Fig. 24. - Interno del serbatoio dopo la messa in tensione delle funi di acciaio agenti come catene delle volte di copertura.
si verifica infatti u n a ridistribuzione delle tensioni
nelle zone contigue gi poste in tensione, n o n esistendo alcun vincolo, ove si escludano gli ancoraggi di estremit, fra l ' a r m a t u r a e la p a r e t e del
cilindro da p r e c o m p r i m e r e ( 5 ).
U n ' a l t r a critica p o t r e b b e essere mossa a questo
p r o c e d i m e n t o di precompressione, specialmente
ove si tratti di adottare funi di grosso d i a m e t r o , a
proposito della loro azione cerchiante localizzata
in p u n t i eccessivamente distanti tra loro a scapito
(4) Si vedano a questo proposito le pubblicazioni di
G. Ferrand sulle tubazioni di acciaio surpressato a blindaggio flessibile costruite dagli stabilimenti Bouchayer e Viallet.
Aspetti analoghi tra il procedimento di precompressione
qui descritto e quello adottato dai costruttori di tubazioni
in acciaio surpressato a blindaggio flessibile si ritrovano, in
un certo qual modo, anche nella realizzazione della messa
in tensione delle funi. Non sarebbe infatti possibile avvolgere attorno al tubo, sia di acciaio, sia di calcestruzzo, funi
di grosso diametro sotto la tensione definitiva, dato il valore rilevante degli sforzi che entrerebbero in gioco e che
comprometterebbero la resistenza stessa delle tubazioni. Si
tratta dunque di realizzare questa messa in tensione delle
funi dopo averle avvolte sotto una piccola tensione, sufficiente a farle aderire in modo perfetto alla superficie dei
tubi. Mentre nel caso delle condotte metalliche la messa in
tensione definitiva viene realizzata deformando plasticamente
la parete di lamiera, col sottoporre la tubazione ad una sovrapressione interna adeguata, nel caso delle condotte in
calcestruzzo tale tensione pu essere ottenuta agendo direttamente sulle funi nel modo sopra descritto.
(5) Allo scopo di controllare sperimentalmente l'entit
di questa disuniformit di tensioni, ultimata l'operazione di
precompressione, si sono in pi casi ripresi con la pressa
diversi punti di avvicinamento misurando al manometro la
pressione necessaria per liberare le funi dalle graffe, si sono
riscontrate per l'appunto variazioni massime dell'ordine
del 10%.
342
di
Torino.
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soggetti
noto da t e m p o che materiali a b i t u a l m e n t e fragili possono comportarsi come perfettamente duttili se soggetti a compressione nelle tre direzioni
p r i n c i p a l i , per contro materiali a b i t u a l m e n t e duttili, possono comportarsi come fragili se soggetti a
trazione nelle tre direzioni p r i n c i p a l i .
noto altres che la condizione di r o t t u r a di
Maxwell-Huber-Mises-Hencky porta ad a m m e t t e r e
(1) SCHAPER, Sthlerne Brcken. 1 Band 1949 Berlin.
(2) Oss. Met. n. 7-8 - 1938.
(3) Secondo rapporto provvisorio della Commissione di
inchiesta - Maggio 1945.
che p e r i materiali duttili omogeneamente sollecitati il passaggio dal c a m p o elastico a quello plastico
avvenga, a p a r i t di m a t e r i a l e , di velocit di a p p l i cazione dei carichi, di t e m p e r a t u r a , ecc. ad un valore d e t e r m i n a t o del lavoro specifico di cambiamento di forma p e r scorrimento
essendo
essendo :
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343
Per
si verifica,
ad esempio, per
per
si restringe perch l i m i t a t o da
invece se
e si h a
Fig. 1.
