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Sadiku
Copyright 2008 - The McGraw-Hill Companies srl
C A P I T O L O
TRASFORMATA DI FOURIER
1 9
19.1 INTRODUZIONE
La serie di Fourier permette di rappresentare una funzione periodica come somma di
sinusoidi, e di ottenere lo spettro della funzione dalla serie. La trasformata di Fourier
consente di estendere il concetto di spettro alle funzioni non periodiche. La trasformata considera una funzione non periodica come se fosse periodica di periodo infinito.
La trasformata di Fourier e` quindi una rappresentazione integrale di una funzione non
periodica analoga alla rappresentazione in serie di Fourier per una funzione periodica.
La trasformata di Fourier e` una trasformazione integrale, come la trasformata di
Laplace, che trasforma una funzione nel dominio del tempo in una nel dominio delle
frequenze. La trasformata di Fourier si rivela di estrema utilita` nei sistemi di telecomunicazione e nella elaborazione digitale dei segnali, in situazioni nelle quali la trasformata di Laplace non risulta applicabile. Mentre la trasformata di Laplace puo` trattare
soltanto circuiti i cui ingressi sono diversi da zero per t > 0, con eventuali condizioni
iniziali, la trasformata di Fourier consente lanalisi di circuiti con ingressi non nulli
per t < 0 oltre che per t > 0.
La serie di Fourier verra` utilizzata come punto di partenza nella definizione della
trasformata di Fourier. Vengono presentate poi alcune delle piu` importanti proprieta`
della trasformata di Fourier. Si applica poi la trasformata alla analisi dei circuiti.
Infine, vengono trattati il teorema di Parseval e il confronto fra le trasformate di
Fourier e di Laplace, e si mostra come la trasformata di Fourier trova applicazione nella modulazione di ampiezza e nel campionamento.
Figura 19.1
(a) Funzione non periodica,
(b) facendo tendere T allinfinito,
f t diventa la funzione non
periodica in (a).
ghezza [la funzione non periodica desiderata di Figura 19.1(a)], in quanto gli impulsi
adiacenti si sono spostati verso linfinito. La funzione f t non e` quindi piu` periodica.
In altre parole, f t pt quando T ! 1. Si consideri ora lo spettro di f t per
A 10 e 0:2 (si veda il Paragrafo 17.6). La Figura 19.2 mostra leffetto sullo
spettro dellaumento del periodo T . Si nota, innanzitutto, che la forma generale dello
spettro rimane la stessa, e la frequenza alla quale per la prima volta linviluppo si annulla resta la stessa. Al contrario, lampiezza dello spettro e la distanza tra le componenti adiacenti diminuiscono entrambe, mentre aumenta il numero di armoniche. Nel
complesso, in un dato intervallo di frequenze, la somma delle ampiezze delle armoniche rimane praticamente quasi costante. Poiche la forza, o energia totale, delle
componenti allinterno di una banda di frequenza deve rimanere invariata, le ampiezze delle armoniche devono diminuire al crescere di T . Essendo poi f 1=T , allaumentare di T , f (o !) diminuisce, e lo spettro discreto tende a diventare continuo.
Figura 19.2
Effetto dellaumento di T sullo
spettro del treno di impulsi
periodico di Figura 19.1(b).
(Source: L. Balmer, Signals and
Systems: An Introduction
[London: Prentice-Hall, 1991],
p. 229.)
Per meglio comprendere il legame tra una funzione non periodica e la sua controparte
periodica, si consideri la forma esponenziale della serie di Fourier della (17.58),
f t
1
X
cn e jn!0 t
19:1
n1
dove
cn
1
T
T =2
f tejn!0 t dt
19:2
2
T
19:3
T =2
La frequenza fondamentale e`
!0
e la distanza fra armoniche adiacenti
! n 1!0 n!0 !0
2
T
19:4
f te
dt e jn!0 t
2
T=2
n1
"Z
#
1
T =2
1 X
jn!0 t
f te
dt !e jn!0 t
2 n1 T=2
19:5
Se si fa il limite per T ! 1, la sommatoria diventa una integrazione, la spaziatura incrementale ! diventa una distanza differenziale d!, e le frequenze armoniche discrete n!0 diventano una frequenza continua !:
Z 1
1
X
)
1
n1
e la (19.5) diventa
f t
1
2
!
d!
n!0
1 Z 1
1
f tej!t dt e j!t d!
19:6
19:7
1
f tej!t dt
19:8
1
in cui F indica loperatore di trasformazione secondo Fourier. Dalla (19.8) risulta evidente che:
La trasformata di Fourier e` una trasformazione integrale di f(t) dal dominio del tempo
al dominio delle frequenze.
F! e`, in generale, una funzione complessa; il suo modulo e` detto spettro di ampiezza, e la sua fase spettro di fase. F! e` complessivamente detta spettro.
La (19.7) puo` essere scritta in termini di F!, ottenendo cos` la antitrasformata di
Fourier.
Z 1
1
f t F 1 F!
F!e j!t d!
19:9
2 1
La funzione f t e la sua trasformata F! risultano in corrispondenza:
f t
()
F!
