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Grammatica, Glossario e Colloquio: Modelli e Intenti

(di Patrizia Lendinara)

thelwold e lfric
lfric fu allievo di thelwold, che fu vescovo di Winchester dal 963 al 984. Diffusore
della Riforma benedettina inglese, il vescovo fu anche uomo di lettere, scrittore e
traduttore. Tra le altre cose ha tradotto la Regula S. Benedicti. Ma sono le glosse
interlineari del De Virginitate a dimostrare il suo impegno a giungere a normalizzare la
traduzione dei lemmi latini.
thelwold fu anche insegnante di re Edgar e di altri giovani, ai quali insegnava
traducendo dal latino in anglosassone, spiegando loro le regole di grammatica e
metrica. Si occupava delleducazione avanzata dei monaci, mentre i pi inesperti
venivano istruiti anche da maestri laici, come avvenne per lfric.
lfric fu molto influenzato dai dettami della Riforma benedettina diffusa da thelwold.

La Riforma benedettina inglese


Per tradurre la Regula S. Benedicti, thelwold usa una recensione del testo di cui non
attestata la circolazione in Inghilterra fino a quel momento e fa ricorso al commento
di Smaragdo di Saint-Mihiel, la Expositio in Regulam S. Benedicti. Inoltre accompagna
la traduzione con un testo chiamato King Edgars Establishment of Monasteries.
I principali aspetti della Riforma erano lattenzione per il livello di preparazione del
clero e linteresse per il volgare.
La decadenza morale dei monasteri di quel periodo era accompagnata da uno
scadimento culturale del clero.
Con la morte di thelstan, nipote di re Alfredo, il compito di rilancio della cultura
pass ai monasteri.
lfric consapevole dei rischi che porta luso del volgare: la possibilit di mal
interpretare le sacre scritture e uneventuale corruzione della trasmissione dei testi.
Nel periodo anglosassone, la conoscenza del latino era indispensabile per
intraprendere la carriera ecclesiastica, ma la competenza scritta e orale di tale lingua
apparteneva solo ai monaci e ai gradi pi alti del clero secolare. Molti scritti in latino
nascevano nei monasteri e l rimanevano come oggetto di studio, piuttosto che essere
utilizzati come strumenti didattici.
Tra la fine del X e linizio dellXI secolo, grazie ad una maggiore diffusione del volgare,
lfric in grado di produrre opere di alto livello per laici e monaci, seguendo gli
obiettivi della Riforma.
Su alcuni argomenti, lfric dimostra pi rigidit dei suoi predecessori, assumendo nei
suoi lavori anche posizioni personali. Per esempio si schiera contro gli apocrifi mariani.

Il ruolo del volgare e del latino nella Riforma


Entrambe le lingua erano molto diffuse a scopo didattico nei monasteri.

lfric
Rimasto a Winchester per quasi tutta la durata dellepiscopato di thelwold, dopo
questo periodo si stabil a Cernel, dove rimarr dal 987 al 1005.
Qui compone due serie di Omelie Cattoliche e le Vite dei Santi e, tra il 992 e il 1002,
compone un gruppo di opere didattiche: la Grammatica, il Glossario e il Colloquio. Ci
per venire incontro alla comunit di Cernel.
Queste opere si diffonderanno in fretta in Inghilterra.

La grammatica in Inghilterra
La grammatica era la base per comprendere il latino, le sue forme, la struttura e il
lessico.
Il primo esempio di grammatica latina lArs Asporii.
Le prime grammatiche composte in Inghilterra dedicavano molto spazio alle parti
declinabili del discorso ed erano piene di paradigmi e avevano lo scopo di far entrare
gli studenti in contatto con gli autori, spesso tramite esempi tratti dalle loro opere.
Rilevanti furono le Institutiones grammaticae di Prisciano, in seguito rielaborate nelle
Excerptiones de Prisciano.

La Grammatica
Per preparare la Grammatica, lfric avrebbe abbreviato le Institutiones grammaticae
nelle Excerptiones de Prisciano, usandole come base per la sua opera. La Grammatica
pu essere considerata unintroduzione agli studi di linguistica, che ha nel latino il
sistema di riferimento.
Per Gneuss, lautore intendeva offrire uno strumento che avrebbe insegnato ad
applicare il sistema della grammatica latina alla grammatica del volgare. Fabienne
Toupin ha negato che si tratti di una grammatica contrastiva. Melinda Menzer
afferm che la Grammatica poteva servire ad insegnare la grammatica
dellanglosassone, ma non vero.
Le parti in anglosassone riguardano definizioni, spiegazioni e traduzioni di esempi.
Lopera caratterizzata da sostituzione/integrazione e da cristianizzazione e
anglicizzazione della esemplificazione ricavata dalle fonti.
lfric cita molti versetti di Vecchio e Nuovo Testamento e chiama spesso in causa la
Bibbia per questioni grammaticali.
Compie anche diverse sostituzioni personali in chiave cristiana.
Usa inoltre esempi riguardanti la scuola e la storia inglese per integrare quelli delle
sue fonti.
Oltre alle opere di Prisciano, lfric utilizza anche quelle di Donato (Ars minor e Ars
maior) e le Etymologiae di Isidoro.
I meriti della Grammatica furono tali da far diffondere lopera per tutta lInghilterra.

