Sei sulla pagina 1di 58

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE

SCUOLA DI INGEGNERIA
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INGEGNERIA MECCANICA

PROGETTAZIONE E SVILUPPO
DI UN DISPOSITIVO
PER LA TINTURA DEL BORDO DELLE PELLI
Design and development of a hem dyeing device
for leather materials

Anno Accademico 2012/2013

Relatori:

Candidato:

Prof. Monica Carfagni

Jenny Pagano

Dott. Ing. Maurizio Toccafondi

Indice
Introduzione ...................................................................................................................... 4
1 Lattuale testa di tintura ........................................................................................... 8
1.1 Introduzione ........................................................................................ 8
1.2 Struttura e meccanismi di funzionamento ......................................... 9
1.3 Difetti e inefficienze riscontrate ....................................................... 13
2 Le innovazioni............................................................................................................ 14
2.1 Specifiche tecniche ........................................................................... 14
2.2 Soluzioni progettuali ......................................................................... 15
2.2.1 Pompa peristaltica ...................................................................... 16
2.2.2 Serbatoio..................................................................................... 17
2.2.3 Principio di tintura ...................................................................... 19
3 Progettazione della testa ...................................................................................... 21
3.1 Introduzione ...................................................................................... 21
3.2 Assieme punta di tintura ................................................................... 21
3.2.1 Supporto centrale ....................................................................... 23
3.2.2 Bronzina, puleggia, filo frangi-colore ......................................... 24
3.2.3 Punta, guida-colore, tappo ......................................................... 26
3.2.4 Componenti di commercio ......................................................... 30
3.3 Assieme serbatoio ............................................................................. 35
3.4 Pompe e tubi ..................................................................................... 39
3.5 Motore e interfaccia per la guida ..................................................... 40
3.6 Monolite della testa .......................................................................... 42
3.6.1 Introduzione ............................................................................... 42
3.6.2 Posizionamento dellassieme della punta di tintura .................. 44
3.6.3 Posizionamento del motore e delle pompe ............................... 45
3.6.4 Posizionamento dellassieme serbatoio ..................................... 47
3.6.5 Posizionamento dellinterfaccia per la guida ............................. 47
Conclusioni ...................................................................................................................... 50
2

Bibliografia ...................................................................................................................... 51
Allegato A ......................................................................................................................... 52
Allegato B ......................................................................................................................... 54
Allegato C ......................................................................................................................... 56
Allegato D......................................................................................................................... 57

Introduzione
La presente tesi di ricerca nasce da unesigenza maturata negli spazi delle
Officine Maya di Prato. Officine Maya unazienda per la fabbricazione di
macchine e apparecchi per l'industria delle pelli, nata nel 2012 in seguito
alla realizzazione di un prototipo di macchina per la coloritura dei bordi
della pelle (v. Figura 1). Nonostante sia attualmente in produzione, la
macchina presenta alcuni margini di miglioramento, tra questi il sistema di
erogazione di colore alloggiato nella testa del macchinario. Lobiettivo che
la tesi si prefigge proprio quello di reinventare il meccanismo che regola
il getto di colore sulla pelle.

Figura 1 Macchina tingi-bordo della pelle

Limportanza di un sistema che automatizzi la coloritura del bordo delle


pelli emerge non appena si analizzi meglio la realt della pelletteria
italiana, con particolare riguardo allarea fiorentina. Il territorio delimitato
da Scandicci, Lastra a Signa e Impruneta da un lato, Pontassieve e Val di
Sieve dallaltro costituisce infatti un vero e proprio polo della pelletteria di
alta qualit e di lusso. Il distretto fiorentino pu contare su una
lavorazione artigianale che si fonda su conoscenze tradizionali, affiancata
dallutilizzo di ottime materie prime. Se a questo aggiungiamo la raffinata
attenzione ai dettagli e le spiccate competenze in ambito stilistico e
creativo, non desta meraviglia che le produzioni del distretto siano
apprezzate in tutto il mondo come simbolo del rinomato Made in Italy.
E proprio per questo che da una quindicina di anni a questa parte in
corso una conversione, per lo pi silenziosa, di artigiani no-brand dal
grande saper fare e dallo scarso saper-vendere, a contoterzisti dei grandi
marchi del segmento lusso, intenti a costruire una catena produttiva lunga
e articolata adattandola alle esigenze delle griffe[4]. Queste piccole e
medie imprese fornitrici e terziste sono state e dovranno essere capaci di
proporsi come validi e strategici collaboratori del committente e, proprio
a tal fine, si rende sempre pi necessaria uninnovazione dei processi
produttivi, attraverso investimenti tecnologici. Questo non significa
abbandonare le tradizionali lavorazioni manuali, ma saperle integrare con
lautomazione di alcune fasi per concorrere ad unottimizzazione del
processo produttivo.
La realizzazione del prodotto finito pu essere brevemente riassunta
come segue. La prima fase consiste nello sviluppo del prodotto, attraverso
lo studio del design e la sua progettazione. Si procede, in alcuni casi, alla
realizzazione del modello in cartone, oppure si invia il modello ai
fustellifici, per la realizzazione delle fustelle. Successivamente vengono
creati i campioni e, dopo le eventuali modifiche, si arriva alla
predisposizione della produzione: si effettua per prima cosa il taglio dei
pellami, dopodich i componenti passano attraverso la fase di spaccatura,
scarnitura, timbratura, pressatura, verniciatura, tingitura e molatura.
Infine si ha lassemblaggio dei vari elementi seguito dalla pressatura, la
cucitura, lapplicazione degli accessori, la rovesciatura, la tingitura del
lattice e in ultimo la pulitura.

Figura 2 Bordo di un ritaglio di pelle

Allinterno del ciclo produttivo ci interessa evidenziare, in questa sede, la


fase di coloritura del bordo del pellame. Si tratta di unoperazione
necessaria, in quanto, dopo il taglio, tale bordo si presenta con una
finitura grossolana e di colore biancastro (v. Figura 2). Nonostante sia una
fase comune a tutte le filiere della pelletteria, fino ad un anno fa lunico
ausilio per compiere tale attivit era un piccolo utensile simile ad una
penna. Questo strumento collegato tramite un tubo di gomma ad un
contenitore di tintura, ed in grado di rilasciare il colore applicando una
leggera pressione su un pulsante situato lateralmente alla penna (v. Figura
3).