19:10
perche una di esse puo` essere ottenuta dallaltra. La trasformata di Fourier F! esiste
quando lintegrale di Fourier nella (19.8) converge. Una condizione sufficiente ma
non necessaria perche f t abbia una trasformata di Fourier e` che essa sia completamente integrabile, nel senso che
Z 1
j f tj dt < 1
19:11
1
1
Alcuni autori usano F( j!) invece di F(!) per rappresentare la trasformata di Fourier.
Per esempio, la trasformata di Fourier della funzione rampa unitaria tut non esiste,
perche la funzione non soddisfa alla condizione appena vista. Per evitare di manipolare quantita` immaginarie, a volte risulta comodo sostituire temporaneamente j! con s,
e risostituire s con j! a calcolo ultimato.
Esempio 19.1
Calcolare la trasformata di Fourier delle seguenti funzioni: (a) t t0 , (b) e j!0 t , (c) cos !0 t.
t t0 ej!t dt ej!t0
19:1:1
1
in cui e` stata applicata la proprieta` di selezione dellimpulso della (7.32). Per il caso particolare
t0 0, si ottiene
F t 1
19:1:2
Questa equazione mostra che il modulo dello spettro della funzione impulso e` costante, cioe` che tutte le frequenze sono egualmente rappresentate nella funzione impulso.
(b) E` possibile ricavare la trasformata di Fourier di e j!0 t in due modi. Se si pone
F! ! !0
allora si puo` calcolare f t usando la (19.9), scrivendo
Z 1
1
! !0 e j!t d!
f t
2 1
Usando la proprieta` di selezione della funzione impulso si ottiene
f t
1 j!0 t
e
2
Poiche F! e f t sono corrispondenti secondo la trasformata di Fourier, altrettanto deve valere per
2! !0 e e j!0 t ,
F e j!0 t 2! !0
19:1:3
1
2
1e j!t d!
1
cioe`
Z
e j!t d! 2t
19:1:4
e j!t dt 2!
19:1:5
1
1
1
19:1:6
19:1:7
F 1 2!
19:1:8
Inoltre, ponendo !0 0,
e j!0 t ej!0 t
2
1
1
F e j!0 t F ej!0 t
2
2
19:1:9
! !0 ! !0
La trasformata di Fourier di un segnale coseno e` mostrata in Figura 19.3.
Figura 19.3
Trasformata di Fourier di
f t cos !0 t.
n Esercizio 19.1 Calcolare le trasformate di Fourier delle seguenti funzioni: (a) impulso rettangolare gt ut 1 ut 2, (b) 4t 2, (c) sin !0 t.
Esempio 19.2
Determinare la trasformata di Fourier di un impulso rettangolare singolo di larghezza e altezza A,
mostrato in Figura 19.4.
Soluzione:
F!
=2
Aej!t dt
=2
A
A j!t =2
2A e j!=2 ej!=2
e
2j
j!
!
=2
sin !=2
!
A sinc
!=2
2
Figura 19.4
F! 20 sinc !
il cui spettro di ampiezza e` mostrato in Figura 19.5. Confrontando la Figura 19.5 con lo spettro degli
impulsi rettangolari in Figura 17.28, si nota che lo spettro di Figura 17.28 e` discreto, e che il suo inviluppo ha la stessa forma della trasformata di Fourier dellimpulso rettangolare singolo.
Impulso rettangolare;
per lEsempio 19.2.
Figura 19.5
Spettro di ampiezza dellimpulso
rettangolare in Figura 19.4;
per lEsempio 19.2.
Figura 18.6
Per lEsercizio 19.2.
Risposta
2 cos ! 1
.
j!
f tej!t dt
1
Figura 19.7
Per lEsempio 19.3.
eat ,
0,
t>0
t<0
eat ej!t dt
eaj!t dt
1 aj!t 1
1
e
a j!
a j!
0
n Esercizio 19.3 Determinare la trasformata di Fourier della funzione esponenziale disattivata mostrata in Figura 19.8.
Risposta
1
.
a j!
Vengono ora presentate alcune proprieta` della trasformata di Fourier che si rivelano
utili nel calcolo delle trasformate di funzioni complicate a partire dalle trasformate di
funzioni elementari. Ciascuna proprieta` verra` enunciata, dimostrata e poi illustrata con
esempi.
Linearita`
Se F1 ! e F2 ! sono le trasformate di Fourier di f1 t e f2 t rispettivamente, allora
F a1 f1 t a2 f2 t a1 F1 ! a2 F2 !
19:12
1
1
a1 f1 tej!t dt
1
a2 f2 tej!t dt
19:13
1
a1 F1 ! a2 F2 !
Per esempio, e` noto dallidentita` di Eulero che sin !0 t 2j1 e j!0 t ej!0 t . Usando
la proprieta` di linearita`,
1
F e j!0 t F ej!0 t
F sin !0 t
2j
19:14
! !0 ! !0
j
Se F! F f t, allora
F f at
1 !
F
jaj
a
19:15
dove a e` una costante reale. La (19.15) mostra che lespansione dellasse dei tempi
(jaj > 1) corrisponde alla compressione dellasse delle frequenze, oppure al contrario,
che la compressione dellasse dei tempi (jaj < 1) implica una espansione dellasse
delle frequenze. La dimostrazione della proprieta` procede come di seguito indicato.
