa Bernardo Schio in Vicenza
in
Palazzo Adriano Thiene
Vicenza
Casa Palladio in Vicenza
Rotonda presso Vicenza
Palazzo
Chierigati
in
Bagnolo
Villa Pisani in
Villa
Montagnana
Godi Porto in Loneao
Piovene in Lonedo
Villa
Valmarana
Villa Pisani
Villa
in Lisiera
25
Villa
Villa
2829
3031
3233
3435
Caldogno
in
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in
Villa
Malcontenta
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Palazzo Antonini in Udine
D* Villa Saregos in Miega
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Campiglia
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Convento
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Verona
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Carit in Venezia
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nell'
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Villa
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Palazzo in Venezia
Palazzo Trissino in Vicenza
Palazzo Angarano in Vicenza
Bertesina
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Santa
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Vicenza
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Villa
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Angarano presso Bassano
Zeno in Cesalto
Cornaro in Piombino
Mocenigo in Marocco
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Villa
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Marco Thiene in Quinto
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Venezia
Teatro Olimpico in Vicenza
libri di architettura"
Venezia
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la
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la
non molto
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poche biblioteche.
Questa mancanza
EDIZIONE ITALIANA
ALL'
guida
poco
gelosamente in
nascere da
sia
agli studiosi,
mi
fece
IMMORTALI
degli
Andrea
Palladio.
volume
Il
presente
Il
col Palladio,
la
dell' architettura
il
del trattatista
Lo scopo
pubblicazione tedesca.
si
la
non
quello di dare
uno studio
critico
il
dell' architetto
Maestro dopo
secoli trascorsi.
od
si
opere da
lui fatte
Roma,
vede
a lui attribuite,
il
mentre scompare
disegni delle
il
perci tutto
rame gi
illustranti
nostri Autori,
GAETANO VINACCIA
Roma Gennaio
1921
VU
veramente
Palladio una letteratura vasta preziosa, ma
questa non
Si trova alcuna
opera completa in ogni sua
Delle molte questioni, segna?
di
fra
parte.
esiste
Uno
studio profondo
palladiana
si
,,
dopo
lui.
Tra
Nacque
le
il
la
il maggior valore.
da architetto e fu il
alle
propria
Accanto alla sua opera sta quella di Giacomo Leoni, un veneziano che lavor
attivamento pure in Inghilterra, e che si servi nel suo lavoro di una stampa dell'
opera del Palladio annotata dal famoso architetto inglese Inigo Jones che soggiorn
in \lcenza nel 1612, in tempo cio non lontano alla morte del Palladio.
Questo non impedisce che avvengano degli errori come per esempio nel palazzo
Chiericati ove al posto delle mezze colonne di ordine ionico del piano superiore
appaiono dei
pilastri nella
vili
/
)
I
Non
Conferma
da
lui.
his
di ci,
quella di W'illi
leymann
Andrea
di
Gi Bertotti tento
di
Antonio Magrini
Con
il
secoli trascorsi.
Alcune parole sul valore del Palladio. Non si conosce bene l'anno della sua
credono sia il 1518, altri il 1508. Di umili origini, lavor dapprima
come scalpellino. Di suo padre si conosce solo il nome di battesimo. Pare che il
soprannome di Palladio da Pallade Atene gli venisse dato dal poeta Gian Giorgio
il giovanetto.
In ogni caso la scuola del Trissino fu di grande
influenza per lo sviluppo del giovane diligente architetto, poich tanto nei poemi
come nei drammi del Trissino parla lo spirito di imitazione dell' antico, come nella
dominio
nazionale e
nuovamente
in
onore
le
le
commosso
forme
Lo
le
della
spirito
diverse
un
conoscesse
intrinseco legame,
le
leggi di Vitruvio e
da quelle imparasse
a produrre.
il
dell'
Dopo
la
morte
di Trissino,
IX
aiut nella pubblicazione in lingua italiana della celebre antica opera avvenuta nel
1556.
Solo allora lo studio di V^truvio fu iniziato dagli architetti italiani con
grande
Il
severit.
primo viaggio
Roma
Egli
non
il
una
legge, offre
e
misur
il
il
sentimento della
fondamento
dell'
essenza
con Vitruvio
motivo artistico, la
degh archi debbono diventare l'essenza della costruzione e non essere pi il solo
suo ornamento. Nel 1556 Palladio trovasi a Udine per lavorare attivamente alla
costruzione del palazzo Antonini. Da allora cominciano le sue relazioni colla
nobilt di Venezia, per la quale principi a costruire una serie di
la
votiva
alcuni
al
S.