Figura 3 Penna per lapplicazione del colore

chiaro che per portare a termine le operazioni sopra descritte


necessario del personale altamente qualificato. Lautomazione di questo
processo avrebbe quindi, tra i vari vantaggi, la riduzione dei costi dovuti
alla ricerca e alla retribuzione di queste figure, nonch, in prospettiva, una
velocizzazione dei tempi di esecuzione. Va inoltre ricordato che gli addetti
sono costantemente sottoposti allinalazione dei componenti chimici pi
volatili del colore utilizzato, con gravi rischi per la salute.
In effetti, lazienda Officine Maya ha da poco realizzato, sotto richiesta di
una pelletteria, la prima macchina in grado di completare il processo in
modo totalmente automatizzato. Questo strumento il primo del suo tipo
ad essere mai stato prodotto e, di conseguenza, come naturale,
suscettibile di miglioramenti e innovazioni. E proprio allinterno di questo
ambito che si colloca la presente dissertazione.
La tesi articolata in tre capitoli che cercano di evidenziare le prospettive
e le problematiche emerse durante la ricerca. Nel primo capitolo si espone
lattuale configurazione della testa atta alla tintura e i principali problemi
riscontrati al riguardo. Nel secondo si illustrano le specifiche tecniche alle
quali si continuato a fare riferimento, pur tentando, allo stesso tempo,
di adottare nuove soluzioni costruttive, volte alla risoluzione dei difetti
evidenziati nella precedente macchina. Nel terzo capitolo viene
approfondito passo per passo lintero lavoro di progettazione: tale attivit
stata svolta tramite lutilizzo del software Solidworks, che ha permesso
lo sviluppo di un modello CAD.

1 Lattuale testa di tintura


1.1 Introduzione
Prima di affrontare pi nello specifico la configurazione dellorgano
predisposto alla tintura, opportuno illustrare brevemente lintera
architettura della macchina.
Lapparecchiatura strutturata intorno a un piano rettangolare di lavoro,
sul quale vengono adagiati i ritagli di pellame. Questi sono tenuti rialzati
da apposite dime in metallo che allo stesso tempo permettono di
immobilizzarli, tramite lazione congiunta di calamite. Un pantografo a
due assi garantisce, mediante due motorini elettrici, la movimentazione
della testa di coloritura (v. Figura 4). Il pantografo alloggiato allinterno
di un solido e robusto telaio che permette di smorzare le vibrazioni (v.
Figura 1). Nella parte superiore del telaio sono alloggiate 4 macchine
fotografiche; le immagini da esse acquisite vengono rielaborate da un
software in grado di valutare in tempo reale la forma e la disposizione dei
pellami, cosicch queste, pur casuali, non pregiudicano lesecuzione del
processo: il software stesso che controlla i movimenti dellutensile, al
fine di eseguire una corretta tintura.

Figura 4 Pantografo

1.2 Struttura
funzionamento

meccanismi

di

Figura 5 Schema della testa di tintura attuale

Lattuale testa del pantografo consta di un supporto ad L adeguatamente


progettato per alloggiare sia una siringa precaricata, sia i sistemi che
realizzano lerogazione automatica del colore (v. Figura 5). Sono presenti
due motorini elettrici: il primo permette labbassamento dello stantuffo
della siringa, causando quindi il getto di colore, mentre laltro consente la
rotazione della punta tingi-bordo a cui collegata la siringa (v.
Figura 6). Attraverso il primo motorino, variando il numero di giri,
possibile regolare la portata di colore ed adeguarla ai diversi spessori e tipi
di pelle da tingere. Infatti tale motore collegato mediante una cinghia ad
una puleggia dentata, resa solidale, per mezzo di grani, ad una vite di
manovra. Questultima fa scorrere lungo una guida un componente in
metallo che esercita una spinta sullo stantuffo della siringa, facendolo
abbassare (v. Figura 7). La rotazione dellestremit colorante provocata
dal secondo motorino necessaria tanto per evitare un assorbimento
disomogeneo del colore, quanto per non rischiare che la parte di punta a
contatto con la pelle resti asciutta mentre la rimanente ancora ricoperta
di colore.
9

Figura 6 Schema dei meccanismi della testa attuale

Figura 7 Esploso del meccanismo di abbassamento dello stantuffo della siringa

10

Anche il secondo motore collegato, attraverso una cinghia dentata, con


una puleggia. Questultima ricavata di pezzo su un componente
appositamente studiato per accoppiarsi con la punta e allo stesso tempo
accogliere e sostenere la siringa (v. Figura 8).

Figura 8 Puleggia di pezzo

Entrambi i motorini sono comandati elettronicamente ed inoltre


presente un sistema di inversione del moto del pezzo premi-siringa. Tale
meccanismo si attiva ogniqualvolta il pezzo premi-siringa raggiunge il fine
corsa, andando a battere contro un apposito pulsante (v. Figura 9) .

Figura 9 Sistema di inversione del moto

Il colore fuoriesce attraverso tre forellini che formano i vertici di un


triangolo equilatero centrato nella punta (v. Figura 10). Questo assetto, a
causa del tipo di liquido utilizzato, non riesce a garantire una uniforme
distribuzione del colore sulla punta. Si infatti verificato
sperimentalmente che il colore tende a colare lungo la punta formando un
11

unico rivolo. Per ovviare a tale problema presente un piccolo filo,


solidale al supporto ad L, che striscia sulla punta mentre questa in
rotazione, costringendo cos il fluido a ridistribuirsi tutto intorno ad essa.

Figura 10 Punta

La particolare conformazione della testa del pantografo determinata


dalla presenza della siringa, che permette un rapido cambio della nuance
di tintura e una altrettanto facile e veloce ricarica di colore. A questo
scopo basta infatti estrarre la siringa esaurita, aspirare nuovo colore dai
recipienti sigillati che lo contengono e poi riposizionare la siringa nella sua
sede. Il supporto a L chiuso da una lamiera avvitata che ripara i
componenti meccanici dallo sporco e da altri elementi che potrebbero
danneggiarli. Vi infine una struttura che permette di interfacciare la
testa con il resto della macchina, collegandola a delle guide lungo le quali
questa si possa muovere, comandata elettronicamente da un software,
per raggiungere ogni punto del piano di lavoro.
Il complessivo appena descritto effettua loperazione di tintura
portandosi, per mezzo dei motorini elettrici, in una posizione che
permetta alla punta di affiancarsi al bordo della pelle. Successivamente si
attiva il motore, che consente labbassamento dello stantuffo, cosicch il
colore fuoriesce dalla siringa e giunge allestremit della punta tramite i
forellini sopra descritti. da notare che durante tutta la coloratura la
punta non tocca mai la pelle ma vi si accosta solamente, a una distanza
tale che il colore possa essere da essa assorbito.

