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Gli Indicatori

23/04/15 08:13

L'Analisi Tecnica - Lezioni e Guide


Questa sezione del sito imperniata sugli indicatori e tende a spiegare come usarli nelle proprie
analisi, affrontando la differenza tra gli indicatori definiti leading e quelli chiamati lagging,
illustrandone i benefici e gli inconvenienti. Molti indicatori, se non altro i pi popolari, sono costruiti
come oscillatori, cercheremo in merito di illustrare come leggerli e spiegarne come se ne interpretano i
segnali, mettendone a fuoco le caratteristiche.
Un indicatore espone una serie di dati rappresentati in punti, mediante l'applicazione di una formula
ad una serie storica di prezzi considerati, ad esempio di un titolo azionario o un indice, etc. Il dato dei
prezzi pu contenere una combinazione tra apertura, massimo, minimo o chiusura su un determinato
periodo di tempo, difatti alcuni indicatori possono essere costruiti usando solo i prezzi di chiusura,
mentre altri incorporano i volumi e l'open interest nelle rispettive formule. Il dato del prezzo
compreso nella formula al fine di produrre un nuovo dato, ad esempio la media di tre prezzi di
chiusura costituisce un dato, ma da solo questo non fornisce alcuna indicazione e non crea un nuovo
indicatore. Una serie di dati riferiti ad un preciso orizzonte temporale possono avere un valore con
riferimento all'analisi, vale a dire creando una nuova serie storica di dati, al fine di creare una
comparazione tra un valore attuale ed un livello passato.
Normalmente in analisi tecnica gli indicatori si espongono in forma grafica, al di sopra o al di sotto del
grafico dell'attivit finanziaria esaminata. Allo stesso modo un indicatore pu essere comparato con il
corrispondente grafico del prezzo del titolo considerato, disegnandolo sullo stesso prezzo del titolo per
meglio comparare i due valori in maniera diretta. Un indicatore offre differenti prospettive
nell'analizzare l'azione dei prezzi, alcuni, come le medie mobili, derivano da semplici formule il cui
meccanismo abbastanza facile da comprendere. Altri hanno come base delle formule pi complesse e
richiedono una certa applicazione sia nel loro studio che nella loro interpretazione. Pur prescindendo
dalla complessit della loro costruzione, gli indicatori forniscono una prospettiva unica sulla forza e la
direzione dell'attivit finanziaria considerata, ad esempio una semplice media mobile un indicatore
che calcola la media dei prezzi di un titolo su di uno specifico arco temporale: se il titolo considerato
fortemente volatile la media mobile ci pu aiutare, specie con un la propria caratteristica peculiare,
smussando la serie storica. Un adeguato filtro elimina l'andamento random (noise) e presenta una
prospettiva mediata del movimento dei prezzi.
Luso di un indicatore in sostanza, ha tre funzioni precipue, esso pu servire come alert, come
conferma o come anticipatore. Pu essere inteso come alert per studiare l'azione dei prezzi pi da
vicino, ad esempio se il momentum in una fase di debolezza, pu essere interessante verificare si ci

