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Fontini Fulvio
Tracciare le curve di costo di una impresa tipo in concorrenza perfetta. Spiegare come
massimizza il profitto.
In concorrenza perfetta il prezzo è dato. Esso corrisponde, per questo motivo, al ricavo
marginale (var. ricavo tot. / var. quantità prodotta) e al ricavo medio (ricavo tot. / quantità
prodotta). Ricordo che ctot = cf + cv, cmg = var. ctot / var. quantità prodotta.
pr è il profitto, prmg il profitto marginale.
Ecco un esempio:
Profitto = Rtot - Ctot (pr) - La variazione del profitto (profitto marginale) è indicata con
prmg.
Lʼobiettivo dellʼimpresa è massimizzare il profitto, ovvero massimizzare la differenza tra
ricavi totali e costi totali. Un poco di osservazioni. Il profitto per una prima parte iniziale va
crescendo, poi inizia a diminuire. La causa del comportamento del profitto va ricercata
nelle variabili che lo influenzano: ricavi e costi totali. I ricavi, essendo in regime di
concorrenza perfetta con il prezzo dato, hanno un rmg costante e dunque aumentano in
modo costante, sempre della stessa misura che è appunto il rmg. I costi si comportano
diversamente. I costi sono formati da costi fissi, che non variano al variare di q, e da costi
variabili che invece variano al variare di q. Il risultato è un costo totale (fissi + variabili)
avente cmg crescenti: i costi totali aumentano sempre di più, in modo dunque più che
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Osservando il grafico, per quantità inferiori a quella per cui p = cmg, il rmg è > al cmg, e
dunque bisogna aumentare la produzione. Per quantità superiori a quella per cui p = cmg,
il cmg è > al rmg e dunque bisogna diminuire la produzione.
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Nel breve periodo la curva offerta si sovrappone
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a quella di Cmg solo per la porzione superiore ai CmeV
g
Cm
7
6
Y Axis
5
CmeT
CmeV
3
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
X Axis
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Per questo motivo la curva di offerta, che coincide con i Cmg, dellʼimpresa nel breve
periodo inizia al di sopra della curva di CmeV. Al di sotto conviene smettere di produrre e
dunque non vi è curva di offerta. I Cmg intersecano le curve di Cmet e CmeV nei loro
minimi.
Ricapitolando
Lungo periodo: se lʼimpresa è nel mercato produce la quantità per cui ottiene la
massimizzazione del profitto, ovvero la q per cui P = Cmg. Se però in corrispondenza della
quantità per cui P = Cmg, CmeT > P allora decide di uscire. Se lʼimpresa è fuori dal
mercato, entra solamente se P > CmeT. Ecco perchè nel lungo periodo la curva dei Cmg
coincide con la curva di offerta SOLO per la porzione di curva superiore ai CmeT, dato che
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Nel lungo periodo la curva offerta si sovrappone
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Y Axis
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CmeT
CmeV
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0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
X Axis
lʼimpresa entra solamente se P è superiore ai CmeT. Al di sotto del minimo di CmeT non
conviene entrare perchè si avrebbero profitti negativi, ovvero perdite.
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Schema di ragionamento :
• breve periodo : una volta entrato, quando esco nel breve (sospensione temporanea) ?
Se P < CmeV.
La curva di offerta di breve p. è la curva dei Cmg solo a partire dal minimo dei CmeV, detto
breakeven - punto di pareggio. In concorrenza perfetta la singola impresa osserva il
prezzo e rimane in attività, nel breve, anche se ha profitti negativi / perdite. Lʼimportante è
che vi sia cashflow positivo. Se questo è negativo, non può rimanere aperta nemmeno nel
breve. Rimango in attività se riesco a coprire i costi variabili e cioè se ho entrate
monetarie. Oltre il breakeven lʼentrata monetaria è > delle uscite monetarie. Quando
questo accade ho cashflow positivo. Se non riesco a coprire neanche i costi variabili
chiudo. Dunque possono non essere coperti tutti i costi ma almeno bisogna coprire quelli
variabili.
Curva di offerta di mercato = somma delle offerte individuali. Ogni singola impresa può
solo osservare lʼequilibrio a cui essa partecipa. Eʼ talmente piccola che non influenza
lʼequilibrio per cui osserva il prezzo e decide se partecipare o meno. Per la singola
impresa è come se la curva di offerta di mercato fosse orizzontale e dunque il prezzo
fosse dato, anche se in realtà lʼofferta di mercato non è orizzontale, come somma delle
offerte individuali.
Breve periodo : il numero delle imprese è fisso. La curva di offerta di mercato è quindi la
somma delle curve di offerta individuali.
Lungo periodo : la concorrenza perfetta prevede libertà di entrata e di uscita. Come visto,
le imprese entrano nel mercato se nel mercato ci sono profitti positivi. Così aumenta
lʼofferta di mercato, il prezzo diminuisce e diminuiscono i profitti, fino a 0. Se ci sono
perdite, le imprese escono, dunque lʼofferta di mercato diminuisce, il prezzo aumenta e
aumentano i profitti, fino a quando la perdita è 0. In questo meccanismo lʼunico equilibrio
si ha quando chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori, dunque quando non ci sono
incentivi neʼ per entrare neʼ per uscire. Lʼequilibrio è dunque il punto in cui ogni impresa ha
profitti zero.
Ricapitolando:
Prospettiva profitti + : si entra, cresce lʼofferta, si riduce p, si riducono i profitti
Prospettiva profitti - : si esce, diminuisce lʼofferta, sale p, salgono i profitti
Equilibrio : profitti = 0.
E quando si hanno profitti = 0? Profitto = (P-CmeT) x Q. Ho profitti = 0 se P = CmeT.
Lʼunico equilibrio sa aspettarsi in concorrenza perfetta NEL LUNGO PERIODO è quello in
cui i profitti sono = 0. Caratteristica della concorrenza perfetta data la libertà di entrata e di
uscita. Questo meccanismo è detto “paradosso del profitto”.
Cosa può fare lʼimpresa che nel lungo vuole profitti diversi da zero? Ostacolare lʼentrata:
se ostacola attua la rendita di posizione e non si ha più concorrenza perfetta. Lʼimpresa
può solo abbassare i propri costi di produzione. Laddove vi è profitto 0 se lʼimpresa
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Il prezzo di una impresa è uguale al costo marginale nel breve periodo, nel lungo o
in entrambi? Perchè?
In concorrenza perfetta il prezzo p è uguale al costo marginale quando si ha il massimo
profitto (che in questo punto è appunto massimo, non è detto sia positivo). In
corrispondenza del punto per cui p= cmg, il rmg = p = rme. Lʼobiettivo dellʼimpresa, breve
e lungo periodo, è la massimizzazione del profitto.
Il prezzo di una impresa è uguale al costo medio totale nel breve periodo, nel lungo
o in entrambi? Perchè?
Se p = cmet allora il profitto = 0. Nel lungo periodo il profitto 0 rappresenta il punto di
equilibrio date le caratteristiche di concorrenza perfetta (libertà di entrata e uscita ad
esempio). Nel breve può esserci profitto 0 e addirittura profitto negativo, purché il cashflow
sia positivo ovvero purché le entrate monetarie siano superiori ai costi variabili e
permettano di coprirli.