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DI TRENTO
Dipartimento Istruzione
DOCUMENTI
2009 I 2010
Automiglioramento
dei processi attraverso
lIndex per linclusione
Antonia Dallap
Dipartimento Istruzione, Provincia Autonoma di Trento
Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza
non italiana e con bisogni educativi speciali
In Gran Bretagna i LEA sono enti locali che costituiscono il punto di riferimento per le
politiche educative e godono di unampia autonomia rispetto allinvestimento delle risorse e
allassunzione del personale delle scuole.
Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
NellIndex il concetto diostacoli allapprendimento e alla partecipazione viene proposto come ampliamento del concetto di BES, introducendo un
nuovo e pi adeguato linguaggio che aiuti a parlare delle differenze evitando
di chiuderle precocemente in codici linguistici e sigle che rischiano spesso di
diventare autoreferenziali.
Questo allargamento dellorizzonte pu favorire la possibilit di prevenire
quelle forme di Bisogno educativo speciale che originano o si aggravano per
linfluenza sfavorevole di barriere relazionali e/o didattiche. Si utilizza il concetto di ostacoli allapprendimento e alla partecipazione invece di BES per
parlare delle difficolt che gli studenti si trovano ad affrontare facendo riferimento al modello sociale delle difficolt di apprendimento e della disabilit.
Tale modello non interpreta le difficolt come problema derivante dal deficit
del singolo studente, ma come possibili ostacoli presenti nel contesto educativo
o nellinterazione degli studenti con il contesto, ossia con le persone, le regole,
le culture e le caratteristiche socioeconomiche che influenzano le loro storie
personali. Se vero che le scuole possono poco o nulla per superare la disabilit individuale, possono per ridurre in modo considerevole le situazioni di
handicap prodotte da atteggiamenti, azioni e ostacoli istituzionali.
Per ridurre al minimo gli ostacoli necessario mobilitare le risorse della scuola e della comunit, risorse intese come potenzialit presenti in ogni
ambito della vita scolastica, negli studenti, nelle famiglie, nei docenti, nella
cultura della scuola, nelle politiche gestionali e nelle pratiche.
Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
A sua volta ogni sezione declinata in diversi indicatori (da 5 a 11) che
rappresentano il livello
Tempi
*La complessit degli istituti un elemento che stato introdotto dallArea BES del Servizio Sviluppo ed
Innovazione della Provincia di Trento, nella definizione del calcolo per le risorse dellorganico di sostegno.
calcolato tenendo conto di alcuni parametri:
numero di studenti con certificazione Legge 104/95 e loro grado di compromissione (Lieve - Medio Grave)
numero di studenti con DSA
numero studenti con disagio e/o svantaggio
numero studenti seguiti dai servizi sociali
numero studenti stranieri di recente immigrazione
numero scuole presenti nellistituto
Ad ogni parametro attribuito un punteggio, la somma totale definisce il grado di complessit dellistituto.
Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
10
Concordo
Concordo
abbastanza
Non sono
daccordo
Necessito
di pi
informazioni
11
Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Insegnante di sostegno
Concordo
Concordo
abbastanza
12
Non sono
daccordo
Necessito
di pi
informazioni
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
I.P.S.S.C.T. L. BATTISTI
materiale per i docenti
Assistente educatore/facilitatore
Concordo
Concordo
abbastanza
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Non sono
daccordo
Non ho
informazioni
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Rappresentante di classe
16
Qualche
volta
No
Manco di
informazioni
21. Gli studenti con dicolt trovano sostegno e aiuto anche nei compagni di
classe
22. La scuola mette a disposizione le risorse necessarie per sostenere il percorso scolastico di tutti
23. Gli ostacoli allapprendimento di alcuni alunni vengono utilizzati come
stimoli su cui occorre progettare nuovi percorsi
24. Gli alunni vengono preparati e responsabilizzati opportunamente per accogliere il compagno in dicolt
Che cambiamenti vorresti avvenissero nella scuola?
Rappresentante di classe
Qualche
volta
No
Manco di
informazioni
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
I.P.S.S.C.T. L. BATTISTI
materiale per le famiglie
Rappresentante di classe
18
Qualche
volta
No
Manco di
informazioni
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Sono maschio
Sono femmina
20
Qualche
volta
No
Sono maschio
Sono femmina
Qualche
volta
No
21
Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
I.P.S.S.C.T. L. BATTISTI
materiali per gli studenti
La mia scuola secondaria
22
Qualche
volta
No
23
Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
ritenuta particolarmente utile per individuare gli ostacoli e le risorse per lapprendimento e la partecipazione. Negli Istituti Comprensivi lattivit di analisi
e di confronto tra gli studenti, stata inserita nella progettazione didattica in
particolare allinterno del curricolo di educazione alla cittadinanza. I questionari sono risultati utili come strumento per avviare con gli studenti stessi una
discussione sullinclusione.
