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Lettera Aperta da parte dei Nidi Privati Convenzionati al Comune di Prato

Premessa
I servizi educativi rivolti alla prima infanzia rappresentano una delle priorit delle Amministrazioni
Comunali in relazione alla necessit della cittadinanza di poter usufruire di un servizio efficiente, efficace e
di altissima qualit rivolto alle famiglie e soprattutto alle cittadine e ai cittadini pi piccoli.
Negli ultimi anni stato possibile ampliare, sia da un punto di vista qualitativo sia quantitativo, lofferta dei
servizi educativi rivolti alle bambine e ai bambini, alle loro famiglie, cercando di rispondere, anche con
proposte non tradizionali, ai diversi bisogni espressi e la realt pratese vede da anni una profonda e proficua
collaborazione tra i nidi comunali e i nidi privati. Unesperienza quella pratese che ha avuto un
riconoscimento anche a livello territoriale, tanto che la Conferenza Zonale dellIstruzione nel 2007 ha
approvato il protocollo dintesa per il coordinamento pedagogico intercomunale. Daltra parte bene
ricordare che il pi ampio tema delleducazione alla prima infanzia stato oggetto di riflessione non solo da
parte di psicologi e pedagogisti, ma anche di economisti. Ricordiamo, a tale proposito limpegno del premio
Nobel James Heckman il quale, nellevidenziare come i benefici dellinvestimento in capitale umano
diminuiscano al crescere dellet, ha chiaramente sottolineato limportanza, per ogni Paese, di investire
sulleducazione/istruzione a partire dalla pi tenera et.
Oggi, questi temi, sono allattenzione anche della pi ampia riflessione politica internazionale. La
Commissione Europea con la COM(2011) n. 66 ci dice una cosa molto importante, ossia che i benefici
conferiti da una ECEC (Early Childhood Education and Care) di elevata qualit sono di ampia portata:
sociali, economici ed educativi. E pi nello specifico evidenzia che: Un passaggio senza difficolt da
unistituzione allaltra richiede la comunicazione efficace tra le istituzioni e la continuit di contenuti e livelli
qualitativi. La crescente diversit sociale allinterno dellUE e la problematica di adattarsi a contesti socioculturali sempre pi vari attribuiscono una crescente importanza alle transizioni dalla famiglia allECEC e tra
le diverse fasce det nella stessa istituzione.
Si ricorda che a partire dal 2000 lUnione europea ha chiesto e pi volte, agli Stati membri di raggiungere
lobiettivo dellaccordo di Lisbona, cio di arrivare, come minimo, a 33 posti di asilo nido ogni 100 bambini
da 0 a 3 anni entro la fine del 2010 legando tale strategia allincentivazione delloccupazione femminile.
Prato, grazie a tutti gli operatori del settore, ha risposto ed riuscita ampiamente proprio grazie al Sistema
Educativo Integrato Pubblico-Privato del Comune di Prato con il coinvolgimento pieno e costruttivo dei
gestori dei nidi privati che con impegno, sacrifici e grossi investimenti economici, hanno appunto permesso
il raggiungimento di tali obiettivi quantitativi con uno standard altissimo di qualit. Non dimentichiamo che
secondo il rapporto dellEnte preposto a livello nazionale per il monitoraggio dei Nidi, lIstituto degli
Innocenti di Firenze, il resto dellItalia nello stesso periodo era ferma a quota 23%.
La Costituzione definisce i cittadini uguali davanti alla legge, di pari dignit senza distinzioni di sesso,
razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali (art.3) e gli uffici pubblici
organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialit dell'Amministrazione, la
determinazione delle sfere di competenza e delle responsabilit dei funzionari (art.97). Su tali presupposti,
quindi, le Amministrazioni Comunali hanno la responsabilit di determinare un sistema di regole e garanzie
che consentano equit, efficacia e trasparenza negli interventi attraverso una definizione chiara degli
obiettivi, degli standard organizzativi e degli indicatori di qualit, nonch delle modalit di verifica e
valutazione della qualit stessa; garantire una corretta gestione del sistema integrato pubblico-privato,
progettando, sostenendo e promuovendo azioni tese alla massima collaborazione con i gestori privati, parte
integrante del sistema di servizi alla prima infanzia. Il Comune di Prato ha intrapreso, gi da tempo, questo
percorso che vorremmo condividere e migliorare.
Analisi del contesto pratese
Ad oggi la situazione dellofferta educativa per la prima infanzia allinterno del Comune di Prato evidenzia
una situazione di questo tipo: 7 nidi pubblici pari a circa 360 posti disponibili e 33 nidi privati autorizzati,
accreditati e convenzionati pari a 1170 posti disponibili (oltre a 2 nidi autorizzati e accreditati ma non
ancora convenzionati - 86 posti - che sembra entreranno presto nella convenzione e un altro solo autorizzato
23 posti - oltre ad un nido domiciliare autorizzato 6 posti-).

