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di via Olcese :
incontra la SMS F. PARRI
la Memoria storica
Durante il mese di Marzo 2013 alcune terze classi della F. Parri (III A, IIIB, IIIE,
IIIL) si sono recate in visita presso le Fosse Ardeatine e Via Tasso, ora Museo
storico della Liberazione. Per questa toccante esperienza preparata dai docenti
di Lettere coinvolti, in collaborazione con lANPI di Centocelle e del VII
Municipio, esse sono state accompagnate anche dal partigiano Modesto
Diveglia, oggi Presidente Onorario dellA.N.P.I. (Ass. Nazionale Partigiani
Italiani), un sopravvissuto alla lotta di Liberazione del nostro Paese dal Nazifascismo. Altri volontari, testimoni del tempo e sopravvissuti alloccupazione
nazi-fascista, ci hanno assistito e guidato durante lincontro, vera e propria
lezione di vita, con gli occhi lucidi e pieni di commozione. Ecco le nostre
riflessioni e alcuni appunti del nostro viaggio spirituale per non dimenticare il
passato, a disposizione di coloro che non hanno potuto ancora toccare con
mano la storia, come accaduto a noi. La storia del Museo storico della
Liberazione inizia nei primi anni Cinquanta. Museo di se stesso, oggi anche
sacrario, archivio ed esposizione sul periodo dell occupazione tedesca a Roma
e sulla Resistenza. Pubblichiamo alcune nostre commosse riflessioni, tratte da
elaborati realizzati a conclusione del nostro percorso storico e civile.
La guida che ci ha accolti nellex carcere di via Tasso il figlio di una delle
vittime del carcere stesso, detenuto e poi ucciso alle Fosse Ardeatine: egli ne
ancora oggi fortemente addolorato, non ce ne ha voluto parlare; lo abbiamo
appreso dalla rivelazione del partigiano Diveglia. E stata una lezione di storia
molto toccante che ci ha introdotti man mano nei drammi e negli orrori della
guerra, nella Resistenza e nella sua importanza storica, che vide protagoniste
per la prima volta le donne () Solo ricordando anche il loro sacrificio possiamo
assicurarci di non ripetere due volte lo stesso errore.
Le memorie contenute allinterno del Museo, come quelle frasi ricche di
speranza e di paura riportate dai detenuti, e ancora leggibili sulle pareti delle
celle anguste e buie, con le finestre murate, ci dicono che Via Tasso non solo
era il simbolo di tortura, disperazione e morte, ma anche il luogo in cui veniva
calpestata ogni dignit umana.
Non cera nulla a Via Tasso che ai nostri occhi risultasse nobile.
Non credo che mi ricapiter di incontrare ancora i Partigiani che hanno
favorito lo sviluppo della societ: esperienza unica non solo in ambito
scolastico, ma anche per noi stessi.
.Via Rasella, lattentato partigiano al quale risposero i nazisti con una
spietata rappresaglia, orribile tecnica ingiustificata da qualsiasi logica