Sei sulla pagina 1di 18

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

CAPITOLO PRIMO

Materiali Magnetici

I magneti permanenti sono oggi largamente utilizzati in numerose applicazioni (dischi e


nastri musicali e per linformatica, apparecchi medicali, motori elettrici), grazie sia allo sviluppo di materiali aventi caratteristiche in continua evoluzione e sempre pi rispondenti alle
richieste degli utilizzatori, sia alla messa a punto di tecniche realizzative che ne consentono la
commercializzazione a costi sempre pi contenuti.
Nellambito della conversione elettromeccanica dellenergia i magneti permanenti giocano oggi un ruolo di primaria importanza nei motori elettrici (motori a corrente continua,
motori brushless, motori a passo) e sono utilizzati anche allinterno di generatori elettrici
di piccola potenza (dinamo, alternatori), particolarmente in quelli destinati al rilievo ed alla
trasduzione di grandezze meccaniche (posizione, velocit, ...).

1.1 - Considerazioni introduttive sui magneti permanenti


Il magnetismo consiste nella propriet di alcuni corpi (detti magneti) di attrarsi o di
respingersi vicendevolmente e di attrarre i materiali ferrosi. E un fenomeno noto gi nellantichit, presente in alcuni miti della Grecia classica ed in alcune leggende cinesi che si fanno
risalire addirittura al 2500 a.C.. Il nome trae origine dalla
magnetite, un minerale contenente ossidi di ferro (Fe3O4)
ancora oggi diffuso sulla crosta terrestre, che arriv in Grecia dalla regione di Magnesia in Asia Minore e le cui propriet magnetiche naturali furono osservate e documentate
da Talete di Mileto nel VI secolo a.C.. Plinio il Vecchio
Fig.1.1 - Limatura di ferro e chiodi attratti da magnetite.

nella sua Storia Naturale del I sec. d.C. narra, invece, di un


pastore cretese di nome Magnes, il quale, toccando al-

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici

cune pietre con la punta di ferro del suo bastone, ne aveva scoperto casualmente la propriet di attrazione; lo stesso autore narra anche di una collinetta vicino il fiume Indo interamente costituita da una roccia in grado di attrarre il ferro.
Dopo le prime applicazioni nella bussola (per prima citata in testi cinesi dellXI secolo
d.C. e poi descritta in testi europei del secolo successivo), e a valle degli studi principalmente condotti dallinglese W. Gilbert (considerato il padre del magnetismo moderno grazie
al De Magnete pubblicato nel 1600(*)), linteresse verso i magneti permanenti si cominci
ad intensificare nella prima met del XIX secolo come conseguenza delle esperienze sullelettromagnetismo di H. Oersted (1820) e di M. Faraday. In particolare, quando questultimo dimostr (nel 1831) che in una spira in moto relativo rispetto ad un magnete (il cui
moto sia tale da indurre una variazione del flusso concatenato) possibile indurre una
corrente elettrica, fu relativamente semplice pensare ad un generatore di energia elettrica di
tipo dinamico in alternativa alla pila (1800, A. Volta), generatore statico perch di natura
elettrochimica. Sebbene oggi possano apparire rudimentali, le diverse esecuzioni delle prime dinamo funzionavano con lo stesso principio degli attuali generatori in continua: allinterno di un campo magnetico prodotto da una o pi coppie di magneti, viene posto in rotazione un avvolgimento elettrico opportunamente disposto su di un rotore mosso da un motore primo calettato sullalbero. La presenza di un commutatore meccanico (combinazione
spazzole+collettore) suggerita da Ampre risultata, poi, necessaria a raddrizzare la tensione indotta, naturalmente alternata, e renderla temporalmente continua.
Dopo le prime dinamo prodotte su scala commerciale da E.M. Clarke a partire dal
18331834), i magneti permanenti furono progressivamente accantonati perch sostituiti
da bobine di eccitazione percorse da corrente e disposte su poli di materiale ferromagnetico
(pi flessibili ed in grado di generare campi magnetici di pi elevata intensit).
Sebbene nel 1837 lamericano T. Davenport avesse brevettato (ma forse mai realizzato) un motore elettrico, tra laltro a flusso assiale, seguito nel 1839 dallo scozzese R.
Davidson con un motore a magneti permanenti a flusso radiale, i motori elettrici si diffusero
significativamente pi tardi rispetto ai generatori, a causa dei rendimenti troppo bassi delle
prime realizzazioni. Soltanto nel 1873 il belga Z.T. Gramme present un motore a corrente
continua di prestazioni accettabili, sviluppato e perfezionato -tra gli altri- dallitaliano A.
(*) Questopera pu essere considerata il primo trattato scientifico sui magneti, visto che prima di allora
venivano considerati oggetti magici e soprannaturali. Gilbert scopr che la Terra dotata di magnetismo
proprio e fu il primo ad effettuare una chiara distinzione tra magnetismo ed elettricit, fenomeni fino ad
allora confusi luno con laltro. Impar a fabbricare dei magneti permanenti, lasciando raffreddare barre di
ferro incandescenti nella direzione del campo terrestre. Riusc a smagnetizzare dei magneti riscaldandoli
fino a temperatura opportuna.

