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Programma del
corso: http://http://www.pug.units.it/sid/docenti/debidda/didattica/Programma
%20Debidda.pdf
Diritto tributario, una sua conoscenza necessaria al fine di comprendere la
materia.
PREMESSE GENERALI:
Attuale situazione economica internazionale: parlando di sistemi fiscali necessario
capire in quale posizionamento il mondo si muove. Siamo in un mondo globalizzato,
ovvero le transazione eco-finanziarie non sono limitate a determinati contesti
territoriali, grazie anche allo sviluppo di sistemi informativi e di trasporto. I movimenti
di capitale da una parte all'altra oggi sono incontrollabili grazie a strumenti tecnologici
di cui si dispone. --> DIFFICOLT DI MONITORAGGIO.
In Italia, fino a anni 70-80 il mercato era chiuso perche tutto era ricondotto ad un
ambito territoriale in cui tutto era monitorabile.
Sostituto d'imposta: l'imprenditore lo per i suoi dipendenti che versa per loro conto
la parte d'imposta sul loro stipendio. Questo reddito allora era monitorabile.
Vi era una legge che puniva chi esportava valuta all'estero, sottoposto ad arresto
obbligatorio se beccato con somme maggiori a 5 milioni di lire.
Oggi siamo in un mercato aperto, polilocalizzato ovvero io posso produrre reddito in
ogni parte del mondo. Un dipendente in un certo stato pu esercitare una professione
autonoma in un altro stato, investire in un altro....fonti di reddito in molte parti del
mondo. Questo comporta una difficolt nel monitoraggio dei redditi e di
capire dove questi redditi devono essere sottoposti a tassazione. Il soggetto lo
stesso ma i redditi vengono prodotti in varie parti del mondo, uno dei problemi della
fiscalit comparata.
(Secondo la macroeconomia) La globalizzazione definita da Kruman come costante
incremento della interdipendenza e dellintegrazione dei mercati con lobiettivo di
tendere ad un mercato globale privo di barriere. Non ci sono pi barriere dal punto di
vista finanziario.
Se c' libert dei capitali c' anche il problema detto sopra.
(Visione giuridico-economica) Per globalizzazione si intende anche il processo di
progressiva integrazione dei mercati dovuta alla graduale liberalizzazione degli
scambi (liberalismo politico-economico).
C' anche un altro discorso che si lega alla globalizzazione, la liberalizzazione degli
scambi commerciali che invece pone il problema del paradigma competitivo. Oggi per
vincere la concorrenza devi essere pi competitivo dell'altro. (Esempio di Manzano,
produttori di sedie hanno perso competitivit e ricchezza).
Si parla oggi anche di deglobalizzazione: una reazione di tipo protezionistico
attraverso la quale gli stati si chiudono a riccio per difendere la propria economia. Vi
poi per l'effetto contrario di essere esclusi dai mercati e allora di nuovo apertura.
Oggi per non si pu pi sperare in un aiuto dello stato al 100 per cento, soprattutto
perche lo stato non ha pi soldi per aiutare tutti su tutto.
OSSERVAZIONI:
Oggi il problema anche di natura fiscale, mentre i mercati sono aperti, quello
di investire laddove il rendimento sar pi alto. Il flusso di denaro dei paesi
occidentali, dove il rendimento pari a zero, va verso i PVS. Si stima infatti che
nel 2025 il mondo sar guidato da Cina, India, Messico, Russia, Brasile e Corea
del Sud, la cui crescita rappresenta pi della met della crescita mondiale;
Questo per dire che bisogna tener conto delle evoluzioni eco e finanziarie di tutto il
mondo!! L'altra parte del mondo non va ignorata, vi sono ripercussione reciproche tra
quello che succede qui e quello che succede li.
DELOCALIZZAZIONE
Perch un'azienda decide di investire all'estero (delocalizzazione)?
Perch investe laddove sa che pu avere un utile.
Societ di diritto estero: societ autonomo che non ha rapporti con societ
italiana se non il socio italiano che investe nella societ all'estero.
Divisione importante perch i redditi globali del residente vengono tassati dallo stato
di residenza = i redditi del non residente vengono tassati in Italia solo per la quota di
reddito prodotta in Italia.
In caso di doppia imposta, si ricorre allo strumento del credito d'imposta oppure
allesenzione, meno in voga.
A seconda dei regimi fiscali dello Stato di residenza e dello Stato della fonte,
loperatore pu costituire o una Stabile Organizzazione (potendo compensare le
perdite di questultima con gli utili della CASA MADRE) ovvero una societ di diritto
locale (quando laliquota sul reddito dello Stato della fonte inferiore o quando sia
prevista in Italia la distribuzione di dividendi).
REDDITO: Cos'?
il maggiore indice di capacit contributiva che un concetto unito nella nostra
Costituzione (art. 53). Se io devo contribuire il cittadino alla spesa pubblica nazionale,
devo farlo in proporzione alla sua capacit contributiva. Il reddito, come espressione di
capacit contributiva, l'incremento della ricchezza. Cos, mentre il PATRIMONIO
la ricchezza che uno possiede, la sostanza che uno possiede, il reddito , in senso
oggettivo, l'incremento che subisce il patrimonio.
un incremento che viene ad essere calcolato di anno in anno, per convenzione
(normalmente anno solare). Sottoposto a tassazione ogni anno.
Discorso di grande attualit quando si parla di redditometro. Quando si calcola
l'investimento del reddito, bisogna tener conto che in questo calcolo vanno ad influire
anche i redditi patrimonializzati.
Dal punto di vista soggettivo il reddito fonte di benessere, dunque indice di
benessere o fonte di benessere.
