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CROCETTA
MONTANTE
ROMA
COSTRUZIONI
SCIASCIA ROBERTO MARINO RIVISTA CENTONOVE
L'AFFARE DEI RIFIUTI PER CONFINDUSTRIA
Direte: e le societ di rating che fanno? Fanno finta di non vedere. Ragazzi:
non che si pu andare nella capitale mondiale della mafia e dire: questa
Regione un disastro, ha 3 miliardi di entrate di dubbia esigibilit. No, questo
affronto alla Sicilia non si fa. E in questo scenario da Regione fallita che arriva
la notizia dellinchiesta della magistratura di Messina sul presidente Crocetta.
Una storia brutta. Una vicenda che prende spunto da un esposto-denuncia, che
risale al dicembre del 2012, indirizzato all'allora Procuratore nazionale
Antimafia, Piero Grasso, oggi presidente del Senato, eletto nelle file del PD, lo
stesso Partito del governatore Crocetta. Lesposto firmato dall'ingegnere
Roberto Sciascia, originario di Porto Empedocle, piccolo centro a un tiro di
schioppo da Agrigento.
Lingegnere Sciascia stato, per anni, delegato alla gestione dell'ufficio
Ecologia del Comune di Gela. Posto che ha lasciato, a quanto pare
volontariamente, nel giugno del 2011. Che centra Gela? Centra, perch
Crocetta stato, per sette anni Sindaco di Gela. L'ingegnere Sciascia racconta i
retroscena "dell'attacco sferrato nel maggio del 2009 al magistrato etneo Carlo
Caponcello, in predicato per una nomina alla Dda Nazionale, 'nemico' giurato
del magistrato Nicol Marino". Nell'inchiesta si racconta che Marino, che oggi fa
parte, in qualit di assessore, del Governo regionale di Crocetta, da magistrato
in forza alla Dda di Caltanissetta, aveva effettuato indagini proprio sul periodo
in cui l'attuale governatore dell'Isola era Sindaco di Gela. Strani questi intrecci,
no? Nell'inchiesta si racconta che l'allora primo cittadino di Gela utilizzava
cinque telefoni cellulari per non essere intercettato. Leggiamo nellinchiesta
pubblicata dal settimanale Centonove: Roberto Sciascia ha indicato tutti gli
investigatori che hanno svolto un ruolo nelle indagini a carico di Crocetta: il
capo della sezione anticrimine di Caltanissetta, Giovanni Giudice, cui Crocetta
avrebbe chiesto la cortesia di arrestare 'almeno per un giorno' un
politicoingegnere, col quale era entrato in contrasti politici; il maresciallo
delegato alle indagini su Crocetta dal Pm Marino, Nicola Bulone; il comandante
della stazione dei carabinieri di Gela, Pasquale Saccone, che aveva coordinato
l' inchiesta sulla discarica e su tutti i risvolti che avrebbero determinato un
'danno erariale' stimato in 14 milioni di euro, del quale Sciascia ha fatto una
documentata denuncia alla Corte dei Conti regionale". Come potete leggere,
torna la storia delle discariche. In questo caso, di una discarica. In pratica, gli
affari che ruotano attorno ai rifiuti.
L'allora Sindaco di Gela, Crocetta, stando al racconto dell'ingegnere Sciascia,
interviene per difendere un gruppo di societ. "E fa modificare - leggiamo
sempre nell'inchiesta di Centonove - il bando che prevede la categoria 6,
requisito obbligatorio per la raccolta differenziata, espressamente previsto dal
decreto Ronchi". Con questo passaggio viene meno l'obbligo di iscrizione
allAlbo nazionale gestori rifiuti.
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http://livesicilia.it/2013/11/26/crocetta-guerra-dossiersciascia_408097/
http://www.cicerostudiolegale.it/rassegna-stampa/crocetta-emarino-indagati-a-messina/
L'AFFARE DEI RIFIUTI PER CONFINDUSTRIA
senza bilancio 2013 perch senza soldi. Tanto che gli stessi Comuni non
pagano i dipendenti pubblici, chi da un mese, chi da due mesi, chi da tre mesi.
