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MARKETING
INDICE
IL CONCETTO DI MARKETING......................................................................3
CONCETTI PRELIMINARI.............................................................................3
MERCATO .................................................................................................3
IL MARKETING MANAGEMENT .....................................................................4
PIANO DI MARKETING................................................................................5
IL MARKETING ANALITICO..........................................................................7
IL PROCESSO DACQUISTO ....................................................................... 11
LANALISI DELLA CONCORRENZA .............................................................. 15
IL SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING ................................................. 18
LA SEGMENTAZIONE DI MERCATO ............................................................. 21
IL MARKETING STRATEGICO ..................................................................... 25
POSIZIONAMENTO DEL PRODOTTO/MARCA................................................. 27
IL MARKETING OPERATIVO ....................................................................... 28
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE E FISICA ........................ 33
LE DECISIONI RELATIVE AL DIRECT MARKETING, ALLA PROMOZIONE
DELLE VENDITE E ALLE PUBBLICHE RELAZIONI ........................................... 41
LA PROMOZIONE VENDITE........................................................................ 44
LE PUBBLICHE RELAZIONI ........................................................................ 46
CONCETTO DI PRODOTTO ........................................................................ 47
CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO ............................................................. 49
IL CONTROLLO DI MARKETING.................................................................. 50
IL CONCETTO DI MARKETING
CONCETTI PRELIMINARI
I concetti che stanno alla base del marketing sono la focalizzazione di mercato,
lorientamento al cliente, lintegrazione delle attivit di marketing e la redditivit.
Il compito del marketing quello di garantire sempre un corretto bilanciamento
(nel lungo periodo) tra profitto aziendale e soddisfazione del consumatore.
I sub-obiettivi sono il fatturato, il profitto, la dimensione, il numero degli addetti e
la quota di mercato, che devono essere sempre considerati insieme, in base alle
risposte del pubblico. Ma il parametro fondamentale per lo sviluppo dellazienda la
customer satisfaction.
La soddisfazione del consumatore (customer satisfaction) la reazione emozionale
che lascia una traccia nel ricordo e che fa parlare bene o male del prodotto. Un
cliente soddisfatto quando il valore percepito dallo scambio realizzato con
lazienda offerente superiore al valore atteso. Il valore dato dallimportanza dei
benefici ricevuti nello scambio e il costo sostenuto per realizzare lo scambio stesso.
Si ha quindi soddisfazione quando la qualit percepita maggiore della qualit
attesa e contemporaneamente il costo sostenuto uguale al costo previsto.
I momenti in cui si effettua una valutazione della qualit del prodotto o servizio
sono due: allatto della scelta, quando il consumatore confronta i benefici attesi con
quelli percepito dagli attributi tangibili e intangibili, esprimendo un giudizio sulle
marche/imprese considerate; nellutilizzo, quando il consumatore conferma o
modifica il giudizio di qualit espresso in precedenza. Ma lelemento pi importante
resta la qualit percepita.
In altre parole, la customer satisfaction la percezione del consumatore di aver
speso bene il proprio denaro, avendo ottenuto il massimo possibile rispetto alle
risorse disponibili, ovvero rispetto alla realt ambientale in cui vive, mentre la
qualit non migliore in senso assoluto bens la migliore rispetto alle condizioni
contingenti del cliente.
La soddisfazione va quindi considerata nellottica del consumatore (bisogni/sacrifici
richiesti) e nellottica delle aziende (prestazioni/prezzo).
MERCATO
Per definire a quale mercato si rivolge limpresa, bisogna definire larea di affari,
che si compone di gruppo di clienti servito, funzioni duso/bisogni soddisfatti e
tecnologia impiegata. La definizione di unarea di affari va fatta quindi in termini di
mercato e non di prodotto.
Le aziende possono avere diversi atteggiamenti nei confronti del mercato:
Orientamento alla produzione: minimizzazione dei costi mediante unelevata
efficienza produttiva e una distribuzione capillare.
Orientamento al prodotto: focalizzazione eccessiva sulla qualit del prodotto
perdendo di vista i bisogni (miopia di marketing).
Orientamento alle vendite: vendere a tutti i costi attraverso unazione aggressiva di
promozione e vendita
Orientamento al mercato: limpresa si adegua ai cambiamenti ma non anticipa i
bisogni.
Orientamento al marketing: limpresa anticipa i cambiamenti perch studia
continuamente il mercato.
IL MARKETING MANAGEMENT
I tre livelli del marketing management:
Corporate marketing: valuta e orienta le scelte aziendali di business sviluppando
diverse strategie tra le iniziative delle diverse aree.
