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CURVE E SUPERFICI

Parte I - Curve nel piano

Sezione 1 - Forme cartesiane e parametriche

1 - Richiami sulle applicazioni 1/3


Se m, n sono numeri interi positivi, una applicazione a n variabili a valori in Rm `e una
applicazione f : Rn Rm .
Se X = (x1 , . . . xn ) Rn , abbiamo
f (X) = f (x1 , . . . xn ) = (f1 (x1 , . . . xn ), . . . , fm (x1 , . . . xn )).
Le funzioni fi : Rn R si dicono le componenti di f .
2 - Richiami sulle applicazioni 2/3
Se f : Rn Rm , il dominio (o campo di esistenza) Df di f `e il sottoinsieme di Rn dove
f `e definita.
In generale Df 6= Rn : per esempio, se f (x, y) =

x y allora Df = {(x, y) Rn | x y}.

Se D Df e se consideriamo f solo su D, diciamo che f `e ristretta a D. In tal caso


scriviamo f : D Rn .
3 - Richiami sulle applicazioni 3/3
Se f : Rn Rm , il luogo di zeri di f `e il sottoinsieme Z(f ) di Df definito da
Z(f ) = {X Df | f (X) = O}.
Ricordiamo che limmagine di f `e il sottinsieme Im(f ) di Rm definito da
Im(f ) = {Y Rm | X Df

tale che f (X) = Y }.

4 - Esempi 1/4
1

Sia f : R2 R definita da f (x, y) = x 2y + 1. Allora


Z(f ) = {(x, y) R2 | x 2y + 1 = 0}
`e una retta r in forma cartesiana: r : x 2y + 1.
5 - Esempi 2/4
Sia f : R R2 definita da f (t) = (t 1, 3t + 2). Allora
Im(f ) = {(x, y) R2 | t R tale che (x, y) = (t 1, 3t + 2)}
`e una retta r forma parametrica:
r : t(1, 3) + (1, 2).

6 - Esempi 3/4
Sia f : R3 R2 definita da f (x, y, z) = (x 2y + 1, x + y + z). Allora Z(f ) `e la retta in
forma cartesiana in R3 di equazioni


x 2y + 1 = 0
x+y+z =0

7 - Esempi 3/3
Sia f : R2 R3 definita da
f (t1 , t2 ) = (2t1 + t2 1, t1 t2 , t1 + 3t2 + 2)
.
Allora Im(f ) `e il piano in forma parametrica
(

x = 2t1 + t2 1
y = t1 t2
z = t1 + 3t2 + 2

8 - Considerazioni generali
2

Gli esempi precedenti si generalizzano ai due modi fondamentali per rappresentare un


oggetto geometrico in R2 o R3 . Tali modi saranno utilizzati per studiare quelle che sono
usualmente chiamate curve (nel piano e nello spazio) e superfici (nel piano).
9 - Forma cartesiana e forma parametrica 1/2
Siano m, n numeri interi positivi con 1 m < n 3 e sia E un sottoinsieme di Rn .
1) se E = Z(f ) con f = (f1 , . . . , fm ) : Rn Rm , E si dice in forma cartesiana con
equazione/i
E : f1 = f2 = = fm = 0.
2) se E = Im(P ) con P : D Rn e D DP , E si dice in forma parametrica con
parametrizzazione
(t1 , . . . , tm ) D.

E : P (t1 , . . . , tm ),

10 - Forma cartesiana e forma parametrica 2/2


Casi generici:
1) n = 2, m = 1: curve in forma cartesiana in R2 ;
2) n = 3, m = 1: superfici in forma cartesiana in R3 ;
3) n = 3, m = 2: curve in forma cartesiana in R3 ;
4) n = 1, m = 2: curve in forma parametrica in R2 ;
5) n = 1, m = 3: curve in forma parametrica in R3 ;
6) n = 2, m = 3: superfici in forma parametrica in R3 .
12 - Osservazione
Il termine generico indica che il precedente `e uno schema per rappresentare oggetti
geometrici e non una definizione formale.
Altrimenti i sottoinsiemi di R2 E1 : x2 + y 2 = 0 e E2 : x2 + y 2 + 1 = 0 consistenti
rispettivamente nella sola origine e nellinsieme vuoto sarebbero curve, in contrasto con la
nozione intuitiva di curva.
3

Sezione 2 - Circonferenze

1 - Circonferenze come luoghi geometrici


Ricordiamo che, dati un punto P0 nel piano e un numero reale R > 0, la circonferenza
C(P0 , R) di centro P0 e raggio R `e il luogo dei punti la cui distanza da P0 `e R.
2 - Equazione della circonferenza 1/3
Fissato un sistema di riferimento, se P0 = (x0 , y0 ) R2 e R > 0, abbiamo lusuale
equazione di C(P0 , R) riferita a centro e raggio:
C(P0 , R) : (x x0 )2 + (y y0 )2 = R2

3 - Equazione della circonferenza 2/3


1) La circonferenza di centro O = (0, 0) e raggio 1 ha equazione x2 + y 2 = 1 (circonferenza
unitaria).
2) La circonferenza di centro (1, 2) e raggio 2 ha equazione (x 1)2 + (y + 2)2 = 4.
4 - Equazione della circonferenza 3/3
Sviluppando i quadrati nellequazione della circonferenza e ponendo a = 2x0 , b = 2y0
e c = x20 + y02 R2 otteniamo
C(P0 , R) : x2 + y 2 + ax + by + c = 0.
Nellesempio precedente abbiamo C((1, 2), 2) : x2 + y 2 2x + 4y + 1 = 0.
5 - Circonferenze come luoghi di zeri 1/3
Viceversa consideriamo linsieme E = Z(f ) R2 definito da unequazione del tipo
f (x, y) = x2 + y 2 + ax + by + c = 0.
con 6= 0. A meno di dividere per possiamo assumere che = 1.
4

6 - Circonferenze come luoghi di zeri 2/3


Abbiamo f (x, y) = (x2 + ax) + (y 2 + by) + c:
per completamento dei quadrati,
a
a2
x2 + ax = (x + )2
2
4
Posto x0 = a2 , y0 = 2b e d =

a2 +b2
4

b
b2
y 2 + by = (y + )2 .
2
4

c,

E : (x x0 )2 + (y y0 )2 d = 0.

7 - Circonferenze come luoghi di zeri 3/3


Abbiamo tre casi:
1) se a2 +b2 > 4c allora d > 0 e , posto R =

d, E `e la circonferenza di centro P0 = (x0 , y0 )

e raggio R;
2) se a2 + b2 = 4c, allora d = 0 e E `e il punto P0 = (x0 , y0 );
3) se a2 + b2 < 4c, allora d < 0 e E = .
8 - Esempio
Consideriamo la famiglia di insiemi
Ek : x2 + y 2 + 2x 4y + k = 0
al variare di k R.
Poiche x2 + y 2 + 2x 4y + k = (x + 1)2 + (y 2)2 + k 5, Ek `e una circonferenza di centro

(1, 2) e raggio 5 k se k < 5, coincide col punto (1, 2) se k = 5 e `e vuoto se k > 5.


9 - Circonferenza per tre punti 1/2
I tre punti P1 = (1, 1), P2 = (1, 1), P3 = (0, 1) sono non allineati. Sappiamo che lunica
circonferenza passante per tali punti ha equazione del tipo
C : x2 + y 2 + ax + by + c = 0.
5

Sostituendo nellequazione le coordinate dei punti otteniamo un sistema lineare S.


10 - Circonferenza per tre punti 2/2
Abbiamo
(
S:

a + b + c = 2
a b + c = 2 .
b + c = 1

La condizione di non allineamento implica che S `e determinato e l unica soluzione `e


(1, 0, 1).
Quindi C : x2 + y 2 x 1 = 0 `e la circonferenza di centro ( 12 , 0) e raggio

5
4.

Sezione 3 - Circonferenze e rette

1 - Intersezione tra circonferenze e rette 1/2


Se C = C(P0 , R) `e una circonferenza e r `e una retta abbiamo tre casi:
1) se C r = , allora r `e esterna a C;
2) se C r = P `e un punto, allora r `e tangente a C in P ;
3) se C r = {P1 , P2 } `e formato da due punti, allora r `e secante C in P1 , P2 .
2 - Intersezione tra circonferenze e rette 2/2
Rispetto a C(P0 , R), una retta r `e :
1) esterna se e solo se d(P0 , r) > R;
2) tangente se e solo se d(P0 , r) = R;
3) secante se e solo se d(P0 , r) < R.
3 - Esempio 1/3
Sia C : x2 + y 2 2x + 2y + 1 = 0 e rk : x + y + k = 0 al variare di k R. Allora C ha
centro P0 = (1, 1) e raggio R = 1 e abbiamo
|k|
d(P0 , rk ) = .
2
6

Quindi rk `e esterna per |k| >

2, tangente per k = 2 e secante per |k| < 2.


4 - Esempio 2/3

Per determinare i punti di intersezione quando esistono, conviene parametrizzare la retta


e sostituire nellequazione di C.
Se k = 1, rk : P (t) = (t, t + 1). Sostituendo otteniamo t2 3t + 2 = 0, che ha soluzioni
t1 = 1, t2 = 2. Dunque C interseca rk in P (1) = (1, 0) e P (2) = (2, 1).
5 - Esempio 3/3
Se k =

2, rk : P (t) = (t, t 2). Sostituendo otteniamo 2t2 2(2 2)t + 3 2 2 = 0

che ha soluzine t0 = 1

1 .
2

Dunque il punto di tangenza `e P (t0 ) = (1

1 , 1
2

1 ).
2

6 - Retta tangente
Dato un punto P di una circonferenza C = C(P0 , R), la retta tangente tgP (C) a C in P `e
la retta passante per P con direzione ortogonale a P P0 .
Per esempio, se C : x2 + y 2 2x + 4y + 3 = 0, C ha centro P0 = (1, 2) e P = (2, 1) C.
Poiche P P0 = (1, 1),

tgP (C) :

x=t+2
y = t 1

7 - Intersezione di circonferenze 1/2


Se C1 : x2 + y 2 + a1 x + b1 y + c1 = 0 e C2 : x2 + y 2 + a2 x + b2 y + c2 = 0 sono circonferenze,

C1 C2 :

x2 + y 2 + a1 x + b1 y + c1 = 0
.
x2 + y 2 + a2 x + b2 y + c2 = 0

8 - Intersezione di circonferenze 2/3


Sottraendo la prima equazione dalla seconda abbiamo il sistema equivalente


x2 + y 2 + a1 x + b1 y + c1 = 0
.
(a2 a1 )x + (b2 b1 )y + (c2 c1 ) = 0
7

Quindi C1 C2 = C1 r = C2 r, con r : (a2 a1 )x + (b2 b1 )y + (c2 c1 ) = 0. La retta


r si dice asse radicale di C1 e C2 .
9 - Intersezione di circonferenze 3/3
Se C1 = C(P1 , R1 ), C2 = C(P2 , R2 ), d = d(P1 , P2 ) e se assumiamo R1 R2 , abbiamo:
1) se d > R1 + R2 o d < R1 R2 , C1 e C2 sono disgiunte;
2) se d = R1 + R2 o d = R1 R2 , C1 e C2 sono tangenti internamente o esternamente;
3) se R1 R2 < d < R1 + R2 , C1 e C2 si intersecano in due punti.
Sezione 4 - Circonferenze in forma parametrica

1 - Curve semplici e curve chiuse


Una curva parametrica : P (t), t D si dice semplice se P (t) `e iniettiva su D. Se
D = [a,
su (a,

b] e se P (a) = P (b), si dice chiusa. Infine, se `e chiusa e se P (t) `e iniettiva


b), si dice semplice e chiusa.
2 - Esempio

Sia C = C(O, 1) : x2 +y 2 1 = 0. Poiche x2 +y 2 = 1 implica che esiste (unico) [0

2)

tale che x = cos, y = sen, possiamo parametrizzare C come curva semplice e chiusa con

C:

x = cos
,
y = sen

[0 2].

