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RIASSUNTI COMPRENDENTI GLI APPUNTI IN AULA E I LIBRI

-Cinelli diritto della previdenza sociale, Giappichelli

-Lai flessibilit e sicurezza del lavoro, Giappichelli parte I cap 1-2


-Pascucci Titolo I del d. lgs 9 aprile 2008 n81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro cap. 6 (pagg 27/67) e cap.8 fino a 8.10 (pagg. 103/151)

materia DIRITTO DELLA SICUREZZA SOCIALE


9 CFU, a.a. 2012-2013

con prof. Madonia

di:

Jessica Lipari

introduzione: il prof. Madonia quest' anno ha avuto assegnata la cattedra per la materia diritto della sicurezza
sociale; il professore avvocato dell' Inps ed una persona molto gentile, precisa e preparata. La materia si
articola in due parti: diritto della previdenza sociale e diritto della sicurezza sociale (questa seconda parte stata
spiegata ed anche esaminata dagli assistenti). La materia si presenta abbastanza complessa e lunga ma tuttavia
interessante, considerando anche il fatto che una delle materie pi utili per chi si appresta a svolgere la
professione di Consulente del Lavoro. Riguardo ai riassunti, non ho proceduto esattamente secondo l' ordine dato
dai libri, ma ho cercato di rendere il discorso pi fluido possibile; per questo non troverete una suddivisione in
capitoli, ma soltanto la distinzione dei libri. Inoltre, molti argomenti che dal libro risultavano spiegati in maniera
complessa, ho preferito studiarli direttamente dalle schede del sito www.inps.it

PARTE PREVIDENZA SOCIALE (CINELLI)


* parte generale *
-DEFINIZIONEIl diritto della previdenza e della sicurezza sociale racchiude i concetti di "previdenza e assistenza sociale" (che emergono dalla
lettura dell'art. 38 della Costituzione italiana) e di "sicurezza sociale".
1. L'assistenza sociale formata dal complesso degli interventi dello stato a favore di tutta la cittadinanza a prescindere dal
fatto che questa possa lavorare. Anzi, l'intervento erogato proprio nel duplice presupposto che il cittadino sia inabile al
lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere (art. 38 comma 1 della Costituzione italiana). Tali interventi consistono
nel soddisfare gratuitamente fondamentali bisogni materiali e morali dell'esistenza (cure mediche, istruzione ecc.).

2. La previdenza sociale invece un ramo della legislazione sociale riservata strettamente ai lavoratori (e dei familiari a loro
carico), che come tali hanno diritto all'intervento dello stato sociale per fronteggiare i rischi futuri e prevedibili tipici del
rapporto di lavoro e della persona umana (malattia, infortunio sul lavoro, pensione di vecchiaia e di anzianit ecc.). Il
trattamento previdenziale in buona parte sostenuto finanziariamente dagli accantonamenti di quote di reddito presenti.

3. Con l'espressione sicurezza sociale infine si indica un sistema di interventi pubblici finalizzati a garantire ai cittadini
condizioni di vita dignitose e a proteggerli dai rischi pi gravi dell'esistenza.
Il sistema della sicurezza sociale ispirato a 2 modelli che si sono diffusi in Europa :
Il modello di Bismarck (tedesco) prende nome dal cancelliere Bismarck che promosse la prima forma di
assicurazione sociale. Consiste in un modello di protezione che fa riferimento alla tecnica assicurativa ; un
modello che prevede per il lavoratore in stato di bisogno il mantenimento quanto pi vicino al proprio tenore di vita
mediante una prestazione calcolata sulla base dei contributi. In tale modello le prestazioni sono finanziate
essenzialmente attraverso la contribuzione da parte degli stessi beneficiari.
Il difetto di questo modello: riesce a tutelare i lavoratori fino a quando la popolazione che lavora (e quindi paga i
contributi) in numero maggiore rispetto alla popolazione che gode delle prestazioni.

Il modello Beveridge (anglosassone) prende nome dal Piano Beveridge del 1942 che si afferm in Gran
Bretagna ed ispirato da due principi fondamentali: a)Universalit, i diritti e le relative prestazioni devono essere
riconosciute indipendentemente dallesistenza di un rapporto di lavoro; b)Gratuit, in quanto il finanziamento era a
carico dello Stato attraverso il sistema fiscale.
Il difetto di questo modello: il prelievo fiscale non riesce a coprire il bisogno di tutti i cittadini.
Il nostro ordinamento adotta il primo modello (=Bismarck).
Proprio da questi due modelli deriva la differenza tra previdenza e assistenza:
1) Previdenza si ispira al modello Bismarck: le prestazioni dipendono dallesistenza del rapporto di lavoro, ha il carattere della
corrispettivit.
2) Assistenza si ispira al modello Beveridge: le prestazioni sono universali e gratuite, senza che ci sia un rapporto di lavoro. Vuole
garantire la libert dallo stato di bisogno (presupposto necessario affinch ci possa essere lintervento da parte dello Stato) scaturito
da un evento protetto (il punto da cui si parte), ossia un evento che colpisce i soggetti e pu determinare uno stato di bisogno
legittimando lo Stato ad intervenire, in base allart. 38.
IN SINTESI QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA PREVIDENZA E ASSISTENZA? L'assistenza consiste nel soddisfare
gratuitamente fondamentali bisogni materiali e morali dell'assistito. La previdenza consiste nell'accantonare quote di reddito
presente per fronteggiare i rischi derivanti da eventi futuri. La differenza tra le due forme di intervento consiste nel fatto che
l'assistenza provvede a sanare situazioni di bisogno gi in atto, mentre la previdenza precostituisce i mezzi necessari per soddisfare
bisogni futuri; l'assistenza ha carattere di erogazione e non comporta oneri per l'assistito, mentre la previdenza ha funzione
assicurativa e richiede il versamento di contributi da parte delle categorie interessate
IL FINANZIAMENTO DELLA PREVIDENZA E DELL' ASSISTENZA L'assistenza finanziata mediante il trasferimento
di fondi a carico del bilancio statale e di conseguenza, ricade sulla generalit dei contribuenti. La previdenza ha natura
sostanzialmente assicurativa, quindi la fonte tipica di finanziamento costituita dal versamento di contributi da parte delle categorie
interessate. La gestione dei contributi da parte degli enti previdenziali pu aver luogo con due diverse modalit:
metodo della capitalizzazione: i contributi raccolti sono accantonati in un fondo e investiti in titoli o immobili; negli anni
successivi i frutti dell'investimento servono a far fronte alle spese per le prestazioni;
metodo della ripartizione: i contributi raccolti nell'anno servono a finanziare le prestazioni erogate nello stesso anno.
Il sistema italiano di sicurezza sociale si articola in tre principali funzioni di spesa: la sanit, la previdenza e l' assistenza sociale.
La spesa per la sanit gestita dal Servizio sanitario nazionale, la cui struttura basata sulle Asl; l' assistenza sanitaria riguarda
qualunque tipo di malattia e le prestazioni sono garantite a tutti in condizione di uguaglianza.

-STORIA E FONTII fattori che hanno determinato la nascita dello Stato sociale sono plurimi ma tutti in qualche modo collegati
alla cosiddetta questione sociale; con tale espressione si fa riferimento ai fenomeni sociali, economici ed etici, conseguenti alle
trasformazioni determinate dalla rivoluzione industriale (le nuove forme di povert; lo sfruttamento di donne e fanciulli e, in genere,
del lavoro umano; il peso assunto dall'opinione pubblica pi sensibile ed aperta ai problemi sociali del lavoro e soprattutto dal
fenomeno spontaneo dell'associazionismo operaio).
Tale complessa vicenda ha indotto l'introduzione lo sviluppo della cosiddetta legislazione sociale, cio di quell'eterogeneo
complesso normativo con il quale lo Stato ottocentesco, abbandonando a poco a poco la sua posizione di "neutralit", si
determinato ad intervenire a tutela dei lavoratori.
La prima forma di assicurazione sociale fu concretamente introdotta in Germania dal cancelliere Bismark nel 1883 , vero
artefice della riforma.
Ma l Italia aveva gi avuto una robusta esperienza di autoprotezione con :
- Le societ di mutuo soccorso (1700 circa) Le societ di mutuo soccorso erano delle societ costituite volontariamente da
lavoratori dipendenti di un' azienda che versavano dei contributi alla societ, successivamente questi contributi servivano per
la tutela dei lavoratori delle stessa azienda (per malattia ,infortunio,invalidit,disoccupazione, morte, incremento del carico
familiare);
-

Le casse di risparmio che promuovevano e proteggevano il risparmio dei lavoratori .

Primo intervento statale concreto che segna lintroduzione delle assicurazioni sociali in Italia e la nascita del diritto della
previdenza sociale rappresentato dalla legge n80 del 1898 che rese obbligatorie per i datori di lavoro del settore industriale
lassicurazione contro gli infortuni.
Lo strumento dell' assicurazione sociale ha tre caratteristiche fondamentali:
1. Obbligatoriet: Lobbligo dellassicurazione sociale posto dalla legge e il rapporto previdenziale si costituisce
automaticamente.
2. Gestita da enti pubblici previsti dalla legge: perch il diritto tutelato socialmente rilevante.
3. Art 2116 automaticit della prestazione previdenziale: a differenza dellassicurazione privata , lassicurazione sociale
prevede lerogazione delle prestazioni per i soggetti anche in caso di omissione del pagamento dei contributi.
Questo principio opera solo in riferimento al lavoro subordinato. In caso di prescrizione dei contributi omessi sussistono 2 forme
di tutela per il lavoratore : egli pu agire in giudizio per ottenere contro il datore di lavoro il risarcimento del danno subito a
causa dellirregolare o mancata contribuzione o la costituzione presso lente previdenziale di una rendita vitalizia a suo favore.

SCHEMATIZZANDO-> In Italia levoluzione della previdenza sociale si divide in due fasi :


1) La prima fase (dal 1861 al 1948) a sua volta pu essere divisa in due sottofasi :
o fase liberale, va dal 1861 al 1922; qui la prima forma di protezione sociale riconosciuta dallo Stato corrisponde alle
societ di mutuo soccorso che nascono nel nord Italia gi verso fine 1700. Poi viene emanata la Legge 80/1898 che
rende obbligatoria x i datori di lavoro dell industria, l assicurazione contro gli infortuni, segnando la nascita del
diritto della previdenza sociale in Italia.
o fase fascista, va dal 1922 al 1948; qui il compito della tutela passa in capo ai soggetti interessati (datore e
lavoratore) e lo Stato ha solo pi una funzione coordinatrice. Vengono creati linps e linail e nel 1942
lemanazione del codice civile contiene una serie di articoli importanti come gli artt. da 2114 a 2117 e 2087 del
Codice Civile.
2) La seconda fase (dal 1948 ad oggi) Questa seconda fase vede i diritti sociali e previdenziali diventare diritti fondamentali,
grazie all' emanazione della Costituzione Italiana. Sono importanti gli artt. 2-3-32-35-36- 37-38 della Costituzione.
Vediamo in sintesi tali articoli:
COSTITUZIONE:
art. 2 garantisce la tutela dei diritti inviolabili dell' uomo e sancisce il principio di solidariet.
art. 3 sancisce che compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l' eguaglianza tra
i cittadini; quindi contiene il principio di eguaglianza sostanziale (al II comma).
art. 32 tutela il diritto alla salute, tutela il diritto alla salute inteso non come diritto sociale ma come diritto soggettivo assoluto
(diritto che fa capo al singolo individuo che pu far valere nei confronti degli altri. Dopo il 1984 si tutela lindividuo contro il danno
biologico, ossia un danno che un individuo subisce, danno in s e per s considerato (art. 38). Prima del 1984, invece lindividuo era
tutelato solo contro il danno patrimoniale, ossia quel danno che provocava una perdita di guadagno.

art. 35 stabilisce che la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni, quindi contiene il principio di universalit
della tutela previdenziale; in questo modo vengono tutelati anche soggetti che non svolgono propriamente un' attivit lavorativa
(esempio: studenti di istituti agrari che si infortunano durante le esercitazioni pratiche).
art. 36 stabilisce che il lavoratore deve avere una retribuzione proporzionata alla qualit e quantit del suo lavoro ed in ogni caso
sufficiente ad assicurare, a s e alla sua famiglia, un' esistenza libera e dignitosa.
art. 38 stabilisce che ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'
assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di
infortunio, malattia, vecchiaia, invalidit e disoccupazione.
Dunque, si pu notare che: mentre nell' art. 36 il legislatore fa riferimento a mezzi sufficienti, nell' art. 38 fa riferimento a mezzi
adeguati. Tali mezzi devono infatti essere adeguati a permettere al lavoratore di mantenere lo stesso tenore di vita che aveva prima
del verificarsi dello stato di bisogno; l' adeguatezza viene valutata in base alle leggi che di volta in volta entrano in vigore, in base
all' effettivo stato di bisogno del soggetto ed in base al PIL. L' adeguatezza dunque non tende alla sufficienza, ma ad un trattamento
pi elevato. Lo stato di bisogno invece viene verificato prendendo come parametro l' ISEE (=indicatore della situazione economica
equivalente). Dagli artt. 36 e 38 Cost. si rintraccia il c.d. interesse protetto tutelato; linteresse protetto infatti quello di garantire
al soggetto - che si trova in stato di bisogno - mezzi adeguati alle esigenze di vita.
o

In base a quanto previsto dall' art 38 comma 1, gli eventi protetti da cui scaturisce un rapporto giuridico assistenziale
sono:
inabilit al lavoro
essere sprovvisti dei mezzi necessari per vivere

In base a quanto previsto dallart 38 comma 2, gli eventi protetti da cui scaturisce un rapporto giuridico
previdenziale sono:
Infortunio
Malattia
Invalidit
Vecchiaia
Disoccupazione
Tuttavia la suddetta elencazione non ha valore tassativo. Oltre a questi eventi possono infatti esistere altri eventi che
colpiscono l' individuo e determinano uno stato di bisogno, come:
-morte dellunico percettore di reddito nella famiglia che d diritto alla pensione di reversibilit.
-gravidanza che d diritto allindennit di maternit.
-tutela contro linsolvenza del datore di lavoro.
o

Domanda: Cosa s' intende per stato di bisogno ed evento protetto?


Lo stato di bisogno, cui l'ordinamento previdenziale d rilievo e offre tutela, non "generico" ma solo quello che
consegue al verificarsi dei cosiddetti eventi protetti. "Eventi protetti" sono sicuramente quelli espressamente indicati
dallart. 38 Cost.: l'infortunio, la malattia, l'invalidit, la vecchiaia, la disoccupazione (come abbiamo gi detto, questo
elenco non ha valore tassativo; infatti ci sono forme di tutela ulteriori, riconosciute dalla legislazione ordinaria, come: la
tutela previdenziale dei familiari superstiti di lavoratore assicurato; la tutela per i familiari a carico e la tutela a causa
dell'insolvenza del datore di lavoro). L' evento viene considerato protetto in quanto fatto obbiettivo che genera un
bisogno socialmente rilevante.

Domanda: Quali sono le misure a garanzia delleffettivit della tutela della prestazione adeguata?