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sia un segnale che indica un break di un supporto oppure se siamo di fronte ad una divergenza
positiva, come pure pu essere utile valutare se siamo di fronte ad un alert che indica un breakout di
una resistenza. Peraltro gli indicatori possono essere utilizzati per confermare altri segnali che
provengono da differenti strumenti di analisi tecnica, possiamo cio confrontare, ad esempio, se siamo
di fronte ad un breakout di un prezzo su di un grafico, un crossover sulle medie mobili al fine di avere
una conferma dello stesso breakout; ancora, se un titolo rompe un livello di supporto, in caso di
corrispondenza di un minimo ad esempio sull'OBV (On Balance Volume) potremmo essere di fronte
ad una conferma di una fase di debolezza (weakness). Alcuni operatori ed alcuni traders infine, usano
gli indicatori per prevedere la direzione futura dei prezzi.
Gli Indicatori come supporto all'operativit.
Questo capoverso sembra una cacofonica, ma spesso i traders ignorano il movimento dei prezzi di un
titolo e rivolgono la propria attenzione esclusivamente all'indicatore, mentre abbiamo detto che gli
indicatori filtrano l'azione dei prezzi con delle formule, dimenticando che stiamo parlando di dati
derivati e non dell'azione diretta del movimento dei prezzi; ci da tenere bene in evidenza quando si
formulano le analisi in quanto queste, se riferite ad un solo indicatore, possono portare a banali errori
di valutazione. Viene da chiedersi cosa suggerisce l'indicatore circa il movimento dei prezzi di
un'attivit finanziaria, se ad esempio i prezzi stanno prendendo forza, se indicano debolezza; per
quanto ovvio quando gli indicatori generano dei segnali di acquisto o di vendita, questi stessi segnali
andrebbero considerati in un contesto assistito da altre analisi di carattere tecnico. In pratica un
indicatore pu mostrare un segnale di acquisto, ma se non vengono ad esempio riscontrati modelli
particolari sui grafici che mostrino un rialzo, semmai con una serie di minimi crescenti, probabilmente
siamo di fronte ad un falso segnale.
In analisi tecnica, come pi volte sottolineato, occorre tener sempre presente che apprendere la lettura
di un indicatore o di un grafico quasi un'arte e non una scienza. Lo stesso indicatore pu suggerire
due differenti modi di interpretare un modello grafico se applicati a differenti attivit finanziarie, vale
a dire un indicatore pu lavorare bene sulla serie storica del titolo 'Alfa', ma allo stesso tempo dare
indicazioni errate sul titolo 'Beta'. Solo attraverso uno studio accurato ed una corretta analisi, si
acquisisce quell'esperienza tale che una serie di indicazioni pu essere dedotta da pi indicatori e
quest'esperienza, spinge a chiarire delle sfumature che nel tempo saranno sempre pi chiare.
Esistono circa un centinaio di indicatori che oggi vengono utilizzati in Analisi Tecnica, anzi nuovi
indicatori vengono sicuramente creati ogni giorno, ci grazie ai diversi software di analisi che sono in
commercio, deputati alla costruzione di formule sempre pi articolate e complesse e dato l'alto

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affidamento che in esso viene posto, sceglierne uno da seguire un compito arduo. Gli indicatori
tecnici sono una via di mezzo tra sensibilit e consistenza, non esiste l'indicatore perfetto che sia cio
sensibile contemporaneamente al movimento dei prezzi, che dia immediatamente un segnale e che
non crei falsi segnali: se vogliamo aumentare la sensibilit basta ridurre il numero dei periodi osservati
per ottenere segnali immediati, anche se allo stesso tempo avremo un enorme aumento dei falsi
segnali. Diminuendo invece la sensibilit dell'indicatore, vale a dire aumentando il numero di giorni
considerato nella costruzione dell'indicatore, il numero dei falsi segnali diminuir, ma i segnali stessi
saranno ritardati e ci incrementer la percentuale di rischio: una media mobile pi lunga, ad esempio,
avr una reazione pi lenta e generer meno segnali di compravendita, di contro la riduzione dei
periodi osservati, creer una media mobile pi veloce, ma allo stesso tempo pi volatile che porter
all'aumento dei falsi segnali. Questo concetto valido anche per altri indicatori di momentum, ad
esempio l'Rsi a 14 giorni genera meno segnali rispetto a quello costruito a 7 giorni, ma allo stesso
tempo quello a 7 giorni pur essendo pi sensibile, avr maggiori letture di condizioni di ipercomprato
e ipervenduto. Resta a carico di ogni operatore la scelta del miglior frame (periodo) su cui costruire lo
strumento di analisi, anche in funzione del proprio stile soggettivo di fare trading.
In realt solo una sparuta selezione di indicatori offre una serie di differenti visioni dei valori
considerati e quindi in pochi vanno presi in seria considerazione. In pratica gli indicatori che meritano
una certa attenzione sono quelli che sono stati creati da pi tempo e che hanno quindi superato vari
test di affidabilit con il trascorrere del tempo; nello scegliere un indicatore da usare nelle nostre
analisi occorre solo un po' di accortenza ed una certa moderazione. Riteniamo di poter suggerire di
provare in fase di testing, l'utilizzo di una combinazione massima di cinque strumenti scelti tra i pi
noti per evitare un lavoro inutile e quindi focalizzarsi poi su due massimo tre, per apprenderne le
caratteristiche principali. Ancora meglio se la scelta cade su degli indicatori che sono tra essi
complementari, che non diamo gli stessi segnali nello stesso momento. Sarebbe inutile utilizzare due
indicatori che si basino sui livelli di ipercomprato e ipervenduto, come ad esempio lo Stocastico e l'RSI,
entrambi misurano il momentum ed entrambi considerano livelli di eccesso di overbought e oversold.
Gli Indicatori Leading e gli Indicatori Lagging.
Come indica il nome che caratterizza il tipo di indicatore, i leading (principali) sono costruiti per
'condurre' i movimenti di prezzo o ancora meglio anticiparli. Molti di questi rappresentano una forma
del prezzo del momentum su di una lunghezza temporale fissa, pari al numero di periodi (giorni)
usato per calcolare l'indicatore; ad esempio lo Stocastico a 20 giorni usa il movimento dei prezzi delle
ultime 20 sedute di Borsa nel proprio calcolo, conseguentemente i valori precedenti a tale intervallo
temporale vengono completamente ignorati. Gli indicatori maggiormente noti della categoria leading