3 - Equazioni parametriche della circonferenza 1/3


In generale, se C = C(P0 , R), allora

C:
Infatti C :

(xx0 ) 2
R2

(yy0 ) 2
R2

x = Rcos + x0
,
y = Rsen + y0

[0

2].

= 1.

4 - Equazioni parametriche della circonferenza 2/3


8

t [0

P1 (t) = (cos2t, sen2t),

1],

P2 (u) = (

2u
u2 1
,
),
u2 + 1 u2 + 1

u R.

sono altre parametrizzazioni di C = C(O, 1).


Osserviamo che Im(P2 ) = C \ {(0, 1)}.
5 - Equazioni parametriche della circonferenza 3/3
Se parametrizziamo C : x2 + y 2 1 = 0 con

C : P () =

x = cos
,
y = sen

[0

4].

abbiamo una parametrizzazione non semplice in quanto P () = P ( + 2) per ogni .


Questo prova limportanza del dominio della parametrizzazione scelta.
Sezione 5 - Esempi di curve in forma cartesiana e parametrica

1 - Grafici
Se f : R R `e una funzione continua, il grafico Gf = {(x, y) R2 | x Df , y = f (x)}
ha equazioni parametriche

Gf :

x=t
,
y = f (t)

t Df .

2 - Esempio
La semicirconferenza C + = {(x, y) R2 | x2 + y 2 1 = 0, y 0} `e il grafico di f (x) =

1 t2 , quindi ha equazioni parametriche




x=
t
,
y = 1 t2

t [0

1]

Osserviamo che unaltra parametrizzazione di C + `e P () = (cos, sen), [0 ].


3 - Folium di Cartesio 1/2
La curva parametrica
9


: P (t) =

x = t(t 1)
,
y = t(t 1)(2t 1)

tR

si dice folium di Cartesio. non `e semplice, in quanto P (0) = P (1) = (0, 0), ma se
consideriamo P (t) ristretta a [0,

1] abbiamo una curva semplice e chiusa.

4 - Folium di Cartesio 2/2


Dalle equazioni parametriche otteniamo t2 t x = 0 e y = x(2t 1), da cui

t = 1 21+4x e y = x 1 + 4x. Quindi una equazione cartesiana di `e 4x3 + x2 y 2 = 0.


5 - Strofoide
La curva cartesiana : x3 + xy 2 + x2 y 2 = 0 si pu`o rappresentare in forma parametrica.
1+x
Infatti, per x 6= 1 possiamo scrivere : y 2 = x2 1x
. Ponendo y = tx e sostituendo

otteniamo
(
:

x=
y=

t2 1
t2 +1
t3 t
t2 +1

tR

Questa curva `e detta strofoide.


6 - Lemniscata
La curva cartesiana : (x2 + y 2 )2 x2 + y 2 = 0 si pu`o studiare usando le coordinate polari.
Infatti, sostituendo x = cos e y = sen abbiamo 4 2 cos2 = 0, da cui 2 = cos2.
Quindi

:

x = cos2cos ,
y = cos2sen

[ ,
4

3
][ ,
4
4

5
].
4

Questa curva `e detta lemniscata.


7 - Forma polare
Possiamo generalizzare lesempio precedente: se : f (x, y) = 0 `e una curva in forma
cartesiana, sostituendo x = cos, y = sen otteniamo una equazione : f (, ) = 0.
Tale rappresentazione si dice forma polare di .
Se possiamo esprimere in funzione , cio`e = (), abbiamo la parametrizzazione
10


:

x = ()cos
y = ()cos

8 - Esempi
1) Se r `e una retta per O e `e langolo tra r e lasse delle ascisse, allora r ha forma polare
= ;
2) Una circonferenza di centro O e raggio R ha forma polare = R.
Osserviamo che circonferenze non centrate in O e rette non passanti per O non hanno
forme polari cosi semplici.
9 - Spirali 1/2
Se a > 0, abbiamo le:
1) spirali logaritmiche date da = ea , R;
2) spirali di Archimede date da = a, 0;
3) spirali iperboliche date da = a , > 0.
12 - Spirali 2/2
Spirale di Archimede con a = 1.
FIG.6

11

Parte II - Coniche

Sezioni 1 - Coniche geometriche

1 - Coniche come luoghi geometrici


1) Ellisse: insieme dei punti del piano la cui somma delle distanze da due punti F1 e F2 ,
detti fuochi, `e costante. Il caso F1 = F2 corrisponde alla circonferenza.
2) Iperbole: insieme dei punti del piano la cui differenza delle distanze da due punti F1 e
F2 detti fuochi, `e costante.
3) Parabola: insieme dei punti dei punti equidistanti da una retta d, detta direttrice e da
un punto F , F
/ d, detto fuoco.
2 - Coniche in forma canonica 1/3
Sia C una conica. Scegliamo un sistema di riferimento Oxy nel piano in modo che:
1) se C `e una ellisse o una iperbole, allora F1 = (c, 0) e F2 = (c, 0) con c 0;
2) se C `e una parabola, F = (0, c) e d : y = c con c > 0.
3- Coniche in forma canonica 2/3
Nei sistemi di riferimento del tipo descritto le coniche sono rappresentate da equazioni
cartesiane di forma particolamente semplice. Si dice in tal caso che le coniche sono in
forma canonica.
4 - Ellisse in forma canonica 1/2
Se C `e una ellisse, C `e rappresentata in Oxy da unequazione del tipo:
y2
x2
+
=1
a2
b2

dove a b > 0 sono i semiassi e c = a2 b2 .


Per a = b C `e la circonferenza di raggio a e centro O.
5 - Ellisse in forma canonica 2/2
12

C ha un centro di simmetria (lorigine) e due assi di simmetria (gli assi coordinati).


Le intersezioni di C con gli assi, dette i vertici di C, sono i punti V1 = (a, 0), V2 = (a, 0),
V3 = (0, b), V4 = (0, b).
6 - Iperbole in forma canonica 1/2
Se C `e uniperbole, C `e rappresentata in Oxy da unequazione del tipo:
y2
x2
2 =1
a2
b

2
dove a > 0, b > 0 sono i semiassi e c = a + b2 .
Per a = b C `e una iperbole equilatera.
7 - Iperbole in forma canonica 2/2
C ha un centro di simmetria (lorigine) e due assi di simmetria (gli assi coordinati) dei
quali uno secante (quello delle ascisse).
I vertici di C sono i punti V1 = (a, 0), V2 = (a, 0). Le rette bx ay = 0 sono gli asintoti
di C.
8 - Parabola in forma canonica
Se C `e una parabola, C `e rappresentata in Oxy da unequazione del tipo:
y = ax2
dove a > 0 `e la concavit`
a e c = 1/4a.
C ha un asse di simmetria (lasse delle ordinate) e un vertice (lorigine).
Sezione 2 - Coniche algebriche

1 - Premessa
Le coniche si possono rappresentare come luoghi di zeri di particolari polinomi di secondo
grado in due variabili.
Invertendo tale procedimento, studieremo i luoghi di zeri Z(p) dei generici polinomi di
secondo grado in due variabili. Chiameremo tali luoghi di zeri coniche algebriche.
13

2 - Polinomi a due variabili


Il generico polinomio di grado 2 in due variabili a coefficienti reali ha forma
p(x, y) = a1,1 x2 + 2a1,2 xy + a2,2 y 2 + 2b1 x + 2b2 y + c,

con i coefficienti ai,j R non tutti nulli.


