Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
N 88 Marzo 2015
Le Nostre Sentenze 6
Cassazione 9
Diritto Civile,
Commerciale,
Assicurativo
Attualit 10
Assicurazioni 11
Il Punto su 13
R. Stampa 14
Eventi 15
Contatti 17
Newsletter T&P
www.trifiro.it
Non ostativa alla richiesta della Quir liscrizione alla previdenza integrativa, in forma esplicita
oppure in forma implicita. In tal caso, durante il periodo di validit della richiesta di Quir, la
partecipazione del lavoratore al fondo pensione prosegue, pur senza il versamento del Tfr, sulla
base soltanto del pagamento dei contributi da parte dello stesso lavoratore e del datore di lavoro.
2. Come si esercita lopzione. Lopzione esercitata con la presentazione al datore di lavoro di
apposita istanzadebitamente compilata e validamente sottoscritta, da redigere in base al modello
allegato al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
3. Lirrevocabilit dellopzione. Lopzione, una volta esercitata, non pi revocabile sino al 30 giugno
2018. Resta salva lipotesi, naturalmente, della cessazione del rapporto di lavoro.
4. Interruzione dellerogazione. La liquidazione della Quir si interrompe a partire dal mese
successivo di insorgenza di una delle seguenti condizioni e per lintero periodo di sussistenza: i)
sottoscrizione nel registro delle imprese di un accordo di ristrutturazione dei debiti; ii) iscrizione nel
predetto registro di piano di risanamento; iii) autorizzazione ad interventi di integrazione salariale
straordinaria e in deroga; iv) sottoscrizione di accordo di ristrutturazione dei debiti e di
soddisfazione dei crediti.
5. La posizione del datore di lavoro. La Quir opera nei confronti di tutti i datori di lavoro del settore
privato. Lesercizio dellopzione un diritto potestativo del lavoratore rispetto al quale il datore di
lavoro non ha alcuna possibilit di opporsi.
6. Categorie di lavoratori (subordinati) esclusi. Sono escluse le seguenti categorie: i) domestici; ii)
lavoratori del settore agricolo; iii) lavoratori dipendenti per i quali la legge ovvero il contratto
collettivo nazionale di lavoro, anche mediante il rinvio alla contrattazione di secondo livello, prevede
la corresponsione periodica del Tfr o laccantonamento presso soggetti terzi; iv) dipendenti da
datori di lavoro sottoposti a procedure concorsuali; v) dipendenti da datori di lavoro che abbiano
iscritto nel registro delle imprese un accordo di ristrutturazione dei debiti o un piano di risanamento;
vi) dipendenti da datori autorizzati alla cassa integrazione guadagni straordinaria o in deroga (per i
dipendenti in forza allunit produttiva interessata); vii) lavoratori dipendenti da datori di lavoro che
abbiano sottoscritto un accordo di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti.
7. Il regime fiscale. La Quir assoggettata a tassazione ordinaria, con esclusione dei contributi
previdenziali. Il decreto precisa che la Quirnon rileva ai fini del calcolo della tassazione separataed
ai fini della verifica dei limiti di reddito complessivo per lapplicazione dellulteriore detrazione fiscale
di 960 euro per chi in possesso di un reddito non superiore a 24.000,00 euro (Bonus Renzi).
LaQuirconcorrer con il reddito complessivo Irpef e, quindi, sar rilevante per ogni altro istituto (ad
esempio: lapplicazione delle detrazioni e delle deduzioni nonch anche ai fini dellassegno nucleo
familiare).
Damiana Lesce
Comitato di Redazione: Francesco Autelitano, Stefano Beretta, Antonio Cazzella, Teresa Cofano, Luca
DArco, Diego Meucci, Jacopo Moretti, Damiana Lesce, Luca Peron, Claudio Ponari, Vittorio Provera,
Tommaso Targa, Marina Tona, Stefano Trifir e Giovanna Vaglio Bianco
Newsletter T&P
www.trifiro.it
Per il momento il primo decreto attuativo (d.lgs. 4 marzo 2015, n. 22) licenziato dal Governo lascia ancora
scoperti molti dei punti previsti dalla legge delega (primo tra tutti, quello della revisione dello strumento della
cassa integrazione guadagni), la cui implementazione rinviata ad ulteriori decreti di futura emanazione, e si
focalizza soprattutto sulla estensione (temporale e soggettiva) della assicurazione contro la disoccupazione.