Il principio di adeguatezza presuppone la necessit di rivalutare periodicamente la prestazione economica e per garantire ci
sono stati utilizzati:
L Istituto di integrazione al minimo (poi abolito in quanto si preferito ricorrere all' istituto della perequazione)
questo istituto interveniva quando il periodo assicurativo era troppo breve o l apporto contributivo era troppo ridotto e
quindi la pensione poteva risultare insufficiente; in questi casi la legge garantiva un' integrazione minima della pensione.
Con la riforma pensionistica del 1995 detto Istituto stato sostituito dall assegno sociale.
lo strumento della perequazione automatica consiste nell' adeguamento automatico delle pensioni agli indici ISTAT
(quindi la pensione viene rivalutata in base alle inflazioni e deflazioni) in modo da assicurare l' adeguatezza della
prestazione previdenziale.
L' istituto della totalizzazione e capitalizzazione sono istituti che intervengono nel caso in cui un lavoratore abbia
effettuato prestazioni lavorative in uno Stato Europeo diverso dal proprio ed evitano che il lavoratore abbia una prestazione
assicurativa spezzettata.
L' istituto della ricongiunzione questo istituto interviene quando un lavoratore si trova contributi versati in diverse
gestioni e consiste nel trasferimento dei contributi da una gestione all' altra. Attualmente le ricongiunzioni sono a titolo
oneroso.
L' istituto della prosecuzione volontaria questo istituto permette al lavoratore di incrementare la propria prestazioe
assicurativa versando egli stesso dei contributi (aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori per legge) calcolati sulla base dell'
ultima attivit lavorativa.

Il riscatto per i periodi non lavorativi questo strumento permette al lavoratore che per un periodo non svolge attivit
lavorativa o anche a colui che non ha ancora svolto un' attivit lavorativa (es. neolaureato) di pagare una quota che gli
permetta di riscattare tali periodi. Es: il neolaureato pu riscattare gli anni di studio all' universit, oppure il militare pu
riscattare gli anni di servizio militare.

CODICE CIVILE
art. 2114 Le leggi speciali determinano i casi e le forme di previdenza e di assistenza obbligatorie e le contribuzioni e
prestazioni relative

art. 2115 (c.d. OBBLIGAZIONE CONTRIBUTIVA) l'imprenditore e il prestatore di lavoro contribuiscono entrambi alle istituzioni

di previdenza e di assistenza. L'imprenditore responsabile del versamento del contributo nei confronti degli enti previdenziali,
anche per la parte che a carico del prestatore di lavoro, salvo il diritto di rivalsa secondo le leggi speciali .

art. 2116 (ATTENZIONE: il principio dell' automaticit delle prestazioni vale solo per i lavoratori dipendenti, non per
quelli autonomi!!) Le prestazioni di previdenza e assistenza sono dovute al prestatore di lavoro, anche quando l'imprenditore
non ha versato regolarmente i contributi dovuti alle istituzioni di previdenza e di assistenza (principio dell' automaticit delle
prestazioni);
Dunque questo principio ha dei Limiti : Il principio trova infatti attuazione solo all interno dell arco temporale di prescrizione
dei contributi. A seguito della legge 335/1995 Riforma Dini:
I contributi previdenziali si prescrivono con il decorso di 5 anni (quindi la riforma ha comportato il passaggio da
10 anni a 5 anni); quindi dopo 5 anni dalla notifica Inps si estingue l' obbligo contributivo.
Tale riforma ha fatto in modo che tutte le pensioni venissero definite pensioni di vecchiaia (tipo di pensione che
si ottiene al raggiungimento di una determinata et anagrafica e con il raggiungimento dell' anzianit di servizio.
Si ritorna al sistema contributivo (gi in uso negli anni '60)
Se per il lavoratore stesso, o i superstiti, a denunciare all' autorit competente il mancato versamento dei contributi da parte
del proprio datore di lavoro, allora il termine di prescrizione rimane di 10 anni.

art. 2117 I fondi speciali per la previdenza e l'assistenza che vengono costituiti dal datore di lavoro, anche senza contribuzione
dei prestatori di lavoro, non possono essere utilizzati per fini diversi da quello al quale sono destinati e non possono formare
oggetto di esecuzione da parte dei creditori dell'imprenditore o del prestatore di lavoro .

art. 2087 l' imprenditore tenuto ad adottare, nell' esercizio dell' impresa, le misure che secondo la particolarit del lavoro, l'
esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l' integrit fisica e morale del lavoratore. Questa norma impone dunque al
datore di lavoro di evitare gli incidenti sul lavoro adottando misure adeguate alla particolarit dell' attivit lavorativa che , per
esperienza, si sono dimostrate adeguate e che siano sempre aggiornate al progresso della scienza e della tecnica.

LE FONTI COMUNITARIE
Il diritto europeo stabilisce regole e principi volti a garantire il diritto alla libera circolazione delle persone nellUE. Per
conseguire questo obiettivo necessario adottare misure di sicurezza sociale che permettano ai cittadini dell'UE che lavorano e
risiedono in uno Stato membro, che non sia il loro Stato di origine, di non perdere la totalit o una parte dei loro diritti di sicurezza
sociale. Nel 1958 il Consiglio ha adottato due regolamenti sulla previdenza sociale dei lavoratori migranti, che sono stati
successivamente sostituiti dal regolamento (CEE) n.1408/71 poi integrato dal regolamento di applicazione regolamento C.E.
n.987/2009. Con questi regolamenti l'Unione europea prevede regole comuni per tutelare i diritti previdenziali dei cittadini che si
spostano all'interno dell'Europa:
A chi si applicano queste regole?
Ai cittadini dei paesi dell'UE, nonch di Islanda, Liechtenstein, Norvegia o Svizzera che sono o sono stati assicurati in uno di questi
paesi e ai loro familiari.
Ad apolidi o rifugiati che soggiornano nell'UE o in Islanda, Liechtenstein, Norvegia o Svizzera, che sono o sono stati assicurati in
uno di questi paesi, e ai loro familiari.
A cittadini di paesi extra UE, che soggiornano legalmente nel territorio dell'UE e si spostano all'interno di questi paesi, nonch ai
loro familiari.
Questo regolamento segue quattro principi fondamentali, quali sono?
1.Si coperti dalla legislazione di un paese alla volta, per cui i contributi vanno versati in un solo paese. La decisione sulla
legislazione applicabile spetta agli enti previdenziali e non al cittadino interessato.
2.Gli stranieri hanno gli stessi diritti e doveri dei cittadini del paese in cui sono assicurati. Si tratta del cosiddetto principio della
parit di trattamento o non discriminazione.
3.Quando si richiede una prestazione, vengono eventualmente presi in considerazione i precedenti periodi di assicurazione, lavoro o
soggiorno in altri paesi.
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4.Se si ha diritto ad una prestazione in denaro da un paese, in genere la si riceve anche se si vive in un altro paese. il cosiddetto
principio della esportabilit.
P.s. : Il 1 maggio 2010 entrata in vigore una nuova normativa sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale (regolamenti n.
883/2004 e n. 987/2009) che hanno introdotto, per esempio, il trattamento economico dei dati per velocizzare le procedure e che
hanno voluto rendere pi celere ed efficace la gestione del sistema previdenziale.
Quali sono i diritti per chi lavora in altri paesi?
In linea di massima, si soggetti alla legislazione del paese in cui si lavora come lavoratore dipendente o autonomo. Non importa
sapere dove si vive o dove ha sede il datore di lavoro.
Se si lavora in un paese e si vive in un altro
Se si lavora in un paese dell'UE diverso da quello in cui si vive e si ritorna al proprio paese di residenza giornalmente, o almeno una
volta alla settimana, si un lavoratore transfrontaliero o "frontaliero". In questo caso, responsabile delle prestazioni di sicurezza
sociale il paese in cui si lavora. Norme particolari valgono per l'assistenza sanitaria e la disoccupazione.
Se si distaccati in un altro paese
Se un lavoratore autonomo o un lavoratore dipendente (per volere del suo datore di lavoro) vanno a lavorare in un altro paese per un
massimo di 24 mesi, restano assicurati nel proprio paese di origine. Questo il caso dei cosiddetti"lavoratori distaccati":
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LA PREVIDENZA

- I SOGGETTI I soggetti che intervengono nella realizzazione della tutela previdenziale sono:

- lo stato
- gli enti previdenziali

SOGG. ATTIVI

- i soggetti tenuti al pagamento dei contributi (datore di lavoro)


- i soggetti protetti aventi diritto come tali alle prestazioni previdenziali

SOGG. PASSIVI

1- I SOGGETTI ATTIVI (ENTI PREVIDENZIALI):

LO STATO e GLI ENTI LOCALI (come si deduce dall' art. 117 Cost.).
A seguito della riforma del titolo V della Costituzione (Legge Cost. 3/2001):
Lo Stato ha competenza legislativa esclusiva in merito a: previdenza sociale, determinazione dei livelli essenziali delle
prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
Gli enti locali hanno competenza legislativa concorrente con lo Stato in merito a: tutela della salute, tutela e sicurezza del
lavoro, previdenza complementare.
I principali organi statali che svolgono funzione di amministrazione attiva in materia di previdenza e assistenza sociale sono il
Ministero del Lavoro (sia mediante le direzioni generali che periferiche), il Ministero della
Salute, il Ministero per la famiglia, il Ministero dell' economia e
finanza ed il Ministero degli interni.
Presso il Ministero del lavoro opera la COVIP (commissione vigilanza sui fondi pensione) che un' autorit amministrativa
indipendente della Repubblica Italiana e ha il compito di regolare il mercato della previdenza complementare. La funzione che
chiamata a svolgere essenzialmente quella di garantire ed assicurare la trasparenza e la correttezza nella gestione e
nell'amministrazione dei fondi pensione e in genere delle forme previdenziali; la Covip svolge anche un'attivit ispettiva nei
confronti degli enti previdenziali sottoposti alla sua vigilanza.
Poi ritroviamo gli enti amministrativi strumentali dello Stato, detti anche ENTI PARASTATALI, che sono soggetti a vigilanza
Ministeriale e della Corte dei Conti come l' INPS e l' INAIL e l' INPDAP (soppresso dal 2012), ma anche le casse
nazionali di previdenza e assistenza dei liberi professionisti (medici, avvocati, notai, dottori commercialisti, ingegneri e architetti
ecc.) e gli enti nazionali di previdenza dei giornalisti (INPGI), dei rappresentanti e agenti di commercio (ENASARCO), dei
dirigenti e impiegati dellagricoltura (ENPAIA).
Vediamo in dettaglio gli enti principali:
INPS
INPS acronimo di Istituto Nazionale della Previdenza Sociale; come INAIL e l' ex INPDAP un' ente previdenziale. Questo
istituto provvede alla tutela previdenziale per i casi di invalidit, vecchiaia e morte, disoccupazione involontaria e tubercolosi; eroga
anche l' assegno sociale per i cittadini ultrasessantacinquenni sprovvisti di reddito, l' assegno di mobilit e di integrazione guadagni,
l' assegno per il nucleo familiare e la pensione per le casalinghe e i soggetti che svolgono lavori non retribuiti derivanti da
responsabilit familiari; inoltre tramite il Fondo di Garanzia eroga il TFR e le ultime tre mensilit di retribuzione maturate e non
corrisposte, in caso di insolvenza del datore di lavoro.
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Il regime delle assicurazioni gestito dall' INPS si definisce generale in quanto si riferisce a tutti i lavoratori subordinati (sia che
essi siano dipendenti privati che pubblici del parastato), ai lavoratori autonomi che sono attratti nell' ambito della tutela
previdenziale dei lavoratori subordinati e anche ai liberi professionisti privi di un proprio regime previdenziale.
L' organizzazione dell' INPS presenta un livello centrale e un livello periferico:
al livello centrale troviamo il Presidente (che il legale rappresentante dell' Istituto), il CIV (consiglio di indirizzo e
vigilanza) composto pariteticamente dai rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, il Consiglio dei sindaci ed il
Direttore Generale (che il Responsabile della gestione).
al livello periferico troviamo i Comitati regionali e provinciali.
Per effetto della legge 88/89 le varie competenze dell' INPS sono state accorpate in GESTIONI dotate di propria autonomia
economico-patrimoniale; queste gestioni sono:
_ A_ FONDO PENSIONI LAVORATORI DIPENDENTI (si occupa dell' assicurazione generale obbligatoria per l' invalidit, la
vecchiaia e i superstiti).
_ B_ GESTIONE PRESTAZIONI TEMPORANEE AI LAVORATORI DIPENDENTI (si occupa dell' assicurazione contro la
disoccupazione, dell' assicurazione contro la tubercolosi, degli assegni familiari, delle integrazioni salariali, dell' indennit di
mobilit e dei trattamenti economici per malattia e maternit).
_ C_ LE 4 GESTIONI speciali (che si occupano delle prestazioni a favore degli agricoltori, artigiani, commercianti ..cio coloro che
esercitano, per professione abituale o esclusiva, attivit di lavoro autonomo)
_ D_ LA GIAS (acronimo di Gestione degli Interventi Assistenziali e di Sostegno delle gestioni previdenziali. La GIAS viene cofinanziata in parte dallo Stato attraverso il trasferimento delle somme stanziate dalle leggi finanziarie ed in parte dai datori di
lavoro mediante i contributi versati per il finanziamento dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria e dei trattamenti
speciali di disoccupazione. Lo Stato quindi trasferisce finanziamenti all' INPS a sostegno della GIAS per: finanziare i maggiori oneri
accertati dal bilancio consuntivo dell' INPS per l' anno precedente; oppure per finanziare i maggiori oneri sostenuti dall' INPS a
carico della gestione per l' erogazione delle pensioni, assegni e indennit agli invalidi civili, ciechi e sordomuti. Quindi per
semplificare potremmo dire che la Gias offre prestazioni assistenziali, a carico dello Stato).

Domanda: Cosa c' entra lo Stato nel finanziamento degli enti previdenziali?
Lintervento della finanza statale un ulteriore fonte di alimentazione finanziaria utile ogni qual volta vi sia troppo divario tra
entrate e spese per le prestazioni; si realizza attraverso due vie :
ordinaria (trasferimenti di bilancio ossia rimborsi)
straordinaria (anticipazioni di tesoreria ossia prestiti)
L'intervento finanziario dello Stato stato determinato dalla necessit di provvedere ad esigenze contingenti, come quelle
derivanti dalla svalutazione della moneta nel dopoguerra. Successivamente, l'intervento finanziario stato previsto per la
realizzazione della tutela previdenziale dei lavoratori autonomi, nei casi in cui le condizioni economico e sociali di questi ultimi
non consentivano di reperire i mezzi necessari attraverso la contribuzione degli stessi soggetti protetti. Per i lavoratori subordinati,
invece, l'intervento finanziario dello Stato consente di realizzare un miglioramento della tutela.
Pi di recente lintervento dello Stato apparso destinato a assolvere una funzione diversa e ancora pi significativa. Ci avviene
con il finanziamento della Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (GIAS) gestita dall' INPS.
All' INPS spetta anche:
>> la gestione di alcuni FONDI SPECIALI DI PREVIDENZA (alcuni dei quali sono integrativi dell' assicurazione generale
obbligatoria) che sono rivolte a specifiche categorie come i dipendenti delle aziende private del gas, gli impiegati delle esattorie e
ricevitorie, il clero secolare e i ministri di culto, i dipendenti dei servizi pubblici di telefonia ecc...
>> la gestione del FONDINPS ( il fondo pensionistico complementare residuale, creato per i lavoratori che hanno scelto
tacitamente di conferire ad esso il loro TFR maturato al fine di ottenere la previdenza complementare... o comunque per i lavoratori
che non hanno una forma pensionistica complementare di riferimento).
>> la gestione del FONDO DI GARANZIA PER IL TFR* (eroga infatti il TFR e le ultime 3 mensilit di retribuzione, maturate e
non corrisposte, in caso di insolvenza del datore di lavoro).
*Parliamo del TFR: il TFR un' indennit che spetta al lavoratore in ogni caso di cessione del rapporto di lavoro; il TFR
calcolato dividendo per 13,5 tutto quello che il lavoratore ha percepito, a titolo non occasionale ed ad esclusione dei rimborsi
spese, nel corso dell' anno.
La cifra che ne risulta va poi rivalutata con una maggiorazione annua composta da un tasso fisso dell' 1,5% e dal 75% dell' aumento
dell' indice ISTAT (= indice dei prezzi al consumo).
Proviamo a mettere a formula:
Somme percepite nel corso dell' anno a titolo non occasionale/ 13,5 = tot
tot poi rivalutato con una maggiorazione composta da 1,5% T.F. + 75% aumento ISTAT
La disciplina che riguarda il TFR contenuta nella L. 297/82; grazie alla riforma del sistema di previdenza privata del 2005 (D.Lgs
252/2005) il TFR pu essere trasformato in un possibile strumento di finanziamento dei FONDI PENSIONISTICI COMPLEMENTARI, nel
senso che entro 6 mesi dall' assunzione il lavoratore ha la possibilit di scegliere (liberamente e volontariamente) se:
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conservare inalterato il diritto al percepimento di una somma una tantum alla cessazione del rapporto di lavoro,

quindi per esempio pu lasciare il TFR presso il proprio datore di lavoro.


accantonare questa somma in un fondo di previdenza complementare che, alla fine della vita lavorativa, attribuir ogni
mese al lavoratore una pensione privata che si aggiunger a quella garantita dal sistema previdenziale obbligatorio.
Nel caso in cui entro 6 mesi il lavoratore non decide nulla, sar il datore di lavoro a trasferire il TFR maturando alla
forma pensionistica collettiva prevista dagli accordi o contratti collettivi; nel caso siano presenti pi forme
pensionistiche complementari il TFR viene trasferito al fondo pensione al quale ha aderito il maggior numero dei
dipendenti; invece in assenza di forme pensionistiche complementari di riferimento (per la categoria lavorativa), il
datore di lavoro trasferir il TFR maturando al FONDINPS (che il fondo pensionistico residuale gestito dall' INPS).