d i a g r a m m a della sollecitazione
funzione del r a p p o r t o
principale
in
344
e quindi la rot-
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3) che a u m e n t a n d o il valore di 3 r i s p e t t o
a quello di 1 la r o t t u r a p u a v v e n i r e nel c a m p o
i m p e r f e t t a m e n t e plastico p e r finire in quello comp l e t a m e n t e fragile;
4) l'opinione corrente che la deformazione
elastica si accompagni a quella plastica per un
valore b e n d e t e r m i n a t o di 1 come avviene nelle
p r o v e di tensione monoassiale n o n corrisponde alla
r e a l t , vi sono infiniti p u n t i di transizione dipend e n t i dal valore relativo di 1 , 3 e t r a essi alcuni
implicano il passaggio brusco dal c a m p o elastico
alla r o t t u r a b r u t a l e , fragile, senza a d a t t a m e n t o ,
senza strizione, e t a l v o l t a con r a p i d i t cos elevata
d a potersi p a r a g o n a r e a d u n o scoppio.
Molte di queste conclusioni sono avallate dalla
pratica.
Sollecitazione
di trazione lungo
tre
assi principali.
d'intaglio.
V e r a m e n t e si sapeva da t e m p o che era possibile ottenere u n a r o t t u r a senza strizione e con all u n g a m e n t o nullo o trascurabile in piatti intagliati
soggetti a trazione lenta, gi ne aveva dato notizia
il L u d w i k n e l 1909, se ne occup a lungo, dopo
altri, il K u n t z e , n a c q u e anzi cos la parola T r e n n b r u c h , che i francesi tradussero in dcohsion d'accordo con gli americani, q u a n d o si occuparono
(7) BAES L., Calcul des ossatures des constructions.
I Voi. Centre B. L. d'U. de l'Acier - Bruxelles, 1952.
(8) NIHOUL, Les aciers pour construction sondes. III
Congresso Ass. Int. Ponts et Chauses, 1948. Pubbl. preliminaire.
Fig. 2.
delle r o t t u r e fragili p e r sospetto c a m p o t r i p l o di
trazione.
Spett al C a m p u s ( 9 ) di chiarire molti d u b b i e
molte incertezze in questa materia m e d i a n t e le sue
sistematiche esperienze volte a spiegare il comport a m e n t o delle s t r u t t u r e saldate, esperienze nelle
quali egli ottenne r o t t u r e di piatti lievemente intagliati senza strizione, e r o t t u r e analoghe in piatti
dotati di un t r a t t o di saldatura.
Tensioni
interne
di
origine
termica.
Ma un c a m p o t r i p l o di trazione p u abbastanza
agevolmente crearsi m e d i a n t e tensioni i n t e r n e dovute ad azioni t e r m i c h e p a r t i c o l a r i .
noto che molti laminati e profilati sono soggetti a notevoli tensioni interne p e r effetto della
laminazione e c o n t e m p o r a n e o ineguale raffreddamento.
F r e q u e n t i sono i casi di profilati di grandi dimensioni che sotto u n o stimolo anche modesto, ad
esempio bassa t e m p e r a t u r a invernale ed u r t o netto
d u r a n t e u n a m a n o v r a di scarico si r o m p o n o spont a n e a m e n t e e r a p i d a m e n t e senza a l l u n g a m e n t o e
senza strizione d e n u n c i a n d o con u n a notevole deformazione delle due p a r t i staccate l'instabilit dell'equilibrio p r e c e d e n t e .
Il Dawance ( 1 0 ) ha ottenuto r o t t u r e fragili in
travi a d o p p i o T sollecitate staticamente con inizio
da un foro p u n z o n a t o , la fessura, che r a p i d a m e n t e
si estese a tutta la sezione, ha avuto evidentemente
origine dalla zona incrudita e frastagliata dal punzone.
Ma un cordone di saldatura contraendosi du(9) CAMPUS F., Recherches sur les constructions soudes - Liege 1946.
(10) DAWANCE, Nouvelles recherches esprimentales sur
la plasticit. Annales de l'Inst. Tech, du Bat. - Mai 1950.
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345
r a n t e il raffreddamento in t u t t e le direzioni p u
i n d u b b i a m e n t e c r e a r e u n c a m p o t r i p l o d i trazione
di notevole intensit se le parti connesse, essendo
sufficientemente rigide, si oppongono alla contrazione.