Business marketing: finalizzato a raggiungere nel mercato gli obiettivi fissati per
una specifica area di business.
Micro marketing: intende aumentare la competitivit in particolari aree geografiche
(think globally, but act locally).
Le tre fasi del marketing management:
Marketing analitico: consente di decidere al meglio nelle scelte aziendali riguardanti
il mercato.
Marketing strategico: definisce la logica per conseguire i propri obiettivi sul
mercato.
Marketing operativo: realizza nel breve termine le strategie formulate.
PIANO DI MARKETING
Esempio del piano di marketing del prodotto mercato x nellanno y:
Fase analitica
La fase analitica del piano di marketing si divide in interna ed esterna.
Lanalisi esterna (che riguarda tutto il mercato) rivolta ai bisogni e segmenti di
mercato, al sistema di mercato (micro ambiente) e al macro ambiente.
Lanalisi dei bisogni e segmenti di mercato permette di rispondere alle seguenti
domande:
Quali sono i diversi segmenti di domanda?
Qual il loro peso?
Qual la loro tendenza (in ascesa o in discesa)?
Qual il loro comportamento di mercato (cosa scelgono, perch, chi, come, dove,
quando)?
Lanalisi del sistema di mercato permette di rispondere alle seguenti domande:
Quali sono le caratteristiche della struttura distributiva (caratteristiche del canale:
dal produttore
allutente finale)?
Quali sono le caratteristiche della concorrenza (quote di mercato, posizionamento,
punti di forza e di debolezza: analisi di settore)?
Qual il potenziale di mercato e il trend di mercato?
Quali sono le caratteristiche del ciclo di vita del prodotto?
Lanalisi del macro ambiente permette di rispondere alle seguenti domande:
Quali sono i fattori climatici oppure comportamentali che possono incidere sulla
stagionalit del prodotto, la produzione, conservazione, ecc.?
Qual la legislazione vigente in materia?
IL MARKETING ANALITICO
Analisi dellambiente esterno allimpresa
Tipologie di mercato e misurazione della domanda
Per poter cogliere le opportunit di vendita offerte dallambiente in cui opera,
limpresa deve essere in grado di effettuare una misurazione della domanda
esistente per la sua specifica offerta. A tal fine necessario definire la tipologia di
mercato di riferimento: infatti la stima della domanda sar diversa a seconda della
categoria di mercato presa in considerazione per la misurazione.
Gli operatori di marketing distinguono cinque tipologie di mercato differenti, che
variano da una definizione molto ampia di mercato, nel caso in cui si parla di
mercato potenziale, fino ad arrivare ad una concezione molto ristretta dello stesso,
quando si considera il mercato effettivamente penetrato dellimpresa. I cinque livelli
di mercato possono essere classificati nel modo seguente:
1. Mercato potenziale: costituito dallinsieme di consumatori che dimostrano un
certo interesse nei confronti di un determinato prodotto/servizio e che possiedono il
reddito adeguato per poterlo
acquistare. Ad esempio, i consumatori che sono o potrebbero essere interessati
allacquisto di
unautomobile e che sono in grado di comperarla.
2. Mercato disponibile: composto dallinsieme di consumatori che oltre ad
essere potenzialmente
interessati al prodotto/servizio e dotati di un reddito adeguato, hanno anche la
possibilit di accedere ai luoghi di vendita di quel prodotto/servizio. Ad esempio, i
consumatori interessati che possiedono il reddito adeguato e che vivono in luoghi in
cui sono presenti o sono facilmente raggiungibili i punti vendita di automobili.
3. Mercato disponibile qualificato: composto dallinsieme di consumatori che
oltre ad essere
potenzialmente interessati al prodotto/servizio, dotati del reddito necessario e in
grado di ai luoghi di
vendita, sono in possesso dei requisiti per la particolare offerta dellimpresa. Ad
esempio, i consumatori interessati, che possiedono il reddito adeguato, in grado di
accedere alle concessionarie, che sono maggiorenni e in possesso della patente B.
4. Mercato servito (o obiettivo): costituito dalla parte di mercato disponibile
qualificato che limpresa ha scelto di servire. Ad esempio, gli uomini tra i 28 40
anni con un reddito medio superiore ai 1500 al mese che vivono nei grossi centri
abitati del Nord Italia.
5. Mercato penetrato (o acquisito): linsieme di consumatori che attualmente
stanno acquistando le automobili dellimpresa (vedi quota di mercato dellimpresa).