Il TFR pu essere anticipato, fino ad un massimo del 70% del trattamento gi maturato, per sostenere spese sanitarie oppure
per l' acquisto della prima casa per s o per i figli...ecc...

INPDAP (ormai soppresso)


INPDAP acronimo di Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche. Questo ente stato
istituito nel 1994 e nel 2012 stato soppresso. Era in pratica un ente con competenze simili all' INPS ma che si occupava dei
dipendenti delle amministrazioni pubbliche. A seguito della soppressione dell' ente, le sue funzioni sono state attribuite all' INPS.
INAIL
INAIL acronimo di Istituto Nazionale per l' Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (e malattie professionali); anche dopo il
trasferimento agli enti locali delle funzioni di carattere assistenziale (come l' addestramento professionale e il reinserimento
produttivo degli invalidi), l' INAIL ha continuato a conservare funzioni assistenziali riguardanti gli interventi economici a favore
dei grandi invalidi del lavoro, l' erogazione dell' assegno di incollocabilit e i presidi speciali. L' INAIL ha inoltre il compito di
procedere agli accertamenti e certificazioni e ad ogni altra prestazione medico-legale sui lavoratori infortunati, inoltre attraverso
apposite convenzioni con le Regioni pu effettuare le prime cure ambulatoriali.
L' assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestita dall' INAIL si articola nelle gestioni
dell'industria, dell'artigianato, del terziario e delle attivit varie. Nel caso in cui l' attivit possa essere inquadrata in pi gestioni
diverse (es. un socio di una societ cooperativa che svolga due attivit contemporaneamente: amministratore e socio lavoratore) si
terr conto di una sola gestione seguendo il criterio della prevalenza; l' eccezione a tale regola riguarda solo quesi soggetti che
svolgono contemporaneamente e autonomamente pi attivit distinte, per esempio l' insegnante di scuola pubblica che poi il
pomeriggio da ripetizioni private.
A livello strutturale si presenta molto simile all' INPS, infatti opera sia su base centrale che periferica.
Diversamente dallINPS, l' INAIL ha il Casellario centrale degli infortuni sul lavoro, a cui deve comunicare i sinistri generatori di
invalidit o morte sul lavoro. Attraverso questa raccolta dati, il casellario centrale stabilisce poi nuove norme per impedire gli
infortuni e individua nuove forme di malattie professionali da inserire nei tabellari ministeriali.
2-I SOGGETTI PASSIVI (O PROTETTI)

La tutela, inizialmente previste per i lavoratori subordinati, si estendono ora ai lavoratori autonomi e parasubordinati
Nella tutela confluiscono in alcuni casi anche soggetti non lavoratori (vengono considerati non lavoratori, gli equiparati
ad es. i tirocinanti, gli studenti di agraria che svolgono esercitazioni pratiche, gli LSU e anche i parlamentari; i parlamentari
godono di un particolare tipo di tutela previdenziale obbligatoria che gli permette di ricevere, alla fine del mandato, assegni
vitalizi)
La tutela si estende anche ai familiari dei lavoratori (che aiutano il capofamiglia nello svolgimento dell' attivit autonoma,
sono i c.d. Coadiutori, oppure che lavorano nell' impresa familiare) o dei pensionati deceduti (i cd. superstiti, soggetti
protetti a determinate condizioni)
Soggetti protetti sono anche i cittadini over 65 (a prescindere dalla circostanze che siano stati o meno lavoratori) in
disagiate condizioni economiche, che hanno diritto allassegno sociale).

-IL RAPPORTO CONTRIBUTIVO E IL RAPPORTO PREVIDENZIALEa) rapporto contributivo finalizzato al finanziamento del sistema previdenziale attraverso l' imposizione di obblighi contributivi
sui datori di lavoro e sui lavoratori dipendenti.
b) rapporto previdenziale che sorge fra il lavoratore beneficiario e l' ente, finalizzato all' erogazione delle prestazioni
economiche.
Analizziamoli:

a) il rapporto contributivo (finalizzato al finanziamento del sistema previd.):


I CONTRIBUTI
I contributi rappresentano delle quote della retribuzione (nel caso di rapporti di lavoro subordinato) o del reddito di lavoro (nel caso
del lavoro autonomo, in collaborazione o associato) destinate al finanziamento delle prestazioni previdenziali ed assistenziali
previste dalla legge. Il loro versamento , di norma, obbligatorio: lonere contributivo sorge generalmente allavvio di una
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qualunque attivit lavorativa (o al verificarsi delle ulteriori condizioni previste dalla legge es: per alcune fasce di reddito l' onere
contributivo sorge all' iscrizione ad un albo professionale). La loro riscossione, unitamente allerogazione delle prestazioni ed al
controllo della corretta applicazione delle norme, affidata agli enti previdenziali.
I contributi si possono classificare in due differenti tipologie:
contributi previdenziali: versamenti obbligatori effettuati dal datore di lavoro nei confronti dellente previdenziale (Inps) al fine di
ottenere la prestazione pensionistica;
contributi assistenziali: versamenti effettuati allInps o allInail, al fine di ottenere una copertura dei rischi legati agli infortuni e
alle malattie professionali, allinvalidit e malattia.
Esistono poi delle tipologie di contributi che potremmo definire a s, il caso dei contributi figurativi, dei contributi volontari e
dei contributi da riscatto:
-CONTRIBUTI FIGURATIVI
I contributi figurativi vengono versati per coprire i periodi in cui il lavoratore non ha eseguito la prestazione lavorativa per cause non
imputabili alla sua volont.
La legge individua tassativamente le ipotesi nelle quali i contributi figurativi possono essere accreditati dufficio o su domanda
dellinteressato, senza alcun onere a carico del lavoratore (es: servizio militare, periodi di integrazione salariale, astensione
obbligatoria e facoltativa da lavoro ecc..).
-CONTRIBUTI VOLONTARI
Diverso il caso dei contributi volontari.
Qualora sia interrotto o cessi il rapporto di lavoro che ha dato luogo allobbligo assicurativo, il lavoratore, al fine di conservare i
diritti derivanti dalle assicurazioni o per raggiungere i requisiti per lerogazione della prestazione, pu chiedere allente
previdenziale, in presenza di determinate condizioni, di proseguire la contribuzione direttamente a suo carico.
-CONTRIBUTI DA RISCATTO
I contributi da riscatto consentono invece al lavoratore (con onere finanziario a suo carico, ovvero a carico del datore di lavoro, o
con trasferimento di fondi da altri enti di previdenza), di regolarizzare, dal punto di vista assicurativo, i periodi (lavorativi e non) che
non siano stati coperti da contribuzione (es. durata dei corsi legali di studio universitario).
Essi sono equiparati, a tutti i fini, ai contributi obbligatori.
Come gi detto, l instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato, determina automaticamente linsorgenza del corrispondente
rapporto contributivo assicurativo. Nello specifico, lonere contributivo incombe sia sul lavoratore (mediante una trattenuta
effettuata sulla retribuzione lorda mensile) sia sul datore di lavoro. Tuttavia, lobbligo di pagamento dei contributi (cio la
responsabilit dell' effettivo versamento) gravante esclusivamente sul datore di lavoro, il quale tenuto a versare le trattenute
allente previdenziale assistenziale. Il versamento dei contributi deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo a
quello in cui scaduto lultimo periodo di paga. Il lavoratore pu in ogni caso verificare lavvenuto versamento dei contributi
tramite lattestazione che viene rilasciata annualmente dai datori di lavoro, oppure inoltrando la richiesta dellestratto contributivo
direttamente allente previdenziale.
SOGGETTI OBBLIGATI ALLA CONTRIBUZIONE
Secondo l' art. 2115 C.C. <<L' imprenditore e il prestatore di lavoro contribuiscono entrambi alle istituzioni di previdenza e di
assistenza. L'imprenditore responsabile del versamento del contributo, anche per la parte che a carico del prestatore di
lavoro, salvo il diritto di rivalsa secondo le leggi speciali>>
Questo vuol dire che anche nei casi in cui lonere contributivo ripartito tra il datore e lavoratore (ad esempio per la pensione di
anzianit), la quota di competenza di questultimo viene ugualmente versata dal datore, il quale trattiene la somma corrispondente
dalla retribuzione del lavoratore; il datore rimane pertanto lunico responsabile nei confronti degli enti previdenziali.
Per le collaborazioni coordinate e continuative, per il lavoro a progetto, per le collaborazioni occasionali (solo se il reddito supera un
certo importo) e per gli associati in partecipazione, lobbligo contributivo grava per 2/3 sui committenti (i quali restano comunque
responsabili del versamento), e per 1/3 sugli stessi lavoratori. Sono tenute al versamento dei contributi per i soci lavoratori anche le
societ cooperative.
Casi di obbligazioni unilaterali:
Viene assunta dal solo datore di lavoro, l' obbligazione contributiva in caso di
assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
Viene assunto dal solo lavoratore, lobbligazione contributiva in caso di:
riscatto
prosecuzione volontaria
riconfigurazione
attivit di lavoro autonomo

Per i lavoratori comunitari vale il principio della completa equiparazione rispetto a quelli residenti, essendo peraltro
riconosciuta la possibilit di far valere in qualsiasi stato comunitario lanzianit contributiva conseguita in uno degli stati membri.
I contributi devono essere pagati anche per i lavoratori stranieri, con la possibilit del cumulo** dei periodi contributivi nei due
stati, sulla base di apposite convenzioni internazionali. A favore dei lavoratori italiani allestero, in paesi extracomunitari con i quali
non sussistano apposite convenzioni, il legislatore italiano, in deroga al principio di territorialit, ha stabilito liscrizione
obbligatoria alle gestioni previdenziali italiane, sulla base di importi retributivi annualmente fissati con decreto ministeriale e
rapportati ai minimi previsti dai contratti collettivi stipulati dai sindacati maggiormente rappresentativi sul piano nazionale (Legge
398/1987).

**Domanda: Cos' il cumulo delle prestazioni?


Cumulare le prestazioni previdenziali vuol dire godere contemporaneamente di pi prestazioni previdenziali. Ci sono per delle
regole anti-cumulo cio quei casi in cui le prestazioni previdenziali possono essere sospese, decurtate o non erogate perch
concorrono con altre prestazioni sociali o con un determinato reddito familiare, ad esempio non sono cumulabili:
i trattamenti pensionistici con l' indennit di mobilit o disoccupazione
l' assicurazione di invalidit con l' assicurazione contro infortunio o malattia professionale
la retribuzione con i trattamenti pensionistici dell' assicurazione generale obbligatoria per invalidit, vecchiaia e superstiti (per
il cumulo permesso se si tratta di trattamenti pensionistici minimi)

Domanda: Cosa deve fare il datore di lavoro quando deve versare i contributi?
Il datore di lavoro per versare i contributi deve seguire una serie di obblighi tra cui:
1. tenere il libro contabile
2. presentare il MODELLO DM10 = il modello che il datore di lavoro deve compilare per denunciare all' INPS le retribuzioni
mensili corrisposte ai dipendenti, gli sgravi fiscali, i contributi dovuti e l' eventuale conguaglio delle prestazioni anticipate
per conto dell' INPS.
3. presentare il MODELLO EMENS = il modello che il datore deve compilare per denunciare all' INPS i dati retributivi
individuali, cio i dati riferiti al singolo lavoratore.
P.S. Dal 2009 il modello M10 e il modello Emens sono stati sostituiti da un unico documento telematico chiamato UNI-EMENS
SANZIONI IN CUI INCORRE IL DATORE DI LAVORO CHE OMETTE O EVADE L' OBBLIGO CONTRIBUTIVO
il regime sanzionatorio si articola in:
a- Sanzioni Civili si applicano in caso di omissione contributiva (=mancato o ritardato pagamento dei contributi rilevabili dalle
denunce veritiere), la sanzione uguale al TUR + 5,5 punti percentuali in ragione d' anno e non pu superare il tetto massimo del
40% dei contributi dovuti.
Si applicano anche in caso di evasione contributiva (=volont del datore di lavoro di non versare i contributi, oppure ritardo del
versamento di oltre un anno, con denunce non corrispondenti al vero), la sanzione in questo caso uguale al 30% in ragione d' anno
e non pu superare il tetto massimo del 60% dei contributi dovuti.
b- Sanzioni Penali si applicano in caso di violazione grave (=omesso versamento di quote rilevanti), la sanzione in questo caso
consiste nella reclusione di 3 anni e una multa fino a 1034,91 euro. Tuttavia se entro tre mesi dalla contestazione dell' Inps, il datore
versa i contributi dovuti, allora la sua sanzione verr depenalizzata (=sanzione amministrativa).
BASE IMPONIBILE E MISURA DELLA CONTRIBUZIONE
Lammontare dei contributi viene calcolato in percentuale sullimporto della retribuzione imponibile (nel caso dei rapporti di lavoro
subordinato) o del reddito di lavoro(nel caso del lavoro autonomo, in collaborazione o associato); lentit della percentuale varia a
seconda dei diversi enti assicuratori, delle prestazioni da questi erogate e delle differenti categorie di lavoratori.
Per i rapporti di lavoro subordinato, la definizione della retribuzione da assoggettare a contributi corrisponde alla nozione di
reddito da lavoro dipendente valida ai fini fiscali (art. 6 D. Lgs 314/1997); in essa rientrano dunque tutte le somme e i valori in
genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto
di lavoro, al lordo di qualsiasi contributo o trattenuta.
La legge n. 389/1989 fissa inoltre un minimale contributivo: la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi
non pu essere inferiore allimporto delle retribuzioni stabilito da leggi, regolamenti, contratti collettivi stipulati dalle
organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, oppure da accordi collettivi anche aziendali o da
contratti individuali, qualora ne derivi una retribuzione di importo superiore a quello previsto dal contratto collettivo.
Vale in questo ambito il principio di competenza (principio che si studia in scienze delle finanze; secondo tale pricipio la base
imponibile viene calcolata sulla base delle entrate che si prevede di accertare, cio non tiene conto dell' effettiva riscossione della
retribuzione): la base imponibile viene calcolata in riferimento alla retribuzione dovuta, sebbene non ancora corrisposta.
Oltre alle componenti non rientranti nella definizione di reddito da lavoro ai fini fiscali, restano escluse dal calcolo della base
imponibile alcune voci tassativamente stabilite ai soli fini previdenziali (es. premi di risultato o di produttivit, somme corrisposte a
titolo di TFR, indennit di trasferta, trattamenti familiari, ecc).
N.B. Laliquota contributiva (di finanziamento): l'aliquota contributiva la percentuale da applicare al reddito imponibile di un lavoratore subordinato, o
all'imponibile IVA di un professionista per determinarne l' importo del contributo dovuto per una data prestazione lavorativa. Tale aliquota stabilita per
legge ed periodicamente soggetta a variazioni. Laliquota contributiva, che non uguale per tutte le categorie di lavoratori, formata da due quote: una a
carico del lavoratore e laltra a carico dellazienda. Il prelievo dellaliquota contributiva, da parte dellINPS e degli altri enti, avviene in modo
"automatico", cio sono le aziende che effettuano direttamente i versamenti sia delle quote dovute da loro sia quelle dovute dai lavoratori.

