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Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali
Ente Formatore per docenti accreditato MIUR
Il racconto pubblicato in seno alla Collana dei Raccontiadiecimilamani
Staffetta Bimed/Exposcuola 2014
Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e allEstero
Grafica di copertina:
lIstituto Europeo di Design, Torino
Docente: Sandra Raffini
Impaginazione
Tullio Rinaldi
Ermanno Villari
Relazioni Istituzionali
Nicoletta Antoniello
Piattaforma BIMEDESCRIBA
Gennaro Coppola
Angelo De Martino
Amministrazione
Rosanna Crupi
Annarita Cuozzo
Franco Giugliano
I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione Commerciale
RINGRAZIAMENTI
I racconti pubblicati nella Collana della Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola 2014 si
realizzano anche grazie al contributo erogato in favore dellazione dalle istituzioni e dai
Comuni che la finanziano perch ritenuta esercizio di rilevante qualit per la formazione
delle nuove generazioni. Tra gli Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana
Staffetta 2014 citiamo: Siano, Bellosguardo, Pisciotta, Pinerolo, Moncalieri, Castellamonte,
Torre Pellice, Forno Canavese, Ivrea, Chivasso, Cuorgn, Santena, Agli, Favignana, Lanzo
Torinese, Sicignano degli Alburni, Petina, Piaggine, San Giorgio a Cremano, lAssociazione
in Saint Vincent e lAssociazione Turistica Pro Loco di Castelletto Monferrato.
La Staffetta di Scrittura riceve un rilevante contributo per lorganizzazione degli Eventi di
presentazione dei Racconti 2014 dai Comuni di Moncalieri, Salerno, Pinerolo e dal Parco
Nazionale del Gargano/Riserva Naturale Marina Isole Tremiti.
Si coglie loccasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno operato per il
buon esito della Staffetta 2014 e che nella Scuola, nelle istituzioni e nel mondo delle associazioni promuovono linterazione con i format che Bimed annualmente pone in essere in
favore delle nuove generazioni. Ringraziamenti e tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per la Staffetta e lo donano a questa straordinaria
azione qualificando lo start up delliniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni
Regionali Scolastiche e agli Uffici Scolastici Provinciali che si sono prodigati in favore delliniziativa. Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S. E. lOn. Giorgio Napolitano che ha insignito la Staffetta 2014 con uno dei premi pi ambiti per le istituzioni che operano in ambito
alla cultura e al fare cultura, la Medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana giusto dispositivo SGPR 01/10/2013 0102715P del PROT SCA/GN/1047-1
By Bimed Edizioni
Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
(Associazione di Enti Locali per lEducational e la Cultura)
Via della Quercia, 64 84080 Capezzano (SA), ITALY
Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: staffetta@bimed.net
La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2014 viene stampata in parte su carta
riciclata. questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di
autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il rispetto della
tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi intende contribuire alla qualificazione e allo sviluppo della societ contemporanea anche attraverso la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono risorse ineludibili per
il futuro di ognuno di noi
Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di
recupero e riciclo di materiali di scarto.
PRESENTAZIONE
Quante attenzioni, quanta positiva tensione e quanto straordinario e felice impegno
nella Staffetta di questanno. Lemozione che abbiamo provato quando il Presidente
della Repubblica ha conferito alla Staffetta la Medaglia di Rappresentanza
stata grande ma ancora e di gran lunga maggiore stata, lemozione, nel vedere
gli occhi dei nostri ragazzi in visita al Quirinale. Ho avvertito in quegli occhi
lorgoglio di chi sentiva di essersi impegnato in unattivit che le istituzioni gli stavano
riconoscendo quello che vorrei vedere negli occhi di quei tanti giovani che
dopo la scuola, a conclusione del proprio ciclo distruzione, invece, in questo tempo
sentono lapprensione di un contesto che, probabilmente, dovrebbe sancire la
Staffetta come buona prassi da adottare in funzione del divenire comune. Cos, in
fondo la Staffetta? E un format educativo, un esercizio imperdibile per lacquisizione
gli strumenti necessari a affrontare LA VITA sentendo lo straordinario dono della vita.
La Staffetta una sfida in cui tutti si mettono insieme stando dalla stessa parte,
sentendo anche le entit lontane come i compagni di un cammino comune
Laltro che diventa te stesso Questo la Staffetta un momento che dura un intero
anno e che alla fine ti mette nella condizione di sentirti pi forte e orgoglioso per
quello che stato fatto, insieme a tanti altri che hanno concorso a realizzare un
prodotto che alla fine la testimonianza di un impegno che ci ha visti UNITI (!)
in funzione di un obiettivo Si tratta di quello di cui ha bisogno il Paese e di
quello che appare indispensabile per qualificare il tempo e lo spazio che stiamo
attraversando.
Andrea Iovino
PREFAZIONE
di Francesco Langella
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione DEL C.N.R. DI ROMA
Laboratorio Regionale Citt dei bambini e delle bambine di San Giorgio a Cremano NAPOLI (Coordinatore e Supervisore attivit del progetto Italia /Libano)
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liane pi adatte per ricreare la stessa armonia, senza mai dimenticarne il senso; della fattiva collaborazione della Cooperazione
Italiana a Beirut, in particolare nella persona del coordinatore
Luca Portacolone che ha trovato gli ingredienti giusti per dare armonia ai diversi colori e culture di una terra che egli stesso ha imparato a conoscere da diversi anni; della paziente attivit di
esperta di scrittura e tutor da parte di Annamaria Piccione, che
sempre riuscita a trovare la soluzione migliore per le parole della
nostra bella e difficile lingua italiana. Con lei continuamente ci
siamo tenuti in contatto, per tutto il tempo della staffetta, costruendo unamicizia a distanza, condividendo le scelte narrative
e operando le doverose correzioni alle contraddizioni perpetrate
da alcuni, nonostante le raccomandazioni ed i consigli. Grazie
anche a tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte, come Marisa, Margherita, Linda, Sandra ed Ermanno, nellorganizzazione e
coordinamento della staffetta e nel prodotto editoriale, sono consapevole anche del loro indispensabile e fattivo contributo che
comporta un impegno non indifferente. Grazie alla fine, non come
ultimi, a tutti i ragazzi che, a vario titolo, hanno preso parte in questa staffetta e che si sono personalmente sentiti coinvolti, immaginando ed interpretando il pensiero altrui, cercando di creare la
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INTRODUZIONE
di Gian Luca Portacolone
Cooperation Expert at MOSA - MOSAIC Programme Coordinator
ITALIAN DEVELOPMENT COOPERATION OFFICE - EMBASSY OF ITALY IN LEBANON
(Supervisore attivit dei gruppi misti in Libano)
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bano. Sei Municipalit del paese mediorientale hanno aderito alliniziativa Citt Amiche dei Bambini, mettendosi in gioco e provando a sperimentare modalit di gestione degli affari urbani che
siano inclusive delle opinioni della societ civile, in primis dei bambini e gli attori sociali pi rilevanti.