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sono il Commodity Channel Index (Cci), il Momentum, il Relative Strength Index (Rsi), lo Stocastico
ed il Williams %R.
La maggior parte degli indicatori leading viene rappresentata sotto forma di oscillatore di momentum
e generalmente quando si parla di momentum si intende il tasso di cambiamento del prezzo di un
titolo (rate-of-change). Se il prezzo del titolo sale, il valore del momentum cresce, conseguentemente
pi velocemente il titolo sale (maggiore l'incremento del cambiamento del prezzo periodo su
periodo), maggiore sar l'incremento nel momentum. Allorquando il valore comincia a rallentare la
sua corsa, il momentum mostra altrettanto, quindi come un titolo comincia a muoversi in fase laterale,
il momentum assume automaticamente valori che portano alla sua discesa dai precedenti livelli di
massimo; ci non implica in maniera automatica una corrispondenza della discesa del momentum, in
una fase laterale, con un segnale bearish, ma indica semplicemente che il momentum sta tornando
verso valori medi. Gli indicatori di Momentum contemplano varie formule che misurano il
cambiamento dei prezzi, ad esempio l'RSI (un indicatore di momentum) compara la media del
cambiamento dei prezzi al rialzo di un dato periodo con il cambiamento medio dei prezzi al ribasso.
Ci sono chiari i vantaggi nell'uso dei leading indicators, prima di tutto la segnalazione di entrata ed
uscita dal mercato, difatti gli indicatori leading generano molti segnali offrendo diverse opportunit di
compravendita, ma proprio perch generano molti segnali, i leading sono usati per mercati trading o
mercati che ne presentano spiccate caratteristiche e normalmente i segnali sono a favore del trend
principale. Inoltre tali segnali possono essere considerati dei preavvisi di maggior o minor forza
potenziale del mercato. Quindi in mercati rialzisti l'uso migliore per ottenere buoni risultati sta
nell'identificare condizioni di oversold per comperare, mentre in un mercato trending down gli
indicatori leading possono aiutare ad identificare situazioni di overbought, che indicano cio
opportunit di vendita. Con i primi segnali vengono indicate opportunit con maggiori ritorni in
punto utili, anche se con maggiori guadagni aumentano collateralmente i rischi in relazione alla
posizione assunta sul mercato. Molti segnali, ed in genere il primo di questi, indicano che vi sono
possibilit di falsi segnali, aumenta cio la possibilit di whipsaws, che determina l'incremento delle
potenzialit di perdite ed i whipsaws possono generare forti commissioni di intermediazione che
erodono i profitti e mettono a dura prova la capacit di resistenza al trading.
Come sottintende il loro nome, i lagging indicators seguono l'azione dei prezzi e sono comunemente
noti come indicatori trend-following. Quasi mai, questi indicatori anticipano il prezzo di un titolo. Gli
indicatori trend-following lavorano meglio su mercati o titoli che hanno un forte trend direzionale e
sono sviluppati per prendere una posizione e tenerla sino a quando il trend dura, quindi non sono
adatti per fare trading e nei mercati sideways; se usati in trading markets, gli indicatori trend-

