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iniziata la guerra
dei cloni
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I cinesi stanno invadendo il mercato.
News Il parere di Marco Torello, socio fondatore proprio di Italeco
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Giacomo Bombana
Articolista Economia
Nonostante la rivoluzione digitale di questultimo decennio stia cambiando le abitudini dei consumatori e delle aziende a ogni livello, lesigenza di mettere nero su
bianco milioni e milioni di parole ogni giorno non affatto venuta meno. E cos, pur se in contrazione da tempo, il mercato delle stampanti domestiche e aziendali
continua a sostenere i volumi daffari di multinanzionali quali Hp, Lexmark e Samsung.
Oltre al lento calo delle stampanti vendute, dallinizio degli anni 90 i colossi del settore hanno inoltre dovuto fronteggiare lespansione del fenomeno delle
cartucce rigenerate, che sono andate a fare concorrenza a quelle prodotte appunto dagli OEM (original equipment manufacturer). In poche parole, il venditore
della stampante ha in questi anni perso il monopolio della vendita delle cartucce consumabili, nel momento in cui si sono affacciati sul mercato i
cosiddetti rigeneratori, ovvero sia aziende in grado di ricaricare le cartucce con una procedura ripetibile peraltro anche svariate volte. Ovviamente
attorno a questo nuovo settore hanno prosperato realt interconnesse come i produttori di materie prime (componenti e inchiostro) e produttori di chip, ovvero
sia i circuiti integrati presenti nella cartuccia e che dialogano con la stampante. Queste ultime realt svolgono un vero e proprio lavoro di reverse engineering,
andando a ricostruire il funzionamento delle parti hardware e software del chip sviluppate dallOEM.
E fin qui abbiamo scattato la fotografia del settore, come si presentava allinizio del nuovo millennio: da una parte i produttori originali impegnati a proteggere le
loro cartucce, ad esempio intensificando luscita di nuovi modelli di stampanti e lasciando cos meno tempo al mercato per proporre sul mercato la cartuccia
alternativa; dallaltra i rigeneratori, che hanno rosicchiato fette di mercato grazie ai minori costi finali (anche oltre il 50% in meno) e hanno giocato la loro partita
puntando sulla sostenibilit ambientale dei loro prodotti, ovviamente pi alta di un usa e getta. Questa fotografia per sbiadita in fretta, perch una nuova
realt nel frattempo nata e in meno di dieci anni ha sconvolto il settore, prendendosi il 20% dei volumi totali: siamo entrati nellera dei cloni.
Nei cloni oltre ai componenti per cos dire attivi (inchiostro e chip) viene riprodotta anche lintera carcassa della cartuccia, fabbricandola quindi da zero. Il
problema pi evidente una tracciabilit quantomeno opaca del prodotto, il cui maggior produttore la Cina, con tutti i rischi connessi di
materiali senza controlli e potenzialmente tossici. Basti pensare che in Cina permesso luso del piombo nella lavorazione della plastica, una pratica
assolutamente proibita alle imprese europee.
I cloni inoltre spesso non sono rigenerabili e si presentano quindi come monouso come i loro parenti OEM, ma a un costo inferiore anche del 50%. In questo
ecosistema gi di per s compromesso, ennesimo esempio di una globalizzazione imperfetta e sbilanciata in favore dei Paesi emergenti, a inizio maggio si
verificato un terremoto, il cui epicentro sono gli Usa ma che si diffonder presto ai quattro angoli del pianeta.
A sorpresa la societ cinese Apex, produttrice di chip aftermarket, ha annunciato lacquisizione per 63 milioni di dollari del competitor americano
Static Control Components, azienda storica e leader nella produzione e commercializzazione di componenti e inchiostri, per la maggior parte
indirizzati verso il mercato delle rigenerate. Una notizia sconvolgente per gli addetti ai lavori, visto che Static Control si era sempre battuta contro
linvasione dei cloni, vendendo le terze parti a rigeneratori. Nel comunicato ufficiale di rito Apex rassicura il mercato sulle sinergie derivanti dalla maxi fusione,
ma c un particolare che ha fatto scattare pi di un campanello di allarme. Apex infatti a sua volta controllata da unaltra societ cinese, la Ninestar, che un
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colosso nella produzione di materiali per lindustria dei consumabili e guardacaso uno dei maggior produttore mondiale di cartucce clonate.
