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L'Italia e l'Europa dopo il Risorgimento

LEZIONE 1

13/9/2012

L'unit d'Italia un fatto che viene realizzato grazie al progetto democratico di Mazzini e dei mazziniani e grazie al
progetto liberale di Cavour e dei piemontesi.
Cavour aveva stretto un accordo con l'imperatore francese Napoleone III aveva ottenuto che si combattesse
insieme contro l'Austria per espandere i domini piemontesi a tutto il nord Italia. Il patto tuttavia non viene rispettato
perch in seguito alla conquista della Lombardia, in Toscana e in Emilia Romagna si svolgono delle rivoluzioni
democratiche (non comprese nel progetto di Napoleone III) che spaventano l'imperatore francese, che quindi si sgancia
dall'alleanza. Napoleone III lascia il patto e firma un armistizio.
Cavour si dimette, sapendo che per verr presto richiamato perch il governo non pu funzionare senza di lui. Dopo
che per forza di cose Cavour viene rieletto primo ministro, stabilisce un accordo con Napoleone III, secondo il quale il
Veneto rimane austriaco, ma il Piemonte annette la Lombardia, la Toscana e l'Emilia Romagna. A questo stadio
l'unit d'Italia parziale, perch comprende due terzi delle regioni del nord.
Ora inizia la seconda fase dell'unione, la fase di stampo democratico, perch gestita da Garibaldi. Egli organizza la
spedizione dei mille e conquista i territori del meridione.
A questo punto si ha un'Italia liberale al nord che fa capo al Piemonte, ed un'Italia democratica al sud (l'ex regno delle
due Sicilie). In mezzo a questi due stati c' lo stato della chiesa. Questo non pu essere conquistato militarmente in
quanto protetto dall'imperatore francese Napoleone III (che gi una volta era intervenuto in difesa del papa), ma
Cavour riesce a convincere Napoleone III a permettere l'intervento militare proponendo un problema: infatti, se i due
stati dovessero rimanere divisi, al posto del regno delle due Sicilie verrebbe a formarsi uno stato democratico (il primo
stato democratico d'Europa) e questo darebbe molto fastidio a tutta l'Europa e soprattutto all'imperatore francese. Per
questo Napoleone III costretto a concedere la possibilit di sottrarre le Marche allo stato della chiesa per unire
Italia del nord e Italia del sud. Cos avviene: le truppe italiane marciano intorno al Lazio, collegando per per le
marche i due stati in seguito a Teano Garibaldi consegna senza condizioni i territori da lui conquistati nelle mani di
Vittorio Emanuele II. (Garibaldi era di ideali diversi da quelli del re piemontese, ma pur sapendo che questi non avrebbe
mai creato uno stato democratico, ma antepone l'unit d'Italia alla forma di governo).
Nel 1861 viene proclamato lo stato italiano, uno stato al quale per mancano ancora Roma, il Lazio e il triveneto. Le
assenze erano comunque significative.
Ora che per si creato uno stato quasi completo, si pensa a come unire tutta la penisola. L'unione parziale viene
raggiunta nel 1860, mentre Roma e il Lazio vengono annessi nel 1870. le ultime conquiste arrivano con la prima guerra
mondiale.
Nell'1870 finisce il risorgimento, una fase iniziata nel 1820 se considerata breve, ma che trae i suoi principi anche dalla
fine del 1700.
[inizio capitolo 18]
Dopo l'unificazione dell'Italia, rimangono ancora molto problemi da risolvere problemi post-unitari. Bisogna
gestire uno stato nuovo e diverso. Ad esempio, Massimo d'Azeglio, che era stato primo ministro nel 1849, ha affermato
in una famosa frase: fatta l'Italia bisogna fare gli italiani infatti l'unit era unicamente un fatto territoriale.
Mancava del tutto il sentimento nazionale. Gli italiani non si riconoscevano in quanto tali, ma si identificavano
localmente. Solo il 3-4% degli abitanti della penisola si dichiarava italiano, e questa fetta la borghesia intellettuale.
A gestire lo stato italiano ora che stato unito dovrebbe essere Cavour, ma egli muore nell 1861, quindi poco dopo
l'unificazione della penisola. Quindi lo stato sar gestito da uomini successivi a Cavour, legati a lui ma pur sempre
meno abili.
Il primo problema italiano in questo periodo era l'instabilit politica vale a dire frequenti cambi di governo. Nei
primi 16 anni si verificano ben 12 cambi di governo, nonostante al potere rimanga sempre la stessa fazione, la destra
storica. Questo perch all'interno del partito c'erano non pochi contrasti.
Allora esistevano due principali partiti (il partito in senso moderno, organizzato, nasce nel 1890 prima i partiti erano
semplicemente dei gruppi di persone aventi le stesse idee):
La destra storica, il partito liberale, seguente la scia di Cavour, favorevole ancora al connubio CavourRattazzi.
La sinistra storica, il partito democratico, che segue soprattutto gli ideali mazziniani. Questa corrente per,

dopo l'unificazione della penisola ha perso vigore nelle pretese, perch per avere unito il paese, accetta anche
la monarchia si perde la corrente repubblicana.
Per i primi 16 anni di vita dello stato governa la destra storica. Poi dal 1876 fino all'1880 governa la sinistra storica.
[Nelle elezioni si elegge il parlamento: all'inizio al destra storica aveva la maggioranza in parlamento il re sceglie un
primo ministro, e questo sceglie i ministri (il governo). Poi il primo ministro deve andare in parlamento e chiedere la
fiducia, e se la ottiene pu governare. Altrimenti si deve formare un altro governo.
La costituzione in vigore all'epoca era lo statuto albertino, un testo breve, con poche norme e molto flessibile, vale a
dire cio che pu essere soggetto a diverse interpretazioni. Cavour, ad esempio, la interpreta in modo parlamentare
per governare serve la fiducia del parlamento.
Se un governo cade perch non ha la fiducia in parlamento, il re deve scegliere un nuovo primo ministro, che pu essere
anche lo stesso, solo che questi dovr scegliere i ministri in modo da ottenere poi la fiducia in parlamento]
Inoltre la destra storica, quando al governo, si posta degli obiettivi. Il primo di questo era il pareggio di bilancio:
questo significa, oltre che a pareggiare le entrate con le uscite come verrebbe facile pensare, anche pagare tutti i debiti.
Infatti il neo-formato stato italiano aveva molti debiti, perch aveva incorporato anche i debiti degli stati che aveva
annesso (perch se li avesse cancellati avrebbe perso credibilit). In modo tale, lo stato italiano totalizzava tutto i debiti
del Piemonte, della Lombardia, dell'Emilia Romagna, della Toscana e del Regno delle due Sicilie.
La destra storica si prefigge quindi come obiettivo l'esaurimento di tutti i debiti, e riuscir anche a pareggiare il
bilancio in un tempo di 16 anni. Solo che questa scelta ha un costo, perch infatti durante questi 16 anni lo sviluppo si
ferma l'Italia rimane indietro di 16 anni rispetto al resto dell'Europa. Inoltre cessano gli investimenti l'economia
rimane ferma, statica.
A causa di ci, quando invece l'unit d'Italia doveva portare ricchezza allargando il mercato creando nuove infrastrutture
per favorire il commercio, nulla accade, e per questo ci si comincia a chiedere perch sia stata unita l'Italia, se per
addirittura 16 anni non se ne sono visti i risultati.
Un'altra cosa che il governo ha dovuto fare stato aumentare le entrate porre nuove tasse, ma tassando chi? A
questo punto ci sono due opzioni: tassare i redditi tassa equa, che colpisce chiunque in base a quanto guadagna, o
tassare i prodotti con tasse come l'IVA queste per colpiscono maggiormente i poveri. Il governo, in quanto governo
di destra, ha dovuto tassare i poveri per rimanere fedele agli elettori.
La destra storica decide di porre una tassa sul macinato (che sar poi una delle tasse pi odiate di sempre). Il macinato
era il grano, che veniva macinato per ottenerne farina. Questa una tassa particolare, perch viene posta su un prodotto
di prima necessit alzandone il prezzo, tuttavia senza ridurre troppo i consumi del macinato, in quanto era un prodotto
necessario. Tassare un prodotto del genere crea sia odio che ingenti entrate, per penalizza i pi poveri.
(contrariamente, oggi si tassa maggiormente il reddito perch pi giusto).
Con l'unit d'Italia aumentano anche le tasse, e per questo i contadini cominciano a perdere fiducia perch non vedono
vantaggi. Nelle aree pi povere si comincia a rifiutare l'unit italiana. Inoltre lo stato deve imporre anche la leva
obbligatoria dopo i 18 anni si deve prestare servizio militare per 7 anni questo toglie manodopera alle campagne
i fattori che possono causare rivolte non sono pochi.
LEZIONE 2

17/9/2012

A causa della povert la gente si rivolta, e ci sono fenomeni importanti, soprattutto in Italia meridionale, dove si
sviluppa il fenomeno del brigantaggio. Questo era gi un fenomeno endemico in tutta Europa, ma nel sud prende una
piega particolare, perch diventa un fenomeno di massa.
Fare brigantaggio consiste nel vivere nascosti un un bosco o tra le montagne, e vivere di furti e di assalti ai trasporti. I
briganti assaltavano carrozze e rubavano gioielli o merci, o addirittura prendevano in ostaggio persone. Da sempre le
strade erano insicure a causa dei briganti.
Dopo l'unit d'Italia il brigantaggio diventa un fenomeno di massa, perch se prima era praticato da 500 persone, ora i
briganti sono 50,000. Il numero di persone comincia a diventare incontrollabile. La causa di ci legata principalmente
a 3 motivi:
1) Nel sud aumenta la povert, a causa dell'aumento delle tasse e del calo degli investimenti.
2) A causa della leva militare obbligatoria, che costringeva i giovani dell'et di 18 anni ad andare a prestare il
servizio militare anche molto lontano dal paese originario. Ad esempio un giovane siciliano avrebbe potuto
dover andare in Piemonte. Per questo molti giovani decidono di disertare, e dal momento che disertare un
reato sono costretti a sparire, e vanno a fare i briganti. In questo modo viene anche rifiutata la presenza dello
stato nel sud.
3) La chiesa definisce il nuovo stato come diabolico, e invita a cacciarlo via. Questo perch lo stato della chiesa
aveva perso molti suoi possedimenti.

La rivolta sociale causa maggiore malcontento ed un aumento della delinquenza.


Il fenomeno del brigantaggio controlla interamente alcune aree della Calabria, della Campania e della Basilicata.
Di fronte ad un fenomeno cos importante, la risposta del governo non si fa aspettare, ed molto dura. Viene infatti
mandato l'esercito.
[i carabinieri erano un corpo dell'esercito piemontese, a cui erano affidate anche mansioni tipiche della polizia. Prima la
polizia era un'organizzazione territoriale, mentre i carabinieri no. Il rischio era che un poliziotto fosse amico/cugino
ecc.. di un brigante, e quindi che la polizia fosse inutile. Quindi il governo sceglie di mandare gente nuova a pulire il
sud dai briganti]
Il conflitto che si sviluppa viene interpretato da molti come una vera e propria guerra civile.
Spesso all'epoca i briganti avevano l'appoggio della popolazione distinguere tra briganti e non briganti era
abbastanza difficile. Data la difficolt di distinzione, l'esercito piemontese ha ucciso decine di migliaia di persone senza
scrupoli. Inoltre tutta l'azione stata condotta secondo la legge di guerra legge marziale chiunque avesse
aiutato i briganti veniva fucilato.
I briganti erano un numero elevato, ma le persone coinvolte erano ancora di pi. Dopo le battaglie inoltre, i
sopravvissuti si schieravano con i briganti, o per odio dello stato o perch non aveano latra scelta. Alla fine succede che
quasi tutti scappano con i briganti. Tutto sommato, la presentazione dello stato italiano nel meridione non stata molto
positiva, quindi esso viene rifiutato da molte persone.
Il brigantaggio si presenta come fenomeno rurale interessa le campagne, non le citt. Inoltre spesso venivano
fondate delle piccole isole-stato a s, governate dai briganti.
Il brigantaggio non direttamente collegato al fenomeno della mafia, ma la mafia comunque nasce con l'unit d'Italia.
Prima esisteva solo un sistema para-mafioso.
La mafia nasce civilmente, come una gerarchizzazione del potere. Prima in Sicilia c'erano i grandi latifondi, le grandi
propriet dei nobili, i quali per si disinteressavano della loro gestione, in quanto si interessavano solo alla rendita, ed
allora la affidavano ad un amministratore. Costui per poteva facilmente incontrare delle difficolt nel comunicare con i
contadini, ed allora faceva appello ai pi noti tra i contadini del feudo, i quali pensavano a tenere i contatti con la massa.
Crispi, uno dei garibaldini che ha organizzato la spedizione dei mille (e che poi diventato anche ministro) al momento
di arrivare in Sicilia, necessitava di contatti con i siciliani, ed allora ha pensato di contattare i siciliani proprio attraverso
il sistema para-mafioso. In questo caso si pu quasi ritenere che questo sia un riconoscimento alla mafia da parte dello
stato. Per questo sistema conveniva a tutti. Significava trattare con pochi anzich con tanti.
Poi succede che il ruolo di questi contadini di spicco si allarga, e si estende al dominio dell'intera area. Prima era
semplicemente mafia agricola, ma poi diventa un capo, che si guadagna il rispetto dei contadini sia con doti come
giustizia e abilit nel parlare che con la paura, ovvero gestendo la giustizia in maniera sbrigativa. Il boss mafioso
diventa un capo, che gestisce una forma informale di potere. Questo potere informale spesso supera anche quello
formale.
Una seconda forma di ribellione la rivolta dei proletari nelle citt industriali del nord. Questa per nasce come una
protesta di forma politica, legata anche alla nascita della mentalit socialista. Questa volta non si tratta di un
fenomeno para-criminale ma di una protesta legale. Qui si nota la diversit tra questi due tipi di Italie. A conti fatti,
c'erano 3 Italie all'epoca, divise in base al sistema economico:
1) La prima Italia l'Italia del nord (in specifico Liguria, Piemonte e Lombardia). Qui ci sono molte
infrastrutture: ci sono ferrovie che permettono trasporti rapidi, canali di irrigazione per massimizzare il
rendimento agricolo. Inoltre l'agricoltura strutturata in modo capitalistico ci sono molti investimenti. Il
modello simile a quello svizzero, francese o belga. Si tratta di vaste propriet coltivate intensamente.
Inoltre anche notevole lo sviluppo industriale. Famoso il triangolo industriale, Genova, Milano, Torino.
2) La seconda Italia l'Italia centrale, dove ci sono poche o nessuna industria, ma molto sviluppato
l'artigianato, e ci sono poche infrastrutture. L'agricoltura non gestita in modo capitalistico, e il sistema
adottato la mezzadria, un sistema per il quale c'erano grandi proprietari terrieri, che affidavano la coltura
della terra interamente ai contadini, e poi prelevavano una parte del raccolto. Questo sistema funzionava tutto
sommato bene, perch i proprietari investivano abbastanza ed i contadini erano abbastanza spinti a produrre il
pi possibile. Comunque rende meno che al nord.
3) La terza Italia l'Italia del sud, dove in grandi proprietari terrieri si disinteressano completamente dei loro
latifondi. Le propriet sono coltivate poco e male, ed in maniera estensiva. I proprietari vivevano di rendita.
Non ci sono investimenti, e la terra viene semplicemente affidata ai contadini, e questi non hanno n interesse
nel produrre n la mentalit per farlo.
Un proprietario terriero piemontese guadagnava 20 volte quello che guadagnava un proprietario terriero al sud,
ma comunque al sud non si pu fare diversamente, perch il proprietario terriero pieno di debiti, ha pochi
soldi e troppi terreni e non ha la mentalit. Ormai si abituati a vivere facendo nulla. Nel giro di 70-80 anni

l'aristocrazia terriera del sud perder tutte le sue terre, perch non stata in grado di gestire i suoi averi.
Per il governo il compito era molto difficile, perch devono fare le stesse leggi per 3 tipi diversi di Italia . C'
ancora infatti il dibattito tra centralisti e federalisti. I primi sostenevano che uno stato federale sia troppo poco unito
per durare nel tempo, mentre i secondi sostenevano che uno stato unito avrebbe penalizzato certamente qualcuno.
Infatti quando l'Italia si unita, nel 1861, al sud c'erano alcuni esempi di industria, ed alcune erano anche buone, ma
dopo che la penisola si unita e che la legislatura diventata unica, queste sono tutte chiuse nel giro di 20 anni, perch
le leggi hanno favorito il nord pi del sud. Al sud mancavano le vie di comunicazione che avrebbero permesso un largo
mercato.
Il centralismo stato utile, ma stato anche una forte limitazione. Altro problema che le regole sono rimaste le
regole del nord lo stato italiano si presentava come una continuit dello stato piemontese, e le regole sono rimaste
quelle piemontesi, fatte dai piemontesi. Quando l'Italia stata unita, si aveva l'impressione di avere un'estensione dello
stato piemontese, non uno stato nuovo.
Un esempio di questa piemontizzazione il fatto che tutti i nuovi sindaci e prefetti nominati dal re sabaudo erano
piemontesi, e questi venivano mandati anche al sud, in posti dove non comprendevano nemmeno la lingua. Lo stupire
reciproco documentato.
Un altro problema era la mancanza di coesione culturale mancava una cultura comune, e mancava anche l'italiano.
Inoltre l'alfabetizzazione era molto carente in Italia. Mentre in Inghilterra la percentuale di analfabeti era inferiore al
50%, in Italia superava il 90%, per diversi motivi. Al centro l'oscurantismo della chiesa scoraggiava l'istruzione delle
masse, mentre al sud si pensava che non saper leggere fosse meglio. Solo al nord si insegnava modestamente a leggere e
scrivere.
Accortosi di questo problema, il governo piemontese ha cercato immediatamente di porvi fine, con la legge Casati, che
istituiva l'istruzione elementare obbligatoria fino al secondo anno. Solo che il governo era anche preso con il pareggio
di bilancio, e quindi non aveva soldi per finanziare la creazione di scuole e per stipendiare insegnanti, e ha finito per
lasciare il compito della ricerca di fondi agli enti locali, che al nord sono progrediti e al sud no.
LEZIONE 3

