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In collaborazione con le Province dellEmilia-Romagna

N.6 - Luglio 2014

Sommario
Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: a che punto siamo?.................................................1
Bando regionale per aiutare gli allevatori a prevenire gli attacchi dei lupi....................................2
Decreto-legge "Campolibero": molte le novit per agricoltura e ambiente..................................3
Circolare applicativa del Mipaaf sulle misure "Campolibero....................................................3
Bruciare ramaglie in loco si pu.............................................................................................. 4
Marchio europeo per i Prodotti di montagna............................................................................. 4
Danni da avifauna e caccia "in deroga".................................................................................. 5
L'"agricoltore attivo"............................................................................................................ 5
Dalle Province....................................................................................................................... 7
Pubblicazioni........................................................................................................................ 9
Video................................................................................................................................... 9
Incontri e convegni................................................................................................................ 9

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: a che punto siamo?


Il Psr 2014-2020 stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale. Il 15 luglio dovr passare allapprovazione
dellAssemblea legislativa per poi essere trasmesso a Bruxelles per lok definitivo. Il testo attuale il frutto di unampia
consultazione con il mondo agricolo che partita nel maggio 2013, con numerosi incontri che hanno coinvolto oltre mille
interlocutori (filiere produttive, organizzazioni professionali di categoria, lavoratori agricoli, istituzioni territoriali coinvolte,
portatori di interesse della societ civile per temi ambientali e sociali, principali enti di ricerca).
Il Psr potr contare su una dotazione di 1 miliardo 190 milioni, la pi alta tra tutte le regioni del nord Italia. La Regione ha
raddoppiato le risorse dal proprio bilancio che passano, rispetto alla precedente programmazione, da 106 a 203 milioni di
euro. Ammontano invece a 513 milioni di euro i finanziamenti che arrivano dallEuropa (29 milioni in pi rispetto al periodo
2007-2013), mentre la quota statale di 474 milioni (6 milioni in pi).
L'Assessore regionale allagricoltura Tiberio Rabboni, presentando il programma, ha detto: "Vogliamo dare unulteriore spinta
a un settore che, anche in questi anni di crisi, ha continuato ad avere il segno positivo. Dal 2008 a oggi la produzione
agricola emiliano-romagnola aumentata in valore del 10%, lagroalimentare vale 20 miliardi di fatturato, il 15% del totale
nazionale, mentre nel 2013 lEmilia-Romagna diventata la prima regione in Italia per esportazione di prodotti alimentari
con il 16% del totale nazionale. Vogliamo continuare a crescere, ci sono le condizioni per farlo.
Lo Sviluppo rurale dovr articolarsi secondo 6 priorit cos definite:

priorit 1: promuovere il trasferimento della conoscenza e linnovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone
rurali.

priorit 2: potenziare la redditivit delle aziende agricole e la competitivit dellagricoltura in tutte le sue forma,
promuovere tecniche innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste.

priorit 3: promuovere lorganizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazione


dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo.

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priorit 4: preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi allagricoltura e alla silvicoltura.
priorit 5: incentivare luso efficiente delle risorse e il passaggio a uneconomia a basse emissioni di carbonio e
resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale.

priorit 6: adoperarsi per linclusione sociale, la riduzione della povert e lo sviluppo economico nella zone rurali.
Tra gli obiettivi, dunque, aumentare e stabilizzare competitivit e redditivit delle imprese agricole, ancora oggi troppo
spesso anello debole della catena che porta al consumatore finale; ammodernare i processi produttivi, sostenere le
produzioni di qualit, diversificare lattivit agricola. Per questi scopi la Regione mette a disposizione 544,6 milioni di euro
di finanziamenti pubblici, che mobiliteranno 932 milioni di investimenti. Serviranno per cofinanziare circa 6.600 progetti.
Una corsia privilegiata sar destinata alle reti di imprese dalla terra alla tavola e alle diverse forme di agricoltura
organizzata, per ridurre i costi e fare sistema. (Sulla possibilit di stipulare contratti di rete nel settore agricolo si segnala il
focus tenutosi presso la CCIAA di Parma il 3 luglio scorso, le cui slides sono pubblicate al link
http://www.pr.camcom.it/materiale-news-ed-eventi/slides-contratti-di-rete )
Il Psr 2014-2020 avr al centro i giovani, con un pacchetto di misure che vale 130 milioni di euro. Chi avvier una nuova
impresa agricola potr contare su un premio per il primo insediamento compreso tra i 40 mila e i 70 mila euro in base al
valore del progetto aziendale. Non solo: gli under 40 avranno una priorit di accesso in tutte le misure del nuovo Psr.
Ammontano a 96 milioni di euro le risorse per sostenere linnovazione e la conoscenza in agricoltura, di cui il 70% per il
trasferimento tecnologico e lo sviluppo di processi produttivi pi rispettosi dellambiente e il 30% per la formazione e la
consulenza (29 mila interventi). Le azioni interverranno trasversalmente a tutte le tematiche concentrandosi
prevalentemente sui temi della competitivit e della sostenibilit ambientale.
Allambiente andranno 526,9 milioni di euro. Serviranno per ridurre limpatto delle attivit agricole, sostenere la produzione
biologica e integrata (lobiettivo intervenire su 200 mila ettari di superficie agricola), tutelare gli habitat naturali, la
biodiversit, il paesaggio e migliorare la fertilit dei suoli, contrastando lerosione di terreno agricolo.
In particolare 104 milioni di euro, per un investimento complessivo di 189 milioni di euro cofinanzieranno circa 1.600
progetti di investimento per ridurre le emissioni in atmosfera, razionalizzare il consumo energetico e idrico, aumentare il
sequestro di carbonio attraverso la forestazione. Il pacchetto forestazione potr contare su 35 milioni di euro per realizzare
nuovi imboschimenti e tutelare il patrimonio forestale esistente per circa 4 mila ettari.
Tra il 2000 e il 2010 la superficie agricola in montagna diminuita del 21%. Per contrastare abbandono e dissesto
idrogeologico, il Psr riconosce alle aree appenniniche una priorit trasversale in molte misure e condizioni particolari di
accesso. Inoltre i territori collinari e montani potranno contare sullinnalzamento delle risorse dedicate alle indennit
compensative per circa 90 milioni di euro e su circa 50 milioni per la prevenzione del dissesto idrogeologico nelle aziende
agricole e nelle aree forestali. Infine, ammontano a 93 milioni di euro i finanziamenti pi direttamente dedicati a
investimenti strategici per contrastare labbandono del territorio, migliorando i servizi.
In particolare, circa 66,4 milioni saranno destinati a sostenere le attivit dei Gal (Gruppi di azione locale), ovvero
associazioni miste, in prevalenza private, che operano con progetti di sviluppo locale nelle aree appenniniche e nel Delta del
Po. Questo plafond permetter di finanziare almeno mille progetti sul territorio a vantaggio di circa 700 mila abitanti.
Con oltre 26 milioni la Regione sosterr inoltre 179 progetti destinati ad aumentare la dotazione di servizi, a partire dalla
apertura in ogni Distretto sanitario di un polo socio-assistenziale. Verranno anche finanziati progetti di recupero di edifici
pubblici che potranno essere adibiti a centri visita, punti di ristoro, luoghi di aggregazione e il contrasto al digital divide,
attraverso la diffusione della banda larga e linformatizzazione di scuole, biblioteche e musei. Saranno realizzate centraline
pubbliche per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili.
Il testo della proposta di Psr al link
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr/temi/programma-di-sviluppo-rurale-2014-2020/documenti-1/documenti1/programma-di-sviluppo-rurale-2014-2020
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Bando regionale per aiutare gli allevatori a prevenire gli attacchi dei lupi
La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato un avviso pubblico per la presentazione di domande di accesso a contributi
(100% della spesa ammissibile) finalizzati allacquisto di materiale di prevenzione e cani da guardiania, con lobiettivo di
contrastare eventuali attacchi dei lupi al bestiame domestico.
Il bando, contenuto nella Delibera di Giunta Regionale n. 977 del 30/06/2014 assieme ad allegati e schema di domanda,
reperibile a questo indirizzo
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/comunicati-stampa/2014/luglio/del977_2014.pdf/at_download/file/del
%20977_2014.pdf
Il bando sinquadra allinterno di uno specifico Piano dintervento approvato dallAssessorato allagricoltura per la
realizzazione di un progetto sperimentale finalizzato al sostegno delle aziende zootecniche collinari e montane. Nei mesi
passati stata avviata listituzione di un tavolo tecnico di lavoro e la convocazione di numerosi incontri sul territorio per

