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Ma come consigliare la presentazione allItalia di un nome ignoto

con novelle spesso brevissime e disparate?

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ArchAme, See, Gdl, fasc. Gaiser Gerd
Parere di lettura di Lavinia Mazzucchetti, con nota manoscritta di Elio Vittorini, su Gerd Gaiser del
10 gennaio 1957

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Per me Zaratustra che parla. Mazzucchetti, Vittorini


e la letteratura tedesca 1956-1965
Michele Sisto

La divisione accademica del lavoro in discipline distinte, come litalianistica, la germanistica eccetera, tende a occultare un dato fondamentale: che a fare la letteratura
straniera in Italia sono gli stessi attori che fanno quella italiana. E che questi attori (scrittori, critici, editori, traduttori ecc.) la fanno principalmente sulla base delle
loro disposizioni e dei loro interessi specifici.1 Se si indaga come sia stata selezionata,
valorizzata e interpretata la letteratura straniera nel corso del Novecento ci si imbatte continuamente nei nomi di Croce, Borgese, Prezzolini, Papini, Vittorini, Pavese,
Fortini, Sereni, Calvino, Eco o Busi. E se si scava un po pi a fondo ci si accorge che
lazione di queste figure riconosciute si appoggia su quella di altre figure, generalmente misconosciute, che hanno dato la loro impronta a intere letterature straniere.
Quella tedesca, per esempio, stata fatta in gran parte da un pugno di mediatori,
come Cesare Cases (con Einaudi), Enrico Filippini (con Feltrinelli) o Roberto Calasso
(con Adelphi), tra i quali Lavinia Mazzucchetti ha una posizione di primo piano. Cos
come ce lha fra i traduttori che hanno dato una voce italiana agli scrittori di lingua
tedesca, da Alberto Spaini ad Anita Rho, da Ervino Pocar a Ada Vigliani.
I pareri di lettura conservati nel suo archivio privato e nellArchivio Storico Arnoldo Mondadori Editore2 sono una fonte preziosa per ricostruire i processi decisionali
e i criteri di valore che hanno portato alla selezione di un ristretto repertorio italiano
dal vastissimo corpus della letteratura tedesca. In essi si riflettono le tre logiche che
presiedono alla circolazione transnazionale dei testi letterari:3 la logica del mercato,
quella politica e quella specifica della letteratura, la cui genesi storica stata ricostruita da Pierre Bourdieu nel suo Le regole dellarte.4 Se un libro viene tradotto, insomma,
per motivi commerciali, politici o letterari, e in genere per una combinazione di essi.
Nei suoi pareri sulla letteratura tedesca, Mazzucchetti tiene sempre in considerazione tutti questi fattori, mentre a farsi portavoce della logica specifica della letteratura in Mondadori tra la met degli anni cinquanta e la met dei sessanta Elio
Vittorini, che, allentando i suoi legami con Einaudi, assume fin dal 1956 lincarico
di valutare i romanzi italiani e stranieri sulla base delle letture altrui, come un vero
e proprio editore,5 e in seguito la direzione di collane quali Medusa (1960-64), i
Quaderni della Medusa (1960-66) e Nuovi scrittori stranieri (1964-66). La collaborazione con Mondadori diventa per lo scrittore, che in seguito alle innovative
imprese del Politecnico e dei Gettoni al culmine della sua influenza sulla scena
letteraria italiana, uno strumento per corroborare e ridefinire la propria posizione nel
campo,6 patrocinando autori come Butor, Orwell, Brandys, Nabokov, Rulfo o Perec, e
1 questa lidea alla base della ricerca da me coordinata LT.it Letteratura tedesca in Italia (= FIRB Storia
e mappe digitali della letteratura tedesca in Italia nel Novecento: campo letterario, editoria, interferenza),
finanziata dal MIUR e in corso di svolgimento presso lIstituto Italiano di Studi Germanici di Roma,
Sapienza Universit di Roma e lUniversit per Stranieri di Siena. La ricerca si basa sullo strumentario
concettuale elaborato da Pierre Bourdieu (campo letterario, habitus, problematica, nuovi entranti) e
Itamar Even-Zohar (polisistema, repertorio, letteratura tradotta).
2 ArchMaz. I pareri si trovano anche nellArchAme, e sono stati in parte digitalizzati grazie al progetto Le
livre de lhospitalit (http://www.fondazionemondadori.it/livre/).
3 Si veda J. Heilbron, G. Sapiro, Outline for a Sociology of Translation: Current Issues and Future Prospects,
in Constructing a Sociology of Translation, ed. by M. Wolf and A. Fukari, Amsterdam, John Benjamins,
2007, pp. 93-107.
4 P. Bourdieu, Le regole dellarte. Genesi e struttura del campo letterario, Milano, il Saggiatore, 2005.
5 G.C. Ferretti, Leditore Vittorini, Torino, Einaudi, 1992, p. 197.
6 Cfr. A. Boschetti, La genesi delle poetiche e dei canoni. Esempi italiani (1945-1970), in Allegoria, 55,
2007, pp. 42-85.

