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La guarigione delle ferite rappresenta la capacit del nostro organismo di riparare un tessuto leso.

Essa pu aver luogo per rigenerazione (le cellule danneggiate sono sostituite con cellule dello stesso
tipo), oppure per sostituzione con tessuto connettivo (fibrosi).
Nel primo caso in genere la riparazione non da luogo a cicatrici di rilievo, mentre con la fibrosi si
ha la formazione di una cicatrice permanente. A parte pochissimi tessuti quasi esclusivamente
costituiti da cellule non proliferanti (cio che le cellule non riescono pi a crescere quindi non fanno
pi mitosi), la grande maggioranza dei tessuti costituita da diverse popolazioni cellulari, alcune
delle quali attivamente proliferanti, altre quiescenti ma che possono entrare in proliferazione, ed
altre ancora assolutamente incapaci di proliferare.
Nella guarigione delle ferite si ha sempre la pi o meno estesa formazione di una cicatrice fibrosa,
dovuta proprio al ruolo cardine del tessuto connettivo nel ristabilire la continuit tissutale interrotta.
La modalit di guarigione della ferita determiner se la cicatrice sar pi o meno ampia o visibile
all' ispezione esterna
La riparazione delle ferite un processo fortemente affine alla risposta infiammatoria (anzi alcuni la
considerano una sorta di "infiammazione fisiologica"), la cui risoluzione (compresi gli esiti
cicatriziali) inevitabilmente influenzata dall' intensit, dalla durata e dagli elementi cellulari
dominanti con il fine di ristabilire, prima temporaneamente e poi stabilmente, l' integrit
tissutale.Nel processo complessivo di riparazione, possono essere riconosciute tre componenti in
parte funzionalmente e temporalmente separate: la fase dell' emostasi, la fase dell' infiammazione e
quella della rigenerazione.
Il processo fisiologico di riparazione tessutale viene tradizionalmente suddiviso in 3 fasi:
1. FASE INFIAMMATORIA (da 0 a 3 giorni)
2. FASE PROLIFERATIVA (da 3 a 24 giorni)
3. FASE di EPITELIZZAZIONE (da 6-10 giorni a 12-24 mesi)
La prima fase pu essere suddivisa a sua volta nella fase coagulativa e nella fase infiammatoria
vera e propria.
Lo stadio di riepitelizzazione lo stato in cui lintegrit dell epitelio viene ristabilita nelle porzioni
lesionate attraverso la riformazione dellepitelio dalla periferia della ferita o dalle strutture cutanee
accessorie sopravvissute, come follicoli piliferi o ghiandole sudoripare.

La riparazione della cute si pu sintetizzare in 3 fasi:


Fase precoce
1. Coagulo, cio si ha la formazione di una barriera ricca di fattori di crescita che blocca
l'eventuale emorragia
2. Infiammazione: In seguito alla ferita i detriti necrotici e microorganismi devono essere
rimossi dai neutrofili; poi la comparsa di macrofagi d inizio alla riparazione
3. Riepitalizzazione: lepitelio di nuova formazione stabilisceuna barriera permanente
Fase intermedia.
4. Formazione e funzione del tessuto di granulazione: questo organo transitorio e
specializzato della riparazione la sede della secrezione della matrice e del
collagene;vascolarizzato, edematoso, insensibile e resistente alleinfezioni.
5. Contrazione: i fibroblasti si trasformano in miofibroblasti contenenti actina, si legano tra
loro e si contraggono
Fase tardiva
6. Il raggiungimento della forza tensiva finale deriva principalmente dai legami crociati
del collagene
7.

Rimodellamento: la sede della ferita si devascolarizza; la matrice temporanea viene


rimossa e sostituita da quelladefinitiva.

Uno stadio fondamentale nella riparazione della ferita la riepitelizzazione in cui lintegrit dell
epitelio viene ristabilita nelle porzioni lesionate attraverso la riformazione dellepitelio dalla
periferia della ferita o dalle strutture cutanee accessorie sopravvissute, come follicoli piliferi o
ghiandole sudoripare.
Cheloide
La cheloide una crescita anormale di tessuto fibrotico, un tumore cutaneo benigno puramente
fibrocitario, di aspetto cicatriziale, che fa generalmente seguito ad un trauma o una irritazione che
non si attenua con il trascorrere del tempo.La formazione di una cheloide pi comune nel corso
della adolescenza e nella gravidanza. In alcune culture questa forma di guarigione delle ferite viene
sfruttata per creare dei disegni decorativi, in modo paragonabile ai tatuaggi.

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