18/9/2012

In Italia presente un problema relativo all'industria gi negli anni 60 l'Italia non era del tutto senza industrie in
Piemonte, Liguria e Lombardia erano presenti molte industrie, anche buone, e ve ne erano anche al sud, e come in
Germania, ci si aspetta che le industrie si sviluppino dopo l'unit, con l'allargarsi del mercato, il che avrebbe permesso
di aumentare la produzione.
Per in Italia non avviene nessun progresso a causa della scarsa capitalizzazione povert di capitali, per cui
non si investe. Dal momento che in Italia non erano presenti capitali, l'Italia dipendeva dagli investimenti esteri. Ad
esempio, le ferrovie italiane sono state costruite con capitali tedeschi. L'Italia dipendeva dalla Germania. Inoltre
all'Italia mancavano materie prime.
Inoltre c' stato un errore politico da parte sia della destra che della sinistra, ovvero non si creduto nell'industria a
causa di tutte queste ragioni. Si crede piuttosto in una vocazione agricola del paese. Per in contemporanea il mondo
assiste allo sviluppo di un altro paese dove non ci sono n capitali n infrastrutture n materie prime: il Giappone, che
proprio in questi anni conosce un boom. La politica italiana si accorger 30 anni dopo che era in effetti possibile
industrializzare il paese. L'Italia rimane cos indietro rispetto alla Germania, la quale diventa un grande paese
industriale, mentre l'Italia no. Non si credeva in un Italia industrializzata.
L'Italia accetta anche di diventare un stato liberista liberismo economico non ci sono dazi alle dogane. Questo
avrebbe aumento la circolazione di merci, ma avrebbe aumento anche la quantit di merci estere presenti nel paese, cosa
che avrebbe messo in difficolt l'industria italiana, pi arretrata. In compenso per sarebbero arrivati pi capitali.
Questo per avrebbe schiacciato anche l'industria meridionale, che avrebbe subito la concorrenza delle industrie del
nord.
Il pareggio di bilancio viene effettivamente raggiunto ne 1876. Per questa scelta ha avuto dei costi, perch intanto il
paese non si potuto sviluppare, ed rimasto praticamente fermo a 16 anni prima, quindi c'erano poche infrastrutture,
l'alfabetizzazione era scarsa e lo sviluppo economico stato poco.
Per il completamento dell'unit d'Italia manca ancora l'annessione del Veneto, del Lazio, del Trentino e del
Friuli-Venezia Giulia, e la politica italiana decisa nell'annettere in breve tempo queste tre regioni. Intanto per la
capitale rimane Torino. Nonostante sia fortemente decentrata, la capitale rimane la citt piemontese. Comunque gli
uomini del risorgimento volevano a tutti i costi Roma come capitale, solo che questa doveva essere ancora conquistata.
Le modalit proposte per l'unificazione sono diverse:
1) La destra storica proponeva di aspettare un momento propizio, in quanto ora non ci sarebbe stato modo di

sostenere una guerra, un quanto attaccare l'Austria avrebbe scatenato una guerra austro-italiana ed attaccare la
Francia avrebbe scatenato una guerra italo-francese.
2) La sinistra storica, che procedeva dalle idee seppur attenuate di Mazzini e Garibaldi, era per un intervento pi
immediato e deciso, e ai timori della destra storica rispondeva che in qualche modo si poteva vincere.
Nell'indecisione, nel 1863 Garibaldi decide di fare di testa sua, e pi o meno come era successo con la spedizione dei
mille, raccoglie un piccolo esercito di volontari dalla Calabria e decide di attaccare Roma, pensando che Napoleone
III non avrebbe potuto prendersela con l'Italia in quanto non sarebbe stata lei ad attaccare il papato.
Per Napoleone III, non appena sente che Garibaldi sta marciando verso Roma, lancia un ultimatum all'Italia,
dicendo che se il governo non avesse fermato immediatamente Garibaldi, sarebbe intervenuto l'esercito francese.
A questo punto il governo non pu stare fermo, ed allora invia l'esercito a Roma per fermare Garibaldi. In questo
scontro, che si sarebbe certamente potuto evitare, morirono 3 o 4 garibaldini, e Garibaldi stesso viene ferito.
Immediatamente dopo, il governo della destra storica cade.
In questo periodo i rapporti tra lo stato della chiesa e l'Italia sono abbastanza difficili, perch l'Italia ha preso l'Umbria e
le Marche al papato, e la chiesa non vuole assolutamente riconoscere lo stato italiano. L'Italia inoltre uno stato laico, e
vive ancora con i principi di Cavour (libera chiesa, libero stato) uno stato laico. Non ci sono privilegi per la chiesa,
ma l'Italia rimane comunque uno stato composto da cattolici, ed allora un problema.
Intanto succede che i parroci dicono ai contadini che lo stato italiano illegittimo.
L'Italia riesce per ad unificarsi grazie ad una serie di favorevoli casi internazionali. Nel 1866 c' infatti una
guerra tra Prussia ed Austria. La Prussia infatti vuole unirsi alla Germania per creare uno stato pi forte, e l'Austria
non vuole che ci accada perch verrebbe altrimenti schiacciata. In questo scontro l'Italia si allea con la Prussia, per
poter attaccare l'Austria da due fronti e per ottenere in caso di vittoria grandi annessioni territoriali.
La guerra viene svolta nel 1866, e l'Italia viene sconfitta sia per terra che per mare (dalla scarsissima flotta austriaca),
ma la Prussia vince a Sodowa, ottiene comunque in ogni caso il Veneto (chiesto in pegno dalla Prussia e poi girato
all'Italia). Se l'Italia avesse vinto al guerra avrebbe ottenuto molto pi.
Quattro anni dopo un'altra situazione internazionale arride all'Italia. La Germania dichiara guerra alla Francia,
perch sempre nel suo processo di unificazione, viene ostacolata. Vi quindi un'ulteriore guerra, e la Francia viene
sconfitta a Sedan. Dopo la sconfitta Napoleone III costretto ad abdicare, e pertanto non pu pi difendere il
papato da eventuali attacchi italiani.
L'Italia decide allora di attaccare Roma, e il 20 settembre 1870 avviene il famoso episodio della breccia di Porta Pia.
Il papato in segno di difesa, spara contro i garibaldini, in quanto vuole passare per vittima. Roma diventa comunque la
capitale dello stato italiano.
L'Italia ha 3 capitali, inizialmente la capitale era Torino, ma dopo l'episodio garibaldino la capitale viene spostata a
Firenze, per mandare un segnale di rinuncia alla conquista di Roma al resto d'Europa. Infatti le uniche due capitali
possibili erano Roma e Firenze. Se la preferita (che era sempre stata l'obiettivo di tutti) non era disponibile, si sarebbe
ricorso alla seconda. Dopotutto, Firenze era la capitale culturale dell'Italia.
Per il rapporto tra papato e stato italiano non finisce qui, perch lo stato della chiesa prende molto male questa azione .
Lo stato italiano, per riconciliarsi con la chiesa, offre al vaticano la legge delle guarentigie, ovvero la legge delle
garanzie. Cos lo stato italiano avrebbe ceduto al vaticano alcuni soldi ed alcuni palazzi, e avrebbe chiuso l la
questione. Il papato si dichiara sempre ostile allo stato italiano.
Per il vaticano si vendica anche: infatti il papa lancia il non expedit dice che chi cattolico non deve dare
seguito ad uno stato illegittimo. E questo causa un grande dubbio ai cittadini italiani, che erano praticamente tutti
cattolici. Cos alle prime elezioni partecipano pochissime persone, e l'Italia rimane in mano a pochi votanti.
Questo anche perch lo stato italiano ha avuto problemi a rendersi credibile, e la chiesa ha avuto un ruolo negativo,
perch ha allontanato i cittadini dallo stato.
Il corso forzoso della moneta. Quando si immette nuova cartamoneta, si soliti convertire prima tutto l'oro in
cartamoneta, cos che lo stato tiene alla fine l'oro e il popolo le monete. In situazioni normali quest'operazione
possibile anche al contrario, ovvero convertire la cartamoneta in oro. Per quando l'Italia deve ripagare i debiti, viene
messo in atto il corso forzoso non si pu pi riconvertire la cartamoneta in oro. Questo permette di aumentare
l'inflazione, e cos di diminuire il valore del debito. Inoltre questo espediente limitava il fenomeno della tesaurizzazione
la tendenza a tenersi i soldi in tasca in caso di crisi. Questo avrebbe fermato l'economia.
L'euro come moneta unica nato anche per impedire agli stati di attuare trucchi come questo.
Il risorgimento ha causato un grande dibattito storiografico. Molte sono le sue interpretazioni storiche. Per
generalmente il risorgimento viene visto come un periodo di fallimento, anche se ha raggiunto il suo obiettivo,
ovvero l'unit d'Italia. Gi 30 anni dopo l'unit d'Italia si pensava che questa fosse stata fatta male, perch c'era stato

poco sviluppo, mancava il sentimento nazionale, e molti erano ostili allo stato. Questo cambiato solo nel 1910.
L'idea del fallimento anche incrementata dal fatto che al sud l'unit vista solo come un fallimento, che invece di
migliorare le cose come promesso le ha peggiorate. Quindi ci si chiesti perch l'unit non abbia avuto l'effetto
desiderato.
La prima risposta la risposta di Antonio Gramsci, un filosofo, storico della letteratura, storico ed un membro
fondatore del partito comunista, che morir in carcere durante il periodo fascista. Tra i suoi scritti del carcere ce n'
uno che raccoglie un'accurata analisi del periodo del risorgimento, dove tratta principalmente di un problema irrisolto
la mancanza di una riforma agraria.
Quando Garibaldi propagandava in Sicilia l'avvento di un'Italia unita, lo faceva promettendo una riforma agraria (lui
che era democratico). La riforma poi c' stata, ma solo 90 anni dopo, nel 1950. Gramsci invece pensa che essa sarebbe
dovuta essere stata fatta subito dopo l'unit d'Italia.
Gramsci sostiene che la rivoluzione francese sia riuscita per il semplice fatto che la prima riforma attuata sia stata la
riforma agraria.
In Italia in vari episodi i contadini si erano ribellati perch pretendevano la riforma agraria (a Bronte ad esempio), e
questi casi furono calmati con l'intervento militare, che dopo aver utilizzato le armi prometteva una prossima riforma
agraria.
Gramsci sostiene che tutti sarebbe migliorato con la riforma agraria, ma questa non stata fatta per colpa soprattutto del
governo di destra storica, che essendo il partito dei ricchi non ha potuto ridistribuire le terre, ma stata colpa anche
della sinistra storica, che ben presto ha accantonato l'idea della riforma.
La seconda risposta quella dello storico Rosario Romeo, di tendenze liberali, il quale si dichiara sia a favore che
contrario alla riforma agraria, perch anche se questa avrebbe portato buoni risultati al sud, al nord non avrebbe fatto
che male, perch avrebbe interrotto la sviluppata agricoltura capitalistica. La riforma agraria ha funzionato in Francia
perch l si veniva da un latifondismo, mentre in Italia l'agricoltura capitalistica era in alcune zone gi sviluppata.
Inoltre dare la terra ai contadini del sud non porta al capitalismo, ma porta solo ad un minimo incremento della
produzione. Mentre al nord il regresso sarebbe stato tangibile. Non sarebbe nemmeno nata l'industria.
In ogni caso appare comunque evidente che la mancanza di una riforma agraria abbia danneggiato notevolmente
il sud. La differenza tra nord e sud pre-esisteva l'unit d'Italia, ma l'unit l'ha aumentata. Sono state fatte scelte errate
per favorire la parte dello stato gi sviluppata, pensando che prima o poi si sarebbe sviluppata anche l'altra. Si pensava
ad un impossibile sviluppo in 2 parti.
LEZIONE 4

22/9/2012

Capitolo 19 ,ci che succede in Europa mentre l'Italia lotta per l'unit (dal1848 al 1890)
Le protagoniste della politica europea sono come sempre Inghilterra, Francia, Austria, e Russia. E intanto proprio in
questi anni nasce la Germania, perch la Prussia si allarga e diventa Germania. La Germania, a differenza dell'Italia,
otterr subito grandissimi vantaggi dall'unit, nonostante i meccanismi di unione siano strettamente analoghi.
Nel 1848 fallisce il primo progetto di unit tedesca, ovvero quando in un'assemblea a Francoforte i rappresentanti degli
stati tedeschi si erano riuniti ed avevano deciso di proclamare l'unit, esprimendo l'intenzione di porre come re allo stato
appena creato il re di Prussia. Questi per risponde attraverso il suo primo ministro, Otto von Bismarck, rifiutando la
proposta in quanto il suo potere di re sarebbe stato minore di quello dell'assembla, e pertanto avrebbe voluto un'unit
tedesca ottenuta con il ferro e con il fuoco. (in pratica avevano lo stesso obiettivo, ma pretendevano mezzi diversi)
Ora invece, per ottenere l'unit, Bismarck e il re di Prussia pensano intanto a combattere contro i due stati che
sarebbero stati maggiormente interessati ad impedire l'unit tedesca, ed a dimostrare a questi la superiorit
militare prussiana. Questi due paesi sono la Francia, che manterrebbe l'egemonia in Europa se la Germania non fosse
unita, e l'Austria, che formalmente alla testa della confederazione tedesca, e che con l'unione tedesca ne perderebbe il
controllo.
La Russia non ha interesse a fermare la Germania, anzi, ne indirettamente alleata. Entrambe vogliono penalizzare
l'Austria. Infatti in questi anni sta prendendo sempre pi posto nella diplomazia la questione di oriente, ovvero la
spartizione dei territori dell'impero ottomano ormai in declino. Tutti i paesi europei, ed in particolare quelli vicini,
vorrebbero ottenere i territori ex-ottomani per portare l la loro egemonia. I Balcani portavano grandi prospettive
economiche, perch l bisognava sviluppare ancora le infrastrutture. Le protagoniste in questa lite sono Prussia ed
Austria.
L'unit tedesca si svolge principalmente in 2 fasi: la prima la guerra contro l'Austria, e la seconda la guerra
contro la Francia
La prima fase si conclude con la battaglia a Sadowa nel 1866, e la seconda fase si conclude con la battaglia contro la

Francia a Sedan nel 1870. tutte queste tappe sono strettamente intrecciate con le fasi dell'unit italiana, che si alleer
sempre con la Prussia nelle sue guerre, in quanto condotte contro rivali diretti anche dell'Italia. La nuova Italia ottiene
per la prima volta in Europa un ruolo internazionale di un certo rilievo. Si forma un forte legame tra Italia e Prussia.
Nel 1866 la Prussia cerca un pretesto di guerra per combattere contro l'Austria. La Prussia ha capito che per convincere
tutti gli stati tedeschi ad unirsi a lei, deve dimostrare la sua superiorit militare sull'Austria, perch altrimenti tutti gli
stati tedeschi continueranno a parteggiare met per l'uno e met per l'altro. La Prussia deve aumentare la sua attrattiva.
Il pretesto viene trovato durante la conquista di due ducati tedeschi che allora appartenevano alla Danimarca, ovvero i
ducati di Schleswig Holstein. Austria e Prussia si accordano per conquistarli insieme (l'Austria era interessata in quanto
capo formale degli stati tedeschi), ma al momento di spartirsi i territori conquistati sorgono perplessit, ed allora il patto
stretto in precedenza si rompe. Quindi si sviluppa da qui un conflitto voluto dalla Prussia che si concluder con la
battaglia a Sodowa, vinta dalla Prussia.
L'esito della guerra comporta che non esista pi la confederazione tedesca e che l'Austria perda il suo ruolo in
Germania. La Prussia diventa una potenza unica in Germania, e molti stati tedeschi decidono di fondersi con la Prussia.
Per per la Germania era necessario dimostrare la sua superiorit militare anche a Sedan. La Germania cerca una guerra
anche contro la Francia, e la trova. Questo perch in Francia c'era stata l'ennesima crisi dinastica, perch ha esaurito
gli eredi maschi, e ci si concede quindi il trono. Cos alla fine degli anni 1860 si pensa di mandare a regnare in Spagna
un Hohenzollern, un tedesco imparentato con il re di Prussia. La Francia ovviamente in difficolt, perch verrebbe
schiacciata (come era successo con Carlo V). La Francia si oppone diplomaticamente, e cos avrebbe anche vinto.
Per a questo punto Bismarck con un'idea piuttosto truffaldina riesce a scatenare la guerra: falsificando un telegramma,
comunica alla stampa francese che l'imperatore tedesco ha malamente cacciato via un ambasciatore francese, e questo
basta ad aizzare contro la Germania l'odio della popolazione francese. Ci non era vero, ma Bismarck riesce
comunque nell'obiettivo di scatenare la guerra. I francesi infatti si sentono presi in giro e scelgono la mobilitazione.
Presto si verifica uno scontro tra Prussia e Francia, e la Francia viene duramente sconfitta dall'esercito tedesco, il
quale non trova opposizione ed entra liberamente in Francia. Con questa vittoria nasce la Germania, non completa,
quindi non nei fatti, ma giuridicamente esiste gi. La Baviera si unir nei 20 anni successivi.
Da questo momento, il primo ministro dello stato tedesco sar Bismarck, che sar protagonista della politica europea dal
1850 al 1890, come lo era stato Metternich dal 1815 al 1848. La Germania nasce nel segno di Bismarck e trascorre
anche i primi 20 anni allo stesso modo. Ovviamente c' anche un imperatore, Guglielmo.
Intanto Alsazia e Lorena erano territori francesi.
La politica estera di Bismarck:
Fino agli anni 70, Bismarck un un acceso sostenitore della guerra. Dagli anni 70 in poi diventa un accanito pacifista
in questo momento ha tutto l'interesse a mantenere l'equilibrio politico in Europa non vuole nuove guerre.
Lui progetta di ottenere la pace con una serie di relazioni internazionali, e l'obiettivo principale della politica
tedesca in questi anni isolare la Francia. Bismarck teme il revanscismo francese la rivincita. Dal 1870 la Francia
sogna una rivincita contro la Germania attendono il momento per vendicare la sconfitta di Sedan.
Bismarck preoccupato. Non per niente, da Sedan in poi tutte le guerre in cui la Germania si scontra con la Francia
saranno una grave piega per l'Europa. La comunit europea stato l'unico modo per fermare queste guerre. Se Francia e
Germania sono unite, ci sono stabilit e pace.
Bismarck vuole isolare la Francia si allea con tutti tranne la Francia. L'Italia, ad esempio, era un possibile
alleato della Francia allora Bismarck cerca di allearsi con l'Italia, e mantiene nei suoi confronti una politica benevola,
anzi, cerca di accentuare il pi possibile ogni conflittualit tra Francia ed Italia per distanziarle.
La Francia infatti dopo l'unit d'Italia, sperava di farne un mercato per le proprie industrie, ma Bismarck capovolge la
situazione, e la Germania diventa un grande partner dell'Italia. L'Italia diventa area di grandi investimenti da parte
della Germania (che investe in Italia molto pi degli altri stati europei) le ferrovie italiane vengono costruite con
finanziamenti tedeschi e la banca commerciale italiana in realt la Commerzbank tedesca.
I progetti di Bismarck portano anche alla stipulazione della triplice alleanza tra Italia, Austria e Prussia spesso
Bismarck deve allearsi tra paesi ostili tra di loro, come Austria ed Italia sono due paesi che hanno contese in atto
un po' alla volta convince Italia ed Austria ad allearsi. Bismarck convince l'Italia a rinunciare alla pretesa di Trento e
Trieste, e la convince a volere altri vantaggi. Inoltre accresce gli attriti italiani con la Francia.
Inoltre Prussia ed Austria hanno subito avuto attriti dopo lo scontro a Sodowa, ma l'Austria capisce subito di non poter
sopravvivere da sola, e pertanto Francesco Giuseppe ha la lucidit di ri-allearsi subito con i nuovi stati tedeschi.
[dal 600 in poi spesso si tende ad identificare uno stato con il suo primo ministro o con il suo re. La scelta tra i due
dipende da chi dei due detiene il potere. Dopo Bismarck la Prussia torna ad essere di Guglielmo. In Italia governa
sempre il primo ministro, anche perch i Savoia non hanno il minimo interessa a governare. Non hanno n la capacit,
n la forza n l'interesse. Luigi XIII lasciava tranquillamente governare il cardinale Richelieu durante il suo regno.
Luigi XIV invece vuole accentrare tutto il potere.