3 - Coniche come luoghi di zeri 1/2
Il luogo di zeri C = Z(p) = {(x, y) R2 | p(x, y) = 0} di p si dice conica (algebrica) in R2
di equazione p(x, y) = 0. Quindi
C : a1,1 x2 + 2a1,2 xy + a2,2 y 2 + 2b1 x + 2b2 y + c = 0.
Se k 6= 0, il polinomio kp(x, y) definisce la stessa conica, quindi lequazione di C `e determinata a meno di un fattore non nullo.
4 - Coniche come luoghi di zeri 2/2
In questa lezione per conica intenderemo conica algebrica in R2 . Questa definizione,
oltre a ellissi, iperboli o parabole, comprende altri insiemi, come si vede dai seguenti esempi.
5 - Esempi
1) Se C : x2 + y 2 + 1 = 0 o C : x2 + 1 = 0, allora C = ;
2) se C : x2 + y 2 = 0, allora C `e il punto (0, 0);
3) se C : x2 y 2 = 0, allora C `e la coppia di rette incidenti y = x;
4) se C : x2 1 = 0, allora C `e la coppia di rette parallele x = 1;
5) se C : x2 = 0, allora C `e la retta x = 0. 3) se = 0 e > 0, C `e una coppia di rette
parallele.
6 - Coniche degeneri e non degeneri
Le ellissi, iperboli e parabole si dicono coniche non degeneri mentre il , i punti, le rette,
le coppie di rette (incidenti o parallele) si dicono coniche degeneri .
14

7 - Coniche isometriche
Se C, C 0 sono coniche e se esiste una isometria f tale che f (C 0 ) = C, C e C 0 si dicono
isometriche (tramite f ). Essere isometriche `e una relazione di equivalenza:
1) C `e isometrica a s`e stessa tramite Id;
2) se C e C 0 sono isometriche tramite f , allora C 0 e C sono isometriche tramite f 1 ;
3) se C e C 0 sono isometriche tramite f e se C 0 e C 00 sono isometriche tramite g, allora C
e C 00 sono isometriche tramite f g.
8 - Elementi fondamentali
Poiche le coniche non degeneri sono definite da condizioni metriche, se C e C 0 sono isometriche tramite f e se C `e non degenere, anche C 0 lo `e e gli elementi fondamentali (fuochi/o,
assi/e, centro, vertici/e, asintoti, semiassi, concavit`a ) di C 0 sono trasformati da f in quelli
di C.
9 - Riduzione e riconoscimento
Proveremo che ogni conica C `e isometrica a una conica C 0 in forma canonica tramite una
isometria f detta riduzione di C a C 0 .
Poiche C 0 pu`
o essere inserita in uno degli 8 tipi di coniche individuati (tra non degeneri e
degeneri), otteniamo un procedimento di classificazione di C detto riconoscimento di C.
Sezione 3 - Coniche e matrici

1 - Matrice associata
Sia C : a1,1 x2 + 2a1,2 xy + a2,2 y 2 + 2b1 x + 2b2 y + c = 0.
La matrice simmetrica 3 3

a1,1
MC = a1,2
b1

a1,2
a2,2
b2

b1
b2
c

si dice matrice associata alla conica C.


2 - Equazione matriciale 1/2
15

Posto

A=

a1,1
a1,2

a1,2
a2,2


,

B=

b1
b2

 
x
X=
,
y

abbiamo lequazione matriciale


C :t XAX + 2t BX + c = 0.
3 - Equazione matriciale 2/2
La forma quadratica qA (X) =t XAX si dice parte quadratica , lapplicazione lineare
lB (X) =t BX si dice parte lineare mentre c `e il termine noto.
C `e univocamente determinata da MC a meno di un fattore non nullo.
4 - Esempio
Se C : 4x2 + 4y 2 4xy + 6x 2y + 2 = 0, allora

A=

4
2

2
4


,

B=

3
1

e

C : (x, y)

4
2

2
4

 
 
x
x
+ 2(3, 1)
+ 2 = 0.
y
y

5 - Coniche traslate
Sia C :t XAX + 2t BX + c = 0 una conica. Se A `e diagonale, diremo che C `e una conica
traslata. In particolare, se A = aI2 con a 6= 0,
C : ax2 + ay 2 + 2b1 x + 2b2 y + c = 0.
Quindi C `e una circonferenza, un punto o il vuoto.
6 - Coniche a centro
Le ellissi e le iperboli in forma canonica sono coniche traslate con parte lineare nulla. In
generale, le equazioni del tipo
16

x2 + y 2 = 0
con , non entrambi nulli definiscono le coniche a centro in forma canonica.
Queste coniche (se diverse dal ) hanno lorigine come centro di simmetria e gli assi come
assi di simmetria.
7 - Parabole
Le parabole in forma canonica sono coniche traslate con parte quadratica dipendente solo
da x, parte lineare solo da y e termine noto nullo. In generale, le equazioni del tipo
x2 y = 0
con , non nulli definiscono le parabole in forma canonica.
Queste coniche hanno lorigine come vertice e lasse delle ordinate come asse di simmetria
, mentre lasse delle ordinate `e la parallela alla direttrice passante per il vertice.
Sezione 4 - Coniche e isometrie

1 - Equazioni di coniche e isometrie 1/2


Sia C : p(X) =t XAX +2t BX
+c =
0 e sia f (X) = N X +P una isometria di R2 . Per ogni

x0
R2 tale che X = f (X 0 ). Allora X = N X 0 + P C
X R2 esiste un unico X 0 =
y0
se e solo se

(N X 0 + P )A(N X 0 + P ) + 2t B(N X 0 + P ) + c =t X 0 N AN X 0 + 2t N (AP + B)X 0 + p(P ) = 0.

2 - Equazioni di coniche e isometrie 2/2


Osserviamo che p(P ) =t P AP + 2t BP + c `e il valore che il polinomio p assume nel punto
P . Posto A0 =t N AN , B 0 =t N (AP + B) e c0 = p(P ), la conica
C 0 :t XA0 X + 2t B 0 X + c0 = 0
17

`e tale che f (C 0 ) = C e f 1 (C) = C 0 .


0 1
Se N =
= S/2 , lN
1 0
Per esempio le coniche

3 - Scambio di variabili
   
x
y
scambia le variabili: N
=
.
y
x

C 0 : 2x2 + y 2 + xy + x 3y 1 = 0

C : x2 + 2y 2 + xy 3x + y 1 = 0,
sono isometriche tramite lN .

Quindi nello studio delle coniche possiamo sempre scambiare le variabili.


4 - Matrice di riduzione 1/3
Sia C :t XAX + 2t BX + c = 0. Poiche A `e simmetrica, esiste N O(2) tale che
t

N AN = A =

dove , R sono gli autovalori di A. Per ipotesi A 6= O, quindi e non sono entrambi
nulli.
5 - Matrice di riduzione 2/3
Ricordiamo che:
1) le colonne [N ]1 = X , [N ]2 = X di N sono autovettori di A con autovalori e
rispettivamente e formano una base ortonormale di R2 ;
2) D(A) = D(A0 ) = , tr(A) = tr(A0 ) = + .
6 - Matrice di riduzione 3/3
La matrice N si dice matrice di riduzione della conica C. Osserviamo che N non `e unica
ma che, se 6= e se fissiamo lordine degli autovalori, vi sono quattro matrici di riduzione
ottenute cambiando i segni di X e X .
Se = , A = I2 , ogni matrice N O(2) `e di riduzione (caso delle circonferenze).
7 - Convenzioni sugli autovalori
18

Adotteremo le seguenti convenzioni:


1) se D(A) > 0, allora || ||;
2) se D(A) < 0 e D(MC ) > 0, allora > 0 e < 0;
3) se D(A) < 0 e D(MC ) < 0, allora < 0 e > 0;
4) se D(A) = 0, allora 6= 0 e = 0.
Sezione 5 - Riduzione

1 - Riduzione a coniche traslate


Se C : p(X) =t XAX + 2t BX + c = 0 e se N `e una matrice di riduzione di C, dato P R2
lisometria f (X) = N X + P trasforma la conica traslata
C 0 :t X(t N AN )X + 2t N (AP + B)X + p(P ) = 0
in C. C 0 `e una conica in forma canonica a centro se t N (AP + B) = O. Ci`o equivale a
AP + B = O in quanto N `e invertibile.
2 - Coniche a centro
La conica C : p(X) =t XAX + 2t BX + c = 0 si dice conica a centro se il sistema
AX = B
`e risolubile. In tal caso, se P `e una soluzione di AX = B e se f (X) = N X + P , posto
= p(P ) abbiamo la conica in forma canonica
C 0 : x2 + y 2 = 0.
Quindi f `e una riduzione di C a C 0 .
3 - Parabole 1/5
Se C : p(X) =t XAX + 2t BX + c = 0 e se il sistema AX = B `e impossibile, allora
D(A) = 0 e A ha autovalori 6= 0, = 0.
19

Se B = {X , X0 } `e una base ortonormale di autovettori per A, prendiamo come matrice


di riduzione N la matrice ortogonale che ha come colonne tali versori.
4 - Parabole 2/5
Se f (X) = N X + P `e unisometria con P qualsiasi, e se C 0 = f 1 (C)
 
x
C : x + 2 N (AP + B)
+ p(P ) = 0
y
0

Allora si prova che esistono unici P e 6= 0 tali che p(P ) = 0 e t N (AP + B) = (0, ) =
e2 .
5 - Parabole 3/5
Siccome N e2 = X0 , tali condizioni equivalgono al sistema (non lineare!) parametrico
t
S:

XAX + 2t BX + c = 0
.
AX = B X0

Si prova che esiste un solo 6= 0 per cui S ha soluzione P e che tale soluzione `e unica.
6 - Parabole 5/5
Scegliendo per definire f (X) = N X + P il punto P e il numero che soddisfano alle
equazioni di S otteniamo la conica in forma canonica
C 0 : x2 2y = 0.
Quindi C `e una parabola, e f `e una riduzione di C a C 0 .
7 - Teorema di Riduzione
Se C `e una conica, allora esiste una riduzione di C a una conica in forma canonica C 0 .
Osserviamo che questo teorema assicura che le coniche possono essere riconosciute utilizzando le coniche in forma canonica e permette di ottenere gli elementi fondamentali di
una conica C come trasformati degli elementi fondamentali di una sua forma canonica C 0
tramite la relativa riduzione f .
8 - Centro e assi di una conica a centro
20

Sia C 6= una conica a centro e sia f (X) = N X + P una riduzione di C a una forma
canonica C 0 . Allora f trasforma lorigine e gli assi coordinati in centro e assi di simmetria.
Quindi
1) Se P `e soluzione del sistema AX = B, allora P `e centro di simmetria di C.
2) Le rette passanti per P e con direzione gli autovettori di A sono assi di simmetria di C.
In particolare se D(A) 6= 0 vi `e unico centro di simmetria, detto il centro di C; se inoltre
C non `e una circonferenza, vi sono due assi di simmetria, detti gli assi di C.
9 - Vertice e asse di una parabola
Sia C `e una parabola e sia f (X) = N X + P una riduzione di C a una forma canonica
C 0 . Allora f trasforma lorigine nel vertice e lasse delle ordinate nellasse di simmetria.
Quindi:
1) Se P C `e soluzione di AX = B X0 , con X0 autovettore di A relativo a 0 e
kX0 k = 1, allora P `e il vertice di C.
2) Lasse di simmetria di C `e la retta passante per P e con direzione X0 .
Sezione 6 - Invarianti

1 - Teorema di Invarianza
Siano C :t XAX + 2t BX + c = 0 e C 0 :t XA0 X + 2t B 0 X + c0 = 0 coniche isometriche.
Allora D(A) = D(A0 ), tr(A) = tr(A0 ), D(MC ) = D(MC 0 ), r(MC ) = r(MC 0 ).
I numeri D(A), tr(A), D(MC ), r(MC ) si dicono numeri invarianti di C.
2 - Matrici di forme canoniche
I numeri invarianti e i Teoremi di Riduzione e di Invarianza ci permettono di riconoscere
una conica C :t XAX + 2t BX + c = 0.
Se C 0 `e una forma canonica di C,