12

1.3 Difetti e inefficienze riscontrate


Come in precedenza illustrato, il colore fuoriesce da una siringa e cola
sulla punta, la quale percorre il profilo della pelle rimanendo ad una
piccolissima distanza dal bordo. Una delle pecche pi evidenti di questa
configurazione linevitabile gocciolamento, sul piano di lavoro, del colore
in eccesso (v. Figura 11). La calibrazione della portata di colore,
operazione che viene svolta in base allesperienza e ad alcuni parametri
forniti dai costruttori, non garantisce, infatti, che tutto il colore erogato sia
assorbito dalla pelle. Questo perch, al fine di evitare una mancata
coloritura di alcune parti, indispensabile lavorare con una quantit di
vernice leggermente in esubero. Infatti, ogniqualvolta si tenta di ridurre il
pi possibile il gocciolamento di colore si ottiene una finitura poco
soddisfacente, soprattutto nel caso di pelli poco assorbenti.
Si rende quindi necessaria dopo ogni colorazione la pulizia del piano di
lavoro o la sostituzione di una eventuale pellicola protettiva, manovre che
rallentano i ritmi di lavoro abbassando la produttivit delloperazione.
inoltre chiaro che questo gocciolamento porta inevitabilmente a sprecare
una parte rilevante della tintura, rendendo il processo in s poco
efficiente.

Figura 11 Gocce sul piano di lavoro

13

2 Le innovazioni
2.1 Specifiche tecniche
Pur nellobiettivo di rinnovare la macchina, le specifiche tecniche sono
rimaste immutate. Lautomazione di unoperazione particolare come
quella della tintura di bordi presenta alcuni aspetti critici da tenere ben
presenti.
Il primo di questi la sostanza utilizzata per la coloritura, una vernice le
cui caratteristiche influenzano inevitabilmente le scelte costruttive. Le
esperienze svolte in laboratorio dalla ditta Officine Maya evidenziano
come il colore utilizzato abbia un tempo di solidificazione molto ridotto.
Basti pensare che sufficiente che il colore entri in contatto per qualche
istante con laria perch la sua superficie si secchi. Risulta quindi
necessario evitare in ogni modo il contatto tra colore e aria. Questo
significa che lassieme comprendente la punta deve essere progettato in
maniera tale da ridurre il pi possibile lintervallo di tempo tra la
fuoriuscita della tintura e il suo assorbimento da parte della pelle. Si deve
poi tenere in considerazione la particolare densit della vernice, la quale
influenza il suo modo di distribuirsi sulla punta. Bisogna predisporre un
sistema che eviti la coagulazione del colore in un unico rivolo.
Un ulteriore parametro da minimizzare il tempo di setup, cio quello che
intercorre tra ricariche di colore consecutive. La macchina di cui ci stiamo
occupando deve infatti puntare non solo a sostituire personale qualificato,
ma anche ad accelerare una fase la tingitura dei bordi - che rappresenta
altrimenti un vero e proprio collo di bottiglia della produzione.
Anche gli ingombri dellutensile sono stati determinanti nello scegliere il
layout finale. La sfida stata quella di rimanere allinterno dello stesso
volume occupato dalla precedente testa ed eventualmente di riuscire a
ridurlo.
Ultimo, ma non meno importante, laspetto dei costi: stata posta
particolare attenzione allingegnerizzazione di ogni singolo componente, e
la questione economica risultata spesso decisiva nel preferire
determinate soluzioni rispetto ad altre.

14

2.2 Soluzioni progettuali


La principale innovazione della testa la sostituzione del meccanismo a
siringa con un circuito chiuso alimentato da due pompe. La prima ha lo
scopo di prelevare il colore dal serbatoio e portarlo alla punta tingitrice,
mentre laltra pompa aspira dalla punta il colore in eccesso e lo riporta nel
serbatoio (v. Figura 12).

Figura 12 Schema del principio di tintura

15

2.2.1 Pompa peristaltica


Preliminarmente stato necessario individuare la tipologia di pompa pi
adeguata. Due sono stati gli aspetti di cui si tenuto maggiormente conto:
il tipo di liquido con cui la pompa deve lavorare e lo spazio occupato dalla
pompa stessa.
Sulla base di queste osservazioni, la scelta ricaduta su una pompa
peristaltica, perch ritenuta la pi idonea per il dosaggio della vernice.
Questo tipo di pompa simula il processo biologico detto peristalsi (da cui il
nome), ossia la contrazione ritmica della muscolatura liscia, presente
allinterno degli organi, che consente il movimento delle sostanze in una
determinata direzione. Infatti le pompe peristaltiche funzionano
comprimendo e rilassando un tubo posizionato tra un dispositivo di
rotazione e la cassa della pompa stessa: con il completamento di una
rotazione dei rulli (v. Figura 13), che provoca la spinta verso luscita del
fluido gi presente, si crea del vuoto in prossimit del tubo di entrata;
questo richiama nuovo fluido, a sua volta spinto da unulteriore rotazione
verso laltra estremit.

Queste pompe sono particolarmente


adatte alla nostra esigenza, perch il
fluido non entra in contatto con
nessun componente se non il tubo
stesso e non vi utilizzo di valvole che
potrebbero otturarsi in presenza di un
liquido, quale la tintura, che tende a
seccarsi e diventare gommoso. Inoltre
il flusso regolare e non vi rischio
che il fluido separi come nelle pompe
centrifughe, mentre la sostituzione del
tubo rapida e poco costosa. Bisogna
anche osservare che si tratta di una
pompa autoadescante, ossia in grado
di funzionare anche quando nel
circuito presente aria.