Allo sfascio dei Comuni si somma lo sfascio della Regione che, ormai, anche se
ancora non lammette, sta per licenziare circa 80 mila precari. S, avete letto
bene: 80 mila! E non ha nemmeno i soldi per pagare i 24 mila operai della
Forestale. Disastri su disastri. E non ha i soldi per costituire un Fondi rischi
per fronteggiare 3 miliardi - s, avete letto bene: 3 miliardi di euro - di entrate
fittizie iscritte in bilancio.
Direte: e le societ di rating che fanno? Fanno finta di non vedere. Ragazzi:
non che si pu andare nella capitale mondiale della mafia e dire: questa
Regione un disastro, ha 3 miliardi di entrate di dubbia esigibilit. No, questo
affronto alla Sicilia non si fa. E in questo scenario da Regione fallita che arriva
la notizia dellinchiesta della magistratura di Messina sul presidente Crocetta.
Una storia brutta. Una vicenda che prende spunto da un esposto-denuncia, che
risale al dicembre del 2012, indirizzato all'allora Procuratore nazionale
Antimafia, Piero Grasso, oggi presidente del Senato, eletto nelle file del PD, lo
stesso Partito del governatore Crocetta. Lesposto firmato dall'ingegnere
Roberto Sciascia, originario di Porto Empedocle, piccolo centro a un tiro di
schioppo da Agrigento.
Lingegnere Sciascia stato, per anni, delegato alla gestione dell'ufficio
Ecologia del Comune di Gela. Posto che ha lasciato, a quanto pare
volontariamente, nel giugno del 2011. Che centra Gela? Centra, perch
Crocetta stato, per sette anni Sindaco di Gela. L'ingegnere Sciascia racconta i
retroscena "dell'attacco sferrato nel maggio del 2009 al magistrato etneo Carlo
Caponcello, in predicato per una nomina alla Dda Nazionale, 'nemico' giurato
del magistrato Nicol Marino". Nell'inchiesta si racconta che Marino, che oggi fa
parte, in qualit di assessore, del Governo regionale di Crocetta, da magistrato
in forza alla Dda di Caltanissetta, aveva effettuato indagini proprio sul periodo
in cui l'attuale governatore dell'Isola era Sindaco di Gela. Strani questi intrecci,
no? Nell'inchiesta si racconta che l'allora primo cittadino di Gela utilizzava
cinque telefoni cellulari per non essere intercettato. Leggiamo nellinchiesta
pubblicata dal settimanale Centonove: Roberto Sciascia ha indicato tutti gli
investigatori che hanno svolto un ruolo nelle indagini a carico di Crocetta: il
capo della sezione anticrimine di Caltanissetta, Giovanni Giudice, cui Crocetta
avrebbe chiesto la cortesia di arrestare 'almeno per un giorno' un
politicoingegnere, col quale era entrato in contrasti politici; il maresciallo
delegato alle indagini su Crocetta dal Pm Marino, Nicola Bulone; il comandante
della stazione dei carabinieri di Gela, Pasquale Saccone, che aveva coordinato
l' inchiesta sulla discarica e su tutti i risvolti che avrebbero determinato un
'danno erariale' stimato in 14 milioni di euro, del quale Sciascia ha fatto una
documentata denuncia alla Corte dei Conti regionale". Come potete leggere,
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torna la storia delle discariche. In questo caso, di una discarica. In pratica, gli
affari che ruotano attorno ai rifiuti.
L'allora Sindaco di Gela, Crocetta, stando al racconto dell'ingegnere Sciascia,
interviene per difendere un gruppo di societ. "E fa modificare - leggiamo
sempre nell'inchiesta di Centonove - il bando che prevede la categoria 6,
requisito obbligatorio per la raccolta differenziata, espressamente previsto dal
decreto Ronchi". Con questo passaggio viene meno l'obbligo di iscrizione
allAlbo nazionale gestori rifiuti.
