UNITA F4
CAMPO MAGNETICO
PREREQUISITI
OBIETTIVI
CONTENUTI
INTRODUZIONE
Si gi detto che inizialmente i fenomeni di attrazione elettrostatica (lambra strofinata attira
piccoli oggetti) e di attrazione magnetica (la magnetite attira il ferro) venivano accomunati e che fu
solo nel XVI secolo che il fisico britannico William Gilbert fiss la distinzione tra elettricit e
magnetismo. Egli scopr che la Terra un magnete permanente dando giustificazione del fatto che
lago della bussola si orienta secondo una direzione precisa (in particolare, poich il polo Nord
dellago della bussola si orienta in prossimit del Nord geografico terrestre, il Nord geografico in
realt il polo Sud magnetico del pianeta Terra).
La propriet della magnetite di attirare il ferro pu essere indotta anche in altre sostanze che
prendono il nome di magneti o calamite. Le estremit opposte di un magnete (per semplicit lo si
immagini di forma cilindrica e allungata) sono i poli Nord e Sud.
Se si avvicinano due magneti si osserva che si possono attrarre o respingere a seconda di come
vengono tra loro disposti. In particolare, poli uguali si respingono e poli diversi si attraggono.
Inoltre, dividendo anche in pi parti una calamita, si nota che le forze attrattive e repulsive
continuano a manifestarsi, a dimostrazione che impossibile separare i poli di una calamita.
La regione di spazio attorno ad un magnete diventa un campo di forze: il campo magnetico.
Come si vedr un magnete permanente ed un circuito percorso da corrente continua sono
equivalenti sia come sorgenti di campo magnetico sia come elementi di prova. Il legame tra
elettricit e magnetismo fu scoperto nel XIX secolo da Oersted nellosservare che un filo percorso
da corrente elettrica influenza lorientamento di un ago magnetico.
Questa importante scoperta port in seguito Ampre a formulare la teoria secondo la quale le
correnti elettriche sono lunica sorgente di campi magnetici e, secondo il principio di equivalenza
da lui formulato, un magnete permanente altro non se non un insieme di microcorrenti molecolari
orientate allo stesso modo.
U
In questa unit, dopo aver definito il campo magnetico, si introdurr la grandezza caratteristica del
campo, il vettore induzione magnetica e lo si definir in alcuni casi particolari. Si studier il
comportamento di una carica elettrica, di un piccolo circuito, di un piccolo magnete in un campo
magnetico e si giunger al principio di equivalenza di Ampre che stabilisce lequivalenza tra un
magnete e un circuito percorso da corrente ai fini del campo generato e degli effetti subiti da parte
di un campo magnetico. Si parler di flusso del campo magnetico attraverso una superficie e, data
la caratteristica delle linee di forza del campo, di flusso autoconcatenato. Si parler infine del
campo magnetico nei mezzi materiali e si introdurr il concetto di vettore intensit magnetica e
quello di vettore intensit di magnetizzazione.
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632
IL CAMPO MAGNETICO
Il campo magnetico la regione di spazio attorno ad un circuito percorso da corrente continua o
attorno ad un magnete permanente.
Esso si esplora indifferentemente con un circuito percorso da corrente continua (spira) o con un
magnete (ago magnetico). In ogni caso, come gi visto per il campo gravitazionale e per il campo
elettrico, gli elementi di prova devono essere piccoli rispetto alla sorgente per non alterare, con la
loro presenza, il campo esistente. In particolare, il filo percorso da corrente (visto sia come
sorgente, sia come elemento di prova) pu essere sostituito da ununica carica in movimento di
moto rettilineo uniforme.
Gli elementi di prova mettono in evidenza la natura vettoriale del campo magnetico ( un
campo di forze).
Anche il campo magnetico, come del resto il campo elettrico, presenta linee di forza (linee che
hanno per tangente, in ogni punto, il vettore intensit di campo in quel punto), ma, a differenza dei
campi visti precedentemente, esse sono tutte concatenate con la sorgente, cio sono linee che si
chiudono su se stesse attorno alla sorgente.