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

Pacinotti.
Pi tardi (1890), grazie soprattutto agli studi dellamericano di origine croata N. Tesla,
fu introdotto in commercio il generatore (e motore) sincrono che aveva lindotto polifase
fisso e linduttore rotante realizzato con un avvolgimento di eccitazione (e non con magneti
permanenti) anche per la possibilit di regolazione che offriva tale sistema.
Intanto, dallintuizione (nel 1885) dellitaliano G. Ferraris del principio del campo magnetico rotante generato da un avvolgimento polifase fermo, si svilupparono i primi motori
asincroni, che ben presto si affermarono e sostituirono i motori non elettrici in numerose
applicazioni. In tale motore non , ovviamente, prevista la presenza di magneti permanenti,
a differenza di quanto avviene nelle macchine a corrente continua ed in quelle sincrone.
Per molti anni ancora i magneti non furono utilizzati nelle macchine elettriche (motori e
generatori) se non in applicazioni del tutto marginali, sebbene gi alla fine del XIX secolo le
caratteristiche dei magneti permanenti fossero state migliorate grazie allaggiunta di tungsteno
e cromo allacciaio. Linteresse cominci nuovamente ad accrescersi intorno agli anni 30
in corrispondenza con la realizzazione dei primi magneti permanenti artificiali di una certa
efficienza, con valori di energia specifica o prodotto di energia (una delle principali caratteristiche dei magneti, come verr descritto in seguito) 510 volte pi elevati di quelli
degli acciai al cromo od al tungsteno, allo-

500

energia specifica
kJ/m

ra utilizzati come magneti. In particolare,


inizi la commercializzazione dei primi tipi

400

di AlNiCo (1930), leghe metalliche a base


di Ferro, Alluminio, Nichel, Cobalto ed altri elementi in piccola percentuale (una pos-

NdFeB
300

sibile composizione 63% Fe, 12% Al,


20% Ni, 5% Co), ottenute per fusione, e

200

SmCo

delle prime ferriti (apparse in commercio


in Giappone nel 1938), ossidi di ferro con
bario o stronzio (in genere BaFe12O19 e
SrFe12O19) ottenute con la metallurgia delle
polveri e di costo relativamente basso. Entrambi i tipi di magneti citati sono ancora
oggi largamente utilizzati.
Negli anni 40 e 50 la ricerca fu so-

100

AlNiCo
acciaio
0
1880

1900

Ferriti
1920

1940
anno

1960 1980

2000

Fig.1.2 - Evoluzione dei valori limite del prodotto di


energia per i diversi magneti permanenti.

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici

stanzialmente rivolta alla ottimizzazione delle prestazioni dei magneti gi noti, attraverso la
realizzazione di nuovi tipi di ferriti e di leghe AlNiCo. Praticamente nello stesso periodo fu
dimostrato che la presenza del ferro non era strettamente necessaria alla costituzione di un
magnete permanente e ci fu utilizzato per dar vita a nuove generazioni di materiali. Una
lega di platino e cobalto (Pt Co) ha mostrato avere un valore del prodotto di energia pi alto
delle leghe AlNiCo, ma lelevato costo del platino ne ha impedito la diffusione.
Negli anni 60 gli americani K. Stuart e A. Ray, dellUniversit di Daytona, scoprirono
che alcuni lantanidi o metalli delle terre rare (nella tavola periodica i lantanidi hanno
numero atomico compreso tra 57 e 71) potevano dar luogo a magneti con elevati valori del
prodotto di energia. Alcuni composti di gadolinio-cobalto (Gd Co5) e di Ittrio-Cobalto (Y
Co5) furono i primi tentativi, ampiamente superati, per, dalla combinazione samario-cobalto (Sm Co5, detto anche tipo 1:5), commercializzata dal 1965, che aveva un prodotto di
energia nettamente pi elevato di tutti i magneti fino ad allora noti e che trov impiego
principalmente nellindustria militare. Gli stessi Stuart e Ray proposero negli anni 70 il
Sm2Co 17 (detto anche tipo 2:17, contenente anche piccole percentuali di rame, ferro e
zirconio), che pu ritenersi un magnete permanente alle terre rare di seconda generazione
con impiego in diversi settori industriali.
La ricerca scientifica condotta negli anni 70 e 80 soprattutto in Giappone ha consentito, infine, la messa a punto e lintroduzione sul mercato (a partire dal 1983) dei cosiddetti
magneti alle terre rare di terza generazione, basati su composti di neodimio-ferro-boro (ad
esempio Nd2Fe14B , in genere indicati pi semplicemente con la sigla NdFeB). Questi materiali hanno attratto lattenzione del mondo industriale principalmente perch sono molto
pi economici del SmCo (il cobalto, infatti, molto costoso perch ha valenza strategica in
campo militare e sanitario), pur riuscendo a raggiungere valori pi elevati del prodotto di
energia. Le limitazioni del NdFeB sono rappresentate dalla non elevata temperatura massima di funzionamento e dai problemi di ossidazione delle superfici esterne. Il Neodimio,
presente con una percentuale di circa il 35% nel NdFeB, un lantanide prodotto principalmente in Cina (Mongolia interna), che soddisfa circa l80% del fabbisogno mondiale.
Altri materiali, giudicati promettenti in laboratorio, non hanno al momento trovato applicazioni commerciali.
Le caratteristiche dei diversi materiali oggi disponibili sul mercato sono dettagliatamente
descritte e comparate nel secondo capitolo.

