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Letteratura italiana moderna e contemporanea, M.

Marchi
Svevo e Tozzi
Codice: B014698
Programma: autobiografia e romanzo, Svevo e Tozzi, autori originali, accoppiati dal connubio tra
autobiografia e romanzo. l'opera narrativa letta alla luce del rapporto modernamente instaurabile tre
esigenza di espressione autobiografica e scrittura. Scrivono romanzi a sfondo autobiografico, non
autobiografie. Tra i temi che li accomuna c' l'inettitudine che si rivela anche in campo amoree (Inetto Inatto).
Tra gli autori che scrivono e i loro personaggi utobiografici c' una divaricazione, inetti i personaggi,
nella vita Svevo ha avuto relativa fortuna. Rapporto tra autobiografia e scrittura sar chiarito
attraverso il contrasto con l'autobiografia classica (Alfieri). Tra senilit e la coszienza di zeno Svevo fa
una pausa e in quel periodo scrive Tozzi, come se il silenzio sveviano fosse riempito dal toscano Tozzi.
Svevo: Senilit, La Coscienza di Zeno
Tozzi (a cura di Marchi): il Podere, Con gli occhi chiusi
Critica: Vita scritta di I. Svevo, Vita scritta di F.Tozzi (montaggio di estratti di opere dei due autori), F.
Tozzi, studi , Marchi

Luned 09/03/15
L'autobiografia e il romanzo, Federico Tozzi
Svevo affermava di aver scritto un unico romaanzo, peraltro molto male, tutti i suoi romanzi
presentano trame autobiografie. Come Svevo si cela e si rivela nei personaggi dei suoi romanzi, cos fa
anche Tozzi. Curiosamente prende il testimone cronologico nell'assenza di produzione di Svevo. Nel '98
Senilit, nei primi del '900 ha il periodo di silenzio editoriale, rinuncia alle pubblicazioni dei lavori,
continua a scrivere tuttvia racconti, diario, teatro che poi fu anche rappresentato, pratica una
letteratura casalinga e autoterapeuta. Svevo rinuncia alla letteratura di tipo pubblico. Consideranzo
questo un vizio, Svevo non tace; poi riprende un progetto ambizioso di un romanzo: la Coscienza di
Zeno, pubblicato nel '23. Uno scrittore cos' vicino come Tozzi, nato nel 1893 (22 anni dopo Svevo)
scrive durante il silenzio di Svevo (pubblica i suoi romanzi nel secondo decennio del '900).
Quello che abbiamo detto di Svevo vale anche per Tozzi: attraverso i romanzi e le novelle di Tozzi
compaiono tratti autobiogafici, rifiuta l'autobiografia ma non il romanzo autobiografico. Tozzi rifiuta le
tabule rase dell'avanguardia, ama la tradizione anche quella pi antica, ama anche una lingua di tipo
medievalistico. Opera all'insegna della sincerita. Tozzi ha di fronte a s un autore che lo affascina:
Gabriele D'Annunzio, ignorato da Svevo, In d'Annunzio presente una mancanza di sincerit che in T.
sar sempre presente. D'Annunzio stato un poeta che non si pu disconoscere: la sperimentazione di
d'Annunzio fondamentale per tutto il '900 (ossi di seppia deriva da D'Annunzio). Tozzi vicino a
Montale, non crede nell'avanguardia di rottura e sente che d'Annunzio deve essere superato perch
non basta pi, un poeta artificioso e non sincero. Anche d'A. molto stimolante per quanto riguarda
la scrittura dell'IO (soprattutto l'ultimo d'Annunzio). L'iO dannunziane ha bisogno di sperimentazioni
nuove e moderne, non basta pi la tradizione. D'Annunzio riceve a casa a Vittoriano Mussolino e ritiene
necessario farsi attendere. Nell'attesa gli mette di fronte uno specchio e con una scritta in versi "se
pensi di essere cos forte nella tua immagine sappi che io lo sono pi di te".