La maggiore espressione del reddito il reddito personale, ovvero il reddito di ogni
persona perch ogni persona come tale pu avere una pluralit di redditi. Tutti i redditi
prodotti da attivit dellindividuo devono essere accorpati perche lindividuo dovrebbe
farne la somma e dichiararli allo Stato di residenza. Pi aumenta reddito pi io devo
contribuire a spesa pubblica. In teoria!
Pi ho reddito, pi devo contribuire --> visione solidaristica.
TRIBUTO: cos?
Il reddito la misura dalla quale viene calcolato il tributo, ovvero l'importo che devo
versare a Stato. Il tributo rappresenta uno dei pi importanti strumenti di
ridistribuzione della ricchezza.
Oggi il tributo ha perso in linea generale la sua funzione fondamentale che aveva
quando stato istituito e che esplicitata nella nostra costituzione, il concetto
solidaristico o di equit sociale.
Questa tesi in netta contrapposizione con correnti di pensiero di matrice liberista
secondo le quali il sistema tributario dovrebbe essere neutrale nei confronti del
mercato. Questo vuol dire, e lo rivedremo parlando di Ue, che la leva fiscale non
ammessa in un mondo di libera concorrenza perch io non dovrei essere influenzato
da alcuna misura di natura fiscale quando vado a scegliere dove investire.
Nelle epoche storiche (fine 1800) il tributo era contrastato quando era visto come
forma estorsiva dei diritti di propriet (liberismo classico).
Oggi questo concetto non sta n in cielo n in terra, lo Stato moderno caratterizzato
dal filone egualitario e welfaristico dellideologia liberale, repressivo del modello dello
Stato
Redditi capitali, molti di questi sono sottratti alla base complessiva del rettiddito
personale
Reddito d'impresa
Se ci sono tipologie di entrate che non rientrano in queste fattispecie, esse non si
possono tassare. Cos ad esempio quando tassiamo i redditi da proventi illeciti lo
facciamo solo se rientrano in queste tipologie.
ALIQUOTA: cos?
quella percentuale che moltiplicata per la base imponibile determina il DEBITO
DIMPOSTA.
Limposta proporzionale (lammontare dellimposta cresce proporzionalmente alla
base imponibile) mentre laliquota una sola.
IRES 27,5%
IRAP 3,90% (legge finanziaria 2008)
Dal punto di vista psicologico tende ad influenzare il comportamento del contribuente.
L'imposta progressiva quando l'aliquota aumenta in maniera pi che proporzionale
rispetto alla crescita della base imponibile.
Es. IRPEF: progressivit per scaglioni
fino a 15.000 euro = 23%
oltre 15.000 e fino a 28.000 euro = 27%
oltre 28.000 e fino a 55.000 euro = 38%
oltre 55.000 e fino a 75.000 euro = 41%
oltre 75.000 euro = 43%
Ma la progressivit pu essere generata anche dalla diminuzione della parte da
dedurre o da detrarre, e non solo dall'aumento dell'aliquota. Quest'ultimo un
espediente per far credere che si paghino meno imposte. Opero sulle detrazione
d'imposta (parte di importo che io detraggo dall'imposta lorda perch ho spese che lo
stato mi riconosce) mantenendo fissa l'aliquota. Se diminuisco le detrazioni di imposta
influisco sulla base imponibile dell'imposta lorda
Altri concetti sulle aliquote:
- Aliquota nominale: quella legale, prevista cio dalle relative norme. quella che
condiziona di pi la psiche. Si fa molto riferimento a questa per stabilire qual la
pressione fiscale ma non basta.
- Aliquota media: rapporto tra imposta pagata e reddito netto effettivo.
- Aliquota marginale: l'aliquota pi elevata, quella della parte superiore del reddito
e si ottiene dividendo l incremento dell imposta per lincremento dellimponibile.
Nell'imposizione proporzionale media e marginale coincidono. Nella progressiva no.
Sistemi economici e fiscali, De Bidda, 12/04
Persa prima mezz'ora
SLIDES:
LEUROPA un attore geoeconomico il quale compie azioni importanti sia verso
lINTERNO che verso lESTERNO.
un attore geoeconomico che si caratterizza come spazio comune di attori
geoeconomici (tra i quali lItalia). Sia in quanto spazio europeo, ovvero come luogo di
costruzione di governo e di amministrazione di politiche; sia in quanto mercato, ovvero
insieme di sistemi economici-territoriali che competono con quelli delle altre nazioni.
Merci comunitarie: art 4 Reg Comunitario nr. 450/08 ci dice che sono merci
originate nel territorio comunitario, le quali possono circolare liberamente nel
territorio comunitario.
La merce comunitaria acquista la natura di merce comunitaria quando
viene immessa in libera pratica. Significa che devi aver assolto tutti obblighi
che ogni merce che viene dallestero deve rispettare prima di essere immessa
nel territorio comunitario.
Una volta immessa, pu girare come fosse una merce comunitaria. Sono
necessari maggiori controlli per evitare frodi, prodotti immessi nel territorio
comunitario venduti come fossero comunitari, sottoposti a controlli, quando non
lo sono. Se la merce extra comunitaria per entrare dev'essere sottoposta a
dazi doganali,poi diventa merce comunitaria, non sar pi sottoposta a dazi
legati a cessioni intra-comunitarie (IVA comunitaria). Non si parla piu di importexport per merce comunitaria. Si parla di acquisto-vendita. Import e export solo
per merci da paesi o verso paesi extra comunitari.
* le merci immesse in libera pratica sono merci provenienti da Paesi extraUe, che hanno per gi assolto tutti i diritti doganali in fase di ingresso sul
territorio Ue per effetto della presentazione di una dichiarazione doganale.
infatti necessario precisare che, in base a quanto stabilito dallart. 79, Reg. CEE
nr. 450/08 (che ha sostituito il Regolamento 12 ottobre 1992, n. 2913 Cee,
Codice Doganale Comunitario), D.L. nr. 331/93 limmissione in libera pratica
attribuisce la posizione doganale di merce comunitaria ad una merce non
comunitaria. Essa implica lapplicazione delle misure di politica commerciale,
lespletamento delle altre formalit previste per limportazione di una merce,
nonch lapplicazione dei dazi legalmente dovuti.
