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MOZIONE 1/00924
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 451 del 30/06/2015
Firmatari
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
stabilendo che la novella introdotta dal decreto-legge n. 69 del 2013 in materia di espropriazione
della prima casa quando a procedere sia Equitalia, risulta applicabile ad ogni procedimento di
esecuzione in corso, pure se intrapreso prima dell'emanazione della novella citata;
nella sentenza, inoltre, la Corte di cassazione ha precisato che quando l'espropriazione immobiliare
abbia ad oggetto l'unico bene di propriet, non di lusso, ove il contribuente abbia stabilito la propria
residenza, l'azione esecutiva non pu pi proseguire e la trascrizione del pignoramento va
cancellata, su ordine del giudice dell'esecuzione o per iniziativa dell'agente di riscossione;
la Corte di giustizia europea, con la sentenza del 10 settembre 2014, III sezione causa C-34/13, ha
stabilito, ai sensi della direttiva 93/13/CEE relativa alle clausole abusive nei contratti stipulati con i
consumatori, che, qualora la banca o istituto finanziario che sia abbia fatto firmare clausole abusive,
l'ipoteca nulla ed il pignoramento (come la successiva vendita all'asta) debbano essere bloccate,
facendo di fatto prevalere il diritto all'abitazione nel caso di applicazione di clausole vietate
dall'Unione europea. Le clausole abusive previste dalla direttiva 93/13/CEE, sono quelle che,
malgrado il requisito della buona fede, determinano, a danno del consumatore, un significativo
squilibrio dei diritti e degli obblighi delle parti derivanti dal contratto;
il fondo di solidariet per i mutui prima casa istituito presso il Ministero dell'economia e delle
finanze, che consente la sospensione, fino a 18 mesi, del pagamento dell'intera rata del mutuo per
l'acquisto dell'abitazione principale, non interviene nel caso in cui sia stata avviata da terzi una
procedura esecutiva sull'immobile ipotecato e comunque prevede una serie di requisiti per il suo
accesso che escluderebbe una vasta platea di interessati: la sospensione del pagamento della rata di
mutuo, infatti, subordinata al verificarsi di almeno uno dei seguenti eventi, relativi alla sola
persona del mutuatario, intervenuti successivamente alla stipula del contratto di mutuo e accaduti
nei tre anni antecedenti alla richiesta di ammissione al beneficio:
a) cessazione del rapporto di lavoro subordinato, ad eccezione delle ipotesi di risoluzione
consensuale, di risoluzione per limiti di et con diritto a pensione di vecchiaia o di anzianit, di
licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, di dimissioni del lavoratore non per
giusta causa, con attualit dello stato di disoccupazione;
b) cessazione dei rapporti di lavoro di cui all'articolo 409, numero 3), del codice di procedura civile,
ad eccezione delle ipotesi di risoluzione consensuale, di recesso datoriale per giusta causa, di
recesso del lavoratore non per giusta causa, con attualit dello stato di disoccupazione;
c) morte o riconoscimento di handicap grave, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5
febbraio 1992, n. 104, ovvero di invalidit civile non inferiore all'80 per cento;
inoltre per l'accesso necessario avere un reddito Isee non superiore a 30.000 euro e un importo di
mutuo non superiore a 250.000 euro per l'acquisto di un immobile non di lusso adibito ad abitazione
principale;
nonostante l'intervento delle norme e della giurisprudenza citate, cresce il numero di italiani che
stanno perdendo la propria ed unica abitazione, per motivi collegati alla crisi (perdita del posto di
lavoro, aumento del costo della vita ed altro);
secondo i dati dell'Adusbef i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari nel 2014 sono stati quasi
5.500, 20 ogni giorno lavorativo, l'11,6 per cento in pi rispetto al 2013. La cifra stata ricavata
dalle proiezioni sui dati raccolti in 35 tribunali italiani al 30 ottobre 2014. In 5 anni di crisi (20082013), per Adusbef e Federconsumatori, pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono aumentati di
circa il 108,1 per cento. Se venissero sommati gli aumenti dei pignoramenti dal 2006 al 2014,
l'incremento sarebbe, per le associazioni citate, pari al 161,7 per cento in nove anni, che in termini
assoluti equivarrebbe alla scomparsa di una citt delle dimensioni di Ancona, Bolzano o Terni,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunit di adottare iniziative di rango normativo volte ad individuare misure di
natura economica per la gestione dei mutui ipotecari per la prima casa in sofferenza, con particolare