di dare origine ad altre cellule staminali, e capace di dare origine a una progenie
di cellule figlie capaci di intraprendere almeno un percorso differenziativo.
Indifferenziata vuol dire che se vado al microscopio non sono in grado di
distinguere una cellula staminale dall'altra perch sono tutte uguali, sono tutte
cellule con un grosso nucleo eucromatico, perch devono esprimere tutto, e con
poco citoplasma. Devono essere in grado di auto rinnovarsi mediante una
divisione mitotica asimmetrica e la loro progenie deve dividersi dando origine a
cellule che cominceranno un percorso differenziativo che deve portare almeno a
una cellula differenziata. Tra lo stadio di cellula staminale e di cellula differenziata
ci sono tanti tipi di cellule intermedie che hanno una capacit proliferativa e una
potenzialit differenziativa sempre pi ridotte. Le cellule staminali mantengono
queste potenzialit grazie a fattori interni, come proteine endogene, ma anche
fattori esterni che sono rilasciati dal microambiente. I fattori interni sono fattori di
trascrizione, mentre quelli esterni sono rilasciati dalle cellule differenziate che
circondano le cellule staminali, che prendono il nome di microambiente o nicchia.
La nicchia l'insieme delle cellule differenziate che costituiscono il microambiente
che controlla la biologia della cellula staminale rilasciando determinati segnali. Le
cellule staminali possono andare incontro a due tipi diversi di mitosi, dette
asimmetriche o simmetriche: la mitosi simmetrica quella classica, per cui da
una cellula staminale ottengo due cellule staminali che continuano entrambe a
prendere contatto con la nicchia mediante giunzioni con la membrana basale,
dunque servono per mantenere la popolazione di cellule staminali. Nella divisione
asimmetrica invece una cellula si allontana dal microambiente e non ha pi
contatto con la nicchia: la cellula che rimane attaccata continua a essere cellula
staminale, mentre la cellula che perde ilcontatto con il microambiente e non pi
adesa intraprender un percorso differenziativo perch ha perso i segnali che le
permettono di mantenere la condizione di staminalit. Tuttavia questa cellula
ancora morfologicamente identica alla cellula staminale, ma cambiata da un
punto di vista biologico perch non pi in contatto con la nicchia quindi
diversa da un punto di vista di segnalazione e assetto molecolare e si dice che
questa cellula determinata (committed), perch ha iniziato a intraprendere un
percorso differenziativo. Il primo passaggio in questo processo di differenziamento
la perdita del contatto con la nicchia che si attua in seguito a una divisione
asimmetrica. Questa cellula poi soggetta ad altre divisioni mitotiche perch c'
una fase di amplificazione in cui si formano cellule progenitrici intermedie che non
sono pi staminali, ma sono determinate e in seguito a modificazioni
dell'espressione genica inizieranno a silenziare parti del genoma e mantenerne
attive solo alcune, arrivando piano piano alla cellula differenziata. Le cellule
staminali non si dividono tanto e le loro divisioni rappresentano cicli poco
frequenti; chi fa tante mitosi sono invece le cellule progenitrici, dette anche
popolazione di amplificazione, che si differenziano progressivamente fino ad
arrivare alla cellula specializzata. Le cellule staminali devono dividersi con
attenzione perch non hanno i checkpoint attivi e devono stare attente a non
commettere errori: per esempio in seguito a un danno non c' riparazione, ma la
cellula muore per non rischiare di avere mutazioni. Le cellule staminali vengono
classificate sulla base della loro potenzialit differenziativa. Per definizione devono
dare origine almeno a una progenie di cellule differenziate, ma ci sono anche
cellule staminali che danno origine a tutte le possibili cellule. La cellula staminale
totipotente quella cellula che ha il potenziale di generare tutte le cellule
dell'embrione e tutte le strutture in grado di garantire e supportare lo sviluppo
embrionale, dunque l'unica cellula totipotente lo zigote. Quelle pluripotenti sono