Molto questesperienza libanese deve allanaloga iniziativa sviluppata, da oltre un decennio e con risultati probanti, nel comune
campano di San Giorgio a Cremano. La volont della nostra Cooperazione di sostenere uno scambio umano ed istituzionale tra Italia e Libano nasce proprio dalla convinzione di imparare da
esperienze pi avanzate e di promuovere, attraverso lo scambio,
una proficua condivisone didee, esperienza, conoscenze e competenze umane ed istituzionali.
Il gemellaggio tra citt che vogliono essere amiche dei bambini ha
dunque identificato alcune concrete ipotesi di collaborazione,
tra cui la scrittura congiunta di un racconto creativo, iniziativa
messa in campo da BIMED, di cui i comuni coinvolti nello scambio
sono membri. Questo format sperimentato e apprezzato da scuole
e istituzioni a livello nazionale ha voluto questanno mettersi ulteriormente in gioco, proponendo questoperazione bella ma rischiosa, di un racconto scritto non solo a pi mani, ma da mani
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con la scrittura di un finale non-classico. Sono stata sempre entusiasta nel leggere il contenuto di ogni nuovo capitolo per poi tradurlo e come gli eventi si sarebbero sviluppati. Ho sentito di essere
parte del processo della staffetta. Grazie a tutti quelli che mi
hanno dato lopportunit di prendere parte in questa attivit culturale di scambio tra il Libano e lItalia, che nonostante la differenza delle abitudini sociali, riuscita a generare un unico
prodotto alla fine.
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INCIPIT
ANNAMARIA PICCIONE
Annetta
Nessuno sapeva chi fosse la vecchia Annetta. Non era nata nellisola, ma vi era giunta trentanni prima, da sola, e da allora non si
era pi mossa. Era gentile e curava sia gli uomini che gli animali con
le erbe. Dopo un po avevano smesso di domandarsi chi fosse, alla
gente dellisola non interessava il passato degli altri. Annetta poi si
rendeva utile e aveva guarito anche la madre di Giulia con le sue
erbe, mentre la barca col medico tardava a causa della tempesta.
Nellisola si conoscevano tutti. A contarli si impiegava poco, a
cento non si arrivava. I bambini formavano a malapena una classe
e dallasilo alla quinta cera una maestra per tutti.
Alle medie diventava un problema e qualcuno si spostava sulla
terraferma, in collegio.
La maggior parte per preferiva fare su e gi, col traghetto che
partiva alle sei del mattino e tornava dopo il tramonto.
Le case erano sparse qua e l, come roselline sparpagliate di una
trapunta, con al centro la chiesetta di pietra bianca. Erano state
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scie di porpora. Solo allora Annetta si era alzata dal suo masso
per tornare a casa.
Dal cespuglio che la nascondeva, Giulia ne aveva colto lespressione rapita, come di chi ritorna da un viaggio.
La ragazza era tornata la sera successiva e poi altre due volte
per assistere alla medesima scena: Annetta usciva poco prima del
tramonto con la sua sporta di pane secco e poi guardava il mare
senza mai distogliere lo sguardo da un punto.
Aspettava qualcuno? A che cosa pensava? Dove si spostava con
la mente ogni volta?
Giulia intuiva che quellappuntamento avesse un significato diverso dal cibo per i gabbiani.
Sullisola cera ancora qualche turista, pochi se paragonati allinvasione di agosto, in cui le case si riempivano di ospiti paganti
alla ricerca di vacanze originali.
La scuola non era ancora iniziata e per Giulia erano gli ultimi giorni
di vacanza. Poi sarebbe cominciata la seccatura del traghetto
due volte al giorno, se il mare lo permetteva.
Cos fu un diversivo per la ragazza trasformarsi in detective e chiedere in giro notizie di Annetta. Non raccolse nulla pi di quanto gi
sapesse: Annetta era giunta sullisola parecchi anni prima, doveva
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CAPITOLO PRIMO
Il mistero si infittisce
Strano, il tramonto non era mai stato cos bello.
Il mare rifletteva il cielo illuminato di rosso e i gabbiani sembravano riempirlo in ogni parte, mentre volteggiavano rompendo il silenzio coi loro stridi.
Giulia era ancora frastornata, non riusciva a capire ci che le era
accaduto. Ci che le stava accadendo.
Le tornarono in mente alcune immagini in dissolvenza che le erano
apparse poco prima, o cos le era sembrato.
La spuma dellacqua solcata dalla prua di unimbarcazione, di cui
non riusciva a capire le dimensioni.
Era una piccola nave o una grande? Lunico particolare davvero
nitido era tanta povera gente ammassata su un solo lato del
ponte, quasi a volere cercare tutti insieme un riparo da un pericolo
incombente ma sconosciuto.
Un soldato impaurito che si muoveva lentamente in un vicolo della
citt vecchia. Era stanco, solo un ragazzino, e imbracciava un fucile pi grande di lui.
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Il mistero si infittisce
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Il mistero si infittisce
visibile, che neppure un marinaio minuzioso e pignolo avrebbe segnato sulla mappa.
Ciao! Ti chiami Giulia, vero? Sei la ragazza che laltro giorno mi
ha osservato mentre ero davanti alla mia casa? Ben ritrovata,
amica mia! Posso chiamarti cos? le chiese Annetta.
Sottoline la parola amica con un tono misterioso e allo stesso
tempo rassicurante.
Rasserenata dalla figura ormai familiare dellanziana donna, Giulia finalmente rispose, con la voce che balbett lievemente.
Capitolo primo
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CAPITOLO SECONDO
Giulia
S, sono Giulia! incespic la ragazza ancora confusa e spaventata dalle immagini terribili che le erano apparse poco prima e
alle quali non riusciva a dare una motivazione.
Lintimit che si era creata con lanziana donna le fece per venir
voglia di conoscerla meglio: neanche con la zia che laveva
cresciuta si era mai sentita cos vicina.
Dal canto suo anche Annetta aveva provato dei sentimenti forti a
contatto con la ragazza. Sensazioni ormai dimenticate, dopo tanti
anni trascorsi in solitudine; la gente dellisola la rispettava e la apprezzava per le sue doti di guaritrice. Per nutriva anche diffidenza nei suoi confronti e le stava alla larga.
Annetta cap che voleva conoscere meglio Giulia, cos la invit a
casa sua per il giorno seguente.
Quella notte, ripensando allo strano tramonto, Giulia fatic ad
addormentarsi e il giorno successivo attese con impazienza il momento di incontrare nuovamente Annetta.
Quando finalmente entr nella piccola casa, osserv con attenzione il semplice arredamento: rimase particolarmente colpita dal
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Giulia
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Giulia
Capitolo secondo
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Giulia
A un certo punto non riusc pi a controllare la curiosit e pose domande a raffica, per giungere alla fine, con un istintivo magone, a
quella che le interessava veramente, alla quale la zia non aveva
mai voluto rispondere.
