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SCUOLA DI INGEGNERIA
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INGEGNERIA MECCANICA
PROGETTAZIONE E SVILUPPO
DI UN DISPOSITIVO
PER LA TINTURA DEL BORDO DELLE PELLI
Design and development of a hem dyeing device
for leather materials
Relatori:
Candidato:
Jenny Pagano
Indice
Introduzione ...................................................................................................................... 4
1 Lattuale testa di tintura ........................................................................................... 8
1.1 Introduzione ........................................................................................ 8
1.2 Struttura e meccanismi di funzionamento ......................................... 9
1.3 Difetti e inefficienze riscontrate ....................................................... 13
2 Le innovazioni............................................................................................................ 14
2.1 Specifiche tecniche ........................................................................... 14
2.2 Soluzioni progettuali ......................................................................... 15
2.2.1 Pompa peristaltica ...................................................................... 16
2.2.2 Serbatoio..................................................................................... 17
2.2.3 Principio di tintura ...................................................................... 19
3 Progettazione della testa ...................................................................................... 21
3.1 Introduzione ...................................................................................... 21
3.2 Assieme punta di tintura ................................................................... 21
3.2.1 Supporto centrale ....................................................................... 23
3.2.2 Bronzina, puleggia, filo frangi-colore ......................................... 24
3.2.3 Punta, guida-colore, tappo ......................................................... 26
3.2.4 Componenti di commercio ......................................................... 30
3.3 Assieme serbatoio ............................................................................. 35
3.4 Pompe e tubi ..................................................................................... 39
3.5 Motore e interfaccia per la guida ..................................................... 40
3.6 Monolite della testa .......................................................................... 42
3.6.1 Introduzione ............................................................................... 42
3.6.2 Posizionamento dellassieme della punta di tintura .................. 44
3.6.3 Posizionamento del motore e delle pompe ............................... 45
3.6.4 Posizionamento dellassieme serbatoio ..................................... 47
3.6.5 Posizionamento dellinterfaccia per la guida ............................. 47
Conclusioni ...................................................................................................................... 50
2
Bibliografia ...................................................................................................................... 51
Allegato A ......................................................................................................................... 52
Allegato B ......................................................................................................................... 54
Allegato C ......................................................................................................................... 56
Allegato D......................................................................................................................... 57
Introduzione
La presente tesi di ricerca nasce da unesigenza maturata negli spazi delle
Officine Maya di Prato. Officine Maya unazienda per la fabbricazione di
macchine e apparecchi per l'industria delle pelli, nata nel 2012 in seguito
alla realizzazione di un prototipo di macchina per la coloritura dei bordi
della pelle (v. Figura 1). Nonostante sia attualmente in produzione, la
macchina presenta alcuni margini di miglioramento, tra questi il sistema di
erogazione di colore alloggiato nella testa del macchinario. Lobiettivo che
la tesi si prefigge proprio quello di reinventare il meccanismo che regola
il getto di colore sulla pelle.
Figura 4 Pantografo
1.2 Struttura
funzionamento
meccanismi
di
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Figura 10 Punta
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2 Le innovazioni
2.1 Specifiche tecniche
Pur nellobiettivo di rinnovare la macchina, le specifiche tecniche sono
rimaste immutate. Lautomazione di unoperazione particolare come
quella della tintura di bordi presenta alcuni aspetti critici da tenere ben
presenti.
Il primo di questi la sostanza utilizzata per la coloritura, una vernice le
cui caratteristiche influenzano inevitabilmente le scelte costruttive. Le
esperienze svolte in laboratorio dalla ditta Officine Maya evidenziano
come il colore utilizzato abbia un tempo di solidificazione molto ridotto.
Basti pensare che sufficiente che il colore entri in contatto per qualche
istante con laria perch la sua superficie si secchi. Risulta quindi
necessario evitare in ogni modo il contatto tra colore e aria. Questo
significa che lassieme comprendente la punta deve essere progettato in
maniera tale da ridurre il pi possibile lintervallo di tempo tra la
fuoriuscita della tintura e il suo assorbimento da parte della pelle. Si deve
poi tenere in considerazione la particolare densit della vernice, la quale
influenza il suo modo di distribuirsi sulla punta. Bisogna predisporre un
sistema che eviti la coagulazione del colore in un unico rivolo.
Un ulteriore parametro da minimizzare il tempo di setup, cio quello che
intercorre tra ricariche di colore consecutive. La macchina di cui ci stiamo
occupando deve infatti puntare non solo a sostituire personale qualificato,
ma anche ad accelerare una fase la tingitura dei bordi - che rappresenta
altrimenti un vero e proprio collo di bottiglia della produzione.
Anche gli ingombri dellutensile sono stati determinanti nello scegliere il
layout finale. La sfida stata quella di rimanere allinterno dello stesso
volume occupato dalla precedente testa ed eventualmente di riuscire a
ridurlo.