Bismarck riesce anche a fare alleare due nemici, Austria e Russia, con il patto dei tre imperatori, e riesce ad allearli in
base alle loro analogie governative sono gli unici tre imperi o stati multietnici. La Francia stipula cos un patto con la
Russia e l'Austria. Bismarck riesce a tenere sempre saldo il patto, e anche nel caso si sfaldasse, riesce ad ottenere un
patto di contro-assicurazione si allea separatamente con Austria e Russia.
Bismarck deve anche impedire l'alleanza con l'Inghilterra per per ottenere ci deve sacrificare qualcosa. Ottiene la
neutralit inglese assicurando che non intenzione tedesca quella di sconvolgere i progetti inglesi nelle colonie
la Germania rinuncia alle colonie (decisione criticata) per ottenere la neutralit inglese. Bismarck riteneva che alla
Germania non occorressero colonie in quel momento.
La politica interna di Bismarck:
La politica attuata da Bismarck viene della paternalismo, detta anche politica del bastone e della carota.
Come un padre ottocentesco, lo stato di Bismarck si finge gentile e protegge il suo popolo, dicendo ai suoi cittadini: tu
popolo tedesco sei troppo ingenuo io decido per te, e scelgo per il tuo bene. oppure voi operai non protestate, per
penso io ai vostri interessi. Quindi: tu fai quello che decido io, e se ti comporti bene hai la ricompensa.
Il paternalismo si differenzia da una corrente liberale perch toglie autonomia e il potere di decisione. Non una
politica reazionaria, perch Bismarck fa molte cose, anche se in forma diversa. I cittadini finiscono per accettare come
concessione quello che in realt sarebbe un loro diritto. La popolazione contenta perch comunque riceve, e non esige
i diritti.
LEZIONE 5

24/9/2012

Negli anni in cui Bismarck sal al governo, si stava profilando un nuovo problema politico, ovvero la questione sociale
la povert. Pur essendo il 1800 il secolo pi ricco, sorto proprio in quel periodo il problema della povert e
allora perch un problema simile spunta proprio in uno dei momenti di maggiore ricchezza? Questo perch le
condizioni di vita migliorano, e proprio a causa dell'industrializzazione le classi povere cominciano a rendersi
conto di essere sfruttate. Ora che c' stata l'industrializzazione tutti gli sfruttati si riuniscono al lavoro, e si rendono
conto della loro comune situazione. Quindi gli sfruttati provano e cercano ogni modo per mutare la loro condizione, e se
non riescono a risolvere il problema sono pronti a scatenare una rivoluzione.
Allora si pone a Bismarck il problema di far accettare ai poveri la loro povert costretto o a concedere dei diritti, o
nel suo caso, non volendo lui concedere diritti, a concedere qualcosa di concreto.
Succede sempre che quando gli operai non ne possono pi, decidono di protestare, e la protesta, come previsto dalla
politica paternalista di Bismarck, venga repressa. Poi forse il governo conceder qualche diritto. Nei fatti per succede
sempre che qualcuno deve sacrificarsi, perch il governo concede solo dopo proteste represse e i cui membri vengono
duramente puniti. Inoltre le riforme arrivano spesso tempo dopo, perch il governo non vuole dare ad intendere di aver
ceduto alle pressioni.
Nonostante la durezza del regime, con Bismarck vengono attuate le prime riforme con Bismarck nasce il primo
sistema assicurativo (oggi detta previdenza sociale) vengono date pensioni ai lavoratori ritirati/vecchi. Inoltre
vengono date indennit ai lavoratori infortunati.
Con Bismarck ci sono progressi di questo tipo, ma non vengono concessi diritti non sono concessi n scioperi n
sindacati. Per ci sono i primi interventi sociali.
Queste sono considerazioni paternalistiche il popolo non sa ci che vuole (per Bismarck). Come con i figli, bisogna
imporgli le cose perch non sa cosa sia giusto e cosa no. Non merita diritti perch non sa.
Per comunque la repressione non risolve i problemi, ed infatti i governi unicamente repressivi sono crollati presto.
Per comunque lo sciopero a costo zero non esiste.
LEZIONE 6

25/9/2012

Bismarck conduce una politica sociale accompagnata comunque da autoritarismo, repressione, e non concessione di
diritti.
Inoltre tenta di arrivare ad un'unica presenza politica dal punto di vista religioso in Germania infatti allora c'erano
2 religioni, il cattolicesimo e il protestantesimo, ovviamente quest'ultimo in grande maggioranza. Per questo Bismarck
cercava di emarginare politicamente e culturalmente i cattolici i protestanti avevano sempre considerato i
cattolici inferiori, perch legati a vecchie usanze medievali, superstiziosi e legati ancora al papa. Erano considerati dei
meno maturi fratelli minori. Questo giudizio si estendeva anche ai cattolici con cui la Germania era alleata (l'Austria).
Bismarck inizia cos la kulturkampf emarginare i cattolici, perch arretrati. Questa per fallisce quando i cattolici si
uniscono ad altri emarginati, e Bismarck si ferma perch sa di non poterli sfidare tutti. La kulturkampf viene applicata
per alcuni anni ma poi abbandonata.
La seconda emergenza che Bismarck deve affrontare quella legata alla questione sociale, emersa con il rendersi conto

da parte degli sfruttati di essere sfruttati. Insieme alla questione sociale nasce il socialismo il problema dei poveri e
del proletariato industriale. Nasce il socialismo, le cui prime forme risalgono al 1820, immediatamente dopo la
rivoluzione industriale. I primi socialisti erano detti socialisti utopisti, ed erano tutti francesi, come Saint-Simon,
Fourier ed Owen.
Dopo, verso la fine dell'1800, ci saranno altri socialisti, tra cui Karl Marx, che determiner un punto di svolta della
filosofia socialista. Il movimento socialista di Karl Marx riconosce nei socialisti utopisti i suoi predecessori, ma li
degrada perch utopisti, in quanto non hanno mai pensato a come realizzare le loro idee. L'ideale di societ socialista
comunque comunque una societ ugualitaria, dove i beni sono diffusi ed in comune, e non c' lo sfruttamento.
Fourier parla di falansteri delle grandi comunit, dove c' una fabbrica che appartiene agli operai, e vicino alla
fabbrica ci sono le case, le scuole e tutti i servizi (tutto ci che serve) e tutti producono in base al proprio compito e i
profitti vengono divisi tra i lavoratori. Non c' la divisione delle classi non c' disuguaglianza, ovvero
quell'elemento ritenuto essere la causa dell'infelicit degli uomini. Serve una societ di beni condivisi.
Marx accusa di utopismo chi ha pensato al socialismo senza aver pensato ad un modo per realizzarlo, o che ha penato
che i ricchi automaticamente avrebbero messo i loro beni in comune. Descrivono un mondo bello ma senza prospettive.
Il pensiero di Marx afferma che le societ del modo sono in continua evoluzione, dal feudalesimo al capitalismo
industriale (ultimo stadio). Per anche questo modello economico destinato a finire a causa delle sue interinseche
contraddizioni il capitalismo imploder. Una necessit storica imporr un mutamento di societ, e il capitalismo
cadr.
Ma chi ha interesse nel socialismo?
Il socialismo un'ideologia di classe non si rivolge a tutti, ma solo ai proletari e secondariamente ai contadini.
decisamente contro i grandi industriali. Per questo i socialisti si propongono di far emergere le contraddizioni del
capitalismo in modo tale da farlo crollare.
Due motivi portano Marx all'idea del cambiamento (entrambi discutibili):
1) Una visione ottimista del mondo convinto che ogni modello economico che si sia instaurato o che si
instaurer nella societ sia stato e sar migliore del precedente vede una linea ascendente. Quindi se ora il
capitalismo la migliore, la prossima sar ancora migliore. La storia va verso il miglioramento.
La storia sempre stata una lotta di classe, sfruttati contro sfruttatori. Per dopo la fine di ogni tipologia di
sfruttamento si sempre affermata un'altra ma meno barbara tipologia di sfruttamento. Secondo Marx prima o
poi si giunger alla fine di ogni sfruttamento.
Non per niente uno dei simboli del socialismo il sole dell'avvenire, ovvero un sole che sorge, che sta a
simboleggiare che il meglio deve ancora venire.
I comunisti tedeschi si chiameranno lega di Spartaco.
Secondo Marx, dopo vari periodi di transizione, alla fine il profitto della societ deve essere spartito ad ognuno
secondo i suoi bisogni se prima lo sfruttato guadagnava 1000 volte meno dello sfruttatore, ora entrambi devono
lavorare al 100% dell'impegno, ed ognuno prender dal profitto totale semplicemente ci di cui ha bisogno.
Nelle societ odierne c' scarsissima mobilit sociale, ma se il merito venisse veramente premiato come ci si
prefigge nelle societ democratiche, questa dovrebbe essere molto pi alta ergo la democrazia vale in ambiti
limitati.
Adam Smith, il teorico inglese del capitalismo, aveva gi affermato che lo stile di vita capitalista porta l'uomo
all'egoismo, e l l'uomo agisce solo ed esclusivamente per interesse la societ capitalista fondata sull'interesse,
e pertanto una societ non basata sull'interesse come lo sarebbe il socialismo destinata a fallire.
2) Marx convinto che Smith si sbagli, e che pertanto l'uomo non sia di per s egoista, ma che sia stata la
societ a renderlo tale. La mentalit dell'uomo si adattata alla societ in cui vive, e di conseguenza solo il
capitalismo a portare all'egoismo. A dimostrazione di ci, tutti i valori morali sono cambiato nella storia
dell'uomo, quindi non ne esistono di fissi.
Di conseguenza un uomo non cresciuto in un regime di egoismo non si dispiacerebbe affatto nel vedere che
qualcuno guadagna pi di lui. Sono i rapporti economici a creare l'uomo, e la societ governata dai
rapporti economici.
In altre parole, se ha ragione Hobbes, il socialismo una follia, ma secondo Marx, Hobbes sbaglia.
Il lusso dal punto di vista socialista non altro che un'immagine di egoismo io voglio che gli altri si vergognino a
non avere ci che io ho.
Marx ritiene che la classe proletaria sia unica nella storia perch la classe che non ha niente non ha neanche il
desiderio di imporre un nuovo sfruttamento, e non ha neanche l'idea del capitalismo, perch non ha beni.
Un popolo pu essere spinto a fare un rivoluzione solo se non ha nulla da perdere, e perch la rivoluzione funzioni a
farla devono essere tutti o quasi tutti. Marx pensa che il capitalismo croller quando ci saranno solo l% di ricchi e il

99% di poveri. A questo punti neppure gli acquisti fatti dai pochi ricchi potranno coprire le necessit economiche di chi
vende, la merce rimarr invenduta e tutti fallir ecc...
Il marxismo per fondato su assiomi indimostrabili.
Se una volta si scambiava merce per merce tramite il baratto, ( Merci Merci), poi si passati ad un secondo schema,
(Merci Denaro Merci). Il problema del capitalismo che si invertito tutto, perch se una volta si mirava
all'avere materiale, ora si mira al denaro (Denaro Merci Denaro) quindi le merci sono solo un mezzo.
Secondo Marx, quando il sistema croller ci sar la rivoluzione (non viceversa!). In tutti i momento di crisi si pensato
che il capitalismo sarebbe crollato, mentre si tende a dimenticarsi di ci quando l'economia va bene.
Il pensiero socialista fa presto presa sul proletariato Bismarck deve quindi scontrarsi ora contro un proletariato
organizzato, perch tutti i proletari si organizzano in:
1) Sindacati, ovvero gruppi di operai uniti per lottare per i loro interessi
2) Partiti politici, ovvero in partiti socialisti, o socialdemocratici. Questi enti sono pi organizzati dei sindacati. I
partiti socialisti divengono presto molto votati in tutti i paesi europei, in quanto portatori degli interessi della
maggior parte del popolo, e da questo momento il proletariato diviene una rilevante fetta dell'elettorato.
Bismarck a questo punto preoccupato dell'improvvisa ascesa dei partiti socialisti.
I membri di questi partiti sono soprattutto proletari, ma la dirigenza affidata in maggior percentuale alla borghesia, pi
capace, e che era giunta filosoficamente agli stessi ideali. Il marxismo era infatti intellettuale, non proletario. Se il 90%
dei tesserati era proletario, solo il 60% dei dirigenti lo era.
Inoltre il socialismo filantropico spesso legato alla chiesa. I dirigenti del partito spesso aiutavano i poveri e
regalavano case o pane. Il socialismo anche legato a questioni morali.
Il socialismo per non demagogico, anche se la demagogia nasce proprio in questo periodo.
Da non confondere con il socialismo come lo intendiamo noi sono altri modelli di socialismo, come ad esempio il
nazionalsocialismo di Hitler. Socialismo un termine poco determinante, perch tutto cambia in base alla societ che
si prende in considerazione. Se nel caso del socialismo attuale la comunit, allora si tratta di un movimento di sinistra,
ma nel caso si tratti di una nazione (come nel nazionalsocialismo) allora diviene un movimento di estrema destra che
vuole aiutare solo coloro che appartengono ad un etnia. (il liberalismo invece punta sull'individualismo)
In Prussia ad esempio si sviluppa il socialismo di cattedra, un movimento di destra, che intende dire che per il bene del
paese l'economia deve essere governata solo da chi se ne intende (circa un governo tecnico). Questa una teoria
dirigistica lo stato decide cosa si deve fare.
LEZIONE 7

29/9/2012

La Francia, dal 1850 al 1890. Questo periodo divisibile in 2 fasi, perch nel 1870 Napoleone III costretto ad
abdicare in seguito alla sconfitta a Sedan.
I primi 20 anni della Francia hanno come protagonista Napoleone III e la sua politica. La politica interna di Napoleone
III populista e bonapartista una forma di governo riconosciuta sia a Napoleone I che a Napoleone III, nella quale
si riconosce grande prestigio al leader politico, definendolo il padre della nazione. La politica estera invece molto
aggressiva, Napoleone III vuole essere il leader di una Francia grande e forte, dominatrice in Europa, e il governo deve
avere grande consenso. Il consenso viene guadagnato, come nell'epoca del primo impero, con continue guerre, nel caso
di Napoleone III soprattutto guerre diplomatiche.
Il bonapartismo un tipo di politica condotto con grande autoritarismo non ammette il dissenso non c'
democrazia. Per ha anche esso i suoi punti di modernit, perch vuole il consenso necessita il consenso, che viene
ottenuto tramite il controllo della stampa e con la propaganda. Vengono utilizzati anche plebisciti una finta forma di
democrazia, che porta comunque sempre il governo a compiere il suo progetto democrazia illusoria.
La sua politica populista perch Napoleone III si presenta come difensore del popolo, mentre in realt mira ad aiutare
solo una stretta fascia della popolazione, ovvero la borghesia finanziaria, ovvero gli speculatori e i banchieri.
Per Napoleone III far 2 scelte politiche importanti:
1) Affida l'amministrazione delle societ ad una classe di tecnocrati, non a politici. Questi avevano pi esperienza
e migliori capacit in quanto erano del mestiere. Questi sono pi affidabili dei politici per Napoleone III perch
non hanno interessi a conquistare il potere.
2) Sceglie di trasformare Parigi. Napoleone III un politico attento, e crede nella modernit (gestita da lui)
cambia totalmente il volto della citt.

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Parigi prima era una capitale medievale, vale a dire: aveva palazzi bassi, strade strette, e al centro della citt abitavano i
pi poveri. Inoltre mancava la rete fognaria poca igiene.
Napoleone III sceglie di modernizzare Parigi vuole farne la capitale della modernit . Quindi affida ad Georges
Eugen Haussmann (pi conosciuto come il Barone di Hausmann) il compito di riprogettare Parigi questi diventa
il prefetto di Parigi, ed avr il compito di ricostruire la citt abbatte tutta la Parigi medievale (di cui oggi rimangono
solo 3 chiese e 2 edifici) per sostituirle una nuova citt moderna.
Se prima le strade erano strette, Haussmann ha l'ordine di progettare strade larghe, fino a 6 corsie, i boulevard. Questo
per due obiettivi: per quanto possa sembrare strano, Parigi aveva gi allora problemi di traffico le troppe carrozze
formavano spesso code, inoltre una citt con strade strette era difficile da mantenere sicura nel caso di una
rivoluzione le strade sarebbero state troppo facilmente barricate. Strade larghe consentono invece un maggiore controllo
della citt.
Inoltre sotto le nuove strade possono essere costruite le fognature. Ed in seguito alle fognature, alla fine del secolo
saranno poi costruite le metropolitane, e poi nelle strade ci saranno i primi tram.
Napoleone III abbatte le case delle famiglie pi povere, che si trovavano in centro, e costruisce al loro posto palazzi di
mediamente 5-6 piani i meno abbienti vengono cacciati in periferia (cos come ancora oggi) e i pi ricchi
compreranno i nuovi palazzi in centro. Il progetto di Haussmann copre l'allargamento delle strade con l'innalzamento
dei palazzi.
L'acquisizione dei territori ottenuti tramite la demolizione delle case medievali, la costruzione di nuove case e la loro
vendita far la fortuna degli speculatori parigini.
Pertanto Haussmann ritenuto esse il primo urbanista, che ha pensato ex novo una citt da ogni punto di vista,
socialmente, economicamente e politicamente.
Questo processo, in seguito a Parigi, verr svolto anche in tutte le altre citt europee, con poche differenze. Una delle
poche citt che faranno diversamente Vienna, nella quale le case medievali rimangono intatte nel mezzo, mentre le
costruzioni moderne verranno a costituire un anello intorno alla citt vecchia.
La politica estera di Napoleone III aggressiva, e deve portare avanti l'idea dell'impero Napoleone III entra con
forza in tutte le questioni aperte. Ad esempio partecipa con il Piemonte contro l'Austria, sia per indebolire l'Austria, sia
per interesse personale vuole rendere l'Italia uno stato satellite (per satellite si intende alleato ma in condizione di
dipendenza) della Francia, perch spera che dall'indipendenza italiana possano formarsi 3 stati, uno stato al sud
governato da un Murat, uno stato al centro governato dalla chiesa e patrocinato dalla Francia stessa ed uno stato
piemontese al nord. Questo progetto per fallisce anche in seguito alla politica di Bismarck, sia perch lo stato italiano
riesce ad unirsi completamente, diventando pi grande di quello che Napoleone III si aspettava.
La Francia entra con forza anche nella questione d'oriente non vuole che tutti i territori appartenuti all'impero
romano vengano spartiti unicamente tra Russia ed Austria. Per questo Napoleone III conduce la guerra in Crimea, per
limitare l'espansione russa.
Un altra mossa di Napoleone III sar quella di voler conquistare il Messico per incrementare il potere francese. Ma
perch il Messico?
Bisogna ricordare che la Francia aveva recentemente perso tutti i suoi possedimenti nell'America del nord, in seguito
alla perdita del Quebec ed alla vendita della Louisiana. Ora si era presentata a Napoleone III un'occasione favorevole,
perch il Messico aveva recentemente ottenuto l'indipendenza il potere centrale era debole, e quindi lui pensa di
poter facilmente entrare in Citt del Messico ed ottenerne il controllo. Per per portare a termine questo piano,
Napoleone III vuole anche l'appoggio dell'Austria dichiara che lui conquister il territorio, e che poi vi porr come re
Massimiliano d'Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe, colui che ha fatto costruire il Castello di Miramare a Trieste.
Massimiliano accetta presto questa proposta, anche perch lui, in quanto fratello dell'imperatore d'Austria ma
completamente privo di poteri, si sentiva forse escluso dalla vita politica.
L'esercito francese riuscir presto a conquistare il Messico, e Massimiliano verr fatto imperatore con il nome di
Massimiliano I del Messico. Per Napoleone III aveva sbagliato i calcoli, che una volta conquistata Citt del
Messico, non aveva conquistato lo stato ma solo la citt. Nessuno riconoscer il potere francese, nemmeno gli
Stati Uniti, che ormai da anni vivano secondo il principio di Monroe (l'America agli americani) e pertanto non
sopportavano la presenza europea in America.
Inoltre i soldati francesi, a causa del diverso clima, si ammalano presto. I soldati francesi rimangono presto in pochi e
sono isolati, e pochissimi di loro torneranno in Europa. La vicenda si conclude con la condanna a morte di
Massimiliano I del Messico. Questa vicenda rappresenter anche i limiti del potere di Napoleone III. Massimiliano cade
presto perch era un re chiaramente fittizio.
La politica aggressiva condotta da Napoleone III non sar sempre appagante, e questa linea politica perder sopratutto
quando Napoleone vorr impedire l'espansione prussiana. La Francia verr infatti duramente sconfitta nella battaglia di
Sedan, e Napoleone III sar costretto ad abdicare. Prender cos vita la terza repubblica francese (attualmente la

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repubblica la quinta. In Francia si succederanno rapidamente impero-regno-repubblica-impero-repubblica).


