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Ponteggi, opere provvisionali e lavori in quota

PONTEGGI ED OPERE
PROVVISIONALI
Criticit, buone prassi ed esempi
applicativi alla luce del
D.Lgs. 81/08 e ss. mm.
Le norme per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota:
Titolo IV - Capo II
(Novit Gestione delle opere provvisionali con
particolare riferimento ai PONTEGGI
Indicazioni tecnico-operative - Criticit)
Parte
1/2

Appunti di:
Ing. Michele CANDREVA (1)
Brescia, 27 novembre 2010

[1] Coordinatore della "Commissione Opere Provvisionali" del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ed autore del prontuario
informativo "PONTEGGI METALLICI FISSI" casa editrice EPC LIBRI IIa edizione dicembre 2004 Il presente intervento, ai sensi della circ. del
MLPS del 18/03/04, ha natura personale e non impegnativa per la P.A..

Lavori in quota: PONTEGGI

Opere provvisionali

Ponteggi fissi (tubi e giunti-telai-montanti e traversi):


-Riferimenti normativi
-Fabbricante-Marchio-Utilizzatore
-Provvedimenti ministeriali: Autorizzazione-Estensione-Voltura
-Libretto
-Illustrazione di un Allegato A "tipo: Materiali ed Ancoraggi

Quadro infortunistico in Europa e nel Mondo


Statistiche delle violazioni e degli infortuni in Italia

PiMUS:
-Analisi dettagliata dei 10 punti dellAllegato XXII
-A c.ca 7 anni (08.07.03) dal precetto normativo ed a c.ca 5 anni (19.07.05)
dallobbligo di redazione. Wanted?

Gestione dei Ponteggi:


-Attraverso lAllegato XIX
-Istruzioni pratiche, esaminando comportamenti errati e corretti

D.Lgs. 81/2008 e D.Lgs. 106/2009:


-Titolo IV, Capo II
-Allegati dal n. XVIII al n. XXIII
-Relative NOVIT/CRITICIT

Problematiche specifiche: interpretazioni e chiarimenti ministeriali

LUOGHI DI LAVORO
PERCH APPROFONDIRNE LA CONOSCENZA ?
- 270 milioni/anno di incidenti, di cui
355.000 mortali
- 160 milioni/anno di malattie professionali

2 milioni di
morti/anno
5.500 morti/giorno

Fonte dati: Stima OIL nel mondo - Convegno Internazionale "Salute e sicurezza sul lavoro nelle PMI",
Roma 1-3 ottobre 2003

Infortuni (1) (annui)


sul lavoro e malattie
professionali in Europa
(Quadro generale per l'azione della CEE
nel settore della sicurezza 19942000)

Europa 8.000 morti/anno

Italia 1.000 morti/anno

10 milioni
su
120 milioni
di lavoratori (1)

(1) Fonte dati: Commissione UE - Pubblicazione "Europa Sociale 3/93", Lussemburgo 1994

In Europa gli infortuni -dati 97/98- con cadute da luoghi di lavoro


temporanei in quota costituiscono il 10% di tutti gli infortuni sul lavoro
C.ca il 10% delle predette cadute comporta
linvalidit permanente o la morte del lavoratore

Si pu stimare che in un anno il numero di cadute da luoghi di lavoro temporanei in quota


ammonta in Europa a 500.000, di cui circa 50.000 (10%) provocano infortuni gravi e quasi
1.000 (2%) hanno conseguenze mortali

In particolare le cadute da PONTEGGI e SCALE rappresentano circa


la met di tutti gli infortuni gravi e un buon terzo di quelli mortali
Studi effettuati dalla Commissione dellUE hanno evidenziato che,
se in tutti gli Stati membri venissero applicate le migliori prassi,
il numero di infortuni potrebbe essere sensibilmente ridotto

Una riduzione del numero di infortuni nellordine del 20% significherebbe che
potrebbero essere evitate 100.000 cadute da luoghi di lavoro temporanei in quota (di
cui circa 10.000 comportanti invalidit permanenti e oltre 200 con esito mortale)

In termini finanziari, considerato che i costi diretti ed indiretti per ciascuna invalidit
permanente possono essere valutati pari a un milione di euro, si potrebbero realizzare
economie di circa 10.000 milioni di euro (cio pari a 20.000 miliardi di lire!!!)

Cantieri edili
nellUnione Europea 2006
7% totale salariati
15% infortuni sul
lavoro
30% incidenti
mortali

3-4% cause
strutturali
40% (45%) errato
uso, montaggio e
smontaggio
40% (35%) basso
livello formazione
lavoratori
16-17% altre cause

Fonte dati: ISPESL Seminario Ambiente Lavoro Convention Modena, 9 ottobre 2008

13%

68%

15%

64%

Le cause di morte nei

cantieri sono le
stesse di 50 anni fa ! ! ! ...

In occasione di un convegno tenutosi a Rimini il 30 maggio 2008,


organizzato dallOrdine degli Ingegneri di Rimini, uno dei relatori ha molto
correttamente e lapidariamente asserito (peraltro suffragato da dati INAIL):

Non abbiamo bisogno

di nuove norme,
bisogna applicare
quelle che abbiamo ! ! ! ...

Mentre gli ultimi tre ministri, Maroni-Damiano-Sacconi del Welfare,


hanno sostanzialmente dichiarato:

Le leggi e i regolamenti

non bastano,
ma sono strumenti
indispensabili ! ! ! ...

Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, ha


sostanzialmente dichiarato:

Non so se il nostro Paese


abbia bisogno di altre
leggi, decreti, ,
circolari interpretative
C bisogno di:
Conoscenze, Saperi
e Controlli

Sost. Procuratore di S. Maria Capua Vetere (CE): Donato Ceglie


Seminario tecnico del MLSPS Ischia, 23-24-25 settembre 2009

Le unit locali sottoposte a


vigilanza a livello nazionale negli anni
2007-2008 dai servizi di
prevenzione delle AA.SS.LL.
si attestano al
5 % c.ca del totale

Fonte dati: Coordinamento tecnico delle regioni


Seminario tecnico del MLSPS - Milano Marittima, 14-15-16 settembre 2009

Le buone prassi
Gli organismi paritetici
La qualificazione delle imprese
I modelli di organizzazione e
gestione aziendale
Istituti come lInterpello e la CCP

Ing. M. Candreva

E allora ?
Ben vengano le indicazioni del D.Lgs.
81/2008 e smi:

D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.


Passiamo allesame del Capo II del
Titolo IV, partendo dalle
OPERE PROVVISIONALI
e quindi dai
PONTEGGI

Titolo IV - Capo II
Sezione II - Disposizioni di carattere generale

Art. 112 Idoneit delle opere provvisionali


(D.Lgs. 81/08 e s.m.i.)
1. Le opere provvisionali devono essere
allestite con buon materiale ed a regola d'arte,
proporzionate ed idonee allo scopo; esse
devono essere conservate in efficienza per la
intera durata del lavoro.
2. Prima di reimpiegare elementi di ponteggio di
qualsiasi tipo si deve provvedere alla loro
verifica per eliminare quelli non ritenuti pi
idonei ai sensi dellallegato XIX (ex circ. min.
46/2000).

Non esiste
una
direttiva europea di prodotto
sulle
OPERE PROVVISIONALI

Opere Provvisionali
Situazione autorizzativa in Europa
Germania: autorizzazione ponteggi e
puntelli
Francia: autorizzazione volontaria
ponteggi - Marchio NF
Svezia: autorizzazione sistemi di ponteggi
Altri paesi: conformit a norme tecniche

Normative tecniche
di settore
CEN TC 53

UNI EN 1281112811-1 Attrezzature provvisionali di lavoro - Parte

1: PonteggiPonteggi-requisiti,
requisiti, prestazionali e progettazione generale
UNI EN 1281112811-2 Attrezzature provvisionali di lavoro - Parte
2: informazioni sui materiali
UNI EN 1281112811-3 Attrezzature provvisionali di lavoro - Parte
3: prove di carico
UNI EN 1281012810-1 Ponteggi di facciata realizzati con
componenti prefabbricati - Parte 1: specifiche di prodotto.
UNI EN 1281012810-2 Ponteggi di facciata realizzati con
componenti prefabbricati - Parte 2: metodi particolari di
progettazione strutturale
UNI EN 7474-1 Giunti, spinotti e basette per llutilizzo in
strutture di sostegno di opere permanenti e ponteggi - Parte
1: giunti per tubi requisiti e procedimenti di prova
UNI EN 7474-3 Giunti, spinotti e basette per llutilizzo in
strutture di sostegno di opere permanenti e ponteggi - Parte
3: Basette piane e spinotti requisiti e procedure di prova

UNI EN 1004 Torri mobili di accesso e di


lavoro
UNI EN 12813 Attrezzature provvisionali di
lavoro: Torri di carico realizzate in elementi
prefabbricati Metodi particolari di
progettazione strutturale
UNI EN 12812 Strutture di sostegno di
opere permanenti: Requisiti prestazionali e
progetto generale
UNI EN 1263-1 Reti di sicurezza: Parte 1
Requisiti di sicurezza e metodi di prova

10

UNI EN 12631263-2 Reti di sicurezza: Parte 1 Requisiti di


sicurezza e limiti di posizionamento
UNI EN 1065 Puntellli telescopici regolabili in acciaio
UNI EN 1333113331-1 Sistemi di puntellazione per scavi Parte 1 Specifiche di prodotto
UNI EN 1333113331-2 Sistemi di puntellazione per scavi Parte 2 Verifica mediante calcoli o prove
UNI EN 1465314653-1 Sistemi di puntellazione per pareti
verticali con movimentazione idraulica manuale Parte 1: Specifiche di prodotto
UNI EN 1465314653-2 Sistemi di puntellazione per pareti
verticali con movimentazione idraulica manuale Parte 2: Verifica mediante calcoli o prove
UNI EN 13374 Parapetti provvisori
UNI EN 13377 Travi prefabbricate per casseforme

In particolare per i tubi e giunti le norme UNI


EN74-1 e UNI EN74-3 hanno sostituito la
UNI EN74:1990 e per i ponteggi le norme
UNI EN 128811-1, UNI EN 12811-2, UNI
EN 12811-3, la UNI EN 12810-1, la UNI
EN12810-2 nel loro complesso hanno
sostituito la UNI HD 1000:1988
Sono attualmente in elaborazione la nuova
norma sui puntelli telescopici in alluminio, e
quella sui sistemi parasassi per ponteggi,
entrambe non ancora terminate.

11

Norme tecniche nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.


Art. 131 - Autorizzazione alla costruzione ed all'impiego
1. La costruzione e l'impiego dei ponteggi realizzati con elementi
portanti prefabbricati, metallici o non, sono disciplinati dalle
norme della presente sezione.
2. Per ciascun tipo di ponteggio, il fabbricante chiede al Ministero
del lavoro e della previdenza sociale l'autorizzazione alla
costruzione ed all'impiego, corredando la domanda di una
relazione nella quale devono essere specificati gli elementi di
cui all'articolo seguente.
3. Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, in aggiunta
all'autorizzazione di cui al comma 2 attesta, a richiesta e a
seguito di esame della documentazione tecnica, la rispondenza
del ponteggio gi autorizzato anche alle norme UNI EN 12810
e UNI EN 12811 o per i giunti alla norma UNI EN 74.