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L'aliquota di computo invece quella percentuale che viene applicata alla retribuzione o reddito pensionabile di ogni anno per calcolare figurativamente i
contributi accumulati ed ottenere il c.d. montante contributivo individuale.
Non va quindi confusa con l'aliquota di finanziamento che quella alla quale effettivamente assoggettato l'iscritto alla Gestione. Le due aliquote infatti
non necessariamente coincidono: naturalmente quando l'aliquota di finanziamento inferiore all'aliquota di computo si traduce in un maggior rendimento
dei contributi versati.

Domanda: cosa sono gli sgravi contributivi e la fiscalizzazione degli oneri sociali?
Importante risulta la scelta secondo cui, attraverso i provvedimenti di fiscalizzazione degli oneri sociali e quelli di sgravio
contributivo, si trasferisce alla finanza pubblica parte degli importi contributivi previdenziali a vantaggio di determinati settori della
produzione o di settori produttivi di determinate aree territoriali sfavorite.
Vediamo in dettaglio:
- Sgravi contributivi Agevolazioni accordate alle imprese industriali ed artigiane al fine di incentivare lo sviluppo delle attivit
industriali e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Gli sgravi contributivi consistono nella riduzione degli oneri contributivi
che tali imprese devono corrispondere all' INPS e sar lo Stato ad assumersi l' onere finanziario che deriva dalle mancate entrate
dell' INPS. Esempio: nelle zone del mezzogiorno, oppure per determinati settori dell' attivit lavorativa, oppure a seguito di
particolari eventi come il terremoto, i datori di lavoro possono godere di sgravi contributivi; ovviamente per potere beneficiare di
questi sgravi il datore di lavoro deve dimostrare di rispettare quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale e, dal 2007,
necessario che egli sia idoneo ad ottenere il DURC (= Documento Unico di Regolarit Contributiva) rilasciato dall' INPS.
- Fiscalizzazione degli oneri sociali Meccanismo mediante il quale lo Stato provvede a ridurre le aliquote contributive a carico
del datore di lavoro, allo scopo di contenere il costo del lavoro. Si tratta, in pratica, di un sistema di finanziamento fiscale che lo
Stato fornisce agli enti previdenziali ed assistenziali i mezzi per realizzare gli scopi istituzionali senza gravare eccessivamente su
imprese e lavoratori.

b) rapporto previdenziale (finalizzato all' erogazione delle prestazioni previdenziali):


SCHEMA: Il rapporto giuridico previdenziale
intercorre tra
ENTI PREVIDENZIALI
SOGGETTI PROTETTI
il contenuto del rapporto il diritto dei soggetti protetti di ottenere le prestazioni previdenziali.
Il rapporto previdenziale il rapporto tra gli enti previdenziali e i soggetti assicurati (protetti). Tale rapporto obbligatorio, ci
vuol dire che esso non si costituisce per atto di volont, ma al momento in cui si costituisce un rapporto di lavoro subordinato o ha
inizio lattivit lavorativa autonoma (questi eventi rappresentano il presupposto di fatto necessario e sufficiente). L' erogazione della
prestazione previdenziale invece avviene nel momento in cui il soggetto protetto entra in uno stato di bisogno ; Il bisogno, proprio
perch deve essere "socialmente rilevante", va inteso come stato di carenza di beni essenziali della vita (vedi pag 8).
PRESCRIZIONE E DECADENZA DEL RAPPORTO PREVIDENZIALE
(invece per prescrizione dei contributi vedi pag.9)
PRESCRIZIONE il termine di prescrizione il termine oltre il quale il diritto si estingue (=si perde); la prescrizione pu essere
sospesa mediante l' introduzione di un nuovo atto (esempio la diffida) e dal momento dell' introduzione di questo nuovo atto verr
fissato un nuovo termine di prescrizione. Il soggetto che vuole ottenere la prestazione previdenziale deve inviare telematicamente
una DOMANDA AMMINISTRATIVA all' INPS (la domanda la pu inviare o il soggetto stesso oppure tramite degli intermediari
autorizzati come i consulenti del lavoro). Ricevuta la domanda, entro 120 gg l' INPS dovr erogare la prestazione.
Se decorso il termine di 120 gg, l' ente non ha ancora erogato alcuna prestazione e non ha dichiarato nulla in merito (es. silenziorigetto), il lavoratore potr presentare, entro 90 gg, un RICORSO AMMINISTRATIVO al Comitato Provinciale (che un organo
indipendente dall' INPS); Il Comitato Provinciale avr poi 90 gg per decidere sul ricorso. Dobbiamo specificare che, anche nel caso
in cui il Comitato dovesse emettere una sentenza di accoglimento del ricorso, il direttore dell' INPS avrebbe il potere di sospendere
tale sentenza. In caso di sospensione della sentenza (o anche in caso di rigetto del ricorso amministrativo), al lavoratore non rimane
altro che fare ricorso davanti al giudice.
Schema dei termini di prescrizione:
Ricevuta la domanda amministrativa, l'
ente ha 120 gg per erogare la prestazione

Il soggetto ha 90 gg per fare ricorso


amministrativo al Comitato Prov.

Il Comitato Prov. ha 90 gg per


decidere sul ricorso amministrativo

TOT 300gg

DECADENZA (in genere, si riferisce ai termini per i ricorsi davanti al giudice) il termine di decadenza il termine oltre il quale
l'interessato non pu pi azionare in giudizio la domanda amministrativa di prestazione. A differenza della prescrizione, la
decadenza non si pu sospendere mediante l' introduzione di un atto idoneo; se il rapporto previdenziale decade, il lavoratore
perder i ratei maturati fino ad allora.
Per le prestazioni pensionistiche, il termine di decadenza di 3 anni successivi al termine del procedimento amministrativo (quello
descritto sopra di 300 gg totali).
Per le prestazioni temporanee (come la malattia, la maternit ecc..), il termine di decadenza di 1 anno dal termine del
procedimento amministrativo.

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Legati ai termini di prescrizione e decadenza, troviamo i concetti di:


IMPROCEDIBILITA'= la domanda in materia di previdenza o assistenza improcedibile nelle ipotesi di presentazione in ritardo o mancata
presentazione del ricorso amministrativo, o comunque qualora siano passati 180 gg dalla data in cui stato proposto il ricorso stesso; il
giudizio improcedibile non pu quindi proseguire.
IMPROPONIBILITA'= l' azione giudiziaria improponibile se non pu essere conclusa con un processo a causa della mancanza di alcuni
aspetti fondamentali (mancanza di requisiti previsti dalla legge es. la mancata presentazione della domanda amministrativa).

DISTINZIONE TRA PRESTAZIONI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI


Le prestazioni, erogate dall' INPS, possono avere funzione previdenziale o assistenziale.
Quelle con funzione previdenziale servono a garantire all' individuo il mantenimento di un tenore di vita simile a quello raggiunto
nella fase terminale della propria vita lavorativa; affinche queste prestazioni vengano erogate necessario che il lavoratore abbia
versato i contributi adeguati. Esse sono:
(a) pensione di vecchiaia e pensione di vecchiaia anticipata di cui tratteremo tra poco.
(b) pensione ai superstiti = corrisposta al coniuge o ai figli minori in caso di morte del lavoratore.
(c) assegno di invalidit = versato a favore di chi abbia una capacit lavorativa ridotta a meno di un terzo, sempre che abbia
versato contributi per almeno 5 anni; l'assegno viene corrisposto per periodi di tre anni e pu essere rinnovato dopo aver
accertato il permanere della causa dell'invalidit.
(d) pensione di inabilit = prevista per coloro che si trovano in una situazione di assoluta e permanente impossibilit di
svolgere attivit lavorativa purch abbiano versato contributi per almeno 5 anni.
Invece quelle con funzione assistenziale servono a garantire ai cittadini un reddito adeguato e una esistenza dignitosa, esse sono:
1) integrazione delle pensioni al trattamento minimo
2) assegno sociale = L' INPS, su domanda dell' interessato, provvede infatti all'erogazione dell'assegno sociale a favore di tutti
i cittadini che abbiano compiuto 65 anni (p.s. l' et soggetta ad incremento) ma che siano privi di reddito o comunque non
oltrepassano il limite di reddito stabilito annualmente dalla legge. Esso non reversibile ai familiari superstiti; corrisposto
per 13 mensilit; di importo variabile di anno e in anno perch soggetto alla perequazione automatica.
3) invalidit civili
Ci sono poi, altre prestazioni che hanno una funzione mista di assistenza e previdenza e comprendono:
l'indennit giornaliera per disoccupazione involontaria, pagati per un periodo di tempo stabilito dalla legge a coloro
che, senza loro colpa, abbiano perso il posto di lavoro;
l'integrazione salariale, pagata ai lavoratori sospesi temporaneamente dal lavoro per situazioni di crisi settoriali o locali;
l'indennit di maternit, pagata durante i periodi di astensione dal lavoro per gravidanza o puerperio;
l'assegno di maternit, corrisposto per ciascuna nascita alle donne che sono iscritte al sistema previdenziale;
l'assegno per il nucleo familiare, corrisposto ai lavoratori con coniuge e figli minori o inabili a carico, con un reddito
familiare non superiore al limite previsto dalla legge.
DISTINZIONE TRA: DIRITTO ALLA PRESTAZIONE PREVID. E DIRITTO AL RATEO DELLA PRESTAZIONE PREVID.
Diritto alla prestazione previdenziale s' intende il diritto dell' interessato ad essere dichiarato pensionato. un diritto
imprescrittibile (cio non cade in prescrizione) e quindi l' interessato che presenta la domanda amministrativa ha diritto di ottenere la
pensione dal giorno in cui la domanda viene accettata.
Diritto al rateo della prestazione previdenziale s' intende il diritto dell' interessato ad ottenere mensilmente il rateo della
prestazione. un diritto soggetto a prescrizione, infatti sugli arretrati (ratei non richiesti pur avendone avuto il diritto) si applica la
prescrizione ordinaria di 10 anni, invece le rate maturate e non riscosse sono prescritte dopo 5 anni dalla scadenza.

Domanda: Cos' e Cosa succede in caso di indebito previdenziale?


L' indebito previdenziale una somma, eccedente alla pensione regolare, che erroneamente viene trasferita al pensionato.
L' art. 2033 C.C. stabilisce che <<chi esegue un pagamento non dovuto ha diritto di ottenere indietro la somma corrisposta
indebitamente>>. Tuttavia, in deroga a tale articolo, per le prestazioni previdenziali stato stabilito che:
se il beneficiario della prestazione previdenziale riceve una somma indebita e la trattiene senza dolo (=senza volont di commettere
reato), secondo la disciplina passata (art. 52 L. 88/89 e L 412/91) il pensionato non doveva restituire la somma indebita in quanto era
considerata necessaria per il suo sostentamento, invece secondo le correzioni della disciplina transitoria (delle Leggi 662/96 e
448/2001 che sono state applicate dal 1996 al 2000) il pensionato non doveva restituire la somma ricevuta indebitamente solo se il
suo reddito imponibile ai fini IRPEF era inferiore a 8.263,31 euro; invece nel caso in cui il reddito imponibile ai fini IRPEF risultava
superiore a tale cifra, il pensionato doveva restituire il 75% della somma indebita.
Dal 1 gennaio 2001 invece ha trovato nuovamente applicazione la disciplina prevista dalla L 412/91.
IL SISTEMA PREVIDENZIALE
A partire dagli anni 90 lo Stato Italiano intervenuto pi volte nella riforma del sistema pensionistico nazionale; le principali
direttive nelle quali si indirizzata la legislazione possono essere cos riassunte:
Passaggio dal calcolo delle pensioni con il sistema retributivo al calcolo con il sistema contributivo, dove limporto della rendita
direttamente correlato ai contributi versati dai singoli nellarco della propria vita lavorativa;

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Progressivo aumento dellet pensionabile attraverso linnalzamento dellet per la pensione di vecchiaia e il progressivo
ridimensionamento delle pensioni di anzianit;
Sviluppo di un sistema di previdenza complementare che si aggiunge a quella obbligatoria e che possa consentire ai cittadini di
ovviare alla minor copertura data dalla pensione pubblica.
L' attuale sistema previdenziale si basa su tre pilastri:
1. la previdenza pubblica di base finanziata obbligatoriamente dai contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro ed
erogata dagli enti pubblici come l' INPS.
2. la previdenza complementare collettiva (detta anche aggiuntiva) ad adesione volontaria e si basa su dei fondi
pensione chiusi cui possono aderirvi tutti i lavoratori (subordinati, autonomi, soci-lavoratori..) purch gi destinatari di un
regime previdenziale obbligatorio. Lo scopo della previdenza complementare quello di integrare la previdenza di base
obbligatoria; in pratica i lavoratori (es. i lavoratori di un determinato settore) decidono di destinare parte del proprio
guadagno (oppure il proprio TFR, per destinazione del TFR vedi pag. 12) a queste forme pensionistiche complementari,
questi contributi vengono investiti nel mercato finanziario e alla fine della loro attivit lavorativa, i lavoratori possano
ritirare questi risparmi o sottoforma di una pensione mensile oppure tutti in una volta.
Sono forme pensionistiche complementari:
i fondi pensione negoziali (o chiusi) = Sono quelli che scaturiscono da contratti o accordi collettivi anche aziendali che
individuano larea dei destinatari, cio i lavoratori ai quali il fondo si rivolge sulla base dellappartenenza ad un determinato
comparto, impresa o gruppo di imprese o ad un determinato territorio (es. regione o provincia autonoma).
i fondi pensione aperti = Sono quelli istituiti direttamente da: banche; societ di intermediazione mobiliare; compagnie
di assicurazione; societ di gestione del risparmio. Ladesione ai fondi aperti pu avvenire in forma collettiva o individuale
(infatti la previdenza individuale del pilastro si serve dei fondi aperti).
N.B. Sia per i fondi chiusi che per quelli aperti, la funzione di deposito svolta da un soggetto esterno alla societ che ha istituito il
fondo, infatti tale funzione svolta dalla Banca.
i fondi pensione preesistenti = sono quelli istituiti anteriormente al novembre 1992; essi presentano caratteristiche
particolari rispetto ai fondi istituiti successivamente (come, ad esempio, la possibilit di gestire direttamente le risorse senza
ricorrere a intermediari specializzati). Ladesione a questa tipologia di fondo avviene su base collettiva e lambito dei
destinatari individuato dagli accordi o contratti aziendali o interaziendali.
3. la previdenza individuale (p.s. Alcuni autori accorpano questi fondi a quelli secondo pilastro) molto simile al
secondo pilastro in quanto anch' esso ad adesione volontaria e poi utilizza i contributi versati dagli interessati per investirli
nel mercato finanziario e poi erogare le pensioni. La differenza per sta nel fatto che si tratta di forme pensionistiche
individuali che permettono ad ogni soggetto singolo (non solo lavoratori, ma anche soggetti privi di reddito) di scegliere la
copertura pensionistica pi idonea alle proprie esigenze. Esempi di forme di previdenza individuali sono le assicurazioni
sulla vita con finalit previdenziale.
N.B. Tutti i fondi pensione sono autorizzati e sottoposti alla vigilanza di unAutorit pubblica: la Commissione di vigilanza sui fondi
pensione (COVIP)
SCHEMA MODALITA' DI FINANZIAMENTO DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI
Sistema di finanziamento A RIPARTIZIONE
In questo tipo di sistema, i contributi correntemente versati dagli
attuali lavoratori e datori di lavoro vengono utilizzati per pagare le
pensioni alla popolazione che nello stesso periodo in quiescenza,
senza che si effettui alcun accantonamento dei contributi stessi.
Quindi i contributi attualmente pagati dai lavoratori attivi servono
per pagare le pensioni dei lavoratori attualmente in quiescenza
(=pensione). E' il metodo pi usato nei sistemi pensionistici
pubblici.
Il rischio di questo sistema legato ai fattori di :
a) invecchiamento della popolazione, che porterebbe ad una
riduzione del flusso dei contributi da parte della popolazione che
lavora e quindi i contributi non riuscirebbero pi a finanziare tutte
le pensioni necessarie.
b) ristagno dell' economia/occupazione del paese
Il sistema di finanziamento a ripartizione, segue come modello
di calcolo della pensione il MODELLO RETRIBUTIVO: secondo
cui la pensione si calcola in base alla retribuzione media (o il
reddito medio per i lavoratori autonomi) degli ultimi anni lavorati;
ed in base agli anni di contribuzione, aggiornate sulla base dell'
indice d' inflazione.
L' ammontare della pensione verr calcolato moltiplicando il 2%
della retribuzione media per il numero di anni di contribuzione.