I concetti fondamentali per la stima della domanda sono la domanda di mercato e
la domanda per limpresa.
Entrambe possono essere misurate in volume, cio volume totale degli acquisti di
mercato o volume delle vendite dellimpresa, e in valore, cio fatturato totale del
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Copertura numerica: numero punti vendita che trattano il sugo Barilla / numero di
punti vendita che trattano sugo (copertura quantitativa).
La quota di mercato assoluta a valore data dalla copertura ponderata x lindice
quota trattanti. Lazienda per aumentare la propria quota di mercato assoluta a
valore potr quindi agire sulla quota ponderata cambiando distributori oppure agire
sullindice di quota trattanti cercando di accrescere il grado di penetrazione nei
punti vendita (strategia push).
IL PROCESSO DACQUISTO
Fasi del processo dacquisto
Il processo di acquisto si divide in 8 fasi, in ognuna delle quali presente il
marketing:
1. Presenza latente del bisogno. Ci possono essere dei bisogni che non sono chiari
allo stesso consumatore; compito dellazienda esplicitare questo bisogno.
2. Percezione del bisogno
3. Raccolta delle informazioni. Esistono tre tipi principali di fonti attraverso le quali
il consumatore pu raccogliere delle informazioni sul prodotto: fonti sociali (o
personali, sono fondamentali nei casi in cui il prodotto rilevante per lo status
sociale, rendono legittimo lacquisto), fonti commerciali (sono le fonti che sono
sotto il diretto controllo dellazienda come pubblicit, forza vendita, ecc.) ed esperti
(sono fonti autonome dallazienda alle quali si attinge per prodotti ad elevato rischio
funzionale).
4. Valutazione delle alternative. In questa fase si valutano solo le alternative che
possono soddisfare i bisogni. Si analizzano quindi gli attributi delle alternative, detti
anche benefici, per trovare quella che pi si avvicina al prodotto ideale (cio quello
che soddisfa tutte le alternative).
5. Decisione dacquisto. una fase stressante perch pu provocare in seguito il
fenomeno della
dissonanza cognitiva.
6. Acquisto effettivo. Questa fase diversa dalla semplice decisione dacquisto
perch ci deve essere
leffettiva disponibilit del prodotto (la distribuzione quindi ha grande importanza).
7. Uso. Lazienda deve seguire il consumatore anche in questa fase, perch ad
esempio nei prodotti ad alta tecnologia devono essere presenti adeguate istruzioni
duso.
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marketing.
Lazienda
deve
effettuare
un
costante
monitoraggio
dei
comportamenti dei mercato dei concorrenti per poter identificare i vantaggi e gli
svantaggi competitivi.
Identificazione dei concorrenti dellimpresa
Le imprese concorrenti possono essere classificate secondo quattro livelli in
funzione del grado di
sostituibilit dei prodotti e servizi offerti dal mercato.
Un primo livello costituito dalle imprese che offrono prodotti similari, agli stessi
clienti e a prezzi
pressappoco identici (es. Fiat con la Stilo, Wolkswagen con la Golf).
Un secondo livello riguarda le imprese che realizzano prodotti della stessa categoria
ma che si differenziano in quanto a prestazioni, clientela obiettivo servita, prezzi (es
la Fiat in competizione con tutti gli altri produttori di automobili).
Un terzo livello comprende le imprese che realizzano prodotti appartenenti a
categorie diverse, ma dotati di un certo grado di sostituibilit funzionale (es. la Fiat
compete con i produttori di biciclette, di motoclicette, di mezzi pubblici di trasporto,
ecc.).
Lultimo livello comprende infine tutte le imprese che competono per acquisire una
parte della spesa del consumatore (es. la Fiat pu competere in qualche misura con
i produttori di beni durevoli, con lindustria turistica, con i costruttori di immobili,
ecc.).
In sintesi, lidentificazione dei concorrenti di unimpresa pu essere effettuata a
livello di settore o a livello di mercato.
La concorrenza a livello di settore
Un settore industriale costituito dalle imprese che offrono al mercato un prodotto
o una classe di prodotti caratterizzati da un elevato grado di sostituibilit. Sono
prodotti sostituibili, o succedanei, quelli che presentano unelevata elasticit
incrociata della domanda, vale a dire che quando aumenta il prezzo di un prodotto
aumenta anche la domanda dellaltro.
