Sei sulla pagina 1di 5

ENGpower

Azione 2, Progetto UNIPR e E-LEARNING

RAPPORTO DETTAGLIATO FOCUS GROUP


CON DOCENTI CLIL, 26.03.2015
BUONE PRATICHE DIDATTICHE O STRATEGIE
(ed eventuali strumenti a supporto delle strategie)
Da quanto descritto per iscritto dai docenti e in seguito discusso in gruppo, paiono
emergere alcuni pattern.
Sono individuate strategie rispetto alla modalit di presentazione dei contenuti, ad es.
leggere le formule nel PPT e scrivere sulla lavagna. Come espressamente rilevato da un
docente, sembra talvolta di trovarsi di fronte a pratiche apparentemente alternative e
contraddittorie, come da un lato utilizzare slide con pi testo rispetto alle buone
pratiche tradizionali, per aiutare la comprensione del discorso, dallaltro slide molto
grafiche e con poche frasi lunghe". La scelta di slide pi ricche di testo per linglese
rispetto alle pratiche applicate nellinsegnamento in italiano risulta essere legata al
desiderio
di
rendere
pi
semplice
seguire
la
lezione
in
lingua.
C anche chi non utilizza nessun tipo di presentazione su slide durante la lezione ma
preferisce la lavagna, perch la lezione deve nascere nel momento dellesposizione, la
lavagna
nera
deve
colorarsi
in
quel
momento,
mentre
parlo.
Pare emergere da diverse parti la consapevolezza che le slide, che nascono dal desiderio
del docente di offrire un modo allo studente per non distrarsi e non dover prendere
appunti in forma eccessiva ma solo a margine del testo fornito (vantaggio ritenuto ancor
pi importante per corsi in inglese), siano diventate uno strumento fondamentale per gli
studenti, quello che addirittura, nel momento in cui sono costruite in forma esaustiva e
strutturata, essi ritengono addirittura sufficiente per prepararsi alla valutazione
dellapprendimento.
La modalit di presentazione dei contenuti descritta non tuttavia solo influenzata dalla
lingua nella quale questi si veicolano ma anche dalle specificit della disciplina e,
allinterno della stessa, dalla tipologia e dalla forma delle informazioni che di volta in volta
si intende trasmettere (formule, schemi, concetti teorici, ecc.)
Emerge inoltre una strategia legata alla presentazione orale da parte del docente, luso
della specifica musicalit della lingua per gestire i ritmi e gli accenti del discorso a
partire dal presupposto che la lezione, al di l dei contenuti, sia sempre una
"performance" scenica [G. Galilei] fatta di voce e corpo. Questo, pur essendo ritenuto di
fondamentale importanza, riconosciuto come difficoltoso.
Esistono poi pratiche simili tra quelle che riguardano la competenza linguistica rispetto
al vocabolario della disciplina (di cui anche il metodo di presentazione con slide
concepite diversamente per linglese espressione):
Gruppo ENGpower (Alessandra Giglio, Gillian Mansfield, Sara Valla)