NASPI
La NASpI o Nuova Aspi va a sostituire ASpI e Mini-ASpI. Beneficiari di tale forma di sostegno al reddito sono
i lavoratori subordinati, (con esclusione dei dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni
e degli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato).
Per accedere alla NASpI, il lavoratore deve presentare i seguenti requisiti: essere in stato di disoccupazione ai
sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera c) del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive
modificazioni; poter far valere, nei quattro anni antecedenti alla cessazione del rapporto, almeno tredici
settimane di contribuzione, nonch diciotto giornate di lavoro effettivo o equivalenti, a prescindere dal
minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono linizio del periodo di disoccupazione. La durata della
nuova Aspi sar variabile e personalizzata: come previsto dalla legge delega, agganciata alla pregressa
storia contributiva del lavoratore.
Quindi, non pi parametrata allet anagrafica (come avveniva per lASpI), bens alla anzianit contributiva.
Si prevede infatti che la NASpI venga corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla met
delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni.
Lassegno mensile non potr superare nel 2015 limporto massimo di 1.300 euro e si ridurr del 3 per cento
per ogni mese (a partire dal quarto mese di fruizione).
possibile inoltre, per il beneficiario, fare istanza per richiedere la liquidazione anticipata della NASpI
(dellimporto che non gli stato ancora erogato), in ununica soluzione a titolo di incentivo allavvio di
unattivit lavorativa autonoma o di impresa individuale.
Nel caso in cui, durante la fruizione, il beneficiario reperisca nuova occupazione, continuer a percepire un
trattamento NASpI di importo ridotto dell80%, qualora il suo reddito annuale risulti inferiore al reddito minimo
escluso da imposizione IRPEF. Se si supera la predetta soglia, si decadr dal beneficio.
Ci fatto salvo il caso di rapporto di lavoro subordinato di durata inferiore ai sei mesi: in tal caso, lassegno
Naspi viene invece sospeso dufficio dal momento dellavvio del nuovo rapporto di lavoro e per tutta la durata
del contratto.
ASDI
La vera novit per i lavoratori a tempo indeterminato che perdano il lavoro, per unaltra: listituzione, in via
sperimentale, di una nuova forma di sostegno al reddito, denominato Assegno di disoccupazione o ASDI,
avente la funzione di fornire una tutela a coloro i quali, a seguito della fruizione della NASpI, si trovino ancora in
N88 Marzo 2015
Newsletter T&P
www.trifiro.it
VIDEO:Jobs Act in progress Naspi, Discoll, Cig: vecchi e nuovi ammortizzatori sociali
Intervista a Valeria De Lucia
Newsletter T&P
www.trifiro.it
Newsletter T&P
www.trifiro.it
LE NOSTRE SENTENZE
LA SENTENZA DEL MESE
NON NULLO IL LICENZIAMENTO DELIBERATO DAL CDA IN SCADENZA DI MANDATO
(Tribunale di Vicenza, ordinanza 3 febbraio 2015)
La fattispecie del licenziamento inefficace ex art. 18 co. 1 St. Lav. - per cui prevista la
reintegrazione (anche) del dirigente - deve ritenersi, per la sua gravit, tassativa e di stretta
applicazione. Di conseguenza, essa si verifica solo quando il recesso dal rapporto di lavoro
stato comunicato oralmente, senza che la volont aziendale sia stata trasfusa in un documento.
Con lordinanza in commento, il Tribunale di Vicenza ha escluso la sussistenza di questa
fattispecie in un caso in cui il vice direttore generale di una banca stato licenziato con lettera
firmata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, operante in regime di prorogatio dopo
essere decaduto per loperativit della clausola simul stabunt simul cadent (tale clausola
statutaria prevede che, se viene meno anche un solo componente del Consiglio di
Amministrazione, tutti gli altri membri decadono e lorgano amministrativo deve essere
integralmente rinnovato).