Lanalisi di settore deve prendere in considerazione:
Il numero di venditori e di acquirenti (grado di concentrazione del mercato, forma
di mercato);
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mentre
quella
cosmetica
prevede
costi
rilevanti
nellattivit
di
promozione e di distribuzione);
Lintegrazione verticale (ascendente nei confronti delle imprese produttrici,
discendente nei confronti dei distributori);
Lintegrazione orizzontale (ad esempio unazienda che produce frigoriferi decide di
acquistare unazienda che produce lavatrici);
La numerosit dei consumatori (che quantifica lentit di persone o enti che
acquistano il prodotto e
quindi stabilisce la richiesta di capillarit nella diffusione del prodotto);
La globalizzazione del settore
Lelasticit della domanda
La concorrenza a livello di mercato
In questo caso, invece di considerare le imprese che realizzano prodotti similari
(approccio settoriale), vengono analizzate quelle che soddisfano gli stessi bisogni, o
che si rivolgono allo stesso gruppo di acquirenti (es. i salamini snack hanno come
concorrenti tutti i produttori di snack oltre a quelli di salumi tradizionali).
Il concetto di competizione a livello di mercato consente allimpresa di formarsi un
quadro pi ampio dei concorrenti attuali e potenziali.
Identificazione delle strategie di concorrenti
Allinterno di un settore le condotte strategiche possono differire notevolmente.
pertanto opportuno procedere a una classificazione dei comportamenti strategici dei
concorrenti pi significativi formando cos dei gruppi strategici.
Un gruppo strategico comprende le imprese che assumono come obiettivo lo stesso
mercato
applicano
le
stesse
strategie.
Allinterno
dei
singoli
gruppi
la
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quali
siano
gli
obiettivi
le
motivazioni
che
ne
determinano
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numero
possibile
di
informazioni
farle
fruttare
attraverso
il
ragionamento.
Il metodo principe per la raccolta dei dati quello della ricerca sul campo. La
ricerca si divide in due fasi: la prima fase si limita a considerare informazioni gi
esistenti e quindi pi generica e generale (metodo a tavolino), mentre nella
seconda fase (detta operativa) si analizzano dati appositamente individuati tramite
sondaggi, osservazioni ed esperimenti.
Il piano di ricerca presenta due momenti: il momento organizzativo e il momento
informativo. Nel momento organizzativo si valutano i tempi di attuazione, le risorse
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ogni
innovazione
tecnologica
produce
innovazione
amministrativa,
il
successo di una innovazione tecnologica dipende dal grado di aperture del sistema
amministrativo
dellimpresa.
ogni
innovazione
tecnologica
deve
quindi
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Domanda:
consumatori
dimensione,
trend,
(caratteristiche
elasticit,
segmentazione,
socio-demografiche,
abitudini
quote
detenute,
dacquisto,
reddito
LA SEGMENTAZIONE DI MERCATO
Segmentare significa suddividere il mercato in gruppi distinti di acquirenti (di
grandezza compresa tra il totale e il singolo) che potrebbero richiedere prodotti e
marketing mix specifici. La segmentazione un processo creativo (perch cambia a
seconda del prodotto e non segue quindi regole fisse) e iterativo (si deve
segmentare continuamente perch i bisogni cambiano nel tempo), il cui scopo
quello di dare una rappresentazione quanto pi possibile chiara ed efficace dei
clienti in modo da poterli soddisfare, e contemporaneamente offrire allazienda un
vantaggio competitivo.
Il mercato viene quindi segmentato per analizzare meglio le caratteristiche dei
consumatori, sviluppando strategie e politiche di marketing pi efficaci con il
minimo costo, e per identificare nuove possibilit (individuando nuovi bisogni o
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nuovi mercati ai quali rivolgersi con unofferta innovativa oppure individuando nuovi
bisogni o nuovi mercati che possono essere soddisfatti con lattuale prodotto
dellimpresa).
Gli approcci alla segmentazione sono tre:
1. Segmentazione descrittiva (chi sono i consumatori?): si suddivide il mercato in
base alle variabili
descrittive
2. Segmentazione comportamentale (come si comportano i consumatori?): si
suddivide il mercato in base al modello dacquisto
3. Segmentazione per benefici ricercati (cosa ricercano i consumatori nel
prodotto?): si suddivide il mercato in base ai benefici ricercati nellacquisto
Variabili descrittive
Dopo aver scelto lapproccio, si scelgono le variabili secondo le quali segmentare il
mercato. Per quanto riguarda il mercato individui Le variabili descrittive utilizzate si
dividono in:
Geografiche: stato, regione, clima, dimensione, centro abitato;
Demografiche: et (psicologica), sesso, razza, fase del ciclo di vita della famiglia;
Socioeconomiche: reddito (propensione al consumo), educazione, occupazione,
classe sociale;
Psicografiche: stile di vita, personalit, atteggiamenti verso una determinata
realt (moda, pulizia, ecc.);
Sensibilit alle variabili del marketing mix: nei confronti del prezzo elevato, del
servizio base o
aggiuntivo, della qualit del prodotto, delle promozioni e della pubblicit.
