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MENU’ PRANZO:
PRIMI:
Troccoli con pomodoro fresco
Orecchiette con zucchine mantegate al cacioricotta
Nel cuore del borgo antico di Vico del Gargano, in un
SECONDI: ambiente scavato nella roccia umida a pochi metri dal
Castello normanno svevo e dalla Chiesa Madre, è
Grigliata mista di carne degli allevamenti di Carpino Il pane è sempre stato l’alimento principale del sostenta- ubicato il Museo Trappeto Maratea, al suo interno vi
è un antico frantoio documentato già nel 1318. La
mento dei contadini vichesi, infatti pagnotte grandissime
BEVANDE: presenza del frantoio assicurava una più razionale
da 2 o 5 Kg dovevano essere sufficienti a sfamare la fa- estrazione dell’olio e l’importanza del suo ruolo è
Vino locale rosso
miglia per una settimana o perfino per 15 giorni e proprio attestata dal fatto che il feudatario vi esercitava il
Acqua monopolio, proibendo a chiunque di macinare le olive
in quella circostanza veniva preparata la paposcia. Infat-
Limoncello della casa ti, questa suprema squisitezza, nasce dall’esigenza di ve-
con il sistema tradizionale domestico. Il trappeto del
museo è lungo 32,25 metri e largo dai 3,50 ai 5,50
rificare se la temperatura del forno fosse giusta: levato metri. È costituito da due corpi sotterranei che si
DOLCE:
l’impasto usato per le pagnotte di pane, la pasta che rima- aprono rispettivamente su via Chiesa Madre e su via
Crostata della casa Riccitelli. Qui, tra macine ed antichi arnesi, si
neva attaccata alla madia (la cosiddetta “fazzatura”) ve-
rievocano memorie ed echi di un paese saldamente
niva raccolta, impastata, allungata con le mani sino a 20 – legato ai valori ed alla religiosità dell'ulivo. La guida
30 centimetri, infarinata e posta nel forno per pochi minu- vi mostrerà le varie fasi dell'antico processo, dalla
ti prima delle pagnotte di pane, in quanto la tenuta della molitura a trazione animale entro vasche di pietra,
alla pressa delle olive con torchi in legno, alla
paposcia alla buona cottura preannunciava la buona riu- dispersione delle acque di morchia nel sottosuolo
scita del pane. La forma allungata e schiacciata, somi- attraverso un inghiottitoio detto inferno, fino alla
gliante a quella di una “pantofola” ne fa provenire il no- raccolta della preziosa sostanza entro cisterne di
pietra. Nel Museo è possibile anche ammirare la
me: babbuccia, babouche (in francese) Paposcia in dialet-
cucina monacesca (una sorta di focolaio domestico)
to. Questa striscia di massa mai e poi mai veniva buttata, detta “a tutta camera”, dove chi lavorava e viveva nel
anzi una volta tagliata a metà era condita con un filo frantoio poteva riposarsi per breve tempo e
d’olio e formaggio fresco locale. Questo piatto tutto gar- rifocillarsi. Sono inoltre esposti un calesse, numerosi
antichi strumenti per la caseificazione e gli oggetti di
ganico è davvero eccezionale, frutto d'antiche tradizioni vita quotidiana di un tempo, come vestiti, scarpe,
contadine, non a caso la Slow Food ha deciso di istituire piatti. Visitare il Trappeto Maratea significa
un presidio per salvaguardarla. immergersi in un passato non così lontano, ancora
vivo nel ricordo degli anziani e gelosamente custodito
dai vichesi.