Infatti, poich il licenziamento stato comunicato in forma scritta dal soggetto che, allepoca dei
fatti, aveva la legale rappresentanza della Banca, non si pu certo dire che il recesso sia stato
intimato a voce. E tanto basta ad escludere lapplicabilit, nel caso di specie, della norma
invocata dal dirigente.
Non ha alcuna rilevanza lasserita carenza di poteri, in capo al Consiglio di Amministrazione,
denunciata dal dirigente. Al riguardo, lordinanza ha argomentato che, in materia societaria, e
cos anche per le delibere del Consiglio di Amministrazione, si applica per analogia lart. 2377
cod. civ. secondo cui il provvedimento dellorgano amministrativo pu essere ritenuto nullo solo
nei casi eccezionali previsti espressamente dalla legge. In tutti gli altri casi di invalidit formale o
sostanziale, il provvedimento produce i suoi effetti sino a che non viene eventualmente annullato.
Daltro canto, la pretesa carenza di poteri in capo al presidente del Consiglio di Amministrazione
potrebbe dare luogo, tuttal pi, ad una violazione procedurale ex art. 7 St. Lav., anche se tale
ipotetica violazione sempre sanabile da parte dellassemblea societaria, che pu ratificare il
provvedimento anche per fatti concludenti. Ci vale a maggior ragione nel caso di specie. Lo
statuto della banca prevede infatti che, qualora a seguito della cessazione di taluni consiglieri
cessi lintero Consiglio di Amministrazione, questultimo resta in carica sino alla nomina dei nuovi
amministratori e, nel frattempo, conserva i propri poteri. Se anche si arrivasse a sostenere, in via
interpretativa, che la prorogatio riguarda solo gli atti di straordinaria amministrazione, e che il
licenziamento del dirigente qualificabile come atto di straordinaria amministrazione (il che
molto opinabile), tale provvedimento non sarebbe nullo, semmai annullabile ma produttivo di
effetti e, comunque, ratificabile.
Causa seguita da Tommaso Targa e Beatrice Ghiani
Newsletter T&P
www.trifiro.it
ALTRE SENTENZE
IL CONSULENTE RIVENDICA UN RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO COME DIRIGENTE:
MANCANDO LA PROVA DI DIRETTIVE, RILEVA SOLO LA VOLONT NEGOZIALE
(Tribunale di Roma, 14 ottobre 2014)
Un professionista, iscritto al relativo albo professionale, dopo avere svolto attivit di consulenza per oltre
13 anni con diverse societ appartenenti al medesimo Gruppo, ha convenuto in giudizio lultima delle
committenti al fine di ottenere il riconoscimento della natura subordinata del rapporto di lavoro - con
qualifica dirigenziale - a suo dire intercorso con le societ committenti.
Al riguardo, il professionista asseriva di avere operato, negli anni, allinterno di un contesto organizzativo
aziendale che avrebbe imposto allo stesso - seppur senza losservanza di un orario di lavoro - lobbligo
di redigere appositi fogli presenza, di giustificare le proprie assenze per malattia, di concordare con le
committenti le ferie, unitamente allutilizzo di tutti gli strumenti messi a disposizione da queste ultime.
Da qui lasserita natura subordinata dei rapporti di lavoro con qualifica di dirigente e, conseguentemente,
lillegittimit del presunto licenziamento ad opera dellultima delle committenti.
Il Tribunale ha rigettato le domande svolte dal consulente, motivando il provvedimento anzitutto con
laccoglimento delle eccezioni preliminari svolte dallultima delle societ committenti (carenza di
legittimazione passiva della stessa con riferimento a tutti i contratti conclusi dal consulente con le
precedenti committenti, soggetti giuridici distinti seppur appartenenti al medesimo Gruppo, nonch
decadenza dallazione del consulente con riferimento a tutti i contratti dallo stesso conclusi ad eccezione
dellultimo, per non avere linteressato provveduto alla relativa impugnazione nei 60 giorni dalla
scadenza, cos come previsto dalla legge).