Z 1
f atej!t dt
19:16
F f at
1
19:17
19:18a
19:18b
Puo` risultare utile tracciare il grafico di pt, di p2t e delle loro trasformate di
Fourier. Poiche`
(
A, < t <
2
2
pt
19:19a
0, altrove
allora, sostituendo ogni occorrenza di t con 2t si ottiene
(
(
A, < 2t <
A, < t <
2
2
4
4
p2t
0, altrove
0, altrove
19:19b
che mostra come p2t risulti compressa nel tempo, come mostrato in Figura 19.9(b).
Per tracciare i grafici delle due trasformate di Fourier della (19.18), si ricordi che la
funzione sinc si annulla quando il suo argomento e` uguale a n, con n intero. Percio`,
per la trasformata di pt nella (19.18a), !=2 2f =2 n ! f n=, e per la
trasformata di p2t nella (19.18b), !=4 2f =4 n ! f 2n=. I grafici delle
trasformate di Fourier sono mostrati in Figura 19.9, dalla quale si vede che la compressione nel tempo corrisponde a una espansione nella frequenza. Ci si poteva aspettare questo risultato intuitivamente, perche quando il segnale viene compresso nel
tempo, esso subisce variazioni piu` rapide, dando luogo alla comparsa di componenti a
frequenze piu` alte.
Figura 19.9
Effetto dello scaling nel tempo:
(a) trasformata dellimpulso,
(b) la compressione nel tempo
dellimpulso provoca
lespansione nella frequenza.
19:20
cioe`, un ritardo nel dominio del tempo corrisponde a una traslazione di fase nel dominio delle frequenze. Per dimostrare la proprieta` di traslazione nel tempo, si nota che
Z 1
f t t0 ej!t dt
19:21
F f t t0
1
j!t0
19:22
f xe
j!x
j!t0
dx e
F!
1
1
a j!
19:23
La trasformata di f t et2 ut 2 e`
F! F et2 ut 2
ej 2!
1 j!
19:24
19:25
cioe`, una traslazione di frequenza nel dominio delle frequenze corrisponde alla aggiunta di uno sfasamento alla funzione del tempo. Infatti, per definizione,
Z 1
j!0 t
f te j!0 t ej!t dt
F f te
1
19:26
f te
j!!0 t
dt F! !0
1
1
2
F f t cos !0 t
1
F f te j!0 t F f tej!0 t
2
2
1
1
F! !0 F! !0
2
2
19:27
Figura 19.10
Spettri di ampiezza di:
(a) segnale f t, (b) segnale
modulato f t cos !0 t.
nella quale le componenti di un segnale vengono traslate lungo lasse delle frequenze.
Se, per esempio, lo spettro di ampiezza di f t e` quello mostrato in Figura 19.10(a), allora lo spettro di ampiezza di f t cos !0 t sara` quello mostrato in Figura 19.10(b).
Della modulazione di ampiezza si parlera` in modo piu` approfondito nel Paragrafo
19.7.1.
19:28
In altre parole, la trasformata della derivata di f t si ottiene moltiplicando la trasformata di f t per j!. Infatti, per definizione,
Z 1
1
F!e j!t d!
19:29
f t F 1 F!
2 1
Derivando ambo i membri rispetto al tempo t, si ottiene
Z
j! 1
F!e j!t d! j!F 1 F!
f 0 t
2 1
cioe`
F f 0 t j!F!
19:30
19:31
19:32
F!
1
a j!
19:33
Z
F!
f t dt
F0!
j!
1
t
19:34
10
dei tempi e` nullo. La dimostrazione della formula di integrazione nel tempo della
(19.34) verra` fornita piu` avanti, quando si parlera` della proprieta` di convoluzione.
Per esempio, e` noto che F t 1 e che lintegrazione della funzione impulso fornisce la funzione gradino unitario [si veda la (7.39)]. Applicando la proprieta` della
(19.34), si ottiene la trasformata della funzione gradino unitario come
Z t
1
t dt
!
19:36
F ut F
j!
1
Inversione
Se F! F f t, allora
F f t F! F !
19:37
dove lasterisco denota il complesso coniugato. Questa proprieta` afferma che linversione di f t rispetto allasse dei tempi inverte anche F! rispetto allasse delle frequenze. Puo` anche essere considerata come un caso particolare dello scaling nel tempo in cui a 1 nella (19.15).
Per esempio, 1 ut u1. Di conseguenza,
F 1 F ut F ut
1
!
j!
1
!
j!
2 !
Dualita`
Questa proprieta` afferma che se F! e` la trasformata di Fourier di f t, allora la trasformata di Fourier di Ft e` 2f !; in formule
F f t F!
F Ft 2f !
19:38
Si tratta della proprieta` di simmetria della trasformata di Fourier. Per dimostrare questa proprieta`, si ricordi che
Z 1
1
1
F!e j!t d!
f t F F!
2 1
da cui
2f t
F!e j!t d!
19:39
1
F!ej!t d!