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Dice Mazzucchetti: opera impacciata, pesantissima, noiosissima.


E per me Zaratustra che parla.

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ArchAme, See, Gdl, fasc. Gaiser Gerd
Parere di lettura di Lavinia Mazzucchetti, con nota manoscritta di Elio Vittorini, su Gerd Gaiser del
14 febbraio 1957

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tra i tedeschi Kafka, Bll, Andersch, Rezzori, Kluge, Lettau, Faecke, Bichsel.7 Per parte
sua, infine, leditore ha tutto linteresse ad avvalersi delle competenze specifiche e del
potere di consacrazione di Vittorini per rinnovare la sua produzione letteraria e far
fronte ai concorrenti, primi fra tutti Einaudi e Feltrinelli, che stanno scommettendo
con successo su libri come Luomo senza qualit, Il dottor ivago o Il tamburo di latta.8
I rapidi, spesso recisi commenti che Vittorini appone sui pareri di lettura che gli si
accumulano sul tavolo della Segreteria editoriale sono di particolare interesse perch in essi ha luogo il principale tentativo di sincronizzazione tra la problematica
del campo letterario dorigine e quella del campo letterario darrivo, vale a dire, nel
caso specifico, il tentativo di individuare il potenziale interesse di unopera o di un
autore di lingua tedesca valutandoli attraverso le categorie in uso nel dibattito letterario italiano di quegli anni, come prosa darte, neorealismo, neoavanguardia,
oppure mediante accostamenti ad autori italiani, i cui nomi funzionano come segnali
di orientamento. Da una parte, dunque, abbiamo una lettrice di formazione accademica, Mazzucchetti, che valuta autori e opere in primo luogo sulla base di una distaccata visione storico-letteraria e di una solida conoscenza di prima mano. Dallaltra
abbiamo invece uno scrittore, coinvolto in prima persona nelle lotte che hanno come
posta in gioco il potere di definire quale sia la letteratura legittima e di stabilire che
cosa sia da considerarsi attuale e che cosa invece superato, come si evince, per
esempio, da questa valutazione di Gottfried Benn: forse il maggiore poeta tedesco
del periodo tra le due guerre. Continua e approfondisce la linea decadente di Rilke,
con sviluppi rinnovatori per cui si pu dire corrisponda a quello che Ungaretti per
lItalia.9
Il giudizio, chiaro, riguarda Ungaretti quanto Benn, e tende a relegare entrambi
nel passato, riconoscendo loro un valore essenzialmente storico. Nei commenti di
Vittorini questo esercizio sistematico: in un certo senso egli compie unoperazione
di traduzione simbolica, prima ancora che testuale, delle opere straniere, attribuendo
loro un senso, e dunque un interesse, un valore, una posizione potenziale, allinterno
di un contesto letterario, quello italiano, a cui sono di per s estranee.
Per illustrare come gli interessi specifici di Vittorini, Mazzucchetti e di casa Mondadori concorrano in questo processo di determinazione del valore, vorrei soffermarmi sul caso di un autore oggi sconosciuto, ma che per circa un decennio fu preso in
seria considerazione: Gerd Gaiser.10 Scegliere autori nel frattempo divenuti canonici
come Bll, Frisch o Grass, sarebbe forse pi sfizioso, ma esporrebbe alla tentazione
giornalistica di ridurre il problema a una questione di fiuto letterario, e di giungere
a conclusioni semplificanti del tipo Mazzucchetti non ha capito Musil, Vittorini
non si accorto del Gattopardo, o simili.
Quando nel dicembre del 1955 le viene inviato in lettura il primo romanzo di Gaiser,
Die sterbende Jagd (La caccia moritura, come lei stessa traduce en passant), Mazzucchetti gli riconosce subito, nonostante forti riserve sul contenuto, una certa qualit
letteraria: anzitutto un libro di chiarificazione interna tedesca, morale e politica,
diremmo di polemica con se medesimi dei nazisti, e son problemi che non interessano il nostro pubblico. [] Per chi scrive senza dubbio un artista, forse un poeta in
cerca della sua strada.11
7 Cfr. G.C. Ferretti, op. cit., pp. 201-202.
8 Per la concorrenza fra editori nellimportare la letteratura tedesca in questi anni si veda M. Sisto, Mutamenti del campo letterario italiano 1956-1968: Feltrinelli, Einaudi e la letteratura tedesca contemporanea,
in Allegoria, 55, 2007, pp. 86-109.
9 ArchAme, See, Serie Gdl, fasc. Benn Gottfried. La nota datata 4 aprile 1958.
10 Gerd Gaiser (1908-1976), gi membro del partito nazista e ufficiale della Luftwaffe, pubblica nel dopoguerra una ventina di volumi, e con il romanzo Schluball (Ballo di chiusura, 1958) arriva a sfiorare le
300.000 copie vendute in Germania.
11 Parere di lettura di Lavinia Mazzucchetti su Gerd Gaiser del 2 dicembre 1955 (ArchAme, See, Serie