Ultimo, ma non meno importante, laspetto dei costi: stata posta
particolare attenzione allingegnerizzazione di ogni singolo componente, e
la questione economica risultata spesso decisiva nel preferire
determinate soluzioni rispetto ad altre.
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2.2.2 Serbatoio
La siringa presente nellattuale testa viene sostituita da un serbatoio, dal
quale, tramite dei tubi, il colore viene prelevato e, successivamente, in
parte, reimmesso.
Lo studio del serbatoio di grande importanza, perch incide fortemente
sui tempi di setup. Lideazione di questo componente stata guidata dalla
necessit di rendere agevole e rapida loperazione di ricarica. Andava
inoltre evitata la possibilit che, durante questa operazione, al momento
della separazione del serbatoio dai tubi, andasse perso del colore, peraltro
sporcando loperatore. In un primo momento si era pensato di utilizzare
delle valvole che si chiudessero non appena il serbatoio venisse
scollegato, ma si scelto di scartare componenti che rischiassero
lotturamento dovuto alla vernice.
Perci, con in mente anche la questione economica (quindi tralasciando
quello che sarebbe stato un costoso adeguamento della forma del
serbatoio al resto della macchina e concentrandosi, viceversa,
sulladeguare la seconda al primo), si pensato di utilizzare una comune
bottiglietta rettangolare di plastica. Il serbatoio viene realizzato
posizionando il contenitore a testa in gi e chiudendolo con un tappo
appositamente studiato (v. 3.3). Loperazione di ricarica stata cos
concepita: la bottiglietta, ancora munita di tappo, viene sfilata dal suo
alloggiamento sul carter, quindi viene ribaltata (ossia riportata nella sua
posizione consueta), e, dopo aver svitato il tappo, la bottiglia viene
riempita con il colore contenuto nei recipienti sigillati. I tubi del sistema di
pompaggio sono stati pensati pi lunghi proprio per poter agevolare
questa operazione (v. Figura 14).
Notiamo che la realizzazione del serbatoio con un componente di
commercio a basso costo garantisce anche un eventuale uso di tipo usa-egetta.
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La puleggia stata scelta HTD con denti di passo 3 mm, avendo deciso di
mantenere dalla precedente macchina lo stesso motore e la stessa
puleggia ad esso collegata. Il numero di denti stato stabilito in modo tale
che il diametro esterno fosse compatibile con la larghezza massima del
monolite su cui alloggia lassieme punta di tintura. In base a queste
considerazioni stata selezionata dal catalogo Poggi una puleggia in
alluminio con 72 denti (v. Tabella 1). Questo componente stato poi
modificato per adattarlo al nostro scopo. Il foro centrale stato allargato
e tollerato affinch laccoppiamento con la bronzina fosse con gioco.
Inoltre stato praticato un foro M3 su una delle due basi per permettere
il collegamento del filo frangi-colore. Questultimo un sottile filo di rame
a cui viene data una forma tale da consentire ad una estremit di
avvolgersi intorno ad una vite, e allaltra di strisciare sulla punta (v. Figura
20). Notiamo che stato necessario interporre un piccolo cilindro, con
funzione di prolunga, tra la puleggia e la vite, per far s che il filo uscisse
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Figura 21 Collocazione dellassieme punta di tintura e conseguente posizione del filo frangi-colore
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Per quanto riguarda la forma del pezzo, essa stata determinata da due
fattori, cio la necessit di garantire, da un lato, la rigidezza della punta
(scegliendo una lunghezza opportuna), dato che il tubicino rischia di
inclinarsi se non ben guidato e, dallaltro, il suo centraggio, rendendo
possibile il bloccaggio mediante tappo avvitato (v. Figura 24).
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Figura 25 Guida-colore
Questo pezzo forato lungo il suo asse perch vi si possa inserire la punta,
mentre per lattacco dellinnesto stato praticato un foro M5 sulla
sfacciatura. Il guida-inchiostro viene montato sul tappo grazie ad
unapposita cava per anello elastico, ricavata nella parte superiore del
cilindro (v. Figura 25). La variazione di diametro del profilo di rivoluzione
necessaria perch il pezzo possa accoppiarsi con il tappo. Inoltre stata
predisposta unopportuna tolleranza sulla lunghezza del collo affinch
fosse sempre possibile il montaggio dellanello elastico (v. Figura 24).
Lultimo componente di questo assieme il tappo (v. Figura 26), elemento
fondamentale per il bloccaggio dei pezzi descritti in questo paragrafo. Esso
di forma cilindrica ed filettato internamente, in modo da avvitarsi alla
corrispondente filettatura presente sulla parte inferiore del supporto
centrale (v. 3.2.1).
