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documento programmatico preliminare

al piano urbanistico generale di foggia


nota aggiuntiva 2012

Ing. Gianni Mongelli


Sindaco di Foggia
Arch. Augusto Marasco
Assessore alla Qualit e all'Assetto del Territorio del Comune di Foggia
Gruppo di lavoro
Ing. Francesco Paolo Affatato
Dirigente dei Servizi Urbanistica, Pianificazione-Governance e Ambiente
del Comune di Foggia
Prof. Arch. Francesco Karrer
Ordinario di Urbanistica all'Universit "La Sapienza" di Roma

Dott. Giovanni Dello Iacovo


Relazioni esterne e istituzionali pianificazione strategica e territoriale del Comune di Foggia

SERVIZIO URBANISTICA DEL COMUNE DI FOGGIA

Citt di Foggia

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

INDICE

1.

Premessa

1.1
1.2
1.3
1.4

Motivazioni e fini della rivisitazione


Analisi dello scenario intermedio
Attivit con diretti riflessi sul PUG
Attivit con riflessi sul PUG
Comunicazione e partecipazione
Le dinamiche del mercato immobiliare

La programmazione di area vasta

2.1

La pianificazione strategica di area vasta


Impatto sul PUG della pianificazione strategica di area vasta
Obiettivo strategico generale Reti e Mobilit
Obiettivo strategico generale Governance e Processi
Obiettivo strategico generale Produzione e Servizi
Obiettivo strategico generale Ambiente e Spazio rurale
Obiettivo strategico generale Citt e Solidariet
Impatto sul PUG del Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
I principali atti di programmazione di rango regionale
Il DRAG
Il DRAG / I Contenuti
Il DRAG / Strumenti
Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale
Il "social housing"
I Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie (PIRP)
La rigenerazione urbana
Il Piano delle Aree di Sviluppo Industriale
Lo strumento urbanistico tematico-territoriale ASI e le norme pertinenti al tema della pianificazione tematica-territoriale
I criteri generali e particolari della pianificazione
L'ampliamento

2.1.1
2.1.1.1
2.1.1.2
2.1.1.3
2.1.1.4
2.1.1.5
2.1.2
2.2
2.3
2.3.1
2.3.1.1
2.3.1.2
2.3.2
2.3.3
2.3.4
2.3.5
2.4
2.4.1
2.4.2
2.4.2.1

STATO DI FATTO E PROGRAMMATICO DELL'USO DEL SUOLO


3
Il processo di urbanizzazione nel periodo 2006-2010
3.1

3.1.8

I principali atti di programmazione di rango comunale


Il completamento delle procedure relative ai PRUSST
I PIRP
Struttura economica, finanziaria e organizzativa del processo PIRP
Il PIRP Ambito "A"
Obiettivi prioritari del PIRP Ambito "A"
Il PIRP Ambito "B"
Criticit, punti di forza e opportunit delle aree del PIRP Ambito "B"
Programmi sulle Zone "F"
Procedure
Quantificazione degli interventi di ERS
Iter procedurale
Rigenerazione urbana
Il programma per l'emergenza abitativa: il "social housing"
La programmazione per la risoluzione dell'emergenza abitativa
Il tavolo di co-governo urbanistico Comune-Regione del Programma di Housing Sociale
La potenzialit urbanistica produttiva del Comune di Foggia: l'Atto di indirizzo sulle aree produttive e commerciali
Foggia, polo di servizi competitivi alla produzione e al commercio
Obiettivi per le aree produttive
Gli indirizzi per le aree produttive
Obiettivi per le aree commerciali
Analisi della rete commerciale esistente e relazione con il territorio
La Rete commerciale urbana - Medie e Grandi Strutture di Vendita
Indirizzi per le aree commerciali: ambiti commerciali urbani
Indirizzi per le aree commerciali: tipologie insediative degli ambiti
Conclusione
Il "patto" citt-campagna: il Piano di recupero del Salice
Il progetto per la fascia periurbana di approdo alla citt
Dall'emergenza alla programmazione
Il progetto del Piano Comunale dei Tratturi

La Conferenza di copianificazione del PUG

Allegato 1

Atti e materiali della Prima Conferenza di copianificazione

3.1.1
3.1.2
3.1.2.1
3.1.2.2
3.1.2.2.1
3.1.2.3
3.1.2.3.1
3.1.3
3.1.3.1
3.1.3.2
3.1.3.3
3.1.4
3.1.5
3.1.5.1
3.1.5.2
3.1.6
3.1.6.1
3.1.6.2
3.1.6.3
3.1.6.4
3.1.6.5
3.1.6.5.1
3.1.6.6
3.1.6.7
3.1.6.8
3.1.7
3.1.7.1
3.1.7.2

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1. Premessa
1.1 Motivazioni e fini della rivisitazione.
Il Consiglio Comunale di Foggia ha adottato il 9 marzo 2006, con delibera numero 23, il Documento Preliminare Programmatico al Piano Urbanistico Generale. Soprattutto la sopravvenuta, incisiva attivit regionale di pianificazione sollecita l'integrazione del DPP 2006 ai fini della formazione del PUG.
Gli snodi politico-amministrativi durante i quali tale sollecitazione stata inquadrata sono stati la Conferenza di copianificazione del PUG, indetta dal sindaco di Foggia il 18 gennaio 2011, e il dibattito svoltosi il 4
aprile 2011 nella seduta monotematica del Consiglio comunale di Foggia. Il DPP aggiornato , dunque, l'atto di indirizzo che innesca senza soluzione di continuit il processo di vera e propria elaborazione del PUG,
proponendosi di definirne le previsioni strutturali1.
Lattivit di integrazione e di vero e proprio aggiornamento del DPP orientata sinteticamente:
- dalla pianificazione e dalla programmazione della Regione Puglia in materia di Assetto del Territorio, Paesaggio, Area Vasta, Mobilit e Trasporti, Urbanistica in senso stretto;
- dallapprovazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, allepoca delladozione del DPP al
PUG ancora allo stato di bozza, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale di Foggia n. 84 del
21 dicembre 2009;
- dalla pianificazione strategica di area vasta condotta dal Comune di Foggia come Amministrazione capofila di unaggregazione di altri 32 enti territoriali;
- dal Piano Urbano della Mobilit, connesso alla pianificazione strategica di area vasta, adottato dal Consiglio comunale di Foggia il 13 marzo 2009 con Deliberazione n. 28;
- dalla programmazione contrattata attivatasi sul territorio comunale in momenti antecedenti e perfezionatasi successivamente alladozione del DPP al PUG;
- dallattivit di programmazione promossa dal Comune di Foggia in materia di insediamenti commerciali e
produttivi.
- dal processo di urbanizzazione che si sviluppato nel territorio comunale nel periodo 2006-2010;
- dal Piano Comunale dei Tratturi approvato con D.C.C. 15 giugno 2011, n. 43;
- dal Documento Programmatico della Rigenerazione Urbana approvato con D.C.C. 15 giugno 2011, n. 44;
- dalle attivit in corso inerenti processi di pianificazione a scala comunale come il Piano di Protezione civile, il
Piano Regolatore per gli Impianti Eolici, la regolamentazione degli impianti fotovoltaici, il Piano Territoriale degli Orari e degli Spazi, ecc.


1
La cornice normativa del processo definita da:
Deliberazione Giunta Regionale 3 agosto 2007, n.1328. Approvazione definitiva del "Documento regionale di assetto generale (DRAG).
Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione dei piani urbanistici generali (PUG) Legge regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4,
comma 3, lett. b) e art. 5, comma 10 bis, adottato con Deliberazione di Giunta regionale 27 marzo 2007, n. 375.
D.G.R. 26 febbraio 2008, n.214. Circolare n.1/2008. Note esplicative sulle procedure di formazione dei Piani Urbanistici Generali dopo
l'entrata in vigore del Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG) - Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione, il dimensionamento e il contenuto dei Piani urbanistici Generali (PUG).
D.G.R. 13 luglio 2009, n.1178. Atto di Indirizzo di Giunta Regionale per l'introduzione delle "Istruzioni Tecniche per la Informatizzazione
dei PUG nellambito del SIT Regionale, in attuazione del DRAG - Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione, il dimensionamento
e il contenuto dei piani urbanistici generali (PUG, approvato con D.G.R. n. 328 del 03.08.07 (L.R. 20/2001 art. 4, comma 3, lett. b e art.
5, comma 10 bis).
D.G.R. 14 dicembre 2010, n.2753. "Documento regionale di assetto generale (DRAG). Criteri per la formazione e la localizzazione dei
Piani Urbanistici Esecutivi (PUE)". (Legge Regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b e art. 5, comma 10 bis), il cui schema
era stato adottato con DGR. n. 2589 del 22 dicembre 2009.
D.G.R. 16 febbraio 2011, n.25. Circolare n.1/2011 "Indicazioni per migliorare l'efficacia delle conferenze di copianificazione nella formazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG)".
La stessa successione cronologica suffraga l'assunto sull'importanza delle novazioni maturate al livello regionale preordinato dopo il
DPP 2006.

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Le verifiche del quadro prefigurato nel DPP 2006 si incentrano soprattutto sul:
a) modello insediativo complessivo ipotizzato dal DPP per quanto riguarda le componenti fondamentali dellassetto del territorio comunale:
- sistema ambientale e dei beni culturali;
- sistema urbano e dei servizi alla popolazione;
- sistema dei luoghi delleccellenza (ambientale, culturale, formativa, produttiva, del tempo libero);
- sistema delle reti;
b) dimensionamento delle previsioni al 2021 da riproiettare al 2025, relative alla capacit insediativa,
soprattutto per quanto inerisce la residenza. Per quanto riguarda gli altri comparti (attivit produttive
e servizi alla produzione, servizi rari, tempo libero, ecc.), il DPP conferma lopzione per una pianificazione operata dal lato dellofferta di sedi, quindi sui fattori qualitativi delle localizzazioni: qualit intrinseche, posizionamenti strategici rispetto agli specifici mercati, accessibilit, compatibilit ambientale, ecc.
Su entrambi gli elementi ha, ovviamente, inciso fortemente il complesso delle azioni programmatorie sopra
generalmente richiamate oltre che landamento reale del processo durbanizzazione: da qui la spinta ulteriore allaggiornamento del DPP al PUG del 2006.
1.2 Analisi dello scenario intermedio
Il tema su cui si registrata la pi marcata sensibilit, nel dibattito pubblico sviluppatosi nel periodo 20062011, la "tenuta" del progetto di territorio prefigurato nel DPP 2006. Osservate nel loro complesso, le dinamiche che si sono prodotte hanno confermato e, in taluni snodi essenziali, addirittura rafforzato quel progetto.
Dopo l'approvazione del DPP 2006, la pianificazione, la programmazione e la gestione urbanistica sono state coordinate tra loro e integrate con lintera azione dellAmministrazione Comunale, in particolar modo con
la programmazione dello sviluppo delleconomia e del territorio. In particolare, il "progetto di territorio" prefigurato nel DPP 2006 stato irrobustito nelle sue premesse con un'attenzione particolare a:
- la valorizzazione delle risorse ambientali, culturali, e storiche (aree archeologiche, tratturi, paesaggi agrari
di tradizione, masserie, borgate rurali);
- la riapertura di Foggia al suo territorio;
- cogliere lopportunit delle grandi reti di trasporto che attraversano il territorio comunale (la localizzazione
della stazione dellAlta Velocit, nel territorio di Foggia, rappresenta unopportunit di grande rilievo da una
parte per lo sviluppo urbano e dallaltra per potenziare lintero sistema ferroviario provinciale, in particolare
per collegare il porto di Manfredonia e linterporto di Cerignola);
- rinnovare e completare la citt esistente;
- rafforzare il modello insediativo multipolare;
- integrare la pianificazione strategica territoriale e quella urbanistica (Foggia leader "per" il territorio),
- il rafforzamento strategico di Foggia sfruttando lattuale potenziale infrastrutturale costituito da aeroporto,
porto di Manfredonia, rete ferroviaria, interporti di Cerignola e Incoronata, sistema stradale statale e autostradale incrementato grazie anche alle prospettive della realizzazione della linea AV/AC;
- Foggia, polo di competitivit dei servizi alla produzione.
Sono indirizzi che sono stati trasfusi nelle principali attivit di pianificazione che hanno impegnato
lAmministrazione del Comune capoluogo. A partire dalle funzioni di capofila del Piano strategico di area
vasta Capitanata 2020 Innovare e Connettere, con lapprofondimento sulla mobilit delle persone e delle merci sviluppato nel Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta e con il progetto pilota Treno-Tram. Ma
anche nel Documento Strategico per le Attivit Produttive e nel Documento di Valutazione del Commercio,
indirizzati inizialmente a una variante organica sulle aree produttive, da ultimo sfociati in un Atto di indirizzo

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sulle aree produttive e commerciali che orienti, innovando, la fase attuale anticipando le opzioni del piano
settoriale del PUG.
Molto impegnativo, ai fini dellordinata attivit richiesta dal lavoro sul PUG e delleffettiva possibilit di partecipazione della cittadinanza al processo di elaborazione del PUG stesso, stato il lavoro sulle leve della
cosiddetta governance. Di impatto storico, considerando il caos documentale e di difficile accessibilit, si
rivelato il lavoro per la scrittura delle Norme tecniche di adeguamento del Piano Regolatore Generale vigente e il collaudo della Cartografia, approvato dal Consiglio comunale il 3 ottobre 2008: le regole e le basi cartografiche sono ora nella piena disponibilit di tutti i cittadini, dei professionisti, delle imprese e dei diversi
portatori di interesse, attraverso il sito web urbanisticafoggia.org: una svolta di trasparenza che contribuisce ad affievolire il carico di tensioni subto dalla materia urbanistica a Foggia.
Pi in generale, tutte le diverse contingenze programmatorie sono state filtrate - nelle analisi istruttorie amministrative e nei conseguenti dibattiti consiliari - attraverso la cornice del DPP 2006.
accaduto per la riattivazione, sollecitata da sentenze del 2007 emesse dal Tribunale Amministrativo Regionale Sezione di Bari, dei procedimenti amministrativi riguardanti i Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio, riconsiderati nella coerenza con il DPP 2006 dalla Delibera di
Giunta Comunale n.43/2008, prima di essere avviati alle procedure di urbanistica negoziata.
accaduto per i programmi di housing sociale di iniziativa comunale, cos come per tutti gli elementi di pianificazione e programmazione di livello comunale sopra sinteticamente richiamati, nonch per alcune importanti iniziative a promozione privata: tutti questi interventi programmatici hanno conosciuto, in sede di
istruttoria tecnico-amministrativa e in sede politico-amministrativa, momenti di analisi di coerenza con il
DPP 2006.
Perfino la grande operazione di ricognizione e di assestamento urbanistico del Piano di Zona "167" stata finalizzata alle esigenze legate all'aggiornamento del DPP.
In sintesi, il DPP 2006 stato lo strumento per orientare la pianificazione e la programmazione, finendo
per confermare la visione alla base del DPP 2006.
I programmi messi in campo hanno quasi tutti seguito una logica incrementale del tessuto urbano esistente,
senza fratture con lidea di citt e di territorio disegnata nel DPP. Il maggior impatto in termini di consumo
del suolo resta quello che stato originato da Piani di Riqualificazione Urbana e Piani integrati approvati
prima del DPP 2006. Le programmazioni successive, proiettate nel prossimo quinquennio, soddisfano poco
pi del 40 per cento del fabbisogno stimato dal DPP, portando Foggia ad avere un patrimonio abitativo finalmente sufficiente per i bisogni che non riescono a essere soddisfatti sul mercato.
Pi in generale, le elaborazioni del DPP 2006 sono state affinate - rafforzandosi - nella pianificazione preordinata e nella programmazione dello sviluppo. Lo si osserva negli indirizzi:
- del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, con riguardo soprattutto al tema del "Patto cittcampagna";
- del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, con riguardo soprattutto al sistema insediativo e della
mobilit ma anche al tema del "Patto citt-campagna" e del sistema delle borgate rurali;
- del Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" che, nella declinazione dei
suoi obiettivi di indirizzo strategico, sviluppa elementi programmatici e progettuali in linea con la modernizzazione delle funzioni delle citt capoluogo soprattutto con riguardo alla rete delle aree produttive, alla mobilit e al sistema dei beni culturali, proiettati nel quadro del "progetto di territorio" del DPP 2006 e centrati
rispetto alle strategie regionali, nazionali ed europee;
- del Piano Regionale dei Trasporti, approvato con Legge regionale del 23 giugno 2008, che, assieme ai
piani attuativi, sono assunti dal DRAG, prendendo carattere vincolante rispetto alla pianificazione territoriale
provinciale e comunale.

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- del Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere", che si propone
come colonna vertebrale del sistema policentrico prefigurato nel DPP 2006 e propone la svolta della mobilit ferro-tramviaria per ricucire la trama delle relazioni con l'area vasta e la provincia, in termini di sostenibilit ambientale e di uso di un'importante rete infrastrutturale apertasi a players diversi dallo storico "monopolista".
Le dinamiche macro che si osservano in uno scenario del genere si confermano anche in alcuni spunti
emersi sia nella prima riunione della Conferenza di copianificazione del PUG e nelle fasi di ascolto che si
sono succedute, sia negli elementi di programmazione che hanno contrassegnato il ciclo 2007-2013, sia
negli orientamenti dell'investimento privato.
Un esempio, fra tutti, la concentrazione di progettualit e risorse sul quadrante di Incoronata, una polarit
contrassegnata dagli insediamenti produttivi ma anche dal tessuto residenziale. Le scelte programmate a
livello nazionale in tema di Alta Capacit e del nuovo casello autostradale Foggia-Incoronata sono rafforzate
dalle opzioni che Comune e Provincia di Foggia hanno concertato con la Regione Puglia per il programma
denominato Puglia Corsara che prevede nuova viabilit di raccordo tra il progettato casello Foggia Sud
sull'A14, l'agglomerato industriale e la citt, oltre che un potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria a servizio della piattaforma logistica dell'agglomerato industriale. A ci si aggiungano le ingenti risorse collocate dal
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ancora sull'ASI Incoronata, assunto come perno di una rete di aree
produttive di scala provinciale, e gli investimenti privati che domandano allocazione interpellando il livello
comunale per la strada dell'urbanistica contrattata proponendo la riqualificazione della borgata, il livello del
Consorzio per le Aree di sviluppo industriale e il livello regionale con riguardo ai grandi insediamenti commerciali o misti. Da ultimo, la valorizzazione delle aree agricole adiacenti Masseria Giardino, assunta nel
Piano delle alienazioni e valorizzazione degli immobili di propriet comunale, prospetta un ulteriore incremento delle potenzialit di sviluppo di questo quadrante del territorio comunale in cui maturata anche la
riqualificazione e il potenziamento dell'asse della Strada Statale 16, nonch uno studio integrato finalizzato
alla tutela e valorizzazione funzionale dei contesti periurbani della citt di Foggia costituenti Parco storicorurale della citt di Foggia, elaborato nell'ambito del PTCP che, fra le azioni strategiche, contempla il recupero e la valorizzazione di elementi del patrimonio culturale sparso di matrice antropica.
Il potenziamento e la modernizzazione delle classiche funzioni direzionali che si concentrano in una citt capoluogo, che si sta completando lungo l'asse Via Bari-Viale Fortore - con la realizzazione della nuova sede
della Camera di Commercio, del nuovo Polo integrato per lo sviluppo economico del Comune di Foggia e del
nuovo quartiere fieristico - pare accompagnare lo sviluppo della logistica e di una moderna area industriale,
proponendosi per un'integrazione incisiva se si osserva il rapporto equilibrato con il grande parco urbano
"Campi Diomedei", con la penetrazione treno-tram Manfredonia-Foggia e la collocazione di funzioni legate
all'universit, alla cultura, al tempo libero e alla residenza di qualit medio-alta.
Sono tendenze da cogliere e da annodare intorno alle opzioni progettate nel Piano Comunale dei Tratturi
anche per gli altri assi di ingresso-uscita dalla citt, con cui ordinare il complesso processo promosso
dall'Atto di indirizzo sulle aree produttive e commerciali, il cosiddetto "ammagliamento" del periurbano favorito dall'incisivo governo urbanistico degli insediamenti previsti nel programma di "Housing Sociale", la
dispersione residenziale e produttiva verificatasi nella vasta area del Salice e nelle aree rurali immediatamente a ridosso della cinta urbana.
Maggiore maturit ha raggiunto anche il tema del centro urbano, favorita anche dal concretizzarsi della
Legge regionale n. 21/2008 Norme sulla rigenerazione urbana e dalla legislazione nazionale che sembra
aver incoraggiato gli investimenti privati.
Opportunamente il Documento programmatico della rigenerazione urbana inquadra la questione nei suoi
multiformi elementi tentando di aggregare una serie di azioni per incitare e incentivare interventi regolati in
un ambito articolato in quadranti che presentano caratteristiche omogenee, enucleate anche sulla scorta

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del ricco percorso di ascolto innescatosi dopo la prima riunione della Conferenza di copianificazione del 18
gennaio 2011.
Il DPRU stato approvato dal Consiglio comunale con l'indicazione esplicita di integrarlo nel DPP al PUG,
con ci rafforzando gli obiettivi generali, gi individuati nel DPP 2006, di:
- sollecitare una soluzione non frammentata alla criticit costituita dalla cesura operata dallinfrastruttura
ferroviaria, mettendo a valore la realizzazione del nuovo Terminal intermodale Foggia Stazione;
- individuare il mix di azioni per i cosiddetti Quartieri Settecenteschi, sui quali uno studio di prefattibilit ha
aperto una discussione priva delle storiche pregiudiziali circa i meccanismi della sostituzione edilizia e
dell'eventuale ricorso alla perequazione urbanistica;
- procedere alla riqualificazione funzionale della zona della Stazione e delle zone tra Corso Roma e Via Giacomo Matteotti;
- riqualificare gli accessi di Via Manfredonia e Via San Severo;
- riorganizzare le funzioni del Villaggio Artigiani.
Un quadro di obiettivi da perseguire attraverso interventi organici di interesse pubblico, capaci di legare fra
loro problematiche afferenti alle politiche abitative, urbanistiche, ambientali, culturali, socio-sanitarie, occupazionali, formative e di sviluppo.
La maturit raggiunta dal tema del centro urbano si evidenzia proprio dalla qualit delle azioni pubbliche dispiegate.
Il programma di monitoraggio e messa in sicurezza delle aree urbane a rischio di stabilit statica e vulnerabilit strutturale nella Citt di Foggia, attivato nell'ambito dell'Accordo di Programma Quadro Difesa del
suolo, una base importante per la componente programmatica e per la normativa tecnica del futuro
PUG.
L'articolazione degli interventi progettati nel Piano integrato di rigenerazione urbana "Rigenerare lungo la
memoria", adottato con D.G.C. n.67 del 5 luglio 2011, offre una visione completa delle questioni in campo
cogliendo la necessit di integrare attivit di iniziativa privata, il potenziamento dell'infrastrutturazione viaria
specie agli ingressi della citt, la domanda emergente di mobilit sostenibile, gli interventi sui beni culturali.
Uno sforzo importante per generare valore anche rispetto ad altre azioni pubbliche che, come il Piano della
sosta regolamentata e le previsioni del PUMAV, incitano nuove modalit del consumo del centro urbano e,
in prospettiva, investimenti sul rinnovo edilizio e sulla modernizzazione delle funzioni classiche legate al
commercio di vicinato come ipotizza l'Atto di indirizzo sulle aree produttive e commerciali.
Giover, in tale direzione, il coordinamento delle funzioni politico-amministrative finanziarie e patrimoniali
per affinare nuovi criteri di fiscalit e di elaborazione degli oneri concessori, che possano completare il quadro degli incentivi per interventi e insediamenti di qualit nel centro urbano.
Cos come, al generale bilanciamento dei processi urbanistici, giover la scelta dell'elaborazione di una
Carta dei Beni culturali e archeologici, da cui ricavare punti di forza per innescare, nel territorio comunale
esteso e nel centro urbano, la valorizzazione attiva del patrimonio paesistico e culturale, capace di conservare gli elementi identitari attraverso innovazioni nel valore d'uso, intrecciandosi nella logica di rete proposta nella pianificazione strategica di area vasta.
Dall'analisi dello scenario intermedio si corrobora la valutazione sul fatto che i pi importanti motivi alla base della Nota aggiuntiva al DPP 2006 siano legati alla legislazione e alla pianificazione di livello preordinato
o alla pianificazione strategica territoriale.
1. La pianificazione regionale in tema di trasporti e mobilit non significa solo l'introduzione della tecnologia
treno-tram, anche se tale elemento da solo appare in grado di generare un'innovazione potente anche dal
punto di vista della competizione pi aperta che lItalia intera conoscer per la concessione di tratti della
rete ferroviaria: aldil di importanti operatori privati gi presenti, la filiera che si apre - con una gestione tan-

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to innovativa del trasporto locale che mette in rete Foggia con Lucera, Manfredonia, San Severo e il Gargano apre spazi a segmenti economici finora inesplorati: dal mobility management ai servizi integrati per i
turisti occasionali.
In pi, tuttavia, le previsioni del Piano Regionale dei Trasporti e dei piani attuativi del PRT, essendo assunti
dal DRAG e perci prendendo carattere vincolante rispetto alla pianificazione territoriale, enfatizzano l'importanza delle scelte in tema di logistica e del raccordo stretto con le aree produttive: un tema centrale, per
Foggia, per una citt capoluogo che resta crocevia di importanti direttrici di trasporto, non ultima quella
dellAlta Capacit ferroviaria.
A scala pi ridotta, il PRT promuove, inoltre, la nascita dei Centri di Distribuzione Urbana (i CDU), piattaforme logistiche prossime alle aree urbane in grado di accentrare il flusso in ingresso delle merci e di assicurarne la distribuzione attraverso un efficiente sistema di mezzi a basso o nullo impatto ambientale. Un indirizzo che si propone come una straordinaria opportunit di innovare la filiera produttiva e distributiva, coinvolgendo migliaia di operatori grandi, medi, piccoli e piccolissimi. Sono opzioni da organizzare, nellambito
del PUG, e che, oltre a diminuire linquinamento, contribuiscono a determinare un fattore di grande rilevanza nella competitivit dei sistemi socio-economici locali.
2. La pianificazione regionale paesaggistica e il Piano Comunale dei Tratturi, oltre ad aprire e chiudere questioni tecnico-giuridiche ancora discusse, senza dubbio propone temi non solo di vincolistica ma anche di
potenzialit di "sfruttamento" della risorsa paesaggio in senso lato ai fini turistici e ai fini dellindotto che
pu fiorirvi intorno. La gestione di questo patrimonio non pu essere solo musealizzata perch, cos,
avrebbe costi insostenibili per la collettivit rischiando di trasformare in petizione di principio l'apparato che
mette in rapporto gli obiettivi strategici e i vincoli.
3. Allo stesso modo, il piano delle scelte da affinare in materia di verde agricolo, spazio e borgate rurali deve essere particolarmente valorizzato nellambito del PUG.
L'occasione del censimento nazionale dell'agricoltura va colta per precisare il tema della salvaguardia del
territorio agricolo.
La riforma della Politica Agricola Comunitaria post 2013 - oltre a impegnare sul fronte dei cambiamenti climatici, delle energie rinnovabili, delle risorse idriche e della salvaguardia delle biodiversit - suggerisce di
contribuire, attraverso il PUG e i suoi dispositivi normativi, a governare un passaggio storico che l'agricoltura, intesa come settore produttivo diffuso nello spazio rurale, attraversa e attraverser.
Come indica la "Carta di Matera" e il relativo protocollo con la Confederazione Italiana Agricoltori sottoscritto il 29 aprile 2011 anche dal Comune di Foggia, nell'ambito di una pi ampia intesa con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani, al governo locale spetta dedicare un'attenzione particolare per l'erogazione di servizi alle persone e alle imprese, attraverso il rafforzamento delle infrastrutture civili, sociali e di servizi alle
imprese per favorire un equilibrato sviluppo delle aree rurali: welfare locale, servizi civili e sanitari, infrastrutture di comunicazione informatica e per la mobilit delle merci e delle persone.
Per un territorio come quello della provincia di Foggia, del Tavoliere e dello stesso Comune di Foggia (l'ottavo in Italia, per estensione territoriale) , questo, un tema centrale in rapporto alla salvaguardia del suolo e
dellambiente e alla valorizzazione del rapporto tra cibo e territorio.
Ci sono prospettive, come quella promosse da Confagricoltura per "Foggia capitale europea del grano",
che guidano un generale processo di riavvicinamento alla vocazione agricola e a un'opzione qualificante
nella pianificazione della relazione citt-campagna. Il primo banco di prova la soluzione delle criticit che
si sono prodotte con la citt sparsa che si formata nella zona del Salice, il cui Piano di recupero stato
ripensato e riarticolato assumendo a guida gli indirizzi del PPTR, del PTCP e del DPP 2006, come pure la
valorizzazione delle aree agricole afferenti a Masseria Giardino nel contesto del Corridoio Ecologico del
Cervaro.