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

1.2 - Classificazione dei materiali magnetici


I materiali vengono classificati in base alle propriet magnetiche che presentano quando
sono sottoposti allazione di un campo magnetico esterno. Una prima suddivisione si deve a
M. Faraday che, sulla base dellosservazione del comportamento macroscopico di alcune
sostanze, defin (18451847) paramagnetiche quelle che venivano attratte da un generico
magnete e diamagnetiche quelle che venivano respinte.
In realt, tutti i materiali reagiscono ad un campo magnetico impresso, anche se tale
reazione non sempre molto evidente. In ogni atomo, infatti, i movimenti degli elettroni
intorno ai loro assi e intorno al nucleo possono essere grossolanamente assimilati a correnti
elettriche e, come tali , risultano sensibili allazione di un campo magnetico esterno. La
combinazione dei diversi momenti magnetici di spin e di orbitale degli elettroni di un
atomo alquanto complessa e si rimanda a testi specifici di fisica della materia per una pi
completa comprensione. Senza, quindi, la pretesa di spiegare appieno le motivazioni e/o le
correlazioni con la configurazione elettronica, si pu affermare che per alcune sostanze gli
atomi presentano un momento magnetico risultante nullo, mentre per altre gli atomi si comportano come dipoli magnetici, cio come dei piccoli magneti. Nel primo caso si ha un
comportamento diamagnetico, nel senso che la sostanza, sottoposta ad un campo magnetico esterno tende ad indebolirlo, producendo una magnetizzazione in direzione opposta a
quella del campo applicato (cfr. fig.1.3), indipendentemente dal verso di questultimo. Un

assenza di campo esterno

applicazione di campo
magnetico

rimozione del campo esterno

Fig.1.3 - Schematizzazione delle direzioni dei momenti magnetici elementari in sostanze diamagnetiche.

materiale diamagnetico, cio, non ha momenti magnetici propri, ma soltanto momenti di


dipolo indotti da un campo esterno.
Per queste sostanze linduzione magnetica , quindi, minore di quella che si avrebbe nel
vuoto. Essendo:

= 0 + +

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici


Tab. 1.1 - Valori di permeabilit relativa per alcune sostanze
diamagnetiche e paramagnetiche
Sostanze

$O O XP L QL R

1 + 2.2 10

-5 = 0,999968

3O DWL QR

1 + 30 10

-5 = 1.00030

&URP R

1 + 33 10

-5 = 1.00033

1 + 35 10

-5 = 1.00035

1 - 16.3 10

0 HUFXUL R

1 - 3.2 10

$ FTXD

SDUDP DJQHWL FKH

r
-5 = 0,999840

%L VP XWR

5DP H

Sostanze

GL DP DJQHWL FKH

-5 = 0,999990
1 - 1.0 10
-5 = 0,999991

1 - 0.9 10

&X &O

-5 = 1.00022

con J vettore polarizzazione magnetica (o intensit di magnetizzazione o induzione intrinseca) generata dal materiale magnetizzato. Dalla fig.1.3b si deduce che, in termini di ampiezze,
lequazione precedente si scrive:

% = 0 + -

% < 0 +

e, cio, la permeabilit relativa r < 1.


Un comportamento di questo tipo evidente nel bismuto (gi Faraday laveva osservato), ma si presenta anche per numerosi altri elementi, tra i quali loro, largento, il rame, il
mercurio, lidrogeno, lazoto, il carbonio, i gas nobili. Anche alcuni composti quali lacqua e
il benzene sono diamagnetici.
Dalla tabella si deduce anche che la diminuzione di permeabilit nei materiali diamagnetici molto modesta, per cui frequentemente si assume per questi materiali un comportamento analogo a quello del vuoto con r1.
Una caratteristica importante del diamagnetismo la sostanziale indipendenza (della
permeabilit r) dalla temperatura.
Le sostanze i cui atomi sono assimilabili a dipoli magnetici (liberi di muoversi luno
rispetto allaltro) si dicono paramagnetiche. In presenza di un campo magnetico esterno, i
momenti di dipolo atomici, normalmente orientati in maniera casuale (cfr. fig.1.4a), si di-

assenza di campo esterno

orientazione dei dipoli nella rimozione del campo esterno


direzione del campo esterno

Fig.1.4 - Schematizzazione delle direzioni dei momenti magnetici elementari in sostanze paramagnetiche.