FISCALIT COMUNITARIA:
Art. 117 Costituzione: pone accento su vincoli alla potest legislativa dello stato
e delle regioni derivanti da ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
LArt 1 legge 05.06.2003 nr. 131 prevede questi vincoli:
Nel DI ( di cui allart. 10 Costituzione L'ordinamento giuridico italiano si
conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute)
Negli accordi di reciproca limitazione della sovranit (di cui allart. 11 Costituzione
LItalia [] consente, in condizioni di parit con gli altri Stati, alle limitazioni di
sovranit necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le
Nazioni)
Nellordinamento comunitario
Nei trattati internazionali
Trattato comunit europea: ci si ricollega a natura dellimposta vista lultima
volta. Il trattato parla molto poco delle pol di natura fiscale: non c' un'imposta
comunitaria/federale, non c' una base imponibile, non c' una riscossione
comunitaria.
solo un sistema di regole a portata tributaria con incidenza sulle fiscalit nazionali
degli Stati Membri (Fiscalit rientra solo indirettamente nei compiti dellUE: art. 2
Trattato CE).
Non c' una regola precisa. Sono, per, contemplati alcuni principi fiscali (importante
quando si parla di integrazione).
Sono previste due tipologie di principio:
- quella di tipo negativo: divieti, obblighi di non fare (prima fase UE);
- quella di tipo positivo: quando ci sono regole precise per poter coordinare attivit
singoli stati.
Principi:
Principio di non discriminazione: quando una merce passa da uno stato all'altro,
nell'UE, non vi devono essere discriminazioni, dev'essere la stessa merce.
Quindi no imposizioni interne. Su ogni merce, quando circola tra stati UE, non
dev'essere imposta alcuna tariffa che alteri prezzo merce. artt. 12 e 110
Divieto di aiuti di stato, con deroghe: le imprese non possono essere aiutate da
stato se non sono riuscite a vincere la concorrenza con altre imprese UE.
Le deroghe non riguardano il caso singolo ma il territorio e quindi gli interventi
dello stato per aiutare un territorio, una categoria ma non una singola azienda
che per propri motivi di cattiva gestione non riesce a vincere la concorrenza.
art. 107
Efficienza e preservazione sist tributari nazionali che non possono essere toccati
nella loro essenza ma possono essere armonizzati e coordinati (con riferimento
a sole imposte indirette) in applicazione dei principi di sussidiariet e di
proporzionalit. art. 113
Il sist fiscale UE un sistema a FINANZA DERIVATA: lasciato tutto alla fiscalit dei
singoli stati. Tale concetto si sta in minima parte evolvendo.
La fiscalit UE non concepita come strumento di raccolta delle risorse finanziarie ma
come fattore distorsivo della concorrenza (prospettiva negativa). Poich la fiscalit
un effetto distorsivo che pu ledere la libera concorrenza del mercato, essa dev'essere
neutra per non turbare libera concorrenza.
- Ordinamento comunitario : premia uguaglianza formale (non alterazione opportunit
di entrare nel mercato) cos da garantire un livellamento del prelievo per categorie
omogenee di soggetti indipendentemente dalla forza produttiva;
- Ordinamenti nazionali: limposizione fiscale premia luguaglianza sostanziale
(obiettivo di promuovere parit di opportunit, superando differenze sociali ed
economiche). Determina un effetto redistributivo di tipo verticale.
LUE non mira ad assicurare la redistribuzione del reddito ma a garantire la libera
concorrenza delle merci perch non si creino distorsioni di mercato. Quindi il
fondamento dell'UE va ricercato nell' unit di mercato e nelle quattro libert
fondamentali (di circolazione merci, beni, servizi e cittadini).
la UE sottrae materia fiscale alla competenza degli Stati; la fiscalit negativa limita
le sovranit nazionali dei singoli Stati membri, senza per una sostituzione con una
sovranit fiscale comunitaria.
BILANCIO COMUNITARIO:
LUE, come entit sovranazionale, si dota di un BILANCIO il quale serve per svolgere i
propri compiti (funzionamento istituzioni e finanziamento politiche).
Si parla quindi di bilancio locale, nazionale e comunitario.
- Prima del 1968, il bilancio com non esisteva essendo il raggiungimento delle quote,
ovvero dei finanziamenti degli stati, in proporzione alla loro partecipazione a UE.
- Il bilancio dellUe stato inserito dal 1 gennaio 1968 e lUE ha acquisito una propria
autonomia finanziaria perch da allora le entrate UE sono indipendenti rispetto alle
finanze dei singoli stati (Applicazione art. 201 Trattato di Roma del 25.03.57).
Come ogni bilancio, ha una parte che si riferisce alle entrate e una alle uscite:
USCITE: si distinguono in spese amministrative (spese generali, luce,
parlamentari etc.) e spese operative (fondi strutturali che vengono destinati per
poter incrementare la formazione nelle aree pi depresse, per favorire aree depresse
dal punto di vista economico).
ENTRATE: si tratta di risorse proprie dellUE. Non sono per le istituzioni
comunitarie a riscuoterle bens sono sempre i singoli stati i quali versano poi gli
importi alla Comunit.
Tali risorse, utilizzate per finanziare le spese in modo indifferenziato, derivano da:
Prelievi agricoli sulle importazioni di prodotti agricoli, pari alla differenza tra i
prezzi dei prodotti agricoli comunitari e quelli
meno elevati del resto del
mondo. Se prodotto costa 100 in EU e 80 in Russia il prelievo agricolo serve per
compensare le differenza di valore per fare in modo che i prodotti dell'UE non ci
rimettano. Questa valutazione a livello mondiale non sta bene perch un
modo per influenzare la libera circolazione delle merci.