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Il caloroso parere di un altro lettore, Bruno Maffi, fa pendere la bilancia della valutazione editoriale verso il s: [] la forza poetica di queste pagine crude indiscutibile una poesia senza gridi, senza sospiri, senza eroi, senza drammi articolati.12
Vittorini, che in questa scabra poesia intravede qualcosa di letterariamente nuovo, reagisce con slancio: Farei proposta dacquisto per Medusa. E pubblicherei presto. Ma dalla Direzione editoriale Roberto Cantini frena: Un altro romanzo di guerra, per. E la stagione dei libri di guerra sembra tramontata da un pezzo. Nonostante
le ottime considerazioni di Maffi sarei piuttosto sulla negativa. E Federico Federici,
capoufficio della Segreteria editoriale, aggiunge seccamente: Libri di guerra! NO.13
Prevale la logica del mercato, e il libro non si fa.
Il caso si riapre allinizio del 1957, quando arriva in lettura il nuovo libro di Gaiser,
la raccolta di racconti Einmal und oft [ solo linizio]. Il volume arriva anche in Einaudi, dove da qualche anno lavora come lettore esterno il giovane Cesare Cases, per il
momento in una posizione molto simile a quella di Mazzucchetti, pi tardi cooptato
nei consigli del mercoled. Anchegli riconosce allautore un certo valore letterario:
Questo Gaiser particolarmente odioso. Scrittore certamente dotato, sembra essersi
assunto il compito di trasfigurare poeticamente la mentalit nazista (ha scritto anche
un libro sulla Luftwaffe e la maggior parte di questi racconti hanno la guerra come
sfondo). Il guaio che spesso ci riesce.14
Ma nellEinaudi di quegli anni la dominante logica politica dellantifascismo ha in
genere (anche se non sempre) la priorit sulleventuale interesse letterario, cos che Cases conclude, non senza ironia: Questo caso mi interessa perch Gaiser il primo che
tenta il colpo di unire bestialit e romanticismo, sintesi prediletta dopo la prima guerra
mondiale (Binding, Scholz e simili) ma che nessuno aveva avuto il coraggio di riesumare dopo la seconda. Fate venire tutte le sue opere che le bruceremo in piazzale Loreto.15
In Mondadori la discussione, nonostante ad animarla siano antifascisti comprovati come Mazzucchetti, Vittorini e Maffi, prende unaltra piega. Mazzucchetti esclude ogni possibile riserva di tipo politico, confermando il suo giudizio positivo sulla
qualit letteraria dei racconti: Alcune delle novelle sono belle: soprattutto si piacevolmente stupiti dalla forza evocativa, dalla variet dei temi: non lo stillicidio di
uno scrittore che sfrutta ogni ideuzza, ma il fluire di uno scrittore davvero nato per
scrivere. Ma come consigliare la presentazione allItalia di un nome ignoto con novelle spesso brevissime e disparate?16
Il giudizio suona ancora pi favorevole se lo si confronta con i clamorosi rifiuti che
in quegli stessi anni Mazzucchetti oppone a scrittori come Doderer o Grass, sul quale
ancora nel 61, alluscita delledizione tedesca di Gatto e topo, si esprime con estrema
durezza: Io non muto la mia opinione su questo bluffista abilissimo nel senso stilistico,
voglio dire formale, vuoto e ripugnante e monotono nelle sue morbosit esibizionistiche. Ho pregato amici giovani di venire fra 30 anni sulla mia tomba a confermarmi che
nel frattempo Grass gi dimenticatissimo, ma oggi il momento del suo bluff.17
In discussione, nel caso di Gaiser, non il valore letterario, ma il genere romanzo
Gdl, fasc. Gaiser Gerd).
12 Parere di lettura di Bruno Maffi su Gerd Gaiser del 5 luglio 1956 (ArchAme, See, Serie Gdl, fasc. Gaiser
Gerd).
13 Per le reazioni di Vittorini, Cantini e Federici cfr. il fascicolo sopra citato.
14 Parere di lettura du Cesare Cases su Gerd Gaiser, Einmal und oft, Mnchen, Hanser, 1956, in Id., Scegliendo e scartando. Pareri di lettura, a cura di M. Sisto, Torino, Aragno, 2013, p. 141. Il parere accluso a
una lettera al segretario generale Luciano Fo del 29 novembre 1956. Sulle posizioni letterarie di Cases in
quegli anni e sulla sua collaborazione con lEinaudi si veda lintroduzione al volume.
15 Ivi, p. 142.
16 Parere di lettura di Lavinia Mazzucchetti su Gerd Gaiser del 10 gennaio 1957 (ArchMaz, b. 28, fasc.
138, c. 151).
17 Parere di lettura di Lavinia Mazzucchetti su Gnter Grass del 23 ottobre 1961 (ArchMaz, b. 28, fasc.
138, c. 166).

