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Autore: Prof.

ssa Francesca Sorbera - 2007

UNITA F4
CAMPO MAGNETICO
PREREQUISITI

Saper ottenere semplici formule inverse;


forza e campo di forze;
linee di forza;
grandezza caratteristica di campo;
lavoro;
differenza di potenziale;
forza centripeta, moto circolare uniforme; moto rettilineo uniforme, moto composto;
effetto Joule;
flusso di campo attraverso una superficie;
campo conservativo;
saper costruire ed interpretare grafici;
seno e coseno di un angolo.

OBIETTIVI

Acquisire il concetto di vettore di induzione magnetica;


saper determinare il vettore induzione magnetica in casi particolari;
acquisire ed applicare lespressione della forza di Lorentz sulla carica e sul filo percorso da
corrente;
comprendere leffetto Hall;
acquisire ed applicare il concetto di forze elettrodinamiche;
acquisire il teorema di equivalenza di Ampre;
acquisire ed applicare il teorema della circuitazione di Ampre;
acquisire ed applicare il concetto di flusso autoconcatenato;
comprendere la differenza tra sostanze dia, para e ferromagnetiche;
acquisire il concetto di vettore intensit magnetica.

CONTENUTI

Vettore di induzione magnetica e sua espressione in casi particolari;


forza di Lorentz;
effetto Hall;
forze elettrodinamiche;
principio di equivalenza di Ampre;
circuitazione e teorema della circuitazione;
flusso magnetico e flusso autoconcatenato;
campo magnetico nei mezzi materiali.
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Autore: Prof.ssa Francesca Sorbera - 2007

INTRODUZIONE
Si gi detto che inizialmente i fenomeni di attrazione elettrostatica (lambra strofinata attira
piccoli oggetti) e di attrazione magnetica (la magnetite attira il ferro) venivano accomunati e che fu
solo nel XVI secolo che il fisico britannico William Gilbert fiss la distinzione tra elettricit e
magnetismo. Egli scopr che la Terra un magnete permanente dando giustificazione del fatto che
lago della bussola si orienta secondo una direzione precisa (in particolare, poich il polo Nord
dellago della bussola si orienta in prossimit del Nord geografico terrestre, il Nord geografico in
realt il polo Sud magnetico del pianeta Terra).
La propriet della magnetite di attirare il ferro pu essere indotta anche in altre sostanze che
prendono il nome di magneti o calamite. Le estremit opposte di un magnete (per semplicit lo si
immagini di forma cilindrica e allungata) sono i poli Nord e Sud.
Se si avvicinano due magneti si osserva che si possono attrarre o respingere a seconda di come
vengono tra loro disposti. In particolare, poli uguali si respingono e poli diversi si attraggono.
Inoltre, dividendo anche in pi parti una calamita, si nota che le forze attrattive e repulsive
continuano a manifestarsi, a dimostrazione che impossibile separare i poli di una calamita.
La regione di spazio attorno ad un magnete diventa un campo di forze: il campo magnetico.
Come si vedr un magnete permanente ed un circuito percorso da corrente continua sono
equivalenti sia come sorgenti di campo magnetico sia come elementi di prova. Il legame tra
elettricit e magnetismo fu scoperto nel XIX secolo da Oersted nellosservare che un filo percorso
da corrente elettrica influenza lorientamento di un ago magnetico.
Questa importante scoperta port in seguito Ampre a formulare la teoria secondo la quale le
correnti elettriche sono lunica sorgente di campi magnetici e, secondo il principio di equivalenza
da lui formulato, un magnete permanente altro non se non un insieme di microcorrenti molecolari
orientate allo stesso modo.
U

In questa unit, dopo aver definito il campo magnetico, si introdurr la grandezza caratteristica del
campo, il vettore induzione magnetica e lo si definir in alcuni casi particolari. Si studier il
comportamento di una carica elettrica, di un piccolo circuito, di un piccolo magnete in un campo
magnetico e si giunger al principio di equivalenza di Ampre che stabilisce lequivalenza tra un
magnete e un circuito percorso da corrente ai fini del campo generato e degli effetti subiti da parte
di un campo magnetico. Si parler di flusso del campo magnetico attraverso una superficie e, data
la caratteristica delle linee di forza del campo, di flusso autoconcatenato. Si parler infine del
campo magnetico nei mezzi materiali e si introdurr il concetto di vettore intensit magnetica e
quello di vettore intensit di magnetizzazione.