Le linee di forza si possono mettere in evidenza con semplici esperimenti:
1- si cosparge della polvere di ferro (limatura di ferro) su una lamina di plastica trasparente e si
posiziona, sotto la lamina, una calamita (del tipo a ferro di cavallo) in modo che i due poli
siano a contatto della lamina. Si osserva che la limatura di ferro si dispone in modo da
formare quello che si chiama spettro magnetico, ovvero secondo linee chiuse che
collegano i due poli della calamita;
2- si fa attraversare, perpendicolarmente ad essa, una lamina di plastica trasparente da un filo
conduttore rettilineo, abbastanza lungo e percorso da corrente continua. Sul piano della
lamina, attorno al punto in cui il filo interseca la lamina, si cosparge della limatura di ferro.
Quando nel filo passa corrente si osserva che la limatura si dispone secondo circonferenze
concentriche con centro nel punto di intersezione tra il filo e la lamina (lo spettro magnetico
costituto dalle circonferenze).
Inoltre, come gi visto per il campo gravitazionale e per il campo elettrico, possibile definire una
grandezza vettoriale caratteristica del campo magnetico che sia in grado di descrivere il
campo in ogni suo punto e che abbia quindi, nella sua espressione, solo grandezze tipiche del
campo (sorgente, mezzo materiale, distanza del punto dalla sorgente). Questa
ur grandezza, per il
campo magnetico, si chiama vettore di induzione magnetica e si indica con B .
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633
ur
LINEE DI FORZA ED ESPRESSIONE DI B IN ALCUNI CASI PARTICOLARI
Si verifica che le linee di forza sono circonferenze centrate sul filo e il cui piano perpendicolare a
quello del filo.
Visto dall ' alto
ur
B
ur
B
I entrante nel foglio
ur
B
ur
B
ur
B tangente alle circonferenze, il suo verso quello secondo il quale le dita della mano destra
avvolgono il ufilo
r percorso dalla corrente quando il pollice nel verso della corrente.
Il modulo di B dato dallespressione:
I
, dove:
B=
2 d
- la permeabilit magnetica del mezzo materiale: caratterizza le sostanze dal punto di
vista magnetico; la sua unit di misura risulta essere, come si vedr, N A2 . Nel vuoto si
I
N
indica con 0 ( 0 = 4 107 2 ), per cui, nel vuoto, B diventa: B0 = 0 .
A
2 d
Il vuoto il mezzo di riferimento per cui, riferita a quella del vuoto, si definisce la
634
634
Esempio
Si determini, in modulo, direzione e verso il campo magnetico in un punto P distante 20 cm da un
filo rettilineo, posto orizzontalmente, nel vuoto, percorso dalla corrente di 2 A da sinistra verso
destra.
Schematizzando con un disegno e applicando
ur la regola della mano destra, se il punto P sul piano
del foglio ed al di sopra del filo, il campo B uscente dal foglio.
uur
B0
d
I
uur
Il modulo di B0 si determina attraverso la legge di Biot e Savart:
B0 =
0 I 4 107 N A2 2 A
=
= 2 106 T
2
2 d
2 20 10 m
ur
B
ur
B
ur
B
ur
B
ur
B
Le linee di forza non sono pi circolari, si deformano, ma sono comunque chiuse su se stesse
concatenate con la spira e il loro piano perpendicolare a quello del filo in quel punto.
ur
ur
Il verso di B definito
dalla
regola
della
mano
destra
e,
in
particolare,
nel
centro
della
spira
B
ur
la somma di tutti i B appartenenti alle linee diurforza che passano di l e che risultano essere tutti
paralleli e concordi. Nel centro della spira B perpendicolare al piano della spira ed
orientato nel semispaziourin cui si vede la corrente I, che circola nella spira, circolare in senso
antiorario. Il modulo di B , nel vuoto, :
I
B0 = 0 , dove r il raggio della spira.
2 r
635
635
Esempio
Si determini, in modulo, direzione e verso, il campo magnetico nel centro di una spira circolare, di
raggio 5,0 cm, posta nel vuoto e percorsa, in senso orario rispetto allosservatore, dalla corrente di
1,5 A.
uur
La rappresentazione grafica della situazione la seguente, dove, nel centro della spira, il vettore B0
entrante nel piano del foglio.
I
uur
B0 r
uur
Il modulo di B0 :
B0 =
0 I
2r
4 107 N A2 1,5 A
= 1,9 105 T .
