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IL SISTEMA EDUCATIVO TURCO

Sociologia dell'educazione

Prof.ssa:
Francesca Sartori

Studente: Emir Dulger

2015

Indice

Premessa

CAPITOLO I
1 IL SISTEMA EDUCATIVO TURCO
1.1 Il progetto educativo di Dewey in Turchia
1.2 Rapporto tra sistema politico e sistema educativo

2
5
7

CAPITOLO II
2 LE SCUOLE PUBBLICHE IN TURCHIA. Profili critici
2.2 I processi di privatizzazione della scuola

12
13

CAPITOLO III
Premessa
3.1 Disuguaglianza tra classi sociali
3.2 Disuguaglianza di genere
3.3 Disuguaglianza etnica
3.4 I Curdi In Turchia
3.5 Una questione cruciale: la libert linguistica
3.6 Riflessioni sul film: Due lingue una valigia

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16
17
18
20
21
23

CONCLUSIONE

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BIBLIOGRAFIA

25

Premessa
I sistemi educativi rappresentano la cartina al tornasole del livello di democraticit e di
sviluppo di ogni ordinamento. Come stato autorevolmente osservato, infatti, nella societ
contemporanea l'istruzione costituisce il fattore che, pi di ogni altro, condiziona le
opportunit di vita degli individui, incidendo in modo determinante sulle forme di
partecipazione sociale e politica, sulle chance occupazionali, sui consumi culturali e sulle
stesse condizioni di salute di un popolo1.
A riprova di ci, basti considerare la puntuale attenzione che la Commissione europea
rivolge da anni al campo dell'istruzione e della formazione, tanto da predisporre una vera e
propria European strategy and co-operation in education and training che fissa dei precisi
obiettivi da raggiungere2. Il Commissario responsabile per l'istruzione, la cultura, il
multilinguismo e la giovent, Androulla Vassiliou, ha affermato di recente: Gli Stati
membri devono intensificare gli sforzi per raggiungere i nostri obiettivi europei comuni
() La spesa per l'istruzione un buon investimento per l'occupazione e la crescita
economica e si ripaga nel lungo periodo"3.
Tali benchmarks non riguardano i soli Stati membri ma fungono altres da parametri di
valutazione dei Paesi candidati all'ingresso in UE, proprio come la Turchia.

Per una compiuta analisi dell'argomento cfr., A. SCHIZZEROTTO C. BARONE, Sociologia dell'istruzione, Il
Mulino, 2006.
2
Cinque sono i parametri educativi di riferimento per il 2020: tasso di abbandono scolastico inferiore al 10%
(attualmente 14,4%); percentuale del 40% almeno di 30-34enni laureati (tasso attuale 32,3% );
partecipazione del 95% dei bambini tra i quattro anni d'et e l'inizio dell'istruzione dell'obbligo
all'educazione della prima infanzia (oggi 92,3%); percentuale di quindicenni con insufficienti competenze di
lettura, matematica e scienze inferiore al 15% (attualmente di circa 20%); media di almeno il 15% di
adulti (fascia di et dai 25 ai 64 anni) che partecipino all'apprendimento permanente (la quota attuale del
9,3%). Cfr., Rapporto UE sull'educazione, 19 aprile 2011, http://europa.eu/rapid/press-release_IP-11488_it.htm
3
Ibidem.

CAPITOLO I

1. Il sistema educativo turco


Si scelto di considerare quale punto di partenza storico della presente analisi la grande
riforma dell'istruzione avviata, all'indomani della proclamazione della Repubblica Turca
nell'ottobre del 1923, dal fondatore e primo presidente Ataturk.
Tale riforma segna uno vero e proprio spartiacque rispetto il precedente sistema ottomano
incentrato sulle scuole coraniche e caratterizzato da frammentariet ed instabilit.
Obiettivo della riforma , infatti, quello di conferire al sistema educativo turco non solo un
assetto, per la prima volta, secolare ma anche democratico, moderno e di stampo
scientifico. Proprio attraverso le innovazioni culturali e sociali e la derivante crescita
economica, infatti, il disegno riformatore persegue la finalit ultima di migliorare il sistema
sociale e il benessere dei cittadini e della societ turca in generale, elementi basilari per una
nazione unita, integrata e creativa che si distingua tra i partner di una moderna
civilizzazione.
Precisati, seppur brevemente, i principi ispiratori del nuovo sistema educativo turco pu
procedersi ad analizzarne l'organizzazione.
Le fonti regolatrici di tale sistema sono:
- la Costituzione della Repubblica Turca;
- le Leggi che regolano leducazione e listruzione;
- i Programmi governativi;
- i Piani di sviluppo;
- il Consiglio nazionale dellEducazione.
A definire la struttura essenziale del sistema educativo nazionale la legge ordinaria.
Questa prevede la divisione del sistema in due aree principali: l'area dell'Educazione
formale e l'area dell'Educazione informale suddivise al loro interno in ulteriori
sottocategorie.
Si definisce formale l'Educazione riconducibile alla scuola e alle altre istituzioni formative.
Essa ricomprende:
2

1. Educazione prescolare: da intendersi quale programma non obbligatorio per bambini


fino ai 6 anni e suddiviso in: Day nurseries (0-36 mesi), Kindergartens (37-60 mesi) e Preschool classes (60-72 mesi).
2. Educazione primaria (7-15 anni): finalit di tale fase quella di garantire ad ogni allievo
non solo lacquisizione delle conoscenze di base, ma anche dei comportamenti e delle
abitudini proprie di un cittadino modello, soprattutto in termini di crescita e sviluppo nel
rispetto dei valori morali e nazionali e secondo un livello educativo adeguato alle proprie
capacit ed ai propri interessi. Leducazione primaria obbligatoria e gratuita per tutti i
cittadini, maschi e femmine, nellambito delle scuole pubbliche. previsto un esame finale
al termine del sesto, del settimo e dell'ottavo livello. In base al punteggio totale riportato, lo
studente sceglier la sua scuola secondaria.
3. Educazione secondaria (15 - 19 anni): scopo della scuola secondaria fornire agli
studenti una cultura minima comune, individuare i problemi individuali e sociali e cercarne
le soluzioni, infondere il dovere civico di contribuzione allo sviluppo culturale e socioeconomico del Paese; preparare gli studenti alla formazione superiore, alla professione e ad
uno stile di vita in sintonia con le proprie competenze e i propri interessi.
A questo livello formativo vi un cambiamento del sistema didattico con il passaggio
dall'insegnate unico dell'educazione primaria a un insegnante specializzato per ogni
materia. Gli studenti possono scegliere una lingua straniera (inglese, francese e tedesco), la
previsione delleducazione religiosa spesso opzionale e legata alla corrente politica al
Governo e si traduce, sostanzialmente, in uno studio comparato delle religioni piuttosto che
nellinsegnamento del solo Islam.
Allinizio del 9 livello gli studenti devono scegliere, per la loro successiva formazione,
quale delle seguenti branche seguire:
- Scienze e matematica;
- Studi sociali;
- Studi sociali turchi;
- Lingue straniere.
Al termine della scuola secondaria, gli allievi che intendono proseguire gli studi
iscrivendosi allUniversit, devono prima sostenere un esame (cd. OSS) incentrato sulle
materie scelte e approfondite durante il percorso formativo secondario.
3