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IL CAMPO MAGNETICO
Il campo magnetico la regione di spazio attorno ad un circuito percorso da corrente continua o
attorno ad un magnete permanente.
Esso si esplora indifferentemente con un circuito percorso da corrente continua (spira) o con un
magnete (ago magnetico). In ogni caso, come gi visto per il campo gravitazionale e per il campo
elettrico, gli elementi di prova devono essere piccoli rispetto alla sorgente per non alterare, con la
loro presenza, il campo esistente. In particolare, il filo percorso da corrente (visto sia come
sorgente, sia come elemento di prova) pu essere sostituito da ununica carica in movimento di
moto rettilineo uniforme.
Gli elementi di prova mettono in evidenza la natura vettoriale del campo magnetico ( un
campo di forze).
Anche il campo magnetico, come del resto il campo elettrico, presenta linee di forza (linee che
hanno per tangente, in ogni punto, il vettore intensit di campo in quel punto), ma, a differenza dei
campi visti precedentemente, esse sono tutte concatenate con la sorgente, cio sono linee che si
chiudono su se stesse attorno alla sorgente.
Le linee di forza si possono mettere in evidenza con semplici esperimenti:
1- si cosparge della polvere di ferro (limatura di ferro) su una lamina di plastica trasparente e si
posiziona, sotto la lamina, una calamita (del tipo a ferro di cavallo) in modo che i due poli
siano a contatto della lamina. Si osserva che la limatura di ferro si dispone in modo da
formare quello che si chiama spettro magnetico, ovvero secondo linee chiuse che
collegano i due poli della calamita;
2- si fa attraversare, perpendicolarmente ad essa, una lamina di plastica trasparente da un filo
conduttore rettilineo, abbastanza lungo e percorso da corrente continua. Sul piano della
lamina, attorno al punto in cui il filo interseca la lamina, si cosparge della limatura di ferro.
Quando nel filo passa corrente si osserva che la limatura si dispone secondo circonferenze
concentriche con centro nel punto di intersezione tra il filo e la lamina (lo spettro magnetico
costituto dalle circonferenze).
Inoltre, come gi visto per il campo gravitazionale e per il campo elettrico, possibile definire una
grandezza vettoriale caratteristica del campo magnetico che sia in grado di descrivere il
campo in ogni suo punto e che abbia quindi, nella sua espressione, solo grandezze tipiche del
campo (sorgente, mezzo materiale, distanza del punto dalla sorgente). Questa
ur grandezza, per il
campo magnetico, si chiama vettore di induzione magnetica e si indica con B .

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ur
LINEE DI FORZA ED ESPRESSIONE DI B IN ALCUNI CASI PARTICOLARI

Campo generato da un filo rettilineo e indefinito percorso da corrente costante

Si verifica che le linee di forza sono circonferenze centrate sul filo e il cui piano perpendicolare a
quello del filo.
Visto dall ' alto

ur
B

I uscente dal foglio


ur
B
ur
B

ur
B
I entrante nel foglio

ur
B

ur
B

ur
B tangente alle circonferenze, il suo verso quello secondo il quale le dita della mano destra
avvolgono il ufilo
r percorso dalla corrente quando il pollice nel verso della corrente.
Il modulo di B dato dallespressione:
I
, dove:
B=
2 d
- la permeabilit magnetica del mezzo materiale: caratterizza le sostanze dal punto di

vista magnetico; la sua unit di misura risulta essere, come si vedr, N A2 . Nel vuoto si
I
N
indica con 0 ( 0 = 4 107 2 ), per cui, nel vuoto, B diventa: B0 = 0 .
A
2 d
Il vuoto il mezzo di riferimento per cui, riferita a quella del vuoto, si definisce la

permeabilit magnetica relativa r =


. Il valore della permeabilit magnetica relativa
0
delle diverse sostanze tabulato (vedi tabella 18 dellAppendice in calce al testo).
- I la corrente che attraversa il filo;
- d la distanza del punto considerato dal filo percorso da corrente (raggio della
circonferenza).
Lespressione del modulo del vettore di induzione magnetica generato dal filo rettilineo e indefinito
ad una distanza d da esso prende il nome di legge di Biot e Savart: lintensit del campo magnetico
generato in un punto da una corrente rettilinea direttamente proporzionale allintensit della
corrente ed inversamente proporzionale alla distanza del punto dal filo percorso dalla corrente.
N
Lunit di misura di B risulta essere
= Tesla (T).
A m
U