Le variabili descrittive utilizzate per il mercato imprese sono simili:
Geografiche: stato, regione, clima, dimensione, centro abitato;
Demografiche: settore industriale, dimensioni cliente, nazionalit cliente;
Socioeconomiche: situazione del settore (trend negativo/positivo)
Psicografiche:
processi
dacquisto
(burocratico,
semplice,
complesso),
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Obiettivi
risorse
disponibili:
fondamentale
conoscerli
per
affrontare
correttamente i segmenti di
Mercato
Attrattivit di un segmento (Porter)
Il modello di Porter per determinano lattrattivit di un segmento si basa su cinque
elementi; pu essere usato anche per analizzare la concorrenza allargata:
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IL MARKETING STRATEGICO
Strategie di marketing
Strategie di mercato
Secondo Porter unimpresa pu adottare tre strategie competitive (tra loro
esclusive) nei confronti del suo mercato:
Strategia di leadership generale di costo: lobiettivo lefficienza produttiva
(abbattere i costi), ad
esempio con una distribuzione capillare. Un esempio di azienda che adotta questa
strategia sono gli hard discount.
Strategia di differenziazione: lobiettivo quello di soddisfare target ed esigenze
diversi con prodotti diversi, puntando alla leadership di questi settori. In questo
caso si adotta spesso una politica di marca e si investe molto nella ricerca e
sviluppo.
Strategia di specializzazione: lobiettivo quello di concentrare le proprie forze in
uno specifico segmento di mercato; di solito viene attuata da aziende che non
hanno risorse sufficienti per adottare una strategia di differenziazione.
Strategie di marketing di Porter
Le strategie di marketing consentono di ottenere un vantaggio competitivo solo se
utilizzate in modo
consapevole. un errore voler eccellere in tutte le strategie perch si escludono a
vicenda.
Le strategie di marketing di Porter ricalcano le sue strategie di mercato:
Marketing indifferenziato: in questo caso c un unico piano di marketing per tutto
il mercato; viene utilizzato ad esempio in mercati in cui i consumatori hanno bisogni
omogenei per quel prodotto.
Marketing differenziato: in questo caso si applica una specifica strategia di
marketing per ogni segmento di mercato, in quanto ci sono bisogni diversi che
originano segmenti diversi. Si differenzia quindi il prodotto e di conseguenza il
marketing mix per ogni prodotto.
Marketing concentrato: in questo caso ci si rivolge ad uno specifico segmento di
mercato con una
specifica campagna di marketing per quel segmento target.
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Criteri di posizionamento
Per attributi/benefici del prodotto
Per specifiche funzioni o occasioni duso
Rispetto ad un mercato obiettivo
Contro la concorrenza (pubblicit comparativa)
Rispetto ad una categoria di prodotti (leader)
Sulla caratteristiche base dellimpresa (aspetti tipici di unimpresa)
Su base ibrida
IL MARKETING OPERATIVO
Le decisioni relative ai canali di marketing
Un canale di distribuzione risulta costituito da un insieme di istituzioni indipendenti
che svolgono il complesso di attivit (funzioni) necessarie per trasferire un prodotto
e il relativo titolo di propriet dal produttore al consumatore.
Le ragioni dell'uso degli intermediari
Il produttore delegando alcune delle funzioni di vendita a intermediari commerciali
perde una parte di controllo su come e a chi sono venduti i prodotti. Dal momento
che i produttori sono liberi di vendere direttamente alla clientela finale, si devono
ottenere dei vantaggi certi nel servirsi di intermediari. L'uso di intermediari si
giustifica in gran parte con la loro maggior efficienza nel vendere i prodotti
largamente disponibili e accessibili ai mercati obiettivo. Gli intermediari attraverso i
loro contatti, la loro esperienza, il loro assortimento offrono al produttore molto pi
di quanto possa ottenere da solo.
Inoltre garantiscono ulteriori servizi, sia pre-vendita (informazione) che postvendita (assistenza).