le cellule staminali embrionali che danno origine a tutte le cellule dell'embrione,
ma non alle strutture che ne supportano lo sviluppo. Le cellule staminali
unipotenti o multipotenti sono cellule staminali adulte che si trovano negli
organismi adulti e hanno una potenzialit differenziativa ridotta perch le
unipotenti danno origine solo a un tipo di cellula differenziata, mentre le
multipotenti a pi tipi di cellule differenziate. Tutte mantengono le tre
caratteristiche fondamentali delle cellule staminali, ma cambiano nella
potenzialit differenziativa. Le cellule pluripotenti sono quelle che derivano dallo
che tende all'equilibrio ogni molecola d'acqua tende a dissociarsi in uno ione
idrogeno e uno ione idrossido. Dato che il primo ha carica elettrica positiva e il
secondo negativa e che nell'acqua pura essi sono presenti in uguali
concentrazioni, l'acqua pura ha ph neutro ( = 7). Ilph l'indice di acidit di una
sostanza, quando la concentrazione di ioni positivi e negativi la stessa la
sostanza non n acida, n basica ma neutra e il ph uguale a 7. Se gli ioni
positivi sono pi numerosi la sostanza acida e il ph compreso tra 0 e 7, se
sono pi numerosi gli ioni negativi la sostanza basica e il ph compreso tra 7 e
14. Il ph della maggior parte delle cellule animali e vegetali compreso tra 7,2 e
7,4. L'acidit di una soluzione definita in relazione alla concentrazione di ioni
idrogeno che possiede. Per convenzione si utilizza una scala logaritmica del ph, in
cui il ph definito come il logaritmo negativo in base 10 della concentrazione di
ioni idrogeno, espressa in molo su litro. Nell'acqua la concentrazione di ioni
idrogeno di 10 alla meno sette e quindi anche quella di ioni idrossido tale.
MOLECOLE ORGANICHE PRESENTI NELLA CELLULA Nella cellula ci sono 4 principali
classi di molecole organiche: pi monomeri di zuccheri formano polimeri di
polisaccaridi; pi monomeri di acidi grassi formano polimeri di lipidi; pi monomeri
di nucleotidi formano polimeri di acidi nucleici; pi monomeri di amminoacidi
formano polimeri di proteine. I polimeri possono essere degradati nei monomeri
da cui sono composti tramite reazioni di idrolisi in cui gli atomi di una molecola
d'acqua si legano a monomeri tra loro adiacenti rompendo il legame. La reazione
di sintesi di polimeri a partire da monomeri invece detta reazione di sintesi per
disidratazione o reazione di condensazione: consiste nell'eliminazione di una
molecola d'acqua ma non l'opposto dell'idrolisi perch implica l'intervento di un
enzima diverso e richiede energia. I CARBOIDRATI o glucidi, o saccaridi I
carboidrati sono costituiti da carbonio, idrogeno e ossigeno in un rapporto di un
atomo di carbonio, per due di idrogeno e uno di ossigeno. Il termine "idrato di
carbonio" riflette proprio il rapporto idrogeno ossigeno. I carboidrati possono
contenere: un solo monomero (monosaccaridi), due monomeri (disaccaridi), dai 3
ai 10 monomeri (oligosaccaridi), pi di 10 monomeri (polisaccaridi). I
monosaccaridi: sono formati dai 3 ai 7 atomi di carbonio, a ognuno dei quali
legato un gruppo ossidrilico, tranne a uno che legato con un doppio legame, a
un atomo di ossigeno per formare un gruppo carbonilico ( C=O). Se il gruppo
carbonilico si trova al termine della catena il monosaccaride detto aldeide,
altrimenti detto chetone. I monosaccaridi si possono classificare in base al
numero di atomi di carbonio che contengono in: triosi ( 3 atomi di carbonio, come
il gliceraldeide), tetrosi ( 4 atomi di carbonio, come l'eritrosio), pentosi ( 5 atomi di
carbonio, come il ribosio e il desossiribosio), esosi ( 6 atomi di carbonio) come il
galattosio, il fruttosio e il glucosio), eptosi ( 7 atomi di carbonio). Il glucosio il
monosaccaride pi abbondante nelle cellule, viene utilizzato come fonte di
energia dalla maggior parte degli esseri viventi durante la respirazione cellulare e
viene prodotto dalle piante a partire da anidride carbonica durante la fotosintesi. Il
glucosio e il fruttosio sono isomeri: hanno la stessa formula molecolare ma