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Esempio
Si determini, in modulo, direzione e verso il campo magnetico in un punto P distante 20 cm da un
filo rettilineo, posto orizzontalmente, nel vuoto, percorso dalla corrente di 2 A da sinistra verso
destra.
Schematizzando con un disegno e applicando
ur la regola della mano destra, se il punto P sul piano
del foglio ed al di sopra del filo, il campo B uscente dal foglio.
uur
B0

d
I
uur
Il modulo di B0 si determina attraverso la legge di Biot e Savart:

B0 =

0 I 4 107 N A2 2 A
=
= 2 106 T
2
2 d
2 20 10 m

Campo generato da una spira circolare percorsa da corrente costante

Se si immagina di chiudere ad anello circolare il filo rettilineo precedente, le linee di forza lo


seguono e, al limite, si dispongono come sotto raffigurato:

ur
B

ur
B

ur
B
ur
B

ur
B

Le linee di forza non sono pi circolari, si deformano, ma sono comunque chiuse su se stesse
concatenate con la spira e il loro piano perpendicolare a quello del filo in quel punto.
ur
ur
Il verso di B definito
dalla
regola
della
mano
destra
e,
in
particolare,
nel
centro
della
spira
B
ur
la somma di tutti i B appartenenti alle linee diurforza che passano di l e che risultano essere tutti
paralleli e concordi. Nel centro della spira B perpendicolare al piano della spira ed
orientato nel semispaziourin cui si vede la corrente I, che circola nella spira, circolare in senso
antiorario. Il modulo di B , nel vuoto, :
I
B0 = 0 , dove r il raggio della spira.
2 r

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Esempio
Si determini, in modulo, direzione e verso, il campo magnetico nel centro di una spira circolare, di
raggio 5,0 cm, posta nel vuoto e percorsa, in senso orario rispetto allosservatore, dalla corrente di
1,5 A.

uur
La rappresentazione grafica della situazione la seguente, dove, nel centro della spira, il vettore B0
entrante nel piano del foglio.
I
uur
B0 r

uur
Il modulo di B0 :
B0 =

0 I
2r

4 107 N A2 1,5 A
= 1,9 105 T .
2
2 5, 0 10 m

Campo generato da un solenoide (bobina) percorso da corrente costante

Un filo conduttore avvolto a spirale d origine ad un solenoide o bobina. Si consideri un solenoide


percorso da corrente costante I.
ur
Per comprendere la distribuzione delle linee di forza e lorientamento di B , si immagini il
solenoide come ottenuto dallaccostamento di N spire identiche e coassiali, percorse dalla stessa
corrente I.
Le linee di forza generate da ogni spira interagiscono con quelle generate dalle altre spire, dando
ur
origine, al limite, alla seguente disposizione:
B

ur
B

ur
B
ur
B

ur
B
asse del solenoide
ur
B

ur
B

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Nella
regione interna al solenoide le linee di forza si possono considerare parallele ed il campo
ur
B uniforme.
ur
Sullasse del solenoide il vettore B orientato in modo da uscire dalla parte in cui si vede la
corrente circolare in senso antiorario. Sullasse del solenoide, nel vuoto, il suo modulo :
N
I , dove:
l
- N = n di spire del solenoide
- l = lunghezza dellasse del solenoide.
N
N
si indica con n ( = n), da cui:
Il rapporto
l
l
B0 = 0 n I ;
B0 = 0

n rappresenta il n di spire per unit di lunghezza


U

Esempio
Si calcoli il valore del campo magnetico sullasse di un solenoide lungo 10 cm e formato da 1000
spire, posto nel vuoto e percorso dalla corrente di 2,0 A.
Il numero di spire del solenoide, per unit di lunghezza, :
N
1000
n= =
= 10 103 m 1 . Il valore del campo magnetico sullasse del solenoide :
2
l 10 10 m
N 10 103
B0 = 0 n I = 4 107 2
2, 0 A = 25 103 T .
A
m

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637

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FORZA DI LORENTZ
Analogamente a quanto visto per il campo gravitazionale e peruril campo elettrico, possibile
definire il vettore caratteristico del campo magnetico, vettore B , come rapporto tra la forza
che agisce sullelemento di prova e lelemento di prova stesso.

