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Sociologia dell'educazione
Prof.ssa:
Francesca Sartori
2015
Indice
Premessa
CAPITOLO I
1 IL SISTEMA EDUCATIVO TURCO
1.1 Il progetto educativo di Dewey in Turchia
1.2 Rapporto tra sistema politico e sistema educativo
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CAPITOLO II
2 LE SCUOLE PUBBLICHE IN TURCHIA. Profili critici
2.2 I processi di privatizzazione della scuola
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CAPITOLO III
Premessa
3.1 Disuguaglianza tra classi sociali
3.2 Disuguaglianza di genere
3.3 Disuguaglianza etnica
3.4 I Curdi In Turchia
3.5 Una questione cruciale: la libert linguistica
3.6 Riflessioni sul film: Due lingue una valigia
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18
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CONCLUSIONE
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BIBLIOGRAFIA
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Premessa
I sistemi educativi rappresentano la cartina al tornasole del livello di democraticit e di
sviluppo di ogni ordinamento. Come stato autorevolmente osservato, infatti, nella societ
contemporanea l'istruzione costituisce il fattore che, pi di ogni altro, condiziona le
opportunit di vita degli individui, incidendo in modo determinante sulle forme di
partecipazione sociale e politica, sulle chance occupazionali, sui consumi culturali e sulle
stesse condizioni di salute di un popolo1.
A riprova di ci, basti considerare la puntuale attenzione che la Commissione europea
rivolge da anni al campo dell'istruzione e della formazione, tanto da predisporre una vera e
propria European strategy and co-operation in education and training che fissa dei precisi
obiettivi da raggiungere2. Il Commissario responsabile per l'istruzione, la cultura, il
multilinguismo e la giovent, Androulla Vassiliou, ha affermato di recente: Gli Stati
membri devono intensificare gli sforzi per raggiungere i nostri obiettivi europei comuni
() La spesa per l'istruzione un buon investimento per l'occupazione e la crescita
economica e si ripaga nel lungo periodo"3.
Tali benchmarks non riguardano i soli Stati membri ma fungono altres da parametri di
valutazione dei Paesi candidati all'ingresso in UE, proprio come la Turchia.
Per una compiuta analisi dell'argomento cfr., A. SCHIZZEROTTO C. BARONE, Sociologia dell'istruzione, Il
Mulino, 2006.
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Cinque sono i parametri educativi di riferimento per il 2020: tasso di abbandono scolastico inferiore al 10%
(attualmente 14,4%); percentuale del 40% almeno di 30-34enni laureati (tasso attuale 32,3% );
partecipazione del 95% dei bambini tra i quattro anni d'et e l'inizio dell'istruzione dell'obbligo
all'educazione della prima infanzia (oggi 92,3%); percentuale di quindicenni con insufficienti competenze di
lettura, matematica e scienze inferiore al 15% (attualmente di circa 20%); media di almeno il 15% di
adulti (fascia di et dai 25 ai 64 anni) che partecipino all'apprendimento permanente (la quota attuale del
9,3%). Cfr., Rapporto UE sull'educazione, 19 aprile 2011, http://europa.eu/rapid/press-release_IP-11488_it.htm
3
Ibidem.
CAPITOLO I
Dal momento che le domande di iscrizione universitaria sono superiori ai posti disponibili,
lo YOK, Commissione per leducazione superiore, stila una graduatoria in base al
punteggio riportato da ogni studente all'esito del suddetto esame e alla scelta dell'indirizzo
di studio. Dunque, non tutti potranno accedere al corso prescelto.
stato stimato che solo un terzo degli studenti riesce ad iscriversi all'Universit, la restante
parte, se non ha sufficienti disponibilit economiche per accedere ad istituti privati,
costretta ad attendere un anno per ripetere l'esame o inizia a lavorare.