Morale: la gara viene aggiudicata a un consorzio di imprese, capeggiato dalla
Cosiam, oggi Econet Srl. Il battagliero ingegnere del Comune di Gela elenca
tutte le anomalie dell'appalto. E chiede una commissione consiliare d'inchiesta.
La commissione consiliare esamina a gli atti e arriva a conclusioni non certo
benevole verso l'amministrazione comunale di Crocetta. C' una "censura per
linefficacia delle scelte politico-amministrative e la scelta, apparentemente
poco oculata, di dirigenti non di ruolo chiamati dal Sindaco a dirigere delicati
settori della vita amministrativa del Comune di Gela, con tutte le conseguenti
storture". Sulla vicenda si attende, adesso, la conferma dellinchiesta penale su
Crocetta. La magistratura deve dire se indagato o no. Direte: ma con tutto
quello che ha detto lingegnere Sciascia come fa il governatore Crocetta a non
essere indagato? A meno che lingegnere Sciascia non si sia inventato tutto. Si
inventato lappalto milionario aggiudicato al consorzio di imprese, capeggiato
dalla Cosiam, oggi Econet Srl? E un ingegnere direbbe una cosa cos grave
senza esserne certo? Anche la commissione del Comune di Gela avrebbe detto
cose false? La verit che, questa volta, un Professionista dellAntimafia
stato scoperto. La Giustizia italiana far il suo corso? O la vicenda verr
insabbiata? Ah, dimenticavamo: nel settore dei rifiuti, oltre agli interessi di
personaggi legati a Confindustria Sicilia, ci sono anche gli interessi della mafia.
Questo da sempre. ---La settimana scorsa Catanzaro stato audito dalla commissione regionale
antimafia che da settimane ha avviato una ricognizione sulla gestione dei rifiuti
in Sicilia per accertare eventuali responsabilit amministrative nella gestione
delle discariche. Catanzato da quanto si apprende ha spiegato che la sua
societ pratica il prezzo pi basso.
Ultima modifica ilVenerd, 31 Ottobre 2014 08:25
http://www.lurlo.info/vecchiosito/index.php/rubriche/inchieste/item/1042-l-affare-dei-rifiuti-per-confindustria
HTTP://NUOVAISOLADELLEFEMMINE.BLOGSPOT.IT/2014/12/BLOGPOST.HTML
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Nei mesi scorsi, in occasione della formazione del terzo governo regionale di
Rosario Crocetta, un magistrato presso la Procura della Repubblica di Palermo,
Vania Contraffatto, stata chiamata, in qualit di assessore, ad occuparsi di
rifiuti. Sin dalle prime battute lassessore annunciava una svolta nella gestione di
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ordinario
dei
rifiuti,
piano
previsto
la gestione del
ciclo
della valorizzazione
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Seconda criticit. E pubblicato sul sito web del dipartimento Regionale dei
Rifiuti - scrive il docente universitario - un Piano di gestione di rifiuti urbani di
rango amministrativo emergenziale e relativo ai soli urbani senza Piano delle
bonifiche,
Piano
dei
rifiuti
speciali
speciali
pericolosi.
(http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStruttur
aRegionale/PIR_AssEnergia/PIR_Dipartimentodellacquaedeirifiuti/PIR_Piano
GestioneIntegratadeiRifiuti/Piano_di_gestione_03_07_2012.pdf
Questo
Piano emergenziale non stato mai emanato dal Commissario delegato e non
mai stato pubblicato in GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione
Siciliana), procedure queste indispensabili per poter sostituire nellemanazione
del Piano, un organo costituzionale come la Regione e rendere pubblica, e
quindi, anche impugnabile, la vigenza di questo strumento. In pratica, siamo
davanti a una violazione di legge. Con metodi proditori si impedisce ai
cittadini di impugnare questo Piano davanti a un giudice.
