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La valutazione dei rischi lavorativi, prevista

dalla direttiva quadro europea n 391/89

stata recepita dall'Italia con


il decreto legislativo 626/94

Arch. Ernesto Ortega de Luna

I Rischi lavorativi presenti negli ambienti di lavoro, in conseguenza dello


svolgimento delle attivit lavorative, possono essere divisi in tre grandi categorie:

A)

RISCHI PER LA SICUREZZA DOVUTI


A:
(Rischi di natura infortunistica)

Strutture
Macchine
Impianti Elettrici
Sostanze pericolose
Incendio esplosioni

B)

RISCHI PER LA SALUTE DOVUTI A:


(Rischi di natura igienico ambientale)

Agenti Chimici
Agenti Fisici
Agenti Biologici

C)

RISCHI PER LA SICUREZZA E LA


SALUTE DOVUTI A:
(Rischi di tipo cosiddetto trasversale)

Organizzazione del lavoro


Fattori psicologici
Fattori ergonomici
Condizioni di lav. difficili

Arch. Ernesto Ortega de Luna

Una strategia strutturata dell'analisi dei rischi


nell'ambito del luogo di lavoro comprende
tre elementi fondamentali:

la valutazione
la gestione

del
rischio

la comunicazione
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La valutazione del rischio, inteso come probabilit che si verifichi


un evento dannoso conseguente all'esposizione ad un pericolo,
l'insieme delle complesse operazioni che devono essere
effettuate per stimare qualsiasi esposizione ad un pericolo, in
relazione con le modalit di svolgimento delle procedure
lavorative
per la valutazione dei rischi devono essere previsti alcuni criteri procedurali:
preliminare ricognizione dei rischi lavorativi, per quanto possibile approfondita
svolgimento delle tre fasi operative della valutazione:
identificazione delle sorgenti di rischio presenti nelle procedure
identificazione dei conseguenti potenziali rischi di esposizione in relazione allo svolgimento delle lavorazioni
stima dell'entit dei rischi
definizione di un programma di prevenzione e delle misure di protezione da adottare

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Schema di ricognizione dei pericoli per la verifica di eventuali esposizioni


dei lavoratori a rischi lavorativi specifici che possono cos essere riassunti:

RISCHI FISICI

RISCHI BIOLOGICI

RISCHI CHIMICI

ALTRI RISCHI

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RISCHI FISICI
meccanici

termici

cadute dall'alto
urti, colpi impatti, compressioni
punture, tagli, abrasioni
scivolamenti, cadute a livello
vibrazioni

calore radiante, fiamme libere


freddo
microclima

elettrici e/o magnetici

radiazioni

contatto con elementi in tensione


rischi da campi statici
campi a frequenza industriale
campi a frequenze superiori

non ionizzanti
ultravioletti, radiofrequenze
laser
ionizzanti
raggi X
radioisotopi
microscopi elettronici

rumore e/o ultrasuoni

altri rischi fisici non


individuati sopra
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RISCHI CHIMICI
aerodispersi
polveri, fibre
fumi
nebbie

liquidi
immersioni
areosol, schizzi

gas,vapori
sostanze irritanti e/o sensibilizzanti
sostanze corrosive
sostanze tossiche e/o nocive
sostanze irritanti e/o sensibilizzanti
sostanze corrosive

sostanze corrosive
sostanze tossiche e/o nocive
sostanze cancerogene
sostanze mutagene
sostanze tossiche per il ciclo riproduttivo
sostanze pericolose per ll'ambiente
ambiente
piombo, amianto
fitofarmaci
farmaci
farmaci antiblastici
sostanze che causano sonnolenza e calo
dell'attenzione
altri rischi chimici non individuati sopra

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RISCHI BIOLOGICI
batteri
virus
funghi
endoparassiti umani
altri parassiti
colture cellulari
agenti biologici
microrganismi geneticamente modificati
attivit particolari con rischio biologico
altri rischi biologici non individuati sopra