2
2 5, 0 10 m
ur
B
ur
B
ur
B
ur
B
asse del solenoide
ur
B
ur
B
636
636
Nella
regione interna al solenoide le linee di forza si possono considerare parallele ed il campo
ur
B uniforme.
ur
Sullasse del solenoide il vettore B orientato in modo da uscire dalla parte in cui si vede la
corrente circolare in senso antiorario. Sullasse del solenoide, nel vuoto, il suo modulo :
N
I , dove:
l
- N = n di spire del solenoide
- l = lunghezza dellasse del solenoide.
N
N
si indica con n ( = n), da cui:
Il rapporto
l
l
B0 = 0 n I ;
B0 = 0
Esempio
Si calcoli il valore del campo magnetico sullasse di un solenoide lungo 10 cm e formato da 1000
spire, posto nel vuoto e percorso dalla corrente di 2,0 A.
Il numero di spire del solenoide, per unit di lunghezza, :
N
1000
n= =
= 10 103 m 1 . Il valore del campo magnetico sullasse del solenoide :
2
l 10 10 m
N 10 103
B0 = 0 n I = 4 107 2
2, 0 A = 25 103 T .
A
m
637
637
FORZA DI LORENTZ
Analogamente a quanto visto per il campo gravitazionale e peruril campo elettrico, possibile
definire il vettore caratteristico del campo magnetico, vettore B , come rapporto tra la forza
che agisce sullelemento di prova e lelemento di prova stesso.
ur
Si consideri una regione di spazio in cui il campo B uniforme (le linee di forza sono parallele),
come si verifica, ad esempio, allinterno di un solenoide o tra le espansioni polari di una calamita (si
veda, pi avanti, lequivalenza tra una calamita e un solenoide, vale a dire il teorema di
equivalenza di Ampre).
N
S
Si verifica che una carica q, ad esempio positiva, subisce, da parte del campo magnetico, una forza
solo se in moto nel campo stesso e solo se la sua direzione di moto non coincide con quella del
campo.
r
Precisamente, indicando con v la velocit della carica q + :
r
ur
se v = 0 F = 0 ;
r ur
r
ur
ur
se v 0 , costante e // B , cio, detto langolo tra v e B , se = 0 o = 180 F = 0;
r
ur
r ur
ur
se v 0 , costante e 0 e 180 F = qv B (il modulo di F : F = q v B sen ).
In particolare, se = 90, F assume il valore massimo: F = q v B.
ur
r ur
ur
Lespressione di F attraverso il formalismo del prodotto vettoriale ( F = qv B ) interpreta i
risultati sperimentali. Verificando infatti che:
- una carica q in un campo magnetico uniforme resta in equilibrio, statico o dinamico,
se la
ur
sua velocit , rispettivamente, nulla o costante e parallela al campo magnetico B ;
r
ur
- se la velocit v della carica q costante e perpendicolare al campo B , la carica q si mette a
ur
ruotare attorno al campo B muovendosi di moto circolare uniforme;
638
638
r
ur
se la velocit v della carica q costante e formante un angolo , con il campo B , diverso
da 0, 180,
ur 90, la carica q si muove di moto elicoidale attorno alle linee di forza del
campo B (si specifica che il moto elicoidale un moto composto da un moto rettilineo
uniforme e da un moto circolare uniforme che si verificano su piani perpendicolari tra loro),
si deduce che comportamento della carica q la conseguenza della presenza, su di essa, di una
forza il cui valore va da zero ad un valore massimo in funzione di (sen ) e la cui direzione
perpendicolare alla velocit della carica.(F =0 carica in equilibrio; F = FMAX carica in moto
ur r
r
circolare; 0< F< FMAX carica in moto elicoidale; F v v costante in modulo).
ur
r ur
Quindi la F = qv B riassume in s i risultati sperimentali in quanto afferma che:
r ur
ur
- F perpendicolare contemporaneamente a v e B ;
- il suo modulo F = q v B sen ;
r
ur
- il suo verso in quel semispazio in cui si vede v sovrapporsi a B , descrivendo , in
rotazione antioraria.
