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Tratto da: www.altreconomia.it


Autore: Pierpaolo Corradini
Inserito il: Marted, 17 marzo 2015 - 10:50
Il Censis: solo il 5,6% dei genitori ha informazioni adeguate sull'esavalente

Vaccini, il dibattito che manca


Il confronto tra "vaccinisti" e "antivaccinisti" sempre pi classicabile come
"polemica". Chi prende una posizione, lo fa spesso a priori. Questo -insieme a una
sducia crescente nelle istituzioni- ha portato, ad esempio, a una riduzione della
copertura da morbillo, attestata all'88% (per debellare la malattia, serve il 95%).
L'atteggiamento del ministero della Salute non aiuta: dovrebbe divulgare i dati
relativi a coloro che eettivamente hanno subito un danno
Il 7 marzo a Roma una bambina di quattro anni morta a causa di complicazioni a seguito del
morbillo. I genitori, entrambi medici, non l'avrebbero fatta vaccinare. Il 18 febbraio a Berlino morto un
bambino di 18 mesi, vaccinato contro altri virus ma non contro il morbillo. Che gli stato fatale. A ne
gennaio l'Oms ha duramente criticato l'Italia perch la copertura vaccinale contro il morbillo nel 2013 si
attestata all'88% (mentre la soglia considerata minima per poter debellare il virus del 95%), e perch su
28 paesi europei oltre il 43% dei casi si sono vericati proprio in Italia. Tutta benzina sul fuoco ad
alimentare quella polemica che va avanti ormai da anni tra vaccinisti e antivaccinisti. Diicile trovare una
via di mezzo al momento in cui bisogna prendere la fatidica decisione sul vaccinare o meno i propri gli e
le proprie glie. O si pro o si contro. E in rete guel e ghibellini del vaccino si scontrano a colpi di
articoli scientici, statistiche e, ahim, una troppo vasta rassegna stampa. Con il risultato che il cittadino
rimane disorientato e la decisione diventa diicile.
Pochi sanno che i vaccini, come qualsiasi medicina, presentano controindicazioni che possono provocare
danni anche permanenti. E forse ancor meno persone sanno che questi danni sono pi rari di quelli
provocati dalle malattie che i vaccini tentano di debellare. Chi si ammala di morbillo rischia
l'encefalite acuta (0,1% dei casi, come la bambina morta a Roma) o una malattia che si chiama
panencefalite subacuta sclerosante (in 7,5 casi su un milione), che conduce alla morte. A morire per una
reazione avversa al vaccino sono 1,8 persone su un milione, lo 0,0002% dei casi. Cifre bassissime in
entrambi i casi, ma con maggior rischio per chi si ammala che per chi si vaccina.
Eppure morire a causa di un vaccino o ricevere danni permanenti gravi a seguito di una vaccinazione
una realt. In Italia esistono due leggi che regolamentano gli indennizzi a favore dei soggetti danneggiati
da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie. La 210/1992, che coinvolge
anche i danneggiati da emotrasfusioni, e la 229/2005, dedicata esclusivamente ai danneggiati da vaccino
e che prevede uno stanziamento di 30 milioni di euro all'anno. Quante siano le richieste, quanti gli
indennizzi riconosciuti e per quali importi non dato saperlo. E la mancanza di trasparenza del ministero
della Sanit non fa che esasperare le posizioni degli antivaccinisti. L'unico dato certo che abbiamo
quello di 560 danneggiati riconosciuti e indennizzati spiega Nadia Gatti, presidente del Comitato
Nazionale Danneggiati da Vaccino (Condav) Ma un dato che risale al 2005, quando come membro
della Commissione che partecip materialmente alla stesura della legge 229 avevo accesso ai dati
uiciali. Da allora il ministero si riuta di fornire altri dati alle varie associazioni che ne fanno richiesta e
non ha fatto eccezioni neppure con Altreconomia.
Attualmente il Condav sta trattando circa un centinaio di casi in attesa di essere riconosciuti continua
Gatti e ogni giorno ci arrivano 2 o 3 richieste che poi i nostri medici devono valutare. Perch
ovviamente ci sono anche molti genitori che in buona o cattiva fede tentano questa strada per
vedersi riconoscere un'infermit per la quale invece non esiste alcun nesso causale con il vaccino. Nei
casi pi gravi riconosciuti, come ad esempio una paralisi completa, la famiglia del danneggiato riceve un