struttura diversa perci anche propriet diverse, il glucosio un aldeide, il
fruttosio un chetone. In soluzione i monosaccaridi non sono lineari ma si
chiudono ad anello. I disaccaridi sono formati da 2 monosaccaridi ad anello legati
tra loro tramite un legame glicosidico ( un atomo di ossigeno si lega
covalentemente a due atomi di carbonio, uno per anello). Tra i disaccaridi ci sono:
il saccarosio ( formato da un'unit di glucosio e una di fruttosio), il maltosio
( formato da 2 unit di glucosio) e il lattosio ( formato da un'unit di glucosio e
una di galattosio) I polissaccaridi sono i carboidrati pi abbondanti in natura, un
polisaccaride una macromolecola formata da unit ripetute di uno zucchero
semplice, in genere il glucosio. Un polisaccaride pu essere costituito da una
lunga catena lineare o ramificata. I polisaccaridi hanno funzione di riserva( come
l'amido nelle cellule vegetali e il glicogeno in quelle animali)o di sostegno ( come
la cellulosa nella parete cellulare delle cellule vegetali o la chitina
nell'esoscheletro di insetti, crostacei e altri invertebrati). Il glicogeno si trova nelle
cellule animali, ha funzione di riserva e si accumula soprattutto nel fegato e nelle
cellule muscolari. L'amido ha funzione di riserva nelle cellule vegetali, dove
quaternaria formata da due catene polipeptidi che alfa identiche e due catene
polipeptidi che beta identiche. Le proteine vengono prodotte in forma inattiva ed
attivate solo quando la cellula ne ha bisogno, tale processo detto regolazione e
pu avvenire in 4 diversi modi: o o o Modificazione covalente della proteina:
avviene per fosforilazione, cio trasferimento di un gruppo fosfati dall'ATP al
gruppo alcolico ( OH) presente sulla superficie della proteina. Si tratta di una
reazione che avviene ad opera della proteinchinasi. La reazione opposta e la de
fosforilazione e consiste nell'eliminazione del gruppo fosfato mediante idrolisi
dell'estere.Tale reazione catalizzata dalla proteinfosfatasi Regolazione
allosterica: l'attivit della proteina viene modificata dal legame con un attivatore o
un inibitore. Un enzima soggetto ad attivazione allosterica inattivo nella forma
non complessata, il legame con l'attivatore lo stabilizza nella sua forma ad alta
affinit, attivandolo; il legame con l'inibitore stabilizza l'enzima nella sua forma a
bassa affinit inattivandolo. Attiivazione proteolica: es. taglio proteolico e
maturazione dell'insulina. L'ormone insulina viene sintetizzato sottoforma del suo
precursore che viene tagliato da enzimi proteolici dopo che la catena polipeptidica
ha assunto una specifica forma. La rimozione di una parte del polipeptide
originario porta l'insulina nella sua forma attiva. GLI ACIDI NUCLEICI Gli acidi
nucleici trasmettono l'informazione ereditaria e determinano quali proteine
debbano essere sintetizzate dalla cellula. Le cellule contengono due tipi di acidi
nucleici: l'acido desossiribonucleico nel Dna e l'acido ribonucleico nel RNA. Il Dna
costituisce il materiale ereditario e contiene tutte le istruzioni necessarie alla
cellula per sintetizzare le proteine e l'Rna. L'Rna interviene nel processo in cui gli
amminoacidi engono legati tra loro per formare i polipeptidi. Gli acidi nucleici sono
cotituiiti da nucleotidi: unita molecolari formate da uno zucchero atomi a 5 atomi
di carbonio, uno o pi gruppi fosfato che conferiscono acidit alla molecola, una
base azotata che pu essere: a doppio anello: purina ( adenina e guanina) o a
singolo anello a 6 atomi di carbonio: pirimidina ( citosina, timina o uracile). Il DNA
una doppia elica formata da due catene appaiate di nucleotidi tenute insieme da
legami a idrogeno. Le coppie di basi che si formano nella parte interna della
doppia elica sono quelle che conferiscono al Dna la struttura pi stabile possibile.
Ogni purina pu accoppiarsi solo con una pirimidina perci la loro quantit
sempre uguale. L'adenina e la timina si appaiano tra loro mediante 2 legami a
idrogeno, la citosina e la guanina si appaiano mediante 3 legami a idrogeno.