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following creeranno con molta probabilit molti falsi segnali e whipsaws. Gli indicatori trendfollowing pi popolari sono le Medie Mobili (sia esse semplici, esponenziali, variabili che pesate) ed il
MACD.
Uno dei maggiori vantaggi degli indicatori trend-following l'abilit di far entrare in un movimento
importante l'operatore e di farlo rimanere al suo interno per periodi anche molto lunghi; in pratica un
mercato o un titolo presi sotto esame, possono sviluppare un movimento sostenuto ed in questo caso,
questo tipo di indicatori pu risultare enormemente profittevole e facilmente utilizzabile, dato che pi
lungo il trend e meno segnali di negoziazione vengono generati. Conseguentemente i benefici di tali
indicatori si perdono solo nelle fasi di mercato in cui un titolo si muove in un trading range, dato che
passa del tempo ad esempio dall'inizio del movimento contro il segnale in atto ed un crossover di una
media mobile, nel momento in cui si genera un segnale si ha la quasi certezza che stata gi persa una
significativa porzione del movimento.
Gli Oscillatori.
Un oscillatore un indicatore che fluttua al di sopra e al di sotto di una linea mediana (centerline)
ovvero tra due livelli ed il proprio valore varia nel tempo. Gli oscillatori posso rimanere verso i livelli
estremi (overbought o oversold) anche per lunghi periodi, ma non possono avere un trend per un
lungo intervallo. Al contrario una attivit finanziaria oppure un indicatore di tipo cumulativo come
l'OBV possono avere un trend definito che continuamente muta il proprio valore tra incrementi e
decrementi anche per lunghi periodi di tempo. In pratica ci sono molti tipi differenti di oscillatori ed
alcuni appartengono contemporaneamente a diverse categorie, ma la suddivisione tra i vari tipi di
oscillatori si basa su due tipi fondamentali: oscillatori Centered che fluttuano sopra e sotto un punto
centrale o una linea centrale ed oscillatori Banded che fluttuano in zone di ipercomprato o
ipervenduto. Generalmente gli oscillatori centered hanno dato migliori risultati nell'analisi della
direzione dei momentum nei prezzi, mentre i banded hanno dato migliori risultati nell'identificazione
dei livelli di overbought e oversold.
I Centered, abbiamo detto, fluttuano sopra e sotto una linea o un punto centrale, questi oscillatori sono
validi per identificare la forza o la debolezza, la direzione, il momentum che sta dietro l'oscillazione di
un titolo. Nella sua forma pura il Momentum positivo (bullish) quando un oscillatore centered sta
superando al rialzo la sua center line, mentre negativo (bearish) quando l'oscillatore sta bucando al
ribasso la propria center line.
Il Macd, ad esempio, un buon centered oscillator, esso oscilla sopra e sotto la linea mediana dello

