Passato remoto
Il passato remoto una forma verbale del modo indicativo. Normalmente, il passato remoto viene usato per indicare
avvenimenti considerati come compiuti in un passato considerato psicologicamente come lontano e povero di
rapporti espliciti con il presente (inteso come il momento dell'enunciazione), il che lo distingue dal passato prossimo.
Questa forma verbale si coniuga sostituendo le desinenze dell'infinito (-are, -ere, -ire) con quelle previste nel sistema
verbale italiano per il presente nelle tre coniugazioni:
1a
persona
io
2a
persona
tu
3a
persona
egli, ella
1a persona
noi
2a
persona
voi
3a persona
essi, esse
1a
coniugazione
parlare
parlai
parlasti
parl
parlammo
parlaste
parlarono
2a
coniugazione
ricevere
ricevei
ricevesti
ricev
3a
coniugazione
dormire
dormii
dormisti
dorm
I verbi della seconda coniugazione (-ere) possono avere, in aggiunta, una coniugazione alternativa che li avvicina
ai verbi irregolari. Ne consegue che molti verbi prevedono diverse forme doppie: io ricevei/ricevetti:
2a
coniugazione
ricevere
I verbi della prima e della terza coniugazione (-are e -ire) sono in genere regolari, mentre quelli della seconda
sono in genere irregolari.
Se un verbo irregolare, la sua coniugazione completa sar un alternarsi di forme irregolari e regolari a seconda
della persona. Sono regolari la seconda persona (singolare e plurale) e la prima persona plurale, mentre sono
irregolari le altre (es.: avere: ebbi, avesti, ebbe, avemmo, aveste, ebbero). Diversi verbi irregolari possono essere
classificati in gruppi a seconda della terminazione della radice. Si tratta di fenomeni relativamente semplici a cui
si pu ricondurre un discreto numero di forme. Il discorso vale soprattutto per le forme irregolari che terminano,
alla prima persona, in --si (piansi, risi e simili).[1]
Ad esempio, per i verbi che terminano in -cere (vincere) si ha: vinsi, vincesti, vinse, vincemmo, vinceste,
vinsero. Similmente, per i verbi in -gere, come piangere avremo: piansi, piangesti, pianse, piangemmo,
Passato remoto
piangeste, piansero; i verbi in -ggere (reggere) si coniugano cos: ressi , reggesti, resse, reggemmo, reggeste,
ressero.
I verbi che terminano in -dere daranno risi, ridesti, rise, ridemmo, rideste, risero; per i verbi che terminano in
-ndere si ha normalmente: spesi, spendesti, spese, spendemmo, spendeste, spesero.
Per il verbo spegnere e gli altri che terminano in -gnere le forme sono: spensi, spegnesti, spense, spegnemmo,
spegneste, spensero; analogamente, per i verbi in -gliere si ha: scelsi, scegliesti, scelse, scegliemmo, sceglieste,
scelsero.
Esistono comunque dei meccanismi devianti che complicano notevolmente l'apprendimento di questa forma
verbale; basti pensare al verbo perdere, per il quale sono possibili le forme persi, ma anche perdetti e perdei; i
verbi credere e vendere sono regolari; il verbo succedere regolare o irregolare a seconda del suo significato,
eccetera.
Tra gli altri fenomeni, uno dei pi vistosi quello del raddoppiamento della consonante finale della radice: bevvi
(bere), caddi (cadere), piacqui (piacere), nacqui (nascere), piovve (piovere), ruppi (rompere), seppi (sapere),
tacqui (tacere), tenni (tenere), venni (venire), volli (volere), ebbi (avere-habre), eccetera. Anche in questo caso
sono regolari la seconda persona (singolare e plurale) come anche la prima persona plurale, mentre sono irregolari
le altre.
Il verbo essere caratterizzato da un meccanismo proprio: fui, fosti, fu, fummo, foste, furono.
Si rimanda, per gli altri casi, alla voce sui verbi irregolari italiani.
Cenni storici
Il passato remoto corrisponde alle varie forme di perfectum semplice che le lingue romanze hanno ereditato dal
latino. Dato che in latino classico la forma concorrente, ossia il passato prossimo, non esisteva ancora, era un tempo
di largo uso.
Tra i mutamenti fonologici che hanno caratterizzato il passaggio dal perfectum latino alla forma del passato remoto
italiano, si ricordano i seguenti:
La forma latina cantavi alla prima persona ha subito la caduta della -v- intervocalica, un fenomeno abbastanza
diffuso: il risultato stato cantai. Vale un discorso analogo per le altre persone (per esempio da cantavisti
risultato cantasti).
La terza persona cant deriva da cantaut ed un classico esempio di assimilazione tra le due vocali della
desinenza, a e u (Bruni).
Anche la caduta della consonante finale -t un fenomeno normalissimo per gli sviluppi dell'italiano.
