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thelwold e lfric
lfric fu allievo di thelwold, che fu vescovo di Winchester dal 963 al 984. Diffusore
della Riforma benedettina inglese, il vescovo fu anche uomo di lettere, scrittore e
traduttore. Tra le altre cose ha tradotto la Regula S. Benedicti. Ma sono le glosse
interlineari del De Virginitate a dimostrare il suo impegno a giungere a normalizzare la
traduzione dei lemmi latini.
thelwold fu anche insegnante di re Edgar e di altri giovani, ai quali insegnava
traducendo dal latino in anglosassone, spiegando loro le regole di grammatica e
metrica. Si occupava delleducazione avanzata dei monaci, mentre i pi inesperti
venivano istruiti anche da maestri laici, come avvenne per lfric.
lfric fu molto influenzato dai dettami della Riforma benedettina diffusa da thelwold.
lfric
Rimasto a Winchester per quasi tutta la durata dellepiscopato di thelwold, dopo
questo periodo si stabil a Cernel, dove rimarr dal 987 al 1005.
Qui compone due serie di Omelie Cattoliche e le Vite dei Santi e, tra il 992 e il 1002,
compone un gruppo di opere didattiche: la Grammatica, il Glossario e il Colloquio. Ci
per venire incontro alla comunit di Cernel.
Queste opere si diffonderanno in fretta in Inghilterra.
La grammatica in Inghilterra
La grammatica era la base per comprendere il latino, le sue forme, la struttura e il
lessico.
Il primo esempio di grammatica latina lArs Asporii.
Le prime grammatiche composte in Inghilterra dedicavano molto spazio alle parti
declinabili del discorso ed erano piene di paradigmi e avevano lo scopo di far entrare
gli studenti in contatto con gli autori, spesso tramite esempi tratti dalle loro opere.
Rilevanti furono le Institutiones grammaticae di Prisciano, in seguito rielaborate nelle
Excerptiones de Prisciano.
La Grammatica
Per preparare la Grammatica, lfric avrebbe abbreviato le Institutiones grammaticae
nelle Excerptiones de Prisciano, usandole come base per la sua opera. La Grammatica
pu essere considerata unintroduzione agli studi di linguistica, che ha nel latino il
sistema di riferimento.
Per Gneuss, lautore intendeva offrire uno strumento che avrebbe insegnato ad
applicare il sistema della grammatica latina alla grammatica del volgare. Fabienne
Toupin ha negato che si tratti di una grammatica contrastiva. Melinda Menzer
afferm che la Grammatica poteva servire ad insegnare la grammatica
dellanglosassone, ma non vero.
Le parti in anglosassone riguardano definizioni, spiegazioni e traduzioni di esempi.
Lopera caratterizzata da sostituzione/integrazione e da cristianizzazione e
anglicizzazione della esemplificazione ricavata dalle fonti.
lfric cita molti versetti di Vecchio e Nuovo Testamento e chiama spesso in causa la
Bibbia per questioni grammaticali.
Compie anche diverse sostituzioni personali in chiave cristiana.
Usa inoltre esempi riguardanti la scuola e la storia inglese per integrare quelli delle
sue fonti.
Oltre alle opere di Prisciano, lfric utilizza anche quelle di Donato (Ars minor e Ars
maior) e le Etymologiae di Isidoro.
I meriti della Grammatica furono tali da far diffondere lopera per tutta lInghilterra.
Il Glossario
Doveva allargare il lessico latino padroneggiato dagli allievi che, dopo lalfabeto,
imparavano preghiere come il Credo e il Pater Noster per poi passare al Salterio. Tutte
Il Colloquio
Esercizio pratico: gli allievi dovevano rispondere in latino a domande del docente.
Serviva non solo a esercitare e rafforzare non solo il lessico, ma anche gli schemi
grammaticali mediante luso di persone, modi e tempi.
Il Colloquio di lfric, cos come quello dellallievo lfric Bata, ha per modello i colloqui
che facevano parte degli Hermeneumata pseudo-Dositheana. Le battute di tali colloqui
sono palesemente artificiali, visto che il loro scopo quello di far utilizzare agli allievi
un certo numero di vocaboli latini. Si comincia perci a parlare di ci che succede in
classe per poi finire a parlare di cose completamente fuori contesto.
La novit del Colloquio di lfric, invece, sta proprio nel fatto che lautore ha fatto
interagire in modo non incidentale i personaggi minori degli altri dialoghi, costruendo
un colloquio armonioso e presentando i compiti dei monaci e dei rappresentanti di vari
mestieri e attivit rurali o meno, dibattendo temi ardui e controversi come quello del
profitto.
Le battute del Colloquio sono spunti per elencare vocaboli relativi a occupazioni,
mestieri e attivit.
Il testo dimostra anche molta attenzione alle regole di vita monastica ribadite pi volte
con intento didattico.
Per quanto riguarda i vocaboli usati, lopera ha legami sia con la Grammatica che col
Glossario di lfric che poich diviso per argomenti, si prestava alla creazione di
dialoghi a soggetto. Visto lalto numero di sostantivi in comune, le concordanze tra
le opere non possono essere considerate fortuite, ma dipendono da una scelta
dellautore. Lallievo lfric Bata increment ulteriormente il colloquio del suo maestro.