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

4. Nel periodo 2006-2011 i progressi sul piano amministrativo e sul piano della discussione pubblica sono
stati tanto notevoli da consentire di ritenere completo il sistema delle conoscenze e degli strumenti utili alla
definizione degli indirizzi relativi alla parte strutturale del PUG. Sinteticamente, la progressione stata la seguente.
Attivit con diretti riflessi sul PUG. Il DPP 2006 enunciava chiaramente una serie di attivit giudicate necessarie per acquisire supporti conoscitivi e interpretativi utili allelaborazione del PUG.
Adeguamento cartografico e delle NTE alle prescrizioni regionali al PRG
27 novembre 2007. Consegna e collaudo della nuova aerofotogrammetria dellarea edificata
della citt, elemento di base per il percorso connesso alladeguamento del PRG.
2 ottobre 2008. Approvazione da parte del Consiglio comunale dellattualizzazione del PRG
con il riferimento organico agli elementi normativi e cartografici frutto dellintegrazione del PRG
1992 con le osservazioni e prescrizioni regionali.
10 febbraio 2009. La Giunta regionale prende atto delladeguamento del PRG approvato.
Aree per insediamenti produttivi
13 dicembre 2007. Il Consiglio comunale approva il DoSAP (Documento Strategico Aree Produttive) e Documento di Valutazione del Commercio. Il DoSAP stato elaborato in una fase intermedia tra il DPP al PUG e il Piano Strategico di Area Vasta Capitanata 2020 Innovare e
Connettere e, aldil dellattivit ricognitiva, stato proiettato nella prospettiva della nuova
pianificazione ricevendo e determinando influenza rispetto alla discussione generale sulle aree
produttive del capoluogo, in rapporto alle infrastrutture per la logistica e la mobilit.
20 aprile 2009. Il Consiglio comunale approva:
- Documento preliminare programmatico per le attivit produttive;
- Variante per lo sviluppo e modernizzazione della rete commerciale cittadina in ambito urbano ed extraurbano;
- (adotta) Variante di ampliamento dellagglomerato industriale ASI Foggia-Incoronata.
18 gennaio 2011. Durante la prima riunione della Conferenza di copianificazione del PUG si fa
espresso riferimento allidea di concepire uno strumento-piano di settore in variante al PRG ma
anche anticipatore del PUG.
28 giugno 2011. Votando un emendamento a tre deliberazioni che autorizzano il Sindaco a
promuovere accordi di programma per interventi complessi che includono realizzazioni con
funzioni commerciali e produttive, il Consiglio comunale ha espressamente richiesto la armonizzazione della proposta al Piano di settore delle Attivit Produttive in corso di componimento, Piano rappresentante risoluzione delle criticit e prescrizioni sollevate dalla Regione Puglia
in sede di approvazione definitiva del Piano Regolatore Generale vigente, oltre che parte integrante e anticipazione del redigendo Piano Urbanistico Generale.
30 aprile 2012. La Giunta comunale approva l'Atto di indirizzo sulle aree produttive e commerciali, attivando una consultazione pubblica prevalentemente con associazioni di categoria e
associazioni di consumatori.
Dal 31 ottobre 2007 al 23 aprile 2009 si svolge il processo di pianificazione strategica di area
vasta Capitanata 2020 Innovare e Connettere, con Foggia capofila.
Nel Piano strategico Capitanata 2020 elaborato il salto di analisi complessiva urbana e ter-

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

ritoriale, richiesto come obiettivo strategico dal DPP. Non a caso influenza ed influenzato dal
DoSAP e dal PTCP. Genera il Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta, che stabilisce un nuovo modo di affrontare il tema della mobilit nella citt e nel territorio, elevandolo rispetto al tradizionale aspetto specifico e settoriale, per qualificarlo come elemento urbanistico strategico a
tutti gli effetti.
Conferenza di copianificazione del PUG 18 gennaio 2011 (prima riunione)
Le tavole della copianificazione, esposte nella prima riunione in un allestimento portato successivamente nelle Circoscrizioni e nelle scuole, erano in tutto 50, corrispondenti ad altrettante
questioni da tenere presente per completare, integrare e aggiornare il DPP 2006. Sono la sintesi, i pezzi ordinati sul tavolo di lavoro del PUG:
Inquadramento territoriale
01 Foggia nella provincia
02 Foggia e i Comuni viciniori
Pianificazione preordinata e programmazione dello sviluppo
03 PUTT/P Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio - Ambiti distinti
04 PUTT/P Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio - Ambiti distinti estesi
05 Piano Paesaggistico Territoriale Regionale - Patto citt-campagna - Carta di sintesi scenari strategici
06a Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - Assetto territoriale
06b Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - Sistema insediativo e della mobilit
06c Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - Sistema della qualit
07 Piano di Assetto Idrogeologico
08a Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" - Ambiente e
spazio rurale - Focus Foggia
08b Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" - Citt e Solidariet - Focus Foggia
08c Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" - Produzione
e Servizi - Focus Foggia
08d Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" - Reti e Mobilit - Focus Foggia
09a Piano Regionale dei Trasporti - Gerarchia delle strade - Rete stradale di progetto
09b Piano Regionale dei Trasporti - Trasporto ferroviario
09c Piano Regionale dei Trasporti - Trasporto aeroportuale - Trasporto marittimo
10a Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" Quadro sinottico progettuale - Focus Foggia
10b Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" Interventi di potenziamento della viabilit principale - Focus Foggia
10c Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" Rete urbana treno-tram - Focus Foggia
10d Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" Rete urbana treno-tram: approfondimenti - Focus Foggia
10c Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" Rete urbana treno-tram - Opzione alternativa prevista dal PUMAV per l'ingresso della linea

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Manfredonia-Foggia nella stazione di Foggia e riorganizzazione dell'intermodalit - Focus


Foggia
Livello comunale
A - Stato fisico
11 Carta idrogeomorfologica
12 Trama ambientale
13 Trama culturale
14 Trama insediativa
15 Cronologia dell'espansione urbana
16a Densit del territorio comunale
16b Densit del centro abitato
16 c Luoghi dell'eccellenza della citt consolidata
16d Luoghi dell'eccellenza della citt produttiva
B - Stato programmatico
17 Piano Regolatore Generale vigente
18 Programmazione 2006-2010 gi approvata - Ex PRUSST
19 Programmazione 2006-2010 in corso di approvazione - Social Housing, ex PRUSST,
Accordi di Programma specifici
20 Programmazione 2006-2010 in corso di approvazione - Zone F
21 Programmazione 2006-2010 in fase esecutiva - PIRP
22 Piano di recupero del Salice
23 Piano Comunale dei Tratturi
24 Tendenza dell'espansione del capoluogo
25 Carta riassuntiva della programmazione 2006-2010 del residenziale e delle attrezzature a
servizio urbano
LA PRODUZIONE
26 Documento strategico per le attivit produttive - Analisi dello stato di fatto e di diritto
27 Piano di adeguamento e ampliamento dell'agglomerato ASI Foggia Incoronata
C - Progetto dell'assetto territoriale al 2025
28 Attualizzazione del DPP 2006
29 Rappresentazione ideogrammatica dell'assetto complessivo
ESEMPI DI ATTUAZIONE
30a Un nuovo assetto per le aree produttive (D.C.C. n.41 del 20 aprile 2009)
30b Borgo Incoronata
30c La citt e i Quartieri Settecenteschi - Analisi DPP 2006
30c La citt e i Quartieri Settecenteschi - 5 idee guida e 3 ipotesi (Analisi di prefattibilit
Arch. Arturo Cucciolla / Delibera di Giunta Comunale 8 maggio 2009)
30c La citt e i Quartieri Settecenteschi - 5 idee guida e 3 ipotesi (Analisi di prefattibilit
Arch. Arturo Cucciolla / Delibera di Giunta Comunale 8 maggio 2009) - Ipotesi 1
30c La citt e i Quartieri Settecenteschi - 5 idee guida e 3 ipotesi (Analisi di prefattibilit
Arch. Arturo Cucciolla / Delibera di Giunta Comunale 8 maggio 2009) - Ipotesi 2
30c La citt e i Quartieri Settecenteschi - 5 idee guida e 3 ipotesi (Analisi di prefattibilit
Arch. Arturo Cucciolla / Delibera di Giunta Comunale 8 maggio 2009) - Ipotesi 3

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Alla prima riunione della Conferenza hanno partecipato 48 soggetti. Nel sito urbanisticafoggia.org sono state messi a disposizione tutti i documenti: dal documento di scoping e il relativo questionario, alle Tavole,

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

dal verbale audio-video della Conferenza, alle note e i pareri che sono state e sono di volta in volta trasmessi e depositati. Finora, tali note e pareri sono stati 31. Alcuni come quelli di RFI e dellEsercito hanno una diretta inferenza col PUG perch ribadiscono, rispettivamente, la scelta di un nodo ferroviario AV/AC
e perch preannunciano un programma di rilevante ampliamento delle infrastrutture militari.
Incontri e focus specifici ci sono stati con il CONI per le infrastrutture sportive e con Universit degli Studi,
Politecnico e Ufficio Scolastico Provinciale per la dotazione scolastica.
Deliberazioni ad hoc sono state approvate nei tre Consigli Circoscrizionali.
Il 17 marzo 2011 un workshop con lassociazionismo sociale, ambientale e culturale, stato centrato in un
laboratorio che aveva lo scopo di selezionare le opere e i servizi pubblici di quartiere funzionali ai bisogni
emergenti, focalizzato sui programmi di housing sociale ma sperimentato in chiave di elaborazione PUG.
Da tali attivit sono scaturiti indirizzi che hanno portato a riformulare il Documento programmatico per la rigenerazione urbana, poi approvato dal Consiglio comunale il 15 giugno 2011.
Il 4 aprile 2011 si svolto un Consiglio comunale monotematico sul PUG con Comunicazioni del Servizio
Urbanistica in merito al procedimento di copianificazione finalizzato alla predisposizione del PUG,
nellambito delle quali illustrato lo stato del processo avviato con la Conferenza di copianificazione del 18
gennaio 2011 e anticipato che il DPP aggiornato e integrato torner alladozione dellAula prima della prosecuzione a Bari della Conferenza di copianificazione PUG.
Pi recentemente - in particolare nell'ambito della discussione sulle "Linee programmatiche per il rilancio
dello sviluppo e della coesione sociale" attivatasi a gennaio 2012 - il percorso stato modificato per accelerare l'adozione del PUG entro la fine del 2012. Di concerto con la Regione Puglia, l'Amministrazione ha assunto la decisione, comunicandola in sede politica nel confronto con i Gruppi consiliari, nel senso che la Nota aggiuntiva al DPP 2006, approvata con Delibera giuntale, sia arricchita con i quadri conoscitivi, i quadri
delle invarianti e i quadri della programmazione in atto di modo da fare da base per la seconda riunione della
Prima Conferenza di copianificazione del PUG. Gli esiti di quest'ultima si candidano a essere la base del
PUG che il Consiglio comunale chiamato ad adottare.
15 giugno 2011. Il Consiglio comunale ha approvato il Documento programmatico della rigenerazione urbana e il Piano Comunale Tratturi (che oltre a risolvere questioni annose della citt, assunto come elemento
direttore-guida per riordinare il periurbano e rigenerare il centro urbano consolidato).
24 giugno 2011. Il Consiglio comunale ha approvato l'atto ricognitivo e di assestamento urbanistico della
167 finalizzato all'attualizzazione del Documento programmatico preliminare al PUG. Il DPP 2006 indicava
sin dalle premesse la necessit di una fase transitoria precedente lelaborazione del PUG e includeva anche
lassegnazione delle aree residue del Piano di Zona 167 nonch una ricognizione delle aree a standard tra
le attivit da completare in tale fase transitoria.
15 novembre 2011. Siglata la Convenzione tra il Servizio Urbanistica del Comune di Foggia e il Dipartimento
di Scienze Umane dellUniversit degli Studi di Foggia per lelaborazione di una Carta dei Beni Culturali,
sulla falsariga della Carta gi elaborata e collegata al Piano paesaggistico regionale, che entri nel PUG in
corso di elaborazione.
27 ottobre - 2 dicembre 2011. L'Amministrazione ha promosso un dibattito pubblico on-line, denominato
La citt del futuro, 5 spazi / 5 idee per il PUG di Foggia, per selezionare - con l'assistenza dell'Ordine degli Architetti, dell'Ordine degli Ingegneri e del Collegio dei Geometri - cinque idee per altrettanti spazi urbani, da inserire tra gli elaborati del DPP al PUG. Una modalit di cooperazione allargata al PUG, finalizzata
alla promozione di percorsi per la concreta realizzazione attraverso concorsi di idee. Lo scopo indicato era
raccogliere indicazioni su spazi del territorio comunale di Foggia ove possibile ipotizzare funzioni integrate

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

che ne abbattano leventuale degrado, valorizzino leventuale importanza storico-culturale, ne accrescano


la fruizione da parte della cittadinanza, elevino gli standard di sicurezza. Fra i materiali messi a disposizione
del dibattito, una tavola per la Identificazione dei detrattori di qualit urbana del centro citt, una tavola
che mappa i Luoghi di eccellenza della citt consolidata, la banca dati che raccoglie le schede dei Siti
portatori di interessi strategici.
La votazione on-line ha selezionato:
1. Quartieri Settecenteschi 2. Area Quadrone delle Vigne Pantano
3. Villagio Artigiani Parco del Riciclo
4. Silos granario di Via Manfredonia
5. Quadrante Corso Roma-Via Marchese de Rosa-Corso Giannone-Piazza Giordano
Le altre 9 riguardavano: ancora Masseria Pantano, l'area antistante FIGC-CONI, il Campo degli Ulivi, l'idea
di un impianto sportivo polivalente nei Quartieri Settecenteschi, Parco San Felice, il Mercato Ginnetto, Via
Cavotta-Viale Europa-Via Spagna, il Parco della Memoria di Viale Giotto, Piazza Padre Pio-Piazza Alcide de
Gasperi.
Tutte le idee hanno mostrato di assorbire gli indirizzi del DPP 2006 e alcune elaborazioni successive, a partire dallo Studio di prefattibilit svolto sui Quartieri Settecenteschi.
In un incontro specifico del 17 maggio 2012, l'Assessorato alla Qualit e all'Assetto del Territorio e il Servizio
Urbanistica hanno confermato che le proposte selezionate nel dibattito pubblico saranno obiettivi strategici
del PUG da adottare entro fine anno. Ciascuna delle idee proposte, in modo diverso e specifico, potr essere la base per concorsi di idee che qualifichino la visione di una trasformazione della citt esistente nel rispetto degli obiettivi della sostenibilit, della valorizzazione del patrimonio, della rigenerazione urbana del
centro cittadino.
4 dicembre 2011. Un concorso pubblico indirizzato a studenti delle scuole primarie e secondarie ha permesso la selezione del logo ufficiale del PUG di Foggia.
16 gennaio 2012. La gara per la realizzazione del Terminal Intermodale Foggia Stazione si conclude con
l'aggiudicazione provvisoria.
23 gennaio 2012. Nel sito web urbanisticafoggia.org sono pubblicati e scaricabili i documenti inerenti la Valutazione Ambientale Strategica del Programma integrato di intervento per l'attuazione del Programma di iniziativa pubblica per l'emergenza abitativa del Comune di Foggia. Pubblicate anche le VAS dell'intervento
proposto dalla ditta "Ideal Casa" e "Daufin Real Estate" nell'ambito di procedure di accordo di programma
avviata dal Consiglio comunale il 28 giugno 2011.
16 febbraio 2012. Il progetto denominato "Contesti" si aggiudicato il primo posto nel concorso internazionale di idee per la realizzazione del Parco urbano "Campi Diomedei" sull'area dell'ex Ippodromo di Foggia. L'idea stata candidata da un'associazione temporanea di professionisti, guidata da Efisio Pitzalis e composta
dagli architetti Gianluca Cioffi, Gaetano Centra, Enrico Ampolo, Luigi Foglia e Roberto Bozza. I tratti distintivi
del progetto vincitore disegnano un quadro complessivo che tiene conto, fra l'altro, dellintegrazione tra larea
dei Campi Diomedei e la Villa Comunale, per ricreare un "continuum" fisico e percettivo tra i diversi trattamenti del verde e tra i ritrovamenti archeologici. stata ricercata una modellazione del suolo per costruire
punti di vista entro cui inquadrare lorganizzazione, la forma e la funzione difensiva dei "compounds" e degli
insediamenti neolitici. Inoltre previsto l'utilizzo di materiali eco-compatibili e riciclabili attraverso cui conformare le coperture dei resti e dei manufatti di servizio, secondo i pi innovativi criteri di bio-edilizia, finalizzati
alla gestione del Parco per lunghi periodi in maniera naturale.

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Progettato anche linserimento di elementi simbolici ed evocativi, volti a richiamare la tradizione del cavallo
legata al culto antico di Diomede, e la predisposizione di spazi adeguati per lapproccio fisico con i cavalli sia
attraverso losservazione e il contatto, sia attraverso lintegrazione delle fabbriche per lincremento equino
nel contesto del Parco. Nel suo complesso - si legge nella relazione illustrativa di "Contesti" - larea pensata come elemento baricentrico di raccordo delle differenti realt presenti nel contesto urbano limitrofo.
Nel quadrante est del Parco, in particolare, sul fronte opposto alla Motorizzazione, ricavata larea per
limpianto dellorto botanico con una polla centrale a semicerchio che raccoglie lacqua piovana e funge da
pozzo di irrigazione attraverso una canalizzazione che si snoda seguendo un circuito principale a filo di
Arianna con ramificazioni secondarie regolate in funzione delle essenze messe a dimora. Nel quadrante
sud, in prossimit di un rondeau spartitraffico, un inarcamento del suolo a quattro braccia scavalla Viale Fortore per congiungere in modo naturale il Parco alla Fiera. Analoga soluzione pensata per il lato di Via Galliani, dove altre due terminazioni del sistema a spalti sovrappassano la strada collegando il Parco direttamente alla Villa Comunale e al Teatro Mediterraneo. La previsione sommaria di spesa del progetto di 9 milioni e 931 mila euro, rispetto ai 10 milioni ipotizzati nel parco progetti del Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere".
18 febbraio 2012. Nell'ambito delle attivit di copianificazione del Piano Urbanistico Generale, Comune di
Foggia e Autorit di Bacino della Puglia aprono uno specifico tavolo tecnico finalizzato alla condivisione degli
elementi della Carta idrogeomorfologica quale parte integrante del quadro conoscitivo del nuovo Piano paesaggistico territoriale regionale e all'approfondimento delle criticit idrogeologiche del territorio comunale di
Foggia. Gi il 18 gennaio 2011, quando si apr la prima Conferenza di copianificazione, l'AdB aveva trasmesso una nota manifestando la sua disponibilit e l'opportunit di procedere all'apertura di un tavolo tecnico "ad hoc". Nelle valutazioni dell'Assessorato alla Qualit e all'Assetto del Territorio il tavolo giudicato un
passaggio molto importante nell'elaborazione del PUG, implicando indagini estese a tutto il territorio comunale prevalentemente da indirizzare alla ricognizione delle cavit e all'analisi dei rischi idraulici.
1 marzo 2012. Conferenza di servizi sul Piano di adeguamento e di ampliamento agglomerato ASI Foggia
Incoronata (Variante generale di adeguamento e ampliamento dellagglomerato ASI Incoronata ai sensi
dellart. 5, comma 1, della Legge regionale n.2/2007, adottata dal Consiglio comunale di Foggia con Deliberazione n. 39 del 20 aprile 2009) con Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale di Foggia, Assessore alle
Attivit produttive e SUAP del Comune di Foggia, Assessore alla Qualit e all'Assetto del Territorio del Comune di Foggia, Dirigente e Funzionari del Servizio Urbanistica della Regione Puglia, Dirigente del Servizio
Urbanistica del Comune di Foggia e Funzionario SUAP del Comune di Foggia. La Conferenza si conclude
con le seguenti determinazioni:
- il Servizio SUAP del Comune di Foggia si impegna a effettuare la ricognizione documentale di tutto il materiale afferente il Progetto del nuovo svincolo e stazione autostradale di Foggia Incoronata sull'Autostrada
A14 Bologna-Bari-Taranto e altri interventi collegati;
- il Servizio Urbanistica del Comune di Foggia si impegna a proseguire l'esame del Piano di ampliamento
nell'ambito del tavolo tecnico sul PUG istituito con l'Autorit di Bacino della Puglia e a darne comunicazione
al SUAP;
- il Servizio Urbanistica del Comune di Foggia e il Consorzio ASI di Foggia si impegnano a definire il documento di scoping per l'avvio delle procedure per la verifica dell'assoggettabilit a VAS, e a darne comunicazione al SUAP;
- Regione Puglia e Comune di Foggia concordano con fare confluire gli esiti della ricognizione svolta dal
SUAP e le successive valutazioni in ordine alla vincolistica, all'interno delle documentazioni adottate con
D.C.C. n. 39/2009 in particolare provvedendo alle eventuali modifiche delle tavole di progetto.

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

12 marzo 2012. Protocollo d'intesa tra Servizio Urbanistica del Comune di Foggia e Ufficio del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Foggia, allo scopo di organizzare incontri tecnici, di
formalizzare lo scambio di dati e di istituire un laboratorio virtuale di formazione e aggiornamento nell'ambito
delle attivit di copianificazione del Piano Urbanistico Generale di Foggia. Gli obiettivi del protocollo sono la
sperimentazione delle modalit di attuazione degli indirizzi del Documento Regionale di Assetto Generale,
mettendo in comune quadri conoscitivi e banche dati nella disponibilit degli Enti partecipanti. In particolare,
il laboratorio virtuale di formazione e aggiornamento, in co-gestione, sar il luogo dove convogliare informazioni, dati e documenti utili alla formazione del PUG.
Nella stessa data pubblicato l'Avviso del Comune di Foggia che riapre i termini dellavviso pubblicato il 7
aprile 2008, per la formazione di elenchi di professionisti cui conferire incarichi professionali per laffidamento
di servizi relativi ai servizi Pianificazione e Urbanistica.
15 marzo 2012. Sottoscritto un protocollo d'intesa tra Assessorato alla Qualit e all'Assetto del Territorio e
Consorzio "Gi la testa", in continuit e in aggiunta a quello che gi lega Comune di Foggia, Universit degli
Studi di Foggia, SIT Consulting s.r.l e Accademia di Belle Arti di Foggia per la costituzione di un tavolo finalizzato alla predisposizione ed attivazione di un progetto integrato di tutela e valorizzazione degli Ipogei urbani di Foggia, approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 149 del 31 luglio 2008.
L'intesa mira specificatamente a innescare attivit integrate di promozione turistica e culturale sugli ipogei
del centro urbano, come misura che integra le azioni previste nel Documento Programmatico della Rigenerazione Urbana.
28 marzo 2012. Riunione politica con i Gruppi consiliari di maggioranza per illustrare alcune importanti novit
inerenti il processo di elaborazione e di copianificazione del Piano Urbanistico Generale, considerate influenti sull'agenda di Giunta e Consiglio comunale. Nell'incontro illustrati i diversi passaggi che hanno comportato
la ricognizione e il reperimento di risorse economiche per le attivit tecnico-amministrative, tre incontri con
l'Assessorato regionale alla Qualit del Territorio, due incontri con il professor Francesco Karrer, l'avviso
pubblico del precedente 12 marzo per la riapertura dell'elenco degli incarichi professionali, le due riunioni del
tavolo tecnico istituito con l'Autorit di Bacino della Puglia, l'operativit del protocollo d'intesa con l'Ufficio
PTCP, una valutazione dei possibili piani per valorizzare le borgate, una riunione sulla Carta dei Beni Culturali e Archeologici, l'elaborazione di molte tavole sui quadri conoscitivi.
Il percorso ipotizza sia la Giunta a procedere all'aggiornamento del Documento Programmatico Preliminare
al PUG, completo dei quadri conoscitivi che anticipino la parte strutturale del PUG. All'esito del confronto con
gli uffici regionali e con i molti altri soggetti che hanno pianificazioni influenti sul PUG di Foggia, che deve avvenire nella seconda riunione della Prima Conferenza di copianificazione, il Consiglio comunale dovr discutere il DPP aggiornato con i quadri conoscitivi e le regole anticipatorie del PUG su aree produttive e commercio, citt-campagna e borgate, indirizzi regolatori della transizione che diverranno operativi con le norme
di salvaguardia che si attivano a PUG adottato.
L'Assessore alla Qualit e all'Assetto del Territorio comunica un'intesa, raggiunta con il Segretario del Senato della Repubblica, per la possibile destinazione del "Fondo per gli interventi urgenti finalizzati al riequilibrio
socio-economico, allo sviluppo dei territori e al finanziamento delle attivit sportive, culturali e sociali" a un
Laboratorio di progettazione urbanistica e ambientale partecipata, da collocare negli immobili comunali di
Borgo Incoronata dando cos concretezza tecnica e sociale all'obiettivo strategico della citt policentrica, della valorizzazione delle borgate e della "riappropriazione" da parte della citt del grande patrimonio costituito
dal Parco regionale dell'Incoronata.
Nel corso della riunione sono focalizzate tutte le tematiche che occorre siano stabilizzate con l'intervento
consiliare. A cominciare dal Piano Urbano della Mobilit su cui, in cooperazione con l'Assessorato a Mobilit
e Protezione civile, l'Assessorato alla Qualit e Assetto del Territorio sta procedendo ad aggiornare il tracciato

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

dell'orbitale in funzione dei diversi programmi intervenuti negli ultimi tre anni: dal nuovo casello Foggia Sud
Incoronata, al progetto di bretella di collegamento tra il nuovo casello e via Trinitapoli, fino alla riorganizzazione del disegno urbanistico che stata imposta ai programmi di Housing Sociale. Sulla mobilit, sono stati
anche avviati i contatti con i referenti regionali del Progetto M.U.S.A., promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica con lintento di favorire e coinvolgere le Pubbliche Amministrazioni nella pianificazione di efficaci e innovative politiche per la gestione della mobilit urbana e degli attrattori culturali.
Illustrati i primi esiti delle analisi, svolte in collaborazione con gli Assessorati al SUAP e allo Sviluppo economico, sulla pianificazione delle aree produttive e commerciali e sul piano di ampliamento dell'agglomerato
industriale ASI Foggia Incoronata.
Evidenziata una scansione di impegni consiliari con riguardo all'istituzione della Commissione Paesaggio, la
definizione degli interventi nelle Zone F, la rimodulazione del Piano del Salice in relazione al tema Borgate e
Citt-campagna, i PIRP "A" e "B" e il programma di iniziativa pubblica sull'Housing Sociale.

Attivit con riflessi sul PUG


Mobilit. Dopo il 2006, la discussione si arricchita con importanti indicazioni che vengono dal Piano Regionale dei Trasporti, dal Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta e dal PTCP. Ne scaturita una visione
tutta centrata sulla rete, sui flussi delle persone e delle merci, sul connubio residenza-lavoro, sulla dilatazione dellambito urbano nello spazio rurale, sul policentrismo che rimetta a valore le borgate, sviluppando i
concetti del DPP 2006.
Come pi volte sottolineato, trasporti e mobilit sono il vero banco di prova del PUG di Foggia, specie se si
pensa a una strategia anche nazionale che prospetta l'occasione di ricondurre su Foggia funzioni di crocevia dei grandi flussi nord-sud ed est-ovest del Paese, nonch alle determinazioni che proiettano larea industriale di Incoronata come una delle pi importanti piattaforme logistiche della Puglia.
Monitoraggio del rischio. in corso un programma per indagini geognostiche e geofisiche previste per lo
studio di Micro-zonazione sismica del centro storico della Citt di Foggia. I sondaggi a profondit di 50-70
metri servono a caratterizzare il sottosuolo e controllare i livelli di falda e, unitamente alle diverse indagini
geofisiche che saranno eseguite in numerose strade del centro storico, completeranno lindagine di micro
zonazione sismica di secondo livello necessaria a completare il programma dindagini gi avviato per la definizione dellindice di vulnerabilit sismica di primo livello del patrimonio di edilizia privata del centro storico
e dei quartieri settecenteschi. La campagna di indagini inserita nel programma per il monitoraggio e la
messa in sicurezza delle aree urbane a rischio di stabilit statica e vulnerabilit strutturale nella Citt di
Foggia, per il quale stata sottoscritta, il 20 maggio 2008, una Convenzione tra Autorit di Bacino della Puglia e Comune di Foggia. Lutilizzazione della banca dati e delle mappe di rischio saranno utili per la programmazione degli interventi nei settori dellurbanistica, dei lavori pubblici e della protezione civile; ma anche spunto per la valorizzazione turistico-culturale del centro storico (ipogei, camminamenti).
Piano di recupero del Salice. Larea di quel Piano approvato dal Consiglio comunale grande due volte la
citt consolidata. Le attivit richieste dalla Regione sono state indirizzate come anticipazione di uno dei temi del DPP, quello relativo al rapporto citt-campagna, nel senso di disegnare un Piano che non sia solo
una maxi-sanatoria, ma che sia anche generatore di qualit.
Housing sociale. Sul programma sono stati messi insieme tutti gli spunti che sono stati sollecitati dal Consiglio comunale e dagli Ordini professionali, in generale dalle sensibilit espresse dalla citt. Si lavorato
con la maglia tratturale degli accessi alla citt, con i servizi di quartiere, con la preoccupazione di anticipare

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

le possibili criticit della gestione del verde attrezzato. Con la cooperazione dei progettisti delle imprese
aggiudicatarie, il Programma stato finalizzato a realizzare quel riammagliamento tante volte evocato, inverando un ordine insperato per il periurbano che si mantiene comunque allinterno dellellissi con cui il
DPP 2006 circoscriveva lambito dellespansione prevedibile a breve.
Ex PRUSST. Il quadro di indirizzi del DPP 2006 stato usato nellapprovare, il 14-18 gennaio 2010 e il 14
aprile 2011, nove accordi di programma derivanti dalle prescrizioni TAR sui PRUSST.
Urbanistica negoziata. Il 28 giugno 2011, il Consiglio comunale ha approvato lattivazione delle procedure
per laccordo di programma ai sensi dellarticolo 34 del Testo Unico degli Enti Locali, per quattro interventi
proposti da soggetti privati:
- una riguarda la realizzazione, su via San Severo, di un nodo specializzato afferente alla ricreazione ad elevata partecipazione di pubblico, con strutture per manifestazioni sportive e spettacoli;
- una riguarda la realizzazione, nell'area di Incoronata, di uno nodo specializzato afferente al sistema della
produzione e al commercio;
- una, in via Fuiani in testa a via Arpi, afferisce a una rigenerazione urbana;
- una, su via Manfredonia, afferisce la rigenerazione urbana di aree produttive e industriali dismesse.
Grandi progetti. Nel mese di gennaio 2012 sono arrivate a snodi operativi alcune grandi progettualit con
effetti diretti sulle scelte di pianificazione urbanistica generale:
I) Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 304 del 31.12.2011 stata pubblicata la
Deliberazione 3 agosto 2011 del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
"Individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e
di rilevanza strategica regionale per lattuazione del piano nazionale per il Sud (Deliberazione n.
62/2011)". Nell'ambito delle infrastrutture strategiche del Piano Nazionale per il Sud e, in particolare, delle infrastrutture strategiche nazionali, il provvedimento del CIPE individua il potenziamento infrastrutturale della Direttrice ferroviaria Napoli-Bari-Lecce-Taranto e, pi specificatamente, il Ripristino itinerario merci Napoli-Bari (a Foggia).
Fra le infrastrutture strategiche interregionali e regionali del Piano Nazionale per il Sud, il CIPE
ha assegnato risorse a:
- la realizzazione di fascio, presa e consegna nella stazione di Incoronata ed interconnessione
con binari ASI;
- SS.16. Tangenziale Est di San Severo Lotto 1 (rilevante sia per la rete della mobilit e della rete delle aree produttive di area vasta, sia per la prossimit dell'intervento al sito di Rignano
Scalo che rientra nel territorio comunale di Foggia e inquadrato nel DPP 2006);
- SP.75 e viabilit di servizio alla zona industriale. Potenziamento in sede della SP.75, Recupero funzionale dello svincolo di connessione con la zona idustriale e completamento della viabilit per l'interconnessione al nuovo casello di Foggia Sud Incoronata;
- interventi sulla rete di accessibilit regionale secondaria. Primo stralcio interventi di potenziamento e messa in sicurezza degli assi di penetrazione previsti dal nuovo tracciato della SR1
(rilevante, ai fini del PUG di Foggia, nel contesto della mobilit di relazione con Lucera, Ascoli
Satriano e l'area dei Monti Dauni);
- prolungamento della pista (Aeroporto di Foggia);
- realizzazione dellorbitale urbana della citt di Foggia I lotto (di previsione PUMAV).
II) il 31 gennaio sono stati aggiudicati i lavori per la realizzazione del Terminal intermodale Fog-

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

gia Stazione sull'area di 14 mila metri quadrati dell'ex Scalo Merci: il terminal funzionale
all'interscambio con tutte le modalit di trasporto (treno, bus extraurbani ed urbani, taxi, carsharing, bike-sharing) e a migliorare la diffusione dei flussi pedonali dei passeggeri provenienti
dall'insieme dei servizi extraurbani verso la citt, rafforzando il ruolo della stazione di Foggia
per la distribuzione dei flussi tra Gargano, Monti Dauni e dorsale adriatica. L'intervento prevede
quattro realizzazioni: la sede tranviaria dal binario della Lucera-Foggia fino a Piazzale Vittorio
Veneto e la relativa fermata con marciapiedi e pensilina; il terminal per i bus extraurbani comprendente la rotatoria di interconnessione con la viabilit principale, la viabilit di servizio, le
banchine e le pensiline di fermata; le aree di sosta attrezzate per taxi e auto elettriche e un'area
di servizi ai viaggiatori.
Nel Protocollo d'Intesa tra Comune di Foggia, Ferrovie dello Stato Italiane SpA, Rete Ferroviaria Italiana SpA, FS Sistemi Urbani Srl e Regione Puglia, l'11 ottobre 2011, l'intervento
inquadrato:
- nell'ambito del processo di pianificazione strategica regionale;
- nell'ambito della pianificazione strategica di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e
Connettere" e nella connessa pianificazione urbana della mobilit di area vasta sviluppata
dal Comune di Foggia;
- nell'ambito delle previsioni della Legge regionale n. 16 del 23.06.2008 Principi, indirizzi e
linee di intervento in materia di Piano Regionale dei Trasporti, articolo 19 Azioni del piano
in materia di trasporto ferroviario per la mobilit delle persone, lettera h, che stabiliscono
di promuovere soluzioni di integrazione tra sistemi Light rapid transit (LRT) e sistemi ferroviari tradizionali che prevedono luso promiscuo dellinfrastruttura da parte di materiale ferroviario e veicoli di tipo tranviario (es. tecnologia treno-tram), da applicare sia in ambito urbano sia in ambiti a particolare valenza ambientale e/o da valorizzare sotto il profilo turistico. Il PRT stabilisce che la progettazione di tali sistemi, che deve essere oggetto di approfondimento attraverso specifici studi di fattibilit, sia sviluppata e recepita, per le rispettive
competenze, negli strumenti di programmazione gerarchicamente sottordinati al PRT relativi al livello territoriale interessato (piani provinciali di bacino, PUM, PGTU);
- nell'ambito della programmazione pluriennale dell'Asse V P.O. FESR 2007-2013, Linea di
intervento 5.2 Adeguamento e potenziamento dei sistemi di trasporto in ambito urbano,
Azione 5.2.1 Attivazione di linee metropolitane leggere, treno-tram, con riqualificazione dei
nodi di trasporto;
- nell'ambito delle previsioni della D.G.R. n. 814 del 23.03.2010 L.R. n. 18 del 31 ottobre
2002 . Testo Unico sulla disciplina del Trasporto Pubblico Locale art. 7 comma 5 - Piano
Operativo Attuativo 2009-2013 Piano Regionale Trasporti. Approvazione, che confermavano lintroduzione della tecnologia Treno-Tram sulla direttrice Lucera-Foggia-Manfredonia;
- nell'ambito delle attivit che il Comune di Foggia ha integrato con le analisi sul sistema
della mobilit e della loro funzionalizzazione rispetto alle scelte del Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale di Foggia n. 84 del 21 dicembre 2009;
- nell'ambito dell'azione promossa dal Sindaco di Foggia, a far data dal 23.12.2009, con cui
era manifestato al Gruppo Ferrovie dello Stato linteresse per un esame dei problemi e delle
opportunit di sviluppo della rete ferroviaria, a partire dalla centralit del nodo ferroviario di
piazza Vittorio Veneto nellambito del potenziamento delle infrastrutture per lAlta Velocit e
Alta Capacit Bari-Foggia-Napoli, in coordinamento con le attivit riguardanti il Piano Urbanistico Generale, il Piano Urbano della Mobilit, il Piano Regionale dei Trasporti, il Piano
strategico di area vasta Capitanata 2020 Innovare e connettere, il Piano Integrato di Riqualificazione delle Periferie Ambito B e altri piani e programmi in essere, e delle successive discussioni emerse in data 02.02.2010 nel corso della riunione, nellAula del Consiglio comunale di Foggia, della Cabina di Regia Regionale per gli Interventi Infrastrutturali
Ferroviari, con allordine del giorno lesame delle problematiche inerenti i servizi ferroviari
in atto presso il nodo di Foggia e il loro sviluppo, il potenziamento delle infrastrutture AV
e AC e la valorizzazione delle aree residue.
- nell'ambito del processo di riorganizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare
del Gruppo FS, avviato con la costituzione della Societ FS Sistemi Urbani, attraverso la
definizione di una visione unitaria in termini di gestione integrata e sviluppo del patrimonio
non funzionale allesercizio ferroviario.
Fra gli allegati al Protocollo d'intesa, gli esiti della Conferenza di Servizi del 27 ottobre 2010
in cui si registrava il nulla osta tecnico su una tavola di sviluppo di tutto il nodo della Stazione di Foggia, ivi compreso il fascio di binari parallelo al viale Fortore (corrispondente alla

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Tavola 10c Piano Urbano della Mobilit di Area Vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" - Rete urbana treno-tram - Opzione alternativa prevista dal PUMAV per l'ingresso
della linea Manfredonia-Foggia nella stazione di Foggia e riorganizzazione dell'intermodalit
- Focus Foggia conferita nella Conferenza di copianificazione del PUG).