Come morta mia madre, Annetta?
Non si aspettava la risposta scioccante che la donna le diede
con la consueta voce roca e rassicurante: Sei davvero sicura
che tua madre sia morta?
Capitolo secondo
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CAPITOLO TERZO
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alto e magro, con i capelli scuri e gli occhi di un azzurro cos intenso da ricordarmi loceano.
Deve piacerti molto sorrise Annetta.
Indossa sempre un cappellino, forse quello a dargli laria furbetta. Quando parlo con lui mi sento sicura, serena continu Giulia. Forse perch solare, ma anche dolce. Non lo so, mi mette
allegria. E poi abbiamo in comune una passione: siamo graffitari.
Sai che significa?
Annetta annu.
Anche tua madre amava dipingere.
Giulia dimentic tutto il resto.
Ti prego, Annetta, parlami di lei!
Laltra sospir con voce ferma.
Credo sia giunto il momento che tu sappia, anche se non dovrei
essere io a informarti, ma tua zia Lucia. stata lei a raccontarmi
tutto, la sorella di tua madre. Erano insieme, in una zona di guerra,
tu eri nata da poco tempo. Durante un bombardamento, dovevano salire entrambe su una barca che le avrebbe condotte in
salvo. Tua zia era pi forte ed era lei a portarti in braccio...
Che cosa accadde?
Annetta spalanc le braccia.
Capitolo terzo
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Nel caos di quei terribili momenti, Lucia perse di vista tua madre.
La vide salire su unaltra imbarcazione, ma non arriv mai a terra,
al sicuro. Fu allora che Lucia decise di tornare sullisola, per farti
crescere qui.
Giulia non resistette oltre e scoppi in un pianto dirotto. Cap
che Annetta le aveva detto la verit e avvert il bisogno di tornare a casa per affrontare la zia. Perch le aveva nascosto
quella storia? Perch era sempre stata evasiva parlando della
madre?
Forse non voleva farmi soffrire pens Giulia, mentre nel cuore si
accendeva la speranza di riabbracciare la madre.
Per alcuni giorni Giulia tenne il segreto dentro di s: sentiva il bisogno di stare sola, a riflettere, cercando le parole giuste per affrontare la zia.
Cos, la domenica seguente, prese il traghetto per la terraferma,
per andare al suo rifugio a creare graffiti.
Durante la traversata, con gli occhi persi nel mare, Giulia simmerse nei propri pensieri.
Non sarebbe stato facile far parlare la zia. Lucia aveva un carattere introverso, solitario e, poi, usciva poco. Trascorreva le
giornate a leggere o a guardare la televisione.
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Quando finalmente si trov davanti al muro spoglio dove disegnare le proprie emozioni, Giulia saccorse di non essere sola.
Francesco! Anche tu qui?
Si sent meravigliata e felice, ma cap che anche lui aveva qualcosa che lo rattristava.
Cos fu lei a raccontargli per prima quel che aveva saputo e la tormentava, il caos di sentimenti dentro di lei. Francesco le sorrise e
prov a consolarla, ma qualcosa nelle sue parole le fece intendere che anche la sua vita era complicata.
E se disegnassimo quello che proviamo? propose allora Giulia.
Magari riusciremo a scacciare i pensieri tristi.
Sul muro apparvero disegni colorati, vivaci, forse i sentimenti che
i due ragazzi avrebbero voluto provare. La tristezza and via;
Francesco e Giulia risero e scherzarono come se il mondo fuori non
esistesse. Quando giunse lora di prendere lultimo traghetto, la
malinconia ripiomb loro addosso.
Sarebbe bello rimanere sempre qui disse Giulia salendo sul traghetto.
Ci vediamo domani la salut lui allarrivo.
Giulia sincammin verso casa con passo lento. Per strada non incontr nessuno, solo un cucciolo di gatto che miagolava cerCapitolo terzo
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Ho aspettato tutto questo tempo e forse ho sbagliato. Avrei dovuto dirglielo prima, quandera pi piccola. Adesso ho paura. Che
non accetti la verit, che mi possa odiare. Anche se nulla canceller lamore che nutro per lei e che forse non sono mai riuscita
a dimostrarle.
Vorrei trovare il coraggio di raccontarle tutta la verit, di dirle
come sono riuscita a salvarla da quel terribile bombardamento.
Prego ogni giorno che sua madre, mia sorella, sia ancora viva e
si trovi da qualche parte, sulla terraferma. Spero che il giorno del
suo ritorno sia vicino.
Lo spero da tredici anni.
Capitolo terzo
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CAPITOLO QUARTO
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Dunque era un medico e anche lui aveva vissuto nella sua isola.
Giulia osserv il volto della foto. Uno sguardo intenso, volitivo.
Non certo bello, ma interessante. Effondeva tenacia, determinatezza e un grande cuore.
Mi sarebbe piaciuto conoscerlo mormor.
Giulia continu a leggere, mentre la zia la osservava di sottecchi,
guardando un po lei e un po la finestrella sul mare. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma non trovava le parole.
Marco era pi giovane di Lucia, ma pi vecchio di Lia, la madre
di Giulia. Lia era nata quando Lucia aveva ventanni e studiava
per diventare infermiera, fuori dallisola. Si era affezionata subito
a quella sorellina che poteva essere sua figlia e come tale laveva
sempre trattata.
Quando Lia aveva sette anni, sullisola era arrivato Marco: era diventato amico di entrambe, anche se in Lucia vedeva una sorella
maggiore che tornava per le vacanze, in Lia una mascotte che lo
seguiva dappertutto. Lia aveva diciotto anni quando un incendio distrusse la loro casa sullisola.
Marco era gi medico e si trovava l in quel momento. Riusc a salvare Lia, ma non i suoi genitori. Da quel momento Lia gli si attacc
ancora di pi e, anche se per qualche tempo and a vivere con
Annetta, decise di seguirlo nelle missioni umanitarie.
Capitolo quarto
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Giulia lesse sul diario del giorno in cui Marco aveva comunicato
a Lucia che la sorella lavrebbe accompagnato allestero.
Ma lei non si mai mossa dallisola. Che cosa far in una zona
cos difficile?
fragile, sola e disperata. Ci sposeremo, siamo legati da sempre.
Non abbandono mia sorella. Vengo con voi!
Giulia pos il diario, ponendosi mille domande. Perch sua zia non
le aveva mai parlato di quei due? Perch tanto mistero?
Per un attimo le venne in mente Francesco. Avrebbe voluto condividere con lui quel momento di confusione, il senso di smarrimento. Pensando ai suoi occhi malinconici, come in un flash, cap
che le ricordavano quelli del volto rugoso di Annetta. Lo stesso
sguardo profondo.