MC 0

= 0
0

0
0

21

MC 0

= 0
0

0
0

0
.
0

3 - Parabole
Posto MC = M e M 0 = MC 0 , osserviamo che nel primo caso D(A) = = 0 D(M ) =
= 0 mentre nel secondo D(A) = 0 e D(M ) = 2 6= 0.
Quindi se D(A) = 0 e D(M ) 6= 0 allora C `e una parabola.
4 - Coniche a centro 1/3
Se D(A) > 0, e hanno lo stesso segno (che `e il segno di tr(A) = + ) mentre ha il
segno opposto a D(M ).
1) Se tr(A)D(M ) < 0, ha lo stesso segno di e e C `e unellisse;
2) Se tr(A)D(M ) > 0, ha segno opposto a e e C = ;
3) Se D(M ) = 0, = 0 e C `e un punto (lunica soluzione di AX = B).
5 - Coniche a centro 2/3
Se D(A) = < 0, e hanno segni opposti.
1) Se D(M ) 6= 0, 6= 0 e C `e una iperbole;
2) Se D(M ) = 0, = 0 e C `e una coppia di rette incidenti.
Se D(A) = = 0, 6= 0 e = 0 e D(M ) = 0.
1) Se r(M ) = 1, allora = 0 e C `e una retta;
2) Se r(M ) = 2, allora 6= 0 e C `e una coppia di rette parallele o il a seconda del segno
di e .
7 - Riconoscimento e caso degenere
Riassumendo, ogni conica `e classificabile in uno dei seguenti tipi:
1) Coniche non degeneri: ellisse, iperbole, parabola;
2) Coniche degeneri: punto, retta, coppia di rette incidenti, coppia di rette parallele, vuoto.
Dallo studio dei numeri invarianti otteniamo che:
Se C `e una conica e C 6= , allora C `e non degenere se e solo se D(MC ) 6= 0.
8 - Forma canonica con invarianti
22

)
1) Se C `e una conica a centro e D(A) 6= 0, abbiamo = D(M
D(A) ;
q
)
2) se C `e una parabola, = D(M
tr(A) .

Quindi possiamo ottenere una forma canonica C 0 di C senza calcolare esplicitamente la


riduzione di C a C 0 .
Sezione 7 - Studio di coniche

1 - Parabola 1/5
Sia C : p(x, y) = x2 + y 2 + 2xy 2x + 1 = 0. Allora
1
1
MC = M =

1
1

| 1
|
0
,

|
1

D(A) = 0,

D(M ) = 1,

quindi C `e una parabola.


2 - Parabola 2/5
Lautospazio di A relativo a 0 ha equazione x + y = 0. Se X0 =

1 (1, 1),
2

soluzione di


S:

p(X) = 0
AX = B X0

cio`e

(x + y) 2x +1 1 = 0
S : x + y = 1 2

x + y = 1
2

3 - Parabola 3/5
Quindi =

1
2

e S `e equivalente a


(x + y)2 2x + 1 = 0
x + y = 12

da cui P = ( 58 , 18 ).
4 - Parabola 4/5
23

il vertice `e


Poiche = tr(A) = 2, abbiamo la forma canonica C 0 : 2x2 2y = 0, quindi C 0 : y =
2
2x . X `e un versore ortogonale a X0 : sia X = 12 (1, 1). Allora una riduzione di C a
C 0 `e
1
f ((x, y, )) =
2

1
1

1
1

 


1
x
5
+
.
y
8 1

5 - Parabola 5/5
1) Lasse di simmetria `e la retta r : t(1, 1) + 18 (5, 1).
1
2) Il fuoco di C 0 `e F 0 = (0, 4
), quindi il fuoco di C `e F = f (F 0 ) = ( 43 , 14 ).
2
1
3) Poiche f ((0, 4
)) = ( 21 , 0), la direttrice di C `e la retta d : t(1, 1) + ( 21 , 0).
2

6 - Iperbole 1/5
Sia C : x2 + y 2 + 4xy + 6x 4 = 0. Allora
1
2
MC = M =

2
1

|
3
|
0
,

| 4

D(A) = 3,

D(M ) = 3,

quindi C `e una iperbole.


7 - Iperbole 2/5
)
Gli autovalori di A sono = 3 e = 1 e = D(M
D(A) = 1, quindi abbiamo la forma

canonica C 0 : 3x2 y 2 = 1, da cui


C0 :
con a =

1 ,
3

x2
y2

=1
a2
b2

b = 1.
- Iperbole 3/5

Il centro P di C `e lunica soluzione di AX = B: P = (1, 2).


Scegliendo gli autovettori X =

1 (1, 1)
2

e X =

C:
24

1 (1, 1)
2

abbiamo la riduzione di C a

1
f ((x, y, )) =
2

1
1

1
1

  

x
1
+
.
y
2

- Iperbole 4/5
Gli assi di simmetria di C sono le rette r1 : t(1, 1) + (1, 2) e r2 : t(1, 1) + (1, 2).

0
I fuochi di C 0 sono F1,2
= ( a2 + b2 , 0) = (2 13 , 0), quindi i fuochi di C sono F1,2 =
q
q
0
f (F1,2
) = ( 23 + 1, 23 2).
- Iperbole 5/5

Gli asintoti di C 0 sono le rette s01,2 : y = ab x = 3x, quindi gli asintoti di C sono le
rette

1
s1 = f (s01 ) : t (1 3, 1 + 3) + (1, 2),
2

1
s2 = f (s02 ) : t (1 + 3, 1 3) + (1, 2).
2
9 - Ellisse 1/4
Sia Ck : 2x2 + 2y 2 + 2xy + 6x + k = 0 con k R. Allora

2
1
= Mk =

MCk

1
2

|
|

3
0
,

D(A) = 3,

tr(A) = 4,

D(Mk ) = 3k 18,

quindi Ck `e una ellisse per k < 6, un punto per k = 6 e il vuoto per k > 6.
10 - Ellisse 2/4
Sia C = C5 : 2x2 + 2y 2 + 2xy + 6x + 5 = 0. Gli autovalori di A sono = 1 e = 3 e
)
0
2
2
= D(M
D(A) = 1, quindi abbiamo la forma canonica C : x + 3y = 1, da cui

C0 :

x2
y2
+
=1
a2
b2
25

con a = 1, b =

1 .
3

10 - Ellisse 3/4
Il centro P di C `e P = (2, 1). Scegliendo gli autovettori X =
X =

1 (1, 1)
2

1 (1, 1)
2

abbiamo la riduzione di C a C 0 :
1
f ((x, y, )) =
2

1 1
1 1

  

x
2
+
.
y
1

11 - Ellisse 4/4
1) Gli assi di simmetria di C sono le rette r1 : t(1, 1) + (2, 1) e r2 : t(1, 1) + (2, 1).
q

0
0
2
2
2) I fuochi di C sono F1,2 = ( a b , 0) = ( 23 , 0), quindi i fuochi di C sono
F1 = f (F10 ) = ( 13 2, 13 + 1), F2 = f (F20 ) = ( 13 2, 13 + 1).
13 - Coniche degeneri 1/2
Sia Ck : x2 + y 2 + 2xy 2x 2y + k = 0 con k R. Allora
1
1
= Mk =

MCk

1
1

| 1
| 1
,

|
k

D(A) = D(M ) = 0,

quindi Ck `e una retta per k = 1 (r(Mk ) = 1) mentre Ck `e o una coppia di rette parallele
per k 6= 1.
14 - Coniche degeneri 2/2
Poiche
Ck : (x + y)2 2(x + y) + k = (x + y 1)2 + k 1 = 0
1) C1 `e la retta x + y 1 = 0;

2) Ck `e la coppia di rette parallele x + y = 1 k per k < 1 mentre Ck = per k > 1.


Sezione 8 - Intersezione con rette e tangenti
26

1 - Intersezione tra coniche e rette 1/2


Dallo studio precedente otteniamo che intersecando una conica C con una retta r del piano
abbiamo uno dei seguenti casi:
1) C r = ;
2) C r `e un punto;
3) C r sono due punti;
4) C r = r (solo se C `e degenere).
2 - Intersezione tra coniche e rette 2/2
Se C : p(X) =t XAX + 2t BX + c = 0 e r : P (t) = tL + P , si determina C r sostituendo
X = P (t) nellequazione della conica.
p(P (t)) = (t LAL)t2 + 2t (AP + B)Lt + p(P ) = 0.
3 - Esempio 1/2
Se C : p((x, y)) = x2 + y 2 + 2xy + 2x + 2 = 0 e se rk : Pk (t) = t(0, 1) + (k, 0) per k R,
sostituendo abbiamo

che ha soluzioni t1,2

p(Pk (t)) = t2 + 2kt + k 2 2k + 2 = 0

= k 2k 2.

1) Se k > 1, C rk = {Pk (t1 ), Pk (t2 )};


2) se k = 1, C r1 = {P1 (1) = (1, 1)};
3) se k < 1, C rk = .
4 - Tangente a una conica
Sia C : p(x, y, ) = 0 una conica non degenere e sia P C. Una retta r : P (t) passante per
P si dice tangente a C in P se lequazione p(P (t)) = 0 `e di secondo grado con due soluzioni
coincidenti.
Per ogni punto di C passa una e una sola retta tangente a C in P , che indichiamo con
tgP (C).
27

5 - Equazione della tangente 1/3


Se C : p(x, y) =t XAX + 2t BX + c = 0, P C e r : P (t) = tL + P , si verifica che
lequazione p(P (t)) = 0 diventa
p(P (t)) = (t LAL)t2 + 2t (AP + B)Lt = 0
in quanto p(P ) = 0. Allora r = tgP (C) se e solo se t LAL 6= O e t (AP + B)L = (AP + B)
L = 0.
6 - Equazione della tangente 2/3
Quindi tgP (C) `e la retta per P di direzione ortogonale a AP + B. Poiche p(P ) = 0 implica
t P AP t BP =t BP + c, abbiamo lequazione:
tgP (C) :t (AP + B)(X P ) =t (AP + B)X +t BP + c = 0.