4. Educazione superiore (oltre i 19 anni): ricomprende tutti i programmi educativi,
solitamente di durata biennale, aventi lobiettivo di concedere agli studenti la possibilit di
soddisfare l'offerta di lavoro della societ ai livelli pi alti e di sviluppare la ricerca
scientifica in modo da consentire alla Turchia di entrare a far parte della Comunit dei
Paesi sviluppati.
Una volta analizzata la macroarea dell'educazione formale pu procedersi, anche per
esclusione,
formativa che si sviluppa al di fuori del sistema formale. E il processo attraverso cui gli
individui apprendono dallesperienza giornaliera o dalle relazioni sociali che si creano
all'interno della famiglia, dell'ambiente di lavoro, tra le amicizie, ecc.
Tale osmosi tra societ ed educazione crea un rapporto per cui al mutare della prima segue
il mutamento della seconda. Il Ministero dellEducazione sta riformulando obiettivi,
programmi e la stessa organizzazione del sistema scolastico, incentivando lo sviluppo e
lespansione proprio dellapprendimento informale.
Le attivit educative in tale ambito sono fornite sia da istituzioni formali che informali, con
diversi programmi che comprendono:
- Insegnamento agli studenti di lettura e scrittura per consentire loro il completamento di
unadeguata educazione.
- Acquisizione di abitudini per la valutazione e lutilizzo del tempo libero.
-Preparazione allacquisizione di professionalit adeguate alle necessit di lavoro
delleconomia turca e globale.
Pi generalmente pu affermarsi che leducazione informale pu essere sia generale che
tecnico-professionale. La maggior parte delleducazione informale viene svolta negli
istituti di formazione pubblica (Public training centers) ma vi sono anche degli istituti
4
weberiana, listruzione al centro di una lotta che ha luogo fra classi, ceti e gruppi di
potere.
Svolte queste doverose premesse, sar pi agevole spiegare in che modo anche in Turchia
il sistema educativo sia andato e continui ad andare di pari passo al sistema politico.
Alla imprecisa percezione dei principi deweyani da parte della classe politica dell'epoca
stata ricondotta la responsabilit delle ambiguit che ancora oggi persistono nel modello
educativo nazionale.
Ad esempio, viene tuttora privilegiato lapproccio prettamente positivista della cultura
scientifica. Gli insegnamenti delle scienze naturali e della matematica sono prevalenti
rispetto le discipline umanistiche in grado di stimolare losservazione dialettica della realt
e la nascita di un pensiero critico, indispensabile per rompere i modelli culturali
tradizionali e i retaggi che la riforma intendeva eliminare.
Questo pu essere considerato il sintomo di un limite ben pi esteso della politica turca
ovvero quello di ritenere che attraverso l'applicazione acritica di una filosofia educativa
estranea al contesto sociale fosse possibile attuare cambiamenti radicali, e importare
automaticamente un modo di pensare laico e democratico.
Il problema centrale, infatti, resta proprio quello della mentalit secolare del Paese e non
scalfita da un processo di democratizzazione e laicizzazione imposto dal governo ma non
metabolizzato dalla maggior parte della popolazione. Questa rimasta, al contrario,
ancorata ai valori tradizionali e religiosi, che rappresentano, allora come oggi, dei punti di
riferimento imprescindibili dellidentit individuale e collettiva, soprattutto per le classi
sociali pi umili.
Ancora oggi, sebbene in misura minore, la cultura tradizionale e la struttura familiare
determinano il modo di pensare delle persone. Proprio in riferimento alla struttura della
famiglia turca, di stampo autoritario e maschilista, dieci anni dopo il soggiorno di Dewey,
furono assunte diverse iniziative rivolte allemancipazione femminile: dal diritto di voto
allabolizione della poligamia, dalleliminazione del velo al riconoscimento civile del
matrimonio e del divorzio, fino ad allora atti esclusivamente religiosi. Diritti civili che
ancora oggi in buona parte del mondo arabo sono sconosciuti.