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zero. Restando sul Macd, sappiamo che questo rappresenta la differenza tra la media mobile
esponenziale a 12 giorni e la 26 giorni di un titolo, pi la prima media si allontana dall'altra, maggiore
la lettura dell'indicatore in termini di grandezze, in un range che non ha nessuna limitazione, ma
normalmente le differenze tra le due medie mobili non durano per molto tempo. Quindi il Macd ha
come peculiarit la capacit di porre in evidenza gli elementi lagging meglio degli elementi leading, in
quanto le medie mobili costituiscono dei lagging indicators e sono classificate come trend-following o
elementi lagging. Esaminando le medie mobili il Macd incorpora aspetti del momentum o elementi
leading, dato che la differenza tra medie mobili rappresenta il tasso di cambiamento (ROC);
misurando il tasso di cambiamento, il Macd diventa un leading indicator, ma con un certo ritardo ed
integrando le medie ed il ROC, il Macd rappresenta un oscillatore unico che mostra sia le
caratteristiche lagging che le leading.
Il Rate-of-change (ROC) un oscillatore centered che fluttua attorno alla linea dello zero. Come indica
il nome, il Roc misura la percentuale di cambiamento del prezzo in un dato periodo di tempo, ad
esempio un Roc a 20 giorni mostra la percentuale di cambiamento del prezzo delle ultime 20 sedute, la
differenza pi alta tra il prezzo corrente ed il prezzo di 20 giorni fa il maggior valore dell'oscillatore
Roc. Nello specifico quando l'indicatore sopra lo zero, la percentuale di cambiamento del prezzo
positiva (bullish), mentre quando l'indicatore sotto lo zero, la percentuale di cambiamento del prezzo
negativa (bearish). Come per il Macd, il ROC non rappresentato con un limite di oscillazione
superiore o inferiore, quindi rappresenta il tipico oscillatore centered e pu quindi creare difficolt nel
misurare una condizione overbought oppure oversold. Il grafico del ROC rappresenta i propri estremi
con una lettura sopra +20% e sotto -20% specie su periodi di tempo abbastanza lunghi, specie se tali
valori sono stati riscontrati graficamente in passate letture, pur valutando che +20% e -20% come livelli
validi possono essere utili per determinati titoli e non per altri.
Le divergenze, ipercomparto e ipervenduto, crossover.
Gli oscillatori Banded quindi offrono una buona soluzione per individuare livelli estremi nei prezzi,
fluttuano sopra e sotto due bande definite che segnano livelli di prezzi estremi. La banda inferiore
indica il livello di ipervenduto mentre la superiore quello di ipercomprato, tale tipo di
rappresentazione basato sull'oscillatore e cambia poco tra titolo e titolo aiutando l'operatore ad
identificare facilmente le condizioni overbought e oversold. L'RSI (Relative Strength Index) e
l'oscillatore Stocastico sono due esempi di banded oscillators. Per l'RSI, le bande di overbought e
oversold sono poste normalmente ai valori 70 e 30, una lettura maggiore di 70 va considerata
ipercomprato, come una lettura sotto 30 va considerata ipervenduto, mentre per lo Stocastico i livelli
sono oltre 80 per l'ipercomprato e per l'ipervenduto la lettura sotto un valore pari a 20. Ad ogni