NellI.S. la raccolta dati si limitata solamente agli studenti dei due Consigli di classe coinvolti.
Soggetti coinvolti
I.C. Trento 1
28 docenti
21 genitori
140 studenti
I.C. Lavis
I.P.S.S.C.T. L. Battisti
25 docenti
17 genitori
168 studenti
16 docenti
13 genitori
34 studenti
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Docenti secondaria
1. Esiste una politica generale sul sostegno
chiara a tutti i membri della scuola
2. Tutte le iniziative sono coordinate in modo
da inserirsi nel programma per linclusione
- quali studenti con PEP
- progettazione PEP su modelli comuni
- laboratorio e programma di classe
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Famiglie
I questionari per le famiglie sono stati somministrati in un incontro della
Consulta: per individuare le priorit i genitori presenti hanno discusso le giustificazioni a sostegno, confrontandosi in maniera aperta su temi che difficilmente vengono esplorati allinterno degli organi collegiali.
Le priorit individuate sono state inoltrate al gruppo di coordinamento e
anche al Consiglio dellIstituzione scolastica.
Priorit individuate nellI.C. Trento 1
Le dicolt comportamentali degli studenti sono arontate progettando interventi di miglioramento delle attivit in classe.
Abbassare allinterno delle classi gli aspetti di competitivit fra gli alunni, incentivare la
cooperazione e il mutuo aiuto.
La scuola tiene progetta situazioni didattiche e formative per sostenere la scarsa motivazione.
Proposte didattiche per migliorare la capacit espressiva, superando il solo aspetto verbale.
Creare maggiori spazi di condivisione delle esperienza diverse tra studenti, utilizzando
anche il veicolo delle lingue straniere.
La scuola cerca di ridurre al minimo gli interventi di recupero fuori dalla classe per gli studenti
con dicolt.
Corsi di formazione/sensibilizzazione per docenti sullo stesso tema a anche per la gestione
delle classi complesse.
La scuola si impegna a valorizzare i punti di forza di ogni alunno.
Individuare uno spazio dove tutti i ragazzi possano sentirsi coinvolti, non solo per gli studenti con dicolt, ma anche per tutti. Spazio di ascolto e di protagonismo senza intervento psicologi o terapeuti ma con relazione pi intensa tra docenti e insegnanti.
Gli alunni vengono preparati e responsabilizzati opportunamente per accogliere il compagno
in dicolt.
Proposte di sensibilizzazione dei ragazzi sul tema dellaccettazione e della diversit.
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Studenti
I questionari degli studenti sono stati proposti con lo scopo di attivare una
riflessione e una confronto sul tema dellinclusione. Lanalisi delle priorit
stata fatta in modo separato e in un secondo momento sono stati comunicati
ai docenti delle classi coinvolte i risultati. I risultati sono stati interpretati come
ostacoli allapprendimento e alla partecipazione e come punti di forza.
I docenti stessi hanno utilizzato le risposte emerse per una riflessione sul
clima della classe e i possibili sviluppi di un processo inclusivo allinterno del
gruppo classe e/o allinterno della comunit scolastica.
Interessante lesperienza dellIC Trento 2 che ha visto il coinvolgimento
del Comitato degli studenti, formato da 2 rappresentanti per ogni classe della
scuola media. A seguito dellanalisi dei risultati gli studenti assieme al loro
docente coordinatore hanno individuato degli elementi di cambiamento da
proporre alla Dirigente scolastica. Tale proposte sono state presentate in un
incontro a cui erano presenti anche rappresentanti della consulta dei genitori,
rappresentanti dei docenti e la dirigente.
