La ragione illuminista
Non la ragione onnipotente e
onnicomprensiva dei filosofi razionalisti
E la ragione degli empiristi:
non fonte ma strumento di conoscenza;
ha un ambito limitato in cui per ultimo
giudice.
Ottimismo
Anche se limitata, questa ragione pu
portare luce in ogni campo dellesperienza
umana.
LIlluminismo condivide infatti lidea di un
progresso inarrestabile dellumanit,
alimentata dalla constatazione
dellavanzamento delle scienze naturali e
della crescita economico-sociale del ceto
borghese.
Frontespizio
dellopera La
Religione nei
limiti della pura
Ragione,
pubblicata da
Kant nel 1793
Deismo
Bisogna spogliare la religione dagli
aspetti dogmatici e fantasiosi,
limitandosi alle verit che la ragione di
ogni uomo pu riconoscere: lesistenza di
un architetto delluniverso e di una vita
dopo la morte.
Non servono riti e culti, quello che conta
il comportamento morale.
Natura
Per gli illuministi la natura diviene un
valore positivo:
naturale sinonimo di razionale e
rappresenta un bene (si parla di religione
naturale, diritto naturale, leggi naturali
delleconomia, ecc.)
Viene respinta lidea cristiana di una
corruzione originaria.
Pensiero politico
Montesquieu: il relativismo
Montesquieu contesta lidea che esista
una legge naturale, valida per tutti gli
uomini e per tutti i tempi.
Leggi e costituzioni dipendono da indole,
cultura, costumi dei vari popoli e dalle
caratteristiche dei luoghi in cui vivono.
Le simpatie di Montesquieu vanno
comunque ad una monarchia
costituzionale di tipo inglese.
Montesquieu: i poteri
Per evitare abusi indispensabile che i
poteri si bilancino a vicenda:
Il giudiziario deve essere affidato a giudici
popolari (repubblica) o a magistrati inamovibili
(monarchia).
Il legislativo a due camere: alta, di privilegio,
(aristocrazia) e bassa, elettiva, (borghesia).
Lesecutivo al governo che, in una
monarchia, espressione del re.
Montesquieu: lequilibrio
Le Camere controllano il Governo e si
controllano vicendevolmente.
Fondamentale il ruolo della camera alta
che media tra le tendenze dispotiche del
sovrano e le istanze popolari.
Montesquieu giustifica lesistenza della
nobilt come baluardo della libert contro
il dispotismo.
Assolutismo illuminato
Pi che una elaborazione teorica una
pratica di governo.
Il potere del re finalizzato non alla
propria gloria ma alla felicit dei sudditi.
Il potere assoluto deve essere utilizzato
per riformare la societ, a livello politico,
economico, religioso, eliminando i retaggi
irrazionali del passato.
I sovrani e le riforme
Protagonisti: Federico II in Prussia,
Caterina II in Russia, Carlo III in Spagna,
Maria Teresa e Giuseppe II in Austria.
Le riforme, in continuit con la tendenza
accentratrice gi in atto, mirano a:
rendere pi efficienti gli apparati burocratici;
colpire i ceti privilegiati;
ridurre linfluenza della Chiesa nella societ
(giurisdizionalismo e lotta ai Gesuiti).
Federico II di
Prussia
(1740-1786)
Amico di Voltaire,
dedito alla musica e
alle lettere (ma
anche alla guerra) fu
il prototipo dei
sovrani illuminati
Il Contratto Sociale
Rousseau non auspica un ritorno allo
stato di natura (che forse non esistito),
ma un patto tra uguali in cui ciascuno
rinunci a tutti i propri diritti e si sottometta
alla volont generale.
Non la somma degli egoismi dei singoli ma
una volont che mira al bene comune,
e che si esprime principalmente nella
democrazia diretta.
Pensiero economico
Le tesi fisiocratiche
Elaborate da F. Quesnay (1694-1774)
furono realmente applicate in Francia.
La fonte della ricchezza lagricoltura.
I governi devono perci favorire gli
investimenti in questo settore evitando di
contenere i prezzi dei prodotti agricoli,
liberalizzando i commerci, e cessando di
proteggere la manifattura.
Laissez faire
Sostiene che leconomia mossa da leggi
naturali: il singolo, perseguendo il proprio
interesse, promuove il bene pubblico.
I governi devono perci lasciarle agire
liberamente, abolendo gli ostacoli alla
circolazione delle merci e i tentativi di
orientare la produzione.
Il mercato, infatti, si autoregola sulla base
della domanda e dellofferta.