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modo se questi sono i livelli raccomandati, per determinate attivit finanziarie possibile che questi
ranges abbisognano di una ridefinizione specifica, mirando a degli aggiustamenti dei livelli che in
genere mettono in evidenza le preferenze dei traders e la volatilit di un titolo. Alcuni, ma non tutti gli
oscillatori banded, fluttuano all'interno di limiti superiori ed inferiori, L'RSI si muove ad esempio in
un range tra 0 e 100 e non potr mai andare oltre 100 o al disotto dello zero; lo Stocastico un altro
oscillatore con un set range compreso tra 100 a 0; mentre anche il Cci (Commodity Channel Index) un
oscillatore banded, esso non compreso in una banda fissa di oscillazione.
Gli oscillatori centered sono maggiormente usati per identificare la forza o la direzione del momentum
del sottostante che sovrintende un movimento, in pratica la lettura sopra la linea centrale
dell'indicatore indica un momentum bullish, viceversa una lettura sotto il center point o la center line
indica un momentum bearish, di contro quindi la maggior differenza tra gli oscillatori centered e quelli
banded sta nella miglior lettura ed identificazione di livelli estremi, con entrambi possibile
identificare detti livelli, ma i centered non sono l'ideale per questo tipo di analisi, mentre i banded
sono maggiormente indicati per identificare le citate condizioni di ipercomprato e ipervenduto.
Gli oscillatori generano segnali buy e sell in vari modi, alcuni dei quali sono anticipati mentre altri si
manifestano dopo che il trend gi iniziato; oltre ai segnali gli oscillatori possono indicare che c'
qualcosa di anomalo nel trend in atto o che il trend corrente prossimo ad un cambiamento. Anche se
gli oscillatori possono generare propri segnali, importante usarli congiuntamente con altre
indicazioni provenienti dall'insieme dei dettami dell'analisi tecnica, difatti molti oscillatori sono
indicatori di momentum e riflettono solamente una caratteristica dell'azione dei prezzi di un titolo: i
volumi, i patterns grafici, i livelli di supporto e resistenza devono essere presi in considerazione per
operare in maniera corretta.
La Divergenza un concetto chiave che attiene ai segnali degli oscillatori e ancora meglio per gli
indicatori; le divergenze non sono altro che un warning sul trend ed un suo probabile cambiamento
ovvero un primo set up per un segnale sia esso buy che sell. Difatti ci sono due tipi di divergenze:
positive e negative, queste si interpretano positive quando l'indicatore risale contro una discesa
dell'attivit sottostante esaminata, al contrario la divergenza sar negativa quando l'indicatore in fase
discendente ed il sottostante volge al rialzo.
Abbiamo detto che gli oscillatori Banded sono disegnati per identificare fasi overbought e oversold,
sin quando questi oscillatori fluttuano tra gli estremi, sar difficile utilizzarli in un trending markets, i
banded sono meglio utilizzati nei trading ranges oppure con titoli che non hanno caratteristiche
trending. In un trend molto forte, gli operatori possono notare molti segnali che non sono realmente

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validi, se un titolo in un uptrend molto forte, comprare in un a fase oversold molto meglio che
vendere in una condizione overbought, quindi in un trend forte, i segnali degli oscillatori contro la
direzione del mercato sottostante sono ovviamente meno robusti rispetto ai segnali a favore del trend.
"The trend is your friend and can be dangerous to fight it", questo adagio di borsa particolarmente
interessante alla luce del fatto che anche se noto che i titoli sviluppano dei trends, essi fluttuano
all'interno di questi: se un'azione nettamente rialzista, comprarla quando l'oscillatore mostra una
condizione oversold (e nei pressi di un livello supporto) preferibile anzich effettuare operazioni di
vendita in fase di ipercomprato. Allo stesso modo nel corso di una downtrend molto accentuato,
vendere quando gli oscillatori mostrano overbought significa negoziare meglio. Se un livello di
resistenza ai minimi lo si incontra in una fase UP (DOWN), meglio negoziare solo sui segnali Bullish
(Bearish), in pratica a favore del trend: tentativi di negoziazione contro il trend corrente aumentano
solo i rischi. Quindi quando un trend particolarmente forte, gli oscillatori banded possono rimanere
vicino a livelli overbought o oversold anche per diverso tempo, tra l'altro una fase di ipercomprato
non indica che giunto il momento di vendere, come una fase di ipervenduto non impone che sia
giunto il momento di comperare. In un forte uptrend un oscillatore pu mostrare una condizione
overbought e rimanervi anche mentre il sottostante continua a salire, pu cio formarsi una
divergenza negativa, ma un segnale bearish dopo un uptrend dovrebbe essere considerato sospetto.
Stesso discorso vale per un forte downtrend, laddove l'oscillatore pu mostrare una condizione
oversold e rimanervi a lungo mentre l'attivit sottostante continua a scendere, quindi si pu formare
una divergenza positiva, ma il segnale bullish dopo il downtrend deve lasciare perplessi. Ci non
significa che i segnali contro il trend non siano da prendere in alcuna considerazione, ma vanno
valutati a seconda del contesto e considerati assieme ad altri segnali provenienti sempre dall'analisi
tecnica: il primo passo consiste nell'usare gli oscillatori banded per identificare i livelli superiori ed
inferiori che indichino con precisione gli estremi del mercato.
Dicevamo che per l'RSI, qualcosa sotto il valore 30 e sopra 70 sono livelli indicativi, come per lo
Stocastico, appena sotto 20 e giusto sopra 80; ci nella consapevolezza che questi livelli indicano una
situazione di ipervenduto e con valori per l'RSI sopra 70 e per lo Stocastico sopra 80 rappresentano
una fase di ipercomprato: l'identificazioni di tali livelli serve ad allertare e monitorare gli altri
strumenti di analisi (modelli di prezzo, trend, supporti, resistenze, analisi candlesticks, volumi o altri
indicatori) con maggiore attenzione. Il semplice metodo che genera segnali oltre i livelli accennati,
deve indicare in primo luogo che siamo in zona di attenzione, appunto perch sono stati superati dei
livelli importanti in base al movimento dei prezzi. Se un'azione in overbought ed il valore
dell'indicatore scende sotto la upper band, siamo di fronte ad un segnale sell, come pure se lo stesso
titolo in oversold e l'indicatore si muove sopra la lower band, si ha un segnale buy, ma meglio tener
ben presente che questo un metodo di generare segnali di compravendita troppo semplicistico, che