FORZA SU UNA CARICA q IN MOTO IN UN CAMPO MAGNETICO UNIFORME

ur
Si consideri una regione di spazio in cui il campo B uniforme (le linee di forza sono parallele),
come si verifica, ad esempio, allinterno di un solenoide o tra le espansioni polari di una calamita (si
veda, pi avanti, lequivalenza tra una calamita e un solenoide, vale a dire il teorema di
equivalenza di Ampre).

Si consideri la regione di spazio compresa tra le espansioni polari di una calamita.


ur
Per convenzione il verso di B quello secondo il quale si dispone il Nord di un ago magnetico.
ur
B

N
S

Si verifica che una carica q, ad esempio positiva, subisce, da parte del campo magnetico, una forza
solo se in moto nel campo stesso e solo se la sua direzione di moto non coincide con quella del
campo.

r
Precisamente, indicando con v la velocit della carica q + :
r
ur
se v = 0 F = 0 ;
r ur
r
ur
ur
se v 0 , costante e // B , cio, detto langolo tra v e B , se = 0 o = 180 F = 0;
r
ur
r ur
ur
se v 0 , costante e 0 e 180 F = qv B (il modulo di F : F = q v B sen ).
In particolare, se = 90, F assume il valore massimo: F = q v B.
ur
r ur
ur
Lespressione di F attraverso il formalismo del prodotto vettoriale ( F = qv B ) interpreta i
risultati sperimentali. Verificando infatti che:
- una carica q in un campo magnetico uniforme resta in equilibrio, statico o dinamico,
se la
ur
sua velocit , rispettivamente, nulla o costante e parallela al campo magnetico B ;
r
ur
- se la velocit v della carica q costante e perpendicolare al campo B , la carica q si mette a
ur
ruotare attorno al campo B muovendosi di moto circolare uniforme;

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r
ur
se la velocit v della carica q costante e formante un angolo , con il campo B , diverso
da 0, 180,
ur 90, la carica q si muove di moto elicoidale attorno alle linee di forza del
campo B (si specifica che il moto elicoidale un moto composto da un moto rettilineo
uniforme e da un moto circolare uniforme che si verificano su piani perpendicolari tra loro),
si deduce che comportamento della carica q la conseguenza della presenza, su di essa, di una
forza il cui valore va da zero ad un valore massimo in funzione di (sen ) e la cui direzione
perpendicolare alla velocit della carica.(F =0 carica in equilibrio; F = FMAX carica in moto
ur r
r
circolare; 0< F< FMAX carica in moto elicoidale; F v v costante in modulo).
ur
r ur
Quindi la F = qv B riassume in s i risultati sperimentali in quanto afferma che:
r ur
ur
- F perpendicolare contemporaneamente a v e B ;
- il suo modulo F = q v B sen ;
r
ur
- il suo verso in quel semispazio in cui si vede v sovrapporsi a B , descrivendo , in
rotazione antioraria.
-

ur
r ur
La F = q v B detta forza di Lorentz.
ur
Si pu determinare il verso di F anche utilizzando la regola della mano sinistra: posizionando il
pollice, lindice, il medio della mano sinistra ortogonali tra loro come una terna di assi cartesiani, se
r
ur
ur
lindice posizionato nel verso di B e il medio nel verso di v , il pollice d il verso di F .

r
ur
N.B. Poich F sempre perpendicolare a v , essa non fa lavoro sulla carica q, ma il suo
r
compito quello di far cambiare continuamente direzione al vettore v : una forza
centripeta.
Infatti, se = 90, q, entrata nel campo magnetico, si mette percorrere una traiettoria
r
circolare (moto circolare uniforme); invece, se 90, q si muove di moto elicoidale: v
ur ur ur
ur
si scompone in due componenti, una parallela a B ( v1 // B ) e una perpendicolare a B
ur
uur ur
ur
( v2 B ). Sulla carica q nella direzione di v1 non agisce nessuna forza per cui v1 trascina la
uur
carica parallelamente al campo, mentre su q nella direzione di v2 agisce la forza massima
centripeta che fa ruotare la carica attorno al campo.
ur
Se si immette nel campo B una carica q negativa ( q ), la forza su di essa ha verso contrario a

quello della forza su q + .


ur
In particolare, se si immettono in un campo magnetico uniforme, perpendicolarmente a B , un
elettrone ( e ) ed un protone (p), essi si muovono di moto circolare uniforme, ma ruotano in senso
opposto.