Dal momento che le domande di iscrizione universitaria sono superiori ai posti disponibili,
lo YOK, Commissione per leducazione superiore, stila una graduatoria in base al
punteggio riportato da ogni studente all'esito del suddetto esame e alla scelta dell'indirizzo
di studio. Dunque, non tutti potranno accedere al corso prescelto.
stato stimato che solo un terzo degli studenti riesce ad iscriversi all'Universit, la restante
parte, se non ha sufficienti disponibilit economiche per accedere ad istituti privati,
costretta ad attendere un anno per ripetere l'esame o inizia a lavorare.
4. Educazione superiore (oltre i 19 anni): ricomprende tutti i programmi educativi,
solitamente di durata biennale, aventi lobiettivo di concedere agli studenti la possibilit di
soddisfare l'offerta di lavoro della societ ai livelli pi alti e di sviluppare la ricerca
scientifica in modo da consentire alla Turchia di entrare a far parte della Comunit dei
Paesi sviluppati.
Una volta analizzata la macroarea dell'educazione formale pu procedersi, anche per
esclusione,

all'esame dell'educazione informale. Essa ricomprende tutta quell'attivit

formativa che si sviluppa al di fuori del sistema formale. E il processo attraverso cui gli
individui apprendono dallesperienza giornaliera o dalle relazioni sociali che si creano
all'interno della famiglia, dell'ambiente di lavoro, tra le amicizie, ecc.
Tale osmosi tra societ ed educazione crea un rapporto per cui al mutare della prima segue
il mutamento della seconda. Il Ministero dellEducazione sta riformulando obiettivi,
programmi e la stessa organizzazione del sistema scolastico, incentivando lo sviluppo e
lespansione proprio dellapprendimento informale.
Le attivit educative in tale ambito sono fornite sia da istituzioni formali che informali, con
diversi programmi che comprendono:
- Insegnamento agli studenti di lettura e scrittura per consentire loro il completamento di
unadeguata educazione.
- Acquisizione di abitudini per la valutazione e lutilizzo del tempo libero.
-Preparazione allacquisizione di professionalit adeguate alle necessit di lavoro
delleconomia turca e globale.
Pi generalmente pu affermarsi che leducazione informale pu essere sia generale che
tecnico-professionale. La maggior parte delleducazione informale viene svolta negli
istituti di formazione pubblica (Public training centers) ma vi sono anche degli istituti
4

privati a tal fine.

1.1 Il progetto educativo di Dewey in Turchia


Non pu affrontarsi il tema dell'educazione in Turchia senza far riferimento all'importante
contributo apportato dal filosofo e pedagogista statunitense John Dewey4.
Dewey, considerato uno tra i pi importanti pedagogisti mondiali, fu invitato direttamente
dal Presidente Atatrk per collaborare al progetto di riforma dell'istruzione e rimase in
Turchia per tre mesi nell'estate del 19245. Fulcro della sua ricerca, condensata nel Report
and Recommendation upon Turkish Education, la questione delleducazione alla
democrazia nei Paesi islamici. Tale rapporto verr stampato per la prima volta in Turchia
solo nel 1939, ben quindici anni dopo la sua stesura.
Lo scenario che si ritrova di fronte Dewey quello di una Turchia in cui il 90% della
popolazione analfabeta e una percentuale di poco inferiore vive nelle campagne.
Il sistema scolastico, fino a quel momento, era rimasto del tutto avulso dalla vita pratica e
lontano dalla societ civile dell'epoca. Listruzione pubblica si era affiancata alle numerose
scuole religiose, la cui unica attivit consisteva nel promuovere lapprendimento
mnemonico del Corano. Il pedagogista deve dunque affrontare il problema del divario tra
la vita artificiale creata dalle scuole e quella reale e deve attuare i principi repubblicani
appena proclamati che escludono l'istruzione religiosa e mirano ad un sistema educativo
occidentale e laico.
La soluzione proposta da Dewey, in linea con il suo credo pedagogico, un sistema
educativo capace di dotare uomini e donne di una capacit critica in grado di costruire la
democrazia. Questo obiettivo si raggiunge attraverso leducazione progressiva cui
contribuiscono scuola, famiglia e ambiente sociale. Listruzione, quindi, diventa strumento
4

La formazione di Dewey stata fortemente influenzata dal pragmatismo americano e


dall'evoluzionismo di Darwin: il pragmatismo era una corrente filosofica tipicamente americana secondo la
quale la verit si identificava con le esperienze concrete e le operazioni a esse collegate, per i filosofi di
questa corrente il pensiero un processo attivo che dipende da un comportamento e da una credenza.
5
Per una estesa trattazione del contributo di Dewey in Turchia cfr., M. CALIGIURI, E' possibile
esportare la democrazia? Il progetto educativo di Dewey in Turchia, Lezioni di Scienze dell'educazione ed
Educazione ai Media, Universit di Arcavacata, a.a. 2007/2008

di ricostruzione sociale che promuove la societ democratica e favorisce la tolleranza e la


civile convivenza.
In termini pratici Dewey ipotizza un sistema scolastico fortemente centralizzato per
rispondere alle esigenze di democratizzazione del Paese ma non tralasciando l'esigenza che
le scuole rappresentino i centri di vita delle varie comunit, coinvolgendole e adattandole
alle differenti realt. Infatti, operando in ambienti urbani, rurali, marittimi e pastorali, si
conferma lesigenza di insegnare e di fare apprendere, in relazione alle necessit produttive
ed alle abitudini culturali. Non solo, allora, materie commerciali ed industriali ma anche
pratiche, come lapplicazione tecnica, il cucito, il disegno, la musica, ligiene, leducazione
fisica.
Il primo passo, in tale processo di riforma, la formazione degli stessi insegnanti da
differenziare in base al tipo di comunit all'interno della quale operano.
In sostanza, Dewey, attraverso i princpi pedagogici del pragmatismo, vuole coinvolgere
lintera popolazione, in grandissima parte ancora analfabeta. I docenti devono apprendere e
mettere in pratica i concetti delleducazione progressiva, e, i migliori di loro, devono
recarsi allestero per osservare i sistemi educativi diversi, per poter modernizzare
leducazione in Turchia.
Dewey propone anche la creazione di due scuole speciali. La prima rivolta alla
preparazione degli amministratori e degli ispettori scolastici con il compito di organizzare
il sistema educativo centralizzato ma nel rispetto di un contesto etnico e culturale come
quello turco, con minoranze curde, greche ed armene. La seconda scuola (mai realizzata)
di carattere sperimentale rivolta allo sviluppo della mentalit del bambino, attraverso
metodi e materiali innovativi.
Il progetto educativo, inoltre, mira molto alla diffusione della cultura straniera per favorire
la circolazione delle idee allinterno di un sistema che fino a quel momento era stato molto
chiuso.
Il Rapporto ha un forte impatto sul sistema educativo della nuova repubblica e gran parte
delle indicazioni viene attuata dal Ministro dellistruzione dell'epoca Necati: il ruolo degli
insegnanti viene valorizzato al punto da essere considerati i fautori della nuova Turchia,
avendo essi il compito pi delicato ed importante; vengono istituite scuole appositamente
rivolte alle comunit rurali; ad Ankara si fonda un istituto per la formazione degli
6