1
Ftej!t dt F Ft
19:40
1
!2
2
1
19:41
Poiche f t e` la somma dei segnali nelle Figure 18.7 e 18.8, F!) e` la somma dei risultati
dellEsempio 18.3 e dellEsercizio 18.3.
11
19:42
Figura 18.11
Illustrazione della proprieta` di
dualita` della trasformata di
Fourier: (a) trasformata
dellimpulso, (b) trasformata di
una funzione costante unitaria.
Convoluzione
Si ricordi dal Capitolo 15 che se xt e` leccitazione di ingresso di un circuito con risposta allimpulso ht, allora la risposta di uscita yt e` data dallintegrale di convoluzione
Z 1
hxt d
19:43
yt ht xt
1
19:44
e quindi la convoluzione nel dominio del tempo corrisponde al prodotto nel dominio
delle frequenze.
Per dimostrare la proprieta` di convoluzione, si trasformano secondo Fourier entrambi i membri della (19.43), ottenendo
Z 1 Z 1
hxt d ej!t dt
19:45
Y !
1
1
1
1
1
1
hej! d
19:46
xej! d H!X !
1
come ci si attendeva. Questo risultato rappresenta una estensione del metodo dei fasori oltre quanto era stato fatto con la serie di Fourier nel capitolo precedente 3 .
3
Limportante relazione (18.46) rappresenta la ragione principale per lutilizzo della trasformata di
Fourier nella analisi dei sistemi lineari.
12
Figura 19.12
Illustrazione grafica della
proprieta` di convoluzione.
(Source: E.O. Brigham, The Fast
Fourier Transform [Englewood
Cliffs, NJ: Prentice Hall, 1974],
p. 60.)
1
F1 ! F2 !
2
19:47
1
F1 F2 ! d
19:48
13
che e` la convoluzione nel dominio delle frequenze. La dimostrazione della (19.48) segue immediatamente dalla proprieta` di dualita` (19.38).
Si vuole ora dimostrare la proprieta` di integrazione nel tempo della (19.34). Se si
sostituisce xt con la funzione gradino unitario ut e ht con f t nella (19.43),
Z 1
f ut d f t ut
19:49
1
1, < t
0, > t
19:50
1
1
!
j!
j!
19:51
che e` la proprieta` di integrazione nel tempo della (19.34). Si noti che, nella (19.51),
F!! F0!, perche ! e` diversa da zero soltanto in ! 0.
La Tabella 19.1 elenca le proprieta` della trasformata di Fourier appena viste. La
Tabella 19.2 presenta invece le trasformate di alcune funzioni di uso comune. Si osservino le somiglianze tra queste tabelle e le Tabelle 15.1 e 15.2.
Esempio 19.4
Determinare le trasformate di Fourier delle seguenti funzioni: (a) funzione segno sgnt, mostrata in
Figura 19.13, (b) esponenziale bilaterale eajtj e (c) funzione sinc: sin t=t.
Figura 19.13
La funzione segno per
lEsempio 19.4.
Soluzione: (a) E` possibile ottenere la trasformata di Fourier della funzione segno in tre modi.
14
Tabella 19.2
Proprieta`
ft
F!
ft
F!
Linearita`
a1 f1 t a2 f2 t
Scaling
fat
a1 F1 ! a2 F2 !
1 !
F
jaj a
t
1
1
2!
ut
!
ft aut a
ej!a F!
e j!0 t ft
F! !0
ut ut
Modulazione
cos !0 tft
jtj
df
dt
1
F! !0 F! !0
2
j!F!
d f
dtn
Z t
ft dt
1
sgnt
j!n F!
eat ut
F!
F0 !
j!
eat ut
dn
F!
d!n
tn eat ut
tn ft
jn
Inversione
ft
F!
Dualita`
Ft
2f!
Convoluzione in t
f1 t f2 t
F1 !F2 !
Convoluzione in !
f1 tf2 t
1
F1 ! F2 !
2
oppure F !
1
j!
sin !
!
2
!2
2
j!
1
a j!
1
a j!
n!
a j!n1
2a
a2 !2
eajtj
e j!0 t
2! !0
sin !0 t
j! !0 ! !0
cos !0 t
! !0 ! !0
!0
a j!2 !20
a j!
a j!2 !20
METODO 1
Si puo` scrivere la funzione segno in termini di funzioni gradino unitario come
sgnt f t ut ut
Ma, dalla (19.36),
U ! F ut !
1
j!
!
j!
j!
j!
METODO 2
Essendo ! !, si ha il secondo metodo. Un altro modo di scrivere la funzione segno in termini di gradino unitario e`
f t sgnt 1 2ut
Trasformando secondo Fourier ciascun termine, si ottiene
1
2
F! 2! 2 !
j!
j!
METODO 3
E` possibile derivare la funzione segno nella Figura 19.13 ottenendo
f 0 t 2t
Trasformando questa espressione,
j!F! 2
F!
2
j!
15
2
a j!
a j!
a !2
(c) DallEsempio 19.2,
h
i
sin !=2
!
u t
sinc
F u t
2
2
!=2
2
Ponendo =2 1 si ha
F ut 1 ut 1 2
sin !