Il Glossario
Doveva allargare il lessico latino padroneggiato dagli allievi che, dopo lalfabeto,
imparavano preghiere come il Credo e il Pater Noster per poi passare al Salterio. Tutte

cose che potevano essere imparate a memoria. Successivamente, per, avrebbero


dovuto imparare a leggere e scrivere.
Il Glossario composto da un prologo e sette sezioni:
- Anatomia e societ,
- uccelli,
- pesci,
- animali terrestri,
- piante,
- alberi,
- parti della casa, attrezzi e oggetti vari.
Mentre altri glossari erano codex unici, spesso il Glossario di lfric ricorre insieme alla
Grammatica. Ci fa capire lo scopo didattico che lautore si era prefissato.

Il Colloquio
Esercizio pratico: gli allievi dovevano rispondere in latino a domande del docente.
Serviva non solo a esercitare e rafforzare non solo il lessico, ma anche gli schemi
grammaticali mediante luso di persone, modi e tempi.
Il Colloquio di lfric, cos come quello dellallievo lfric Bata, ha per modello i colloqui
che facevano parte degli Hermeneumata pseudo-Dositheana. Le battute di tali colloqui
sono palesemente artificiali, visto che il loro scopo quello di far utilizzare agli allievi
un certo numero di vocaboli latini. Si comincia perci a parlare di ci che succede in
classe per poi finire a parlare di cose completamente fuori contesto.
La novit del Colloquio di lfric, invece, sta proprio nel fatto che lautore ha fatto
interagire in modo non incidentale i personaggi minori degli altri dialoghi, costruendo
un colloquio armonioso e presentando i compiti dei monaci e dei rappresentanti di vari
mestieri e attivit rurali o meno, dibattendo temi ardui e controversi come quello del
profitto.
Le battute del Colloquio sono spunti per elencare vocaboli relativi a occupazioni,
mestieri e attivit.
Il testo dimostra anche molta attenzione alle regole di vita monastica ribadite pi volte
con intento didattico.
Per quanto riguarda i vocaboli usati, lopera ha legami sia con la Grammatica che col
Glossario di lfric che poich diviso per argomenti, si prestava alla creazione di
dialoghi a soggetto. Visto lalto numero di sostantivi in comune, le concordanze tra
le opere non possono essere considerate fortuite, ma dipendono da una scelta
dellautore. Lallievo lfric Bata increment ulteriormente il colloquio del suo maestro.

Le tre opere didattiche di lfric


Nonostante non si abbiano dati sufficienti per affermare che lfric abbia concepito
queste opere per il loro impiego congiunto, la tradizione manoscritta punta in questa
direzione e testimonia lutilit pedagogica di un uso abbinato per lo meno della
Grammatica e del Glossario.