La terza repubblica una repubblica controversa perch nasce da una sconfitta. Dopo Sedan era caduto Napoleone
III. Intanto l'esercito tedesco marcia incontrollato nel territorio francese, e non vede l'ora di marciare su Parigi in segno
di umiliazione. I primi capi della terza repubblica come prima cosa cercheranno infatti di scendere a patti con i tedeschi
per impedire loro di marciare sulla capitale.
La Germania per teme il revanscismo francese, ovvero il desiderio di vendetta della Francia, che spiegher il
comportamento della Francia da ora fino alla seconda guerra mondiale la Francia vorr sempre vendicare la sconfitta
di Sedan. I tedeschi finiscono per temere che la marcia dell'esercito dentro la capitale po ssa scatenare una rivolta
popolare, e come si sa, da 50 anni, qualsiasi rivolta cominci a Parigi, si sparge in tutta Europa.
Infatti di l a poco scoppier una vera rivoluzione a Parigi scoppier la comune di Parigi.
Marx affermer che la comune di Parigi deve essere temuta da tutti gli stati europei. Il popolo francese contestava la
terza repubblica, e non vuole l'armistizio con i tedeschi perch sarebbe un segno di sottomissione. La comune di Parigi
la prima rivolta socialista non pi liberale, ma socialista non la borghesia a ribellarsi, ma si ribellano i ceti
deboli come il proletariato. Il proletariato vuole una trasformazione radicale della societ.
La comune una rivoluzione cittadina, ma che ha anche un aspetto comunitario. Vogliono una societ egualitaria,
comunitaria, di stampo socialista.
I rivoltanti vogliono una democrazia diretta, con suffragio universale, e pretende la ridistribuzione dei beni vuole
che vengano divisi i guadagni fatti dagli speculatori tramite la vendita delle case costruite secondo la politica di
Napoleone III. Nasce anche l'idea del voto femminile.
La rivoluzione scoppia per due cause principali:
1) C' una forte componente nazionalistica la Francia non vuole essere umiliata, e non vuole nemmeno
ammettere la sconfitta.
2) C' un forte odio per la terza repubblica, che una repubblica borghese e che aveva addirittura provato a
scendere a patti con i tedeschi. Inoltre si forma un'idea per cui tutta colpa di Napoleone III, e che la
popolazione ha pagato tutti i suoi errori.
Come risultato di ci la popolazione si ribella e pretende un radicale mutamento sociale. Conseguentemente, tutta
Europa viene spaventata dalla comune. I tedeschi decidono di non poter pi accettare che la comune continui, e per
questo accade un fenomeno strano: l'esercito tedesco libera molti membri dell'esercito francese catturati perch quesiti
vadano a fermare la rivoluzione a Parigi.
La comune viene stroncata nel sangue, con estrema violenza. Si vuole che questa esperienza venga ricordata
come breve e significativa. Molte saranno lo stragi, molte le impiccagioni, e tutti i principali capi della rivoluzione
verranno uccisi. Forte monito una rivoluzione come quella non deve pi ripetersi.
Si teme che al rivoluzione porti via il potere alla borghesia si tratta infatti di rivoluzioni popolari, proletarie.
L'esito della comune caratterizza l'andamento della politica successiva. Nella terza repubblica francese c' un fortissimo
scontro tra conservatori (clericali) e radicali (fortemente anticlericali), e questo scontro si sviluppa soprattutto sul
piano dell'istruzione. I radicali vogliono scuole assolutamente laiche, anzi, proprio in questi anni viene teorizzato lo
stato completamente ateo. Non si vuole l'insegnamento della religione a scuola. Attualmente, in Francia, proibito
esibire i propri simboli religiosi negli ambienti pubblici.
Dopo il regno di Napoleone III si sviluppa una forte ondata di anticlericalismo, perch la chiesa era stata una grande
promotrice della politica di Napoleone III.
I conservatori erano moderati, ed a favore del clero. I radicali erano totalmente laici, democratici, e vogliono riforme
elettorali.
In Francia ci sar pi volte la tentazione di tornare al bonapartismo ci saranno pi di un caso di generali che si
candidano proponendo una linea politica bonapartista. Uno di questi sar un tentativo da parte del generale Mac Mahon.
Un secondo tentativo sar fatto da Georges Boulanger. Questi due, come Grillo, faranno leva sull'altissima corruzione
per ottenere voti.
LEZIONE 8

1/10/2012

Le forze tradizionaliste sono contrarie alla laicit dello stato perch ritengono che la morale religiosa sia il perno della
societ pensano che lo stato in tal modo cadrebbe. L'esercito per tradizione sempre stato conservatore. Questo
soprattutto perch, primo, l'esercito e composto soprattutto da nobili, secondo, fondato sul concetto di obbedienza, e
questo porta ad essere contrari ad ogni forma di riformismo. L'esercito e infatti sempre combattuto tra l'ordine dato in
precedenza e l'ordine del nuovo governo in una rivoluzione. In casi estremi, l'esercito addirittura reazionario.
L'Inghilterra in quest'epoca vive una fase chiamata et vittoriana, che prende il nome dalla regina vittoria. In questa
fase l'Inghilterra mira ad una grande espansione imperiale, essendo l'Inghilterra un grande stato multi continentale, e
ad un conservatorismo sul piano sociale contro l'innovazione dei costumi alla fine del 1700. Comunque tiene una

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costante azione riformista in politica dopo il 1848 in particolare, una volta finita la restaurazione in Inghilterra c'
una spinta riformista, e questo perch l'Inghilterra lo stato pi pronto a gestire la questione sociale. L'Inghilterra
era anche lo stato europeo pi industrializzato, che aveva una maggiore percentuale di proletariato, ed aveva anche pi
esperienza degli altri. In poche parole all'epoca l'Inghilterra corrispondeva agli USA di oggi.
Il riformismo riguarda la politica mutamento politico fondamentale e inevitabile lentamente si va verso il
suffragio universale. Gi in Francia nel 1848 si era votato una volta a suffragio universale maschile, e poi si era tornati
al suffragio censitario. Ma una cosa comunque chiara: gli stati hanno capito che devono allargare le proprie basi.
Se si mantiene il suffragio censitario poi si scatenano le rivoluzioni, perch se solo il 2% delle persone votano allora i
restanti 98% non si sentono parte dello stato.
In Inghilterra ci sono sempre i due famosi partiti, i tories e i whigs. Prima c'erano entrambi, per poi inseguito ad una
divisione interna, il whigs perderanno prestigio. [attualmente, Cameron un tories. Tuttora esistono pochi whigs. A
sinistra ci sono sopratutto i laburisti.
Tutto il 1800 dominato dallo scontro politico tra tories e whigs. I loro leader in quest'epoca erano William Gladstone e
Benjamin Disraeli. Entrambi vogliono allargare le basi elettorali, tuttavia hanno anche idee diverse nei seguenti ambiti:
Tories

Whigh

1) Sono a favore dell'espansione coloniale. Sono 1) Sono a favore di un'espansione coloniale liberale
imperialisti. Per questa loro idea di espansione ha un vogliono diffondere i principi liberali in tutte le colonie.
connotato diverso, perch non liberale non pensano
che bisogni anche coinvolgere il popolo, ma che l'impero
debba dare vantaggi a tutti.
2) Per quanto riguarda la questione irlandese1, sono
contrari all'autonomia irlandese. Questa una questione
vecchia ma ormai centrale, perch l'Irlanda vive la
presenza inglese come un'occupazione violenta. I tories
sono rigidamente contrari all'autonomia sono
centralisti.

2) Vogliono lasciare ampie concessioni all'Irlanda


sono a favore di una certa forma di autonomia, sono pi
federalisti. Gladstone non riesce per a far passare le
leggi che avrebbero permesso alla questione di
distendersi. Il suo partito non si dimostrer unito nell'idea,
e finir per dividersi. Il fatto che per l'Irlanda non si sia
riuscita a separare per sar un problema, perch poi ci
saranno fenomeni pi violenti.
Il partito di Gladstone si spacca in 2 Joseph
Chamberlain si staccher dai whigs e creer il partito
unionista. Di qui inizia il declino di whigs.

3) Per quanto riguarda la questione sociale, fanno delle 3) I whigs hanno una maggiore sensibilit verso le
riforme ma per motivi diversi vogliono evitare questioni sociali. Sono l'ala pi liberale e progressista.
eccessive proteste.
Propongono riforme sociali, soprattutto riguardo
l'istruzione pubblica e per la fine del dominio delle
classi superiori nella pubblica amministrazione2.
1

: L'Irlanda si era impoverita in seguito alla crisi delle patate e a causa della persecuzione inglese contro i movimenti
indipendentisti. Dopo il 1800 sono stati anche numerosi gli attentati.
2
: Nella pubblica amministrazione si veniva eletti per famiglie si perpetuava la presenza delle stesse famiglie. Questo
diminuiva la mobilit sociale. Il concorso invece avrebbe dato pari opportunit a tutti.
Con la diffusione dell'istruzione aumentata la percentuale di lavoratori popolare il 20% dei laureati ora
proviene dalla fascia popolare, e ha studiato grazie a borse di studio. Questo aumentata la mobilit sociale si nasce in
una classe e si muore in un'altra.
In generale, le nazioni capiscono che il riformismo meglio della conservazione se si concedeva qualcosa, si
manteneva il controllo. La Russia per stato uno stato opposto all'Inghilterra infatti presto ci sar la prima grande
rivoluzione socialista.
La Russia non ha mai avuto azioni riformiste. Ci sono stati anche politici riformatori, ma non sono mai state fatte le
riforme. Nel 1848 la Russia sembrava essere lo stato pi forte d'Europa, perch era stato l'unico a non subire rivoluzioni
e perch aveva addirittura potuto aiutare l'Austria a fermare la sua rivoluzione. Era un'autarchia solida, e aveva il
controllo totale della societ.
Per poi gli Zar si sono chiesti quale fosse il costo di questo cos alto controllo politico il costo era l'arretratezza
dell'economia. La solidit politica veniva garantita dall'arretratezza. In Russia vigeva un sistema semi-feudale. Ci
sono ancora i servi della gleba, i quali non si ribellano perch non hanno la cultura/visione del mondo. Non lottano
perch non sanno che il mondo pu essere diverso.
Questa stabilit sociale porta alla povert dello stato la Russia produce il 20% di quello che produce l'Inghilterra.

13

Le rese sono medievali. La Russia ha la pi grande potenzialit, ma al contemporaneo il pi basso rendimento.


Politicamente non si fa nulla, perch ha una antiquatissima struttura sociale.
Gli Zar pensano: se la situazione resta cos, noi abbiamo il totale controllo del paese, e restiamo stabili al nostro posto.
In compenso per restiamo poveri non posso pretendere tante tasse. Se il lascio la situazione tale, mi godo
semplicemente il potere per con pochi soldi. Per perder ogni guerra* perch non ho sufficienti tecnologie belliche.
D'altro canto invece se facessi le riforme, distruggerei un tessuto sociale che dura da anni, ma modernizzerei la societ.
Il problema che gli Zar non si sono mai decisi ad imboccare una delle due strade.
[* dal 1850 in poi un esercito senza industria destinato a perdere, perch le guerre cominciano ad essere combattute
non pi sul piano del numero di militari ma su quello della tecnologia delle armi. Senza industria le armi sono arretrate
sconfitta sicura. Si combatte con cannoni e corazzate ora]
A causa di ci c' anche il tentativo di una riforma, che poi per non viene attuata perch avrebbe messo in difficolt il
potere. Alla fine verr attuato un riformismo timido, che porter a pochi o nessun vantaggio.
Gli intellettuali, riguardo le riforme, erano divisi in 2:
1) Gli occidentalisti, volevano che lo stato fosse riformato fino a somigliare ad uno stato europeo. Questi
seguono il filone iniziato da Pietro il Grande, che copiava la Germania, la Prussia e l'Austria. Quest'ideologia
molto diffusa ma in ambiti ristretti. Solo gli intellettuali potevano essere occidentalisti.
2) Di idee opposte erano gli slavofili, che sostenevano l'idea di una Russia slava e pertanto diversa
dall'Europa. Secondo loro guardare all'occidente significava tradire lo spirito russo. La Russia madre, e tale
deve rimanere. Questo il gruppo di coloro che avevano fermato le riforme di Pietro il Grande. Sono contrari
ad ogni forma di occidentalizzazione.
Detto ci, bisogna tenere conto di un aspetto: il feudalismo russo non ha nulla a che fare con quello occidentale,
perch hanno 2 origini diverse. Il feudalismo occidentale discende dal Sacro Romano Impero, mentre quello russo si
formato come una via di uscita dal nomadismo: le trib hanno lentamente cominciato a stanziarsi, e alcune persone
hanno reclamato la propriet del territorio, sottomettendo e poi schiavizzando le altre. Nel sistema russo i contadini
possono anche essere venduti insieme ai terreni e alle case. I due tipi di feudalismo posso tuttavia essere paragonati per
gli effetti.
Tutti gli scrittori russi si schierano: Tolstoj sar un grande slavofilo, mentre Turghenev sar un occidentalista.
LEZIONE 9

2/10/2012

La Russia vede un forte conflitto tra occidentalisti e slavofili, attivo ancora oggi. Oggi in Russia prevalgono gli
occidentalisti, ma ci sono ancora forze slavofile che vorrebbero una de-occidentalizzazione.
Le eventuali riforme che la Russia dovrebbe fare porterebbero ad un'occidentalizzazione, per ci sono molti oppositori,
ovvero i detentori del potere, i latifondisti, la chiesa ortodossa, mentre gli Zar vogliono l'occidentalizzazione ma non ne
vogliono i prezzi. Alla fine si giunge ad uno svuotamento delle riforme.
Nel 1861 lo Zar Alessandro II aveva vietato la servit della gleba aveva fatto un tentativo di riforma agraria
che per fallisce. Infatti erano state anche distribuite le terre ai contadini, per gli appezzamenti creati erano troppo
piccoli perch un contadino potesse sperare di ricavarci da vivere. Di conseguenza, dopo pochi anni o venivano
riacquistati dai vecchi proprietari, che intanto ne avevano ricavato anche indennizzi per la cessione delle terre, o
venivano acquistati da i contadini che avevano ricevuto gli appezzamenti migliori, e che pertanto erano riusciti ad
arricchirsi. Inoltre ai contadini mancavano anche gli strumenti agricoli necessari per far rendere bene i terreni.
Inoltre la distribuzione delle terre era anche passata per un tipico uso russo, ovvero la comunit di villaggio. Infatti la
spartizione dei terreni era stata fatta dai villaggi, che avevano dato a diversi contadini appezzamenti migliori e peggiori.
Alla fine di fatto prevale l'incapacit, e la riforma si rivela un fallimento.
Nella seconda met del 1800 in Europa ci sono 4 fazioni politiche: i liberali, i democratici, i socialisti e i partiti
cattolici /protestanti. In Russia per mancano i liberali perch manca la borghesia. Manca anche la tradizione
democratica. C', ma solo in forme deboli un nucleo socialista, sostenuto da un modesto proletariato. In Russia sorgono
inoltre ideologie politiche strettamente legate alla situazione del paese:
1) Il movimento populista: un movimento slavofilo, che vuole una Russia diversa dal resto d'Europa, e vuole
una Russia sopratutto contadina vuole che la Russia si rifaccia all'idea contadina. Dice che bisogna andare
verso il popolo, con una radicale riforma agraria.
Negli altri paesi c'era stato meno populismo perch la rivoluzione industriale aveva diminuito i contadini,
aumentando il proletariato.
2) Il movimento nichilista, parola di chiara derivazione latina, da nihil, niente. un movimento che esalta la
distruzione, ed in certi casi anche l'autodistruzione. I nichilisti sostengono che la Russia si trovi ormai in

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una situazione disperata, e che nessuna riforma possa risanare questo stato. Dal momento che secondo loro non
si poteva fare niente, ritengono che l'unica speranza della Russia sia l'autodistruzione.
I nichilisti proclamavano l'autodistruzione, che arriva in alcuni casi anche al suicidio. Questo fenomeno avr
grande rilievo nelle citt, dove il movimento era diffuso tra le classi borghesi, soprattutto tra i giovani, i figli
dell'attuale classe dirigente. Tramite il suicidio, i giovani denunciavano l'opera dei loro genitori, la classe
dirigente, affermando che il mondo da loro creato era invivibile forte segno di denuncia.
Questa corrente inoltre utilizza anche attentati di stampo terroristico, contro gli Zar e contro i potenti, i nobili, i
ministri ecc..
chiaramente un movimento disperato, senza prospettiva.
[capitolo 20]
Gli USA: il nascente stato americano vive in questi anni 2 importanti eventi: la guerra di secessione e l'inizio
dell'espansione verso ovest.
La guerra di secessione nasce a causa delle profonde differenze economiche che fin dall'inizio, dai tempi della
rivoluzione c'erano state tra stati uniti settentrionali e meridionali.
Stati Uniti del Sud

Stati Uniti del Nord

Gli Stati Uniti del sud erano tendenzialmente


conservatori, maggiormente religiosi, e qui l'economia
era basata sull'agricoltura di piantagione, la
monocultura (principalmente di cotone, tabacco, e anche
caff). Nelle grandi monoculture lavorano gli schiavi neri,
che sono la principale manodopera. Qui la struttura della
societ pi prossima a quella inglese. Questi sono stati
gli stati pi restii a separarsi, e avrebbero ambito ad una
federazione debole, in modo da mantenere il pi possibile
la loro autonomia economica.

Gli Stati Uniti del nord avevano un'economia diversa,


basata sulla piccola e media propriet agricola, e qui nel
1800 grazie all'accumularsi di ricchezze si era sviluppato
un attivo commercio. Inoltre c'era una fiorente
industria, dinamica, in grado di competere con l'Europa.

A causa delle differenza economiche tra queste due grandi aree del paese, nascono interessi diversi. Gli stati del sud
sarebbero favorevoli ad un'economia senza libero scambio e fortemente protezionista. Gli stati del nord cercano il
commercio con l'Europa.
C' poi inoltre il problema della schiavit a nord ci sono le industrie, commerci, traffici, e a causa di un eccesso di
produzione il nord cerca continuamene di ampliare il suo mercato. Il loro mercato attuale l'Europa, ma non basta. Gli
stati del nord riescono a vendere poco nel loro stesso paese.
Al sud invece la popolazione non ha possibilit di acquisto, perch sono quasi tutti schiavi non essendo pagati, non
posso comprare nulla. Al nord si comincia quindi ad ipotizzare che se tutti gli schiavi venissero affrancati, il mercato si
allargherebbe notevolmente, e questo sarebbe un grandissimo vantaggio per il nord.
Questo quindi uno scontro di origini economiche (come sempre d'altronde) ma che ha risvolti anche sociali. Infatti
nel nord c' una mentalit paritaria, egualitaria, una mentalit totalmente differente rispetto al sud.
Inoltre c' anche un conflitto economico, perch mentre il nord si era da sempre arricchito dopo la rivoluzione, il sud era
rimasto circa allo stesso livello dal quale era partito.
Il nord inoltre aveva da sempre dettato la politica.
Quando il sud comincia a sospettare che il nord voglia l'abolizione dello schiavismo, il sud pensa ad una seria resistenza
politica perch questo gli causerebbe una vera catastrofe economica.
Secondo il nord invece si tratta di un provvedimento indispensabile.
Il motivo centrale della guerra non la schiavit, ma la guerra economica, perch c'erano due parti incompatibili, la
schiavit aveva anche un'importante ruolo economico. L'abolizione della schiavit pu essere condotta sia per motivi
morali sia per motivi economici.
Mentre al sud ci sono molti neri (tutti gli schiavi) al nord ce ne sono molti pochi di conseguenza al nord non c'
razzismo, anche se questo non sarebbe possibile in quanto i neri non ci sono. Al sud invece ci sono molti neri, ma
neanche l inizialmente il razzismo non presente, perch fintanto che i neri sono inferiori socialmente, il razzismo non
ha motivo di nascere. Il razzismo si svilupper invece quando lo schiavismo sar abolito, perch allora non ci sar pi
niente che rende inferiori i neri.
Tra nord e sud ci sono anche contrasti per il progetto di espansione verso ovest. Il sud pi restio, mentre il nord
vuole ampliare il suo mercato, ed avere pi territori in modo da attirare anche popolazione dall'Europa.