!
n Esercizio 19.4 Determinare le trasformate di Fourier delle seguenti funzioni: (a) funzione
impulso rettangolare gt ut ut 1, (b) ft te2t ut e (c) impulso a dente di sega
ft 10tut ut 2.
1
1
Risposta (a) 1 ej! ! , (b)
,
j!
2 j!2
(c)
10ej 2! 1
20j j 2!
.
e
!2
!
Esempio 19.5
Determinare la trasformata di Fourier della funzione in Figura 19.14.
Figura 19.14
Per lEsempio 19.5.
Figura 19.15
Derivata prima e seconda di f t
in Figura 19.14; per lEsempio
19.5.
21 cos !
!2
16
Figura 19.16
Per lEsercizio 19.5.
Esempio 19.6
Ricavare lantitrasformata di Fourier di:
(a) F!
10j! 4
2
j! 6j! 8
!2 21
!2 9
(b) G!
Soluzione: (a) Per evitare di trattare quantita` complesse, si puo` temporaneamente sostituire j!
con s. Usando lespansione in frazioni parziali,
Fs
dove
10s 4
10s 4
A
B
s2 6s 8
s 4s 2
s4
s2
10s 4
36
A s 4Fss4
18
s 2 s4
2
10s 4
16
8
B s 2Fss2
s 4 s2
2
18
8
j! 4
j! 2
!2 21
12
1 2
!2 9
! 9
63 j 2!
1 j!4 j!2 j!
(b) Y ! !
1
21 j!
j!
1 j!2 16
Risposta: (a) ht 2et 3e2t 5e4t ut, (b) yt 1 2et cos 4tut.
19:52
17
R
L
R
j!L
1
j!C
19:53
Dopo aver trasformato le relazioni costitutive degli elementi al dominio delle frequenze e avere ottenuto le trasformate di Fourier delle eccitazioni, si puo` fare uso delle tradizionali tecniche circuitali, quali il partitore di tensione, la trasformazione dei generatori, lanalisi agli anelli, lanalisi nodale o il teorema di Thevenin per calcolare la risposta incognita (tensione o corrente). Si calcola infine lantitrasformata di Fourier per
ritrovare lespressione della risposta nel dominio del tempo.
Nonostante lapplicazione del metodo della trasformata di Fourier produca una risposta che e` definita per 1 < t < 1, lanalisi di Fourier non e` in grado di trattare
circuiti contenenti condizioni iniziali.
Anche per la trasformata di Fourier, la funzione di trasferimento e` definita come il
rapporto tra la risposta in uscita Y ! e leccitazione in ingresso X !, cioe`
Y !
X !
H!
19:54
o anche
Y ! H!X !
19:55
19:56
che mostra come H! coincida con la trasformata di Fourier della risposta allimpulso ht.
Figura 19.17
Relazione ingresso-uscita di un
circuito nel dominio delle
frequenze.
Esempio 19.7
Determinare vo t nel circuito di Figura 19.18 se vi t 2e3t ut.
2
3 j!
Vo !
1=j!
1
Vi !
2 1=j!
1 j 2!
Percio`,
Vo ! Vi !H!
cioe`
2
3 j!1 j 2!
Vo !
1
3 j!0:5 j!
Vo !
0:4
0:4
3 j!
0:5 j!
Figura 19.18
Per lEsempio 19.7.
18
Figura 19.19
Per lEsercizio 19.7.
Esempio 19.8
Calcolare io t in Figura 19.20 usando il metodo della trasformata di Fourier quando is t
10 sin 2t A.
Figura 19.20
Per lEsempio 19.8.
Io !
2
j!
Is !
2 4 2=j!
1 j!3
Is ! j10! 2 ! 2
Quindi,
10!! 2 ! 2
1 j!3
Lantitrasformata di Fourier di Io ! non puo` essere determinata con la Tabella 19.2. Si ricorre allora alla espressione dellantitrasformata di Fourier della (19.9), scrivendo
Z 1
1
10!! 2 ! 2 j!t
e d!
io t F 1 Io !
2 1
1 j!3
Io ! H!Is !
si ottiene
10
2
2 j 2t
e j 2t
e
2 1 j 6
1 j6
j 2t
e
ej 2t
10
6:082e j 80:54
6:082ej 80:54
io t
Figura 19.21
Per lEsercizio 19.8.
19:57
pt dt
1
Per poter confrontare il contenuto di energia di segnali di corrente e di tensione, e` conveniente utilizzare un resistore da 1 come base per il calcolo delle energie. Per un
resistore da 1 , pt v2 t i2 t f 2 t, dove f t rappresenta la tensione o la
corrente. Lenergia fornita al resistore da 1 e`
Z 1
f 2 t dt
19:58
W1
1
Il teorema di Parseval afferma che questa stessa energia puo` essere calcolata nel dominio delle frequenze come
Z 1
Z 1
1
2
f t dt
jF!j2 d!
19:59
W1
2 1
1
Il teorema di Parseval afferma che lenergia totale fornita a un resistore da 1 e` pari allarea totale
sottesa dal quadrato di f t oppure a 1/2 per larea totale sottesa dal quadrato del modulo
della trasformata di Fourier di f t.