Terza criticit. Circa duecento Piani di Raccolta Comunali - osserva
ancora il professore Angelini - sono stati presentati e approvati dal dipartimento
dei Rifiuti (il riferimento al dipartimento regionale dei Rifiuti ndr) senza avere
i requisiti stabiliti dalla legge regionale n. 3 del 2013. La stragrande
maggioranza delle 18 SRR, non hanno emanato il Piano di gestione dambito, al
quale dovevano attenersi gli ARO, per la redazione dei Piani di raccolta per una
gestione unitaria e integrata (lARO unistituzione giuridica non
prevista
dalla
legge
introdotta
surrettiziamente amministrativamente).
Vania Contraffatto
oneri pro-quota dei Comuni per la partecipazione obbligatoria alle SRR; c) oneri
pro-quota del debito delle Societ dambito in liquidazione di cui i Comuni sono
soci (il riferimento agli ATO rifiuti). Queste tre voci concorrono a stabilire il
costo complessivo su cui il Comune dovr stabilire la TARSU/TIA/TARI, a cui va
aggiunto il successivo quanto previsto dal DL 78/2015, vedi punto 10.
I Comuni, insomma, non hanno fatto chiarezza. E la Regione siciliana ancora
meno chiara dei Comuni. Peccato che questa mancanza di chiarezza riguardi il
calcolo della TARI, la Tassa sullimmondizia che, in Sicilia, in media, tra le pi
alte dItalia! Poi il professore Angelini ci dice che, da ventanni, la realizzazione
degli impianti pubblici per la gestione dei rifiuti sono bloccati: e infatti in Sicilia,
come gi ricordato, si va avanti con le discariche private e con una risibile
percentuale di raccolta differenziata (chiss perch: magari c di mezzo la
mafia? ma va!).
Quarta criticit. Il sistema pubblico bloccato - da due decenni - per la
realizzazione degli impianti pubblici necessari alla gestione dei rifiuti e le
richieste di autorizzazione dei privati, il sistema autorizzatorio non risponde, con
le sole eccezioni raccontate dalla cronaca giudiziaria.
Per ci che riguarda le autorizzazioni per avviare gli impianti, insomma, Angelini
accenna alla cronaca giudiziaria: chiarissimo il riferimento a uninchiesta che
coinvolge i titolari di discariche private e dipendenti pubblici che intascavano
tangenti in cambio di autorizzazioni.
Quinta criticit. Il 90% circa dei rifiuti finisce in discarica", per la precisione, in
discariche
"per
lo
pi
non
conformi
alla
legge",
che "vengono
intervengono
leuroparlamentare
del
Europea
con
una
interrogazione
urgente
di
avviare
http://www.lavocedinewyork.com/Rifiuti-in-Sicilia-Angelini-Un-comitato-d-affarisi-e-spartito-incarichi-e-consulenze-/d/13260/
IL
g) adottano per quanto di competenza disposizioni per la tutela igienicosanitaria nella gestione dei rifiuti;
h) provvedono allabbattimento delle barriere architettoniche nel conferimento
dei rifiuti;
i) esercitano le funzioni atte a garantire la raccolta delle diverse frazioni di
rifiuti urbani e prescrivono le disposizioni per la corretta gestione dei rifiuti
urbani pericolosi e dei rifiuti cimiteriali;
j) emanano le ordinanze per lottimizzazione delle forme di conferimento,
raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio e la relativa fissazione di
obiettivi di qualit;
k) regolamentano, per quantit e qualit, i rifiuti speciali non pericolosi
assimilabili ai rifiuti urbani ai fini della raccolta e dello smaltimento sulla base
dei criteri fissati dalle norme vigenti, ove non disciplinati dalla Regione;
l) prevedono, di concerto con la Regione, le province e le S.R.R., allinterno
degli strumenti di pianificazione urbanistica, le infrastrutture e la logistica
necessaria per la raccolta differenziata, anche per la separazione secco umido,
e per lo smaltimento, riciclo e riuso dei rifiuti;
m) promuovono attivit educative, formative e di comunicazione ambientale a
sostegno della raccolta differenziata; a tal fine possono stipulare accordi e
convenzioni con altri comuni per ottimizzare la stessa raccolta differenziata nel
contenimento dei costi e nella tutela ambientale;
n) verificano lo stato di attuazione della raccolta differenziata e la qualit del
servizio erogato dal soggetto gestore anche attraverso un comitato
indipendente costituito da rappresentanti delle associazioni ambientaliste, dei
consumatori e di comitati civici. 2-bis. I comuni che hanno avviato la raccolta
differenziata porta a porta utilizzando forza lavoro del servizio civico sono
autorizzati a proseguire utilizzando contributi per il sostegno al reddito.