-
ur
r ur
La F = q v B detta forza di Lorentz.
ur
Si pu determinare il verso di F anche utilizzando la regola della mano sinistra: posizionando il
pollice, lindice, il medio della mano sinistra ortogonali tra loro come una terna di assi cartesiani, se
r
ur
ur
lindice posizionato nel verso di B e il medio nel verso di v , il pollice d il verso di F .
r
ur
N.B. Poich F sempre perpendicolare a v , essa non fa lavoro sulla carica q, ma il suo
r
compito quello di far cambiare continuamente direzione al vettore v : una forza
centripeta.
Infatti, se = 90, q, entrata nel campo magnetico, si mette percorrere una traiettoria
r
circolare (moto circolare uniforme); invece, se 90, q si muove di moto elicoidale: v
ur ur ur
ur
si scompone in due componenti, una parallela a B ( v1 // B ) e una perpendicolare a B
ur
uur ur
ur
( v2 B ). Sulla carica q nella direzione di v1 non agisce nessuna forza per cui v1 trascina la
uur
carica parallelamente al campo, mentre su q nella direzione di v2 agisce la forza massima
centripeta che fa ruotare la carica attorno al campo.
ur
Se si immette nel campo B una carica q negativa ( q ), la forza su di essa ha verso contrario a
639
639
ur
Comportamento di un e e di un p lanciati perpendicolarmente a B :
ur
B
uur
vp
ur
F
ur
F
uur
vp
uur
ve
uur
ve
Esempio
m
una
s
carica positiva q = 2, 0 1010 C in modo che la sua velocit formi un angolo di 30 con il vettore di
induzione magnetica. Si determini, in modulo, direzione e verso, la forza magnetica agente sulla
carica.
uur r
F v
q
ur
B
640
640
APPROFONDIMENTO
Frequenza del ciclotrone
Si definisce ciclotrone la carica q in moto circolare uniforme.
r
ur
Una carica q, introdotta in un campo magnetico uniforme con v perpendicolare a B , sottoposta
alla forza di Lorentz F = q v B e si muove di moto circolare uniforme essendo la forza di Lorentz
una forza centripeta.
Sia m la massa di q, R il raggio della circonferenza descritta (orbita), e la velocit angolare.
La forza centripeta F si pu esprimere come:
F = m2R .
Uguagliando questa espressione con quella della forza di Lorentz (due espressioni della stessa
forza), si ottiene:
m 2 R = qvB .
Poich v = R , si ottiene:
q
= B.
m
Essendo = 2 f , si ha:
q
f=
B, che esprime la frequenza del ciclotrone (n di giri nellunit di tempo).
2 m
q
Inoltre, dalla = B , possibile ricavare il raggio dellorbita, noti m, q e v. Infatti:
m
v q
mv
= B R=
.
R m
qB
641
641
Se la regione di spazio sede sia di un campo elettrico sia di un campo magnetico, una carica q
viene sottoposta sia alla forza di Coulomb sia alla forza di Lorentz:
ur
uur uur
ur r ur
ur r ur
F TOT = FE + FL = qE + qv B = q( E + v B) .
ur
La definizione di B attraverso la forza sullelemento di prova e lelemento di prova stesso si
ottiene dalla:
F = q vB sen . Precisamente:
N
F
N
=
= T (Tesla)
B=
1
q v sen C ms
Am
ur
F
ur
Il campo B uscente dal foglio
ur
tratto l di filo perpendicolare a B che chiude il circuito
mediante contatti striscianti
ur
ur
Il tratto l di filo conduttore
si
sposta
perpendicolarmente
al
campo
B seguendo F .
ur
Si pu definire B attraverso la F = I l B sen :
N
F
= Tesla .
B=
I l sen A m
642
642
Esempio
Si determini il modulo della forza che si manifesta su un tratto di filo lungo 10 cm, posto
perpendicolarmente alle linee di forza di un campo magnetico uniforme B = 2, 0 102 T e percorso
dalla corrente di 1,5 A.
Il modulo della forza di Lorentz sul filo :
N
F = I l B = 1,5 A 10 102 m 2, 0 10 2
= 3, 0 10 3 N
Am
EFFETTO HALL
Leffetto Hall il fenomeno per cui si manifesta una differenza di potenziale V ai lati di un filo
conduttore urpercorso da corrente I, posto perpendicolarmente alle linee di forza di un campo
magnetico B uniforme.
