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ULTIMI SVILUPPI

• Ora tutti concordano, il 2010 sara' l'anno della


ripresa economica in Turchia. PIL +5%. Ora tutti
concordano, il 2010 sarà l'anno della ripresa economica turca. Negli ultimi giorni
e quasi in concomitanza, il Governatore della Banca Centrale Yilmaz, il Ministro
delle Finanze Simsek, il Rappresentante della Banca Mondiale Zachau, il Ministro
dell'Industria Ergun e svariati analisti finanziari e centri studi indipendenti hanno
fornito una comune previsione: il 2010 sarà foriero di buone notizie per la Turchia,
con un PIL in crescita fra il +3,5% (fonte governo turco nel documento di
programmazione economica 2010) ed il +5%. Nell'esaminare lo stato
dell'economia turca, che nel 2009 si e' contratta del 6% ( dato ancora
provvisorio), tutti gli analisti tendono ad evidenziare il buono stato complessivo
del sistema economico ed industriale (il drastico calo della produzione industriale
non ha squarciato il tessuto produttivo locale), abbinato a quello del sistema
bancario e finanziario che ha saputo affrontare con sapienza e solidità il ciclone
congiunturale mondiale. E' peraltro importante sottolineare che sia sul versante
governativo che della Banca Centrale, ma anche di altri economisti locali, viene
sottolineata l'importanza di perseguire una rigida politica fiscale ed il
contenimento della spesa pubblica, che nello scorso anno, proprio per
contrastare la difficile fase congiunturale, e' cresciuta ad un ritmo molto elevato.
Tutto ciò deve essere abbinato al controllo dell'inflazione, ora al 6% circa, ed a
politiche a favore dell'occupazione. Il rappresentante della World Bank ha peraltro
evidenziato che l'annosa "disputa" sul prestito del Fondo Monetario non e' ancora
risolta e che i colloqui continuano a livello tecnico; la Turchia grazie alla firma del
prestito potrebbe crescere ad un tasso più consistente e soprattutto consentendo
alle imprese maggiori opportunità di investimento ed occupazione; la lotta alla
disoccupazione continua infatti ad essere il maggior problema del Paese (tasso
superiore al 15% con punte per i giovani vicine al 30% ed in diverse aree del
paese superiore al 50%). (Fonte ICE).

• Continuano a livello tecnico i negoziati con il


Fondo Monetario Internazionale (FMI). Secondo
quanto riportato dall’Agenzia di stampa Analdolu, esperti del FMI inviati da
Washington e funzionari delle amministrazioni economiche turche si sono riuniti
di recente negli uffici del FMI ad Ankara per discussioni a livello tecnico sul tanto
atteso accordo. Un ristretto gruppo di funzionari sta dunque definendo i dettagli
tecnici di un accordo che avrà la durata tra i 18 e i 24 mesi. Secondo la Anadolu
“le risorse che la Turchia otterrebbe con l’accordo potrebbero avere un effetto
positivo sulla crescita del prodotto interno lordo, contribuendo allo stesso tempo
ad abbassare il premio per il rischio paese”. Il FMI ha accettato di intavolare
discussioni a livello tecnico con la Turchia per garantire il rispetto della disciplina
fiscale e un maggior flusso di investimenti. Ankara ha presentato le ultime misure
fiscali adottate, che comprendono consistenti aumenti delle tasse, a riprova del

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principio che gli aumenti pensionistici e tutte le relative spese di bilancio devono
essere portati a termine nella cornice di una maggiore disciplina fiscale. Nel corso
dei negoziati, la delegazione turca ha tenuto a sottolineare, secondo quanto
riportato dall’Agenzia di stampa Anadolu, come sia il debito pubblico che il deficit
di bilancio turchi sono attualmente in linea con i criteri di Maastricht mentre le
misure per stimolare l’economia sono essenziali per superare le conseguenze
della crisi economica globale. “I negoziati sono vicini alla conclusione”, afferma
l’Agenzia. La delegazione di alti rappresentanti del FMI continuerà i negoziati
nella capitale ma la conclusione del processo avverrà solamente con l’arrivo (in
data ancora da definirsi) del Capo Desk Turchia presso il FMI, Rachel van Elkan.
Se le discussioni porteranno a risultati positivi e soddisfacenti per le parti, la
Turchia invierà al FMI una lettera di intenti. Nel commentare gli ultimi sviluppi,
Timothy Ash, economista dei mercati emergenti alla Royal Bank of Scotland, ha
riportato le affermazioni del Ministro dell’Economia, Ali Babacan, secondo il quale
il FMI avrebbe già accettato il piano fiscale a medio termine del Governo.

