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Scegliere il livello e la finalit della ricerca

Fare ricerca consiste nello sforzo costante di sorvegliare il proprio pensiero, evitando la sua
spontanea tendenza a prendere scorciatoie che ne attenuino il rigore. Una buona ricerca richiede
tempo. La ricerca, inoltre, unazione ed unattivit comunitaria, in quanto non nasce solo nella
mente del ricercatore, ma origina dalla conoscenza accumulata dalla comunit scientifica, e ad essa
ritorna, per essere accettata e corretta. Si evolve in tre passi principali: pensare la ricerca, costruirla,
comunicarla. Dobbiamo ricordare di scegliere pochi aspetti da considerare di volta in volta, e non
pensare che il modello teorico da noi proposto esaurisca in s la situazione che si vuole studiare, ma
usarlo come strumento utile per pensare ordinatamente.
Il libro unintroduzione ad alcuni problemi base della ricerca psicologica, che viene presa in
esame come unattivit a partenza e destinazione sociale.
La prima cosa da fare riflettere sugli obbiettivi che si vogliono raggiungere. Ma alla base di questa
affermazione c un interrogativo di fondo: Esiste una diversit sostanziale tra scienze della natura e
scienze sociali? - Alcuni autori pensano che esista una sostanziale unicit nel metodo e nei fini alla
scoperta di leggi che regolano lo svolgimento di quanto accade nella realt. Altri autori pensano, al
contrario, che ci pu accadere solo per quanto riguarda il mondo della natura. Per questultimi, la
ricerca delle scienze sociali, finalizzata non a spiegare e prevedere, ma a comprendere i fenomeni
studiati. Lagire umano, non sarebbe invece, una conseguenza prevedibile di leggi generali, ma
seguirebbe il mutare delle intenzioni dei suoi protagonisti.
Esistono diversi criteri di riferimento su cui valutare il valore della ricerca: nelle scienze naturali il
criterio valutativo offerto dalla verifica sperimentale ( capacit di prevedere i valore di una
variabile dipendente, al variare delle variabili indipendenti); nelle scienze sociali la verifica si basa
sul fatto che i modelli proposti siano considerati accettabili dalla propria comunit scientifica.
Naturalmente, questo criterio soggetto a cambiamento, perch ci che respinto dalla comunit
scientifica in un certo momento della sua evoluzione pu essere considerato non solo accettabile,
ma addirittura ovvio.
Fare ricerca vuol dire occuparsi dellintersoggettivit. Ossia sul modo in cui la conoscenza della
soggettivit degli altri cambia il nostro modo di vedere il mondo, e anche noi stessi. Il problema
centrale dellinfluenza degli altri sulla mente individuale pu essere considerato a partire da una
prospettiva sociologica o psicologica. Serge Moscovic propone di considerare alla base della
particolarit delloggetto di studio della psicologia sociale una prospettiva teorica triangolare:
soggetto altro oggetto. La persona, in questi tipo di processo, esamina un oggetto di conoscenza
confrontando il suo punto di vista con quello dellaltro. In pratica lo psicologo sociale considera
contemporaneamente il punto di vista del soggetto e del suo alter: uno sguardo ternario sui fatti e
sulle relazioni, che non deve ridursi n a una dimensione esclusivamente psicologica ( relazione
soggetto - oggetto) n esclusivamente sociologica ( relazione soggetto collettivo oggetto). In
questottica il processo di comparazione del nostro pensiero con il pensiero dellaltro pu essere
colto a tre diversi livelli. A ognuno di questi tre livelli la psicologia sociale pu dare un contributo
originale.
1)
Rappresentazionale: lo stimolo agisce sulla mente non direttamente, ma tramite la sua
percezione. La psicologia deve studiare lo spazio che intercorre tra le caratteristiche di base della
stimolazione e la sua percezione soggettiva. Es: Esame .. La PS pu mostrare come la percezione
degli oggetti di conoscenza cambi al cambiare della posizione sociale dellindividuo.

