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Nigredo
I confini dellEgo
Dall'interno ho tastato la sfera in ogni parte.
Meditando furiose geometrie,
folli di fuga e di salvezza,
spietatamente della mia prigione
ho svelato il vuoto inganno di vetro
***
Ho tracannato amore puro e selvaggio
In conche oscure.
Addentando nel profondo
il rovere antico
ho gustato acque cristalline
e, nell'ebbrezza, ho cantato gelidi canti di guerra
Sacrificando gloriose querce secolari
Sul cammino infuocato
della vittoria
L'equit di Pitagora:
Due un po' meno di un terzo di Uno
Dio una potenza del tre
Oltre la potenza di Dio
vano contare
Il mondo dell'artista
L'artista uno che ha lavorato a fondo sul significato
Non sul "significato di", sul significato.
per questo che il mondo dell'artista altrove
Per questo non si diviene artisti nella misura in cui si impara un arte
Ma si impara un'arte nella misura in cui si diviene artisti:
gi l'artista che raccoglie nel suo mondo,
allestisce e padroneggia gli strumenti che gli occorreranno.
Prima viene sempre l'artista, poi il mondo dell'arte.
***
L'orgoglio una debolezza
Un ostacolo alla pienezza della felicit, per noi uomini;
Dio non pu essere viziato da orgoglio
Dio non pu volerci dire:
"tutto questo, l'ho fatto Io: tu, conti meno di una pulce; fatti da parte"
***
La felicit rende superflua ogni invidia
Se sei anche solo un poco invidioso, non sei ancora completamente felice
Significa che devi ancora cercare la felicit,
La troverai: cercala nelle dimore pi remote dall'invidia
-
Dubbio
Un mondo colmo di domande prive di risposta, come un mondo privo di domande?
***
Dio ha escogitato questa complessit per dare l'illusione di essere totalmente assente
dal creato; per darci l'illusione della libert: ma questa nostra illusione reale: essa
la realt stessa.
***
Nel processo di formazione dell'individualit l'agire distinto viene prima del pensare:
Appena liberato il suo corpo dall'uovo materno, il neonato innanzitutto agisce. Col
corpo e con la voce, qualcosa si sforza di controllare la fonte delle percezioni.
Ci che agisce non ancora l'individuo; la singolarit nel riferimento dell'azione per
gi il germe dell'autocoscienza: dalla voce e dal corpo si sviluppano, per gradi,
pensiero e conoscenza.
Perci, nel momento che prima percepisce in un atto di ottusa autocoscienza, la
propria identit di essente, l'uomo agisce ancora sotto la guida di un'intelligenza che
propriamente non a lui riferibile: quell'intelligenza appartiene alla miriade esseri
minuti che lo costituiscono, alle strutture dell'organismo, gi gi fino alle
organizzazioni infra-cellulari, e oltre... E cos, a poco a poco, il centro di questa
moltitudine si costituisce come "cogito" del giovane individuo. Ma se, per caso, il
pensiero traboccante di questo individuo oltrepassa la capacit del vaso
dell'intelligenza, raggiunta una nuova sfera, a lui ignota, cosa accade? Nel nuovo
mondo che ancora non conosce, non agir egli d'istinto? E cos pu essere questo
istinto, se non l'agire sotto l'impulso di un'intelligenza di livello pi basso, pi
profondo, di cui lindividuo non ha coscienza essendo quello sepolto nelle insondabili
oscurit dei processi biologici?
Nel nostro corpo la nostra storia e il nostro destino; nel liquido delle nostre cellule
risplende la notte dei tempi.
Il senso di colpa
L'abisso invalicabile,
Il mostro duro invincibile:
il senso di colpa.
Non possiamo, noi, essere compassionevoli verso noi stessi!
Come potremmo comprendere che a noi stessi,
che a tutto possiamo rinunciare, persino alla vita,
non dato di estirpare le oscure profondit dell'essere che in noi,
integro inviolabile?
Per questo la settima, l'ultima, eroica fatica
consiste nell'imparare ad abbandonarci totalmente nelle mani del nostro creatore,
con fiducia lasciarci cadere a corpo morto, con i nostri pesi che ci fanno precipitare.
questa la via per la grande Opera, questo il cammino della nostra vita
Il divino maestro gi dentro di noi,
ci chiama dal profondo e ci indica la strada:
- dobbiamo solo riuscire a sentirlo
Albedo
***
Ecco che torna di nuovo il figliolo
scialacquatore dei beni di nostro padre
di nuovo fra noi il fratello
nostro pi caro
Egli ci rende fedele testimonianza
di ci che noi non vorremmo soffrire
in prima persona
***
In principio vince la paura
La rabbia vince la paura
Infine l'amore vince la rabbia
Panteismo ebraico
Dio pensa con le nostre parole,
parla per mezzo dei nostri pensieri.
Quando medito su Dio,
Dio si specchia nell'universo.
***
Intervistatore:
Scusi, cos', per lei, l'amore?
Jeshua Bar Josef:
Beh, per me:
L'Amore un dare che Ricevere - e un ricevere che Dare!
Intervistatore:
Bellissima sentenza! Davvero! memorabile: con un gran chiasmo e molte ripetizioni
interne; per francamente suona un po' ...intellettuale, convenzionale e, in fin dei
conti, vacamente retorica. Non le pare, signore mio?
Jeshua Bar Joshef:
Mi spiego meglio, con una parabola.
Immaginiamo, allora,
per un momento, due divinit
che si amano infinitamente
per la prima volta,
nell'universo senza fine:
Ebbene, fin da principio
Dio dona la sua luce alla sua dea
e, nell'atto di donare
prova piacere, e gode.
La dea riceve la luce divina
e, nell'atto di ricevere con piacere
(per rendere grazie del dono!)
dona a sua volta al suo dio il suo
proprio piacere:
ma quale piacere pu avere un dio
altro che nel dare!?
Riflettete con attenzione, uomini divini
divenuti cani!
Analizzate questo interrogativo in ogni dettaglio
Rigiratelo e scrutatelo da ogni prospettiva
spremetelo, frullatelo e cospargetelo di spirito santo
e date il fuoco allo spirito!
I giorni di Brahama
quest'anno, sabato.
Su tutta la terra
Atma!
accaduta una cosa straordinaria:
La luce sbocciata dalle tenebre
Dal bcciolo di tenebre
Progressivamente si svelata.
Dischiusa dolcemente
Caldo effonde il suo profumato splendore
***
Lettera a Dio
Mio Dio!
Mio Signore!
Anima della mia anima!
Non voglio donarti
parole marchiate col sigillo,
confezionate
e protette con cura dal tempo
Voglio liberare la mia anima nelle parole!
Voglio liberare la Tua Anima
nelle mie parole!
Salmo di bar YHVH
Le sue equazioni sono poemi
Formule senza confini;
I suoi poemi scintillano come diamanti.
Geometrici
esatti e senza errore
Sono i suoi canti
Che a noi sconquassano
Le ribollenti viscere
Noi siamo sue creature, Dio solo musica!
Dobbiamo solo diventare poco pi simili a Lui
"La mia musica
non ti permette di stare ferma:
ti fa ballare.
Con dita delicate riscuote l'anima
che dimora
nelle profondit del tuo corpo
E lentamente l'anima risale
e si inebria di luce dolcissima
Nelle profondit del corpo dimora [] che sale di luce dolcissima"
Morale
***