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ur
Comportamento di un e e di un p lanciati perpendicolarmente a B :

ur
B

uur
vp
ur
F

ur
F

uur
vp

uur
ve

uur
ve

Esempio
m
una
s
carica positiva q = 2, 0 1010 C in modo che la sua velocit formi un angolo di 30 con il vettore di
induzione magnetica. Si determini, in modulo, direzione e verso, la forza magnetica agente sulla
carica.

In un campo magnetico uniforme B = 4, 0 104 T viene lanciata, con la velocit di 3, 0 104

Vista dallalto, la situazione cos schematizzata:

uur r
F v
q

ur
B

La forza magnetica entrante nel piano del foglio e il suo modulo :


m
N
F = qvB sen = 2, 0 1010 C 3, 0 104 4, 0 104
0,5 = 12 1010 N .
s
Am

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APPROFONDIMENTO
Frequenza del ciclotrone
Si definisce ciclotrone la carica q in moto circolare uniforme.

r
ur
Una carica q, introdotta in un campo magnetico uniforme con v perpendicolare a B , sottoposta
alla forza di Lorentz F = q v B e si muove di moto circolare uniforme essendo la forza di Lorentz
una forza centripeta.
Sia m la massa di q, R il raggio della circonferenza descritta (orbita), e la velocit angolare.
La forza centripeta F si pu esprimere come:
F = m2R .
Uguagliando questa espressione con quella della forza di Lorentz (due espressioni della stessa
forza), si ottiene:
m 2 R = qvB .
Poich v = R , si ottiene:
q
= B.
m
Essendo = 2 f , si ha:
q
f=
B, che esprime la frequenza del ciclotrone (n di giri nellunit di tempo).
2 m
q
Inoltre, dalla = B , possibile ricavare il raggio dellorbita, noti m, q e v. Infatti:
m
v q
mv
= B R=
.
R m
qB

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FORZA DI LORENTZ COMPLETA

Se la regione di spazio sede sia di un campo elettrico sia di un campo magnetico, una carica q
viene sottoposta sia alla forza di Coulomb sia alla forza di Lorentz:
ur
uur uur
ur r ur
ur r ur
F TOT = FE + FL = qE + qv B = q( E + v B) .
ur
La definizione di B attraverso la forza sullelemento di prova e lelemento di prova stesso si
ottiene dalla:
F = q vB sen . Precisamente:
N

F
N
=
= T (Tesla)
B=

1
q v sen C ms
Am

FORZA SU UN FILO PERCORSO DA CORRENTE I COSTANTE

Si consideri un tratto l rettilineo di filo conduttore percorso da corrente I costante, posto in un


campo magnetico uniforme.
r
Essendo la corrente un flusso di cariche positive in moto con velocit v costante, su ogni carica q
agisce la forza di Lorentz F = qvB sen , dove langolo tra lasse del conduttore l (si considera
r
r
ur
l orientato come v ) e il campo B .
Poich q = i t , la F = qvB sen diventa:
F = I t vB sen . Ma v t = l , lunghezza di filo conduttore attraversato dalle cariche nel tempo t.
Per cui:
F = I l B sen . Se = 90, F assume il valore massimo:
F = I l B.
Utilizzando il formalismo del prodotto vettoriale:
ur r ur
F = Il B .
La situazione esposta rappresentata nel disegno:

ur
F

ur
Il campo B uscente dal foglio

ur
tratto l di filo perpendicolare a B che chiude il circuito
mediante contatti striscianti
ur
ur
Il tratto l di filo conduttore
si
sposta
perpendicolarmente
al
campo
B seguendo F .
ur
Si pu definire B attraverso la F = I l B sen :

N
F
= Tesla .
B=

I l sen A m

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Esempio
Si determini il modulo della forza che si manifesta su un tratto di filo lungo 10 cm, posto
perpendicolarmente alle linee di forza di un campo magnetico uniforme B = 2, 0 102 T e percorso
dalla corrente di 1,5 A.
Il modulo della forza di Lorentz sul filo :
N
F = I l B = 1,5 A 10 102 m 2, 0 10 2
= 3, 0 10 3 N
Am