Figura 13 Pompa peristaltica

16

2.2.2 Serbatoio
La siringa presente nellattuale testa viene sostituita da un serbatoio, dal
quale, tramite dei tubi, il colore viene prelevato e, successivamente, in
parte, reimmesso.
Lo studio del serbatoio di grande importanza, perch incide fortemente
sui tempi di setup. Lideazione di questo componente stata guidata dalla
necessit di rendere agevole e rapida loperazione di ricarica. Andava
inoltre evitata la possibilit che, durante questa operazione, al momento
della separazione del serbatoio dai tubi, andasse perso del colore, peraltro
sporcando loperatore. In un primo momento si era pensato di utilizzare
delle valvole che si chiudessero non appena il serbatoio venisse
scollegato, ma si scelto di scartare componenti che rischiassero
lotturamento dovuto alla vernice.
Perci, con in mente anche la questione economica (quindi tralasciando
quello che sarebbe stato un costoso adeguamento della forma del
serbatoio al resto della macchina e concentrandosi, viceversa,
sulladeguare la seconda al primo), si pensato di utilizzare una comune
bottiglietta rettangolare di plastica. Il serbatoio viene realizzato
posizionando il contenitore a testa in gi e chiudendolo con un tappo
appositamente studiato (v. 3.3). Loperazione di ricarica stata cos
concepita: la bottiglietta, ancora munita di tappo, viene sfilata dal suo
alloggiamento sul carter, quindi viene ribaltata (ossia riportata nella sua
posizione consueta), e, dopo aver svitato il tappo, la bottiglia viene
riempita con il colore contenuto nei recipienti sigillati. I tubi del sistema di
pompaggio sono stati pensati pi lunghi proprio per poter agevolare
questa operazione (v. Figura 14).
Notiamo che la realizzazione del serbatoio con un componente di
commercio a basso costo garantisce anche un eventuale uso di tipo usa-egetta.

17

Figura 14 Operazione di smontaggio del serbatoio

Questa soluzione poi perfettamente coerente con unaltra necessit


imposta dalla nuova struttura della macchina, ossia quella di sottoporre
lapparecchiatura a dei cicli di lavaggio, nel caso si voglia cambiare il colore
con cui vengono tinte le pelli. Il lavaggio inoltre un accorgimento utile
anche in previsione di un periodo prolungato in cui lapparecchiatura
stessa non venga utilizzata. Infatti, al termine del processo di tintura, i tubi
sono inevitabilmente cosparsi di residui di vernice. Il serbatoio permette
di risolvere questo problema, con una procedura analoga a quella
descritta per la ricarica (salvo, ovviamente, riempirlo con una sostanza
adatta per la pulitura, anzich con il colore).

18

2.2.3 Principio di tintura


Dopo essersi affiancata al bordo della pelle, esattamente come nel
modello precedente, la nuova testa esegue la tintura dei bordi
prelevando, tramite la pompa peristaltica, una stabilita portata di colore
dal serbatoio e portandola alla punta. Questultima presenta un foro
centrale, attraverso il quale tutta la tintura che risulta in eccesso viene
aspirata da una seconda pompa. Nel nuovo assetto a circuito chiuso la
rotazione della punta risulta superflua, vantaggio che ci permette di
ovviare alle notevoli difficolt che comporterebbe rendere compatibile la
rotazione della punta con il nuovo assetto della macchina, data la
presenza dei numerosi tubi (v. Figura 15). Continua comunque a essere
necessario un elemento che strisci sullestremit di tintura per evitare la
formazione di un unico rivolo di colore.

Figura 15 Progetto della nuova testa di tintura

19

Proprio partendo da questa esigenza ha preso forma il primo schema


dellassieme della punta di tintura. Rispetto al modello precedente, la
prospettiva ribaltata: la punta e il suo relativo supporto sono fermi,
mentre il filo a ruotarvi intorno. Da qui lidea di collegare il filo ad una
puleggia, messa in rotazione da un motore elettrico. Come conseguenza,
dal momento che il filo non deve trovare ostacoli nel suo percorso, questa
puleggia stata posizionata in modo che tutti gli elementi dellassieme
collegati alla punta rimangano allinterno della regione cilindrica di spazio
racchiusa dal filo stesso nel corso del suo moto (v. Figura 16).

Figura 16 Configurazione dellassieme della punta di tintura e del motore

Unaltra modifica sostanziale consiste nel passare da uno solo a due


componenti della punta. Mentre nel progetto iniziale in un unico pezzo
erano riunite le funzioni di punta vera e propria e di indirizzamento del
colore (v. Figura 10), questi due ruoli sono ora assegnati a due elementi
distinti. Si poi ritenuto sufficiente un solo foro per il getto dinchiostro
sulla punta, rispetto ai tre della precedente configurazione (v. Figura 25);
infatti la distribuzione di colore meno omogenea viene compensata
dallazione del filo ruotante.

20

3 Progettazione della testa


3.1 Introduzione
La progettazione stata articolata in pi livelli. In una prima fase stato
delineato un abbozzo generale della struttura per poter visualizzare gli
spazi a disposizione e gli ingombri massimi dei vari componenti.
Successivamente si proceduto alla definizione dettagliata dei diversi
assiemi.
Una volta nota la configurazione di tutte le parti, stato possibile creare il
carter, in modo tale da risultare allo stesso tempo capace di alloggiare i
diversi componenti e il meno ingombrante possibile. Da ultimo stato
predisposto lattacco per interfacciare la testa con il resto della macchina.
Anche se liter di progettazione, cos come stato esposto, pu sembrare
molto lineare, in realt accaduto con frequenza che i componenti gi
ideati dovessero essere ripensati e modificati alla luce dei nuovi, in un
processo di miglioramento costante.

3.2 Assieme punta di tintura


Lassieme della punta di tintura formato, in ordine di montaggio, dai
pezzi illustrati in Figura 17. Per prima cosa vi un supporto centrale, una
bronzina (che vi si accoppia) su cui presente una puleggia bloccata da un
anello elastico e un raccordo a innesto (avvitato al supporto); dalla parte
opposta rispetto al supporto si hanno invece una guarnizione, lassieme
punta, e un tappo che lo blocca, a sua volta collegato, tramite un secondo
anello elastico, a un componente guida-colore, a cui avvitato un altro
raccordo a innesto. Ciascuno di questi pezzi stato opportunamente
smussato per renderne possibile il montaggio.
Procediamo ora a descrivere in dettaglio i singoli pezzi elencati.