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Punti di forza
il lavoro di gruppo
i compagni di classe
le attivit sportive
i laboratori
il lavoro di gruppo
i compagni di classe
gruppo
i laboratori
i compagni di classe
le attivit extrascolastiche e sportive
lo spazio biblioteca
laiuto dei docenti
Punti di forza
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Ostacoli allapprendimento
e alla partecipazione
lo spazio delle aule troppo limitato
lo scarso approfondimento pratico nelle
discipline
la mancanza di uno spazio per i fumatori
la discrezionalit dei docenti nelle punizioni
Punti di forza
poter contare sui compagni di classe
il clima di accoglienze che si respira
latteggiamento di rispetto verso gli studenti disabili
Lapertura della scuola a tutte le ore
Le attivit nei laboratori
Lo spazio bar/ristoro
Le attivit informatiche
La disponibilit allascolto dei docenti
Questa fase ha richiesto di stabilire con i gruppi dei docenti alcuni incontri focalizzati sulle specifiche tematiche emerse. Quindi in ogni istituto e per
ogni singolo gruppo di docenti, sono stati programmati tre incontri di due ore
ciascuno.
Il gruppo dei docenti diventato cos un team di progettazione individuando nellelenco delle priorit i criteri di fattibilit e di importanza.
Ci ha richiesto che ogni priorit venisse esaminata nel dettaglio, valutando quali investimenti richiedeva in termini di tempo, risorse e persone coinvolte. Il criterio utilizzato nella scelta del progetto per lo sviluppo stata la
sua fattibilit concreta e la possibilit di raccordarlo con la presente progettazione della scuola e/o della classe. Questo per non individuare obiettivi poco
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Tempi scuola, orari degli alunni, orari degli insegnanti (compresenze, flessibilit, classi aperte, laboratori,
verticalit), formazione delle classi, continuit, coordinamento BES, servizi e altre attivit oerte dalla
scuola (mensa, biblioteca, doposcuola) Priorit ad utilizzo risorse normali e successivamente risorse
aggiuntive e specifiche
2. SPAZI E ARCHITETTURA
Accessibilit sia interna che esterna, grandezza aule, articolazione degli spazi, attrezzatura degli spazi
(esempio allegato)
3. SENSIBILIZZAZIONE GENERALE
Promozione di una cultura dellintegrazione e inclusione scolastica (iniziative rivolte a ins. genitori e alunni sui temi della diversit, concorsi di scrittura, poesia, ciclo di film, per gli studenti momenti in classe di
discussione e riflessione sul tema delle dicolt)
4. ALLEANZE EXTRASCOLASTICHE
(alleanza con la famiglia, ruolo di mediazione informale delle famiglie, centri di aggregazione, circoli culturali)
5. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
6. DOCUMENTAZIONE
Messa in rete e uso sistematico di buone prassi allinterno della stessa scuola o con altre scuole
7. DIDATTICA COMUNE
9. DIDATTICA INDIVIDUALE
Attivit in rapporto 1 a 1 con accorgimenti didattici molto specifici e individuali, studiati sulle caratteristiche di quellalunno
Rapporto 1 a 1 ma con obiettivi diversi. Le attivit educative vengono rivolte a obiettivi di autonomia
personale e sociale e le attivit relazionali individuali hanno la forma di interventi educativi rivolti al
superamento di comportamenti problema
Uso di materiali e ausili, anche tecnologici, volti a facilitare le possibilit di autonomia e apprendimento
dellalunno
Interventi di carattere assistenziale e/o educativo per permettere allalunno una personale e attiva partecipazione alla vita della scuola
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Progetto A1b
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Per realizzare le priorit messe a fuoco nel progetto di sviluppo, stato necessario individuare le strategie necessarie. Questo ha richiesto che il progetto
si trasformasse in una ricerca-azione che stata costantemente valutata negli
incontri stabiliti dai vari gruppi di lavoro. Durante tale fase stato importante
assicurarsi che il coinvolgimento dei docenti rimanesse alto in modo da condividere il processo di sviluppo anche nelle sue singole azioni.
Circa a met percorso stato fatto un incontro con il gruppo di coordinamento per rendere note le azioni messe in campo ed eventualmente raccogliere suggerimento e/o azioni di aggiustamento.
La documentazione della ricerca-azione stata tenuta dalla docente esterna che ha accompagnato i vari gruppi di docenti anche nella realizzazione
delle priorit, attraverso consulenza e supporto di materiali.
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Poich gli indicatori e le domande sono stati adattati alle necessit della
scuola si usato lo stesso adattamento anche nella valutazione dei cambiamenti avvenuti.
Queste sono alcune domande che possono essere utili per la revisione del
lavoro allinterno del gruppo di coordinamento.