A ragioni del genere i Tecnici Tedeschi attribuirono nel 1938 le r o t t u r e osservate nelle grandi
travi piene saldate dei p o n t i di Berlino e Rdersdorf, accertando che le saldature di u n i o n e dei
forti piatti formanti briglie coll'anima, realizzate
con due cordoni d'angolo avevano a p p u n t o creato
delle zone soggette a forti tensioni interne nelle t r e
direzioni principali.
Caratteristiche
degli
acciai
di
base.
stato notato che alcuni acciai sono p i soggetti a r o t t u r e fragili. Si t r a t t a di acciai sensibili
alle basse t e m p e r a t u r e , aventi bassa resilienza e tendenza all'invecchiamento.
Se la struttura saldata, alle suddette caratteristiche generali si aggiungono quelle relative alla
saldabilit, acciai inadatti alla saldatura d a n n o ,
pi degli altri, pericoli di rottura fragile.
Si sa gi che conviene limitare il carbonio e il
manganese, r i d u r r e il silicio, eliminare quasi comp l e t a m e n t e lo zolfo e il fosforo, ma si i m p a r a t o
da n o n molto che l'acciaio calmato, p e r la sua minore tendenza all'invecchiamento si presta molto
meglio a queste applicazioni.
Poich gli acciai usati nei p o n t i tedeschi e belgi
che subirono incidenti erano del tipo A52 (analoghi) alcuni Tecnici r i t e n n e r o che a questo tipo
d'acciaio, allora n o n ancora prodotto in vista della
saldatura, si dovesse in b u o n a p a r t e i m p u t a r e la
colpa di q u a n t o avvenuto.
noto che l'invecchiamento considerato da
molti come la precipitazione intercristallina di corpi disciolti in particelle ultramicroscopiche che,
ostacolando lo scorrimento dei cristalli, favoriscono
la rottura p e r distacco o p e r decoesione sostituendo al c o m p o r t a m e n t o duttile quello fragile. noto
ancora che in certi acciai non calmati l'invecchiam e n t o p u essere r a p i d o se dopo un i n c r u d i m e n t o ,
dovuto ad esempio ad una lavorazione meccanica,
si sottopone il pezzo ad u n a t e m p e r a t u r a di circa
250 centigradi p e r qualche m i n u t o .
Ora la p r e p a r a z i o n e dei biselli si faceva spesso
m e d i a n t e operazioni meccaniche violente, ad esempio m e d i a n t e cesoie circolari, capaci di provocare
l ' i n c r u d i m e n t o , u n a successiva forte passata di
Fig. 3.
propagazione
della
rottura
fragile.
di
forma.
D o p o la caduta del p o n t e di Hasselt A. De Marneffe ( 13 ) richiam l'attenzione dei costruttori sop r a l'effetto possibile di u n a fragilit di forma insita nel progetto delle strutture.
Nel caso particolare da lui esaminato, e cio il
raccordo dei m o n t a n t i verticali della trave Vierendeel colla briglia inferiore, p u n t o n e l quale avvenne la fessurazione iniziale che dette luogo alla rot(11) HUDSON e GREENFFIELD, The speed of propagation
346
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Fig. 5.
ritmiche di vento, vento di fondo con effetto Magnus, l'occasione di un cedimento p r i m a localizzato e poi generale.
Diagnosi.
ambiente.
Fig. 4.
di sforzi sfavorevoli alla resistenza. Il ragionamento
n o n esente da critiche, alcune ne espresse il Campus nei suoi studi sperimentali sui nodi rigidi ( 14 )
basandosi sui risultati delle sue esperienze, nei riguardi delle quali p e r p u osservarsi che essendo
eseguite su elementi piarli a spessore costante, non
possono ritenersi probatorie p e r raccordi nei quali
la p a r t e di gran lunga p i i m p o r t a n t e costituita
dal notevole ingrossamento p e r i m e t r a l e dovuto al
piatto di briglia.