3. I comuni rappresentanti almeno il dieci per cento delle quote di
partecipazione alla S.R.R. possono promuovere la valutazione, da parte
dellAssessorato regionale dellenergia e dei rifiuti, dei costi stimati nel piano
dambito per lespletamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti.
LAssessorato medesimo assume le proprie determinazioni entro sessanta
giorni dalla richiesta, prorogabili una sola volta per ulteriori sessanta giorni,
ove necessario per esigenze istruttorie. Trascorsi i predetti termini, i costi del
servizio si intendono definitivamente assentiti, fatta salva la facolt di
impugnazione per le singole amministrazioni comunali.
4. Il sindaco adotta le ordinanze di cui agli articoli 191 e 192 del decreto
legislativo 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, per tutti gli
interventi che ricadano nellambito del territorio comunale. 5. Nellambito del
proprio territorio, ciascun comune esercita il controllo sulla qualit e
leconomicit del servizio espletato per la gestione integrata dei rifiuti,
attivando, di concerto con la S.R.R. e con il gestore del servizio, tutte le misure
necessarie ad assicurare lefficienza e lefficacia del servizio e lequilibrio
economico e finanziario della gestione..
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3. La S.R.R. tenuta alla trasmissione dei dati relativi alla gestione dei rifiuti
con le modalit indicate dalla Regione nonch a fornire alla Regione ed alla
provincia tutte le informazioni da esse richieste.
4. La S.R.R. attua attivit di informazione e sensibilizzazione degli utenti
funzionali ai tipi di raccolta attivati, in relazione alle modalit di gestione dei
rifiuti ed agli impianti di recupero e smaltimento in esercizio nel proprio
territorio.
5. Qualora nel piano regionale di gestione dei rifiuti siano previsti attivit ed
impianti commisurati a bacini di utenza che coinvolgano pi ATO, le relative
S.R.R. possono concludere accordi per la programmazione, lorganizzazione, la
realizzazione e la gestione degli stessi..
Nota allart. 1, comma 4: Larticolo 15 della legge regionale 8 aprile 2010, n. 9,
recante Gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati., per effetto
delle modifiche apportate dal comma che si annota, risulta il seguente:
Disciplina dellaffidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti.
1. Fatta salva la disciplina transitoria di cui allarticolo 19, il servizio di gestione
integrata dei rifiuti affidato dalle S.R.R. in nome e per conto dei comuni
consorziati, secondo le modalit previste dallarticolo 202 del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e secondo quanto stabilito dalla normativa
comunitaria. Le stesse societ, avvalendosi dellUfficio regionale per
lespletamento di gare per lappalto di lavori pubblici, possono individuare, sulla
base del piano dambito e nel rispetto dellarticolo 23-bis del decreto legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito con modifiche dalla legge 6 agosto 2008, n.
133 e successive modifiche ed integrazioni, il soggetto incaricato di svolgere la
gestione del servizio per i comuni consorziati, stipulando e sottoscrivendo con
lo stesso un contratto normativo che disciplina le modalit di affidamento, di
sospensione e di risoluzione ad opera dei singoli comuni della parte di servizio
relativa al territorio dei comuni stessi. La stipula e la sottoscrizione del
contratto dappalto relativo ai singoli comuni compresi nella S.R.R. hanno luogo
fra lappaltatore e la singola amministrazione comunale, che provvede
direttamente al pagamento delle prestazioni ricevute e verifica lesatto
adempimento del contratto.