Nei tre istituti la fase di revisione ha messo a fuoco alcune priorit da inserire nel POF e sulle quali avviare una analisi ed un approfondimento.
La Fase 5 si conclude con un ritorno alla Fase 2, proseguendo in modo
ricorsivo il ciclo di progettazione dello sviluppo della scuola.
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Azioni future
Definizione delle classi prime dopo 2/3 settimane di osservazione e di lavoro in gruppo
unico: i docenti lavorano con tutti gli alunni.
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Genitori
Studenti
Positiva lindividuazione
e la definizione di strategie condivise per un
miglior uso delle risorse
Stimolanti i momenti di
incontro e confronto sul
tema dellintegrazione in
un clima di rispetto e di
non giudizio
La condivisione di
percorsi personalizzati
e coordinati con la programmazione di classe
ha allargato modalit di
lavoro pi inclusive
La creazione di spazi
per la condivisione delle
esperienze personali
aiuta a superare il senso
di separitivit tra gli
studenti
Progettualit
Futura da inserire
nel POF
Creare un gruppo di
lavoro con vicario e
coordinatore BES per
lassegnazione delle
risorse
Costituire di una biblioteca con materiale sui
BES
Definire degli obiettivi
minimi nei dipartimenti
disciplinari tra docenti
(anche per la continuit
tra scuola primaria e
secondaria)
Progettare momenti
di scambio tra genitori
e docenti genitori (ad
opera della consulta)
Progettare momenti di
incontro e di confronto
su tematiche specifiche
anche con la presenza di
una rappresentanze degli studenti. Per il prossimo anno scolastico si
prevede la costituzione
del Comitato degli studenti della scuola media.
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
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tutte le difficolt degli alunni, anche di quelle meno evidenti, sia come possibilit di accorgersi in tempo delle difficolt e delle condizioni di rischio.
La progettazione inclusiva investe infatti profondamente tutta la scuola e
non pu essere messa a margine come una attivit aggiuntiva. stato cos
inevitabile iniziare a ragionare nei gruppi di coordinamento di progettazione
Index e progettazione presente nel POF, con lobiettivo di mettere a confronto
i due strumenti e verificare la possibilit di individuare spazi di integrazione
reciproci. Alcune progettualit individuate dagli istituti per il prossimo anno
scolastico vanno in questa direzione, anche sono da considerarsi micro-azioni
di inclusione e non investono profondamente limpianto del POF delle scuole.
Questa risorsa risultata poco esplorata ed utilizzata dai docenti. In particolare la flessibilit oraria del singolo docente e la possibilit di cambiamenti in corso danno, rispondenti
allemergere di nuove ituazioni, non mai contemplata nei Consigli di classe. Cos pure la
possibilit di utilizzare in modo flessibile le compresenze presenti nella scuola secondo
un principio di priorit e non di appartenenza alla propria classe. Allinterno di una delle
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
tre scuole si andati ad analizzare il quadro orario dellanno in corso per verificare la possibilit di creare pacchetti di ore di contemporaneit da utilizzare per laboratori artisticoespressivi. Nella scuola erano a disposizione circa 10 ore settimanali di compresenza che
erano state vincolate in maniera rigida ad alcune classi di fine ciclo. stato significativo
come la mancanza di una esplorazione completa e chiara delle risorse presenti avesse impedito un tipo di progettualit che poteva rispondere in modo adeguato ad alcuni bisogni
manifestati dagli studenti delle classi.
Le classi aperte rimangono come modalit di lavoro allinterno delle attivit opzionali ma
dicilmente sono progettate allinterno della normale attivit curricolare, con la possibilit di gruppi di apprendimento a vari livelli e per interessi.
2. Spazi e architettura
Accessibilit sia interna che esterna, grandezza aule, articolazione degli spazi, attrezzatura degli spazi
Esiste nelle tre scuole, la massima accessibilit interna ed esterna per tutti gli studenti.
Non sempre sono risultati adeguati gli investimenti nella articolazione degli spazi e nella
predisposizione di ambienti piacevoli ed accoglienti.
3. Sensibilizzazione generale
Promozione di una cultura dellintegrazione e inclusione scolastica (iniziative rivolte a ins. genitori e alunni sui temi della
diversit, concorsi di scrittura, poesia, ciclo di film, per gli studenti momenti in classe di discussione e riflessione sul
tema delle dicolt).
I momenti in classe di confronto tra studenti sul tema della diversit sono costanti, mentre
non mai stato progettato niente di specifico per le famiglie e/o per gli stessi docenti.