Sta p e r di fatto che la forma delle strutture ha
spesso influenza notevole sulla fragilit del complesso, i costruttori meccanici conoscono la grande
importanza dei raccordi sul m o d o di resistere a fatica e agli u r t i dei loro elementi, i costruttori in
acciaio sanno q u a n t e disavventure abbiano provocato nelle strutture i p u n t i singolari nei quali concentrazioni eccezionali di sforzi forniscono a cause
esterne impreviste, come scosse sismiche, raffiche
347
Fig. 7.
su A e su B, ma senza riuscire a deformarne il supp o r t o , t r o p p o rigido p e r cedere. Il volume notevole del cordone in r a p p o r t o alla sua lunghezza fa
prevedere come effetto della contrazione al raffredd a m e n t o il sorgere di un sistema t r i p l o di tensioni
positive tutte di notevole valore. Tali tensioni, trovate superiori al limite di elasticit dell'acciaio di
base, avranno p r o b a b i l m e n t e provocato delle fessurazioni microscopiche nella zona di transizione
che p e r l'uso dei grossi elettrodi si sar certamente
trovata alla t e m p e r a t u r a critica detta di fragilit
al bleu.
Su questo complesso di m i n o r resistenza agli
agenti esterni, p i dei carichi accidentali pesarono,
p r o b a b i l m e n t e , l'invecchiamento r a p i d o , la fragilit maggiore connessa alla bassa t e m p e r a t u r a e le
tensioni interne nei nodi rigidi della Vierendeel suscitate dalle escursioni t e r m i c h e . Ci sembra provato dal fatto che il p o n t e resist vittoriosamente
a severi collaudi e a notevoli sovraccarichi di traffico m e n t r e cadde dopo pochi mesi dal collaudo,
essendo p r a t i c a m e n u t e scarico, in un m a t t i n o particolarmente rigido.
L'incidente al p o n t e di Hrenthals-Oolen ebbe
luogo alle 2 e del m a t t i n o il 19 gennaio 1940 e
venne segnalato alle sentinelle di guardia al p o n t e
da t r e violente detonazioni. La r o t t u r a iniziale
sembra sia quella segnata nella fig. 7 col n u m e r o 1.
Essa p a r t e dalla tavola inferiore della briglia
inferiore della travata nel p u n t o in cui vi si innesta
mediante saldatura la p i a t t a b a n d a irrigidente del
montante.
La r o t t u r a 2 interessa la traversa che collega le
due travate in corrispondenza della r o t t u r a 1, la
r o t t u r a 3, che ha sezionato completamente la briglia inferiore della travata opposta, avvenuta in
posizione quasi antisimmetrica della 1 in corrispondenza del secondo giunto di dilatazione. Si noti
che tutte le r o t t u r e sono prossime al giunto di dilatazione realizzato con u n a discontinuit delle longarine e con u n a sezione dell'impalcata in cemento
a r m a t o . Si ha q u i n d i , da un lato u n a concentrazione di tensioni interne n e l p u n t o iniziale di rott u r a a causa delle saldature che ivi si incrociano,
di pi u n a discontinuit notevole del flusso di forze
nel complesso, p e r l variazione brusca del mom e n t o d'inerzia totale in corrispondenza del giunto
di dilatazione.
La m a t t i n a del 25 gennaio 1940 alle ore 7 e
sopravveniva l'incidente al ponte di K a u i l l e . La
r o t t u r a iniziale sembra la l d , essa p a r t e come quella
del ponte precedente dall'innesto del m o n t a n t e alla
Fig. 10.
348
Fig. 9.
briglia inferiore che in questo caso, anzich essere
una trave a d o p p i o T saldata come nei casi preced e n t i , era u n a trave Grey (fig. 8).
La fessura I I I situata in corrispondenza di un
raccordo del m o n t a n t e colla briglia superiore, le
fessure 4 e 5 h a n n o ancora inizio all'innesto dei
m o n t a n t i con la briglia inferiore, del p a r i che la
fessura 6 la quale per ha provocato il distacco
netto di un t r a t t o di ala, indizio p r o b a b i l e di tensioni interne di laminazione e di saldatura somm a t e . La t e m p e r a t u r a esterna, al m o m e n t o dell'incidente, era di circa 20 come p e r il ponte precedente.
