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COMUNE DI MONZUNO (BO)

RISTRUTTURAZIONE DEL MUNICIPIO


CON MIGLIORAMENTO SISMICO E
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
Il Progettista Coordinatore
Ing. VITO MARCHIONNA
STEP ENGINEERING
VIA PERSICETANA VECCHIA, 28/A
40132 - BOLOGNA
TEL. 051/401847

il Committente

Il Progettista degli Impianti Elettrici


Ing. COALBERTO TESTA
VIA CROCE DELLE VIE,2 40048 SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO (BO)
Il Progettista Strutturale
Ing. VITO MARCHIONNA
STEP ENGINEERING

Pareri Enti competenti

Riqualificazione energetica ed
opere connesse
Ing. MATTEO ZANDONAI
SYNECO
VIA MARIE CURIE, 17
I39100 - BOLZANO
TEL. 0471/301731

oggetto: Relazione geotecnica

data : Settembre 2014

EL S19

RELAZIONE GEOTECNICA
PREMESSA
Scopo della presente relazione la caratterizzazione geotecnica e sismica di unarea posta
nel territorio del Comune di Monzuno, Provincia di Bologna, in via Casaglie, area in cui ubicato
il fabbricato, sede Municipale, del Comune di Monzuno, oggetto di un intervento di ristrutturazione.

La ristrutturazione del municipio con miglioramento sismico e riqualificazione energetica


prevede:
nuova realizzazione dei solai di sottotetto e copertura in legno lamellare;
nuova realizzazione in latero cemento di tutti gli altri solai, ad esclusione dei
pianerottoli della scala;
consolidamento trave al piano interrato mediante inserimento sottostante di nuova
muratura armata;
demolizione pareti in mattoni forati al piano terra (zona ingresso) e ricostruzione
pareti, nella stessa posizione, con muratura armata.(muri paralleli lato corto fino al
piano secondo);
sostituzione delle murature in mattoni forati di delimitazione del vano scale al
secondo piano, con nuova muratura armata;
sostituzione della parete in sasso centrale presente nel sottotetto, con nuova
muratura armata;
realizzazione di un telaio con profili in acciaio al piano secondo, sala consiliare, in
corrispondenza della parete in muratura armata sottostante;
in tutte le pareti in sasso (piano terra - primo secondo e in un tratto del piano
interrato) si realizzer il consolidamento con intonaco armato;
le aperture nelle pareti portanti in sasso, attualmente tamponate con muratura forata,
saranno ricostruite con muratura portante in sasso ben ammorsata a quella esistente;
realizzazione di cerchiature con profili metallici, in corrispondenza delle aperture
presenti al piano terra delle due pareti perimetrali in direzione del lato corto.
Il territorio comunale di Bologna non rientrava fra le zone sismiche della precedente
classificazione sismica nazionale risalente al 1983.
Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274 del 20 marzo 2003 primi

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elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e
di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica che ha comportato una nuova e
diversa classificazione sismica del territorio nazionale, il territorio comunale di Bologna
stato classificato in III^ zona sismica.
La determinazione dei parametri geotecnici e sismici necessari stata eseguita sulla base di
prove sul terreno e relazioni geologiche e geotecniche, eseguite in prossimit della zona
oggetto dintervento.

UBICAZIONE
Catastalmente larea identificata nella mappa del Catasto Terreni del Comune di
Monzuno al Foglio n.41 con il mappale 317.
Dalla C.T.R. risulta posta ad unaltitudine di circa m 600 m sul livello medio del mare.