Pag. 1 di 5

ENGpower
Azione 2, Progetto UNIPR e E-LEARNING
predisporre un glossario tecnico da fornire agli studenti prima di ogni lezione per
permettergli di seguire meglio;
fornire materiale didattico in lingua inglese e ulteriore materiale di supporto non
espressamente individuato come appunti del corso (es. video, suggerire lettura di
articoli scientifici / di ricerca in lingua inglese).
Il materiale didattico fornito (in forma cartacea o digitale su piattaforme informatiche)
fondamentale per chi usa la lavagna per cristallizzare alcuni concetti, parole, espressioni
o in preparazione alla lezione.
Limportanza del porre attenzione al livello di competenza linguistica degli studenti
rispetto al lessico specifico della disciplina dimostrata anche da pratiche come la
produzione di materiale (slide) in inglese facendo attenzione ad usare vocaboli semplici
e labitudine di rileggere le slide prima della lezione (per maggiore chiarezza a lezione per
gli studenti nel seguire).
Alcune strategie di scelta di metodi di conduzione della lezione, come la ricerca di un
dialogo in inglese, una verifica informale dellapprendimento mediante pi domande
agli studenti durante la lezione per verificare che seguano il discorso , sono volte a
valutare la comprensione (cosa arriva agli studenti, quanto passato di quanto si
insegnato).
Se porre domande una strategia sempre utile per lapprendimento, in inglese,
siccome i contenuti di ogni lezione in lingua vanno in piccola o grande parte perduti a
causa di mille fattori, tra cui attenzione, motivazione, il cambio di lingua implica che la
perdita sia ancora maggiore e gli studenti si rassegnano a tale perdita, spesso senza
segnalarla, porre attenzione alle reazioni (in caso di piccoli numeri) o richiedere un
feedback di volta in volta ad una persona specifica una tecnica atta a mantenere alta
lattenzione e verificare lassorbimento di quanto trasmesso; il tutto nel tentativo di
mantenere unatmosfera rilassata e nella ricerca di condizioni differenti, nellinterazione,
rispetto a quelle di uninterrogazione, di un esame. Anche chi ora non adotta tale
strategia, riconosce che probabilmente la scelta di uno specifico interlocutore per
ricevere un feedback pu funzionare meglio rispetto ad una domanda posta
genericamente al gruppo, che pu invece condurre ad una mancata risposta.
Si aggiunge labitudine, compatibilmente con il tempo a disposizione, di richiedere un
feedback con cadenza periodica (ad es. mensile, semestrale in caso di corsi annuali).
Lorganizzazione di attivit specifiche ha lobiettivo di coinvolgere attivamente gli
studenti in una rielaborazione in lingua inglese di quanto ascoltato, anche mediante
lesposizione del proprio progetto, presentazioni orali in inglese di fronte a tutti per
stimolarli a fare propria la terminologia tecnica insegnata a lezione che consentono
anche, ancora una volta, di sviluppare il lessico. Si va anche verso forme di attivit di
laboratorio informatico con software in lingua inglese per avere corrispondenza tra il
parlato e quello che gli studenti vedono al pc. Rispetto al coinvolgimento, chi ha classi
Gruppo ENGpower (Alessandra Giglio, Gillian Mansfield, Sara Valla)

Pag. 2 di 5

ENGpower
Azione 2, Progetto UNIPR e E-LEARNING
con un elevato numero di studenti fa rilevare che esistono reali difficolt organizzative (es.
organizzazione di gruppi per la presentazione, scelta dei portavoce) e infrastrutturali (es.
disponibilit di posti/computer sufficienti per organizzare laboratori).
Strategie che coinvolgono luso di strumenti a supporto dellapprendimento, oltre a
materiale autentico come articoli scientifici sono iniziare la presentazione del corso con
un brano di film (Dead Poets Society) - sorpresa del pensiero laterale per unimmersione
immediata nella lingua, o utilizzare brevi video identificati su Youtube su argomenti di
interesse collegato.

CRITICIT

Le criticit riscontrate paiono fondamentalmente riconducibili al livello di competenza


linguistica dei docenti da una parte, degli studenti dallaltra e alle presunte difficolt di
comprensione da parte dei discenti. Forse anche per questo motivo quasi tutti, ad
eccezione di chi ancora non pu contare sullesperienza diretta, condividono la
sensazione di essersi trovati in pi di una delle situazioni critiche evidenziate, che si
riportano di seguito, cos come espresse dai partecipanti, a mo di lista:
Lavori di analisi e presentazione di articoli: se i gruppi di lavoro non sono di
nazionalit mista, l'uso della lingua inglese abbandonato nella fase cruciale del
re-thinking.
Minimizzare le parti discorsive ponendo l'enfasi sull'aspetto matematico (formule
ecc) della materia. Esito negativo: il discorso, se "difficile, va ampliato, non
stringato.
Minor propriet del linguaggio (termini/sinonimi) da parte del docente e
conseguente minore capacit di trasmettere tutti i concetti come si farebbe in un
corso in italiano.
Pur riproponendosi di fare revisioni in inglese, con gli studenti italiani al di fuori
delle occasioni "ufficiali" si finisce sempre per parlare in italiano.
Spiegazioni orali in inglese di durata superiore ai 5 minuti fanno perdere la
concentrazione.
Necessit di tradurre false friends.
Svolgere esercizi in excel, ma senza aver utilizzato la versione inglese del software,
pu produrre effetti negativi per confusione nei termini (tasti/funzioni).
Gi la discussione sulle strategie aveva portato a riconoscere lesistenza di ostacoli
linguistici differenti a seconda
dellanno di corso dellinsegnamento e quindi del livello di competenza
dellinglese,
della nazionalit degli studenti frequentanti, che in alcuni casi sono solo italiani, in
altri sono sia italiani che stranieri (anche se non specificato se siano madrelingua
inglese o se anche per gli stranieri linglese sia una seconda lingua).