• Lavori in corso nel settore farmaceutico turco.


Manca tuttora un accordo fra l’Istituzione per la Sicurezza Sociale (SGK) e
l’Associazione dei Farmacisti (TPA) a seguito della decisione unilaterale del
Governo di abbassare il prezzo dei medicinali. L’ultima scadenza per la
conclusione dell’intesa, lo scorso 16 gennaio, è trascorsa senza che le parti in
causa abbiano potuto raggiungere un intesa per il settore. A partire dal 1° marzo
le aziende internazionali esportatrici di prodotti farmaceutici potrebbero affrontare
problemi rilevanti, della cui soluzione si sta occupando la locale delegazione UE,
in costante contatto con il Ministero della Salute. Fino al 28 febbraio 2010
aziende locali e internazionali che intendono introdurre un proprio prodotto nel
mercato farmaceutico turco (nuova licenza o rinnovo di licenza) devono
sottoporre alle Autorita' locali (Min. della Salute) il GMP (Good Manifacturing
Practices). Dal 1 marzo 2010, a seguito di un decreto del Ministro della Salute, le
aziende strabiere sono tenute a presentare anche il MRA (Mutual recognition
agreement). Tuttavia la Turchia al momento non ha contratto nessun accordo del
genere con i Paesi Membri dell'UE. Al fine di ratificare tale intesa, servirebbero
secondo la locale delegazione UE, periodi assai lunghi. La soluzione proposta da
parte turca per le aziende straniere sarebbe quella di presentare un GMP
emesso dal Ministero della Salute turco, non dall'istituzione competente nel
Paese di origine, come avviene attualmente. E' evidente che tale via sarebbe
difficilmente percorribile causerebbe lunghi tempi di attesa, in quanto gli ispettori
della Sanita' turca dovrebbero effettuare sopralluoghi presso le aziende
internazionali coinvolte. Secondo la locale delegazione UE si tratterebbe di una
barriera al libero commercio e tale osservazione e' stata gia' rivolta alle
competenti Autorita' turche, con le quali la locale Delegazione della UE sta
portando avanti un negoziato al fine di rimuovere tale ostacolo.

• I principali investimenti pubblici nei trasporti,


energia, irrigazione e protezione ambientale.
Secondo i dati forniti dall'agenzia TEBA, nel 2010 saranno 87 i principali
investimenti finanziati dal bilancio pubblico nell'ambito del Public Investment

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Program. Gli stanziamenti maggiori sono stati assegnati soprattutto al settore dei
trasporti (49 progetti), seguito dall'energia (26), agricoltura/irrigazione (8) e
protezione ambientale. I progetti che hanno ottenuto maggiori fondi sono risultati i
seguenti: la metropolitana di Istanbul (tratta Kadikoy-Kartal) con 1,17 miliardi di
Lire turche (TL) (circa 600 milioni di euro); il progetto ferroviario di Istanbul
denominato Marmaray con un miliardo di dollari; la tratta ferroviaria ad alta
velocità Istanbul-Ankara con 637 milioni di TL (320 milioni di euro); la centrale
idroelettrica di Deriner con 481 milioni di TL (oltre 240 milioni di euro); la tratta
ferroviaria ad alta velocità Ankara-Konya con 469 milioni di TL (235 milioni di
euro). Nel campo dei trasporti la "parte del leone" e' svolta dalle ferrovie turche
(TCDD) con 14 progetti, seguita a ruota dalla Metropolitana di Istanbul con 8
progetti. Nel campo autostradale si segnalano 11 iniziative assegnati al
Dipartimento Autostrade (TCK). Nel settore energetico, oltre al progetto per la
costruzione di un centro di stoccaggio sotterraneo di gas naturale (a Tuz Golu),
sono presenti diversi impianti idroelettrici o alimentati a gasolio. Nel campo
agricolo, sono ben 8 i progetti principalmente di irrigazione nell'area sud-orientale
del paese rientranti nel progetto di sviluppo socio-economico denominato GAP.
Svariati invece i programmi previsti in campo ambientale (soprattutto impianti per
il trattamento delle acque) seppur di importo non elevatissimo, finanziati dal
bilancio pubblico. (Fonte ICE).