insegnanti e degli ispettori scolastici e i migliori formatori vengono inviati in Europa e


negli Stati Uniti.
Tuttavia, vengono disattese alcune delle pi importanti raccomandazioni di Dewey quali il
rispetto delle minoranze presenti nel territorio. Infatti, non solo bandita la propaganda
religiosa ma vengono altres soppresse le scuole greche e armene. A queste criticit e ad
altre tuttora presenti si far riferimento nel prosieguo della trattazione.

1.2 Rapporto tra sistema politico e sistema educativo


L'applicazione parziale delle indicazioni di Dewey mette in luce un aspetto assodato gi
nella comune esperienza e confermato, tra l'altro, da numerosi studi tradizionali e
macrosociologici.
l'aspetto che concerne la fisiologica interdipendenza tra sistema politico e sistema
educativo. Si tratta di un delicato equilibrio che pu determinare - al contempo l'affermazione del pi garantista o del pi autocratico degli ordinamenti statali.
La politica, infatti, incide in modo diretto e immediato sul sistema educativo sia in termini
positivi che in termini negativi. Si pensi, ad esempio, agli investimenti economici, alle
strategie di sviluppo, all'attenzione ai tassi di alfabetizzazione e di abbandono scolastico
che uno Stato pu decidere di conferire o meno al proprio sistema educativo
condizionando, in tal modo, il futuro di intere generazioni.
Per questa ragione, si affermava in apertura, il livello di istruzione un rilevante indice di
democraticit di un Paese.
Una classe politica illuminata e ispirata ai principi egualitari sar molto attenta a favorire la
crescita culturale del suo popolo nel pieno rispetto del diritto di autodeterminazione dei
soggetti sia come singoli sia nelle formazioni sociali cui appartengono. Non a caso, il
Presidente Ataturk ritenne che per poter fondare la nuova Repubblica fosse necessario
riformare immediatamente anche l'istruzione.
Viceversa, un governo che voglia esercitare un potere incontrastato e assoluto non solo non
incentiva l'educazione ma o tende ad impedirne la diffusione o la standardizza
acriticamente cos da non permettere il raggiungimento del suo scopo primo: lo sviluppo di
7

una coscienza sociale.


Scriveva Ralph Turner:
il controllo mantenuto addestrando le masse a considerare se stesse
relativamente incompetenti a dirigere la societ, restringendo laccesso alle
conoscenze, alle capacit e allo stile di vita delllite e coltivando la credenza
nella superiore competenza delllite. Quanto prima avviene la selezione delle
reclute, tanto pi rapidamente gli altri possono essere socializzati ad accettare
la loro inferiorit e a fare programmi pi realistici che fantastici. Una
selezione che avvenga molto presto previene il sorgere di speranze in un gran
numero di persone che possono altrimenti diventare i leader insoddisfatti di
una classe che sfida la sovranit delllite al potere 6.
Dunque, l'istruzione un sistema che va ben oltre la mera conoscenza stricto sensu.
Attraverso essa, infatti, viene creata quella che le scienze sociali definiscono identit7.
questo il motivo per cui il sistema scolastico, a sua volta, influisce sul sistema politico
creando con esso un rapporto biunivoco.
Tale interdipendenza riconosciuta, seppur da prospettive diverse, da tutte e tre le
principali teorie delleducazione e dei sistemi scolastici ovvero le teorie funzionalista,
marxista e weberiana8.
La prima considera, in generale, la societ come un sistema di parti interdipendenti, che
svolgono determinate funzioni utili o necessarie alla sopravvivenza dellintero sistema. Nel
caso dell'istruzione, le funzioni svolte sono la socializzazione, il controllo sociale, la
selezione e l'allocazione degli individui nelle varie occupazioni. Le altre due teorie, invece,
pongono laccento sul conflitto e considerano listruzione come unarma nelle lotte per il
dominio. Per la teoria marxista, questarma solitamente in possesso dei proprietari dei
mezzi di produzione che se ne servono per mantenere lordine sociale esistente. Per quella
6

Il riferimento contenuto in A. BAGNASCO, - M. BARBAGLI - A. CAVALLI, Elementi di Sociologia,


Il Mulino, 2004
7
Pur non essendo questa la sede adatta per affrontare il complesso iter storico e logico dell'elaborazione
concettuale di identit, si riporta l'osservazione secondo cui, in sociologia, il problema del rapporto tra
individuo e societ si posto, fin dagli esordi, come rapporto tra gradi di libert dell'azione individuale e
coesione del sistema sociale. Tale concetto stato impiegato prevalentemente in riferimento al problema del
rapporto tra individuo e societ. Gi nelle teorie pi risalenti la nozione di identit era riferita alla persona e
l'attenzione era focalizzata sui processi di formazione dell'individualit. Ci, comunque, non ne ha escluso la
riferibilit anche ad attori collettivi, anzi, in anni recenti, stato utilizzato per spiegare dinamiche intergruppo
e descrivere diverse forme di comunit e organizzazione sociale. Cfr., L.SCIOLLA, Identit personale e
collettiva, in Enciclopedia delle scienze sociali, 1994.
8
Si rinvia a A. BAGNASCO, - M. BARBAGLI - A. CAVALLI, Elementi di Sociologia, cit.