Dazi doganali: unica risorsa davvero europea perch gestita anche dal punto di
vista normativo da UE. I dazi sono imposti dallUE sulle importazioni nel quadro
dellUnione Doganale instaurata allinterno del mercato comune.
non soltanto sul mercato nazionale, ma anche sui mercati esteri) in cui gli operatori
di quel paese operano (problema della NEUTRALIT INTERNAZIONALE)
Effetti collettivi della neutralit fiscale : sullintero mercato unico, per effetto delle
divergenze delle regole impositive proprie di ciascuno Stato Membro (diversit dei
sistemi fiscali - problema della NEUTRALIT COMUNITARIA).
Detto che abbiamo sistemi diversi, che si tende a armonizzazione a fini imposte
dirette, vediamo di fra una distinzione tra:
Imposizioni dirette
Imposizioni indirette: su consumi e scambi in grado di creare ostacoli a mercato
comune
Larticolo 113 del Trattato, sullarmonizzazione fiscale, deve essere integrato artt. 111
e 112 sul DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE FISCALE.
IMPOSIZIONE INDIRETTA IVA
IVA = Imposta sui consumi, perch indiretta.
Su questa c' una maggiore armonizzazione. Armonizzazione significa cercare forme di
coordinamento che tendono a non creare distorsioni equilibrando il sist fiscale pur
mantenendo lautonomia del singolo stato. Ci sono istituti in comune nel modo di
applicare l'IVA per non c' tra stati uniformit della parte imponibile, delle aliquote.
Prima di parlare di IVA comunitaria, con cui si cerca di armonizzare IVA nazionale,
parliamo di quella nazionale.
IVA nazionale: ha sostituito il sistema precedente (imposta a cascata = Applicazione
molteplice di un'imposta sullo stesso bene. Tale effetto, tipico dell'imposta plurifase sul
valore pieno, sfavorisce i beni caratterizzati da un pi alto numero di passaggi nella
catena distributiva e, di conseguenza, incentiva processi di integrazione verticale).
Si paga sulla differenza di valore tra acquisto e vendita. Pi questo aumenta pi
aumenta IVA da versare a A stato.
Si poggia su:
- Istituto della detrazione (i consumatori finali non possono detrarsi lIVA) : La
detrazione la quota di IVA che io commerciante ho pagato al mio fornitore e che
posso detrarre all'IVA che ho versato al mio acquirente.
- Applicazione dellIVA da parte del venditore al momento della cessione e del
lavoratore autonomo allatto delle prestazioni di servizio.
limprenditore per le cessioni e il professionista per le prestazioni di servizio se
operano nei confronti di altri imprenditori e/o professionisti , questi ultimi procedono
alla DETRAZIONE DELLA IMPOSTA (IVA).
Es. l'imprenditore acquista partita scarpe e versa a fornitore 1000 euro a titolo di IVA
pi prezzo scarpe. Quando il commerciante all'ingrosso vender le scarpe al cliente le
vender con un margine superiore (da 100000 a 200000) pi IVA. Allo stato verser
IVA addebitata a cliente meno IVA pagata a fornitore.
PRESUPPOSTI SOGGETTIVI: Chi sono i soggetti passivi IVA ( = chi versa IVA
allo Stato)? Chi ha lobbligo di fatturazione ovvero imprese, arti e professioni,
quando esercitano la propria attivit e poi chiunque solo per nell'ipotesi
dell'importazione dall'estero. Inoltre mentre IVA viene versata da imprenditore per
masse di operazioni (dopo un mese faccio la somma IVA su acquisti e su vendite),
per le importazioni si fa su singole operazioni.
I soggetti passivi :
- RESIDENTI
- NON RESIDENTI (alternativamente): Stabile organizzazione (art. 17 DPR 633/72);
Identificazione diretta (art. 17 e 35 DPR ); Rappresentanza fiscale (art. 17 DPR ).
Il cittadino non soggetto passivo dIVA, i cittadini sono i soggetti incisi. Il sogg
passivo quello che obbligato a fatturare e a esporre IVA in fattura e poi a
registrare fattura mentre il sogg inciso colui che ha l'onere di sostenere il peso
dell'IVA.
Allora stato pensato un meccanismo che venne definito transitorio perch all'epoca
si pensava che nel giro di pochi anni si sarebbe trovato un sistema attraverso cui
l'armonizzazione dell'IVA avrebbe comportato aliquote uguali (Norma comunitaria
DIR. 2008/8/CE, modifica Dir. 2006/112 che ha rifuso la VI Direttiva 77/388).
stata inserita un IVA INTRACOMUNITARIA su prestazioni/cessioni che si applicano
tra operatori che hanno residenza fiscale in uno degli stati membri dell'UE.
La differenza rispetto a IVA nazionale che gli obblighi di indicazione IVA nelle fatture,
di registrazione IVA in fattura e di versamento IVA allo stato non sono del
professionista, dell'artista o dell'imprenditore ma
dell'acquirente/destinatario/CESSIONARIO Principio della TASSAZIONE DEL PAESE DI
DESTINAZIONE (per garantire parit trattamento tra prodotti nazionali e prodotti
provenienti da Stati membri).
In questo caso l'IVA applicabile quella nazionale del destinatario e non del CEDENTE,
che richiederebbe una completa armonizzazione della base imponibile,
unarmonizzazione delle aliquote e una riduzione del numero di aliquote nonch
agevolazioni.
Reverse change = IVA a carico del cessionario e non del cedente (* anche in Italia
c questo meccanismo: previsto nel caso degli appalti).
