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Dal 20 febbraio piccole storie di migranti viaggeranno con noi nella L’obiettivo di Luoghi Comuni è dare continuità alla

ità alla raccolta delle


Circumvesuviana e nei bus di Ctp. I mezzi pubblici che attraversano storie: chi legge è invitato a partecipare inviando all’indirizzo
Napoli e provincia, oltre al litorale domizio, si trasformano in antologia piccolestoriemigranti@cissong.org oppure luoghicomuni@lettera27.org
di narrazioni scritte a più mani e in più lingue. una storia, la propria. Le nuove voci si uniranno al nucleo originario in
Gli autobus, i treni e 100 stazioni della Circumvesuviana e Ctp un viaggio in altre città italiane (Roma, Modena, Ravenna, Torino,
ospiteranno una mostra dal titolo Luoghi Comuni - 12 piccole storie Padova, Verona, Bologna), su altri mezzi pubblici (treni), in altri luoghi
migranti/2, pubblicate in italiano e nella lingua d’origine, per conoscere comuni (festival, biblioteche, scuole).
e ascoltare i nostri compagni di viaggio. Nel corso della campagna sarà proiettato nei circuiti interni delle stazioni
Luoghi Comuni - piccole storie migranti è una campagna ideata della Circumvesuviana, della Linea 1 della Metropolitana, delle funicolari
da Flora Forte, curatrice nazionale del progetto, e da lettera27, una di Napoli, negli autobus della Ctp, nelle ferrovie di Circumflegrea
fondazione onlus che sostiene l’accesso ai saperi per la condivisione e Cumana e sui mezzi di MetroCampania NordEst, un video spot
delle conoscenze. A Napoli, è promossa e curata dall’ Ong CISS realizzato in collaborazione con il regista etiope Dagmawi Ymer.
e Circumvesuviana S.r.l., con la partecipazione di Asinitas Onlus, Ctp L’iniziativa si svolge con il patrocinio della Regione Campania e con
Spa e dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. il contributo di Ctp Spa, Ente Autonomo Volturno S.r.l., l’Associazione
I racconti sono stati raccolti a Napoli e a Roma da un gruppo di docenti, Asinitas, l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e Moleskine.
ricercatori e operatori attraverso interviste e laboratori di scrittura,
organizzati dalla Ong CISS, dalla scuola d’italiano Asinitas Onlus Per informazioni alla stampa:
di Roma e dall’Università di Napoli L’Orientale.
Ugo Cundari per l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, uffstampa@unior.it
Scopo dell’iniziativa (che si inserisce in un più ampio progetto Carmine Giustiniani per Circumvesuviana, c.giustiniani@vesuviana.it
di lettera27, denominato Confini) è proporre un modo alternativo Mariela Cafazzo per CISS, marielacafazzo@gmail.com
di ri-pensare i “luoghi comuni”: mettere insieme percorsi identitari,
Per info e approfondimenti:
immaginari simbolici e lingue diverse, fuori dagli stereotipi, che
generano diffidenza, trasformando un momento distratto e affrettato www.lettera27.org/luoghicomuni
in una possibilità di riflessione, ma anche di sorriso e complicità. www.cissong.org/it/luoghicomuni
La tappa napoletana è la seconda di un percorso che ha visto una
prima realizzazione della campagna sui mezzi pubblici milanesi nella
primavera 2009.