III) Il 16 gennaio il Consiglio comunale ha approvato il progetto di allungamento della pista


dell'aeroporto civile "Gino Lisa" di Foggia, con ci consolidando le opzioni sul trasporto aereo
espresse nel Piano attuativo 2009-2013 del Piano Regionale dei Trasporti e nei Piani di Sviluppo Aeroportuale 2007-2011 e 2012-2016 elaborati da Aeroporti di Puglia SpA.
IV) Il 16 febbraio stata selezionata l'idea candidata al concorso internazionale di idee indetto
dal Comune di Foggia sull'area dell'ex Ippodromo, per la realizzazione del Parco urbano
"Campi Diomedei", inverando uno degli indirizzi del DPP 2006.
Gli indirizzi del bando sono di tre tipi: la valorizzazione delle presenze archeologiche, la progettazione di un grande spazio verde attrezzato, la realizzazione di servizi per lintrattenimento, la
cultura e il tempo libero.
Il primo indirizzo quello pi complesso. Il bando fotografa la situazione a oggi, con il rinvenimento degli importanti giacimenti archeologici risalenti a un periodo compreso tra il 5200 e il
4600 avanti Cristo, a partire da Sirio, come fu ribattezzato lo scheletro di un uomo ritrovato
con un interessante corredo funebre. Ma tutto il complesso a essere qualificato come importantissimo, esteso anche nel sottosuolo della Villa comunale dove sono stati rinvenuti una
necropoli, un fossato, tracce di capanne, aree di focolari, macine per il grano e un grande silos
a campana.
Dai concorrenti si attendevano idee per realizzare passerelle pedonali e coperture leggere per
proteggere i siti rivelati dagli scavi, oltre che una struttura, facilmente rimovibile, nella quale poter svolgere attivit didattiche.
Larea del Parco archeologico dovr essere protetta da un recinto il cui perimetro possa essere
facilmente ampliato a includere nuovi ritrovamenti e il cui impatto visivo sia minimo e stemperato dalla presenza di siepi o altre soluzioni vegetali. Lingresso a tale area dovr avvenire
dallinterno del Parco urbano e non dalla strada.
Molto ci si aspettava dagli architetti del verde, per la piantumazione di essenze vegetali dove si
snodino vialetti pedonali, piste ciclabili in terra battuta, punti di sosta in radure alberate, punti
attrezzati per il gioco dei bambini ma anche dune, laghetti, fontane e giardini botanici. richiesta una soluzione naturale capace di fare da barriera acustica lungo il perimetro dei Campi
Diomedei e molta attenzione progettuale per il sistema di illuminazione dei vialetti interni e
delle piste ciclabili.
Infine le attivit culturali e per il tempo libero. Dal concorso internazionale di idee dovevano arrivare soluzioni per svolgere eventi di land-art, esposizione allaperto di sculture e un prato
per concerti allaperto. In prossimit dei padiglioni Iriip, deve essere prevista unarea recintata
destinata ai cavalli dellIstituto. Dovr inoltre essere data la possibilit di lezioni di equitazione e
di passeggiate a cavallo allinterno del Parco che dovr, inoltre, essere connesso alla Villa Comunale con collegamenti pedonali e aerei in corrispondenza della fontana che sta sul fondo
della Villa stessa e vicino al Teatro Mediterraneo.
V) Le attivit di coordinamento che sono tuttora in corso tra Amministrazione comunale e RFI
circa il progetto di ripristino della bretella tra le linee ferroviarie Foggia-Caserta e Foggia-Bari
prospettano l'opportunit di un approfondimento sia sulle opere di mitigazione e per la viabilit
del Borgo Cervaro, sia sulla possibilit che detta bretella possa utilmente consolidare le opzioni
connesse al programma AV/AC di RFI.

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

VI) L'Assessorato alla Mobilit e alla Protezione civile ha manifestato all'Istituto Superiore di
Formazione e Ricerca per i Trasporti, in data 17 aprile 2012, linteresse del Comune di Foggia
all'inclusione nel nucleo di aree-pilota che stanno sperimentando il modello di intervento del
Progetto MUSA. Gli obiettivi e le linee di attivit previste dal Progetto, in particolare con riferimento a quanto il Raggruppamento Temporaneo di Imprese che realizza il progetto sta mettendo in campo nelle 8 aree-pilota, paiono rispondere pienamente allesigenza dell'Amministrazione di rafforzare gli strumenti di gestione della mobilit urbana, promuovendo politiche integrate
e condivise di mobilit sostenibile. Fra gli elementi rassegnati alla base della manifestazione
d'interesse:
a) il fatto che sia in corso di riadozione il Piano Urbano di Mobilit di Area Vasta;
b) gli sviluppi del Progetto Pilota Innovativo Treno Tram, che coinvolge tutta la provincia
(la prima direttrice di sviluppo la Lucera-Foggia-Manfredonia), nel cui ambito il Comune
di Foggia sta realizzando il Terminal intermodale nelle aree ferroviarie dell'ex Scalo Merci
di Foggia oggi dismesso, il Comune di Manfredonia e il Comune di Lucera stanno procedendo con interventi simili atti a garantire la penetrazione urbana e funzioni di scambio intermodale, la Provincia di Foggia ha completato le conferenze di servizi sulla trasformazione in modalit ferro-tramviaria della Lucera-Foggia, l'Unione dei Cinque Reali Siti
(comprendente i Comuni di Carapelle, Ordona, Orta Nova, Stornara e Stornarella) ha
chiesto l'avanzamento del progetto treno-tram anche con riguardo ai rami ferroviari ricadenti nel territorio di sua competenza;
c) il Regolamento della sosta a pagamento (D.C.C. n. 43 del 14.06.2011), che ha definito
la Zona di Particolare Rilevanza Urbanistica (ZPRU) dove non sono previste aree a sosta
gratuita (escluse le previsioni di legge: disabili, carico e scarico merci, ecc.); una zona A1
dove non vi sono aree di sosta a pagamento con l'esclusione di alcune strade specificatamente indicate; una zona A2 dove, in considerazione della particolare valenza storica,
non vi sono aree a sosta a pagamento con l'esclusione di via Arpi (da via Fuiani a largo
Civitella), di largo Civitella, di via Mele e di piazza Martiri Triestini; la zona di perimetrazione delle aree interessate dalla regolamentazione della sosta a pagamento (in quanto
area individuata come idonea a far conseguire obiettivi di riduzione del livello di congestionamento urbano, di disincentivazione dell'uso del mezzo privato e di incremento della
modalit di trasporto pubblico quali presupposti per il miglioramento della qualit della vita urbana) comprenda, oltre alla ZPRU, anche le aree prossime al Palazzo di Giustizia, al
Policlinico, al Santuario dell'Incoronata, al Cimitero, al quartiere fieristico nei periodi di fiera.
d) il Documento programmatico della rigenerazione urbana, che ha perimetrato un ambito
articolato in diversi quadranti, i principali concentrati nel centro urbano, e ipotizzato una
serie di azioni centrate sul tema della mobilit sostenibile. In particolare, il Piano integrato
di rigenerazione urbana, denominato "Rigenerare lungo la memoria", a iniziativa pubblica
comunale, prevede la realizzazione di una pista ciclo-pedonale lungo una sede tratturale.
e) il Piano Comunale dei Tratturi che prevede interventi di mobilit sostenibile come elementi della valorizzazione delle antiche sedi tratturali. A questo riguardo, si rilevava che
Foggia attualmente dotata di:
- km. 11,330 di piste ciclabili;
- km. 11,550 di una pista ciclo-pedonale lungo il Tratturello Foggia-Ordona-Lavello e Tratturello Troia-Incoronata;

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

- km. 2,139 di pista ciclo-pedonale di previsione nell'ambito del predetto Piano integrato
di rigenerazione urbana "Rigenerare lungo la memoria";
- km. 8,523 di piste ciclabili di previsione, a completamento del circuito urbano.
f) l'attuazione di due progetti di bike-sharing: uno, gestito dall'Amministrazione provinciale
e finanziato dalla Regione Puglia, si articola in 12 stazioni con 100 biciclette complessivamente e ulteriori 20 postazioni per lo stazionamento delle bici, collocate soprattutto nel
centro della citt, per un totale di 200 posti disponibili; un altro, denominato "Cicloattivi
universit", gestito dall'Universit degli Studi di Foggia e finanziato dalla Regione Puglia,
mette a disposizione degli studenti 143 biciclette e altre 25 servono allo spostamento del
personale dell'Ateneo tra le varie sedi universitarie cittadine.
V) In data 30 aprile con Deliberazione n.34, la Giunta comunale ha approvato l'Atto di indirizzo
sulle aree produttive e commerciali e, in data 17 maggio, avviato le consultazioni pubbliche on
line, indirizzate prevalentemente alle associazioni di categorie produttive e alle associazioni di
consumatori, con la libera disponibilit dei materiali approvati nel sito urbanisticafoggia.org. Per
i risvolti focalizzati nel corso delle riunioni intercorse sul percorso PUG, l'Atto di indirizzo si conclude testualmente:
Gli indirizzi enunciati sulle aree produttive e commerciali della Citt di Foggia:
a) definiscono gli obiettivi settoriali del PUG in elaborazione;
b) integrano e armonizzano gli obiettivi di pianificazione e programmazione gi inquadrati nelle Deliberazioni del Consiglio comunale nn. 132 e 133 del 13 dicembre
2007 (DoSAP - Documento Strategico sulle Attivit Produttive e Documento di Valutazione del Commercio) e nelle D.C.C. nn. 40 e 41 del 20 aprile 2009 ("Variante
per lo sviluppo e modernizzazione della rete commerciale cittadina in ambito urbano ed extraurbano" e Documento preliminare programmatico per le attivit produttive);
c) caducano i processi amministrativi tesi alla definizione della Variante organica di
cui allart. 2 del DPR n.447/98 e allart.36 della legge n. 22 del 2006 (Procedimento
di approvazione dei piani per insediamenti produttivi in variante agli strumenti urbanistici vigenti), che rinvia al procedimento disciplinato dai commi da 4 a 14
dellarticolo 11 della Legge Regionale n. 20/2001;
d) pongono in essere precisi orientamenti pianificatori rispetto ai quali si dovranno
valutare la tenuta delle varie proposte eventualmente in essere o a pervenire ai
sensi dell'art. 5 DPR n.477/98 sino alla definitiva approvazione dei piani specifici di
settore;
e) si inseriscono, unitamente alle tavole allegate, fra gli elementi di valutazione di
conformit alle normative urbanistiche, per gli adempimenti amministrativi di competenza comunale legati alle scadenze per l'annualit 2012, previste dal Regolamento regionale 22 dicembre 2011, n. 27 "Obiettivi di presenza e di sviluppo per le
grandi strutture di vendita. Regolamento attuativo della L.R. 1 agosto 2003 n. 11
art. 2 comma 1 lettera b)";
f) sono la base su cui attivare le iniziative per assicurare la partecipazione e il coinvolgimento di enti, forze sociali, economiche e culturali allelaborazione della pianificazione settoriale e all'attuazione delle programmazioni; procedere alla consultazione delle organizzazioni dei consumatori, delle imprese del commercio maggiormente rappresentative a livello regionale e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori; in generale come contributo dell'Amministrazione per innescare i processi di

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

partecipazione ispirati ai criteri di cui al Documento Programmatico della Rigenerazione Urbana.

1.3 Comunicazione e partecipazione


La presente Nota aggiuntiva, una volta approvata, sar oggetto di pubblicazione formale e di diffusione la
pi ampia possibile, in modo da promuovere momenti ulteriori di dibattito pubblico.
Proprio il novum intervenuto sollecita, infatti, a potenziare i processi di ascolto e partecipazione indirizzati
alla cittadinanza in generale, ai diversi portatori di interesse nonch ai diversi soggetti con i quali integrare
la pianificazione, anche aldil delle adesioni al processo formale delle Conferenza di copianificazione.
Le azioni per la partecipazione sociale e istituzionale connesse al processo del Piano Urbanistico Generale
di Foggia sono indirizzate a organizzare spazi e momenti in cui i diversi orientamenti possano trovare massima espressione e, contemporaneamente, approssimarsi alla definizione di soluzioni generali condivise.
Tale finalit si assume abbia quattro effetti desiderabili:
a) incentivare prassi di definizione di interessi confliggenti, riconoscendo il valore del confronto;
b) disseminare informazioni normalmente detenute da interlocutori specialisti;
c) avvicinare la cittadinanza in generale e il privato sociale in particolare al sistema pubblicoistituzionale delle decisioni;
d) creare una dimensione comune dellelaborazione che integri e si integri con i processi amministrativi che si formano nelle relazioni inter-istituzionali e nel Consiglio comunale di Foggia.
Larticolazione delle azioni ipotizzata in modo che siano affinate, anche in autonomia, modalit comunque
efficienti rispetto allobiettivo della partecipazione, nel senso che si risolvano in confronti con un peso diretto nelle decisioni che la massima assemblea rappresentativa assumer di modo che siano reciprocamente
riconosciute legittimit e leggibilit delle scelte.
La valorizzazione del rapporto con i soggetti sociali intermedi in tali azioni si ipotizza possa qualificare questi ultimi come attori co-protagonisti del processo generale di informazione presso la comunit cittadina in
generale 2.
Saranno allo scopo valorizzati i percorsi partecipativi gi sperimentati nel processo di elaborazione del Documento Strategico sulle Attivit Produttive (DoSAP) approvato dal Consiglio comunale il 13 dicembre
2007, dellanalisi di fattibilit sui cosiddetti Quartieri Settecenteschi, del Piano strategico di area vasta
Capitanata 2020 Innovare e Connettere, del Piano Sociale di Zona, nei Forum e Consulte attivati nella
seconda met del 2009 e nel primo trimestre 2010, nonch quelli maturati attorno al programma di Housing
Sociale o a seguito della prima riunione della Conferenza di copianificazione del PUG svoltasi il 18 gennaio
2011, nonch il Laboratorio di progettazione urbanistica e ambientale partecipata collocato a Borgo Incoronata.
Particolare attenzione sar assicurata alla continuit del flusso delle informazioni sui diversi step della pianificazione verso gli organi di direzione politica e alla massima accessibilit alle informazioni primarie.
Si ipotizza di impostare eventi di prossimit alla cittadinanza coinvolta da interventi con ricadute lontane
nel tempo o producenti difficolt e ostacoli nella vita collettiva urbana (interventi complessi di riqualificazione, lavori di viabilit, ecc.).
Si ipotizza di organizzare spazi e momenti di discussione in cui siano ridotti al minimo gli elementi formali, in
modo da aprire il confronto alla cittadinanza in generale e a soggetti non specialisti, sebbene vincolando
tale confronto con le regole della discussione efficiente e protesa verso esiti realistici e sintetici rispetto ai
processi decisionali formali.


2
Tale impostazione si richiama alla definizione di partnership, elaborata dal Copenhagen Centre e dal CSR Europee, che indica persone e organizzazioni provenienti in modo combinato dal pubblico, dalle aziende, dalla societ civile che stabiliscono volontarie, mutualistiche e innovative relazioni per raggiungere obiettivi sociali comuni attraverso la combinazione delle loro risorse e competenze.

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Particolare importanza si assegna a pratiche sperimentali di espressione artistica e architettonica, come


momenti che devono avere impatto diretto sulla riqualificazione del territorio urbano per interventi migliorativi degli spazi degradati o periferici.
Tali momenti si ipotizza debbano indirizzarsi a:
- svilupparsi con i residenti, in particolare con i bambini e i giovani formando nuovi contesti dazione per i
gruppi sociali pi deboli;
- sviluppare progetti darte pubblica, con lo scopo di diffondere una cultura del bello.
Le azioni integrate di comunicazione e di partecipazione saranno articolate con modalit diverse in funzione
dei diversi segmenti di destinatari e portatori dinteresse. Tale segmentazione, oltre a rispondere a un criterio generale e preliminare di ogni pianificazione in materia, appare utile a conseguire alcuni dei risultati sopra espressi riconoscendo la necessit che spazi e momenti di confronto non risultino dispersivi perch
animati da soggetti che vi partecipano con scopi e competenze troppo etereogenei.

1.4 Le dinamiche del mercato immobiliare


3
Nel Rapporto economico 2011-2012 si evidenziano alcune tendenze interessanti, rispetto a uno degli elementi pi controversi nel dibattito pubblico intorno agli obiettivi del PUG, relativamente alle dinamiche del
mercato immobiliare. Aldil dei riflessi sull'obiettivo strategico di concentrare le azioni pubbliche e private
sulla rigenerazione urbana del centro cittadino, il settore, secondo la stessa Banca dItalia, riveste un ruolo
centrale per landamento dellattivit produttiva, per la stabilit del sistema finanziario, per le modalit con cui
4
gli impulsi della politica monetaria si trasmettono alleconomia reale : un peso specifico che non pu essere espulso dalla riflessione intorno a uno strumento, il PUG, vocato a dare impulso, con i suoi dispositivi, a
uno sviluppo economico sostenibile capace di generare pi elevati standard di qualit della vita individuale e
5
collettiva, soprattutto in una contingenza storica di crisi particolarmente acuta .
Il Rapporto economico 2011-2012, nel rilevare che nel corso del 2011 per il quarto anno consecutivo le
compravendite di unit immobiliari residenziali in provincia di Foggia fanno registrare un ulteriore decremento, evidenzia che il rallentamento osservato a livello provinciale non trova invece conferma nella citt di
Foggia, dove, al contrario, la vendita di immobili appare in crescita. Infatti, i dati relativi al capoluogo riportano un incremento del numero di transazioni nette normalizzate del 27,9% (secondo a livello nazionale dopo
Campobasso). In valori assoluti, si tratta si tratta di 1.417 transazioni su uno stock di oltre 66 mila immobili
residenziali, inclusivi di un invenduto, tra nuovo e usato, stimato (sulla base di interviste effettuate agli agenti
immobiliari operanti nel capoluogo) nellordine di almeno cinquemila unit abitative.
Se nel resto della provincia tutte le categorie immobiliari evidenziano vendite in contrazione, diverso si fa il
discorso per il capoluogo, dove c stato apprezzamento per gli immobili di taglia piccola e media.
Da unindagine svolta su di un campione rappresentativo degli agenti di intermediazione immobiliare, si
colto tuttavia, un clima non del tutto positivo. La principale lamentela riguarda una sensibile dilatazione dei
tempi medi di vendita (mediamente otto-dieci mesi per ogni vendita), la contestuale riduzione dei prezzi unitari che, secondo stime molto variabili e differenti, oscilla nellordine dei 10-15% a seconda della tipologia
abitativa e della dimensione dellimmobile. In prospettiva, sia laumento del costo effettivo dei mutui, sia le

Rapporto economico 2011-2012 dell'Osservatorio Economico della Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato della
Provincia di Foggia, Maggio 2012.
4
Banca dItalia Eurosistema, L'andamento del mercato immobiliare italiano e i riflessi sul sistema finanziario, Questioni di Economia e
Finanza (Occasional papers), Numero 59 Dicembre 2009.
5
Dopo l'apertura ufficiale della Conferenza di copianificazione del PUG, il Servizio Urbanistica e l'Assessorato oggi denominato alla
Qualit e all'Assetto del Territorio del Comune di Foggia, ha avviato la pubblicazione, nel sito web urbanisticafoggia.org, dei dati trasmessi all'ISTAT sull'andamento dei permessi a costruire. Aldil del riflesso economico e sociale, Lo scopo enunciato di tale rilevamento semestrale di consentire, mentre ferve il dibattito sul PUG, il controllo pubblico delle nuove abitazioni che stanno per essere immesse sul mercato. I dat sono diffusi con l'avvertenza che non sempre il numero dei permessi a costruire coincide temporalmente con il
numero di nuove abitazioni dato che, in determinate condizioni della domanda, i costruttori possono posticipare la conclusione dei lavori
per alleggerire gli oneri che derivano dallallungamento dei tempi di vendita. I dati hanno, comunque, un livello di dettaglio che consente
anche di indurre come e quanto si trasformano i comparti e i quartieri della citt.

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

politiche pi restrittive operate dal sistema bancario e, non ultimo, un aumento della tassazione, rendono gli
operatori del mercato poco fiduciosi circa una possibile ripresa del mercato immobiliare, per il quale si prevede un incremento sul versante dellofferta.
Compravendite complessive di immobili residenziali
Variazioni annuali (%) 2011/2010

Compravendite di immobili residenziali distinte per tipologie


Variazioni annuali (%) 2011/2010

Fonte: Elaborazione del Servizio statistico CCIAA di Foggia su dati OMI.


Rapporto economico 2011-2012

Fonte:
Elaborazione
del Servizio
statistico distinte
CCIAA per
di Foggia
su dati OMI.
Compravendite
di immobili
residenziali
tipologie
Rapporto
economico
2011-2012
Variazioni
annuali (%)
2011/2010

Compravendite complessive di immobili residenziali.


Variazioni annuali (%) 2011/2010

Fonte: Elaborazione del Servizio statistico CCIAA di Foggia su dati OMI.


Rapporto economico 2011-2012

Fonte: Elaborazione del Servizio statistico CCIAA di Foggia su dati OMI.


Rapporto economico 2011-2012

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2. La programmazione di area vasta


Come sinteticamente anticipato in Premessa, il territorio comunale stato oggetto di unintensa programmazione sia di "area vasta" che "locale", nel senso del Comune di Foggia. Quella di area vasta stata sia di
tipo diretto che indiretto.
2.1 La pianificazione strategica di area vasta
Con D.G.R. del 4 luglio 2007, n. 1072, la Regione Puglia ha diffuso le Linee guida per la pianificazione strategica territoriale di Area Vasta, espressamente proposte come:
- strumento metodologico per lesplicitazione delle alternative possibili e delle relative diverse possibilit di
successo, da valutare in rapporto agli obiettivi e alle priorit locali;
- set di indicazioni per innalzare la qualit della progettazione e di riferimento per la valutazione dei Piani
Strategici e dei Piani Urbani della Mobilit;
- contributo ai Comuni capoluogo della Regione Puglia beneficiari dei finanziamenti inerenti la pianificazione strategica nellambito della Linea E Miglioramento della Gestione e dei Processi di Governance della
Misura 5.1 POR Puglia 2000-2006 ed ai soggetti proponenti delle proposte progettuali ammesse a finanziamento per la redazione di Piani Strategici per le citt e le aree metropolitane a valere sulle Delibere
CIPE 20/04 e 35/05 nonch a tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti e/o da coinvolgere nel processo.
La metodologia stata immaginata intimamente intrecciata alla cosiddetta nuova programmazione che
ha conosciuto unemergenza formale nelle successive pronunce CIPE, del 15 giugno e del 21 dicembre
2007, che definirono la cornice programmatica, finanziaria e ordinamentale della politica regionale unitaria e
approvarono lassegnazione delle risorse aggiuntive del Fondo Aree Sottoutilizzate per le Regioni e le Amministrazioni centrali, dando attuazione al Quadro Strategico Nazionale.
Di qui la scelta, non solo della Puglia, di avviare processi di pianificazione strategica organizzati da enti e
portatori di interesse che agiscono su unarea vasta: unarea che si caratterizza per una tale interdipendenza economica, sociale e territoriale da moltiplicare gli effetti degli investimenti finalizzati a coesione e sviluppo che si indirizzino su quel pezzo di territorio.
Si spiega, dunque, lenfasi che le Linee guida per la pianificazione strategica territoriale di Area Vasta conferiscono ai principi di coerenza programmatica, di addizionalit e di integrazione finanziaria delle risorse,
affinch nellambito della predisposizione dei Piani Strategici si possano individuare ed attuare le opzioni
metodologiche e contenutistiche pi idonee.
Il tema pi presente costituito da uno dei principi chiave della nuova programmazione comunitaria 20072013: lintegrazione fra le politiche comunitarie, principalmente quelle dei Fondi Strutturali, e la politica nazionale aggiuntiva, in particolare per ci che riguarda il Fondo per le Aree Sottoutilizzate. Lobiettivo quello di mettere a sistema le risorse finanziarie di cui ogni territorio regionale risulter destinatario, integrando i
finanziamenti in un quadro unitario di interventi. Ne consegue che il principio della coerenza strategicoprogrammatica assume una valenza cruciale, in quanto lintegrazione finanziaria delle risorse non potr prescindere da una visione strategicamente coerente delle politiche di sviluppo.
Ai dieci processi di pianificazione strategica di area vasta attivati in Puglia stata indicata la necessit della
ricerca di una piena coerenza programmatica a livello di pianificazione strategica, affinch lindividuazione
e la programmazione delle politiche per lo sviluppo territoriale da parte di ciascun Territorio realizzi la massima forma possibile di sistema e sinergia con le politiche settoriali di livello regionale, sia nel senso di tenere conto di quanto gi previsto a livello di politiche settoriali regionali e quindi in fase di realizzazione, sia nel
senso di instaurare meccanismi e forme di concertazione programmatica interistituzionale tra Regione e
Territorio per le prossime fasi di programmazione.

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Quanto alla citata massima forma possibile di sistema e sinergia con le politiche settoriali di livello regionale, le Linee guida rimarcano settori strategici di intervento previsti per la pianificazione strategica, che
gi da tempo sono oggetto di importante attivit di pianificazione/programmazione e progettazione a regia
regionale (ad es. la Societ dellInformazione, le politiche sociali, lurbanistica/trasporti/territorio etc.). Anche
a livello finanziario, le strategie regionali di intervento in tali settori sono coperte sia dalle risorse comunitarie
(fondi strutturali ed iniziative comunitarie), sia nazionali (ordinarie ed aggiuntive/FAS).
A met giugno 2008, stata varata una nuova strategia nazionale che congelava gran parte del QSN per
alimentare un fondo presso il Ministero dellEconomia per il finanziamento, in via prioritaria, di interventi
finalizzati al potenziamento della rete infrastrutturale di livello nazionale e regionale. Sono ridefinite le programmazioni gi predisposte con i P.O.N. e i P.O.R. e revocate le assegnazioni operate dal CIPE con delibere adottate fino al 30 aprile 2008 in favore di amministrazioni centrali, Regioni e Province autonome, che
non erano state ancora impegnate o almeno inserite in Accordi di programma quadro.
Tale dinamica ha avuto un pesante contraccolpo sul processo di pianificazione strategica di area vasta pugliese. Tanto che, a oggi, le proposte dei dieci Piani strategici di area vasta pugliesi restano ancora
allesame del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Puglia, pur essendo
stati approvati Programmi Stralcio di Area Vasta con Deliberazione di Giunta Regionale del 28 dicembre
2009, n. 2684, che hanno accentuato il carattere meramente finanziario degli esiti progettuali sviluppati nella cornice concertata tra attori istituzionali ed economico-sociali delle aree vaste.
2.1.1 Impatto sul PUG della pianificazione strategica di area vasta
Il Comune di Foggia Amministrazione capofila dellaggregazione di area vasta che ha progettato il Piano
strategico Capitanata 2020 - Innovare e Connettere che associa i Comuni di Apricena, Cagnano Varano,
Carapelle, Carpino, Cerignola, Chieuti, Foggia, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Mattinata,
Monte SantAngelo, Ordona, Orta Nova, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rodi Garganico,
San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Paolo di Civitate, San Severo,
Serracapriola, Stornara, Stornarella, Torremaggiore, Vico del Gargano, Vieste e Zapponeta; lEnte Parco
Nazionale del Gargano; la Comunit montana del Gargano; la Provincia di Foggia 6.