1 bis. Nei casi previsti dal comma 2 ter dellarticolo 5 resta fermo che la stipula
e la sottoscrizione del contratto dappalto relativo ai singoli comuni hanno
luogo fra lappaltatore e la singola amministrazione comunale, che provvede
direttamente al pagamento delle prestazioni ricevute e verifica lesatto
adempimento del contratto.
1 ter. In sede di affidamento del servizio mediante procedura di evidenza
pubblica, trova applicazione quanto previsto dal comma 2 dellarticolo 3 bis del
decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 convertito con modificazioni dalla legge
14 settembre 2011, n. 148.
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4. Nel caso in cui, per effetto della modifica degli Ambiti territoriali ottimali e
della costituzione delle S.R.R., il servizio di gestione integrata dei rifiuti si
svolga per una parte del territorio mediante affidamento esterno a soggetti
imprenditoriali e per la rimanente parte mediante gestione diretta, la durata di
questultima non pu eccedere la durata dellappalto esterno. Resta ferma la
facolt della S.R.R. di affidare, anche prima di tale scadenza, la gestione del
servizio allappaltatore individuato ai sensi dellarticolo 15.
5. Nel caso in cui per effetto della modifica degli ambiti territoriali ottimali e
della costituzione delle S.R.R., il servizio di gestione integrata dei rifiuti si
svolga mediante affidamento esterno a soggetti imprenditoriali diversi, il
subentro del gestore individuato ai sensi dellarticolo 15, ha luogo alla
scadenza dei singoli contratti la cui durata pu essere prolungata solo nei casi
consentiti dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e successive modifiche
e integrazioni.
6. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
legge, lAssessorato regionale dellenergia e dei servizi di pubblica utilit, con la
partecipazione delle organizzazioni associative dei comuni e delle province,
individua il personale addetto fra quello gi in servizio presso le
societ o i consorzi dambito e proveniente dai comuni, dalle province
o dalla regione.
7. Sulla base dei criteri concertati fra lamministrazione regionale, le
associazioni di rappresentanza degli enti locali e le organizzazioni sindacali, le
S.R.R. integrano le previsioni di cui al comma 6 individuando il rimanente
personale fra i dipendenti gi in servizio al 31 dicembre 2009 presso:
a) le societ dambito;
b) i consorzi dambito;
c) le societ utilizzate per la gestione del servizio ed al cui capitale sociale
partecipino gli enti locali o le societ o i consorzi dambito per una percentuale
non inferiore al novanta per cento. Per i dipendenti gi inquadrati nei
profili operativi destinati al servizio di gestione integrata dei rifiuti,
lassunzione ha luogo, in ogni S.R.R., previa risoluzione del precedente
rapporto di lavoro, a parit di condizioni giuridiche ed economiche
applicate a tale data e per mansioni coerenti al profilo di
inquadramento, con espresso divieto di adibi zione a mansioni
superiori. I rimanenti dipendenti sono inquadrati, previa risoluzione del
precedente rapporto di lavoro, assicurando che, in ogni singola S.R.R., il
rapporto fra profili operativi destinati al servizio di gestione integrata dei rifiuti
e rimanenti profili professionali non sia inferiore al novanta per cento.
Lassunzione e/o gli inquadramenti hanno luogo a condizione che loriginario
rapporto di lavoro dipendente o le progressioni di carriera siano stati costituiti
o realizzate nel rispetto della normativa di riferimento, ed in particolare,
dellarticolo 45 della legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2, e dellarticolo 61
della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, o in forza di pronuncia
giurisdizionale che abbia acquisito efficacia di cosa giudicata o a seguito di
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http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/06152dl3.htm#177
LEGGE 8 APRILE 2010, N. 9. GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI E BONIFICA
DEI SITI INQUINARI
generare una filiera industriale del riciclo e del recupero che possa contare su
un flusso certo di materia per qualit e quantit.
3. Il piano di cui al comma 1 fissa gli obiettivi inerenti ai livelli di raccolta
differenziata, indicando altres le categorie merceologiche dei rifiuti prodotti.