Gli scrittori per essere veri e sinceri sono costretti a rivolgersi al romanzo di tipo autobiografico. Come
riconoscerlo da una autobiografia tipo quella di Alfieri? Philipp Le Gne: Il Patto Autobiografico, una
delle chiavi di volta per capire se ci troviamo di fronte ad una vera autobiografia. Un accordo che lo
scrittore autobiografico instaura col lettore, l'autore assicura che ci che scrive sono cose vere.
Garanzia di veridicit; impegno veridico che porta alla creazione delle appendici documentarie
(allegati) che certificno la veridicit di ci che viene deto. Megne arriva ad una definizione di
autobiografia: l'autobiografia un racconto retrospettivo in prosa che una persona reale fa della
propria esistenza quando mette l'accento sulla sua vita individuale, in particolare sulla storia della sua
personalit [il tutto deve esseere incentrato sulla vita individuale, la storia della vita interiore]. Questa
definizione porta cos s varie categorie: 1) la forma del linguaggio (racconto in prosa) 2) soggetto (vita
individuale) 3) situazione dell'autore (persona reale protagonista della storia), 4a) la posizione del
narratore deve corrispondere all'autore e al protagonista, 4b) la visione deve essere retrospettiva e
non puntuale (altrimenti sarebbe un diario).
Sono generi affini all'autobiografia opere che rispettano solo alcuni di questi criteri. Se manca il punto
due avremo delle memorie, se manca la 4a avremo un'autobiografia, se manca il 4b il diario. Gide nel
1893 dice che i nostri libri non saranno infine il racconto fedelissimo di noi stessi ma piuttosto i nostri
sconsolati desideri, l'anelito ad altre vite sempre vietate, a tutti i gesti impossibili. Ci si muove a livello
di io possibili, incentrandoci su una vita desiderata ma non vissuta. Questa la libert letteraria, non si
tratta di descrivere la realt ma i desideri pi profondi del nostro Io. I veri scrittori non vivono la vita di
tutti i giorni, la loro "vita vera" la sperimentano nell'invenzione artistica.
"Ricordi di un impiegato", racconto lungo di tipo diaristico di F. Tozzi, lui era impiegato alle ferrovie di
Pontedera.
Accanto all'autobiografia che descrive la vita degli impiegati (come in una vita di Svevo) abbiamo
comunque il ricorso alla cultura, fanno s gli impiegati ma questo non basta:non potevano non
conoscere una tradizione europea, ottocentesca. Nel 1904 Tozzi fu cieco per vari mesi, per una
malattia agli occhi (opera Con gli occhi chiusi). Tozzi non solo Adele, del suo romanzo, ma anche
Fabio, l'uomo di cui Adele innamorata. Nell'archivio di Tozzi c' un libro che si chiama "Le nevroses"
di Piere Janet. Il libro diviso in due parti: isteria e fenomenologia psicastelica. Nel romanzo
autobiografico c' un'interazione fortissima tra l'esperienza vissuta e i filtri culturali che ci sono nel
mezzo. Il personaggio da identificare molto complesso, anti-eroi che sono incerti anche nella
definizione di se stessi.
Tozzi come scrittore che racconta storie di ambiente toscano, campagnolo, per uno scrittore che non
fosse di cultura potrebbe raccontare solo in quella chiave. Studiare bene Tozzi ci dimostra che ci non
vero, Tozzi si proiettato in due personaggi su sfondo autobiografico: l'isterica Adele e il superuomo
sconfitto Paolo. Nello sperimentalismo del primo Tozzi c' la possibilit di proiettarsi in questo
personaggio eroico anche se sconfitto (- d'Annunzio).