EFFETTO HALL
Leffetto Hall il fenomeno per cui si manifesta una differenza di potenziale V ai lati di un filo
conduttore urpercorso da corrente I, posto perpendicolarmente alle linee di forza di un campo
magnetico B uniforme.
Si consideri il tratto l, di estremi A e B, di filo conduttore appartenente al circuito, sotto
rappresentato, posto in un campo magnetico uniforme uscente rispetto al foglio:
VH
A
I

ur
F

+
V

Se il conduttore l, di estremi A e B, in contatto strisciante con il resto del circuito, viene sottoposto
alla forza F = I l B e si sposta verso sinistra.
Se invece il tratto di conduttore considerato vincolato al resto del circuito, sulle singole cariche
q + che costituiscono la corrente si manifesta la forza F = q v B verso sinistra.
Le cariche q + , man mano giungono nel tratto l, vengono spostate verso il lato sinistro del
conduttore, sottoposte alla forza di Lorentz, e l si accumulano. Accumulandosi danno origine,
ur
allinterno del conduttore, perpendicolarmente al campo magnetico, al campo elettrostatico E .
uur
Le nuove cariche che sopraggiungono sono quindi sottoposte sia alla forza di Coulomb FE , sia alla
uur
forza di Lorentz FL .
Il fenomeno di accumulo dura fino a che FL > FE .
ur
Laccumulo di cariche aumenta il campo E e origina una differenza di potenziale V sempre
crescente ai lati del conduttore la quale si stabilizza quando FL = FE : in queste condizioni le nuove
cariche che sopraggiungono passano indisturbate attraverso il conduttore l.
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643

Autore: Prof.ssa Francesca Sorbera - 2007

Schematizzando:

+
+
+
+
+
+
+
+

uur
uur
FL q + FE

ur
E

Se il conduttore costituito da una lamina conduttrice di spessore d (come nel disegno), risulta:
V = E d .
Poich, allequilibrio, FL = FE
V = v B d .

q v B = q E v B = E , sostituendo si ottiene:

La differenza di potenziale cos definita detta differenza di potenziale di Hall ( VH ).


Per cui:
VH = v B d .
La VH direttamente proporzionale al campo magnetico B.

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APPROFONDIMENTO
LESPERIMENTO DI THOMSON
Lesperimento di Thomson porta a determinare il rapporto carica/massa di un elettone dallanalisi
del comportamento di un e che si muove in una regione di spazio in cui sono presenti un campo
ur
ur
magnetico B e un campo elettrico E che sono tra loro perpendicolari.
Lesperimento si realizza in un tubo, in cui creato il vuoto, che presenta un filamento F il quale,
portato ad incandescenza per effetto Joule, emette elettroni per effetto termoionico.

A
r
e v

+++++
ur
E

V
+ + +

+
uur
FE
uur
FL

ur

+ + +
r
v

Se presente B (ad esempio,entrante nel foglio) e se FE = FL , lelettrone procede indisturbato con

r
v costante

Gli elettroni e emessi da F vengono accelerati da una V creata tra F ed una piastra A in modo
r
da far loro acquisire una velocit v .
La piastra A presenta un foro in modo da essere attraversata solo da un sottile pennello di elettroni
r
che, con velocit v , entrano nella regione di spazio tra le armature di un condensatore in cui
ur
presente un campo elettrico E , e tra le espansioni polari di un magnete in cui presente un campo
r
ur
ur
magnetico B perpendicolare a E e a v .
ur
In assenza del campo magnetico B , allinterno del condensatore, gli elettroni descrivono una
traiettoria parabolica (si muovono infatti di moto parabolico, composto da un moto rettilineo
uniforme e da un moto rettilineo uniformemente accelerato, perpendicolare al primo, dovuto alla
uur
ur
ur
presenza di E che genera, su e , la forza Fe = eE , dove e la carica di e ) ed escono dalle
armature deviati dalla direzione di moto originaria, incidendo sullo schermo S ad unaltezza y
rispetto alla direzione di moto originaria.

