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Domenico Mannelli
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il suono
Il suono una perturbazione meccanica che si propaga in un mezzo
elastico (gas, liquido, solido) e che in grado di eccitare il senso
delludito.
p che vibra provoca
p
nellaria oscillazioni della pressione
p
intorno
Un corpo
all valore
l
della
d ll pressione atmosferica
f
- compressioni e rarefazioni
f
-,
che si propagano come onde progressive nel mezzo e giungono
allorecchio producendo la sensazione sonora.
Si definisce pressione sonora istantanea p(t) la differenza indotta
dalla perturbazione sonora tra la pressione totale istantanea e il
valore della pressione statica allequilibrio.
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il rumore
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La frequenza
La frequenza definita come il numero di variazioni
di pressione in un secondo del rumore.
Si misura in Hertz
Hz= n di variazioni di pressione /sec
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L intensit
Lintensit
Per evitare
P
it
il ricorso
i
a numerii utilizzabili
tili
bili con diffi
difficolt
lt
lintensit del rumore viene misurata in decibel (dB)
1db 20 log 10
P
Po
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RUMORE VARIABILE
Per caratterizzare
P
tt i
un rumore variabile
i bil iin
certo intervallo di tempo T, si introduce il
livello sonoro continuo equivalente
1
Leq ,T 10 log
T
p t
dt
p0
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p0 = 20 Pa la pressione sonora di
riferimento.
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RISCHIO RUMORE
Pi che
h di Rumore
R
sarebbe
bb opportuno
t
parlare
l
di livello di rumore,
Il livello sonoro di esposizione calcolato per
g
formula:
mezzo della seguente
dove LA
eq,Te
LAeq ,Te
Te
To
calcolato come:
1 Te P (t ) 2
10 log10 A dt
Te 0 P0
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LEP,d il livello di
quotidiano del personale
esposizione
LIVELLO DI PICCO
2
ppeak
Lpicco (dB ) 10 log 2
p0
p
pressione
acustica di picco
p
(ppeak):
pp
valore massimo della pressione
p
acustica
i
istantanea
ponderata
d
iin f
frequenza "C
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livello di esposizione
p
settimanale al rumore
(LEX,w)
valore
l
medio,
di ponderato
d
iin f
funzione
i
d
dell tempo, d
deii
livelli di esposizione giornaliera al rumore per una
settimana nominale di cinque giornate lavorative di
otto ore, definito dalla norma internazionale ISO
1999: 1990 p
punto 3.6,, nota 2
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p t1 p t2
2
A1
2
A2
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DOSE-TEMPO
P 2 xt P 2 xTe P
1
In termini di decibel, ad
un raddoppio del tempo
di esposizione deve
corrispondere una
diminuzione di 3 dB del
livello di pressione
sonora per mantenere
costante la dose
(ovvero il rischio di
danno) e, viceversa, ad
un aumento di 3 dB del
llivello
vello d
di press
pressione
one
sonora deve
corrispondere un
dimezzamento del
t
tempo
di esposizione.
i i
A1
A1
P 2 / 2 se Te 2t
A
2
T
1
(
)
P
t
10log10 A1 dt
Te 0 P0
e
LA
eq ,
Te
2
T
PA (t )
1
10log10
dt
T
2
P
0
e 0
2
T
1 1 PA (t )
10log10
P dt
T
2
e 0 0
e
2
T
PA (t )
1
1
dt
10log
10log10
10
T
P
2
0
e
2
T
PA (t )
1
10log10
dt 3
T
P
e 0 0
se P PA quindi raddoppiando il tempo di esposizione si ha
e
A1
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frequenze udibili
Qualora le onde abbiano frequenza approssimativamente compresa fra
p
superiore
p
ad una certa entit che
20 e 20000 Hz ed ampiezza
dipende dalla frequenza, lorecchio umano in grado di percepirle.
La determinazione del contenuto in frequenza di un certo suono
chiamata analisi in frequenza
q
o analisi di spettro.
p
La determinazione della distribuzione dell'energia sonora nelle sue
varie frequenze componenti detta analisi in frequenza ed il
rrisultato
su tato detto
tto sp
spettro
ttro di fr
frequenza
qu nza del suono.
Lanalisi in frequenza del rumore fondamentale in fase di bonifica
acustica ed opportuna per scegliere correttamente i protettori
auricolari.
auricolari
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RISCHIO RUMORE
Effetti:
Eff
tti dipendono
di
d
principalmente
i i l
t d
dallintensit
lli t
it d
dell rumore e
dalla durata dellesposizione.