21

Figura 17 Esploso dellassieme della punta di tintura

22

3.2.1 Supporto centrale


Il supporto centrale il componente che sorregge lintera struttura
dellassieme (v. Figura 18). Dovendo essere accoppiato alla puleggia,
stato disegnato di forma cilindrica; un apposito spallamento sullestremit
inferiore garantisce il posizionamento della bronzina.
Il supporto percorso lungo il suo asse da un foro cilindrico, che ha la
funzione di un tunnel: attraverso di esso viene aspirato, grazie allazione
della pompa, il colore in eccesso proveniente dalla punta (una volta
raggiunta la pompa, questa lo reimmette nel serbatoio). Lapertura
superiore del foro dotata di una filettatura che vi permette
lavvitamento del raccordo a innesto.
Vi un altro foro cilindrico, che corre parallelamente al primo, ma non
centrato nellasse del supporto: il suo posizionamento dovuto alla
necessit di inserire al suo interno il tubo di mandata, in modo che risulti
allineato con il secondo raccordo a innesto.
Sulla base inferiore del supporto sono presenti due estrusioni
concentriche, la cui azione combinata permette il bloccaggio dellassieme
punta. Infatti, la pi piccola (che costituisce il prosieguo del foro centrale)
permette il centraggio di tale assieme, raccordato in un punto in cui
montata una guarnizione che impedisce fuoriuscite di colore; la pi
grande invece dotata di una filettatura, grazie alla quale viene avvitato il
tappo che effettua il vero e proprio bloccaggio.
La parte superiore a sua volta filettata, cos da avvitare il supporto al
carter e renderlo ad esso completamente solidale, senza alcun grado di
libert aggiuntivo (v. 3.6.2).

Figura 18 Supporto centrale

23

3.2.2 Bronzina, puleggia, filo frangi-colore


La bronzina, unico pezzo di progettazione non in alluminio ( infatti in
bronzo commerciale), stata preferita a un cuscinetto radiale grazie al
ridotto ingombro che essa comporta. La sua parte inferiore inoltre
dotata di uno spallamento, in modo che la puleggia non venga in contatto
con il supporto centrale. Unopportuna tolleranza sul foro della bronzina
garantisce un accoppiamento leggermente forzato con il supporto
centrale. Sulla bronzina stata poi ricavata una cava per anello elastico
che assicurasse il bloccaggio assiale della puleggia (v. Figura 19). La parte
superiore di questo componente stata utilizzata come battuta per il
posizionamento dellassieme punta di tintura allinterno del monolite (v.
3.6.2).

Figura 19 Bronzina e montaggio della puleggia

La puleggia stata scelta HTD con denti di passo 3 mm, avendo deciso di
mantenere dalla precedente macchina lo stesso motore e la stessa
puleggia ad esso collegata. Il numero di denti stato stabilito in modo tale
che il diametro esterno fosse compatibile con la larghezza massima del
monolite su cui alloggia lassieme punta di tintura. In base a queste
considerazioni stata selezionata dal catalogo Poggi una puleggia in
alluminio con 72 denti (v. Tabella 1). Questo componente stato poi
modificato per adattarlo al nostro scopo. Il foro centrale stato allargato
e tollerato affinch laccoppiamento con la bronzina fosse con gioco.
Inoltre stato praticato un foro M3 su una delle due basi per permettere
il collegamento del filo frangi-colore. Questultimo un sottile filo di rame
a cui viene data una forma tale da consentire ad una estremit di
avvolgersi intorno ad una vite, e allaltra di strisciare sulla punta (v. Figura
20). Notiamo che stato necessario interporre un piccolo cilindro, con
funzione di prolunga, tra la puleggia e la vite, per far s che il filo uscisse
24

dal monolite della testa, trovandosi in una posizione pi agevole per


qualsiasi attivit di manutenzione (v. Figura 21). Il cilindro-prolunga ha
unestremit filettata per avvitarsi alla puleggia, mentre dalla parte
opposta un foro M2 accoglie la vite attorno alla quale si avvolge il filo.

Tabella 1 Catalogo Poggi per la scelta della puleggia

Figura 20 Esploso della puleggia e del filo frangi-colore

25

Figura 21 Collocazione dellassieme punta di tintura e conseguente posizione del filo frangi-colore

3.2.3 Punta, guida-colore, tappo


La punta realizzata in due parti, rese solidali tra loro tramite forzamento:
un tubicino di alluminio di diametro 3 mm e spessore 0,5 mm e un
componente, sempre in alluminio, appositamente disegnato per inserire
la punta allinterno del supporto centrale (v. Figura 22).

Figura 22 Punta e sostegno punta

26

Questo secondo pezzo ha un foro passante centrale, i cui sbocchi hanno


diametri diversi: lapertura pi piccola serve per alloggiare il tubicino,
quella pi grande per accoppiarsi con il supporto centrale. Infatti, come
gi descritto nel paragrafo 3.2.1, il supporto centrale dotato di
unadeguata estrusione che, collegata alla punta, realizza il percorso di
aspirazione del colore (v. Figura 23).

Figura 23 Accoppiamento punta e supporto centrale

Per quanto riguarda la forma del pezzo, essa stata determinata da due
fattori, cio la necessit di garantire, da un lato, la rigidezza della punta
(scegliendo una lunghezza opportuna), dato che il tubicino rischia di
inclinarsi se non ben guidato e, dallaltro, il suo centraggio, rendendo
possibile il bloccaggio mediante tappo avvitato (v. Figura 24).

Figura 24 Assemblaggio dei componenti della punta di tintura

27

Come gi spiegato nel paragrafo 2.2.3, stato ideato un pezzo che ha la


funzione di guidare linchiostro dal tubo della pompa verso la punta.
Anche questo componente presenta una forma cilindrica, fatta eccezione
per la sfacciatura necessaria al montaggio del raccordo a innesto (v. Figura
25).