La tendenza del passato remoto ad essere usato meno durante il passare dei secoli un fenomeno controverso. A
questo proposito si ricorda soltanto il fatto che ancora nel Medioevo, il passato remoto conosceva degli usi che
risulterebbero inaccettabili nella grammatica dell'italiano moderno:
Una montagna v' che gi fu lieta
d'acqua e di fronde, che si chiam Ida;
or diserta come cosa vieta.
(Dante, Inferno, Canto XIV)
Uno (...) che si chiam Fresco da Celatico, aveva una sua nepote chiamata per vezzi Cesca
(Giovanni Boccaccio, Decameron, sesta giornata, ottava novella)
In esempi simili a quelli qui proposti, che illustrano un uso particolare del verbo chiamarsi, la lingua standard
prevede infatti l'uso dell'imperfetto (si chiamava). Questo fenomeno, un tempo assai frequente, non mai stato
completamente chiarito.
Passato remoto
Si illustra in quanto segue l'uso del passato remoto in relazione al passato prossimo. Per quanto riguarda le questioni
inerenti all'imperfetto, si rimanda alla voce dedicata a questa forma verbale.
Passato remoto
nella lingua scritta di registro sostenuto (si pensi ad un articolo giornalistico, lavoro scolastico o alla lingua parlata
ben pianificata) non mai stato seriamente messo in discussione.
Variet regionali: Il passato prossimo prevale nettamente in Italia del Nord e in Sardegna, dove usato anche in
contesti che tradizionalmente prescrivevano l'uso del passato remoto. Il passato remoto relegato in queste aree
geografiche a funzione puramente letteraria, con una situazione simile a quella del pass simple francese.
Nell'Italia del Sud invece parecchio usato anche senza distinzione aspettuale nei confronti del passato prossimo.
Si noti anche che non tutti gli idiomi meridionali dispongono del passato prossimo (es: siciliano). In Toscana
invece ancora viva l'alternanza dei due passati con attenzione all'aspetto del verbo [3] sia con aspetto perfettivo:
"Ieri venni a Milano" (ma sono ripartito e non ci sono pi) opposto a "Ieri sono venuto a Milano" (e ci sono
ancora); sia con aspetto puntuale (connesso ad un punto preciso nel tempo): "Ieri lo chiamai a mezzogiorno, ma
non mi rispose al telefono" opposto a "Ieri l'ho chiamato, ma non mi ha risposto al telefono" (non si specifica
quando, ma nel corso della giornata), e opposto a "Ieri lo chiamavo, ma non rispondeva al telefono" (ho provato
ripetutamente).
Flessibilit: Il passato prossimo pi universale, meno marcato dal punto di vista linguistico e viene
generalmente preferito anche per questo.
La molteplicit di differenze tra i due tempi, considerabili sotto diverse prospettive, lascia al parlante un certo
margine di scelta.
Francese
Nella lingua francese, il passato remoto noto come pass simple. Come in italiano ed in tutte le lingue romanze,
indica un avvenimento da considerarsi come compiuto (a differenza dell'imperfetto) e lontano (al contrario del
passato prossimo). Nell'uso quotidiano della lingua parlata, in Francia, questo tempo non viene pi usato, venendo
cos relegato alla lingua scritta, ed essendo spesso trascurato anche nei testi letterari, sebbene non sia raro. Nel
complesso, comunque, si utilizza meno che in italiano.
La tipica coniugazione pu essere riassunta cos:
Passato remoto
je
-ai (aimai)
-is (finis)
tu
-as (aimas)
-is (finis)
il
-a (aima)
-it (finit)
-mes (finmes)
-tes (fintes)
ils
-irent (finirent)
-rent (aimrent)
Spagnolo
In spagnolo, il passato remoto (pretrito perfecto simple), o pretrito indefinido viene usato pi che in italiano o in
francese. Il passato prossimo viene rigidamente limitato, nel suo uso, a contesti in cui l'azione svolta si ritrova in un
chiaro ed indiscutibile rapporto con il momento dell'enunciazione. Un racconto, al contrario, sar formulato con l'uso
dell'indefinido e dell'imperfetto.
La coniugazione regolare del pretrito perfecto simple la seguente:
Verbi in -ar (hablar, parlare) verbi in -er (comer, mangiare)
e
in -ir (vivir, vivere)
yo
- (habl)
- (com - viv)
-aste (hablaste)
l-ella
- (habl)
-i (comi - vivi)
nosotros
-amos (hablamos)
vosotros
-asteis (hablasteis)
Per quanto riguarda i verbi irregolari, la maggior parte dei fenomeni riguarda il cambio della radice.[5]
Per esempio, il verbo all'infinito venir assume al passato remoto la radice vin-: vine, viniste eccetera;
oppure del verbo tener si ha la radice tuv-: tuve, tuviste eccetera.