weberiana, listruzione al centro di una lotta che ha luogo fra classi, ceti e gruppi di
potere.
Svolte queste doverose premesse, sar pi agevole spiegare in che modo anche in Turchia
il sistema educativo sia andato e continui ad andare di pari passo al sistema politico.
Alla imprecisa percezione dei principi deweyani da parte della classe politica dell'epoca
stata ricondotta la responsabilit delle ambiguit che ancora oggi persistono nel modello
educativo nazionale.
Ad esempio, viene tuttora privilegiato lapproccio prettamente positivista della cultura
scientifica. Gli insegnamenti delle scienze naturali e della matematica sono prevalenti
rispetto le discipline umanistiche in grado di stimolare losservazione dialettica della realt
e la nascita di un pensiero critico, indispensabile per rompere i modelli culturali
tradizionali e i retaggi che la riforma intendeva eliminare.
Questo pu essere considerato il sintomo di un limite ben pi esteso della politica turca
ovvero quello di ritenere che attraverso l'applicazione acritica di una filosofia educativa
estranea al contesto sociale fosse possibile attuare cambiamenti radicali, e importare
automaticamente un modo di pensare laico e democratico.
Il problema centrale, infatti, resta proprio quello della mentalit secolare del Paese e non
scalfita da un processo di democratizzazione e laicizzazione imposto dal governo ma non
metabolizzato dalla maggior parte della popolazione. Questa rimasta, al contrario,
ancorata ai valori tradizionali e religiosi, che rappresentano, allora come oggi, dei punti di
riferimento imprescindibili dellidentit individuale e collettiva, soprattutto per le classi
sociali pi umili.
Ancora oggi, sebbene in misura minore, la cultura tradizionale e la struttura familiare
determinano il modo di pensare delle persone. Proprio in riferimento alla struttura della
famiglia turca, di stampo autoritario e maschilista, dieci anni dopo il soggiorno di Dewey,
furono assunte diverse iniziative rivolte allemancipazione femminile: dal diritto di voto
allabolizione della poligamia, dalleliminazione del velo al riconoscimento civile del
matrimonio e del divorzio, fino ad allora atti esclusivamente religiosi. Diritti civili che
ancora oggi in buona parte del mondo arabo sono sconosciuti.
Altre problematiche interferenze tra politica e sistema educativo si sono registrate, pochi
anni fa, quando l'instabilit governativa ha causato il frequente mutamento degli
9

schieramenti politici al potere. Ci ha comportato il succedersi, in un breve arco temporale,


di ben sei Ministri dell'istruzione ciascuno con un proprio programma. Ne derivata
un'assoluta discontinuit del sistema educativo tanto che ogni volta variavano libri di testo
adottati, materie, metodi d'insegnamento.
I principali partiti politici turchi di oggi sono: il Partito per la giustizia e lo sviluppo
(AKP), liberale conservatore e islamici moderati (46,7% dei voti alle ultime elezioni), il
Partito popolare repubblicano (CHP), nazionalisti laici (20,9%) e il Partito di azione
nazionale (MHP) derivante dal gruppo di estrema destra nazionalista dei Lupi Grigi
(14,3%). L'AKP al potere in Turchia dal 2002 e il suo presidente, Recep Tayyip Erdoan
dal 2003 il primo ministro della Turchia. Si presenta come un partito conservatore di
centro-destra sulla scia dei partiti cristiano-conservatori d'Europa, tuttavia gli oppositori lo
assimilano di pi a partiti della destra religiosa europea e lo accusano di essere, in realt,
un partito islamista ed anti-laico. Il Partito Repubblicano del Popolo o kemalista il pi
antico partito politico della Turchia e venne fondato dallo stesso Atatrk il 9 settembre
1923. Rappresenta la principale forza politica di centro-sinistra del Paese. Il Partito del
Movimento Nazionalista nasce negli anni '70 e si caratterizza per lo spirito fortemente
nazionalista, avverso alle minoranze etniche, soprattutto curdi ed armeni, e contrario alle
politiche del partito kemalista.
La pi recenti vicende politiche turche hanno avuto un'eco internazionale.
Dal parco Gezi di Instanbul si d avvio, nel maggio del 2013, ad una serie di
manifestazioni di dissenso contro il governo Erdoan (soppresse con metodi
antidemocratici e talvolta anche nel sangue) che si estendono presto in tutto il resto del
Paese. Gi dal 2011, infatti, l'AKP aveva iniziato a imporre restrizioni alle libert di parola,
di stampa e di riunione, all'uso di internet. Ha introdotto il divieto di consumo di alcolici,
quello di aborto e il reato di blasfemia. Anche in riferimento ai programmi d'istruzione
delle scuole pubbliche primarie e superiori, nel 2012 il parlamento ha approvato una
riforma in spregio della legislazione kemalista, al fine di rafforzare sempre pi la
diffusione dei principi islamici.
Ma il 2012 anche l'anno di approvazione del cd. Piano Fatih, un progetto di innovazione
digitale (connessioni a internet in banda larga, lavagne digitali, distribuzione di milioni di
tablet a tutti gli studenti delle scuole elementari medie e superiori e ai loro insegnanti)
10

dellintero sistema formativo turco che in corso di attuazione in tutte le scuole


dellinfanzia, elementari, medie e medie superiori del paese9.
Gli obiettivi perseguiti dal Piano sono molteplici: migliorare l'apprendimento attraverso un
efficace utilizzo degli strumenti tecnologici, consentire pari opportunit a tutti gli studenti
(anche quelli delle zone pi remote del paese), colmare il gap con le realt internazionali
pi avanzate.
Il progetto Fatih, prevede cinque azioni: 1) la fornitura di tablet e software, oltre che delle
infrastrutture di rete a tutti gli studenti e insegnati; 2) la predisposizione di ambienti virtuali
per lapprendimento per gestire lintero processo didattico; 3) la realizzazione, in accordo
con editori nazionali e internazionali, di contenuti digitali di apprendimento conformi ai
programmi di studio: database disciplinari, e-book e app; 4 la formazione in servizio e
continua degli insegnanti; 5) lo sviluppo di un piano di osservazione che permetta di
monitorare i progressivi step del progetto e di valutarne gli effetti nel breve, medio e lungo
periodo.
ancora troppo presto per fare un bilancio sull'efficacia del Piano.
Ricordando la lezione di Foucault, la scuola non ha il monopolio delle conoscenze, ma
concorre in un ambito che le proprio, a sostenere la volont di verit di ogni sistema di
potere. Poich la scuola una delle sedi privilegiate di elaborazione delle pratiche
discorsive su cui si fonda la volont di verit, essa occupa un posto importante nell'arsenale
degli strumenti di potere delle societ moderne10.

I dati sono ricavati dall'articolo del 31 gennaio 2014 di P. FERRI, Modelli di digitalizzazione di
classe, in http://nova.ilsole24ore.com/tag/turchia
10
Cfr., M. FOUCAULT, L'ordine del discorso, Torino, 1972.