Figura 25 Guida-colore

Questo pezzo forato lungo il suo asse perch vi si possa inserire la punta,
mentre per lattacco dellinnesto stato praticato un foro M5 sulla
sfacciatura. Il guida-inchiostro viene montato sul tappo grazie ad
unapposita cava per anello elastico, ricavata nella parte superiore del
cilindro (v. Figura 25). La variazione di diametro del profilo di rivoluzione
necessaria perch il pezzo possa accoppiarsi con il tappo. Inoltre stata
predisposta unopportuna tolleranza sulla lunghezza del collo affinch
fosse sempre possibile il montaggio dellanello elastico (v. Figura 24).
Lultimo componente di questo assieme il tappo (v. Figura 26), elemento
fondamentale per il bloccaggio dei pezzi descritti in questo paragrafo. Esso
di forma cilindrica ed filettato internamente, in modo da avvitarsi alla
corrispondente filettatura presente sulla parte inferiore del supporto
centrale (v. 3.2.1).

28

Figura 26 Tappo

Le dimensioni di questo pezzo sono legate principalmente agli ingombri


necessari per il montaggio dellanello elastico sul guida-colore (v. Figura
24). Poich tali ingombri, individuati su [2], non sono compatibili con uno
spallamento, indispensabile per mantenere la punta nella corretta
posizione, stato necessario inserire allinterno del tappo un piccolo
anellino, che viene montato solo dopo il posizionamento dellanello
elastico (v. Figura 27). Come accennato allinizio, serrando questo
elemento viene garantito il bloccaggio di tutti i pezzi in questione.

Figura 27 Esploso dellassieme punta di tintura

29

3.2.4 Componenti di commercio


Lassieme della punta di tintura completato da alcuni pezzi standard.
Innanzitutto sono serviti due anelli elastici UNI 7435: uno di diametro 50
mm per il bloccaggio assiale della puleggia (v. 3.2.2) e uno di diametro 7
mm per il montaggio del guida-colore sul tappo (v. 3.2.3), entrambi
riportati in Figura 28.

Figura 28 Anelli elastici. Da sinistra: 7mm e 50 mm

In secondo luogo, una guarnizione di tenuta, interposta tra il supporto


centrale e la punta, impedisce che, durante laspirazione, il colore possa
fuoriuscire dal canale per esso stabilito (v. Figura 29).

Figura 29 Montaggio guarnizione

30

Sono inoltre stati necessari due raccordi a innesto per connettere


allassieme punta di tintura i tubi provenienti dalle pompe. Nella Figura 30
illustrata la struttura di tali raccordi: la pinzetta ha dei dentini in acciaio
inox che trattengono saldamente il tubo nella sede, mentre lO-ring
assicura una tenuta sicura e duratura.

Figura 30 Spaccato di un raccordo a innesto

A causa dei ridotti spazi a disposizione, dovevano essere individuati i


raccordi a innesto con lestremit filettata, necessaria per il fissaggio sul
pezzo, in modo che essa risultasse pi piccola possibile. Visionando diversi
cataloghi stato appurato che la filettatura meno ingombrante quella
M5. I raccordi sono stati quindi selezionati dal catalogo della Festo,
riportato nelle Figure 31 e 33, in base al diametro esterno dei tubi
utilizzati (v.3.2.4). La forma del raccordo (dritto o a L, v. Figure 32 e 34)
stata determinata dalla sua posizione allinterno del sottogruppo (v. Figura
16); infatti importante evitare che il tubo si infletta inutilmente.

31

Figura 31 Foglio dati del raccordo a innesto, catalogo Festo

Figura 32 Raccordo a innesto dritto

32

Figura 33 Foglio dati del raccordo a innesto, catalogo Festo

Figura 34 Raccordo a innesto a L

33

Infine stata selezionata la cinghia per la trasmissione del moto rotatorio


dal motore alla puleggia dellassieme. Anche la cinghia, come la puleggia,
stata scelta dal catalogo Poggi (v. Tabella 2). Dopo aver individuato la
lunghezza primitiva teorica tramite lequazione
(

dove

stata selezionata la lunghezza primitiva che pi si avvicinasse a

Tabella 2 Puleggia scelta dal catalogo Poggi

34

3.3 Assieme serbatoio


Lassieme del serbatoio formato, in ordine di montaggio, dai pezzi
illustrati in Figura 35. presente una bottiglietta in plastica rettangolare
chiusa da un tappo a cui sono avvitati due portagomma.

Figura 35 Esploso dellassieme serbatoio

35

La bottiglietta, che nel nostro caso viene utilizzata con funzione di


serbatoio, stata scelta tra i prodotti della ditta UNIFO s.r.l.. Si tratta di un
recipiente graduato con capacit 250 ml, in polietilene, ed dotato di una
filettatura per avvitare il rispettivo tappo (v. Figura 36).

Figura 36 Bottiglietta

Poich di questo componente non era disponibile il modello CAD, stato


richiesto alla ditta un campione. Successivamente, con laiuto di un
calibro, stato misurato e poi disegnato al computer (v. Figura 35).
Come accennato nel paragrafo 2.2.2 il tappo in plastica fornito insieme
alla bottiglia viene sostituito da un componente di progettazione in
alluminio (v. Figura 37). Questo pezzo presenta una filettatura interna
come un vero e proprio tappo, dal quale per si distingue a causa dei due
fori M5 ricavati sulla base per avvitarvi i portagomma.

Figura 37 Tappo per il serbatoio

36

Per poter alloggiare il tappo in unapertura del monolite in modo che vi


rimanesse inserito senza passarvi attraverso, lo spessore della parete del
tappo stesso stato volutamente allargato pi di quanto strettamente
necessario, e lapertura stata di conseguenza ricavata in modo da avere
uno spallamento in corrispondenza dellestremit inferiore (v. Figura 38).

Figura 38 Accoppiamento assieme serbatoio e monolite

Figura 39 Accoppiamento assieme serbatoio e monolite, da sotto

37

Non era possibile ottenere lo stesso risultato diminuendo il diametro del


foro inferiore, avendo scelto di collegare i tubi al serbatoio per mezzo di
portagomma (v. Figura 39), i quali sono stati comunque preferiti sia per i
ridotti ingombri, sia perch meno soggetti ad otturarsi e molto facili da
pulire. I portagomma sono componenti di commercio e quindi sono stati
scelti dal catalogo Tubimax s.r.l.. Anche in questo caso le specifiche sono
state il diametro del tubo e la filettatura (v. Figura 40).