Nell'elica si forma un legame fosfodiesterico tra il gruppo ossidrilico dello
zucchero 3' e il gruppo fosfato dello zucchero in 5' del successivo nucleotide. Lo
scheletro zucchero-fosfato costituisce la parte esterna dell'elica. I due filamenti
nucleotidici che costituiscono la doppia elica sono detti antiparalleli perch hanno
andamento opposto: dalla parte in cui uno presenta libera l'estremit 5', l'altro
presenta la 3'. Il Dna una molecola piuttosto lunga perch contiene tutta
l'informazione genetica e il suo zucchero costituente il desossiribosio. L'Rna
pi corto perch contiene solo una parte delle informazioni presenti nel Dna, non
a doppia elica ma a singolo filamento. Esistono vari tipi di Rna che svolgono
diversi ruoli strutturali e catalitici e che contengono tutti il ribosio. I tipi di Rna: I
tipi di Rna sono: Rna messaggiero: codifica per le proteine Rna ribosomiale: forma
la struttura dei ribosomi Rna transfert: traduce i codoni dell' mRNA in
amminoacidi Small nuclear Rna: entra nella struttura dello spliceosoma Small
nucleolar Rna: usato per modificare chimicamente la struttura dell'mRna Small
cytoplasmic Rna: trasporta le proteine nel re Micro Rna: si occupa del controlla
post trascrizionale LE CELLULE EUCARIOTICHE Sono strutture altamente
specializzate provviste di un sistema interno di membrane che delimitano i
compartimenti con diversa struttura e funzione. Questo permette di evitare che
composti particolarmente attivi entrino in contatto con parti della cellula che
verrebbero per questo danneggiate, di far s che specifiche reazioni abbiano luogo
in una data sede e che si verifichino contemporaneamente pi reazioni. La
membrana plasmatica non fa parte del sistema di endomembrane ma un
complesso di lipidi, proteine e carboidrati che delimita la cellula e controlla gli
scambi con l'ambiente interno ed esterno oltre che contenere sistemi di tasporto e
segnalazione. Tra i compartimenti delimitati da membrana vi sono: il citosol:
meccaniche. Si dividono in: Desmosomi: sono punti di attacco tra le cellule che
lasciano spazi tramite i quali possono passare alcune sostanze. I desmosomi
creano un legame tra i filamenti intermedi di una cellula e quelli della cellula
adiacente unendole meccanicamente. Questo tipo di giunzione prsente nelle
cellule del tessuto epiteliale. Emidesmosomi: ancorano i filamenti intermedi di una
cellula alla lamina basilare Giunzioni aderenti: cementano le cellule tra loro
unendo i fasci di actina di una cellula con quelli di un'altra Giunzioni comunicanti:
permettono il passaggio di molecole inorganiche di piccole dimensioni e di alcune
molecole di regolazione, attraverso dei canali che permettono la comunicazione
tra cellule adiacenti. Sono costituite da una proteina integrale di membrana: la
contessina, sei molecole di contessina formano un canale detto connessone che
pu essere aperto o chiuso. Le giunzioni comunicanti permettono alle cellule di
stabilire comunicazioni chimiche e elettriche molto rapide e si
trovano tra le cellule nervose e quelle muscolari cardiache. LA COMUNICAZIONE
CELLULARE Dato che uno stesso messaggio pu essere presente in diverse forme
di segnale , affinch la comunicazione cellulare possa avvenire necessario che
ogni messaggio possa essere convertito da una forma all'altra. Tale processo
detto trasduzione del segnale. Quando si parla di segnalazione cellulare ci si
riferisce ai meccanismi con cui le cellule comunicano tra loro, una comunicazione
precisa fondamentale per lo sviluppo e il funzionamento dell'organismo. La
segnalazione cellulare avviene in 3 fasi: ricezione, trasduzione e risposta. La
cellula segnalatrice deve inviare un segnale, che deve essere riconosciuto dalla
cellula bersaglio. Dato che molti segnali non entrano nella cellula bersaglio,
attraverso la trasduzione del segnale possibile convertire un segnale
extracellulare in uno intracellulare che venga riconosciuto e alla quale la cellula
bersaglio possa dare una risposta. Dopo che un segnale ha svolto il suo compito la
sua azione deve essere interrotta, a tal proposito agiscono dei meccanismi di
terminazione del segnale. La comunicazione cellulare pu avvenire per contatto
diretti o per azione di segnali chimici. Comunicazione per contatto diretto: si ha
tra cellule adiacenti, in tal caso la cellula trasmettitrice invia una molecola
segnale che si lega alla membrana della cellula bersaglio. Comunicazione
endocrina: si ha quando una cellula vuole inviare un messaggio a cellule
dell'organismo che si trovano lontano. In tal caso vengono rilasciati ormoni nel
circolo sanguigno che vengono ricevuti solo dalle cellule che possiedono specifici
recettori. Comunicazione paracrina: la cellula emette una molecola segnale detta
regolatore locale che diffonde tramite il liquido interstiziale e agisce sulle cellule
vicine. Comunicazione neuronica: pu verificarsi attraverso segnali elettrici, ma di
solito avviene per il rilascio di neurotrasmettitori che diffondono attraverso le
sinapsi. Ogni tipo di cellula geneticamente programmato per rispondere a
specifici tipi di segnale. I recettori sono proteine o glicoproteine che legano le
molecole segnale. Una molecola segnale che si lega ad uno specifico recettore
detta ligando. La ricezione avviene quando il ligando si lega ad uno specifico
recettore. Ci sono 2 tipi fondamentali di proteine recettoriali: _ proteine che si
trovano all'interno della cellula e che riconoscono i ligandi di natura idrofobica che
entrano nella cellula attraverso la membrana; _ glicoproteine di membrana che
riconoscono i ligandi( primi messaggeri) e che restano fuori dalla cellula. Queate
ultime possiedono almeno 3 domini: dominio esterno ( sito di ancoraggio per la
molecola segnale); dominio he si estende attraverso la membrana plasmatica;
coda (si proietta nel citoplasma e trasmette il segnale all'interno della cellula.