Inquadramento geologico:
l'area in studio si colloca in sinistra idraulica del torrente Savena nel settore emiliano
dell'Appennino Settentrionale. In tale zona a partire dal Triassico si instaura un regime di
rift che lacerando la crosta continentale d origine ad una fossa tettonica che si evolve in
un oceano delimitato da due margini passivi impostati su due placche, una africana a sud ed
una europea a nord.
Il regime tettonico subisce una drastica mutazione a partire dal Cretacico inferiore-medio
passando ad un regime compressivo che porter all'orogenesi alpina ed appenninica ed ad
una deposizione nell'avanfossa padana di sedimenti di tipo prevalentemente torbiditico.
La struttura dell'appennino settentrionale costituita da una serie di falde tettoniche facenti
parte di un prisma d'accrezione impilate e sovrascorse a causa della collisione tra i due
blocchi continentali. L'area investigata, in particolare fa parte della falda ligure che tra
l'Oligocene superiore e il Pleistocene ha sovrascorso i sedimenti appartenenti alla
successione Umbro-Marchigiana-Romagnola autoctona affiorante circa 15 km ad ovest
lungo la nota Linea del Sillaro. Durante la messa in posto sopra la Coltre Ligure si sono
deposti i terreni appartenenti alle unit Epiliguri di cui fa parte il substrato roccioso
dell'area indagata.

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Stratigrafia: l'area in esame presenta un'unica formazione (la formazione di Monte Piano)
di seguito descritta con riferimento alla legenda della Carta geologica dell'Appennino
emiliano romagnolo (RER). In particolare, nella zona in studio si rinviene il membro di
Monzuno.
Formazione di Monte Piano (MMP): Marne argillose e argille marnose, rosate, rosse e
grigio verdi con intervalli centimetrici arenacei biancastri. Questa formazione divisa in
due membri, le Arenarie di Loiano e le Brecce di Monzuno.
(Eocene medio-Oligocene inf.)
Membro delle brecce di Monzuno (MMP3). Brecce poligeniche a prevalente matrice
arenitica di color grigio chiaro, di origine sedimentaria con clasti da millimetrici a metrici
(arenarie, marne e calcareniti fini in prevalenza), stratificazione mal definita, grado di
cementazione generalmente scarso.
Potenza circa 300 m (Eocene inferiore-medio).
Tettonica: i terreni appartenenti all'unit Epiligure sono stati sottoposti, nel corso della loro
evoluzione, ad una serie di stress tettonici di varia entit che a pi riprese hanno coinvolto
le formazioni rimaneggiandole secondo diversi stili tettonici variabili da comportamenti
fragili a duttili con una serie di livelli intermedi. Ne un tipico esempio l'area in studio,
dove la stratificazione risulta obliterata da deformazione pseudoduttile che ha smembrato i
sedimenti clastici.
Non sono presenti importanti lineamenti tettonici anche se si nota la presenza di una serie di
faglie riconducibili a due famiglie principali circa perpendicolari tra loro ad andamento
NW-SE e NE-SW.

IDROLOGIA
Con riferimento alla carta tecnica regionale redatta dalla Regione Emilia Romagna, l'area in
oggetto di studio non presenta reticolo idrografico ben definito.
Nel versante in generale, non si notano segni di ruscellamento diffuso. Laddove sia stato
denudato il pendio, si riscontrano locali aree sottoposte a dilavamento da sottoporre a
sistemazione nell'immediato futuro.
Come precedentemente esposto, la presenza di acqua nel terreno la causa principale di

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innesco delle frane.


Dai dati disponibili, ricavate con prove penetrometriche in terreni argillosi, risulta una
profondit media della falda dal piano di campagna maggiore di 2.00 m.

CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA
Tramite i dati acquisiti con le campagne geognostiche eseguite nelle zone limitrofe allarea
in oggetto e grazie alla consultazione di dati di lettura si sono distinti 3 unit geotecniche
coincidenti con le unit litostratigrafiche e descritte nella seguente tabella:
UNITA'

DESCRIZIONE
Argilla limosa sabbiosa e limo argilloso da
nocciola a grigio con striature ocra. Sono
presenti numerosi trovanti arenacei e frustoli
vegetali

A
da p.c. a 2,5 - 5 m

Cappellaccio di alterazione del substrato


sabbia limoso-argillosa e grigio nocciola con
inclusi arenacei ed argillitici

da 2,5-5 m a 5-8m

Substrato (formazione di Montepiano,


membro delle brecce di Monzuno) Brecce
pologeniche a prevalente matrice arenitica di
colore grigio chiaro con clasti da centimetrici
a metrici intercalate ad arenarie da medie a
grossolane

C
oltre 5-8 m da p.c.