2)
Comunicativo: lanalisi delle comunicazioni offre una via di studi alla comprensione delle
dimensioni sociali della mente. Es: Mass media .. La PS studia le dinamiche che legano il procedere
del pensiero con larte della retorica, i processi di persuasione ed influenza, mass media.
3)
Comportamentale: lazione consente alla persona di smentire o correggere le previsioni
formulate dal pensiero prima dellazione stessa. La PS ha dimostrato come la semplice presenza
fisica dellaltro cambi il modo ed il livello delle nostre prestazioni.

Intersoggettivit
Consideriamo come oggetto specifico della nostra disciplina lo studio dellintersoggettivit.
Tuttavia in base alle procedure adottate per la ricerca questa pu variare.
ES1 Darley e Latan nella loro ricerca la soggettivit dellaltro presente in modo debole, laltro
viene percepito come una persona anonima, il dato osservabile a livello comportamentale, cio
come azione osservabile. Siamo quindi in presenza di unintersoggettivit osservata dalla
prospettiva di una ricostruzione ipotetica di processi che avvengono nella mente di una sola delle
persone coinvolte.
Un avanzamento notevole nella riflessione sullaltruismo si verificato nel momento in cui i
ricercatori hanno iniziato ad esplorare i processi attivi nella mente di chi riceve.
ES2 Nadler anche in questo caso viene considerata la soggettivit di uno solo dei due poli della
relazione, laltro viene usato come innesco, si verifica lappartenenza al gruppo, il dato osservato
sotto forma di comportamento. La ricerca presenta un tipo di intersoggettivit intermedio, in
quanto laltro non una semplice silhouette.
ES3 Universit in questa ricerca lesplorazione riguarda contemporaneamente i processi attivi
nella mente del donatore e nella mente del ricevente. Il dato esaminato sia a livello
comportamentale sia a livello rappresentazionale. Siamo in presenza di unintersoggettivit estesa.
Dunque in ogni ricerca possibile combinare in modo diverso il livello di approfondimento delle
variabili.
Interessante notare come lo stimolo sociale si possa distinguere in 4 principali livelli:
1.
Interpersonale per similarit, quando laltra persona vista solo in termini individuali, per
quello che ha di simile o di interscambiabile con il soggetto;
2.
Interpersonale per dissimilarit, quando il ricercatore chiama in gioco la differenza tra le due
forme di soggettivit coinvolte nella ricerca;
3.
Intergruppi, quando laltra persona percepita per la sua appartenenza di gruppo, che oscura
le sue caratteristiche individuali;
4.
Ideologico, quando si sovrappongono alle caratteristiche peculiari della persona delle
precognizioni, basate su una rappresentazione fondata su una posizione ideologica di chi percepisce.
Un modo per ridurre questo problema incrociare diversi livelli di rilevazione. Es: Asch illusione
ottica e info palesemente sbagliata. La sua ricerca ci ha dimostrato comeun buon modo per precisare
il ruolo svolto dalla ricostruzione soggettiva della situazione di ricerca da parte del partecipante la

possibilit di rilevare dati di diverso livello comportamentale, comunicativo, di rappresentazione


e metterli a confronto tra loro.