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Figura 26 Tappo
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dove
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Figura 36 Bottiglietta
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Figura 42 Motore
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Figura 44 Monolite
3.6.1 Introduzione
Il monolite in assoluto il pezzo pi complesso, in quanto sostiene e
connette tutti i componenti finora citati (v. Figura 44). La progettazione di
questo elemento andata di pari passo, e spesso ha anche influenzato,
lideazione dei diversi assiemi, ma stata portata a termine solo quando
tutti gli altri componenti erano stati ben definiti. Rispetto alla versione
utilizzata nella precedente macchina stato possibile ridurre laltezza e la
larghezza, mentre la profondit rimasta invariata.
Il pezzo viene chiuso da un coperchio di lamiera di alluminio (v. Figura 45),
la cui posizione costituisce una differenza sostanziale dal modello tuttora
in uso: avendo scelto di inserire delle pompe peristaltiche, per effettuarne
la necessaria manutenzione si deciso di renderle pi accessibili
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Per ovvie ragioni la punta tingitrice deve poter sporgere fuori dalla testa,
quindi lassieme della punta deve trovarsi sulla parte inferiore del
monolite. Per questo motivo il monolite presenta unestrusione, simile ad
una mensola, su cui ricavato un foro. Coassialmente a questa apertura,
sulla base inferiore del monolite, stato realizzato un altro foro di
diametro maggiore (v. Figura 46). Si rende cos possibile il montaggio
dellassieme della punta di tintura, che, separatamente assemblato, viene
inserito allinterno del monolite attraverso il foro inferiore, facendolo
successivamente passare per il foro pi piccolo. A questo punto lassieme
viene bloccato in posizione grazie ad una ghiera che si avvita sul corpo
centrale, portando la bronzina a battere contro la mensola estrusa.
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Conclusioni
Lobiettivo di questa tesi, ovvero la progettazione di un nuovo
meccanismo di erogazione del colore per una macchina per la tintura delle
pelli, stato portato a termine come descritto nelle pagine precedenti.
La realizzazione di questo oggetto deve ancora iniziare, dato che i pezzi
necessari sono ancora in corso dacquisto o di produzione. In ogni caso,
anche una volta ultimata questa fase, sar necessaria unopportuna
sperimentazione per capire se il prototipo ottenuto soddisfa le specifiche
richieste. In particolare, sono rimaste ancora aperte alcune questioni
critiche.
La principale di esse la verifica delleffettiva capacit del filo frangicolore di distribuire uniformemente il colore sulla punta, cancellando il
rischio, altrimenti presente, di sbavature e parti non colorate.
In secondo luogo, fondamentale losservazione sperimentale del
processo di disseccamento del colore nei tubi, al fine di modulare la
necessaria manutenzione e di comprendere le modalit di formazione di
eventuali tappi che otturino i condotti.
Inoltre, ancora da stabilire dove e come posizionare una valvola di sfiato
nel serbatoio che compensi la sovrappressione al suo interno, dovuta alla
significativa differenza tra portata di aspirazione e di mandata.
Eccettuate le problematiche sopra citate, la strada descritta continua a
presentarsi come unopzione da tenere in alta considerazione per
risolvere alla radice il problema dellautomazione della tintura del bordo
delle pelli.
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Bibliografia
[1] Andreini P., Manuale dellingegnere meccanico, 2a edizione, Milano,
Hoepli, 2005
[2] Baldassini L., Vademecum per disegnatori e tecnici, 19a edizione,
Milano, Hoepli, 2002
[3] Nerli G., Costruzione di macchine, Firenze, Noccioli Editore, 2005
[4] Pieraccini S., Il top della moda mondiale alla corte della pelle
toscana, il Sole 24 Ore, 2012
[5] Tickoo S., Solidworks 2012: a tutorial approach, CADCIM
Technologies, Schererville, USA, 2011
[6] Zomp A., & Levi R., Tecnologia Meccanica, Torino, Utet libreria, 2001
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Allegato A
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Allegato B
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Allegato C
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Allegato D
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Ringraziamenti:
Ringrazio innanzitutto la Prof.ssa Monica Carfagni per essersi dimostrata
disponibile nel coinvolgermi allinterno dei progetti realizzati in
collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dellUniversit
di Firenze.
Un ringraziamento particolare va al Dott. Ing. Maurizio Toccafondi per
avermi costantemente seguito e guidato durante la realizzazione di questa
tesi, per avermi accolto negli spazi del PIN di Prato, per aver, senza
stancarsi mai e con pazienza, risposto a tutte le mie domande e, non
ultimo, per linfinita disponibilit mostrata nei miei confronti.
Ringrazio inoltre tutti i componenti della mia famiglia, soprattutto i miei
fratelli per essersene andati per qualche mese e avermi reso figlia unica,
condizione essenziale per poter finire in tranquillit la mia tesi.
Un altro particolare ringraziamento va all Arch. Alberto Raimondi per i
preziosi consigli e il costante interesse mostrato per il mio percorso di
crescita professionale.
In ultimo, ma non certo per importanza, ringrazio il mio ragazzo per
avermi supportato durante tutte le fasi del lavoro e per essermi stato
accanto sempre.
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