Sei sulla pagina 1di 7

ELIA BENAMOZEGH, CRISTIANESIMO E

GIUDAISMO

TORNA AL CATALOGO

DON CURZIO NITOGLIA


9 marzo 2009
http://www.doncurzionitoglia.com/EliaBenamozegh.htm
Il Benamozegh (Livorno 1823-1900) biblista,
talmudista, cabalista,
stato uno dei maggiori rabbini italiani del XX
secolo. Nato da una famiglia sefardita,
originaria del Marocco, trascorse tutta la sua
vita a Livorno, esercitando lufficio di rabbino. Il
suo pensiero autorevole, illuminante e
soprattutto attuale.
Il rabbino livornese (maestro del padre di Elio
Toaff, ex rabbino capo di Roma, che ha accolto
Giovanni Paolo II alla sinagoga romana il 13
aprile 1986, ove pronunci la famigerata frase
sugli ebrei nostri fratelli maggiori nella Fede)
conobbe un giovane cattolico di Lione, Aim
Pallire il quale si trovava alla ricerca di
unesperienza religiosa che non trovava pi nel
Cattolicesimo... Pallire mostr lintenzione di
convertirsi allebraismo, ma Benamozegh lo
dissuase; il giovane francese aveva per
Benamozegh un compito particolare, quasi
provvidenziale, che poteva compiere solo
restando cristiano; Pallire doveva essere il
messaggero della... dottrina dei Noachidi,
secondo la quale gli ebrei avevano funzione di
sacerdoti del genere umano... Per rendersi
conto di questa missione, Pallire non aveva
bisogno di convertirsi, ma solo di purificare
la
propria
religione
da
alcuni
errori:
lIncarnazione e la Trinit ([i]).
Benamozegh definiva i dogmi dei Cristiani
come una scimmia rispetto allUomo [Israele,
nda]... la scimmia limitazione mal riuscita
del modello, e allo stesso tempo la sua
caricatura... il Cristianesimo una religione...
non per uomini normali, ove dietro leccesso di

ascetismo si cela la corruzione ([ii]).


In Israele e lumanit (scritto prima del 1885
e pubblicato in Francia per la prima volta nel
1914) ci presenta il giudaismo come
messaggero della religione nel mondo intero,
ma il cristianesimo ha cercato di adulterare la
missione divina di Israele ed esso dovrebbe
restaurare
un
ordinamento
gerarchico
dellumanit a Israele e rinunciare alla
centralit della Chiesa a favore della centralit
di Israele ordinando lumanit al popolo
sacerdotale Israele ([iii]).
Il giudaismo religione racchiude una duplice
credenza - per Benamozegh - il pluralismo
della divinit e limmanenza. perlomeno
quanto afferma la teologia cabalistica... Quanto
allimmanenza... gli angeli appaiono come il
prolungamento della Divinit nella natura; il
Talmd dice perfino che sono sue membra ed
organi... La Cbala, la sola capace, di
ristabilire larmonia tra lebraismo e la
gentilit... poich la vera tradizione ebraica
riconosce sia limmanenza che la trascendenza
di Dio, e unisce cos il panteismo con il
monoteismo. La fede che Israele conserva,
potr un giorno riconciliare le Chiese divise
([iv]). Secondo il rabbino livornese la Cbala
concilier Israele sacerdote con lumanit
laica ([v]). Il sacerdozio ebraico presuppone
unumanit al servizio della quale posto. La
fraternit tra tutti i popoli e la comunione di
tutti con Israele, che il centro verso cui
devono tendere, per riunirsi, tutte le religioni
([vi]). Lo scopo supremo del culto ebraico per
la Cbala lunificazione del Dio immanente e
del Dio trascendente, per mezzo delluomo.
Luomo
deve
agire
sulla
natura
dominandola, e tale dominio - per lebraismo
- una cooperazione con Dio... I cabalisti hanno
presentato questo dominio come una vittoria
che luomo riporta su Dio come Creatore
([vii]). Mentre il cristianesimo con la sua
concezione del Dio-uomo, Ges Cristo, ha