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A fronte, per, di questa forte ed ampia offerta privata che permette al Comune di dare risposte efficaci,
efficienti e di altissima qualit, non corrisponde un adeguato supporto da parte della stessa Amministrazione
Pubblica. Infatti vi una forte e grave sperequazione tra la gestione del servizio educativo dei nidi pubblici e
la gestione del servizio dei nidi privati. Nel primo caso il costo dichiarato a carico dellAmministrazione si
aggira intorno ai 1.150.- euro a bambino al mese a fronte di una retta a carico delle famiglie di massimo
569.- euro con un costo certo per lAmministrazione sostenuto dalla fiscalit generale, mentre i nidi privati,
poich la convenzione sottoscritta col Comune non permette di avere una retta mensile libera ma
calmierata sulla base di quella comunale, devono sostenere tutti i costi con la sola retta mensile a carico
delle famiglie.
Da precisare poi che da un decennio il cosiddetto credito di accesso che lAmministrazione Comunale
sostiene dare a favore dei nidi privati semplicemente il contributo dato alle famiglie per labbattimento
del costo della retta. Ad oggi i nidi privati stanno mantenendo una retta che ferma da oramai 5 anni, non
aumentata o incrementata neppure dei livelli minimi previsti dallISTAT. Una situazione questa che rischia
di minare la tenuta del Servizio cos come lo conosciamo oggi. In questo contesto forte la sensazione che
i nidi privati siano percepiti non come soggetti che svolgono, in un vero sistema integrato, un Servizio alla
Comunit ma unicamente come realt private alla pari o anche meno di unazienda qualsiasi.
I Nidi Privati possono essere considerati non indispensabili ma sono una risposta a bisogni concreti, nati in
soccorso o per assenza del servizio pubblico o addirittura su richiesta della stessa Pubblica Amministrazione
(come descritto in premessa al fine di raggiungere gli obiettivi posti dallaccordo di Lisbona) e pertanto si
chiede rispetto e dignit per il lavoro svolto al servizio di tutta la comunit pratese. La necessit che venga
riconosciuto il sostegno richiesto, nulla di pi, per continuare a svolgere questo pubblico servizio ricordando
che queste strutture non sono aziende quotate in borsa.
Da parte dei nidi privati che svolgono un servizio pubblico c la massima comprensione dei problemi
economici della Pubblica Amministrazione ma queste strutture private non possono sostenere anno dopo
anno bilanci in perdita pur dopo aver messo in atto ogni misura idonea a mantenere sia la qualit del servizio
sia i posti di lavoro e contemporaneamente rinunciato a parte dei compensi dei titolari e/o dei soci. I nidi
privati non possono attingere alla fiscalit generale. In buona sostanza e per chiarezza, il valore del
servizio svolto dalle strutture private di quasi 6.000.000,00 di euro annui, euro risparmiati in toto dalla
Pubblica Amministrazione a fronte di nessun rischio dimpresa da parte di questultima e che non
contribuisce minimamente al costo del servizio (zero contributi alle strutture).
Dai dati di bilancio del Comune si evince che per il servizio alla prima infanzia per i bambini dei nidi
pubblici il Comune spende oltre 4.000.000.- di euro a fronte di introiti di poco superiori a 700.000.- euro
mentre al 70% delle famiglie che scelgono di utilizzare i nidi privati (poich i Comune ha fatto la scelta di
coprire col credito di accesso solo questa percentuale lasciando fuori il restante 30% di coloro che ne
avrebbero diritto) eroga solo 2.300.000.- euro ovvero solo il 37% del totale per una risposta invece pari a
due volte e mezzo di quella dei nidi pubblici. Si ricorda che questa somma erogata alle famiglie per
sostenerle nellaccesso al servizio, si ribadisce che tale somma non a favore dei nidi privati i quali, anzi,
fanno anche da esattori per conto di altri con un grave appesantimento burocratico.
Situazione attuale
dal 26 settembre dello scorso anno che i nidi privati hanno sollecitato un percorso di confronto con
lassessorato preposto al fine di arrivare velocemente al rinnovo delle convenzioni, peraltro gi in proroga,
e che scadono a luglio di questanno. Unurgenza dettata in primis dalla forte spinta da parte delle famiglie
che gi a gennaio hanno iniziato a chiedere di poter iscrivere i loro bimbi per lanno educativo 2015/2016 ed
alle quali, da parte dei nidi privati, non stato possibile dare una risposta compiuta. Le famiglie,
giustamente, chiedono certezze cos come anche le nostre strutture. Dopo quello di settembre c stato un
altro incontro il 24 novembre e ancora il 4 di dicembre durante i quali non si riusciti a far comprendere la
reale situazione dei nidi privati convenzionati e soprattutto di quello che era lo spirito delle richieste fatte.