Quindi, i capisaldi dellIVA intracomunitaria sono due:
1. Non imponibilit delle operazioni di cessione
2. Imponibilit del Paese di destinazione
Costituiscono acquisto intracomunitario (art. 38 D.L. nr. 331/93):
1. Leffettuazione di operazioni da parte di altri soggetti residenti in altri Paesi
membri UE
2. Scambi a titolo oneroso
3. Movimentazione fisica di beni (ci deve essere il trasporto effettivo della merce
da uno stato e l'altro)
Nel caso di scambi coi Paesi terzi:
- le importazioni restano sottoposte agli obblighi di dichiarazione in dogana e sono
assoggettate allIVA al momento della loro IMPORTAZIONE.
- le esportazioni restano ESENTATE fatte salve le attivit doganali.
In definitiva, questo implica lesistenza di due regimi giuridici, quello NAZIONALE e
quello COMUNITARIO, in dipendenza della diversa origine della merce.
In un sistema in cui non ci sono dogane e controlli fisici alla frontiera ma in cui le
distanze sono elevate e gli scambi intracomunitari sono intensi, vi il rischio di frode.
necessaria la cooperazione tra stati per evitare rischi di evasione e di frode.
Vi la possibilit per gli Stati membri di introdurre misure particolari di deroga alle
direttive comunitarie.
lAtto del Consiglio del 26 luglio 1995 che stabilisce la convenzione relativa alla
tutela degli interessi finanziari della Comunit Europea, stato recepito dal legislatore
italiano con Legge 29 settembre 2000, n. 300. Ai fini della convenzione costituisce
frode chi lede gli interessi finanziari delle Comunit Europee, ad esempio in materia di
Alfa (UE) cede merci a Beta residente in un altro Stato dellUnione europea.
Loperazione non imponibile per Alfa ed implica per Beta lapplicazione del
meccanismo del reverse charge, senza alcun materiale versamento di imposta.
UE
Beta solo una societ di comodo perch il vero destinatario della merce gamma
non beta.
108
Vantaggi frode:
- La merce originaria che avrei dovuto vendere a 120 (100+IVA) alla fine del primo
giro la posso immettere sul mercato a 108 (90+IVA);
- Concorrenza sleale con operatori corretti;
- I 18 relativi al missing trader, per una parte, rappresentano un fondo nero
depositato allestero.
- Uso di F.O.I.= fattura per operazione inesistente che si divide in due tipi:
soggettivamente e oggettivamente non esistente;
- potenziale capacit corruttiva.
Art. 60-bis BIS D.P.R. 633/1972: Poich teme queste frodi, la Comunit Europea
consente a stati membri di applicare correttivi per evitare frodi.
Per la cessione di determinati beni, stabilisce la responsabilit solidale del
cessionario con il cedente, per lIVA rivalsa e non versata da questultimo: la societ
cessionaria paga IVA che societ falsa non ha versato, dimostrando che la societ
sapesse che era falsa.
Occorre per che la cessione avvenga per un corrispettivo inferiore al valore normale
dei beni ceduti.
Lonere della prova, nelle frodi carosello, spetta allacquirente che pu dimostrare
solo documentalmente che:
Il prezzo inferiore stato determinato in ragione di eventi e situazioni di fatto
oggettivamente rilevabili OPPURE
sulla base di specifiche disposizioni di legge E CHE COMUNQUE
non connesso con il mancato pagamento dellimposta.
IVA: MODIFICHE UE DAL 1 GENNAIO 2010
In passato si sono verificati casi di doppia imposizione IVA perch gli stati non hanno la
stessa concezione di cessione di beni. Dove la prestazione di servizio si considera
effettuata? L'unico elemento su cui si poteva ragionare il concetto della territorialit.
Una serie di direttive a livello comunitario hanno cercato di trovare un punto
d'accordo:
- sul dove della prestazione di servizi,
- sul rimborso dellIVA ai soggetti passivi stabiliti in un altro Stato membro,
- su un sistema comune IVA per combattere le frodi connesse alle operazioni
intracomunitarie.
Tali direttive sono state recepite dal D. Lgs 11/02/2010 nr. 18.
Le modifiche apportate, introdotte dal 01 gennaio 2010, servono a semplificare le
regole e gli adempimenti con particolare riferimento allart. 7 del D.P.R. 633/72 (sulla
territorialit), da sempre pieno di problemi interpretativi.
Lart. 7 viene ora suddiviso in sette articoli diversi, sicch:
sono stati risolti numerosi problemi per individuare il "luogo di tassazione" di un
determinato servizio;
stato preso atto degli interventi della Corte di Giustizia Europea per dirimere le
controversie e offrire uninterpretazione valida per tutti i Paesi dellU.E.;
stato riordinato il criterio dellutilizzo (effettiva utilizzazione ed effettivo impiego),
usato da alcuni Paesi, tra cui lItalia, limitandolo ora solo ad alcune prestazioni di
servizio (alcune prestazioni connesse alle locazioni a breve e lungo termine di mezzi di
trasporto, ecc..).
La CESSIONE DI BENI, non subisce nessuna variazione.
Quanto alla PRESTAZIONE DI SERVIZI:
PRIMA dell'entrata in vigore delle direttive si prevedeva una sola regola
(Direttiva di rifusione 112 del 2006) in base alla quale i servizi venivano tassati
dallo Stato domicilio del fruitore del servizio. Tale regola prevedeva poi numerose
disposizioni speciali di deroga relative a numerose prestazioni (es. cessioni beni
immateriali, pubblicit, ecc.) secondo le quali operava la "regola inversa" della
tassazione ove stabilito il committente del servizio (se soggetto passivo): artt. 58
e 59 prevedono la regola dell "utilizzo" * per evitare doppie imposizioni o
distorsioni.