6
Laggregazione lesito di un processo di convergenza intorno a ununica pianificazione strategica, sollecitato dalla Determinazione
del Dirigente settore Programmazione della Regione Puglia n.199 del 30 giugno 2006, avente ad oggetto lapprovazione delle proposte
ammesse a finanziamento ai sensi della deliberazione di Giunta Regionale n. 262 del 07 marzo 2005 e successiva n. 685 del 09 maggio 2005, nella quale la Commissione di Valutazione raccomanda al Comune di Foggia, ammesso a finanziamento, la necessit di ricomprendere, in sede di stesura del Piano strategico e del Piano Urbano della Mobilit, i territori ricadenti nelle proposte presentate
dalle Amministrazioni capofila di Cerignola, Manfredonia, San Severo ed Ente Parco Nazionale del Gargano.
I Comuni di Foggia, Cerignola, Manfredonia, San Severo, lEnte Parco Nazionale del Gargano e la Provincia di Foggia approvarono un
protocollo dintesa in data 20 giugno 2006.
In data 19 novembre 2007, stata approvata una Convenzione ai sensi dellarticolo 30 Testo Unico Enti Locali, D.Lgs. 20 agosto 2000,
n.267, tra i Comuni e gli Enti ricadenti nellArea Vasta afferente il Piano Strategico, come di seguito elencati: Comuni di Apricena, Cagnano Varano, Carapelle, Carpino, Cerignola, Chieuti, Foggia, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte
SantAngelo, Ordona, Orta Nova, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco
In Lamis, San Nicandro Garganico San Paolo di Civitate, San Severo, Serracapriola, Stornara, Stornarella, Torremaggiore, Vico del
Gargano, Vieste e Zapponeta, Provincia di Foggia e Ente Parco Nazionale del Gargano.
Tale Convenzione, ratificata dai Consigli comunali e dal Consiglio provinciale, costituisce la forma associativa e allart. 3, lettera a), individua fra le finalit di stabilire il coordinamento ed attuazione delle attivit previste dal percorso di Pianificazione Strategica, anche
in relazione a quanto indicato nelle Linee Guida per la Pianificazione Strategica territoriale di Area Vasta.
In data 10 novembre 2008, il sindaco di Foggia trasmetteva alla Regione Puglia la documentazione relativa al completamento del secondo sottoprocesso di pianificazione strategica, comprendente:
- Analisi di contesto;
- Relazione generale descrittiva del Piano Strategico;
- Quadro Analitico degli Interventi;
- N.5 Quadri sinottici degli interventi;
- N.5 Tavole sulla Mappatura degli interventi;
- Descrizione del modello di governance del Piano strategico
- Monitoraggio del Piano Strategico e del relativo Parco Progetti;
- N.17 DVD riportanti le riprese integrali delle sedute del Consiglio delle Istituzioni, dellAssemblea del Partenariato e dei momenti di
partecipazione/concertazione del Piano Strategico;
- Piano Urbano della Mobilit;

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Lo sforzo di coesione politico-istituzionale, associato alle elaborazioni delle principali espressioni del mondo produttivo e del lavoro, ha prodotto un Parco progetti molto articolato, fondato su un assunto risalente
alla Piattaforma per loccupazione e la sostenibilit sociale, lo sviluppo e la competitivit del Sistema Capitanata presentata il 15 dicembre 2003 dai sindacati CGIL, CISL e UIL e successivamente assorbito
nellIntesa istituzionale tra Provincia di Foggia e Regione Puglia sottoscritta in data 28 dicembre 2006, di cui
la Giunta regionale ha preso atto con Deliberazione del 21 maggio 2007, n.600. Fra i temi focalizzati da tali
documenti si indica:
Alle citt maggiori della provincia (Foggia, Cerignola, Lucera, Manfredonia e San Severo) spettano
ruoli decisamente pi incisivi rispetto a quelli assolti finora. In particolare la citt capoluogo deve
rappresentare il motore di una azione di cambiamento finalizzata a rendere, nella proiezione di sistema integrato, pi qualificato e pi vivibile il modello economico, produttivo e sociale dellintero
territorio provinciale.
Dal processo di pianificazione strategica scaturito un Parco progetti, articolato in obiettivi strategici generali, obiettivi specifici, programmi e interventi.
Quelli con un maggiore impatto sulla pianificazione territoriale comunale, perch attinenti alla struttura urbana, alla mobilit, allintercettazione dei flussi dallesterno allinterno e viceversa, alla fruizione dei beni culturali, alluso del suolo, alle risorse naturali, al ciclo dei rifiuti, al paesaggio o alla dislocazione dei servizi urbani su tutto il territorio comunale compreso lo spazio rurale, sono sintetizzabili come segue.
2.1.1.1 Obiettivo strategico generale Reti e Mobilit
Obiettivo generale: Contribuire allo sviluppo socio-economico e territoriale della Capitanata potenziando la
sua accessibilit interna e la sua integrazione nello spazio euro-mediterraneo
Obiettivo specifico: Creare un sistema integrato e coordinato del trasporto pubblico e privato di persone e
merci che garantisca le esigenze di mobilit interna in un ottica di sostenibilit ambientale e a sostegno della coesione sociale in Area Vasta
Programma: Rifunzionalizzazione e potenziamento del porto industriale di Manfredonia e specializzazione
per le Autostrade del Mare e il trasporto combinato
Interventi:
- Connessione ferroviaria Polo Incoronata Stazione FS Frattarolo in Comune di Manfredonia
( 22.449.377,50 Localizzazione: ASI)
- Ripristino scalo ferroviario Frattarolo Porto Alti Fondali MF-MSA - In continuit con il sistema di Connessione ferroviaria Polo Incoronata (FG) Polo porto
( 12.540.000,00 Localizzazione: ASI)
Programma: Adeguamento, potenziamento ed eventuale prolungamento della linea ferroviaria LuceraFoggia-Manfredonia, con sperimentazione di sistemi di trasporto innovativi (tecnologia TRENO-TRAM)
Intervento: Progetto Pilota Innovativo di Treno-Tram ( 250.000.000,00 - Localizzione: Area Vasta)
Stralci funzionali progetto Treno-Tram:
- Riqualificazione e rifunzionalizzazione area stazione ferroviaria
( 10.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Sottopasso Rione Diaz
( 5.000.000,00 Localizzazione: Foggia)


- N. 4 Tavole di inquadramento del PUM
In data 29 aprile 2009, il sindaco di Foggia trasmetteva alla Regione Puglia il Quadro Logico del Parco progetti del Piano, riorganizzato
rispetto a quanto trasmesso il 10 novembre 2008. Il lavoro di riorganizzazione ha comportato una drastica semplificazione delle progettualit: dai 450 progetti complessivi, presentati nel Metaplan di novembre 2008, si passati a 182, dando seguito alle indicazioni
della Cabina di Regia di concentrare e qualificare gli interventi.

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- Completamento Sistema della sosta (Parcheggi di scambio)


( 9.000.000,00 - Localizzazione: Foggia)
- Completamento Sistema della sosta (Parcheggi di relazione)
( 8.000.000,00 - Localizzazione Foggia)
- Raddoppio e messa in sicurezza del Cavalcavia di via Bari. Strada per Cerignola
( 6.000.000,00 - Localizzazione: Foggia)
- Interventi di riqualificazione degli accessi della citt
( 7.500.000,00 Localizzazione: Foggia)
Programma: Adeguamento, potenziamento e interconnessione del corridoio ferro-stradale Cerignola - Foggia - San Severo e dei relativi nodi logistici (Cerignola- Incoronata- San Severo) e sua messa a sistema con
il porto di Manfredonia
Interventi:
- Adeguamento strada laterale di Agglomerato ASI Incoronata - Funzione retro-casello Autostrada A14
( 15.391.000,00 Localizzazione: ASI)
- Completamento Tangenziale
( 55.000.000,00 - Localizzazione: Foggia)
Programma: Realizzazione di un sistema integrato per la logistica leggera e pesante
Interventi: Realizzazione di un sistema integrato per la logistica leggera e pesante (Poli di Incoronata, San
Severo, Cerignola, Manfredonia)
( 64.500.000,00 Localizzazione: Area Vasta)
Programma: Sistema aeroportuale
Intervento: Studio di fattibilit del sistema di collegamento tramite vettore aereo degli gli attrattori di Area
Vasta ( 450.000,00 Localizzazione: Area Vasta)

2.1.1.2. Obiettivo strategico generale Governance e Processi


Obiettivo generale: Attivare processi integrati e unitari per il governo dello sviluppo territoriale
Obiettivo specifico: Integrazione e coordinamento degli attori locali, pubblici e privati, nel governo, anche
innovativo, dei processi di sviluppo
Interventi:
- Costituzione dellOrganismo Intermedio (Localizzazione: Area Vasta)
- Sistema per lInnovazione Strategica del Territorio
( 45.000.000,00 Localizzazione: Area Vasta)
- Governance e assistenza tecnica
( 2.400.000,00 Localizzione: Area Vasta)
Obiettivo specifico: Migliorare la qualit dei servizi al cittadino ed alle imprese nei Comuni dellArea
Interventi:
- I cantieri di Innovazione nei Processi di Qualit
( 186.000,00 Localizzazione: Provincia di Foggia)
- Migliorata qualit dei servizi per i cittadini e per le imprese nei comuni di Area Vasta
( 10.750.000,00 Localizzazione: Area Vasta)

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Obiettivo specifico: Promuovere la partecipazione attiva e responsabile della cittadinanza e degli stakeholders nei processi di Pianificazione e nella relativa implementazione
Intervento: Portale di Area Vasta con consultazione on-line dello stato di avanzamento di progetti/programmi/processi

2.1.1.3. Obiettivo strategico generale Produzione e Servizi


Obiettivo generale: Accrescere la competitivit territoriale
Obiettivo specifico: Elevare i livelli di innovazione di processo/prodotto/mercato
Programma: Programma di completamento ed adeguamento (nellottica della migliore tecnologia ambientale) di infrastrutture e impianti presenti negli agglomerati ASI
Interventi:
- Piano di sviluppo aree industriali e produttive - ASI Foggia-Incoronata
( 23.731.967,71 Localizzazione: ASI)
- Infrastrutturazione reti tecnologiche per insediamenti produttivi: Villaggio Artigiani
( 1.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Infrastrutturazione reti tecnologiche per insediamenti produttivi: Zona Industriale
( 850.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Estensione e/o efficientamento rete gas in zone produttive/residenziali
( 9.930.000,00 Localizzazione: Foggia)
Programma: Programma di promozione e sostegno di sistemi organizzati e delle aggregazioni di imprese
nella filiera agroalimentare e della pesca (marina e lagunare)
Interventi:
- Sede Authority in area Polo Integrato per lo Sviluppo Economico (Foggia)
( 4.000.000,00 Localizzazione: Area Vasta)
- Gestione del suolo: lavorazione conservativa del terreno e agricoltura di precisione
( 2.000.000,00 - Localizzazione: CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura)
- Ricerca ed innovazione nel settore agro-alimentare pugliese
( 2.000.000,00 - Localizzazione: CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura)
Rifunzionalizzazione-Adeguamento-Realizzazione di Strade rurali
( 25.000.000,00 - Localizzazione: Area Vasta)
- Sistema dei Tratturi: recupero e fruizione dei beni culturali e ambientali e fruizione sostenibile
( 23.170.000,00 Localizzazione: Area Vasta)
- Sistema degli Ipogei: monitoraggio-individuazione-messa in sicurezza-valorizzazione-fruizione degli Ipogei
in Area Vasta
( 6.600.000,00 Localizzazione: Area Vasta)
- Realizzazione di attrezzature direzionali e turistiche a sostegno del Parco dellIncoronata
( 20.000.000,00 - Localizzazione: Foggia)

2.1.1.4. Obiettivo strategico generale Ambiente e Spazio rurale


Obiettivo generale: Sviluppo e valorizzazione sostenibile delle risorse naturali
Obiettivo specifico: Riduzione della pressione antropogenica sull ambiente e sul paesaggio nellArea Vasta
di Capitanata

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Programma: Creazione di centri di produzione locale di energia da fonti alternative


Interventi:
- Studio di fattibilit per lo sviluppo dello sfruttamento delle biomasse come fonti energetiche
( 200.000,00 Localizzazione: Provincia di Foggia)
- Studio di fattibilit per lo sviluppo dello sfruttamento dellenergia geotermica
( 200.000,00 Localizzazione: Provincia di Foggia)
- New Energy Park (NEP)
( 4.846.000,00 Localizzazione: Provincia di Foggia)
- Wave Energy Project (WEP)
( 8.500.000,00 Localizzazione: Provincia di Foggia)
Programma: Migliorata efficienza nellutilizzo dellacqua nel settore agricolo, turistico e nelle aree urbane
Interventi:
- Ammodernamento dellimpianto di distribuzione del distretto 1 e 8 - 2A e 2B - 5A e 5B - 6A - 6B - 9 e 10
CD -10A e 10B - 12 e 13 del comprensorio irriguo Fortore con sistema di acqua telelcomandato e telerilevato
( 29.248.267,00 Localizzazione: Consorzio Bonifica Capitanata)
- Progetto definitivo per il ripristino e ladeguamemto funzionale e normativo dellimpianto di affinamento
delle acque reflue della citt di Foggia ai fini del loro utilizzo irriguo
( 5.625.000,00 - Localizzazione: Consorzio Bonifica Capitanata)
Programma: Delimitazione, bonifica e rilancio produttivo sostenibile dei siti inquinati (in particolare quelli industriali e quelli a maggior valore e sensibilit ambientale) e delle discariche abusive (censimento siti)
Interventi:
- Bonifica e rifunzionalizzazione di Aree dismesse per la realizzazione di servizi attrattori
( 15.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Monitoraggio ed interventi di bonifica su siti con amianto
( 2.500.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Monitoraggio ed interventi di bonifica discariche abusive a cielo aperto
( 1.500.000,00 Localizzazione: Foggia)
Programma: Aumento dellefficienza del ciclo integrato dei rifiuti
Intervento: Completamento ciclo integrato rifiuti urbani ( 187.082.000,00)
- Progetto per la costruzione di una centrale termoelettrica a biomassa da 15 Mwe
( 43.320.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Costruzione di un impianto per il trattamento e stoccaggio di rifiuti industriali
( 24.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Progetto di implementazione dellimpianto di Biostabilizzazione con tecnologia a digestione anaerobica
( 36.000.000,00 - Localizzazione: Foggia)
- Progetto per la costruzione di una Piattaforma per il trattamento ed il recupero di inerti e R.a.e.e. e lo
smaltimento di rifiuti solidi, pericolosi e non, e di rifiuti urbani
( 18.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Realizzazione Stazione di trasferimento rifiuti rivenienti dalle raccolte cittadine Comuni ATO FG3
( 5.500.000,00 - Localizzazione: Foggia)
- Bonifica delle discariche di Rifiuti Solidi Urbani esaurite di Amica SPA ubicate alla loc. Passo Breccioso
Agro di Foggia, utilizzate nei seguenti periodi: ott.1988 - apr. 1993 e apr. 1993 - ott.2000
( 45.000.000,00 Localizzazione: Foggia)

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- Pianificazione e attuazione del sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti prodotti nel Comune di Foggia
( 16.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
Programma: Sviluppo e sostegno della rete ecologica di scala vasta (APE, Parco Nazionale del Gargano,
aree ZPS, aree SIC) attraverso la realizzazione di ununica struttura logica gestita dal Parco Nazionale del
Gargano, che consenta di organizzare servizi di raccolta dati, monitoraggio e controllo tra larea Parco ed il
resto del territorio di Area Vasta.
Intervento: Studio di fattibilit della rete ecologica di Area Vasta ( 4.000.000,00 Localizzazione: Provincia
di Foggia)
Programma: Tutelare le formazioni boschive ed arbustive e riqualificazione del paesaggio attraverso un sistema integrato di monitoraggio del territorio
Interventi:
- Parco Incoronata. Difesa incendi boschivi
( 5.000.000,00 - Localizzazione: Foggia)
- Azioni di sicurezza Ambientale in Aree Rurali Sistemazione, manutenzione, promozione, salvaguardia del
territorio agrario e forestale
( 4.000.000,00 Localizzazione: Coldiretti Foggia)
- Strutture e Sala Operativa di Protezione Civile Provinciale
( 5.000.000,00 Localizzazione: Provincia di Foggia)
- Sala operativa Protezione civile
( 1.500.000,00 Localizzazione: Foggia)
Programma: Definizione di un piano comune per la tutela delle spiagge e delle coste (con particolare enfasi
per azioni mirate ad arginare il fenomeno dellerosione costiera) e dellambiente marino Idrogeologia
Intervento: Interventi per la riduzione e/o lannullamento del rischio idraulico con contestuale messa in sicurezza dellAgglomerato Ind.le ASI Incoronata di Foggia ( 3.452.133,00 Localizzazione: ASI)
Programma: Progetti Integrati per la riqualificazione e rifunzionalizzazione delle borgate
Interventi:
- Sistema Integrato di Riqualificazione delle Borgate. Borgo Segezia
( 8.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Sistema Integrato di Riqualificazione delle Borgate. Borgo Incoronata
( 3.500.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Sistema Integrato di Riqualificazione delle Borgate. Borgo Mezzanone
( 10.000.000,00 - Localizzazione: Manfredonia)
- Sistema Integrato di Riqualificazione delle Borgate. Borgo Tavernola
( 2.500.000,00 - Localizzazione: Foggia)

2.1.1.5. Obiettivo strategico generale Citt e Solidariet


Obiettivo generale: Migliorare la coesione sociale in una logica di sviluppo sostenibile
Obiettivo specifico: Recuperare, valorizzare e sviluppare il capitale sociale, umano e culturale
Programma: Implementare gli strumenti in grado di contrastare i fenomeni di economia sommersa e del lavoro irregolare
Intervento: Diritti e sicurezza per contrastare il lavoro nero ( 1.500.000,00 Localizzazione: Area Vasta)

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Programma: Ridurre il digital divide in Area Vasta favorendo lo sviluppo di competenze locali in ambito ICT
e garantendo laccesso alle reti a banda larga a tutti i cittadini di Area Vasta.
Intervento: Completamento copertura WI MAX ( 9.844.278,00 Localizzazione: Area Vasta)
Programma: Sviluppare e promuovere di servizi di assistenza sanitaria di prossimit anche attraverso
lutilizzo di innovative tecnologie
Interventi:
- Progetto Salute Assistita
( 9.500.000,00 Localizzazione: Area Vasta)
- Centro Unico di Prenotazione
( 180.000,00 Localizzazione: Area Vasta)
Programma: Sostenere le iniziative (pubbliche o private) volte al riutilizzo del patrimonio storico-culturale
per finalit pubbliche o di interesse collettivo
Interventi:
- Sistema di Fruizione dellArcheologia e del patrimonio connesso ( 51.174.572,55)
- Parco urbano e archeologico Campi Diomedei
( 10.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Piano per completamento e realizzazione della rete dei beni culturali ( 51.400.000,00)
- Completamento restauro e adeguamento funzionale della Basilica Cattedrale di Foggia
( 12.900.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Atlante dei Paesaggi Agrari e Censimento delle Masserie di Area Vasta ( 2.000.000,00 Localizzazione:
Area Vasta)
- Incentivazione al recupero prospetti nei dei centri storici ( 6.000.000,00)
- Rivitalizzazione dei centri storici: ( 68.769.128,05)
- Restauro conservativo, riqualificazione della Chiesa delle Croci e valorizzazione del centro storico della
citt di Foggia attraverso itinerari turistico-culturali legati alle sue tradizioni
( 6.500.000,00 Localizzazione: Foggia, FAI Fondo Ambiente Italiano)
- Infrastrutturazione con cunicoli/cavidotti di zone urbane soggette a riqualificazione
( 1.350.000,00 Localizzazione: Foggia)
- Sistema integrato direzionale di servizi a valenza provinciale (Campus Via Napoli/Segezia)
( 15.000.000,00 Localizzazione: Foggia)
Programma: Adottare iniziative volte a promuovere lo sviluppo dellEconomia creativa (cultura, comunicazione, ICT)
Intervento: Rete dei Sistemi delle Biblioteche e dei Musei ( 5.000.000,00 Localizzazione: Area Vasta).

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QUADRO DI SINTESI PER OBIETTIVI GENERALI STRATEGICI E INTERVENTI DEI PROGETTI


DEL PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA CAPITANATA 2020 INNOVARE E CONNETTERE
CON IMPATTO SUL PROCESSO PER IL PUG DI FOGGIA

Connessione ferroviaria Polo Incoronata Stazione FS Frattarolo in Comune di Manfredonia


Ripristino scalo ferroviario Frattarolo Porto Alti Fondali MF-MSA - In continuit con il sistema di Connessione
ferroviaria Polo Incoronata (FG) Polo porto
Riqualificazione e rifunzionalizzazione area stazione ferroviaria
Sottopasso Rione Diaz
Progetto Pilota
Innovativo
di Treno-Tram
RETI
E MOBILIT

Completamento Sistema della sosta (Parcheggi di scambio)


Completamento Sistema della sosta (Parcheggi di relazione)
Raddoppio e messa in sicurezza del Cavalcavia di via Bari. Strada per Cerignola
Interventi di riqualificazione degli accessi della citt

Adeguamento strada laterale di Agglomerato ASI Incoronata - Funzione retro-casello Autostrada A14
Completamento Tangenziale
Realizzazione di un sistema integrato per la logistica leggera e pesante
(Poli di Incoronata, San Severo, Cerignola, Manfredonia)
Studio di fattibilit del sistema di collegamento tramite vettore aereo degli gli attrattori di Area Vasta
Costituzione dellOrganismo Intermedio (Localizzazione: Area Vasta)
Sistema per lInnovazione Strategica del Territorio
GOVERNANCE
E PROCESSI

Governance e assistenza tecnica


I cantieri di Innovazione nei Processi di Qualit
Migliorata qualit dei servizi per i cittadini e per le imprese nei comuni di Area Vasta
Portale di Area Vasta con consultazione on-line dello stato di avanzamento di progetti/programmi/processi
Piano di sviluppo aree industriali e produttive - ASI Foggia-Incoronata
Infrastrutturazione reti tecnologiche per insediamenti produttivi: Villaggio Artigiani
Infrastrutturazione reti tecnologiche per insediamenti produttivi: Zona Industriale
Estensione e/o efficientamento rete gas in zone produttive/residenziali

PRODUZIONE
E SERVIZI

Sede Authority in area Polo Integrato per lo Sviluppo Economico (Foggia)


Gestione del suolo: lavorazione conservativa del terreno e agricoltura di precisione
Ricerca ed innovazione nel settore agro-alimentare pugliese
Rifunzionalizzazione-Adeguamento-Realizzazione di Strade rurali
Sistema dei Tratturi: recupero e fruizione dei beni culturali e ambientali e fruizione soste-nibile

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Sistema degli Ipogei: monitoraggio-individuazione-messa in sicurezza-valorizzazione-fruizione degli Ipogei in Area Vasta


Realizzazione di attrezzature direzionali e turistiche a sostegno del Parco dellIncoronata
Studio di fattibilit per lo sviluppo dello sfruttamento delle biomasse come fonti energetiche
Studio di fattibilit per lo sviluppo dello sfruttamento dellenergia geotermica
New Energy Park (NEP)
Wave Energy Project (WEP)
Ammodernamento dellimpianto di distribuzione del distretto 1 e 8 - 2A e 2B - 5A e 5B - 6A - 6B - 9 e 10 CD -10A e 10B - 12 e 13 del comprensorio irriguo
Fortore con sistema di acqua telelcomandato e telerilevato
Progetto definitivo per il ripristino e ladeguamemto funzionale e normativo dellimpianto di affinamento delle acque reflue della citt di Foggia ai fini del loro
utilizzo irriguo
Bonifica e rifunzionalizzazione di Aree dismesse per la realizzazione di servizi attrattori
Monitoraggio ed interventi di bonifica su siti con amianto
Monitoraggio ed interventi di bonifica discariche abusive a cielo aperto
Progetto per la costruzione di una centrale termoelettrica a biomassa da 15 Mwe
Costruzione di un impianto per il trattamento e stoccaggio di rifiuti indu-striali
Progetto di implementazione dellimpianto di Biostabilizzazione con tecnologia a digestione anaerobica
AMBIENTE
E SPAZIO
RURALE

Completamento
ciclo integrato
rifiuti urbani

Progetto per la costruzione di una Piattaforma per il trattamento ed il recupero di inerti e R.a.e.e. e lo smaltimento di rifiuti solidi,
pericolosi e non, e di rifiuti urbani
Realizzazione Stazione di trasferimento rifiuti rivenienti dalle raccolte cittadine Comuni ATO FG3
Bonifica delle discariche di Rifiuti Solidi Urbani esaurite di Amica SPA ubicate alla loc. Passo Breccioso Agro di Foggia, utilizzate
nei seguenti periodi: ott.1988 - apr. 1993 e apr. 1993 - ott.2000
Pianificazione e attuazione sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti prodotti nel Comune di Foggia

Studio di fattibilit della rete ecologica di Area Vasta


Parco Incoronata. Difesa incendi boschivi
Azioni di sicurezza Ambientale in Aree Rurali Sistemazione, manutenzione, promozione, salvaguardia del territorio agrario e forestale
Strutture e Sala Operativa di Protezione Civile Provinciale
Sala operativa Protezione civile
Interventi per la riduzione e/o lannullamento del rischio idraulico con contestuale messa in sicurezza dellAgglomerato Ind.le ASI Incoronata di Foggia
Sistema Integrato di Riqualificazione delle Borgate. Borgo Segezia
Progetti Integrati
per la riqualificazione
e rifunzionalizzazione
delle borgate

Sistema Integrato di Riqualif. delle Borgate. Borgo Incoronata


Sistema Integrato di Riqualif. delle Borgate. Borgo Mezzanone
Sistema Integrato di Riqualif. delle Borgate. Borgo Tavernola

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Diritti e sicurezza per contrastare il lavoro nero


Completamento copertura WI MAX
Progetto Salute Assistita
Centro Unico di Prenotazione

CITT E
SOLIDARIET

Sistema di Fruizione
dellArcheologia
e del patrimonio connesso

Parco urbano e archeologico Campi Diomedei

Piano per completamento e


realizzazione
della rete dei beni culturali

Completamento restauro e adeguamento funzionale


della Basilica Cattedrale di Foggia

Atlante dei Paesaggi Agrari e Censimento delle Masserie di Area Vasta


Incentivazione al recupero prospetti nei dei centri storici
Rivitalizzazione
dei centri storici

Restauro conservativo, riqualificazione della Chiesa delle Croci e valo-rizzazione del centro storico della citt di Foggia attraverso itinerari turi-stico-culturali legati alle sue tradizioni
Infrastrutturazione con cunicoli/cavidotti di zone urbane soggette a riqua-lificazione

Sistema integrato direzionale di servizi a valenza provinciale (Campus Via Napoli/Segezia)


Rete dei Sistemi delle Biblioteche e dei Musei

2.1.2 Impatto sul PUG del Piano Urbano della Mobilit (di Area Vasta)
Il DPP 2006, relativamente al settore della mobilit, introduceva due esigenze fondamentali:
1. la realizzazione di una viabilit principale denominata Nuova Orbitale con il duplice obiettivo di riammagliare il sistema delle radiali scaricando il loro tratto terminale e di costituire un segno di transizione tra il
campo urbano e lambito extraurbano;
2. lo sfruttamento della rete ferroviaria per collegare la citt con il territorio di riferimento.
Tali previsioni sono state pienamente accolte e declinate sotto il profilo progettuale nel PUMAV, i cui principali obiettivi sono:
- collegare la citt di Foggia con lintero territorio provinciale declinando e dilatando lobiettivo gi posto dal
DPP 2006 di rinnovato impulso allapertura allesterno della citt;
- garantire, nel comune capoluogo, adeguati standard di accessibilit alla rete multimodale di lunga percorrenza a favore dellintera comunit provinciale;
- realizzare una rete portante di trasporto pubblico urbano fondata su una piena integrazione con la rete del
TPL extraurbano sfruttando il capitale infrastrutturale ed impiantistico del sistema ferroviario convergente
sulla citt di Foggia;
- individuare un assetto della rete stradale urbana principale in grado di migliorare laccessibilit ai principali
poli di rango sovracomunale esistenti, di ordinare lo sviluppo urbanistico futuro e di integrarsi con la rete di
trasporto pubblico locale sia migliorando laccesso ai nodi scambio intermodale sia offrendo capacit sostitutiva rispetto ad assi impegnati dal trasporto pubblico;
- realizzare un sistema di parcheggi in grado di migliorare la qualit urbana ed ambientale nelle aree centrali
e in corrispondenza delle polarit principali, con tipologie di soluzione calibrate rispetto alle differenti componenti di domanda da serivire: parcheggi di interscambio per sosta lunga, di relazione per sosta breve,
pertinenziali per residenti;

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

- promuovere la logistica e lintermodalit nella distribuzione delle merci nellarea centrale della citt nel
quadro del complessivo scenario della dorsale strategica sulla logistica in Capitanata;
- elaborare un progetto sviluppabile per fasi funzionalmente compiute.
In linea generale il PUMAV punta infine a configurare una rete del sistema della mobilit in grado di costituire lelemento ordinatore dello sviluppo urbano dei prossimi decenni istituendo il virtuoso meccanismo di
sussidiariet degli insediamenti rispetto alle infrastrutture e ai servizi di trasporto.
Il PUMAV ha fissato una serie di criteri sulla base dei quali stabilire l'appartenenza di un intervento allo scenario progettuale. Un intervento di adeguamento, potenziamento o nuova realizzazione di viabilit stato
inserito nello scenario PUMAV al verificarsi di una o pi delle seguenti condizioni:
1. lintervento proposto riguarda tratti di viabilit utilizzati prevalentemente da componenti di traffico di area
vasta;
2. lintervento proposto migliora laccesso a poli attrattori o nodi del sistema dei trasporti a valenza territoriale;
3. lintervento proposto agevola laccesso a parcheggi di interscambio con la rete portante di trasporto
pubblico urbano;
4. lintervento proposto costituisce una compensazione di capacit rispetto ad assi urbani impegnati dalla
rete urbana di Treno-Tram.
Sulla base dei criteri suesposti il PUMAV ha individuato gli interventi di potenziamento della viabilit da includere nello scenario di progetto che riguardano:
1. La nuova orbitale rimodulata;
2. ladeguamento di alcune radiali;
3. il collegamento con la stazione centrale.
Il PUMAV, prendendo le mosse dalla previsione di nuova orbitale contenuta nel DPP 2006 e dalla sua ulteriore evoluzione facente parte degli interventi strategici accompagnatori del Piano Generale del Traffico
Urbano approvato nel 2007, ha effettuato un approfondimento per giungere ad una proposta che tenesse
conto delle previsioni urbanistiche nel frattempo consolidate e di specifiche esigenze progettuali dello scenario di piano. Lapproccio progettuale alla definizione di proposta di tracciato e delle sue caratteristiche si
basa sulle seguenti considerazioni:
1. la nuova infrastruttura non deve in alcun modo costituire una duplicazione funzionale della tangenziale
extraurbana di cui previsto ladeguamento da parte dellANAS. A questo proposito vale la pena osservare
che la tangenziale verr adeguata a rango di viabilit extraurbana principale (Tipo B) che, ai sensi della
normativa vigente, presenta un distanziamento tra le intersezioni pari a 1000 m; ci comporta, in alcuni casi, una rarefazione dei punti di innesto con il sistema delle radiali e la creazione di complanari per assicurare
laccessibilit ai frontisti. La nuova orbitale, il cui asse in alcuni tratti corre a circa un chilometro dalla tangenziale, secondo il PUMAV deve avere caratteristiche di viabilit di scorrimento in modo da non duplicare
le funzioni gi garantite dalla tangenziale e permettere invece una completa riammagliatura del sistema delle radiali e la distribuzione dei flussi di traffico trai quartieri e verso i poli attrattori principali della citt.
2. La nuova orbitale deve poter essere realizzabile per stralci funzionalmente compiuti (per esempio da radiale a radiale).
3. La nuova orbitale deve costituire elemento di transizione tra lambito urbano e i sistema rurale.
4. La nuova orbitale deve essere accompagnata da un corridoio di ambientazione lato citt con funzioni di
filtro/barriera soprattutto nei casi in cui linfrastruttura si avvicina ad aree residenziali.
Sulla base delle considerazioni su esposte il PUMAV ha individuato un assetto della nuova orbitale che, nel
tratto compreso tra le intersezioni con via Manfredonia, via San Severo, via Lucera e via Napoli fino alla
quella con la SS655 e viale degli Aviatori, presenta omogeneit di caratteristiche e ricalca il corridoio proposto dal DPP 2006 e dal PGTU 2007 salvo alcuni adeguamenti resi necessari per evitare di interferire con
nuove previsioni insediative.

