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Il programma degli Studenti Universitari - www.pavialiveu.com
Il giornale
degli Universitari Anno 10 - Numero 17 - 11 aprile 2005 - Distribuzione gratuita
J'irai cracher
sur vos tombes
Il 2005 è l’anno delle celebrazioni:
nel 1905 Einstein rivoluzionava la
fisica, nello stesso anno moriva
Jules Verne, le cui idee, i cui so-
gni, i cui libri hanno avuto un' in-
fluenza che ancora oggi si può
respirare e che probabilmente ha
avviato qualcuno sulla strada della
fisica, della scrittura e delle esplo-
razioni. Ed è anche il mio anno, il
decimo, e lo festeggerò a modo
mio: j'irai cracher sur vos tom-
bes...
Eh sì, questo io farò, come Boris
Vian padre della patafisica, scienza
delle soluzioni immaginarie. Quelle
che spesso mi hanno permesso di
andare avanti nei periodi più bui e
solitari: arrivava qualcuno di folle
e insieme si risaliva la china.
Io vi sopravvivrò e resterò nella
storia, mentre voi no; voi miseri
mortali siete destinati alla cenere
e all’oblio. Da anni sono la voce
libera degli studenti, il “pierino”
dell’università, sono un’idea così
bella, talmente prepotente e vio-
lenta nel suo continuo reificarsi
che non posso non sopravvivervi,
sono la voglia, la necessità di fare,
creare, scrivere, di lasciare un
segno, di stare insieme, di passare
le notti a discutere, a sognare, di
far si che l’esperienza universitaria
non sia solo una serie di esami più
Università in autoscatto
Filosofia del placido e nebbioso non potevo partire, non volevo rimasta quella, vergine nella sua
Ateneo ticinese. Da allora, tanta abbandonare la trincea in cui mi impulsiva bellezza e come tale vi pagina 3
acqua è passata sotto i ponti, con- hanno messo; io sono rimasto qua, sopravvivrà, perché le idee, quelle
temporaneamente sulle mie pagine legato al destino di questa Univer- poche veramente pure, rimangono,
si sono avvicendati direttori, redat- sità, di questa città, circondata da per quanto ci sia qualcuno che
tori, collaboratori, tutti più o meno
capaci e/o competenti. Ci sono
risaie, assediata dalle zanzare,
greve del peso della storia dei
cerchi di soffocarle, di metterle a
tacere, di imprigionarle in controlli
Cultura e spettacoli pagine 6-7-8
stati rischi di denunzie quando ho secoli di quest’Ateneo, che oggi politici.
alzato il tiro della critica censuran- pare scuotersi per le prossime ele- Ci saranno, ogni volta, altri studen-
do disservizi, sprechi e inefficien-
ze, sulle mie pagine sono comparsi
zioni del rettore dopo circa 4 lustri
di governo del prof. Schmid; bene
ti che raccoglieranno le mie armi,
le nostre armi – ne uccide più la L’articolo non ti è bastato?
articoli belli, graffianti, spiritosi, o male non è mio compito giudica- penna che la spada - e combatte-
altri invece indecenti, noiosi, inuti- re, sopratutto non ora: i giudizi ranno, ancora una volta, per i no- La Redazione di Inchiostro ha predisposto sul nuovo sito
li. affrettati, le affermazioni non stri ideali, le nostre battaglie. internet la possibilità di lasciare un commento per ogni arti-
Gli studenti sono venuti a Pavia, mi verificate, la vuota ideologia sono Per una volta, dopo 10 anni ho colo che viene pubblicato sul giornale.
hanno scritto, usato, amato, odia- le peggiori malattie, lo sanno bene preso possesso dell’editoriale per
to; nel mio nome hanno perso o i miei redattori, quelli veri. scrivere in prima persona: avevo
forse investito - non sta a me giudi- Sono mutati i tempi, il formato ha proprio bisogno di farlo.
care - giornate intere, saltato ses- subito continui restyling -odio il Questo è un numero speciale, quel-
sioni d’esame, creato rapporti parlare angloide tipico del provin- lo dei dieci anni, godetevelo tutto
destinati a durare per la vita e cialismo culturale italiano, ma e tenetevelo stretto; un giorno sarà
rotto amicizie di lunga data, sono ormai debbo adattarmi anch’io - le storia.
cresciuti con me. Alla fine però, piccole presunzioni d’ogni direttore
come sono arrivati, una volta lau- e ogni grafico che cercano - gli Inchiostro
reati, se ne sono andati, mi hanno illusi - di farmi loro. La forma è
lasciato ad altri, gli ingrati! Io no, cambiata la sostanza no! L’idea è
e
com ... vediamo...