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raccogliere le manifestazioni dinteresse, oltre a sopralluoghi nelle singole realt aziendali. Il Piano ha inoltre coinvolto tutte
le Aree Protette della Regione.
Gli allevatori interessati potranno presentare le richieste di contributo entro e non oltre il 22 luglio 2014 alle rispettive
Province. Scaduto il termine per le domande ci sar unistruttoria su base provinciale e lapprovazione (entro il 5 settembre
2014) di una graduatoria unica regionale, con validit biennale. Poi saranno svolti ulteriori sopralluoghi per programmare gli
acquisti e i collaudi necessari; infine saranno erogati i contributi dalle stesse Province, con periodici controlli sulle aziende.
Tecnici incaricati dalla Regione dovranno verificare la corretta installazione degli strumenti acquistati e, in particolare per
quanto riguarda i cani, il rispetto delle norme sul benessere animale.
Per questa prima operazione i contributi ammonteranno a 225 mila euro per quattro differenti tipi di recinzione, dissuasori
acustici e cani da guardiania di ceppo abruzzese. Potranno usufruire degli aiuti tutti gli imprenditori con imprese attive in
Regione che allevano al pascolo, in collina e montagna, specie dinteresse zootecnico e che rispettano requisiti e condizioni
di ammissibilit specificate nello stesso bando.
Lauspicio manifestato dai Responsabili del progetto regionale che allinterno del prossimo Piano di Sviluppo Rurale 20142020 possano essere stanziati ulteriori fondi, cos da mediare in maniera sempre pi efficace il conflitto tra il prezioso
allevamento presente sul territorio e una specie animale protetta a livello internazionale, che rappresenta lintegrit
dellecosistema appenninico e la sua straordinaria biodiversit.
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Decreto-legge "Campolibero": molte le novit per agricoltura e ambiente


Ne abbiamo parlato nel Notiziario del mese scorso, ora il testo del decreto (Decreto-legge n. 91 del 24/06/2014) che
contiene molte novit notevoli finalizzate, tra l'altro, al rilancio dell'agricoltura e alla semplificazione burocratica,
consultabile al link
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2014-06-24;91
Per l'analisi delle novit rimandiamo direttamente al testo del Decreto, mentre qui di seguito vengono analizzati due aspetti
del Decreto, forse non i pi importanti, ma sicuramente tra quelli pi attesi dal mondo agricolo.
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Circolare applicativa del Mipaaf sulle misure "Campolibero


Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso disponibile sul proprio sito la Circolare applicativa con cui si
illustrano gli aspetti operativi di alcune delle pi significative misure recate dal Decreto "Campolibero". La circolare
consultabile alla pagina http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7793
Sono gi attive alcune misure, tra le quali:

Semplificazione nei controlli: alle imprese agricole controllate deve essere sempre notificato il verbale dell'ispezione
amministrativa svolta, anche nei casi di accertata regolarit o di avvenuta regolarizzazione a seguito di diffida.
L'obiettivo semplificare e coordinare il sistema dei controlli ispettivi e assicurare un comportamento omogeneo nei
confronti delle imprese agricole;