OPERE PROVVISIONALI
Sono quelle strutture che, pur non entrando a far parte definitiva
dellopera di cui sono a servizio, risultano necessarie per la costruzione,
la manutenzione e la demolizione (Il c.d. TUS nellallegato XV, p. 1.1.1, lett.
c) definisce: apprestamenti: le opere provvisionali necessarie ai fini della
tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in cantiere)
Possono essere destinate a sostenere:
A: lavoratori, materiali ed attrezzature occorrenti alla costruzione
B: opere in corso di esecuzione (travi, pilastri, muri, archi, volte,
gallerie, centinature, )
Sono, in genere, strutture:





Temporanee
Modulari/ripetitive (secondo schemi predefiniti)
Smontabili
Reimpiegabili

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PASSERELLE

13

Scalandrone
Fincantieri
Genova 2008

Art. 130 (passerelle)


Larg. 60 cm
(passaggio persone)
o
Larg. 120 cm
(pass. pers. e mat.)
Pend. 50%
Listelli trasversali a
passo duomo: 60 cm

Art. 126 PARAPETTI


1. Gli impalcati e ponti di servizio, le PASSERELLE, le andatoie,
che siano posti ad unaltezza > di 2 m, devono essere
provvisti su tutti i lati verso il vuoto di robusto parapetto e in
buono stato di conservazione.
Allegato XVIII (al punto 2.1.5. PARAPETTI di cui allart. 126):
- 2.1.5.1.: Hp 100 cm, Hf 20 cm messa di costa e
poggiante sul piano di calpestio
- 2.1.5.2.: Ln 60 cm
- 2.1.5.3.: correnti e fermapiedi devono essere applicati dalla
parte interna dei montanti
Per i PONTEGGI fissi, diversi dal legno, lart.138 prevede alcune
deroghe: Hp 95 cm, Hf 15 cm, montante di sommit
100 cm

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PARAPETTI UNIVERSALI

15

Titolo IV - Capo II
Sezione VII Costruzioni edilizie

 Art. 148 Lavori Speciali


1. Prima di procedere alla esecuzione di lavori
su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo
restando lobbligo di predisporre misure di
protezione collettiva, (*) deve essere
accertato che questi abbiano resistenza
sufficiente per sostenere il peso degli operai
e dei materiali di impiego.
2.

Nel caso in cui sia dubbia tale resistenza, devono essere adottati i necessari apprestamenti
atti a garantire la incolumit delle persone addette, disponendo, a seconda dei casi, tavole
sopra le orditure, soppalchi e facendo uso di idonei DPI anticaduta.

(*) La proposta del gruppo tecnico era fermo restando la priorit per le
misure di protezione collettiva. Una possibile errata corrige dovrebbe
sostituire la parola predisporre con preferire

I SISTEMI DI PROTEZIONE
ANTICADUTA: CARATTERISTICHE
DEL PRODOTTO E NORME DI
RIFERIMENTO
I dispositivi di protezione collettiva dei
bordi contro le cadute dallalto,
denominati comunemente parapetti,
sono costituiti generalmente da una

barriera orizzontale a sviluppo


longitudinale, sorretta da montanti
verticali fissati in vario modo alla
struttura del fabbricato.
La norma UNI EN 13374 riporta le

specifiche di prodotto e i metodi di


prova per i sistemi di protezione
temporanea dei bordi.

16

UNI EN 13374

UNI EN 13374

17

18

Titolo IV - Capo II
Sezione VII Costruzioni edilizie

 Art. 148 Lavori Speciali


1. Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e
simili, fermo restando lobbligo di predisporre misure di protezione collettiva,
(*) deve essere accertato che questi abbiano resistenza sufficiente per
sostenere il peso degli operai e dei materiali di impiego.

2. Nel caso in cui sia dubbia tale resistenza,


devono essere adottati i necessari
apprestamenti atti a garantire la incolumit
delle persone addette, disponendo, a
seconda dei casi, tavole sopra le orditure,
soppalchi e facendo uso di idonei DPI
anticaduta.
(*) La proposta del gruppo tecnico era fermo restando la priorit per le misure di protezione
collettiva. Una possibile errata corrige dovrebbe sostituire la parola predisporre con
preferire

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Leggi regionali e provinciali


(sulluso delle linee vita)

Regione Lombardia (2004)


Regione Toscana
Provvedimento di Trento
Regione Veneto
Regione Liguria (2010)

20

In quali condizioni possono essere impiegati i


ponteggi di cui allart. 131 come protezione
collettiva per i lavoratori che lavorano sui tetti?

Titolo IV - Capo II
Sezione IV - Ponteggi in legname e altre opere provvisionali

Art. 125 Disposizione dei montanti (ex art.


20 dpr 164/1956)
 Al c.4 si dispone che laltezza del montante di
sommit deve essere 1.20 m (art. 138: 1 m
per i ponteggi di cui alla Sez. V) rispetto
allultimo impalcato. VIENE QUINDI ELIMINATO
IL RIFERIMENTO AL PIANO DI GRONDA e
vengono aggiunte le parole: dalla parte interna
dei montanti devono essere applicati correnti e
tavola fermapiede a protezione esclusivamente
dei lavoratori che operano sullultimo impalcato
 Al c. 6 si dispone che il ponteggio deve essere
ancorato ad ogni 2 piani e ad ogni 2 montanti

21

???