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Il momento decisivo di tutto ci sar quando verr eletto un presidente antischiavista, Abramo Lincoln, che per
prudenza nel suo programma elettorale non aveva incluso l'abolizione dello schiavismo, ma la cui elezione era stata un
forte segnale per il sud, che si ribella. Al sud cominciano a pensare che per preservare la propria identit bisogna
separarsi dal nord.
Questa divisione non ancora del tutto sanata. Bisogna anche tenere conto che il primo presidente proveniente dal sud
stato eletto negli ani 70. Negli stati del sud girano ancora bandiere confederali.
LEZIONE 10

6/10/2012

La guerra di secessione ha origini molto precedenti all'origine dello scontro. Queste risalgono addirittura alla
fondazione dello stato americano.
L'industrializzazione aveva radicalizzato lo scontro. Un problema comune a tutti gli stati del mondo era infatti lo
scontro tra mondo industriale e mondo rurale. Il mondo industriale vorrebbe infatti un mondo rurale efficiente e
meccanizzato. Infatti il nord vedeva il sud come un peso e voleva ammodernarlo. Il sud invece temeva di essere
sopraffatto e di diventare una specie di colonia del nord.
Il sud pensa che in gioco ci sia la sua indipendenza il sud vuole salvare la sua indipendenza dagli stati del nord.
La guerra civile inevitabile. Il sud non pu accettare la perdita della sua identit.
La guerra scoppia perch gli stati del sud nel 1861 dichiarano la propria indipendenza e creano una
confederazione, ovvero un legame debole tra stati diversi. Questa proposta era stata gi fatta dagli stati del sud quando
gli stati uniti avevano dovuto ottenere l'indipendenza dall'Inghilterra.
Il sud vuole staccarsi perch pensa che ci sia in gioco la sua identit, ovvero i suoi valori, un insieme di valori
comunque discutibili, perch comprendevano lo schiavismo, ma si trattava pur sempre dei loro valori.
Il sud affronter la guerra perch aveva fatto un calcolo errato: aveva pensato che la guerra fosse ancora strutturata
secondo il vecchio stile, ovvero che vince chi ha pi uomini e pi coraggio da vendere . In questo modo il sud
pensava, se non addirittura di poterla vincere, almeno di poterla pareggiare. Inoltre l'esercito statunitense era composto
soprattutto da uomini del sud, che avrebbero disertato lasciando vuoti nelle file del nord.
La superiorit che il sud crede di avere dovrebbe bilanciare la maggiore tecnologia del nord.
La guerra di secessione la prima guerra contemporanea, ovvero una guerra dove la tecnologia conta pi del
coraggio e della capacit militare. Gli armamenti fanno per la prima volta la differenza.
Nella particolare situazione americana, le industrie erano tutte a nord, e il nord deteneva 2/3 della ricchezza. Inoltre il
nord aveva le universit ed aveva un'ampia superiorit tecnologica.
Teoricamente il sud non ha possibilit. La guerra dura a lungo, terribile, e ci saranno molti morti. Essa suddivisa in 3
fasi:
1) Nella prima fase il sud sembra avere la meglio, perch la guerra comincia tradizionalmente , ovvero si combatte
con la cavalleria e con i fucili, ed il generale del sud, Robert Lee, un buon comandante. Questa guerra viene
combattuta tra il confine nord-sud.
[gli schiavi del sud ovviamente dovevano parteggiare per il nord, ma tuttavia alcuni schiavi, i cui proprietari erano
ricchi padroni, conducevano una vita in un certo modo agiata, e migliore rispetto a quella che si sarebbero aspettati in
futuro. Quindi alcuni schiavi combatterono anche per il sud]
2) Nella seconda fase il nord mette in campo i nuovi armamenti, ovvero : mitragliatrici, cannoni (usati
massicciamente), inoltre il nord comincia a spostare in treno le proprie truppe, e il nord usa anche le navi, che
bloccano le linee commerciali del sud, che ora non sa pi da dove importare le armi . Questa fase viene
combattuta nel sud, che viene praticamente conquistato.
3) La terza fase consiste principalmente nella resistenza del sud che non riesce ad ammettere la sua sconfitta . La
resa ufficiale dei sudisti avvenuta il 9 Aprile 1865.
La guerra di secessione anche la prima guerra totale fino al 1700 e anche nelle guerre napoleoniche la
popolazione non era completamente coinvolta nella guerra chi viveva nelle citt non mutava minimamente il suo
stile di vita. Ora invece che i combattenti sono milioni, tutta la popolazione deve essere mobilitata per procurare
ai combattenti cibo, armi, vettovaglie e treni. L'intera nazione sostiene gli uomini, e la popolazione coinvolta
direttamente. anche la prima guerra totale per l'elevato numero di morti. Se nel 1700 i morti si misuravano
nell'ordine di grandezza delle decine di migliaia, e con Napoleone i morti potevano essere anche mezzo milione, ora si
tratta di milioni di morti.
In questa guerra, chi perde, perde tutto. Infatti il sud ha perso tutto, perch in una guerra civile si trattava di
potere politico il sud non avr poteri politici per i 100 anni successivi, e vivr trainato dal nord. Gli interessi

16

della nazione saranno sempre gli interessi del nord. Le grandi propriet terriere del sud verranno vendute ad impresari
del nord. Inoltre il sud viene considerato ribelle, perch aveva agito contro la legge.
Totalmente, avevano combattuto circa 3 milioni di soldati. Di questi ne erano morti seicentomila. Quindi cambia
anche il rapporto morti/combattenti, che aumenta sempre di pi pari passo con la tecnologia delle armi.
una guerra importante perch la prima guerra totale, distruttiva e perch se gli europei fossero stati attenti agli stati
uniti avrebbero capito prima quali sarebbero stati gli esiti della prima guerra mondiale ovvero che sarebbe andato
distrutto tutto. Per questo non successo perch gli europei si sono ritenuti superiori, e non hanno perci colto le
novit che c'erano in campo militare.
L'ultima battaglia europea era avvenuta a Sedan nel 1870. Sorprendentemente, la guerra di secessione era precedente,
ma era stata combattuta con tecnologie maggiori.
Nella guerra di secessione era stata decisiva la battaglia di Gettysburg (1863), dove c'erano state decine di migliaia di
morti.
Nei 100 anni successivi il sud stato a guardare quello che il nord faceva. Il tenore di vita dei neri non era mutato molto
(la schiavit era stata risolta solo formalmente). La paga che i neri cominciano a ricevere veniva annullata dal fatto che
ora essi dovevano provvedere personalmente ai loro bisogni. L'unica possibilit dei neri per migliorare le loro
condizioni di vita sarebbe stata quella di andare al nord, e ci fu un intenso flusso migratorio, anche se tuttavia al nord
non vennero del tutto impiegati, perch le fabbriche diffidavano delle loro capacit.
Il prezzo dell'abolizione dello schiavismo fu il razzismo immediatamente dopo l'abolizione dello schiavismo,
scoppi il razzismo. I neri infatti non erano discriminati finch erano socialmente inferiori, ma ora che non lo sono pi,
la loro inferiorit doveva essere giustificata altrimenti, e cos nacque il razzismo. I neri furono duramente perseguitati da
sette segrete, di cui la pi famosa il ku klux klan, i quali si ritenevano difensori della religione bianca. Queste
associazioni esistono ancora, anche se sono chiaramente fuorilegge, ma fino al 1960 le loro azioni avevano un certo
rilievo.
La guerra tuttavia non ha rallentato lo sviluppo americano, perch nonostante i morti ci furono molti immigrati
europei, e proprio in questi anni inizi l'espansione verso ovest. Si posta a compimento la conquista dell'ovest, e il
numero degli stati aumenta fino alla condizione attuale.
[a dire il vero si dovrebbe dire la conquista delle grandi pianure ad ovest degli Appalachi, perch la costa ovest era gi
stata gi insediata, mentre erano rimasti ancora agli indiani d'America i territori del centro America]
L'espansione verso ovest comporta una seconda e silenziosa guerra, ovvero la guerra contro gli indiani. La parte
principale di questa guerra avviene ora. I massacri c'erano stati anche prima, ma meno. Gli indiani erano ancora tanti
nelle grandi pianure, e necessitavano di molte terre per poter continuare il loro stile di vita. Per ora che gli stati uniti
prendono tutti i territori ancora rimasti, non rimane pi posto per loro.
Gli indiani occupavano le grandi pianure, un territorio molto fertile, anche se tuttavia gli indiani vivevano solo di
caccia non coltivavano. Alcuni coloni americani avevano infatti deciso di insediarsi nei territori ad ovest degli
Appalachi per porvi degli allevamenti, e questi si scontravano talvolta con gli indiani che rubavano capi di bestiame.
Agli indiani vengono tolti prima i territori pi fertili, ed alla fine vengono chiusi in piccole aree poco fertili, le riserve .
Vengono lentamente rinchiusi nel cerchio del grano, ovvero in un'area di territori fertili costituita da Minnesota e
Nebraska ecc..)
Gli indiani erano divisi in trib, spesso in contrasto tra di loro. Per questo alcune trib si erano alleate con i bianchi,
convinte di poter sconfiggere cos i loro avversari, senza capire che i bianchi volevano invece sconfiggere tutti. Gli
indiani si accorgono troppo tardi delle vere intenzioni degli americani, e solo allora riescono ad unirsi, sotto la guida di
capi famosi come ad esempio Toro Seduto o Geronimo. In quest'ultima resistenza disperata, famosa la battaglia di
Little Big Horn, dove il generale Curster viene sconfitto pi a causa della sua superbia che per merito degli indiani.
Solo alla fine gli indiani si accorgono che gli stato levato tutto.
Inizialmente gli indiani erano stati giocati anche con degli accordi, delle mediazioni. Prima i patti degli americani
sembravano essere favorevoli agli indiani, ma mano a mano agli indiani venne tolto tutto.
Gli americani erano del tutto incompatibili con gli indios uno dei due doveva perdere. Lo stile di vita degli
indiani richiedeva ampi territori per pochissime persone, e ci era contro gli interessi dei coloni bianchi.
La guerra inevitabile, e costringe poi gli indios in piccolissime riserve, insufficienti per mantenerli. Questi poi
perdono anche le loro tradizioni ed il loro stile di vita, perch la nuova vita a cui vengono costretti li porta alla
depressione, e il commercio con gli americani porta anche consumo di alcol. Il numero degli indiani cala
vertiginosamente: passano da milioni a decine di migliaia.
Gli indiani combattevano con strumenti rudimentali, ma avevano ottenuto comunque grazie al commercio con i francesi
i fucili, ma nulla toglie comunque al fatto che non avessero alcuna possibilit.
L'ultima battaglia degli indiani avvenne nel 1890 a Wounded Knee, dove gli indiani combatterono perch preferivano

17

morire in battaglia piuttosto che vivere con l'etichetta di sconfitti.


Alla fine del 1800 gli indiani stimati sono 250,000. La popolazione americana invece aumenta vertiginosamente.
Questo perch arrivano immigrati da tutta Europa. Attirati dagli americani, ai quali serve popolazione per colonizzare
l'ovest.
Complessivamente, l'America ha visto molte ondate migratorie provenire
120
dall'Europa.
1) La prima composta di primi europei in America.
100
Popolazione
2) La seconda l'ondata migratoria degli Irlandesi, che emigrano in
(milioni)
80
America in seguito alla crisi delle patate.
3) La terza ondata migratoria costituita dall'emigrazione proveniente
60
dal centro Europa ed in particolare dall'Italia (soprattutto Siciliani,
40
Veneti e Calabresi) e dall'Europa del sud.
20
4) L'ultimo flusso migratorio quello degli ebrei perseguitati in seguito
al nazismo, provenienti dall'Europa centrale, a causa della guerra.
0
Inoltre emigrano anche i russi, i polacchi ed il nord Europa.
1871
1894
1914
All'America va riconosciuta una grande capacit di integrazione di tutti gli immigrati, che riescono al contempo a
sentirsi americani e a conservare le proprie tradizioni. L'America aveva un grani bisogno di popolazione per
l'industrializzazione e per popolare e coltivare le nuove pianure appena strappate agli indiani. Tutti vengono accolti
favorevolmente.
Contemporaneamente si era sviluppato il progetto francese di conquista del Messico, e Massimiliano I del Messico si
era insediato come re del Messico, e l'America si era schierata contro della Francia per la dottrina di Monroe.
L'Asia: divisa soprattutto in 3 aree, la Cina, il Giappone e l'India (che sotto dominazione inglese).
La Cina era stata impenetrabile per molti secoli, ma nel 1850 l'Europa aveva sentito il bisogno di espandere il suo
mercato, e quindi sia gli europei che gli americani cercano di instaurare rapporti commerciali anche con questo nuovo
territorio.
LEZIONE 11

8/10/2012

L'Europa e gli Stati Uniti cominciano a sentire la necessit di avere rapporti commerciali con l'India e con il Giappone,
per incontrano una forte resistenza da parte del Giappone e della Cina. Questi stati si erano gi aperti nei confronti
dell'occidente nel 1600, per poi si erano chiusi del tutto si erano isolati. Nel 1850 l'Europa e gli Stati Uniti
riprovano a commerciare con questi forti della loro superiorit militare. L'occidente decide quindi di costringere
l'oriente a commerciare con l'Europa, portando le corazzate nei porti cinesi, bloccando tutti gli altri traffici e
sparando anche sulle coste. La Cina e il Giappone vengono cos piegate dalla superiorit europea, e questo fu percepito
come un vero e proprio sopruso, ma ci fu anche chi si rese conto delle grandi possibilit che il commercio con
l'occidente avrebbe portato.
Comunque il Giappone e la Cina, da quando si erano chiusi rispetto all'occidente nel 1600, erano andati
progressivamente in crisi. Questi stati avevano s complesse strutture sociali, ed avevano anche tecnologie che
l'Europa non aveva, tuttavia l'isolamento dal 1650 in poi aveva reso arretrate le loro strutture, ed intanto l'Europa era
progredita. Rimangono cos in ritardo.
La societ era rimasta bloccata in oriente blocco sociale. Questo comporta un ritardo produttivo e tecnologico.
Prima si ammiravano le produzioni cinesi, mentre ora meno.
L'Europa vuole incrementare gli scambi, e l'arretratezza degli orientali aumenta le vendite. Un momento cardine
saranno le guerre dell'oppio.
L'Inghilterra aveva colonizzato l'india, dove come tuttora si coltivava l'oppio. Come con la droga oggi, anche allora ci si
potevano fare grandi affari economici. I mercati inglesi avevano trovato ampio spazio in Cina, dove l'usanza del fumo si
era diffusa in tutte le classi sociali. Meno diffusa era invece questa pratica in Inghilterra, dove l'alto prezzo lo rendeva
accessibile solo ai ricchi. In Inghilterra esistevano infatti le fumerie, frequentate appunto da ricchi e da intellettuali.
Molti scrittori amavano scrivere sotto l'effetto dell'oppio, come ad esempio Coleridge. La droga veniva considerata un
modo per espandere la sensibilit.
Dato che in Europa l'usanza era poco diffusa, in Cina si vendeva molto di pi, ed in tutte i i ceti sociali. Il governo
cinese per si accorge che il popolo stava cominciando ad essere dipendente, e capisce che questo potrebbe essere un
problema, ed allora decide di proibire il commercio dell'oppio. L'Inghilterra per non accetta questo veto, e dichiara
guerra in nome della libert di commercio. Questo era in interesse puramente economico, ovvero agli inglesi
interessava poter vendere in Cina ci che comunque sarebbe stato vietato vendere in madrepatria. La vendita dell'oppio
sarebbe infatti stata vietata in Inghilterra se avesse raggiunto tali livelli.

18

Si forma cos l'idea che fuori dall'Europa si possa fare ci che in Europa non possibile.
LEZIONE 12

9/10/2012

Dopo le guerre dell'oppio in Cina, bisogna analizzare i due diversi modi in cui si sviluppa il rapporto tra Europa e Cina
e tra Europa e Giappone. Questi due rapporti si sviluppano in modi opposti: il Giappone avr un boom economico nei
50 anni successivi, mentre la Cina verr sottomessa dal mercato europeo.
Il Giappone fa un miracolo economico dopo aver subito il commercio europeo, prende come esempio la societ
europea e si adatta ai suoi modelli. Seguendo i modelli occidentali arriver ad avere un boom economico, un
rapidissimo sviluppo. In 50 anni il Giappone si industrializza e raggiunge il livello di modernit degli altri stati europei.
E questo reso ancora pi rilevante dal fatto che il Giappone non aveva materie prime: il capitalismo industriale dei
giapponesi quindi del tutto nuovo. Il modello capitalista giapponese infatti unisce tecnologia occidentale, modelli
occidentali e tradizioni giapponesi. Il Giappone infatti non perde le sue caratteristiche perch vengono conservare
all'interno di una complicata rivoluzione.
La societ giapponese era arretrata, statica. La sua gerarchi vedeva al suo apice un imperatore, il cui potere era ormai
decaduto, e sotto di esso dei signori di stampo feudale [un feudalismo diverso da quello europeo], i daimyo, che aveano
dei servi molto fedeli, i samurai. Questi avevano un forte legame con il loro signore, e non l'avrebbero mai tradito.
Questo modello fu unito al modello di societ industrializzata occidentale, e fin per formare uno strettissimo rapporto
tra datori di lavoro e dipendenti, un rapporto molto solido di fedelt reciproca . Proprio grazie a questa
compattezza sociale la societ giapponese progredir facilmente, perch ci saranno poche proteste, ed ognuno sa di
lavorare per l'altro. Gli operai giapponesi si riconoscono nella fabbrica in cui lavorano.
Quella giapponese una rivoluzione che parte dall'alto il vecchio modello feudale viene adattato al modello
industriale. Le classi dirigenti impongono una rivoluzione industriale, e si aprono anche ad un mutamento verso una
strutturazione pi liberale della societ. Tutti i mutamenti vengono per imposti dall'alto.
Il Giappone ha adattato i modelli occidentali ai propri. Il Giappone ha capito che per non essere dominato, doveva
adattarsi, e lo ha fatto.
I giapponesi diventano sia consumatori per produttori. Al contrario, in Cina aumenta il degrado.
Cina e Giappone erano rimasti arretrati perch caduti nello stesso problema si erano imposti i signori della guerra
il potere centrale si era indebolito, e quindi era passato in mano a dei signori dotati di eserciti che combattevano per
la supremazia (shogun). Il fatto che il potere centrale sia debole fa regredire lo stato.
Il potere cinese era fortemente limitato per le dimensioni dello stato un territorio cos grande era quasi impossibile da
governare. Gli europei per insediarsi in Cina erano arrivati e si erano insediati nei maggiori porti: Hong Kong,
Shangai, Canton, Macao. In seguito all'insediamento inglese queste citt divengono internazionali. Da queste citt
partono tutti i commerci inglesi con la Cina. L'unica citt interna in cui gli inglesi si insediano Pechino, per riuscire ad
influenzare le decisioni dell'imperatore.
Noi di solito pensiamo alla Cina come un paese che sempre stato pi arretrato dell'Europa. Invece non sempre stato
cos. La Cina sempre stato un grande paese, prima dell'Europa . Fino al 1700 la Cina era pi sviluppata dell'Europa,
solo che in seguito il era decaduto perch aveva perso il controllo. Il dislivello tra Europa e oriente si formato dopo il
1700. La Cina in et moderna aveva avuto problemi politici, e gli europei, trovando in difficolt il paese, hanno
facilmente potuto influenzarne le scelte.
L'Indocina invece, il territorio a sud della Cina, era combattuto tra le due grandi potenze confinanti, Cina ed India. In
passato c'erano state fiorenti societ, ma ora queste erano cessate. Giappone e Cina invece si contendevano la Corea.
In tutte le case inglesi, dal 1800 in poi sono presenti le cineserie piccole collezioni di arte cinese. Infatti c' un
intenso traffico di arte dall'oriente verso l'occidente. Si tratta per lo pi di porcellane, e di oggetti di valore/qualit.
La Cina, a differenza del Giappone, subisce la presenza europea. Questo porta anche a ribellioni ci sono anche
fenomeni di nazionalismo. La prima rivolta la rivolta di Taiping, mentre la seconda la rivolta dei boxer. Sono
rivolte nazionalistiche, atte a cacciare gli stranieri, che sono anche giustamente visti come male. In Giappone il
fenomeno pi attenuato.
L'imperialismo l'ampio progetto che coinvolge anche la colonizzazione di Cina e Giappone. L'imperialismo il
progetto di conquista di territori al di fuori dei propri. Questo progetto di comprendere di altre civilt costruzione di
un impero tutti gli stati europei sognano di avere un impero (anche l'Italia).