Nel merito, il Tribunale ha evidenziato la rilevanza della volont delle parti, sottolineando come sia poco
verosimile che il consulente, anche in ragione della propria qualifica e professionalit, possa aver
equivocato leffettivo contenuto delle pattuizioni, ovvero comunque accettato, qualora effettivamente
concretantesi nelle forme della subordinazione, una diversa regolamentazione formale e fiscale e, quindi,
poich il nomen iuris non stralciabile, ma concorre, in relazione ai principi dellapparenza e
dellaffidamento, a costituire materiale non secondario dellattivit qualificatoria i rapporti non possono
che essere qualificati in corrispondenza alla loro, quantomeno apparente, natura, salva lallegazione di
circostanze che consentano esaurienti delucidazioni sulla fondamentale natura del potere direttivo e/
o organizzativo in concreto esercitato dalla parte datoriale durante la gestione del rapporto lavorativo.
Da qui il rigetto del ricorso, non avendo il ricorrente specificato, con precipuo riferimento al ruolo
concretamente espletato, le modalit di esercizio dei poteri richiamati se non in via generica ed
assertiva.
Causa seguita da Orazio Marano
APPLICABILE ANCHE AL CONTRATTO DI AGENZIA IL RECESSO PER GIUSTA CAUSA EX ART.
2119 COD. CIV.
(Tribunale di Ancona, sentenza n. 1520, 23 ottobre 2014)
Cos ha stabilito, con sentenza del 23 ottobre 2014, il Giudice del Lavoro di Ancona.
Il caso riguardava una societ che si occupa di inserzioni pubblicitarie, la quale, dopo aver ricevuto
plurime lamentele da parte di alcuni clienti che avevano sottoscritto commissioni pubblicitarie con un
agente della predetta societ, decideva di recedere per giusta causa, ex art. 2119 cod. civ., dal rapporto
di agenzia.
N88 Marzo 2015
Newsletter T&P
www.trifiro.it
In particolare, la condotta che stata immediatamente contestata allagente era connotata di una certa
gravit, essendo stata disconosciuta da alcuni clienti la sottoscrizione apposta sui contratti ed essendo
stato lamentato un comportamento ingannevole ed intimidatorio da parte dellagente.
Allesito del giudizio sullimpugnazione del recesso, il Giudice del lavoro ha riconosciuto la possibilit di
applicare al rapporto di agenzia listituto del recesso per giusta causa, previsto dallart. 2119 cod. civ.,
stante levidente analogia che sussiste tra la disciplina del recesso nel contratto di agenzia e quella dello
scioglimento del rapporto di lavoro subordinato, fondati entrambi sullelemento fiduciario ed in
applicazione di principi generali in materia di recesso nei rapporti continuativi.
Il Tribunale adito ha ricordato, altres, che il principio della necessit della contestazione immediata, sia
pure sommaria, delle ragioni poste a base del recesso per giusta causa, con la conseguente preclusione
di dedurre successivamente fatti diversi da quelli contestati, opera sia per il rapporto di lavoro
subordinato che per quello di agenzia - data lanalogia dei due rapporti - ma in relazione solo al recesso
del datore di lavoro o del preponente, mentre il recesso per giusta causa del lavoratore o dellagente non
invece condizionato ad alcuna formalit di comunicazione delle relative ragioni, sicch, a tal fine, pu
tenersi conto anche di comportamenti (del datore o del preponente) ulteriori rispetto a quelli lamentati
nellatto di recesso (del lavoratore o dellagente).