Giorgio Maggiore ed
altri progetti.
rimarchevole
la
gi formati; lo stesso
il
un
effetti pittoreschi.
Nei posti
del culto vi
si
teatro;
pilastri
laterali
si
nenti l'organo.
fornire
Dio
la
il
tempio
Dio
di
fatta
l'osservare la
secondo
le
dello spazio interno. Palladio richiede dagli esaminatori del senso artistico, che
osservi quello
non formato,
ch'egli per
la
vago
nou
si
chiesa
palazzi che
tengono
molto
ai
ventilati.
Nelle parti visibili delle chiese e dei palazzi si sviluppa nel modo pi chiaro la
relazione di Palladio con l'antico. Dall' antichit egli ebbe l'insegnamento delle
proporzioni come legge fondamentale e la considerazione prima della forma princi*
pale dell' arte antica, della costruzione delle colonne, delle trabeazioni e dei
frontoni. La sua mta di ridurre i lavori di costruzione che gli venivano presentati
nella lingua dell' antica Roma inriconoscimente della legge delle forme ivi dominanti.
Ma si pu osservare una cosa, cio che Palladio pot imparare a conoscere, dagli
antichi edifci e per mezzo di Vitruvio, soltanto l'epoca posteriore di Roma. Come
18" che finiva, e del 19" che principiava, presero per migliore l'arte antica
i plastici del
anteriore, quella del Lacoonte, di
cosi Palladio
si
perdette in
XF
Lo scopo
comporre
delle
masse
tempo
Sono fori
dal
della
le
decadenza che
si
,,
La meta del Palladio era di dare ampio sviluppo all' arte dell' ultima antichit
persino nei piccoli lavori: cosi le sue ville non hanno pi le torri e altri mezzi di
difesa caratteristiche delle case signorili dell' antico tempo. La nobilt si sentiva
sicura in una legalit rafforzata dalla potenza. Le case di campagna potevano ser*
virle come luogo di societ festevoli.
Esse dovevano mostrare al paese e ai loro
ospiti la ragguardevolezza del possessore, esse avevano in contrapposto del castello
medioevale, forti lavori rappresentativi. Dignit, grandezza, formavano lo scopo che
si proponeva l'architetto.
Per sforzarsi di raggiungerle egli si presenta una vasta
quantit di locali e di masse. Egli cerca di portare le composizioni in manira sems
plice e facile a comprendersi, il che non vuol dire fornire del pittoresco nell' inten*
zione dell' architetto, fornire un quadro animato per mezzo di profondo cambio
delle forme, delle divisioni prospettiche creando cosi un ricco giuoco di linee, di luce
ed ombra. Cosi fanno le ville fiorentine che s'incastrano nel paesaggio, e che nel
paesaggio sono riflesse. Gli edifici del Palladio sono perpetuamente cosi disegnati
che dominano il paesaggio e il dintorno li ripete: v' un cammino diritto dal Maestro
vicentino ad Andrea Lentre, il grande costruttore di giardini della corte francese.
Non sentimento naturale che parla nelle ville del Palladio, non quel sentimento che
ha il bisogno di espandersi nella natura circostante; invece esso esprime un senso
aristocratico nelle disposizioni, il cui piano serva al concetto che la campagna cir*
costante appartenga alla costruzione.
appare come una massa compiuta alla quale conducono i giardini
dintorni servono di scala alla residenza signorile. La tranquillit e
la grandiosit delle forme, la semplicit del motivo, la forte intonazione per mezzo
delle scale scoperte, la disposizione delle colonne, i frontespizi, l'aumento di queste
Perci
la villa
e le fattorie.
parti oltre
che
si
la signorilit
del possessore,
chiama
la
Rotonda
.abitata
ma non
abitabile", ,,un
monumento
tuna" del suo costruttore, il quale proprio a causa di questa doveva sopportare di essere
privato del piacere che poteva procurarsi di ottenere pi modestia e minima spesa.