Ho di ..
. ..
hmm ssione to sull’agenda grr. i!
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r e ca d n
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qua
!
ps
oo
oo
... mi sa
anche che era
importante
eppure c’è
qualcosa...
Il giornale degli studenti universitari
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Il giornale degli studenti universitari
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Il giornale degli studenti universitari
10 anni di Inchiostro - M
a cura di Luna Orlando, Alessio Palmero, Marzio Remus
Il 19 marzo 2005 è stata per Inchio- quando abbiamo preso in mano il P: Amici comuni che ci avevano candina a casa.
stro una giornata epocale: una giornale, 16 numeri fa, circa un L: Poi, sai, i cellulari non esisteva- proposto di iniziare a collaborare
parte della nuova redazione, in centinaio. no. semplicemente, mi ricordo che P: Ed era stato anche particolare
particolare Alessio, Marzio, Pierlui- eravamo nel bar di fronte all’Uni- perché l’organizzazione fu molto
gi si è incontrata con alcuni dei P: Quanti copie tirate? I: Non sono del tutto convinto che versità e c’erano Cinzia Quadrati e travagliata; una parte delle reda-
precedenti redattori, Lorenza e i cellulari abbiano fatto tanto per Flavio Pagani che avevano un po’ zione, quella più storica, che aveva
Paolo ad essere precisi; una specie I: Duemila copie, credo che fosse la distribuzione di Inchiostro. raccolto l’eredità di Cristina Ta- iniziato, cioè Flavio Pagani e Cinzia
di scapoli contro ammogliati, pen- anche il vostro livello. gliabue. Quadrati non erano d’accordo,
seranno i maligni! Nulla di tutto L: No però l’uso di cellulari ed e- sostenevano di non poter spendere
questo. P: Si in effetti si, anche quello fu mail sicuramente ha cambiato le L: Ma non avevamo fatto quella un milione e mezzo (in vecchie
È stato un pomeriggio bellissimo, uno dei grandi salti: da circa 150 cose. riunione in quella sala...? lire) per pagare Benni e fare lo
intenso, denso di racconti, aneddo- siamo passati prima a 1000 e suc- spettacolo.
ti, scambi e confronti di opinioni: cessivamente 2000 copie. Eravamo P: Più che altro l’e-mail, quella sì. P: No, io mi ricordo il bar, erà li?
ne siamo usciti solo in tarda serata tutti gasati, poi sai c’era il proble- I: In effetti era tanto.
dopo un incontro al bar dell’Uni- ma della distribuzione, tutte le L: In realtà l’e-mail esisteva, ma L: Si, si.
versità, proseguito alla sede del volte un casino. non la si usava ancora con grande L: Beh, però uno come Benni...
giornale, prolungatosi alla libreria frequenza, o almeno io non la P: Ecco, abbiamo già versioni con-
Parnaso e terminato, infine, in un I: Immagino. È arrivata anche guardavo quasi mai; internet ho trastanti. I: No, era tanto per l’economia
aperitivo/cena in Piazza Vittoria. del giornale, non per Benni in sé.
Abbiamo più volte tentato di inter- L: Questo è dovuto al fatto che io e
vistare, registratore alla mano, Paolo abbiamo iniziato in momenti L: In realtà lui dice quant’è il suo
Lorenza e Paolo, i quali, abilissimi, diversi. gettone, poi dopo fa anche spetta-
riuscivano sempre a farci spegnere coli gratis; probabilmente non si
il mezzo e a parlare a ruota libera; I: Chi ha iniziato per primo? era reso conto che eravamo degli
anzi spesso capitava - studenti squattrinati. Alla fine non
ammettiamolo- eravamo noi due a L: Io. volle nulla. Era stato contattato da
parlare più degli intervistati. Armando, tramite Petrin, da quella
Ovviamente abbiamo omaggiato gli P: Si, è vero, ha iniziato lei prima volta forse hanno iniziato a fare
ex di tutta con tutta la serie pro- di me. spettacoli insieme. L’anno scorso,
dotta in quest’ultimo anno e di due anni fa hanno portato in giro
tutti i gadget: magliette, biro, I: Quindi per la questione del bar, uno spettacolo su Monk misterioso,
cartellette ed impermeabili. forse ha ragione lei. e c’era un affiatamento meraviglio-
Lorenza ci ha prestato tutta la sua so.