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ALTRI RISCHI
videoterminali
>= 4h continuative al giorno per tutto l'anno
>= 20h alla settimana in media per tutto l'anno

movimentazione manuale dei carichi


da 20 a 30 Kg
da 3 a 20 Kg

rischi d'incendio
sostanze combustibili
sostanze infiammabili
sostanze esplosive
sostanze comburenti

locali particolari
altri rischi non individuati sopra

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IL RISCHIO ELETTRICO
Limpianto elettrico un insieme di costruzioni e di installazioni
con il fine di:
Produrre
Convertire
Trasformare
Regolare

lenergia elettrica

Smistare
Trasportare
Distribuire
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COMPONENTI DI UN
IMPIANTO ELETTRICO
Quadro elettrico
Tubi - Canali portacavi
Cavi elettrici
Prese a spina
Apparecchi di manovra e comando
Lampade
Sistemi
Apparecchi di protezione
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GRANDEZZE FONDAMENTALI
Per comprendere quali siano i rischi connessi con l'utilizzo dell'energia
elettrica bisogna introdurre tre grandezze fondamentali:
l'intensit di corrente, ovvero la quantit di corrente che passa attraverso un
conduttore. Si misura
in Ampere (A); molto usato anche un suo sottomultiplo il milliAmpere (1
mA= 0.001A);
la resistenza, che si pu considerare come la propriet dei materiali di
opporsi al passaggio della corrente elettrica, quindi essa elevata per le
sostanze isolanti (come la plastica o la gomma), mentre bassa per i materiali
conduttori (metalli). Si misura in Ohm (V);
la tensione, che si misura in Volt (V) ed legata alla resistenza e all'intensit
di corrente dalla legge di Ohm:
tensione
corrente =
resistenza
Si pu notare che a parit di tensione la corrente tanto pi elevata quanto
pi bassa la resistenza.
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VALORI DI
CORRENTE

DEFINIZIONE

EFFETTI

1 3 mA

SOGLIA DI PERCEZIONE

Non si hanno rischi o pericoli per la


salute

ELETTRIFICAZIONE

Produce
una
sensazione
di
formicolio pi o meno forte e pu
provocare movimenti riflessi

TETANIZZAZIONE

Si hanno contrazioni muscolari. Se


la parte in tensione stata afferrata
con la mano si pu avere paralisi dei
muscoli, rendendo difficile il
distacco

DIFFICOLTA
RESPIRATORIE

Si hanno a causa della contrazione


di muscoli addetti alla respirazione e
del passaggio di corrente per i centri
nervosi che sovrintendono alla
funzione respiratoria

ASFISSIA

La tetanizzazione dei muscoli della


respirazione pu essere tale da
provocare la morte per asfissia

FIBRILLAZIONE

Se la corrente attraversa il cuore pu


alterarne il regolare funzionamento,
provocando
una
contrazione
irregolare e disordinata delle fibre
cardiache che pu portare alla
morte

3 10 mA

10 mA

25 mA

25 30 mA

60 75 mA

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PRINCIPALI RISCHI:
Passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano (elettrocuzione)
Elevate temperature o formazione di archi elettrici che possono provocare
incendi o ustioni
OCCORRONO, PERTANTO, SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO:
Contatti diretti
Contatti indiretti
Effetti termici
S
Sovracorrenti
i
Sovratensioni
SISTEMI DI PROTEZIONE DEGLI IMPIANTI:
Messa a terra
Interruttori differenziali
Interruttori magnetotermici
Fusibili
Rel
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EFFETTI DELLA CORRENTE


ELETTRICA SUL CORPO UMANO
In caso di infortunio elettrico i danni saranno tanto maggiori quanto pi alta la
corrente che circola attraverso il corpo umano. Questa corrente, in base alla legge
di Ohm, legata alla tensione con cui si viene a contatto e alla resistenza che il
corpo umano offre al passaggio di corrente. Questa resistenza non costante e
dipende
p
da numerosi fattori qquali: superficie
p
ep
pressione di contatto,, umidit della
pelle e del terreno, scarpe indossate (isolanti o meno).
Le conseguenze del passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano
dipendono, oltre che dalla sua intensit, dalla durata dello shock elettrico e dal suo
percorso. Le conseguenze pi gravi si hanno quando la corrente elettrica
attraversa la testa e il torace.
I principali effetti del passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano
sono:
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I PERICOLI LEGATI ALLA CORRENTE ELETTRICA SONO:


CONTATTO DIRETTO: toccando, ad esempio, due contatti di una presa (due fili elettrici scoperti), il corpo umano
sottoposto al passaggio di una corrente elettrica, provocando una scossa elettrica, la quale
produce una sensazione dolorosa ed sempre pericolosa e talvolta mortale

CONTATTO INDIRETTO: i contatti indiretti sono quelli che avvengono con parti normalmente non in tensione (ad
esempio linvolucro di una apparecchiatura, di uno strumento etc. che normalmente
isolato e non in contatto con elementi in tensione) per un guasto interno o per la perdita
di isolamento; tali contatti sono i pi pericolosi. In questi casi toccando linvolucro
dellapparecchio
dell
apparecchio guasto,
guasto il corpo umano sottoposto al passaggio di una corrente verso
terra, sempre che il corpo non sia adeguatamente isolato dal suolo.