Sistema di finanziamento A CAPITALIZZAZIONE


In questo tipo di sistema ognuno risparmia per s, nel senso che i
contributi versati dal lavoratore vengono accantonati e investiti dal
gestore del sistema in un fondo a basso rischio; poi al momento del
pensionamento, ogni lavoratore ritira il proprio montante contributivo,
maggiorato degli interessi maturati, usufruendone in ununica soluzione
o sotto forma di rendita vitalizia. E' il metodo usato per le pensioni
complementari (previdenza complementare).
Il rischio di questo sistema legato ai fatto di:
a) instabilit dei mercati finanziari, un' inflazione infatti potrebbe
portare ad una riduzione del valore dei contributi e dei rendimenti.
Il sistema di finanziamemto a capitalizzazione, segue come modello di
calcolo della pensione il MODELLO CONTRIBUTIVO: secondo cui
la pensione si calcola sulla base del totale dei contributi versati nel
periodo lavorativo. Esempio il lavoratore dipendente provvede ad
accantonare annualmente il 33% del proprio stipendio ed il lavoratore
autonomo il 20% del reddito (come se fosse un libretto di risparmio); il
capitale versato produce una sorta di interesse e quindi l' ammontare
della pensione verr calcolato moltiplicando il montante contributivo
per un coefficiente percentuale di trasformazione che varia in base all'
et del lavoratore al momento della pensione (quindi saranno
percentuali minori per coloro che vanno in pensione prima perch essi
hanno ipoteticamente pi anni di vita residua coperti dalla pensione).

13

Approfondiamo ora i vari tipi di TUTELE:


.::'::.LA TUTELA PER LA VECCHIAIA.::'::.
Motivi della tutela per l' anzianit di servizio e l' anzianit dell' et: la pensione riconosciuta al lavoratore che per senescenza (c.d.
Requisito dell' et) perde la propria capacit di produrre reddito, inoltre riconosciuta al lavoratore per il suo merito di aver
adempiuto per un determinato numero di anni al suo dovere di versare i contributi (c.d. Requisito della maritevolezza,
anzianit di lavoro). necessario tenere presente che il nostro sistema pensionistico a rischio a causa: 1)dell' invecchiamento
demografico, 2)dei baby pensionati degli anni '60, 3)dei lavori atipici che non permettono di maturare i requisiti assicurativi e
contributivi necessari.
Elementi necessari per poter ricevere la pensione: l' interessato deve avere maturato i requisiti di et anagrafica e di
contribuzione, deve presentare specifica domanda all' INPS (atto di iniziativa dell' interessato) ed inoltre deve aver risolto
(=cessato) il rapporto di lavoro. Il diritto alla pensione decorre dal primo giorno del mese successivo al compimento dellet
pensionabile; successivamente al conseguimento della pensione il soggetto potr anche intraprendere una nuova attivit senza
perdere il diritto al pensionamento.
Il nostro sistema pensionistico distingueva tra:
A- Anzianit di et, Pensione di Vecchiaia : il diritto alla prestazione pensionistica di vecchiaia si realizza al raggiungimento di
una determinata et anagrafica (cd. et pensionabile o edittale), in combinazione con il versamento di un determinato numero di
anni di contribuzione. Nel caso in cui invece il lavoratore raggiunge l' et pensionabile, ma non riesce a raggiungere il numero di
anni di contribuzione che sono necessari per poter ottenere la pensione di vecchiaia, allora egli rester privo di tutela previdenziale.
Tuttavia tale lavoratore potr ricorrere all' assegno sociale (ma solo se: si trova in condizioni di grave insufficienza di reddito; non
riceve gi un trattamento pensionistico come per esempio quello di invalidit; non pu ricorrere ad altre soluzioni per raggiungere
gli anni di contribuzione necessari come per esempio il ricongiungimento oppure il cumulo delle prestazioni dei diversi regimi
previdenziali).
B- Anzianit di lavoro, Pensione di Anzianit: il diritto alla prestazione pensionistica di anzianit si verifica al raggiungimento
di un determinato numero di anni di contribuzione versata, ma indipendentemente dall' et anagrafica del soggetto (ad esempio,
anche prima che il soggetto compia l' et pensionabile). La pensione di anzianit era stata istituita in un periodo della storia italiana
in cui le disponibilit finanziarie da destinare alla spesa sociale erano maggiori di quelle attuali ma recentemente, a causa della crisi
finanziaria e del processo di invecchiamento demografico, la pensione di anzianit stata soppressa.
Le riforme principali del sistema pensionistico italiano sono state realizzate a partire dagli anni '90, in genere esse hanno puntato
ad un' innalzamento dell' et pensionabile, all' armonizzazione normativa riguardante i trattamenti previdenziali del settore pubblico
e privato ed alla parificazione tra uomini e donne dell' et pensionabile (che dovrebbe raggiungere l' et di 66 anni) facciamo un
elenco:

Riforma Amato del 1992


Il D.Lgsl. 30-12-1992 n.503 (Riforma Amato) la prima riforma del sistema previdenziale dopo molti decenni.
L'innalzamento dell'et pensionabile (per la pensione di vecchiaia) per i lavoratori: Da 60 a 65 anni per gli uomini e da
55 a 60 per le donne; congiuntamente ad una elevazione dellanzianit contributiva richiesta per la pensione: da 15 a 20
anni di contributi
In questa fase non vengono toccati i requisiti del diritto alla pensione di anzianit: 35 anni di iscrizione e contributi in costanza
di rapporto

La riforma Dini del 1995


Approvata con la legge 8 agosto 1995, n. 335, ha gettato le basi della riforma del sistema pensionistico futuro,
Ecco le principali novit:
viene modificato il sistema di calcolo delle pensioni : dal sistema retributivo al sistema contributivo. Lo spartiacque la data
del 31 dicembre 1995, nel senso che a tutti i rapporti di lavoro instauratisi dopo tale data verr applicato il metodo di calcolo
contributivo. Invece:
Ai lavoratori che in data 31/12/'95 avevano gi compiuto i 18 anni di anzianit contributiva viene applicata la disciplina del
1992, nel senso che la loro pensione viene liquidata interamente con il metodo di calcolo retributivo.
Ai lavoratori che in data 31/12/'95 non avevano ancora compiuto i 18 anni di anzianit contributiva viene applicato il metodo
di calcolo in pro rata, nel senso che parte della loro pensione verr calcolata secondo il metodo retributivo (periodi antecedenti
al 31/12/'95) e la restante parte della loro pensione verr calcolata secondo il metodo contributivo (periodi successivi al
31/12/'95).
(PARTICOLARITA'!!!) Ai lavoratori assunti prima del 31/12/'95, che abbiano maturato almeno 15 anni di contribuzione, di cui 5
nel nuovo sistema, data la possibilit di optare per la liquidazione del trattamento pensionistico interamente secondo il sistema
di calcolo contributivo.

La flessibilit dellet pensionabile (pensione di vecchiaia): nel senso che il soggetto poteva scegliere l' et del proprio
pensionamento, in una fascia che oscillava tra i 57 e i 65 anni. L' importo della pensione ovviamente variava sia in base all' et
scelta per la pensione che in base agli anni di contribuzione versata. Per la pensione di vecchiaia occorreva dunque possedere 35
anni di contributi ed un et anagrafica non inferiore ai 57 anni d' et.

Pensione di anzianit: erano necessari 40 anni di contributi a prescindere dallet anagrafica.


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Riforma Maroni del 2004, attuata dal 2008


la legge n. 243 del 23 agosto 2004 (riforma del sistema pensionistico) ha previsto a decorrere dal 1 gennaio 2008 , nuovi requisiti
contributivi ed anagrafici per laccesso al pensionamento
ha innalzato let media pensionabile:
la pensione di vecchiaia si consegue con 35 anni o pi di contribuzione effettiva, se invece la contribuzione avvenuta per
meno di 35 anni allora possibile ottenere la pensione di vecchiaia solo se si raggiunti anche l' et di 60 anni di et per le
donne e di 65 anni di et per gli uomini (c.d. differenziazione per genere).
la pensione di anzianit (ormai vista come pensione di vecchiaia anticipata) invece si consegue con 35 anni di contributi e
unet anagrafica differenziata a secondo se il lavoratore sia un dipendente pubblico, un dipendente privato o un lavoratore
autonomo.
la pensione liquidabile esclusivamente con il sistema contributivo

L. 214/2011 C.D. legge SALVA ITALIA


La riforma stata effettuata sulla base dei principi di:
-- Equit e solidariet sociale, con abbattimento dei privilegi e delle deroghe
-- Flessibilit nellaccesso ai trattamenti pensionistici
-- Adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione all' incremento della speranza di vita media. In particolare e stato
stabilito che a partire dal 2013 i valori di somma dell' et anagrafica e dell' anzianit contributiva verranno adeguati all'
incremento della speranza di vita media (tale speranza di vita media viene analizzata dai dati ISTAT)
-- Parificazione dell' et pensionabile. La legge 122/2010 puntava sulla differenziazione dell' et pensionabile, infatti
aveva introdotto lo strumento delle finestre con cui si era verificato uno slittamento per l' accesso alla pensione. Per
esempio il soggetto che aveva maturato i requisiti per l' accesso alla pensione (dunque aveva di fatto acquisito il suo diritto),
non poteva nell' immediato godere del suo diritto ma doveva aspettare l' apertura della finestra successiva che avveniva
dopo 12 mesi per i lavoratori subordinati e dopo 18 mesi per quelli autonomi; con questo strumento il legislatore aveva
quindi trovato il modo di innalzare l' et pensionabile. Lo strumento delle finestre d' uscita stato utilizzato solo per un
anno, successivamente infatti la L. 214/2011 ha soppresso tale strumento e ha puntato sulla parificazione uomo-donna dell'
et pensionabile che nel 2018 sar di 66 anni e nel 2021 arriver a 67 anni (per tutti i lavoratori e lavoratrici).
Le novit in materia di trattamenti pensionistici sono :
- Il sistema di calcolo contributivo, introdotto dalla riforma Dini (1995) esteso dal 2012 alla generalit dei lavoratori.
- Viene soppressa la pensione di anzianit, dal 2012 infatti al posto della pensione di anzianit possibile ottenere la pensione di
vecchiaia anticipata a determinate condizioni:
Per i lavoratori il cui rapporto di lavoro stato instaurato prima del 31 dicembre 1995 possibile ottenere la
pensione anticipata se posseggono un' et contributiva di 42 anni e 1 mese (per gli uomini) o di 41 anni e 1 mese
(per le donne), inoltre essi possono avere l' importo pieno della pensione anticipata solo se hanno un' et anagrafica
di 62 anni; se invece non hanno compiuto ancora i 62 anni d' et, allora l' importo della pensione anticipata verr
ridotto dell' 1% per ogni anno di anticipazione (esempio: Un lavoratore ha 60 anni d' et e 42 anni e 1 mese di
contribuzione, egli pu chiedere la pensione anticipata nonostante non abbia ancora 62 anni d' et? S, pu
chiederla! Ora supponiamo che l' importo pieno della pensione di vecchiaia anticipata sia di 1000 euro, egli
prender come pensione 1000 euro? No, egli prender 1000 euro -1% - 1% = 980 euro).
La legge inoltre specifica che la percentuale di riduzione aumenta al 2% per ogni anno di anticipazione superiore ai
due anni (esempio: un lavoratore ha 58 anni d' et e 42 anni e 1 mese di contribuzione, egli pu chiedere la
pensione anticipata? S, pu chiederla! Continuiamo a supporre che l' importo pieno della pensione di vecchiaia
anticipata sia di 1000 euro, egli prender come pensione 1000 euro? No, egli prender 1000 euro - 1% - 1% - 2%
- 2% = 940 euro).

Per i lavoratori il cui rapporto di lavoro si instaurato dopo il 31 dicembre 1995 possibile ottenere la pensione di
vecchiaia anticipata se posseggono un' et anagrafica di 63 anni ed un' et contributiva di 20 anni ed necessario
che l' importo della pensione non sia inferiore a 2,8 volte rispetto all' importo dell' assegno sociale (l' assegno
sociale di circa 500 euro mensili).

- Vengono modificati i requisiti contributivi minimi per la pensione di vecchiaia: necessario, insieme al requisito dell' et
anagrafica (66 anni+3mesi gli uomini e 62 anni+3mesi le donne), avere una contribuzione minima di 20 anni ed necessario che l'
importo della pensione calcolata sulla base del montante contributivo non sia inferiore a 1,5 volte rispetto all' importo dell' assegno
sociale (l' assegno sociale di circa 500 euro mensili); oppure si pu ottenere la pensione di vecchiaia con un' et contributiva
minima di 5 anni a condizione che si siano compiuti i 70 anni d' et anagrafica.
- Lo spartiacque la data del 31-12-2011, infatti i lavoratori che prima di tale data avevano gi maturato i requisiti anagrafici e
contributivi hanno avuta liquidata la pensione sulla base della precedente disciplina; invece i lavoratori che sono destinati ad andare
in pensione successivamente a tale data, seguono le disposizioni della nuova disciplina e vanno in pensione a 66 anni e 3 mesi d' et
(per i dipendenti pubblici sia uomini che donne e per i lavoratori dipendenti maschi del settore privato) e 62 anni e 3 mesi d' et (per
le lavoratrici dipendenti del settore privato). Questo requisito sar soggetto ad incrementi, come abbiamo gi detto, perch si
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adeguer alla speranza di vita media, fino ad arrivare nel 2018 a 66 anni d' et e nel 2021 a 67 anni d' et.
Anche in questo caso (come avvenuto con la riforma del 1995) esiste una PARTICOLARITA' a favore di alcune categorie, tra
cui:
Lavoratrici che abbiano un' anzianit contributiva di almeno 35 anni; la categoria femminile infatti
autorizzata a scegliere entro il 2015 se optare per la liquidazione integrale della propria pensione secondo il
metodo di calcolo contributivo e sfuggire cos all' innalzamento dell' et pensionabile, infatti esse
potrebbero andare in pensione all' et anagrafica di 57 anni per le lavoratrici dipendenti o di 58 anni per le
lavoratrici autonome.
Lavoratori messi in mobilit per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011.
Le norme vigenti prevedono in alcuni casi la riduzione dei requisiti di et per l'accesso al pensionamento in presenza di situazioni
soggettive particolari:
per gli invalidi con grado di infermit pari o superiore all'80%, per i quali continuano ad applicare i vecchi
limiti di 55 anni per le donne e 60 per gli uomini;
per i non vedenti, in condizioni di cecit assoluta o con residuo visivo non superiore a un decimo in entrambi
gli occhi, per i quali let fissata a 50 anni se donne e 55 se uomini, in presenza di almeno 10 anni di
contribuzione.