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Il completamento dellanello a est invece affidato ad un sistema meno omogeneo ma che si giustifica per
quattro motivi:
1. certamente pi rispondente alle specifiche criticit da risolvere, coniugandosi con alcuni interventi previsti sulle radiali (allargamento del cavalcaferrovia su Corso del Mezzogiorno);
2. pi adeguato alla tipologia della domanda da servire, sfruttando tratti di viabilit non troppo congestionati (ad esempio penetrazione da via del Mare e via Trinitapoli);
3. costituisce un elemento di margine rispetto al Villaggio Artigiani ben definito e facilmente attuabile nel
breve periodo e con risorse contenute, risolvendo problemi di accessibilit e circolazione in unarea che sta
acquistando un peso sempre maggiore, la cui viabilit interna fortemente compromessa per la sua disomogeneit;
4. non condizionato dal quadro ancora incerto circa la localizzazione della nuova bretella ferroviaria tra la
linea Adriatica e la Foggia-Caserta, lasciando aperta il tema di unulteriore viabilit a servizio di uneventuale
nuova stazione.
La sezione tipo adottata quella di una strada di scorrimento a due corsie per senso di marcia di modulo
3,25 m con uno spartitraffico centrale pi ampio in modo da poter ospitare una fascia di verde. Le intersezioni con le radiali sono in gran parte a raso a rotatoria salvo quelle con la SS655, che prevede un grande
anello che funziona per tronchi di scambio, quella con Corso del Mezzogiorno, che a livelli sfalsati coerentemente con una previsione di PUG, quella con via del Mare/via Trinitapoli, che ad anello con tronchi di
scambio e quella con viale Manfredonia, che di tipo misto, prevedendo unintersezione a rotatoria sormontata da un cavalcavia a servizio dei flussi sullorbitale.
In base ai criteri di inclusione nello scenario di PUMAV, le radiali di cui si prevede ladeguamento
nellambito del piano sono quelle interessate da flussi ingenti e prevalenti componenti di traffico di scambio
con larea vasta. Gli interventi proposti riguardano ladeguamento e la messa in sicurezza di tutte le radiali
nel tratto compreso tra la tangenziale extraurbana e la nuova orbitale e anche di tratti pi interni nel caso in
cui su tali radiali si verifichi una delle seguenti condizioni:
1. previsto il transito del Treno-Tram (via Lucera);
2. il tratto terminale della radiale costituisce il percorso obbligato per raggiungere parcheggi di interscambio
on la rete urbana Treno-Tram.
La proposta di PUMAV relativamente al trasporto collettivo imperniata attorno alla previsione di realizzazione di una rete Treno-Tram i cui servizi, provenendo dalle principali dorsali provinciali, si immettono su
una rete urbana con caratteristiche tranviarie in modo da cogliere molteplici benefici:
- ridurre il numero di bus extraurbani in penetrazione su Foggia e le sovrapposizioni tra servizi ferroviari ed
automobilistici con conseguente recupero delle percorrenze da reimpiegare in parte in aree pi svantaggiate e meno accessibili del territorio provinciale;
- introdurre economie di scala attraverso una gestione integrata dei servizi ferroviari di carattere locale e di
quelli della nuova rete urbana in sede propria;
- realizzare un sistema di trasporto altamente compatibile sotto il profilo ambientale;
- contribuire alla coesione territoriale e alla valorizzazione dellintero territorio ed in particolare del centro
storico di Foggia e delle altre citt della Capitanata;
- sfruttare il grande patrimonio di infrastrutture ed impianti ferroviari presenti a Foggia, primo tra tutti quello
delle Officine Mezzi Leggeri che potrebbero ospitare il nuovo deposito-officina con importanti ricadute sotto
il profilo occupazionale e del mantenimento di professionalit specializzate nel settore delle costruzioni/manutenzioni di materiale rotabile ferroviario.
Nelle realt europee in cui questo sistema stato adottato, il Treno-Tram si rivelato un servizio di trasporto competitivo ed efficiente. I veicoli del sistema Treno-Tram hanno infatti un accesso al centro citt senza
rottura di carico e garantiscono un servizio ad alta frequenza (non solo durante le ore di punta), con tempi di

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

viaggio ridotti (e competitivi rispetto al mezzo individuale), dovuti anche alle minori necessit di interscambio tra treno e mezzo pubblico urbano.
A questi aspetti generali si aggiungono ulteriori vantaggi di seguito descritti.
- Lutilizzo di veicoli con prestazioni in accelerazione e frenatura equiparabili a quelle dei moderni sistemi
tranviari consente di aumentare il numero di stazioni lungo la linea ferroviaria senza aggravio per i tempi di
percorrenza.
- La struttura dei veicoli consente un migliore incarrozzamento dei viaggiatori dovuto al maggior numero di
porte per fiancata e al piano ribassato.
- In conseguenza del punto precedente, ladozione di un sistema di trasporto Treno-Tram garantisce una
maggiore puntualit del servizio rispetto ai sistemi ferroviari tradizionali, con riduzione dei tempi di attesa
alla fermata.
- I veicoli dei sistemi Treno-Tram sono caratterizzati da unelevata flessibilit ed adattabilit: possono infatti
circolare nelle zone pedonali, coesistendo con il traffico pedonale e riuscendo facilmente a superare curve
strette, per poi proseguire su linee ferroviarie o su tracciati urbani in sede protetta.
- La tariffazione integrata abbinata al sistema interoperabile urbano ne rende lutilizzo semplificato ed elimina tempi di attesa e di accesso.
- La possibilit di utilizzare linfrastruttura ferroviaria esistente consente di superare le difficolt
nellindividuazione delle sedi appropriate, e di ridurre i tempi di realizzazione per un impianto costruito ex
novo, e soprattutto, di contenere notevolmente i costi di investimento.
- I costi di esercizio risultano pi contenuti rispetto ai veicoli ferroviari, poich necessario un solo operatore a bordo ed inoltre la composizione dei convogli pi agevole e flessibile rispetto alle esigenze di traffico
(i veicoli di tipo Treno-Tram possono essere dotati di sistemi ad aggancio automatico).
Lapplicazione di Treno-Tram che il PUMAV prevede nellambito urbano di Foggia risponde allesigenza
primaria di distribuire i flussi di pendolari, ma anche di utenti non sistematici, provenienti dallarea vasta e
diretti al capoluogo allinterno della citt, il pi vicino possibile alle loro destinazioni finali.
Lobiettivo , nella prospettiva delineata dal PTCP, rendere pi appetibile il Servizio Ferroviario Territoriale e
sfruttare appieno le potenzialit che la rete che converge su Foggia offre allintera area vasta, cos da rendere il treno pi competitivo sia nei confronti del trasporto pubblico extraurbano su gomma, i cui servizi sono attualmente sovrapposti a quelli ferroviari proprio per servire la domanda di distribuzione interna alla citt, sia al trasporto privato su auto.
Il PUMAV, coerentemente allapproccio progettuale complessivo, affronta il tema della penetrazione urbana
del Treno-Tram nella citt dettagliandone le caratteristiche della rete proposta e il suo sviluppo per fasi, in
sintonia con il PTCP e il Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere".
La prima applicazione proposta riguarda la trasversale Lucera-Foggia-Manfredonia che presenta una serie
di prerequisiti fondamentali e particolarmente favorevoli allapplicazione del sistema. In primo luogo costituita da due rami secondari su cui la circolazione tendenzialmente omotachica: ci rende particolarmente
semplice limplementazione della prima fase del progetto permettendo di testare lesercizio e tutte le problematiche connesse.
In secondo luogo realizza un collegamento di grande interesse sotto il profilo socioeconomico per lintera
provincia, collegando attraverso il capoluogo uno dei centri di riferimento dei Monti Dauni con una delle
principali porte di accesso allarea garganica. Ci permette di testare anche il modello generale di rete multimodale proposta dal PTCP e fondata sulla piena integrazione funzionale e tariffaria di tutte le modalit di
trasporto: autobus urbani ed extraurbani, Treno-Tram - servizi ferroviari e, non ultimo, il metr marittimo di
Manfredonia e del Gargano.
Lattuazione della rete Treno-Tram prevede diverse fasi di attuazione sia in campo extraurbano che in campo urbano. A livello extraurbano, dopo un necessario periodo di test sulla trasversale, sfruttando la principale caratteristica del sistema, se ne pu prevedere lestensione alle altre radiali convergenti su Foggia, se-

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

condo quanto previsto dal PTCP. Lapplicazione tra Ischitella e Calenella, con prosecuzione verso Peschici
e Vieste, potrebbe procedere in parallelo rispetto allapplicazione su Foggia essendo in un contesto totalmente diverso, senza particolari vincoli di esercizio.
A livello urbano, il PUMAV ha delineato la struttura di una rete che potrebbe essere sviluppata per fasi e
che, in alcuni punti particolari, ad esempio la stazione di Foggia, presenta delle alternative in funzione di alcune questioni aperte.
La rete urbana costituita da una linea base, che cinge larea centrale della citt avvicinandosi ad essa in
due punti e garantendo laccessibilit a molti dei principali poli attrattori a valenza sovracomunale presenti a
Foggia. In aggiunta, nellottica di uno sviluppo per fasi, il PUMAV ha individuato tre possibili estensioni della
rete, che consentono dapprima di completare lanello centrale della rete (estensione 1) e poi di estenderla
verso aree oggetto popolose e future espansioni urbanistiche (estensione 2 e 3).
Gli elementi strategici nel funzionamento della rete sono le connessioni di transizione tra rete ferroviaria e
rete urbana che, con la loro collocazione, condizionano il modello di esercizio. A Foggia sono previsti due
elementi di transizione esterni e uno alla stazione centrale che vengono descritti in via preliminare per garantire una migliore comprensione del funzionamento della rete.
Il PUMAV assegna un ruolo strategico alla stazione ferroviaria di Foggia. Qualunque sar la soluzione finale
dellassetto infrastrutturale e la conseguente riorganizzazione dellattestamento e del transito dei treni di
lunga percorrenza, merci e passeggeri, legato alla realizzazione della linea Alta Capacit Bari-FoggiaNapoli, la stazione centrale di Foggia destinata a mantenere un ruolo strategico nella rete del trasporto
provinciale.
In essa convergono tutte le linee su cui si prevede di organizzare il servizio regionale, quello territoriale, e
linterscambio con i servizi di TPL su gomma extraurbani e della rete urbana. La riorganizzazione e il potenziamento della stazione ferroviaria debbono daltro canto tener conto di una serie di istanze e di opportunit
che riguardano lo sviluppo della citt. Le due questioni principali sono, da un lato la mitigazione delleffetto
barriera costituito dallinfrastruttura ferroviaria e, dallaltro, la volont e le conseguenti opportunit di una
riqualificazione/valorizzazione di alcune aree ferroviarie dismesse o fortemente sottoutilizzate.
Il PUMAV ha adottato un approccio flessibile e quindi cautelativo ma allo stesso tempo aperto alle possibili
evoluzioni dello scenario di trasformazione urbana. Le previsioni di trasformazione urbana contenute nel
PIRP e negli altri strumenti di programmazione urbanistica sono state assunte come un elemento rispetto al
quale, definito un assetto base infrastrutturale e funzionale, sviluppare alternative riguardo alcuni elementi
progettuali appartenenti alle ultime fasi attuative del PUMAV.
Ci consente di prefigurare lo scenario base, di garantirne un corretto funzionamento e di indirizzare il confronto con enti e portatori di interesse riguardo le alternative progettuali che sono indissolubilmente legate
ad ipotesi di trasformazione urbana e valorizzazione di alcune aree.
Il PUMAV si pone lobiettivo di sostenere e accompagnare il processo di riqualificazione del centro storico
di Foggia. La riqualificazione urbana dei quartieri settecenteschi uno degli obiettivi prioritari del PUG
nellintento di contrastare il degrado e rilanciare il centro della citt, non soltanto come luogo di rappresentanza per sedi di amministrazioni pubbliche, ma anche e soprattutto come centro commerciale naturale
aperto alla fruizione di cittadini e visitatori.
Tale obiettivo totalmente in linea con lapproccio progettuale del PUMAV, che dettaglia a livello della citt
di Foggia una strategia che riguarda lintera Area Vasta attraverso il piano strategico, e la provincia in generale attraverso il PTCP, impegnati a proporre un sistema di trasporto che oltre ad assicurare adeguati livelli
di mobilit si propone come volano di riqualificazione urbana di siti o aree a valenza strategica sotto il profilo monumentale e ambientale.
Il centro storico di Foggia in questottica si configura come lelemento forse pi rappresentativo di una rete
di citt reciprocamente connesse e rese accessibili da un sistema di trasporto collettivo innovativo e altamente sostenibile sotto il profilo ambientale.

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Le linee di intervento da prevedere per accompagnare la riqualificazione delle aree centrali riguardano:
1) la riorganizzazione ed il potenziamento dellofferta di parcheggio a favore delle diverse componenti di
domanda che non possono essere servite dal trasporto pubblico, o che occorre tutelare a motivo della riserva dello spazio stradale a favore del trasporto pubblico o del miglioramento dellarredo urbano (sosta di
residenti e visitatori di breve durata);
2) la riorganizzazione e la regolamentazione della circolazione attraverso la selezione dei flussi da mantenere allinterno dellarea e da riindirizzare su viabilit esterne;
3) il potenziamento dellaccessibilit mediante trasporto pubblico e intermodalit;
4) la riorganizzazione e la distribuzione delle merci nellarea centrale.
Il PUMAV per sua natura, fermo restando lo scenario complessivo, si limita a portare avanti quegli interventi
che sono prettamente legati allattuazione delle previsioni in esso contenute rinviando tutti gli altri interventi
ad una pianificazione di scala strettamente urbana, che preso a riferimento il disegno del PUMAV dovr
completarlo per le parti di competenza.
Il punto di partenza nella definizione degli interventi previsti dal PUMAV per larea centrale di Foggia la
previsione di transito in questarea del sistema Treno-Tram. Il passaggio della linea di trasporto collettivo in
sede propria integrato in un progetto complessivo di ridisegno dello spazio stradale costituisce un elemento
di valorizzazione dellarea centrale grazie allaccessibilit che la linea di TPL garantisce non solo rispetto alla citt, ma attraverso la particolare tecnologia scelta, a una parte considerevole del territorio provinciale.
Gli altri interventi previsti dal PUMAV nelle aree centrali sono complementari e una diretta conseguenza di
questa scelta:
1) realizzazione di parcheggi pertinenziali a servizio della domanda di sosta dei residenti lungo la fascia di
influenza del Treno-Tram;
2) realizzazione di parcheggi operativi a servizio della domanda di sosta breve di fruitori occasionali e sistematici del centro storico;
3) realizzazione di un centro di distribuzione urbano delle merci attraverso cui gestire in maniera razionale i
flussi di raccolta e distribuzione senza recare intralcio alla circolazione o eccessivi impatti sulla fruibilit pedonale delle aree di maggior valore.
Al Treno-Tram e in generale al servizio di trasporto pubblico affidato il compito di garantire accessibilit a
queste aree attraverso:
1) un servizio porta a porta offerto agli utenti che ricadono nellarea di influenza della rete;
2) un servizio indiretto tramite intermodalit con lauto privata per tutti coloro che provengono da direttrici
non coperte dalla rete di TPL.
A questo scopo il PUMAV ha previsto cinque parcheggi di interscambio in corrispondenza di alcuni punti
della rete urbana Treno-Tram particolarmente accessibili dalla viabilit principale di penetrazione nella citt
dallesterno.
Il tema della sosta a scala urbana in tutti i suoi aspetti, oggetto del PGTU e del Piano Urbano dei Parcheggi (PUP), mentre per le sue caratteristiche, il PUMAV si limita ad affrontare a livello macro la gestione
della sosta in campo urbano con particolare riferimento allaccessibilit ai grandi attrattori presenti in citt e
al funzionamento complessivo del sistema multimodale di Area Vasta allinterno della citt. Secondo tale
logica, pertanto, il Piano rimanda ai due strumenti suddetti il tema della sosta a livello urbano, ma intende
pur tuttavia precisare alcune questioni di rilievo.
Lintroduzione della nuova tranvia richiede, lungo gli assi stradali attraversati (specie nellarea centrale della
citt), la modifica delle sezioni stradali, e in particolare la riduzione delle aree destinate alla sosta su strada.
Tale provvedimento, considerato che in prossimit delle arterie interessate, soprattutto nellarea pi centrale, si concentrano alcuni tra i pi importanti attrattori cittadini, pu comportare una certa riduzione
dellofferta disponibile sia in chiave operativa che pertinenziale. A tale scopo, il PUMAV introduce la previ-

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

sione di nuovi parcheggi (in struttura) a servizio dellarea centrale, come compensazione dellofferta su
strada eliminata lungo il percorso della tranvia.
Questi parcheggi concentrati individuati dal Piano sono di tipo pertinenziale (dedicati ai residenti, tendenzialmente per la sosta lunga), operativo (di relazione, ovvero per i visitatori in sosta tendenzialmente breve)
o pertinenziale/operativo (entrambe le funzioni) e si concentrano ai margini dellarea centrale. Obiettivo non
secondario garantire adeguata offerta a beneficio dei visitatori non abilitati allingresso in ZTL. A seguire
vengono sinteticamente descritti i diversi parcheggi di interesse ai fini del PUMAV.
Parcheggi operativi presso la Stazione Centrale. Si tratta dei due parcheggi, gi previsti dal PGTU, localizzati presso gli spazi di risulta adiacenti la Stazione, uno a Ovest e laltro a Est, da 500 p.a. circa ciascuno.
Lofferta di sosta dedicata prevalentemente a funzioni operative, legate allarea adiacente la stazione e
allarea centrale, mentre per la sosta di scambio con la ferrovia previsto un parcheggio di interscambio sul
fronte nord. Come previsto dal PGTU, la prescrizione che laccesso a tali strutture per la sosta sia da itinerari laterali che non interferiscono con viale XXIV Maggio.
Parcheggio operativo via Borrelli/Fania. La struttura dovrebbe sorgere su unarea attualmente destinata a
campo sportivo oratoriale, con una capacit attesa di circa 250 posti auto. La struttura interrata consentir
il totale ripristino e la piena funzionalit del campo da calcio. Laccesso privilegiato al parcheggio, per non
interessare la viabilit pi interna, dovrebbe avvenire da via Ofanto o da via Borrelli.
Parcheggio pertinenziale/operativo del quartiere settecentesco. Sullarea del quartiere settecentesco compreso tra via Garibaldi, via Crispi e via Homs prevista la realizzazione di un Piano di riqualificazione,
nellambito del quale si ipotizza la creazione di una nuova piazza. Sotto alla nuova piazza dovrebbe essere
ospitato un nuovo parcheggio, da destinare sia alla operativa (considerata lassoluta centralit) che a sosta
pertinenziale per i residenti dellarea. Litinerario di accesso al parcheggio non dovrebbe coinvolgere corso
Garibaldi, e pertanto dovr svolgersi da sud, lungo via Crispi.
Parcheggio pertinenziale/operativo Piazza Aldo Moro. La riqualificazione di piazza Aldo Moro consentir
linserimento (gi previsto dal PGTU) di un parcheggio interrato di circa 330 posti auto. La posizione del
parcheggio adiacente allarea centrale (oltre che a ridosso dellUniversit) e pertanto la destinazione mista operativo/pertinenziale. I Il Parcheggio sostituir la sosta su strada eliminata sul perimetro del giardino a
motivo del passaggio della tranvia.
Parcheggio pertinenziale/operativo vico Saraceni. Il parcheggio dovrebbe sorgere sotto il giardino intercluso
tra vico Saraceni, via Tenente Mavaldi e via Benvenuto. La superficie minima dellintervento, gi previsto dal
PGTU, consente di ricavare circa 80 posti auto. Laccesso privilegiato dovrebbe avvenire da via Manzoni.
Parcheggio pertinenziale/operativo Teatro (via Altamura). Il nuovo parcheggio, che si colloca in una posizione assolutamente centrale, dovrebbe sorgere sotto lattuale area parcheggio di via Altamura/Vico Teatro,
per complessivi 110 posti auto circa (previsione del PGTU). Il parcheggio sar a destinazione combinata, al
fine di destinare una quota di sosta a beneficio dei residenti ed unaltra (tendenzialmente quella a quota zero) per chi destinato nelle vicinanze. Laccesso dovrebbe avvenire da nord (viale Repubblica) tramite via
Altamura.
Sosta pertinenziale aggiuntiva in via Ginnetto. Lintervento prevede la riconversione in sosta pertinenziale di
una quota significativa dei posti auto disponibili nellautosilo di via Ginnetto (attualmente fortemente sottoutilizzato), da destinare, tramite opportune convenzioni, alla sosta dei residenti, alla sosta lunga dei dipendenti che effettuano car pooling e ai veicoli del car sharing.
Una delle principali criticit emerse nel corso della ricostruzione del quadro programmatico progettuale e
dello stato del funzionamento attuale del sistema dei trasporti riguarda lassenza di un disegno ordinatore
forte capace di indirizzare gli interventi pubblici e, soprattutto, privati, primi tra tutti gli oneri di urbanizzazione, nella realizzazione di uno scenario di infrastrutture per la mobilit urbana. La citt di Foggia costellata
di realizzazioni che scontano questa lacuna, determinando, solo per citare il caso pi eclatante, numerose
situazioni di discontinuit nelle caratteristiche geometriche e funzionali della rete stradale con una duplice

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

diseconomia: uno spreco di risorse in fase di investimento e riflessi negativi in termini di congestione del
traffico nella gestione ordinaria.
Il PUMAV propone che, una volta condiviso e approvato lo scenario di piano, tutti gli interventi di trasformazione urbanistica che, ricadendo nella fascia di potenziale influenza della rete proposta beneficiano
dellaccessibilit che essa garantir, contribuiscano alla realizzazione degli interventi che compongono tale
rete, secondo un programma di attuazione da definire una volta consolidato il quadro delle risorse pubbliche e lattuazione per stralci funzionali dello scenario di progetto.

2.2 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale


Nell'elaborazione del PTCP centrale stata l'attivit di costruzione del Sistema Integrato Territoriale, uno
strumento con il quale i diversi enti che partecipano ai processi di pianificazione possono conoscere e condividere le informazioni territoriali sviluppate da altri soggetti e diffondere i propri strumenti di governo
In un primo embrione di SIT, immediatamente tradotto in un sito web (territorio.provincia.foggia.it), quale
sono stati pubblicati i primi materiali prodotti. Successivamente esso stato alimentato e aggiornato raccogliendo e organizzando gli studi e i piani man mano definiti e approvati dalla Provincia di Foggia e degli
altri enti territoriali. Le banche dati sono organizzate in dati cartografici secondo i cinque principali sistemi
oggetto di indagine del PTCP:
- sistema idro-geo-morfologico;
- sistema insediativo e beni culturali;
- sistema agroforestale e del paesaggio;
- sistema della mobilit
- sistema socio-economico.
Il Quadro conoscitivo quindi costituito dalle seguenti Monografie di Settore:
- Analisi fisica integrata del territorio della provincia di Foggia;
- Analisi delle risorse agro-forestali e dei paesaggi rurali della provincia di Foggia;
- Sistema della mobilit;
- Struttura socio-economica della provincia di Foggia;
- Monografia relativa ai beni culturali
Le monografie di settore e i dati raccolti nel SIT puntano a descrivere il territorio e di comprendere le dinamiche di uso e di trasformazione, sotto una serie distinta di profili tematici: il suolo, le acque, gli insediamenti, i trasporti, leconomia, ecc.
Il PTCP si propone di considerare le zone di specifica protezione della natura come capisaldi di un sistema
a rete, molto pi ampio e articolato, che comprende le fasce fluviali e lintero sistema costiero e investe anche parte delle aree ad uso agricolo, alcune delle quali possiedono unelevata valenza naturalistica.
Il PTCP ritiene che i centri storici costituiscano veri e propri capisaldi per promuovere politiche di intervento
significativamente differenti dal passato: nel Tavoliere e nelle citt principali, il PTCP assume che essi costituiscono le porzioni di citt che offrono gli spazi ideali per promuovere la dimensione collettiva e sociale del
vivere.
Il PTCP indica nel recupero del patrimonio culturale della provincia un obiettivo essenziale, per quanto difficile da raggiungere. Lo stato di conservazione dei beni isolati, infatti, non buono, sia per ci che riguarda i
beni di matrice storica, sia per ci che riguarda i beni di matrice rurale, luoghi privilegiati dellinsediamento
spontaneo e irregolare di immigrati. Insicurezza e degrado giocano, in un territorio caratterizzato da elevate
distanze tra i centri, un ruolo negativo da non sottovalutare. Proprio per questo, solamente politiche di rete
possono assicurare quelle forme di presidio collettivo che consentano di assicurare il recupero e la fruizione
di questo patrimonio territoriale.
Dal punto di vista dimensionale, il PTCP assume che la dotazione di aree e la presenza di grandi insedia-

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menti produttivi lungo i corridoi infrastrutturali debba essere considerata una risorsa significativa, sebbene
n la dotazione di servizi e attrezzature, n lo stato di manutenzione, n la vitalit delle aree produttive siano
tali da assicurare un buon livello di efficienza complessiva.
Lo scarto fra grandi dimensioni e scarsa efficienza delle aree produttive costituisce, per il PTCP, il fattore
chiave sul quale intervenire affinch linsieme di queste aree si trasformi in un vero e proprio "sistema" produttivo, capace di fornire il necessario supporto alle attivit industriali esistenti e future. Solamente una decisa riqualificazione di questi insediamenti (sotto il profilo logistico, ambientale, urbanistico) pu fare s che
le aree produttive costituiscano uneffettiva risorsa territoriale.
Per dimensioni e caratteristiche sia la viabilit stradale, sia la rete ferroviaria, costituiscono una "dotazione"
di grande consistenza, nonostante i rilevanti problemi di manutenzione, gestione e utilizzo appropriato, cos
come emerge dalle analisi trasportistiche.Nel PTCP gli interventi relativi alla rete dei trasporti sono ipotizzati, innanzitutto, come sostegno per le proposte relative al sistema insediativo; costituiscono infatti lossatura
portante che pu agevolare la messa a sistema dellinsieme di nodi specializzati per la produzione e per
lerogazione di servizi presenti sul territorio provinciale.
Fra le criticit del sistema ambientale e con particolare riguardo all'area del capoluogo, il PTCP rileva la criticit del sistema insediativo, con l'aumento del territorio urbanizzato in rapporto alla variazione di popolazione. Mentre, per le aree produttive, le criticit derivano alla mancanza di intermodalit.
Tra i punti di forza della provincia, sono segnalati:
- vitalit del settore turistico e buona propensione alla imprenditorialit in questo settore da potenziare soprattutto sotto il profilo qualitativo;
- disponibilit di risorse naturali di rilevanza strategica, ad elevato valore naturalistico, nonch di risorse
storiche e architettoniche;
- diffusa presenza di aree rurali con forte produzione agricola e progressiva diffusione di produzioni ecocompatibili;
- estesa presenza di aree rurali con un patrimonio di tradizioni e di cultura locale che, opportunamente valorizzato, pu facilitare lo sviluppo di questi territori.
La prima delle principali opzioni del PTCP prende le mosse dalla ricchezza e variet dei paesaggi della provincia), nel quale convivono elementi di qualit appartenenti a diversi sistemi: qualit espresse nel pregio
naturalistico, diversamente presente nelle diverse aree; nella presenza diffusa di beni culturali, rilevanti sia
per le caratteristiche di ciascuno di essi, sia per la potenziale rete che essi costituiscono; nellesistenza di
aree urbane di diversa rilevanza, ma tutte capaci di mettere a disposizione servizi ed utilit fruibili in modo
generalizzato. Lobiettivo del progetto che il PTCP definisce sistema delle qualit del territorio quello di
considerare i singoli elementi e i diversi sistemi in cui possono essere organizzati nella loro integrazione. Il
sistema dei beni naturali, quello dei beni culturali, quello del beni e dei servizi sociali possono essere visti e
organizzati nella loro integrazione, come elementi costitutivi di un sistema delle qualit naturali, culturali,
sociali.
La costituzione di un siffatto sistema possiede una straordinaria utilit sotto diversi profili:
- ambientale, perch prefigura la costituzione di una rete ecologica;
- culturale, perch restituisce al patrimonio culturale e paesaggistico della provincia un ruolo (e un uso)
coerenti con il suo valore;
- urbanistico in senso stretto, perch pu orientare le iniziative di trasformazione delle aree urbane verso il
recupero e la fruizione collettiva di spazi oggi ritenuti marginali;
- sociale, poich la vivibilit delle citt strettamente legata alla sistemazione degli spazi pubblici, alla facilit degli spostamenti verso i luoghi di incontro;
- economico, perch prefigura una riorganizzazione e uno sviluppo dellofferta turistica che superi lattuale
polarizzazione e banalizzazione verso il turismo balneare.
Il PTCP persegue la finalit di eliminare, o ridurre, il rischio naturale negli insediamenti antropici esistenti,

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assumendo il principio di indirizzare le nuove trasformazioni o le utilizzazioni verso aree che comportino la
diminuzione o meglio leliminazione dei rischi relativi alla tutela dellintegrit fisica. Il PTCP, sulla base del
proprio quadro conoscitivo, integra le disposizioni dei PAI evidenziando le ulteriori aree caratterizzate da
fenomeni di dissesto idrogeologico, di instabilit geologica potenziale e pericolosit idraulica. In tali aree, le
trasformazioni e le utilizzazioni del territorio devono essere sottoposte a limiti e condizioni che derivano:
- dalle esigenze della difesa del suolo e dalla tutela della integrit fisica del territorio;
- dalle caratteristiche morfologiche e geologiche dei terreni, che rendono incompatibile il processo di trasformazione;
- dalle caratteristiche della rete idrografica, delle sue relative pertinenze e condizioni di sicurezza idraulica;
- dalla presenza di fattori di rischio ambientale e idrogeologico per le attivit e le opere della sfera antropica.
Ai Comuni, qualora propongano trasformazioni urbanistiche che riguardano le aree indicate dal PTCP, indicato il dovere di effettuare opportune indagini al fine di valutare la sostenibilit delle previsioni di piano, e
devono definire di conseguenza le condizioni, i limiti e le opere di mitigazione relative alle trasformazioni fisiche e funzionali ritenute ammissibili.
Nelle aree ad elevata e significativa vulnerabilit intrinseca delle acque sotterranee, gli strumenti urbanistici
comunali devono valutare i rischi di inquinamento derivanti dalle attivit insediate e insediabili, indicando le
eventuali mitigazioni necessarie a escludere o ridurne gli impatti critici.
Il PTCP persegue la finalit di assicurare la tutela dei beni ambientali e paesaggistici di matrice naturale e
antropica presenti sul territorio provinciale, recependo e integrando la disciplina del vigente Piano paesaggistico regionale (PUTT/P). Questultimo individua gli elementi paesaggistici e le relative aree annesse (assimilabili a fasce e ambiti di rispetto) per i quali stabilisce specifiche norme di tutela e assegna ai Comuni il
compito di verificare lindividuazione dei beni compiuta alla scala regionale.
Il PTCP, sulla base del proprio quadro conoscitivo, arricchisce e specifica i contenuti del PUTT/P, sia precisando lindividuazione dei beni, sia individuando ulteriori categorie di elementi che caratterizzano il paesaggio provinciale. I Comuni:
- possono utilizzare gli elementi ricognitivi e interpretativi contenuti nel PTCP, e in particolare le indicazioni
delle tavole contrassegnate con la lettera B, assumendoli come riferimento per effettuare le verifiche richieste dal PUTT/P;
- devono assumere le indicazioni relative agli ulteriori beni individuati dal piano provinciale come "invarianti" da sottoporre a tutela nella componente strutturale dei PUG. Gli strumenti urbanistici comunali possono
a loro volta integrare la disciplina del PTCP, proponendo precisazioni, correzioni e integrazioni agli elenchi
dei beni e alle relative perimetrazioni, attraverso una ricognizione pi approfondita sul territorio di competenza. Tali proposte sono oggetto di valutazione in sede di conferenza di pianificazione.
Secondo gli indirizzi del PTCP, la pianificazione comunale deve assumere come "invarianti" altri elementi
territoriali che, per caratteri e funzione, hanno una rilevanza sovracomunale. Tali elementi, indicati dal PTCP
nelle tavole contrassegnate dalla lettera C, sono riconducibili a tre grandi categorie:
- poli e nodi specializzati;
- attrezzature e spazi collettivi di interesse sovracomunale (dotazioni territoriali);
- infrastrutture di trasporto.
I poli e nodi specializzati sono le parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale nelle quali sono
concentrate funzioni strategiche o servizi caratterizzati da forte attrattivit di perone e merci e da un bacino
di utenza di carattere sovracomunale, tali da comportare un impatto significativo sui sistemi della mobilit e
conseguentemente ambientale e insediativo a scala territoriale di rilevanza sovracomunale.
Fra i poli specializzati rilevanti per Foggia, il PTCP riconosce gli insediamenti produttivi di livello sovracomunale (le ASI, in base alla Legge regionale n. 2/2007), nonch ulteriori insediamenti produttivi aventi analoghe caratteristiche di estensione, collocazione e rilevanza per la produzione.
Mentre, fra i nodi specializzati:

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a) nodi afferenti al sistema della produzione e al commercio:


- centri congressi e centri direzionali e fieristici ed espositivi di livello sovralocale;
- centri commerciali o parchi ad essi assimilati, con grandi strutture distributive in sede fissa e del commercio allingrosso;
b) nodi afferenti al sistema dei trasporti:
- aree per la logistica la servizio della produzione e del commercio;
- aeroporti, porti e stazioni ferroviarie principali del sistema ferroviario nazionale e regionale;
- centri intermodali e attrezzature per lautotrasporto;
c) nodi afferenti ai servizi alla persona e alla pubblica amministrazione:
- poli tecnologici, universit e centri di ricerca scientifica;
- poli spettacolo e ricreativi a grande concorso di pubblico;
d) nodi afferenti al turismo e/o alla ricreazione ad elevata partecipazione di pubblico:
- strutture per manifestazioni sportive e spettacoli a elevata partecipazione di pubblico;
- parchi tematici e ricreativi;
Le attrezzature e gli spazi collettivi di interesse sovracomunale sono dotazioni territoriali pubbliche destinate a soddisfare un bacino di utenza pi ampio dei confini amministrativi comunali e sono costituite dalle attrezzature sanitarie e ospedaliere, dalle strutture per la istruzione superiore, dalle sedi direzionali della pubblica amministrazione sovracomunale, della amministrazione della giustizia, dagli impianti e opere pubbliche destinate ad attivit culturali a grande concorso di pubblico.
Le attrezzature individuate dal PTCP sono:
- poli tecnologici, universit e centri di ricerca scientifica;
- poli sanitari e ospedalieri;
- poli culturali;
- poli amministrativi.
Le infrastrutture di trasporto di rilevanza sovracomunale individuate dal PTCP, specificando il corrispondente livello gerarchico, sono:
a) mobilit ferroviaria:
- rete di collegamento regionale e nazionale;
- rete complementare dedicata al servizio ferroviario provinciale;
- stazioni principali / nodi di interscambio;
- stazioni secondarie e fermate;
b) mobilit viaria:
- rete di collegamento regionale e nazionale;
- rete di accessibilit territoriale, primaria e secondaria;
- rete complementare di rango provinciale;
c) mobilit acquea:
- porti connessi alla rete del TPL;
- approdi;
d) mobilit aerea:
- aeroporto Gino Lisa;
- altri aeroporti;
- elisuperfici;
e) sistema dei servizi di trasporto collettivo urbano ed extraurbano;
f) rete dei principali percorsi ciclabili extraurbani intercomunali;
g) principali nodi di scambio intermodale tra le reti ed i servizi di cui sopra.
Il PTCP prevede che i Comuni possano precisare lindividuazione delle invarianti sopra elencate e possano
consentire autonomamente interventi di consolidamento, miglioramento e razionalizzazione. Interventi di

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maggiore rilevanza, quali rilocalizzazioni, ampliamenti e nuove localizzazioni, devono invece richiedere
lintesa preventiva con la Provincia di Foggia, in coerenza con le scelte del PTCP.
Nella Tavola S2 sono sintetizzate le linee di intervento relative al sistema della Mobilit e sue principali connessioni con il Sistema insediativo.
Il PTCP individua i luoghi della provincia nei quali intervenire mediante un complesso di iniziative che richiedono, per la loro definizione e attuazione, il concorso e lazione coordinata della Provincia, di uno o pi
Comuni, e di altri enti pubblici. La trasformazione di queste aree il PTCP reputa investa alcune tra le questioni decisive per realizzare gli obiettivi posti dal PTCP stesso e imprimere un diverso orientamento allo
sviluppo socio-economico della provincia. In tale perimetro rientra la riqualificazione e lo sviluppo delle
principali aree produttive, al fine di assicurare adeguate connessioni e accessibilit alle grandi reti di trasporto, presenza di servizi (in particolare della logistica e del terziario), qualit ambientale.
Per assicurare la necessaria integrazione delle iniziative, il PTCP ha previsto la formazione di uno strumento
ad hoc - il Piano Operativo Integrato (POI) che ipotizza da definirsi con il concorso di pi soggetti e approvare con un apposito accordo di programma. Per ciascun POI, sono indicati gli obiettivi e i contenuti di
larga massima, rimandando le necessarie specificazioni e verifiche al confronto con tutti i soggetti coinvolti.
Ancorch si propongano come strumenti per specificare gli indirizzi generali del PTCP, questa novazione
dei POI realizzatasi nel PTCP stata oggetto di analisi critica durante la prima riunione della Conferenza di
copianificazione del PUG di Foggia: le successive riunioni devono essere sede per una verifica della compatibilit ed efficace integrazione tra le prerogative comunali di pianificazione urbanistica generale e tale strumento assurto a competenza provinciale.
Il Piano territoriale di coordinamento provinciale ha natura di atto di coordinamento e di indirizzo tipico della
programmazione intermedia. Non si tratta di un atto sovraordinato al Piano urbanistico comunale, non ponendosi il rapporto tra la pianificazione provinciale e quella comunale in termini di gerarchia.
In un contesto ordinamentale in cui il principio di sussidiariet, da un lato, e le prerogative del Comune inerenti tutte le funzioni amministrative che riguardano il territorio comunale, dall'altro, orientano i vari livelli di
pianificazione urbanistica secondo il criterio della competenza, il ruolo del Comune mantiene un'assoluta
centralit, pur essendo inserito nel quadro adottato dall'ente titolare di poteri di coordinamento.
La pianificazione territoriale-urbanistica su pi livelli salvaguarda quindi il ruolo decisivo del Comune quale
ente di riferimento degli interessi della comunit di base, escludendo che si possano ipotizzare prescrizioni e
vincoli che non trovino la loro ragion d'essere in una specifica causale legislativa. In definitiva, il piano provinciale non pu imporre soluzioni in ambiti di esclusiva spettanza comunale o sostituire con scelte della
Provincia determinazioni e valutazioni proprie del livello comunale, imponendo decisioni o prescrizioni che
non siano riconducibili ad uno specifico interesse pubblico riservato allente provinciale.
alla luce di tali principi che la stessa Regione Puglia, con la Deliberazione di Giunta Regionale 3 novembre
2009, n. 2080, in sede di verifica di compatibilit del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della
Provincia di Foggia, ai sensi dellart. 7 della Legge regionale n. 20/2001, ha disposto, tra laltro, quanto segue: In ordine allefficacia delle disposizioni normative del PTCP, e in relazione al ruolo di raccordo e di
coordinamento che la pianificazione provinciale deve mantenere, pare infine opportuno che in sede di definitiva approvazione del Piano venga espressamente chiarito che, nellopportuna articolazione delle disposizioni normative in prescrizioni, direttive ed indirizzi, lefficacia prescrittivi delle stesse deve esclusivamente riguardare le materie di competenza della Provincia, rimanendo inteso che, per quanto attiene a materie di
competenza di altri Enti, gli obblighi e i divieti eventualmente previsti debbano assumere il valore di indirizzi;
parimenti chiaro deve risultare che nellattuazione dei POI devono essere coinvolti i Comuni, in coerenza con
il principio di sussidiariet ed in applicazione del metodo della copianificazione, secondo quanto previsto
dallart. 2, primo comma, lettera a), della legge regionale 20/2001.
La Provincia di Foggia, in sede di approvazione definitiva del PTCP, adeguandosi alle prescrizioni e alle raccomandazioni della D.G.R. n. 2080/2009, ha deliberato, sul punto, quanto segue: In ordine allefficacia delle
disposizioni normative del PTCP, e in relazione al ruolo di raccordo e di coordinamento che la pianificazione
provinciale deve mantenere, in accoglimento della prescrizione regionale di cui al punto 3 della Relazione, si

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chiarisce che, nellopportuna articolazione delle disposizioni normative in prescrizioni, direttive ed indirizzi,
lefficacia prescrittiva delle stesse riguarda esclusivamente le materie di competenza della Provincia, rimanendo inteso che, per quanto attiene a materie di competenza di altri Enti, gli obblighi e i divieti eventualmente previsti assumono il valore di indirizzi; si stabilisce inoltre che nellattuazione dei POI saranno coinvolti
i Comuni, in coerenza con il principio di sussidiariet ed in applicazione del metodo della copianificazione,
secondo quanto previsto dallart. 2, primo comma, lettera a), della legge regionale 20/2001. Le indicazioni
contenute nel precedente punto portano a ritenere utili le seguenti modifiche alle Norme del PTCP adottato:PARTE IV - Attuazione del presente piano Capo II Art.IV.3 - al comma 4 dopo le parole La provincia assicura il coinvolgimento si aggiunge la dicitura dei Comuni.
In tale quadro amministrativo, precisato dalle deliberazioni regionali e provinciali, appare fuori di dubbio che
il rapporto tra i due Enti non possa che svolgersi in coerenza con il sistema giuridico-urbanistico vigente,
che, da un lato, impedisce in radice indebite invasioni di campo e, dallaltro, imperniato su norme che
vanno interpretate alla luce del fondamentale principio di leale collaborazione tra Enti.
Anche la specifica tematica del POI va ricondotta a tale logica sistemica, atteso che (anche in questo caso)
il ruolo del Comune non pu in alcun modo essere confinato ad una specificazione di scelte o iniziative compiute a monte dalla Provincia. Il coinvolgimento del Comune, laddove siano coinvolti ambiti di competenza
propri del potere urbanistico comunale, pertanto da intendersi non solo obbligatorio sotto il profilo procedurale, ma assolutamente decisivo rispetto alla fattibilit e ai contenuti dello specifico strumento di pianificazione.
Tali coordinate sono state verificate e apprezzate nella Deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 30
aprile 2012, che ha preso atto dello "Schema di Piano Operativo Integrato. Riqualificazione degli spazi rurali
periurbani e Borgate della Citt di Foggia art. IV.3, C.1 delle norme del PTCP" con i relativi elaborati che sono stati assunti quali quadri conoscitivi e linee di indirizzo nellambito dell'attualizzazione del DPP al PUG di
Foggia.
La verifica stata svolta evidenziando, nella narrativa del deliberato della D.G.C. n.34/2012, che le opzioni
elaborate dall'Ufficio PTCP, erano state sviluppare in coerenza con:
1. le previsioni del DPP 2006 che pone, tra gli obiettivi strategici del "Progetto di Territorio":
a) la realizzazione di un sistema urbano policentrico, (il capoluogo, i poli/borgate di Arpi, Incoronata, Cervaro, Rignano, Segezia, Tavernola dotati di attrezzature ed attivit produttive) recuperando l'impianto originario storico polarizzato, ma aperto al territorio vasto di cui i tratturi sono la testimonianza, poi arricchito dai
poli minori rappresentati dalle borgate;
b) la valorizzazione degli spazi della natura, costituiti dai due corridoi naturalistici, del Torrente Salsola e del
Torrente Celone, e dal sistema formato dal corridoio del Torrente Cervaro e dal Bosco dellincoronata;
2. i contenuti del Metaplan del Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" (II
Sottoprocesso di pianificazione strategica territoriale di Area Vasta Regione Puglia), trasmesso dal Comune
di Foggia, in qualit di Amministrazione capofila, alla Regione Puglia, in data 07.11.2008, relativamente ai
Progetti Integrati per la riqualificazione e rifunzionalizzazione delle borgate, codice D8.I.1 e seguenti, nell'obiettivo di indirizzo strategico "Ambiente e Spazio rurale";
3. la gerarchizzazione stessa delle priorit del Metaplan del Piano strategico di area vasta "Capitanata 2020
- Innovare e Connettere", approvata dagli organi del Piano strategico medesimo, che colloca:
a) al 31 posto "Sistema Integrato di Riqualificazione delle Borgate. Borgo Incoronata" (cod. D8.I.2);
b) al 48 posto "Sistema Integrato di Riqualificazione delle Borgate. Borgo Segezia" (cod. D8.I.1);
c) al 50 posto "Sistema Integrato di Riqualificazione delle Borgate. Borgo Tavernola" (cod. D8.I.4).
4. le azioni strategiche del PTCP, tra le quali la riqualificazione degli spazi periurbani delle citt caratterizzati
da bassi valori di qualit ambientale, nonch il recupero e la valorizzazione di elementi del patrimonio culturale sparso di matrice antropica;
L'apprezzamento del rapporto PTCP-PUG stato svolto:
1. assorbendo, nel testo della D.G.C. n.34/2012, le prescrizioni della D.G.R. n. 2080/2009, approvata in sede
di verifica di compatibilit del PTCP della Provincia di Foggia, ai sensi dellart. 7 della L.R. 20/2001, e l'ade-

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guamento a tali prescrizioni, sopra richiamate puntualmene, deliberate dal Consiglio provinciale, in sede di
approvazione definitiva del PTCP.
2. rilevando che la trasmissione dello "Schema di Piano Operativo Integrato. Riqualificazione degli spazi rurali periurbani e borgate della Citt di Foggia. art. IV.3, C. 1 delle norme del PTCP" e dei relativi elaborati,
era avvenuta nell'ambito delle attivit susseguenti alla Conferenza di copianificazione del PUG di Foggia,
apertasi il 18 gennaio 2011.

2.3. I principali atti di programmazione di rango regionale


2.3.1 IL DRAG
Con D.G.R. 27 marzo 2007, n. 375 di adozione dello schema del Documento regionale di assetto generale
(DRAG) Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione dei piani urbanistici generali (PUG) Legge regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b) e art. 5, comma 10 bis, la Regione Puglia ha definito un
insieme di atti amministrativi e di pianificazione, teso a definire un assetto ottimale e condiviso di questo
contesto, da prefigurare e disciplinare attraverso gli strumenti della pianificazione territoriale regionale, nonch attraverso indirizzi alla pianificazione provinciale e comunale, che con tali strumenti devono risultare
compatibili.
In riferimento ai contenuti del DRAG e in particolare a quelli evidenziati alla lettera b) di cui appresso, con
D.G.R. 22 dicembre 2009, n. 2589, stato adottato lo schema del Documento regionale di assetto generale (DRAG) - Criteri per la Formazione la la Localizzazione dei Piani Urbanistici Esecutivi (PUE) Legge regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b) e art. 5, comma 10 bis, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.10 del 18 gennaio 2010.
Gli obiettivi del DRAG possono essere sintetizzati nei seguenti cinque punti:
1. la tutela e la valorizzazione del paesaggio, attraverso il rinnovamento degli strumenti di pianificazione vigenti secondo le disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio;
2. il miglioramento della qualit dellambiente e della vita delle popolazioni, attraverso il sostegno
allinnovazione delle pratiche di pianificazione locale, perch questa, riconosciuto lesaurimento della spinta
allespansione urbana, si orienti decisamente verso il recupero dei tessuti urbani consolidati, la riqualificazione delle aree degradate e la bonifica delle aree inquinate;
3. la semplificazione del processo di formazione e di verifica delle scelte locali di governo del territorio,
promuovendo e sostenendo la pianificazione provinciale e di area vasta, perch questa costituisca quadro
di coordinamento ed occasione di servizio per la pianificazione locale, definendo i limiti e le opportunit delle trasformazioni territoriali di grande scala ed orientando la pianificazione locale alla valorizzazione del territorio in un quadro di sviluppo sostenibile;
4. una pi efficiente e sostenibile dotazione infrastrutturale, promuovendo rapporti virtuosi tra pianificazione
territoriale e pianificazione delle infrastrutture, definendo i contenuti e i modi di uno sviluppo armonico degli
insediamenti e della loro dotazione di attrezzature ed infrastrutture e ripristinando le regole fondamentali
della buona progettazione urbana ed infrastrutturale;
5. la garanzia di una sollecita attuazione delle scelte di governo territoriale, attraverso la pi generale costruzione di rapporti sinergici fra il sistema di governo del territorio e le iniziative di tutela ambientale e di
programmazione dello sviluppo.
2.3.1.1 IL DRAG / I Contenuti
In base alle disposizioni della legge regionale 20/2001, il DRAG deve definire (art. 4, terzo comma):
a) il quadro degli ambiti territoriali rilevanti al fine della tutela e conservazione dei valori ambientali e
dellidentit sociale e culturale della regione;

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b) gli indirizzi, i criteri e gli orientamenti per la formazione, il dimensionamento e il contenuto degli strumenti di pianificazione provinciale e comunale, nonch i criteri per la formazione e la localizzazione dei Piani Urbanistici Esecutivi (PUE);
c) lo schema dei servizi infrastrutturali di interesse generale.
Il DRAG (art. 4, secondo comma) si occupa pertanto di definire le linee generali dellassetto del territorio
regionale, attraverso strumenti di pianificazione che:
1. essendo finalizzati alla tutela e conservazione dei valori ambientali e dellidentit sociale e culturale della
regione, assumono, nel caso della precedente lettera a), i caratteri di vero e proprio Piano Territoriale, ai
sensi del D.Lgs. 42/2004, alle cui disposizioni occorre predisporre un sollecito adeguamento;
2. essendo finalizzati a fornire gli indirizzi, i criteri e gli orientamenti per la formazione, il dimensionamento
e il contenuto degli strumenti di pianificazione provinciale e comunale, assumono, nel caso della precedente lettera b), i caratteri di Linee Guida per la elaborazione ed il perfezionamento amministrativo di questi
strumenti;
3. essendo finalizzati a fornire uno schema dei servizi infrastrutturali di interesse generale, assumono, nel
caso della precedente lettera c), i caratteri di quadro territoriale di riferimento per le pianificazioni di settore
competenti alla definizione:
- delle principali infrastrutture della mobilit e dei trasporti;
- delle principali infrastrutture predisposte per lapprovvigionamento idrico ed energetico;
- delle principali infrastrutture predisposte per lo smaltimento e la depurazione delle acque e della raccolta e
smaltimento di rifiuti urbani e speciali;
- delle infrastrutture di livello regionale predisposte per listruzione e la cura della salute;
- delle infrastrutture di livello regionale predisposte per la distribuzione commerciale e il tempo libero.
2.3.1.2 IL DRAG / Strumenti
A seguito delle disposizioni dellart. 38 della legge regionale 22/2006, che ha integrato e modificato la
20/2001, il processo di formazione del DRAG pu essere articolato in funzione delle materie organiche
individuate alle precedenti lettere a), b) e c), definendo programmi e tempi di formazione specifici e differenziati, anche se organicamente connessi.
Conseguentemente, lattivit di elaborazione del DRAG si articola nelle seguenti cinque Aree tematiche,
corrispondenti agli obiettivi formulati in precedenza:
1. la pianificazione paesaggistica, ex lettera a) del terzo comma dellart. 4
2. lindirizzo alla pianificazione comunale, ex lettera b) del terzo comma dellart. 4
3. lindirizzo alla pianificazione provinciale, ex lettera b) del terzo comma dellart. 4
4. la pianificazione infrastrutturale, ex lettera c) del terzo comma dellart. 4
5. lintegrazione della pianificazione settoriale e della programmazione, di cui al secondo comma dellart. 4.
Per organizzare i lavori di redazione del DRAG relativi alle cinque aree tematiche descritte, la Giunta, con
Delibera 690, del 30 maggio 2006, in seguito integrata dalla Delibera 1702, del 21 novembre 2006, dalla Delibera 357, del 27 marzo 2007 e dalla Determina dirigenziale n.42/2007, del 29 ottobre 2007, ha costituito
una Segreteria Tecnica Operativa (STO), coordinata dal Dirigente del Settore Assetto del Territorio, i cui
membri sono specificamente dedicati alla cura delle descritte aree tematiche, costitutive del DRAG.
In stretta connessione con i descritti lavori, la Giunta regionale, con la Delibera 1108, del 26 luglio 2005 ha
promosso la costruzione del Sistema Informativo Territoriale Regionale, dando attuazione al Progetto SIT
nellambito della Misura 6.3 del POR 2000/2006 e dellAccordo di Programma Quadro (APQ) in materia di egovernment e Societ dellInformazione, sottoscritto con il Ministero dellInnovazione e delle Tecnologie in
data 28 luglio 2005.

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Attraverso questo Accordo, in attuazione della Delibera CIPE 17/2003, il Progetto SIT si connette con
lAzione SJ005 Estensione dei servizi informativi integrati per la gestione del territorio del Programma per
lo sviluppo dei servizi a banda larga nelle Regioni del Mezzogiorno.
Le iniziative descritte sono finalizzate alla creazione di una base dati geografici di riferimento per i diversi
assessorati regionali e per gli enti locali, in grado di utilizzare la banda larga, costituita da:
- Database topografico a scala 1:5000
- DTM
- Ortofoto
- Carta delluso del suolo
- Database a scala 1:10000 e 1:25000, derivato dal 5000
- Archivio dati sui flussi di traffico.
2.3.2. Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale
La Regione Puglia ha introdotto una serie di innovazioni nel proprio sistema della pianificazione, finalizzate
a passare dallintervento urbanistico settoriale e correttivo di modelli di sviluppo dati, nei quali territorio,
ambiente e paesaggio avevano un ruolo strumentale, allintervento di governo integrato per la promozione
di modelli di sviluppo sostenibile. Modelli che vedono nellinterpretazione strutturale del territorio e del paesaggio e nei loro valori patrimoniali gli elementi costituenti la qualit dello sviluppo stesso, nella direzione
indicata dalla Convenzione europea del paesaggio, ratificata dallo Stato italiano con la Legge 9 gennaio
2006, n. 14, e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con D.lgs. 22 Gennaio 2004, n. 42,
successivamente modificato con i D.lgs 156 e 157 del 2006 e 97/2008.
Nel nuovo sistema di governo del territorio:
- stabilito dalla LR 20/2001 Norme generali di governo e uso del territorio
- articolato nel Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG)
- configurato con la redazione di:
Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione, il dimensionamento e il contenuto dei Piani Urbanistici
Generali (PUG), approvati dalla Giunta regionale il 3 agosto 2007;
Indirizzi e criteri per i Piani territoriali di coordinamento provinciale, approvati dalla Giunta regionale il 29
settembre 2009;
Criteri per la formazione e localizzazione dei Piani Urbanistici Esecutivi (PUE) approvati con D.G.R. 22 dicembre 2009, n. 2589;
Schema dei servizi infrastrutturali di interesse regionale, approvato con D.G.R. n. 2271 del 24 novembre
2009
Il tema del paesaggio si caratterizza in particolare per:
- il passaggio da un sistema di pianificazione di tipo regolativo a uno di tipo strategico, ossia una visione
condivisa del futuro del territorio e una maggiore capacit di rendere praticabili le previsioni di piano;
- la contestuale introduzione di procedure valutative nei processi di pianificazione;
- lapplicazione del principio di sussidiariet mediante il metodo della copianificazione, puntando
allefficienza dellazione amministrativa attraverso la semplificazione dei procedimenti, alla trasparenza delle
scelte con la pi ampia partecipazione sociale, alla perequazione.
Se in altre regioni il Piano Paesaggistico Regionale spesso parte del Piano Territoriale (ad esempio in
Piemonte e Veneto, ma anche in Catalogna) o interno alla parte statutaria del medesimo (ad esempio in Toscana), in Puglia si invece scelto, essendo gi vigente un piano per il paesaggio e assente invece un piano
territoriale regionale, di redigere un nuovo Piano paesaggistico a valenza territoriale (PPTR).
La proposta di PPTR stata approvata dalla Giunta Regionale con l11 gennaio 2010.

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Nella stessa data, con D.G.R. n. 8, stata approvata la prima ricognizione dei Comuni singoli e delle associazioni di Comuni aventi i requisiti di organizzazione e competenza tecnico-scientifica necessari per
lattribuzione della delega allautorizzazione paesaggistica. La delega stata attribuita ai Comuni che hanno
trasmesso la documentazione relativa alla istituzione della commissione locale per il paesaggio e alla differenziazioni delle funzioni autorizzatorie edilizie e paesaggistiche.
Nella provincia di Foggia, in particolare si tratta del solo Comune di San Severo, tra i Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti; dei Comuni di Rodi Garganico e Vico del Gargano, tra i Comuni con popolazione inferiore ai 15mila abitanti.
La Giunta Regionale si riservata di integrare detto elenco a mano a mano che i Comuni singoli o associati
trasmetteranno allAssessorato allAssetto del Territorio ulteriore documentazione degli adempimenti previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, come disciplinati dalla legge regionale n. 20/2009 e richiamati nella deliberazione G. R. n. 2273/2009. LAssessore regionale ha anche invitato la Provincia di Foggia,
dotata assieme alla Provincia di Lecce di Piano Territoriale di Coordinamento approvato, ad assumere un
ruolo attivo in materia di autorizzazione paesaggistica in questa fase di prima applicazione della norma a
regime del Codice, istituendo la Commissione locale per il paesaggio al fine di garantire il livello di competenze tecnico-scientifiche idoneo a garantire la valutazione della compatibilit paesaggistica degli interventi
edilizi.
La proposta di PPTR approvata dalla Giunta l11.1.2010 sostituisce lo Schema di PPTR adottato il 20 ottobre 2009. Essa completa di tutti gli elaborati necessari per conseguire lo specifico accordo con il Ministero per i beni paesaggistici di competenza statale e per garantire le forme di consultazione caratterizzate da
ampia pubblicit e partecipazione sociale previste dalle norme sulla Valutazione Ambientale Strategica.
Il PPTR fornisce indirizzi e direttive in campo ambientale, territoriale e paesaggistico ai piani di settore regionale, ai PTCP, ai PUG. Il piano interpreta in modo innovativo la funzione sovraordinata, attribuitagli sia
dal Codice che dalla valenza territoriale, attraverso lattivazione di un processo di co-pianificazione con tutti
i settori regionali che direttamente o indirettamente incidono sul governo del territorio e con le province e i
comuni.
Nel PPTR, il tematismo Tavoliere, specificatamente interessante la citt di Foggia, articolato in una
scheda di 45 pagine (Allegato xxxxx).
2.3.3. Il social housing
Consiste in un solo articolo, composto di 6 commi, la Legge Regionale 21 maggio 2008, n. 12 Norme urbanistiche finalizzate ad aumentare lofferta di edilizia residenziale sociale, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 82 del 23 maggio 2008, con cui si imposta il tema dellaumento dellofferta di
edilizia residenziale sociale o social housing in Puglia. Secondo la definizione del CECODHAS (Comite
Europeen de Coordination de lHabitat Social) lhousing sociale linsieme di alloggi e servizi, con forte
connotazione sociale, per coloro che non riescono a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato (per
ragioni economiche o per assenza di unofferta adeguata), cercando di rafforzare la loro condizione.
La Legge regionale 12/2008 rinvia alla possibilit di attivare programmi di housing sociale introdotta dalla
Legge Finanziaria 2008 (Legge 24 Dicembre 2007, n. 244, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2008) che prescrive che: Fino alla definizione della riforma organica del governo del territorio, in aggiunta alle aree necessarie per le superfici minime di spazi pubblici o riservati alle attivit collettive, a verde pubblico o a parcheggi di cui al decreto del Ministro dei lavori
pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, e alle relative leggi regionali, negli strumenti urbanistici sono definiti ambiti la
cui trasformazione subordinata alla cessione gratuita da parte dei proprietari, singoli o in forma consortile,
di aree o immobili da destinare a edilizia residenziale sociale, in rapporto al fabbisogno locale e in relazione
allentit e al valore della trasformazione. In tali ambiti possibile prevedere, inoltre, leventuale fornitura di
alloggi a canone calmierato, concordato e sociale (Articolo 1, comma 258). Ai fini dellattuazione di inter-

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venti finalizzati alla realizzazione di edilizia residenziale sociale, di rinnovo urbanistico ed edilizio, di riqualificazione e miglioramento della qualit ambientale degli insediamenti, il comune pu, nellambito delle previsioni degli strumenti urbanistici, consentire un aumento di volumetria premiale nei limiti di incremento massimi della capacit edificatoria prevista per gli ambiti di cui al comma 258 (Articolo 1, comma 259).
La Legge regionale richiede che i Comuni a elevata tensione abitativa di cui alla deliberazione del Comitato
interministeriale per la programmazione economica (CIPE) 13 novembre 2003, n. 87 (Aggiornamento
dellelenco dei comuni ad alta tensione abitativa - legge 9 dicembre 1998, n. 431, art. 8), pubblicata nella
Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana del 18 febbraio 2004, n. 40, svolgano obbligatoriamente una
previa valutazione dei fabbisogno di edilizia residenziale sociale e la trasmettano alla Regione entro centoottanta giorni dalla data di entrata in vigore Legge 12/2008 stessa.
unitamente allindicazione dei modi di soddisfacimento del fabbisogno stesso.
La normativa regionale prevede inoltre che per il soddisfacimento del fabbisogno di edilizia residenziale
sociale i comuni possono prevedere, previa valutazione della sostenibilit del maggiore carico insediativo e
della compatibilit con i caratteri culturali, ambientali e paesaggistici dei luoghi nonch nel rispetto delle
quantit complessive minime fissate dallarticolo 41 quinquies della legge 17 agosto 1942, n. 1150 (Legge
urbanistica) e successive modifiche e integrazioni, lutilizzazione di:
a) ambiti destinati a servizi che siano in esubero rispetto alla dotazione minima inderogabile di spazi pubblici o riservati alle attivit collettive, a verde pubblico o a parcheggi di cui al decreto interministeriale
1444/1968, assegnando a essi una previsione edificatoria secondo il metodo della perequazione urbanistica;
b) ambiti a prevalente destinazione residenziale consentendo un surplus di capacit edificatoria.
I comuni, per promuovere la realizzazione degli interventi di edilizia residenziale sociale nei modi previsti al
comma 3, quale concorso per la realizzazione dei medesimi interventi possono assegnare le aree ai proprietari e agli operatori pubblici e privati secondo criteri di concorrenzialit e trasparenza.
Per lapprovazione delle varianti agli strumenti urbanistici generali vigenti relative ai casi previsti dal comma
3, si applica il procedimento semplificato previsto dallarticolo 11, commi da 4 a 14, della legge regionale 27
luglio 2001, n. 20 (Norme generali di governo e uso del territorio).
I proprietari e i soggetti di cui al comma 1 ai quali sia affidata la realizzazione degli interventi di edilizia residenziale sociale devono, sulla base di apposita convenzione, impegnarsi a:
a) cedere gratuitamente al comune una quota minima del 10 per cento degli alloggi realizzati grazie al surplus di capacit edificatoria previsto dal comma 3;
b) garantire preferibilmente laffitto o laffitto con patto di futura vendita dei restanti alloggi di edilizia residenziale sociale a soggetti in possesso dei requisiti per laccesso a tale tipo di alloggi selezionati da una
graduatoria comunale.
2.3.4. I Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie (PIRP)
I Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie urbane sono strumenti programmatici finalizzati alla
rigenerazione di ambiti urbani degradati o resi marginali dai processi di sviluppo insediativi. Essi prevedono
un insieme di interventi finalizzato alla riorganizzazione dellassetto urbanistico attraverso il recupero e/o la
realizzazione di urbanizzazioni primarie e secondarie, il miglioramento della qualit ambientale, la promozione delloccupazione, il contrasto allesclusione sociale e promuovono la rigenerazione ecologica della
citt. Sono stati parzialmente finanziati con fondi stanziati dalla Regione e hanno inteso attivare la promozione delloccupazione, delliniziativa imprenditoriale locale e di azioni di contrasto allesclusione sociale.
Sono strumenti su cui la Regione Puglia, il 29 giugno 2006, ha emesso un bando aperto alla partecipazione
dei Comuni.
Il Consiglio comunale di Foggia ha approvato due proposte di PIRP (di ambito A e di ambito B) il 14
maggio 2007.