Montante di sommit:
impiego non idoneo ed elemento non autorizzato

22

Ing. M. Candreva

Montante di sommit:
impiego non idoneo ed elemento non autorizzato

23

Montante di sommit:
impiego non idoneo ed elemento non autorizzato

24

NO

Nel rispetto della circ. min. n. 29 del 27.08.10,


tenuto conto degli artt.: 111, 115, 122, 125, 133, 138
e 148

possibile limpiego di ponteggi di che trattasi


come protezione collettiva per i lavoratori che
svolgono la loro attivit sulle coperture , a
condizione che per ogni singola realizzazione ed a
seguito di adeguata valutazione dei rischi venga
eseguito uno specifico progetto. Da tale progetto,
eseguito nel rispetto del gi citato articolo 133 e quindi
firmato da ingegnere o architetto abilitato , deve
tra laltro risultare quanto occorre per definire lo
specifico schema di ponteggio nei riguardi dei carichi,
delle sollecitazioni e dellesecuzione, naturalmente
tenendo conto della presenza di lavoratori che
operano, oltre che sul ponteggio, anche in
copertura.

25

PUNTELLI

26

27

MENSOLE

28

CAVALLETTI

D.Lgs. 81/2008
Art. 139 e
Allegato XVIII
Punto 2.2.2.

Art. 139 Ponti su cavalletti


1. I ponti su cavalletti non devono avere altezza superiore a
metri 2 e non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi

29

30

Art. 139

A
L
L
E
G
A
T
O

2.2.2.1.

2.2.2.2.

2.2.2.3.

X
V
I
I
I

2.2.2.4

TRABATTELLI

31

D.Lgs. 81/2008
Art. 140

D.Lgs. 81/2008
Allegato XXIII
1998

32

art. 140, c. 1

+ deroga

art. 140, c. 4
art. 140, c. 5
art. 140
cc. 2 e 3

art. 140, c. 6

CASSEFORMI

33

34

TORRI DI SOSTEGNO

35

36

D.Lgs. 81/08
All. XXIII

D.Lgs. 81/2008
All. XX Sez. A

D.Lgs. 81/2008
All. XX Sez. B

37

PONTEGGI

38

Titolo IV - Capo II
Sezione V Ponteggi fissi

Art. 131 Autorizzazione alla costruzione ed


allimpiego (ex art. 30 dpr 164/1956)
 Si introduce la possibilit di produrre ponteggi anche
in materiali diversi da quelli tradizionali
 Si consente la possibilit di riferirsi anche alle
norme europee di settore per ottenere lAut. Min.
 Possono essere autorizzati ponteggi aventi qualsiasi
interasse di stilata a condizione che le PROVE DI
CARICO A COLLASSO di schemi significativi
garantiscano il necessario grado di sicurezza
 Si dispone il rinnovo dellautorizzazione min. ogni
10 anni
 Si dispone la possibilit di effettuare controlli sulle
caratteristiche tecniche dei ponteggi, presso le
sedi di produzione, da parte dellISPESL

PONTEGGIO FISSO
(artt. 131 e segg. D.Lgs.
D.Lgs. 81/2008)

quella particolare opera provvisionale idonea a realizzare piani che


consentono di svolgere attivit lavorative in quota, essa
temporanea, modulare/ripetitiva (secondo schemi predefiniti),
smontabile e reimpiegabile
(artt. 122 e segg. D.Lgs.
D.Lgs. 81/2008)

LEGNO

A TUBI E GIUNTI
a PORTALE
A TELAI

METALLICO

PREFABBRICATI

ad H
CHIUSO
ad ELEMENTI
COMPONIBILI

A MONTANTI E TRAVERSI PREFABBRICATI

39

PTG

PTP

40

PTP

PTP

41

PTP

PMTP

42

PMTP

PONTEGGI FISSI (PF)


PROVVEDIMENTI RILASCIATI DAL M.L.S.P.S.

AUTORIZZAZIONE

ESTENSIONE

VOLTURA

Provvedimento con il quale il fabbricante


o il legale rappresentante persona fisica
o giuridica la cui qualifica
documentata mediante iscrizione alla
C.C.I.A. e A., viene autorizzato alla
costruzione/impiego del PF
Provvedimento
con
il quale
una
autorizzazione viene arricchita di ulteriori
elementi e/o schemi tipo di ponteggio
Provvedimento
con
il
quale
lautorizzazione, e le eventuali estensioni
ad essa collegate, trasferita dalla ditta
cedente alla ditta cessionaria

43

Per i vari tipi di

PF
il FABBRICANTE
che intende costruirli in Italia o
il LEGALE

RAPPRESENTANTE

del fabbricante estero che in Italia vuole commercializzarli e


chiunque intende impiegarli nel territorio nazionale
l UTILIZZATORE
deve preventivamente munirsi della

AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE
(art.131, c.2 D.Lgs. 81/2008 e smi)
completa di istruzioni e schemi
c.d. LIBRETTO
(art.131, c.6 D.Lgs. 81/2008 e smi)

44

Titolo IV - Capo II
Sezione V Ponteggi fissi

Art. 132 Relazione tecnica (ex art.


31 dpr 164/1956)
Si individuano i contenuti, in 7 capitoli,
della relazione tecnica, parte dei quali
compongono il cd. LIBRETTO

Provv.