Dallarea di studio alla domanda di ricerca


Nella realizzazione di ogni ricerca esiste un momento particolarmente critico che va dal primo
interesse per unarea di lavoro alla definizione di una domanda circoscritta e verificabile. Una
buona domanda un punto di arrivo di un processi di riflessione e di analisi approfondita, e
costituisce un importante segno indiretto dellesperienza del ricercatore. Es: Stanley Milgram.
Buona domanda! Esistono alcuni suggerimenti pratici che consentono di affrontare meglio questo
passaggio cruciale. Sono 3:
1.
La bibliografia, un processo ciclico che accompagna la ricerca durante tutto il suo
svolgimento al fine di conoscere i principali lavori che si occupano del tema di ricerca che ci sta a
cuore ed imdronirsi del lessico di ricerca che riguarda il nostro tema. Importante, sotto questo
aspetto, anche lindividualizzazione delle parole chiave. Le citazioni si devono uniformare al
sistema APA.
2.
La discussione con i colleghi, vuol dire partecipare ai congressi in cui sia presente il nostro
tema, trattenere discussioni informali con gli altri ricercatori, compagni davventura o supervisori.
3.
Gli appunti, partiamo dalla certezza illusoria che non dimenticheremo facilmente un pensiero
che noi stessi abbiamo concepito, per il fatto stesso di averlo pensato. Errore. Questa una
concezione ingenua della memoria. Buona parte degli appunti che ci sforziamo di prendere in corso
dopera potr alla fine dimostrarsi relativamente inutile. Ma, se questo vero o meno, lo scopriremo
solo al termine del processo. Prendere appunti vuol dire fare scorta di idee. Inoltre, labitudine di
oggettivare il nostro pensiero in uno scritto ci pu aiutare a riflettere con pi ordine.

La strategia di ricerca
Ora dobbiamo trasformare la nostra domandain un insieme coordinato di azioni di ricerca. In primo
luogo, come diceva Galileo, nessun risultato di ricerca pu essere ottenuto se nn "provando e
riprovando". Dunque, abbiamo la necessit di condurre alcuni studi "pilota", con lo scopo di
valutare i pro ed i contro delle nostre scelte metodologiche, oltre a valutare su cosa dobbiamo
focalizzare la nostra ricerca e cosa lasciare in ombra. l'importante determinare l'obiettivo che
vogliamo raggiungere. La nostra, infatti, pu essere:
una ricerca descrittiva, finalizzata ad una prima esplorazione del fenomeno;
una ricerca correlazionale, finalizzata all'osservazione del variare congiunto di alcuni aspetti
specifici;
una ricerca di verifica di un legame di causa ed effetto tra alcune variabili.
Molto spesso, ognuno di questi momenti conoscitivi potr essere affrontato solo dopo aver risolto
gli altri. Esiste, infatti, un andamento sequenziale nel procedere della ricerca. All'inizio necessaria
una descrizione dettagliata del fenomeno, poi bisogna capire le possbili variazioni congiunte tra
elementi distinti del fenomeno stesso che mi permettano di concludere, per esempio, l'esistenza o
meno di una correlazione tra le variabili, che tuttavia potrebbe essere interpretata in diveri modi.

mportante che entrambe le interpretazioni del dato hanno la medesima leggettimit. In ultima
analisi, dobbiamo prestarci alla strategia sperimentale.
Per strategia di ricerca, quindi, intendiamo la progettazione complessiva delle tattiche(sopra) che ci
possono permettere di raggiungere l'obiettivo che ci siamo posti.
individuare una strategia di ricerca vuol dire trovare una buona soluzione di compromesso che ci
permetta di:
1.

raccogliere osservazioni rilevanti;

2.

arrivare a conclusioni che possano essere estese alla comunit;

3.
rassicurare le persone che partecipano sul fatto che non le stiamo n esaminando n
giudicando, oltre ad evitare che i dati vengano falsati dal desiderio di compiacere le aspettative del
ricercatore;
4.

elaborare il significato dei nostri dati;

5.

ceercare una soluzione di salvaguardia dell'equilibrio tra rigore e fattibilit.