Il teorema di Parseval stabilisce una relazione tra lenergia associata a un segnale e la
trasformata di Fourier del segnale stesso. In questo senso, esso fornisce anche un significato fisico per F!, e precisamente che jF!j2 e` una misura della densita` di
energia (in joule per hertz) corrispondente a f t4 . Per dimostrare la (19.59), si parte
dalla (19.58) e si sostituisce lespressione (19.9) al posto di uno dei fattori f t. Si ottiene
Z 1
Z 1
Z 1
1
2
j!t
W1
f t dt
f t
F!e d! dt
19:60
2 1
1
1
La funzione f t puo` essere spostata allinterno dellintegrale tra parentesi quadre, perche lintegrale non e` eseguito nel tempo:
Z 1Z 1
1
f tF!e j!t d! dt
19:61
W1
2 1 1
Invertendo lordine di integrazione,
Z 1
Z 1
1
W1
F!
f tej!t dt d!
2 1
1
Z 1
Z 1
1
1
F!F! d!
F!F ! d!
2 1
2 1
19:62
f t dt
2
1
2
jF!j2 d!
1
Infatti, jF!j2 viene anche detta densita` spettrale di energia del segnale f t.
19:63
19
20
come ci si attendeva. La (19.63) indica che lenergia presente in un segnale puo` essere
ottenuta sia integrando il quadrato di f t nel dominio del tempo, sia integrando 1=2
per il quadrato del modulo di F! nel dominio delle frequenze. Essendo jF!j2 una
funzione pari, si puo` eseguire lintegrale tra 0 e 1 e raddoppiare il risultato, cioe`,
Z 1
Z
1 1
2
f t dt
jF!j2 d!
19:64
W1
0
1
E` anche possibile calcolare lenergia in una qualunque banda di frequenza
!1 < ! < !2 come
Z
1 !2
jF!j2 d!
19:65
W1
!1
Si noti che il teorema di Parseval, nella formulazione qui adottata, e` valido per funzioni non periodiche. Il teorema di Parseval per funzioni periodiche e` stato presentato nei
Paragrafi 17.5 e 17.6. Come e` evidente dalla (19.63), il teorema di Parseval mostra lenergia del segnale distribuita su tutto lo spettro delle frequenze, mentre lenergia di un
segnale periodico e` in realta` concentrata nelle frequenze corrispondenti alle sue componenti armoniche.
Esempio 19.9
La corrente in un resistore da 10 e` it 5e3t ut A. Calcolare lenergia totale dissipata nel resistore.
f 2 t dt 10
1
250
25e6t dt
1
e6t
250
41:67 J
6 0
6
METODO 2
Nel dominio della frequenza,
F! I !
5
3 j!
cos` che
jF!j2 F!F !
25
9 !2
10
2
250
jF!j2 d!
1
10
Z
0
25
d!
9 !2
1
! 1 250 1
250
tan1
41:67 J
3
3 0
3
2
6
Esempio 19.10
Calcolare la frazione dellenergia totale dissipata da un resistore da 1 nella banda di frequenza
0 < ! < 10 rad/s quando la sua tensione e` vt e2t ut.
1
2 j!
jF!j2
1
4 !2
1
1
! 1
1 1
tan 1
0:25 J
2
2 0
2 2
10
jF!j2 d!
1
10
d!
1
2
4
!
0
0
1
1
78:69
1
0:218 J
tan 5
180
2
2
1
! 10
tan1
2
2 0
87:4 %
W1
0:25
Questa equazione mostra anche che la trasformata di Fourier puo` essere considerata come un caso particolare della trasformata di Laplace con s j!5 . Si ricordi che in generale s j!. La (19.66) afferma allora che la trasformata
di Laplace e` relativa allintero piano s, mentre la trasformata di Fourier e` ristretta allasse j!. Si veda la Figura 15.1.
5
In altre parole, se tutti i poli di Fs giacciono nella parte sinistra del piano s, e` allora possibile ottenere la trasformata di Fourier F! dalla corrispondente trasformata di Laplace Fs semplicemente sostituendo s con j!. Si noti che cio` non vale, ad esempio, per ut o per atut.
21
22
19.7 APPLICAZIONIy
Oltre a essere utile per lanalisi dei circuiti, la trasformata di Fourier trova applicazione in una grande varieta` di campi quali lottica, la spettroscopia, lacustica, linformatica e lingegneria elettrica in generale. Per lingegneria elettrica, essa trova in particolare vasta applicazione nei sistemi per le telecomunicazioni e nella elaborazione dei
segnali, discipline per le quali la risposta in frequenza e il comportamento spettrale sono di vitale importanza. Vengono qui considerate due semplici applicazioni: la modulazione di ampiezza (AM) e il campionamento.
19.7.1
Modulazione di ampiezza
La radiazione elettromagnetica usata per trasmettere linformazione attraverso lo spazio e` diventata un elemento indispensabile per la vita della moderna societa` della
tecnologia. La trasmissione di onde elettromagnetiche attraverso lo spazio risulta pero` efficiente ed economica soltanto alle radiofrequenze (sopra i 20 kHz). La trasmissione di segnali intelligenti, quali per esempio quelli relativi al parlato o alla musica, limitati alla banda di bassa frequenza compresa tra 50 Hz e 20 kHz, si rivela
percio` estremamente costosa, avendo bisogno di antenne molto grandi e di potenze
molto elevate. Un metodo comune per trasmettere informazione audio a bassa frequenza e` allora quello di trasmettere un segnale ad alta frequenza, detto portante,
che viene in qualche modo controllato in modo da risultare in corrispondenza con
linformazione audio.