scavato un abisso tra Dio trascendente e il


mondo. Se per il cristianesimo lIncarnazione si
compie in un solo uomo, per la Cbala
lincarnazione esiste nel fatto e pel fatto
dellintera creazione ([viii]). Israele deve
essere il centro dellumanit, poich un
popolo destinato ad assumere - nellumanit il ruolo di sacerdote. Israele stato scelto per
assolvere il compito eminente di dottore, di
predicatore, di sacerdote delle nazioni, compito
dovuto... certamente anche alla sua naturale
predisposizione ad accogliere la verit
religiosa... e soprattutto al suo carattere
indomito, fermo e tenace, che era necessario
per resistere al mondo pagano, per vincerlo e
convertirlo ([ix]).
Nel 1863 lAlliance Isralite Universelle
decise di pubblicare la terza parte dellopera di
Benamozegh (Essai sur lorigine des dogmes et
de la morale du christianisme) intitolata Morale
juive et morale chrtienne. In Italia Carucci ha
pubblicato nel 1977 Morale ebraica e morale
cristiana e finalmente nel 2002 Marietti ha
pubblicato le prime due parti dellopera del
1863, sotto il titolo di Lorigine dei dogmi
cristiani, e ben presto si avr anche una
pubblicazione in francese.
Lorigine
dei
dogmi
cristiani

una
spiegazione
cabalistica
della
dogmatica
cristiana, in essa lautore sostiene che Lo
Gnosticismo non che un puro travestimento
della
tradizione
acroamatica
[esoterica]
ebraica, ossia della Cbala ([x]). Mentre il
cristianesimo sarebbe nato - secondo il rabbino
di Livorno - soprattutto dalla Cbala che
sincontr con la filosofia platonica, stoica e
orientale e Ges sarebbe stato iniziato da
esseni cabalisti. Ges sarebbe stato una sorta
di iniziato allesoterismo cabalistico ed al
talmudismo ([xi]).
Benamozegh lo prova scrivendo che lo
Gnosticismo di origine cabalistica e cos la
Cbala tramite lo Gnosticismo ha influito sul

cristianesimo ([xii]). I Padri della Chiesa del II


secolo rifiutarono per tale gnosticismo
cabalistico e lo bollarono come eretico, quindi
per Benamozegh il cristianesimo primitivo era
gnostico, esoterico e cabalistico; mentre il
cattolicesimo dei Padri, e gi prima con
Giovanni e Paolo, ripudi la sua origine
giudaico-cabalistico-talmudica per erigersi in
Chiesa ([xiii]). La Gnosi dichiarata eretica da S.
Giovanni e S. Paolo e scomunicata dai Padri
la Cbala rabbinico-farisaica, accettata da
Ges ma rifiutata dai Pastori e dagli Apostoli,
perci il Benamozegh invita la Chiesa a
ritornare alle sue origini cabalistiche e a
rifiutare la ellenizzazione e romanizzazione del
cristianesimo originario operata dai Padri
([xiv]).
In Morale ebraica e morale cristiana Benamozegh - cerca di provare che la morale
del Vangelo inferiore a quella farisaica, Il
cristianesimo... ha fatto un Dio a sua
immagine, come gli di dOmero, invece di far
luomo ad immagine di Dio... Ora, non solo, con
ci, ha offeso il buon senso, la retta ragione...,
ma ha reso inutile ogni rivelazione ([xv]).
Inoltre accusa il cristianesimo di aver distrutto
lamor patrio. Il patriottismo, un sentimento
dellAntica Alleanza, che teoricamente non ha
posto nella Nuova; ed il giorno in cui il Vangelo
stato predicato ai Gentili stato lultimo
giorno
delle
nazionalit
[o
meglio,
nazionalismo esasperato, nda]. Il sentimento di
nazionalit come lintendono gli Inglesi un
sentimento essenzialmente ebraico... I cristiani
sono un non-popolo, cio la negazione teorica
e pratica di ogni nazionalit ([xvi]).
Benamozegh continua: spettacoli orribili,
teorie ripugnanti, dottrine difformi, vizi inauditi
si
nascondono
sotto
i
principii
del
Cristianesimo... la finzione della resurrezione
dei fedeli con Ges... questi vizi non si sono
nascosti, non si son vergognati di s, ma hanno
occupato arditamente un posto nella Chiesa,