Secondo gli studi del Burger, sembra che il mezzanino sia stato incastrato al
piano, solo posteriormente, coli' intenzione di ricavarvi vani abitabili, poich secondo
\ii
Ciocthc ,,lo spazui che si concede nllc scile e ni vestiboli e molto pi grande di quello
che si d alla casa stessa" bastando appena gli spazi abitabili per bisogni di una
villeggiatura di una ragguardevole famiglia. Lo stesso Palladio voleva ottener ci
i
mezzo
e le stanze attigue
la
si
ma
adorna
si
dintorni per
sale in
la festa; ci si
si
riscontra
sente elevati,
Veramente Palladio aveva raggiunto quel che corrispondeva alla fama e alla gioia
suo tempo, secondo simmetria come una esigenza estetica. La costru?
zione su due assi, ordinata simmetricamente; fatta per l'ammirazione pi che per
I
suoi palazzi sono lo stesso.
il bisogno.
Si osserva per esempio la pianta del
pianterreno del palazzo Chierigati: un seguito di vani non abitabili: la loggia, un
grandioso pianerottolo, una loggiascortile e due scale doppie disposte simmetria
camente. Nel piano superiore una sala per le feste, in quasi tutta la parte centrale.
Tutto ci ben adatto all' uso odierno di pubbHco museo. Questa maniera di dispo?
sizione di vani si trova quasi dappertutto in maggiore o minore quantit ed proprio
di un paese che non affatto esente da crudi inverni.
La corte sostituisce la mancante libera campagna, un pezzo sfarzoso la cui
disposizione supera le facciate stesse di patos. Si confrontano questi cortili con
quelli dei palazzi fiorentini del rinascimento anteriore o anche con quelli dei cons
venti di questo tempol
Nel palazzo Strozzi, nel palazzo ducale di Urbino, una soppressione intenzios
naie delle misure pel raggiungimento di un effetto famigliare: nel palazzo Porto*
Barbarano in Vicenza un'ascensione dell' architettura secondo il tipo delle antiche
basiliche con un potente ordine di colonne in opposizione alla parte visibile dei due
piani, unicamente richiesto dal bisogno estetico. Alle parti visibili si applicarono
gli ordini di colonne e di pilastri con maestria, con giuoco libero, essenzialmente
artistica del
ornamentale.
Cosi Palladio un maestro della forma, tipico, riguardo alla libert e alla grandio*
quali eleva le masse e le compartisce, e alla finezza del giuoco di forme
cogli ordini antichi.
Egli lavora per uomini e chiese che vogliono mettere in
sita, colle
XIII
evidenza la loro potenza e la loro posizione sociale con grandiose costruzioni e perci
soddisfano il desiderio dell' architetto di lavorare secondo la sua intenzione.
Non per caso che torna in vigore il sentimento architettonico del Palladio
neir epoca fulgida della corte di Luigi XIV, e che rimane migliorato e rafforzato
dalla nobilt inglese durante il 17" e 18" secolo; e che le chiese di Francia fino al tempo
di Napoleone I rivelano lo spirito palladiano; un arte della rappresentazione esterna,
non della interna necessit, un'arte che si festeggiava con ragione poich cercava
di dare il bello che spesso raggiunse. Ma un arte che lascia sollevare un esame della
bellezza dell' opera architettonica, bellezza non assoluta ma limitata ad uno scopo,
I tempi
richiede per questo una forma rappresentativa. Palladio mori nel 1580.
seguenti lo hanno voluto festeggiare per la sua arte di formale regolarit nell' adem?
pimento dell' insegnamento di Vitruvio. il Maestro delle proporzioni e pratica
l'insegnamento mettendo nelle riproduzioni dei suoi progetti i numeri dei rapporti.
Il che vuol dire che prendendo il piede vicentino come regola fondamentale segn
modulo.
Secondo
il
di simiH leggi
non fu mai
Rinascimento, quando Bramante
mente
spinti indietro,
ridestato
nella
direzione ellenica.
insufficiente.
suoi
arte nei tempi pi recenti divenne per molti nuovamente tipica:
non raggiunsero la sua finezza e grandiosit, rincrudelirono le sue debolezze
con nuove inutilit, mancando loro innanzi tutto quell' indipendenza con la quale
La sua
imitatori
Palladio padroneggi l'antico nelle sue costruzioni. Egli cre, perci, l'espressione
un tempo determinato, di una determinata direzione dello spirito, il compimento
di quel gran pensiero di ridare al popolo italiano il suo passato nazionale, il rianno?
il
di
damente all' impero. Per questo le composizioni del Palladio assurgono in alto.
Chi si attenuto semplicemente alle considerazioni stilistiche e dello sviluppantesi
Palladianismo non ha saputo crear mai delle opere equivalenti a quelle di Palladio.
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(DALL' EDIZIONE:
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