.::'::.TUTELA CONTRO L'INSOLVENZA DEL DATORE DI LAVORO.::'::.


(questa parte trattata anche nella materia diritto sociale dell' U.E. e quindi nell' impostazione ho preso spunto da quanto avevo gi studiato)
La direttiva C.E. n 80/987 (poi modificata dalla direttiva C.E. n 94 del 2008) tratta della tutela contro l' insolvenza del datore di
lavoro: nei casi in cui l datore di lavoro si trova impossibilitato ad adempiere le obbligazioni che ha contratto, oppure ha un' impresa
che presenta delle insufficienze dell' attivo e quindi si trova in uno stato di insolvenza perch non riesce a soddisfare i crediti dei suoi
dipendenti, allora l' autorit giudiziaria avr il compito di accertare lo stato di insolvenza e di aprire le procedure concorsuali su
richiesta dei creditori.
Le procedure concorsuali sono:
- fallimento

- concordato preventivo
- liquidazione coatta amministrativa
- amministrazione controllata
- amministrazione straordinaria
le procedure concorsuali si dividono in
LIQUIDATORIE
sono basate sulla liquidazione degli assets
aziendali e sulla distribuzione del ricavato
ai creditori.

NON LIQUIDATORIE
consentono il salvataggio totale o parziale dell' azienda,
esempi italiani sono stati: Parmalat, Cirio e Alitalia

La direttiva disponeva anche che gli Stati membri istituissero appositi organismi di garanzia con il compito di assicurare il
pagamento dei diritti dei lavoratori.
In Italia l' organismo di garanzia l' INPS che, entro 60 gg dalla domanda presentata dal lavoratore, deve indennizzare al lavoratore,
mediante il fondo di garanzia (vedi pagine precedenti sul TFR), le retribuzioni maturate e non corrisposte degli ultimi 90 gg,
rientranti nei 12 mesi che precedono la domanda di apertura delle procedure concorsuali.
Se il lavoratore vanta altri crediti che non rientrano nelle retribuzioni maturate e non corrisposte, ricever queste somme a seguito
della liquidazione del patrimonio aziendale.
Collegata alla tutela contro l' insolvenza del datore di lavoro la sentenza Francovich del 1991, la quale ha stabilito che i lavoratori
possono pretendere il pagamento del credito rivolgendosi all' organismo di garanzia* (quindi, in altre parole, l'organismo di garanzia
il destinatario della pretesa creditoria riconosciuta ai lavoratori); tuttavia se l' organismo di garanzia non si dimostra capace di fare
fronte all' obbligo di pagamento, dovr intervenire lo Stato per adottare nuove e pi efficaci misure.
*Il destinatario della pretesa creditoria deve presentare DOMANDA di intervento del Fondo di Garanzia per la liquidazione del TFR presso la
sede Inps del territorio di residenza, sugli appositi modelli reperibili in tutte le sedi e le agenzie INPS e sul sito internet www.inps.it.

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.::'::.TUTELA PER LA DISOCCUPAZIONE.::'::.


Sono riconducibili al sistema di sicurezza sociale per i lavoratori disoccupati i seguenti istituti:
* lex-assicurazione per la disoccupazione, dal 2013 sostituita dalla mini-ASPI e ASPI;
* la cassa integrazione guadagni;
* lindennit di mobilit;
* i contratti di solidariet;
* i lavori socialmente utili;
* il prepensionamento e il pensionamento flessibile;
* gli incentivi al lavoro autonomo e alle piccole imprese (es. sgravi fiscali).
Noi, tuttavia, concentreremo la nostra attenzione sulle tre principali prestazioni di tutela della disoccupazione, ovvero:
1) ASPI E MINI-ASPI (ASPI acronimo di Assicurazione Sociale Per l' Impiego)
Che cos lASPI?
E un indennit che spetta ai lavoratori dipendenti che sono stati licenziati e che hanno almeno 2 anni di anzianit di lavoro
e 52 settimane di contributi versati nell' ultimo biennio.
Tale indennit viene estesa anche agli apprendisti ed ai soci di cooperativa con un rapporto di lavoro in forma subordinata.
Sono invece esclusi i lavoratori e le lavoratrici che hanno volontariamente interrotto il rapporto di lavoro per dimissioni o
per risoluzione consensuale del contratto, tranne se il licenziamento avvenuto per giusta causa (es: mancato pagamento
delle retribuzioni, aver subito molestie sessuali nei luoghi di lavoro, mobbing).
Di norma, la misura della prestazione pari al 75% della retribuzione media mensile.
Cos la mini-ASPI?
E unindennit che spetta ai lavoratori dipendenti che sono stati licenziati e che abbiano almeno 13 settimane di
contribuzione presenti nei dodici mesi precedenti la data di cessazione del rapporto di lavoro. La mini-Aspi viene
corrisposta mensilmente per un numero di settimane equivalente alla met di quelle di contribuzione nei dodici mesi
precedenti la data di cessazione del rapporto di lavoro.
Sono esclusi, come per l' ASPI, i lavoratori e le lavoratrici che hanno volontariamente interrotto il rapporto di lavoro per
dimissioni o per risoluzione consensuale del contratto, tranne se il licenziamento avvenuto per giusta causa.
Possiamo dedurre che la mini-Aspi spetter a pi persone, dato che servono solo 13 settimane di contributi versati negli
ultimi 12 mesi precedenti la data di cessazione del rapporto di lavoro.
Di norma, la misura della prestazione pari al 75% della retribuzione media mensile.
2) cassa integrazione guadagni la CIG si occupa di garantire il reddito ai lavoratori in presenza di eventi di sospensione e
di riduzione dell' attivit lavorativa, dovuti a impossibilit oggettiva sopravvenuta o forza maggiore oppure, come stato
successivamente specificato, situazioni di mera difficolt.
La CIG permette ai datori di lavoro di avere un' alternativa al licenziamento, infatti solleva le aziende che si trovano in
difficolt produttiva dai costi del lavoro della manodopera temporaneamente non utilizzata, consentendo ai lavoratori di
riprendere la loro collaborazione una volta superata tale difficolt.
Le prestazioni della CIG consistono in un' indennit pari all' 80% della retribuzione globale netta, escluse le festivit e le
assenze non retribuite (per assenze non retribuite s' intendono per esempio gli scioperi); tale indennit ha natura sostitutiva o
integrativa della retribuzione a seconda che si sia verificata una sospensione o di una riduzione del tempo di lavoro.
La CIG pu essere di due tipi:
1. ordinaria = spetta ai lavoratori dipendenti con la qualifica di operai, impiegati, quadri, mentre non spetta ad
apprendisti, dirigenti e lavoratori a domicilio. La CIG ordinaria interviene a seguito delle c.d. cause
integrabili, cio degli eventi temporanei e non imputabili all' imprenditore e ai lavoratori oppure delle
situazioni temporanee di mercato. L' indennit pu avere durata massima di 3 mesi continuativi, prorogabili
trimestralmente -in casi eccezionali- fino a complessivi 12 mesi.
2. straordinaria = spetta ai lavoratori dipendenti con la qualifica di operai, impiegati, quadri, mentre non spetta
ad apprendisti, dirigenti e lavoratori a domicilio. La CIG straordinaria interviene a seguito di esigenze di lunga
durata come: ristrutturazione, riorganizzazione o conversione aziendale, crisi aziendale, fallimento,
concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria. L' indennit viene
erogata per un limite massimo che viene stabilito di anno in anno.
Dunque..A differenza del trattamento di CIGordinario, che interviene in situazioni congiunturali e risolvibili nel breve periodo, la
CIGS uno strumento di politica industriale, per gli eventi duraturi, finalizzato a una graduale eliminazione di personale in esubero,
evitando le ripercussioni traumatiche sul piano sociale provocate dai licenziamenti collettivi. Lutilizzo di tale strumento precede,
molto spesso, il ricorso alla procedura di messa in mobilit (vedi indennit di mobilit).

3) indennit di mobilit un' impresa pu avviare le procedure di mobilit se, durante lattuazione del programma di
trattamento straordinario di integrazione salariale, ritiene di non essere in grado -una volta terminata la CIGS- di garantire il
reimpiego a tutti i lavoratori sospesi. Per i primi 12 mesi limporto erogato corrisponde al 100% del trattamento di cassa
integrazione straordinaria percepito o che sarebbe spettato nel periodo immediatamente precedente il licenziamento; per i
periodi successivi si riduce all80% dello stesso importo. Destinatari dellindennit sono i lavoratori collocati in mobilit
dalla loro azienda a seguito di:
esaurimento della Cassa integrazione straordinaria;
licenziamento per riduzione di personale o trasformazione di attivit o di lavoro;
licenziamento per cessazione dellattivit da parte dellazienda.
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.::'::.TUTELA DELLA SALUTE tutela per le malattie comuni, tutela della maternit (e paternit), tutela
contro la tubercolosi .::'::.
La tutela della salute si realizza mediante servizi diretti alla Prevenzione, Educazione sanitaria, Cura e Riabilitazione per tutti
cittadini (tutela universale); tale tutela si applica anche agli stranieri residenti in Italia e agli stranieri occasionalmente presenti nel
territorio italiano. Bisogna specificare che sono garantiti soltanto i servizi minimi, mentre i livelli di assistenza superiori vengono
erogati soltanto a quei cittadini che sono in grado di pagarne il corrispettivo.
Brevi cenni storici sul finanziamento originariamente il Servizio Sanitario nazionale era finanziato mediante il Fondo Sanitario
Nazionale, il quale era alimentato da stanziamenti a carico del bilancio dello Stato. Successivamente, a seguito della riforma
costituzionale del 2001, venne riconosciuta alle regioni piena autonomia finanziaria di entrata e di spesa e di conseguenza esse
devono provvedere autonomamente al finanziamento dei servizi per la salute; tuttavia stato costituito un fondo statale perequativo
(perequativo= che ha lo scopo di eliminare le disuguaglianze) per i territori con minore capacit fiscale per abitante ed inoltre viene
utilizzato il ticket, che uno strumento di finanziamento del servizio sanitario con cui i cittadini contribuiscono alla spesa per le
prestazioni sanitarie.
La tutela della salute si articola in...
1) tutela economica per le malattie comuni
Per malattia s' intende qualsiasi alterazione dello stato di salute, di durata superiore a tre giorni, che da luogo ad una
sospensione del rapporto di lavoro e richiede l' assistenza medica o chirurgica o la somministrazione di mezzi terapeutici.
La tutela per la malattia si realizza mediante l' indennit di malattia (=somma di denaro) che a carico dell' INPS; anche se,
di norma, l' indennit di malattia viene anticipata dal datore di lavoro, il quale pu anche utilizzare il meccanismo del
conguaglio con i contributi dovuti (cio sottrae la cifra corrispondente all' indennit, che ha pagato al lavoratore, dai
contributi dovuti all' INPS). L' indennit di malattia spetta agli operai, apprendisti, lavoratori dello spettacolo... ma non
spetta ai collaboratori domestici e familiari, n ai portieri, n ai dipendenti dai partiti politici o dalle organizzazioni
sindacali. Per i lavoratori a tempo indeterminato, l' indennit di malattia viene erogata per un periodo massimo di 180 gg
nell' anno solare; invece per i lavoratori a tempo determinato spetta per tutti i giorni coperti da idonea certificazione fino a
un numero massimo di giorni pari a quelli lavorati nei 12 mesi precedenti l' inizio della malattia (quindi pu essere erogata
da un minimo di 30gg ad un massimo di 180gg nell' anno solare.
Per ottenere l' indennit necessario ottenere un certificato medico che lo stesso medico curante dovr trasmettere
telematicamente all' INPS. Il diritto all' indennit di malattia decorre (=inizia) dal 4 giorno di malattia, i primi 3 giorni
invece sono detti periodo di carenza; come mai inizia dal 4 giorno? Inizia dal 4 giorno perch una malattia di durata
inferiore a 4 giorni non genera uno stato di bisogno socialmente rilevante e poi si utilizzato questo limite di tempo per l'
indennizzo in modo che i lavoratori si assentassero da lavoro solo in casi di valido motivo.
Ai fini dell' erogazione il lavoratore ha l' obbligo di rendersi reperibile al proprio domicilio per essere sottoposto a visita
medica (fascia oraria: ore 10.00 12.00 e ore 17.00 19.00) per verificare l' effettiva incapacit lavorativa temporanea; in
caso di assenza ingiustificata, il lavoratore subir della sanzioni ed in particolare:
per la 1 assenza ingiustificata perdita del 100% dell' indennit di malattia per un massimo di 10 gg.
per la 2 assenza ingiustificata perdita del 50% dell' indennit di malattia per il restante periodo.
se l' assenza ingiustificata in malafede (es. il datore scopre che il lavoratore ai Caraibi)sanzioni penali
2) tutela della maternit (e paternit) e congedi parentali
L'indennit di maternit una prestazione previdenziale (corrisponde all' 80% della retribuzione giornaliera) riconosciuta
alla lavoratrice madre per affrontare il periodo dalla gestazione al parto, fino ai primi mesi di vita del neonato; esso
riconosciuto anche al padre, quando egli costretto a sostituirsi alla madre; inoltre esso riconosciuto per le situazioni di
adozione e di affidamento per i 5 mesi successivi all' ingresso in famiglia del minore, quando il nucleo familiare non ha
risorse economiche adeguate. L' assegno di maternit erogato dall' INPS ed a carico dei comuni.
Per congedi parentali invece s' intendono i periodi di astensione dal lavoro motivate dall' esigenza di educazione o
assistenza della prole; l' indennit per il congedo parentale corrisponde al 30% della retribuzione.
La tutela della maternit comprende pure ulteriori forme come ad esempio il permesso di allattamento.
3) tutela contro la tubercolosi
Le indennit antitubercolari, vengono concesse dall'INPS (dopo l'accertamento dei requisiti contributivi e sanitari).
Il diritto allindennit sorge al verificarsi del rischio e si estende anche ai familiari (coniuge, figli, fratelli, sorelle, genitori)
malati di tubercolosi, anche se non iscritti all'INPS.
Al soggetto che si ammala di malattia tubercolare e che pu far valere il requisito amministrativo di almeno 52 contributi
nell'arco della vita lavorativa e quello sanitario accertato dal Centro Medico Legale della Sede INPS, spetta un' indennit
giornaliera durante il periodo delle cure ospedaliere o ambulatoriali, tale indennit decorre dal giorno dellinizio della
malattia tubercolare.