• Dicembre 2009, il numero delle nuove imprese


cresce del 56,1%. Secondo dati forniti dall’Istituto Statistico turco
(TUIK), il numero delle imprese e delle cooperative costituite nel corso dell’ultimo
mese del 2009 è aumentato del 56,1% rispetto allo stesso mese del 2008,
raggiungendo le 4.177 unità. Tuttavia il numero delle imprese che hanno chiuso i
battenti nello stesso periodo è aumentato del 29%. Di conseguenza nel mese di
dicembre 2009 l’aumento netto di imprese e cooperative è stato di 2.642 unità,
mentre nel 2008 la cifra raggiungeva le 1.486 unità. Questi dati segnalano un
trend positivo per l’economia turca iniziato nell’ottobre 2009, quando il numero
delle nuove imprese ha iniziato a salire rispetto all’anno precedente. Su base
annuale, tuttavia, l’anno scorso il numero delle nuove imprese si e’ ridotto del
9,2% rispetto al 2008; infatti si e’ passati da 49.003 nuove imprese a 44.472. Gli
effetti negativi della crisi economica si sono fatti registrare anche nel numero
delle imprese “chiuse”, che sono aumentate nel 2009 (10.395) rispetto al 2008
(9.578), facendo registrare un aumento del 8,5%.

• La Turchia e' uno dei più giovani paesi al


mondo. Secondo i dati statistici forniti dall'Ufficio statistico turco TurkStat e
relativi al censimento 2009, la popolazione complessiva della Turchia e' di
72.561.312, con un incremento dell’ 1,45% rispetto al 2008. L'età media della
popolazione turca e' di 28,8 anni (una delle più basse fra i paesi sviluppati al
mondo e seconda in Europa solo alla Russia). Il dato e' leggermente in crescita
rispetto allo scorso anno (+3,6%) e ciò inizia a preoccupare il governo che
attraverso il premier Erdogan invita le coppie ad incrementare i nuclei familiari
con almeno tre figli (ora ogni donna in media mette al mondo 2,12 figli). Il 49,7%
della popolazione e' composta da donne ed il 50,3% da uomini. Il gruppo di età
15/64 anni (la c.d. "età lavorativa") rappresenta oltre il 67% della popolazione. Il

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26% della popolazione e' nel gruppo 0/14 anni ed il 7% della popolazione e' sopra
i 65 anni. La densità della popolazione per km2 e' pari a 94 (Istanbul e' la più
densamente popolata con 2.486 abitanti x km2, mentre Tunceli, nel sud-est, la
meno densamente popolata con 11 abitanti x km2). Ad Istanbul risiedono
stabilmente 12.915.158 abitanti (il 17,8% della popolazione), ad Ankara vi sono
invece 4.650.802 abitanti (6,4% del totale), ad Izmir 3.868.308 abitanti (5,3%) ed
ad Adana 2.062.645 (2,8%). La città/provincia con il minor numero di abitanti
e' Bayuburt nell'est del paese, con 74.710 abitanti (in 67 province del paese su
81 la popolazione e' cresciuta ed in 14, quasi tutte all'est, e' invece diminuita).
(Fonte ICE).