Sono tre le caratteristiche di una portante (ampiezza, frequenza e fase) che possono
venire controllate facendo in modo che trasportino il segnale intelligente, detto anche
segnale modulante. Verra` qui trattato soltanto il caso di controllo della ampiezza della
portante. Esso e` noto come modulazione di ampiezza.
19:67
19.7 Applicazioni
23
19:68
Vc
M! !c M! !c
2
Figura 19.22
Rappresentazione nel dominio
del tempo e della frequenza di:
(a) segnale modulante, (b)
segnale portante, (c) segnale
AM.
Figura 19.23
Spettro del segnale AM.
Si noti che e` stata fatta lipotesi che il segnale modulante sia una sinusoide per rendere
semplice lanalisi. Nella realta`, mt e` di solito un segnale non sinusoidale, a banda limitata il suo spettro e` compreso nella banda tra 0 e !u 2fu (cioe`, il segnale possiede un limite superiore di frequenza). Tipicamente, fu 5 kHz per le trasmissioni
radio in AM. Se lo spettro del segnale modulante e` quello mostrato in Figura
19.24(a), allora lo spettro del segnale AM e` quello mostrato in Figura 19.24(b). Per
evitare interferenze tra i segnali di diverse stazioni trasmittenti, le portanti delle diverse stazioni radio sono spaziate luna dallaltra di 10 kHz.
24
Sul lato ricevente della trasmissione, linformazione audio viene ricostruita a partire
dalla portante modulata mediante un processo chiamato demodulazione.
Figura 19.24
Spettro di: (a) segnale
modulante, (b) segnale AM.
Esempio 19.11
Un segnale musicale possiede componenti a frequenze comprese fra 15 Hz e 30 kHz. Se questo segnale viene usato per modulare in ampiezza una portante da 1.2 MHz, determinare gli intervalli di
frequenza per le bande laterali inferiore e superiore.
19.7.2
Campionamento
Nei sistemi analogici, i segnali vengono trattati nella loro interezza. Nei sistemi digitali moderni, invece, sono necessari soltanto dei campioni dei segnali stessi ai fini della
loro elaborazione. Cio` e` possibile in forza del teorema del campionamento trattato nel
Paragrafo 17.8.1.
Il campionamento puo` essere ottenuto usando un treno di impulsi rettangolari o di
impulsi ideali. Verra` qui considerato il campionamento con impulsi ideali. Si consideri il segnale continuo gt mostrato in Figura 19.25(a). Esso puo` essere moltiplicato
per il treno di impulsi t nTs mostrato in Figura 19.25(b), dove Ts e` lintervallo di
campionamento e fs 1=Ts e` la frequenza di campionamento. Il segnale campionato
gs t e` percio`
gs t gt
1
X
n1
t nTs
1
X
gnTs t nTs
19:69
n1
1
X
n1
gnTs F t nTs
1
X
n1
gnTs ejn!Ts
19:70
19.7 Applicazioni
25
gnTs ejn!Ts
n1
1
1 X
G! n!s
Ts n1
19:71
1
1 X
G! n!s
Ts n1
19:72
Questultima equazione afferma che la trasformata di Fourier Gs ! del segnale campionato consiste nella somma di infinite copie della trasformata di Fourier del segnale
originale, spaziate di 1=Ts luna dallaltra.
Al fine di garantire una ricostruzione ottima del segnale originale, quale deve essere
lintervallo di campionamento? Questa domanda fondamentale legata al campionamento trova risposta in unapposita sezione del teorema del campionamento:
Un segnale a banda limitata, privo di componenti a frequenze superiori a W hertz, puo` venire
ricostruito completamente dai suoi campioni presi a una frequenza che sia almeno
superiore a 2W campioni al secondo.
In altre parole, per un segnale con larghezza di banda W hertz, non si ha perdita di informazione, o sovrapposizione, se la frequenza di campionamento e` almeno doppia
della frequenza piu` alta contenuta nel segnale modulante, cioe`
1
fs 2W
Ts
19:73
n Esercizio 19.12 Un segnale audio con banda limitata a 12.5 kHz viene digitalizzato in campioni da 8 bit. Qual e` il massimo intervallo di campionamento che puo` essere utilizzato per garantire la ricostruzione completa?
Risposta: 40 s.
Figura 19.25
(a) Segnale continuo (analogico)
da campionare,
(b) treno di impulsi, (c) segnale
campionato (digitale).
26
DOMANDE DI RIEPILOGO
19.1
19.3
(b) te ut
(d) jtjut
(a) e2t
(c) e2t1
19.4
19.5
(c) 1
Lintegrale
10! 1
d! vale:
4 !2
(b) 2
(d) 1=2
(d) 1
(c) 2.5
La corrente in un condensatore da 1F e` t A. La
tensione sul condensatore e`:
(b) 1=2 ut
(d) t
(b) sgnt
(d) t
19.6
19.9
ej!
e`
2 j!