Gli incidenti avvenuti agli scafi dei cargo saldati n o n sono sempre perfettamente noti p e r ragioni ovvie, il n u m e r o delle fessurazioni p e r
cos grande che consente di t r a r r e con mezzi statistici delle conclusioni abbastanza sicure e certo interessanti.
Il secondo r a p p o r t o della Commissione di studio n o m i n a t a in seguito agli incidenti suddetti conclude affermando che tutte le rotture studiate dettagliatamente h a n n o , come origine, delle discont i n u i t strutturali di progetto o dei difetti di esecuzione delle saldature, agenti come intagli.
I miglioramenti proposti dal p r i m o r a p p o r t o
consistevano p r i n c i p a l m e n t e :
nel miglioramento dei dettagli del progetto ai fini di eliminare pericolosi concentramenti
di sforzi e azioni d'intaglio,
unificazione degli elettrodi, del loro controllo e della loro utilizzazione,
programmazione molto m i n u t a della esecuzione delle saldature,
rinforzo del fasciame dei ponti in corrispondenza degli angoli retti dei boccaporti e altri
passaggi e raccordo degli stessi m e d i a n t e archi di
cerchio,
diminuzione della rigidit delle unioni salFig. 11.
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350
gli effetti dovuti alle azioni locali p e r pressione idrostatica e preesistenti deformazioni del fasciame, sono risultati molto pi considerevoli di
quelli agenti nella fibra mediana delle lamiere p e r
effetto delle azioni generali di i n a r c a m e n t o e insellamento;
le lamiere che presentavano deformazioni
p r o p r i e iniziali p e r imperfetta foggiatura o p e r
pressione idrostatica, caricate assialmente, n o n seguivano pi la legge della sovrapposizione degli
effetti ;
la discontinuit strutturale dei fianchi nei
quali il sistema longitudinale sostituito da un
sistema trasversale, si traduce in un peggioramento
delle condizioni di resistenza degli stessi e in una
imperfetta armonia delle sollecitazioni, corrispondente alla incompleta a r m o n i a strutturale.
Le conclusioni che si possono t r a r r e da quanto
esposto sono ovvie.
Basandosi su di esse da qualche anno i costruttori h a n n o i m p a r a t o a progettare ed eseguire grandi
opere arditissime sia nel campo dei ponti come in
quello degli scafi, completamente saldate, senza che
alcun pericolo ne mini il sicuro funzionamento.
Vittorio Zignoli
Politecnico di Torino - Istituto
nomia dei trasporti.
di
tecnica
ed eco-
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La cerchiatura delle condotte forzate - Atti della R. Accademia delle Scienze di Torino, 1914.
Sulle linee di influenza delle tensioni interne negli archi Ibid., Torino, 1916.
Sulla trave continua inflessa e sollecitata assialmente (I) Ibid., 1916; ripubblicata nel Bollettino Direzione Tecnica dell'Aviazione Militare N. 13.
Sulla trave continua inflessa e sollecitata assialmente (II) Ibid., 1917-18. Ibid.
La formula di Zimmermann - Giornale Genio Civile, 1916.
Sull'attrito volvente dei veicoli ordinari - Atti della R. Accademia delle Scienze di Torino, 1917.
La evoluzione della strada - La strada antica - Annali delle
Universit Toscane, 1918. Ripubblicato sul giornale
Le Strade .
Linee di influenza degli archi iperstatici - Giornale del Genio Civile, 1919.
Sul problema delle coazioni elastiche - Atti R. Accademia
delle Scienze di Torino, 1919.
Silvio Canevazzi - Atti Ass. Italiana per lo studio di materiali da costruzione, Pisa, 1919.
Spinte dei ghiacci contro le dighe di sbarramento - Annali
Consiglio Sup. delle Acque, 1921.
Il diagramma della pressione dell'aria nel calcolo statico
degli Aeroplani - Atti R. Acc. delle Scienze di Torino,
1924 e Notiziario del Commissariato d'Aeronautica, febbraio 1925.
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