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assegno bimestrale di 1.400 euro. Cifre irrisorie se si pensa alla qualit di vita di una persona con gravi
problemi sici o mentali, ma importanti se moltiplicate per un imprecisato numero di persone danneggiate
(comunque qualche milione di euro ogni anno anche per le stime pi basse). Ad esacerbare ulteriormente
gli animi di coloro che come il Condav si battono per avere maggiori informazioni sulle vaccinazioni e che
non necessariamente sono contrari ai vaccini (ad esempio Comilva, Corvelva, Assis, Vaccinare
informati, Alister, Coriv e altri ancora), l'iter burocratico per presentare le domande di indennizzo. Una
volta che si ha il sospetto di aver subito un danno a causa di un vaccino necessario chiedere un
certicato medico e contattare un avvocato. Il compito di stabilire il nesso causale tra le infermit o le
lesioni e la vaccinazione spetta poi alle Cmo, commissioni medico-ospedaliera costituite da tre militari di
cui uno solo quello che di solito eettua la visita. Secondo l'avvocato Saverio Crea, che da oltre dieci
anni segue i danneggiati da vaccino, dal 2006 che le Cmo non riconoscono pi alcun indennizzo (ma i
dati uiciali il Ministero non li fornisce). In questo caso bisogna rivolgersi al tribunale del lavoro, con il
giudice che ha l'arduo compito di esaminare valutazione mediche contrastanti. Ogni carenza di
informazioni da parte delle autorit un piccolo tassello che si va ad aggiungere a quel mosaico di rabbia
e frustrazione che costituisce la crociata antivaccini.
Secondo un'indagine Censis dell'ottobre 2014, solo il 5,6% dei genitori italiani sa che i vaccini obbligatori
sono 4: difterite, tetano, poliomelite, epatite virale B. Nella maggioranza dei casi viene infatti
somministrata la cosiddetta esavalente, che aggiunge pertosse e Haemophilus Inuenzae b alle 4 malattie
di cui sopra. L'esavalente si fa a 3 mesi di vita, mentre la trivalente morbillo-parotite-rosolia
(raccomandata e non obbligatoria) consigliata dal tredicesimo mese di vita. Tra le vaccinazioni
raccomandate dall'Istituto Superiore di Sanit troviamo poi quelle contro pneumococco (dal terzo mese),
meningococco c (dal tredicesimo), papillomavirus e varicella (tra gli 11 e i 18 anni). L'anti-inuenza per gli
over 65. Obbligatorie e raccomandate, perch questa dierenza? Per noi le vaccinazioni sono tutte
ugualmente importanti spiega la dirigente del Ministero della Salute Stefania Iannazzo Il fatto che le
prime vaccinazioni sono state inserite quando ancora non esisteva il sistema sanitario nazionale e
l'obbligatoriet era lo strumento attraverso cui si poteva garantire la gratuit. Oggi il cittadino dovrebbe
capire che vaccinarsi un diritto e non un dovere. Un dovere che in Italia non molto percepito, dal
momento che alcune regioni italiane hanno sospeso l'obbligo vaccinale sull'esempio della legge veneta del
2007 e che gli obiettori godono degli stessi diritti dei vaccinati. E una volontariet che invece auspicata
dalla maggior parte dei medici. nostra convinzione scrive ad esempio Franco Giovannetti in un
accurato opuscolo pro vaccinazioni che sia opportuno giungere allabolizione dellobbligo vaccinale in
nome della libert di scelta garantita dallart. 32 della Costituzione e dalla Convenzione di Oviedo del
1997. Nell'Unione Europea 14 paesi prevedono vaccinazioni obbligatorie e altri 14 le raccomandano e
basta. Con le vaccinazioni (e su questo guel e ghibellini sembrano concordare) si riducono notevolmente i
casi di malattia. A quel punto cala la ducia della popolazione dice Iannazzo e si enfatizzano invece i
potenziali danni da vaccino. Cos si abbassa la copertura e la malattia riemerge, a meno che non sia
stata eradicata come successo con il vaiolo. Ma in quel caso il vaccino non serve pi. La polemica si
allarga poi al calendario delle somministrazioni. Perch vaccinare a 3 mesi un bambino per l'epatite B si
chiede il dottor Eugenio Serravalle, presidente dell'associazione Assis quando questa malattia si
trasmette solo per via sessuale o con sangue infetto? Credo che posticipare a dopo l'anno di et l'inizio
delle vaccinazioni potrebbe ridurre il rischio di reazioni avverse importanti. I motivi sono legati
all'economicit (il vaccino esavalente costa meno di 6 singoli vaccini e soprattutto di 6 diversi interventi da
parte dei medici che lo somministrano) e alla volont di raggiungere la soglia di copertura del 95% con pi
vaccini possibile. Ma anche in questo caso i vaccinisti sembrano poco propensi a fornire questa
informazione. Nel 2014 le vaccinazioni sono calate dell'1,8% per il morbillo e dell'1,1% per la rosolia.
Purtroppo viviamo in un momento in cui c' una generale sducia nelle istituzioni conclude Iannazzo .
Ma utilizzando il vaccino hai una probabilit tra il 95 e il 100% che quella malattia non ti venga. Perch
non sfruttare questa opportunit?.
Per chi volesse approfondire le ragioni del s, Vaccinarsi.org probabilmente il sito pi aggiornato e con la
maggiore quantit di informazioni, mentre non esiste un unico sito di riferimento per il no ai vaccini o
comunque per una visione critica e consapevole degli stessi, ma documenti interessanti si trovano nelle
pagine delle associazioni citate nell'articolo.

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