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

spongono nel verso del campo stesso, rinforzandolo. Al cessare dellazione esterna i momenti ritornano ad essere orientati in maniera casuale. La polarizzazione magnetica J su
definita positiva, per cui linduzione risultante nel materiale maggiore di quella che si
avrebbe nel vuoto; cio:

% > 0 +

U > 1

Lalluminio, alcuni elementi di transizione nella tavola periodica e tutti i lantanidi (terre
rare) sono paramagnetici. Anche per i materiali paramagnetici si presenta il fenomeno del
diamagnetismo, che per trascurabile perch di entit notevolmente inferiore.
In poche sostanze (in genere i metalli), i fenomeni paramagnetici sono sostanzialmente
indipendenti dalla temperatura. Come mostrato da Pierre Curie nel 1895, invece, per la
gran parte delle sostanze paramagnetiche lintensit del campo interno prodotto (J/0) in
corrispondenza di un fissato campo esterno H, inversamente proporzionale alla temperatura assoluta, cio:
U 1 =

&
7

con C = costante di Curie

Al crescere della temperatura, lorientamento degli atomi nella direzione del campo
esterno reso pi difficile dal moto di agitazione termica degli atomi stessi che tende a
prevalere, e la permeabilit relativa tende ad 1.
Dalla relazione precedente si deduce che la permeabilit relativa aumenta al diminuire
della temperatura assoluta e che per T TC (con TC pari alla temperatura di Curie) si ha
una magnetizzazione spontanea della sostanza che diventa ferromagnetica (come indicato
poco pi avanti).
Le sostanze paramagnetiche, al di
sotto di una certa temperatura (definita per

J /J max

una specifica sostanza) presentano carat-

Nickel

teristiche magnetiche profondamente diverse (cfr. ad es. fig.1.5): dopo essere state

0.5

sottoposte ad un campo magnetico esterferromagnetico

paramagnetico

0
- 200

200

400

[C]

Fig.1.5 - Andamento della magnetizzazione interna p.u. in funzione della temperatura per
il Nickel.

no, restano magnetizzate anche quando


viene rimosso il campo stesso. Tale fenomeno detto ferromagnetismo, perch
molto evidente nel ferro e proprio sul

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici


Tab. 1.2 - Classificazione tradizionale dei materiali dal punto di vista magnetico.

diamagnetici

paramagnetici

r < 1

r > 1

ferromagnetici

r >> 1
dolci

Classificazione materiali

Lamierini x

WUDVIRUPDWRUL
JHQHUDWRUL
PRWRUL

duri
Magneti
permanenti

ferro fu per primo osservato nel 1895 da Pierre Curie. Questultimo apr la strada alla
moderna teoria del magnetismo, classificando i materiali in diamagnetici, paramagnetici e
ferromagnetici, ed col suo nome (temperatura di Curie) che si indica la temperatura di
transizione tra il comportamento paramagnetico e quello ferromagnetico.
Il ferro dolce (Fe) per <768C, il cobalto (Co) per <130C e il Nickel (Ni) per
<358C sono gli unici tre elementi (tra laltro consecutivi nella tavola periodica con n.
atomico 26, 27 e 28 rispettivamente) che presentano caratteristiche ferromagnetiche a tutte
le ordinarie temperature ambiente. E per tale motivo che almeno uno di essi frequentemente presente nei diversi materiali ferromagnetici. Ad essi si aggiunge il Gadolinio (Gd, n.
atomico 64) per <16C, il Disprosio (Dy, n. atomico 66) e diversi composti come, ad
esempio, lossido di Cromo (CrO2). Il fatto che alcune leghe di metalli non ferromagnetici
(ad es. 65% rame, 25% manganese e 10% alluminio) abbiano un comportamento ferromagnetico dimostra che non si tratta di una propriet di alcuni elementi, ma solo di un fenomeno connesso con la disposizione degli orbitali elettronici.
In conclusione, i materiali diamagnetici -debolmente respinti da un magnete- hanno
atomi senza momenti magnetici permanenti, ma soltanto dipoli indotti da campi esterni. I
materiali paramagnetici -debolmente attratti da un magnete- hanno atomi liberi con momenti magnetici permanenti. I materiali ferromagnetici -fortemente attratti da un magnete- hanno dipoli magnetici costituiti da piccole regioni, dette domini (come illustrato pi
dettagliatamente in seguito), in cui tutti gli atomi hanno i momenti magnetici orientati nella
stessa direzione.

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

1.3 - Materiali ferromagnetici


Domini magnetici elementari
Allinterno dei materiali ferromagnetici si formano dei domini elementari detti anche
domini di Weiss, cio degli insiemi relativamente piccoli di atomi o molecole (con dimensioni
trasversali di circa 0.011 mm e, comunque, almeno pari a 103 volte il diametro di un
atomo), in ciascuno dei quali i momenti magnetici dei singoli atomi hanno tutti la stessa
orientazione. Allinterno di un generico dominio, cio, la magnetizzazione spontanea pari a
quella di saturazione del materiale. Ciascun dominio rappresenta a sua volta un dipolo
magnetico, con una propria
direzione di magnetizzazione,

S N
S N

N
S

S
N

in genere diversa da dominio

a dominio.

gnetico, mai precedentemente magnetizzato, presenta una


magnetizzazione propria (polarizzazione magnetica) nel

N
S
N

S
S

Un materiale ferroma-

S N

S
N

N
S
N

S N
S N

S
N

S N

Fig.1.6 - Domini elementari schematizzati come dipoli o con frecce orientate in materiali ferromagnetici non magnetizzati.