Valorizzare la derivazione autobiografica e una serie di conoscenze letterarie che connotano un tipo si
scrittura che va in una direzione pi profonda della vitta vissuta (come affermava Gide). Qui viene fuori
un altro elemento comune a Svevo e a Tozzi: ricorso alla cultura di tipo scientifico. Il cognato di Svevo
era stato in cura da Freud, Svevo conosceva le teorie sulla psicoanalisi. Avvicinamento di Tozzi a
queste posizioni freudiane attraverso: 1) les nevroses 2) numero della voce di Asagioli riguardo gli
studi sulla questione sessuale. La novit della scrittura di questi romanzieri supportata da basi di tipo
scientifico, accrediti scientifici. Tozzi trova una conferma nella scienza di quella che la sua poetica.
Un uomo, nella sua passeggiata, si china a raccogliere un sasso e prosegue: non sono interessanti le
trame ma questi atti perch misteriosi. Dietro atti immotivati, si cela qualcosa (siamo sulle vie della
psicoanalisi e dell'inconscio).

Gioved 12/03/15
Italo Svevo
Svevo aveva dichiarato in una lettera nell'aprile del '27 a Enrico Rocca di aver scritto un solo romanzo
in tutta la sua vita, aggiungendo di averlo scritto male, facendo riferimento al suo stile "barbaro"
dell'impero asburgico. Trieste rimane sempre ai margini dell'Italia, i triestini non avevano una
padronanza linguistica come poteva averla Tozzi.
Un'altra testimonianza di Svevo dice che i suoi romanzi sono puntate di un unico romanzo. Svevo lo
dichiara in un profilo autobiografico commissionato da un editore dopo il '23. Ma S. diffidente dei
riguardi dell'autobiografia, tantoch Svevo si fa aiutare da una persona esterna. Per S. difficile
identificare la propria storia di scrittore.
"Fratelli" sono Alfonso Litti, Emilio Brentanii, Zeno Cosini, definiti cos dallo stesso autore. S. ci
autorizza a vedere in questi personaggi proiezioni autobiografiche, vedere doppi fantastici di possibilit
di esistere in parte vissute e in parte immaginate. Il romanzo a sfondo autobiografico propone
personaggi che sono un potenziale IO dell'autore. D'altra parte per il romanzo a sfondo autobiografico
non vincolato da nessun patto scrittore - lettore come nel caso di Alfieri. Nel caso del romanzo
auobiografico abbiamo un margine di potenzilit esistenziali, si ricerca una verit e una realt ancora
pi completa, anche quella parte di vita che non siamo riusciti a vivere diventa parte integrante del
romanzo. Quindi non si tratta di un genere letterario "riduttivo", ma anzi ancor pi complesso. Es.:
Palazzeschi sente il bisogno di svolgere oltre al proprio autobiografismo, ma di proiettarsi in un
personaggio: lui fa confluire una sorta di autobiografismo dell'essere nel personaggio femminile della
contessa Maria.
Svevo, al pari di Tozzi, si riflettono ad uno specchio. Quell'immagine non compatta, si tratta di riflessi
caleidoscopici. Margine di instabilit, territori di esplorazione della scrittura che genera delle figure
anche di tipo virtuale. Sia Tozzi che Svevo precisano che i loro personaggi sono proiezioni ma anche
creature autonome.