Altre riserve che lfric poteva avere erano riguardo ai racconti di miracoli e visioni, sui
quali era scettico.
Lampio uso che lfric fa delle Vitas comunque, suggerisce che egli non fosse
preoccupato delle agiografie in se, quanto piuttosto della reazione che avrebbero
potuto avere i lettori meno avvertiti, poich la corruzione politica e la pressione
vichinga di quei tempi risvegliarono un notevole bisogno di credere nella santit.
Nonostante le diffidenze che tali narrazioni miracolistiche suscitavano in lfric, questi
racconti potevano comunque essere uno strumento efficace per convertire gli invasori
scandinavi, nonch per rinnovare la fede degli anglosassoni, poich, come scritto nel
prologo, le passioni dei martiri possono ravvivare grandemente una fede vacillante.
Non quindi forse un caso che nelle Lives of Saints siano per lo pi rappresentati dei
martiri.
Anche i vergini sono numerosi, poich lfric e i benedettini davano molta importanza
al valore della castit.
Passione di S. Eugenia
dubbio che lfric associasse Eugenia alle Vitas Patrum e ai Padri del Deserto. Tale
associazione, quindi, probabilmente successiva ad lfric ed conseguente
allinserimento della Passio S. Eugeniae nel gruppo di agiografie che hanno come
protagoniste alcune importanti figure femminili del monachesimo dei deserti di Egitto,
Siria e Palestina che, unite a vite e passioni dei Padri del Deserto, confluirono nel primo
libro delle Vitas Patrum delledizione Rosweyde.
lfric propone Eugenia come modello di santit poich difese la sua castit fino al
martirio.
Nonostante i molti luoghi e personaggi della storia della Santa, lfric si concentra sul
tema della castit, caratteristica basilare del cristiano e quintessenza della santit di
Eugenia, oltre che fulcro narrativo della sua storia, per lfric.
Eugenia, per mantenere la sua castit, si traveste da uomo e, poich la Bibbia
condanna il travestitismo, largomento viene trattato sinteticamente da lfric, che lo
considera pi come un mero espediente pratico per abbracciare la vita monastica,
senza indugiare sui rapporti di genere e sulla presunta inferiorit femminile che la fede
consentirebbe di redimere.
Nonostante la probabile ideologia di inferiorit femminile che lfric poteva avere,
mentre nella passio latina la conquista della santit di Eugenia sembrava passare dalla
sua rinuncia alla femminilit e allemulazione della virilit, in lfric lenfasi tutta
sulla conservazione della verginit e, di conseguenza, alla rinuncia non solo della
femminilit, ma della sessualit in genere, rendendo quello della santit un concetto
unisex.
Vita di S. Basilio
Segue immediatamente la Passione di S. Eugenia nelle Lives of Saints e, come
questultima, improbabile che lfric associasse la vicenda del santo alle Vitas
Patrum.
Infatti lattivit di Basilio poco assimilabile a quella dei Padri del Deserto, perch fu
molto pi metropolitana, a Cesarea, contro leresia ariana e limperatore Valente.
La vita di Basilio fu raccontata per la prima volta in greco nel VII secolo in Cappadocia.
Esistono tre traduzioni in latino, una delle quali, la pi antica (datata ante 843) fu la
fonte di lfric per la sua versione.
Basilio fu lunico santo a cui lfric dedic unagiografia completa e che esercit un
influsso ben radicato su tutta la sua produzione. Basilio, per lfric un modello duplice:
Lettera a Sigefyrth
una lettera in cui lfric elenca molti santi che si distinguono per la loro virt e
castit. La lettera una risposta al laico Sigefyrth che gli aveva chiesto sulla
possibilit da parte dei preti di sposarsi, che gli era stata suggerita da un anacoreta
che si richiamava al Vecchio Testamento.
lfric categorico sullimpossibilit della cosa e taccia di ignoranza lanacoreta,
poich gli insegnamenti del Nuovo Testamento sovrascrivono quelli del Vecchio.
Conclusioni
Si pu concludere che le Vitas Patrum fossero uno strumento fondamentale nellopera
di lfric e che erano molto diffuse a quei tempi.
Nonostante Cross affermi che quando lfric citava le Vitas Patrum si riferisse soltanto
ai Verba Seniorum, mentre per Whatley si riferiva solo alle vite di S.Antonio, Ilarione e
Paolo lEremita di Girolamo, evidente come conoscesse almeno parti dellHistoria
Monachorum e le vite di S. Eugenia, S. Basilio e Malco.
Il ricorso alle Vitas Patrum da parte di lfric fu funzionale alla promozione della
continenza, in anni in cui il rinnovarsi delle invasioni vichinghe e la travagliata politica
interna e dinastica avevano generato disordine e sregolatezze. Il tema poi assumeva
una certa urgenza per quanto riguardava il clero regolare, poich agli occhi di lfric il
celibato era un elemento irrinunciabile della rinnovata dottrina monastica.
Nonostante le riserve espresse da lfric nel prologo delle sue Lives of Saints, quindi, le
Vitas Patrum si rivelarono uno strumento efficace per impartire la lezione di castit
tanto cara al monaco benedettino.