collezione d’Inchiostro e ci ha re- L: No, il discorso è identico, nel
galato alcuni storici numeri doppi: senso che eravamo prevalentemen- P: In pratica quell'evento era di-
che emozione! Meglio dell’introva- te studenti di lettere, perché Cin- ventato una sorta di braccio di
bile figurina di Boninsegna dell’al- zia e Flavio erano studenti di lette- ferro, tra noi e una parte della
bum Panini. Il bello però doveva re, io, Armando e anche Andrea redazione: ad un certo punto alcu-
ancora venire: abbiamo infatti eravamo di lettere. Andrea era il ni dissero che se si fosse fatto a-
recuperato, grazie a Lorenza e grafico, faceva l’impaginazione, in vrebbero lasciato il giornale; noi
Paolo, buona parte dell’archivio in realtà non la faceva da solo, ma volevamo farla. E così è stato,
formato elettronico, così come con un suo amico... perché noi abbiamo continuato,
fotografie e locandine d’eventi, La vignetta apparsa sul Numero 0 di Inchiostro, nell’Aprile del 1995 pensavamo fosse importante, per-
articoli di giornale in cui parlavano P: Marco Micci. ché ci credevamo; è stata un scis-
d’Inchiostro. Lorenza. Tu cosa facevi ai "bei iniziato ad usarlo l’ultimo anno di sione abbastanza dolorosa, in
Mercoledì 30 marzo è proseguita la tempi"? università, oggi non posso vivere L: Sì, lui; era di Monza, non era quanto loro erano li dall’inizio; è
ricerca delle nostre radici a Milano- senza. uno studente, era un suo amico, un stata una frattura anche personale.
con l’intervista a Maura Mammola, Lorenza: Inchiostro! E studiavo grafico molto bravo che collabora- C’eravamo rimasti tutti male.
la prima direttrice, che, come lettere a tempo perso (ride). Tan- I: Tra l’altro ad ottobre siamo va gratuitamente perché si diverti-
Lorenza e Paolo, ci ha fornito alcu- tissime persone facevano lettere riusciti a mandare un e-mail a va; ovviamente con Andrea Io sono L: Avevamo continuato a fare altri
ne chicche: la prima richiesta di con l’idea di andare a insegnare, io tutti gli studenti attraverso il entrata con Armando, che ai tempi numeri del giornale, anche con
fondi all'allora Commissione Milleli- non l’ho mai fatta con quest’inten- servizio d’ateneo. Ci ha fatto una era già direttore. Sì, il primo pezzo loro, però con fratture personali
re (quella che sarebbe diventata la zione. buona pubblicità. l’ho fatto sul teatro, perché io abbastanza pesanti e delle e-mail
Commisione A.C.E.R.S.A.T.), il sono laureata in storia del teatro. non piacevoli... bisognerebbe sen-
primo editoriale scritto dalla P: Si anch’io l’ho scartata abba- P: Certo che questo è un ottimo Avevo seguito un seminario a Mila- tire anche l’altra parte della reda-
prof.sa Flavia Ravazzoli. stanza presto, la scelta dell’inse- canale, caspita! no di Eugenio Barba e poi ho fatto zione.
gnamento. il pezzo. Poi dopo ci si ritrovava,
Inchiostro: Voi siete stati i primi L: Si, ha veramente cambiato le ma non avevamo un ritrovo fisso P: Ecco, sì, sarebbe giusto sentire
direttori di Inchiostro ad avere L: Lo capisci subito se ti viene cose come voi. anche la loro versione.
una redazione, che manteniamo naturale avere questo atteggia-
tuttora. Come ci siete riusciti? mento didattico, cioè se ti è natu- I: Poi abbiamo insegnato a tutti gli P: No, era molto più elastico. I: Ma poi vi siete mai più riappaci-
rale insegnare, trasmettere cono- studenti come si usava la posta ficati, vi siete mai più visti?