Esistono delle costrizioni nate dal livello di misurazione che siamo riusciti a raggiungere con il tipo
di strumenti che abbiamo adottato. Non sempre il livelo delle nostre misurazioni omogeneo. Per
alcune variabili non possiamo andare oltre un livello nominale, cio di assegnazione di un'etichetta
verbale. Es: appartenenza di genere, colore della pelle, ecc. Per altre variabili, possiamo proporre
una misurazione di tipo ordinale. Es: raporti di gerarchia. Mentre per le "variabili continue"
possiamo effettivamente contare. Es: N dei figli, anni, ecc. in quest'ultimo caso possiamo anche
calcolare le varie modalit della variabile. Es: uomini-donne.
Nella nostra ricerca, dunque, dobbiam oriuscire a catturare quelle variabili che la nostra domanda
vede tra loro connesse. Ci che alla fine del nostro lavoro presenteremmo come un "dato" dunque
frutto di una costruzione volontaria.
Per quanto riguarda gli strumenti(di misura della ricerca), alcuni di questi possono essere stsati
creati ad Hoc per la nostra ricerca; altri possono essere stati adattati da strumenti usati. Da una
misura ci aspettiamo che si fedele (continui a misurare uno stesso soggetto sempre nello stesso
modo successivamente) e valido (misura quello che effettivamnte ci interesa).
I metodi di una strategia di ricerca sono le tattiche che di volta in volta scegliamo per risolvere
problemi conoscitivi specifici. In generale possiamo dire che, costruire una strategia composta di
diverse tattiche, fra loro confrontabili, ci permette di acquisire una conoscenza pi approfondia e
sfaccettata del nostro tema di ricerca.
un contribto molto utile per la nostra scelta di metodo pu essere dato dalla socializzazione a quanto
stato gi prodotto dalla comunit sull'argomento che ci interessa. un secondo aspetto che pu
rilevarsi utile pensare nei termini di una progressione di ricerca(sopra: descrizioni-esplorazione
delle relazioni tra le variabili-previsioni di rapporti di casualit).
Tutti questi metodi d'indagine, per, tendono sempre a fondersi ed integrarsi.
Possiamo categorizzare i vari metodi mettendoci dal punto di vista del partecipante, considerando il
livello di intrusivit, pag.87, nella vita delle persone coinvolte nella ricerca.

Metodi di bassa intrusivit comprendono tutte le procedure che non richiedono la presenza di
partecipanti, oppure che si basano su una collaborazione molto ridotta, oppure che si
centranosull'osservazione di processi in contestidella vita quotidiana. in questo caso sono comprese
le analisi di secondo livello( seconda mano:P) di dati gi prodotti da altri ricercatori e gli studi di
rassegna critica di ricerche su temi specifici. Es: Zajonc... not come nelle stesse ricerche con
diversi dati vi fosse una irregolarit di fondo: il livello di difficolt dei compiti, nell'ambito della
facilitazione e inibizione sociale. Questo tipo di stidi ha permesso la metanalisi. un secondo tipo di
tattiche di ricerca poco intrusiva riguarda l'analisi dei prodotti di un processo sociale. Es:
documenti, testi, annunci funebri, dispense, ecc. Per quanto riguardo i metodi delle osservazioni
non intrusive si tratta di studi condotti in situazioni in cui i ricercatori son in grado di assistere in