Diffida: prevista la generale estensione, per tutte le violazioni alla normativa agroalimentare che prevedono la sola
sanzione pecuniaria, dell'istituto della diffida, purch le predette violazioni siano di lieve entit e sanabili. In tali casi
l'organo di controllo diffida il soggetto interessato ad adempiere alle prescrizioni violate entro un termine di venti giorni
dalla data di ricezione dell'atto di diffida e ad elidere le conseguenze dannose o pericolose dell'illecito amministrativo;

Pagamento sanzione ridotta: possibile pagare una sanzione entro 5 giorni dal ricevimento della contestazione, con
una riduzione del 30 per cento, in analogia con quanto oggi gi avviene per le violazioni del Codice della Strada;

Semplificazioni in materia vitivinicola: sono esplicitate le semplificazioni introdotte nella gestione delle cantine
dall'articolo 2 di Campolibero, tra cui, l'eliminazione di divieti per la detenzione in cantina di sostanze non enologiche,
l'eliminazione di adempimenti burocratici per produrre mosti o bevande spiritose o per i centri di raccolta delle uve.

" importante sottolineare - ha spiegato il Ministro Martina - che la diffida riguarda tutte le norme agroalimentari e deve
essere applicata da tutti i controllori, dalle amministrazioni statali (ICQRF, Corpo forestale dello Stato, Carabinieri) alle
Regioni, ai Comuni, quindi anche ai Vigili urbani. Se pensiamo alle decine di migliaia di sanzioni annualmente irrogate agli
operatori per irregolarit formali o di lieve entit, possiamo comprendere la portata positiva della norma. L'azione del
Ministero - ha aggiunto Martina - orientata verso una maggiore semplificazione burocratica, perch soprattutto da l che
passa l'efficienza e la possibilit per le imprese di essere competitive. I nostri produttori e i nostri agricoltori devono essere
messi in condizione di lavorare con serenit e le misure inserite in questo provvedimento vanno in quella direzione".
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Bruciare ramaglie in loco si pu


Fonte: Terra e Vita
Il decreto-legge n.91 del 24/06/2014, fra le tantissime questioni di cui si occupa, ha finalmente sanato la situazione
kafkiana in cui fino ad oggi versavano i produttori agricoli che eliminavano i residui provenienti da attivit agricole e
assimilate (disboscamento, potatura, raccolta, pulizia di boschi, campi, giardini, aree verdi ecc.) secondo la tradizionale
prassi della bruciatura sul campo.
Esisteva infatti un forte contrasto fra la legislazione statale (Dlgs n. 152/2006, cosiddetto Codice ambientale) e non
soltanto lantica pratica della combustione in campo, ma anche alcune normative locali.
La legislazione statale include i residui vegetali nella categoria dei rifiuti, definendo urbani quelli provenienti da aree verdi,
quali giardini, parchi, aree cimiteriali, e speciali quelli da attivit agricole e agro-industriali. Di conseguenza il loro
smaltimento regolato dalle particolari procedure previste per le categorie di appartenenza, e viene sanzionato come reato
il loro mancato rispetto. Per effetto di questo norme per lo Stato non (adesso si pu dire non era) pi possibile la
tradizionale pratica, diffusa in tutta Italia, di bruciare stoppie e ramaglie sul luogo di produzione, i campi, che vengono poi
concimati con la cenere di risulta.
Tale normativa, ulteriormente aggravata dal Dl. n. 136/2013 (cosiddetto decreto Terra dei Fuochi, perch dettato dalla
necessit di porre riparo alla particolare situazione determinata dalla criminalit organizzata in alcune zone della
Campania), convertito con L. n. 6/2014, ha anche comportato, in concreto, la condanna penale di alcuni produttori agricoli.
Ma, contemporaneamente e in contrasto, alcune normative regionali (Sicilia, Lombardia e, con un ddl in corso di
approvazione, Veneto) e comunali ( il caso di Massa in Toscana) consentivano invece, nel rispetto delle dovute cautele, la
bruciatura sul posto degli scarti derivanti da attivit agricole e da giardinaggio.
Pienamente condivisibile quindi lintervento di modifica del "Codice ambientale" messo in atto dall'art. 14 del decreto legge
in oggetto, che consente la bruciatura, in loco e in sicurezza, di sterpaglie e ramaglie derivanti da sfalci, potature o ripuliture
dei fondi agricoli e forestali.
Adesso si pu quindi procedere, senza rischio di venire incriminati, nei periodi e negli orari individuati con ordinanza,
Comune per Comune, dal sindaco, alla combustione sul posto del detto materiale agricolo e forestale, riunito in piccoli
cumuli e in quantit giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro (un metro stero corrisponde a un metro cubo di
materiale ligneo accatastato). La combustione dei residui vietata nei periodi, individuati con provvedimenti delle Regioni, di
maggior rischio per gli incendi boschivi.
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Marchio europeo per i Prodotti di montagna


Prende corpo il Pacchetto qualit, ovvero quel complesso di regolamenti comunitari tesi ad ampliare i marchi di tutela delle
produzioni agricole e alimentari: oggi il turno del prodotto di montagna.
Infatti stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale europea il Regolamento delegato della Commissione numero 665/2014 che
completa il regolamento Ue numero 1151 del 2012, e che stabilisce le condizioni duso dellindicazione facoltativa di qualit
dei prodotti agroalimentari realizzati in altura.
Il Regolamento consultabile alla pagina
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2014.179.01.0023.01.ITA
Prosciutti, insaccati, carni, formaggi stagionati, latticini, frutta, legumi e mieli prodotti in aree montuose, potranno dunque
fregiarsi del nuovo marchio europeo dorigine e tutela Prodotto di montagna.
Ovviamente tali produzioni approderanno sul mercati solamente se rispettosi di rigorosi parametri imposti dal Regolamento
europeo, ad esempio nel caso degli allevamenti, gli animali non solo dovranno aver trascorso almeno gli ultimi due terzi del
loro ciclo di vita in aree di altura, ma dovranno essere stati alimentati con almeno il 50 per cento di mangimi prodotti in
montagna.
In Emilia-Romagna lindicazione prodotto di montagna riservata ai prodotti il cui ciclo produttivo svolto interamente nei
117 Comuni della montagna emiliano-romagnola (vedi elenco alla pagina
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/comunicatistampa/2014/luglio/COMUNIMONTANI.pdf/at_download/file/COMUNI%20MONTANI.pdf
con la sola possibilit di derogare la fase trasformazione (macellazione, molitura, ecc.) entro i 30 chilometri di prossimit.
L'assessore regionale allagricoltura Tiberio Rabboni ha commentato: "Finalmente i consumatori potranno riconoscere ed
acquistare, con certezza, le produzioni agroalimentari di qualit del nostro Appennino. Prodotti unici per naturalit, tipicit,
storia e manifattura e per un ambiente di elevata qualit ecologica e che perci stesso scontano i limiti produttivi e i
maggiori costi dei terreni posti in altura ed in pendenza. Dunque una nuova opportunit per i consumatori, ma anche per gli
agricoltori di montagna che potranno cos valorizzare commercialmente meglio i frutti del loro lavoro.
Ora importante che gli agricoltori e i trasformatori delle aree di montagna spiega Rabboni si organizzino per utilizzare