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o racconto con cui presentarlo ai lettori italiani. Da una parte lorientamento della
casa editrice pone dei vincoli di mercato (i romanzi si vendono meglio dei racconti)
e di collana (Medusa pubblica quasi esclusivamente romanzi); dallaltra la lotta
specifica che Vittorini ha combattuto per anni affinch il romanzo si affermasse sulla
prosa darte, praticata ancora nel dopoguerra da scrittori molto prestigiosi quali Cecchi o Cardarelli, come genere dominante, rende lo scrittore particolarmente sensibile
a questo aspetto: Sarei contrario a presentare in Italia con un volume di novelle uno
scrittore straniero che ha carattere di romanziere. Piuttosto chiederei in esame laltro
romanzo di cui parla la Mazzucchetti. Ma il Gaiser autore che non dobbiamo perdere di vista. Se non si pu agganciarlo su nessun romanzo, contentiamoci di farlo sulle
novelle.18
Il parere di Mazzucchetti sullaltro romanzo di Gaiser, Eine Stimme hebt an [Si
leva una voce], per decisamente negativo, e Vittorini chiosa: Dice Mazzucchetti:
opera impacciata, pesantissima, noiosissima. E per me Zaratustra che parla. Quindi
direi che possiamo rifiutare sia questo come laltro libro del Gaiser19.
Vittorini si appella allautorevolezza di Mazzucchetti per liquidare un autore che
evidentemente non gli interessa abbastanza da pubblicarne un volume di racconti: la
parola della germanista, scherza lo scrittore alludendo a Nietzsche, pesa quanto quella
del profeta Zarathustra.
In questi anni Mazzucchetti certamente unautorit, ma unautorit misconosciuta e in declino. Passati i sessantacinque anni, scomparsi gli scrittori che aveva
contribuito a portare in Italia guadagnandone la stima e lamicizia (Zweig, Wiechert,
Heinrich e Thomas Mann, Hesse), lontana dalle nuove avanguardie che stanno modificando gli equilibri della produzione letteraria, la germanista fatica a tenere il passo
coi tempi. A partire dalla met degli anni cinquanta le poetiche realistiche che erano
andate affermandosi fin dai primi anni trenta, quando in Italia si tentava di riprodurre la Neue Sachlichkeit,20 subiscono lattacco delegittimante dei nuovi entranti tedeschi (Grass, Johnson, Enzensberger) e italiani (Arbasino, Sanguineti, Filippini), e i
gusti letterari di Mazzucchetti, che su quelle poetiche si erano formati, appaiono improvvisamente invecchiati. Cos nel 1961, dopo aver letto lennesimo parere titubante
sul romanzo di un giovane autore, Vittorini avverte: Prego non mandare pi niente
in prima lettura alla Mazzucchetti ch ormai troppo evasiva per poter giudicare solo
da lei.21 Zaratustra ha perso il suo carisma.
Il fascicolo Gaiser viene archiviato, e riaperto solo otto anni dopo, nel maggio del
1965, per luscita del volume Gazelle, grn. Mazzucchetti ha appena dato le dimissioni
da consulente a causa dellaggravarsi delle sue condizioni di salute, e il parere viene
redatto da Emilio Picco, che in quegli anni si sta specializzando nel tradurre la letteratura contemporanea pi ardua e innovativa, da Arno Schmidt a Helmut Heienbttel
passando per Reinhard Lettau. Il suo giudizio impietoso: Prosa bella, controllata
stilisticamente al massimo. Ma del tutto artefatta e vuota. Gaiser un puro manierista. Un professore di scuola media, che si ostina a fare lautore profondo, laddove
profondit non c. La sua narrativa sa di bolso e di leccato. Insomma: di filisteo.22
Nel 1965 la situazione molto cambiata rispetto a otto anni prima, sia sulla scena
letteraria italiana sia in Mondadori. Loffensiva del Gruppo 63 in favore di una lettera18 Nota di Elio Vittorini su Gerd Gaiser (ArchAme, See, Serie Gdl, fasc. Gaiser Gerd).
19 Parere di lettura di Lavinia Mazzucchetti su Gerd Gaiser del 14 febbraio 1957 con nota manoscritta di
Elio Vittorini (ArchAme, See, Serie Gdl, fasc. Gaiser Gerd).
20 Si veda M. Rubino, La Neue Sachlichkeit e il romanzo italiano degli anni Trenta, in Gli intellettuali italiani e lEuropa (1903-1956), a cura di F. Petroni e M. Tortora, Lecce, Manni, 2007, pp. 235-274.
21 Nota di Elio Vittorini su Peter Jokostra del 6 giugno 1961 (ArchAme, See, Serie Gdl, fasc. Jokostra
Peter.)
22 Parere di lettura di Emilio Picco su Gerd Gaiser del 26 maggio 1965 (ArchAme, See, Serie Gdl, fasc.
Gaiser Gerd).