7 - Equazione della tangente 3/3


Se P = (x0 , y0 ), lequazione della tangente si pu`o scrivere in modo esplicito:
tgP (C) : (a1,1 x0 + a1,2 y0 + b1 )x + (a1,2 x0 + a2,2 y0 + b2 )y + b1 x0 + b2 y0 + c = 0.
Per esempio, se C : 2x2 + y 2 4xy 4x + 2y 1 = 0, il punto P = (1, 1) C e
tgP (C) : x + y = 0.
8 - Tangenti nei vertici
Sia C una conica non degenere e sia P un vertice di C. Per il Teorema di Riduzione
abbiamo:
1) Se C `e una conica a centro, tgP (C) `e la retta per P parallela allasse di simmetria non
contenente P .
2) Se C `e una parabola, tgP (C) `e la retta per P parallela alla direttrice.
Sezione 9 - Coniche in forma parametrica
28

1 - Ellisse in forma canonica


Se C :

x2
a2

y2
b2

= 1, posto

x
a

= cos e


P () =

y
b

= sen, abbiamo la parametrizzazione

x = acos
,
y = bsen

[0,

2].

2 - Iperbole in forma canonica


Se C :

x2
a2

y2
b2

= 1, posto

x
a

= cosh(t) e

P (t) =

y
b

= senh(t), abbiamo le parametrizzazioni

x = acosh(t)
,
y = bsenh(t)

t R.

Liperbole `e unione di due curve in forma parametrica, dette i rami di C.


3 - Parabola in forma canonica
Se C : y = ax2 , posto x = t, abbiamo la parametrizzazione

P (t) =

x=t
,
y = at2

t R.

4 - Caso generale
Sia C una conica qualsiasi e sia f (X) = N X + P `e una riduzione di C a una forma
canonica C 0 . Se Q(t) `e una parametrizzazione di C 0 , allora P (t) = N Q(t) + P `e una
parametrizzazione di C.
5 - Esempio 1/2
Sia C : 2x2 + 2y 2 + 2xy + 6x + 5 = 0. C `e una ellisse e
0

C : x + 3y = 1,

1
f ((x, y, )) =
2

1 1
1 1

  

x
2
+
y
1

sono rispettivamente una forma canonica di C e una riduzione di C a C 0 .


6 - Esempio 2/2
Poiche C 0 : Q() = (cos, 13 sen), abbiamo la parametrizzazione di C:
29


x =

1 cos
2

1
6 sen 2
q
P () = f (Q()) =
y = 1 cos + 1 sen + 1
6
2

30

Parte III - Sfere e circonferenze

Sezione 1 - Sfere

1 - Sfere come luoghi geometrici


Ricordiamo che, dati un punto P0 nello spazio e un numero reale R > 0, la sfera S(P0 , R)
di centro P0 e raggio R `e il luogo dei punti la cui distanza da P0 `e R.
2 - Equazione della sfera 1/3
Fissato un sistema di riferimento, se P0 = (x0 , y0 , z0 ) R3 e R > 0, abbiamo lequazione
di S(P0 , R) riferita a centro e raggio:
S(P0 , R) : (x x0 )2 + (y y0 )2 + (z z0 )2 = R2

3 - Equazione della sfera 2/3


1) La sfera di centro O = (0, 0, 0) e raggio 1 ha equazione x2 + y 2 + z 2 = 1 (sfera unitaria).
2) La sfera di centro (1, 2, 3) e raggio 3 ha equazione (x + 1)2 + (y 2)2 + (z 3)2 = 9.
4 - Equazione della sfera 3/3
Sviluppando i quadrati nellequazione della sfera e ponendo a = 2x0 , b = 2y0 , c = 2z0 ,
d = x20 + y02 + z02 R2 otteniamo
S(P0 , R) : x2 + y 2 + z 2 + ax + by + cz + d = 0.
Nellesempio precedente abbiamo S((1, 2, 3), 3) : x2 + y 2 + z 2 + 2x 4y 6z + 5 = 0.
5 - Sfere come luoghi di zeri 1/4
Viceversa consideriamo linsieme E = Z(f ) R3 definito da unequazione del tipo
f (x, y) = x2 + y 2 + z 2 + ax + by + cz + d = 0.
31

con 6= 0. A meno di dividere per possiamo assumere che = 1.


6 - Sfere come luoghi di zeri 2/4
Per completamento dei quadrati abbiamo
a
a2
x2 + ax = (x + )2
2
4

b
b2
y 2 + by = (y + )2
2
4

c
c2
z 2 + cz = (z + )2 .
2
4

7 - Sfere come luoghi di zeri 3/4


Posto x0 = a2 , y0 = 2b , z0 = 2c e h =

a2 +b2 +c2
4

d,

E : (x x0 )2 + (y y0 )2 + (z z0 )2 h = 0.
8 - Sfere come luoghi di zeri 4/4
Abbiamo tre casi:
1) se a2 +b2 +c2 > 4d, allora h > 0 e , posto R =

h, E `e la sfera di centro P0 = (x0 , y0 , z0 )

e raggio R;
2) se a2 + b2 + c2 = 4d, allora h = 0 e E `e il punto P0 = (x0 , y0 , z0 );
3) se a2 + b2 + c2 < 4d, allora h < 0 e E = .
9 - Esempio
Consideriamo la famiglia di insiemi Ek definiti da
Ek : x2 + y 2 + z 2 + 2x 4y 6z + k = 0.
Poiche
Ek : (x + 1)2 + (y 2)2 + (z 3)2 + k 14 = 0,

Ek `e una sfera di centro (1, 2, 3) e raggio 14 k se k < 14, coincide col punto (1, 2, 3)
se k = 14 e `e vuoto se k > 14.
Sezione 2 - Coordinate sferiche e sfere in forma parametrica
32

1 - Coordinate sferiche
In R3 consideriamo il seguente cambiamento di coordinate:
(

x = sencos
y = sensen
z = cos

con > 0, 0 e 0 2.
La sfera S(O, R) : x2 + y 2 + z 2 = R2 in coordinate sferiche ha equazione = R
2 - Parametrizzazione della sfera 1/3
La sfera
S(P0 , R) : (x x0 )2 + (y y0 )2 + (z z0 )2 = R2
di centro P0 = x0 , y0 , z0 ) `e limmagine di S(O, R) tramite la traslazione tP0 (X) = X + P0 .
3 - Parametrizzazione della sfera 2/3
Abbiamo la parametrizzazione di S(P0 , R)
(
P (, ) =

x = Rsencos + x0
y = Rsensen + y0 ,
z = Rcos + z0

0 , 0 2

Le coordinate e si dicono rispettivamente latitudine e longitudine.


4 - Esempio
Per P0 = (2, 5, 1) e R = 3 abbiamo
(
S(P0 .3) : P (, ) =

x = 3sencos + 2
y = 3sensen 5 ,
z = 3cos + 1

0 , 0 2

5 - Esempio
Se S : x2 + y 2 + z 2 = 1, le seguenti sono parametrizzazioni della semisfera
S + = S {z 0}:
33

(
P1 (, ) =

x = sencos

y = sensen , 0 , 0 2,
2
z = cos

(
P2 (t, u) =

x=t
y=
u
, t2 +u2 1.
z = 1 t2 u2

Sezione 3 - Sfere, rette e piani

1 - Intersezione tra sfere e piani 1/5


Se S `e una sfera di centro P0 e raggio R e `e un piano, esiste un sistema di riferimento
Oxyz tale che : z = 0 e P0 = (0, 0, z0 ) con z0 > 0.
Poiche i cambiamenti di riferimento sono isometrie, abbiamo z0 = d(P0 , ).
2 - Intersezione tra sfere e piani 2/5
In tale sistema di riferimento S ha equazione
S : x2 + y 2 + (z z0 )2 = R2 .
Quindi S `e linsieme delle soluzioni del sistema


x2 + y 2 = R2 z02 .
z=0

3 - Intersezione tra sfere e piani 3/5


Abbiamo tre casi:
1) se z0 > R, S = ;
2) se z0 = R, S = {(0, 0, R)} `e un punto;
3) se z0 < R, S = C `e la circonferenza contenuta nel piano z = 0 di centro O e raggio
p
R2 z02 .
3 - Intersezione tra sfere e piani 4/5
Dati una sfera S = S(P0 , R), un piano e posto d = d(P0 , ) si ha:
1) se d > R, `e esterno a S;
34

2) se d = R, allora S `e un punto P e `e tangente a S in P ;


3) se d < R allora S `e la circonferenza C di centro p (P0 ) (proiezione di P0 su ) e

raggio R2 d2 in .
4 - Piano tangente
Se S = S(P0 , R) `e una sfera e P S, il piano tangente tgP (S) a S in P `e il piano passante
per P con direzione ortogonale a P P0 .
Infatti in questo caso d(P, ) = d(P, P0 ) = R, quindi P = p (P0 ) e d(Q, P0 ) > R se Q
e Q 6= P . Dunque S = {P }.
5 - Esempio
Se S : x2 + y 2 + z 2 2x + 4y 6z + 3 = 0, S ha centro P0 = (1, 2, 3) e P = (2, 1, 0) S.
Poiche P P0 = (1, 1, 3),
tgP (C) : x + y 3z 1 = 0.
6 - Intersezione di sfere 1/4
Se S1 : x2 + y 2 + z 2 + a1 x + b1 y + c1 z + d1 = 0 e S2 : x2 + y 2 + z 2 + a2 x + b2 y + c2 z + d2 = 0
sono sfere,

S1 S2 :

x2 + y 2 + z 2 + a1 x + b1 y + c1 z + d1 = 0
.
x2 + y 2 + z 2 + a2 x + b2 y + c2 z + d2 = 0

7 - Intersezione di sfere 2/4


Sottraendo la prima equazione alla seconda abbiamo il sistema equivalente


x2 + y 2 + z 2 + a1 x + b1 y + c1 z + d1 = 0
.
(a2 a1 )x + (b2 b1 )y + (c2 c1 )z + d2 d1 = 0

Il piano
(a2 a1 )x + (b2 b1 )y + (c2 c1 )z + d2 d1 = 0
si dice piano radicale di S1 e S2 .
35

8 - Intersezione di sfere 4/4


Siano S1 = S(P1 , R1 ), S2 = S(P2 , R2 ) e d = d(P1 , P2 ) con R1 R2 .
1) Se d > R1 + R2 o d < R1 R2 , S1 e S2 sono disgiunte.
2) Se d = R1 + R2 o d = R1 R2 , S1 e S2 sono tangenti esternamente o internamente.
3) Se R1 R2 < d < R1 + R2 , S1 S2 `e una circonferenza.
9 - Esempio 1/2
S1 : x2 + y 2 + z 2 2x + 4y 6z 2 = 0 e S2 : x2 + y 2 + z 2 2x + 2y 4z 3 = 0, sono
le sfere di centri P1 = (1, 2, 3), P2 = (1, 1, 2) e raggi R1 = 4 e R2 = 3 rispettivamente.