Altre problematiche interferenze tra politica e sistema educativo si sono registrate, pochi
anni fa, quando l'instabilit governativa ha causato il frequente mutamento degli
9
I dati sono ricavati dall'articolo del 31 gennaio 2014 di P. FERRI, Modelli di digitalizzazione di
classe, in http://nova.ilsole24ore.com/tag/turchia
10
Cfr., M. FOUCAULT, L'ordine del discorso, Torino, 1972.
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CAPITOLO II
Cfr., N. BOTTANI, Istruzione e sistemi scolastici, in Enciclopedia delle scienze sociali, 1996.
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Oggi, infatti, la maggior parte degli allievi che frequenta i licei pubblici appartiene a
famiglie di immigrati di prima e seconda generazione, prive sia di un reddito che di un
livello distruzione alto.
Come ha rilevato una recente indagine, le scuole pubbliche turche, nel corso degli ultimi
cinquant'anni, sono fortemente decadute. Abbassando progressivamente i propri standard,
hanno via via perduto gran parte del proprio capitale culturale e sociale e hanno smesso di
essere il luogo di formazione delle lites.
Nonostante l'ampio ventaglio di riforme succedutesi nel tempo, fino a qualche anno fa, la
percentuale degli analfabeti in Turchia superava di 8 punti percentuali la media europea12
e, alcuni tra i pi importanti obiettivi non erano stati ancora raggiunti.
Ad esempio, si era previsto di realizzare un sistema di trasporto scolastico nelle zone rurali,
la gratuit dei libri e degli aiuti alimentari per i figli delle famiglie pi povere ma si sono
verificati molti ostacoli concernenti aspetti basilari come le difficolt ad assumere il
personale insegnante a causa della mancanza di aule.
Oggi, invece, anche grazie all'estensione dell'obbligo scolastico fino ai 14 anni il Paese ha recuperato
molto passando dal tasso di analfabeti del 13,5 nel 2005 al 4,7 nel 2013.
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Queste sono considerate scuole prestigiose e la maggior parte degli studenti proviene,
infatti, per lo pi dall'alta e medio alta borghesia.
Le lezioni sono tenute anche in lingua straniera e la qualit dellistruzione molto elevata
tanto che molti dei diplomati supera con successo gli esami per laccesso alluniversit.
Per quanto riguarda gli istituti religiosi, si deve precisare che la loro affermazione stata
resa possibile solo nel 1972, anno di approvazione della legge in materia di educazione
nazionale in aperto contrasto con la natura laica del sistema educativo dichiarata
costituzionalmente. Attraverso la previsione legislativa, le Imam Hatip assunsero il valore
di licei offrendo cos ai propri diplomati la possibilit di accedere alluniversit.
Nel tempo registrarono un numero sempre crescente di iscritti.
Negli ultimi decenni si tornati, in tal modo, ad uno scenario prerepubblicano in cui il
sistema educativo pubblico, laico e moderno affiancato da quello confessionale e
tradizionale.
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CAPITOLO III
Premessa
Annualmente viene elaborato tale indicatore sullo stato di democrazia in 167 Paesi. Le nazioni
sono divise in quattro categorie: democrazie complete, democrazie imperfette, regimi ibridi e regimi
autoritari.
14
Il riferimento a A. BAGNASCO, - M. BARBAGLI - A. CAVALLI, Elementi di Sociologia, cit.
16
Si rileva, innanzitutto, una disparit tra gli studenti basata sull'appartenenza ad una classe
sociale piuttosto che ad un'altra.
Come si affermava nel II Capitolo, le scuole pubbliche hanno subito nel tempo un
progressivo decadimento che non le rende affatto competitive ed efficienti ma, al contrario,
ha determinato un livellamento culturale verso il basso.
La formazione delle nuove lite, infatti, affidata agli istituti privati o polivalenti.