Le funzioni dei canali di distribuzione
Un canale commerciale ha l'obiettivo di trasferire i beni dal produttore al
consumatore colmando il divario di spazio e di possesso che li separa. I componenti
di un canale di marketing realizzano un certo numero di funzioni chiave:
Informazione: raccolta dei dati necessari per pianificare e facilitare lo scambio;
Promozione: la realizzazione e la diffusione di messaggi persuasivi circa l'offerta;
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Conferimento
dell'ordine:
comunicazione,
da
parte
dei
vari
livelli
di
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Valutazione:
il
produttore
deve
periodicamente
valutare
l'operato
degli
intermediari in relazione a
standard quali il conseguimento delle quote di vendita, livello medio delle scorte, il
tempo di consegna al cliente.
La modifica dei canali
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necessario procedere a periodiche modifiche del sistema per far fronte alle
mutate condizioni di mercato.
Le modifiche di canale possono avvenire a tre livelli, quindi il cambiamento
potrebbe comportare:
l) l'aggiunta o l'eliminazione di singoli membri del canale;
2) l'aggiunta o l'eliminazione di particolari canali di distribuzione;
3) lo sviluppo di un modo totalmente nuovo di vendere in tutti i mercati.
Quest'ultimo rappresenta la decisione pi difficile perch implica la revisione globale
del sistema di
distribuzione.
Sviluppo dei sistemi verticali di marketing
Un sistema verticale di marketing (SVM) costituito da un produttore,da uno (o
pi) grossisti e da uno (pi) dettaglianti che agiscono in modo unificato. La
costituzione del sistema avviene per opera di uno specifico membro del canale, il
quale ottiene la cooperazione degli altri mediante l'acquisizione del controllo,
l'affiliazione o altre manifestazioni di potere di mercato. Tale ruolo pu essere
svolto sia dal produttore, sia dal grossista sia dal dettagliante. Lo sviluppo dei SVM
stato determinato dalla necessit di controllare il comportamento dei canali di
distribuzione e di eliminare il conflitto tra i membri del canale che operano
indipendentemente. I SVM sono diventati uno dei principali modi di distribuzione dei
beni di consumo nei paesi industrializzati.
Cooperazione, conflitto e concorrenza di canali
Tra i diversi canali o all'interno di uno specifico canale possono manifestarsi gradi
diversi di cooperazione, conflitto e competizione.
La cooperazione, che solitamente rappresenta il tema dominante tra i componenti
verticali del canale, determina profitti elevati e permette a tutti i soggetti coinvolti
di valutare, servire, e soddisfare il mercato obiettivo in maniera pi efficace.
Il conflitto nel canale orizzontale individua situazioni conflittuali che si determinano
tra le imprese allo stesso livello del canale. In questi casi il leader di canale deve
agire prontamente per controllare il conflitto.
II conflitto nel canale verticale si riferisce a divergenze di interesse fra differenti
livelli dello stesso canale. Il leader di canale dovrebbe sviluppare obiettivi generali
tali da essere condivisi dagli altri componenti di canale.
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La distribuzione all'ingrosso
La distribuzione allingrosso include tutte le attivit connesse alla vendita dei beni o
servizi a quanti
procedono allacquisto dei medesimi per poterli poi rivendere o impiegare in un
processo produttivo. Le imprese grossiste si rivolgono a una clientela di operatori
economici. La funzione generale dellingrosso quella di rendere pi efficiente il
collegamento fra la produzione, il dettaglio e il consumatore.
Tipologie delle imprese all'ingrosso
Imprese indipendenti: si tratta di imprese che acquisiscono titolo di propriet delle
merci; si dividono in imprese a sevizio completo (svolgono l'intera gamma di
funzioni proprie dell'ingrosso come gestione scorte, credito, distribuzione fisica delle
merci, assistenza e consulenza commerciale) e imprese a servizio limitato (offrono
una pi ristretta gamma di servizi, es. Cash - and - Carry).
Broker e agenti: rispetto ai grossisti non assumono alcun titolo di propriet nei
confronti delle merci trattate. Broker: il suo ruolo quello di porre in contatto
acquirenti e venditori assistendo gli stessi nella negoziazione. Il broker non deve
sostenere oneri, n assumere rischi in relazione all'operazione intermediata. Agenti:
gli agenti rappresentano gli acquirenti o i venditori su basi caratterizzate da una
certa continuit
Imprese grossiste varie: grossisti di prodotti dell'agricoltura, distributori di
prodotti petroliferi, case
d'asta.
Le decisioni di marketing delle imprese all'ingrosso
La definizione del mercato obiettivo: l'imprese deve delimitare il mercato da
servire e identificare i clienti pi profittevoli per procedere a definire offerte
appropriate.