DOPO le modifiche ci sono stati cambiamenti, l art 7 stato smembrato e, ora,
contiene:
- Regola generale (art. 7 ter) che conta due disposizioni con riferimento alla
posizione IVA del committente indipendentemente da domicilio, residenza o
stabilimento.
PRESTAZIONE BUSINESS TO CONSUMER (B2C): Se un medico professionista fa
prestazione nei confronti del consumer diretto/finale, loperazione inter comunitaria
si tassa nel Paese del professionista.
PRESTAZIONE B2B: Se invece si tratta di prestazioni che un prestatore fa nei
confronti di un altro soggetto passivo di IVA, la prestazione si tassa nel Paese del
committente.
- Regole speciali: sia per prestazioni B2C sia per prestazioni B2B (artt. 7 quater,
quinquies, sexies)
- Regola dellutilizzo: (es noleggio di mezzi di trasporto per ?) consentita purch
si evitino casi di doppia imposizione, di non-imposizione, distorsione.
Quanto ai SOGGETTI PASSIVI, le modifiche introdotte dalla nuova regola IVA (dal
01.01.2010), hanno apportato variazioni sia al D.P.R. 633/72, sia al D.L. 131/93
(armonizzazione della disciplina dellIVA).
Nel caso dellinversione contabile (2 comma art.17 DPR 633/72), il
cessionario/committente:
Se riceve il bene o il servizio da un fornitore/produttore extra-UE, deve emettere
AUTOFATTURA in unico esemplare;
Se riceve il bene o il servizio da un fornitore/produttore UE (il quale come visto
per le cessioni e acquisti intracomunitari ha lobbligo di emettere fattura senza
applicazione dellIVA) deve sempre emettere l AUTOFATTURA.
Il documento deve essere sempre annotato sia nel registro degli acquisti sia nel
registro delle fatture emesse.
In base a Art. 17 D.P.R. 633/72, sono soggetti passivi:
- persone fisiche solo quando esercitano attivit dimpresa arti e professioni;
- enti, associazioni e altre organizzazioni anche quando agiscono al di fuori di tali
attivit commerciali o agricole;
- enti, associazioni ed altre organizzazioni (non soggetti passivi) identificati in
ITALIA ai fini IVA.
Effetti sul reddito di capitale (risparmio): investir i miei capitali dove i redditi
sono pi alti ovvero dove le tasse sono pi basse.
Gli accordi bilaterali tra stati dovrebbero essere evitati e fatti a livello comunitario:
vedi accordo Svizzera - Germania per scoprire i cittadini tedeschi che depositano
capitali in Svizzera.
Oggi allo studio comunitario un sistema per cui le societ di capitali debbano pagare
il meno possibile. Oggi, infatti, c' un giro di capitali in cerca della allocazione pi
redditizia che spaventosa.
I redditi da capitali sono i pi volubili e i pi flessibili. Data la mobilit dei capitali le
imposte sono pi vulnerabili alla concorrenza ed alla evasione fiscale.
Nel Trattato CEE non ci sono riferimenti alle imposte dirette, ma la dottrina individu,
dietro obiettivi agli articoli 2 e 3 del Trattato UE, la finalit di aumentare lefficienza
nellallocazione di risorse allinterno della CEE (e quindi la neutralit fiscale per le
imprese).
Spieghiamo: nel Trattato si visto un riferimento alle imposte dirette quando si parla
di libera concorrenza, nel senso che le imposte dirette non dovrebbero influire sugli
investimenti degli operatori. Gli effetti delle imposte dirette sono determinanti quando
non garantiscono la neutralit fiscale (ovvero io investo proprio in termini di
convenineza sulla base di considerazioni sul sist fiscale). Ma l'efficienza allocativa a
livello comunitario presuppone la neutralit fiscale: ecco perch ci deve essere una
stretta collaborazione verso localizzazioni maggiormente produttive.
Non soltanto la tassazione delle imprese pu ostacolare il libero flusso dei beni (i quali
si dirigeranno verso localizzazioni maggiormente produttive). Ma la mancanza di
coordinamento tra Paese in cui risiede limpresa e quello in cui limpresa vuole
operare, pu dar luogo a DOPPIE IMPOSIZIONI.
ES: Se unimpresa tedesca viene ad operare in Italia e mancano norme di
coordinamento, limpresa tedesca deve pagare imposte in Germania. Ma se questa
viene ad operare anche in Italia? In mancanza di regole di coordinamento l'Italia
chiederebbe di pagare imposte anche in italia: doppia imposizione per lo stesso
reddito prodotto.
Un Sistema di coordinamento, in un contesto di mobilit del lavoro e dei capitali,
determina tre PROBLEMI fondamentali:
1. Perseguimento della neutralit fiscale: l'investimento efficiente se
avviene a prescindere dal sist fiscale del Paese in cui si va ad investire.
Si distinguono due tipi di neutralit (esterna e interna): all'export di capitali e
all'import di capitali. Ogni stato ha interesse che quando un cittadino va
all'export venga trattato allo stesso modo dei cittadini esteri ma anche vieversa,
il paese estero ha interesse che i suoi cittadini che aprono impresa all'estero
siano rispettati. Il sist fiscale dello stranieno che lavora in Italia deve essere lo
stesso del cittadino che svolge lo stesso lavoro in Italia e viceversa.
2. Ripartizione del gettito tra pi stati: se Italia pretende imposta e Germania
pure, come ci si ripartisce il carico tributario complessivo per impresa tedesca
che opera in Italia? necessaria un equa ripartizione del gettito tra Stati
impositivi.
3. Trattamento tributario per contribuenti che operano in pi stati:
necessaria equit fiscale internazionale.
Imprenditore italiano che produce in Ge: stato di residenza Italia, stato di fonte del
reddito Germania.
IVA diminuita di quasi il 2%, perch la ricchezza si sta contraendo, il cittadino tende
a consumare di meno in tempo di recessione.