4. Alleanze extrascolastiche
(Alleanza con la famiglia, ruolo di mediazione informale delle famiglie, centri di aggregazione, circoli culturali).
Gli input formativi sono molto presenti in tutte le tre scuole, manca talvolta la possibilit di
condividere come gruppo docenti le esperienze vista la libert di partecipare a formazioni
diverse allinterno dello stesso istituto. Negli ultimi anni sentito forte il bisogno di ripensare alla formazione come momento di coinvolgimento non del singolo docente ma di soggetti collettivi che attraverso tale risorsa possano elaborare strategie comuni di inclusione.
6. Documentazione
Messa in rete e uso sistematico di buone prassi allinterno della stessa scuola o con altre scuole.
Punto dolente per le scuole che mancano totalmente di un sistema di raccolta delle buone
prassi inclusive.
La documentazione e la codificazione delle attivit non avviene in modo sistematico e
manca anche la messa in pericolo delle esperienze fatte. Talvolta a cura dellinsegnate
di sostegno la raccolta della buone prassi, ma dicilmente sono previsti canali di consultabilit e di diusione.
7. Didattica comune
Strategie inclusive allinterno della didattica comune:
la risorsa dei compagni di classe (prosocialit, cooperazione e tutoring)
la didattica per problemi reali (i laboratori.)
ladattamento degli obiettivi curricolari e dei materiali su cui si apprende.
La categoria della didattica comune forse la pi esplorata dai docenti e ritenuta da tutti
fondamentale per un buon successo formativo degli studenti.
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Progetto A1b
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difficile lavvio di una minima progettualit comune. Nel team di progettazione dellIstituto superiore stato avviato solamente un confronto su tale tema,
con una condivisione tra docenti di ruolo e docenti di sostegno sul tema della
progettazione inclusiva.
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Come punti di criticit od ostacoli al processo di apprendimento e di partecipazione vengono messi in luce:
Ostacoli al processo inclusivo
la conflittualit tra studenti e lesclusione dal gruppo dei pari
la mancanza di buone strutture e materiali allinterno della scuola
lo scarso utilizzo di strumenti informatici
Appare quindi abbastanza chiaro come sia fondante per gli studenti la cocostruzione della comunit classe intesa sia come solidariet ed amicizia sia
come rete e gruppi di sostegno tra studenti. Le strategie per favorire tale rete
passano anche attraverso le attivit laboratoriali e/o di gruppo in cui il singolo
trova spazio con le sue caratteristiche e le sua peculiarit in un gioco di integrazione di risorse reciproche.
La raccolta delle percezioni degli stessi protagonisti della vita della scuola
ha stimolato anche nei docenti una riflessione sul modo di operare, integrando
meglio in alcuni casi la dimensione didattica con la dimensione relazionale/
affettiva.
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
7. DIFFICOLT E RESISTENZE
Le resistenze maggiori si sono rilevate allinterno dei gruppi di progettazione dei docenti. Inizialmente era da attribuirsi alla difficolt di definire in
quale ambito e con quali modalit riconoscere il lavoro con lIndex (per alcuni
istituti stato riconosciuto come attivit di formazione, in altri coma attivit
aggiuntiva alla progettazione).
Superata questa fase iniziale pi di tipo burocratico/amministrativo e
composto il gruppo di lavoro, le resistenze sono avvenute sulla modalit di
lavorare per domande. Questo procedere suonato per alcuni versi strano e
un po artificioso rispetto alla cultura della progettazione basata fondamentalmente sullindicazione di obiettivi e procedure. Chiedere se la propria scuola
in grado di accogliere tutti gli alunni sembrava quasi un mettere in dubbio il
buon nome della scuola e non un andare a vedere come realmente fossero
le cose, senza giudizio di merito sulla situazione e sulle scelte fatte in passato.
Unaltra perplessit ha riguardato la realizzazione delle priorit, come se
dopo una preparazione puntuale le possibilit di cambiamento fossero ridotte
e irrilevanti rispetto alle tematiche emerse. Talvolta ci si aspettava che la realizzazione delle priorit avvenisse attraverso spostamenti di risorse umane e/o
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8. PROSPETTIVE FUTURE
Visto lesito sostanzialmente positivo della sperimentazione, si prevede per
il prossimo anno scolastico il coinvolgimento di 13 scuole di vario ordine e grado tra cui 8 Istituti comprensivi, 3 Istituti superiori e 2 Centri di formazione
professionale.