Poi torn alle pagine del diario, che scorrevano lievi sotto le sue
dita. Un tuffo al cuore.
nata Giulia, ha gli stessi occhi di Lia... con lo sguardo di Marco.
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Capitolo quarto
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Annetta e Giulia si abbracciarono e la ragazza sent, con sicurezza, che laltra faceva parte della sua vita.
Il giorno successivo Giulia incontr Francesco sul traghetto e gli
raccont tutto.
Il ragazzo le sorrise, ma gli occhi rimasero malinconici.
Che coshai, Francesco? gli chiese Giulia.
Mi manca la mia casa rispose lamico guardando il mare.
Giulia si stup.
La tua casa?
Il Libano, dove ho vissuto fino a qualche mese fa spieg il ragazzo. I miei amici, con cui ci vedevamo sotto il nostro albero,
ogni giorno.
Giulia si vergogn. Troppo presa dai propri problemi, si era dimenticata degli altri.
Parlami di loro sussurr quindi.
E Francesco raccont. Dei colori cangianti della sua terra, del
sole caldo.
Dei cieli infiniti, cos azzurri da far impallidire uno zaffiro.
Capitolo quarto
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CAPITOLO QUINTO
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segreti abbia nascosto. Vi abbiamo trascorso sotto lunghe ore divertendoci, giocando e gustando il cibo preparato dai nostri genitori: mettevamo a terra i dolci e la frutta, per poi dividerla.
Altre volte, sotto le sue chiome, disegnavamo panorami magnifici,
come abbiamo fatto anche sulle pareti del cortile a scuola. Spesso
rimanevamo sotto lalbero fino a sera, per poi andare a nuotare; immergendoci scordavamo preoccupazioni e problemi della vita quotidiana. Ci salutavamo sapendo che ci saremmo incontrati il giorno
dopo sulla strada per la scuola. Quanti ricordi indimenticabili!
Che bello! sospir Giulia.
A scuola ho studiato sia larabo che il francese. Gli insegnanti erano
gentili con me, non mi hanno mai fatto sentire diverso dagli altri in
quanto italiano, anzi. Erano contenti quando mi sentivano parlare in
arabo ed elogiavano i miei sforzi per imparare anche a scriverlo. Alla
fine ci sono riuscito sorrise Francesco. I miei amici cercavano di
approfittare del mio italiano, per impararlo. Ma era difficile; a volte
lo pronunciavano in maniera ridicola, cambiando il significato delle
parole. Sono stati questi i momenti pi belli passati insieme.
Che cosa ti manca di pi? lo interruppe Giulia.
Francesco rispose con voce roca: Mi manca tanto mia nonna. Mi
manca la voce, calda e tenera, i suoi racconti speciali. Da bam-
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alla fine si erano sposati. Sua madre era molto legata ai propri genitori, cos suo padre aveva deciso di accontentarla e trasferirsi
in Libano. Si stabil a Jbeil, compr una barca da pesca e inaugur
un ristorante di cucina tipica libanese.
Poco dopo nacque Francesco, al quale tutti si affezionarono: trascorreva la mattina con i nonni e la sera con i genitori.
Dopo la morte dei miei nonni, mio padre decise di tornare qui,
affidando la gestione del ristorante a un amico di fiducia continu Francesco con tono triste. Ho salutato la mia casa e i miei
amici, lasciandomi alle spalle i ricordi dinfanzia. Spero di tornare
in estate, per le vacanze.
Giulia assunse unespressione perplessa: Non sar stato facile, per
tuo padre, adattarsi in un Paese di cui non conosceva la lingua.
Nel constatare linteresse dellamica, Francesco sorrise: Mia madre
insistette perch mio padre imparasse larabo per poter parlare
con i nonni che lamavano molto. Mio padre molto colto e si abitu a parlare la nuova lingua, gli piaceva, la trovava ricca di
espressioni e significati. Non si innamor solo della lingua, ma trov
le abitudini libanesi molto simili a quelle italiane.
Poi a Jbeil, vicino alla nostra casa, arriv una coppia italiana: si
cre subito un forte legame con i miei genitori, cos pap si inte-
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gr ancora di pi. Passavano intere serate insieme, sia al nostro ristorante, sia a casa, dove si raccontavano storie interminabili.
lui lamico a cui mio padre ha affidato il ristorante, nonostante sia
un medico. Non ha voluto che mio padre vendesse il ristorante ed
stato disponibile a gestirlo in sua assenza. un vero amico. Ha
aiutato mio padre a non sentire la nostalgia per la propria terra.
Lamica non aveva pi domande e tra i ragazzi cadde un profondo silenzio.
Giulia pens che le descrizioni di Francesco sarebbero state sufficienti a farle sognare quella citt per molti giorni.
Entrambi rimasero immersi nei propri pensieri. Poi, di colpo, Francesco si riscosse, come investito da unidea bizzarra. Fiss Giulia
negli occhi, poi le chiese a bruciapelo: Giulia, come si chiamano
i tuoi genitori?
Capitolo quinto
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CAPITOLO SESTO
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Ho una gran fame! ridacchi Giulia. Hai detto che tuo padre
un ottimo cuoco, giusto?
Il migliore! conferm Francesco. Da quando tornato, cucina
sempre i piatti del Cilento, il suo paese dorigine. Sentirai i suoi fusilli alla cilentana col formaggio di capra, la ciambotta di verdure
con melanzane, patate, zucchine e peperoni o i cavatelli con
pezzi di carne e pomodoro.
Smettila, o svengo! esclam Giulia.
Ad accoglierli sulla porta cera Malika, la madre di Francesco. Era
una splendida donna dalla carnagione scura, alta e snella, con
la vita sottile; gli occhi erano di un intenso castano scuro e i capelli lucenti come la seta, neri e mossi, le cadevano morbidi sulle
spalle.
Ciao, tu devi essere Giulia. Francesco mi ha tanto parlato di te
salut cordiale.
S, sono io annu Giulia imbarazzata.
Per fortuna furono raggiunti dal padre di Francesco, che si rivolse
alla moglie.
Malika, chi la nostra ospite? chiese con voce calda e profonda, un po roca e marcata. Era alto, dal fisico magro e forte. Gli
occhi azzurri, i capelli castani e la barba curata sul volto abCapitolo sesto
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bi discorso. Francesco mha detto che a gestire il ristorante in Libano rimasto un vostro amico. Si chiama Marco? un medico
italiano? scappato con la moglie da una zona di guerra?
A quelle domande Andrea rimase a bocca aperta, ma Malika
entr nel salotto in quel momento.
Francesco mha raccontato tutto, Giulia disse, per poi aggiungere: E s, tu somigli moltissimo a Lia.
Gli occhi di Giulia si illuminarono di speranza, ma Malika sorvol sul
suo stupore e continu: Marco e Lia si trasferirono in Libano dodici anni fa. Credevano che la loro bambina fosse morta con la zia
durante un bombardamento...
