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Capitolo 2

2.6 Energia e potenza del campo elettromagnetico.


Teorema di Poynting
La creazione di un campo elettromagnetico comporta limpiego di una quantit`a di
energia che, in virt`u del principio di conservazione, si ritrova immagazzinata nei
campi elettrico e magnetico.
Lenergia elettrica istantanea immagazzinata in un volume V e` data
1
We (t) =
2

E(t) D(t)dV =
2

E 2 (t)dV

(2.61)

Lenergia magnetica istantanea immagazzinata in un volume V e` data


Wm (t) =

1
2

H(t) B(t)dV =

H2 (t)dV

(2.62)

In regime armonico si fa riferimento alle corrispondenti medie nel periodo T:


1

We =
E D dV =
E E dV
4 V
4 V
Z
Z
1

Wm =
H B dV =
H H dV
4 V
4 V
Z

(2.63)
(2.64)

Nel caso di materiali conduttori, il campo elettrico produce, secondo la legge di


Ohm (2.16), una corrente di conduzione; lenergia elettrica si dissipa per effetto
Joule trasformandosi in calore. La potenza dissipata per effetto Joule in un volume
V e` data
Z
Z
E(t) J (t)dV =
E 2 (t)dV
(2.65)
Pd (t) =
V

In regime armonico, la potenza media dissipata in un periodo T vale:


1
Pd =
2

E J dV =
2

E E dV

(2.66)

Dalle equazioni di Maxwell (2.35)-(2.38) tenendo conto dello sviluppo della divergenza di un prodotto di vettori (A.25) si ricava lidentit`a seguente:
(E H ) = j (E D H B) E J

(2.67)

Integrando tale equazione a un volume V contornato dalla superficie S e applicando al primo membro il teorema della divergenza (A.60) si ottiene lespressione
del teorema di Poynting:
1
P dS =
2
S
I

1
E J dV + j
2

(H B E D ) dV

(2.68)

Il primo membro della (2.68) rappresenta il flusso del vettore di Poynting complesso

Le basi della propagazione elettromagnetica

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P = 12 E H
entrante nel volume V.
La parte reale di tale flusso
1
Re P dS =
2
S
I

1
E J dV =
2

E E dV = Pd

(2.69)

pu`o essere interpretata come la potenza reale che transita attraverso la superficie S
entrando nel volume V: essa e` pari alla potenza dissipata entro V per effetto Joule.
La parte immaginaria della (2.68)
2
Im P dS =
4
S
I

(H H E E ) dV = 2 (Wm We )

(2.70)

rappresenta il flusso di potenza reattiva che entra nel volume V e risulta uguale
alla differenza, moltiplicata per 2, tra lenergia magnetica e lenergia elettrica
medie immagazzinate in V in un periodo.
Un risultato analogo si ottiene, nellambito della teoria dei circuiti a costanti concentrate, considerando la potenza complessa entrante in un bipolo. (v.
Paragrafo 5.2)

2.7 Teoremi fondamentali


In questo paragrafo riportiamo alcuni teoremi fondamentali dellelettromagnetismo senza darne le dimostrazioni, che possono trovarsi nei numerosi libri di testo
citati in bibliografia (es. [1], [2], [3]).
Teorema di unicit`a
Nella risoluzione dei problemi elettromagnetici e` essenziale conoscere sotto quali
condizioni esiste ed e` unica la soluzione delle equazioni di Maxwell.
Il teorema di unicit`a, che qui considereremo nella situazione di regime armonico, stabilisce che in un volume V e` unica la soluzione delle equazioni di
Maxwell una volta che si assegni:
a. le sorgenti elettriche J (ed eventualmente le sorgenti magnetiche M);
b. la componente tangenziale del campo elettrico n
E oppure del campo magnetico n
H sulla superficie S di V.
Teorema di reciprocit`a di Lorentz
Si tratta di un importante teorema che e` alla base di numerose propriet`a fondamentali dei circuiti a microonde come di quelli a costanti concentrate.
Consideriamo un volume di spazio V, riempito di un mezzo lineare e isotropo
con costanti , , entro il quale si possano stabilire due distribuzioni di correnti
J1 e J2 che producono rispettivamente le distribuzioni di campo elettromagnetico,