Non tutti gli studenti, per, possono godere di questa alternativa per due ragioni ben
precise, riconducibili entrambe alla classe sociale di appartenenza: le possibilit
economiche e il contesto culturale.
Le ragioni economiche sono facilmente intuibili.
L'istruzione privata ha costi molto elevati (la retta annuale di alcuni licei pu ammontare
fino a 4000 dollari) quindi solo le classi medio-alte possono permetterseli.
Ma vi anche un'altra ragione, di ordine culturale, meno evidente ma altrettanto
determinante.
Diversi studi, infatti, hanno rilevato l'esistenza di una relazione positiva fra classe sociale
di appartenenza dello studente, commisurata al titolo di studio dei genitori, e risultati
educativi raggiunti dallo stesso.
Al riguardo sono state elaborate tre teorie. Secondo la teoria del deficit tale relazione,
che pu determinare una privazione culturale, dipende dalle capacit linguistiche e
cognitive, nonch dai valori, dagli atteggiamenti e dalle aspirazioni appresi nel contesto
sociale di origine. Per la teoria della differenza, invece, a rilevare sarebbe la diversa
aspettativa che il sistema educativo ha nei confronti degli scolari di diversa estrazione
sociale. Infine, per la teoria del capitale culturale sarebbero le conoscenze, i valori e
l'atteggiamento verso la cultura che influenzano il rendimento e la durata della carriera
educativa15.
Come sopraesposto, in effetti, la maggior parte degli allievi che oggi frequenta i licei
pubblici turchi appartiene a famiglie di immigrati di prima e seconda generazione, prive sia
di un reddito adeguato che di un livello distruzione alto.
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etnia non-turca che costituisce, secondo recenti stime, circa il 18% della popolazione.
Con il Trattato di Losanna del 1923, la Turchia riconosce ufficialmente come minoranze
etniche i tre principali gruppi presenti nel territorio: armeni, greci ed ebrei.
Altri gruppi etnici presenti sono: abcasi, albanesi, arabi, assiri, bosniaci, circassi, georgiani,
hemin, lazi, bulgari, rom16.
Nonostante gi Dewey avesse compreso che per costruire un efficiente sistema scolastico
occorreva rispettare il variegato contesto etnico e culturale presente in Turchia, venne
attuata una centralizzazione assoluta del sistema educativo.
Ci port addirittura alla soppressione delle scuole greche ed armene perch essendo
frequentate quasi esclusivamente da appartenenti alle rispettive comunit, erano
considerate strumento potenziale di rivendicazioni nazionaliste.
E proprio il nazionalismo turco rimasto una costante anche odierna del sistema
scolastico.
Gli obiettivi che quest'ultimo deve raggiungere, sulla scorta dei Principi Fondamentali
dellEducazione Nazionale ratificati nel 1973, sono: promuovere il sentimento nazionale
in riferimento ai principi laici della rivoluzione; incoraggiare la creativit e
lindividualismo nel rispetto dei diritti umani, verso una responsabilit sociale e un
pensiero critico, indipendente e razionale; educare i cittadini alla vita attraverso lo sviluppo
delle proprie abilit in vista di una futura professione.
Questo perch ogni discorso basato sul singolo ha ricadute sulla nazione e lo sviluppo del
singolo porta benefici sia individuali che comunitari.
I bambini, sin da subito, sono istruiti sulla vita e sulle parole di Atatrk, ispirando un vero e
proprio culto della personalit. L'inno che gi alla scuola elementare obbligatorio
imparare inizia con la frase sono turco, sono orgoglioso e sono lavoratore. Io sono turco,
io sono retto, sto lavorando duro, il mio principio di difendere i minori e di rispettare gli
anziani, di amare il mio Paese e la mia nazione, molto pi di me stesso, la mia legge, di
crescere e di andare avanti. O supremo Ataturk, creatore del nostro quotidiano, giuro che
camminer ininterrottamente sulla via che hai aperto, sullobiettivo che hai definito e sugli
16
Cfr., N. MELIS, Cittadinanza turca e minoranze, in V. FIORANI PIACENTINI (a cura di), Turchia e
Mediterraneo allargato. Democrazia e democrazie, Milano ,2006.