Luoghi Comuni è un’opera collettiva, un’antologia di storie a più voci Per persone di una certa età, coinvolte nella storia sociale e culturale
e a più mani, che nasce da incontri fra italiani e migranti di prima del paese, più che in quella esplicitamente politica, è impossibile
e seconda generazione, a Milano, Torino e in altre città del Nord. guardare gli immigrati stranieri che affollano le nostre città e le colorano
Ci ha fatto incontrare il desiderio di parlare, il piacere di ascoltare. dei colori della “globalità”, con occhi e sentimenti diversi da quelli con
Abbiamo condiviso ricordi ed emozioni, attese e paure. i quali guardavano i contadini che sciamavano tanti anni addietro dal
Raccontare ci ha fatto sentire meno soli, meno stranieri, meno anonimi. Sud verso il Nord, o prima ancora dal Veneto e dalla Toscana verso
il “triangolo industriale”.
Perché non prenderci spazio e voce?
Per persone giovani e giovanissime, è un dato di fatto: gli “stranieri”
Vorremmo cogliere la ricchezza che circola nascosta fra di noi, darle un
fanno parte del paesaggio quotidiano, tanto più che anche gli italiani
nome e un volto, investire questo patrimonio nei luoghi dove più spesso
continuano a sciamare, più per diporto che per lavoro, in altri paesi,
ci incrociamo. Per le strade della città e nei mezzi pubblici, dove ci si
come ieri hanno fatto quasi esclusivamente per lavoro e solo una ristretta
sfiora appena e dove alla babele di facce, colori e parole si presta uno
fascia per diporto.
sguardo anonimo, se non ostile, portiamo ora Luoghi Comuni.
Siamo tutti stranieri per gli altri, ma siamo tutti fragilmente attaccati
Pubblichiamo le nostre storie su manifesti nei mezzi pubblici e nelle
a un’eco di identità e a una sostanza piccola o grande di privilegio, o di ciò
stazioni della metropolitana a Milano, in italiano, la nostra unica lingua
che prendiamo per tale. E sono pochi i francamente disponibili, gli aperti
in comune, e nelle nostre lingue d’origine per sentirci più accolti, un po’
al diverso per istinto o per persuasione. Perché “l’altro” è una fatica
più a casa anche qui.
in più, è mettersi in discussione, è caricarsi di nuovi doveri.
Ora che nostre parole circolano, che effetto faranno? Faranno arrabbiare
Per vivere con gioia i nuovi piaceri – del confronto e dell’incontro
o sorridere? Faranno simpatia o creeranno imbarazzo? Aumenteranno le
– è indispensabile una piena disponibilità d’animo, direi caratteriale,
diffidenze o muoveranno empatie?
oppure una preparazione che è il contesto a dover dare – la famiglia,
Vorremmo che molti altri raccontassero delle loro identità, arricchissero la scuola, la chiesa, i media: la città come polis. Ma sappiamo bene che
la nostra antologia in mostra, ci scrivessero le loro nuove storie migranti, questo non accade, nel basso disordine dell’Italia di questi anni
ricordi e sogni che non conosciamo ancora. In tante altre città italiane. (e di questi adulti).
In un contesto dove i capisaldi di un’etica collettiva sembrano quasi
Flora Forte, curatrice nazionale del progetto Luoghi Comuni, lettera27 scomparsi, dove la competizione è norma crudele e l’opacità del futuro
ha invaso l’immaginario – i nostri poveri sogni si fanno incubi,
comuni ma vissuti ciascuno per sé o ricondotti a un primario nucleo di