Capitolo sesto
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CAPITOLO SETTIMO
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Fu Francesco a convincerla ad assaggiarla: Dai, Giulia, la famosa colazione libanese, buonissima! la Knefe, composta essenzialmente da formaggio e semolino, coperti dal succo di canna
da zucchero.
Ok, lassaggio rise Giulia, per poi divorare tutto.
Che appetito! ridacchi Francesco sbalordito.
Finalmente il pilota chiese ai passeggeri di tornare al proprio posto
e di allacciare le cinture di sicurezza per latterraggio.
Giulia e Lucia impallidirono e il cuore batt allimpazzata, quando
dal finestrino si intravidero le citt della costa.
Stiamo gi volando sul Libano spieg Malika. Pi in l c la
citt di Tripoli, famosa per il porto commerciale e gli squisiti dolci
tipici. L ci sono i grandi uliveti che producono lolio e le olive celebri nel mondo.
Poi lo schermo elettronico indic che stavano sorvolando Jbeil.
Voliamo sopra Jbeil, ci siamo quasi! grid Francesco.
Gli occhi di Giulia si illuminarono di speranza, poi regn ancora il
silenzio e ogni viaggiatore fu preso dal proprio sogno.
Laereo si avvicin alla capitale, Beirut, e dallaereo fu possibile
ammirarne il grande porto, punto di collegamento tra Est e Ovest.
Dopo latterraggio, sbrigate le procedure di arrivo, salirono su un
Un sogno che si realizza
grande taxi e, sulla strada per Jbeil, si divertirono a leggere i segnali stradali e le pubblicit, scritte in inglese e in francese, oltre
che in arabo.
Quando il taxi entr nella citt di Jbeil, Giulia invest gli altri con
molte domande di cui non aspett le risposte. Era confusa e commossa, trepidante per lincontro. Quando il taxi arriv davanti al
ristorante, Giulia e Francesco aprirono gli sportelli ancor prima che
lauto fosse del tutto ferma.
Attenzione! Rischiate di farvi male! li blocc Andrea.
Finalmente scesero ed entrarono nel ristorante quasi di corsa.
Non cerano ancora clienti, ma Lia stava lavorando ai tavoli. Lucia
rimase incantata a guardarla, senza riuscire a esprimersi, fino a
quando laltra non si accorse di lei.
Sorella mia, tesoro riusc a dire soltanto.
Poi arriv anche Marco e la gioia fu completa. Mani nelle mani, lacrime, abbracci, risate, singhiozzi. Giulia continuava a tenersi
stretta a Lia, senza riuscire a staccarsi.
Dopo dodici anni un padre e una madre riabbracciavano la figlia
che credevano morta. Lia continuava a chiedere a Lucia: Ma sta
capitando davvero? Non un sogno?, mentre Marco guardava
Giulia sommerso dalla gioia e dalla nostalgia di non averla vista
Capitolo settimo
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crescere. Poi fu la volta delle spiegazioni, dei racconti e dei resoconti. Cerano tante cose da dire.
Francesco, Andrea e Malika, di lato, non riuscivano a trattenere le
lacrime, felici di aver contribuito a quel ricongiungimento.
bello poter contare sugli amici sorrise Francesco.
Arriv lora di mangiare e insieme gustarono un pasto composto da
diversi piatti libanesi, tutti gustosi, conosciuti con il nome di Mezzeh.
E ora andiamo in un luogo speciale propose Lia dopo mangiato.
Da l ammireremo la costa libanese da Nord a Sud, si pu fare
solo da quel posto meraviglioso, Harissa, che si trova in cima a
una montagna dove il cielo sembra abbracciare il mare.
Harissa era un bel villaggio del Kesserwan, su una collina magnifica. Visitarono anche il Santuario di Nostra Signora del Libano,
dove ammirarono la statua della Madonna con le mani aperte e
protese sul Mediterraneo ai suoi piedi.
Sembra un gioiello e queste verdi colline un trono! comment
Giulia conquistata dalla splendida natura della montagna, sotto
la quale si infrangevano le onde del mare.
Questa montagna appare come il punto dincontro tra il cielo,
puro e trasparente, e la terra, semplice e bella aggiunse Marco.
Giulia non riusciva a staccarsi da lui e, soprattutto, continuava a
tenere la mano di Lia, stringendola continuamente. Quasi non vo-
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CAPITOLO OTTAVO
Al Museo di Gibran
Nonostante aleggiasse unaria di festa in cui gioia e commozione
pervadevano tutti, Francesco fu di poche parole: sembrava distante da quanto gli accadeva intorno, combattuto tra pensieri e
dubbi.
Le parole di Giulia su Annetta e i gabbiani lo avevano colpito.
Cos rimase a lungo con lo sguardo fisso sullorizzonte, scrutando
il mare dinanzi a s, sul quale si riflettevano gli ultimi raggi del sole
che velavano di porpora larghe strisce di cielo. Sentiva che poteva accadere un altro evento straordinario e tanti interrogativi
gli balenavano in mente, suscitandogli nel cuore una marea di
emozioni.
E se Annetta fosse mia nonna? Sullisola la considerano una specie di fattucchiera, ma nessuno sa chi sia veramente.
Il cuore si apriva quindi a una speranza: Ho perso la mia nonna
materna, ma forse ne ho ritrovato unaltra.
I dubbi per tornavano: Devo dirlo ai miei genitori? A chi dei due?
Forse meglio a mamma; se non fosse vero, pap ne rimarrebbe
deluso.
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Al Museo di Gibran
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quanti anni avr e di quante storie stato testimone. Vorrei trascorrere qui i miei momenti pi belli, insieme a...
Giulia si gir a guardare Francesco ma si accorse che lui, di solito
cos attento, non la stava ascoltando: il ragazzo stava di nuovo
pensando ad Annetta, al fatto che potesse essere la nonna mai
conosciuta e che suo padre cercava da anni.
Giulia cap che ora era Francesco ad aver bisogno di aiuto e che
lei sarebbe stata felice di rendersi utile. Era stato grazie a lui se
aveva ricostruito il proprio passato e ritrovato Marco e Lia. Con
lui si era confidata, condividendo dubbi ed emozioni.
Francesco, c qualcosa che ti tormenta? gli chiese dunque.
Cosa? esclam lamico come se si svegliasse da un sogno a
occhi aperti.
Furono richiamati da alcune voci leggermente ansiose. Erano Lucia
e Lia che li cercavano.
Ragazzi, ma dove vi siete cacciati? Venite, tutto pronto!
Francesco e Giulia lasciarono il discorso in sospeso e raggiunsero
gli altri, per poi trascorrere serenamente la giornata giocando e
scherzando con i parenti.