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Autore: Prof.ssa Francesca Sorbera - 2007

Schematizzando:

+ + +
uur
FE

+ + + ur +
E
r
v

Si dimostra che nellespressione di y compare il rapporto

e
e la velocit v di e . Risulta infatti:
m

e V L2
+ D L , dove L la lunghezza delle piastre, D la distanza piastre-schermo e d la
2
d mv 2

distanza tra le piastre.


y=

Si determina la velocit v degli elettroni sovrapponendo,


allinterno del condensatore, al campo
ur
elettrico, il campo magnetico. In presenza di B gli elettroni sono sottoposti, contemporaneamente,
uur
uur
ur
alla forza elettrostatica FE e a quella di Lorentz FL . Se B tale per cui FE = FL , il pennello non
viene deviato e gli elettroni escono dalle armature del condensatore incidendo su S secondo la
direzione di moto originaria e con velocit costante. Dalla relazione
U

FE = FL , sostituendo, si ottiene:
evB=eE v=

E
.
B

E
nellespressione di y, possibile ottenere il valore del rapporto carica/massa
B
dellelettrone. Risulta:
e
C
1, 76 1011
.
m
kg

Sostituendo la v =

646
646

Autore: Prof.ssa Francesca Sorbera - 2007

FORZE ELETTRODINAMICHE
Si dicono forze elettrodinamiche le forze che si manifestano tra due fili percorsi da corrente
continua.
Si considerino due fili rettilinei 1 e 2 , paralleli tra loro, percorsi, rispettivamente, dalla corrente
I1 e I 2 .
Si verifica che, se le correnti I1 e I 2 sono nello stesso verso, tra i due fili si manifesta una forza
attrattiva, mentre, se le correnti hanno verso opposto, tra i due fili si manifesta una forza repulsiva.
In entrambi i casi, se d la distanza tra i due fili, la forza ha modulo dato dallespressione (nel
vuoto):
II l
F0 = 0 1 2 .
2 d
1

I2

I1

uur
F2

uur
F1

I1

I2

uur
F1

uur
F2

Dalla

0 I1 I 2l
si deduce la definizione di Ampre come unit di misura della corrente elettrica.
2 d

N
N
Essendo, nel S.I., 0 = 2 10 7 2 ( 0 = 4 10 7 2 ), si definisce lAmpre come la corrente
2
A
A
che, circolando in due conduttori paralleli di lunghezza infinita, posti a 1 m di distanza luno
dallaltro, fa s che i due conduttori si attraggano o si respingano (a seconda che I sia equiversa
oppure no), per ogni metro di lunghezza, con la forza di 2 10 7 N .
Il manifestarsi della forza elettrodinamica trova spiegazione nel fatto che si pu considerare ciascun
filo conduttore nel campo magnetico dellaltro, in modo da poter applicare, per ogni tratto l di esso,
la forza F = I l B.
F0 =

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Autore: Prof.ssa Francesca Sorbera - 2007

I1 e I 2 sono uscenti dal foglio

ur
F

uur
B1
2

Esempio
Due fili rettilinei e tra loro paralleli sono posti, nel vuoto, in un campo magnetico uniforme
perpendicolarmente alle linee di forza del campo, come nel disegno raffigurato. Se le correnti che
circolano nei due fili hanno la stessa intensit di 2,0 A e lo stesso verso, si determini la forza
risultante su ogni metro di filo, per entrambi i fili, nel caso in cui il campo magnetico sia
B = 5, 0 104 T e la distanza tra i fili sia 5,0 cm.

uur
uur
FR 2
FR 1
uur
uur
FL
FL
uur
uur
Fel
Fel
I2
I1
d
2
1
Nel disegno il campo magnetico uscente rispetto al piano del foglio e sono state rappresentate, per
ogni filo, la forza elettrodinamica, la forza di Lorentz dovuta al campo e la loro risultante.
Il modulo della forza elettrodinamica Fel :

Fel =

0 I1I 2l
N 2, 0 2, 0 A2 1, 0 m
= 2 107 2
= 1, 6 105 N .
2
2 d
A
5, 0 10 m

Il modulo della forza di Lorentz FL :


FL = I l B = 2, 0 A 1, 0m 5, 0 10 4 T = 1, 0 10 3 N .
Per il filo 1 il modulo della forza risultante :
FR1 = Fel + FL = 1, 6 10 5 N + 1, 0 10 3 N = (0, 016 + 1, 0) 10 3 N = 1, 0 10 3 N .
Per il filo 2 il modulo della forza risultante :
FR 2 = FL Fel = (1, 0 10 3 1, 6 105 ) N = (1, 0 0, 016) 103 N = 9,8 10 4 N .