(a) ut
(c) et ut
(b) e2t ut 1
(d) e2t1 ut 1
(a) t
1
19.8
Lintegrale
(a) 0
3t
19.2
19.7
(b) Falso
(b) u0 t
(d) indefinita
Z
1
(a) 0
10!
d! ha per risultato:
4 !2
(b) 2
(d) 1
(c) 2.5
PROBLEMI
Paragrafi 19.2 e 19.3
19.1
Trasformata di Fourier
e sue proprieta`
19.3
f (t)
1
f (t)
2
1
0
1
1
t
Figura 19.26
19.2
2 t
Figura 19.28
19.4
f (t)
1
Figura 19.27
Figura 19.29
PROBLEMI
Calcolare la trasformata di Fourier del segnale mostrato
in Figura 19.30.
19.5
27
g (t)
2
h(t)
1
1
2
Figura 19.33
19.9
y (t)
2
19.6
Figura 19.30
0
(b)
f (t)
2
0
(a)
z (t)
Figura 19.31
2
Per il Problema 19.6.
(b)
Figura 19.34
19.7
f1(t)
1
2
0
f 2 (t)
x(t)
(a)
(b)
f (t)
1
0
0
2
(a)
(b)
(a)
Figura 19.35
e |t|
et
19.8
y(t)
Figura 19.32
sin t
Figura 19.36
28
1 < t < 1
1 < t < 1
1 < t < 1,
F f t sin !0 t
F!
(d)
d
f t
dt
(b) gt 8=4 t
ha la trasformata di Fourier
1
X
F!
cn ! n!0
1
n1
dove !0 2=T .
(b) Determinare la trasformata di Fourier del segnale in
Figura 19.37.
(b) G!
10j!
j! 2! 3
(c) H!
60
!2 j40! 1300
(d) Y !
!
j! 1 j! 2
f(t)
1
Figura 19.37
(c) f t cos 2t
(c) ht f t
2
5
(d) gt 4f
t 10f
t
3
3
10
2 j!5 j!
(c) f t 3t 0 2t
j
F! !0 F! !0
2
(b) f 2t 1
Z t
f t dt
(e)
(a) xt f t 3
1
a
(a) f 3t
(a) f t t 3 t 3
Z 1
2t 1 dt
(b) f t
d!
2
(a) f t 4=t
sin a!
a!
1
1
10! 2
j!j! 1
PROBLEMI
20! 1
2 j!3 j!
5!
5
(d)
5 j!
j!5 j!
Paragrafo 19.4
(c)
H!
at
ht e ut
(a) yt te ut,
(b) yt ut 1 ut 1,
ht t
at
ht sgnt
(c) yt e ut,
1 !2 2
(c) 3 cos 2t V
is (t)
Figura 19.39
1H
vi (t)
Figura 19.40
+
vo(t)
10
vs(t)
(b) 6et ut V
(a) 4t V
10
2 j!
yt ut ut
(a) xt eat ut,
yt e2t ut
(b) xt et ut,
(c) xt t,
yt eat sin btut
(c) F3 !
Applicazione ai circuiti
29
1
j
sin 2! sin ! cos 2! cos !
!
!
(a)
F()
1 k
20
i(t)
10
Figura 19.38
vs
0
1 mH
t
(b)
Figura 19.41
1
2 j!
v (t)
i(t)
1
v(t)
0
(a)
Figura 19.42
1F
(b)
Per il Problema 19.40.
30
2
+
e2tu(t) V
e tu(t)
v (t)
2(t) A
0.5H
1F
Figura 19.48
Figura 19.43
1
4
io
2H
3(t)
io
1F
io(t)
2
i(t)
Figura 19.44
is
Figura 19.49
20 F
20 k
+
is
20 mF
vo
2e tu(t)
Figura 19.45
0.5 H
40
1H
io(t)
20 k
Figura 19.50
vs (t)
1H
2
10
vs
0
1H
2
(a)
+
vo
2H
cos t V
1H
+
vo
(b)
Figura 19.46
Figura 19.51
1H
1
+
2(t) V
Figura 19.47
1F
vo
2(t)
Figura 19.52
1H
1H
+
vo
PROBLEMI DI RIEPILOGO
19.51 Nel circuito in Figura 19.53, data vs 2et ut V,
calcolare il contenuto totale di energia su 1 di vo t.
2
vo
1F
h (t)
vo (t)
vi (t)
Figura 19.54
+
vs +
31
Figura 19.53
Paragrafo 19.5
Teorema di Parseval
1
, determinare J
19.52 Per F!
3 j!
19.53 Se f t e2jtj , determinare J
2
1
f t dt.
1
is (t)
1H
1F
jF!j2 d!.
v (t)
1
Applicazioni
Figura 19.55
PROBLEMI DI RIEPILOGO
19.68 Il segnale di tensione allingresso di un filtro e`
vt 50e2jtj V. Quale percentuale del contenuto totale
di energia su 1 cade nellintervallo di frequenze
1 < ! < 5 rad/s?
20
4 j!