Le desinenze per i verbi irregolari con il cambio di radice sono esposte all'esempio di questi due verbi ripresi per la
tabella sottostante. Si noti tra l'altro la mancanza dell'accento tonico finale alla prima e alla terza persona singolare:
Venir
tener
yo
-e (vine)
-e (tuve)
-iste (viniste)
-iste (tuviste)
l-ella
-o (vino)
-o (tuvo)
nosotros
vosotros
Altre radici verbali che differiscono rispetto a quella dell'infinito sono le seguenti:[6]
anduve- per andar: yo anduve ecc., sempre con le desinenze soprastanti;
dij- per decir: dije ecc., sempre con le desinenze soprastanti;
estuv- per estar: yo estuve ecc., sempre con le desinenze soprastanti;
Passato remoto
hic- per hacer: hice, hiciste, hizo ecc., sempre con le desinenze soprastanti;
pud- per poder: pude ecc., sempre con le desinenze soprastanti;
pus- per poner: puse ecc., sempre con le desinenze soprastanti;
quis- per querer: quise ecc., sempre con le desinenze soprastanti;
sup- per saber: supe ecc., sempre con le desinenze soprastanti;
traj- per traer: traje ecc., sempre con le desinenze soprastanti.
I verbi che dittongano al presente indicativo cambiano la vocale della radice alla terza persona.
Per esempio, il presente di dormir yo duermo; per questo verbo, si avr normalmente il passato remoto dorm,
dormiste per la prima e la seconda persona, ma la forma irregolare durmi per la terza persona singolare; avremo
inoltre dormimos e dormisteis come forme regolari, ma durmieron alla terza persona.
Analogamente, avremo il verbo sentir che al presente d yo siento: in questo caso, per il passato remoto si avr
sent, sentiste come forme regolari, ma alla terza persona la forma risulta sinti (sintieron per la terza persona
plurale).
Infine, i verbi ser e ir, che in questo tempo verbale coincidono, seguono uno schema a s stante: fui, fuiste, fue,
fuimos, fuiste[i]s, fueron. Per dar, si avr similmente: di, diste, dio, dimos, disteis, dieron.
Dato che lo spagnolo castigliano diffuso un po' in tutto il mondo, va detto che l'uso del passato prossimo, quindi
del pretrito perfecto compuesto, pu essere pi o meno diffuso e a seconda del paese, dove si dar pi o meno la
precedenza al passato remoto (appunto pretrito perfecto simple oppure indefinido). La convinzione - abbastanza
diffusa nella penisola iberica - secondo la quale nei paesi ispanoamericani si usi oramai quest'ultima forma in ogni
caso erronea.
Portoghese
Nella lingua portoghese, viene chiamato pretrito perfeito. la forma pi frequente per indicare un'azione iniziata e
compiuta nel passato, sicch assai pi frequente che in italiano. In quanto segue, se ne descrive la coniugazione dei
casi pi tipici:
verbi in -ar (amar) verbi in -er (correr) verbi in -ir (partir)
eu
-ei (amei)
-i (corri)
-i (parti)
tu
-aste (amaste)
-este (correste)
-iste (partiste)
ele
-ou (amou)
-eu (correu)
-iu (partiu)
-imos (partimos)
vs -astes (amastes)
-estes (correstes)
-istes (partistes)
-eram (correram)
-iram (partiram)
Passato remoto
Note
[1] Katerinov, p. 289-290.
[2] Con alcune eccezioni; si consideri l'esempio Nel giro di un paio d'ore fummo a casa sani e salvi. chiaro che in questo enunciato non
assolutamente possibile sostituire il passato remoto con il passato prossimo; sarebbe semmai possibile sostituirlo con l'imperfetto, ma non
senza modificare la visione aspettuale dell'evento. Per le particolarit aspettuali del passato remoto, vedi Bertinetto.
[3] vedi il sito dell'Accademia della Crusca
[4] treccani (http:/ / www. treccani. it/ vocabolario/ fu/ )
[5] learnonline (http:/ / www. lern-online. net/ spanisch/ schreiben/ grammatik/ verb/ indefinido/ )
[6] VV.AA, Verbos conjugados, espaol, Pons, 2006.
[7] senza l'accento acuto in brasiliano.
Bibliografia
Bertinetto, P. M., Tempo, Aspetto e Azione nel verbo italiano. Il sistema dell'Indicativo, Firenze, Accademia della
Crusca 1986.
Bruni, F., L'italiano. Elementi di storia della lingua e della cultura, UTET, Torino 1987.
Comrie, B., Aspect, Cambridge, Cambridge University Press 1976.
Katerinov, K. e M.C., La lingua italiana per stranieri, Guerra, Perugia 1985.
Weinrich, H., Tempus. Le funzioni dei tempi nel testo, Bologna, il Mulino 1978.
Voci correlate
Imperfetto indicativo
Passato prossimo
Aspetto verbale
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