Figura 40 Portagomma, catalogo Tubimax

38

3.4 Pompe e tubi


Come gi spiegato nel secondo capitolo, per il sistema di pompaggio
stata scelta una pompa peristaltica. Di seguito viene riportato liter che ha
permesso la determinazione del modello di pompa tra i molti esistenti in
commercio.
La portata della pompa di mandata deve corrispondere alla massima
portata necessaria durante il processo di tintura delle pelli; tutto il colore
erogato in pi viene infatti aspirato dallaltra pompa, il che permette di
lavorare sempre in una condizione di eccesso di colore. Il valore della
portata di mandata stato perci stabilito misurando la massima portata
nominale dellattuale macchina. Per determinare invece la portata della
pompa di aspirazione sono state eseguite delle semplici prove al banco:
tramite prototipazione rapida stata realizzata una particolare punta
dotata di un forellino centrale che permetteva di aspirare, per mezzo di
una pompa, il colore erogato su di essa, dopodich la punta stessa stata
montata sulla macchina gi esistente e sono state eseguite le misurazioni.
Basandosi su tali prove sperimentali, risultato necessario richiedere che
la portata della pompa di aspirazione sia pari a circa 8 volte la portata
della pompa di mandata, poich per la maggior parte viene aspirata aria.
A partire da queste osservazioni, la portata di mandata voluta stata
stabilita pari a 5 ml/min, quella di aspirazione, di conseguenza, non deve
essere inferiore a 48 ml/min.

Figura 41 Pompa peristaltica, catalogo Verderflex

In commercio sono molte le ditte che producono pompe con tali


specifiche tecniche: dopo unattenta ricerca stato selezionato il modello
M045 della azienda Verderflex (v. Figura 41), perch questa pompa, oltre
39

ad avere tutti i requisiti finora citati, risultata la pi compatta,


condizione essenziale per lalloggio nella testa di tintura. Dal momento
che la sua portata pu variare in un range che va da 0 a 60 ml/min, si
ritenuto adatto questo modello sia per lazione del getto di colore, sia per
quella di aspirazione.
Infine, i tubi, utilizzati per il trasposto del colore, sono stati scelti dal
catalogo Festo, hanno un diametro esterno di 6 mm e sono spessi 1 mm.

3.5 Motore e interfaccia per la guida


Poich loggetto realizzato non altro che un primo prototipo, il cui scopo
soprattutto quello di mettere alla prova il diverso meccanismo di
erogazione del colore, si preferito, quando possibile, reimpiegare i
componenti del modello precedente. A tal proposito, per movimentare la
puleggia collegata al filo frangi-colore sono stati riutilizzati il motore e la
relativa puleggia che nellattuale macchina permettono la rotazione della
punta. Lassieme in questione consiste di un motore elettrico a cui stata
resa solidale una puleggia per mezzo di grani, il tutto avvitato ad una
lamiera, la cui forma permette di fissare il motore al monolite tramite viti
(v. Figure 42 e 47).

Figura 42 Motore

40

Anche linterfaccia con la guida di movimentazione stata mantenuta


inalterata: si tratta di un distanziale appositamente disegnato per
connettere la testa di tintura al pantografo (v. Figura 43). Il pattino che
scorre sulla guida del pantografo viene avvitato al distanziale e
questultimo a sua volta avvitato al monolite (v. Figura 54).

Figura 43 Interfaccia per la guida: esploso e montato

41

3.6 Monolite della testa

Figura 44 Monolite

3.6.1 Introduzione
Il monolite in assoluto il pezzo pi complesso, in quanto sostiene e
connette tutti i componenti finora citati (v. Figura 44). La progettazione di
questo elemento andata di pari passo, e spesso ha anche influenzato,
lideazione dei diversi assiemi, ma stata portata a termine solo quando
tutti gli altri componenti erano stati ben definiti. Rispetto alla versione
utilizzata nella precedente macchina stato possibile ridurre laltezza e la
larghezza, mentre la profondit rimasta invariata.
Il pezzo viene chiuso da un coperchio di lamiera di alluminio (v. Figura 45),
la cui posizione costituisce una differenza sostanziale dal modello tuttora
in uso: avendo scelto di inserire delle pompe peristaltiche, per effettuarne
la necessaria manutenzione si deciso di renderle pi accessibili
42

chiudendo la parte anteriore (in precedenza, un unico pezzo con il resto


della testa) con il coperchio svitabile (che prima chiudeva, invece, la parte
posteriore).
Tra gli aspetti in comune troviamo la forma ad L e la procedura di
fabbricazione del pezzo. Infatti anche nella nuova versione della testa
continua ad essere economicamente vantaggioso realizzare un
componente pi complesso, ma unico, anzich assemblare tante parti pi
semplici. Il monolite, ottenuto per asportazione di materiale dal pieno,
quasi completamente cavo, e il suo profilo interno segue quello esterno
ad eccezione di pochi tratti, ad esempio dove sono presenti sporgenze
interne, che verranno analizzate in seguito (v. Figura 44).
A questo proposito, opportuno evidenziare anche la presenza nel
monolite di varie aperture; della loro funzione si avr modo di parlare
approfonditamente nel seguito, fatta eccezione per lasola nella parte
superiore, che per il suo ruolo pi generale descriviamo qui. Essa
permette il passaggio, e quindi il suo collegamento a una sorgente
esterna, dello spinotto in cui convergono tutti i cavi elettrici provenienti
dai vari componenti interni alimentati dalla corrente.

Figura 45 Montaggio del coperchio

43

3.6.2 Posizionamento dellassieme della


punta di tintura

Figura 46 Esploso e assemblaggio dellassieme della punta di tintura

Per ovvie ragioni la punta tingitrice deve poter sporgere fuori dalla testa,
quindi lassieme della punta deve trovarsi sulla parte inferiore del
monolite. Per questo motivo il monolite presenta unestrusione, simile ad
una mensola, su cui ricavato un foro. Coassialmente a questa apertura,
sulla base inferiore del monolite, stato realizzato un altro foro di
diametro maggiore (v. Figura 46). Si rende cos possibile il montaggio
dellassieme della punta di tintura, che, separatamente assemblato, viene
inserito allinterno del monolite attraverso il foro inferiore, facendolo
successivamente passare per il foro pi piccolo. A questo punto lassieme
viene bloccato in posizione grazie ad una ghiera che si avvita sul corpo
centrale, portando la bronzina a battere contro la mensola estrusa.