Pietro Pancrazzi accusa Tozzi di essere cattivo, Tozzi si discolpa dicendo a P. di accusare Pietro Rosi,
protagonista di Con gli occhi chiusi. Italo Svevo, Aldo Palazzeschi sono pseudonimi, questi autori non
firmano nemmeno con il loro vero nome. Un personaggio che si ferma con uno pseudonimo non
avrebbe potuto scrivere un'autobiografia. I fratelli di Svevo sono tre: i protagonisti dei tre romanzi, ma
in realt ritroveremo Svevo anche nel signor Argios(?) che fa un viaggio. Proeizione di Svevo che lascia
la moglie per questo viaggio (Viaggio Sentimentale). Un'altra novella Una burla di uscita, il
protagonista Mario Savigni che scrive favole, anziano, appaartato, rinunciatario. Il favolismo come
scelta di secondo grado. Egli rappresenta Svevo l'essere uno scrittore che ha sofferto la mancanza di
successo. Un conttrassegno di questa identificabilit il fatto che Svevo da giovane pubblic degli
articoli con lo pseudonimo E. Savigni. Se leggessimo alcune delle pices di Svevo, vedremmo che
dietro i personaggi teatrali si cela l'autore, cos come dietro Rachele c' F. Tozzi (Rachele assiste il
padre morente e ne gestisce l'eredit tornando dal suo lavoro di telegrafista), personaggio femminile
in dissidio con il padre e da qui capiamo il tratto autobiografico. T. sente il pesonaggio femminile pi
rappresentativo nel dare sfogo a istinti di rancore verso il padre. Nell'opera di T. campeggia questa
possibilit di rappresentazione, si pone il problema dell'attendibilit. Gli autori dl '900 fuoriescono dalla
certezze di tipo positivo e naturalista, entrando nel mondo della psicoanalisi. Questo sguardo disinibito
di Freud, Pirandello.. lo stesso di Svevo e Tozzi. Scrittori moderni in quanto mettono in scena
personaggi incerti, insicuri che in questo margine di potenzialit trovano la loro forma di verit.
Il romanzo a sfondo autobiografico ci fa porre domande anche sulla letteratura, parlando di poesia,
anche essa riguarda la propria storia, per es. Vita di un Uomo di Ungaretti: sa tanto di poesia
autobiografia, U. sostiene di non conoscere arte che non derivi dalla vita. Ci smentita da Montale:
l'arte non nasce dalla vita ma dall'arte stessa che c' stata prima, Montale predilige un atteggiamento
storiografico: l'evoluzione dell'arte permette di continuare a fare arte.

In uno scritto di Svevo del 1905 c' un appunto di diario che dice: un uomo che scrive troppo bene
per essere sincero, noi possiamo vederci d'Annunzio ma in realt il personaggio cui si riferisce
ignoto. Scrivere troppo bene ci pu allontanare dal reale. Ci non vieta una grande invidia per chi
scrive bene naturalmente. Scrivere troppo bene menzognero, confessione in scritto sempre
menzognera. Gi la scrittura fa diventare bugiarda la realt che vorremmo dire. Svevo ha una sorta di
invidia per chi vive in Toscana, lui ex asburgico, cittadino di margine. Svevo scrive a Montale nel '25, il
quale viveva a Firenze e gli dice beato lei che per quanto faccia l'impiegato la fa in un luogo che
veramente centrale: a Firenze. Svevo invidia Montale nonostante sia un modesto impiegato. Svevo
elogia la forza dei toscanacci, vociani, che sono per S. Pea e Tozzi. Questo lo dice in una letera del '27 a
Fredieur. Svevo teneva corrispondenze con Joyce, quando, indignato del silenzio che la Coscienza di
Zeno ottiene, scrive a Joyce e questi fa un servizio stampa che mette in moto tutta l'intelligncja
parigini su questo romanzo di Svevo. Cos scoppia questa scoperta del trascurato scrittore Italo Svevo.
Nei suoi ultimi anni S. fa in tempo a vedere il lancio della sua opera. L'amico pi caro di Tozzi
commenta l'ultimo romanzo Tre croci definendolo inferiore a Con gli occhi chiusi. Anche Tozzi si gode
un po' di fama prima di morire (muore giovane a 37 anni). Tozzi non era benestante come Svevo,
aveva avuto un matrimonio fallimentare. Tozzi teneva i suoi libri nella cassetta della frutta, col
successo ricevuto da Tre Croci sognava di poter comprare una motocicletta.
L'elogio a Montale, Pea, Tozzi indicano una nostalgia per la lingua e la cultura toscana. L'incognita
prosa di Svevo, lo stile commerciale di cui parla Montale. Elio Vittorini fu uno dei primi critici a
occuparsi di Svevo.