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immediatamente e nella maniera pi ampia la possibilit di etichettatura. Allo scopo la Regione convocher a breve un
incontro per approfondire i diversi aspetti operativi. Nel nuovo Psr 2014-2020 abbiamo inoltre previsto la possibilit di
finanziare ai produttori organizzati iniziative di promozione della nuova indicazione di origine.
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Danni da avifauna e caccia "in deroga"


La Regione Emilia-Romagna ha adottato il 30 giugno scorso la delibera n.970 "Esercizio delle deroghe previste dalla Direttiva
2009/147/CE. Autorizzazione al prelievo per la stagione 2014-2015", consultabile alla pagina
http://bur.regione.emilia-romagna.it/dettaglio-inserzione?i=91c8b1b3661e4d109f6fdddaaf771d6f
che prevede la caccia in deroga, durante la prossima stagione venatoria, dello storno e del piccione, deroga finalizzata a
prevenire gravi danni all'agricoltura (segnatamente ai frutti pendenti e all'uva) da parte di queste due specie protette.
L'Ispra, lIstituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, diversamente da quanto avvenuto negli anni scorsi, ha
in questa occasione subordinato il parere favorevole alla deroga fissando in 50 mila esemplari il quantitativo massimo
ammissibile di prelievi di storno.
Di conseguenza, lassessore regionale Agricoltura, economia ittica, attivit faunistico-venatoria Tiberio Rabboni ha scritto al
ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti e al Ministro delle Politiche agricole, Maurizio
Martina, dichiarando:
Il Governo, sulla caccia in deroga allo storno, deve fornire un indirizzo chiarificatore ad Ispra affinch risulti una netta
distinzione tra le deroghe legate alla tutela delle produzioni agricole e quelle motivate dalle pratiche venatorie tradizionali
Naturalmente ha evidenziato Rabboni nella missiva ai ministri - essendo il parere Ispra di fatto vincolante per l'Unione
Europea ci siamo conformati a tale indicazione. Tuttavia non posso esimermi dall'osservare la singolarit del parere Ispra. Se
il regolamento europeo, e conseguentemente la nostra delibera, motivano il prelievo in deroga con la tutela dei frutti
pendenti e dell'uva dagli attacchi degli storni non ha, infatti, alcun senso fissare preventivamente un quantitativo massimo
ammissibile. Il quantitativo non pu che essere in funzione dei frutti pendenti da tutelare. Diversamente si verrebbero a
configurare situazioni di ingiustificata disparit tra i frutteti e i vigneti difesi fino al raggiungimento del limite prestabilito e
quelli lasciati indifesi dopo il raggiungimento di tale limite. A quel punto, inevitabilmente, si porr il quesito sulla competenza
al pagamento dei danni a questo secondo gruppo di agricoltori. Ovvero, se debba ancora provvedere la Regione, costretta
suo malgrado ad una limitazione quantitativa, o l'Ispra, e per essa lo Stato, che tale limitazione ha imposto.
Secondo Rabboni, Ispra ha introdotto un quantitativo ammissibile di prelievi in deroga per la difesa dei frutti pendenti a
causa di un fraintendimento del riferimento a limiti quantitativi contenuto nella Legge 157/92, chiaramente riferito ai
prelievi in deroga di altra tipologia, ovvero alle "modiche quantit" legate alle cosiddette "cacce tradizionali".
Nella missiva anche linvito ai ministri ad attivare la richiesta alla Ue di una revisione nel corso del 2015 delle specie
protette in Italia con l'obiettivo di togliere dall'elenco la specie storno che sulla base di quanto sostenuto dalla stessa Ispra con il documento "Lo storno Sturnus vulgaris in Italia: analisi della situazione esistente e considerazioni circa l'inserimento
della specie tra quelle cacciabili ai sensi della Direttiva 2009/14 7/CE (Allegato II/2)" - gode di un ottimo stato di
conservazione ed fonte di cospicui danni all'agricoltura italiana.
Ricordiamo che, indipendentemente dalla caccia in deroga, uno degli strumenti principali per la difesa delle colture dalla
fauna selvatica rimane la possibilit per le Province di stabilire Piani di controllo delle specie faunistiche dannose (comprese
quelle protette come lo storno) nei casi e per le motivazioni indicate dalla normativa del settore, previo parere dell'Ispra. I
Piani vengono messi in atto su richiesta diretta degli agricoltori interessati, anche al di fuori della stagione venatoria. Per
informazioni rivolgersi agli Uffici provinciali che si occupano di programmazione faunistica.
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L'"agricoltore attivo"
Fonte: www.agricoltura24.com
La Conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2014 ha adottato le decisioni sulla Pac 2014-2020, tra cui quelle sull'agricoltore
attivo, una scelta molto importante e attesa dai beneficiari della Pac.
L'introduzione del concetto di agricoltore attivo nella nuova Pac ha lo scopo di selezionare i beneficiari dei pagamenti
diretti e di limitare la platea dei beneficiari ai soli agricoltori in attivit (active farmers), escludendo gli agricoltori non attivi,
ossia i soggetti per i quali l'agricoltura una parte insignificante della propria attivit economica.
La definizione di agricoltore attivo si applica sia ai pagamenti diretti che a molte misure del Psr; inoltre, l'assegnazione dei
nuovi titoli e il trasferimento dei titoli possono avvenire unicamente a favore di un agricoltore attivo.
Il dibattito sull'agricoltore attivo stato molto acceso e contrastato e ha visto uno scontro tra i sostenitori di una selezione
forte dei beneficiari della Pac, in modo da concentrare il sostegno nelle mani degli agricoltori che si occupano
principalmente di attivit agricola, e i sostenitori di una selezione debole, per favorire la presenza di un elevato numero di
soggetti nel settore agricolo. Alla fine, scaturito un compromesso che va nella direzione di una selezione sostanzialmente