Gli scambi interni diminuiscono e, di conseguenza, si contraggono anche le
importazioni.
Il dato comunque in aumento in termini assoluti, perch le accise (pagate ad
esempio sulla benzina) sono aumentate, la macchina un bene rigido.
Inoltre, lIMU aumentata (8000 milioni di euro la parte erariale, ovvero la parte che
va allo Stato e non agli enti locali).
Gli importi a titolo di risorse proprie che Italia versa a UE: nel 2012 sono state 17.000
milioni di Euro, suddivisi in dazi doganali, prelievi agricoli, IVA e la quarta risorsa che si
applica sul reddito nazionale lordo SE risorse IVA non raggiungono una certa soglia.
Quanto partecipa Italia alle risorse proprie dellUE? Per il 13,34%.
Germania per il 19%
Francia 16%
Spagna 9,33%
Per un totale di 121.000 milioni di Euro ricevuti ogni anno dallUE.
Nel sistema europeo dellIVA il cessionario che la applica, altrimenti ci sarebbe una
distruzione del mercato: aliquote variano di Paese in Paese quindi ci sarebbe il rischio
di compravendite speculative per risparmiare sui differenti punti dellIVA.
Momento recessivo stimolare i consumi, diminuire IVA ma non lo si sta facendo, c
applicazione di politica ciclica che porta a una diminuzione ancora maggiore dei
consumi.
La neutralit fiscale indica che le scelte dellimprenditore e dellinvestitore non devono
aziende con pi filiali. A questo si aggiunga lo spostamento dei costi nei Paesi a pi
elevata tecnologia.
Esistono ancora dei regimi di favore allinterno dellUE (per settori e/o tipologie
di attivit).
ES. MALTA ha due sistemi fiscali: una per i residenti, in linea con media europea, e
uno per societ che investono e non sono residenti le aliquote molto basse
(4,17% per INTERNATIONAL TRADING COMPANIES e addirittura nulle per
COMPANIES WITH FOREIGN INCOME).
La Commissione UE ha formalmente chiesto a Malta di modificare questi regimi
preferenziali.
In UE, pur essendoci stata una diminuzione del carico fiscale sia nei vecchi stati
membri, sia nei NSM, NON c stata convergenza verso un livello comune, n nel suo
insieme n con riferimento ai due gruppi (anzi, il differenziale aumentato, visto che i
NST hanno accelerato al ribasso la corsa dellUE!).
Permanendo questa divergenza, sembra confermato il ruolo delle ECONOMIE DI
AGGREGAZIONE, con la conseguenza che:
- vi sar una maggior convergenza delle aliquote nei prossimi anni, anche per una
crescente integrazione mercati europei;
- si registrer una spinta PAESI UE-15 (ad alta tassazione) a seguire la tassazione NSM
- ci si attende una possibile attenuazione rendite di localizzazione.
Superfinanziamento a Cipro e creazione di una bolla a causa della corporate tax
eccessivamente bassa (10%) e crisi finanziaria odierna cittadini dovevano finanziare
la ripresa del sistema forzatamente.
GETTITO IMPOSITIVO
Discorso diverso da quello delle Corporate taxes quello del carico tributario totale
del 68,3 in Italia il quale comprende le imposte su redditi, sul lavoro e altre tasse.
Questa la pressione fiscale = rapporto tra PIL e carico fiscale.
In UK al 35,5%, incide poco nelleconomia privata!
Debito italiano ammonta oggi al 123,5% del PIL. Deficit/PIL 2%.
Il gettito impositivo non ha seguito il trend decrescente delle aliquote legali, almeno
negli anni 90, perch:
sono state ampliate le basi imponibili
c stata una crescita dei profitti delle societ, in rapporto al PIL e quindi delle
entrate fiscali.
Nei primi anni 2000 vi stata per uninversione di tendenza dovuta ad una minore
crescita del PIL per declino della redditivit e per la discesa delle aliquote nominali il
che ha diminuito il carico fiscale.
Ma in futuro, sempre con riferimento al gettito, il trend decrescente delle aliquote
potrebbe avere ripercussioni molto pi significative. Potr incidere anche sulla
tendenza della Corte di Giustizia Europea di limitare alcune misure di contrasto alla
tax avoidance internazionale (come la thin capitalization e le legislazioni Controlled
Foreign Companies).
europeo ladozione di politiche per la crescita, che vanno di pari passo con
unausterit modesta.
Sistemi economici e fiscali comparati, De Bidda 18/05 (appunti Martina)
GLOBALIZZAZIONE DELLECONOMIA E DEI PRESUPPOSTI IMPOSITIVI
La dimensione sovranazionale dei fenomeni condiziona gli operatori domestici al
rispetto delle regole del Paese dove vengono trasferite le attivit.
Daltro canto vige il principio di sovranit assoluta degli Stati, sino al potere di
regolamentare il comportamento transfrontaliero di membri della propria comunit.
si pone cos il problema della transnazionalit delle norme giuridiche. Questo
avvertito anche in campo fiscale dove lo Stato cerca di mantenere la propria
indipendenza fiscale perch uno dei principi cardine della sovranit nazionale.
I contribuenti, dal canto loro, cercano di allocare al meglio le proprie risorse guardando
allambito globale, non solo territoriale.
Legami tra Stati e contribuenti: lo Stato tenta di recuperare pi materia fiscale
possibile (se si crea materia imponibile allestero, lo stato interessato a dialogare per
prevedere una divisione del reddito e dellimposizione); il contribuente, invece, investe
dove deve pagare minori imposte.
C un conflitto di interessi tra i due.
Ecco che oggi lo Stato, se vuole acquisire capitali e operare in modo da non essere
danneggiato, deve cedere parte della sovranit fiscale, vi deve essere cooperazione
tra i vari Stati in modo che cittadino si possa muovere liberamente e il reddito sia
equamente diviso.