11

CAPITOLO II

2. Le scuole pubbliche in Turchia. Profili critici.


Come stato autorevolmente osservato, la competizione tra sistemi scolastici - in parte
conseguenza della competizione economica in una societ di mercato sempre pi aperta ha generato, a partire dagli anni cinquanta, una ricerca pressoch ossessiva del sistema
scolastico migliore. Al centro di tale ricerca vi la questione del rapporto causa-effetto
nell'insegnamento, ovvero, ad esempio, sul tipo di rapporto esistente tra gli investimenti
scolastici e il profitto degli alunni, tra il numero di ore di insegnamento e le conoscenze
che vengono acquisite, tra il numero di studenti per classe e il rendimento scolastico, tra la
competenza di un docente e i risultati scolastici degli allievi11.
Anche la Turchia si impegna in tale ricerca.
Nell'ultimo decennio, il vasto sistema d'istruzione turco stato sottoposto ad una serie di
riforme che hanno prodotto anche l'aumento del numero di scuole e strutture affini.
Per quanto riguarda leducazione secondaria, esistono dal secondo dopoguerra tre diversi
tipi distituti: i licei pubblici, i licei privati e i ccdd. Imam-Hatip, vere e proprie istituzioni
religiose.
I licei pubblici hanno subto nel corso del tempo una trasformazione legata al mutamento
del substrato sociale a cui sono stati rivolti.
Quando furono fondati, durante gli anni Trenta, i licei pubblici erano destinati ai figli delle
classi cittadine medie e medio-alte. A distanza di circa trent'anni, a seguito di rilevanti
mutamenti sociali avvenuti nel Paese, le zone dove tali istituti erano sorti furono sovente
trasformate in quartieri residenziali e commerciali abitati da migranti di estrazione sociale
medio-bassa. Ancora successivamente, attorno a queste zone si svilupparono anche le
baraccopoli occupate da immigrati provenienti dalle zone rurali.
Da ci deriv una profonda trasformazione della composizione sociale degli studenti.
11

Cfr., N. BOTTANI, Istruzione e sistemi scolastici, in Enciclopedia delle scienze sociali, 1996.

12

Oggi, infatti, la maggior parte degli allievi che frequenta i licei pubblici appartiene a
famiglie di immigrati di prima e seconda generazione, prive sia di un reddito che di un
livello distruzione alto.
Come ha rilevato una recente indagine, le scuole pubbliche turche, nel corso degli ultimi
cinquant'anni, sono fortemente decadute. Abbassando progressivamente i propri standard,
hanno via via perduto gran parte del proprio capitale culturale e sociale e hanno smesso di
essere il luogo di formazione delle lites.
Nonostante l'ampio ventaglio di riforme succedutesi nel tempo, fino a qualche anno fa, la
percentuale degli analfabeti in Turchia superava di 8 punti percentuali la media europea12
e, alcuni tra i pi importanti obiettivi non erano stati ancora raggiunti.
Ad esempio, si era previsto di realizzare un sistema di trasporto scolastico nelle zone rurali,
la gratuit dei libri e degli aiuti alimentari per i figli delle famiglie pi povere ma si sono
verificati molti ostacoli concernenti aspetti basilari come le difficolt ad assumere il
personale insegnante a causa della mancanza di aule.

2.2 I processi di privatizzazione della scuola


L'insufficienza delle scuole pubbliche e il progressivo decadimento delle stesse ha favorito
il proliferare di istituti privati e polivalenti.
Le classi medio-alte, infatti, prediligono la formazione dei propri figli in tali istituti, gli
unici attualmente considerati idonei a creare la nuova lite e spesso vengono scelti per
lintero ciclo di studi, dalla scuola elementare fino a quella superiore, garantendo cos ai
figli una continuit che ne segna fortemente la formazione individuale.
Nei licei privati e nei licei Imam- Hatip, infatti, agli studenti offerta una visione culturale
orientata che incide profondamente sulla formazione di identit ben specifiche ed elitarie
tanto da permettere l'accesso alle alte cariche professionali e statali.
La riproduzione delle lites, avviene prevalentemente nei lyse che, dopo la Rivoluzione,
sono divenuti istituti privati e il principale mezzo di diffusione dei principi del kemalismo.
12

Oggi, invece, anche grazie all'estensione dell'obbligo scolastico fino ai 14 anni il Paese ha recuperato
molto passando dal tasso di analfabeti del 13,5 nel 2005 al 4,7 nel 2013.

13

Queste sono considerate scuole prestigiose e la maggior parte degli studenti proviene,
infatti, per lo pi dall'alta e medio alta borghesia.
Le lezioni sono tenute anche in lingua straniera e la qualit dellistruzione molto elevata
tanto che molti dei diplomati supera con successo gli esami per laccesso alluniversit.
Per quanto riguarda gli istituti religiosi, si deve precisare che la loro affermazione stata
resa possibile solo nel 1972, anno di approvazione della legge in materia di educazione
nazionale in aperto contrasto con la natura laica del sistema educativo dichiarata
costituzionalmente. Attraverso la previsione legislativa, le Imam Hatip assunsero il valore
di licei offrendo cos ai propri diplomati la possibilit di accedere alluniversit.
Nel tempo registrarono un numero sempre crescente di iscritti.
Negli ultimi decenni si tornati, in tal modo, ad uno scenario prerepubblicano in cui il
sistema educativo pubblico, laico e moderno affiancato da quello confessionale e
tradizionale.

14

CAPITOLO III

Premessa

La Turchia non rappresenta un ponte tra Europa e Asia soltanto geograficamente ma un


vero e proprio punto d'incontro tra diversi elementi: tra due culture diverse (quella
occidentale e quella orientale), tra Islam e laicit, tra democrazia e autoritarismo.
In questo risiede la sua unicit, riuscendo ad essere un grande Paese occidentale ma a
maggioranza musulmana.
A riprova della sua apertura vi la pluriennale volont di aderire allUnione europea.
Tale volont, da un lato, ha costituito la spinta per la ricerca del proprio progresso,
dall'altro, ha favorito l'intervento europeo per monitorare e migliorare la qualit della
democrazia del Paese.
Il grande processo di modernizzazione molto risalente nel tempo. Avviato dal primo
Presidente Ataturk nel 1923, si rafforzato dopo la seconda guerra mondiale con lingresso
nel 1949 nel Consiglio dEuropa, nel 1952 nella NATO e, nel 1963, con laccordo di
associazione con la Comunit Economica Europea.
Nel 2005 si d inizio ai negoziati di adesione all'UE. Il meccanismo di questi negoziati
permette allUnione di seguire gli Stati candidati e valutare il rispetto di determinati criteri
che sono delle vere e proprie condizioni imposte dallUnione.
Tali criteri ricomprendono: 1) il criterio politico, ovvero la presenza di istituzioni stabili
che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti delluomo e il rispetto delle
minoranze e la loro tutela; 2) il criterio economico, e quindi lesistenza di una economia di
mercato stabile e in grado di reggere alla pressione concorrenziale; 3) il criterio dell'acquis
comunitario che riguarda lattitudine del Paese a recepire gli obblighi derivanti
15

dalladesione all'UE e a perseguirne gli obiettivi .