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debole.
L'Italia doveva adottare le seguenti tre decisioni:

1) La lista nera
Il Reg. 1307/2013 (art. 9) prevede l'esclusione dai pagamenti diretti dei soggetti che appartengono a una lista nera (black
list) ovvero che gestiscono aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi, aree ricreative
permanenti.
Gli Stati membri possono ampliare la black list. A tal fine, le scelte dell'Italia hanno previsto l'allargamento della lista nera ad
altre quattro categorie di soggetti:
- persone fisiche e giuridiche che svolgono attivit di intermediazione creditizia (banche e finanziarie);
- persone fisiche e giuridiche che svolgono attivit di intermediazione commerciale (es. societ immobiliari);
- societ per azioni, cooperative e mutue assicurazioni che svolgono attivit di assicurazione e/o riassicurazione;
- Pubblica Amministrazione, fatta eccezione per gli enti che effettuano formazione e sperimentazione in campo agricolo.
L'esclusione di questi soggetti mitigata dalla possibilit di considerare agricoltori attivi le loro societ partecipate.
Ma lo stesso articolo del Regolamento prevede che una persona fisica o giuridica che rientra nella lista nera tuttavia
considerata agricoltore attivo se fornisce prove verificabili che dimostrino una delle seguenti situazioni:
a) l'importo annuo dei pagamenti diretti almeno pari al 5% dei proventi totali ottenuti da attivit non agricole nell'anno
fiscale pi recente per cui tali prove siano disponibili;
b) le sue attivit agricole non sono insignificanti;
c) la sua attivit principale o il suo oggetto sociale l'esercizio di un'attivit agricola (dunque, per esempio, una societ
immobiliare che dimostri di svolgere prevalentemente attivit agricola considerata agricoltore attivo)
La scelta italiana di ampliare la lista nera a banche, assicurazioni ed enti pubblici suggestiva, ma i risultati di queste
esclusioni saranno molto limitati. In Italia esistono importanti aziende agricole controllate da banche e assicurazioni, ma
l'attivit agricola non gestita direttamente, ma tramite specifiche societ agricole partecipate, che, come detto, non
vengono escluse.
Ben diversa la situazione degli enti pubblici; in questo caso l'impatto sar rilevante, in quanto molte amministrazioni
pubbliche (comuni, ex-Ipab) sono proprietarie di terreni agricoli e attualmente beneficiarie della Pac. Per questi casi, si
manifesta l'obbligo sostanziale di costituire una societ agricola partecipata o di cedere in affitto i terreni, visto che la
redditivit della gestione diretta non pensabile senza il sostegno della Pac. Sono fatti salvi dall'esclusione gli enti che
effettuano formazione e sperimentazione in campo agricolo, quindi le aziende agricole delle Universit, degli Istituti Agrari e
dei centri pubblici di ricerca.

2) la soglia di non applicazione


In Italia, saranno considerati agricoltori attivi, tutti i soggetti che nell'anno precedente (quindi nel 2014) hanno percepito
pagamenti diretti per un ammontare minore di 1.250 , soglia elevata a 5.000 per le aziende prevalentemente ubicate in
montagna e/o zone svantaggiate;
In altre parole, tutti i piccoli beneficiari della Pac sono attivi, con differenziazione tra montagna e/o zone svantaggiate e
altre zone (teniamo conto che, al di sotto di 5.000 euro, in Italia troviamo l'87% dei beneficiari della Pac).

3) i requisiti dell'agricoltore attivo


Gli agricoltori che percepiscono aiuti superiori alle soglie di non applicazione, sono considerati attivi, se possiedono uno
dei seguenti requisiti:
- iscrizione all'Inps, come Iap (Imprenditore Agricolo Professionale), Cd (Coltivatore Diretto), coloni o mezzadri;
- titolari di partita Iva in campo agricolo con dichiarazione annuale Iva. Per le aziende con superfici prevalentemente ubicate
in montagna e/o zone svantaggiate, sufficiente il possesso della partita Iva in campo agricolo.
Questa definizione di agricoltore attivo molto ampia e, di fatto, include quasi tutti gli attuali beneficiari della Pac, purch
siano titolari di partita Iva agricola.
In Italia sono molti i beneficiari dei pagamenti diretti che non sono titolari di partita Iva, ma la maggior parte di essi rientra
nella soglia di non applicazione. Coloro che sono al di sopra della soglia, possono richiedere l'apertura della partita Iva
agricola ed essere agricoltori attivi ricordando che nel nostro sistema tributario il possesso della Partita Iva intende lo
svolgimento di attivit produttiva rivolta al mercato e che non consentito detenere Partite Iva inattive.
Occorre fare attenzione al requisito della dichiarazione annuale Iva, che necessaria per le aziende non ubicate in
montagna e/o zone svantaggiate.
La normativa fiscale per le imprese agricole prevede che, al di sotto di 7.000 euro di fatturato, previsto l'esonero dalla
tenute delle scritture contabili e adempimenti connessi tra i quali la presentazione della Dichiarazione Annuale Iva ma che
comunque possibile optare per la tenuta della contabilit mediante rinuncia all'esonero indipendentemente dalla