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ideali che hai fondato. Lascia che la mia esistenza sia subordinata allesistenza turca.
Felice colui che pu chiamarsi turco
Cfr., Intervista di Francesco Fravolini a Nelly Bocchi, volontaria presso il Centro immigrazione
asilo e cooperazione internazionale di Parma, in http://www.hetawikurdistan.it/articoli/1145-i-curdi-inturchia-un-popolo-privato-dei-diritti-civili.html
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locale tramandata oralmente dalle persone anziane. Questo perch sono consapevoli che la
lingua per un popolo lespressione pi naturale per mantenere viva la propria identit e
la propria cultura.
provvedimenti ancora pi repressivi fino a proibire luso del curdo negli spazi pubblici,
reputato un duplice oltraggio verso la Costituzione e la lingua madre di tutti i cittadini
turchi.
Tale divieto fu revocato soltanto negli anni Novanta dando avvio ad un lento processo di
riconoscimento identitario e linguistico dei curdi di Turchia che non pu dirsi ancora
concluso e che ha avuto pesantissime ripercussioni sociali.
Da uno studio condotto nell'ambito di un progetto di mediazione culturale18 emerso che
per un bambino curdo frequentare la scuola equivale ad un trauma che lo accompagner
per tutta la vita perch rappresenta un incontro con uno sistema che non solo non riconosce
la cultura e la lingua ma lo offende e lo umilia.
Il disconoscimento della lingua curda, dunque, ha costituito una delle principali forme
discriminatorie perpetrate nei confronti della minoranza etnica.
Tanti ragazzi curdi che vivono nei villaggi non conoscono la lingua turca.
Questo limite viene accentuato ulteriormente dalla derisione da parte non solo dei
compagni di classe ma degli stessi insegnanti.
Accanto a questo gravissimo aspetto, inoltre, se ne profila un secondo altrettanto
devastante per la propria identit culturale: chi continua a studiare corre il concreto rischio
dellassimilazione nel sistema turco e, dunque, di dimenticare completamente la lingua
madre se non parlata all'interno del contesto familiare.
Neanche l'arte riuscita a superare questo ostacolo discriminatorio infatti tanti intellettuali,
scrittori, cantanti curdi eseguono le loro opere esclusivamente in lingua turca.
Ci appare ancor pi ingiusto e paradossale se si pensa che il sistema scolastico turco
incentiva la diffusione delle lingue straniere. Si era prima accennato come accanto al turco
previsto l'insegnamento di una lingua a scelta tra inglese, francese e tedesco e che nel
Paese sono previste scuole speciali in lingua francese o inglese.
Si registrato un diffuso ed elevato stato di sofferenza degli studenti curdi di ogni ordine e
grado che in tal modo si ritrovano a subire, ormai da troppo tempo, un processo di vera e
propria deculturazione tanto che le nuove generazioni di ragazzi curdi non sono
praticamente in grado di parlare la propria lingua madre.
18
Le scuole altrove nei principali nei principali paesi di origine di richiedenti asilo e rifugiati a cura di In
Migrazione onlus , reperibile all'indirizzo www.inmigrazione.it
22
La trasmissione della lingua cos come degli usi e dei costumi curdi rimane confinata
all'ambito familiare e praticamente alla clandestinit.
Tale situazione aiuta a comprendere come le due recenti misure del pacchetto di
democratizzazione di Erdoan pur sembrando scontate per un Paese liberale
rappresentino in Turchia una vera conquista per il popolo curdo.
Il 30 settembre 2013, il Primo Ministro presentava un progetto di riforma in base al quale
stata prevista la rimozione del divieto di usare le 3 lettere q, x e w e il via libera
all'insegnamento della lingua curda nelle scuole private.