Dopo il successo della Coscienza gli editori chiedono a Svevo le opere precedenti, ma una Vita e
Senilit appaiono a Svevo scritti male, Senilit viene corretto e rivisto dall'autore stesso. Palazzeschi
scriveva male, sintassi non corretta. Ci d luogo ad un linguaggio che permette di scrivere in una
maniera libera da preoccupazioni di tipo sintattico. Tema dell sincerit legata al linguaggio, la scrittura
e la vita di Svevo sono forze complementari. La scrittura uno strumento autoterapeutico e anche un
modo per "lottare" contro la Natura cattiva.

Luned 16/03/15
Federico Tozzi
Citazioni che si trovano nell'introduzione di vita scritta di Svevo:
Tozzi, Cose : "Mi pare di aver fatto un lungo viaggio ad occhi chiusi e mi pare di non aver visto nessun
Paese, pur sapendo che si trovavano dinnanzi a me".
Cose fa parte di una trilogia (Cose, Bestie, Persone), solo Bestie fu pubblicato da Tozzi, gli altri due
vengono pubblicati postumi.
Svevo: "E' certo che io feci tutto quello che vi scritto ma leggendone mi sembra pi importante della
mia vita che io credo sia stata lunga e vuota".
Queste due dichiarazioni descrivono incertezza nella vita che si riflettono anche sull'incertezza nella
scrittura. Forse per questo i due autori non scelgono l'autobiografia. Il romanzo autobiografico pi
difficile in quanto Svevo e Tozzi dipingono degli IO ipotetici. Una Sbornia, novella di Svevo in cui il
protagonista un personaggio in cui Tozzi si identifica, Tozzi potr immaginarsi come impiegato delle
ferrovie, 40enne, non sposato. Tozzi torna dal padre morene, si sposa e lascia il lavoro alle ferrovie.
Quella raccontata da Svevo non si avvera ma comunque una storia a sfondo biografico. Per Tozzi vale
come per Svevo, in questo processo di allegorizzazione, i tratti biografici. Tozzi uno scrittore di
cultura che come Svevo ha a disposizione una cultura scientifico-psicolgica. Se Tozzi non avesse letto
Janet, non avrebbe scritto il romanzo Adele, perch uno scrittore naiv si trasforma in qualcosa di pi

vicino alla sua coscienza. Tozzi arrivato successivamente al realismo di Con gli occhi chiusi , potrebbe
essere stato un racconto desunto dalla vita. In realt prima scrisse un poema in cui Tozzi si
rappresenta come un eroe Nitschiano, poi Adele. Tozzi non era solo un grande scrittore specializzato in
"crudelt", scrittore tragico, ma anche all'insegna della cultura psicologica, filosofica e religiosa. Tozzi
inquinatamente religioso a differenza della laicit di Svevo, Tozzi tentato dalla soluzione religiosa dei
rapporti. Identificabilit di Tozzi con l'immagine del crocifisso, T. si sente un povero Cristo. Problema di
non sapere chi ci ha voluti. Mentre dopo gli studi di Svevo la critica ha fatto vedere la cultura
psicologica di Svevo, la ricerca su Svevo ha portato a Siena da Tozzi i saggi sulla sessualit di Freud.
Letteratura e Psicologia, Tozzi e William James. Tozzi e Svevo individuano l'importanza dell'inconscio.
Visione documentario "Tozzi, la scrittura crudele"
Tozzi nasce a Siena, la madre muore nel 1895, vi un continuo dissidio con il padre. Frequenta l'istituto
d'arte ma frequenta le biblioteche a Siena. Segue la psicologia ma soprattutto William James, negli
anni seguenti conoscer anche Henry Bergson e Sigmund Freud. 1902: rapporto epistolare con Emma
Palagi che lo avvicina alla religione, anche dopo il problema agli occhi. 1908: si sposa con Emma,
ottiene un lavoro alla ferrovia e si stabilisce a Castagneto. Citt della Vergine, poema dedicato a Siena.
