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Reperimento accesso venoso periferico con guida ecografica

Breve introduzione
Questa breve guida fotografica si propone lo scopo di unirsi a tutti quegli sforzi che altri
infermieri stanno facendo per rendere luso dellecografo sempre pi familiare nello
svolgimento dellassistenza infermieristica quale strumento per ridurre complicanze,
migliorare le performance ed evitare manovre inutili.
Nel dettaglio luso dellecografia nel reperimento di accessi venosi periferici trova un ottimo
alleato soprattutto per quei pazienti che, a causa di terapie endovenose protratte o con
farmaci ad elevata osmolarit, si trovano spesso con un depauperamento del patrimonio
vascolare (braccio senza vene).
Lutilizzo dellecografo consente, dopo adeguata formazione e training, una riduzione
significativa degli insuccessi e utilizzando accessi venosi pi profondi di mettere a riposo
le vene ipersfruttate.
La vena che ha le migliori caratteristiche per essere incannulata agevolmente riducendo al
minimo le complicanze certamente la vena basilica.
La vena basilica decorre sufficientemente in superficie da
essere facilmente identificata sul versante mediale
dellarto superiore.
Tra le altre caratteristiche che ne fanno un ottima sede di
iniezione vi il calibro che consente anche luso di
agocanule con grandi sezioni, essendo inoltre distante da
strutture nobili dellorganismo riduce i rischi di lesioni
accidentali derivanti da errori durante la puntura ed il
posizionamento del catetere venoso.
Il posizionamento sopra la piega del gomito evita i disagi
derivanti dal movimento dellarto durante le infusioni.
Infine, in un ottica rivolta verso il futuro del nursing, offre
un ottimo accesso per leventuale posizionamento di
PICC (Peripherally Inserted Central Catheters), cateteri
venosi centrali inseriti partendo da un accesso periferico.
Preparazione e impostazione ecografo
Prima di iniziare ad utilizzare lecografo sar necessario
un minimo training per conoscere le funzioni base di
questo strumento, fortunatamente luso
nellidentificazione di un accesso venoso richiede la
conoscenza di pochi concetti di ecografia e un minimo di
conoscenza dellapparecchio, che per ovvi motivi
vengono non verranno trattati in questa sede.
Come ogni esame sar necessario: identificare il
paziente, acquisirne il consenso e registrare
sullapparecchio lanagrafica del paziente.
Lecografo permette inoltre di ottimizzare alcuni parametri
in funzione del distretto che andiamo ad osservare, in

Vena Basilica

questo caso lecografo utilizzato mette a disposizione un applicazione dedicata nominata


vascolare con un preset specifico per i vasi venosi, va infine scelta la sonda idonea,
che nel nostro caso ricade sulla sonda lineare.

Ecografo

Impostazione Ecografo

Sonda lineare

Da notare nellimmagine della sonda lineare, la luce verde indica il repere che ritroviamo a
monitor e ci guida a capire l'orientamento dell'immagine, sul monitor il segno rosso a lato
dellimmagine ecografica corrisponde alla spia luminosa della sonda.
Faremo pertanto attenzione a tenere il
repere su monitor alla sinistra
dellimmagine e a poizionare il repere
luminoso della sonda vicino al punto di
iniezione.

Dettaglio monitor
Preparazione del materiale
Soprattutto nelleventualit in cui la procedura sia
eseguita ad operatore singolo senza aiuto di un secondo
collega bene avere tutto a portata di mano e pronto
Materiale
alluso per prevenire lo spostamento accidentale della
sonda ecografica.
Il materiale necessario sostanzialmente identico al materiale necessario per il normale
incannulamento di un accesso venoso periferico con tecnica classica:
guanti,
laccio emostatico,

disinfettante cutaneo,
cotone idrofilo,
agocannula ,
cerotto per fissaggio.

In aggiunta a questi sar necessario avere:


del comune gel ecografico,
del gel sterile (vaselina sterile),
eventuale copertura sterile per le sonda,
garze.
La tecnica
Possiamo iniziare! E molto importante lavorare comodi,
gel sterile
fate sdraiare il paziente e se possibile sedetevi a lato del
letto.
Si comincia con una rapida ispezione senza laccio emostatico, in questa fase possiamo
utilizzare anche del comune gel ecografico, che provvederemo poi a rimuovere prima di
bucare la cute, non essendo sterile.

Durante lispezione, si osserva la vena lungo l'asse corto, l'immagine pertanto un


"rotondo" nero, che a differenza dell'arteria collabisce alla pressione della sonda, facendo
un effetto occhiolino che ne facilita lidentificazione.

Disinfettiamo e rimuoviamo il gel dalla sonda, e dalla sede di iniezione.


Posizioniamo il laccio emostatico, da adesso useremo solo gel sterile per consentire la
visione eco alla sonda lineare ( eventualmente anche coprire la sonda con appositi
coprisonda sterili).
Il reperimento inizia
sullasse corto della vena
basilica, tenendo il repere
luminoso della sonda volta
a sinistra, come il repere sul
monitor.
Ci si prepara a passare
all'asse lungo, portando
l'immagine della vena al
centro della sonda si inizia a
ruotare cercando di
mantenere l'immagine della
vena al centro della sonda,
un piccolo trucco quello di
aiutarsi con laltra mano,
che in questa fase aiuta a
stabilizzare la rotazione ed evita una volta raggiunto lasse lungo spostamenti dovuti al
cambio di mano. La rotazione andr effettuata con lattenzione di portare il repere

luminoso distalmente cos che limmagine dellagocannula apparir entrare a monitor dal
vertice in alto a sinistra.
Arrivati sull'asse lungo vedremo infatti un immagine simile non pi a un "rotondo" ma ad
un tubo che attraversa il monitor.
Dovendo la mano dominante occuparsi della gestione dell'agocannula, la sonda andra
tenuta ferma con una sola mano.
La punta dell'agocannula deve essere prossima al centro della sonda lineare e il corpo
dellagocannula deve avere la medesima inclinazione della sonda ecografica, langolo con
cui pungere la cute invece suggerito dallimmagine ecografica che ci dice la profondit
del vaso che stiamo per incannulare.

Seguendo il movimento dell'ago sul monitor, lo si fa penetrare fino a bucare la parete della
vena.
Vedremo da prima limmagine dellago penetrare dal vertice in alto a sinistra che si
trasmette ai tessuti circostanti, fino a quando, arrivati vicini alla vena ne vedremo la parete
superiore schiacciata fino al punto di essere bucata, la parete della vena torner in

posizione e nella spia dellagocannula apparir una


goccia di sangue, segno del raggiungimento del nostro
scopo.
Rimuoviamo l'ago/mandrino dell'agocannula...apriamo il
laccio...

Rigamonti Fiodor

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