A livello uditivo lesposizione a rumore elevato per tempi
prolungati pu determinare linsorgenza di ipoacusia
neurosensoriale bilaterale.
Gli effetti extrauditivi, quali quelli sullapparato digerente, sul
cuore e sul sistema nervoso centrale, sono meno conosciuti e
la reale capacit del rumore di causare malattie a carico di
tali organi controversa.
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I FILTRI
Poich la risposta dellorecchio umano allo
stimolo sonoro varia al variare della
frequenza si deciso di uniformare gli
standard di misura approssimando la
risposta dellorecchio umano con un filtro
di compensazione che tenga conto delle
differenze tra le varie frequenze:
filtro A: usato p
per i livelli sonori
inferiori ai 60 dB;
filtro B: usato per i livelli sonori tra i 60
dB e gli 80 dB;
filtro C: usato per i livelli sonori
superiori agli 80 dB;
filtro D: usato per i livelli sonori
superiori ai 100 dB;
dB
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Il decreto impone
p
la curva C che
quindi sostituisce la curva A della
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norma precedente
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misurazione
Se, a seguito
i della
d ll valutazione,
l
i
pu
fondatamente
f d
ritenersi che i valori inferiori di azione possono
essere superati,
superati il datore di lavoro misura i livelli
di rumore cui i lavoratori sono esposti, i cui
risultati sono riportati
p
nel documento di
valutazione.
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2009
19/40
20/40
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21/40
22/40
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LA PERIMETRAZIONE
Si p
possono verificare
f
le seguenti
g
situazioni-tipo
p :
il superamento degli 87 dB(C) di LAeq si verifica solo in prossimit
di macchine, non interessando altre postazioni di lavoro;
il superamento degli 87 dB(A) di LAeq si verifica su aree estese,
estese
interessando altre postazioni di lavoro.
Nel primo caso si pu provvedere a segnalare, mediante l'uso
dellapposita
dell
apposita segnaletica di pericolo (UNI 7545/22),
7545/22) le sole
macchine.
Nel secondo caso occorre segnalare l'ingresso dell'area,
c nt stu lm nt perimetrando
contestualmente
p rim tr nd (ad
( d es.:
s : mediante
m di nt il ricorso
ric rs a
segnaletica orizzontale, non confondibile con altra) e limitando
l'accesso al solo personale strettamente necessario a scopi
produttivi.
produttivi
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2009
28/40
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organizzare
i
il lavoro
l
in
i maniera
i
tale
t l da
d limitare
li it
all massimo
i
i tempi
t
i da
d
trascorrere in aree rumorose;
programmare i lavori rumorosi nei momenti in cui presente, e quindi
esposto,
sp st il min
minor numero
num
possibile
p ssibil di lavoratori;
l
t i;
orari
2009 di lavoro che tengano sotto controllo lesposizione al rumore
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rapporto di valutazione
A conclusione della valutazione dell'esposizione a rumore, il datore di lavoro
deve redigere
g
un apposito
pp
"Rapporto
pp
di Valutazione" nel q
quale devono
essere indicati
i di i criteri,
i i modalit
d li e procedure,
d
nonch
h ovviamente
i
i
risultati della valutazione e la data.
L'essenza del Rapporto di Valutazione la Relazione tecnica prodotta dal
personale competente integrata con talune prime ma fondamentali
decisioni aziendali quali il programma delle ulteriori misure di prevenzione
e protezione ritenute necessarie e lindicazione del tempo previsto per la
ripetizione della valutazione.
In definitiva il Rapporto di Valutazione documenta ll'acquisizione
acquisizione della
valutazione in ambito aziendale, permette la verifica della completezza
della Relazione tecnica e l'impostazione degli ulteriori adempimenti di
prevenzione.
poi consigliabile
l b l che
h ill Rapporto di
d Valutazione
l
rechi
h l'
l'indicazione
d
delle
d ll
modalit di consultazione dei lavoratori e della partecipazione del medico
competente e le documenti (ad es.: sia sottoscritto per "presa visione"
dagli
g RLS - o,, in loro assenza,, dai lavoratori consultati e dal medico
competente).
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33/40
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34/40
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35/40
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36/40
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37/40
La singola
l impresa dovr
effettuare
ff
la rilevazione del rumore con rilievi
strumentali tra 90 e 180 giorni
dallinizio
dall
inizio attivit : Si possono
ritenere valide le misurazioni una
tantum per cantieri abituali.
tantum
abituali
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39/40
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40/40