Tuttavia, come gi rilevato, la lunga ascesa verso la democrazia e verso un'identit
occidentale ha conosciuto negli ultimi anni una battuta darresto a causa del cambio di rotta
della politica turca da parte dell'AKP.
Ad oggi, infatti, la Turchia pu definirsi un Paese in cui non stato ancora raggiunta una
piena democrazia.
Il Democracy Index stilato dalla Economist Intelligence Unit situa la Turchia all'interno
della categoria di regime ibrido, ovvero la categoria che ricomprende Paesi non autoritari
ma nemmeno democratici13.
Anche il sistema scolastico, di conseguenza, risente di questo deficit di democraticit tanto
che in esso sussistono ancora disuguaglianze sociali, di genere ed etniche.
Neanche le recentissime modifiche costituzionali hanno risolto il problema.
Richiamando un'autorevole ricostruzione14, quando si parla di disuguaglianze scolastiche,
nel linguaggio comune, ci si riferisce a profili molto variegati.
Una prima forma di disuguaglianza quella attinente al rendimento scolastico cio al
diverso grado di conoscenze acquisite dagli allievi nelle materie di insegnamento misurate
o dal giudizio degli insegnanti o da test. Una seconda forma riguarda le attitudini o
lintelligenza degli studenti. La terza forma di disuguaglianza concerne lambiente di
origine degli allievi, il gruppo etnico di appartenenza, loccupazione e il titolo di studio dei
genitori e il livello di reddito della famiglia. La quarta forma riguarda, infine, lambiente
scolastico vero e proprio e quindi le caratteristiche degli edifici dove si tengono le lezioni,
le attrezzature disponibili, le dimensioni delle classi, le capacit e le esperienze degli
insegnanti, i metodi didattici che essi usano.
La sociologia e la psicologia da molto tempo indagano sulle relazioni esistenti fra queste
forme per capirne le eventuali correlazioni.

3.1 Disuguaglianza tra classi sociali.


13

Annualmente viene elaborato tale indicatore sullo stato di democrazia in 167 Paesi. Le nazioni
sono divise in quattro categorie: democrazie complete, democrazie imperfette, regimi ibridi e regimi
autoritari.
14
Il riferimento a A. BAGNASCO, - M. BARBAGLI - A. CAVALLI, Elementi di Sociologia, cit.

16

Si rileva, innanzitutto, una disparit tra gli studenti basata sull'appartenenza ad una classe
sociale piuttosto che ad un'altra.
Come si affermava nel II Capitolo, le scuole pubbliche hanno subito nel tempo un
progressivo decadimento che non le rende affatto competitive ed efficienti ma, al contrario,
ha determinato un livellamento culturale verso il basso.
La formazione delle nuove lite, infatti, affidata agli istituti privati o polivalenti.
Non tutti gli studenti, per, possono godere di questa alternativa per due ragioni ben
precise, riconducibili entrambe alla classe sociale di appartenenza: le possibilit
economiche e il contesto culturale.
Le ragioni economiche sono facilmente intuibili.
L'istruzione privata ha costi molto elevati (la retta annuale di alcuni licei pu ammontare
fino a 4000 dollari) quindi solo le classi medio-alte possono permetterseli.
Ma vi anche un'altra ragione, di ordine culturale, meno evidente ma altrettanto
determinante.
Diversi studi, infatti, hanno rilevato l'esistenza di una relazione positiva fra classe sociale
di appartenenza dello studente, commisurata al titolo di studio dei genitori, e risultati
educativi raggiunti dallo stesso.
Al riguardo sono state elaborate tre teorie. Secondo la teoria del deficit tale relazione,
che pu determinare una privazione culturale, dipende dalle capacit linguistiche e
cognitive, nonch dai valori, dagli atteggiamenti e dalle aspirazioni appresi nel contesto
sociale di origine. Per la teoria della differenza, invece, a rilevare sarebbe la diversa
aspettativa che il sistema educativo ha nei confronti degli scolari di diversa estrazione
sociale. Infine, per la teoria del capitale culturale sarebbero le conoscenze, i valori e
l'atteggiamento verso la cultura che influenzano il rendimento e la durata della carriera
educativa15.
Come sopraesposto, in effetti, la maggior parte degli allievi che oggi frequenta i licei
pubblici turchi appartiene a famiglie di immigrati di prima e seconda generazione, prive sia
di un reddito adeguato che di un livello distruzione alto.
15

Cfr., A. SCHIZZEROTTO U. TRIVELLATO U. SARTOR, Generazioni disuguali. Le condizioni di vita


dei giovani di ieri e di oggi: un confronto, Il Mulino, 2011.

17

3.2 Disuguaglianza di genere.


Altra tipologia di disuguaglianza tuttora presente nel sistema educativo turco la
disuguaglianza di genere.
Tale disparit, soprattutto nelle zone rurali, consegue, in parte, dal retaggio culturale
secondo cui le bambine non necessitano di un'istruzione particolarmente elevata perch
una volta adulte avranno il compito di occuparsi della famiglia e delle faccende
domestiche.
Secondo gli indici Population and Development del Turkish Statistical Institute, il tasso di
alfabetizzazione del 96% per gli uomini e solo dell'80,4% per le donne.
La disparit non riguarda le sole allieve ma anche le insegnanti.
Nonostante la percentuale di donne impiegate dal Ministero dell'Educazione sia maggiore
di quella degli uomini, la quasi totalit delle cariche apicali (ad es. la posizione di preside)
ricoperta da questi ultimi.
Una precisazione meritano gli istituti religiosi islamici. Contrariamente a quanto
l'immaginario comune possa indurre a pensare, le Imam Hatip, subito dopo la loro
fondazione, ammisero ai loro corsi anche le ragazze. Una volta ottenuto il diploma, le
studentesse hanno la possibilit non solo di diventare predicatrici per le donne musulmane,
ma anche di tentare di accedere alluniversit e, dunque, alla vita pubblica.
Tutt'altra situazione riguarda, invece, il vissuto scolastico delle ragazze nel Kurdistan.
Non raro, infatti, che tale vissuto assuma connotati drammatici dovuti alle violenze
sessuali subite tra i banchi ad opera di militari turchi e che spesso vengono nascoste per
vergogna nei confronti della propria famiglia.
Questo profilo introduce un altro problema ancora aperto: le disuguaglianze etniche.

3.3 Disuguaglianza etnica.


In Turchia sono presenti diverse minoranze etniche.
I curdi, situati soprattutto nelle province del sud-est del Paese, rappresentano la pi grande
18

etnia non-turca che costituisce, secondo recenti stime, circa il 18% della popolazione.
Con il Trattato di Losanna del 1923, la Turchia riconosce ufficialmente come minoranze
etniche i tre principali gruppi presenti nel territorio: armeni, greci ed ebrei.
Altri gruppi etnici presenti sono: abcasi, albanesi, arabi, assiri, bosniaci, circassi, georgiani,
hemin, lazi, bulgari, rom16.
Nonostante gi Dewey avesse compreso che per costruire un efficiente sistema scolastico
occorreva rispettare il variegato contesto etnico e culturale presente in Turchia, venne
attuata una centralizzazione assoluta del sistema educativo.
Ci port addirittura alla soppressione delle scuole greche ed armene perch essendo
frequentate quasi esclusivamente da appartenenti alle rispettive comunit, erano
considerate strumento potenziale di rivendicazioni nazionaliste.
E proprio il nazionalismo turco rimasto una costante anche odierna del sistema
scolastico.
Gli obiettivi che quest'ultimo deve raggiungere, sulla scorta dei Principi Fondamentali
dellEducazione Nazionale ratificati nel 1973, sono: promuovere il sentimento nazionale
in riferimento ai principi laici della rivoluzione; incoraggiare la creativit e
lindividualismo nel rispetto dei diritti umani, verso una responsabilit sociale e un
pensiero critico, indipendente e razionale; educare i cittadini alla vita attraverso lo sviluppo
delle proprie abilit in vista di una futura professione.
Questo perch ogni discorso basato sul singolo ha ricadute sulla nazione e lo sviluppo del
singolo porta benefici sia individuali che comunitari.
I bambini, sin da subito, sono istruiti sulla vita e sulle parole di Atatrk, ispirando un vero e
proprio culto della personalit. L'inno che gi alla scuola elementare obbligatorio
imparare inizia con la frase sono turco, sono orgoglioso e sono lavoratore. Io sono turco,
io sono retto, sto lavorando duro, il mio principio di difendere i minori e di rispettare gli
anziani, di amare il mio Paese e la mia nazione, molto pi di me stesso, la mia legge, di
crescere e di andare avanti. O supremo Ataturk, creatore del nostro quotidiano, giuro che
camminer ininterrottamente sulla via che hai aperto, sullobiettivo che hai definito e sugli
16