Si consideri il tratto l, di estremi A e B, di filo conduttore appartenente al circuito, sotto
rappresentato, posto in un campo magnetico uniforme uscente rispetto al foglio:
VH
A
I
ur
F
+
V
Se il conduttore l, di estremi A e B, in contatto strisciante con il resto del circuito, viene sottoposto
alla forza F = I l B e si sposta verso sinistra.
Se invece il tratto di conduttore considerato vincolato al resto del circuito, sulle singole cariche
q + che costituiscono la corrente si manifesta la forza F = q v B verso sinistra.
Le cariche q + , man mano giungono nel tratto l, vengono spostate verso il lato sinistro del
conduttore, sottoposte alla forza di Lorentz, e l si accumulano. Accumulandosi danno origine,
ur
allinterno del conduttore, perpendicolarmente al campo magnetico, al campo elettrostatico E .
uur
Le nuove cariche che sopraggiungono sono quindi sottoposte sia alla forza di Coulomb FE , sia alla
uur
forza di Lorentz FL .
Il fenomeno di accumulo dura fino a che FL > FE .
ur
Laccumulo di cariche aumenta il campo E e origina una differenza di potenziale V sempre
crescente ai lati del conduttore la quale si stabilizza quando FL = FE : in queste condizioni le nuove
cariche che sopraggiungono passano indisturbate attraverso il conduttore l.
643
643
Schematizzando:
+
+
+
+
+
+
+
+
uur
uur
FL q + FE
ur
E
Se il conduttore costituito da una lamina conduttrice di spessore d (come nel disegno), risulta:
V = E d .
Poich, allequilibrio, FL = FE
V = v B d .
q v B = q E v B = E , sostituendo si ottiene:
644
644
APPROFONDIMENTO
LESPERIMENTO DI THOMSON
Lesperimento di Thomson porta a determinare il rapporto carica/massa di un elettone dallanalisi
del comportamento di un e che si muove in una regione di spazio in cui sono presenti un campo
ur
ur
magnetico B e un campo elettrico E che sono tra loro perpendicolari.
Lesperimento si realizza in un tubo, in cui creato il vuoto, che presenta un filamento F il quale,
portato ad incandescenza per effetto Joule, emette elettroni per effetto termoionico.
A
r
e v
+++++
ur
E
V
+ + +
+
uur
FE
uur
FL
ur
+ + +
r
v
r
v costante
Gli elettroni e emessi da F vengono accelerati da una V creata tra F ed una piastra A in modo
r
da far loro acquisire una velocit v .
La piastra A presenta un foro in modo da essere attraversata solo da un sottile pennello di elettroni
r
che, con velocit v , entrano nella regione di spazio tra le armature di un condensatore in cui
ur
presente un campo elettrico E , e tra le espansioni polari di un magnete in cui presente un campo
r
ur
ur
magnetico B perpendicolare a E e a v .
ur
In assenza del campo magnetico B , allinterno del condensatore, gli elettroni descrivono una
traiettoria parabolica (si muovono infatti di moto parabolico, composto da un moto rettilineo
uniforme e da un moto rettilineo uniformemente accelerato, perpendicolare al primo, dovuto alla
uur
ur
ur
presenza di E che genera, su e , la forza Fe = eE , dove e la carica di e ) ed escono dalle
armature deviati dalla direzione di moto originaria, incidendo sullo schermo S ad unaltezza y
rispetto alla direzione di moto originaria.
645
645
Schematizzando:
+ + +
uur
FE
+ + + ur +
E
r
v
e
e la velocit v di e . Risulta infatti:
m
e V L2
+ D L , dove L la lunghezza delle piastre, D la distanza piastre-schermo e d la
2
d mv 2
FE = FL , sostituendo, si ottiene:
evB=eE v=
E
.
B
E
nellespressione di y, possibile ottenere il valore del rapporto carica/massa
B
dellelettrone. Risulta:
e
C
1, 76 1011
.
m
kg
Sostituendo la v =
646
646
FORZE ELETTRODINAMICHE
Si dicono forze elettrodinamiche le forze che si manifestano tra due fili percorsi da corrente
continua.
Si considerino due fili rettilinei 1 e 2 , paralleli tra loro, percorsi, rispettivamente, dalla corrente
I1 e I 2 .