Paolo: La redazione era stata una scenze oppure no. Magari uno è d’ateneo! L: Sì, i numeri erano bimestrali ci
svolta, prima ci trovavamo sui bravo, preparatissimo, ma ha diffi- trovavamo una volta ogni tanto. L: No.
tavolini, al bar, a casa di amici, 20 coltà nei rapporti interpersonali. E P: Cosa?
minuti, gestire tutto quanto era poi non so è strano, ma io quando I: E poi? I: Tutto questo per Benni!!! An-
diventato un delirio. Abbiamo deci- studiavo, nonostante avessi molto I: Ti spiego: a gennaio abbiamo che noi abbiamo avuto le nostre
so di impuntarci anche con il prof. meno tempo libero di adesso riusci- inoltrato a tutti gli studenti, un L: Poi abbiamo inziato a fare anche discussioni, ma per altri motivi.
Milani e di chiedere una struttu- vo a fare molte meno cose. Adesso avviso dell’ISU. C’erano delle eventi.... abbiamo fatto una serata
ra... Lui inzialmente ci ha detto di la mia vita è proprio piena di cose borse di studio straordinarie non con Benni. L: No, nel senso che siamo rimasti
sì, poi praticamente all’atto con- da fare, riesco a farle tutte, nono- troppo pubblicizzate. Tieni pre- in contatto noi due e Andrea in
creto non ce l’aveva assegnata. stante abbia pochissimo tempo, sente che le locandine erano I: Benni? maniera abbastanza solida, negli
Non mi ricordo come, poi, un gior- invece prima non riuscivo, vabbè presenti nei Dipartimenti più anni e anche con Armando, anche
no, grazie a bidelli, a giri strani, dovevi anche studiare. "educati", nelle mense e nei Col- L: Sì, Stefano Benni. se non lo vediamo spesso; ma Cin-
abbiamo saputo che c’era un’aula legi; l'I.S.U. aveva avvertito le zia e Flavio e Federico no, non li
libera. Che era nello stabile di I: Tieni anche conto che lo stu- persone cui la borsa era destina- P: Quella era stata veramente una abbiamo più visti.
Piazza del Lino, accanto all’aula dente è quello che in genere cer- ta. Poi c’era l’ UDU che faceva la grande serata.
informatica, una specie di ex-cella, ca di perdere tempo in vari modi, solita polemica e propaganda P: Sì, praticamente non ci siamo
uno stanzino piccolo; là ci siamo non appena può. strumentale, ma uno di noi ha L: Aveva fatto uno spettacolo insie- più visti, c’è stata proprio una
installati per diversi anni. Era stata mandato una mail a tutti gli stu- me ad Umberto Petrin, il pianista separazione totale. Debbo dire che
una bella conquista, di cui dobbia- L: Io mi ricordo l’ultimo anno, l’ho denti, cosi l’I.S.U. si è trovata Jazz. Lo conosco molto bene, lui ci dispiaque anche molto visto che
mo ringraziare il prof. Francioni, fatto qui e avevo solo un corso, sommersa di richieste e si sono suonava, Benni leggeva brani da era già da due o tre anni che lavo-
che successivamente ha ufficializ- passavo la maggior parte del mio arrabbiati un po’. Poi però la cosa Blues in 16 che è il suo libro, poi ravamo insieme.
zato la "donazione". E poi da lì tempo al bar. Avevo un’ora di le- si è chiarita anche perché l’e-mail ha presentato Spiriti, ed io ho ri-
varie cose: il computer, due sedie, zione al giorno e... era stata passata dal moderatore. preso lo spettacolo e le domande I: In fondo era diventate una que-
tre sedie, quattro sedie, ed è di- Siccome gli studenti ci hanno con pubblico. stione di principio.