Autorizzazione Ministeriale (art. 131, c. 2 D.Lgs. 81/2008)

Cap. IV

Calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego


( art. 132, lett. d) D.Lgs. 81/2008 e smi )

Cap. V

I
B
R
E
T

Istruzioni per le prove di carico del ponteggio


(art. 132, lett. e) D.Lgs. 81/2008 e smi)

Cap.VI

Istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio del


ponteggio (art. 132, lett. f) D.Lgs. 81/2008 e smi)

Cap. VII
(ovvero
All. 1
ovvero
All. A)

Disegni di tutti gli elementi costituenti il ponteggio che


devono portare impressi, a incisione o a rilievo, e comunque in
modo visibile ed indelebile il marchio (art. 135 D.Lgs. 81/2008)
del fabbricante secondo il principio di rintracciabilit e schemi
tipo di ponteggio con lindicazione dei massimi ammessi di
sovraccarico, di altezza dei ponteggi e di larghezza degli
impalcati per i quali non sussiste lobbligo del calcolo per ogni
singola applicazione (art. 132, lett. g) D.Lgs. 81/2008 e smi)

All. 2

Istruzioni di calcolo per i PF di altezza superiore a 20 m


e per le altre opere provvisionali, costituite da elementi
metallici o non, oppure di notevole importanza e
complessit (art. 133 D.Lgs. 81/2008 e smi)

T
O

45

ALLEGATO A (ovvero ALLEGATO 1)


Tabella materiali (caratteristiche meccaniche e
tolleranze dimensionali) degli elementi prefabbricati
dei ponteggi con distinta degli impieghi
Disegni degli elementi prefabbricati dei ponteggi
e relativi particolari
Schemi-tipo di ponteggio fino a 20 m e relativi
particolari
Ancoraggi per ponteggi
Tabella dei limiti di impiego

46

SCHEMA IGQ PER LA CERTIFICAZIONE DEI PONTEGGI METALLICI FISSI - 1/2

Requisiti
oggetto

di
verifica
da
parte
dell'IGQ

O R G A N I Z Z A T I V I:
-Il richiedente in possesso di un Sistema di Gestione per la Qualit secondo UNI EN
ISO 9001:2000.
A F F I D A B I L I T D E I P R O C E S S I:
Materiali e semilavorati
-Certificazione di conformit di origine secondo standard riconosciuti;
-verifiche sistematiche di dimensioni, aspetto e propriet fisico chimiche;
-registrazione sistematica di prove e controlli.
Fabbricazione
-Piani di fabbricazione e controllo;
-processi di saldatura qualificati;
-identificazione dei prodotti ottenuti ai fini della rintracciabilit;
-registrazione sistematica dei parametri di processo e dei controlli eseguiti.
Trattamenti superficiali
-Processi di zincatura e verniciatura secondo standard riconosciuti;
-processi di zincatura e verniciatura qualificati;
-identificazione dei prodotti ottenuti ai fini della rintracciabilit;
-registrazione sistematica dei parametri di processo e dei controlli eseguiti.
Movimentazione, stoccaggio e spedizione
-Modalit e criteri definiti ai fini di assicurare l'integrit dei prodotti.
A F F I D A B I L I T D E I P R O D O T T I:
Rispetto dell'aut.zione ministeriale
-Materiali;
-forma;
-dimensioni.
Accoppiabilit
-Verifica di corrispondenza dei prodotti finiti ai requisiti dimensionali e di forma entro i
limiti delle tolleranze predefinite.
.

Valore
aggiunto
della
certificazi
one di
prodotto,
ovvero
obiettivi
del
marchio di
qualit
SQ
PONTEGGI:

1.CERTEZ
ZA DELLA
CONFORMIT AI
REQUISITI
COGENTI
2.GARANZ
IA DI
AFFIDABILIT'
NELL'UTILIZZATORE

47

SCHEMA IGQ PER LA CERTIFICAZIONE DEI PONTEGGI METALLICI FISSI - 2/2

Requisiti
oggetto
di verifica
da parte
dell'IGQ

Durata
- Verifica di corrispondenza dei prodotti ai test prestabiliti ai fini
della bont dei processi di zincatura e verniciatura eseguiti.
Identificazione
- Identificazione di origine di ogni componente;
- identificazione dei materiali costituenti gli elementi critici del
ponteggio;
- identificazione della data di fabbricazione,
- identificazione della conformit allo schema certificativo SQ
PONTEGGI

S E R V I Z I O:

Manuale d'uso
Criteri e modalit di definizione, realizzazione e verifica degli ancoraggi;
criteri e modalit per una gestione in sicurezza delle attivit di
premontaggio, montaggio, uso, smontaggio, controllo e trasporto.

Valore aggiunto
della certificazione di prodotto,
ovvero obiettivi
del marchio di
qualit
SQ PONTEGGI:

CERTEZZA DELLA CONFORMIT


AI REQUISITI
COGENTI
GARANZIA DI
AFFIDABILITA
NELL'UTILIZZATO
RE

Consegna documentazione
Evidenza documentale della distribuzione controllata ai Clienti, diretti ed
indiretti di: libretto ex art.30 u.c. del D.P.R. n. 164/1956 e manuale d'uso.
Progettazione delle installazioni
Verifica della capacit dell'azienda
installazione in forma controllata.

ad

eseguire

progettazioni

di

Dopo ~ 20 anni:

La Lett. Circ. MLPS


del 25.08.2003, n. 1082
Campagna europea
nel settore delle
costruzioni
2003/2004
ha ribadito la
necessit di
effettuare la
vigilanza sui
requisiti
dimensionali dei PMF

