P
A
Utilizzando le unit di misura del sistema internazionale, la densit di potenza si misura in W/m2.
S=P/A
S=P/A
Figura 1. La potenza irradiata da una lampadina si distribuisce su una superficie sferica
Da un punto di vista intuitivo si pu facilmente comprendere perch la grandezza sopra definita sia
denominata intensit di radiazione: un ipotetico corpo assorbente che ricopre unareola a della sfera,
assorbe una potenza Pa = aS, tanto pi elevata quanto pi lo il valore di S, cio quanto pi la
radiazione intensa. La luce irradiata da una lampadina una forma di radiazione elettromagnetica
di frequenza estremamente elevata (1014 Hz). Sostituendo alla lampadina unantenna trasmittente,
cosa cambia? In modo analogo alla lampadina, lantenna irradia energia elettromagnetica che
differisce dalla luce prodotta da un filamento incandescente poich ha una frequenza molto pi
bassa (da 104 Hz fino a 1010 Hz) ed coerente (come la luce emessa da un laser). Inoltre lantenna
difficilmente riesce ad irradiare potenza in modo uniforme in tutte le direzioni; trascurando
momentaneamente questultima caratteristica, ipotizzando quindi di considerare unantenna
isotropica (che irradia cio in modo uniforme in tutte le direzioni), nulla cambia dal punto di vista
energetico se alla lampadina considerata fino a questo punto si sostituisce unantenna. Resta
ovviamente inteso che talvolta le antenne hanno dimensioni molto maggiori rispetto ad una piccola
sorgente di luce, pertanto una sfera dovr avere un raggio di notevoli dimensioni affinch il
radiatore posto sul suo centro possa essere considerabile come un punto.
Sapendo che larea della superficie di una sfera di raggio r vale A = 4r2, ad una distanza r da
unantenna isotropica la densit di potenza vale:
P
S
4r 2
Come gi anticipato precedentemente, unantenna reale non isotropica, ma concentra lenergia
irradiata verso direzioni privilegiate. Questa propriet molto utile, poich in molti casi il ricevitore
o un gruppo di ricevitori sono collocati in posizione fissa rispetto allantenna, ed utile concentrare
verso questi la potenza trasmessa. Si pensi ad esempio ad un satellite geostazionario, posizionato
necessariamente su unorbita circolare a 36000 km di altezza sullequatore. Da tale posizione, un
intero continente visto sotto un angolo molto piccolo e quindi estremamente utile impiegare sul
satellite unantenna molto direttiva, risultando inutile trasmettere energia verso altre direzioni. La
capacit di unantenna di concentrare lenergia irradiata verso una direzione privilegiata,
quantificata tramite un parametro adimensionale che si chiama guadagno dellantenna. Il guadagno,
in seguito indicato come Gt, definito in modo tale per cui il punto di una sfera che ha come centro
lantenna trasmittente, verso cui questultima concentra la potenza irradiata, sottoposto ad
unintensit di radiazione:
PGt
S
4r 2
in altre parole, nei confronti di tale punto, come se lantenna fosse ancora isotropica e trasmettesse
una potenza Pi = PGt. Pi denominata potenza equivalente irradiata da unantenna isotropica, in
lingua inglese si chiama Equivalent Isotropic Radiated Power ed ha come acronimo EIRP, molto
usato nellambito dellinquinamento elettromagnetico.
Esempio
Unantenna avente un guadagno Gt = 20, irradia una potenza P = 5 W. Determinare il valore della
EIRP e della densit di potenza a 10 km di distanza.
R: Si ha EIRP = PGt = 520 = 100 W,
PGt
EIRP
100
S
79.6 10 9 W/m2
2
2
2
4r
4r
4 10000
La prima ipotesi facile che sia verificata, mentre per quanto riguarda la seconda, si pu affermare
che nessun riflettore ideale, ed una frazione della potenza intercettata dissipata sotto forma di
calore; inoltre non si possono usare le regole dellottica geometrica per interpretare in modo
assolutamente corretto il fenomeno della riflessione, poich intervengono fenomeni di diffrazione;
infine esiste un vasto insieme di antenne per le quali la ricezione del segnale non avviene tramite
lintercettazione di unintensit di radiazione da parte di una superficie. In questultima condizione
si collocano tutte le antenne formate da conduttori elettrici filiformi, come il ben noto dipolo
hertziano. Resta comunque sempre vero che, ferma restando la posizione dellantenna trasmittente
rispetto allantenna ricevente, la potenza ricevuta da questultima direttamente proporzionale
allintensit di radiazione, cio:
Pr kS
dove k un coefficiente di proporzionalit che dipende dal tipo di antenna (e da come questa
orientata verso la trasmittente) e che ha le dimensioni di unarea (dato che P si misura in W e che S
si misura in W/m2); pertanto il coefficiente k denominato area equivalente dellantenna e sar in
seguito indicato con Aeqr.
Aeqr
S=P/A
PR = Aeqr S
10.4 10 3 W
R: Sapendo che Pr Aeqr
si
ottiene
2
Aeqr Gt
0. 1 3
4r
Si pu notare che si ottiene un valore di potenza molto basso, in realt i radiotrasmettitori
impiegano potenze di qualche migliaio di watt per poter consentire una ricezione anche in presenza
di ostacoli ed allinterno di edifici.