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.::'::.TUTELA PER INVALIDITA' E INABILITA'.::'::.


Per i soggetti inseriti nel mondo del lavoro, iscritti a forme di assicurazione obbligatoria per l'invalidit la vecchiaia ed i superstiti,
oppure ad una delle gestioni speciali previsti per i lavoratori autonomi, che nel corso della vita lavorativa sono divenuti invalidi o
inabili al lavoro, l'ordinamento previdenziale eroga delle prestazioni economiche, (assegno di invalidit, pensione di inabilit) con
la finalit di rimuovere lo stato di bisogno e disagio economico in cui viene a trovarsi il lavoratore che non pi in grado di
esplicare o di esplicare solo parzialmente la propria attivit di lavoro (l'invalidit e l' inabilit sono infatti considerati eventi protetti
secondo l' art. 38 Cost.).
Mentre la disciplina precedente richiedeva semplicemente la riduzione della capacit di guadagno; la disciplina attuale (legge n.
222/84) richiede quale requisito fondamentale per l'esistenza dello stato dinvalidit pensionabile dell'assicurato, la riduzione della
capacit di lavoro "in occupazioni confacenti alle sue attitudini".
Ai fini del perfezionamento del diritto all'assegno dinvalidit e alla pensione dinabilit richiesto il possesso di 260 contributi
settimanali, pari a cinque anni di assicurazione, dei quali almeno 156 (tre anni) versati negli ultimi cinque anni antecedenti la
domanda di pensione di inabilit o dia assegno di invalidit.
In ragione del grado della riduzione della capacit di lavoro si distinguono due diverse prestazioni: l'assegno ordinario di invalidit,
di durata triennale rinnovabile e la pensione di inabilit.
Assegno ordinario di invalidit= viene concesso se la capacit lavorativa risulta ridotta di oltre i due terzi, infatti si considera
invalido lassicurato la cui capacit di guadagno in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a
causa di infermit o difetto tifico o mentale a meno di un terzo. L'assegno dinvalidit decorre dal mese successivo a quello di
presentazione della domanda e ha una durata triennale e pu essere confermato a domanda del titolare dell'assegno per altre tre volte
consecutive, qualora permangano le condizioni che diedero luogo alla liquidazione stessa, tenuto conto anche dell'eventuale attivit
lavorativa svolta dal titolare. Dopo tre riconoscimenti consecutivi l'assegno dinvalidit confermato automaticamente, ma l'Istituto
Nazionale della Previdenza Sociale ha la facolt di procedere a revisione dell'assegno; il titolare dassegno dinvalidit, infatti, pu
essere sottoposto ad accertamenti sanitari per la revisione dello stato di invalidit. L'assegno dinvalidit non reversibile e non
integrabile al trattamento minimo, quando il titolare risulta possedere redditi propri assoggettabili all'imposta sul reddito delle
persone fisiche per un importo superiore a due volte l'ammontare della pensione sociale.
Per i soggetti coniugati e non separati legalmente, invece, l'integrazione non spetta qualora il reddito, cumulato con quello del
coniuge, sia superiore a tre volte l'importo della pensione sociale; dal computo dei redditi escluso il reddito della casa di
abitazione.
Al compimento dell'et stabilita per il pensionamento di vecchiaia, l'assegno dinvalidit si trasforma, in presenza dei requisiti di
assicurazione e contribuzione, in pensione di vecchiaia.
Pensione dinabilit= viene concessa se il lavoratore viene a trovarsi nell'assoluta e permanente impossibilit di svolgere qualsiasi
attivit lavorativa, infatti si considera inabile ai fini del conseguimento del diritto a pensione nellassicurazione obbligatoria per
linvalidit, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti ed autonomi gestita dallistituto nazionale della previdenza
Sociale, lassicurato o il titolare di assegno di invalidit, con decorrenza successiva alla data di entrata in vigore della presente
legge, il quale a causa di una infermit o difetto fisico o mentale, si trovi nellassoluta e permanente impossibilit di svolgere
qualsiasi attivit lavorativa. La pensione di invalidit soppressa quando la capacit di guadagno del pensionato, a seguito di
miglioramento delle condizioni di salute psicofisiche, cessa di essere inferiore a quella richiesta per il pensionamento.
La pensione di inabilit decorre dal mese successivo a quello della presentazione della domanda, oppure dal mese successivo a
quello di cessazione dell'attivit lavorativa o dalla cancellazione dagli elenchi dei lavoratori autonomi; la prestazione dinabilit,
infatti, incompatibile, con qualunque rapporto di lavoro dipendente, con l'iscrizione negli elenchi degli operai agricoli e dei
lavoratori autonomi, artigiani commercianti, coltivatori diretti, mezzadri coloni, con l'iscrizione negli albi professionali o negli
elenchi anagrafici degli operai agricoli. Per ottenere in concreto l'erogazione della prestazione, pertanto, l'assicurato che sia stato
riconosciuto inabile al lavoro, deve cessare qualunque attivit lavorativa e, se lavoratore autonomo, effettuare la cancellazione dagli
elenchi o albo in cui risulti iscritto; deve, altres, rinunciare alla retribuzione ed ogni altro trattamento sostitutivo o integrativo della
stessa.
La pensione di inabilit viene calcolata oltre che sui contributi di cui l'assicurato risulti gi titolare, anche su quelli successivi che
sarebbero maturati fino all'et del pensionamento; in ogni caso, non potr essere computata un'anzianit contributiva superiore a 40
anni; i contributi aggiunti vengono calcolati sulla media delle retribuzioni ricevute negli ultimi cinque anni.
Cos come l'assegno ordinario di invalidit, anche la pensione di inabilit una prestazione temporanea, in quanto suscettibile di
revoca ove non dovessero permane le condizioni di inabilit tale da escludere la permanenza dell'incapacit lavorativa. Il titolare,
cos come gi detto per l'assegno di invalidit, pu essere sottoposto ad accertamenti sanitari per la revisione dello stato di inabilit.
La pensione di inabilit, inoltre, al contrario dell'assegno ordinario di invalidit, reversibile.

19

.::'::.TUTELA DELLA FAMIGLIA.::'::.


Il nostro ordinamento definisce la famiglia come societ naturale fondata sul matrimonio ma riconosce anche la famiglia di fatto,
purch l' unione sia stabile e duratura.
Sebbene la famiglia non sia espressamente nominata tra gli eventi protetti dell' art. 38 Cost. essa considerata meritevole di tutela;
la Repubblica infatti si assume il compito di:
provvedere al mantenimento dei figli quando i genitori ne siano impossibilitati.
agevolare con misure economiche la formazione della famiglia, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
proteggere la funzione familiare della donna.
Le forme previdenziali indennitarie principali a tutela della famiglia sono l' assegno per il nucleo familiare e la prestazione a favore
dei superstiti (ma ce ne sono ovviamente anche altre come l' assegno di maternit o l' indennit per il congedo parentale..).
Approfondiamo queste due forme principali:
ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE

Per i lavoratori privati questa prestazione previdenziale ha avuto origine nel 1934 quando, con un accordo interconfederale, stata
istituita una Cassa avente la finalit di erogare prestazioni integrative del salario ai lavoratori capo-famiglia (denominate assegni
familiari); invece per il settore pubblico queste prestazioni previdenziali esistevano gi dal 1929 e venivano denominate aggiunta
di famiglia. Dal 1988, a seguito della riforma avvenuta con L 153/88, queste prestazioni hanno lasciato il posto all' attuale
assegno per il nucleo familiare.
Il finanziamento del sistema degli assegno per il nucleo familiare a carico dei datori di lavoro in concorso (=insieme) con lo Stato.
In passato, il criterio di attribuzione di tali assegni era la semplice vivenza a carico, nel senso che l' assegno veniva erogato al
capo-famiglia in quanto il suo reddito rappresentava il principale mezzo di sostentamento per i suoi familiari che, a causa della loro
et o condizioni di reddito o di salute ecc.., vivevano a suo carico. A seguito della riforma del 1988 stato stabilito che il destinatario
dell' assegno non solo il capo-famiglia ma l' intero nucleo familiare, infatti l' importo dell' assegno per il nucleo familiare varia a
secondo del numero dei componenti e a secondo del reddito complessivo del nucleo familiare (per nucleo familiare s' intendono:
i coniugi; i figli (compresi gli equiparati) o fratelli/sorelle o nipoti minorenni .. ma anche figli/fratelli/nipoti maggiorenni se a causa
di un difetto fisico o mentale sono impossibilitati a svolgere attivit lavorativa).
I soggetti erogatori dell' assegno per il nucleo familiare sono, a seconda dei casi, o il datore di lavoro (mediante il sistema del
conguaglio con le somme dovute a titolo di contributi) o direttamente l' ente previdenziale (es. INPS per la stragrande maggioranza
dei casi, INAIL per le rendite da infortunio o malattia professionale integrative per carichi di famiglia...ecc..).
PRESTAZIONE A FAVORE DEI SUPERSTITI

La prestazione a favore dei superstiti serve a tutelare i familiari del lavoratore assicurato che, al momento della morte, aveva gi
maturato i requisiti assicurativi e contributivi prescritti dalla legge (ed in questo caso la prestazione prende il nome di pensione
indiretta) o dell' ex-lavoratore ormai pensionato che muore (ed in questo caso la prestazione prende il nome di pensione di
reversibilit); i familiari superstiti infatti perdono, insieme al familiare deceduto, anche la fonte di reddito su cui fino ad allora
avevano potuto contare.
I familiari che hanno diritto alla prestazione sono: il coniuge e i figli (compresi gli equiparati) del defunto, ma solo se minorenni o
inabili al lavoro o maggiorenni (se studenti universitari) fino all' et di 26 anni ; se per mancano il coniuge e i figli, avranno diritto i
genitori del defunto che fino alla data della morte risultavano a suo carico; se mancano anche i genitori, avranno diritto i
fratelli/sorelle non sposati che fino alla data della morte risultavano a suo carico.

PARTE SICUREZZA SOCIALE (PASCUCCI E LAI)

-CRONOLOGIA DEGLI INTERVENTI NORMATIVI-

Il primo intervento normativo per la tutela della sicurezza del lavoro la L. 80/1898 che ha introdotto il SISTEMA DELLE
ASSICURAZIONI SOCIALI CONTRO GLI INFORTUNI mediante il quale:

il lavoratore ha diritto ad essere risarcito per gli infortuni


il datore di lavoro esonerato da responsabilit civile per l' infortunio che viene infatti risarcito dall' ente assicuratore per
mezzo di indennit o rendita

altra norma importantissima l' art. 2087 C.C. (ricordiamo che il Codice Civile stato emanato nel 1942) Sulla tutela dell' integrit
fisica e morale del lavoratore; questa una norma di chiusura (=nonostante possa sembrare il contrario, vuol dire che una
norma a contenuto aperto), perch si possono ricomprendere varie forme di tutela.
<<l' imprenditore tenuto ad adottare nell' esercizio dell' impresa le misure che, secondo la particolarit del lavoro, l'
esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l' integrit fisica e morale del lavoratore>>
l' art. 2087 quindi una norma preventiva perch impone al datore di evitare gli incidenti sul lavoro; il datore di lavoro ha quindi l'
obbligo di garantire la sicurezza e, per fare ci, deve seguire il principio della massima sicurezza tecnicamente possibile, cio deve
utilizzare misure costantemente adeguate e aggiornate ai progressi tecnico-scientifici (e non le misure pi convenienti).
Sull' art. 2087 sono state elaborate due tesi dottrinali contrapposte:

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TESI EXTRA-CONTRATTUALE

TESI CONTRATTUALISTICA

Secondo la tesi extra-contrattuale l' obbligo di tutela della


sicurezza del lavoratore non era un obbligo contrattuale, dunque la
violazione da parte del datore di lavoro, di tale obbligo, dava
luogo a responsabilit extra-contrattuale. Secondo tale
interpretazione, l' art. 2087 era destinato infatti a tutelare l'
interesse generale della salute di tutti i cittadini e solo
indirettamente quella del lavoratore; di conseguenza il lavoratore
non poteva pretendere che il datore di lavoro si adeguasse agli
standard di sicurezza.

Secondo la tesi contrattualistica l' obbligo di tutela della


sicurezza del lavoratore era un obbligo contrattuale, dunque
la violazione da parte del datore di lavoro, di tale obbligo,
dava luogo a responsabilit contrattuale. Secondo tale
interpretazione, l' art. 2087 era destinato infatti a tutelare
direttamente i lavoratori dipendenti, di conseguenza il datore
di lavoro aveva un vero e proprio obbligo di tutelare la
sicurezza ed il lavoratore aveva diritto ad aver tutelata la
propria sicurezza.

Altra norma importante rappresentata dallo Statuto dei lavoratori L 300/1970, il cui art. 9 dispone che l' imprenditore non pi
l' unico responsabile della sicurezza, ma se ne occupano anche i lavoratori mediante proprie rappresentanze per controllare l'
applicazione della normativa e delle misure di sicurezza (anche ricorrendo, se necessario, all' autorit giudiziaria) e anche per
promuovere la ricerca di mezzi per la sicurezza sempre pi avanzati.
Infine, ricordiamo la norma pi recente: il D.Lgs. 81/2008 testo unico in materia di sicurezza sul lavoro (composto da 306 art. e
51 allegati) che stato emanato a seguito della LEGGE DELEGA 123/2007, con cui il Parlamento ha conferito al Governo la delega
per riorganizzare la materia della sicurezza sul lavoro, unificando e armonizzando le norme emanate negli anni precedenti.