48

49

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Prova di collasso

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59

60

CON I PONTEGGI POSSONO ESSERE


ESEGUITI LAVORI IN QUOTA TRA
I PI VARI E IN DIVERSI
SETTORI, QUALI AD ESEMPIO
QUELLI DI SEGUITO RIPORTATI

Questo un lavoro in
quota con funi

Definizione

2m

Art. 107 D.Lgs. 81/2008 e smi


lavoro in quota: attivit
lavorativa che espone il
lavoratore al rischio di caduta
da una quota posta ad altezza
superiore a 2 m rispetto ad un
piano stabile

61

62

63

PONTEGGI FISSI

1/3

1. Divieto di assumere bevande alcoliche per gli addetti ai


cantieri temporanei o mobili e ai lavori in quota
2. Distanza di sicurezza D dalle parti attive non protette 3 m < D
7 m in funzione della tensione nominale
3. Omissione del sottoponte di sicurezza anche per le torri di
carico
4. Ponteggi metallici o non
5. Attestazione di rispondenza del ponteggio gi autorizzato alle
norme europee

64

PONTEGGI FISSI

2/3

6.

Aggiornamento della normativa, in relazione alla protezione


contro la corrosione degli elementi metallici, verso nuove
tecnologie, eliminando quelle nocive

7.

La circ. 46/2000, relativa alle Verifiche di sicurezza dei


ponteggi metallici fissi, altro non che lALLEGATO XI

8.

Rinnovo dellAutorizzazione Ministeriale ogni 10 anni

9.

Il MLSPS si avvale anche dellISPESL per i controlli delle


caratteristiche tecniche dei ponteggi presso le sedi di
produzione

10. La circ. 25/2006, relativa ai Contenuti minimi del PiMUS,


altro non che lALLEGATO XXII

PONTEGGI FISSI

3/3

11. Parapetto del ponteggio, altezza corrente superiore:


Hp 95 cm ( 100 cm x PL)
12. Parapetto del ponteggio, altezza fermapiede:
Hf 15 cm ( 20 cm x PL)
13. Distanza del ponteggio dallopera servita:
dos 20 cm ( 20 cm x PL x soli lavori di finitura)
14. Altezza montante di sommit del ponteggio rispetto
allultimo impalcato (Si elimina il riferimento al piano
di gronda): Hms 100 cm ( 120 cm x PL)

65

Documentazione ex artt. 131 e segg. del D.Lgs. n. 81/2008 e smi - 1/2


1 Libretto del PF comprensivo di autorizzazione ministeriale

2 Disegno esecutivo del PF, in conformit a quanto previsto dal successivo punto
5, nel caso in cui non previsto il progetto di cui al successivo punto 3, contenente:
identificazione del tipo di PF usato
generalit e firma del responsabile di cantiere
sovraccarichi massimi per metro quadro di impalcato
indicazione degli appoggi e degli ancoraggi

Documentazione ex artt. 131 e segg. del D.Lgs. n. 81/2008 e smi - 2/2


3 Eventuale progetto del PF, se di altezza > a 20 m o se difforme (per:
numero di impalcati superiore
diverso numero e/o distribuzione e/o realizzazione degli ancoraggi
sovraccarico complessivo superiore
superiore superficie esposta al vento teli, graticci, tabelloni, ecc.
montaggio del PF in zone geografiche in relazione alla quota s.l.m. diverse da quelle
previste nell'a.m.
uso promiscuo di elementi di PF non appartenenti ad unica a.m.
ecc.)
dagli schemi-tipo di impiego contemplati dal libretto, e di altra opera provvisionale
(castello di tiro, castelli di carico, ecc.), o se di notevole importanza e
complessit in rapporto alle loro dimensioni ed ai sovraccarichi, firmato da
ingegnere o architetto abilitato all'esercizio della professione, comprendente:
calcolo di resistenza e stabilit (secondo le istruzioni approvate nell'a.m.)
disegno esecutivo (piante/sezioni/prospetti)
4 Collegamento del PMF (secondo le norme CEI applicabili) all'impianto di messa a
terra del cantiere ed eventuale calcolo di probabilit di caduta dei fulmini
(secondo le norme CEI applicabili) da cui risulta l'autoprotezione del PMF o
dichiarazione di conformit dell'eventuale impianto di protezione contro
le scariche atmosferiche (DPR n. 462/2001)
5 PiMUS (ex Allegato XXII del D.Lgs. 81/2008 e smi)

66

Ulteriore utile documentazione relativa ai PF


Relazione circa l'esecuzione di PROVE sugli
ANCORAGGI nel luogo di installazione del PF
Dichiarazione di REGOLARE ESECUZIONE
DI MONTAGGIO del PF

VERIFICHE (check-list) concernenti il PF


ai sensi dell'art. 137 del D.Lgs. 81/2008 e smi

VERIFICHE (check-list: Parte 1 e 2) concernenti


il PF ai sensi dellAllegato XIX del D.Lgs. 81/2008
e smi (ex Circ. MLPS n. 46/2000)