Lo stato di diritto impone comunque una podest normativa tributaria, bisogna
muoversi allinterno delle norme. Le decisioni dei governi sono oggi lente a confronto
delle operazioni economiche che avvengono attraverso Internet e si possono creare
patologie.
Nonostante i tentativi di armonizzazione permangono significative differenze nei vari
ordinamenti tributari europei:
MAGGIORI CONVERGENZE: Vi sono convergenze per le imposte indirette (IVA).
MINORI CONVERGENZE: Vi sono invece minori convergenze nelle imposte dirette,
specialmente per quanto riguarda i redditi da attivit finanziarie, vista la tendenza ad
attrarre capitali dallestero. Ogni Stato tende infatti ad attrarre capitali perch una
forma di investimento che pu innalzare il PIL.
Ognuno nella politica di interdipendenza dovrebbe, per, attrarre capitali senza
danneggiare gli altri.
La globalizzazione, infatti, accentua s la competitivit degli operatori ma impone delle
regole di comportamento che favoriscano la cooperazione tra gli stati.
Laliquota nominale un indicatore importante per capire i movimenti di capitali. Il
grado di pressione fiscale non laliquota, ma il rapporto che tiene conto di quanta
parte del PIL viene recuperata in termini di entrate fiscali (PIL/entrate dello Stato), in
Italia la pressione fiscale elevatissima, lo Stato drena molte risorse che i privati non
possono utilizzare, investire. Un secondo problema quello di evitare la doppia
imposizione, con i crediti dimposta.
Residenza fiscale:
a) RESIDENTI IN ITALIA: Il criterio tassazione per cittadini italiani residenti fiscalmente
in Italia il World Transaction Principle (Principio di mondializzazione del
reddito), principio soggettivo: per qualsiasi reddito prodotto in qualunque posto il
cittadino residente fiscalmente in Italia tassato in Italia. NB: la differenza tra
residenza civile e residenza fiscale.
Art 2 testo Unico delle imposte sui redditi del 86 (DPR 917/86) lega la residenza
fiscale a:
residenza semplice: iscrizione allanagrafe comunale (se sono residente in It sono
residente fiscale in It)
domicilio nel territorio dello stato
residenza territoriale nello stato
Infatti, la semplice cancellazione della anagrafe della popolazione residente e
liscrizione nell Anagrafe Dei Cittadini Italiani All Estero (AIRE) non di per s
sufficiente ad escludere il domicilio o la residenza nel territorio dello stato, ben
potendo questi ultimi essere desunti con ogni mezzo di prova anche in contrasto con
le risultanze dei registri anagrafici.
Cos, se si cancella la residenza italiana e si viene inseriti nellAIRE Si viene tassati
solo per redditi prodotti in Italia, perch di fatto si ha residenza fiscale allestero.
MA se questa una fictio iuris e di fatto si continua a vivere in Italia Il fisco guarda
lo stato vero di vita, anche se gli interessi economici sono allestero. Se si accerta
questa condizione, lindividuo considerato residente in Italia fiscalmente. Lonere
della prova ricade sullamministrazione fiscale italiana. Leccezione si ha quando la
residenza viene spostata in Paesi a fiscalit privilegiata (isole del Canale, Montecarlo).
In questo caso non lo Stato ad avere lonere della prova, ma il cittadino. C una lista
di paesi che sono considerati paradisi fiscali (black list).
b) NON RESIDENTI IN ITALIA: Per i non residenti (stranieri presenti in Italia) applicato
il principio oggettivo, il Principio della territorialit. Questi sono residenti
fiscalmente nel proprio Paese dorigine, ma vengono tassati per i redditi prodotti in
Italia in base al principio oggettivo.
IL SISTEMA DELLE FONTI
Il sistema delle fonti che regola la situazione economico- fiscale (fiscalit
internazionale) comprende:
Diritto tributario internazionale (DTI), ovvero le fonti nazionali a portata
ultraterritoriale/ultranazionale, che regolano i rapporti del cittadino a livello di fiscalit
internazionale e che regolano i rapporti del non cittadino che opera nel Paese. Ma pu
nascere conflitto normativo tra queste (italiane ad esempio) e quelle straniere
applicate per cittadini italiani operanti nel proprio territorio.
Il legislatore responsabile anche degli effetti negativi, ci possono essere normative
che influiscono negativamente anche sul contribuente (distorsioni di mercato, iniquit
allocative, posizioni di rendita).
Bisogna che gli stati abbiano gli stessi criteri per stabilire cosa mettere al numeratore
e al denominatore, altrimenti la comparazione sballata.
Entrate: Le entrate includono tutte le tasse e le imposte. E i contributi di sicurezza
sociale? Oggi tendono ad essere inclusi, ecco perch si deve tener conto dei diversi
sistemi di welfare degli stati.
Ricchezza: taluni per Reddito nazionale considerano il PIL ( = Valore di tutti i beni e
servizi prodotti allinterno DEL PAESE: attivit delle IMPRESE, FAMIGLIE e P.A.), altri il
PNL ( = Tiene conto anche del saldo netto della bilancia dei PAGAMENTI, compresi i
movimenti VALUTARI).
I dati dei vari Paesi non sono omogenei, la struttura per calcolare la pressione fiscale
diversa.
Ad esempio vi :
- un diverso utilizzo delle procedure di contabilit
- unincidenza delle varie imposte
- incidenza sanatorie fiscali
L ITALIA un Paese, come noto, con una forte pressione fiscale ma non facile,
tuttavia, compararla con esattezza con altri paesi, sia per la diversa struttura
impositiva, sia perch funzionale ai regimi di welfare adottati.
Il cuneo fiscale la differenza tra ci che il lavoratore percepisce e ci che deve dare
allo Stato, un costo ingente per limpresa, ampissimo in Italia.