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INFORMAZIONE
Agricoltura 58
TECNICA
Moreno Soster
Direzione Sviluppo dellAgricoltura
Settore Servizi di Sviluppo Agricolo
Ricerca finanziata dalla Regione Piemonte
Lambiente montano,
con le sue terre alte
che significano pendii
e basse temperature,
rappresenta un banco
di prova impegnativo
per lagricoltura. In
genere le colture e gli
allevamenti montani si
sono sviluppati a
partire
dalladattamento di
piante e animali
addomesticati in
ambienti pi
favorevoli di pianura e
collina. Un percorso
quindi di salita, dal
piano al monte, di
sistemi e modelli
produttivi. Il genep
ha una storia opposta.
IL GENEP,
LAGRICOLTURA
DELLE VETTE
Il genep
Pianta spontanea che vive in ambienti
poveri di alta quota oltre i 2000 metri,
stata raccolta per secoli dalle popolazioni
locali per ottenerne, dopo essiccazione e
mediante infusione in alcol, lomonimo
liquore aromatico e corroborante. Dalla
produzione famigliare di liquori basata
sulla raccolta di piante spontanee, intorno
alla met del 900, si sviluppa una produzione artigianale di piccole aziende che
richiedono maggiori quantit di materia
prima e quindi danno lavvio alle prime coltivazioni di genep. Delle 5 specie comunemente riconosciute come genep, solamente una lArtemisia umbelliformis o
mutellina o laxa (genep bianco o femmina)- si presta alla coltivazione, che avviene
di solito a quote pi basse di quelle in cui la
pianta vive spontaneamente. E uno dei
rari casi in cui una pianta scende a quote
inferiori per essere coltivata e questo, come
vedremo, ha alcune importanti conseguenze. Il genep bianco una pianta
cespitosa con una rosetta basale di foglie,
di colore verde chiaro, coperta da una pelu-
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TECNICA
Le tipologie di genep
coltivato e prime
indicazioni per la
coltivazione
Attualmente sono disponibili due tipologie
di piante: i genep di origine svizzera o RAC,
frutto di una selezione clonale condotta alla
fine degli anni 80 dalla Station fdrale de
Fig. n. 1 - Contenuti di costunolide riscontrati nei liquori (Universit di Torino Dip. Scienza e tecnologia del farmaco)
Lindispensabile
produzione del seme
Un tema di rilevante interesse per favorire lo
sviluppo della coltura quello di assicurare
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Fig. n. 2 - Valori normalizzati di alcune componenti chimiche nelle piante di genep (Universit di Torino Dip. Scienza e tecnologia del farmaco, Laboratorio della CCIAA di
Torino)
Fig. n. 3 - Valori normalizzati di alcune componenti chimiche nei liquori ottenuti dalle piante di genep (Universit di Torino Dip. Scienza e tecnologia del farmaco,
Laboratorio della CCIAA di Torino)
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cia interna nera e limita la fotosintesi
delle infestanti. Linconveniente che sono
pi costosi e meno diffusi degli altri. Un
altro aspetto importante che a quote
inferiori aumentano i rischi di attacchi da
parte di funghi ed insetti: gli studi condotti
hanno rilevato malattie sia della radice
(Rhizoctonia) che della parte aerea
(Puccinia ed una Peronospora recentemente segnalata dal gruppo di studio) durante
la coltivazione, sia nella fase di conservazione delle piante per la successiva trasformazione
(Fusarium,
Cladosporium,
Alternaria); gli insetti che possono creare
problemi sono i maggiolini (Melolontha
melolontha) ed i tortricidi defogliatori
(Tortrix spp.).
La raccolta e
lessiccazione
A fioritura avanzata, quando il colore vira
dal giallo vivo ad una tonalit pi scura, le
infiorescenze sono asportate alla base
mediante luso di forbici. I diversi tipi di
genep, a parit di quota di coltivazione,
fioriscono in momenti differenti nellarco di
10 giorni. La produzione ottenuta dalle
prove sperimentali, condotte negli anni
scorsi dai tecnici delle Province di Cuneo e
Torino, varia tra i 200 e i 750 g/m2 di pianta fresca. Le infiorescenze raccolte sono
sottoposte ad essiccazione per le successive fasi di commercializzazione e trasformazione: questa avviene o in maniera tradizionale in locali asciutti e areati per 10-15
giorni oppure artificialmente mediante
essiccatoi in pochi giorni. La resa in pianta
secca, rispetto al peso del raccolto fresco,
variabile dal 25 al 40%.
Il progetto regionale ha voluto approfondire alcuni aspetti relativi alla composizione analitica delle piante, in relazione ad
alcune componenti amare ed aromatiche,
al fine di fornire allindustria di trasformazione alcuni elementi oggettivi di orientamento nella preparazione dei liquori. Per
fare questo si sono analizzate le piante fresche, quelle essiccate ed infine i liquori. Si
avuta conferma che esistono alcune
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Lanalisi sensoriale
I liquori sperimentali sono stati ottenuti da
genep di tipi diversi (2 svizzeri e 2 autoctoni) coltivati in ambienti diversi (3 localit
della provincia di Torino e 2 di Cuneo). E
stata preparata una infusione in soluzione
idroalcolica a 90 con 35 g di pianta secca
per litro di soluzione. Dopo 60 giorni linfuso stato filtrato e quindi aggiunto di una
miscela di acqua, zucchero e alcol per ottenere il liquore finale con i seguenti contenuti: alcol 35% v/v, zucchero 20% p/v,
piantine di genep 10g/l.
Una prima analisi sensoriale dei liquori ha
evidenziato come non sia possibile distinguere i prodotti ottenuti da piante dello
stesso tipo coltivate in diverse localit, viceversa sono perfettamente distinguibili i
liquori ottenuti da piante diverse coltivate
nella stessa localit: sembra quindi, dopo
un solo anno di prove, che sul profilo sensoriale del liquore pesi di pi il tipo di
genep da cui si parte piuttosto che la localit di coltivazione.
Il progetto regionale GENEPY. Sviluppo
innovativo dei processi produttivi e di tra-
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