ARCO ELETTRICO: costituito da una sorgente di calore assai intensa e concentrata, con emissione di gas e di vapori
surriscaldati e tossici, irraggiamento termico e raggi ultravioletti che si manifestano in caso di
guasto o di manovre su apparecchiature elettriche, es. corto circuiti

INCENDIO DI ORIGINE ELETTRICA: un incendio dovuto ad una anomalia dellimpianto elettrico che causa
linnesco della combustione, ad es. sovraccarico, sotto dimensionamento
dei cavi elettrici etc.
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PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE CONTRO I RISCHI ELETTRICI

non manomettere i dispositivi elettrici se non si dispone di sufficiente qualificazione tecnica, e non farli
manomettere da persona non qualificata, non competente e non specializzata,
riparare immediatamente le parti di dispositivi elettrici guaste o danneggiate, evitando, ad esempio, di
lasciare cavi con la guaina corrosa,
utilizzare solo apparecchi elettrici impermeabili allacqua, omologati per impieghi in luoghi umidi o
bagnati,
utilizzare solo materiale elettrico a norma di legge e certificato per ridurre le conseguenza negative dei
sovraccarichi di corrente: tutti gli impianti elettrici, in tutti i loro componenti costitutivi (cabine, quadri
elettrici, fili, cavi, prese, spine, interruttori) devono essere conformi alle norme CEI e costituiti in modo tale
da rendere impossibile qualsiasi contatto accidentale con elementi sotto tensione,
non eliminare mai o modificare valvole, interruttori di sicurezza o altri dispositivi di protezione,
installare nel circuito elettrico interruttori protettivi a corrente di difetto particolarmente sensibile
(salvavita),
non modificare mai spine e prese, evitare luso di prese volanti (ciabatte) ed evitare i grappoli di spine
nella stessa presa multipla,
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PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE CONTRO I RISCHI ELETTRICI

evitare soluzioni improvvisate quali cavi volanti e lutilizzo di isolamenti approssimativi,


non aprire mai apparecchi elettrici senza prima averli disinseriti dalla corrente,
programmare con cadenza regolare accurati interventi manutentivi di controllo e verifica degli impianti elettrici,
non tollerare usi impropri di impianti o attrezzature elettriche,
gli interruttori
interr ttori elettrici devono
de ono essere tali da evitare
e itare ogni rischio di contatto accidentale,
accidentale avere
a ere un
n adeguato
adeg ato grado di
protezione (contro polveri, liquidi, gas, vapori) in relazione allambiente, ai prodotti, ai materiali e alle sostanze presente sul
luogo di lavoro,
le spine devono essere tali da rendere impossibile il contatto accidentale con le parti in tensione della presa e con la parte
in tensione della spina durante le fasi di inserimento e disinserimento,
i cavi elettrici devono essere dotati di idonea resistenza, anche meccanica, in relazione alle condizioni di impiego e non
devono costituire intralcio, non devono formare lunghi percorsi n presentare intrecci o grovigli.

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IL RISCHIO MECCANICO:
LA DIRETTIVA MACCHINE
Gli Stati europei che hanno recepito la Direttiva garantiscono la libera circolazione
nel mercato europeo solo alle macchine che soddisfano precisi requisiti tecnici di
sicurezza, indipendentemente dalla loro provenienza. Possono essere immesse sul
mercato o messe in servizio nel territorio dellUnione europea soltanto macchine
marcate CE; la marcatura CE costituisce una prova in via presuntiva

Definizione di macchina:

ha almeno una parte in movimento;


un insieme di elementi connessi solidalmente;
ha una applicazione determinata;
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LANALISI DEI RISCHI


OPERATA DAL FABBRICANTE

Il fabbricante ha lobbligo di effettuare una


analisi dei rischi per cercare tutti quelli che
concernono la
l sua macchina;
hi deve
d
inoltre
i l
progettare e costruire la macchina tenendo
presente lanalisi