Causa seguita da Luca Peron e Diego Meucci
Newsletter T&P
www.trifiro.it
Newsletter T&P
www.trifiro.it
Civile, Commerciale,
Assicurativo
CONCORRENZA SLEALE DELLEX DIPENDENTE, INFORMAZIONI SEGRETE, STORNO DI
AGENTI E AGGANCIAMENTO PER APPROPRIAZIONE DI PREGI
(Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa - A, 5 marzo 2015)
10
Newsletter T&P
www.trifiro.it
Assicurazioni
A cura di Bonaventura Minutolo e Teresa Cofano
SOSPENSIONE DELLA
PRESCRIZIONE IN
PENDENZA DI PERIZIA
VESSATORIET DELLA
CLAUSOLA CLAIMS
MADE
RESPONSABILIT CIVILE
E AUTENTICIT DEL
CONTRASSEGNO
RESPONSABILIT
MEDICA: COPERTURA A
PRIMO E SECONDO
RISCHIO
11
Newsletter T&P
SINISTRO CATASTROFALE
E RESPONSABILIT IN
SOLIDO DI COMPAGNIE
COLLEGATE
www.trifiro.it
12
Newsletter T&P
www.trifiro.it
IL PUNTO SU
A cura di Damiana Lesce
LA CONVENZIONE ATTUATIVA DELLACCORDO 10 GENNAIO 2014 SULLA
RAPPRESENTATIVIT SINDACALE
Luned 16 marzo 2015, i segretari generalidi Cgil, Cisl e Uil, insieme al Presidente dellInps e al
Direttore Generale di Confindustria hanno sottoscritto la Convenzione per rendere operativo
l'accordo sulla rappresentativit del 10 gennaio 2014.
La convenzione finalizzata a dare attuazione alla prima parte del testo unico sulla rappresentanza,
vale a dire la normativa che permette di arrivare ad una misurazione obiettiva della rappresentativit
dei sindacati soprattutto ai fini della contrattazione collettiva e della firma dei contratti nazionali di
lavoro.
In particolare, con la convenzione dello scorso 16 marzo, sono state concordate le modalit di
raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati relativi alle rappresentanze delle organizzazioni
sindacali sui luoghi di lavoro.
A partire dal mese di aprile e per i prossimi tre anni, infatti, lINPS si occuper di elaborare i dati e
comunicare il numero delle deleghe sindacali riguardanti il periodo gennaio/dicembre di ogni anno.
Per la rilevazione delle deleghe ciascun datore di lavoro, con lutilizzo del modulo UNIEMENS,
indicher nellapposita sezione:
il codice del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato ai dipendenti;
il codice della federazione di categoria cui i dipendenti aderiscono e il numero dei lavoratori
aderenti.
Ciascun datore di lavoro dovr, altres, precisare il numero degli iscritti appartenenti a unit
produttive con pi di 15 dipendenti ed indicare ove siano presenti rappresentanze sindacali aziendali
o non sia presente alcuna forma di rappresentanza.
A sua volta lINPS:
elaborer i dati raccolti per ciascun contratto collettivo nazionale di lavoro aggregando il numero
delle deleghe conferite a ciascuna organizzazione sindacale di categoria relativamente al periodo
gennaio/dicembre di ogni anno;
provveder alla comunicazione del dato aggregato a ciascuna organizzazione sindacale firmataria
o aderente al testo unico del 10 gennaio 2014 con cadenza mensile o con diversa cadenza
richiesta dalle organizzazioni sindacali firmatarie.
I predetti dati saranno poi trasmessi dallINPS al CNEL.
13
Rassegna Stampa
di Damiana Lesce
di Tommaso Targa
di Vittorio Provera
14
www.trifiro.it
15
Eventi
13 MARZO 2015
SOCIET UMANITARIA, Salone degli Areschi, Milano
Galleria Fotografica
Le novit introdotte dal JOBS ACT, con particolare riferimento ai licenziamenti individuali e collettivi,
le collaborazioni e le partite Iva e la disciplina delle mansioni
Social Media
16
Contatti
Milano
20122 Milano
Tel.: + 39 02 55 00 11
Fax.: + 39 02 54 60 391;
+ 39 02 55 185 052;
+ 39 02 55 013 295
Roma
00195 Roma
Tel.: + 39 06 3204744;
+ 39 06 37351176
Fax.: + 39 06 36000362
www.trifiro.it
trifiro.partners@trifiro.it
Torino
10121 Torino
Trento
38122 Trento
Tel.: + 39 0461 26 06 37
Fax.: + 39 0461 26 44 41
Parma
43121 Parma
Strada Petrarca, 18
Twitter @TrifiroPartners
Tel.: + 39 0521 23 94 65
17