Quindi R1 R2 = 1 < d(P1 , P2 ) = 2 < R1 + R = 7 e S1 S2 `e una circonferenza C.


10 - Esempio 2/2
Il piano radicale di S1 e S2 `e : 2y 2z + 1 = 0 da cui

C:

x2 + y 2 + z 2 2x + 4y 6z 2 = 0
2y 2z + 1 = 0

Osserviamo che si pu`


o studiare S1 S2 tramite questa rappresentazione.
11 - Intersezione tra sfere e rette 1/2
Se S = S(P0 , R) `e una sfera e r `e una retta, possiamo ragionare come nel caso dei piani.
1) se d(P0 , r) > R allora S r = e r `e esterna a S;
2) se d(P0 , r) = R allora S r `e un punto P e r `e tangente a S in P ;
3) se d(P0 , r) < R allora S r sono due punti e r `e secante S.
12 - Intersezione tra sfere e rette 2/2
Osserviamo che un retta r passante per P `e tangente a S se e solo se r tgP (S).
Per determinare i punti di intersezione quando esistono, conviene parametrizzare la retta
e sostituire nellequazione di S.
13 - Esempio
36

Siano S : x2 + y 2 + z 2 + 2x 2z 1 = 0 e r : t(1, 1, 1) + (1, 0, 1). Sostituendo otteniamo


3t2 3 = 0, da cui t = 1 e S r = {(0, 1, 2), (2, 1, 0)}.
Sezione 4 - Circonferenze nello spazio

1 - Circonferenze in forma cartesiana 1/3


Siano S : x2 + y 2 + z 2 + ax + by + cz + d = 0 la sfera di raggio R e centro P0 e :
x + y + z + = 0 un piano tale che d0 = d(P0 , ) < R.
Quindi S `e la circonferenza C di centro Q0 = p (P0 ) e raggio r =

R2 d20 in .

2 - Circonferenze in forma cartesiana 2/3


Il sistema


x2 + y 2 + z 2 + ax + by + cz + d = 0
x + y + z + = 0

rappresenta la circonferenza C in forma cartesiana


3 - Circonferenze in forma cartesiana 3/3
Viceversa, assegnati : x+y +z + = 0, Q0 = (x0 , y0 , z0 ) e r > 0, la circonferenza
C di centro Q0 , raggio r in si pu`o rappresentare in forma cartesiana con il sistema


(x x0 )2 + (y y0 )2 + (z z0 )2 = r2
.
x + y + z + = 0
4 - Cerchi massimi

Se S `e la sfera di centro P0 e raggio R e se `e un piano tale che P0 , la circonferenza


C = S si dice cerchio massimo di S in .
E immediato che C ha centro P0 e raggio R.
5 - Esempio 1/3
S : x2 + y 2 + z 2 + 2x 2y 2 = 0 `e la sfera di centro P0 = (1, 1, 0) e raggio R = 2. Se
: 2x 2y + z + 1 = 0, allora d0 = d(P0 , ) = 1 < R e C = S `e una circonferenza in
di equazioni
37


C:

x2 + y 2 + z 2 + 2x 2y 2 = 0
2x 2y + z + 1 = 0
6 - Esempio 2/3

Il raggio di C `e r =

R2 d20 = 1.

Se s : t(2, 2, 1) + (1, 1, 0) `e la retta ortogonale a per P0 , il centro di C `e Q0 = s =


( 13 , 13 , 13 ).
7 - Esempio 3/3
Viceversa, la circonferenza C di centro Q0 = ( 31 , 13 , 13 ) e raggio r = 1 in
: 2x 2y + z + 1 = 0 si pu`
o rappresentare come cerchio massimo in della sfera con
stessi centro e raggio:

C:

(x + 13 )2 + (y 13 )2 + (z 31 )2 = 1
2x 2y + z + 1 = 0

8 - Circonferenza per tre punti


Se P0 , P1 , P2 sono punti non allineati, esiste una sola circonferenza C passante per tali
punti. Per i = 1, 2, siano:
1) il piano per P0 , P1 , P2 ;
2) Mi il punto medio tra P0 e Pi ;
3) i il piano per Mi con direzione ortogonale Pi P0 .
Allora C `e la circonferenza di centro Q0 = 1 2 e raggio R = d(P0 , Q0 ) in .
9 - Esempio 1/2
Se P0 = (1, 1, 2), P1 = (1, 1, 0), P2 = (1, 3, 2), allora
1) : x + y + z = 0;
2) P1 P0 = (0, 2, 2) e P2 P0 = (2, 2, 0);
3) M1 = (1, 0, 1) e M2 = (0, 2, 2).
Quindi 1 : y z 1 = 0 e 2 : x y + 2 = 0.
38

10 - Esempio 2/2
Si verifica che
Q0 = 1 2 = (1, 1, 0)

R = 2 2.

Quindi

C:

(x + 1)2 + (y 1)2 + z 2 = 8
x+y+z =0

11 - Retta tangente a una circonferenza


Se C = S `e un circonferenza e se P C, allora la retta tgP (C) tangente a C in P `e
lintersezione del piano con il piano tangente tgP (S) alla sfera S in P .
12 -Esempio
Se

C:

x2 + y 2 + z 2 2z 2 = 0
x+y+z =0

P = (1, 1, 0),

P C e tgP (S) : x y z 2 = 0, quindi



tgP (C) :

xyz2=0
x+y+z =0

Sezione 5 - Circonferenze in forma parametrica

1 - Circonferenze in forma parametrica 1/5


Sia C R3 una circonferenza di centro O e raggio R nel piano . Poiche O , abbiamo
: ax + by + cz = 0, quindi `e un sottospazio vettoriale di R3 di dimensione 2.
Allora esiste una base ortonormale di , cio`e una base {X1 , X2 } tale che kX1 k = kX2 k = 1
e X1 X2 = 0.
2 - Circonferenze in forma parametrica 2/5
39

Se X , esistono unici c1 , c2 R tali che X = c1 X1 + c2 X2 . Abbiamo


kXk2 = (c1 X1 + c2 X2 ) (c1 X1 + c2 X2 ) = c21 kX1 k2 + c22 kX2 k2 + 2c1 c2 X1 X2 = c21 + c22
3 - Circonferenze in forma parametrica 3/5
Si ha che X C se e solo se X e kXk2 = R2 , quindi se e solo se
kXk2 = c21 + c22 = R2
Pertanto X C se e solo se X = RcosX1 + RsenX2 per [0,

2).

4 - Circonferenze in forma parametrica 4/5


In generale, se C `e la circonferenza nel piano di centro P0 e raggio R, siano
1) 0 il piano parallelo a per O;
2) C0 la circonferenza di centro O e raggio R in 0 ;
3) {X1 , X2 } una base ortonormale di 0 .
5 - Circonferenze in forma parametrica 5/5
Se tP0 (X) = X + P0 `e la traslazione di P0 , vale tP0 (C0 ) = C.
Quindi abbiamo la parametrizzazione di C
[0,

P () = RcosX1 + RsenX2 + P0 ,

2].

6 - Esempio 1/2
Sia C la circonferenza di centro P0 = (1, 1, 1) e raggio R = 3 in : x + y + z 1 = 0 .
Una base ortonormale di 0 : x + y + z = 0 `e {X1 =

1 (1, 1, 0),
2

7 - Esempio 2/2
Abbiamo la parametrizzazione

C : P () =

x =

3 cos
2

3
2 sen

+1

y = 32 cos + 32 sen 1

z = 6sen + 1
40

X2 =

1 (1, 1, 2).
6

Parte IV - Superfici e curve nello spazio

Sezione 1 - Quadriche

1 - Equazione di una quadrica


Una quadrica (algebrica) Q `e una superficie di R3 definita in forma cartesiana come luogo
di zeri di un polinomio p(x, y, z) di grado 2 in tre variabili a coefficienti reali. Quindi Q
ha equazione del tipo

a1,1 x2 + a2,2 y 2 + a3,3 z 2 + 2a1,2 xy + 2a1,2 xy + 2a1,3 xz + 2a2,3 yz + 2b1 x + 2b2 y + 2b3 z + c = 0.
con i coefficienti ai,j non tutti nulli.
2 - Equazione matriciale
Lequazione in forma matriciale di Q `e
Q :t XAX + 2t BX + c = 0,
con A simmetrica e 6= O, B R3 e c R che definiscono rispettivamente la parte
quadratica, la parte lineare e il termine noto.
3 - Matrice associata
La matrice associata a Q `e
a1,1
a1,2
MQ =
a1,3
b1

a1,2
a2,2
a2,3
b2

a1,3
a2,3
a3,3
b3

b1
b2
.
b3
c

4 - Esempio

Se Q : 3x2 y 2 + 5z 2 + 6xy + 2yz 2x + 4y 2 2z + 1 = 0,


41

3
3
MQ =
0
1

3
1
1
2

0
1
5

1
2

.
2
1

5 - Considerazioni generali
Si possono studiare le quadriche con le stesse tecniche di algebra lineare utilizzate per le
coniche nel piano ottenendo sia superfici in forma cartesiana (compresi i piani) sia insiemi
di altro tipo (il , punti, rette, piani, coppie di rette o di piani). Non approfondiremo tale
teoria, che risulta notevolmente pi`
u complessa di quella delle coniche ma studieremo alcuni
casi importanti.
Sezione 2 - Quadriche in forma canonica

1 - Ellissoidi
Se a, b, c > 0, le quadriche
x2
y2
z2
+ 2 + 2 =1
a2
b
c
si dicono ellissoidi in forma canonica con semiassi a, b, c. Osserviamo che per a = b = c
abbiamo le sfere di centro O e raggio a.
2 - Iperboloidi
Se a, b, c > 0, le quadriche
x2
y2
z2
+

= 1,
a2
b2
c2

x2
y2
z2

=1
a2
b2
c2

si dicono iperboloidi, rispettivamente a una falda e a due falde, in forma canonica con
semiassi a, b, c.
3 - Paraboloidi
Se a, b > 0, le quadriche
42

y2
x2
+
2z = 0,
a2
b2

x2
y2

2z = 0
a2
b2

si dicono paraboloidi rispettivamente ellittici e iperbolici, in forma canonica con semiassi


a, b.
4 - Osservazioni
Gli ellissoidi e gli iperboloidi hanno lorigine come centro di simmetria e gli assi coordinati
e i piani coordinati come assi e piani di simmetria.
I paraboloidi hanno lasse delle z come asse di simmetria e i piani coordinati x = 0 e y = 0
come piani di simmetria.
Sezione 3 - Quadriche in generale