modo non visibile a interazioni. si fa uso delle telecamere, vetri unilaterali, ecc.
Nei tipi di osservazioni partecipate il ricercatore deve cercare di familiarizzare con i partecipanti
in modo che questi lo identifichino, per esempio, come componente dello staff sanitario.
Per semplificare il nostro lavoro possiamo far riferiamento alle griglie di rilevazione, che possono
permetterci di rillevare direttamente la presenza di specifici comportamenti, che confermano o
smentiscono le previsioni teoriche iniziali. Es: Flanders e la grigli sulle interazioni scolastiche. pag
67 Talvolta, in seguito ad un esperimento utile far delle domande al partecipante. Questo ci
consente di correggere le distorsioni o le ingenuit interpretative che nascono dalla sola
osservazione.
Le tecniche di media intrusivit richiedono direttamente ai soggetti di rispondere alle interrogazioni
dei ricercatori sui temi selezionati per l'indagine: inchiesta o survey.
Esiste il questionario scritto, somministrato dal ricercatore o autosomministrato dal soggetto stesso,
oppure quello orale, l'intervista. Il questionario scritto costruito dalle scale di accordo relative a set
di opinioni o giudizi. (Si chiede il livello di accordo o disaccordo). Il sogetto deve rispondere su una
serie di affermazioni, copie di giudizi, segnalando tramite numeri (gi presenti) o roba varia, il
grado di accordo o disaccordo. Spesso si cerca di mescolare l'ordine nella scala delle polarit, in
modo da alternare a destra ed a sinistra aggettivi positivi e negativi. Gli item sono circa 25-30. In
questo modo si possono trattare persone, cose, ecc. Pag. 72. un'altro importante e particolare tipo di
questionario il diario, cio un'attivit guidata di auto-osservazioneche il partecipante invitato a
fare a casa, per un certo periodo di tempo. in questo caso megli ochiarire bene al partecipante gli
obiettivi che lo studio persegue. Ed utile non scomparire dopo l'ottenimento del dato, ma dare a
chi lo desidera, l'opportunit di discutere sui dati.
La chiave per una buona intervista l'abilit comunicativa ed una certa facili all'incontro sociale.
inoltre, bisogna essere cordiali, bisogna incoraggre la persona a rispondere nel modo pi semplice e
sincero possibile. si pu seguire un tema di fondo attraverso delle domande precise oppure dar
libero arbitrio di parola al partecipante controlando il discorso. nella forma pi libera l'intervista si
pu trasformare in narrazioni. Es: storie di vita. In questi casi importanto notare come o in che
modo vendono narrate le cose. I tre aspetti cruciali nell'analisi della narrazione, cos come nella
letteratura, sono: la fabula(tema), il sjuset(modo), e la forma(genere di narrazione). In questo modo
la persona realizza tre tipi di azione sociale: d una testimonianza, interpreta l'accaduto, marca la
sua posizione nel mondo.
Nelle procedure ad alta intrusivit il primato va, ovviamente, alla metodologia sperimentale. qui
dobbiamo riuscire a percepire l'esistenza di alcuni relazioni cruciali tra la variabile indipendente o
di tattamento che agisce come causa, e la variabile dipendente che ne l'effetto. poi dobbiamo
ricostruire la scena e far recitare gli attori. :P metafora mia!!! ahahahh Per ottenere buoni risultati,