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Il bando di gara per laccesso ai finanziamenti per la riqualificazione delle periferie (PIRP) Deliberazione
della Giunta Regionale 19 giugno 2006, n. 870 Art. 11 legge regionale 30 dicembre 2005, n. 20 e deliberazione di Giunta Regionale n. 1585 del 15/11/2005 Bando di gara Programmi integrati di riqualificazione
delle periferie (PIRP), al punto 2.4 espressamente riportava:
I PIRP, in questa prima fase, devono essere compresi prioritariamente nei piani per ledilizia economica e
popolare di cui alla legge 18 aprile 1962 n. 167, aventi o meno il valore di piani di recupero ai sensi dell art.
34 della legge 5 agosto 1978, n. 457, o nei centri storici ove sussistono comparti di edifici particolarmente
degradati e carenza di infrastrutture e servizi, nonch in aree degradate che richiedono interventi di recupero a causa di eventi sismici o di pubblica calamit, ovvero in aree aventi analoghe caratteristiche.
Essi non costituiscono in s variante agli strumenti urbanistici vigenti, ma sono corredati da opportuna documentazione in materia di pianificazione urbanistica richiesta al punto f) dellart. 5.1 del Bando di gara per
laccesso ai finanziamenti per la riqualificazione delle periferie (PIRP) (D.G.R. n.870 del 19.06.2006 art.
11 delle L.R. n.20 del 30.12.2005 e D.G.R. n.1585 del 15.11.2005) Bando di gara Programmi integrati di
riqualificazione delle periferie (PIRP).
Allesito delle procedure, la Regione ha giudicato 127 proposte provenienti da 122 Amministrazioni municipali, quasi la met dei Comuni pugliesi. I capoluoghi di provincia come Foggia avevano la possibilit di presentare due programmi. Sono stati 31 i programmi presentati dai Comuni delle province di Bari e Foggia,
ben 40 quelli della provincia di Lecce, molti dei quali piccoli centri, 16 e 9 rispettivamente quelli proposti dai
Comuni taratini e brindisini. Le graduatorie per i Pirp sono state approvate il 14 ottobre 2008 dalla Giunta
regionale: 27 i Comuni ammessi al finanziamento su un fondo complessivo di 87 milioni di euro.
2.3.5. La rigenerazione urbana
La Regione Puglia si dotata di Norme per la rigenerazione urbana con la Legge regionale 29 luglio 2008,
n.21 che promuove la rigenerazione di parti di citt e sistemi urbani in coerenza con strategie comunali e
intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani e mediante strumenti di intervento elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e di soggetti pubblici e privati interessati.
La rigenerazione urbana un metodo che intreccia processi di pianificazione con processi di comunicazione e partecipazione, allo scopo di attivare trasformazioni della citt sollecitate dai bisogni che emergono
dalla vita reale degli abitanti. un metodo che richiede, quindi, un approccio che integra diverse discipline:
pianificazione urbana, sociologia, antropologia, scienze della comunicazione, lavoro sociale, arte contemporanea, teatro, ecc.
2.4 Il Piano delle Aree di Sviluppo Industriale
La Legge regionale 8 marzo 2007, Ordinamento dei Consorzi per lo sviluppo industriale ha modificato le
procedure per lapprovazione dei Piani Regolatori dello sviluppo industriale dei Consorzi ASI e loro Varianti.
Sulla base di detta disposizione legislativa la nuova procedura prevede che il Consorzio ASI propone un
nuovo Piano di sviluppo industriale o sua Variante al Comune competente, che lo adotta nella forma degli
Strumenti urbanistici di pertinenza comunale, rimettendo lapprovazione definitiva alla Regione Puglia.
La proposta , dunque, rimessa, nella forma di Variante del vigente Piano Regolatore tematico/territoriale
ASI/Foggia, al provvedimento di adozione da parte del Consiglio comunale di Foggia.
Il Consorzio ASI Foggia si trova oggi nella condizione, definita urgente e necessaria, di dover riconsiderare la consistenza di tutti i propri agglomerati industriali attivi, in termini di adeguamento e soprattutto di ampliamento degli stessi, per poter far fronte alla esigenza imprescindibile di un adeguato equilibrio al rapporto della domanda/offerta insediativa, con concreta attenzione rispetto ai processi di sviluppo produttivoindustriale in atto e ragionevolmente prevedibili.

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Una particolare attenzione attribuita in tal senso alla revisione urbanistica (adeguamento ed ampliamento)
dellAgglomerato ASI Incoronata, considerato che detta area Attrezzata rappresenta il baricentro logico funzionale, quindi strategico, di un intero sistema di sviluppo produttivo-industriale di raggio provinciale, nei
confronti degli altri agglomerati satellitari (Cerignola, Ascoli Satriano, Bovino, Troia, Lucera, San Severo,
Amendola, Manfredonia Monte SantAngelo).
Tale prospettiva stata assunta tanto allinterno della Piano strategico di area vasta Capitanata 2020 Innovare e Connettere, quanto nel Documento Strategico per le Attivit Produttive approvato dal Consiglio
comunale di Foggia con Deliberazione del 13 dicembre 2007, n. 132.
Il metodo per la elaborazione della Proposta di Piano di Adeguamento ed Ampliamento della Zona industriale di Incoronata si sostanzia nello spirito sopra propugnato di un Piano urbanistico industriale innovativo, attraverso il metodo della flessibilit di Piano, quindi tendente ai grandi temi della qualit, della sostenibilit, della processualit e contemporaneit delle previsioni rispetto agli andamenti dello sviluppo socioeconomico particolare e generale in senso ampio.
La proposta stata trasfusa in una Variante generale di adeguamento e di ampliamento dellagglomerato
ASI Incoronata ai sensi dellarticolo 5, comma 1, Legge regionale n.2/2007, adottata dal Consiglio comunale con Deliberazione del 20 aprile 2009, n.39.
2.4.1 Lo strumento urbanistico tematico-territoriale ASI e le norme pertinenti al tema della pianificazione tematica-territoriale
Il Consorzio ASI di Foggia dotato di Piano Regolatore per lo sviluppo industriale di Area, approvato con
D.P.G.R. Regione Puglia n. 618/1976, comprendente lintera provincia di Foggia, e strutturato attraverso la
localizzazione strategica di nove Agglomerati industriali, che, anche se puntuali, delineano al tempo stesso
uno specifico assetto territoriale, che influenza lintera architettura territoriale provinciale.
Sulla base di tale principio di carattere generale il disegno dello sviluppo territoriale provinciale di P.R. ASI
si articola lungo un arco subappenninico (denominato Fascia di nuovo sviluppo urbano-industriale), che,
dalla zona di Margherita di Savoia-Trinitapoli, in aggancio alla linea dei Comuni costieri baresi, si sviluppa
trasversalmente rispetto allasse e alla direttrice storica provinciale longitudinale del massimo sviluppo San
Severo-Foggia-Cerignola, intendendo con questo estendere, anche trasversalmente gli effetti alle aree interne delle due Comunit Montane (Monti dauni meridionali - Monti Dauni settentrionali da una parte, e
Comprensorio del Gargano e Parco del Gargano dallaltra).
Il suddetto arco di sviluppo intero pedesubbapeninico supportato realmente dalla
direttrice della strada regionale n1 strada pedesubappeninica, che descrive un ampio arco a partire dal
territorio di Ascoli Satriano-Candela, fino al territorio dellAlto Tavoliere sopra San Severo, in territorio di
Apricena-Lesina.
Tale strada, sia pure iniziata, ancora lontana dallessere completata, per cui non ancora funzionale al
progetto di sviluppo territoriale, che il Piano Regolatore ASI prefigurava. Laggancio dello sviluppo pedesubappenninico avviene in territorio di San Severo ( presente un Agglomerato ASI di Bacino), dove si ricompone e si sostanzia lo sviluppo dorsale adriatico verso nord (Termoli-Vasto) e verso sud (Foggia, Cerignola,
Comuni costieri baresi, Bari).
Dalla zona di San Severo tale sviluppo trasversale a sua volta riprende percorrendo (per la verit in senso
astratto perch l asse viario di supporto alle pendici del Gargano meridionale di adeguate caratteristiche
rispetto ad uno sviluppo territoriale di questo genere), lintero arco garganico fino allAgglomerato industriale di Manfredonia Monte SantAngelo, allinterno del quale si trova da una parte una grande area industriale,
dove era insediata la ex-ENICHEM AGRICOLTURA Spa, oggi chiusa, dallaltra il Porto industriale Alti Fondali omonimo, importantissimo sbocco a mare dellintero sistema di sviluppo territoriale interno provinciale
sopra descritto ed oltre.

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Lungo larco subappenninico si situano i nove Agglomerati industriali ASI, con i rispettivi Bacini di pertinenza e le caratteristiche strategiche e dimensionali di cui appresso:
Agglomerato ASI Incoronata Agglomerato industriale centrale-baricentrale.
Agglomerato ASI San Severo Agglomerato industriale di aggancio alla dorsale settentrionale adriatica SS n16.
Agglomerato ASI Cerignola Agglomerato industriale di aggancio alla dorsale meridionale adriatica SS n16.
Agglomerato ASI Ascoli Satriano Agglomerato industriale sulla direttrice per la Basilicata.
Agglomerato ASI Bovino Agglomerato industriale sulla direttrice per la Campania AltaIrpinia.
Agglomerato ASI Troia Agglomerato industriale interno centro Subappennino dauno.
Agglomerato ASI Lucera Agglomerato industriale sulla direttrice per il Molise SS.n17.
Agglomerato ASI Amendola Agglomerato industriale di compensazione sulla direttrice Foggia Manfredonia.
Agglomerato ASI Manfredonia Monte SantAngelo Agglomerato industriale caratterizzato dalla presenza del Porto Alti
Fondali e Zona ex-ENICHEM, in parte indirizzata agli insediamenti del Contratto dArea di Manfredonia Monte
SantAngelo Mattinata.
La logica localizzativa degli Agglomerati industriali di Bacino del vigente Piano regolatore ASI, mentre, da
una parte, risponde alla coerenza di un arco di sviluppo territoriale, contemporaneamente stata tesa a
localizzare gli stessi lungo specifiche direttrici radiali che, dalla citt capoluogo, si diramano nel territorio
provinciale a segnare e sottolineare larchitettura centrifuga, che una delle pi evidenti e storicamente importanti caratteristiche della provincia di Capitanata.
Foggia era ed ancora, storicamente e strutturalmente (geograficamente), un centro nodale radiale, da cui
apriva ed apre ancora oggi, verso un sistema tratturale a raggiera verso lintera pianura della Capitanata,
poi man mano trasformato in un sistema radiale di vie di grande comunicazione (interregionale-meridionale),
che pongono la provincia di Foggia in una particolare situazione di naturale nodo e centro di smistamento
dei percorsi nord-sud, quindi adriatico-tirrenico, quindi interno-sud attraverso la Basilicata.
I nove Agglomerati di Piano Regolatore sono posizionati proprio nei punti di incrocio dellarco subappenninico e alcune delle principali direttrici di irradiamento territoriale che possono essere sintetizzate nelle principali strade, statali e/o provinciali che collegano Foggia Al territorio circostante subappenninico e garganico:
Direttrice SS n 16 Agglomerati di San Severo, Incoronata, Cerignola
Direttrice SS. N 89 Garganica Agglomerati di Amendola e Manfredonia-Monte SantAngelo. Incrocio
con larco garganico.
Direttrice Strada provinciale Foggia - Ascoli Satriano-Candela, con Direttrice strada a scorrimento veloce
Foggia - Ascoli Satriano-Candela per Potenza. Agglomerato ASI Bacino di Ascoli Satriano. Incrocio
con larco subappeninico.
Direttrice Strada statale SS. N 90 per Napoli Agglomerato ASI Bacino di Bovino. Incrocio con larco
subappeninico.
Direttrice Strada statale SS. n 546 Foggia - Troia. Agglomerato ASI Bacino di Troia. Incrocio con
larco subappeninico.
Direttrice Strada statale SS. n 17 Foggia Lucera Campobasso Via Roma (interono) Agglomerato
ASI Bacino di Lucera. Incrocio con larco subappeninico Area subappenninica settentrionale.
Gli Agglomerati industriali ASI possiedono la configurazione ampia di BACINI dello sviluppo produttivoindustriale, nel senso che la loro influenza dello sviluppo si estende ad un gruppo di Comuni contermini, tra
loro legati da omogeneit territoriale. Si determina una visione di sviluppo di tipo intercomunale, a sua volta
immesso in un disegno territoriale pi ampio ed unico (P.R. ASI)
I Bacini dello sviluppo territoriale, cos dislocati, infatti, ricompongono una visione unitaria generale di Piano
Regolatore tematico territoriale, che per tale motivo assumono la configurazione di Piano di AREA.

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LAgglomerato ASI Incoronata lunico Agglomerato ASI che esce fuori dalla definizione di Agglomerato di
Bacino, dal momento che il suo riferimento direttamente e generalmente lintero territorio provinciale, e
quindi, il sistema degli altri otto Agglomerato satellitari di Direttrice, come sopra identificati.
In tal senso lAgglomerato ASI di Incoronata diventa il baricentro funzionale e strategico a scala vasta
dellintero territorio.
La vicinanza con la citt di Foggia una connotazione in pi, che deriva proprio dalla
specificit della funzione di Foggia citt capoluogo di provincia, quindi, con connotazioni urbane territoriali di ampio respiro.
2.4.2 I criteri generali e particolari della pianificazione
LAgglomerato ASI di Incoronata allo stato attuale si presenta quasi esaurito nelle sue
capacit di offerta di nuovi suoli produttivi, nei confronti di una nuova ed emergente domanda insediativa. Ci che rimane sono suoli/lotti produttivi di limitate dimensioni, dispersi a macchia di leopardo, rispetto ad un contesto frammentario, diversamente utilizzato (grandi e piccoli insediamenti produttivi), con tipologie produttive non organizzate in modo spaziale e funzionale.
Tutto ci frutto di un precedente atteggiamento del Consorzio essenzialmente teso a essere semplice Sportello insediativo, ma anche a causa della predetta carenza di disponibilit di adeguati stock di suoli/lotti
produttivi industriali, di adeguati tagli e vocazioni.
Da quanto sopra emerge la necessit di un intervento urbanistico di ricucitura della attuale struttura urbanistica, eliminando la frammentariet delle disponibilit, attraverso non soltanto attraverso il completamento
dei buchi rimasti ancora vuoti (per la verit esigui, in quanto la residua capacit si caratterizza soltanto
essenzialmente nei piccoli lotti), quanto grazie una serie di interventi di ristrutturazioni urbanistiche di ricucitura, degli spazi vuoti non produttivi (fasce di rispetto, suoli per verde generico e servizi di Area mai realizzati.
A fronte di tutto ci si determina soprattutto lassoluta necessit di un intervento di Ampliamento
dellAgglomerato esistente, in termini, cio di nuove aree, suoli lotti (nel caso specifico moduli insediativi),
per sopperire alle su-esposte carenze ormai sostanziali e strutturali (quantit/qualit) sotto vari aspetti, come in grandi linee evidenziato.
Un Ampliamento caratterizzato da possibilit insediative di diverso tipo e taglio, comparti grandi, differenziati e riaccorpabili, di grandi dimensioni, per possibilit insediative grandi, medie, piccole, nel tentativo di
individuare a posteriori la eventuale differenziazione settoriale, industriale-artigianale, evitando ogni conpartizzazione aprioristica (visione rigida del Piano).
Di qui la decisione del Consiglio di Amministrazione ASI di procedere ad una Variante Urbanistica generale, Adeguamento e Ampliamento come atto essenzialmente unitario, integrato, quindi per la ricucitura
dellesistente (non solo completamento) e per il reperimento di nuovi suoli/lotti produttivi-industriali in modo
sostanziale ma flessibile.
Quindi anche con il presupposto di recuperare lesistente assetto di degrado insediativo, infrastrutturale e
dei servizi generale della attuale Area Incoronata, con logiche di integrazione interno-esterno e viceversa.
Lintervento di Ampliamento dellAgglomerato esistente, pertanto, anche se determinato da una assoluta
esigenza di poter disporre di nuove aree produttive, comunque pensato come motivo di estroflessione
delle tendenze e strutture di sviluppo dallinterno verso lesterno, con la dovuta azione nuova di una Ampliamento che si caratterizzi per aspetti innovativi capace, cio, di influenzare i meccanismi di recupero/ristrutturazione e completamento degli interventi ancora possibili nel vecchio Agglomerato, alla fine conducendo ad una unit di risultato, verso un Agglomerato interamente considerabile innovativo, ovvero
nuovo nella sostanza.
Lintervento di Adeguamento dovrebbe in questo modo risultare consequenziale e motore di innesco del
tutto, in un circolo senza origine e fine, per condurre allunit prefigurata.

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2.4.2.1 Lampliamento
Le zone di Ampliamento non intendono disegnare vere e proprie direttrici di sviluppo tali da interferire in
modo eclatante rispetto agli assetti complessivi di una citt capoluogo che sta disegnando il suo nuovo
PUG, ma anche e soprattutto nei confronti del territorio circostante, che sta vivendo una nuova era di attenzione rispetto ad eventi strategici di vasta dimensione, come il Piano Strategico di Area Vasta. Per tale
motivo lAmpliamento si caratterizza come una corona di contenute dimensioni ed influenza non invadente, sviluppata a nord e nord-ovest dellattuale Agglomerato Incoronata:
- lungo gli assi della Strada statale Foggia Trinitapoli e soprattutto della Autostrada A14 BOBA, a nord;
- quindi lungo il lato traversale nord-ovest dellattuale Agglomerato : si sviluppa dai suddetti assi stradali
nord e la SS. N16 Adriatica a sud.
LAmpliamento si distingue, cos, in tre Nuclei-Settori ben caratterizzati, la cui logica (per il summenzionato
motivo di non invadenza territoriale) determinata da alcuni motivi specifici, urbanistici e strategici, abbastanza forti:
NUCLEO-SETTORE n. 1 Tra la strada per Trinitapoli (e parte dellA14 - lato est) e lAsse attrezzato
dellattuale Agglomerato. Detto Asse viario principale di Agglomerato, nelle intenzioni originarie del P.R.
ASI, doveva assorbire e scaricare tutto il traffico industriale verso la Strada Foggia Trinitapoli, liberando, invece, la SS. n 16 Adriatica, appesantita dal traffico extraurbano di altra origine. E successo il contrario,
che lAsse principale interno ASI diventato secondario, lasciando attrarre lintero traffico industriale dalla
SS. n 16, oggi in sostanziale ristrutturazione ANAS (Allargamento a doppia corsia, con due svincoli dedicati, uno direttamente per e dallAgglomerato ASI Incoronata e laltro per la Zona del Bosco e Santuario Incoronata (comunque utile allo stesso Agglomerato ASI).
Il NUCLEO-SETTORE n. 1 occupa la fascia tra lAsse attrezzato interno ASI e gli assi viari immediatamente
esterni (strada per Trinitapoli e Autostrada A14) : risulta per questo un ovvio ampliamento per una fascia altrimenti non utilizzabile per altre destinazioni territoriali.
LAsse attrezzato interno ASI, con la previsione di ampliamento su questa fascia, recupera la sua originaria
importanza e funzione, diventando una spina essenziale, non tanto per dirottare altrove il traffico industriale
di Agglomerato quanto per riportare una centralit mai abbastanza definita e distinguibile nellambito
della logica di Piano del predente Agglomerato.
Il NUCLEO-SETTORE n. 1 diventa essenziale per la presenza del nuovo CASELLO autostradale A14 Foggia Zona industriale Incoronata -, di prossima attuazione. La sua connotazione diventa sostanzialmente funzionale rispetto alla nuova introduzione di un NODO territoriale, di massima importanza per lintero
assetto e sistema di sviluppo per lintero territorio.
NUCLEO-SETTORE n. 2 lAmpliamento previsto a ridosso del nuovo insediamento della Societ AR Industrie Alimentari Spa Trasformazione del Pomodoro. Come noto, lInsediamento AR avvenuto, a cavallo di una porzione minoritaria di Agglomerato ASI Incoronata, e di una porzione maggioritaria in Verde Agricolo di vigente PRG Comune di Foggia. La superficie complessiva dellinsediamento supera i 50 Ha, diventando uno degli stabilimenti pi importanti dellAgglomerato (gli altri sono : SOFIM, ALENIA, BARILLA,
ex.SFIR), e determinando, di conseguenza, uno sconvolgimento dellassetto originario. Linsediamento AR
stato assentito attraverso la procedura di una CONFERENZA DI SERVIZI e successiva adozione di CC-FG
della Variante di PRG, e successiva approvazione regionale. Per quanto attiene al riferimento di appartenenza linsediamento stato assimilato ad una Azienda di Agglomerato ASI Incoronata, ricompresso nelle
relative regolamentazioni gestionali.

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Il NUCLEO-SETTORE n. 2. E essenzialmente ispirato alla necessit di riequilibrare il settore nord-ovest, al


di sopra della ferrovia il grande insediamento AR, definendolo come un polo organico allinterno della intera
visione di Agglomerato (vecchio e nuovo).
NUCLEO-SETTORE n. 3 Tra la linea ferroviaria Dorsale adriatica BO-BA e la SS. n 16 Adriatica, sul lato
nord-ovest del preesistente Agglomerato. Si lega in continuit con il grande lotto della Barilla Spa ed un lotto, originariamente destinato a vasche di accumulo idrico ASI (poi dimesse per mutato modello di distribuzione idrica industriale di Agglomerato), ed oggi riconvertito a lotto per la logisitica.
Il NUCLEO-SETTORE n. 3. E essenzialmente ispirato alla necessit di riequilibrare il settore nord-ovest sotto ferrovia, in vista della realizzazione in atto dello svincolo ANAS di disimpegno dedicato per lAgglomerato
ASI Incoronata da e per la SS n 16 Adriatica, e attraverso essa del retrostante anello cincumvallatorio e
tangenziale, che disimpegna lintera Area urbana dellAbitato di Foggia rispetto allintero e dilatato territorio
provinciale.
Si appoggia a definisce la nuova contro-strada che lANAS sta realizzando in continuit con lanello viario
del preesistente Piano di Agglomerato ASI Incoronata.
La parte dellanello ASI che costeggia parallelamente la SS n 16 sar assorbito dalla controstrada ANAS,
per cui il modello originario dellAgglomerato ASI Incoronata vine modificato con necessit di controbilanciamento laterale.
Occorre evidenziare che la precedente motivazione aumentata dalla situazione determinatasi, alcuni anni
fa, dal taglio dellAnello interno ASI per lAmpliameto della Societ Barilla Spa, cui necessitava assolutamente la continuit di stabilimento. Detta modifica infrastrutturale ha determinato anche la Variante urbanistica (compensativa) di spostamento della destinazione urbanistica dellArea oggi di propriet Barilla Spa,
allora destinata a Servizi di Agglomerato, nellarea SFIR, sulle aree che a suo tempo dovevano essere dimesse per ipotizzata riduzione degli Impianti SFIR. (Oggi il Masterplan SFIR Polo intergrato della logistica
e dei servizi consente di ripristinare la sussistenza di servizi specializzati di Agglomerato).

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STATO DI FATTO E PROGRAMMATICO DELLUSO DEL SUOLO


3. Il processo di urbanizzazione nel periodo 2006-2010
3.1 I principali atti di programmazione di rango comunale
3.1.1 Il completamento delle procedure relative ai PRUSST
Il Consiglio comunale il 12 gennaio 2010 ha ratificato i primi cinque (dei nove) accordi di programma. Sono
accordi di programma siglati ai sensi dellarticolo 34 del Decreto Legislativo n. 267 del 2000, il Testo unico
delle leggi sullordinamento degli enti locali.
La procedura e le forme con cui sono state perfezionate le volont delle pubbliche amministrazioni Comune
di Foggia e Regione Puglia sono, dunque, quelle dettate per determinare la sufficienza dellinteresse pubblico che si consegue attraverso la realizzazione di opere e servizi nellambito di quattro programmi urbanistici che prevedono anche edilizia residenziale (SAD, Robedil, la Fenice e Silvia) e di un programma urbanistico (INC) che prevede la realizzazione di un impianto sportivo.
La sostanza, il merito delle proposte dei privati attinto da un altro procedimento e unaltra forma, dettati dal
Decreto dell8 ottobre 1998 n. 1169, come modificato ed integrato dal Decreto ministeriaIe 28 maggio 1999,
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 7.
Tre fatti nuovi determinarono il percorso che seguito, sfociato nelle procedure dellaccordo di programma ai sensi dellarticolo 34:
a) il venire meno delle risorse finanziarie statali collegate al varo del PRUSST;
b) le sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale Sezione di Bari che, nel 2007, hanno sanzionato
linerzia dellAmministrazione comunale in ordine alla definizione del procedimento relativo al PRUSST, nella
parte di competenze del Comune di Foggia;
c) la Delibera di Giunta Comunale n.43/2008, dalla quale deriva, in linea generale, la coerenza dei programmi con il Documento Programmatico Preliminare al Piano Urbanistico Generale del Comune di Foggia, che
il Consiglio comunale aveva approvato il 9 marzo 2006.

7
Quella decretazione, risalente a circa quindici anni fa, emanava un bando per la promozione di Programmi di riqualificazione urbana e
di sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST). Con delibera di Giunta Comunale n. 916 del 26 agosto 1999 il Comune di Foggia, in
qualit di soggetto promotore, previo avviso pubblico finalizzato alla selezione di proposte da parte dei privati, approvava un proprio
programma di intervento. Al Programma avevano aderito, in qualit di soggetti proponenti, anche diversi soggetti privati conformemente a quanto previsto dallart. 5 del DM dell8 ottobre 1998 e dal bando della Amministrazione comunale. Lattivit dellepoca dispiegata dal Comune di Foggia si raccord a quella dei Comuni di Cerignola, San Severo e Orta Nova, prendendo il nome di PRUSST
Daunia 2000. Questa attivit si incorpor a quella promossa dalla Provincia di Foggia con il PRUSST San Michele che riguardava
gli altri 60 Comuni della Capitanata. Il 27 agosto 1999, il soggetto promotore Provincia di Foggia trasmetteva la proposta di Programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio denominato San Michele - Daunia 2000, protocollata in data 31
agosto 1999 al n. 1172. Con il DM del 17 maggio 2001, il PRUSST San Michele - Daunia 2000 veniva ammesso al finanziamento per
la progettazione delle opere pubbliche e lassistenza tecnica (come prevedeva lart. 6 del DM 8 ottobre 1998).
Il 27 novembre 2002 veniva sottoscritto il Protocollo dIntesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti previsto dallart. 8 del
DM 8 ottobre 1998. Il 30 maggio 2003, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si stipulava lAccordo Quadro del
PRUSST San Michele - Daunia 2000, che ha definito tempi e modalit delle procedure attuative del PRUSST. Il 26 ottobre 2005 con
deliberazione n. 121 il Consiglio Comunale approvava gli obiettivi e le strategie di intervento ed attuazione del PRUSST San Michele Daunia 2000, dando mandato al Dirigente dellallora Area Strategica Amministrativa Ambiente e Territorio di costituire e coordinare un
gruppo intersettoriale (Urbanistica, Lavori Pubblici, Programmazione, Sviluppo Economico e Bilancio), costituito da specifiche professionalit tecniche, nominate per verificare la persistenza della disponibilit dei soggetti proponenti alla realizzazione di quanto a suo
tempo proposto. un passaggio molto importante perch con questo pronunciamento dellorgano sovrano e competente sulla materia, il Consiglio comunale ha fatto propri merito ed effetti giuridici che si erano prodotti fino ad allora. In ossequio al principio generalissimo della conservazione degli effetti del provvedimento amministrativo, qualsiasi patologia della procedura svoltasi fino a quella data,
si deve considerare recuperata attraverso quella volont consiliare che ha dato un mandato preciso di approfondimento.

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Gli approfondimenti sono stati svolti nella sede e con le modalit che la nuova legislazione, nazionale e regionale, elegge come sede e modalit privilegiate specialmente per la programmazione urbanistica: la cooperazione interistituzionale e la co-pianificazione, la programmazione negoziata con il mezzo delle conferenze di servizi.
Le conferenze di servizi svoltesi presso il Settore Urbanistica della Regione Puglia sono state ben sette (21
ottobre 2008, 4 novembre 2008, 12 novembre 2008, 17 novembre 2008, 20 novembre 2008, 1 dicembre
2008, 30 marzo 2009).
Nella Conferenza di Servizi del 30 marzo 2009 il Comune di Foggia e lAssessorato allAssetto del Territorio
della Regione Puglia sono pervenuti a determinazioni conclusive tanto importanti che conviene riproporle
integralmente:
Il PRUSST, cos come rimodulato in relazione ai criteri propri delloriginario Decreto Ministeriale nonch in virt di una fisiologica attualizzazione degli importi, presenta requisiti di integrazione (pubblico/privato, funzioni residenziali/servizi, attrezzature ed infrastrutture pubbliche) e
di coerenza rispetto al perseguimento di obiettivi di rilevanza strategica e di interesse pubblico
per lAmministrazione Comunale (quali soluzioni per affrontare lemergenza abitativa, rimozione
di situazioni di degrado fisico e disagio socio economico, realizzazione di infrastrutture di carattere territoriale specie in corrispondenza di alcuni assi fondamentali di penetrazione urbana,
risposta alla domanda di servizi e attrezzature per luniversit, soluzioni realizzative di previsione di mobilit) certamente superiori rispetto al programma a suo tempo presentato.
Vi inoltre da evidenziare che, nonostante il venir meno del finanziamento pubblico, nella sua
rimodulazione attuale il PRUSST presenta un rapporto fra interventi privati e opere pubbliche
superiore a quello prefigurato dalloriginario programma attivato a suo tempo con laccordo
quadro.
La conferenza chiude i lavori ritenendo di aver pienamente corrisposto a quanto richiesto nella
nota sindacale prot. n. 0078347 del 2.10.2008.
Questo risultato testimonia che il merito delle proposte che si candidarono ai PRUSST stato valutato, dentro le
procedure dellart. 34 del TUEL, attraverso un esame di doppia coerenza.
Un primo esame di coerenza ha riguardato, appunto, il merito di quelle proposte, ponendosi dunque come
limite inferiore gli elementi sostanziali proposti allepoca della partecipazione al bando PRUSST.
Un secondo esame di coerenza ha riguardato, come limite superiore, la sufficienza e ladeguatezza
dellinteresse pubblico dei programmi.
Tale limite superiore, assunto per rimanere aderenti al dettato dellart.34, ha finito per aggravare il peso
del corrispettivo in favore del pubblico posto sulle spalle dei privati proponenti 8.
Tale risultato diventato loggetto di un nuovo pronunciamento del Consiglio Comunale di Foggia, avvenuto il 20 aprile 2010 con delibera n. 44 che, tra laltro, afferma:
a) come le finalit e gli obiettivi dellintervento, insiti nel complessivo programma urbanistico, legittimano
pienamente il ricorso allistituto dellaccordo di programma quale fattispecie di urbanistica negoziata e
strumento di semplificazione e di efficienza dellazione amministrativa.
b) a rafforzare ulteriormente il profilo dellinteresse pubblico, negli schemi di convenzione introdotto che
al fine della salvaguardia dellinteresse pubblico si conviene che lavanzamento dei lavori pubblici siano
contestuali allavanzamento dei lavori privati. Tale contestualit diventa il vero banco di prova su cui
limprenditoria privata e la pubblica amministrazione si giocano la rispettiva credibilit.