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Capitolo 2

E1 , H1 e E2 , H2 . Utilizzando le equazioni di Maxwell (2.35) e (2.36) insieme


con le relazioni costitutive (2.11)-(2.12) otteniamo lidentit`a
(E1 H2 E2 H1 ) = . . . = J2 E1 + J1 E2

(2.71)

Integrando primo e secondo membro al volume V e applicando il teorema della


divergenza;
I

(E1 H2 E2 H1 )dS =

(J2 E1 + J1 E2 )dV

(2.72)

essendo S la superficie che contorna il volume V.


Il primo membro della (2.72) svanisce (per la dimostrazione rinviamo a [1])
allorche tutte le sorgenti del campo sono allinterno del volume V. Ci`o si verifica,
in particolare, se V coincide con lintero spazio e non vi sono sorgenti allinfinito;
oppure se V e` isolato rispetto allesterno da una superficie di conduttore perfetto
oppure da una superficie avente unimpedenza superficiale Zs , cio`e tale che
Et = Zs n
H

(2.73)

essendo n
la normale uscente da S. La (2.73) corrisponde, ad esempio, alla condizione al contorno, detta di Leontovic, sulla superficie di un metallo, laddove
r

(2.74)

J2 E1 dV

(2.75)

Zs = c = (1 + j)
In tutti i casi citati, la (2.72) diviene:
Z

J1 E2 dV =

La (2.75) e` lespressione del teorema di reciprocit`a. Nel caso di sorgenti puntiformi, per le quali poniamo
ti i = 1, 2
Ji = Ji (r ri )
ove e` la funzione impulsiva delta di Dirac e
ti e` il versore della direzione della
corrente Ji , la (2.75) si riduce a
E1 (r2 ) t2 J2 = E2 (r1 ) t1 J1

(2.76)

Tale risultato implica che la componente del campo elettrico, generato dalla corrente J1 nel punto r2 , nella direzione di J2 e` uguale al campo elettrico generato
da J2 in r1 nella direzione di J1 . Come vedremo nel Capitolo 4, tale teorema e`
alla base delle propriet`a di simmetria delle matrici impedenza, ammettenza ecc.,
che caratterizzano i circuiti elettrici.
Notiamo che la validit`a del teorema e` subordinata al fatto che valgano le
(2.11)-(2.12). Esso non si applica dunque al caso di mezzi non lineari o anisotropi.

Le basi della propagazione elettromagnetica

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Figura 2.4 Illustrazione del teorema di equivalenza

Teorema di equivalenza
Il teorema di equivalenza e` una conseguenza del teorema di unicit`a. Esso permette di sostituire a una distribuzione di sorgenti unaltra ad essa equivalente, che
produce, cio`e, lo stesso campo elettromagnetico in un dato volume V.
Si consideri (Figura 2.4) un sistema di sorgenti note J1 esterne a un volume
V. Sia E1 , H1 , il campo EM generato da tale sistema di correnti; in particolare,
sulla superficie di V avremo un campo elettrico e un campo magnetico tangenziali
pari a n
E1 e n
H1 . Anche se modifichiamo le sorgenti J1 , in base al teorema
di unicit`a il campo in V non cambia se rimane inalterata la componente tangenziale di E oppure di H sulla sua superficie S. In particolare, possiamo porre sulla
superficie di V un conduttore perfetto imprimendo su tale superficie una corrente
magnetica superficiale pari a Ms =
n E1 . In tal modo, rimarr`a inalterata la
componente tangenziale del campo elettrico su S. Dualmente, possiamo porre sulla superficie S un conduttore magnetico sul quale facciamo scorrere una corrente
H1 .
elettrica superficiale pari a Js = n

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