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PRINCIPALI RISCHI MECCANICI


Instabilit
Rischio da rottura durante il funzionamento
Rischi da proiezione di oggetti
Rischi da caduta di oggetti
Rischi da contatto (superfici, spigoli ....)
Rischi da elementi mobili
Rischi da variazioni di velocit duso
Rischi dovuti alle macchine combinate
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Misure di Protezione
I carrelli elevatori su cui prendono posto uno o pi lavoratori devono essere sistemati o attrezzati in modo da
limitarne i rischi di ribaltamento, ad esempio:
a) installando una cabina per il conducente;
b) mediante una struttura atta ad impedire il ribaltamento del carrelloelevatore;
c) mediante una struttura concepita in modo tale da lasciare, in caso di ribaltamento del carrello elevatore, uno spazio
sufficiente tra il suolo e talune parti del carrello stesso per il lavoratore o i lavoratori a bordo;
d) mediante una struttura che trattenga il lavoratore o i lavoratori sul sedile del posto di guida per evitare che, in caso di
ribaltamento del carrello elevatore, essi possano essere intrappolati da parti del carrello stesso
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RISCHI DI CADUTA DALLALTO


Nei lavori in quota, dove i lavoratori sono esposti a rischi
particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare
a rischi di caduta dallalto, e quando il dislivello maggiore di
quello impostato dalla legislazione vigente (mt 2), devono essere
adottate misure di protezione collettive (parapetti, impalcati, reti,
etc.). I rischi residui devono essere eliminati mediante luso di DPI
di posizionamento o di arresto della caduta.

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TIPOLOGIE DEI RISCHI DI CADUTA DALLALTO


a) rischio prevalente di caduta a seguito di caduta dallalto;
b) rischio susseguente alla caduta derivante da:
- oscillazione del corpo con un urto contro ostacoli (effetto pendolo)
- arresto del moto di caduta per effetto delle sollecitazioni trasmesse dallimbracatura sul corpo
- sospensione inerte del corpo dellutilizzatore che resta appeso al dispositivo di arresto caduta
c) rischio connesso al DPI anticaduta derivante da:
- non perfetta adattabilit del DPI
- intralcio alla libert dei movimenti causata dal DPI stesso
- inciampo su parti del DPI
d) rischio innescante la caduta derivante da:
- insufficiente
i ffi i
aderenza
d
d ll calzature
delle
l
- insorgenza di vertigini
- abbagliamento degli occhi
- scarsa visibilit
- colpo di calore o di sole
- rapido abbassamento della temperatura
e) rischio specifico dellattivit lavorativa:
- di natura meccanica (bordi spigolosi, attrezzi taglienti, caduta di oggetti, etc.)
- natura termica (scintille, fiamme libere, etc.)
- natura chimica
- natura elettrica
f) rischio di natura atmosferica derivante da:
- vento, pioggia o ghiaccio su superfici calpestabili, etc.
Arch. Ernesto Ortega de Luna

SCHEMA METODOLOGICO GENERALE INDICANTE LE FASI DI


ELIMINAZIONE E DI RIDUZIONE DEI RISCHI PROFESSIONALI SPECIFICI
IDENTIFICAZIONE DEL PERICOLO E VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Identificare il pericolo di caduta dallalto e stimare le probabilit di accadimento
e la conseguenza di ciascun pericolo

P
RO
T
E
Z
I
O
N
E
C
O
L
L
T
T
I
V
A

ELIMINAZIONE DEL RISCHIO


Eliminare la necessit di accesso dellutilizzatore alla zona a rischio di caduta
dallalto, per esempio spostando loggetto da mantenere in altro luogo

INIZIO ATTIVITA

SOSTITUZIONE
Fornire mezzi alternativi di accesso al luogo di intervento in modo da evitare
rischio di caduta dallalto eliminazione del rischio

INIZIO ATTIVITA

ELIMINAZIONE DEL RISCHIO


Eliminare la necessit di accesso dellutilizzatore alla zona a rischio di caduta
dallalto, per esempio spostando loggetto da mantenere in altro luogo

INIZIO ATTIVITA

RISCHIO RESIDUO

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

INIZIO ATTIVITA
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VERIFICHE PERIODICHE OBBLIGATORIE DI APPARECCHI ED IMPIANTI


PROSPETTO DEGLI OBBLIGHI DI CONTROLLO E VERIFICA
SU TALUNE ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI PI DIFFUSO IMPIEGO
Attrezzatura

Intervento/periodicit

Soggetto obbligato

Personale
incaricato

Fonte
normativa

Art.