Sicuramente ancora troppo presto per capire quali sono le scelte strategiche di fondo che hanno animato lacquisizione da Static Control, ma da
pi parti si teme che sia iniziata la battaglia finale tra gli OEM e le aziende di cloni; in mezzo c tutto luniverso dei rigeneratori, una realt di nicchia
che fino a qualche anno fa rappresentava unalternativa valida al prodotto originale e che ora dovr assolutamente reagire per non soccombere.
LItalia tra laltro ha svolto un ruolo da pioniere nellevoluzione del settore grazie alla Italeco; lazienda, fondata 22 anni fa, fu la prima al mondo a produrre chip
compatibili destinati ai rigeneratori di cartucce per stampanti, a partire dal 1998. E cos abbiamo chiesto a Marco Torello, socio fondatore proprio di Italeco,
di spiegarci cosa sta succedendo e cosa ci aspetta per gli anni a venire.
Quali sono le dimensioni del fenomeno delle cartucce clonate? Siamo davvero di fronte a una rivoluzione nel settore in Italia e in Europa, con lo
stravolgimento delle quote di mercato e il rischio marginalit per il settore delle rigenerate?
La quota relativa alle cartucce clonate in continuo aumento, e rappresenta almeno il 75% del mercato aftermarket, lasciando al mercato della rigenerazione non
pi del 25%. Considerando che il mercato OEM almeno dell 80%, ovvio che ci che rimane ai rigeneratori davvero una quota bassa, troppo bassa.
Qual la sua opinione sulla fusione Apex-Static Control?
Sicuramente una acquisizione che spiazza il mercato della rigenerazione. Alla fine del 2013 mancato Mr. Ed Swartz, fondatore di Static, ed i due figli non
hanno mai avuto la seria intenzione di proseguire nella gestione di ci che il loro padre fond nel 1986. La politica espansionistica di Ninestar ha trovato quindi
terreno fertile nei due fratelli che hanno quindi ceduto lazienda. A ci va aggiunto il fatto che la societ americana si trovava in una situazione difficile, derivante
dal momento di contrazione del mercato mondiale, che ha spinto i due eredi ad accettare lofferta cinese. Era una cosa che personalmente sapevo gi da due
mesi, quindi non ci ha colti di sorpresa.
Static Control vendeva materie prime in Europa ai rigeneratori. Ora che Static finita in mano al loro peggior nemico, la Ninestar, crede che ci
sar una reazione dei rigeneratori europei che smetteranno di acquistare da Static? O magari sar Static stessa a interrompere i rapporti con i
rigeneratori europei?
Lo scopo di Ninestar quello di creare un colosso nel mercato dei consumabili compatibili (spesso cloni illegali), andando a soddisfare le continue pressioni
espansionistiche dei soci investitori. Tra laltro in pochi sanno che allinterno di Ninestar ci sono anche capitali americani. Commercialmente ritengo questa
acquisizione un punto di svolta: ora i veri rigeneratori a livello mondiale si trovano a dover ridisegnare completamente la mappa dei loro fornitori, in quanto
continuare ad acquistare materie prime in Static Control Components equivarrebbe a finanziare e dipendere dal loro pi grande nemico nel mercato Aftermaket.
Se Ninestar pensa che dopo questa operazione 1+1 faccia 2, si sbaglia di grosso; 1+1 far al massimo 1,5, ma il loro intento di dare un segnale di forza al
mercato sar comunque supportato dal grande eco che questa notizia sta suscitando anche al di fuori del nostro settore.
Quali sono le consuegenze pi gravi dellespansione dei cloni?
Direi che laspetto pi grave che i cloni violano i brevetti degli OEM, copiando 1:1 il prodotto originale; gli OEM si difendono rinnovando ogni sei mesi
lofferta di nuove stampanti, riducendo cos la vita media del prodotto consumabile sul mercato e spostando il loro margine sempre sullultimo prodotto
introdotto. La difficile tracciabilit del prodotto clonato ovviamente lascia spazio anche a produzioni eticamente discutibili e allutilizzo di sostanze spesso
pericolose per la salute di chi le utilizza.
Giudica adeguata la risposta dellUe sullimport a bassa qualit cinese? Ci sono Paesi in Europa che si stanno difendendo con normartive ad hoc?
Qual la situazione in Italia?
Litalia ovviamente non in grado da sola di combattere il prodotto illegale. In primis dovrebbero scendere in campo gli OEM a fare valere i loro brevetti, e solo
dopo si potrebbe cercare di arginare linvasione di questi prodotti attraverso severi controlli nelle Dogane a livello europeo.