La mattina dellultimo giorno in Libano, Francesco usc a passeggio con Giulia e, nei pressi del ristorante, simbatt in un amico
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Al Museo di Gibran
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Capitolo ottavo
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CAPITOLO NONO
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Arrivarono sullisola nel pomeriggio inoltrato; il mare era cos agitato che con grande difficolt il traghetto riusc ad attraccare
al molo.
Una volta a terra, la comitiva si divise: mentre gli altri se ne tornavano stanchi a casa, Andrea chiese a Giulia e Francesco di
accompagnarlo da Annetta.
I due ragazzi si presero per mano e, seguiti da Andrea, si incamminarono per un viottolo dellisola.
Il cammino dei ragazzi procedeva in direzione della luce calante del sole, che appariva allorizzonte sempre pi basso. Gli
ultimi bagliori della sfera dorata proiettavano sulla strada sterrata le loro sagome che si intrecciavano con i profili delle case
basse, tipiche del Mediterraneo.
Andrea seguiva i ragazzi assorto nei ricordi della propria infanzia che gli affioravano alla mente passo dopo passo. Come fotogrammi di una pellicola, si ricomponevano le immagini della
sua vita trascorsa sullisola da bambino, insieme alla madre.
Lalbero della vita
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Chiedo perdono a mio figlio per non averlo visto crescere, per
non averlo aiutato in tutti questi anni.
Ho sempre pensato alla vita come a un intreccio di rami e nodi di
un enorme ulivo che, nonostante la chioma scura, lascia trapelare
squarci di luce che si fanno strada nelloscurit. Quelloscurit che
offusca i pensieri...
Andrea non riusc a trattenere le lacrime, annebbiato da riflessioni
tristi.
No, non pu aver preso questa decisione proprio adesso mormor.
In preda alla pi profonda angoscia e con un gran desiderio di ritrovare la madre, si precipit allesterno e cominci a cercarla
dappertutto intorno alla casa, aiutato dai ragazzi.
Annetta, dove sei?
Niente. Cercarono a lungo tra i cespugli di lentisco, timo e rosmarino, si inoltrarono poi verso la distesa di ulivi che portava alla
spiaggia, richiamati dallo stridio lontano dei gabbiani.
Allimprovviso, davanti agli occhi di Andrea, si stagli in controluce
un grande ulivo con i rami grossi e nodosi: sembrava quello descritto nella lettera. Poco pi avanti intravide poi la sagoma di
Capitolo nono
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una persona seduta sopra un grosso masso, con accanto una capiente cesta di vimini.
Sulle labbra di Andrea affior una sola parola.
Mamma!
Gli occhi di Annetta guardavano un punto fisso allorizzonte, dove
la palla infuocata del sole stava per sparire nel mare agitato, illuminando il cielo di rosso.
Non si volt quando ud quella parola che desiderava sentire da
tanti anni, ma rimase a fissare lorizzonte, in contemplazione, quasi
a convincersi che non fosse un sogno.
Poi cal la mano destra sul cesto, tolse lo strofinaccio che copriva i pezzi di pane secco, ne raccolse alcuni e li lasci cadere
tra la spuma bianca.
Lo stormo di gabbiani smise di garrire e cal il silenzio. Per la prima
volta gli uccelli non scesero a divorare il pane come facevano
sempre, ma continuarono a volare avanti, sempre pi lontano,
verso il punto fissato da Annetta.
Poi formarono grandi e armoniose evoluzioni circolari intorno allanello
del sole, fino a quando il cerchio rosso sembr annegare nel mare.
Neppure allora i gabbiani si fermarono, ma lo seguirono veloci.
E alla fine si dileguarono, rincorrendolo nel suo viaggio consueto
dallaltra parte del mondo.
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APPENDICE
1. Il mistero si infittisce
Istituto Comprensivo G. Pascoli di Tramonti Classi III A/B
Dirigente Scolastico
Luisa Patrizia Milo
Docente referente della Staffetta
Anna Giordano
Docenti responsabili dellAzione Formativa
Anna Giordano, Antonio Trucillo
Gli studenti/scrittori delle classi
III A Antonio Amatruda, Giada Anastasio, Luca Buonocore, Anna Giordano, Giuseppe Giordano, Giuseppe Gruosso, Vincenzo Imparato, Filomena Marrazzo, Giuseppina Pisacane, Enrico
Proto, Maria Irene Vitagliano
III B Arianna Amodio, Margherita Bove, Alissya Dauria, Mario De Rosa, Piaemanuela Ferrara,
Monica Furia, Carmela Giordano, Flora Giordano, Monica Giordano, Vittorio Giordano, Rossella Imparato, Antonio Imperato, Immacolata Medica, Maria Rosaria Ruocco, Luigi Russo, Mario
Vaccaro, Antonio Venosi
Il disegno di Luigi DUva, Antonio Imperato
Hanno scritto dellesperienza:
Ciao a tutti! Siamo i ragazzi delle classi terze dellIstituto di Tramonti, per qualcuno di noi questo il terzo anno di partecipazione alla Staffetta, per qualcun altro lesperienza nuova perch i nostri insegnanti di lettere hanno deciso di unirci e farci lavorare in gruppo (cosa alquanto
complicata ma alla fine produttiva e divertente)! Dopo la lettura dellincipit ecco iniziato il lavoro: alla lavagna abbiamo scritto tutti i pensieri e che ci venivano in mente con parole chiave
da utilizzare, poi ci siamo divisi in gruppi e abbiamo scritto pezzi di storie, descrizioni, emozioni
che con pazienza abbiamo messo insieme. Le parole chiave su cui abbiamo lavorato sono
state: amicizia, emigrazione, mistero, diversit, ambiente, credenze religiose Su queste abbiamo scritto il nostro pezzettino di racconto. In classe abbiamo affrontato questi temi con i nostri insegnanti che ci ha proposto varie letture su cui confrontarci. La staffetta di scrittura una
bellissima esperienza!.
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APPENDICE
2. Giulia
Scuola Secondaria di I grado Don Milani - Colombo annessa al Convitto Colombo
di Genova Classe III F
Dirigente Scolastico
Paolo Cortigiani
Docente referente della Staffetta
Maria Agostini
Docente responsabile dellAzione Formativa
Luisa Fornili
Gli studenti/scrittori della classe III F
Daniela Abad, Emanuela Accardo, Anthony Alcivar, Giulio Caviglione, Martino Colaianna,
Francesca Cuccu, Youssef El Bar Hani, Alessandro Francesca, Alice Giampaoli, Nikole Gutierrez, Elisa Morabito, Fulvio Morini, Anthony Paredes, Elisabetta Schenone, Eleonora Sclif,
Alex Stuppia, Serena Tofanelli
Il disegno di Alessandro Francesca
Hanno scritto dellesperienza:
La Staffetta Creativa stata un'esperienza originale, ma allo stesso tempo impegnativa. Ci piaciuto lo scambio di idee con i nostri compagni e il filo che ci ha unito a quelli
che ci hanno preceduto e a quelli che continueranno la storia.