riferimento – e dove la fiducia in qualcuno che ci rappresenti Partita come sfida ai pregiudizi dai mezzi pubblici e dalle stazioni della
e difenda è precipitata o s’è abbandonata alla guida dei più forti metropolitana di Milano, Luoghi Comuni arriva a Napoli con nuovi volti e
(e cioè dei più ricchi), da cosa è possibile ricominciare, se non dalla messa nuove storie raccolte nel capoluogo campano ma anche, trasversalmente,
in discussione privata e pubblica delle finte certezze e dall’accoglimento a Roma e Milano da volontari, migranti, operatori culturali e ricercatori.
delle nuove domande? Grazie al contributo di Circumvesuviana, CISS Cooperazione
Queste domande escludono il supino conformismo, ma non producono Internazionale Sud Sud, e Università degli Studi L’Orientale, Napoli
tranquillità e sono anzi ragione di inquietudini nuove. si conferma come osservatorio critico attento alle alterità del mondo
globale in cui viviamo e al tesoro rappresentato dalle sue diversità
Ma: primo, non se ne può fare a meno, vi siamo ormai costretti,
linguistiche e culturali.
è impossibile cercare di evitarle; secondo, possono introdurci a nuove
possibilità, a nuove identità, a una inusitata maturità. Le 12 piccole storie migranti diffuse nei circuiti interni delle stazioni
della Circumvesuviana, della Linea 1 della Metropolitana, delle funicolari
Senza le doti della curiosità e dell’apertura e di una nuova esigente
di Napoli, negli autobus della Ctp, nelle ferrovie di Circumflegrea
morale, non si andrà avanti, e il mondo – il paese – diventerà sempre
e Cumana, e sui mezzi di MetroCampania NordEst, ricordano il nostro
più nemico, in tutte le sue parti: homo homini lupus.
passato non lontano di emigrazione, le difficoltà e le traversie delle
Un’occasione ci è data che non si ripeterà, oggi e proprio oggi, di scoprire comunità italiane all’estero. Un ricordo che deve sostenere e rafforzare la
l’altro e vedere e capire ciò che ce lo rende comune (fratello) senza dover disponibilità all’ascolto e al dialogo interculturale nel territorio campano.
censurare quanto c’è in lui (e in noi per lui) di diverso.
In qualità di ricercatori, volontari, operatori e migranti, siamo grati
Il mondo è più piccolo e più “uno”, ed è sempre meno alieno. L’immigrato, alle istituzioni e alla società civile napoletana per averci voluto
lo straniero ci appartengono, sono anche loro orfani di una “casa” accompagnare e sostenere in questo messaggio collettivo, tanto più
che non c’è più e che è impossibile riedificare sugli antichi modelli. importante dopo le tensioni e gli scontri avvenuti a Castelvolturno,
Solo accettando di essere stranieri tra stranieri, e cioè umani tra umani, e più recentemente a Rosarno. Questi volti e queste storie ci parlano di
creature tra creature. possiamo fare dell’aiuola che ci fa tanto feroci noi, di come eravamo e di quello che siamo oggi. Ma anche di quello che
un luogo abitabile per tutti: una piazza, e forse un giardino. potremmo diventare attraverso percorsi di rispetto e di riconoscimento
reciproco, lungo processi di interazione in cui coniugare valori
democratici e appartenenze condivise. Lo dobbiamo a Noi stessi, oltre
Goffredo Fofi, Lo straniero
che a Loro.