Le Unit A e B presentano

notevoli variazioni sia di estensione che di profondit.

Presentano inoltre disomogeneit al loro interno essendo corpi detritici rimaneggiati con
all'interno inclusi lapidei che conferiscono una sensibile anisotropia.
Sulla base delle indagini in sito si riportano nelle seguenti tabelle i parametri medi
operativi. Tali parametri sono stati desunti utilizzando i risultati di pi prove
penetrometriche eseguite in aree limitrofe (al termine della presente relazione si allegano
le prove penetrometriche pi significative).

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Unit
(peso volume terreno)
[kN/m3]
Unit
(coesione non drenata)
Cu [KPa]
Unit
(par.resistenza a taglio)
' []
c' [Kpa]

18,5-19

18,5-19

20-21

50-100

100-200

22-24
0-5

28-30
5-10

32-33
150-200

CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL SITO

Dal 1 luglio 2009 sono entrate in vigore le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni di cui
al D.M. 14 gennaio 2008 (NCT 08).
Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni adottano un approccio prestazionale alla
progettazione delle strutture nuove e alla verifica di quelle esistenti. Nei riguardi
dellazione sismica lobiettivo il controllo del livello di danneggiamento della costruzione
a fronte dei terremoti che possono verificarsi nel sito di costruzione.
Lazione sismica sulle costruzioni valutata a partire da una pericolosit sismica di
base, in condizioni ideali di sito di riferimento rigido con superficie topografica
orizzontale (di categoria A).
Le valutazioni della pericolosit sismica di base indicata generalmente come pericolosit
sismica stata determinata per ogni punto del territorio nazionale (desumibile dalla tabella
allegato B alle nuove Norme) ed conseguente a da studi condotti a livello nazionale.
Lazione sismica cos individuata viene successivamente variata, nei modi chiaramente
precisati dalle NTC, per tener conto delle modifiche prodotte dalle condizioni locali
stratigrafiche del sottosuolo effettivamente presente nel sito di costruzione e dalla

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morfologia della superficie. Tali modifiche caratterizzano la risposta sismica locale.


Allo stato attuale, la pericolosit sismica su reticolo di riferimento nellintervallo di
riferimento fornita dai dati pubblicati sul sito http://esse1.mi.ingv.it/.
Lallegato B del D.M. 14 gennaio 2008 fornisce per tutto il territorio nazionale (suddiviso
in una maglia con 10751 punti di reticolo) e per 9 valori di periodo di ritorno TR (30 anni,
50 anni, 72 anni, 101 anni, 140 anni, 201 anni, 475 anni, 975 anni, 2475 anni), i valori dei
parametri ag, Fo e Tc relativi alla pericolosit sismica di base.
Successivamente, ai fini della definizione dellazione sismica di progetto, necessario
valutare leffetto della risposta sismica locale mediante specifiche analisi. In assenza di
tali analisi, per la definizione dellazione sismica si pu fare riferimento a un approccio
semplificato, che si basa sullindividuazione di categorie di sottosuolo di riferimento, come
previsto dal punto 3.2.2 CATEGORIE DI SOTTOSUOLO E CONDIZIONI
TOPOGRAFICHE, riportato di seguito :

Categoria

Descrizione

Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800
m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo
pari a 3 m.

Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto
consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle
propriet meccaniche con la profondit e da valori di V s,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero
NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).

Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente
consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle
propriet meccaniche con la profondit e da valori di V s,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero
15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).

Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente
consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle
propriet meccaniche con la profondit e da valori di V s,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15
nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).

Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di
riferimento (con Vs > 800 m/s).