Cfr., N. MELIS, Cittadinanza turca e minoranze, in V. FIORANI PIACENTINI (a cura di), Turchia e
Mediterraneo allargato. Democrazia e democrazie, Milano ,2006.

19

ideali che hai fondato. Lascia che la mia esistenza sia subordinata allesistenza turca.
Felice colui che pu chiamarsi turco

3.4 I Curdi in Turchia.


La pi grave discriminazione etnica esistente in Turchia sicuramente quella che riguarda
il popolo curdo che si visto negare anche i pi elementari diritti civili.
Il popolo curdo stato duramente oppresso in territorio turco tanto che la loro lingua
stata vietata, la bandiera bandita, e perfino la musica censurata.
Nelle lotte per il riconoscimento della propria identit sono morti, dal 1984, decina di
migliaia di curdi, altre migliaia sono stati fatti prigionieri politici e sottoposti ad abusi e
torture.
Un recente viaggio della delegazione italiana nel Kurdistan turco ha fotografato un
contesto sociale devastato e drammatico17. Se ne riporta una sintesi.
preoccupante la condizione sociale vissuta da tutta la popolazione, soprattutto dai
bambini, costretti a vivere senza alcuna speranza per il futuro, con uninfanzia troppo
problematica. Eppure essa dovrebbe costituire il momento della vita durante il quale
lattenzione maggiore andrebbe rivolta alla scolarizzazione e allaspetto puramente ludico.
Al di l dei quattromila villaggi curdi distrutti negli anni 90, dei milioni di sfollati che
sovrappopolano le citt kurde e turche, delle migliaia di detenuti politici, delle centinaia di
sindaci e attivisti dei diritti umani in carcere solo per aver parlato in curdo, del
ritrovamento di fosse comuni, i bambini curdi sono costretti, loro malgrado, fin dai primi
anni di vita a proclamarsi turchi, cio come coloro che li hanno massacrati. Questo
rappresenta, forse, la pi grave delle violazioni di diritti umani dettata da una
nazionalizzazione spinta allestremo.
Esistono gruppi e associazioni, soprattutto di studenti che, rischiando galera e tortura,
mantengono viva la propria lingua, raccogliendo le storie, i miti, le leggende, tutta cultura
17

Cfr., Intervista di Francesco Fravolini a Nelly Bocchi, volontaria presso il Centro immigrazione
asilo e cooperazione internazionale di Parma, in http://www.hetawikurdistan.it/articoli/1145-i-curdi-inturchia-un-popolo-privato-dei-diritti-civili.html

20

locale tramandata oralmente dalle persone anziane. Questo perch sono consapevoli che la
lingua per un popolo lespressione pi naturale per mantenere viva la propria identit e
la propria cultura.

3.5 Una questione cruciale: la libert linguistica


La lingua curda una lingua indoeuropea appartenente al ramo dellindiano-iraniano ed al
cui interno ricomprende diversi dialetti. Quelli pi diffusi sono il kurmanji, parlato in
Turchia, Siria, Iran e Iraq; e il sorani parlato nellIran e nellIraq del nord. Il zazaki,
dialetto minore, parlato in Turchia. La modalit di scrittura diversa a seconda degli stati
invasori: lalfabeto latino in Turchia; larabo in Siria, Iraq e Iran. Lalfabeto curdo stato
istituito da Mr Celadet El Bedirxan nel 1918.
La repressione del popolo curdo stata operata dalla classe dirigente turca fino a qualche
tempo fa in gran parte proprio sul piano linguistico.
Gi dalla fondazione della Repubblica in poi, si infatti assistito a una progressiva
cancellazione delle radici linguistiche del popolo curdo. Nel 1928 la riforma linguistica
proib, tra l'altro, luso delle lettere q, x e w proprio perch associate alla lingua e
allidentit curda, nonch la possibilit stessa di esprimersi in curdo. Il principio secondo
cui l'identit della nazione turca dovesse fondarsi sull'istituzione di un'unica lingua comune
port cos ben presto alla cancellazione di tutte le altre lingue presenti sul territorio e
conseguentemente alla cancellazione dellidentit e delle radici etniche di chi le parlava.
Attraverso un'abile operazione linguistica l'esistenza della stessa etnia curda fu cancellata
per lungo tempo: i curdi non vennero pi identificati come tali ma divennero i turchi della
montagna, e i nomi di molti centri urbani furono sostituiti con altri in lingua turca.
La sistematica eliminazione delle radici culturali e linguistiche del popolo curdo, passando
per la legge del 1934 sui cognomi che imponeva ai curdi l'adozione di cognomi di
ascendenza turca, e per quella del 1972, che puniva coloro i quali davano nomi curdi ai
propri figli in quanto considerato un gesto contrario alla cultura e alle tradizioni della
nazione si inaspr ancor di pi a seguito del colpo di Stato militare del 1980. In nome di
una salvaguardia dellunit e dellindivisibilit della nazione, infatti, i militari adottarono
21