lfric e le Vitas Patrum


(Claudia Di Sciacca)
Le Vitas Patrum
Corpora di testi aventi come protagonisti i Padri del Deserto, cio i monaci e gli eremiti
che diedero vita alle prime esperienze di monachesimo cristiano nei deserti di Egitto,
Siria e Palestina.
formata da:
- Historia Monachorum in Aegipto: composta a Gerusalemme alla fine del IV
secolo, raggruppa brevi biografie di anacoreti e descrizioni di tipo aneddotico
della vita nelle antiche comunit monastiche e e negli eremi nel deserto;
- Historia Lausiaca: composta da Palladio intorno al 420, raccoglie vite e aneddoti
di asceti dei deserti egiziani e palestinesi;
- Apophthegmata Patrum: collezioni di dicta ed exempla pronunciati da o
riguardanti Padri del Deserto.
Le fonti agiografiche di lfric
Lapidge ha notato come le date della commemorazione di Santa Eugenia (25
dicembre) e San Basilio (1 gennaio) riportate nelle Lives of Saints possano essere
ricondotti a quella che generalmente riconosciuta come la principale fonte
agiografica di lfric: il Cotton-Corpus Legendary, identificato con il Worcester
Legendary, che raccoglieva vite e passioni di Santi celebri per la Chiesa romana.
Tuttavia ci sono nelle opere di lfric sei Santi non presenti nel leggendario
continentale, tratte invece da alcune agiografie che, se non compilate da egli stesso,
furono almeno da lui commissionate.
Secondo Lapidge, lfric assembl un numero di testi latini da cui poi estrapol le basi
per la traduzione e ladattamento al vecchio inglese. Lunica eccezione
rappresentata dalla vita di thelwold, per il quale compose una vita in latino: la Vita
S. thelwoldi.
Prologo latino alle Lives of Saints
Qui lfric sembra sminuire la credibilit delle Vitas Patrum come fonti agiografiche.
In Lives of Saints, lfric indendeva raccogliere testi agiografici in volgare destinati alla
lettura di laici devoti come i suoi committenti (thelweard e thelmaer), secondo
Gretsch direttamente coinvolti nella realizzazione dellopera.
Nelle Lives of Saints lfric mira a offrire al lettore una riflessione sugli interessi
monastici, mentre nelle Catholic Homilies la scelta si basa sullimportanza dei Santi.
lfric non specifica quali sono le sue riserve sulle Vitas Patrum, ma secondo Wilcox
egli riteneva i modelli esemplari delle Vitas troppo difficili da imitare anche per i
monaci e che, da benedettino, non poteva approvare il monachesimo di tipo eremiticoanacoretico dei Padri del Deserto, in contrasto con gli ideali della Riforma Benedettina.

Altre riserve che lfric poteva avere erano riguardo ai racconti di miracoli e visioni, sui
quali era scettico.
Lampio uso che lfric fa delle Vitas comunque, suggerisce che egli non fosse
preoccupato delle agiografie in se, quanto piuttosto della reazione che avrebbero
potuto avere i lettori meno avvertiti, poich la corruzione politica e la pressione
vichinga di quei tempi risvegliarono un notevole bisogno di credere nella santit.
Nonostante le diffidenze che tali narrazioni miracolistiche suscitavano in lfric, questi
racconti potevano comunque essere uno strumento efficace per convertire gli invasori
scandinavi, nonch per rinnovare la fede degli anglosassoni, poich, come scritto nel
prologo, le passioni dei martiri possono ravvivare grandemente una fede vacillante.
Non quindi forse un caso che nelle Lives of Saints siano per lo pi rappresentati dei
martiri.
Anche i vergini sono numerosi, poich lfric e i benedettini davano molta importanza
al valore della castit.
Passione di S. Eugenia
dubbio che lfric associasse Eugenia alle Vitas Patrum e ai Padri del Deserto. Tale
associazione, quindi, probabilmente successiva ad lfric ed conseguente
allinserimento della Passio S. Eugeniae nel gruppo di agiografie che hanno come
protagoniste alcune importanti figure femminili del monachesimo dei deserti di Egitto,
Siria e Palestina che, unite a vite e passioni dei Padri del Deserto, confluirono nel primo
libro delle Vitas Patrum delledizione Rosweyde.
lfric propone Eugenia come modello di santit poich difese la sua castit fino al
martirio.
Nonostante i molti luoghi e personaggi della storia della Santa, lfric si concentra sul
tema della castit, caratteristica basilare del cristiano e quintessenza della santit di
Eugenia, oltre che fulcro narrativo della sua storia, per lfric.
Eugenia, per mantenere la sua castit, si traveste da uomo e, poich la Bibbia
condanna il travestitismo, largomento viene trattato sinteticamente da lfric, che lo
considera pi come un mero espediente pratico per abbracciare la vita monastica,
senza indugiare sui rapporti di genere e sulla presunta inferiorit femminile che la fede
consentirebbe di redimere.
Nonostante la probabile ideologia di inferiorit femminile che lfric poteva avere,
mentre nella passio latina la conquista della santit di Eugenia sembrava passare dalla
sua rinuncia alla femminilit e allemulazione della virilit, in lfric lenfasi tutta
sulla conservazione della verginit e, di conseguenza, alla rinuncia non solo della
femminilit, ma della sessualit in genere, rendendo quello della santit un concetto
unisex.
Vita di S. Basilio
Segue immediatamente la Passione di S. Eugenia nelle Lives of Saints e, come
questultima, improbabile che lfric associasse la vicenda del santo alle Vitas
Patrum.
Infatti lattivit di Basilio poco assimilabile a quella dei Padri del Deserto, perch fu
molto pi metropolitana, a Cesarea, contro leresia ariana e limperatore Valente.
La vita di Basilio fu raccontata per la prima volta in greco nel VII secolo in Cappadocia.
Esistono tre traduzioni in latino, una delle quali, la pi antica (datata ante 843) fu la
fonte di lfric per la sua versione.
Basilio fu lunico santo a cui lfric dedic unagiografia completa e che esercit un
influsso ben radicato su tutta la sua produzione. Basilio, per lfric un modello duplice:

da un lato esempio di rigore morale e di erudizione, dallaltro un predecessore di S.