Attraverso la staffetta ci siamo sentiti una vera classe e liberi di esprimere le nostre idee e
i nostri pensieri, senza il timore di venire giudicati. Il lavoro ha coinvolto tutti e ci capita
raramente nell'ambito scolastico. All'inizio stato difficile riuscire ad accordarsi sugli sviluppi
della vicenda, ma alla fine abbiamo prodotto un testo intrigante che riuscito a soddisfare
tutti.
Siamo fieri di aver partecipato ad un progetto che permette ai giovani, di classi italiane
e straniere, di passarsi il testimone con l'obiettivo di produrre un libro che poi verr pubblicato.
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APPENDICE
3. La verit prima di tutto
Istituto Comprensivo Pescara 2 di Pescara - Classe III M
Dirigente Scolastico
Mariagrazia Santilli
Docente referente della Staffetta
Roberta Leone
Docente responsabile dellAzione Formativa
Erminia Anna Di Mattia
Gli studenti/scrittori della classe III M
Deborah Bevilacqua, Umberto Bevilacqua, Francesco Carestia, Luca Colonnello, Giacomo De
Rosa, Victor Di Rocco, Annachiara Di Russo, Vincenzo Di Virgilio, Matteo Ferramosca, Fabio
Francesco, Alessia Gargano, Stefano Mazza, Filippo Paolini, Mattia Pesce, Lorenzo Pinto, Alessandro Principe, Guido Ragione, Fabio Sciarra, Beatrice Sciarra, Thomas Spizzichino, Beatrice
Trivelle
Hanno scritto dellesperienza:
Gli alunni anche quest'anno hanno lavorato con entusiasmo alla realizzazione del capitolo. Avvincente la storia che ha catturato la fantasia dei ragazzi che si sono divisi in gruppi
per realizzare al meglio la stesura del capitolo.
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APPENDICE
4. Un padre per Giulia
Istituto Comprensivo Statale di Siano - Scuola Secondaria di I grado - Classe III F Corso
di Sperimentazione Musicale
Dirigente Scolastico
Eufrasia Lepore
Docente referente della Staffetta
Anna Botta
Docente responsabile dellAzione Formativa
Anna Botta
Gli studenti/scrittori della classe III F
Alessia Aito, Lorenzo Albano, Gerardo Aliberti, Pietro Aliberti, Emilia Ascolo, Nicole Ascoli,
Rebekah Ascoli, Anna Botta, Chiara Caldarese, Raffaele De Maio, Carmine Di Filippo, Nicolina Di Filippo, Antonio Esposito, Simone Esposito, Erika Genua, Alfonso Leo,Luigi Leo, Sabato Leo, Daniela Masi, Asja Mirabile, Simone Montoro, Elisabetta Navarra, Carmine
Santoriello, Adelaide Senatore
Hanno scritto dellesperienza:
La scrittura il luogo privilegiato della fantasia e dellimmaginazione, i giovani possono
sostarvi e creare un personale universo.
Dallesperienza del racconto presentato abbiamo notato come gli alunni si siano appassionati alla vicenda e ognuno con la propria sensibilit abbia offerto un contributo al suo
svolgersi.
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APPENDICE
5. Jbeil, la citt di Francesco
Consiglio Municipale dei Ragazzi - Citt Amiche dei Bambini di CHYAH
Coordinatore
Cosette Nakhle
Referente della Staffetta
Cosette Nakhle
Responsabile dellAzione Formativa
Marie Noelle Maalouf
Gli studenti/scrittori del gruppo del Consiglio Municipale dei Ragazzi Citt Amiche dei Bambini
Mariam Chaaya, Chantale Gerges, Hiba Awada, Nivine Abdel Hak, Malak Kabalan, Fatima Krayem, Melissa Jabbour, Pamela Adwan, Perla Adwan, Rachelle
Said, Jessica Zarca, Pedros Ghagosian, Elie Lteif, Joe Hanna, Khalil Mounzer,
Charbel Chawich, Jaafar Fakih
Il disegno di Chantale Gerges
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APPENDICE
6. Annetta, Andrea e i gabbiani
Istituto Comprensivo Giffoni Sei Casali, Acerno Scuola Secondaria di I grado - Classi III A/B
Dirigente Scolastico
Alessandra Tarantino
Docente referente della Staffetta
Laura Langella
Docenti responsabili dellAzione Formativa
Laura Langella, Maria Maresca
Gli studenti/scrittori delle classi
III A - Francesca Cianciulli, Andrea De Angelis, Gerarda Frasca, Mattia Gigliotti, Gerardo
Iuliano, Graziano Masucci, Giuseppe Panico, Elena Russo, Milena Russo, Aniello Sansone,
Enza Vece, Francesco Vece, Sergio Vece
III B - Giuseppe Boniello, Marika Bruno, Cosimo Cerasuolo, Antonietta Cianciulli, Carmela
Cuozzo, Simone Ferrigno, Antonio Malangone, Francesco Pacifico, Concetta Potolicchio,
Lucia Potolicchio, Andrea Sansone, Vincenzo Vece, Ramina Viscido
I disegni sono delle classi IIIA/B
Hanno scritto dellesperienza:
La Staffetta di Scrittura Creativa stata unesperienza interessante e piacevole; i ragazzi, divisi in gruppi misti, hanno dimostrato grande entusiasmo e impegno, collaborando
e divertendosi ad inventare vicende e nuovi personaggi nella storia che a poco a poco
hanno preso forma.
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APPENDICE
7. Un sogno che si realizza
Consiglio Municipale dei Ragazzi - Citt Amiche dei Bambini di AJALTOUN
Coordinatore
Rima Malek (Consiglio dei Ragazzi)
Docente referente della Staffetta
Rima Malek (Consiglio dei Ragazzi)
Responsabili dellAzione Formativa
Rima Malek (Consiglio dei Ragazzi) e Geroges Sfeir (Membro del Consiglio Municipale
degli Adulti)
Gli studenti/scrittori del gruppo del Consiglio Municipale dei Ragazzi Citt Amiche dei
Bambini: Maria Akiki, Samuel Doummar, Alexander Sfeir, Maritta Medawar, Rita Zoghby, Emmanuelle Bahhous, Mario Sfeir
Il disegno di Manuel Doummar
Hanno scritto dellesperienza:
Nella scrittura del settimo capitolo della Staffetta stata coinvolta la maggioranza del
Consiglio dei Ragazzi di Ajaltoun. I ragazzi, motivati, hanno cominciato col rappresentare
su una lavagnetta bianca le relazioni parentali tra i protagonisti per evitare possibile confusione. Dopodich hanno cominciato ad immaginare il proseguimento della storia.
Cominciato il lavoro, i ragazzi si sono trovati davanti ad una difficolt, quella della lingua
perch loro si esprimono sia in francese che in inglese ma sono riusciti alla fine a trovare le
parole appropriate in arabo.