La definizione dell'assortimento e del servizio: il "prodotto" del grossista
costituito dal suo
assortimento. Il grossista deve esaminarlo continuamente al fine di identificare i
prodotti e le linee pi profittevoli.
Le decisioni di prezzo: di solito il grossista ricarica il costo d'acquisto delle merci
acquistate di una
percentuale convenzionale, ad esempio del 20%.
Le decisioni promozionali: la maggioranza non utilizza strumenti promozionali.
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determinando
quelli
pi
importanti
per
il
segmento
obiettivo.
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modo con cui questa svolta, il momento in cui effettuare, il luogo in cui proporla e
il soggetto de scegliere per la comunicazione stessa.
La determinazione degli obiettivi di comunicazione
Gli operatori della comunicazione devono stabilire quale tipo di risposta si intende
ottenere dal pubblico in questione. La risposta definitiva consiste nell'acquisto del
bene, ma questo il frutto di un lungo processo decisionale del consumatore.
necessario comprendere come accrescere il livello di propensione all'acquisto.
Per fare in modo che il consumatore acquisti il nostro bene necessario passare
attraverso le cinque fasi del modello della gerarchia degli effetti: consapevolezza,
conoscenza, gradimento, preferenza, convinzione e infine acquisto.
La definizione del messaggio
Un messaggio ideale dovrebbe essere in grado di attirare l'attenzione, mantenere
l'interesse, sollecitare il desiderio e indurre il consumatore all'azione (secondo il
modello AIDA):
Contenuto del messaggio: il messaggio deve ottenere la risposta desiderata. Si
possono distinguere tre tipi di richiamo: richiami razionali: mostrano l'effettiva
capacit del prodotto di fornire vantaggi funzionali; richiami emozionali: stimolano
emozioni in grado di motivare l'acquisto; richiami morali: mirano al senso di
giustizia dell'audience.
Struttura del messaggio: importante quanto il contenuto;
Forma del messaggio: la forma deve essere efficace e adatta al mezzo che lo
trasmette;
Fonte del messaggio: l'impatto del messaggio influenzato dalla fonte della
comunicazione. Le imprese si avvalgono di personaggi noti in grado di attirare
l'attenzione.
La scelta dei canali di comunicazione
Canali di comunicazione personali: prevedono due o pi persone che comunicano
direttamente fra loro.
L'influenza personale ha grande peso quando prodotto costoso, l'acquisto
considerato rischioso
oppure viene effettuato molto raramente.
Canali di comunicazione non personali: sono costituiti dai mezzi che trasmettono i
messaggi senza alcun contatto personale, n possibilit di verifica del loro impatto.
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pubblicit, mentre nel mercato dei beni industriali si investe di pi nella vendita
personale.
La scelta tra una strategia d'impulso o di attrazione: nel primo caso la forza
vendita e la promozione commerciale a "spingere il prodotto" attraverso i canali fino
al consumatore. Nel
secondo invece, si investe molto in pubblicit e nella promozione verso i
consumatori per sollecitarne la domanda.
Ciclo di vita del prodotto: gli strumenti promozionali hanno efficacia diversa a
seconda della
posizione del prodotto nel ciclo di vita.
La misurazione dei risultati della promozione
Il soggetto della comunicazione deve misurarne l'impatto ottenuto sul pubblico
obiettivo. E necessario accertare se il messaggio stato colto e ricordato, quante
volte stato notato. Inoltre bisogna disporre di dati che permettano di valutare il
comportamento di risposta dellaudience, come il numero di consumatori che hanno
acquistato il prodotto, l'hanno giudicato positivamente e ne hanno parlato
favorevolmente a altri.
La gestione e il coordinamento del processo di comunicazione di marketing
Infine, la variet degli strumenti promozionali e la gamma di messaggi disponibili
richiedono un processo di coordinamento complesso. Le imprese infatti stanno
attualmente orientandosi verso un concetto di comunicazione di marketing
integrata al fine di consolidare l'immagine dell'impresa presso gli acquirenti e il
pubblico in generale.
LE
DECISIONI
RELATIVE
AL
DIRECT
MARKETING,
ALLA
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meglio con i segmenti particolari dello stesso, attraverso canali diretti e interattivi.
Il direct marketing, infatti, ha lo scopo di mantenere il cliente al centro del sistema
aziendale. Si passa quindi dal concetto di consumatore, colui che genericamente
pu acquistare prodotti e servizi di una certa marca, a quello di cliente, colui che
acquista prodotti e servizi di una sola marca alla quale fedele nel tempo. Il direct
marketing individua il cliente, lo conquista, lo fidelizza e non smette mai di
interagire con lui.