PGt
PGt
2
Gr
P
2
2
4
4r
4r
4r
Gt G r
Esempio
Calcolare larea equivalente di unantenna isotropica alle frequenza f1 = 10 MHz e f2 = 100 MHz.
R: Alla frequenza f1 corrisponde una lunghezza donda 1 = c/f1 = 3108/107 = 30 m.
Alla frequenza f2corrisponde una lunghezza donda 2= c/f2= 3108/108= 3 m.
Sapendo che le antenne isotropiche hanno un guadagno unitario (G = 1), si ha:
2
2
30 2
32
Aeq1 1
71.6 m2 e Aeq 2 2
0.716 m2
4
4
4
4
Si pu notare che, a parit di guadagno di unantenna, larea equivalente varia in modo
inversamente proporzionale al quadrato della frequenza. Da ci ne consegue che impiegando
frequenze molto alte (come quelle appartenenti alla regione delle microonde, dellordine di 10 10 Hz)
necessario disporre di antenne dotate di un guadagno molto elevato e quindi molto direttive
(poich un elevato guadagno sintomo della capacit dellantenna di concentrare la potenza
trasmessa verso ununica direzione). Per questo motivo, i collegamenti radio a microonde
avvengono prevalentemente fra postazioni fisse (o fra postazioni mobili in ambienti di dimensioni
molto contenute, dove anche aree equivalenti molto piccole permettono una buona ricezione dei
egnali).
Lintensit di radiazione ed i campi
Nei paragrafi precedenti, per effettuare una trattazione quantitativa delle trasmissioni via radio
stato utilizzato un approccio basato su considerazioni di tipo energetico, senza considerare che le
energie e le potenze in gioco sono associate ad onde elettromagnetiche. In unonda piana, il campo
elettrico ed il campo magnetico vibrano ortogonalmente fra loro e rispetto alla direzione di
propagazione (Figura 3) e, come gi accennato nei paragrafi precedenti, a ragionevole distanza
dallantenna trasmittente le onde elettromagnetiche possono essere considerate con buona
approssimazione come onde piane.
E [V/m]
direzione e verso di propagazione
H [A/m]
Figura 3. Ortogonalit fra campo elettrico, magnetico e direzione di propagazione in unonda piana
Le intensit dei vettori campo elettrico e campo magnetico sono funzioni del tempo, rispettivamente
indicate come E(t) e H(t), che nel pi semplice dei casi sono funzioni sinusoidali. Considerando i
valori efficaci delle due funzioni, Eeff e Heff, si ha che lintensit di radiazione data dal prodotto dei
due campi:
S Eeff H eff
inoltre in unonda piana le due grandezze efficaci non sono indipendenti, ma correlate tramite la
relazione:
E eff
H eff
0
377
0
se le onde si propagano nel vuoto (o nellatmosfera, dato che questa ha valori di permettivit
elettrica e permeabilit magnetica circa uguali a quella del vuoto).
0
anche definita come impedenza caratteristica del vuoto e si indica con R0 o Z0.
0
che sono molto utili nellambito dellinquinamento elettromagnetico. In questo contesto, alcune
normative italiane impongono che il corpo umano non sia sottoposto ad unintensit di radiazione
superiore a 1 W/m2, che devono essere ridotti a 0.1 W/m2 in ambienti abitualmente frequentati (tali
limiti valgono per frequenze comprese fra 3 MHz e 3 GHz).
Al primo valore di intensit di radiazione S1 corrisponde un campo elettrico efficace:
E eff 1 SR0 1 377 19.4 V/m
Al secondo valore di densit di potenza S2 corrisponde un campo elettrico efficace:
E eff 2 SR0 0.1 377 6.14 V/m
I due valori ottenuti si approssimano ponendo con i parametri limite di esposizione rispettivamente
di 20 V/m e 6 V/m.
Esempio
Una stazione radio base di una rete telefonica cellulare trasmette una potenza di 50 W con
unantenna avente un guadagno pari a 30. Determinare:
1- Il valore del campo elettrico efficace ad una distanza di 100 m dallantenna lungo la direzione di
massima radiazione.
2- A quale distanza si ottiene un campo efficace di intensit pari a 20 V/m.
PGt
50 30
SR
0
.