Italeco, in quanto produttrice di chip, si trova a dialogare sia con i rigeneratori che con i clonatori. Quali sono le vostre quote di mercato?
Oramai diventato indispensabile stabilire rapporti commerciali con le aziende di cloni per poter stare sul mercato?
Italeco nasce come rigeneratore nel 1993 grazie allidea di tre (allepoca) giovani imprenditori torinesi, Marco Torello, Federico Pastore e Riccardo Bonardi.
Nel 1998 Italeco decide di investire in ricerca e sviluppo al fine di realizzare chip compatibili a sostegno dei rigeneratori e della propria produzione, e crea la
propria societ commerciale Printchip Ltd in Inghilterra, con laiuto di un socio finanziatore inglese, Mr. Peter White. Cos per 3 anni Italeco e Printchip sono le
uniche realt al mondo che sviluppano chip per stampanti Laser. Apex invece vede la luce intorno al 2000 ed inizialmente commercializza molti dei nostri chip. In
seguito Apex inizia lo sviluppo dei propri chip, andando ad ispirarsi proprio ai prodotti di Italeco/Printchip, forti di una crescente domanda del loro mercato
interno. Ovviamente oggi lo scenario conta pi di 20 Aziende produttrici del componente chiave per produzione/rigenerazione di cartucce e quindi una
frammentazione delle quote del mercato. Chi oggi vuole ancora fare ricerca e sviluppo ha bisogno di masse critiche importanti, e quindi anche di chi produce
cartucce clonate.
Vista lassenza di controlli delle autorit italiane sullimport di clonate cinesi, non sarebbe il caso di creare unassociazione che riunisca tutta la
filiera per fare informazione e portare poi le proprie istanze anche nei palazzi della politica o nelle associazioni degli industriali?
Pi di 10 anni fa Italeco, unitamente ad altre aziende del settore, fu co-fondatrice dellAssociazione di categoria (AssoRiTech) e della rivista nazionale (Il
Rigeneratore Italiano), ma dopo circa 6 anni abbiamo dovuto necessariamente sospendere entrambe le iniziative in quanto il settore della rigenerazione di
cartucce non era in grado di finanziare questo genere di iniziative. A ci va unito il fatto che purtroppo in Italia il business per alcuni player non era il prodotto ma
la vendita di corsi e macchinari, anche attraverso formule contrattuali capestro con il solo scopo di fare facili guadagni a discapito di improvvisati malcapitati e di
aziende ben pi serie. mancato quindi un fronte compatto che fosse in grado di perseguire un obiettivo comune.
Allargando lorizzonte facile prevedere che presto il commercio di terze parti consumabili potrebbe minare anche i profitti di altre aziende
OEM. In questo senso la risposta classica potrebbe essere la protezione dalla clonazione attraverso parti elettroniche difficili da clonare (cos
come avviene nella guerra dei chip per le cartucce), ma si potrebbe prendere con decisione anche la strada della protezione attraverso brevetti.
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Come pensa che evolveranno questo tipo di mercati nel brevio-medio periodo? Quali saranno i settori che potrebbero essere coinvolti?
Sicuramente il mercato dei consumabili da stampa ha fatto da apripista a tutti i settori in cui il vero business dellOEM il consumabile. lecito aspettarsi che
prima o dopo le parti di consumo di una automobile saranno protette con un chip in grado di dialogare con il computer della vettura. Questo permetter agli
OEM automotive di tutelare il loro business pi di un brevetto, ma creer una situazione di momentaneo monopolio, che non in linea con le politiche
antitrust. Non appena saranno aggirate queste difficolt sono certo che troveremo chip a radiofrequenza un po ovunque, in quanto presto il codice a barre sui
prodotti sparir lasciando spazio a chip intelligenti in grado di comunicare in tempo reale con il magazzino, gestire prodotti in scadenza, offerte speciali. A quel
punto ci saranno i presupposti per combattere la contraffazione, senza affidarsi a tribunali che fanno solo la fortuna di avvocati e professionisti che da sempre si
arricchiscono nelle pieghe di una burocrazia che spesso non porta a nessun risultato concreto.
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Tags:
Apex - cartucce stampanti - cina - cloni - Hp - Italeco - Lexmark - Marco Torello - Ninestar - OEM - Samsung - stampanti - Static Control - USA
Commenti
iniziata la guerra dei cloni | Inchiostri e cartucce di Nicola Favata scrive:
27 maggio 2015 alle 19:46
[] http://www.lindro.it/0-economia/2015-05-21/178348-e-iniziata-la-guerra-dei-cloni/ []
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