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deve essere combinato semmai con le divergenze e con i crossovers delle medie mobili, per dare
origine ad un robusto segnale di negoziazione. Quando un titolo viene da una fase di ipervenduto, i
traders in genere guardano se si di fronte ad una divergenza positiva e rispetto all'RSI se si avuto
un cross oltre i 30 punti. Con lo Stocastico in overbought, si guarda ad una eventuale divergenza
negativa in combinazione con un crossover sulle medie mobili ed quindi la rottura sotto il livello degli
80 per generare un segnale. Lo Stocastico normalmente disegnato con una media mobile a 3 giorni
che fa da trigger line, quando l'oscillatore buca la trigger line dal basso si ha un cross bullish, e
viceversa quando esso buca al ribasso si avr un segnale bearish. Quando un titolo in fase trending
up oppure ha un bias bullish, i traders ricercano le condizioni oversold al fine di sfruttare opportunit
di acquisto, difatti si pu affermare che in genere gli upside delle azioni si manifestano dopo che lo
Stocastico ha superato il livello degli 80 punti; inoltre i traders pi aggressivi sfruttano le posizioni
long ogni volta che l'RSI scende sotto i 30 e ritorna sopra questo livello di oversold.
Approfondimento sui Crossover.
Un diverso tipo di segnale di compravendita pu essere mostrato dai centerline crossover, come
facilmente intuibile siamo di fronte a perforazioni, da parte di oscillatori centered, dal di sopra o dal di
sotto della linea centrale di un oscillatore. I traders sono abituati ad usare i crossover delle centerline
attraverso l'uso dell'RSI, specie poi se in abbinamento con una divergenza o un segnale di
ipercomprato o ipervenduto. Comunque, la maggior parte abbina un paio di oscillatori, come il citato
RSI e lo Stocastico, basandosi principalmente sulle divergenze e sui livelli di overbought e oversold.
Per i nostri scopi, l'analisi dei cross delle centerline suggerisce che sia utile aiutarsi con oscillatori quali
il Chaikin Money Flow, Macd ed il Roc.
Un crossover della centerline pu essere interpretato come un segnale di acquisto o di vendita,
laddove il segnale di acquisto viene generato da un cross dal basso verso l'alto della centerline mentre
il segnale di vendita con un cross della centerline verso il basso. Per il MACD o il ROC, un cross
sopra o sotto lo zero genera un segnale, indicando inoltre che in quell'istante sta cambiando il
momentum da positivo a negativo o viceversa. Difatti quando un oscillatore di momento supera dal
basso la sua centerline, il momento gira a positivo e potrebbe essere considerato rialzista, mentre
quando un oscillatore di momento scende sotto la sua centerline, il momento gira a negativo e si
considera iniziata una fase bearish. Taluni operatori non ritengono che un cross della centerline sia da
considerare un valido segnale di negoziazione in quanto in genere giunge in ritardo, determinando
una perdita di parte del movimento nel suo complesso; quindi un cross del centerline pu determinare
un segnale di sola conferma che a sua volta convalida un segnale precedente o semplicemente indica
un rafforzamento del trend in atto. Se si assistito ad esempio ad una divergenza positiva ed il cross