0119
377
2.12 V/m
elettrico efficace eff
0
R2: Per ottenere Eeff1 = 20 V/m, lintensit di radiazione deve valere:
2
S E eff
/ R0 20 2 / 377 1.06 W/m2, da cui:
PGt
50 30
10.9 m
4S
4 1.06
Poich le antenne delle stazioni radio base delle reti radiomobili cellulari hanno dimensioni
dellordine del metro, il risultato molto indicativo poich dalla distanza ottenuta, lantenna
trasmittente difficilmente si pu considerare puntiforme. Probabilmente a tale distanza lintensit
del campo minore di 20 V/m, essendo la sorgente non concentrata.
r
mezzo trasmissivo collocato fra le due antenne non introduca alcun assorbimento di potenza:
utilizzando ad esempio unipotetica antenna isotropica, si ipotizzato che la potenza si diffonde
uniformemente nello spazio. Se si considera un collegamento reale, fra lantenna trasmittente e
quella ricevente, anche nel caso in cui la retta congiungente le due antenne fosse libera, sono
presenti degli ostacoli, come ad esempio il terreno sottostante. Questi ostacoli possono creare
fenomeni di riflessione e di diffrazione. In caso di riflessione, allantenna ricevente giunge londa
diretta, che si compone con unonda riflessa, ritardata rispetto alla prima perch compie un percorso
pi lungo (Figura 4).
onda diretta
onda riflessa
ingresso
Potenza in
Cavo
uscita
Antenna
Trasmettitore
Potenza dissipata
Figura 5. Potenza in ingresso, dissipata ed in uscita da un cavo per la trasmissione di segnali
Il rapporto fra la potenza fornita allingresso del cavo e quella presente in uscita, definito come
attenuazione di potenza del cavo. Pertanto in un sistema di radiocomunicazione, se sono definite:
-lattenuazione di potenza del cavo che collega il trasmettitore allantenna trasmittente L1
Gt
PTX Gt
P
P
2
G r TX
TX
2
2
L1 4r
4
L1 4r
L1 4r
P
r PTX
L2
4r
Gt G r
Gt G r
L1 L2
4
r
PRX PTX
Gt G r
L1 L2 Lm
Esempio
Di un sistema di radiotrasmissione sono noti i seguenti dati:
-potenza del trasmettitore: PTX = 1 mW
-guadagno dellantenna trasmittente: Gt = 20
-antenna ricevente uguale a quella trasmittente
-attenuazione del cavo che collega il trasmettitore allantenna trasmittente: L1 = 1.52
-attenuazione del cavo che collega il trasmettitore allantenna ricevente: L2 = 2.63
-distanza fra le antenne: r = 980 m
-frequenza impiegata: f = 433 MHz
Determinare il valore della potenza ricevuta supponendo che siano verificate le condizioni di spazio
libero, ed il valore dellattenuazione aggiuntiva Lm se PRX1 = 10-10 W
R: Si determina la lunghezza donda = c/f = 3108/(433106) = 0.693 m
Quindi, considerando che in condizioni di spazio libero lattenuazione Lm ininfluente (Lm = 1), si
ha:
4r
PRX PTX
Gt G r
0.693
10 3
L1 L2 Lm
4 980
20 20
3.17 10 10 W
1.52 2.63
Esercizi
1. Quanta potenza deve trasmettere unantenna isotropica per produrre, ad una distanza di 1
km, una densit di potenza pari a 10-10 W/m2 ? E se lantenna ha un guadagno G = 50?
2. Quanta potenza EIRP deve trasmettere un trasmettitore collocato sulla Luna affinch
unantenna sulla Terra avente unarea equivalente di 10 m 2 riceva una potenza di 10 pW? (si
assuma la distanza Terra Luna pari a 380000 km).
3. Con riferimento allesercizio precedente, determinare la potenza che deve trasmettere
lantenna se ha un guadagno G = 3000 e, successivamente, se ha unarea equivalente pari a 5
m2, in corrispondenza di una frequenza f1 = 150 MHz e f2 = 10000 MHz.
4. Si deve realizzare una trasmissione radio che copra una distanza pari a 55 km. I guadagni
dellantenna trasmittente e ricevente valgono rispettivamente Gt = 15 e Gr = 20; sapendo che
il cavo collegato al trasmettitore ha unattenuazione L1 = 2 e quello collegato al ricevitore ha
unattenuazione L2 = 1.5, determinare la potenza che deve fornire il trasmettitore affinch la
potenza ricevuta valga 10 pW, alla frequenza di 450 MHz e considerando unattenuazione
aggiuntiva Lm = 10.
5. Con riferimento allesercizio precedente, determinare il valore del campo elettrico efficace
ad una distanza di 50 m dallantenna trasmittente lungo la direzione di massima irradiazione
ed il valore che deve assumere la potenza erogata dal trasmettitore affinch a tale distanza il
campo elettrico efficace assuma il valore di 6 V/m.
Bibliografia
M.E. Bergamaschini, P. Marazzini, L. Mazzoni: Fisica 3, Carlo Signorelli Editore
D. Halliday, R. Resnick: Fisica 2, Casa Editrice Ambrosiana Milano
S. Bobbio, E. Gatti: Elementi di Elettromagnetismo, Bollati Boringhieri
S. Ramo, J. R. Whinnery, T. Van Duzer: Campi e Onde nellElettronica per le Telecomunicazioni,
Ingegneria Elettrica Franco Angeli
A. Iscra, M. T. Quaglini, Le Radiocomunicazioni alla Portata di Tutti, www.iscra.net/multimedia
(prodotto multimediale).
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano il Corso di Studi in Ingegneria delle Telecomunicazioni dellUniversit di
Genova ed il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT) per il
supporto fornito e per la preziosa ed indispensabile strumentazione concessa in prestito.