Si verifica che, se le correnti I1 e I 2 sono nello stesso verso, tra i due fili si manifesta una forza
attrattiva, mentre, se le correnti hanno verso opposto, tra i due fili si manifesta una forza repulsiva.
In entrambi i casi, se d la distanza tra i due fili, la forza ha modulo dato dallespressione (nel
vuoto):
II l
F0 = 0 1 2 .
2 d
1
I2
I1
uur
F2
uur
F1
I1
I2
uur
F1
uur
F2
Dalla
0 I1 I 2l
si deduce la definizione di Ampre come unit di misura della corrente elettrica.
2 d
N
N
Essendo, nel S.I., 0 = 2 10 7 2 ( 0 = 4 10 7 2 ), si definisce lAmpre come la corrente
2
A
A
che, circolando in due conduttori paralleli di lunghezza infinita, posti a 1 m di distanza luno
dallaltro, fa s che i due conduttori si attraggano o si respingano (a seconda che I sia equiversa
oppure no), per ogni metro di lunghezza, con la forza di 2 10 7 N .
Il manifestarsi della forza elettrodinamica trova spiegazione nel fatto che si pu considerare ciascun
filo conduttore nel campo magnetico dellaltro, in modo da poter applicare, per ogni tratto l di esso,
la forza F = I l B.
F0 =
647
647
ur
F
uur
B1
2
Esempio
Due fili rettilinei e tra loro paralleli sono posti, nel vuoto, in un campo magnetico uniforme
perpendicolarmente alle linee di forza del campo, come nel disegno raffigurato. Se le correnti che
circolano nei due fili hanno la stessa intensit di 2,0 A e lo stesso verso, si determini la forza
risultante su ogni metro di filo, per entrambi i fili, nel caso in cui il campo magnetico sia
B = 5, 0 104 T e la distanza tra i fili sia 5,0 cm.
uur
uur
FR 2
FR 1
uur
uur
FL
FL
uur
uur
Fel
Fel
I2
I1
d
2
1
Nel disegno il campo magnetico uscente rispetto al piano del foglio e sono state rappresentate, per
ogni filo, la forza elettrodinamica, la forza di Lorentz dovuta al campo e la loro risultante.
Il modulo della forza elettrodinamica Fel :
Fel =
0 I1I 2l
N 2, 0 2, 0 A2 1, 0 m
= 2 107 2
= 1, 6 105 N .
2
2 d
A
5, 0 10 m
648
648
uur
Il tratto l del filo 2, posto nel campo B1 del filo 1, che sempre perpendicolare a l, sottoposto alla
IIl
forza F data da F = I 2l B1 . Essendo per anche F = 0 1 2 , uguagliando si ottiene:
2 d
IIl
I 2l B1 = 0 1 2 , da cui, semplificando I 2 ed l:
2 d
0 I1
, che d lespressione del campo magnetico B1 generato dal filo 1 ad una distanza d da
B1 =
2 d
esso.
I
La B1 = 0 1 , come gi visto precedentemente, prende il nome di legge di Biot-Savart.
2 d
uur
BS
ur
Nella situazione raffigurata, la spira in equilibrio in quanto le forze F rappresentate sui quattro lati della spira si
annullano a due a due.
r
uur uur
Se si associa alla spira un versore n parallelo e concorde con BS , M risulta descritto
dallespressione:
uur
r ur
M = I Sn B .
uur
Il modulo del momento M risulta dato da:
r
ur
M = I S B sen , dove S larea della spira e langolo tra n e il campo esterno B .
Infatti, se per semplicit di calcolo, si considera una spira quadrata di lato l, posta, come nel
disegno, tra le espansioni polari di una calamita, in modo che il suo piano formi langolo con le
linee di campo, dallalto la situazione la seguente:
649
649
ur
F
ur
B
r
n
l
I
ur
F
r
n
ur
B
ur
F
r
Se langolo tra la spira e il campo magnetico , langolo tra il versore n e il campo magnetico
= 90 , quindi, nel caso in questione, = 120 90 = 30 .
La superficie della spira S = l 2 = (3, 0 102 m) 2 = 9, 0 104 m 2 .
Il modulo del momento cui la spira sottoposta risulta quindi:
N
M = I S B sen = 2, 0 103 A 9, 0 104 m 2 2, 0 104
= 36 1011 N m .
Am
650
650