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tura sperimentale fa apparire superate sia le poetiche del realismo sia la centralit del
romanzo. Lo stesso Vittorini ha accolto e legittimato i nuovi entranti pubblicando nel
1962 scritti di Eco, Sanguineti, Filippini e altri sul numero 5 del suo Menab. Il successo della loro alleanza con Feltrinelli, che ha prodotto tra laltro Le Comete, una
collana di letteratura contemporanea agile come una rivista letteraria,23 ha indotto i
concorrenti Mondadori ed Einaudi ad affiancare a Medusa e ai Coralli le collane
Nuovi scrittori stranieri e La ricerca letteraria, pi aperte agli scrittori giovani e
sconosciuti, alla sperimentazione, allibridazione tra i generi. Ora dunque i racconti
di Gaiser potrebbero trovare unadeguata collocazione in collana, e ci sarebbe anche
un interesse editoriale a farli, ma per Vittorini lo scrittore un tempo da non perdere
di vista diventato, complice il parere di Picco, un vacuo bellettrista:Raccoltina
di scritti eterogenei. Fogli di diario. Poemetti in prosa. Abbozzi. Bellettrismo senza
argomenti n voglia di pensare. C una tradizione rondesca anche in Germania. Con
seguaci meno genialoidi che da noi. Scarterei.24
Il riferimento alla tradizione rondesca lo strumento, che ormai conosciamo,
della sincronizzazione tra campo letterario tedesco e italiano: come nel 1945 aveva
contribuito a decretare lattualit di Kafka, uno scrittore morto da ventanni, pubblicando sul Politecnico la Lettera al padre e leggendolo alla luce della poetica esistenzialista sartriana, cos ora Vittorini decreta linattualit di Gaiser, accostandolo non
ai contemporanei sperimentatori anti-romanzeschi del Gruppo 63 ma ai superati
prosatori darte (anchessi anti-romanzeschi) della Ronda, che avevano dominato la scena italiana dai primi anni venti.
Allo stesso modo, solo cambiando i criteri di sincronizzazione, Gaiser avrebbe
potuto essere presentato tra gli scrittori nuovi. Cos aveva fatto Luciano Anceschi
pochi anni prima. Appena pi giovane di Vittorini, ma assai meno consacrato e dunque ancor pi di lui interessato ad appoggiare il tentativo di sovversione della cosiddetta neoavanguardia, nel 1960 Anceschi aveva pubblicato il romanzo di Gaiser Ballo
di chiusura [Schluball, 1958] nella Biblioteca del Verri, la collana da lui diretta per
leditore Rusconi e Paolazzi, accostandolo cos ai propri saggi programmatici Barocco
e Novecento e soprattutto allantologia I novissimi di Alfredo Giuliani, il primo exploit
pubblico del Gruppo 63.25
Proviamo a tirare le somme. Delle tre logiche che, abbiamo visto, presiedono alla
produzione editoriale di letteratura politica, economica, specifica la prima, che in
Einaudi determinante a far scartare Gaiser, non sembra giocare alcun ruolo in Mondadori, nonostante lautore sia una ex SS e i suoi giudici letterari antifascisti. Si fronteggiano invece, per anni, la logica economico-produttiva della casa editrice e quella
specifico-letteraria dei suoi collaboratori: il romanzo Die sterbende Jagd, il cui valore
artistico riconosciuto da Maffi e da Vittorini, non viene fatto perch i vertici della
Segreteria editoriale ritengono i libri di guerra inflazionati; i racconti Einmal und
oft, apprezzati da Mazzucchetti e da Vittorini, non vengono fatti perch non trovano
posto in una collana come Medusa, dedicata prevalentemente ai romanzi; e quando
finalmente c una collana creata apposta per ospitare testi non romanzeschi, ibridi,
di autori ancora sconosciuti, il giudizio sulla qualit letteraria dellautore, formulato
non pi da Mazzucchetti ma da un nuovo lettore, e ancora una volta sottoscritto da
Vittorini, negativo.
Si vede dunque quanto sia delicato il balance of power tra i lettori, il consulente23 Si veda R. Cesana, Le Comete Feltrinelli (1959-1967): una collana come rivista di letteratura internazionale, in Testi, forme e usi del libro. Teorie e pratiche di cultura editoriale, a cura di L. Braida e A. Cadioli,
Milano, Sylvestre Bonnard, 2007, pp. 219-244.
24 Nota di Elio Vittorini su Gerd Gaiser del 31 maggio 1965, ibidem.
25 G. Gaiser, Ballo di chiusura. Dai bei giorni della citt di Neu-Spuhl, traduzione di L. Giordano, Milano,
Rusconi e Paolazzi, 1960. Lantologia I novissimi: poesie per gli anni 60, verr ripubblicata nel 1965 da Einaudi. Ballo di chiusura rimane, almeno fino a oggi, lunica traduzione italiana di unopera di Gaiser.