dobbiamo costruire almeno due situazioni. Una di sperimentazione, l'altra di controllo. A questo
punto, a partire dalle ipotesi fatte, possiamo formulare delle previsioni. Le previsioni possono
prevedere accanto agli effetti principali, degli effetti di interazione. In questo tipo di interazioni
interessante controllare non solo gli effetti tra soggetti, ma nei soggetti, confrontando ogni
partecipante con se stesso prima e dopo l'azione della variabile. Tuttavia nella realt esterna al
laboratorio esiste un gran numero di restrizioni, per cui si pu parlare di ricerca quasi-sperimentale,
che conserva della ricerca sperimentale proprio l'ultima logica citata. Spesso il metodo sperimentale
e quasi-sperimentale vengono usati entrambi nella stessa ricerca.

L'interpretazione dei risultati


Dopo aver costruito le condizioni di raccolta dei nostri dati dovremo affrontrate il problema di
decidere quale tipo di analisi sia pi o meno adatto per la loro elaborazione. Possiamo comunque
affermare la superiorit di quelle strategie che cercano di combinare tra loro logiche di tipo diverso.
Va, inoltre considerato che la gran parte di queste tecniche viene ormai svolta con l'assistenza
tecnologica (computer).
L'elaborazione dei dati pu avvenire attraverso statistiche descrittive, cio di quel tipo di
elaborazione che serve a dare una forma immediatamente comprensibile ai nostri dati. Queste sono
utili in una fase preliminare ed esploratoria di analisi dei risultati, ci permettono di decrivere chi,
quanti, chi sono, in che rapporto sono tra di loro, ecc.(dipende se i dati trattano variabili nominali,
ordinali o continue). Oppure attraverso dei test usati per mettere alla prova alcune domande, basate
su ipotesi di relazioni tra variabili.
Un'altro modo per descrivere ed esplorare i dati utilizzare dei grafici:
Istogramma, mostra la distribuzione di una singola variabile continua, pag.96
Grafico a barre, mostra il confronto tra il numero di casi in diverse categorie: fumatoripercentuale.. pag.97
Scatterplot, mostra le relazioni fra due variabilicontinue, la forza e la direzione di una correlazione.
il soggetto viene rappresentato da un punto. Pag.98
Grafico a linee, mostra le medie dei punteggi di una variabile continua atraverso una o pi variabili
categoriali. Pag. 99
Poi, da pag.100 a pag. 117, c' una valanga di test che francamente non mi studio in quanto nella
vita, in seguito alla lettura di questo saggio sulla ricerca psico-sociale, NON VOGLIO FARE
RICERCA IN PSICOLOGIA SOCIALE!!! :) ah...
Dunque, per fornire un'interpretazione dei propri dati, bisogna, una volta terminata la ricerca,
analizzare ancora una volta criticamente il modo con cui sono stati costruiti e misurati.

Comunicare la ricerca alla comunit scientifica


Dobbiamo distinguere la comunicazione alla comunit scientifica rivolta agli altri ricercatori, e la
cominicazione ai "non adetti ai lavori". La comunicazione pu essere interpretata come un'pera di
chiarificazione finalizzata a descrivere compiutamente il senso del nostro percorso a chi ci ascolta.;
ma ha anche un importante ritorno informativo per noi stessi. Comunicare agli altri, per cos dire,
"chiude il cerchio" della nostra attivit.

Nel comunicare la nostra ricerca dobbiamo seguire lo schema a pag. 131


Prima di tutto dobbiamo tener presenti le priorit conoscitive di chi ascolta. Non possiamo fare
un'esposizione superficiale a chi non ne capisce una mazza! E non possiamo sbricciolare il ostro
tema a chi ne ha studiato gi le caratteristiche.
L'economia informativa un'altro problema che ci porta a scegliere il necessario per economizzare
o meno anche il tempo di chi informiamo.
Un'altro importante fattore quello di riconoscere le influenze ed i contributi ricevuti. Si tratta non
solo di bon ton, ma di consapevolezza di quanto il nostro pensiero sia stato influenzato dal pernsiero
altrui. ringraziere, meglio farlo con sobriet anzicc palesemente.
La discussione di una tesi un rito di passaggio in cui la persona cambia status: da individuo in
formazione, diventa un pari, che presenta un suo lavoro originale. Per "fare bella figura" dobbiamo
tener conto del tempo effettivo che avremmo a disposizione. Dovremmo prepararci un discorso
ripetendo ad alta voce durante le prove. Trovare aspetti essenziale e attenerci solo ad essi.
Nonostante il grafico a pag. 131, meglio cominciare una tesi dal punto 4(riformulazione
delladefinizione del fenomen, alla luce della propria domanda di ricerca).
La comunicazione nell'ambito di un convegno deve attenersi con molto rigore ai tempi pattuiti. E'
facilitata dall'omogeneit e dalla specializzazione dei nostri destinatari. E' pi uno scambio di idee
riguardo un progetto a lavori in corso. Nel convegno sono previsti due tipi di relazioni, quelli orali e
poster.
La relazione orale deve essere breve ed eficace. Nel caso in cui si tratta di un simposio dovremmo
cercare di metterci in contatto con il moderatore e preparare per ogni eventualit un riassunto delle
principali caratteristiche della nostra tesi con cui concludere il discorso. E' buona educazione non
lasciare l'aula dopo il proprio intervento. la comunicazione tramite poster informale, d al nostro
destinatario un'immagine del nostro lavoro.
La stesura di un articollo premette che la rivista sia specializzata. Poich ci rivolgiamo a un
pubblico specializzato, la descrizione del fenomeno e la rassegna dei principali contributi dovrebbe
essere ridotta al minimo. Dovremo puntare solo sugli effetti statisticamente rilevanti.

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