Costituiscono parte integrante del piano il programma regionale per la
riduzione dei rifiuti biodegradabili (RUB) di cui al decre to legislativo 13
gennaio 2003, n. 36 (Attuazione della direttiva n. 1999/31/CE relativa alle
discariche di rifiuti), il programma per la gestione degli apparecchi contenenti
PCB di cui allarticolo 4 del decreto legislativo 22 maggio 1999, n. 209 e
successive modifiche e integrazioni (Attuazione della direttiva n. 96/59/CE
relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili) nonch i
piani per la bonifica delle aree inquinate di cui allarticolo 199, comma 5, del
decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni, ed altres
il piano per la bonifica ed il ripristino delle aree inquinate.
4. Il piano regionale di gestione dei rifiuti:
a) definisce le modalit per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta
differenziata e di recupero di materia, al netto degli scarti dei processi di
riciclaggio, per ognuno degli ambiti territoriali ottimali, attraverso
lelaborazione di un documento di indirizzo denominato Linee-guida operative
sulla raccolta differenziata in grado di supportare e guidare gli enti attuatori
nella progettazione di dettaglio ed ottimizzazione dei sistemi di raccolta
differenziata, privilegiando la raccolta domiciliare integrata, per il
raggiungimento dei livelli minimi cos fissati:
1) anno 2010: R.d. 20 per cento, recupero materia 15 per cento;
2) anno 2012: R.d. 40 per cento, recupero materia 30 per cento;
3) anno 2015: R.d. 65 per cento, recupero materia 50 per cento;
b) definisce le modalit per laccertamento, da parte di ogni S.R.R., della
tipologia, delle quantit e dellorigine dei rifiuti da recuperare o da smaltire,
allinterno dellATO di riferimento, anche mediante un sistema che consenta di
rilevare gli effetti progressivi della implementazione dei sistemi di raccolta
differenziata, mediante analisi del rifiuto urbano residuo (RUR) che diano
informazioni sulla composizione dello stesso;
c) fissa i criteri per la classificazione dei materiali presenti nel RUR, non
riciclabili n altrimenti recuperabili, in ordine di importanza (ponderale e di
pericolosit) al fine di impostare politiche e pratiche locali per la riduzione della
immissione al consumo di tali materiali;
d) definisce le modalit attraverso cui assicurare la gestione integrata dei rifiuti
urbani non pericolosi allinterno degli ATO;
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http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g10-18/g10-18.pdf
RIFIUTI SICILIA L.R. N. 3 2013 MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8
APRILE 2010 9 GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI
REGIONE SICILIANA
L'ASSEMBLEA REGIONALE
Ha approvato
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
Promulga la seguente legge:
Art. 1
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affidamento
del
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di
osservarla
di
farla osservare
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/04/20/13R00137/s3
I RIFIUTI IN SICILIA COSTI IL PERSONALE TRIBUTI AFFARI
TERMOVALORIZZATORI
http://isolapulita.blogspot.it/2007/02/da-il-manifesto-del-18-febbraio2007.html
http://isolapulita.blogspot.it/2007/06/httpwww.html
http://isolapulita.blogspot.it/2008/01/la-casta-di-isola-delle-femmineabbiate.html
http://isolapulita.blogspot.it/2015/05/blog-post_14.html
http://isolapulita.blogspot.it/2015/06/blog-post_13.html
http://isolapulita.blogspot.it/2015/08/rifiuti-gli-inceneritori-del-governo.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/01/termovalorizzatori-insicilia-gli.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2009/08/blog-post.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2010/05/lombardo-ecco-i-nemicidel-cambiamento.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2010/05/il-caso-genchipellerito.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2010/10/il-nuovo-piano-rifiutiregione-sicilia.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2011/06/la-qualita-dellaria-insicilia-sotto.html
https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1460310599868878364#allposts/
postNum=572
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/04/m5s-gestione-rifiutidirigente.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/04/blog-post_17.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/12/blog-post.html
http://isoladellefemminerifiutiamoirifiuti.blogspot.it/2015/08/gli.html
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