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editore Vittorini e limpresa al cui vertice si trova Arnoldo Mondadori. Salvo casi eccezionali, un libro si fa solo quando incontra gli interessi di tutte e tre le parti. Ma
soprattutto proprio attraverso questo lavoro collettivo interno alla casa editrice che
avviene, o almeno si avvia, quella transustanziazione che conferisce a un autore o
unopera stranieri un capitale simbolico, per cos dire, in valuta locale, capitale che
non riducibile alla sola vendibilit presso un generico pubblico, n a un immediato interesse politico, n infine a unastratta e destoricizzata qualit estetica.
Se infatti volessimo interrogarci sul valore letterario delle opere di Gerd Gaiser,
sulla base di cosa potremmo giudicarlo? Qual il vero Gaiser? Lintenso, scabro romanziere di guerra apprezzato da Maffi? Il novellista potentemente evocativo che
stupisce Mazzucchetti? Il poeta della bestialit nazista scartato da Cases? Il precursore della neoavanguardia riconosciuto da Anceschi? Il bellettrista filisteo detestato
da Picco? Credo che per uscire dallimpasse possa essere utile accogliere linvito di
Bourdieu a
mettere da parte lideologia carismatica della creazione che [] costituisce probabilmente il principale ostacolo a una scienza rigorosa della produzione del valore dei beni
culturali. Essa infatti orienta lo sguardo verso il produttore apparente pittore, compositore, scrittore impedendo di interrogarsi su chi ha creato il creatore e il potere magico
di transustanziazione di cui dotato; e anche verso laspetto pi in vista del processo di
produzione, cio la fabbricazione materiale del prodotto, trasfigurata in creazione, distogliendo cos dal vedere, al di l dellartista e della sua attivit propria, le condizioni di tale
capacit demiurgica.
Basta porre la domanda proibita per accorgersi che lartista che fa lopera lui stesso fatto,
in seno al campo di produzione, da tutti coloro che contribuiscono a scoprirlo e a consacrarlo in quanto artista noto e riconosciuto.26

26 P. Bourdieu, op. cit., p. 237.

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