ventata una vera e propria stanza I: ...quattro ore di bar? scritto, noi abbiamo risposto con
delle riunioni, una vera redazione. un’altra e-mail in cui spiegavamo P: Lei ha curato l’intervista finale L: Sì, anche perché Flavio era uno
Ci stavamo bene, era perfetta. Voi L (ride): No, no, molte di più! come inviare un messaggio a tutti con il pubblico che è durata un che insisteva molto sul fatto che i
quanti siete in redazione, ora? (Paolo si mette a ridere) Eravamo gli studenti. Grazie a questo gli sacco di tempo. L’organizzazione soldi andassero utilizzati per inizia-
io, Armando e la Federica... studenti hanno capito che posso- dell’evento serata con Benni è tive fatte dagli studenti per gli
I: Una ventina, più o meno. no utilizzare questo potente mez- stato proprio capitale per Inchio- studenti, quali il concorso di rac-
I: Peccato che Barone non sia zo per comunicare eventi cultura- stro, è stata una svolta nel bene e conti, il concorso video, il concorso
P: Venti persone? venuto, l’avrei conosciuto volen- li di vario tipo. Ovviamente la nel male. Mi spiego: in quel mo- fotografico, eccetera. Noi pensava-
tieri. mailing list è moderata. mento siamo risusciti a realizzare mo che le due cose non fossero in
I: Diciamo che alle riunioni non un evento serio con un buon suc- contraddizione l’una con l’altra.
siamo mai meno di dieci. L: A proposito, ho visto che voi L: Questo è buono, veramente cesso di pubblico. La sala era piena Potevi fare benissimo inziative per
distribuite il giornale anche a inge- buono. E là ci siamo fatti conoscere. Quel- studenti ed eventi che dessero
P: Sono tanti, noi eravamo sei- gneria e scienze. Noi all’epoca non la sera abbiamo conosciuto molti risalto ed importanza al giornale,
sette fissi che facevano il giornale, avevamo grandi contatti con le I: Ora raccontateci un po' tutte le redattori (tra cui Michela Summa). come questo. Alla fine con quell’e-
poi collaboratori vari. Facoltà scientifiche... cose che vi ricordate, anche quel- Era stato proprio eccezionale dal vento ci siamo fatti conoscere di
le spiacevoli... ad esempio, come punto di vista della comunicazione. più, ed è importante altrimenti
I: Noi in redazione siamo una P: È stata sempre la nostra parte era iniziata? nessuno sa chi sei o che esisti.
ventina, poi collaboratori da mancante. L: Era il 3 maggio 2000, ho la lo-
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Il giornale degli studenti universitari
Momenti di gloria
P: E poi secondo me la questione andò veramente bene, ci eravamo crescere, e poi questa tranquillità dove avevo fatto un esame sulla avevano semplicemente voglia di
che c’era sotto che io ho vissuto divisi tutti i compiti alla perfezio- era negativa, questo “tutto va Storia degli Untori della Colonna dire delle cose in totale libertà.
sulla mia pelle è stato il passaggio ne, avevamo anche il bar inter- bene”... non va tutto bene! Alcune Infame. Non riuscivamo a capire. In Questo è il suo spirito. Credo che
da una situazione spontaneista ad no.... cose forse è giusto che vengano un'Università così concreta, con- un giornale in Università non può
una situazione più organizzata, più dette, alcune modalità un po' stra- temporanea, sembrava quasi, come che essere così. Più un prodotto
strutturata; cioè passare dal movi- I: Ma dov’era? ne da parte del professori, gente dice Flavia, di essere in un eremo. nasce perché è libero, perché ri-
mento nascente ad una fase più che c'è, gente che non c'è, e poi sponde a degli ideali puri, più è
disciplinata, più strutturata. En- P: In aula del '400, il l’indomani non c'era modo di cimentarsi con la I: Anche questo ha contribuito probabile che nasca. Se avessimo
trambe le visioni, se vuoi, hanno avevo un esame: avevo l’esame di parola, in attesa di questo famoso alla nascita di Inchiostro? iniziato a pensare troppo o ad a-
dei limiti, perché se è troppo strut- storia romana, avevo finito alle momento che sarà la tesi. Questo scoltare troppo, allora probabil-
turata poi la cosa muore, anche lo 02.30. sembra un discorso molto idealisti- M: Inchiostro è nato in un momento mente Inchiostro non sarebbe esi-
spontaneismo era pericoloso. Una co, però se un talento in erba o un in cui ci eravamo conosciuti, erava- stito, o sarebbe inevitabilmente
dei punti principali era questo: L: Io avevo finito alle 05.00-05.30, non-talento in erba avesse voluto mo maturati, avevamo capito come morto dopo pochissimo tempo. Se
dobbiamo pubblicare tutto quello avevo dormito fuori, da Cinzia cimentarsi con la scrittura non ne era la situazione, e da subito ci Inchiostro diventasse un mezzo di
che ci arriva o dobbiamo avere una forse, si da Cinzia, si mi ricordo ero avrebbe avuto l'occasione. abbiamo messo (e a pensarci ades- diffusione di una voce piuttosto
nostra linea editoriale, selezionare arrivata a cosa alle 05.30, mi sono so, mi sembra assurdo) tutto il che di un'altra, è fisiologico che
in base a quelle che sono le nostre svegliato alle 08.00 di mattina; I: Come era composta la redazio- tempo necessario, moltissimo. quando la voce smette di esistere,
idee? Questo era un argomento che avevo dormito 3 ore e ciononostan- ne? All'inizio le “riunioni” erano sui cessa anche di esistere Inchiostro.