Il progetto prevede una collaborazione stretta tra Comitato di Valutazione
provinciale e IPRASE per il monitoraggio del percorso e per la validazione
scientifica dello stesso.
stato definito per le scuole partecipanti secondo il modello di lavoro sotto
riportato.
Progetto Index per linclusione: uno strumento per il supermanento
degli ostacoli allapprendimento e alla partecipazione
Che obiettivi persegue lIndex?
Monitorare la qualit dellinclusione scolastica dellistituto nei tre livelli: la cultura inclusiva, la politica inclusiva intesa come scelte e lo sviluppo di pratiche didattiche.
Esaminare dettagliatamente la scuola per superare gli ostacoli allapprendimento e alla
partecipazione.
Favorire la partecipazione ed il confronto tra docenti, alunni e genitori sul tema
dellinclusione.
Individuare micro/azioni di spostamento e /o cambiamento per facilitare il processo di
integrazione/inclusione.
Raccordare le azioni di cambiamento allimpianto organizzativo e gestione dellistituto.
Che soggetti coinvolge?
Docenti
Genitori
Studenti
Dirigente e gruppo di coordinamento (ref. BES, stranieri, genitore, ref. autoanalisi).
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Progetto A1b
Analisi della qualit dellinclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali
Analizzare le percezioni e le conoscenze dei vari soggetti sul tema, ed avviare un confronto tra i vari utenti della scuola su alcune situazioni critiche.
Progettare micro-azioni di miglioramento che vadano nellottica di superamento degli
ostacoli alla partecipazione allapprendimento di tutti studenti, usando solo le risorse gi
presenti nella scuola.
Ri-orientare le azioni e le pratiche della scuola raccordando le scelte allimpianto organizzativo dellistituto.
Fasi di lavoro
1. Analisi della scuola
Il gruppo di coordinamento (D.S., genitore, coordinatore BES, referente stranieri, referente
autoanalisi di istituto) individua le criticit ed i punti di forza del proprio istituto.
Predispone un questionario composto da 8 domande per ogni ambito (cultura, politica, pratiche) e lo somministra a:
a) Il gruppo docenti che partecipa al progetto (C. di classe, gruppo misto, articolazioni di
Collegio).
b) I genitori: in questo caso il questionario rielaborato con terminologia pi semplice ed
immediata. presentato e discusso nelle Consulte dei genitori.
c) Gli studenti: in questo caso il questionario ha aermazioni pi semplici ed costruito
assieme ai docenti della classe. I questionari sono compilati e discussi nel momento collegiale: in tale contesto si individuano anche le priorit che emergono e su cui il gruppo di
docenti, genitori o studenti decide di lavorare.
2. Definire i punti di criticit e le priorit a breve/lungo termine
Delineate le criticit su cui lavorare, si individuano le priorit a breve termine sui cui lavorare
nei vari gruppi.
Le priorit debbono avere carattere pragmatico ed essere ben definite e circoscritte. Ogni
gruppo ha possibilit di individuare criticit simili ma non necessariamente uguali e lavorare
durante lanno in modo autonomo. Il raccordo tra le varie priorit a cura del gruppo di
coordinamento.
3. Attivare azioni di miglioramento:
a) Per il gruppo docenti: lavoro di ri-progettazione a livello di pratiche didattiche, o di gestione delle risorse interne.
b) Per i genitori: definizione di proposte o pratiche fattibili allinterno dei Consigli di classe
e/o.
c) Riflessione/sensibilizzazione degli studenti in forme definite dai vari team docenti (es.
Consulta studenti e successivamente incontro docenti, studenti e genitori).
4. Revisione del processo
Confronto tra lavoro dei vari gruppi ed analisi dei risultati.
Analisi del percorso e valutazione dei risultati conseguiti nel gruppo di coordinamento; inserimento dei cambiamenti dellassetto organizzativo dellistituto.
Tempi
1. Gruppo di coordinamento: 3/4 incontri di 2 ore ciascuno (inizio anno, met e fine anno).
2. Progettazione e verifica per docenti coinvolti: 4 incontri di 2 ore (indicativamente settembre, novembre, gennaio, marzo).
3. Incontro con genitori: ottobre e marzo (2 ore per incontro).
4. Incontri con studenti: proposta questionario allinterno della attivit di classe, eventuale
riflessione sui risultati sempre durante le normali attivit di classe.
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