MSTP & NOLO s.r.l. - 00100 Nuoro - Via Roma n. 16 - tel. ______ fax ______ e-mail ______
Relazione circa l'esecuzione di PROVE sugli ANCORAGGI nel luogo di installazione del PMF
Il sottoscritto sig. Rossi, legale rappresentante della societ MSTP & NOLO s.r.l. (incaricata del
montaggio del PF presso il cantiere ubicato a Nuoro in via Milano n. 13) con sede a Nuoro in via
Roma n. 16, con l'ausilio dei suoi dipendenti che monteranno il PF sig. XXX in qualit di
preposto e sigg. YYY e ZZZ, tutti e tre in possesso dell'attestato/esperienza di cui allAllegato XXI
del D.Lgs. 81/2008 (ex Accordo Stato-Regioni del 26 gennaio 2006), alla presenza del calcolatore
del PF arch. Tizio,
ha proceduto alla realizzazione di n. 3 ancoraggi
(disposti nei punti indicati nell'allegato prospetto e considerati rappresentativi del materiale
costituente l'opera servita dal PF) sul luogo in cui sar montato il PF, utilizzando n. 3 tasselli ad
espansione meccanica analoghi a quelli che costituiranno gli ancoraggi del PF all'opera servita.
Si quindi proceduto, con l'ausilio di un tester tipo ... Marca con fondo scala pari a 2000
daN,
all'esecuzione di n. 3 prove di estrazione
dei suddetti ancoraggi allo scopo di determinarne le seguenti forze (Nu) all'opera servita
necessarie allo sfilamento e quindi stimare i valori degli sforzi (Ne=Nu/2.5) in esercizio:
Nu

1200 daN

1050 daN

1150 daN

Ne = Nu / 2.5

480 daN

420 daN

460 daN

Pertanto in esercizio, per ogni ancoraggio, il max sforzo di ancoraggio all'opera servita non
deve superare il valore di:
Ne,max=420 daN
Letto, confermato e sottoscritto.
Nuoro, 09/11/2006
Il legale rappresentante
MSTP & NOLO srl

Il preposto

I lavoratori

Il calcolatore

67

Pi.M.U.S.

Come se fosse un
disegno esecutivo di carpenteria

68

1/4
CONTENUTI MINIMI DEL PIMUS - Allegato XXII, D.Lgs. 81/2008)
1

Dati identificativi del luogo di lavoro (ubicazione del cantiere, descrizione dei
lavori da eseguire, data inizio installazione PF, durata max montaggio PF, data di
presunto smontaggio PF, durata max smontaggio PF, ecc.)

Identificazione del datore di lavoro che proceder alle operazioni di


mont./trasf./smont. del PF

Identificazione della squadra di lavoratori, compreso il preposto, addetti


(muniti
di
attestato
di
formazione)
alle
operazioni
di
di
mont./trasf./smont. del PF

Identificazione del PF

Disegno esecutivo del PF

Progetto del PF, quando previsto

2/4
CONTENUTI MINIMI DEL PIMUS - Allegato XXII, D.Lgs. 81/2008)
7 Indicazioni generali per le operazioni di mont./trasf./smont. del PF ("piano di
applicazione generalizzata"):
7.1. planimetria delle zone destinate allo stoccaggio e al montaggio del PF,
evidenziando, inoltre: delimitazione, viabilit, segnaletica, ecc.
7.2. modalit di verifica e controllo del piano di appoggio del PF (portata della
superficie, omogeneit, ripartizione del carico, elementi di appoggio, ecc.)
7.3. modalit di tracciamento del PF, impostazione della prima campata, controllo
della verticalit, livello/bolla del primo impalcato, distanza tra ponteggio (filo impalcato
di servizio) e opera servita, ecc.
7.4. descrizione dei DPI utilizzati nelle operazioni di mont./trasf./smont. del PF e loro
modalit di uso, con esplicito riferimento all'eventuale sistema di arresto caduta
utilizzato ed ai relativi punti di ancoraggio
7.5. descrizione delle attrezzature adoperate nelle operazioni di mont./trasf./smont.
del PF e loro modalit di installazione ed uso
7.6. misure di sicurezza da adottare in presenza, nelle vicinanze il PF, di linee
elettriche aeree nude in tensione, di cui allarticolo 117 del D.Lgs. 81/2008 e smi
7.7. tipo e modalit di realizzazione degli ancoraggi
7.8. misure di sicurezza da adottare in caso di cambiamento delle condizioni
meteorologiche (neve/vento/ghiaccio/pioggia) pregiudizievoli alla sicurezza del PF e
dei lavoratori
7.9. misure di sicurezza da adottare contro la caduta di materiali e/o oggetti

69

3/4
CONTENUTI MINIMI DEL PIMUS - Allegato XXII, D.Lgs. 81/2008)
Illustrazione delle modalit di mont./trasf./smont. del PF, riportando
le necessarie sequenze passo dopo passo (con particolare riguardo nei
confronti delle singole realizzazioni: passi carrai, disassamenti, piazzole di
carico, parasassi, partenze strette/larghe/sospese, ecc.), nonch
descrizione delle regole puntuali/specifiche da applicare durante le suddette
operazioni di mont./trasf./smont. del PMF (istruzioni e progetti
particolareggiati), con lausilio di elaborati esplicativi contenenti le corrette
istruzioni, privilegiando gli elaborati grafici costituiti da schemi/disegni/foto:

sistemi di sicurezza intrinseci al PF stesso


sistemi di protezione anticaduta (linee vita e DM n. 466/92) presenti
sul mercato

DPI (imbracature, cordino

semplice o doppio, dissipatore di energia,

connettori, ecc.)

4/4
CONTENUTI MINIMI DEL PIMUS - Allegato XXII, D.Lgs. 81/2008)
Descrizione delle regole da applicare durante luso del PF:
regole generali per un corretto uso (non correre sugli impalcati, evitare
assembramenti di pi lavoratori e/o depositi di materiali/attrezzature sugli impalcati
di peso superiore alla relativa classe di carico del PF, non salire o scendere lungo i
montanti, ecc.)
regole generali per una corretta manutenzione (individuazione del lavoratore
all'uopo preposto, elenco dei controlli periodici e straordinari, ecc.)