ritornava periodicamente. Mi ricor- te il giorno dopo ero riposatissi- tavolini sparsi per i chiostri oppure Non sono queste le sue finalità. Ad
do una volta che abbiamo fatto una ma... M: La redazione era tutta di lettere a casa mia o di Cristina. Un altro un certo punto mi sono messa le
terrificante discussione in stile e filosofia, come recita la dicitura luogo per discutere era il passeggio mani nei capelli perché ricevevo
autocoscienza anni '70 e poi da P: Fantastico, io invece il giorno sotto la testata, anche se ad un dall'Università alla Stazione. L'uni- solamente poesie di mancati poeti
quella volta le cose sono un po’ dopo avevo un esame, mi sono certo punto si è vista la necessità co problema è stato quello di non e recensioni di mancati critici, ma
di aprire ad altre facoltà. pensare a chi lasciarlo dopo; non ci preferirei che Inchiostro fosse la
interessava la paternità dell'inizia- voce di questi “mancati” piuttosto
I: Eravate un gruppo molto affia- tiva in futuro, ma sarebbe stato che vedere Inchiostro come giorna-
tato... bello pensare ad un modo per ren- le che debba pagare pegno a qual-
derla continuativa. Eravamo giova- cuno.
M: Noi ci volevamo molto bene, ni, appassionati, ce l'abbiamo fatta
eravamo sulla stessa lunghezza e ci siamo seduti un po' sugli allori. I: Abbiamo avuto parecchi proble-
d'onda, accomunati dalla medesima mi per questo motivo. Varie asso-
provenienza. Alcuni erano pendola- I: È stata dura farsi accettare a ciazioni hanno tentato, in modo
ri, altri avevano preso casa qui a livello di docenti? più o meno velato, di
Pavia. Otre all'Università, poi, c'è “controllare” Inchiostro...
stato anche un grande punto d'in- M: Non direi. C'è stata una buona
contro nel Corso di Storia del Tea- accoglienza all'inizio tra i docenti. M: L'immagine che mi state dando
tro di Sisto della Palma. L'arrivo di Ci hanno dato molto credito, nono- è di un prodotto ambito.
questo docente è stato un fulmine stante non avessimo credenziali. Mi ha fatto molto piacere. Un pri-
a ciel sereno. Aveva molto cambia- C'era la mia, in quanto avevo già mo sentore in tempi non sospetti
to l'insegnamento della materia. un'esperienza in un'altra redazione. (prima che mi chiamaste voi) mi
Arrivavano spesso attori: ad esem- Alla fine della fiera anche loro venne un po' dato dall'ufficio stam-
pio un giorno è arrivato Marco Pao- comunque avevano forse colto quel pa del Teatro Fraschini. Questa
lini e facendo finta di nulla ha bisogno che serpeggiava nelle no- cosa mi diverte perché Beppe nelle
iniziato a parlare in veneto con stre teste. sue attività di ufficio stampa del
Sisto. Non sapevamo cosa ci aspet- Fraschini inserisce Inchiostro, e io
tava, eravamo pronti a tutti, ci I: Cosa provi, dunque, dopo que- ripenso al mio foglio con i poeti
Lorenza Pozzi e Paolo Manca, con due generazioni di Inchiostro a confronto chiedevamo cosa stesse per succe- sto incontro? mancati.