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In Inghilterra la regina Vittoria diventer la regina dell'impero. Comunque anche Francia, Belgio, Germania ecc..
tentano di trasformarsi in un impero.
Originariamente, gi alla met del 1800 l'India era in mani inglesi. Allora gli europei controllavano solo aree costiere
per scambiare merci con la popolazione interna. Ad esempio l'Inghilterra controllava Calcutta, la Francia controllava
Madras (oggi Chiennai), il Portogallo controllava Goa ecc.. Ed erano state colonizzate citt anche in Africa, per la tratta
dei neri.
Nel 1800 per cambia l'idea si vuole controllare tutto il territorio, senza limitarsi agli scambi. Gli inglesi quindi
si espandono dalle coste all'entroterra, e tutto ci non viene fatto dalla compagnia delle Indie come in precedenza, ma
dallo stesso stato inglese, che si era fatto cedere i poteri. La regina vittoria quindi imperatrice dell'india, che diventa
un vice-regno inglese.
Di solito, sul posto, rimangono al comando i precedenti capi locali (rajah o marajah), con la differenza che ora questi
devono avere un occhi di riguardo nei confronto del presente potere inglese.
La questione pi importante posta perch si passa all'imperialismo?
1) Prima ipotesi, per la semplice voglia di costruire imperi (esigenze politiche)
2) Seconda ipotesi, perch era una necessit del capitalismo il capitalismo necessitava sempre di nuovi
spazi, nuovi bisogni economici bisognava avere un maggiore mercato, pi materie prime e luoghi di
investimento
3) Terza ipotesi, per il senso di superiorit (teoria raccontata spesso dai colonizzatori) i colonizzatori
sostengono di andare in giro a portare la civilt per una loro missione morale. Ad esempio Rudyard Kiepling,
un poeta inglese, convinto innamorato di queste aree, sostiene che il bianco sia l'uomo dominatore, pi
sviluppato, e che questi abbia il compito di diffondere la civilt occidentale, la pi sviluppata. Questi aveva
scritto una poesia nella quale sosteneva che l'uomo bianco aveva un fardello, quello di dover diffondere la
civilt, a sue spese e spesso venendo visto come malvagio.
Questo principio ovviamente discutibile, ma molti ne erano anche convinti. Comunque nell'opera inglese c'
anche un fattore di civilizzazione, perch le ferrovie indiane sono inglesi, cos come le strade in Africa. Questo
aspetto appare per marginale, sembra una giustificazione. In questa teoria inoltre c' una componente evidente
di razzismo, perch gli altri uomini vengono considerati inferiori per natura.
L'ipotesi pi accreditata naturalmente la seconda, ovvero che l'imperialismo sia dovuto a motivi economici, mentre al
secondo posto viene posta la motivazione politica.
Joseph Schumpeter, un economista austriaco del 1900, invece contrario alla teoria economica, e segue un'ipotesi gi
fatta da Hobson. Questi afferma che l'imperialismo nasce perch:
1) L'Europa era in espansione economica accentuata e la troppa produzione aveva creato una crisi crisi
di sovrapproduzione. Per questo servivano nuovi mercati, che non potevano essere pi un Europa (come
avrebbero potuto essere quindi i Balcani, ancora arretrati, perch si sarebbero esauriti presto), ma che
dovevano essere posti nuovi, come Asia e Africa. Dato che bisognava assicurarsi nuovi mercati, non bastava
allora esportare semplicemente le proprie merci, ma bisognava costringere al monopolio bisognava
conquistare questi nuovi territori. L'Inghilterra voleva poter vendere i prodotti che voleva lei al prezzo che
voleva lei (sottospecie di protezionismo)
2) L'espansione industriale necessitava di ricevere materie prime a basso costo, disponibili nei paesi
arretrati. Ad esempio a fine 1800 cominciava a servire la gomma per gli pneumatici. L'albero della gomma si
trovava solo in sud America oppure in Africa, in Congo. La necessit di materie prime in ingenti quantit, che
ne impedisce il semplice acquisto dalle popolazioni locali, rende necessaria la costruzione di moderni impianti
che consentano un massiccio prelievo di questo materiale bisogna quindi andare sul posto.
3) L'industrializzazione inoltre aveva portato troppi capitali troppi capitali, sembra strano, ma portano alla
crisi, perch la gente non sa pi dove investirli. Se non si pu pi investire avviene la crisi, quindi bisognava
trovare nuovi luoghi di investimento. Servono posti nuovi, e questi posti possono essere o l'Italia, o la
Russia, o i Balcani, tutti paesi arretrati, che per se usati verrebbero esauriti subito, e servirebbero comunque
altri posti.
Secondo Schumpeter le esigenze economiche sono tutte vere, ma secondo lui sarebbero state tutte risolvibili anche
senza l'imperialismo, senza conquistare i territori. Si potevano ad esempio comprare le materie prime, a prezzi
comunque bassi, e la forza economica dell'Europa si sarebbe comunque imposta facilmente nella debole economia di
questi paesi.
Pertanto secondo Schumpeter la motivazione soprattutto politica. Gli stati europei hanno voluto esportare
all'esterno i loro scontri interni, dopo aver visto quanto dannosi essi potevano essere. Combattere in Europa
avrebbe frenato l'economia, e pertanto bisognava combattere all'estero. Cos per un certo periodo succede che ad ogni
conquista inglese ne corrisponde una francese, poi una spagnola, poi una tedesca e cos via. Nasce la corsa
imperialista, per motivi strettamente politici.

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LEZIONE 13

13/10/2012

I due continenti pi interessati dall'imperialismo sono stati Asia e Africa.


L'Africa era quasi interamente controllata da Francia ed Inghilterra, ma ci sono comunque anche interventi di altri
paesi. La Germania ad esempio aveva il Camerun, l'Italia aveva la Somalia (ed in seguito anche l'Etiopia), mentre il
Portogallo ha l'Angola e il Mozambico. Il Belgio aveva il Congo. Caso eccezionale invece il Sudafrica, colonia
olandese gi dal 1600. Rimarr tale fino al 1850, quando verr conquistata dagli inglesi nella guerra anglo-boera.
Gli inglesi rappresentano senz'altro la maggiore presenza in Africa, perch la controllano da nord a sud. Hanno l'Egitto e
il Sudafrica, e tutta la fascia est (anche il Sudan).
La Francia controllava l'Africa del nord, fino al golfo di Guinea (fino al Congo francese). Controllava quindi Marocco,
Algeria, Tunisia tutti gli stati occidentali fino al golfo di Guinea.
La Germania si affacci sull'Africa con maggiore ritardo, a causa della politica di Bismarck. La Germania era anche
meno interessata all'espansione coloniale. Alla fine prende una parte ad oriente ed una ad occidente. L'Africa orientale
tedesca interromper la fascia di dominio inglese sar quindi fastidiosa.
L'Italia cercava sopratutto possedimenti nel nord Africa, perch le sarebbero stati pi convenienti sarebbero stati
come una semplice espansione. Soprattutto l'Italia mira alla Tunisia, molto vicina alla Sicilia. L'Italia per comincia ad
andare a caccia di colonie dopo la Francia, e quindi nel nord Africa deve accontentarsi dell'unico posto rimasto libero, la
Libia. La Libia era per uno stato di difficile controllo, perch era desertica, e c'erano diverse trib. L'Italia prende al
libia all'inizio del 1900.
In seguito l'Italia mirer anche la corno d'Africa, la penisola che chiude il Mar Rosso. L' colonizzer la Somalia e
l'Etiopia, gli unici stati rimasti liberi. Qui incontrer altre difficolt (gli stati rimasti liberi erano quelli scartati perch di
troppo difficile controllo). L'Italia prender poi anche l'Eritrea.
Il Congo sar un caso anomalo, perch diventa propriet del re del Belgio possedimento personale. In seguito
per fu ceduto allo stato.
Questo tipo di colonialismo dura all'incirca 100 anni, dal 1850 al1950. La fase di conquista per dura 20 anni, ed
alla fine del 1800. Tutti i paesi africani vengono colonizzati.
Ma prima com'era la situazione in Africa?
L'Africa del nord apparteneva all'impero ottomano. Tutti gli stati dall'Egitto al Marocco appartenevano all'impero
ottomano, che per si stava ormai sfaldando, ed era anzi ormai disgregato. Me facevano parte quindi solo formalmente.
Sotto il nord Africa inizia l'Africa nera, che in mano a trib in lotta tra di loro che controllavano le singole
regioni. L'Etiopia infatti era stata scartata perch popolata da trib troppo organizzate, e quindi di conquista pi
impegnativa. In altri territori la popolazione non era quasi per nulla organizzata. Queste popolazioni inoltre non erano
del tutto disarmate, perch se una nazione europea voleva conquistare una regione, tutte le altri nazioni europee
correvano a vendere armi a questa.
Il Sudafrica invece era gi olandese.
In rapporto all'Europa, queste regioni erano molto meno popolate si trattava circa di 80 milioni di abitanti, c'erano
inoltre vaste aree disabitate, e c'era un alto tasso di mortalit.
L'Africa del nord:
L'Egitto era un possedimento ottomano molto importante, e nel tempo si era reso quasi indipendente aveva una larga
autonomia.
Era un paese strategico fondamentale, come lo era stato anche in precedenza, perch oltre all'interesse culturale ed oltre
alle citt ricche, come Alessandria ed Il Cairo, era diventato un paese molto importante per il commercio. A questi
tempi risale infatti l'idea di scavare un canale che permettesse di evitare la circumnavigazione dell'Africa si
comincia a pensare allo scavo a Suez di un canale che connetta Mar Mediterraneo e Mar Rosso.
Questo canale sarebbe stato scavato a Suez, in territorio egiziano, e per questo serviva un accordo con l'Egitto. Scavare
questo canale sarebbe stato un enorme investimento economico, e per questo chiunque l'avesse fatto avrebbe preteso
un lauto rientro economico sarebbe stato richiesto un pedaggio. Per questo serviva sicurezza sui diritti di
sfruttamento dell'opera.
I primi a pensare alla creazione del canale erano stati i francesi, ovvero quelli che ne avrebbero avuto maggiori
vantaggi, perch ci avrebbe facilitato loro il commercio con l'India e l'oriente in generale. L'ingegnere Ferdinand de
Lesseps fa il progetto, e raccoglie i soldi per la creazione del canale, e fonda anche la societ che dovrebbe scavare il
canale. In seguito fa anche trattative con l'Egitto, per cui il canale, una volta fatto, sarebbe appartenuto all'Egitto e alla
Francia. Il primo progetto viene approvato, ed in seguito completato.
Intanto per il governo egiziano aveva contratto un elevato debito estero, ed a causa di ci fu costretto a vendere la

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sua quota del canale, il 44%, all'Inghilterra, che assicurava il controllo cos della sua rotta per le Indie.
Ora che gli inglesi controllano anche loro il pedaggio, decidono di conquistare l'Egitto per assicurarsene meglio il
controllo. Nonostante in Egitto regni ancora il pasci egiziano, il canale di fatto controllato dagli inglesi. Ora, grazie a
questa svolta, chi vuole utilizzare il canale, non solo deve pagare un pedaggio che verr spartito tra Inghilterra e
Francia, ma dovr anche essere d'accordo con la politica di questi ultimi.
Grazie al nuovo canale, alcune citt egiziane diventano veramente cosmopolite, anche se comunque il vantaggio
maggiore del canale va all'Inghilterra, che poi decider di conquistare anche il Sudan (a sud dell'Egitto) e anche il
corno d'Africa per consolidare il suo controllo sul Mar Rosso.
In Sudan avviene per l'unica grande sconfitta inglese gli inglesi vengono sconfitti a Khartoum dalla resistenza
sudanese questa sconfitta sar molto umiliante, infatti l'Inghilterra invier molto presto un ulteriore esercito per
dimostrare ci non essere superabile. Questa sconfitta dovuta soprattutto al minor numero degli inglesi, ma certamente
in gran parte anche alla loro superficialit, e perch i sudanesi erano senz'altro stati armati dagli stati europei
concorrenti dell'Inghilterra.
[lo stesso errore quasi stato commesso dall'Italia nella guerra contro l'Etiopia gli italiani sono quasi stati sconfitti
perch hanno sottovalutato l'esercito avversario. Invece gli etiopi erano molto pi organizzati e meglio armati di quello
che si pensava l'Italia ha rischiato la sconfitta]
Il commercio degli schiavi in Africa era condotto indirettamente dagli europei erano gli stessi africani a prendere gli
schiavi in cambio di armi, mentre gli europei si limitavano a prelevare gli schiavi e a portarli in America. I
commercianti di schiavi erano quindi arabi o africani.
Il problema degli africani era che erano troppo divisi si trattava di diverse trib, spesso in odio antico tra di loro.
Per questo erano di facile conquista. In Sudan invece ci sar un capo che riesce ad unire le trib perch si difendano
tutte insieme dal comune nemico inglese, e questi il Mahdi. [in Etiopia ci sar invece il Negus]. Queste resistenze
comunque non sono in grado di resistere a lungo.
All'epoca l'Africa era in gran parte inesplorata all'epoca anche gli esploratori venivano mandati per conquistare
gli esploratori andavano in Africa, facevano carte ecc.. ma raccontavano anche alla madrepatria quali erano i territori
migliori da colonizzare. [Gli esploratori inglesi avevano infatti scartato l'Etiopia, giudicata invece valida dagli
esploratori italiani].
Il Sudafrica invece un caso anomalo, perch era un territorio che, a causa del clima favorevole era gi stato
colonizzato dagli olandesi nel 1600. In Sudafrica c'erano quindi i bianchi. Gli olandesi si erano accorti che quelle zone
erano economicamente utili, perch si potevano coltivare gli stessi alimenti europei. Gli olandesi non si erano limitati
alla costa, ma erano andati anche nell'entroterra. Nel 1600 migliaia di olandesi si erano insediati nell'Africa meridionale.
I coloni olandesi erano stati detti Afrikaner, ed erano bianchi stabilitisi l ormai da lungo tempo, e nel tempo erano
diventati ricchi e potenti, e per questo avevano attirato l'attenzione inglese.
Intorno al 1850 ci si rende conto anche che il Sudafrica aveva anche importanti giacimenti minerari di oro e
diamanti l'Inghilterra procede dunque immediatamente alla conquista.
L'Inghilterra manda l'esercito in Sudafrica, e i boeri resistono finch possono, ma poi ovviamente cedono contro quello
che allora era l'esercito pi forte del mondo.
[allora il Sudafrica era uno stato molto pi grande di quello attuale includeva anche alcuni stati a nord del Sudafrica,
come la Namibia e il Botswana].
Intanto l'inglese Edmund Cecil Rhodes aveva conquistato ampi territori dell'Africa orientale, quelli dove c'erano in
maggior quantit oro e diamanti (il territorio che da lui prende il nome di Rhodesia). Grazie a questa avventura, alla sua
morte sar uno degli uomini pi ricchi del mondo.
Ora tutto il Sudafrica e tutte le sue ricchezze sono in mani inglesi.
La Francia invece conquista l'Algeria [fino al 1960 gli algerini avranno anche cittadinanza francese] e poi prende
anche la Tunisia, dalla cui conquista generato uno scontro con l'Italia, che ne era interessata.
La Francia anche interessata al Marocco, stato voluto per anche da Germania ed Italia infatti la colonizzazione
non organizzata, ma ognuno cerca di arraffarsi ci che pu. Questo problema viene risolto con trattative, ma
anche con spionaggi e vendita di armi agli avversari.
La Francia conquista anche il golfo di Guinea, e quindi tutti i porto dove attraccherebbe chi dovesse circumnavigare
l'Africa.
Il Marocco diviene francese, anche se la Germania aveva mandato un esercito per conquistarlo.
Gli episodi che avvengono in Congo invece sono i pi clamorosi dell'epoca, perch sono la prova che esiste
un'opinione pubblica contraria al colonialismo.
Il re del Belgio aveva infatti creato una fondazione che doveva civilizzare i paesi africani per questo molti azionisti
versano soldi, e il re compra un grande territorio, il Congo belga. Risalendo il fiume Congo [il fiume che da il nome allo
stato] si giunge al cuore della foresta tropicale, dove ci sono molti alberi di gomma, e la gomma era una materia prima

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molto richiesta all'epoca.


A questo punto la fondazione benefica diventa una fondazione economica, che comincia ad estrarre la gomma e a
commerciarla, sfruttando la manodopera locale. Per, dal momento che pochissimi europei si erano trasferiti in
Africa, che arrivava moltissima gomma e ad un prezzo molto basso, gli europei cominciano a chiedersi come ci
sia possibile.
Alla fine si capisce che i pochi bianchi, armati, riuscivano a far lavorare gratis migliaia di neri con un sistema atroce
i bianchi sequestravano le famiglie ai neri, e li costringevano cos a lavorare.
Quando questa notizia giunge in Europa (dove tutti teoricamente sono contrari alla schiavit) gli inglesi sollevano un
forte scandalo, probabilmente in maniera anche ipocrita, perch essi stessi praticavano forse questo sistema.
Tutto questo sistema viene descritto nel libro cuore di tenebra di Joseph Conrad.
LEZIONE 14

15/10/2012

Sfruttamento esemplare del Congo, con metodi atroci non potendo avere il controllo totale vengono usati sistemi
costrittivi ed anche disumani.
Ci per ebbe un peso alla fine del 1800 inizia il movimento dell'opinione pubblica contro il colonialismo.
Inizialmente un movimento minoritario, ma poi acquista sempre maggiore peso. Era un sistema a cerchio gli
inglesi attaccavano la Germania, mentre questa attaccava la Francia, ed infine la Francia attaccava l'Inghilterra. Ognuno
salvava il proprio colonialismo ed attaccava quello degli altri.
In America invece non si parla di colonialismo, ma di imperialismo, un imperialismo sviluppato per in maniera
diversa rispetto all'Europa gli stati uniti infatti non conquistano altri stati, ma riescono comunque a controllare la loro
economia sfruttando al forza della loro dominano l'economia degli altri paesi, e ne limitano la libert. Per li
proteggono anche da ingerenze europee. Formalmente non nasce alcun impero, ma nei fatti l'America controllata dagli
Stati Uniti. Vale comunque ancora la dottrina di Monroe per quello che riguarda interventi europei in America.
L'America per era sempre cresciuta con il mito della frontiera (detto anche mito del pioniere) il confine americano
era sempre stato mobile. Per alla fine del 1800 il confine dovrebbe fermarsi, perch si sono esaurite le terre da
colonizzare. Non riuscendo a fermare la loro voglia espansionistica, una volta arrivati al pacifico, gli americani vanno
oltre, e sbarcano nelle isole Hawaii, come anche in Cina e nelle isole Filippine. Saranno infatti le navi americane ad
obbligare il Giappone al commercio. Gli Stati Uniti conquistano le isole Filippine, prima propriet spagnola, ma
come si sa la Spagna in questo periodo stava decadendo. Il presidente americano Roosvelt segna un punto di svolta
nella politica americana, perch rompe con Monroe gli interventi americani vanno oltre il loro continente. La politica
americana comincia quindi a diventare imperialista, e non pi isolazionista.
Roosvelt sostenev che gli Stati Uniti dovessero controllare l'Oceano Pacifico.
Le isole Filippine non diventano ufficialmente parte dello stato americano, e non vengono colonizzate, per gli
americani ci tengono il loro esercito, e tuttora ci sono basi militari americane.
Il Porto Rico invece viene abbandonato dalla Spagna, e gli Stati Uniti lo inglobano sotto il loro protettorato. Ancora
oggi sono strettamente legati.
L'Alaska era in precedenza uno stato russo, ma alla fine del 1800 viene comprato dagli americani.
Cuba era spagnola, ma diventa formalmente indipendente, anche se dominata dall'economia americana.
L'Oceano Pacifico ed i Caraibi finiscono per essere soggetti al particolare imperialismo americano.
L'Oceania era ormai da tempo una colonia inglese.
L'Asia: l'Asia del nord formalmente russa, anche se fino al 1850 non era materialmente controllata dalla Russia.
L'esercito russo non aveva mai infatti oltrepassato il Mar Caspio. Dopo di esso vi erano infatti canati indipendenti.
Dopo il 1850 avviene per un fortissimo scontro politico tra Russia ed Inghilterra l'Inghilterra stava infatti
costruendo il suo impero in India, un territorio confinante con l'Afghanistan. Per questo l'Afghanistan sar a partire
dalla seconda met del 1800 centro di continue vicende belliche, in quanto stato che divide la Russia dall'Inghilterra.
La Russia voleva arrivare fino all'Afghanistan per minacciare il controllo inglese in india, mentre gli inglesi volevano
tenere sotto controllo l'Afghanistan per influenzare la Russia ci sar un grande gioco. In gioco c' il controllo
dell'Asia centrale.
La vittima di tutto questo sistema sar ovviamente lo stato afgano, che sar un paese conteso in continua guerra.
Aveva all'epoca una struttura tribale, alla quale gli inglesi subentrarono portando gli interessi degli altri paesi.
Il cuore del colonialismo inglese l'India. L'India forniva infatti molti prodotti per l'occidente, ed era anche il
terminale di tutti i traffici provenienti dalla Cina e dall'Indocina. Da quando i possedimenti della compagnia delle indie
erano passati di mano allo stato inglese, l'Inghilterra aveva intrapreso la sua colonizzazione, in seguito ad i molti
investimenti ricevuti da azionisti di tutto lo stato. Cos comincia a costruire le infrastrutture in India (soprattutto le
ferrovie).
Ci sar anche un episodio nel quale i russi tentano di far insorgere contro gli inglesi l'esercito inglese (che composto
soprattutto da indiani gli inglesi non mettevano a rischio i loro uomini). Una volta cacciati gli inglesi, i russi
sarebbero ovviamente subentrati.