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al rialzo, il cross oltre la centerline, conferma il segnale di acquisto precedente, mentre il fallimento
dell'oscillatore che si muove oltre la centerline, potrebbe essere visto come una non-conferma che
comporta un allarme in merito ad un possibile movimento anomalo del trend. I traders si preoccupano
in genere di verificare il trend, pur perdendo parte del movimento, in attesa di una conferma
definitiva; ci tende a considerare il segnale fin quando questo si mostra pi affidabile e aiuta ad
evitare whipsaws e segnali falsi. vero che attendere un terzo segnale di conferma diminuisce in
modo determinante i profitti, ma aiuta certamente a ridurre i rischi in maniera efficace.
Il Chaikin Money Flow un esempio di oscillatore centered circa il quale viene attribuita molta
importanza sui cross sopra e sotto la centerline. Le divergenze, i livelli di overbought e oversold sono
del tutto secondari rispetto al livello assoluto dell'indicatore. La direzione del movimento
dell'oscillatore importante, ma necessita di essere valutata nel contesto generale. Pi l'oscillatore
permane sopra lo zero, maggiore evidenza si pone nella fase di accumulazione, mentre pi a lungo
l'oscillatore rimane sotto lo zero, maggiormente si considera la fase come una zona di distribuzione.
Quindi si considera il Chaikin Money Flow toro, quando l'oscillatore si muove sopra lo zero e bearish
quando si muove al di sotto dello zero.
Lanalisi di modelli su di un grafico pu essere applicata anche agli oscillatori, se pure vi da
considerare che questo un metodo meno facile da interpretabile rispetto alla lettura del grafico di un
titolo, ma ci pu aiutare a identificare la forza che sovrintende il movimento di un oscillatore. La
ricerca dei massimi maggiori o dei minimi inferiori pu aiutare ad avere delle conferme di precedenti
analisi, come pure un breakout di una trendline pu segnalare che un cambio nella direzione del
momentum imminente; per pericoloso negoziare su un segnale dell'oscillatore contro il trend
principale del mercato: in un mercato toro, meglio cercare delle opportunit dettate da segnali di
oversold, divergenze positive, crossover di medie mobili e di centerline; come in un mercato orso,
meglio cercare di vendere scegliendo quelle opportunit offerte da fasi di overbought, divergenze
negative, cross di centerline bearish e cambi di polarit ribassisti sulle medie mobili. Concludiamo
quindi ribadendo che gli oscillatori sono davvero efficienti se utilizzati in combinazione con l'analisi
dei modelli grafici, con l'identificazione di supporti e resistenze, nell'ambito di trend ben definiti,
comunque in simbiosi con gli altri strumenti di analisi tecnica, occorre avere la consapevolezza che
stiamo lavorando su un mercato che il pi delle volte imprevedibile, quindi i segnali vanno
interpretati a seconda del contesto che questo presenta. importante identificare il trend in atto o
contestualmente verificare se il titolo considerato si attiene alla tendenza di fondo. La lettura
dell'oscillatore ed i suoi segnali possono avere significato diverso a seconda della circostanza, usando
le varie tecniche di analisi abbinate con la lettura degli oscillatori, le opportunit di profitto possono
essere notevolmente migliorate ed buona norma ricercare segnali multipli per aumentare

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l'affidabilit degli oscillatori. Il criterio per la determinazione di un segnale di acquisto o di vendita


deve cio dipendere da una serie di conferme.

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