dere. Il prof gli ha dato un la: “Ti Noi non avevamo il problema di
cambiate: più o meno avevamo una svegliato alle 07.00 di mattina e ricordi quella cosa...?”, ovviamen- M: Da una parte mi fa un grandissi- sentire il fiato sul collo da nessuno.
nostra linea editoriale e anch’io avevo preso 18, ovviamente rifiuta- te in veneto. Marco è partito e mo piacere, ma dall'altra mi spiace L'unico consiglio, in questo caso, è
quando ho fatto il direttore ho to. abbiamo assistito ad una prova un po', perché più le cose piaccio- comunque valorizzare questo pro-
cercato di proseguire in questa dello spettacolo sulla storia del no, più ci si trova ad affrontare dotto senza diventare spocchiosi,
direzione, non graditissima ad I: Abbiamo ben presente la situa- Vajont. Le lezioni di Sisto erano situazioni poco piacevoli. Spero un prodotto che ha da dire delle
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Il giornale degli studenti universitari
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e “Ma non capisco, la scorsa settimana sei più quattro faceva dieci!” (Anonimo)
Un’altra versione ancora è quella l’orizzonte che non’è più azzurro, D’impeto si chiude il libro dove
che ci offre Giosuè Carducci a Reg- ma nero, schiarito da una luna che gelosamente il viaggiatore racchiu-
gio Emilia, il 7 gennaio 1897, du- come una dolce carezza che spri- de i suoi racconti, abbracciando le
rante i solenni festeggiamenti per giona tenerezza cinge l’immenso sue fantasie e i suoi sogni. La luna
il primo Centenario del Tricolore: costellato emanando una chiara illumina le sue labbra che dolce-
" […] Non rampare di aquile e leo- luce che lambisce il suo viso. Assor- mente sussurrano “Sogni non desi-
ni, non sormontare di belve rapaci, to nei suoi ricordi di posti remoti, deri, sogni non illusioni, sogni. Ma
nel santo vessillo; ma i colori della lontani e a volte desolati, rimem- dove vanno a finire i sogni?”.
nostra primavera e del nostro pae- bra gli estremi lembi dell’Europa, Assopito dal silenzio che la notte
se, dal Cenisio all'Etna; le nevi questa enorme penisola protesa diffonde, posa quel libro che ri-
delle Alpi, l'aprile delle valli, le verso l’Oceano Atlantico, accarez- prenderà nel momento in cui vorrà
fiamme dei vulcani […]". zata dal caldo Mare Mediterraneo, rievocare un nuovo racconto, si
L’Italia era ancora giovane, ma già così come dal gelido Mare del chiudono gli occhi nell’osservare
si percepisce il superamento dell’- Nord. quell’immenso cielo stellato, men-
odio verso la tirannia che l’aveva “Verso ovest si spinge Cabo da tre la luce biancastra inquadra il
tenuta divisa, spariscono infatti i Roca, estremo occidentale del titolo: “A volte si può viaggiare
riferimenti al sangue e alla lotta. continente europeo, sorge a poca anche solo con la fantasia…”
Il tricolore italiano Carducci sembra invece orientare
la sua esegesi dei colori, verso lo
ombre di quello che ha rappresen- da: il bianco e il rosso si trovavano sforzo, forse mai raggiunto, di
tato per l'Italia, accontentandosi di da tempo nello stemma comunale un’Italia realmente unita, non
ostentarla come un simbolo alla di Milano, il verde era il colore come territorio, ma come coscien-
moda di libertà e consumismo. Che delle uniformi della guardia civica. za del suo popolo, che la bandiera
le bandiere non sono che simboli, e Soffocato dalla Restaurazione, il abbraccerebbe tutto attraverso i
rappresentano purtroppo anche le vessillo tripartito divenne non lo diversi, splendidi, colori della natu-
divisioni, le differenze che separa- stendardo del potere, ma l’emble- ra.
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AGENDA dall’11 al 24 aprile TEATRO MOSTRE
Martedì ore 15 e Giovedì ore 21 sulle frequenze di Radio Ticino fm 91.8/100.5
Relatore: Augusta Bianchi, psichiatra La psicoanalisi dialoga con la Psicologia In programma: musiche di Brahams
Ritagliando questo coupon avrai diritto a 3