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Autore: Prof.ssa Francesca Sorbera - 2007

LEGGE BI BIOT E SAVART

uur
Il tratto l del filo 2, posto nel campo B1 del filo 1, che sempre perpendicolare a l, sottoposto alla
IIl
forza F data da F = I 2l B1 . Essendo per anche F = 0 1 2 , uguagliando si ottiene:
2 d
IIl
I 2l B1 = 0 1 2 , da cui, semplificando I 2 ed l:
2 d
0 I1
, che d lespressione del campo magnetico B1 generato dal filo 1 ad una distanza d da
B1 =
2 d
esso.
I
La B1 = 0 1 , come gi visto precedentemente, prende il nome di legge di Biot-Savart.
2 d

COMPORTAMENTO DI UNA SPIRA PERCORSA DA CORRENTE POSTA IN UN


CAMPO MAGNETICO
Si consideri un piccolo circuito (spira), percorso da corrente I costante, posto in un campo
magnetico uniforme.
ur r ur
r
Poich su ogni tratto l del conduttore agisce la forza F = Il B , la spira viene sottoposta ad un
uur
momento M (in tratti l opposti la corrente va in senso opposto, per cui le rispettive forze,
essendo parallele, discordi e di modulo uguale, danno origine ad un coppia) che fa oscillare la spira
fino a che, per effetto degli attriti, essa non assume la posizione di equilibrio. Tale condizione si
uur
realizza quando il campo magnetico BS , generato dalla spira, parallelo e concorde con il campo
ur
magnetico B in cui essa posta.
ur
B

uur
BS

ur

Nella situazione raffigurata, la spira in equilibrio in quanto le forze F rappresentate sui quattro lati della spira si
annullano a due a due.

r
uur uur
Se si associa alla spira un versore n parallelo e concorde con BS , M risulta descritto
dallespressione:
uur
r ur
M = I Sn B .
uur
Il modulo del momento M risulta dato da:
r
ur
M = I S B sen , dove S larea della spira e langolo tra n e il campo esterno B .
Infatti, se per semplicit di calcolo, si considera una spira quadrata di lato l, posta, come nel
disegno, tra le espansioni polari di una calamita, in modo che il suo piano formi langolo con le
linee di campo, dallalto la situazione la seguente:
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Autore: Prof.ssa Francesca Sorbera - 2007

ur
F

ur
B

r
n

l
I

ur
F

La coppia di forze che si manifesta sulla spira ha momento dato da:


M = F b, dove F il modulo della forza di Lorentz sui lati della spira percorsi dalla corrente I:
F =I l B, e b il braccio della coppia dato da
b = l sen , essendo langolo tra il piano della spira e la perpendicolare alle linee di campo, o,
r
ur
che lo stesso, langolo tre il versore n e il campo B .
Risulta quindi:
M = F b = I l B l sen = I l 2 B sen = I S B sen , poich l 2 d la superficie S della spira.
Il momento ha valore massimo quando il piano della spira parallelo alle linee di campo o, che lo
r
ur
stesso, quando il versore n perpendicolare al campo B ( = 90, sen = 1) . In tali condizioni:
M = I S B.
Esempio
Una spira quadrata di lato 3,0 cm, percorsa dalla corrente di 2,0 mA, viene posta in un campo
magnetico uniforme di intensit B = 2, 0 104 T . Se il piano della spira forma un angolo di 120 con
le linee di campo, quanto vale il momento che si esercita sulla spira?
Vista dallalto, la situazione la seguente:
ur
F

r
n

ur
B

ur
F

r
Se langolo tra la spira e il campo magnetico , langolo tra il versore n e il campo magnetico
= 90 , quindi, nel caso in questione, = 120 90 = 30 .
La superficie della spira S = l 2 = (3, 0 102 m) 2 = 9, 0 104 m 2 .
Il modulo del momento cui la spira sottoposta risulta quindi:
N
M = I S B sen = 2, 0 103 A 9, 0 104 m 2 2, 0 104
= 36 1011 N m .
Am
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