1 - Quadriche traslate
Se Q :t XAX + 2t BX + c = 0 `e una quadrica, Q `e una quadrica traslata se A `e diagonale.
Quindi abbiamo
Q : a1 x2 + a2 y 2 + a3 z 2 + 2b1 x + 2b2 y + 2b3 z + c = 0.
In particolare, se A = aI3 con a 6= 0, Q `e una sfera, un punto o il vuoto.
2 - Esempi 1/3
Se Q : 2x2 +4y 2 +z 2 +4x2z1 = 0, abbiamo 2x2 +4x = 2((x+1)2 1), z 2 2z = (z1)2 1
da cui
Q : 2(x + 1)2 + y 2 + (z 1)2 = 4
.
3 - Esempi 2/3
Se f `e la traslazione di (1, 0, 1), e
43

Q0 :

y2
z2
x2
+
+
= 1,
2
4
4

allora f (Q0 ) = Q. Quindi Q `e un ellissoide con semiassi a =

2, b = c = 2 e centro

(1, 0, 1).
4 - Esempi 3/3
Se Q : x2 2y 2 + 2x 4z 3 = 0, allora Q : (x + 1)2 2y 2 4(z + 1).
Se f `e la traslazione di (1, 0, 1) e
Q0 :

x2
y 2 2z = 0,
2

abbiamo f (Q0 ) = Q. Quindi Q `e un paraboloide iperbolico con semiassi a =

2, b = 1.

5 - Quadriche e isometrie 1/2


Se ora Q :t XAX + 2t BX + c = 0 `e una quadrica qualsiasi, sappiamo per il Teorema
Spettrale che esiste una matrice ortogonale N di ordine 3 tale che A0 =t N AN `e diagonale.
Sia f (X) = N X lapplicazione ortogonale associata a N : f `e una isometria e valgono le
stesse formule di trasformazione delle coniche.
6 - Quadriche e isometrie 2/2
Se Q0 :t XA0 X + 2t N BX + c = 0, allora f (Q0 ) = Q. Poiche Q0 `e una quadrica traslata,
possiamo studiarla con metodi di completamento dei quadrati e di raccoglimento dei coefficienti per determinare una opportuna traslazione che la riduca a una delle forme canoniche
o a una superficie riconoscibile.
7 - Esempio 1/3
Sia Q la quadrica con
3
0
MQ =
1
2

0 1
3 0
0 3
0
2


|
2
| 0
.
|
2
| 1

8 - Esempio 2/3
44

Se

1
2

Se N = 0
12

0
1
0

1
2

0 ,

1
2

2
t
N AN = 0
0

0 0
3 0
0 4


2
t
NB = 0 .
0

9 - Esempio 3/3
Allora
Q0 : 2x2 + 3y 2 + 4z 2 + 4x 1 = 0, da cui Q0 : 2(x + 1)2 + 3y 2 + 4z 2 3 = 0.
q
Q `e un ellissoide di semiassi a = 32 , b = 1, c = 23 e centro (1, 0, 0).
Sezione 4 - Coni e cilindri

1 - Definizione di cono
Una superficie S `e un cono di vertice P0 se P0 S e se per ogni P S, P 6= P0 la retta
per P e P0 `e contenuta in S.
Quindi S `e unione di rette passanti per P0 . Tali rette sono dette generatrici di S.
Una curva S non passante per P0 `e una direttrice di S se interseca ogni generatrice.
2 - Definizione di cilindro
Una superficie S `e un cilindro di direzione A se per ogni P E la retta per P di direzione
A `e contenuta in S.
Quindi S `e unione di rette parallele di direzione A. Tali rette sono dette generatrici di S.
Una curva S `e una direttrice di S se interseca ogni generatrice.
4 - Coni di vertice lorigine
Una funzione f : Rn R con Df = Rn `e omogenea di grado d > 0 se f (tX) = td f (X)
per ogni t R.
Se f : R3 R `e omogenea e se S = Z(f ) `e una superficie in forma cartesiana, allora S `e
un cono di vertice O.
45

Infatti, P S equivale a f (P ) = 0, quindi f (tP ) = td f (P ) = 0 per ogni t R e la retta


per O e P `e contenuta in S.
5 - Esempi
1) La quadrica Q : p(x, y, z) = x2 + y 2 z 2 + 4xy xz + 3yz = 0 `e un cono di vertice O,
in quanto p `e omogeneo di grado 2;
2) La superficie S : f (x, y, z) = xy 2 z 3 = 0 `e un cono di vertice O, in quanto f `e omogenea
di grado 3.
6 - Cilindri in direzione canonica 1/2
Sia S = Z(f ) una superficie in forma cartesiana. Se f non dipende da una delle variabili,
per esempio dalla z, possiamo porre f (x, y, z) = f (x, y). Se P = (x0 , y0 , z0 ) S, si ha
f (x0 , y0 , t + z0 ) = f (x0 , y0 ) = 0 per ogni t R, quindi la retta per P di direzione e3 `e
contenuta in S e S `e un cilindro di direzione e3 .
7 - Cilindri di direzione canonica 2/2
In generale, chiamiamo un cilindro di questo tipo cilindro di direzione canonica ei , per
i = 1, 2, 3.
1) La quadrica Q : y 2 + z 2 + 4yz + 2y 1 = 0 `e un cilindro di direzione canonica e1 .
2) La superficie S : x3 z 2 = 0 `e un cilindro di direzione canonica e2 .
Sezione 5 - Curve nello spazio

1 - Curve in forma cartesiana


Una curva R3 in forma cartesiana `e il luogo di zeri di una applicazione f : R3 R2 .
Se f = (f1 , f2 ), le equazioni di C sono

:

f1 (x, y, z) = 0
f2 (x, y, z, ) = 0

Possiamo vedere come intersezione delle superfici S1 = Z(f1 ) e S2 = Z(f2 ). In precedenza abbiamo rappresentato rette e circonferenze in questo modo.
46

2 - Curve piane
Una curva nello spazio si dice piana se esiste un piano che contiene . Se non `e un
segmento di retta (o una retta), allora `e unico: infatti se e 0 con 6= 0 ,
abbiamo che `e contenuta nella retta 0 .
Rette e circonferenze sono curve piane.
3 - Eliche 1/2
La curva in forma parametrica
(
: P (t) =

x = cos2t
y = sen2t ,
z=t

tR

non `e piana. Infatti i punti P (0) = (1, 0, 0), P (1) = (1, 0, 1), P ( 21 ) = (1, 0, 12 ) non sono
allineati e lunico piano per essi `e y = 0, che non contiene .
4 - Eliche 2/2
Se a, b, c > 0, le curve parametriche del tipo
x = acos2t
y = bsen2t , t R
z = ct
si dicono eliche cilindriche. Tali curve non sono piane ma sono contenute nei cilindri con
(

: P (t) =

equazione

x2
a2

y2
b2

= 1.
5 - Esempio

In generale le intersezioni di quadriche non sono curve piane: per esempio




x2 + y 2 + z 2 8 = 0
xy z = 0


contiene i punti (2 2, 0, 0), (2 2, 0, 0), (0, 2 2, 0) e ( 2, 2, 2), che non sono compla:

nari.
6 - Sezione cilindrica 1/3
Sia : ax + by + cz + d = 0 un piano e sia una curva piana di equazioni:
47

f (x, y, z) = 0
ax + by + cz + d = 0

Se c 6= 0, z = Ax + By + , con A = a/c, B = b/c, C = d/c.


7 - Sezione cilindrica 2/3
Posto f0 (x, y) = f (x, y, AX + By + C), abbiamo

:

f0 (x, y) = 0
ax + by + cz + d = 0

Quindi = Z(f0 ) , dove Z(g) `e un cilindro di direzione canonica e3 .


Se a 6= 0 o b 6= 0, potremo avere cilindri con direzioni canoniche e1 e e2 rispettivamente.
8 - Sezione cilindrica 3/3
Se = S con S cilindro in direzione canonica ei e non parallelo a ei , diciamo che
`e in sezione cilindrica.
Osserviamo che `e una direttrice di S. In particolare, se `e il piano coordinato ortogonale
a ei chiamiamo la direttrice principale di S.
9 - Esempio
Se

:

x2 y 2 + 2z 2 3y + 3z 1 = 0
yz =0

ponendo z = y si ottiene la sezione cilindrica



:

x2 + y 2 1 = 0
yz =0

10 - Osservazione
Osserviamo che la direttrice principale del cilindro nellesempio precedente, cio`e

0 :

x2 + y 2 1 = 0
z=0
48

si pu`o identificare con la circonferenza unitaria nel piano.


In generale la direttrice principale di un cilindro S di direzione canonica pu`o essere identificata con la curva nel piano definita dallequazione del cilindro S.
11 - Sezioni piane
Possiamo studiare e descrivere una superficie S per mezzo delle curve piane ottenute intersecando S con un fascio di piani passanti per una retta o di piani paralleli (sezioni
piane).
Per esempio, le figure delle quadriche in forma canonica si possono ottenere con sezioni
con i piani paralleli a uno dei piani coordinati.
12 - Esempio
Intersecando lellissoide con semiassi 2, 1, 1 con i piani z = k otteniamo:
1) per |k| < 1 la famiglia di ellissi


x2
4(1k2 )

y2
1k2

=1

z=k
con semiassi decrescenti al crescere di |k|;
2) per k = 1 i punti (0, 0, 1);
3) per |k| > 1 il .
Sezione 6 - Coniche nello spazio

1 - Esempio 1/2
Consideriamo la famiglia di quadriche Qk : k(k 1)x2 + z 2 + 2xz + 2ky + 1 = 0. Se
: z = 0, allora Ck = Qk si rappresenta in sezione cilindrica come

