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predisporre un glossario tecnico da fornire agli studenti prima di ogni lezione per
permettergli di seguire meglio;
fornire materiale didattico in lingua inglese e ulteriore materiale di supporto non
espressamente individuato come appunti del corso (es. video, suggerire lettura di
articoli scientifici / di ricerca in lingua inglese).
Il materiale didattico fornito (in forma cartacea o digitale su piattaforme informatiche)
fondamentale per chi usa la lavagna per cristallizzare alcuni concetti, parole, espressioni
o in preparazione alla lezione.
Limportanza del porre attenzione al livello di competenza linguistica degli studenti
rispetto al lessico specifico della disciplina dimostrata anche da pratiche come la
produzione di materiale (slide) in inglese facendo attenzione ad usare vocaboli semplici
e labitudine di rileggere le slide prima della lezione (per maggiore chiarezza a lezione per
gli studenti nel seguire).
Alcune strategie di scelta di metodi di conduzione della lezione, come la ricerca di un
dialogo in inglese, una verifica informale dellapprendimento mediante pi domande
agli studenti durante la lezione per verificare che seguano il discorso , sono volte a
valutare la comprensione (cosa arriva agli studenti, quanto passato di quanto si
insegnato).
Se porre domande una strategia sempre utile per lapprendimento, in inglese,
siccome i contenuti di ogni lezione in lingua vanno in piccola o grande parte perduti a
causa di mille fattori, tra cui attenzione, motivazione, il cambio di lingua implica che la
perdita sia ancora maggiore e gli studenti si rassegnano a tale perdita, spesso senza
segnalarla, porre attenzione alle reazioni (in caso di piccoli numeri) o richiedere un
feedback di volta in volta ad una persona specifica una tecnica atta a mantenere alta
lattenzione e verificare lassorbimento di quanto trasmesso; il tutto nel tentativo di
mantenere unatmosfera rilassata e nella ricerca di condizioni differenti, nellinterazione,
rispetto a quelle di uninterrogazione, di un esame. Anche chi ora non adotta tale
strategia, riconosce che probabilmente la scelta di uno specifico interlocutore per
ricevere un feedback pu funzionare meglio rispetto ad una domanda posta
genericamente al gruppo, che pu invece condurre ad una mancata risposta.
Si aggiunge labitudine, compatibilmente con il tempo a disposizione, di richiedere un
feedback con cadenza periodica (ad es. mensile, semestrale in caso di corsi annuali).
Lorganizzazione di attivit specifiche ha lobiettivo di coinvolgere attivamente gli
studenti in una rielaborazione in lingua inglese di quanto ascoltato, anche mediante
lesposizione del proprio progetto, presentazioni orali in inglese di fronte a tutti per
stimolarli a fare propria la terminologia tecnica insegnata a lezione che consentono
anche, ancora una volta, di sviluppare il lessico. Si va anche verso forme di attivit di
laboratorio informatico con software in lingua inglese per avere corrispondenza tra il
parlato e quello che gli studenti vedono al pc. Rispetto al coinvolgimento, chi ha classi
Gruppo ENGpower (Alessandra Giglio, Gillian Mansfield, Sara Valla)
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con un elevato numero di studenti fa rilevare che esistono reali difficolt organizzative (es.
organizzazione di gruppi per la presentazione, scelta dei portavoce) e infrastrutturali (es.
disponibilit di posti/computer sufficienti per organizzare laboratori).
Strategie che coinvolgono luso di strumenti a supporto dellapprendimento, oltre a
materiale autentico come articoli scientifici sono iniziare la presentazione del corso con
un brano di film (Dead Poets Society) - sorpresa del pensiero laterale per unimmersione
immediata nella lingua, o utilizzare brevi video identificati su Youtube su argomenti di
interesse collegato.
CRITICIT
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SUGGERIMENTI E SOLUZIONI
Dalla discussione di strategie e criticit emergono suggerimenti - a supporto delle
strategie - e possibili soluzioni a difficolt e situazioni critiche evidenziate. Si ritiene che
sarebbe opportuno dare maggiore visibilit ai corsi interamente in inglese a livello
internazionale, per dare motivazione e spunto alla presenza di studenti stranieri
nel corso.
Per colmare le lacune linguistiche del docente si avverte il bisogno di coaching (es.
verifica preventiva dellesposizione della lezione in inglese da parte di madrelingua), di
uneventuale formazione alla presentazione ed esposizione in lingua inglese ed
eventualmente soggiorni allestero per lacquisizione della competenza linguistica in
contesti naturali. Si propone inoltre di obbligare ad unesposizione in aula, da parte
del docente, esclusivamente in inglese, pur riconoscendo che un tale approccio
potrebbe scoraggiare le interazioni con e tra gli studenti. Daltra parte, si propone
lutilizzo di strategie alternative a quella meramente trasmissiva unidirezionale di
contenuti in aula da parte di un docente non madrelingua, come ad esempio sfruttare
la lezione per domande o spiegazioni e fornire la parte pi discorsiva con altre risorse
(registrazione della lezione fatta dal docente, spiegazione di un particolare concetto fatta
da un altro esperto madrelingua). Il timore, da un lato, che lutilizzo di video a lezione
possa essere considerata dai colleghi un modo per non tenere direttamente la lezione,
dallaltro che utilizzare una strategia basata su attivit propedeutiche alla lezione non sia
apprezzata dagli studenti e non efficace se lo studente in realt non si prepara. Daltra
parte, c la consapevolezza che partire seriamente dal desiderio di apprendimento dello
studente e dal suo punto di vista consenta di utilizzare una sorta di cassetta degli
attrezzi composta anche da video, che possono essere utilizzati prima, durante o dopo la
lezione (ad es. video di esperti disciplinari madrelingua a supporto della spiegazione di
concetti mutuati da altre discipline, lutilizzo dei quali evitano altre mediazioni tra la
disciplina e la lingua).
C necessit di formazione sulla metodologia didattica in inglese, oltre che di corsi di
aggiornamento disciplinari in lingua inglese (che ora il docente talvolta paga con i
propri fondi per un confronto con lesposizione dei contenuti e le tecniche didattiche
messe in campo da altri esperti).
Se da un lato la piattaforma tecnologica online esiste e pare presenti funzionalit
sufficienti rispetto alluso che se ne fa (distribuzione di materiale, diffusione di note e
informazioni, raccolta di segnalazioni) emerge un bisogno di supporto e formazione su
altri strumenti didattici. A fronte della strategia evidenziata di utilizzo di materiale
multimediale a supporto dellapprendimento, emerge il bisogno di contenuti adeguati in
tale forma, formazione rispetto ai diritti di utilizzo di quanto disponibile ma anche di
strutture e figure in grado di realizzare, in modo professionale, corsi online e materiale di
supporto ad esso.
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Il gruppo si scambia talvolta informazioni utili a risolvere problematiche emerse a livello
individuale, come il contatto con leditore e la richiesta di copie di valutazione per dare
risposta alla necessit di avere libri di testo in lingua.
Laspetto infrastrutturale, tecnologico e non, avvertito talvolta come ostacolo a
determinate strategie. Il sistema BYOD (Bring Your Own Device) pu esser oggigiorno
una risposta e un modo per ovviare alla carenza di dispositivi (disponibilit di postazioni
e/o strumenti in numero sufficiente), ma a sua volta introduce necessit di dotazioni
specifiche nelle aule e negli ambienti universitari (es. disponibilit del wi-fi, dotazione di
prese elettriche nelle aule e negli ambienti).
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