44

3.6.3 Posizionamento del motore e delle


pompe
Come descritto nel paragrafo 3.5, prevista la presenza di un motore
allo scopo di far ruotare il filo frangi-colore. Questo viene fissato
allinterno del monolite (v. Figura 47), dove sono presenti due fori filettati,
posizionati ad unaltezza tale da garantire il corretto collegamento delle
due pulegge tramite una cinghia (v. Figura 15). Le asole presenti sulla
lamiera di supporto del motore permettono di avere la cinghia sempre
ben in tiro (v. Figura 48).

Figura 47 Ancoraggio del motore al monolite

Figura 48 Supporto del motore

45

Anche le pompe sono ancorate al monolite mediante lutilizzo di supporti


in lamiera. In questo caso, per, si scelto di realizzarli in acciaio anzich
in lega di alluminio, perch la ridotta estensione del supporto rischiava di
comportarne una scarsa rigidit (v. Figura 49).

Figura 49 Supporto per la pompa

Tramite la realizzazione di 4 fori filettati, si scelto di collocare le pompe


in alto a destra per ottimizzare gli spazi e ridurre il pi possibile gli
ingombri del monolite (v. Figura 50). Per permettere la manutenzione dei
tubi della pompa, la sua unica faccia apribile (quindi lunica che d accesso
ai tubi stessi) stata realizzata in modo da essere direttamente
raggiungibile una volta smontato il coperchio. stato dunque impossibile
ridurre la profondit del monolite, dovendosi disporre proprio lungo tale
dimensione il lato pi esteso della pompa.

Figura 50 Ancoraggio delle pompe al monolite

46

3.6.4 Posizionamento dellassieme


serbatoio
Nella parte superiore sinistra del monolite stato ricavato un foro dotato
di uno spallamento interno, affinch il serbatoio (v. 3.3) fosse
posizionato in modo da garantire allo stesso tempo stabilit e possibilit di
smontaggio; incastrandosi con accoppiamento di forma, impedito a
cadere grazie al restringimento del foro (v. Figura 51). Per lestrazione
daltra parte sufficiente sfilarlo dalla sede.

Figura 51 Alloggiamento per lassieme serbatoio

3.6.5 Posizionamento dellinterfaccia per


la guida
Come gi accennato nel paragrafo 3.5, il monolite viene collegato alle
guide del pantografo tramite dei componenti gi utilizzati nella versione
precedente della macchina. Per rendere compatibile la nuova struttura
con la vecchia interfaccia, stato necessario ricavare degli inspessimenti
(v. Figura 52) che rinforzassero la struttura in corrispondenza dei fori
necessari per collegare i pezzi al monolite (v. Figure 53 e 54).

47

Figura 52 Due sezioni del monolite che mostrano gli inspessimenti

Figura 53 Monolite con i fori posteriori in evidenza

48

Figura 54 Esploso del montaggio dellinterfaccia per la guida al monolite

49

Conclusioni
Lobiettivo di questa tesi, ovvero la progettazione di un nuovo
meccanismo di erogazione del colore per una macchina per la tintura delle
pelli, stato portato a termine come descritto nelle pagine precedenti.
La realizzazione di questo oggetto deve ancora iniziare, dato che i pezzi
necessari sono ancora in corso dacquisto o di produzione. In ogni caso,
anche una volta ultimata questa fase, sar necessaria unopportuna
sperimentazione per capire se il prototipo ottenuto soddisfa le specifiche
richieste. In particolare, sono rimaste ancora aperte alcune questioni
critiche.
La principale di esse la verifica delleffettiva capacit del filo frangicolore di distribuire uniformemente il colore sulla punta, cancellando il
rischio, altrimenti presente, di sbavature e parti non colorate.
In secondo luogo, fondamentale losservazione sperimentale del
processo di disseccamento del colore nei tubi, al fine di modulare la
necessaria manutenzione e di comprendere le modalit di formazione di
eventuali tappi che otturino i condotti.
Inoltre, ancora da stabilire dove e come posizionare una valvola di sfiato
nel serbatoio che compensi la sovrappressione al suo interno, dovuta alla
significativa differenza tra portata di aspirazione e di mandata.
Eccettuate le problematiche sopra citate, la strada descritta continua a
presentarsi come unopzione da tenere in alta considerazione per
risolvere alla radice il problema dellautomazione della tintura del bordo
delle pelli.

50

Bibliografia
[1] Andreini P., Manuale dellingegnere meccanico, 2a edizione, Milano,
Hoepli, 2005
[2] Baldassini L., Vademecum per disegnatori e tecnici, 19a edizione,
Milano, Hoepli, 2002
[3] Nerli G., Costruzione di macchine, Firenze, Noccioli Editore, 2005
[4] Pieraccini S., Il top della moda mondiale alla corte della pelle
toscana, il Sole 24 Ore, 2012
[5] Tickoo S., Solidworks 2012: a tutorial approach, CADCIM
Technologies, Schererville, USA, 2011
[6] Zomp A., & Levi R., Tecnologia Meccanica, Torino, Utet libreria, 2001

51

Allegato A

52

53

Allegato B

54

55

Allegato C

56

Allegato D

57

Ringraziamenti:
Ringrazio innanzitutto la Prof.ssa Monica Carfagni per essersi dimostrata
disponibile nel coinvolgermi allinterno dei progetti realizzati in
collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dellUniversit
di Firenze.
Un ringraziamento particolare va al Dott. Ing. Maurizio Toccafondi per
avermi costantemente seguito e guidato durante la realizzazione di questa
tesi, per avermi accolto negli spazi del PIN di Prato, per aver, senza
stancarsi mai e con pazienza, risposto a tutte le mie domande e, non
ultimo, per linfinita disponibilit mostrata nei miei confronti.
Ringrazio inoltre tutti i componenti della mia famiglia, soprattutto i miei
fratelli per essersene andati per qualche mese e avermi reso figlia unica,
condizione essenziale per poter finire in tranquillit la mia tesi.
Un altro particolare ringraziamento va all Arch. Alberto Raimondi per i
preziosi consigli e il costante interesse mostrato per il mio percorso di
crescita professionale.
In ultimo, ma non certo per importanza, ringrazio il mio ragazzo per
avermi supportato durante tutte le fasi del lavoro e per essermi stato
accanto sempre.

58

Potrebbero piacerti anche