complesso nulla (cfr. fig.1.6)


o, comunque bassa, perch non vi sensibile prevalenza di una direzione di orientazione dei
domini rispetto alle altre.
Quando viene impresso un campo magnetico esterno, i domini tendono a ruotare e ad
orientarsi concordemente alla sua direzione. Le pareti dei domini, inoltre, tendono a scorrere determinando variazioni nelle dimensioni dei domini stessi: quelli che hanno direzione
parallela al campo impresso si ingrandiscono a scapito degli altri. La rotazione dei domini e
dei dipoli al loro interno necessita di energia. Pi grande un dominio, pi elevata lenergia necessaria a determinarne la rotazione. In particolare nel ferro si osservato che per
intensit medio-basse del campo impresso si ha prevalentemente un ingrandimento dei domini, mentre per intensit elevate si ha la rotazione degli stessi. Mentre nei materiali paramagnetici i dipoli atomici vengono orientati su scala microscopica, in quelli ferromagnetici si ha
lorientazione dei domini su scala macroscopica.
Leffetto dellorientazione dei domini che lapplicazione di campi esterni anche deboli

10

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici

determina ampie variazioni della magnetizzazione risultante del materiale, che raggiunge valori anche migliaia di volte superiori a quelli originali. Una prima caratteristica dei materiali
ferromagnetici , quindi, lelevato valore di permeabilit relativa, cio r>>1.
Saturazione magnetica
Con un campo esterno sufficientemente elevato, in seguito allo scorrimento delle pareti
dei domini, scompaiono tutti i domini aventi direzione di magnetizzazione diversa da quella
esterna e si viene a formare un unico
dominio. La direzione di magnetizzazione dellunico dominio rimasto ruota fino a diventare parallela a quella del
campo impresso (cfr. fig.1.7). In que-

B
Bs

sta condizione ovviamente massimo


il contributo del materiale ferromagnetico al campo complessivo: si dice che

si raggiunta la saturazione magnetica. In fig.1.7 rappresentata schematicamente lorientazione crescente


dei domini nella direzione del campo
esterno (supposta costante e verticale

Hs

Fig.1.7 - Curva di prima magnetizzazione di un materiale ferromagnetico.

in figura) allaumentare dellintensit di


questultimo fino alla saturazione. Dalla stessa figura si deduce unulteriore caratteristica dei
materiali ferromagnetici consistente nella non costanza della permeabilit al variare dellintensit del campo impresso, a differenza di quanto avviene per i materiali diamagnetici e
paramagnetici.
Quando viene rimosso il campo esterno, i domini tendono a disporsi disordinatamente
ed a riassumere le dimensioni originarie, ma non ritornano completamente alla condizione
iniziale. Permane, infatti, una certa prevalenza di orientazione dei domini nella direzione del
campo al quale sono stati sottoposti. Il corpo assume, cio, le caratteristiche di un magnete
artificiale (in contrapposizione ai magneti naturali, per i quali si ritiene che la magnetizzazione
sia conseguenza dellesposizione casuale a campi esterni, ad esempio dovuti a fulmini).
Isteresi magnetica
Lopposizione alle variazioni di orientamento dei domini si manifesta non solo quando
varia lintensit del campo esterno impresso, ma anche nel caso in cui cambia la direzione di

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

11
questultimo. La riorganizza-

zione dei domini allinterno di


un materiale ferromagnetico

Bs
E

Br

segue, cio, con ritardo le variazioni del campo impresso.

Js

Questo fenomeno, detto


Hs

isteresi magnetica, si pre-

0H

Hc
0

Hs

senta in maniera pi o meno

accentuata in tutti i materiali


ferromagnetici, e determina la
loro caratteristica principale,
consistente nella capacit di
conservare un momento maFig.1.8 - Ciclo di isteresi limite di un materiale ferromagnetico.

gnetico risultante anche in assenza di campo impresso dal-

lesterno.
Se, quindi, dopo che un corpo di materiale ferromagnetico vergine stato magnetizzato fino alla saturazione (tratto a in fig.1.8), si riduce progressivamente lintensit del campo esterno applicato, linduzione risultante segue landamento (b) in figura. Il valore Br assunto quando il campo esterno viene completamente rimosso (H=0) detto induzione
residua. Per ridurre ulteriormente linduzione bisogna applicare un campo esterno di direzione opposta a quella precedente (2 quadrante in figura, valori negativi di H). Il valore |Hc|
necessario ad azzerare completamente linduzione detto campo

coercitivo. Continuando a diminuire il campo H fino ad un valore simBr

metrico del massimo precedentemente raggiunto, si passa nel 3 quadrante e si raggiunge linduzione di

Hc
0

saturazione -Bs. Se, a questo punto, ci si riporta progressivamente ad


Hs, si ottiene la classica curva chiusa di fig.1.8, detta ciclo di isteresi.
In realt, quello descritto il cosid-

Fig.1.9 - Cicli di isteresi con differenti valori di H max.