Fatta salva la necessit della caratterizzazione geotecnica dei terreni nel volume
significativo, ai fini della identificazione della categoria di sottosuolo, la classificazione

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deve essere effettuata in base ai valori della velocit equivalente VS30 di propagazione delle
onde di taglio (definita successivamente) entro i primi 30 m di profondit. Per le fondazioni
superficiali, tale profondit riferita al piano di imposta delle stesse.
Per sottosuoli appartenenti alle ulteriori categorie S1 ed S2 necessario predisporre
specifiche analisi per la definizione delle azioni sismiche, particolarmente nei casi in cui la
presenza di terreni suscettibili di liquefazione e/o di argille delevata sensitivit possa
comportare fenomeni di collasso del terreno.

Categoria

Descrizione

S1

Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs,30 inferiori a 100 m/s (ovvero 10 < cu,30 < 20 kPa),
che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che
includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche.

S2

Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di


sottosuolo non classificabile nei tipi precedenti.

Nel caso di sottosuoli costituiti da stratificazioni di terreni a grana grossa e a grana fina,
distribuite con spessori confrontabili nei primi 30 m di profondit, ricadenti nelle categorie
da A ad E, quando non si disponga di misure dirette della velocit delle onde di taglio si
pu procedere come segue:

determinare NSPT 30 limitatamente agli strati di terreno a grana grossa compresi entro i
primi 30 m di profondit;

determinare Cu 30 limitatamente agli strati di terreno a grana fina compresi entro i primi
30 m di profondit;

individuare le categorie corrispondenti singolarmente ai parametri NSPT 30 e Cu 30;

riferire il sottosuolo alla categoria peggiore tra quelle individuate al punto precedente.

Nel sito in questione il sottosuolo costituito da una successione di depositi di terreni


argillosi-limosi mediamente addensati, caratterizzati da un graduale miglioramento delle
propriet meccaniche con la profondit, con Cu30 compresa fra 70 e 200 kPa.
Pertanto il sottosuolo rientrerebbe nella categoria C, caratterizzato da valori di Vs 30
compresi tra 180 m/s e 360 m/s. Poich, per, lo strato di tale terreno inferiore a 20

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metri e si trova sul substrato di riferimento con Vs>800 m/s, il terreno appartiene alla
categoria E.
Per quanto concerne le condizioni topografiche, nel caso in esame, rientrando fra le
configurazioni superficiali semplici, si pu adottare la classificazione contenuta nelle NCT
per il quale, trattandosi di una morfologia Pendii con inclinazione media i > 15, ricade
nella categoria T2.
Di seguito si riporta la valutazione dellazione sismica.

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La costruzione in oggetto definita dalla seguente tipologia (p.to 2.4 delle NT):

"

Lazione sismica stata valutata in conformit alle indicazioni riportate al capitolo 3.2 del
D.M. 14 gennaio 2008 Norme tecniche per le Costruzioni
La valutazione degli spettri di risposta per un dato Stato Limite avviene attraverso le
seguenti fasi:
definizione della Vita Nominale e della Classe dUso della struttura, in base ai quali
si determina il Periodo di Riferimento dellazione sismica.

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Determinazione attraverso latitudine e longitudine dei parametri sismici di base a g ,


F0 e Tc* per lo Stato Limite di interesse; lindividuazione stata effettuata
interpolando tra i 4 punti pi vicini al punto di riferimento delledificio secondo
quanto disposto dall'allegato alle NTC "Pericolosit Sismica" , dove:
ag
F0

accelerazione orizzontale massima al sito;


valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione

orizzontale.
Tc* periodo di inizio del tratto a velocit costante dello spettro in accelerazione orizzontale
Determinazione dei coefficienti di amplificazione stratigrafica e topografica.
Calcolo del periodo Tc corrispondente allinizio del tratto a velocit costante dello
Spettro.
I dati cos calcolati sono stati utilizzati per determinare gli Spettri di Progetto nelle
verifiche agli Stati Limite considerati, per ogni direzione dell'azione sismica.
Oltre alla determinazione dei parametri sismici del sito si considerata la tipologia di
terreno, la posizione topografica e la tipologia strutturale (classe di duttilit, regolarit,
etc.) che ha condotto alla determinazione dei seguenti spettri di risposta:

PARAMETRIZZAZIONE
Si passa allesame dei risultati ottenuti al fine di estrapolare i valori caratteristici dei
parametri geotecnici di riferimento.
La parametrizzazione sar effettuata, in conformit alla nuova normativa, tramite una stima
di tipo cautelativo.
Per il progetto in questione, sar utilizzato un metodo di primo livello seguendo i criteri del
metodo semiprobabilistico agli stati limite basati sullimpiego dei coefficienti parziali di
sicurezza, applicabili nella generalit dei casi.
Nel metodo semiprobabilistico agli stati limite, la sicurezza strutturale deve essere
verificata tramite il confronto tra la resistenza e leffetto delle azioni. Per la sicurezza
strutturale, la resistenza dei materiali e le azioni sono rappresentate dai valori caratteristici,
Rki e Fkj definiti, rispettivamente, come il frattile inferiore delle resistenze e il frattile
(superiore o inferiore) delle azioni che minimizzano la sicurezza. In genere, i frattili sono

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assunti pari al 5%. Per le grandezze con piccoli coefficienti di variazione, ovvero per
grandezze che non riguardino univocamente resistenze o azioni, si possono considerare
frattili al 50% (valori mediani).
Infatti, con il metodo agli Stati Limite (SL) indicato il seguente metodo:
1. Acquisizione parametri geotecnici , C, o Cu;
2. Definizione dei valori caratteristici dei parametri di progetto;
3. Fattori di sicurezza parziali (per parametro);
4. Parametri di progetto approccio 1 o 2;
5. Verifica;
6. Resistenza di progetto (Rd) deve essere >= Ed
Per la caratterizzazione e modellazione geotecnica i valori caratteristici delle grandezze
fisiche e meccaniche da attribuire ai terreni devono essere ottenuti mediante specifiche
prove di laboratorio su campioni indisturbati di terreno o attraverso linterpretazione dei
risultati di prove e misure in sito. Per valore caratteristico di un parametro geotecnico deve
intendersi una stima ragionata e cautelativa del valore del parametro nello stato limite
considerato.
Pertanto, il Valore Caratteristico conseguente ad una stima cautelativa del parametro
geotecnico che tiene conto di:
numero di dati a disposizione;
variabilit del sottosuolo;
la dispersione dei risultati delle prove;
particolare stato limite e volume di sottosuolo interessato;
tipologia della struttura, sua rigidit e capacit di distribuire i carichi.
Concludendo, il valore caratteristico della propriet di un terreno generalmente una
stima del valore medio con una probabilit del 95% che il valore medio che governa
linsorgere di uno stato limite nel suolo sia pi favorevole del valore caratteristico. Nei fatti,
il 5 percentile del valore medio del parametro geotecnico. Maggiore il numero di dati a
disposizione, minore sar la distanza tra il valore medio e il valore caratteristico.
Con pochi dati spesso necessario ricorrere allipotesi di varianza nota, facilitata dal
fatto i singoli parametri geotecnici esibiscono simili valori di variabilit anche in siti

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diversi. Maggiore la dispersione dei dati, maggiore sar la distanza tra il valore medio e il
valore caratteristico.
I punti fondamentali della verifica geotecnica delle nuove norme NTC 08 sono cos
articolati:
1. Determinazione dei valori caratteristici dei parametri di progetto;
2. Scelta del DA (approccio di progetto 1 o 2);
3. Determinazione di Rd (Stati Limite Ultimi);
4. Determinazione di Sc (cedimenti caratteristici) negli Stati limite di esercizio;
5. Verifica disequazione: Ed- Rd, Ed-Cd (carico al cedimento massimo tollerabile).
Nelle NTC 08 gli approcci di progetto previsti sono indicati con le sigle DA-1 e DA-2 e
prevedono diverse combinazioni di fattori riduttivi, indicati con le sigle A, M ed R, da
assegnare ai parametri di progetto per procedere alle verifiche previste dalle nuove norme.
Nella verifica al collasso e allo slittamento di fondazioni possiamo usare indifferentemente
il DA-1 (effettuando le verifiche nelle 2 combinazioni) oppure il DA-2 (una sola verifica).
Possiamo anche usare i due approcci 1 e 2, ma ci non obbligatorio.
Nella verifica alla stabilit globale di fondazioni non abbiamo scelta e dobbiamo usare il
DA-1, combinazione 2. La combinazione 2 del DA1 obbligatoria anche nelle verifiche di
stabilit globale delle altre opere ed lunica da utilizzare per fronti di scavo e pendii
Nellapproccio DA-1, i coefficienti riduttivi M1 e M2 delle due combinazioni, riferiti ai
parametri geotecnici derivano dallapplicazione di coefficienti riduttivi