hanno esposto senza pudore la loro deformit


al sole ([xvii]).
Il cabalista livornese di origine marocchina
conclude con lesaltazione del fariseismo che
sorpasserebbe
infinitamente
la
morale
evangelica, scrivendo la morale ebraica
rassomiglia alluomo, ma alluomo che realizza
le sue due forme, e cio luomo primitivo di
Mos, landrogino di Platone, luomo dai due
sessi..., la morale cristiana rassomiglia alla
donna isolata, separata dalluomo, senza il
contrappeso della sua fermezza, della sua
esperienza; la donna abbandonata a tutti i
trasporti della sensibilit, della passione... la
concezione del Cristianesimo primitivo ha
qualcosa di troppo femmineo..., vi nella
parola e negli atti di Cristo e dei suoi primi
discepoli, leterno femminino... ([xviii]).
Conclusione
Come si vede le idee benamozeghiane sono
state recepite in pieno dal Vaticano II e sono
penetrate profondamente in ambiente cattolico
post-conciliare.
1) Benamozegh: Rinunciare alla centralit
della Chiesa a favore della centralit di
Israele; cfr. Paolo VI, NOM del 1970, orazione
del Venerd Santo pro judaeis, in cui si chiede
la loro fedelt allantica Alleanza. Giovanni
Paolo II (Mainz, 1981) LAntica Alleanza mai
revocata; (Roma, 1986) gli Ebrei fratelli
maggiori [e prediletti] nella Fede.
2) Benamozegh: La fede che Israele
conserva, potr un giorno riconciliare le Chiese
divise; cfr. J. RATZINGER, Molte religioni, una
sola Alleanza, (Assisi, La Porziuncola, 2008) in
cui scandaglia la nuova teologia conciliare e
post-conciliare sulle radici giudaiche del
cristianesimo, che debbono riunire le diverse
religioni.
3) Benamozegh: Se per il cristianesimo
lIncarnazione si compie in un solo uomo, per
la Cbala lincarnazione esiste nel fatto e pel
fatto dellintera creazione; cfr. Gaudium et

Spes n. 22 (del 1965): per il fatto stesso che


il Verbo si incarnato, si unito ad ogni
uomo, con i relativi commenti di Giovanni
Paolo II nelle sue encicliche Redemptor
hominis (1979) e Dominum et vivificantem
(1986). Nella prima scrive: Con ognuno Cristo
si unito per sempre []. Sin dal momento in
cui viene concepito sotto il cuore di sua
madre (n. 13); ciascun uomo, senza
eccezione alcuna, [] anche quando luomo
di ci inconsapevole (n. 14). Nellaltra
enciclica si legge: LIncarnazione [] significa
assunzione di [] tutta lumanit, di tutto il
mondo visibile e materiale (n. 50); il Verbo
si unito ad ogni carne o creatura,
specialmente alluomo. [] Dio immanente al
mondo e lo vivifica dal di dentro (n. 54).
Pi chiaro (anzi, oscuro) di cos, si muore.
d. Curzio Nitoglia
9 marzo 2009
http://www.doncurzionitoglia.com/EliaBenam
ozegh.htm
NOTE :
[i]) A. GUETTA, Qabbal e Cristianesimo nella
filosofia di Elia Benamozegh, in La Rassegna
Mensile di Israel, vol. LXIII, settembredicembre 1997, pagg. 20-21.
[ii]) Ibidem, pagg. 23-24.
Cfr. A. PALLIRE, Il santuario sconosciuto,
Roma, 1953.
[iii]) E. BENAMOZEGH, Israele e lumanit,
Marietti, Genova, 1990, pagg. XIII-XIV.
[iv]) Ibidem, pagg. 39-41 e 50.
[v]) Ibidem, pag. 101.
[vi]) Ibidem, pag. 115.
[vii]) Ibidem, pag. 156.
[viii]) Ibidem, pag. 166.
[ix]) Ibidem, pag. 287.

[x]) E. BENAMOZEGH, Le origini dei dogmi


cristiani, Marietti, Genova, 2002, pagg. 15-16.
[xi]) Cfr. Ibidem, pagg. 21-60.
[xii]) Ibidem, pag. 73.
[xiii]) Ibidem, pag. 111.
[xiv]) Ibidem, pag. 112.
[xv]) E. BENAMOZEGH, Morale ebraica e morale
cristiana, Carucci, Assisi-Roma, 1977, pag. 6.
[xvi]) Ibidem, pagg. 12-13.
[xvii]) Ibidem, pagg. 45-46.
[xviii]) Ibidem, pagg. 188 e 192.

Potrebbero piacerti anche