Lo stato d'animo con cui i ragazzi hanno scritto il capitolo stato vivace, pieno di immaginazione, entusiasta. Cos tanto, che i ragazzi hanno perso la cognizione del tempo: la
prima volta si sono incontrati il venerd 14 febbraio dalle ore 18 fino alle ore 21 e hanno
scritto la prima parte del settimo capitolo. Poi hanno deciso di incontrarsi la domenica 16
febbraio per continuare il lavoro.
Durante la prima seduta, sono stati accompagnato da Sig. Georges Sfeir, membro del Consiglio Municipale di Ajaltoun, mentre la domenica 16 febbraio sono stati accompagnati
da Rima Malek, punto focale e anche membro del Consiglio Municipale degli adulti di Ajaltoun. La seconda seduta durata dalle ore 9.30 fino alle ore 14.
Alla fine del lavoro, i ragazzi si sono espressi con queste parole: Eccellente esperienza!
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APPENDICE
8. Al Museo di Gibran
Consiglio Municipale dei Ragazzi - Citt Amiche dei Bambini di JDEIDEH-BOUCHRIEH-SED
Coordinatore
Daisy Saba (Consiglio dei Ragazzi)
Referente della Staffetta
Daisy Saba (Consiglio dei Ragazzi)
Responsabile dellAzione Formativa
Daisy Saba (Consiglio dei Ragazzi)
Gli studenti/scrittori del gruppo del Consiglio Municipale dei Ragazzi Citt Amiche dei
Bambini: Naziha Khazem, Christina Saliba, Pia Chaaya, Charbel Kenaan
Il disegno di Mlissa Khoury
Hanno scritto dellesperienza:
la prima volta che ho avuto personalmente tale opportunit di scrittura creativa ed
anche per il gruppo del Consiglio Municipale dei Ragazzi di Jdeideh-Bauchrieh-Sed stata
la prima esperienza per partecipare alla stesura di una storia tra lItalia e il Libano. La tecnologia e lInternet facilitano la comunicazione tra diversi paesi, ma vi posso garantire che
tramite questa storia abbiamo anche loccasione di comunicare anche tramite le idee, la
scrittura e la cultura. Non posso negare il fatto che abbiamo avuto delle difficolt. Non era
certamente facile scrivere visto che a noi toccato il penultimo capitolo ed eravamo
siamo verso la fine della storia anche se poi non sarebbe spettato a noi concludere.
Cerano molti personaggi nella storia e una grande differenza tra let dei nostri ragazzi e
quella dei ragazzi delle squadre italiane che sono pi giovani...
Vorrei ringraziare Annamaria e Francesco con cui abbiamo avuto vari confronti ed anche
una conversazione su Skype che ci servita a chiarire molti dei nostri dubbi. Vorrei anche
aggiungere che sono stata molto contenta di lavorare con i bambini. Ho scoperto in loro
unabilit artistica nello scrivere e disegnare. C sempre la prima volta e chiss forse possiamo andare pi avanti anche con eventuali azioni successive, come per es. lidea del prodotto filmico, oppure la possibilit di realizzare il continuo con un secondo volume.
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APPENDICE
9. Lalbero della vita
Laboratorio Regionale Citt dei bambini e delle bambine di San Giorgio a Cremano
Coordinatore
Francesco Langella
Referente della Staffetta:
Silvana Napolitano (I. C. IV - Rodolfo Stanziale)
Responsabili dellAzione Formativa:
Silvana Napolitano e Tullio Pucci
Il capitolo stato elaborato dal gruppo misto costituito da:
1. Consiglio dei bambini della citt di San Giorgio a Cremano
2. Ragazzi dei Istituti Comprensivi della Citt di San Giorgio a Cremano:
Massimo Troisi - 2 Massaia Don Milani Dorso 4 Stanziale E. De Filippo
e composto dai seguenti ragazzi che hanno partecipato ad un laboratorio settimanale di scrittura creativa
Anna Bartolini, Irene Branca, Lorenza Canzanella, Leonardo Catello, Giulia Cutolo, Nunzia Damiano, Matteo De Luca, Giuseppe Esposito, Luigi Megna, Matteo Onotri, Aniello Francesco Palma, Antonio Polito,
Claudia Pappamonteforte, Melissa Romano, Gaia Salzano
Gli studenti/scrittori del gruppo misto
Leonardo Catello, Giulia Cutolo, Giuseppe Esposito, Matteo Onotri
Il disegno di Anna Bartolini
Hanno scritto dellesperienza:
Lesperienza vissuta con la staffetta di scrittura creativa finalizzata alla stesura di una storia a pi voci con
i nostri amici libanesi stata unesperienza unica per tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di parteciparvi.
Mi presento sono Silvana Napolitano, uninsegnante della scuola media Stanziale di San Giorgio a Cremano
che lanno scorso ha accolto, presso la scuola, la delegazione libanese. Memore dellemozione vissuta in
quei giorni, ho subito accettato con entusiasmo la proposta fattami da Francesco Langella, di partecipare
a questa nuova esperienza, convinta dellirripetibile occasione di crescita umana e professionale. Con lo
stesso spirito ho coinvolto alcuni dei miei alunni che hanno condiviso con me la gioia di questa compartecipazione. Il nostro gruppo di lavoro, costituitosi presso il Laboratorio Regionale Citt dei Bambini e delle
Bambine, nello scorso mese di novembre, stato consapevole da subito della particolare attenzione che
avrebbe dovuto dedicare nel leggere la Storia che, capitolo dopo capitolo, prendeva vita, tenuto conto
che a noi toccava scrivere lultimo capitolo. Ricordo con quanta trepidazione aspettavamo da Francesco
la notizia dellinvio di un nuovo capitolo e la curiosit e la compenetrazione che provavamo nel leggere
quanto scrivevano i nostri compagni davventura. Quando toccata a noi ci siamo sentiti investiti di una
grande responsabilit tant che il gruppo si ristretto a pochi ragazzi, consapevoli di aver preso un impegno che doveva essere portato a termine. Sono stati davvero encomiabili nel lavoro prodotto, riuscendo
a confrontarsi su ogni frase, su ogni singola parola mediando e confrontandosi non solo tra di loro ma anche
con il pensiero e le idee di quanti avevano scritto prima di loro. Ricorder questesperienza per la magia
che ha saputo creare tra i ragazzi e noi; la magia che nasce quando ad incontrarsi non sono solo persone
ma le loro anime. Ringrazio Francesco per avermi coinvolto in questa esperienza umana indimenticabile.
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INDICE
Prefazione di Francesco Langella .....................................................pag
16
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24
26
32
36
42
48
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60
66
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Appendici ......................................................................................................
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Il mistero si infittisce
Giulia
Al Museo di Gibran
OLTRE IL TRAMONTO
49
48
47
46
45
44
43
42
41
40
39
38
37
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35
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OLTRE IL TRAMONTO