Alessandro Triulzi, responsabile del Progetto Confini,


Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Hanno collaborato alla tappa di Napoli: Hanno collaborato al progetto pilota di Milano:
alla scrittura delle storie, i loro protagonisti: Adriano F.G. (Brasile), i protagonisti delle storie, italiani e stranieri di prima e seconda
Amadou M. (Senegal), Agnieszka F. M. (Polonia), Asmerom T. (Eritrea), generazione. L’associazione Itaca Corsico e la scuola d’italiano per
Duniya H.M. (Somalia), Hassan J. (Somalia) , Liuba N. (Bielorussia), stranieri organizzato dal Sistema Bibliotecario Territoriale di Corsico,
Maria da Graça d. R.L. (Capo Verde) , Olga V. (Ucraina), il gruppo di donne sudamericane della Cisl di Milano, il centro
Svitlana Y. (Ucraina), Vigei A. (Brasile), Xaawa N.E. (Somalia) interculturale delle donne Alma Mater di Torino. Alba Marcoli, che
allo spot video: Giulio Cederna (regia), Dagmawi Yimer (cameraman), ci ha dato suggerimenti preziosi. Chiara Pellicciari, Mariangela Quarti,
Federico Triulzi (montaggio) Coquelicot Mafille, per il metodo creativo che ci ha permesso
di sciogliere incertezze e timidezze. Roberto Piumini, che ha reso
e poi ancora: Mariela Cafazzo, Marisa Campanile, Francesca Giolivo,
le nostre parole più facili e mobili. Lucio LuZo Lazzara con la sua
Marcella Spagnuolo (Ciss); Cristina Ali Farah, Cecilia Bartoli, Marco
interpretazione visiva. Benedetta Mucchi per il coordinamento
Carsetti, Chiara Mammarella (Asinitas); Fabio Amato, Livia Apa,
e Monica Galassi per la comunicazione.
Maria Cristina Ercolessi; Gianluca Gatta, Alessandro Triulzi (Università
L’Orientale); Raya Cohen, Gabriella Gribaudi (Università Federico II); Un grazie particolare a Cristina Ali Farah, Marco Ferri, Valentina Forte,
Dagmawi Yimer, Antonella Brita e Namal Silva (traduzioni); Anna Gasparetto, Tahar Lamri, Paola Leonarduzzi, Paolo Marcesini,
Stefano Joker Lionetti, ZetaLab (progetto grafico); Michela Cimmino; Massimo Marini, Lele Panzeri, Mario Piazza, Rosanna Rebezzana,
Brunella Giolivo (foto); Marco Guadagnino (per il prezioso contributo Paola Splendore, Renata Tardani, Alessandro Triulzi, Valeria Vernizzi,
alla realizzazione della campagna); Claudio Cicatiello, Luciano Colella Federica Zampese.
e Mariella Masucci.

a cura di:

con il contributo di:

con il patrocinio di:


lettera27 è una fondazione che promuove l’accesso ai saperi Asinitas Onlus: L’associazione è attiva negli ambiti dell’accoglienza,
e la condivisione delle conoscenze. lettera27 è la ventisettesima lettera, dell’educazione-formazione, della produzione audiovisiva di documentari
la lettera che non è ancora stata scritta, lo spazio da riempire, sui temi della migrazione e dell’espatrio forzato, della testimonianza
la connessione con il futuro, l’intersezione tra analogico e digitale. e della cura di persone vittime di violazioni dei diritti umani, migranti,
www.lettera27.org rifugiati, profughi e vittime di tortura.
CISS Cooperazione Internazionale Sud Sud è un’organizzazione non www.asinitas.org
governativa attiva nella cooperazione internazionale e in progetti CTP: La Compagnia Trasporti Pubblici di Napoli S.p.A., di proprietà
di educazione allo sviluppo sul territorio nazionale. della Provincia di Napoli, svolge servizio di TPL su gomma da 129 anni
Il CISS, con le sue sedi a Palermo, Napoli e Bari, è impegnato da anni in 72 comuni distribuiti su 875 km2 nell’area nord-est di Napoli, il litorale
in attività di sensibilizzazione a favore dei migranti, occupandosi in Domitio e l’Agro-Aversano garantendo l’adduzione ai maggiori nodi
particolare di progetti di “accoglienza linguistica”, di narrazione d’interscambio. Attraverso mirate campagne di comunicazione sostiene
e scrittura.  ed implementa forme di energia rinnovabile e sensibilizza coinvolgendo
www.cissong.org la propria Clientela su temi socio-ambientali .
Circumvesuviana S.r.l di proprietà dell’Ente Autonomo Volturno s.r.l., www.ctpn.it
holding del settore trasporti della Regione Campania rappresenta
una delle principali realtà del Trasporto Pubblico Locale (TPL) della
Campania in particolare e dell’Italia più in generale, sia in termini
di territorio servito sia di popolazione interessata.
www.vesuviana.it
L’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, la più antica Scuola
di sinologia e orientalistica del continente europeo, con una consolidata
tradizione di studi nelle lingue, culture e società dell’Europa, dell’Asia,
dell’Africa e delle Americhe, si propone, fin dalle sue origini, come un
centro di studio e di ricerca che intende porre in evidenza le differenze
e i punti di contatto tra le culture.
www.iuo.it

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