Nonostante la delusione del partito curdo Pace e democrazia (Bdp) che si aspettava la
libert di insegnamento del curdo anche nelle scuole pubbliche non pu negarsi che, visto
il contesto di partenza, queste misure rivestano una lampante importanza politica e sociale
perch esprimono un segno di apertura del governo verso la minoranza curda e perch il
processo di pace, in atto da tempo, dipende anche dalla soluzione delle contrapposizioni
fondate su motivi linguistici19.
Cfr., M. E. Cristaldi, La Turchia apre alla lingua curda, articolo della Rivista italiana di geopolitica Li
Mes consultabile all'indirizzo http://temi.repubblica.it/limes/la-turchia-apre-alla-lingua-curda/55177
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scuole e in ottime condizioni, dall'altra parte, i bambini (curdi) sono costretti a studiare in
edifici di fortuna, senza riscaldamento e soprattutto in una lingua che non capiscono.
La pellicola mette bene in luce come i bambini curdi guardino ad un uomo come maestro,
e, pur non comprendendone la lingua, riservino sempre un grande rispetto.
Vivono in Kurdistan, la loro lingua il curdo ma devono imparare il turco per poter
studiare e si trovano costretti a ripetere ogni mattina, senza capirne il siglnificato, l'inno
nazionale ''Sono felice di essere turco!''.
Conclusione
Si affermava in premessa che il sistema educativo di un Paese la cartina al tornasole del
livello di democraticit e di sviluppo perch l'istruzione condiziona le opportunit di vita
degli individui e incide in modo determinante sulle forme di partecipazione sociale e
politica, sulle chance occupazionali, sui consumi culturali e sulle stesse condizioni di salute
di un popolo.
Dalla ricostruzione e dall'analisi del sistema scolastico turco emergono, purtroppo ancora
oggi, dei profili critici che impediscono di definire la Turchia come uno Stato pienamente
democratico. Le disuguaglianze di classe, di genere ed etniche soprattutto in riferimento al
popolo curdo sono i principali ostacoli a tale riconoscimento.
Ogni popolo ha il diritto inviolabile di autodeterminazione. Ogni popolo ha il diritto di
esprimersi nella propria lingua. Negare questi due diritti equivale a negarne la libert.
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BIBLIOGRAFIA
BAGNASCO, - BARBAGLI - CAVALLI, Elementi di Sociologia, Il Mulino, 2004
BOTTANI, Istruzione e sistemi scolastici, in Enciclopedia delle scienze sociali, 1996.
CALIGIURI, E' possibile esportare la democrazia? Il progetto educativo di Dewey in
Turchia, Lezioni di Scienze dell'educazione ed Educazione ai Media, Universit di
Arcavacata, a.a. 2007/2008
FOUCAULT, L'ordine del discorso, Torino, 1972.
MELIS, Cittadinanza turca e minoranze, in FIORANI PIACENTINI (a cura di), Turchia e
Mediterraneo allargato. Democrazia e democrazie, Milano ,2006.
SCHIZZEROTTO BARONE, Sociologia dell'istruzione, Il Mulino, 2006.
SCHIZZEROTTO TRIVELLATO SARTOR, Generazioni disuguali. Le condizioni di vita dei
giovani di ieri e di oggi: un confronto, Il Mulino, 2011.
SCIOLLA, Identit personale e collettiva, in Enciclopedia delle scienze sociali, 1994.
Sitografia
http://temi.repubblica.it/limes/la-turchia-apre-alla-lingua-curda/55177
Modelli di digitalizzazione di classe, in http://nova.ilsole24ore.com/tag/turchia
Rapporto UE sull'educazione, http://europa.eu/rapid/press-release_IP-11-488_it.htm
http://www.hetawikurdistan.it/articoli/1145-i-curdi-in-turchia-un-popolo-privato-deidiritti-civili.html
25
www.inmigrazione.it
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