ai valori

caratteristici che assumono diversi valori nei rispettivi casi (valori di progetto), come
previsto nella relativa tabella soprariportata.
Nellapproccio DA-2, invece, il coefficiente M1 riferito ai parametri geotecnici sempre
pari allunit e pertanto utilizza direttamente i valori caratteristici (e non quelli di progetto).
Lo strato pi superficiale sar ignorato in quanto si presume che le fondazioni esistenti
siano impostate ad una quota maggiore di circa 1,50 cm
Gli strati successivi, strato 1 e 2, costituiti da circa 4.3 m di argille e limi-sabbiosi. quello
direttamente interessato dal piano di posa delle fondazioni e dai relativi carichi trasmessi.

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Di conseguenza, sar lorizzonte oggetto di parametrizzazioneLo strato 3, posti a profondit maggiore, non essendo direttamente interessato dalle opere
di fondazione, sar trascurato ai fini della capacit portante.
Trattandosi di un materiale granulare coesivo, stato caratterizzato attraverso la Cu
(coesione non drenata) per un approccio in termini di tensioni totali.
Dalle prove CPT eseguite nelle zone limitrofe allarea in oggetto, si ottiene un valore di
CuM (Coesione non drenata media) pari a circa 0.90 kg/cmq.

Valore Caratteristico CuK = 0.90 kg/cm2

Quale valore caratteristico del peso del terreno

(peso di volume del terreno) si pu

considerare, sulla base di analoghe esperienze, il valore di 1850 kg/m3.

Valore Caratteristico K = 1850 kg/m3

Ne risulta il seguente Valore di Progetto:

nellapproccio per gli Stati Limite DA-2:

Cud = 0,90 kg/cm2

(mantiene lo stesso valore caratteristico)

il peso di volume, invece, resta sempre invariato in tutti gli approcci:

d = k = 1850 kg/m3

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CAPACITA PORTANTE
La capacit portante del terreno viene determinata mediante le formulazioni di Hansen, di seguito
riportate.

Ristrutturazione Municipio con miglioramento sismico e riqualificazione energetica Relazione geotecnica

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Trattandosi di terreno coesivo in condizione non drenate, i parametri da prendere in


considerazione per il calcolo della portata limite sono i seguenti:

k = 1850 kg/ m3

Cuk = 0,54 kg/cm2

k = 0

utilizzando lespressione di Hansen per terreni coesivi per k = 0


Qlim= 5.14 c(1+ sc + dc- ic- gc- bc)+q
Di seguito si riporta la verifica delle nuove fondazioni per le murature armate, mentre
per le fondazioni esistenti, non presentando ledificio lesioni imputabili a cedimenti
fondali, si ritiene che queste si siano assestate e adeguate ai carichi agenti nella
configurazione strutturale esistente, per questa ragione, la distribuzione dei carichi
prevista in progetto segue quella attuale e complessivamente sulle fondazioni
previsto una diminuzione, seppur lieve, dei carichi agenti.
Per la verifica si assume lapproccio DA-2

DA-2 (A1+M1+R3)
Parametri

Valori

Cuk

0.90 kg/cm2

Dove B=larghezza della fondazione

Cud = Cuk/1

0.90 kg/cm2

pari a 2.50 m

sc

0.09

D=profondit di posa delle fondazioni

dc

0.27

dal p.di c.