Infine lincontro del 22 gennaio nella sala del Consiglio Comunale alla presenza del Sindaco Biffoni,
dellAssessore M.G. Ciambellotti, dellAssessore Squittieri, dellAssessore Faltoni nel quale stata
dettagliato un elenco di richieste da inserire nella convenzione.

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Nel frattempo anche accaduto che il Comune abbia aperto le iscrizioni per i nidi pubblici, e ci senza
armonizzarne le modalit come vorrebbe un vero Sistema Integrato Pubblico-Privato e come sempre era
avvenuto in passato. Una decisione questa che stata vissuta come un abuso ingiusto nei confronti dei
gestori dei nidi privati che da decenni si prodigano per fornire un servizio educativo per le cittadine e i
cittadini pi piccoli, fornendo un Servizio Pubblico che, come viene affermato, il fiore allocchiello
dellAmministrazione Comunale. Una situazione anomala di anticipazione quando invece i nidi privati non
conoscevano e non conoscono, purtroppo a tuttoggi, quali saranno le condizioni scritte nella convenzione.
Successivamente, senza che volesse essere una forzatura ma solo un modo per cercare di velocizzare la
procedura (si sottolinea il fatto che nel frattempo si era gi arrivati al 25 febbraio) stata inviata
allAssessore una bozza di convenzione preparata da un gruppo tecnico delegato allo scopo da tutti i nidi
convenzionati nella quale erano inserite tutte le richieste fatte e sulla quale poteva essere aperta una
discussione.
Si cos arrivati al 19 di marzo senza nessun tipo di contatto ed stato sollecitato un incontro che finalmente
si potuto tenere luned 23 marzo presso lassessorato. Durante tale riunione, da parte della Pubblica
Amministrazione, sono state ribadite le ristrettezze economiche in cui versa e che il massimo che aveva
potuto fare era quello di avere trovato risorse per non procedere a ulteriori tagli a fronte di un medesimo
impegno da parte delle strutture private.
Un incontro che ci ha lasciato senza parole, non tanto nei confronti dellAssessore, quanto per la difficolt di
comprendere in quale direzione lAmministrazione abbia intenzione di andare. Purtroppo oggi la situazione
ancora pi pesante, le innovazioni normative (il nuovo Regolamento Regionale, Prevenzione Incendi)
impongono incombenze importanti (costi per adeguamento strutture, aumento costo del personale, ecc.) alle
quali i gestori dei nidi privati devono e vogliono ottemperare per favorire la buona crescita dei piccoli uomini
e donne di domani. Tali Incombenze necessitano sia di certezze economiche sia di conoscere di quale
scommessa politica si fa parte e se davvero la parte Pubblica crede in un Sistema Integrato di questo
servizio o se invece pensa sia solo integrativo e che quindi si tratti solo di un surrogato. Si ritiene che la cura
dei bambini e laiuto alle giovani famiglie, tutte nessuna esclusa, sia una scommessa doverosa, una
scommessa che disegni di Legge Italiane e Raccomandazioni Europee ci spingono a raggiungere e a
migliorare.
Questa Lettera Aperta a Voi, Sig. Sindaco, Sig.re/i Componenti di Giunta, Sig.re/i Consigliere /i
Comunali, potr sembrare una forma insolita di comunicazione ma abbiamo, in questi mesi ed anni, ritenuto
che largomento servizi alla prima infanzia non avesse bisogno di clamori ma di comprensione e di
attenzione.
Attenzione che oggi chiediamo a Voi, in modo che possiate assumere e far assumere le responsabilit
Politco-Amministrative necessarie al proseguimento di un modello che ci viene invidiato da tutto il resto
dellItalia. Se si ritiene che il modello sia valido bisogna difenderlo con ogni mezzo oppure accettare di
tornare indietro di almeno 20 anni.
LAmministrazione potr anche fare altre scelte rispetto a quelle attuate in questi venti anni con il modello
del Sistema Educativo Integrato Pubblico-Privato del Comune di Prato ma in questo caso ha il dovere di
farsi carico di comunicare ai cittadini e ai dipendenti delle strutture private la Sua scelta.
Concludendo, vi la certezza che le riflessioni e le richieste fatte siano logiche di un comune pensiero,
esattamente cos come si conviene in un cammino paritario integrato e pertanto si auspica che vengano
attivate tutte le azioni possibili perch si possa proseguire nel cammino, pubblico e privato insieme, sicuri
che annullare oltre venti anni di esperienza comune rappresenterebbe una sconfitta, non tanto per chi di volta
in volta amministra, ma per tutta la citt.
Grazie per lattenzione.
I Nidi Privati Convenzionati

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