Gruppo ENGpower (Alessandra Giglio, Gillian Mansfield, Sara Valla)

Pag. 3 di 5

ENGpower
Azione 2, Progetto UNIPR e E-LEARNING

SUGGERIMENTI E SOLUZIONI
Dalla discussione di strategie e criticit emergono suggerimenti - a supporto delle
strategie - e possibili soluzioni a difficolt e situazioni critiche evidenziate. Si ritiene che
sarebbe opportuno dare maggiore visibilit ai corsi interamente in inglese a livello
internazionale, per dare motivazione e spunto alla presenza di studenti stranieri
nel corso.
Per colmare le lacune linguistiche del docente si avverte il bisogno di coaching (es.
verifica preventiva dellesposizione della lezione in inglese da parte di madrelingua), di
uneventuale formazione alla presentazione ed esposizione in lingua inglese ed
eventualmente soggiorni allestero per lacquisizione della competenza linguistica in
contesti naturali. Si propone inoltre di obbligare ad unesposizione in aula, da parte
del docente, esclusivamente in inglese, pur riconoscendo che un tale approccio
potrebbe scoraggiare le interazioni con e tra gli studenti. Daltra parte, si propone
lutilizzo di strategie alternative a quella meramente trasmissiva unidirezionale di
contenuti in aula da parte di un docente non madrelingua, come ad esempio sfruttare
la lezione per domande o spiegazioni e fornire la parte pi discorsiva con altre risorse
(registrazione della lezione fatta dal docente, spiegazione di un particolare concetto fatta
da un altro esperto madrelingua). Il timore, da un lato, che lutilizzo di video a lezione
possa essere considerata dai colleghi un modo per non tenere direttamente la lezione,
dallaltro che utilizzare una strategia basata su attivit propedeutiche alla lezione non sia
apprezzata dagli studenti e non efficace se lo studente in realt non si prepara. Daltra
parte, c la consapevolezza che partire seriamente dal desiderio di apprendimento dello
studente e dal suo punto di vista consenta di utilizzare una sorta di cassetta degli
attrezzi composta anche da video, che possono essere utilizzati prima, durante o dopo la
lezione (ad es. video di esperti disciplinari madrelingua a supporto della spiegazione di
concetti mutuati da altre discipline, lutilizzo dei quali evitano altre mediazioni tra la
disciplina e la lingua).
C necessit di formazione sulla metodologia didattica in inglese, oltre che di corsi di
aggiornamento disciplinari in lingua inglese (che ora il docente talvolta paga con i
propri fondi per un confronto con lesposizione dei contenuti e le tecniche didattiche
messe in campo da altri esperti).
Se da un lato la piattaforma tecnologica online esiste e pare presenti funzionalit
sufficienti rispetto alluso che se ne fa (distribuzione di materiale, diffusione di note e
informazioni, raccolta di segnalazioni) emerge un bisogno di supporto e formazione su
altri strumenti didattici. A fronte della strategia evidenziata di utilizzo di materiale
multimediale a supporto dellapprendimento, emerge il bisogno di contenuti adeguati in
tale forma, formazione rispetto ai diritti di utilizzo di quanto disponibile ma anche di
strutture e figure in grado di realizzare, in modo professionale, corsi online e materiale di
supporto ad esso.

Gruppo ENGpower (Alessandra Giglio, Gillian Mansfield, Sara Valla)

Pag. 4 di 5

ENGpower
Azione 2, Progetto UNIPR e E-LEARNING
Il gruppo si scambia talvolta informazioni utili a risolvere problematiche emerse a livello
individuale, come il contatto con leditore e la richiesta di copie di valutazione per dare
risposta alla necessit di avere libri di testo in lingua.
Laspetto infrastrutturale, tecnologico e non, avvertito talvolta come ostacolo a
determinate strategie. Il sistema BYOD (Bring Your Own Device) pu esser oggigiorno
una risposta e un modo per ovviare alla carenza di dispositivi (disponibilit di postazioni
e/o strumenti in numero sufficiente), ma a sua volta introduce necessit di dotazioni
specifiche nelle aule e negli ambienti universitari (es. disponibilit del wi-fi, dotazione di
prese elettriche nelle aule e negli ambienti).

I rapporti elaborati relativamente alle indagini ENGpower da parte di Alessandra Giglio,


Sara Valla, Gillian Mansfield (Gruppo ENGpower) sono distribuiti con Licenza Creative
Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalit della presente licenza possono essere disponibili
contattando engpower@unipr.it

Gruppo ENGpower (Alessandra Giglio, Gillian Mansfield, Sara Valla)

Pag. 5 di 5

Potrebbero piacerti anche