• Attesi 28 milioni di turisti esteri nel 2010. Secondo


l'Associazione alberghiera turca (TUROFED), il 2010 porterà in Turchia 28 milioni
di turisti esteri e proventi in valuta pari a 22 miliardi di dollari. Il 2009, secondo il
Presidente della TUROFED Ahmet Barut, si e' chiuso con 27 milioni di visitatori e
circa 21 miliardi di dollari di entrate valutarie. L'ulteriore crescita nel numero di
visitatori e soprattutto di valuta e' motivato dall'Associazione di categoria con
l'avvio dell'anno di "Istanbul Capitale della Cultura Europea 2010" e soprattutto
dal mitigarsi della grave congiuntura economica che ha attraversato
trasversalmente un po' tutti i paesi che solitamente alimentano le correnti di
traffico turistico con la Turchia (Germania, Regno Unito, Russia, Ucraina). Le città
che saranno maggiormente favorite dal nuovo clima generale dovrebbero essere
proprio Istanbul (quest'anno 6,5 milioni di visitatori stranieri) ed Antalya (nel 2009
circa 8 milioni di turisti). Istanbul soprattutto, ove riuscisse veramente a
beneficiare del traino dei numerosi programmi culturali organizzati per l'occasione
(www.istanbul2010.org), intende superare nel corso dell'anno gli otto milioni di
visitatori, anche se in diverse occasioni le autorità locali hanno parlato di dieci
milioni di possibili visitatori esteri. Barut ha inoltre fatto presente che l'anno del
vero decollo della Turchia, come destinazione privilegiata degli stranieri, sarà il
2011 quando le iniziative promozionali predisposte in diversi paesi dal governo
inizieranno a dispiegare gli effetti positivi. (Fonte ICE).

• Gli iraniani pronti ad investire nel campo


automobilistico in Turchia. L’ Iran Khodro Industrial Group
(IKCO), la principale fabbrica iraniana di autoveicoli, e' vicina a finalizzare,
secondo fonti industriali locali, l'investimento per costruire in Turchia alcuni
modelli di automobili fra le quali la Samand e Soren, ambedue in collaborazione
con la francese PSA. La localizzazione dell'investimento non sarebbe stata
ancora definitivamente scelta, ma diverse città del paese si contendono i 60
milioni di euro iniziali della fabbrica e gli oltre 500 operai che lavoreranno alle
catene di montaggio/assemblaggio. Le auto prodotte in Turchia, oltre che per il
mercato locale di fascia medio/bassa, saranno esportate principalmente in
Ucraina, Russia ed altri paesi limitrofi nel Mar Nero e nel Medio Oriente con
una proiezione export annuale di oltre 300 milioni di dollari. (Fonte ICE).

ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA

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• In miglioramento gli indicatori socio-economici
della Turchia negli ultimi anni.. Secondo i dati predisposti
dal TurkStat (l'Ufficio Statistico turco), dal Sottosegretariato al Commercio Estero
e dal Ministero dell’Istruzione, nell'ultimo decennio non solo gli indicatori
economici della Turchia sono migliorati in modo sensibile, come ad esempio il pil
cresciuto di oltre il 100%, consentendo al paese di posizionarsi al sedicesimo
posto fra i paesi più ricchi al mondo, ma anche e forse soprattutto quelli connessi
alla qualita’ di vita. L'aspettativa ad esempio e' passata da 70,9 anni nel 2003 a
71,9 nel 2008 (donne 73,4 nel 2003, 74,3 nel 2008 ; uomini 68,6 nel 2003, 69,4
nel 2008). La mortalità infantile e' passata a 21 morti ogni 1.000 nati vivi (la
Turchia su questo versante e' purtroppo ancora 110ma al mondo) nel 2008, dai
25,6 morti ogni 1.000 nati vivi. Ancora forte putroppo la concentrazione di bambini
deceduti nel sud del paese. La frequenza scolastica al livello "elementare" e'
passata dal 90% del 2002 al 97,4% del 2008, mentre quella "secondaria" e'
aumentata del 15,8% del 2002 al 58,6% del 2008. Anche la frequenza alla
"scuola superiore" ha fatto registrare un consistente incremento passando dal
14,7% del 2002 al 21,2% del 2008. Questi dati dunque indicano come il
paese abbia realmente imboccato un percorso di sviluppo socio-economico
chiaramente ancora da completarsi, ma che certamente pone la Turchia nel
novero dei paesi a maggior prospettiva di crescita nel corso di questo decennio.
(Fonte ICE).