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L'India era uno stato comunque avanzato, ma gli indiani venivano trattati dagli inglesi come inferiori . La Russia
gioca infatti su quest'aspetto. La classe dirigente indiana aveva studiato in Inghilterra (ad esempio Ghandi ha condotto
la sua battaglia con la cultura inglese). Inoltre i soldati indiani potevano diventare al massimo sergenti le cariche
superiori erano riservate a persone di origine inglese. La Russia fa leva su tutto ci.
L'Inghilterra mantiene comunque un atteggiamento uguale nei confronti della Russia quest'ultima conduceva infatti
un diverso tipo di imperialismo un imperialismo interno. La Russia cercava di colonizzare tutti quei territori
formalmente appartenenti all'impero russo che per erano stati lasciati a poteri locali. In questa fase viene
costruita la ferrovia trans-siberiana, una lunga opera che mirava a migliorare il controllo dell'Asia centrale (stati come
il Tagikistan e il Kirghizistan stati di cultura asiatica ma di religione musulmana, prima indipendenti, e ora russi).
L'esercito russo si muove comunque solo fino al lago Aral.
La Cina appartiene all'Inghilterra. Per questo la Francia prova a prendere l'Indocina. L'Indonesia invece divisa
tra Inghilterra ed Olanda.
L'Indocina consiste negli stati del Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia. Gli inglesi cercano ovviamente di disturbare la
Francia anche qui. L'Indocina non aveva un grande prestigio economico, ma era un importante luogo di traffici.
Il Giappone rimane indipendente, mentre la Cina rimane parzialmente indipendente. Questi sono gli unici due stati
asiatici che riescono a conservare l'autonomia. L'Asia viene quasi totalmente colonizzata.
Le isole come lo Sri Lanka sono inglesi, mentre le pi piccole isole, se prive di interessi economici, vengono trascurate.
Altrimenti sono o inglesi o olandesi.
Capitolo 22 l'Italia fino al 1896
Nel 1896 finisce il periodo crispino, epoca politica che prende il nome dal politico Francesco Crispi. Nel 1876 finisce
il periodo della destra storica, e passa al governo la sinistra storica, che regner fino al 1882. A questa fase della sinistra
storica segue il periodo crispino. I 4 anni di chiusura del secolo saranno 4 anni confusi, seguiti dall'Italia Giolittiana.
La sinistra storica non una sinistra democratica. Essa proviene per dagli ideali democratici di Mazzini, anche se
ormai ha perso il suo vigore, ed pertanto pi moderata, pi conservatrice. Viene persa la democrazia come era
concepita da Mazzini e Garibaldi. Le posizioni di questi due sono ora considerate di sinistra radicale. La destra storica
rappresenta la sinistra liberale.
Francesco Crispi aveva combattuto con Garibaldi durante la spedizione dei mille, anzi, era stato colui che aveva
organizzato lo sbarco. Quando per diventa ministro, liberalizza le sue posizioni.
La sinistra storica rappresenta socialmente le classi medie studenti, intellettuali, i mediamente agiati (il proletariato
ancora non votava; mancava infatti il suffragio universale maschile).
In questi anni sta per nascendo il socialismo, che deve rappresentare la classe meno agiata, il proletariato. I socialisti
sono per ancora fuori dal parlamento.
La sinistra vince sotto la guida di Agostino Depretis nel 1876, dopo 16 anni di opposizione. Ha vinto perch aveva
presentato un programma riformista fa delle aperture. Vince anche perch la destra aveva esaurito il suo progetto,
ovvero il pareggio di bilancio. L'Italia infatti non ha pi debiti, ed alle elezioni la sinistra vince perch la destra non
aveva sviluppato l'economia la sinistra accusa la destra di non aver sviluppato il mercato, di non aver il popolo e di
aver posto troppe tasse. Inoltre non sono state costruite infrastrutture.
La sinistra si fa forte del progetto dell'abolizione della tassa sul macinato. Il suo programma comprender tutto ci che
mancato alla destra.
La sinistra storica ha due famosi primi ministri: Agostino Depretis e Benedetto Cairoli.
Essa propone un programma riformista, per cambiare l'Italia. Questo programma basato su 3 riforme:
1) Con la legge Coppino si vuole correggere l'errore della destra storica per quanto riguarda l'insegnamento se
infatti la destra storica aveva lasciato l'opportunit dell'alfabetizzazione alla discrezione dei comuni, senza dare
loro finanziamenti, la riforma della sinistra pone obbligo di frequenza scolastica ai 9 anni di et, e rende
perseguibile chi non manda i figli a scuola.
La sinistra convinta che per sradicare il feudalesimo bisogna agire con forza, e la scuola deve diventare
monopolio dello stato. I risultati rimangono comunque modesti.
L'alfabetizzazione in Italia raggiunge il 50%, mentre in Inghilterra gli alfabetizzati erano gi l'85%. Inoltre,
come ora c'erano le sanzioni, ma non c'era chi controllava che le leggi fossero rispettate.
2) La sinistra fa anche una riforma elettorale che amplia il suffragio tutta Europa aveva capito infatti che
devono votare pi persone. Questa riforma porta i votanti al 5% della popolazione, mentre una successiva
riforma li aumenter ulteriormente al 7%. Tuttavia molti di coloro che avevano accesso al voto non votavano
perch cattolici.
La teoria che per sentirsi parte dello stato bisogna sentirsi importanti per esso i cittadini devono

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votare. Altrimenti vedranno sempre lo stato come qualcosa di ostile, estraneo. In questi anni matura l'idea che
i cittadini fanno lo stato, la sinistra avrebbe dovuto in teoria gi abolire il suffragio censitario, ma in Italia le
riforme vengono condotte lentamente.
3) La terza ed ultima riforma la riforma fiscale viene abolita la tassa sul macinato.
Nel 1882 entra per la prima volta in parlamento un deputato socialista, Andrea Costa.
Fatte queste 3 riforme, la sinistra storica esaurisce il suo compito, ed alle elezioni successive Depretis propone un nuovo
modello politico, il trasformismo. Questo sistema paragonato al connubio per i risultato che porta.
La teoria che essendo ormai le differenze tra destra e sinistra venute meno, la spaccatura tra le due fazioni non ha pi
senso, e per questo i parlamentari si uniscono in un unico blocco. I governi possono ora comporre e scomporre
gruppi diversi. In questo modo si pu arrivare ad avere una maggioranza che sfiora anche il 90% dei deputati.
Attualmente a destra si trovano i clericali (cattolici), mentre a sinistra ci sono i democratici, i mazziniani, pi il deputato
socialista.
In questo sistema di enorme maggioranza e piccole deviazioni si dovrebbe raggiungere un'altissima stabilit, se non
fosse per il fatto che questa maggioranza estremamente frammentata ci sono comunque frequenti mutamenti di
governo. Inoltre la mancanza dell'opposizione un fatto negativo.
LEZIONE 15

20/10/2012

[La citt di Hausmann la prima citt costruita in maniera razionale, avente certe caratteristiche: ha viali molto ampi, le
case sono tutte della stessa altezza (mentre le citt medievali avevano torri e case basse) e le case ed i palazzi hanno
anche ornamenti uguali. Alla fine del 1800 i palazzi continuano ad essere tutti uguali.
Mentre le citt romane erano costruite intorno a 2 assi principali (il cardus maximus e il decumanus maximus), la citt
di Hausmann comprende pi boulevard (viali ampi, fino a 6 corsie) paralleli, che si snodano circolarmente per la citt.
Questo espande notevolmente il trasporto.
Ci sono anche motivazioni politiche in ci: non ci sono pi strade o luoghi che possono essere facilmente barricati
durante una rivolta. Inoltre sono state costruite nuove fognature.
Ad esempio, a Londra, fino al 1850 tutte le fognature scaricavano direttamente nel Tamigi nel centro della citt.
Essendo la citt in quest'epoca diventata ormai massiccia, gli ingenti scarichi di liquami rendevano il fiume
estremamente puzzolente, ed irrespirabile l'aria nei suoi dintorni. Il 1800 il secolo in cui tutti questi problemi devono
essere risolti viene fatto un sistema di fognature in modo che le fognature scarichino i liquami sempre nel Tamigi,
ma pi avanti nel corso del fiume.
Inoltre nel 1800 cominciano ad essere costruite le prime metropolitane bisogna fare scavi sotterranei. Parigi anche
la prima citt dove stata costruita la posta pneumatica.]
Il trasformismo: la situazione economica in Italia: l'Italia era in questo periodo prevalentemente contadina. Nello
stesso periodo, il 1870-1880, la Francia, il Belgio e l'Inghilterra erano fortemente industrializzate: l'industria
rappresentava l il 30-40% della forza lavoro. In Italia invece essa era il 5% bassa industrializzazione.
La maggior parte degli italiani lavorava i campi in campagna, soprattutto nel meridione, che era la parte pi arretrata.
Le condizioni di vita dei contadini erano drammatiche. Nel 1877 il parlamento aveva fatto un'inchiesta per vedere quali
fossero le condizioni di vita dei contadini nelle campagne (inchiesta agraria), e per vedere come funzionava
l'agricoltura.
La relazione, condotta da Jacini mostrava che i contadini vivevano ancora in uno stato quasi animalesco: le loro case
erano fatte ancora di fango (casoni) e non esisteva alcuna divisione tra le bestie e gli uomini abitavano nello stesso
ambiente. L'alimentazione era poverissima, e quasi tutti i contadini avevano contratto malattie legate
all'alimentazione, come la pellagra. Nonostante l'esistenza di leggi che obbligassero alla frequenza scolastica, nessuno
frequentava le scuole.
A ci subentro la questione del grano americano ora che gli americani, dopo le guerre di secessione, avevano
completato la conquista dell'ovest, avevano costruito grandi ferrovie, e queste grandi aree appena conquistate erano
state messe a coltura. Questa area, successivamente denominava cerchio del grano, aveva un enorme capacit
produttiva, ed il grano cominci quindi a giungere in Europa a prezzi estremamente ribassati. Il grano europeo fu
travolto dal prezzo estremamente basso di quello americano, e per questo il sistema agricolo europeo fu costretto
a dimezzare i prezzi per poter vendere. Questo caus a breve tempo una crisi agricola, che colp i proprietari terrieri
ed anche i coltivatori stessi. Ora che inoltre cominciavano a circolare i macchinari agricoli, e che le braccia servivano
sempre meno, ed i contadini cominciavano ad essere licenziati a causa della crisi. Per i contadini, la crisi era anche
aggravata dal calo recente della mortalit infantile se prima in contadini facevano 12 figli e presto rimanevano con 4,
ora ne restavano vivi 8, e c'erano pi bocche da sfamare.
Il risultato di tutto ci una forte emigrazione dei contadini: quest'emigrazione pu essere o emigrazione interna i
contadini si trasferiscono in citt, oppure emigrazione esterna gli italiani lasciano il paese, e vanno a cercare
fortuna da altre parti.

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In 20 anni, dal 1881 al 1901 2 milioni di persone lasciano l'Italia. Dato che il flusso emigratorio poi finito nel 1950,
complessivamente 10 milioni di persone hanno lasciato il paese.
In Italia la migrazione interna stata scarsa perch scarsa era anche l'industrializzazione le citt comunque non
offrivano posti lavoro. La mancata industrializzazione la causa di tutto, ed essa anche la grande colpa
dell'intera classe politica italiana, che non aveva creduto nell'industrializzazione. Ora, a causa della crisi politica, i
contadini non vedono altro modo di sopravvivere oltre all'emigrazione. Quasi ogni famiglia italiana avr un membro
emigrato. Le regioni dalle quali si parte con maggiore frequenza sono il Veneto, il Friuli, il Trentino, la Sicilia, la
Campania, la Calabria, la Puglia e il Lazio. Solo il centro e il nord-ovest si salvano (si resta in Piemonte, Lombardia ed
Italia centrale). L'Italia centrale si salva perch la mezzadria come sistema reggeva ancora, mentre il nord-ovest si salva
perch era la zona maggiormente industrializzata. Nel Veneto la sopravvivenza era difficile.
E le destinazioni quali sono? in parte sono la Francia, la Germania, il Belgio, ma soprattutto l'America e l'Australia.
Per anche molto considerata come destinazione l'America del sud. Dell'intera popolazione argentina, due terzi
almeno sono italo-argentini. L'Argentina quasi interamente popolata da italiani. (per questo i calciatori argentini sono
facilmente naturalizzati italiani). Molti italiani emigrano anche in Brasile.
L'emigrazione pi frequente quella verso il sud America.
Ma come fa a diffondersi cos a fondo tra i contadini l'idea dell'emigrazione? Bisogna pensare che all'epoca c'erano gli
arruolatori persone che andavano in giro per le campagne promettendo ai contadini appezzamenti di terra molto pi
grandi dei loro e condizioni di vita molto migliori se fossero emigrati in argentina. I contadini, date le loro condizioni
estreme di vita, accettavano subito, e lasciavano cos tutto per andare a vivere in sud America. L i vari governi
donavano loro degli appezzamenti (molti pi ampi rispetto a quelli che avevano prima) che potevano cominciare a
coltivare.
Ci era reso possibile dal fatto che l'argentina era in gran parte disabitata, e cercava di popolare i suoi territori. Per
questo donava i terreni (tanto ne era piena) e comunque le ritornavano le tasse dei nuovi inquilini.
Ovviamente il governo italiano deve anche lui agire di conseguenza al forte flusso emigratorio e a tutti i cittadini di cui
si vede privato, e si chiede se sia meglio lasciare che la gente emigri o no.
un chiaro svantaggio il fatto che con l'emigrazione uno stato perde forza lavoro, tasse ed esercito. un vantaggio
invece il fatto che la gente che parte poi manda comunque i soldi guadagnati in Italia. Questo riequilibra la bilancia
commerciale, perch l'Italia all'epoca comprava dall'estero pi di quanto non vendesse questo bilancia.
L'Italia tiene quindi una politica bizzarra, perch l'emigrazione verr favorita o meno in base all'ideologia del
governo di turno.
Chi arrivava in argentina cominciava la sua nuova vita come piccolo proprietario terriero (ma un grande proprietario
rispetto all'Europa), e poi poteva succedere che si diventasse ricchi, se si aveva ricevuto un buon appezzamento di terra.
I territori venivano concessi gratuitamente dallo stato, perch esso aveva enormi quantit di terreno disabitate che
doveva popolare. Infatti tra America del nord ed America del sud ci saranno stati circa 20 milioni di abitanti. [gli stati
del sud degli stati uniti non volevano espandersi per non dover importare persone. Il nord invece voleva pi soldi].
Minore ma sempre presente anche il fenomeno dell'emigrazione politica persone perseguitate a causa delle loro
idee politiche sono costrette ad emigrare.
Il problema italiano legato al mancato decollo industriale, che era stato causato dalla mancata fiducia dei politici
nelle capacit industriali italiane, dalla mancanza di infrastrutture e dalla mancanza di capitali.
Infatti in Italia era mancata quella che Marx chiamava accumulazione primitiva di capitali. Mancavano i soldi da
investire per creare le industrie. [per lo stesso motivo, prima la Cina non era riuscita a decollare industrialmente, mentre
ora che riuscita ad averei capitali non la ferma pi nessuno]
Il decollo industriale dell'Italia quindi lento. Il problema della mancanza di capitali viene in parte risolto da
investimenti esteri particolare sar il trattamento riservato dalla Germania all'Italia, in seguito ai patti con Bismarck .
Le ferrovie italiane verranno infatti costruite con investimenti tedeschi (anche il secondo problema viene risolto con
investimenti esteri). Importante sar comunque anche la partecipazione degli investimenti francesi ed inglesi.
La nascita dell'industrializzazione deve per essere risolta con il contributo dello stato c' una svolta nella scelta
protezionista del 1887. Dopo 30 anni di liberismo economico (Cavour), l'Italia diventa protezionista. L'Europa infatti
aveva conosciuto la prima grande depressione, ovvero quando le industrie cominciano a produrre pi di quanto il
mercato non sia in grado di assorbire, e quindi i beni prodotti rimangono invenduti. Per questo gli stati cominciano a
chiudersi in se stessi, assumendo un atteggiamento protezionista. Ponendo ad esempio dei dazi sul grano americano,
risulta poi essere pi conveniente quello italiano. Questa politica ha per un difetto, perch far pagare il grano al prezzo
italiano, e non a quello pi basso dell'America, comporta un aumento del prezzo del pane, che dovr essere pagato dagli
acquirenti.
L'unico stato a non assumete un'economia protezionista sar l'Inghilterra.

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In Italia, i danni causati dal protezionismo sono ingenti: per calcolarli, bisogna pensare da chi sia stato voluto un tale
atteggiamento economico. Il protezionismo era stato voluto dai grandi produttori agricoli che non riuscivano a vendere,
come era stato voluto anche dai grandi industriali. Questi tramite il protezionismo sarebbero riusciti a vendere la loro
merce all'interno del paese.
Vengono fortemente danneggiati dal protezionismo invece gli esportatori infatti se io pongo i dazi per non importare
i prodotti di uno stato, questo stato allo stesso modo non importer i miei prodotti. In questo modo vengono fortemente
danneggiate le forze migliori, ovvero quelle che grazie alla loro abilit erano gi riuscite a costruirsi un mercato.
Viene ad esempio danneggiata quella fascia dell'agricoltura italiana che era riuscita a guadagnarsi una fetta di mercato
estero, l'agricoltura specializzata, quella che produceva prodotti come le arance, producibili solo in Italia. Vengono
quindi danneggiati i migliori produttori.
Il protezionismo inoltre porta all'alleanza di forze diverse che hanno per lo stesso interesse. Per questo viene infatti
definito anche il patto scellerato. Le due forze diverse che stringono questo patto sono i latifondisti a sud e gli
industriali a nord.
Questi non hanno nulla in comune, se non il fatto che il sud deve diventare un mercato del nord, ed in cambio il nord
promette di lasciare invariate le strutture sociali del sud patto che unisce moderni e medievali. Questo tipo di patto
conviene ad entrambi, ma non agli altri, ovvero ai contadini, che al sud rimangono sottomessi in modo medievale, ed
agli acquirenti che devono pagare di pi i prodotti.
Il danno ulteriore causato dal fatto che, eliminando i dazi la concorrenza, se prima l'industria italiana era costretta a
migliorarsi per poter concorrere con le industrie estere, ora pu anche vivere di rendita, e non pi spinta a migliorarsi.
LEZIONE 16

