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PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Ore 8.30 Incontro Partecipanti in Via Tribuna


(fermata autobus) a Manfredonia;
Ore 9.00 Partenza per Vico del Gargano;
 Arrivo a Vico del Gargano e Visita del Centro
Storico (Rioni Terra, Casale e Civita con il ro- “I PERCORSI DELL’AMORE”
mantico vicolo del Bacio ed il Palazzo della Bel-
la) e visita del Museo comunale “Il Trappeto di 13 FEBBRAIO 2010
Maratea”; VICO DEL GARGANO (FG)
Promozione turistica sociale e culturale
 Sosta ad una bottega in cui si filano a mano tessu-
ti su telai dell’800 grazie alla passione ed alla Via San Lorenzo, 112 71043 Manfredonia (FG)
maestria della Sig.ra Maria Voto; C.F. 92041330710
Ore 13.30 Pausa pranzo Ristorante Osteria “Lo Svevo”;
Telefono: 0884.32.62.99 FAX: 199.44.92.33
 Raccoglimento nella Chiesa Madre, addobbata di
arance dell’Oasi Agrumaria e venerazione delle Sito web: www.dauniatur.it E-mail: info@dauniatur.it
reliquie di San Valentino;
 Visita della Cantina “D’Anell” dei f.lli Biscotti PREZZO AI SOCI € 23,00
con degustazione e didattica enologica sul vino
“Macchiatello” prodotto da uve autoctone prove- PREZZO AL PUBBLICO € 33,00*
nienti dalla vigna Mastrocianni nell’agro di Vico
del Gargano ed imbottigliato in un numero limita-
*Il prezzo è comprensivo di viaggio,
to di bottiglie; Nel cuore del Gargano più spettacolare, dove il mare si
pranzo e servizio guida.
 Passeggiata nel mercatino tipico di San Valenti- inchina docilmente alla potenza del verde montano, si
Ai soci il servizio trasporto è offerto
no; trova il paese dell’amore, Vico del Gargano. Dal 13 al 17
Ore 17.00 Partenza per Manfredonia; dall’Associazione febbraio a Vico del Gargano si svolgono i festeggiamenti in
Ore 18.30 Arrivo a Manfredonia onore di San Valentino, patrono della città e protettore
degli agrumeti dell’Oasi Garganica. Il giorno della festa
Il progetto SensAzione Dauna: Alla riscoperta di tratturi e degli innamorati i vicoli e le piazzette del suo centro
masserie tra Storia Natura e Gastronomia è finalizzato alla storico si vestono a festa con addobbi di arance, limoni e
valorizzazione e visitazione di strutture rustiche, antichi foglie di alloro, per accogliere frotte di giovani in amore.
tratturi, centri storici della provincia di Foggia, escursioni Una secolare tradizione racconta che mangiare le arance
benedette dal patrono San Valentino e berne il succo,
nelle zone umide daunofantine, valorizzando la filiera esaudisca tutti i desideri di gioia e felicità, come una
enogastronomica con degustazioni di prodotti tipici in miracolosa pozione d’amore. Uno scorcio tipico del centro
fattorie didattiche e ristoranti. L’edilizia rurale delle storico porta il suggestivo nome di “Vicolo del bacio”,
antiche masserie fortificate ed i mestieri antichi sono il strettissima viuzza di solo 50cm di larghezza che
prodotto tipico della civiltà contadina ed artigiana garantisce dolci effusioni e facili contatti. Inoltre potrete
scoprire come si fa una serenata sotto balconi più
meridionale, valore strategico del patrimonio locale, legato
caratteristici del centro storico di Vico del Gargano,
alle tradizioni dei saperi e sapori. addobbati suggestivamente su cui si affacceranno graziose
fanciulle vestite in costume tradizionale del Gargano in
genere, destinatarie dei melodiosi messaggi d’amore.

Il caratteristico “Vicolo del bacio” La Torre del Castello


Normanno Svevo
RISTORANTE OSTERIA LO SVEVO IL TRAPPETO MARATEA
“Le delizie del palato”

MENU’ PRANZO:

Antipasti misti della casa

PRIMI:
Troccoli con pomodoro fresco
Orecchiette con zucchine mantegate al cacioricotta
Nel cuore del borgo antico di Vico del Gargano, in un
SECONDI: ambiente scavato nella roccia umida a pochi metri dal
Castello normanno svevo e dalla Chiesa Madre, è
Grigliata mista di carne degli allevamenti di Carpino Il pane è sempre stato l’alimento principale del sostenta- ubicato il Museo Trappeto Maratea, al suo interno vi
è un antico frantoio documentato già nel 1318. La
mento dei contadini vichesi, infatti pagnotte grandissime
BEVANDE: presenza del frantoio assicurava una più razionale
da 2 o 5 Kg dovevano essere sufficienti a sfamare la fa- estrazione dell’olio e l’importanza del suo ruolo è
Vino locale rosso
miglia per una settimana o perfino per 15 giorni e proprio attestata dal fatto che il feudatario vi esercitava il
Acqua monopolio, proibendo a chiunque di macinare le olive
in quella circostanza veniva preparata la paposcia. Infat-
Limoncello della casa ti, questa suprema squisitezza, nasce dall’esigenza di ve-
con il sistema tradizionale domestico. Il trappeto del
museo è lungo 32,25 metri e largo dai 3,50 ai 5,50
rificare se la temperatura del forno fosse giusta: levato metri. È costituito da due corpi sotterranei che si
DOLCE:
l’impasto usato per le pagnotte di pane, la pasta che rima- aprono rispettivamente su via Chiesa Madre e su via
Crostata della casa Riccitelli. Qui, tra macine ed antichi arnesi, si
neva attaccata alla madia (la cosiddetta “fazzatura”) ve-
rievocano memorie ed echi di un paese saldamente
niva raccolta, impastata, allungata con le mani sino a 20 – legato ai valori ed alla religiosità dell'ulivo. La guida
30 centimetri, infarinata e posta nel forno per pochi minu- vi mostrerà le varie fasi dell'antico processo, dalla
ti prima delle pagnotte di pane, in quanto la tenuta della molitura a trazione animale entro vasche di pietra,
alla pressa delle olive con torchi in legno, alla
paposcia alla buona cottura preannunciava la buona riu- dispersione delle acque di morchia nel sottosuolo
scita del pane. La forma allungata e schiacciata, somi- attraverso un inghiottitoio detto inferno, fino alla
gliante a quella di una “pantofola” ne fa provenire il no- raccolta della preziosa sostanza entro cisterne di
pietra. Nel Museo è possibile anche ammirare la
me: babbuccia, babouche (in francese) Paposcia in dialet-
cucina monacesca (una sorta di focolaio domestico)
to. Questa striscia di massa mai e poi mai veniva buttata, detta “a tutta camera”, dove chi lavorava e viveva nel
anzi una volta tagliata a metà era condita con un filo frantoio poteva riposarsi per breve tempo e
d’olio e formaggio fresco locale. Questo piatto tutto gar- rifocillarsi. Sono inoltre esposti un calesse, numerosi
antichi strumenti per la caseificazione e gli oggetti di
ganico è davvero eccezionale, frutto d'antiche tradizioni vita quotidiana di un tempo, come vestiti, scarpe,
contadine, non a caso la Slow Food ha deciso di istituire piatti. Visitare il Trappeto Maratea significa
un presidio per salvaguardarla. immergersi in un passato non così lontano, ancora
vivo nel ricordo degli anziani e gelosamente custodito
dai vichesi.

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