12

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici

detto ciclo limite, in quanto rappresenta la massima area delimitata nel piano B-H da una
magnetizzazione alternativa. Esternamente al ciclo limite non vi alcuno stato di magnetizzazione possibile per il materiale preso in esame. Applicando campi esterni con valori massimi
H max < Hs, tali da non portare il materiale in saturazione, si avrebbero cicli di isteresi pi
interni (fig.1.9); per valori Hmax>Hs i due tratti ascendenti e discendenti del ciclo vanno a
coincidere con la retta di equazione:
B = Js + 0 H

(1)

rappresentata in fig.1.10. Nella


stessa figura riportato anche il

ciclo di isteresi J (H) riferito alla

Bs
Js

polarizzazione magnetica o inten-

Br J r

Js

sit di magnetizzazione o induzione intrinseca J. Si , inoltre, indicato con J s la polarizzazione di

Hc

saturazione che resta costante per


valori del campo maggiori di H s.

0 H

0
B

Hs

Hc

Br

Come deducibile dalla (1), i valori


di induzione e di polarizzazione residua coincidono, cio:
Jr = Br ,

Fig.1.10 - Ciclo di isteresi riferito allinduzione B ed allintensit di magnetizzazione J.

mentre il campo coercitivo JHc necessario ad azzerare J in valore assoluto maggiore di quello B Hc che porta a zero linduzione.
Quando J=0 il materiale completamente smagnetizzato, cio lorientamento dei domini non
ha alcuna direzione preferenziale. Dalla fig.1.10 si deduce anche che nel primo quadrante
linduzione intrinseca J sempre minore dellinduzione complessiva B; mentre avviene il
contrario nel secondo quadrante. Per alcuni materiali (ad es. AlNiCo) la differenza tra le
due curve molto piccola; per altri (ad es. le ferriti) invece tuttaltro che trascurabile.
La forma del ciclo di isteresi ed i suoi punti singolari sono molto importanti per definire
le caratteristiche dei materiali ferromagnetici. In particolare larea del ciclo una misura di
quanto forte (dura) sia lopposizione del materiale alla magnetizzazione ed alla smagnetizzazione. I materiali ferromagnetici vengono solitamente suddivisi in dolci e duri a seconda
che larea del ciclo piccola o grande rispettivamente.

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

13

Materiali ferromagnetici dolci


Vengono definiti dolci i materiali ferromagnetici che hanno il ciclo di isteresi stretto e
valori elevati di permeabilit (elevata pendenza, cio, della linea media del ciclo); offrono, in
definitiva, scarsa opposizione alla maB

gnetizzazione, nel senso che linduzio-

Bs

ne segue rapidamente le variazioni del


campo. A fronte, quindi, di unelevata induzione di saturazione (1.82.2

Br

T), i valori di induzione residua e di

Hc
0

campo coercitivo sono bassi (cfr.


fig.1.11). Sottoposti a magnetizzazione ciclica, inoltre, i materiali dolci presentano basse perdite per isteresi.
E, questo, il caso del ferro puro, degli acciai al silicio (34% di Si, con

Fig.1.11 - Ciclo di isteresi tipico di un materiale ferromagnetico dolce.

elevatissimi valori di permeabilit e


basse perdite per isteresi), delle le-

ghe ferro-nickel denominate Permalloy o Supermalloy (7879 % Ni, 1520 % Fe, pi


eventualmente altri componenti, con elevatissima permeabilit iniziale), delle ferriti zincomanganese che, avendo resistivit molto elevate, presentano basse perdite per correnti parassite e sono quindi utilizzate in applicazioni ad elevata frequenza, delle leghe ferro-cobalto, delle leghe ferro-alluminio-silicio e di numerosi materiali amorfi. Nellambito delle macchine elettriche questi materiali dolci, usati in genere come lamierini (nello statore e nel
rotore dei motori asincroni, in continua, sincroni, ...), svolgono la funzione di via delle
linee di forza del campo magnetico. Mantenendo bassi i valori di riluttanza dei circuiti magnetici, contribuiscono a migliorare laccoppiamento magnetico tra i diversi avvolgimenti,
consentendo, cos, la riduzione delle dimensioni di macchina e lincremento del rendimento.
I materiali dolci sono impiegati con successo nei circuiti magnetici dei trasformatori e dei
motori elettrici, nelle testine di lettura e scrittura dei dischi da computer o dei nastri di registrazione, per i quali richiesto che la magnetizzazione vari rapidamente.
Materiali ferromagnetici duri
Sono, invece, detti duri i materiali magnetici con marcata isteresi, cio con elevata opposizione allorientazione dei domini nella direzione di un campo esterno ed alla successiva

14

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici


smagnetizzazione. I cicli di isteresi

di questi materiali sono larghi e tozBs

zi (cfr. fig.1.12) ed in qualche caso

Br

di forma praticamente rettangolare


(cfr. fig.1.13); sono caratterizzati da
non elevate induzioni di saturazione

Hc
0

(0.41.2 T), ma elevati valori di induzione residua e di campo coercitivo.