Benedetto, ovvero uno degli iniziatori del suo monachesimo.
Pertanto lfric sorvola sulle esperienze eremitiche di Basilio e ne celebra le virt nella
sua lettera a Sigefyrth, collocando Basilio non tra i Padri del Deserto, ma tra i vescovi e
i monaci. Questo basta a far capire come lfric non considerasse Basilio uno dei Padri
del Deserto.
Vita di S. Swithun
S. Swithun pu essere considerato come il santo simbolo della Riforma Benedettina,
infatti thelwold ne promosse attivamente il culto.
La vita di S. Swithun fu ricca di episodi miracolosi che preoccuparono lfric. In
particolare la guarigione di due storpi, che erano visioni apparse in sogno, cosa che
preoccupava ancor di pi lfric.
A tal proposito lautenticit dellepisodio di Macario che spezza lincantesimo di un
mago stato oggetto di dibattiti: Lapidge ritiene che non sia opera di lfric, mentre
secondo Pope lo , insieme al brano di Saul e la strega di Endor, e insieme ad esso
fungeva da complemento al testo agiografico.
Secondo Gretsch, invece spiega la collocazione delle due narrazioni in appendice come
una perdita di controllo della trasmissione delle Lives of Saints da parte di lfric.
Secondo Clayton, invece, i due brani costituiscono una coerente unit narrativa sul
tema della magia, che sarebbe stata composta da lfric per espandere il testo De
auguriis che, nella sua veste ampliata, lfric avrebbe concepito come unulteriore
raccolta legata non al temporale o al santorale.

Summary of the Book of Judith


Non incluso nelle Lives of Saints, la sua denominazione opera di Clemoes ed
dovuta al fatto che si tratta di una sorta di parafrasi in prosa di un libro biblico
destinato ad una monaca.
Dal carattere pi dimesso della Giuditta tradizionale, la versione di lfric
rappresentata, come Eugenia, come un modello di verginit, piuttosto che seguire la
tradizione biblica. Per nelson, inoltre, anche un modello di eroismo marziale.
Per enfatizzare ulteriormente il valore della castit, lfric inserisce laneddoto di
Malco, monaco siriano del IV secolo catturato e costretto dai predoni a prendere
moglie, ma che non consum mai le nozze e, anzi, riusc a fuggire con la consorte con
la quale poi serv Cristo in castit nel suo monastero.
importante ribadire che questo aneddoto, riguardante uno dei Padri del Deserto, sia
tratto dalle Vitas Patrum.

Lettera a Sigefyrth
una lettera in cui lfric elenca molti santi che si distinguono per la loro virt e
castit. La lettera una risposta al laico Sigefyrth che gli aveva chiesto sulla
possibilit da parte dei preti di sposarsi, che gli era stata suggerita da un anacoreta
che si richiamava al Vecchio Testamento.
lfric categorico sullimpossibilit della cosa e taccia di ignoranza lanacoreta,
poich gli insegnamenti del Nuovo Testamento sovrascrivono quelli del Vecchio.

Il tono di lfric sferzante, e si nota lansia di sgomberare il campo da ogni dubbio


riguardo a questa faccenda. significativo che tutti i santi elencati nella lettera come
esempi, siano tratti dalle Vitas Patrum.

Conclusioni
Si pu concludere che le Vitas Patrum fossero uno strumento fondamentale nellopera
di lfric e che erano molto diffuse a quei tempi.
Nonostante Cross affermi che quando lfric citava le Vitas Patrum si riferisse soltanto
ai Verba Seniorum, mentre per Whatley si riferiva solo alle vite di S.Antonio, Ilarione e
Paolo lEremita di Girolamo, evidente come conoscesse almeno parti dellHistoria
Monachorum e le vite di S. Eugenia, S. Basilio e Malco.
Il ricorso alle Vitas Patrum da parte di lfric fu funzionale alla promozione della
continenza, in anni in cui il rinnovarsi delle invasioni vichinghe e la travagliata politica
interna e dinastica avevano generato disordine e sregolatezze. Il tema poi assumeva
una certa urgenza per quanto riguardava il clero regolare, poich agli occhi di lfric il
celibato era un elemento irrinunciabile della rinnovata dottrina monastica.
Nonostante le riserve espresse da lfric nel prologo delle sue Lives of Saints, quindi, le
Vitas Patrum si rivelarono uno strumento efficace per impartire la lezione di castit
tanto cara al monaco benedettino.

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