LA PROMOZIONE VENDITE
Il termine promozione vendite definisce una grande variet di strumenti volti a
ottenere una risposta pi rapida e pi consistente dal mercato. La promozione
vendite utilizzata dalla maggior parte delle organizzazioni e diversi sono i fattori
alla base del suo rapido sviluppo.
Fattori interni di successo: viene considerata sempre pi diffusamente come uno
strumento di vendita a tutti gli effetti soprattutto per superare la difficolt di
sviluppare le vendite che caratterizza molti settori (aumento crescente della
competizione).
Fattori esterni di successo: continuo aumento del numero delle marche presenti
sul mercato,
orientamento verso le promozioni della concorrenza in genere, diminuzione
dell'efficacia della pubblicit per il continuo lievitare dei costi, sovrautilizzo dei
mezzi e restrizioni a livello legislativo.
Definizione degli obiettivi della promozione delle vendite
Data la grande variabilit degli strumenti promozionali impossibile definire un
unico obiettivo per il loro utilizzo. E' opinione diffusa che la promozione vendite, a
differenza della pubblicit, non sia in grado di costruire una fedelt di marca di
lungo periodo da parte del consumatore. Da una ricerca effettuata emerso che la
promozione vendite produce risposte pi rapide della pubblicit in termini di risultati
di vendita; la promozione vendite non volta ad acquisire acquirenti nuovi e stabili
dal momento che le offerte promozionali sono utilizzate tendenzialmente da
consumatori sensibili al prezzo e la fedelt alla marca non in genere intaccata
dalle iniziative promozionali della concorrenza.
La determinazione degli obiettivi promozionali
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Promozioni
per
rivenditori
(incentivazione):
si
dividono
in
tre
categorie
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LE PUBBLICHE RELAZIONI
Le pubbliche relazioni sono quell'insieme di attivit intese a creare e mantenere
efficienti e chiare relazioni con i pubblici speciali, come clienti, dipendenti o azionisti
e con il pubblico in generale, in modo da inserirsi profondamente nel proprio
ambiente di marketing e presentare una precisa immagine di s alla collettivit.
Gli uffici di pubbliche relazioni dispongono di 5 strumenti per il raggiungimento di
questi obiettivi:
Relazioni con la stampa: attirare l'attenzione su prodotti, servizi, persone.
Propaganda di prodotto: iniziative finalizzate a propagandare il prodotto.
Comunicazioni aziendali: promuovere la filosofia e le caratteristiche aziendali.
Lobbying (gruppi di pressione): mirano a coinvolgere le pubbliche autorit e il
settore legislativo per
promuovere iniziative di legge o contrastare regolamentazioni restrittive.
Sensibilizzazione: promozione e aggiornamento sulle tematiche di interesse
pubblico o sulle posizioni dell'impresa e sulla sua immagine.
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CONCETTO DI PRODOTTO
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prezzi. In questa fase sono importanti la distribuzione (il prodotto deve essere
disponibile) e il prezzo (non deve costare molto). Ci si rivolge ad una fascia di
consumatori detta dei pionieri.
3) Maturit: in questa fase i livelli di vendita si stabilizzano. Il prodotto diventa di
nuovo importante perch necessaria una strategia di differenziazione, ad esempio
estendendo la linea (ma c il rischio che i nuovi prodotti non accolgano i gusti del
mercato) oppure con nuovi packaging. importante anche la comunicazione che
deve aiutare a ricordare il prodotto evitando allo stesso tempo il rischio del suo
invecchiamento.
In
questa
fase,
allinizio
ci
si
rivolge
alla
maggioranza
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questo sono necessari mezzi che permettano un corretto feedback dal consumatore
allazienda.
Il modello di Parasuraman
IL CONTROLLO DI MARKETING
I contenuti della politica di customer retention
La customer retention consiste nella fidelizzazione del cliente, cio nel fare in modo
che il cliente acquisti pi volte i prodotti dellazienda. Naturalmente in questa fase
lazienda deve guardarsi dallazione della concorrenza.
I mezzi attraverso i quali si attua la customer retention sono i seguenti:
Customer redemption (recupero dei clienti insoddisfatti)
Customer satisfaction (soddisfazione del cliente)
Numero verde
Garanzia del servizio
Gestione del disservizio
Gestione dei reclami
Customer redemption e livello di attese e di disservizio
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Empatia:
assistenza
individualizzata
che
l'azienda
riserva
ai
suoi
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clienti
Matrice di competitivit: X vs Y
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