• Il Rapporto “Global Economic Prospects 2010”


della Banca Mondiale rivede al ribasso le
aspettative di crescita a breve per la Turchia. Il
Rapporto analizza le turbolenze economiche del 2009 e annuncia le previsioni
ufficiali dell’Istituto di Washington per l’anno appena iniziato. Il documento rivede
al ribasso le aspettative di crescita a livello globale per il 2010, dal 3% al 2,7%,
così come le proiezioni per la Turchia nello stesso periodo, che potrebbe
raggiungere un 5%. L’analisi rivela inoltre che la contrazione dell’economia turca
nel 2009 ha raggiunto i 5,8 punti percentuali (nel 2001, la contrazione
dell’economia era tsta pari a 5,7%). Il Rapporto evidenzia anche gli andamenti del
tasso di disoccupazione in Turchia, che ha toccato il 16,1% a marzo 2009,
scendendo di nuovo al 13% nel mese di ottobre. Il Rapporto ricorda inoltre come
questi alti livelli di disoccupazione abbiano contribuito al calo dei consumi privati.
Conseguentemente, le importazioni, che nel paese dipendono largamente dai
consumi delle famiglie, si sono contratte persino più velocemente delle
esportazioni, con evidenti ricadute positive sul deficit delle partite correnti (a fine
anno a livello 1,9% del PIL).

INDICATORI MACROECONOMICI
• Crescita del PIL: La crescita del PIL per tutto il 2008 è stata di 1,1%. Il primo
trimestre del 2009 ha fatto registrare un preoccupante calo per l’economia turca,

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pari al 14,3%, seguito da un -7% nel secondo trimestre, il quinto peggiore in
ambito OSCE. Il primo semestre del 2009 ha fatto registrare un – 10.5%. La
crescita attesa per il 2009, secondo le stime del governo, segna il record negativo
per il Paese con un - 6%.
• Inflazione annua: La forte contrazione dell’attività economica ha determinato
un calo sensibile dell’inflazione anche in Turchia. A dicembre 2009 l’inflazione ha
toccato il 6,25%.
• Interscambio con l’Italia nel 2008 e nei primi unidici mesi del 2009: 18,8
miliardi di dollari. Nel 2008, l’Italia si è confermata terzo partner commerciale della
Turchia, con una crescita dell’interscambio del 7,5% (‘08/’07). Le esportazioni
italiane verso la Turchia sono ammontate a 11 miliardi di dollari, registrando un
aumento del +10,4% rispetto al 2007; le importazioni sono cresciute del 4,4%,
raggiungendo la cifra di 7,8 miliardi di dollari. Il saldo è da considerarsi un record
per l’Italia: 3,2 miliardi di dollari (+28% rispetto al 2007). La quota di mercato
dell’Italia, sul totale generale importato dalla Turchia dal mondo, è stata del 5,5%.
Per quanto riguarda il periodo gennaio-novembre 2009 ) l'Italia e' il quarto partner
commerciale con 12,1 miliardi di dollari (-31,5% '09/'08) derivanti da esportazioni
pari a 6,8 miliardi di dollari (-34,7% '09/'08) ed importazioni per 5,3 miliardi di
dollari (-28,4% '09/'08). Il saldo e' attivo per l'Italia per 1,5 miliardi di dollari. La
quota di mercato dell'Italia, sul totale delle importazioni della Turchia dal mondo, e'
pari al 5,4% (l'Italia e' il quinto paese fornitore della Turchia dopo Russia (fornitrice
come noto di oltre il 65% del fabbisogno energetico turco), Germania, Cina ed
USA). Inoltre l'Italia e' per la Turchia il terzo mercato di sbocco dopo Germania e
Francia (si segnala però che svariati prodotti turchi esportati verso l'Italia (p.e.
autoveicoli ed abbigliamento) sono fabbricati in Turchia dalle oltre 750 imprese
italiane presenti a vario titolo nel paese).

BORSA DI ISTANBUL
Borsa di Istanbul (IMBK-100) 54318 punti al 27.01.2010

CAMBIO
• 1 Euro = TL 2.1010
• 1 USD = TL 1.4940

A cura di: Gianmarco Macchia Primo Segretario dell’Ufficio Economico e


Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Turchia
Roberto Luongo Direttore dell’Ufficio ICE di Istanbul

Redazione: Andrea Perugini Collaboratore Economico e Finanziario


Ufficio Commerciale
Ambasciata d’Italia in Turchia

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