ic

gc

bc

L=lunghezza della fondazione


Il parametro ic viene trascurato essendo
le eccentricit modeste

1850 kg/m3
k
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1850 kg/m3
d = k /1
2,3
r

Qlim=(5.14 *0.90(1+0.09+0.27-0)+1850*1.67/(100*100))/2.3=(6.29+0.31)/2.3=2.87 kg/cm2


Capacit portante stato limite approccio 2:
Resistenza di progetto Rd=2.87*250*587=421173 daN
Azione di progetto Ed=221799 daN (carico massimo agente sulle nuove fondazioni in
condizioni sismiche, si veda la verifica della fondazioni nella relazione ai carichi verticali)
Rd> Ed

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CONCLUSIONI
Dal rilievo geologico della zona, dalle notizie bibliografiche e dai risultati dei sondaggi
penetrometrici eseguiti nonch da quanto osservato sul posto, si evince quanto segue:

i terreni indagati hanno evidenziato mediocri caratteristiche geomeccaniche;

la classe sismica del sottosuolo riscontrato la categoria E, desunta utilizzando i


dati rilevati da relazioni geologiche eseguite in vicinanza al sito in oggetto;

anche fondazioni dirette di tipo a trave rovescia appaiono idonee a trasferire i carichi
applicati;

leventuale falda rilevabile ad una quota maggiore di 2.00 m dal piano campagna;

La presenza esclusiva di materiale argilloso nei primi metri di profondit e lassenza di


consistenti livelli sabbiosi impedisce il verificarsi di fenomeni di liquefazione del suolo
anche nelleventualit di sismi di elevata intensit.

Per i valori delle pressioni agenti sul terreno i cedimenti previsti risultano senzaltro
accettabili.

Di seguito si riporta la normativa di riferimento.

NORMATIVA DI RIFERMENTO
La normativa di riferimento, recentemente entrata in vigore, riconducibile essenzialmente
ai seguenti atti:

Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo 2003, n.3274 primi
elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio
nazionale e normative tecniche per le costruzioni in zona sismica (G.U. n.72 del 8
maggio 2003);

Deliberazione dellAssemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna 2 maggio


2007, n.112 Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi
dell'art. 16, comma 1, della L.R. 20/2000 "Disciplina generale sulla tutela e l'uso del
territorio", in merito a "Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in EmiliaRomagna per la pianificazione territoriale e urbanistica". (B.U.R. n.64 del 17 maggio
2007;

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Chiarimenti della Regione Emilia-Romagna in ordine alla entrata in vigore dellatto di


indirizzo e coordinamento tecnico in materia di microzonazione sismica
(deliberazione dellAssemblea Legislativa

n.112 del 2 maggio 2007) nota

prot.2007.0166430 del 22 giugno 2007;

Decreto del Ministero delle Infrastrutture 14 gennaio 2008 Nuove norme tecniche per
le costruzioni (G.U. n.29 del 4 febbraio 2008);

Legge Regionale Emilia-Romagna 30 ottobre 2008 n.19 Norme per la riduzione del
rischio sismico parzialmente modificata dalla Legge Regionale 6 luglio 2009 n.6
(B.U.R. n.1084 del 30 ottobre 2008);

Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2 febbraio 2009, n.617
Istruzioni per lapplicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al
decreto ministeriale 14 gennaio 2008 (G.U. n.47 del 26 febbraio 2009).

Ristrutturazione Municipio con miglioramento sismico e riqualificazione energetica Relazione geotecnica

Ristrutturazione Municipio con miglioramento sismico e riqualificazione energetica Relazione geotecnica

Ristrutturazione Municipio con miglioramento sismico e riqualificazione energetica Relazione geotecnica

Ristrutturazione Municipio con miglioramento sismico e riqualificazione energetica Relazione geotecnica

Ristrutturazione Municipio con miglioramento sismico e riqualificazione energetica Relazione geotecnica

Ristrutturazione Municipio con miglioramento sismico e riqualificazione energetica Relazione geotecnica

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