Scale aeree ad inclinazione variabile

verifica periodica annuale

datore di lavoro

A.S.L.

DPR 547/55

25

Ponti mobili sviluppabili su carro

verifica periodica annuale

datore di lavoro

A.S.L.

DPR 547/55

25

Ponti sospesi muniti di argano

verifica periodica annuale

datore di lavoro

A.S.L.

DPR 547/55

25

Idroestrattori centrifughi (con diametro


esterno del paniere > 50 cm)

verifica periodica almeno annuale

datore di lavoro

ASL

DPR 547/55

131

Funi e catene di impianti ed apparecchi di


sollevamento e di trazione

verifica trimestrale

datore di lavoro

personale
specializzato

DPR 547/55

179

Gru e apparecchi di sollevamento di


portata >200 kg

verifica annuale

datore di lavoro

A.S.L.

DPR 547/55

194

Organi di trazione, di attacco e dispositivi


di sicurezza dei piani inclinati

verifica mensile

datore di lavoro

non
specificato

DPR 547/55

220

Macchine e attrezzature per la lavorazione


di esplosivi

revisioni e pulizie periodiche, secondo


disposizioni aziendali

datore di lavoro

non
specificato

DPR 302/56

11

Elementi di ponteggio

revisione prima del reimpiego

datore di lavoro

non
specificato

DPR 164/56

Ponteggi metallici fissi

revisione periodica ed occasionale

datore di lavoro

responsabile
di cantiere

DPR 164/56

37

Argani dei ponti sospesi

verifica biennale

datore di lavoro

ASL

DPR 164/56

50

Funi dei ponti sospesi

verifica trimestrale

datore di lavoro

personale
specializzato

D.M. 12.9.59

11

Armature degli scavi

sorveglianza particolare controllo


giornaliero

datore di lavoro

non
specificato

DPR 320/56

17

Freni dei locomotori

controllo continuo

datore di lavoro

non
specificato

DPR 320/56

25

Arch. Ernesto Ortega de Luna

VERIFICHE PERIODICHE OBBLIGATORIE DI APPARECCHI ED IMPIANTI


Attrezzatura

Intervento/periodicit

Soggetto obbligato

Personale
incaricato

Fonte
normativa

Art.

Micce - velocit di combustione

controllo periodico

datore di lavoro

non
specificato

DPR 320/56

46

Materiali recuperati da costruzioni


sceniche

revisione

datore di lavoro

personale
pratico

DPR 322/56

Opere sceniche

revisione accurata

datore di lavoro

personale
pratico

DPR 322/56

Riflettori e batterie di accumulatori


mobili

verifica sistematica

datore di lavoro

personale
esperto

DPR 322/56

16

Teleferiche private

collaudo di primo impianto visita


tecnica periodica almeno quinquennale

esercente/datore di
lavoro

professionist
a iscritto in
albo Min.
Trasporti

D. I. 6.5.72

El t ri tr
Elevatori
trasferibili
f ribili

verifica
rifi p
periodica
ri di tri
trimestrale/
tr l / annuale
l

costruttore utilizzatore
tilizz t r - datore
d t r di
lavoro

p
personale
abilitato

D.M. 2.4.81
Allegato A

33

Ponteggi sospesi motorizzati

verifica periodica biennale

utilizzatore - datore di
lavoro

Direzione
prov.le
lavoro

D.M. 4.3.82

Funi dei ponteggi sospesi motorizzati

verifica trimestrale

utilizzatore - datore di
lavoro

personale
specializzato

D.M. 4.3.82

collaudo di primo impianto (fino al


30.6.2001, per impianti non marcati
CE)

proprietario

quelli di cui
all'art. 19.3
DPR 162/99

DPR 162/99

19

verifica periodica

proprietario

quelli di cui
all'art. 13.1
DPR 162/99

DPR 162/99

13

verifica straordinaria

proprietario

quelli di cui
all'art 13.1
DPR 162/99

DPR 162/99

14

manutenzione

proprietario

manutentore

DPR 162/99

15

ascensori e montacarichi in servizio


privato

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