Per essi maggiormente pronunciata la caratteristica dei materiali ferromagnetici di rimanere ma-

Fig.1.12 - Ciclo di isteresi tipico di un materiale ferromagnetico duro.

gnetizzati anche quando il campo


esterno viene azzerato: si prestano,

pertanto, ad essere impiegati come magneti permanenti. Alcuni tipi di questi ultimi (in
particolare quelli alle terre rare) conservano la magnetizzazione non solo quando si annulla il
campo esterno, ma anche in presenza di elevati campi impressi aventi direzione opposta a
quella di magnetizzazione. In maniera duale, sono ovviamente necessari elevatissimi valori
del campo magnetico esterno per raggiungere la saturazione. Siccome listeresi fortemente influenzata dalla presenza di impurit, i magneti permanenti sono in genere drogati con
altri elementi al fini di inibire (o, almeno, contrastare) la rotazione dei

domini magnetici e lo slittamento

Bs

delle loro pareti. Ci , in genere,

(a)

(b)

B r Bs

accompagnato ad un corrispondente decremento del flusso prodotto dal magnete, perch viene a
ridursi la percentuale di materiale

Hc

Br
Hc
0

ferromagnetico puro. Tra i materiali ferromagnetici duri si possono citare le leghe ferro-alluminionickel-cobalto (AlNiCo), gli acciai
martensitici, numerosi composti
intermetallici contenenti terre rare

Fig.1.13 - Confronto qualitativo tra i cicli di isteresi limite di


un materiale magnetico dolce (a) e duro (b).

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

15

Tab. 1.3 - Alcuni valori caratteristici di materiali ferromagnetici dolci e duri


Materiali magnetici
GROFL
)HUUR

Permeabilit
iniziale
Permeabilit
massima
Induzione
residua
Campo
coercitivo

3HUPDOOR\

GXUL

6XSHUPDOOR\

)HUULWH

AlNiCo

Ferrite di
bario

NdFeB

30

20

RUGLQDULR

(78.5% Ni,
21.5% Fe)

800

10.000

100.000

2.000

r,max

10.000

50.000

300.000

3.000

0,9

0,6

0,6

0,15

1,1

0,73

0,35

1,2

20

0,4

20

5.000

34.000

200.000

400.000

Br
[T]
Hc
[A/m]

(79% Ni, 15%Fe,


5% Mo,0.5%Mn)

Acciai al
cromo,
tungsteno

Zn-Mn

e metalli di transizione.
Nelle memorie di massa dei computer (floppy e hard-disk), nei nastri per cassette musicali, nei poli di eccitazione di motori elettrici (a collettore o brushless) si usano i materiali
duri perch richiesto il mantenimento di una magnetizzazione persistente.
Dalla tab.1.3 si deduce che i materiali magnetici dolci differiscono da quelli duri principalmente per i valori della permeabilit e del campo coercitivo.
Ai materiali dolci e duri appartengono anche le ferriti, che, come indicato nel successivo paragrafo sono pi propriamente dei materiali ferrimagnetici. Si tratta di ossidi ceramici
composti da ossido di metallo bivalente + ossido di ferro Fe2O3. Se il metallo Cd, Co,
Cu, Mg, Mn, Ni, Zn, le ferriti sono dolci; se, invece, il metallo Ba o Sr, le ferriti sono
materiali duri; si ha, infine, la magnetite se il metallo Fe.

1.4 - Materiali antiferromagnetici e ferrimagnetici


Nella classificazione dei materiali secondo il loro comportamento magnetico si possono
inserire anche i materiali antiferromagnetici e ferrimagnetici.
Sulla base degli studi del francese L.E. Nel (1936), si riscontrato che in alcuni materiali vi la tendenza dei domini a disporsi reciprocamente in antiparallelo. Si tratta di materiali contenenti atomi metallici diversi, che si aggregano in sottoreticoli cristallini, allinterno
di ciascuno dei quali vi concordanza nel verso di orientamento dei domini.
Si indicano come antiferromagnetici quei materiali (ad esempio lossido di manganese
MnO) in cui i dipoli che si orientano in un verso sono in numero pari a quelli che si dispongono nel verso opposto (fig.1.13b). Questi materiali hanno un comportamento macroscopico
di tipo paramagnetico.

16

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici

IHUURPDJQHWLFR

DQWLIHUURPDJQHWLFR

IHUULPDJQHWLFR

Fig.1.14 - Orientazione dei domini in materiali ferromagnetici, antiferromagnetici e ferrimagnetici


sottosposti ad un campo magnetico esterno.

Si dicono, invece, ferrimagnetici quei materiali (ad esempio le ferriti) per i quali non vi
esatta compensazione tra i domini orientati nei due sensi: si ha, quindi, una magnetizzazione risultante corrispondente alla differenza tra le magnetizzazioni nei due sensi (fig.13c). Tali
materiali si comportano sostanzialmente come quelli ferromagnetici, ma hanno una bassa
induzione residua e per essi basso il valore del campo magnetico necessario a portarli in
saturazione.
Sia per i materiali antiferromagnetici che per quelli ferrimagnetici vi una temperatura
limite (detta temperatura di Nel) al di sopra della quale i materiali perdono le loro caratteristiche.
A differenza dei materiali ferromagnetici quelli ferrimagnetici hanno bassa conducibilit
e, quindi, sottoposti a magnetizzazione alternativa hanno perdite per correnti parassite pi
basse. Secondo questa schematizzazione, la magnetite (in cui vi sono i due ossidi di ferro
FeO e Fe2O3) sarebbe un materiale ferrimagnetico, in quanto i due tipi di ione ferro presenti
hanno due momenti magnetici differenti e disposti in antiparallelo luno rispetto allaltro.