-PARLIAMO DEL D. LGS 81/2008Il Decreto Legislativo numero 81/2008 il testo unico in maniera di sicurezza sul lavoro (composto da 306 art. e 51 allegati) che
stato emanato a seguito della LEGGE DELEGA 123/2007, con cui il Parlamento ha conferito al Governo la delega per riorganizzare
la materia della sicurezza sul lavoro, unificando e armonizzando le norme emanate negli anni precedenti.
Il decreto legislativo numero 106 del 3 agosto 2009 ha poi aggiornato il Decreto 81/08 apportando alcune modifiche e proseguendo
il processo di complessiva rivisitazione e ammodernamento delle regole sulla sicurezza.
I principali cambiamenti introdotti dal nuovo provvedimento riguardano la semplificazione formale di alcuni documenti
fondamentali, quali ad esempio il documento di valutazione dei rischi, nonch la razionalizzazione delle sanzioni penali ed
amministrative conseguenti alle violazioni degli obblighi da parte di datori di lavoro, dirigenti e personale preposto.
QUAL' IL CAMPO DI APPLICAZIONE OGGETTIVO
Questa normativa si applica in tutti i settori di attivit privati e pubblici (comprese le organizzazioni di volontariato) e per tutte
le tipologie di rischio (tenendo conto della particolare pericolosit di specifici settori).
QUAL' IL CAMPO DI APPLICAZIONE SOGGETTIVO
Questa normativa si applica a tutti i lavoratori/trici dipendenti (a domicilio, somministrati, a progetto, telelavoro..sono esclusi i
collaboratori e domestici familiari); se invece in uno studio professionale oltre al titolare ci sono collaboratori a fattura (quindi
altri liberi professionisti) allora il titolare non avr l' obbligo di applicare il d. lgs 81/08
QUALI SONO LE MISURE GENERALI DI TUTELA
L' art. 15 d.lgs 81/2008 definisce le misure generali di tutela:
- valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza
- programmazione della prevenzione
- eliminazione dei rischi (o riduzione al minimo dei rischi)
- limitazione dei dipendenti esposti al rischio
- controllo sanitario dei dipendenti
- informazione e formazione adeguata per i dipendenti,dirigenti, preposti e rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza
CHI DEVE APPLICARE QUESTE MISURE PER LA TUTELA DELLA SICUREZZA E SALUTE
I soggetti obbligati sono:
a) IL DATORE nelle piccole imprese (quelle con meno di 15 dipendenti) il datore di lavoro sia titolare del rapporto di lavoro
con il lavoratore, sia responsabile dell' organizzazione dell' impresa (quindi ha poteri decisionali e di spesa); invece nelle imprese di
grandi dimensioni (quelle con pi di 15 dipendenti) i due compiti non spettano entrambi al datore di lavoro, infatti egli sar solo il
titolare del rapporto e delegher ad altri (es. ad un dirigente o ad un preposto) la responsabilit dell' impresa e del servizio di
prevenzione e protezione.
Quando il datore delega alcuni obblighi ad altri soggetti, la delega sar valida solo se: risulta da atto scritto (forma scritta ad
substantiam), alla delega viene data adeguata e tempestiva pubblicit, tale delega conferita ad un soggetto in possesso di
adeguati requisiti.
Il datore mantiene per degli obblighi che non sono assolutamente delegabili:
-- designare il responsabile di impresa
-- redigere il documento di valutazione dei rischi
-- valutare i rischi
-- vigilare sull' operato del delegato
21

b) IL DIRIGENTE egli un soggetto con adeguate competenze professionali che esercita gli incarichi conferitigli dal datore,
attuando le direttive imposte dal datore di lavoro, organizzando l' attivit lavorativa e vigilando su di essa.
L' art. 18 d.lgs 81/2008 individua gli obblighi del datore e del dirigente, tali obblighi sono:
nominare il medico per il controllo sanitario
nominare i lavoratori incaricati delle misure di prevenzione incendi e piani di evacuazione
fornire ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale
adempiere agli obblighi di formazione e informazione
c) IL PREPOSTO egli un soggetto con adeguate competenze professionali che, nei limiti dei poteri conferitigli, sovraintende
all' attivit lavorativa e garantisce l' attuazione delle direttive ricevute.
L' art. 19 individua gli obblighi del preposto, tali obblighi sono:
attuare le direttive imposte dal datore
adempiere agli obblighi di informazione (egli tenuto solo in parte ad adempiere a tale obbligo).
d) IL LAVORATORE secondo l' art 2 d.lgs 81/2008 << si definisce lavoratore la persona che, indipendentemente dalla
tipologia contrattuale, svolge un' attivit lavorativa nell' ambito dell' organizzazione di un datore di lavoro (pubblico o privato),
con o senza retribuzione o al solo fine di apprendere una professione/arte/mestiere (esclusi i lavoratori familiari e domestici)>>.
Anche il lavoratore, che il destinatario della tutela, obbligato a contribuire all' adempimento degli obblighi previsti per la tutela
della salute e sicurezza del lavoro; egli infatti deve osservare le disposizioni e le istruzioni impartitegli a tale fine. Quindi ad esempio
il lavoratore non deve compiere di propria iniziativa manovre che non siano di sua competenza, deve utilizzare correttamente le
attrezzature di lavoro, deve indossare le protezioni ecc..
...e poi ci sono gli equiparati...CHI SONO GLI EQUIPARATI?
Gli equiparati sono quei soggetti che si possono equiparare alla figura del lavoratore es:
- il socio lavoratore in cooperative o in societ
- i tirocinanti
- gli associati in partecipazione
COS' E' LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
L' art. 28 d.lgs 81/2008 definisce il documento di valutazione dei rischi come quel documento che deve essere redatto dal datore di
lavoro dopo aver consultato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), il responsabile del servizio di prevenzione e
protezione (RSPP) e il medico competente e che deve contenere una relazione sui rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori,
compresi i rischi in cui possono incorrere tipologie particolari di lavoratori (es. lavoratrici in stato di gravidanza). Il documento di
valutazione rischi deve necessariamente avete determinati Elementi:

DATA CERTA
MISURE DI PROTEZIONE GIA' APPLICATE E DA APPLICARE
ATTIVITA' LAVORATIVE CHE ESPONGONO I LAVORATORI A RISCHI
NOMINATIVO DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Per il datore di lavoro, il D.Lgs 81/08 pone in rilievo la sua responsabilit nel processo di valutazione dei rischi, prevedendo che in
caso di omissione o incompleta valutazione dei rischi e del relativo documento pu incorrere in sanzioni. In particolare dal 1
Giugno 2013 tutte le aziende, indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, devono essere in possesso del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR), a dimostrazione dellavvenuta valutazione di tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro.
Si ricorda che LE SANZIONI previste sono:

per omessa redazione del DVR arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400. La pena dell` arresto e` estesa da 4 a 8
mesi nelle azienda a rischio di incidente rilevante e con l` esposizione a rischi biologici, cancerogeni/mutageni, di atmosfere
esplosive, etc.
per incompleta redazione del DVR con omessa indicazione delle misure ritenute opportune al fine di garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, misure di prevenzione e protezione, procedure sulle misure da adottare e
distribuzione dei compiti e delle responsabilit ammenda da 2.000 a 4.000
per incompleta redazione del DVR con omessa indicazione sulla relazione della valutazione di tutti i rischi, l` individuazione
delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici o richiedono riconosciuta capacit professionale, specifica
esperienza ed adeguata formazione ammenda da 1.000 a 2.000.

Chi il Responsabile del servizio di protezione e prevenzione?


Pu essere un soggetto esterno, ma anche interno all' impresa, con adeguati requisiti professionali. Ha il compito di individuare i
fattori di rischio e proporre programmi di formazione e informazione.
Chi il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza?
L' art. 47 d.lgs 81/2008 definisce la figura del rappresentante per la sicurezza: un soggetto che rappresenta i lavoratori per ci che
riguarda gli aspetti della salute e della sicurezza; pu essere istituito a livello territoriale o di comparto o aziendale. Nelle piccole
imprese (imprese fino a 15 dipendenti) il rappresentante un lavoratore interno all' impresa che viene eletto dai suoi stessi colleghilavoratori; invece nelle imprese pi grandi (imprese con pi di 15 dipendenti) il rappresentante un soggetto appartenente alle
rappresentanze sindacali che viene eletto dai lavoratori.
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Chi il Medico Competente?


L' art. 38 d.lgs. 81/2008 definisce la figura del medico competente: un libero professionista o un dipendente di una struttura
ospedaliera, pubblica o privata, convenzionata con l' imprenditore; egli effettua periodicamente delle visite obbligatorie di
sorveglianza sanitaria nei casi previsti dalla legge o su richiesta dell' imprenditore.
TUTELA DEL RISCHIO PROFESSIONALE
Il d. lgs. 81/2008 dispone che tutti i lavoratori dipendenti - di qualunque settore sono obbligatoriamente assicurati contro gli
infortuni sul lavoro e le malattie professionali tramite l' INAIL; dunque se un lavoratore si fa male o si ammala per cause di
lavoro ha diritto alla tutela dell INAIL con prestazioni sanitarie ed economiche (scelte in base alla situazione). Bisogna specificare
che le prestazioni economiche e sanitarie (cure mediche e chirurgiche, fornitura di apparecchi e di protesi) vengono erogate
dallInail, nellipotesi di infortunio e malattia professionale, quando dallevento derivi una inabilit temporanea assoluta (che
concettualmente distinta dalla malattia ordinaria gestita dallInps e assorbe ogni altra prestazione erogata dallInps) o residuino
postumi di natura permanente indennizzabili.
Gli oneri assicurativi INAIL gravano interamente sul datore di lavoro, tuttavia le prestazioni spettano al lavoratore anche se il datore
di lavoro non ha versato i contributi previdenziali (questo avviene per il principio dell' automaticit delle prestazioni*).
* Tale principio non opera nei confronti dei soli lavoratori autonomi (artigiani e coltivatori diretti), quando alla data dellevento lesivo
risultino non assicurati o non in regola con il pagamento del premio assicurativo o del contributo (agricoltura). In tale caso, lerogazione
della prestazione viene sospesa temporaneamente e ripristinata dall INAIL una volta regolata tutta la situazione debitoria.
Le prestazioni economiche erogabili in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale non sono cumulabili con pensioni,
assegni o indennit di guerra, avendo il soggetto protetto soltanto la facolt di opzione tra queste. Inoltre non sono cumulabili con le
pensioni di invalidit e di reversibilit e con lassegno ordinario di invalidit, se erogati dallINPS in conseguenza dello stesso
evento invalidante che da luogo alla rendita a carico dell INAIL.
Per contro, le prestazioni economiche, sono cumulabili con altre prestazioni previdenziali secondo una regola che pu trovare
spiegazioni solo considerando i livelli generalmente bassi di quest ultime. Le prestazioni sanitarie invece hanno lo scopo principale
di garantire il diritto alla salute, ma sono anche funzionalizzate al recupero dellattitudine al lavoro. Le prestazioni di tipo
economico sono:
Rendita ai superstiti= In caso di morte del lavoratore per cause di lavoro (a seguito di un infortunio o malattia
professionale), lINAIL paga una rendita destinata al coniuge (indipendentemente dai propri redditi) nella misura del 50%
sino alla morte o nuovo matrimonio e del 20% a ciascun figlio legittimo, naturale, riconosciuto o riconoscibile e adottivo,
sino al compimento del 18 anno di et o del 40% se trattasi di orfani di entrambi i genitori.
Per i figli viventi a carico del lavoratore infortunato al momento del decesso se si tratti di orfani di entrambi i genitori, e nel
caso di figli adottivi, siano deceduti entrambi gli adottanti e per i figli viventi a carico del lavoratore infortunato al momento
del decesso e che non prestino lavoro retribuito, dette quote sono corrisposte sino al raggiungimento del 21 anno di et, se
studenti di scuola media o professionale, e per tutta la durata normale del corso, ma non oltre il 26 anno di et, se studenti
universitari. Se si tratta di figli inabili, la rendita viene corrisposta sino a quando perdura linabilit. Si considerano
superstiti i figli concepiti alla data dellinfortunio e i nati entro 300 giorni da tale data.
Inoltre l' INAIL paga l' assegno funerario ai familiari del lavoratore deceduto, o a chiunque dimostri di aver sostenuto le
spese del funerale. La domanda di costituzione della rendita ai superstiti deve essere effettuata entro i 90 giorni successivi
alla data della comunicazione Inail.

Indennizzo di inabilit temporanea assoluta: I primi tre giorni di assenza da lavoro, sono caratterizzati dalla cosiddetta
carenza assicurativa e la retribuzione resta a carico del datore di lavoro.
Per il periodo successivo interviene lInail. I contratti collettivi stabiliscono una diversa percentuale della quota di
trattamento economico che concorre con quella dellInail. Dal 4 giorno al 90 giorno ad esempio, lInail corrisponde il
60% della retribuzione media giornaliera e il datore di lavoro il 40%.
La riforma attuata con il D.Lgs. 38/2000 del sistema assicurativo Inail, prevede ora il risarcimento del danno biologico che
viene erogato sotto forma di capitale, per gradi di invalidit pari o superiori al 6% ed inferiori al 16% e sotto forma di
rendita per menomazioni superiori al 16%.
Il lavoratore infortunato pu ovviamente proporre, qualora sussistano gli estremi di una responsabilit contrattuale del
datore di lavoro per violazione dellart 2087 c.c. o di altre disposizioni specifiche, unazione di risarcimento danni nei
confronti dello stesso avente ad oggetto i danni biologici differenziali, ovvero non oggetto dellindennizzo Inail, del danno
morale, patrimoniale ed esistenziale.
Questa indennit viene corrisposta per tutto il periodo della inabilit temporanea assoluta al lavoro, compresi i giorni
festivi, fino alla guarigione clinica; lINAIL corrisponde direttamente lindennit, a titolo di acconto, entro 20 giorni
dalla data di ricezione della richiesta e, a titolo di saldo, entro 30 giorni dalla data di ricezione del certificato medico
definitivo.
Il diritto alle prestazioni si prescrive in tre anni dallinfortunio o dalla malattia professionale

Le prestazioni di tipo sanitario sono invece:


ASSISTENZA SANITARIA
CURA (anche le cure termali vi rientrano)
RIABILITAZIONE

Le prestazioni sanitarie consistono nellerogazione delle cure mediche e chirurgiche necessarie per tutta la durata dellinabilit
temporanea ed anche dopo la guarigione clinica, in quanto occorrano a recuperare la massima capacit lavorativa. Tuttavia, anche
quando la lesione si sia definitivamente consolidata, l INAIL pu chiedere che la erogazione delle prestazioni sanitarie continui in
favore del soggetto protetto.
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Cosa s' intende per infortunio sul lavoro?


L'infortunio sul lavoro, per essere considerato tale, deve scaturire di un rischio specifico, legato alla mansione lavorativa svolta, e
non da un rischio generico, che pu riguardare qualsiasi individuo. Quindi si tratta di infortunio sul lavoro se il lavoratore, a causa
del lavoro che sta svolgendo e per una causa violenta (ad es.: caduto dallalto, stato schiacciato da un peso, si ustionato con il
fuoco o con una sostanza chimica, si ferito con un vetro o una lamiera o altro), riporta un danno fisico e/o psichico che gli
impedisce di continuare a lavorare per un periodo, pi o meno lungo, che deve essere stabilito da un medico con il certificato
medico di infortunio sul lavoro.
. ed infortunio in itinere? La legge italiana assicura il lavoratore anche per i danni fisici e/o psichici conseguenti a infortunio
accaduto durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro (ad es.: coinvolti in incidente
stradale, scivolati, caduti, colpiti da un oggetto o altro). Anche in questo caso necessario il certificato medico di infortunio.
Cosa deve fare il lavoratore in caso di infortunio sul lavoro?
Il lavoratore deve informare il datore di lavoro immediatamente.
Cosa deve fare il datore di lavoro?
Avuta notizia dell'evento, il datore di lavoro deve inviare all' INAIL, entro 2 giorni, la denuncia di infortunio compilando gli appositi
moduli forniti dall' INAIL stesso.
Bisogna ricordare che, in caso di infortunio sul lavoro, in generale il datore esonerato dalla responsabilit civile

Cosa s' intende per malattia professionale?


Per malattia professionale si intende una malattia contratta durante lattivit lavorativa a causa delle lavorazioni effettuate (ad
esempio: sordit da rumori, tumori causati da particolari vernici o coloranti, asbestosi o tumori causati da fibre di amianto, malattie
respiratorie causate da silicio e altri agenti chimici o altro), purch riconosciuta da un medico con il certificato medico di malattia
professionale. A differenza dell' infortunio, la malattia non deriva da una causa violenta, bens lenta e progressiva. La malattia non
pu, inoltre, ricollegarsi genericamente alloccasione di lavoro, come per linfortunio, ma deve essere contratta "nellesercizio e a
causa delle lavorazioni tassativamente indicate" dai tabellari ministeriali (altrimenti nel caso di malattie non indicate nelle tabelle
ministeriali, il lavoratore pu ottenere la tutela assicurativa solo se in grado di provare che la malattia abbia un collegamento con l'
attivit lavorativa svolta).
Cosa deve fare il lavoratore in caso di malattia professionale?
Entro 15 gg dal manifestarsi della malattia deve comunicare ci al datore di lavoro.
Cosa deve fare il datore di lavoro?
Entro 5 giorni dalla ricevuta notizia, il datore di lavoro dovr informare l' INAIL
-*- N.B.: le assicurazioni sociali INAIL che tutelano il lavoratore in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale, hanno
sostituito le societ di mutuo soccorso. Le societ di mutuo soccorso erano delle societ costituite da lavoratori dipendenti di un' azienda
che versavano dei contributi alla societ, successivamente questi contributi servivano per la tutela dei lavoratori delle stessa azienda.

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