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presenza di fatturato.
Insomma, le decisioni italiane sull'agricoltore attivo sono andate nella direzione di includere un elevato numero di agricoltori;
ciononostante, la novit dell'agricoltore attivo importante, in quanto introduce per la prima volta alcuni criteri di selezione
della platea dei beneficiari dei pagamenti diretti della Pac.
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Dalle Province
Bando sulla misura 126 del Psr per calamit naturali
Il 30 giugno 2014 la Giunta regionale ha approvato lavviso pubblico della Misura 126 del PSR, che prevede aiuti per il
ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamit naturali.
Le aree interessate sono i territori delle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena interessati da fenomeni
franosi conseguenti alle piogge persistenti del periodo 20 gennaio - 5 aprile 2014.
Laiuto consiste in un contributo in conto capitale pari all80% della spesa ammissibile.
Ogni azienda pu presentare ununica domanda e la spesa per il ripristino dei danni deve essere compresa fra 10.000 e
5.000.000 di euro.
Il termine di presentazione delle domande il 19 settembre 2014.
Per maggiori informazioni sul bando consultare i siti web provinciali.

Grandinate eccezionali a Cesena


La Giunta della Regione Emilia-Romagna il 23 giugno 2014 con Delibera numero n.929 ha approvato di delimitare - ai sensi
del comma 1079, art. 1, della Legge 296/06 ed ai fini dell'attuazione del trattamento di integrazione salariale in favore dei
lavoratori agricoli previsto dall'art. 21 della Legge 223/91 - le aree colpite dalle grandinate eccezionali dei giorni 30 aprile e
2 maggio 2014 nell'ambito del comune di Cesena.
Per l'esatta delimitazione dell'area consultare il sito della Provincia di Forl-Cesena alla pagina
http://servizi-uffici.provincia.fc.it/web/agricoltura-spazio-rurale/home/-/asset_publisher/Ke3I/content/integrazionesalariale-in-favore-dei-lavoratori-agricoli-grandinate-dei-giorni-30-aprile-e-2-maggio-2014
Si ricorda che l'articolo 28 del DPR n. 917/86 prevede, in presenza di perdite di almeno il 30% del prodotto ordinario a
causa di eventi naturali, di considerare nullo il reddito agrario e quello dominicale. L'azienda agricola deve denunciare il
danno entro tre mesi dalla data in cui si verificato. Oppure in caso di danno che coinvolge molte aziende la segnalazione
pu essere presentata da altri soggetti nell'interesse dei danneggiati (organizzazioni di categoria).
La denuncia deve essere presentata all'Agenzia delle Entrate Ufficio Provinciale del Territorio, che provvede
all'accertamento, sentito il Servizio Provinciale Agricoltura.

Via alle domande di aiuto per le piogge di gennaio nel modenese


Accolta la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riconoscimento della eccezionali piogge alluvionali che nel periodo
17 - 19 gennaio 2014 hanno interessato ampi territori della provincia di Modena.
Il Decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 10
giugno 2014.
Le aziende che hanno subito danni alle strutture agricole e alle infrastrutture connesse all'attivit agricola, che si trovano
nelle aree rilevabili dallelenco dei singoli fogli di mappa, indicate nella delibera regionale n. 466 del 7 aprile 2014, possono
presentare domanda per gli aiuti previsti entro il prossimo 25 luglio.
Il testo della delibera alla pagina
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-agevolazioni/doc/normativa/avversita-atmosferiche-procedimentiattivi/piogge-alluvionali-del-periodo-dal-17-gennaio-2014-al-19-gennaio-2014-nella-provincia-di-modena/normativa-diriferimento/delibera-di-giunta-regionale-n-466-del-7-aprile-2014/at_download/file/DGR%20466%20del%207%20aprile
%202014.pdf
La domanda, in copia unica, compilata in ogni parte e debitamente sottoscritta deve essere presentata all'amministrazione
provinciale di Modena.
Al momento della presentazione della richiesta di aiuto lazienda deve essere iscritta al Registro delle imprese della
Camera di Commercio e all'anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna, secondo quanto stabilito dal
Regolamento Regionale n. 17/2003 ed avere il fascicolo aziendale validato, per evitare di dover ripresentare la
documentazione dei dati gi presenti in anagrafe.
Per la presentazione della domanda stato predisposto un apposito programma informatico via web alla pagina

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http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/servizi/gestione-pratiche-calamita-naturali
a disposizione dei soggetti autorizzati e che hanno ricevuto delega di mandato da parte dellazienda agricola.
La domanda potr anche essere presentata direttamente dallazienda agricola in forma digitale dal referente per
lazienda (il titolare o lamministratore) registrato in anagrafe e dotato di un certificato digitale (di norma memorizzato su
una start-card conforme alle specifiche della Carta Nazionale dei Servizi) oppure in forma cartacea, utilizzando la
modulistica predisposta dalla Regione disponibile alla pagina
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-agevolazioni/doc/normativa/avversita-atmosferiche-procedimentiattivi/piogge-alluvionali-del-periodo-dal-17-gennaio-2014-al-19-gennaio-2014-nella-provincia-di-modena/modulistica