Capitolo Primo - Materiali Magnetici

17

Nota
Secondo stime attendibili, il mercato mondiale dei materiali magnetici nel 1999 stato di circa 60.000 miliardi di lire, divisi circa a met tra dolci e duri; una pi dettagliata
articolazione dei materiali pi diffusi rappresentata nel grafico seguente. In realt nei
duri sono inclusi anche i materiali usati per supporti magnetici quali dischi e nastri, che
andrebberro meglio classificati come SEMI-DURI, in quanto devono essere dotati di sufficiente isteresi per conservare i dati nel tempo, ma devono anche essere sufficientemente
dolci per essere rimagnetizzati agevolmente nel campo prodotto dalla testina di scrittura. In genere, questi materiali semi-duri, che rappresentano circa il 30% dellintera produzione mondiale di materiali magnetici, vengono utilizzati in sottili film sotto forma di dispersione in matrice polimerica; per gli hard-disk dei computer si ricorre a leghe Co-Cr
con elevati campi coercitivi (> 150 kA/m), mentre per i nastri di cassette audio e video e
per i floppy-disk dei computer si ricorre a CrO2 e a polveri di ossidi di ferro con campo
coercitivo dellordine di 50 kA/m.
Sempre con riferimento allo stesso anno, da una stima della ripartizione del mercato
dei materiali ferromagnetici per settori di applicazione, risulta che i magneti permanenti
impiegati in motori ed attuatori elettrici rappresentano circa il 15% del mercato complessivo.

0DWHULDOL

0%
GROFL

10%

'XUL

20%
11.0%

Ferriti dure


VHPLGXUL 

AlNiCo
SmCo
NdFeB

1.5%
2.0%
6.0%

Materiali per Hard Disks

20.0%
12.0%

Materiali per Floppy Disks e nastri magnetici


Fe-Si a grano orientato

6.5%

Fe-Si non orientato

13.5%
15.0%

Materiali per testine magnetiche


Altre ferriti dolci
Altri

4.0%
8.5%

Fig. 1.15 - Quote di mercato dei materiali magnetici.

30%

18

Magneti Permanenti per Azionamenti Elettrici


Tabella 1.4 - Unit di misura e relazioni di conversione CGS-SI.
*UDQGH]]D

6LPEROR

6,

&*6

&RQYHUVLRQH

Induzione magnetica

Tesla [T]

Gauss [G]

1 T= 10 G

Induzione magnetica
intrinseca o polarizzazione
magnetica

Tesla [T]

Gauss [G]

1 T= 10 G

Campo magnetico

Amprespire per
Oersted [Oe]
metro [A/m]

1 A/m=4 10 Oe

Joule per metro


cubo [J/m3]

Gauss Oersted
[Goe]

1 J/m =0.126 10 GOe

Maxwell [Mx]

1 Wb=10 Mx

Energia elettromagnetica
specifica

%+

Flusso magnetico

Weber [Wb]

Permeabilit magnetica nel


vuoto

P

Henry per metro


Adimensionale
[H/m]

-3

-7

4 10 H/m= 1

Tabella 1.5 - Definizioni delle grandezze pi significative per i magneti permanenti.


*UDQGH]]D

6LPEROR

8QLWjGLPLVXUD6,

Induzione res idua

%U

[T]

Campo coercitivo
normale

%+

[kA/m]

'HVFUL]LRQH

Valore dellinduzione in corris pondenza di


un campo magnetico nullo s ul ciclo di
is teresi limite.
Intensit del campo magnetico neces s ario
ad azzerare linduzione s ul ciclo di isteresi
limite.
Intensit del campo magnetico neces s ario
ad azzerare la polarizzazione magnetica (o
magnetizzazione intrinseca) s ul ciclo di
is teresi limite.

Campo coercitivo
intrins eco

-+

[kA/m]

Prodotto di energia

%+

[J/m ]

Prodotto di energia
mas simo

%+ PD[

[J/m ]

Valore mas simo del prodotto BH: un


indice della capacit di accumulo di energia
in un volume predefinito.

7F

[C]

Valore di temperatura in corris pondenza del


quale s i ha il pas saggio dal comportamento
ferromagnetico al quello paramagnetico.

7 PD[

[C]

Valore di temperatura oltre il quale il


process o di s magnetizzazione diviene
irrevers ibile.

D7

[%/C]

Variazione percentuale per grado


centigrado dell'induzione o del campo
coercitivo

Densit

[kg/m ]

Resistivit elettrica

[ mm /m]

Temperatura di Curie

Temperatura mas sima di


funzionamento
Coefficiente di
temperatura

Doppio dellenergia elettromagnetica


immagazzinata nellunit di volume.

Mass a per unit di volume


Valore della res is tenza di un materiale per
unit di lunghezza e sezione unitaria

Potrebbero piacerti anche