provvedimenti ancora pi repressivi fino a proibire luso del curdo negli spazi pubblici,
reputato un duplice oltraggio verso la Costituzione e la lingua madre di tutti i cittadini
turchi.
Tale divieto fu revocato soltanto negli anni Novanta dando avvio ad un lento processo di
riconoscimento identitario e linguistico dei curdi di Turchia che non pu dirsi ancora
concluso e che ha avuto pesantissime ripercussioni sociali.
Da uno studio condotto nell'ambito di un progetto di mediazione culturale18 emerso che
per un bambino curdo frequentare la scuola equivale ad un trauma che lo accompagner
per tutta la vita perch rappresenta un incontro con uno sistema che non solo non riconosce
la cultura e la lingua ma lo offende e lo umilia.
Il disconoscimento della lingua curda, dunque, ha costituito una delle principali forme
discriminatorie perpetrate nei confronti della minoranza etnica.
Tanti ragazzi curdi che vivono nei villaggi non conoscono la lingua turca.
Questo limite viene accentuato ulteriormente dalla derisione da parte non solo dei
compagni di classe ma degli stessi insegnanti.
Accanto a questo gravissimo aspetto, inoltre, se ne profila un secondo altrettanto
devastante per la propria identit culturale: chi continua a studiare corre il concreto rischio
dellassimilazione nel sistema turco e, dunque, di dimenticare completamente la lingua
madre se non parlata all'interno del contesto familiare.
Neanche l'arte riuscita a superare questo ostacolo discriminatorio infatti tanti intellettuali,
scrittori, cantanti curdi eseguono le loro opere esclusivamente in lingua turca.
Ci appare ancor pi ingiusto e paradossale se si pensa che il sistema scolastico turco
incentiva la diffusione delle lingue straniere. Si era prima accennato come accanto al turco
previsto l'insegnamento di una lingua a scelta tra inglese, francese e tedesco e che nel
Paese sono previste scuole speciali in lingua francese o inglese.
Si registrato un diffuso ed elevato stato di sofferenza degli studenti curdi di ogni ordine e
grado che in tal modo si ritrovano a subire, ormai da troppo tempo, un processo di vera e
propria deculturazione tanto che le nuove generazioni di ragazzi curdi non sono
praticamente in grado di parlare la propria lingua madre.
18

Le scuole altrove nei principali nei principali paesi di origine di richiedenti asilo e rifugiati a cura di In
Migrazione onlus , reperibile all'indirizzo www.inmigrazione.it

22

La trasmissione della lingua cos come degli usi e dei costumi curdi rimane confinata
all'ambito familiare e praticamente alla clandestinit.
Tale situazione aiuta a comprendere come le due recenti misure del pacchetto di
democratizzazione di Erdoan pur sembrando scontate per un Paese liberale
rappresentino in Turchia una vera conquista per il popolo curdo.
Il 30 settembre 2013, il Primo Ministro presentava un progetto di riforma in base al quale
stata prevista la rimozione del divieto di usare le 3 lettere q, x e w e il via libera
all'insegnamento della lingua curda nelle scuole private.
Nonostante la delusione del partito curdo Pace e democrazia (Bdp) che si aspettava la
libert di insegnamento del curdo anche nelle scuole pubbliche non pu negarsi che, visto
il contesto di partenza, queste misure rivestano una lampante importanza politica e sociale
perch esprimono un segno di apertura del governo verso la minoranza curda e perch il
processo di pace, in atto da tempo, dipende anche dalla soluzione delle contrapposizioni
fondate su motivi linguistici19.

3.6 Riflessioni sul film Due lingue una valigia.


La questione linguistica e scolastica curda evoca una recente opera cinematrografica.
Due lingue una valigia un film del 2008 diretto da Orhan Eskikoy e Ozgur Dogan.
Racconta l'esperienza di un insegnante turco inviato nella scuola elementare di un remoto
villaggio del Kurdistan di Turchia (Sanliurfa). I bambini non possono parlare turco,
l'insegnante non pu parlare curdo divenendo, cos, un esiliato in patria.
Il titolo originarioSulla strada per scuola fu modificato presto nell'attuale, per
rappresentare, attraverso la metafora della valigia, una classe e la difficilissima
comunicazione e interazione tra i bambini curdi e l'insegnante.
Il film coglie l'occasione per narrare di due popoli che pur vivendo nella stessa area
geografica parlano lingue diverse. Fa riflettere sulle contraddizioni di un Paese all'interno
del quale da una parte i bambini (turchi) studiano nella propria lingue madre, nelle migliori
19

Cfr., M. E. Cristaldi, La Turchia apre alla lingua curda, articolo della Rivista italiana di geopolitica Li
Mes consultabile all'indirizzo http://temi.repubblica.it/limes/la-turchia-apre-alla-lingua-curda/55177

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scuole e in ottime condizioni, dall'altra parte, i bambini (curdi) sono costretti a studiare in
edifici di fortuna, senza riscaldamento e soprattutto in una lingua che non capiscono.
La pellicola mette bene in luce come i bambini curdi guardino ad un uomo come maestro,
e, pur non comprendendone la lingua, riservino sempre un grande rispetto.
Vivono in Kurdistan, la loro lingua il curdo ma devono imparare il turco per poter
studiare e si trovano costretti a ripetere ogni mattina, senza capirne il siglnificato, l'inno
nazionale ''Sono felice di essere turco!''.

Conclusione
Si affermava in premessa che il sistema educativo di un Paese la cartina al tornasole del
livello di democraticit e di sviluppo perch l'istruzione condiziona le opportunit di vita
degli individui e incide in modo determinante sulle forme di partecipazione sociale e
politica, sulle chance occupazionali, sui consumi culturali e sulle stesse condizioni di salute
di un popolo.
Dalla ricostruzione e dall'analisi del sistema scolastico turco emergono, purtroppo ancora
oggi, dei profili critici che impediscono di definire la Turchia come uno Stato pienamente
democratico. Le disuguaglianze di classe, di genere ed etniche soprattutto in riferimento al
popolo curdo sono i principali ostacoli a tale riconoscimento.
Ogni popolo ha il diritto inviolabile di autodeterminazione. Ogni popolo ha il diritto di
esprimersi nella propria lingua. Negare questi due diritti equivale a negarne la libert.

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BIBLIOGRAFIA
BAGNASCO, - BARBAGLI - CAVALLI, Elementi di Sociologia, Il Mulino, 2004
BOTTANI, Istruzione e sistemi scolastici, in Enciclopedia delle scienze sociali, 1996.
CALIGIURI, E' possibile esportare la democrazia? Il progetto educativo di Dewey in
Turchia, Lezioni di Scienze dell'educazione ed Educazione ai Media, Universit di
Arcavacata, a.a. 2007/2008
FOUCAULT, L'ordine del discorso, Torino, 1972.
MELIS, Cittadinanza turca e minoranze, in FIORANI PIACENTINI (a cura di), Turchia e
Mediterraneo allargato. Democrazia e democrazie, Milano ,2006.
SCHIZZEROTTO BARONE, Sociologia dell'istruzione, Il Mulino, 2006.
SCHIZZEROTTO TRIVELLATO SARTOR, Generazioni disuguali. Le condizioni di vita dei
giovani di ieri e di oggi: un confronto, Il Mulino, 2011.
SCIOLLA, Identit personale e collettiva, in Enciclopedia delle scienze sociali, 1994.

Sitografia
http://temi.repubblica.it/limes/la-turchia-apre-alla-lingua-curda/55177
Modelli di digitalizzazione di classe, in http://nova.ilsole24ore.com/tag/turchia
Rapporto UE sull'educazione, http://europa.eu/rapid/press-release_IP-11-488_it.htm
http://www.hetawikurdistan.it/articoli/1145-i-curdi-in-turchia-un-popolo-privato-deidiritti-civili.html

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www.inmigrazione.it

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