Piacenza: miglioramento della sicurezza nelle aziende agricole


E' stato prorogato a luned 21 luglio 2014 il termine per la presentazione del fine lavori con relativa rendicontazione delle
spese e richiesta di contributo del Progetto di miglioramento delle condizioni di sicurezza nelle aziende agricole promosso
dalla Provincia di Piacenza.
Ricordiamo che con il progetto per il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle aziende agricole gli imprenditori
agricoli hanno presentato allAmministrazione provinciale una proposta per il sostegno alla realizzazione di interventi volti al
rafforzamento delle condizioni di sicurezza delle proprie strutture e propriet aziendali con riferimento a: sistemi di
videoallarme, videosorveglianza ; sistemi antifurto/antirapina/antintrusione con allarme acustico e/o nebbiogeni; servizi di
vigilanza attiva da parte di Istituti riconosciuti; polizze assicurative specificamente riferite al tema della sicurezza.
Il progetto si posto l'obiettivo di fare fronte alla recente e generalizzata intensificazione degli episodi criminosi nella
provincia di Piacenza, che vedono sempre pi frequentemente coinvolte le aziende agricole come destinatarie non solo di
furti e rapine ma anche di atti vandalici. La Provincia ha messo a disposizione nel proprio bilancio 2013 risorse pari a
290mila euro: tale somma consentir di coadiuvare le spese effettuate dagli imprenditori agricoli aderenti al progetto per
una percentuale pari al 50% dei costi effettivamente sostenuti (al netto dellIVA) e nella misura massima di 2.500 euro per
proposta.

Ferrara: progetto Orto a Fe per la vendita diretta


Orto a Fe il nome di unapplicazione che sar presto scaricabile dal sito www.ortoa.fe.it .
un progetto costato circa 4mila euro, finanziati dalla Provincia con un contributo del Comune di Bondeno (partner
delloperazione), e vuole essere una sorta di vetrina web delle aziende agricole, per una nuova modalit 2.0 di vendita dei
loro prodotti.
Il software, volutamente studiato come unapplicazione a disposizione di chiunque abbia una connessione internet, stato
messo a punto da Try e Co., una start up ferrarese formata da cinque giovani architetti, tutti laureati allUniversit di Ferrara
e con sede nello spazio factory di Gris.
Lidea di avvicinare domanda e offerta, produttori e consumatori, con la possibilit data gratuitamente ad ogni azienda
agricola di gestirsi in totale autonomia una propria pagina web allinterno del software, con tanto di Qr code per le
informazioni utili su ogni prodotto (certificazioni, qualit, tracciabilit).
Orto a Fe un applicativo per smartphone, computer e tablet ha precisato lassessore provinciale allAgricoltura
Calderoni e chiunque lo vorr scaricare, con la stessa facilit di Google maps, potr vedere a video dove si possono
acquistare frutta, ortaggi e altri prodotti agricoli.
Al momento il nuovo sistema render possibile solo la localizzazione su mappa delle aziende e non anche una vera e propria
venditaacquisto on line dei prodotti, ma non escluso un ulteriore sviluppo del software in un secondo momento.
A questo punto la palla passa alle rappresentanze del mondo agricolo, per unopera di sensibilizzazione delliniziativa verso i
propri associati e raccogliere il maggior numero di adesioni.
Su questa strada impegnato il Comune partner di Bondeno, che ha gi pronte una trentina di adesioni. Lamministrazione
comunale matildea, come ha spiegato lassessore alle Attivit produttive Simone Saletti, ha iniziato da tempo un progetto
costato 10mila euro di cartellonistica geolocalizzata dei produttori, al posto dei cartelloni pubblicitari vecchia maniera.
Il prodotto informatico studiato da Try e Co. stato realizzato utilizzando esclusivamente software open source, cio
completamente gratuito.
Questa iniziativa ha detto Calderoni durante il lancio in conferenza stampa la prova che si possono fare progetti
importanti anche con risorse limitate.
Compito delle amministrazioni pubbliche e delle associazioni agricole sar garantire un controllo delle informazioni che
saranno inserite on line.
Per parte loro, alle aziende come spiegato da Federico Caselli di Try e Co. sar sufficiente un codice di accesso e
password, oltre a poche semplici operazioni, per creare e tenere aggiornate le rispettive pagine-vetrine web, con le varie
produzioni disponibili e le relative informazioni utili per i consumatori.
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Pubblicazioni
Agricoltura - mensile della Regione Emilia-Romagna
Anno 42, n. 6 - Giugno 2014
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/archivio-agricoltura/2014/giugno-2014/giugno-2014
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Video
Psr 2014-2020: incontro con il partenariato
L'incontro si tenuto lo scorso 26 giugno presso la Sala A della sede regionale Terza Torre, in viale della Fiera n. 8 a
Bologna. E' stata l'occasione per illustrare al partenariato agricolo la proposta del nuovo Programma di sviluppo rurale
realizzata dalla Direzione Agricoltura e che verr poi presentato all'Assemblea legislativa regionale per l'approvazione.
Si conclude cos la fase preparatoria e di elaborazione del prossimo Psr per avviare quella di approvazione, da parte
regionale e dell'Unione europea, che si concluder entro il prossimo autunno.
Alla pagina
http://videocenter.lepida.it/videos/video/957/?live=true
possibile visionare la registrazione dell'intero convegno. (l'incontro inizia al minuto 29)
Agreste tv ha dedicato un servizio all'incontro, con un'ampia intervista all'assessore Rabboni:
https://www.youtube.com/watch?v=rZZfZuCeZFQ

Fragolicoltura in pieno campo


a cura del CRPV
https://www.youtube.com/watch?v=4Rsec0dQh-4
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Incontri e convegni
Pomodoro da mensa
Giornata divulgativa
Gioved 10 Luglio 2014 ore 9.30
ASTRA - Unit operativa Mario Neri
Via Emilia Levante, 18 - Imola (BO)

Programma
Visita guidata e mostra pomologica su pomodoro rosso e invaiato
a cura di P. P. Pasotti ASTRA Innovazione e Sviluppo
Per eventuali informazioni:
C.R.P.V. soc. coop. Cesena (tel. 0547/313515)
Astra-Unit operativa Mario Neri - Imola (tel. 0542/609134)
www.crpv.it

Albicocco, pesco, susino


Mostra pomologica
Venerd 11 luglio 2014 ore 17.00
ASTRA - Unit operativa Martorano 5
Via Calcinaro, 1920 - Martorano di Cesena (FC)