Ck :

k(k 1)x2 + 2ky + 1 = 0


z=0
2 - Esempio 2/2

C0 = e C1 `e la retta
49

y = 12
z=0

Per k 6= 0, 1 , Ck `e una parabola nel piano identificato con il piano con sistema di
riferimento Oxy.
3 - Coniche come sezioni cilindriche 1/3
Se Q `e una quadrica e se `e un piano non contenuto in Q, lintersezione C = Q `e
una conica nello spazio. Infatti, se Oxyz `e un sistema di riferimento in cui : z = 0 e se
Q : p(x, y, z) = 0 in Oxyz, posto p0 (x, y) = p(x, y, 0), abbiamo C come sezione cilindrica:
C:

p0 (x, y) = 0
z=0

4 - Coniche come sezioni cilindriche 2/3


Il polinomio p0 `e non nullo e ha grado 2 in x, y. Quindi nel piano : z = 0 identificato
con il piano con sistema di riferimento Oxy, linsieme C : p0 (x, y) = 0 `e una conica, una
retta o il vuoto a seconda che il grado di p0 sia 2, 1 o 0. Pertanto possiamo riconoscere C
come conica nel piano.
5 - Coniche come sezioni cilindriche 3/3
Sia Q : p(x, y, z) = 0 una quadrica. Se Q `e un cilindro di direzione A, allora per ogni
piano non parallelo a A la conica Q dello stesso tipo. In particolare diremo che Q `e
ellittico, iperbolico o parabolico se Q `e una ellisse, iperbole o parabola rispettivamente.
Possiamo usare queste propriet`
a per studiare le coniche nello spazio.
6 - Cono circolare
La quadrica Q0 : x2 + y 2 z 2 = 0 si dice cono circolare retto. Per ogni k 6= 0, Q {z = k}
`e una circonferenza di centro (0, 0, k), raggio k nel piano z = k.
7 - Esempi 1/2
Sia : x y 2z + 1 = 0. Allora la conica C = Q0 in sezione cilindrica si rappresenta
come
50


C:

3x2 + 3y 2 2xy 2x + 2y 1 = 0
x y 2z + 1 = 0

La superficie Q : 3x2 + 3y 2 2xy 2x + 2y 1 = 0 `e un cilindro di direzione canonica e3


con direttrice principale unellisse, quindi C `e una ellisse.
8 - Esempi 2/2
In modo analogo si verifica che:
1) se 1 : x + y + z 1 = 0, Q0 1 `e una iperbole;
2) se 2 : x z 1 = 0, Q0 2 `e una parabola.
9 - Sezioni coniche
Quindi tutti i tipi di coniche non degeneri possono essere ottenuti come intersezioni di Q0
con un piano non passante per lorigine.
Intersecando Q0 con un piano per O otteniamo coniche degeneri: un punto
( : z = 0), una retta ( : x = z) o una coppia di rette incidenti ( : y = 0).
Le coniche sono state in origine introdotte in questo modo e il loro nome deriva da sezioni
coniche.
10 - Parametrizzazione 1/3
Come applicazione, parametrizziamo la conica

C:

x2 + y 2 + z 2 + xy 3xz + 1 = 0
x+yz =0

Sostituendo z = x + y abbiamo la sezione cilindrica



C:

x2 + 2y 2 1 = 0
x+yz =0

.
12 - Parametrizzazione 2/3
Il cilindro ellittico S : x2 + 2y 2 1 = 0 ha direttrice principale
51


CS :

x2 + 2y 2 1 = 0
z=0

che si parametrizza con Q(t) = (cos, 12 sen, 0), [0 2].


13 - Parametrizzazione 3/3
Quindi una parametrizzazione di C `e

x = cos
y = 12 sen
[0 2].

z = cos + 12 sen
Sezione 7 - Coni e cilindri in forma canonica e parametrica

1 - Coni e cilindri con assegnata direttrice


Sia `e una curva piana contenuta nel piano di direzione ortogonale N . Se P, A R3
sono tali che P
/ e A N 6= 0, allora esistono un unico cono K(, P ) di vertice P e un
unico cilindro H(, A) di direzione A con direttrice .
Illustriamo con un esempio come ottenere coni e cilindri in forma canonica e parametrica
con vertice o direzione e direttrice assegnati.
2 - Direttrice assegnata
Se `e un curva piana, in generale conviene rappresentare in sezione cilindrica. Sia

:

x2 2y 2 1 = 0
x+yz =0

3 - Cono in forma cartesiana 1/3


Se P = (1, 0, 0) e se K = K(, P ), X = (x, y, z) K se e solo X giace in una retta
per P e un punto di , cio`e se e solo se esistono X 0 = (x0 , y 0 , z 0 ) e t R tali che
X = t(X 0 P ) + P .
4 - Cono in forma cartesiana 2/3
52

Abbiamo il sistema

x = t(x0 1) + 1

y = ty 0
z = tz 0

02
02

x 2y 1 = 0
x0 + y 0 z 0 = 0
Dalle prime 3 equazioni ricaviamo (per t 6= 0): x0 =

(x1+t)
,
t

y0 =

y
t

e z 0 = zt .

5 - Cono in forma cartesiana 3/3


Sostituendo nelle ultime 2 equazioni abbiamo:


(x 1 + t)2 2y 2 t2 = 0
x+yz+t1=0

Ricavando t dalla seconda e sostituendo nella prima otteniamo:


K : x2 + 2y 2 + 2xy + 2xz 2x 2y + 2z 1 = 0.
6 - Cilindro in forma cartesiana 1/3
Se A = (1, 0, 1) e se H = H(, P ), X = (x, y, z) H se e solo X giace in una retta di
direzione A per un punto di , cio`e se e solo se esistono X 0 = (x0 , y 0 , z 0 ) e t R tali
che X = tA + X 0 .
7 - Cilindro in forma cartesiana 2/3
Abbiamo il sistema

x = t + x0

y = t + y0
z = t + z 0

02
02

x 2y 1 = 0
x0 + y 0 z 0 = 0
8 - Cilindro in forma cartesiana 3/3
Sostituendo nelle ultime 2 equazioni x0 = x t, y 0 = y t e z 0 = z abbiamo:


(x t)2 2y 2 1 = 0
.
x + y z 2t = 0
53

Ricavando t dalla seconda e sostituendo nella prima otteniamo:


H : x2 7y 2 + z 2 2xy + 2xz 2yz 4 = 0.
9 - Direttrice in forma parametrica
Se `e in forma parametrica, per esempio

x = cosh(t)
1
: y = 2 senh(t)
,

z = cosh(t) + 12 senh(t)

t R.

possiamo parametrizzare le superfici K e H.


10 - Cono in forma parametrica

1)u + 1
x = (cosh(t)
1

K : y = 2 senh(t)u
,

z = (cosh(t) + 12 senh(t))u

(t, u) R2 .

11 - Cilindro in forma parametrica

x = u1+ cosh(t)
H : y = 2 senh(t)

z = u + cosh(t) +

(t, u) R2 .

1 senh(t)
2

12 - Parametrizzazione del cono


Se : P (t) = (x(t), y(t), z(t)), t D e se P0 = (x0 , y0 , z0 ), allora

x(t, u) = (x(t) x0 )u + x0
K : y(t, u) = (y(t) y0 )u + y0

z(t, u) = (z(t) z0 )u + z0
con t D e u R.
13 - Parametrizzazione del cilindro
Se : P (t) = (x(t), y(t), z(t)), t D e se A = (a, b, c) 6= O, allora
54


x(t, u) = au + x(t)
H(, A) : y(t, u) = bu + y(t)

z(t, u) = cu + z(t)
con t D e u R.
Sezione 8 - Superfici di rotazione

1 - Definizione di superficie di rotazione


Siano r e una retta e una curva nello spazio rispettivamente. Se P , sia P il piano
per P ortogonale a r e sia CP la circonferenza di centro P r = pr (P ) e raggio d(P, r)
in P (se P r, sia CP = P ).
Allora lunione delle CP per P `e una superficie S detta superficie di rotazione di asse
r generata da : si dice generatrice di S
2 - Meridiani e paralleli
Una superficie S di rotazione di asse r `e trasformata in s`e da tutte le rotazioni di asse r.
Se [0

2) e se `e limmagine di C tramite la rotazione di asse r e angolo , allora

S `e unione delle curve t h per 0 < 2.


Le circonferenze CP si dicono paralleli e le curve si dicono i meridiani. Osserviamo che
i meridiani sono le intersezioni di S con i piani del fascio per r.
3 - Superfici di rotazione di asse z
Studiamo le superfici di rotazione nel caso in cui lasse r `e lasse delle z e la generatrice
`e una curva piana in y = 0. Indicheremo con S la superficie di rotazione attorno allasse
z generata da una tale .
Se `e piana possiamo sempre ricondurci a questo caso con un cambiamento di riferimento.
4 - Esempio 1/2
Consideriamo la circonferenza

:

(x 2)2 + z 2 1 = 0
y=0
55

.
Se P0 (x0 , 0, z0 ) , (x, y, z) CP0 se e solo se z = z0 e

x2 + y 2 = |x0 |.

5 - Esempio 2 /2
Sostituendo nella prima equazione abbiamo la forma cartesiana
S : (x2 + y 2 )2 + z 4 + 2(x2 + y 2 )z 2 10(x2 + y 2 ) + 6z 2 + 9 = 0.

6 - Coordinate cilindriche
Per studiare la superfici di rotazione si pu`o utilizzare il seguente cambiamento di coordinate
in R3 :
(

x = cos
y = sen
z=t

con > 0, t R e 0 2.
Il cilindro x2 + y 2 = R2 in coordinate cilindriche ha equazione = R.
7 - Esempio 3/3
Una parametrizzazione di `e P () = (cos + 2, 0, sen), [0 2]. Passando alle coordinate cilindriche e sostituendo = cos + 2 e t = sen, otteniamo la parametrizzazione

x = ((cos + 2)cos
S : y = (cos + 2)sen ,

z = sen

, [0

2].

8 - Toro
Un superficie di rotazione con generatrice una circonferenza e con asse una retta complanare e esterna a si dice toro.
9 - Forma cartesiana
Se
56


:

f (x, z) = 0
,
y=0

e se

p
F (x, y, z) = f ( x2 + y 2 , z),

allora
S : F (x, y, z) = 0.

10 - Forma parametrica
Se : P (t) = (x(t), 0, z(t))), t D,

x(t, ) = x(t)cos
S : y(t, ) = y(t)sen ,

z(t, ) = z(t)

t D,

[0

2].

11 - Esempi 1/2
Se : x z = 0, y = 0, S : x2 + y 2 z 2 = 0 `e il cono circolare retto. Poiche : (t, 0, t),
abbiamo
(
S :

x = tcos
y = tsen
z=t

12 - Esempi 2/2
Se : P () = (Rcos, 0, Rsen),
(
S :

0 (semicirconferenza di centro O), allora

x = Rsencos
y = Rsensen ,
z = Rcos

`e la sfera di centro O e raggio R.

57

0 , 0 2

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