Ogni tipo di recettore ha una propria forma, il suo sito di legame paragonabile a
una serratura, mentre le molecole sono come chiavi. Solo quelle molecole la cui
forma si adatta perfettamente a quella dello specifico recettore pu produrre
effetti sulla cellula. I recettori sono quindi importanti nel determinare la specificit
della comunicazione cellulare. Diversi tipi di cellula possono avere recettori
diversi, cos come una stessa cellula pu sintetizzare recettori diversi sulla base
del cambiamento delle condizioni o durante il suo ciclo di vita. Tra i principali tipi
di recettori presenti sulla membrana cellulare ci sono: Recettori associati a
proteine G: sono proteine transmembrana costituite da 7 alfa eliche che si
estendono nel citosol o all'esterno della cellula. La parte esterna del recettore
presenta un sito di legame per la molecola segnale, la porzione del recettore che
si estende nel citosol presenta un sito di legame per una specifica proteina G. Allo
stato inattivo la proteina G contiene 3 subunit unite tra loro, una di queste
associata al GDP ( guainosina difosfato). La GDP una molecola simile all'ATP che
al posto dell'adenina contiene guanina. Quando il ligando si lega al recettore il
GDP viene sostituito da GTP e la proteina G associata a GTP si separa dalle altre
subunit. Ci produce l'idrolisi del GTP a GDP e la disattivazione della proteina G,
che si riassocia alle altre sub unit. Una volta che la proteina G viene attivata da
inizio alla trasduzione del segnale. In genere la molecola segnale fa da primo
messaggero e l'informazione viene trasmessa a un secondo messaggero tramite
la proteina G. Recettori accoppiati a canali ionici: sono detti anche canali a
controllo di ligando. Il recettore risponde a determinati segnali con un
cambiamento di conformazione che ne determina l'apertura o la chiusura. Quando
il ligando si lega al recettore il canale si apre permettendo il passaggio di ioni
all'interno. La variazione di concentrazione ionica innesca delle risposte da parte
della cellula, il ligando si dissocia dal recettore e il canale si chiude. Recettori
tirosin-chinasici: sono un particolare gruppo di recettori associati a enzimi.
L'enzima tirosin-chinasi costituisce il dominio del recettore che si estende nel
citosol. La tirosin-chinasi fosforila specifici residui di tirosina in determinate
proteine di segnalazione presenti nella cellula. I recettori tirosin-chinasi legano i
fattori di crescita, quando il ligando si lega al recettore due molecole di recettore
si avvicinano, perci la tirosin-chinasi di ciascun recettore fosforila quello
adiacente. Normalmente le molecole segnale sono presenti a bassa
concentrazione ma producono effetti profondi sulla cellula. Il legame di una sola
molecola segnale pu produrre cambiamenti in milioni di cellule a valle di una
cascata di segnalazione. Tale processo di intensificazione dell'effetto prodotto da
una molecola segnale detto amplificazione del segnale e ha come risultato il
fatto che poche molecole segnale possono produrre massicce risposte nella
cellula. Ci avviene quando a seguito di una trasduzione primaria si ha una
ritrasmissione nella quale intervengono fattori modulatori che amplificano il
segnale facendolo divergere su bersagli multipli.