Il Dio di Tozzi ha i tratti del Dio biblico, potente, possessivo, Cristo invece come povero figlio. Nel 1913
lavora al suo capolavoro Con gli occhi chiusi: romanzo pi importante perch c' un'attenzione al
profondo (Podere, le Tre Croci), la rievocazione in sogno del padre penetra dentro la realt. Siena si
rivela chiusa e silenziosa, a Tozzi si prospetta la ossibilit di continuare la sua carriera letteraria a
Roma. Nuovo mondo e nuova societ in cui si incontra con diversi letterari. La sua cupa visione degli
uomini trovano conforto in Siena e nel ricordo del padre. Nel '17 pubblica Bestie, inizio della notoriet.
Ricever un impiego stabile al Messaggero della Domenica, diretto da Pirandello. Il podere, scritto
prima, viene pubblicato dopo il '17. Romanzo del periodo romano, si dice che nel romanzo manchi la
visionariet, romanzo pi costruito rispetto a Con gli Occhi chiusi. 1918: Tre Croci. Ultimo romanzo:
Ricordi di un impiegato. Incomprensioni e diffidenze riguardo l'opera di Tozzi, ma quando un lettore si
inoltra nell'opera di Tozzi non la lascia pi perch ha una sraordinaria presa. ANgustia del reale a cui
corrisponde un'intensa profondit. Tozzi muore nel '20. Il viaggio si conclude e continua.
Gioved, 19/03/15

Venerd 20/03/15
Il nome Con gli occhi chiusi fu dato successivamente. Romanzo in cui racconta attraverso Pietro Rosi la
sua infanzia, l'incontro con una bambina che poi ritrover a Firenze quando aveva 20 anni. Nel 1907,un
anno prima della morte di Vico del Sasso,padre e 7 anni prima della pubblicazione di Con gli Occhi
Chiusi, Tozzi raggiunge Emma a Roma che studiava per diventare infermiera. In una lettera scrive alla
fidanzata: ho sognato un breve dramma,una stanzetta con il paravento che d sulla stanza del padre
morente. l'inizio del Podere, la letteratura deriva dalla vita e addirittura la precede. Tema della lotta
forte tra padre e figlio, mi sembra che un altro io abbia imposto la sua presenza. Figura di Vico del
Sasso incarnato in questo potente e gigante Io, il padre contende la sua identificabilit di io. Federico
Tozzi Usa pseudonimo, cos come Emma che si fa chiamare Annalena. Tozzi d di s un ritratto
bohemien in una corrispondenza con una donna di Siena, dopo la fine dell'amore con Emma che lui
chiama Mim, chiamer Mim la cagna. Tozzi si firma Rodolfo, James, Giobbe Giobbi. In questi anni Tozzi
rivela i rapporti con il padre, il fidanzamento con Emma come un distacco dal rapporto conflittuale
con il padre. Il titolo Con gli occhi chiusi poliedrico, d idea di mancanza di attenzione. Emma una
donna molto credente, donna trattasi un po' da s, autodidatta, coraggiosa ad andare a studiare
infermieristica. Se entriamo nell'ufficio di Tozzi vediamo che chiudere gli Occhi equivale a dire (oltre
l'ipnosi) che c' uno sguardo interiore che analizza la mente, la coscienza. Se non riesco a vedere il
reale vedr cose meravigliose dentro di me. Tozzi sa che c' una vista interiore. Immagine del nero
schermo delle palpebre,rafforzamento della capacit introspettiva della propria anima.

Dio misterioso con cui impossibile dialogare. 1903: prima della malattia agli occhi T. scrive una lirica
che parla di occhi socchiusi. Occhi chiusi come grande metafora tra misticismo e jamesismo. Accezione
laica dei destini del mondo. Signore = strato speciale della nostra anima, psiche.l'anima il
collegamento tra la discendenza uomo - Dio. Tozzi privato dell'anima.

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