Programma
Indirizzi di saluto - Christian Castorri - Assessore allAgricoltura del Comune di Cesena
presentazione campioni

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Stefano Foschi - CRPV


Chiara Etiopi - Consorzio della Ciliegia, della Susina e della frutta Tipica di Vignola e
Daniele Missere - CRPV
Per eventuali informazioni:
C.R.P.V. soc. coop. Cesena (tel. 0547/313515)
MARTORANO 5 (tel. 0547/380754)
www.crpv.it

Anguria in coltura protetta


Giornata divulgativa
Sabato 12 luglio 2014 ore 10.00
presso lAzienda Agricola Vivaistica Codeluppi Pietro
via Variante Statale 62, n. 7
frazione S. Martino - Guastalla (RE)

Programma
Visita guidata alle prove sperimentali di fertilizzazione e con diversi portainnesti su anguria in coltura protetta
commento a cura di Cristina Piazza - Azienda Agraria Sperimentale Stuard
Sar presente Roberta Rivi - Assessore Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia
Per informazioni:
C.R.P.V. soc. coop. - Cesena (tel. 0547/313515) www.crpv.it
Provincia di Reggio Emilia Assessorato Agricoltura (tel. 0522 - 444606) www.provincia.re.it
Az. Agr. Sperimentale STUARD - Parma (tel. 0521/671569) info@stuard.it www.stuard.it

La biodiversit animale di Parma. Pecora Cornigliese, Suino Nero di Parma e tacchino di Parma e Piacenza
Sabato 12 e domenica 13 luglio 2014.
Ex Colonia Montana Corniglio PR
Levento organizzato dal Consorzio di tutela del suino nero Parma, in collaborazione con Pro Loco di Corniglio, Provincia di
Parma, Camera di Commercio, Soprip, Corpo forestale dello stato e le associazioni locali e con il patrocinio del Comune di
Corniglio, dei Parchi del Ducato e del Parco Nazionale dellAppenino Tosco-Emiliano, nellambito del progetto Tutela e
valorizzazione della biodiversit zootecnica nel territorio dellAppennino Parmense Piacentino.
Sabato 12, alle ore 10, presso la sala convegni dellEx Colonia Montana, si terr il convegno Biodiversit animale: tra
passato e futuro, importante momento di riflessione sul tema della biodiversit attraverso il coinvolgimento di produttori,
consumatori e amministrazioni, per capire se la biodiversit pu essere unopportunit per le aziende e anche per un
territorio e dove traguardare gli sforzi nei prossimi anni. Tra i relatori Massimo Spigaroli, presidente del Consorzio di tutela
suino nero Parma, Daniela Fornaciari del Servizio Agricoltura e Risorse Naturali della Provincia di Parma, Alberto Sabbioni
dell'Universit di Parma, e le testimonianze degli allevatori.
I protagonisti della biodiversit, pecore cornigliesi, suini neri di Parma e tacchini di Parma e Piacenza, saranno presenti in
unarea a loro dedicata ed un maxi schermo proietter le immagini degli allevamenti.
Sabato e domenica, dalle ore 10, avr luogo il mercato della biodiversit e altri prodotti con lesposizione dei prodotti del
territorio.
Domenica sera, 13 luglio, chef stellati prepareranno piccole degustazioni con i prodotti della biodiversit parmense.
Iniziative collaterali faranno da sfondo, quali stuzzicherie con i prodotti della biodiversit in collaborazione con il Ristorante
Claudia e la Piscina Camou Corniglio il venerd e sabato sera, intrattenimento per grandi e bambini per tutte le giornate di
sabato e domenica.

Pera Carmen
Visita guidata
Marted 15 luglio 2014 ore 9,30
Azienda Sperimentale M. Marani
Via Romea Nord, 248 - Ravenna
Visita guidata alla prova sui portinnesti Farold 40 e 69
Per eventuali informazioni:

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C.R.P.V. soc. coop. Cesena (tel. 0547/313515) - www.crpv.it

Nvagricoltura in campo edizione 2014


Venerd 18 Luglio 2014
Azienda agricola sperimentale di ERSAF Carpaneta
Gazzo di Bigarello (MN)
Presso una delle aziende dimostrative del progetto europeo LIFE HELPSOIL (http://www.lifehelpsoil.eu/), si svolger
ledizione 2014 della giornata dedicata alle tecniche e tecnologie innovative per lagricoltura Nva Agricoltura in campo.
Durante la giornata si terr la presentazione e la dimostrazione del funzionamento in campo delle nuove macchine agricole
studiate per le lavorazioni di agricoltura conservativa (strip till, semina su sodo, ecc. ).
La manifestazione, organizzata dal Gruppo Edagricole di New Business Media in collaborazione con ERSAF, Innoagri,
AigoCos e Unima sar anche loccasione per visitare i campi dimostrativi di mais e soia allestiti presso lazienda Carpaneta,
coltivati con tecniche sperimentali di agricoltura conservativa e per confrontarli con campi coltivati con tecniche e prodotti
tradizionali.
Altro punto di forza dellevento la presenza di testimonial, agricoltori che da anni operano con tecniche innovative e che
potranno testimoniare la validit delle tecniche presentate.
Un convegno e altre attivit sono in via di definizione.
Guarda il video delledizione 2013.
https://www.youtube.com/watch?v=qK3RhEnAc8A&list=PLyK9a9Th5JKwxNzt-uuKdbgOTma_AohMS
Iscriviti allevento
http://www.novagricoltura.com/novaincampo

Albicocco, pesco e susino


Mostra pomologica
25 luglio 2014 dalle 17:00 alle 18:30
Azienda Sperimentale M. Marani
Via Romea Nord, 248 - Ravenna
www.crpv.it
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PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLEMILIA-ROMAGNA 2007-2013
Misura 111 Azione 2 "Azioni trasversali di supporto al sistema della conoscenza"
Progetto Agen.Ter. "CONOSCERE PER COMPETERE"
Per informazioni : conoscerepercompetere@gmail.com
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