10 Indicazioni (schede) delle verifiche da effettuare sul PF prima del montaggio e


durante luso (vedasi ad es. lAllegato XIX ex circ. del MLPS n. 46/2000 ,
nonch il DPR n. 359/1999 e la circ. MLPS n. 44/2000)
Ad avviso di chi vi parla, considerato che lAllegato XXII elenca i contenuti
minimi del PiMUS, utile integrare tale elenco con il seguente punto 11:
11 Descrizione delle misure per la gestione delle emergenze (recupero del
lavoratore rimasto sospeso, modalit di chiamata dei soccorsi, numeri di telefono
utili, evacuazione, ecc.) che si potrebbero verificare durante le operazioni di
mont./uso/manut./trasf./smont. del PF

70

In relazione al punto 3
dellALLEGATO XXII

PATENTINO

Art. 136, commi 6 e 7, D.Lgs. 81/08 e smi

prevista una formazione adeguata e mirata a


carattere teorico-pratico per gli addetti alle
operazioni di mont./trasf./smont. dei ponteggi in
conformit a quanto previsto dallALLEGATO XXI

CORSO DI 28 ORE

71

Bisogna riconoscere
al legislatore
europeo il merito di
aver fortemente
voluto la direttiva
2001/45/CE del
27/06/2001,
recepita
nellordinamento
giuridico italiano con
il D.Lgs. 235/2003,
che ha modificato il
D.Lgs. 626/1994, e
che da ultimo
confluito nel D.Lgs.
81/2008 e smi

72

In relazione al punto 4
dellALLEGATO XXII

IDENTIFICAZIONE
DEL PF

Titolo IV - Capo II
Sezione II - Disposizioni di carattere generale

Art. 111 Obblighi del datore di lavoro


nelluso di attrezzature per lavori in
quota (ex art. 36-bis d.lgs. 626/1994)
SCELTA DELLE ATTREZZATURE di
lavoro pi idonee, DANDO PRIORIT
ALLE MISURE DI PROTEZIONE
COLLETTIVA RISPETTO A QUELLE
INDIVIDUALI (cfr. con art. 15, c. 1, lett. i)

73

74

Titolo IV - Capo II
Sezione II - Disposizioni di carattere generale

Art. 111 Obblighi del datore di


lavoro nelluso di attrezzature per
lavori in quota (ex art. 36-bis d.lgs.
626/1994)
IL SISTEMA DI ACCESSO DEVE
CONSENTIRE LEVACUAZIONE in
caso di pericolo imminente

75

76

In relazione al punto 5
dellALLEGATO XXII

DISEGNO ESECUTIVO

77

Art. 133 Progetto: DISEGNO ESECUTIVO


Disegno esecutivo del PF, contenente:
generalit e firma del progettista, salvo i casi di cui
al c. 1, lett. g), art. 132, cio quando non sussiste
lobbligo del calcolo. In tale caso non si richiedono
generalit e firma del progettista, bens sono sufficienti
quelle della persona competente di cui al c. 1, art.
136
sovraccarichi massimi per metro quadro di
impalcato
indicazione degli appoggi e degli ancoraggi

78

DISEGNO ESECUTIVO

SCHEMI DI MONTAGGIO NEI LIBRETTI AUT. MIN.

79

SCHEMI DI MONTAGGIO NEI LIBRETTI AUT. MIN.

In relazione al punto 6
dellALLEGATO XXII

PROGETTO

80

Titolo IV - Capo II
Sezione V Ponteggi fissi

Art. 133 Progetto (ex art. 32 dpr 164/1956)


 Si individuano i casi in cui occorre effettuare il progetto
(calcoli e disegni esecutivi), di ponteggi ed altre opere
provvisionali, tenuto in cantiere a disposizione
dellOrgano di Vigilanza insieme al libretto

Art. 134 Documentazione (~ ex art. 33 dpr


164/1956)
 Si introduce lAllegato XXII (ex circ. min. 25/2006 sul
PiMUS), disponendo che il PiMUS deve essere tenuto in
cantiere a disposizione dellOrgano di Vigilanza

Art. 135 Marchio del fabbricante (~ ex art. 34 dpr


164/1956)
 Si dispone che gli elementi di ponteggio abbiano il
marchio del produttore

Art. 133 Progetto: CALCOLO


Eventuale progetto del PF, se di altezza > a 20 m o se difforme (per:
numero di impalcati superiore
diverso numero e/o distribuzione e/o realizzazione degli ancoraggi
sovraccarico complessivo superiore
superiore superficie esposta al vento teli, graticci, tabelloni, ecc.
montaggio del PF in zone geografiche in relazione alla quota s.l.m.
diverse da quelle previste nell'a.m.
uso promiscuo di elementi di PF non appartenenti ad unica a.m.
ecc.)
dagli schemi-tipo di impiego contemplati dal libretto, e di altra opera
provvisionale (castello di tiro, castelli di carico, ecc.), o se di notevole
importanza e complessit in rapporto alle loro dimensioni ed ai
sovraccarichi, firmato da ingegnere o architetto abilitato all'esercizio
della professione, comprendente:
calcolo di resistenza e stabilit (secondo le istruzioni approvate
nell'aut.min.)
disegno esecutivo (piante/sezioni/prospetti)

81

VERIFICHE DEGLI SCHEMI DINSIEME CHE SI


AVVALGONO DELLA PROVA A COLLASSO

SCHEMA NORMALE
SCHEMA CON MENSOLA INTERNA
SCHEMA CON DISASSAMENTO
SCHEMA CON PARTENZA STRETTA
SCHEMA CON PARTENZA LARGA
SCHEMA CON PIAZZOLA DI CARICO
SCHEMA CON PASSO CARRAIO

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