22/10/2012

La grande scelta politica dell'Italia sar ora la triplice alleanza, con cui l'Italia cambier decisamente il suo sistema di
alleanze in Europa. Infatti se prima l'Italia era solita allearsi con la Francia e l'Inghilterra, come era sempre stato con
Cavour, ora l'Italia costretta ad abbandonare l'alleanza francese, con cui l'Italia aveva ormai molti dissidi.
I dissidi con la Francia non erano pochi, ed avevano ormai vecchie radici. Innanzitutto, l'Italia non aveva potuto
conquistare agevolmente il Veneto e Roma proprio per colpa della Francia, che aveva il dovere di difendere il papato. A
questo si aggiungeva ora un conflitto economico e coloniale: l'Italia e la Francia erano due nazioni simili dal punto di
vista agricolo producevano gli stessi beni. Per questo sono in concorrenza, ed inizia cos la guerra doganale tra
Francia ed Italia: questa si succede nel seguente modo: l'Italia ha dei buoni produttori, che riescono ad esportare il
proprio prodotto in Francia, colpendo l'economia francese. Allora la Francia mette i dazi sui beni che l'Italia esporta.
L'Italia in risposta pone anche lei dazi, e allora la Francia raddoppia il dazio, e cos via.
Per quanto riguarda le colonie, l'Italia e la Francia erano interessate, in quanto confinanti, alle stesse aree,
ovvero soprattutto all'Africa del nord. L'Italia e la Francia si erano infatti duramente scontrate per il controllo della
Tunisia, che avrebbe fatto molto a comodo all'Italia.
Tutto ci costringeva l'Italia ad abbandonare la Francia come alleato, e con questa doveva abbandonare anche
l'Inghilterra, perch ormai l'Inghilterra e la Francia erano strettamente unite, perch dovevano fare fronte comune
nell'impedire agli altri stati europei, sopratutto alla Germania, di avere colonie in Africa.
L'Italia rischiava cos l'isolamento diplomatico, ma comunque aveva un interesse forte nell'allearsi con la
Germania. Questa aveva investito molto in Italia, e la politica di Bismarck era stata molto favorevole all'Italia, ed
un'alleanza tra i due stati sembrerebbe quindi quasi naturale, se non fosse per il fatto che per allearsi con la Germania
significherebbe anche allearsi con l'Austria. Erano passati infatti pochi anni da Sodowa, la sconfitta a causa della
quale l'Austria era stata costretta a cedere il veneto all'Italia, ma tramite la mediazione della Prussia l'Austria ha
comunque umiliato l'Italia. Questo inoltre risultava particolarmente difficile perch generazioni di italiani erano state
cresciute con l'idea che l'Austria fosse il nemico supremo. Inoltre due aree italiane erano ancora in mano austriaca
ovvero le citt di Trento e Trieste.
L'Italia per non ha scelte, e deve quindi allearsi con la Germania e con l'Austria. Quest'alleanza ha per aspetti
psicologici complicati.
L'Italia voleva le colonie, e non sa pi bene dove puntare, essendo ormai stato preso quasi tutto. In Africa del nord era
rimasta libera solo la Libia, che era stata scartata da tutti gli altri stati perch desertica e di difficile controllo, in quanto
le trib che la abitavano erano meglio difese di altre. Il secondo luogo dove il colonialismo italiano punta il corno
d'Africa qui parecchie aree erano ancora in discussione, e l'Italia prende la Somalia e l'Eritrea, due territori
costieri.
Una volta presi questi due territori, essendo costieri, all'Italia manca il territorio centrale per controllare meglio il tutto,
e per questo l'Italia dovrebbe prendere l'Etiopia, l'unico stato al momento rimasto libero (il fatto che l'Etiopia fosse
ancora libera avrebbe dovuto essere un monito per l'Italia, che per non l'ha colto come tale l'Etiopia era infatti stata
scartata dagli inglesi perch le popolazioni che la abitavano erano troppo organizzate, ed esistendo un Negus, ovvero un
re che aveva potere su tutte, queste in caso di conquista avrebbero potuto facilmente allearsi.
Gli italiani decidono di affrontare una guerra per conquistare l'Etiopia, ma la spedizione viene affrontata con troppa

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leggerezza, tanto che l'esercito italiano viene sconfitto una prima volta a Dogali, in Eritrea, il 26 Gennaio 1887, e poi
venero sconfitti una seconda volta ad Adua il 1 Marzo 1896. una sconfitta con cos pochi precedenti caus anche la
caduta del governo Crispi.
Alla fine del 1800 la politica in Europa cambia molto rapidamente, ed avvengono trasformazioni radicali . In
primo luogo, continua l'allargamento delle basi elettorali bisogna far votare le fasce pi povere della popolazione
affinch queste si sentano parte dello stato. Il modo pi semplice per fare in moto che tutti si sentano parte dello stato e
votare. Altrimenti tutti vedrebbero lo stato come qualcosa di ostile ed esterno.
Inoltre la seconda met del 1800 pervasa dalla questione sociale bisogna risolvere i problemi delle classi
proletarie. Queste, date le loro condizioni di vita disperate, scioperano spesso, e frequenti sono anche le sparatorie ed i
morti. Bisogna risolvere i problemi dei proletari. La societ infatti si sentiva instabile a causa delle continue proteste, e
sentiva il bisogno di essere stabilizzata. Per stabilizzare la societ c'erano due opzioni: o la repressione selvaggia delle
proteste o l'integrazione di quel 70% delle persone che protestavano perch non avevano diritto di voto.
La prima via avrebbe richiesto una grande organizzazione militare, ed avrebbe abbassato lo stato al livello di una
dittatura. La seconda via avrebbe portato lo stato a fare delle riforme, e alla disfatta del modello liberale in quanto
elitario. Infatti il modello liberale proponeva s l'uguaglianza di fronte alla legge, ma fatto ci lasciava ognuno per conto
suo chi aveva i privilegi li manteneva, chi no rimaneva povero.
Il sistema liberale era improponibile per risolvere la questione, e per questo i liberali capiscono che devono cambiare
atteggiamento l'Italia liberale infatti decade in questo periodo, a fine 1800. al posto del liberalismo emergono 4
nuove linee politiche, tutte caratterizzate dal fatto di essere ideologie di massa e non poi elitarie.
Infatti ora bisogna conquistarsi i voti della massa, e non pi di una ristretta lite economica. Nell'ideologia della societ
di massa, se prima una persona non votava perch era fuori dall'lite, ora vota, perch l'lite non esiste pi.
Queste 4 correnti sono:
1) Il socialismo
2) Il modello cristiano, ovvero una matrice religiosa che far da collante a pi proposte
3) Il modello nazionalista: un modello che coinvolge tutti scaricando le colpe agli stati esteri ad esempio:
io convinco gli italiani che se stanno male colpa dei francesi. Questo genera una forte solidariet interna, ma
anche avversione contro l'estero.
4) La democrazia, che ha basi liberali corrette per poter essere un'ideologia di massa.
Particolare ci che avviene per i cattolici: i cattolici erano infatti rimasti per tempo fuori dalla politica, perch il
liberalismo era stato laico ed anticlericale. La presa violenta di Roma aveva fortemente allontanato i cattolici dalla
politica. Inoltre il papa Pio IX aveva dichiarato in seguito a ci il non expedit ovvero obbligava moralmente i cattolici
a non votare. Inoltre in un manifesto nel quale scomunicava i valori della giustizia e dell'uguaglianza, e dichiarava
antireligiosa la scienza (e lui sarebbe stato quello di tendenze liberali) scaricava tutte le cose moderne, a favore della
verit unica, quella della chiesa, per la quale il papa sarebbe infallibile, e per cui il dovere del credente credere e non
analizzare ci a cui crede.
La chiesa era preoccupata per l'avanzata del socialismo. Infatti all'epoca gli operai morivano di fame, e mentre la chiesa
diceva loro morite pure, che in paradiso sarete ricompensati, il socialismo proponeva una lotta attiva per i propri
diritti. Questo portava ad un ingente allontanamento degli operai dalla chiesa, e la chiesa dovette pertanto
riavvicinarsi agli operai, entrando in politica. La chiesa costretta a fare opere di carit, ad esempio facendo
organizzando societ di carit carit organizzata. Le organizzazioni cattoliche cominciano a sostenere i poveri.
LEZIONE 17

23/10/2012

La terza repubblica francese dura circa fino alla prima guerra mondiale. La questione sociale in Francia: la Francia
una delle patrie della questione sociale, anche perch qui si erano formati gli ideali liberali. Come l'Inghilterra, la
Francia una nazione industrializzata, una delle prime a diventare una societ di massa, ed la prima ad avere
drammatiche: in Francia si sviluppano tre modelli politici contrapposti: quelli repressivi e maggiormente conservatori, i
movimenti populisti, e anche i pi ambigui perch si schieravano dalla parte dei proletari ma poi non prendevano del
tutto posizione, e poi le idee pi aperte.
Il contrasto tra conservatori e progressisti molto acceso. [il voto segreto un mezzo per preservare la democrazia:
infatti se il voto segreto, la corruzione viene scoraggiata, e io non son neanche costretto a dire per chi ho votato.]
La questione sociale legata all'emergere del proletariato, ma la questione sociale riguarda comunque anche il mondo
contadino. La questione sociale emerge a causa del proletariato, che aveva i mezzi per lamentare la sua condizione
solo il proletariato era l'Inghilterra grado di aprire la questione, perch era maggiormente unito, aveva la giusta
mentalit ed aveva pi cultura dei contadini. In contadini invece abitavano isolati nelle campagne, non sapevano
leggere e non avevano coscienza di classe. Inoltre i contadini erano convinti che la loro condizione fosse
immodificabile era cos ormai da secoli, e cos per sempre sarebbe stata.
I proletari lamentavano molte cose, molte delle quali oggi sono veri e propri diritti dell'uomo. Si trattava infatti della
povert, delle condizioni sanitarie ed igieniche, dell'alfabetizzazione, del diritto all'espressione politica, della

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libert delle persone, chiedevano una salario onesto e condizioni di vita decenti.
I movimenti sindacali nascono come conseguenza della questione sociale.
L'ostruzionismo un metodo politico che consiste nel impedire al proprio avversario politico di fare le riforme/leggi che
vuole fare. Si tratta in sostanza di bloccare l'avversario, non sempre del tutto legalmente.
L'imperialismo sempre colonialismo, ma non viceversa. Il secondo infatti il controllo dal parte delle nazioni
maggiormente avanzate delle nazioni meno avanzate, mentre il primo l'insediamento di capitali e di controllo politico
in un altro stato.
Il socialismo della cattedra un movimento di destra, che ha un'idea dirigista dell'economia a favore della libert
privata ma non della libera iniziativa. I privati dovrebbero fare infatti ci che il governo centrale suggerisce. Il
dirigismo sacrifica l'individuo a favore della collettivit.
Il ruolo dei cattolici i cattolici non entrano ancora nella politica, ma entrano nella questione sociale come
alternativa al modello socialista. Il modello cattolico si rafforza, ma non in maniera rilevante, almeno fino agli anni
1890.
Tutto cambia con il pontificato di Leone XIII. Infatti egli scrive l'enciclica rerum novarum in cui esprime la dottrina
sociale della chiesa. Prima dell'uscita dell'enciclica, la chiesa comunque aveva emanato dei segni, ma poi tramite
l'enciclica viene formalizzato il capitalismo cattolico.
Il cattolicesimo si proponeva come corrente religiosa interclassista non favoriva nessuna classe. La chiesa negli anni
1880 si fa promotrice del capitalismo cattolico un nuovo tipo di capitalismo, dove l'imprenditore non deve pi
sfruttare i suoi operai, e deve devolvere una parte del suo guadagno in servizi da donare agli operai, come case,
scuole, ecc.. Questo fenomeno avviene anche in veneto, come per la famiglia Rossi, degli imprenditori di Schio.
Le imprese che aderiscono a questo principio non fanno molta fortuna per, perch devono comunque reggere la
concorrenza con quelle che non hanno adottato questo metodo e che pertanto spendono meno gran parte di queste
fallisce.
Il cattolicesimo inoltre aveva problemi a conciliarsi con il capitalismo, perch il capitalismo era mosso unicamente dal
denaro, mentre il cattolicesimo vedeva il denaro come strumento del diavolo. (i calvinisti invece pensano che sia lecito
arricchirsi, se poi il denaro viene utilizzato a scopo benefico).
Un altra mentalit politica che viene a formarsi proprio in quest'epoca il nazionalismo, che si diffonde quasi in tutti il
mondo (solo gli stati uniti vengono in qualche modo risparmiati). Il nazionalismo era alimentato dall'imperialismo e
dalla questine sociale. Sostanzialmente, i principi nazionalistici tendono a scaricare sugli altri stati la povert di un
popolo ad esempio in Italia la colpa viene scaricata sui francesi. Il popolo italiano viene infatti convinto che i salari
degli operai sono bassi a causa della concorrenza delle industrie francesi, e le industrie francesi possono permettersi
prezzi pi bassi perch si sono appropriati indebitamente delle miniere in Africa.
Gli esiti di una tale mentalit sono innanzitutto la prima guerra mondiale, oltre ad una protesta canalizzata tutti sono
uniti contro i francesi. In altro luogo, non si concepisce il nemico unicamente come qualcuno di esterno alla societ, ma
anche come nemico infiltrato nella societ. Questo il caso degli ebrei, facenti parte della societ, ma non integrati ad
essa. In queste epoche ci sono le prime grandi ondate di antisemitismo e razzismo. Il razzismo non si sviluppava ancora
contro i neri o gli africani, perch questi semplicemente ancora non c'erano, e si sviluppa quindi contro gli ebrei con
tutta la sua forza.
Il nazionalismo negli stati uniti meno accentuato negli Stati Uniti il nazionalismo sar intenso soprattutto verso i
messicani, ma non acquisir mai caratteri antisemitici.
Il nazionalismo non risolver mai la questione sociale esso rimane un inganno sotto tutti i punti di vista . Il
nazionalismo come fenomeno viene sottolineato soprattutto per la presa che ha avuto sulle masse.
LEZIONE 18
27/10/2012
DOMANDE:
La Francia coinvolge anche l'Austria per avere appoggi nella conquista del Messico. Propone che venga posto come re
Massimiliano d'Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe. Questi sarebbe stato poi un fantoccio, perch l'esercito sarebbe
stato francese. L'iniziativa era stata francese.
Il trasformismo quel tentativo che in Italia avviene di unire opposizione e maggioranza in un'unica fazione, che
avrebbe avuto un'altra maggioranza legata all'alta percentuale che avrebbe rappresentato, ma poca stabilit a causa delle
diversit di correnti interne.
Secondo Schumpeter le guerre non si fanno per motivi economici, mentre secondo Marx si. Schumpeter da la colpa
delle guerre al nazionalismo (rovescia il precedente rapporto causa-effetto). Secondo lui l'economia non porta al

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bisogno di espansione coloniale, ma il contrario il movente ideologico, il nazionalismo, porta alla conquista dei
popoli inferiori, alla quale viene poi imposta l'economia. Il primo stato ad espandersi l'Inghilterra, e poi tutti seguono.
In America c' lo scontro tra allevatori e coltivatori inglesi, e nativi americani. Innanzitutto ci si scontra per il controllo
delle fonti d'acqua, per irrigare i campi, prima invece venivano irrigati con l'acqua dei fiumi. In seguito ci si scontra per
il vero e proprio controllo delle terre, perch i coltivatori volevano sempre pi terreno da coltivare intensivamente,
mentre li allevatori necessitavano di spazio per i propri animali. Inoltre c'erano anche gli indios, che, cacciando,
necessitavano di ancora pi terra per ancora meno persone. C'era un pessimo rapporto tra questi tre.
Gli indios americani cacciavano spesso gli animali allevati dagli allevatori forte odio.
Gli indios non poterono integrarsi con gli americani, n poterono vivere insieme. Questo perch erano stili di vita
troppo differenti, nomadi e stanziali, ecc.. La stessa cosa avviene in Europa con gli zingari, che fino al 1950 potevano
integrarsi, ma scompaiono.
Per colonizzare bisognerebbe essere industrializzati, mentre l'Italia uno strano caso di stato colonizzatore non
industrializzato. Infatti ci saranno molti politici italiani contrari alla colonizzazione, perch questi pensavano che l'Italia
n ne avesse bisogno n fosse pronta. In realt per l'idea italiana era un'altra colonizzare per dare la terra etiopica ai
contadini. Questa terra era allora fertile, o almeno sembrava, ma oggi deserta. La colonizzazione italiana una
colonizzazione proletaria.
La Russia non voleva colonizzare l'India ma turbare l'Inghilterra.
La svolta protezionistica avviene in seguito alla prima grande crisi economica. Ad esempio, al giorno d'oggi, porre dazi
per le merci provenienti dalla Cina aiuterebbe a fermare la delocalizzazione delle fabbriche. La prima depressione
economica avviene circa negli anni 1880. Inizia cos la guerra doganale.
Il protezionismo da un vantaggio immediato poich la produzione nello stato diventa pi conveniente, aumenta
l'occupazione. Tuttavia i prezzi delle merci aumentano.
Il protezionismo inoltre permetteva di porre contingentamenti porre un numero massimo di beni importabili
dall'estero. Tutto ci per potrebbe indurre al contrabbando.
I dazi aiutano le economie pi floride e penalizzano quelle pi arretrate.
Gli americani prendono i neri come nemico interno, ma questi non possono avere lo stesso effetto degli ebrei in Europa.
Infatti gli ebrei europei erano pi potenti pi facilmente accusabili, mentre i neri erano nullatenenti. Anche per
questo con l'elezione di Obama il fattore razzista in America aumentato.
Il nazionalismo alimenta sentimenti xenofobi.
La terza ideologia di massa il socialismo. Questa viene denominata di massa perch, pur essendo classista, si rivolge
comunque al proletariato, che rappresenta l'80% delle persone. Il proletariato in questi anni si sviluppa sempre di pi in
tutti gli stati.
Il socialismo ha un cos grande successo perch l'unica dottrina che propone soluzioni concrete alla questione
sociale vuole concretamente la fine dello sfruttamento e il cambiamento radicale del modo di vita dei proletari. I
socialisti si organizzano in 2 modi: in sindacati socialisti, che chiedevano aumenti del salario, diminuzione delle ore di
lavoro, miglioramento delle condizioni igieniche nei luoghi di lavoro ecc. I socialisti volevano anche il capovolgimento
della societ per mezzo di una rivoluzione.
Per questo il socialismo a partire dagli anni 1880 ha due modelli distinti:
1) Ci sono i riformisti, secondo i quali non serve la rivoluzione, perch la lotta di classe sufficiente per ottenere
i mutamenti voluti
2) Il secondo gruppo quello dei massimalisti, per i quali la rivoluzione necessaria
L'internazionale un gruppo/partito socialista, che rappresenta l'esatto contrario del nazionalismo. Essendo la
condizione dei proletari uguale in tutti gli stati, i proletari sono internazionalisti si riuniscono in tutta Europa contro
il comune nemico, la classe dei datori di lavoro.
Per questo i socialisti si organizzano in internazionali, ovvero dei partiti che si riuniscono a scadenze periodiche. La
prima internazionale fatta da movimenti molto diversi partecipa anche Mazzini, che aveva ideali democratici. Ma
partecipa anche Bakunin, un famoso anarchico. La prima internazionale fallisce proprio perch le ideologie erano
troppo differenti.
La seconda internazionale invece dura fino alla seconda guerra mondiale, ed infatti composta da soli socialisti.
Tutti i gruppi socialisti di quest'epoca fanno capo ad un unico teorico, Karl Marx. Infatti si parla di socialismo marxista,
che era il pi importante, ma non l'unico, pensatore socialista.
Prima che a Marx ci si richiamava alla societ fabiana inglese o ai bianchisti in Francia.
Il socialismo ha successo perch le sue idee sono facilmente divulgabili.
Marx era borghese, come molti altri socialisti, che si erano avvicinati a questa mentalit per ideali di uguaglianza. Lui

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si sentiva parte di una classe di sfruttatori, e rifiutava questa sua natura.


Socialisti e comunisti appartengono alla stessa famiglia, ma si separano nel 1917 con la rivoluzione russa.
Comunque rappresentano la corrente medesima. Si pu per distinguere dicendo che i socialisti sono riformisti, mentre
i comunisti sono rivoluzionari. Il termine comunismo il secondo nome che la filosofia di Marx poteva avere.
I riformisti sono la maggior parte del totale.
I comunisti fondano la terza internazionale, che sar un'internazionale comunista. I comunisti sostengono che non
avendo i proletari nulla da perdere, allora sono pronti subito a scatenare una rivoluzione. I riformisti dicono che la
rivoluzione deve accadere, come dive Marx, quando ci saranno il 99% di poveri e l'1% di ricchi. Poich all'epoca i
ricchi stavano aumentando, i riformisti pensavano che non occorresse alcuna rivoluzione. La rivoluzione secondo Marx
va fatta solo se inevitabile.
L'obiettivo della societ socialista l'uguaglianza effettiva.
L'anarchismo (movimento il cui nome significa letteralmente senza governo) un ideologia che mira all'uguaglianza,
ma che non vuole la progressivit, ma il radicale crollo dello stato. Gli anarchici vogliono far crollare lo stato, che
secondo loro il vero male. Una volta accaduto ci, si deve giungere all'auto-governo, come nello stato di natura.
La filosofia anarchica si fonda sulla naturale bont dell'uomo, che compie reati solo perch spinto dall'oppressione dello
stato. Tolto lo stato, non dovrebbero pi essere commessi reati. L'ideologia anarchica vicina ai criminali, visti come
vittime dello stato. Gli anarchici non vogliono la rivoluzione, ma vogliono far crollare lo stato. un movimento che
avr presa rapida tra le fasce contadine perch mentre il socialismo promette felicit a lunga scadenza, l'anarchismo la
offre subito.

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