8
Si osservi che laccordo di programma in variante allo strumento urbanistico che si realizza attraverso il procedimento dellart.34
uno strumento che, secondo la normativa e la giurisprudenza pacifica, pu essere utilizzato a prescindere dallo specifico riferimento a
un qualsiasi programma puntuale (che fossero PRU, PRUSST o qualsivoglia altro). E che laccordo di programma pu essere stimolato
anche da un privato, basti pensare alle previsioni della legge regionale n.28/2001 che ha introdotto stabilmente gli strumenti della programmazione negoziata.

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Nome

alloggi
totali

alloggi da
cedere

Silvia Spa

584

38

6,51%

Caccavo Nunzio

0,00%

SAD Le Perle Srl

288

0,00%

La Fenice

357

69

19,33%

Costruzioni Robedil
Srl

280

32

11,43%

TOTALE

1509

139

37,26%

PRUSST

Foglio

Particelle

Superficie

146

664-672-676

205.000,00

144

1108-1109-1110-1111-1112-1113-1114270.000,00
1115-1116-1117-1520

148

2-122-123-124-125

240.556,00

49

339-340-410 (parte)

211.000,00

147

415-417-669-672-673-674-676-677678-679-680-681-682-683-684-685690-691

54.160,00

980.716,00

3.1.2 I PIRP
Loccasione fornita dal Bando Regionale afferente i Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie
(P.I.R.P.) ha rappresentato unopportunit per avviare a Foggia unestesa operazione di riabilitazione urbana delle aree pi degradate poste nei pressi delle principali Porte di accesso alla Citt.
A lungo si pensato, infatti, che il miglioramento degli ambiti urbani degradati fosse facilmente raggiungibile attraverso la realizzazione di opere edilizie e infrastrutturali.
Tale approccio si dimostrato del tutto insufficiente, sia per quanto attiene le aree degradate delle periferie
urbane, che per quanto riguarda le aree dei centri storici.
Invero il degrado delle aree periferiche delle citt non dovuto soltanto alla bassa qualit intrinseca degli
edifici, quanto e di pi, alla mancanza in tali brani di una qualunque idea di citt, intesa come capacit di
disegno e realizzazione di parti urbane dotate di quella complessit di relazioni tra aree edificate e spazi
collettivi, tra funzioni diverse, che rende ricco e piacevole il vivere in un luogo.
Spesso tali zone si slabbrano verso la campagna, senza alcuna mediazione, oppure contengono aree produttive, che sono state fagocitate negli spazi residenziali in maniera confusa, o, ancora, inglobano fasci in-

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frastrutturali (elettrodotti, vie di grande comunicazione, reti ferroviarie, etc.). In tali aree periferiche trovano,
talvolta, accoglienza anche lavoratori extracomunitari, che occupano le zone abbandonate e pi degradate.
In tali condizioni di disagio, il vivere diviene, col passare degli anni, sempre pi gravoso, tanto da intaccare
fortemente quello che, in ogni comunit, il capitale pi importante: il capitale sociale, la capacit, cio, di
una comunit di sentirsi coesa, di maturare unidentit comune. Di talch, pensare che, per riqualificare
unarea di periferia, basti realizzare delle opere edilizie, siano esse di recupero o di nuova costruzione, di
fronte alla complessit dei temi, come sopra riassunti, appare del tutto fuorviante. Pi convincente apparsa, perci, lidea che il recupero potesse e dovesse passare attraverso operazioni di riabilitazione urbana,
comprendenti gli interventi edilizi residenziali e le infrastrutture, senza esaurirsi in essi. In tal senso lo stesso
Bando di Gara dei PIRP sosteneva:
I PIRP devono essere caratterizzati da unidea di rigenerazione del quartiere, in grado di legare tra di loro i
diversi interventi e di dare impulso ad altre iniziative future, che imprimano continuit ai processi innescati
dai PIRP anche al di l della durata dei Programmi. Tale idea deve essere esplicitata attraverso
lindividuazione di obiettivi generali e di obiettivi specifici a cui ricondurre tutte le iniziative comprese in ciascun PIRP.
Certo, appare limitativo parlare di quartiere, perch ci fa pensare ad unidea di definizione degli ambiti di
intervento legata allindividuazione fisica delle aree, mentre, nelle esperienze pi avanzate, lapproccio a tale individuazione di tipo sistemico, legato, cio, allo studio della qualit dei problemi da affrontare, delle
loro interconnessioni intrinseche, delle caratteristiche delle matrici legate allanalisi dei punti di forza e di
debolezza della situazione data ante e post intervento.
3.1.2.1 Struttura economica, finanziaria e organizzativa del processo PIRP
La valutazione economico-finanziaria del PIRP si svolta secondo due profili distinti, entrambi decisivi per
la qualit e le chance di successo del programma, entrambi importanti per la efficacia realizzativa e strategica del PIRP.
Il primo il profilo economico finanziario in senso stretto del programma, inteso come la previsione, valutazione e valorizzazione delle risorse necessarie per la attuazione degli interventi e gli impieghi efficienti di tali
risorse nel realizzare le previsioni degli interventi di cui si compone il PIRP.
Questo profilo quello pi suscettibile di misurazione e determinazione parametrica, perlomeno per quanto
attiene alla dinamica finanziaria interna al programma.
Il secondo il profilo economico di impatto del programma, inteso come individuazione, valutazione e valorizzazione degli effetti di medio termine del PIRP, degli effetti indotti, del riposizionamento economico e
funzionale su scala urbana del territorio trasformato, delle economie che gli interventi sono in grado di attrarre attivare, delle dinamiche economiche interne chegli interventi attivano.
Queste ultime sono particolarmente importanti per la qualit sociale del PIRP perch le dinamiche attivate
coinvolgono direttamente gli abitanti dei territori interessati, aumentando le risorse sociali a disposizione e
le opportunit di lavoro e di riqualificazione economica della vita di quartiere/i. Questo secondo profilo
meno suscettibile di misurazione, e potr essere per lo pi oggetto di analisi di tipo qualitativo e di proiezioni a medio-lungo termine.
Con deliberazione n. 260 del 1 agosto 2006 la Giunta Comunale di Foggia individu, ai fini della partecipazione al Bando per i PIRP, due ambiti territoriali.
3.1.2.2 Il PIRP Ambito A
Tale ambito compreso tra via Lucera, piazza Villani, via Manzoni, via SantEligio, via San Severo, ferrovia
Foggia-Lucera, Ospedale Santa Maria Bambina, via Fuiani e piazza Aldo Moro. Analizzando nello specifico
lambito di intervento, esso coincide quasi per intero con la ex 6a Circoscrizione denominata Croci e
comprende una piccola parte della ex 5a Circoscrizione denominata Camporeale.

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Si tratta di un ambito che parte dal centro della citt e si estende fino alla periferia nord-ovest, comprendendo come macro aree quella adiacente la Citt murata, il quartiere Borgo Croci a nord, larea Ospedaliera di Santa Maria Bambina e larea 167 del Comparto Biccari a sud di via Lucera, di pi recente realizzazione ma sprovvista degli standard urbanistici.
Asse centrale dellambito individuato quello di via Lucera, mentre via San Severo e la linea ferroviaria
Foggia-Lucera costituiscono la delimitazione dello stesso a nord-est. A sud, invece, lambito delimitato da
viale Giotto ed include quindi oltre alla stessa area del crollo, nel quale persero la vita numerose persone,
anche larea del crollo di via Delle Frasche.
Si tratta di un ambito caratterizzato quindi dalla presenza di zone di Edilizia Residenziale Pubblica e di parte
dei sobborghi antichi. Da tale ambito, emergono come situazioni di particolare degrado urbanistico, edilizio
e sociale due aree: la prima localizzata nel quartiere Borgo Croci Sud, nella zona tra via San Severo, viale
Candelaro e via Calvario; la seconda localizzata sulla fascia sinistra di via Lucera nel tratto tra via M. Altamura e via Valentini.
La prima delle due aree caratterizzata da abitazioni ad uno e due livelli di scarsa qualit alle quali nel tempo si sono aggiunte superfetazioni non regolarmente autorizzate, che hanno modificato e reso estremamente caotica la situazione edilizia di quella zona. Tale parte della citt, nonostante la sua centralit presenta
vaste aree sterrate e non definite e situazioni di abusivismo edilizio.
La seconda area, quella di via Lucera, anchessa caratterizzata da abitazioni di un certo valore estetico
(epoca fascista) a cui nel tempo sono state apportate diverse modifiche ed aggiunte che ne hanno di fatto
modificato laspetto. Tale ambito interessato dal Programma di Riqualificazione Urbana che prevede la
demolizione dei fabbricati esistenti e la realizzazione complessiva di 224 alloggi distribuiti in 5 comparti, di
aree a verde pubblico, parcheggi e attrezzature pubbliche.
Il comparto Biccari del Piano di Zona 167 di recente edificazione invece caratterizzato da una quasi totale
assenza di aree a standard attrezzate. Le aree infatti sono state completamente acquisite al patrimonio comunale (esproprio generalizzato) ma non sono state attrezzate per mancanza di fondi.
3.1.2.2.1 Obiettivi prioritari del PIRP Ambito A
Il P.I.R.P. ambito A si propone come obiettivi fondamentali quello di affrontare il problema dellemergenza
abitativa e della realizzazione dei servizi attualmente mancanti allinterno dellambito.
La carenza di alloggi di E.R.P. sia in propriet che in locazione, la forte tensione abitativa esistente e la difficolt di accesso ad un alloggio dignitoso da parte di fasce sociali sempre pi ampie, in un mercato immobiliare che negli ultimi anni ha subito inusitati incrementi di valore, costituiscono un problema da affrontare e
risolvere in parte con il P.I.R.P., attraverso la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, convenzionata ed agevolata da immettere sul mercato.
Il P.I.R.P. si propone pertanto di affrontare il problema casa soprattutto legato alle fasce sociali pi deboli,
ovvero gli anziani, le giovani coppie ed i diversamente abili. Il programma prevede anche la possibilit di
fornire un sostegno alle famiglie per il recupero della prima casa e per laffitto di abitazioni a canone concordato a soggetti che ne hanno i requisiti, di immobili ricadenti nella zona A dello strumento urbanistico
vigente per la parte ricompresa allinterno dellambito di intervento del P.I.R.P..
Altro obiettivo che il programma intende perseguire quello di dotare lambito di quelle attrezzature pubbliche e di uso pubblico e di quelle strutture a servizio della residenza della quale attualmente carente o del
tutto mancante.
Larea di Borgo Croci sud compresa tra via Candelaro e via San Severo costituisce sicuramente il cuore
dellintervento del P.I.R.P., infatti, tale ambito, molto centrale rispetto al resto della citt, necessita di interventi forti, capaci di restituire quella dinamicit sociale ed economica attualmente mancante a causa di
quella forte situazione di degrado sociale, edilizio ed urbanistico esistente.
Allinterno dellambito di intervento del P.I.R.P. sono state individuate le seguenti aree e gli interventi relativi:

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a) Area di Borgo Croci sud:


- Eliminazione della situazione di forte degrado edilizio, urbanistico ed ambientale esistente attraverso la demolizione dei fabbricati di scarsa consistenza edilizia e delle superfetazioni esistenti tra via Candelaro, via San Severo, viale Dauno e via Capitanata;
- Realizzazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata rivenienti dal completamento del Piano di Risanamento di Borgo Croci (non totalmente attuato) per gli assegnatari legittimi degli alloggi che saranno
demoliti;
- Realizzazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica convenzionata e/o agevolata rivenienti dal completamento del Piano di Risanamento di Borgo Croci (non totalmente attuato) da parte di soggetti privati;
- Realizzazione dei servizi alla residenza attualmente mancanti e previsti nella circoscrizione allinterno del Documento di Valutazione del Commercio;
- Realizzazione degli standard urbanistici (verde pubblico, parcheggi) attualmente mancanti;
- Attrezzamento degli spazi di propriet pubblica liberi ai piani terra degli alloggi I.A.C.P. (piastre degli edifici torre).
b) Comparto Biccari Piano di Zona 167
- Attrezzamento delle aree a standard acquisite dallAmministrazione Comunale ma non attrezzate per
mancanza di fondi da parte di:
I) soggetti privati interessati alla gestione;
II) attraverso le risorse rivenienti dagli oneri di urbanizzazione pagati dai soggetti attuatori a fronte della realizzazione della cubatura residua gi bandita dallAmministrazione Comunale;
III) attraverso le risorse rivenienti dagli oneri di urbanizzazione che saranno pagati dai soggetti attuatori a
fronte della realizzazione della ulteriore cubatura residua rispetto alle previsioni del P.D.Z.).
- Realizzazione degli alloggi di edilizia sovvenzionata e/o convenzionata e/o agevolata rivenienti dal residuo
di cubatura tra quanto realizzato, quanto messo a bando dallAmministrazione Comunale e quanto previsto
nel P.D.Z..
c) Area di via Lucera
- Completamento del programma edilizio di via Lucera previsto dallo I.A.C.P. (realizzazione di 112 alloggi
inseriti nel Programma di Riqualificazione Urbana, realizzazione della restante parte attraverso i fondi
I.A.C.P. della provincia di Foggia a disposizione del P.I.R.P. - circa 3 milioni di euro - ed il cofinanziamento
con la quota destinata allintervento residenziale fino ad 2.400.000 a disposizione del Comune di Foggia);
- Attrezzamento delle aree a standard da parte del soggetto privato (Programma di Riqualificazione Urbana).
d) Ambito dei due crolli di viale Giotto e via delle Frasche
- Risarcitura dei vuoti e delle ferite attraverso il completamento in un caso (conclusione del concorso di
idee di viale Giotto per il Parco della Memoria) e la realizzazione completa nellaltro di interventi ed iniziative
volte a ricordare e dotare la citt di luoghi della memoria venutisi a creare a seguito dei tragici crolli.
e) Miglioramento e potenziamento delle aree di interesse pubblico gi attrezzate o da attrezzare
- Potranno essere realizzati sia da parte di soggetti pubblici che privati, interventi per il miglioramento e/o
potenziamento delle aree e dei servizi pubblici o di interesse pubblico presenti allinterno dellambito di intervento del P.I.R.P.;
- Previsioni di parcheggi pubblici a ridosso del centro storico a servizio dei residenti, potranno inoltre far
parte del programma se soggetti privati saranno interessati alla loro realizzazione e gestione
f) Interventi immateriali
Per quanto attiene agli interventi immateriali che potranno essere proposti da soggetti pubblici e privati e
che saranno inseriti nel P.I.R.P. riguardano le seguenti attivit:
- Promozione della formazione professionale giovanile;
- Recupero dellevasione scolastica;

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- Assistenza agli anziani;


- Sostegno a minori a rischio;
- Sviluppo di iniziative socioeducative rivolte ai bambini e agli adolescenti;
- Sviluppo di iniziative volte a favorire lintegrazione dei diversamente abili;
- Sviluppo di iniziative di animazione culturale;
- Sviluppo di iniziative economiche ed occupazionali.

Nome

alloggi
totali

alloggi
da cedere

Comparto BICCARI lotti 1, 2

90

0,00%

Comparto Biccari lotto n 4

30

30

100,00
%

Comparto Borgo Croci lotti 1, 2, 3,


4, 5, 6 e 7

221

0,00%

Comparto Borgo Croci lotti 8

56

56

100,00
%

TOTALE

397

86

21,66%

P.I.R.P. A

3.1.2.3 Il PIRP Ambito B


Lambito comprende i rioni Diaz e Martucci, le aree tra viale Fortore e via Scillitani.
II quartiere DIAZ nasce negli anni 30 in uno con lo stabilimento del Poligrafico dello Stato, polo in-dustriale
di notevole importanza per leconomia della citt dal suo insediamento fino ad oggi, forse in misura minore.
Sostanzialmente nasce per lesigenze residenziali dei dipendenti del poligrafico, senza aver mai avuto la dignit di un quartiere dotato dei servizi seppur minimi.
La successiva previsione del PRG Rutelli di aree residenziali, anche sul lato opposto di Via del Ma-re, oltre
ad alcune attrezzature pubbliche non ha risulto le problematiche del quartiere connesse con la sua marginalit ed oggi anche con il diffuso degrado edilizio. La costante crisi del poligrafico dello stato ha vieppi
accelerato lo stato di degrado fisico e sociale tanto da rendere non pi procrastinabi-le una serie di interventi di vera e propria rigenerazione urbana, dovendosi, comunque, riguardare anche il vicino quartiere
Martucci.
Questultimo sorto, partendo nel dopoguerra, da un nucleo originario di case basse, denominato quartiere
Posilippo, con successiva espansione esclusivamente residenziale e con lallocazione di alcune attrezzature pubbliche relative alla sola istruzione. Allesterno del detto nucleo sorge una cintura di edilizia residenziale, realizzata negli ultimi venti anni, che, per lassenza dei servizi e la emar-ginazione urbana conseguente alla barriera fsica esistente costituita dal fascio ferroviario, pu rap-presentare il classico esempio di
quartiere dormitorio, non svolgendosi al suo interno alcuna attivit sociale, relazionale e con lutilizzazione
dei sevizi polarizzati dalle aree centrali della citt.
Come noto lo stesso collegamento tra i due quartieri e le aree centrali della citt viene assicurato da un unica direttrice, costituita dal sottopasso ferroviario di Via Scillitani, dove confluisce, da una par-te la stessa
Via Scillitani e dallaltra il Viale Fortore con alcuni nuclei residenziali dei dipendenti delle ex Ferrovie dello
Stato.

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Daltra parte, ormai il confinante insediamento produttivo (Villaggio Artigiani), gravitante su Viale Fortore, da
cui, a mezzo di insufficiente viabilit si accede al detto quartiere rischia di soffocare ogni possibile soluzione
urbana di ricucitura e rigenerazione.
In tal senso si ritiene che il sistema urbano marginalizzato, costituito dai due detti quartieri, possa essere
oggetto di un piano di riqualificazione finalizzato sia alla definizione strutturale di una loro re-ciproca integrazione da ottenersi attraverso la definizione di una nuova trama delle infrastrutture, delle attrezzature
pubbliche e dei servizi, sia creazione di nuovi collegamenti tra il sistema urbano dei detti quartieri e la citt.
Potranno, a riguardo, trovare soluzione il problema della presenza del pas-saggio a livello, lipotesi sempre
affacciatasi nei dibattiti urbanistici della possibile connessione pe-donale con P.le Vittorio Veneto da potervi
ottenere, in accordo con FF.SS., mediante il prolungamen-to del sottovia della stazione ferroviaria fino al
Viale Fortore. In tale quadro, si potr tentare, con apposito accordo con le stesse FF.SS., di dare attuazione
alla previsione, gi inserita nel PRG Rutel-li, di utilizzazione dellarea di sedime di un binario ferroviario dismesso per la realizzazione di un tratto della tangente settentrionale, dal piazzale della stazione ferroviaria
fino al sottovia Scillitani, da connettere a viale Fortore.
3.1.2.3.1 Criticit, punti di forza e opportunit delle aree del PIRP Ambito B
Allo stato si evidenziano le seguenti criticit, tra di loro fortemente interdipendenti:
a) emarginazione dal tessuto urbano dei quartieri Diaz e Martucci;
b) pessima qualit edilizia degli edifici sorti nel dopoguerra a ridosso del quartiere Diaz e nel quartie-re Martucci;
c) presenza di una forte strozzatura dovuta ad un passaggio a livello sulla strada di connessione con il quartiere Diaz;
d) scarse o nulle relazione tra le parti di nuova edificazione (anni 80) dei quartieri Diaz e Martucci, con le
parti urbane precedenti;
e) scarsa manutenzione degli edifici depoca fascista, con abbandono al degrado della casa del Fascio, posta allingresso del quartiere Diaz;
f) poca presenza di servizi strettamente connessi con la residenza (negozi e artigianato di servizio)
allinterno del quartieri Diaz, Martucci e Scillitani;
g) traffico veicolare intenso in tutte le ore della giornata su Viale Fortore e nel sottopassaggio di via Scillitani, a causa della mancata realizzazione della connessione con la Stazione Ferroviaria e dellinsufficienza del
sottopassaggio;
h) pessima qualit delledificato lungo Viale Fortore;
i) degrado del Villaggio Artigiani con sostituzione delle originarie funzioni produttive.
A tali criticit fisiche vanno aggiunte quelle di carattere sociale:
l) forte presenza di persone anziane sia nel Quartiere Diaz, che nel quartiere di via Scillitani, con mancanza
di servizi a loro dedicati;
m) aree di nuova edificazione nei quartieri Diaz e Martucci occupate in prevalenza da condomini dormitori
per famiglie i cui componenti lavorano fuori dai quartieri stessi;
n) mancata caratterizzazione identitaria degli abitanti dei quartieri Diaz, Martucci;
o) presenza di extracomunitari non muniti di permesso di soggiorno, nel periodo estivo, nel quartiere Diaz e
durante tutto lanno nelle aree ferroviarie dismesse laterali al quartiere di via Scillitani;
A fronte di tali criticit possono evidenziarsi i seguenti elementi di forza:
aa) fatta eccezione in parte per i quartieri Diaz e Scillitani, si tratta di zone caratterizzate da una vita intensa
anche se caotica;
bb) vi una notevole presenza di aree di propriet pubblica sottoutilizzate;

66

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

cc) viale Fortore rappresenta una delle porte prioritarie di accesso alla Citt, per la connessione con la Tangenziale e con il casello A14;
dd) si tratta di aree a ridosso del centro della Citt, con una forte potenzialit di sviluppo;
ee) vi una presenza discreta di aree ricadenti nel Piano di Zona 167 su cui possibile progettare interventi immediatamente esecutivi;
ff) vi una presenza di manufatti pubblici passibili di ristrutturazione funzionale.
Sulla base di quanto si qui svolto, emergono le seguenti considerazioni opportunit:
aaa) il Piano di Riqualificazione deve affrontare nel suo complesso le questioni esistenti, data la forte interrelazione esistente tra le stesse;
bbb) date le caratteristiche dei quartieri coinvolti nel PIRP, nuovi interventi di edilizia residenziale possono
essere progettati solo come risultato di operazioni di recupero urbanistico di brani del tes-suto degradato;
ccc) bisogna prioritariamente risolvere il collegamento viario e pedonale con il centro della Citt;
ddd) la regia dellintero programma, tenuto presente la preponderante componente pubblica nel pos-sesso
delle aree, deve essere pubblica;
eee) i fondi rivenienti dal finanziamento regionale, anche in relazione a quanto previsto al punto 2.4 del
Bando, devono interessare le aree incluse nel Piano di Zona 167 e nelle aree limotrofe dei Quar-tieri Martucci, Diaz e Scillitani;
fff) il PIRP per tutte le altre aree ricomprese deve puntare ad un suo autofinanziamento, che parta dalla forte
rivalutazione immobiliare delle aree di propriet pubblica;
ggg) attraverso il PIRP bisogna realizzare una complessiva trasformazione delle aree coinvolte, conducendole ad essere la Porta del 2000 della Citt, con la presenza di funzioni terziarie avanzate e innovative;
hhh) il PIRP deve esse ancorato alle previsioni del D.P.P. del P.U.G.;
iii) bisogna coinvolgere dallinizio tutti gli attori presenti nellarea, sia pubblici (Ferrovie, Poligrafico, IACP,
ATAF, CTP, Poste), che privati.

Nome

alloggi
totali

alloggi da
cedere

RIONE Martucci edifici 9, 10,


11 e 12,

184

RIONE Martucci edifici 13,


14 e 15

120

Rione DIAZ edifici 1, 2, 3, 4,


5, 6, 7, 8 e UMI P.za DIAZ

180

SCILLITANI case parcheggio

56

56

100,00
%

TOTALE

540

56

10,37
%

P.I.R.P. B

3.1.3 Programmi sulle Zone F

67

0,00%

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Il 2 ottobre 2008, il Consiglio comunale ha approvato un programma sulle Zone F, che attua la Legge regionale
21 maggio 2008, n. 12 Norme urbanistiche finalizzate ad aumentare lofferta edilizia residenziale sociale. Il PRG
vigente e le previsioni contenute nel DPP al PUG evidenziano un esubero di 1 milione e 300 mila metri quadrati di
zone F, vincolate cio alla realizzazione di verde attrezzato, parchi urbani, parcheggi, centri sociali, asili, attrezzature
scolastiche di livello superiore o attrezzature sanitarie e ospedaliere. Sono aree che, per mancanza di risorse pubbliche per gli espropri, sono oggi ridotte a spazi abbandonati a sterpaglie contribuendo a deprimere la qualit urbana della citt 9. Il P.R.G. vigente adottato con DCC del 06/11/1992 n. 64 ed approvato con DGR del 20/07/2001 n.
1005, comprende allinterno delle Zone F le seguenti destinazioni:
- Aree per attrezzature scolastiche di livello superiore;
- Aree per attrezzature sanitarie ed ospedaliere;
- Aree per parchi pubblici a scala urbana e territoriale;
- Aree per attrezzature di natura diversa, non rientranti nelle prime tre categorie.
Risulta pertanto, come riportato nel Documento Programmatico Preliminare 2006 (pag. 42) che:
Sulla base del principio dei 17,5 mq/ab (DI 1444/68) e in rapporto alla popolazione della citt, la struttura territoriale dovrebbe
avere un minimo di 2.708.650 mq da destinare a zona F. Si pu, pertanto, ritenere che le attrezzature di interesse generale della
citt siano sovradimensionate e che lo standard minimo non sia pi pari a 17,5 mq/ab ma molto pi alto, ovvero 26,5 mq/ab.
Deriva, infatti, che a fronte di una dotazione territoriale, tra aree per attrezzature di interesse generale, esistenti e di
progetto, pari a 4.108.110 mq, sia presente un esubero stimato in 1.399.460 mq circa di aree tipizzate F, in quanto
la dotazione secondo gli standards minimi in rapporto alla popolazione della citt risulta pari a 2.708.650 mq.
Sempre nel DPP 2006 risulta che il 38% complessivo della superficie totale destinata a zone F risulta non utilizzato,
e tale valore corrisponde ad una superficie pari a 1.561.081 mq. Da ci deriva la possibilit per il Comune di Foggia
di attivare le procedure previste dalla Legge Regionale n. 12 del 21/05/2008 Norme urbanistiche finalizzate ad aumentare lofferta di edilizia residenziale sociale su gran parte delle zone F non utilizzate.
Tali norme mirano ad incrementare la disponibilit di alloggi di edilizia residenziale pubblica da offrire in locazione,
nonch a migliorare la dotazione infrastrutturale dei quartieri caratterizzati da condizioni di forte disagio abitativo e
di marcato degrado fisico ed ambientale.
3.1.3.1 Procedure
La L.R. n.12/2008 ha stabilito procedure urbanistiche accelerate volte a superare le difficolt di realizzazione di alloggi di edilizia residenziale sociale a costi contenuti, soprattutto in affitto, destinati a soddisfare un fabbisogno crescente di alloggi a basso costo e prevede che debbano essere attivate ed espletate alcune attivit 10.


9
Gli standards cosituiscono lelemento fondativi del piano regolatore generale, introdotti dal D.M. 1444/68, 26 anni dopo la legge
1150/42. Tuttora vigenti, anche se superati nella loro concezione, determinano i rapporti minimi atti ad individuare gli spazi pubblici in
uno strumento urbanistico generale o attrattivo.
Per le diverse zone omogenee residenziali (A, B, C) si calcono in funzione degli abitanti; per le zone D nelle aree produttive attraverso
una percentuale predefinita, per gli edifici commerciali, direzionali e turistici in rapporto alle superfici lorde dei pavimenti.
Il D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 prevede:
Art. 3. Rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e gli spazi pubblici o riservati alle attivit
collettive, a verde pubblico o a parcheggi. Per gli insediamenti residenziali, i rapporti massimi di cui allart. 17 penultimo comma della legge 765, sono fissati in misura tale da assicurare per ogni abitante insediato o da insediare la
dotazione minima, inderogabile, di 18 mq. Per spazi pubblici o riservati alle attivit collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie.
L articolo poi si spinge ad una disaggregazione di tale indicazione.
Nel vigente PRG Benevolo le aree tipizzate quali F sono regolamentate dallart. 13 delle norme tecniche di attuazione, in tale articolo,
venendo definite quali Aree per le attrezzature pubbliche di interesse generale.
Lutilizzabilit delle aree con destinazione ad attrezzature di interesse generale non necessariamente rimessa allesclusiva titolarit
della Pubblica Amministrazione; pertanto vi rientrano anche quelle attrezzature affidate alla iniziativa di soggetti diversi
dallAmministrazione, ma egualmente idonee a soddisfare un bisogno della collettivit, e perci qualificabili come di interesse comune
(Consiglio di Stato sez. V, 23 marzo 1993, n. 405) .
10
Sinteticamente:
a) Valutazione obbligatoria preventiva del fabbisogno di edilizia residenziale sociale del Comune di Foggia (comune ad elevata tensione abitativa);
b) Trasmissione, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge (23/05/2008), alla Regione Puglia della valutazione del fabbisogno di edilizia residenziale sociale e dellindicazione dei modi di soddisfacimento del fabbisogno;

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Tale procedura prevista anche dallarticolo 1, commi 258 e 259, della Legge 24 dicembre 2007, n. 244, che ha
consentito al Comune di Foggia di definire ambiti la cui trasformazione subordinata alla cessione gratuita da parte
dei proprietari, di aree o immobili da destinare a edilizia residenziale sociale, in aggiunta alla dotazione minima inderogabile di spazi pubblici o riservati alle attivit collettive, a verde pubblico o a parcheggi di cui al decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.
3.1.3.2 Quantificazione degli interventi di ERS
Sulla parte delle zone F in esubero rispetto al minimo di legge, il Comune ha previsto in attuazione della L.R.
n.12/2008, di assegnare una previsione edificatoria secondo il metodo della perequazione urbanistica.
Oltre a quanto previsto dalla normativa urbanistica vigente, sar consentita, su tali aree, la realizzazione di edilizia
residenziale sociale (ERS) e relativi servizi alla residenza, destinando a tale scopo unarea non superiore al 30% della superficie del lotto tipizzato, nei limiti dei seguenti indici (a mero titolo esemplificativo):
- I.F.T. 1,5 mc/mq dellintero lotto tipizzato
- Rapporto di copertura 60% dellarea destinata ad ERS
- Altezza non superiore a quella degli edifici circostanti salvo il rispetto delle norme antisismiche
Il soggetto proponente, individuato a seguito di procedura di evidenza pubblica, al quale affidata la realizzazione
degli interventi di ERS, sulla base di apposita convenzione da stipulare con il Comune di Foggia, oltre al pagamento
degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria gi previsti per legge, dovr cedere gratuitamente al Comune:
- una quota minima del 10% degli alloggi realizzati corrispondente al 10% della volumetria realizzabile;
- la cessione gratuita di tutti i suoli destinati a standards urbanistici secondo il DM 1444/68, ovvero in funzione delle volumetrie
residenziali e dei relativi servizi alla residenza in rapporto a 18,0 mq/ab. per spazi pubblici o riservati alle attivit collettive, a verde
pubblico e parcheggi ed a 17,5 mq/ab. per attrezzature pubbliche di interesse generale;
I soggetti privati, partecipanti allavviso pubblico per la realizzazione di interventi di ERS, hanno altres potuto formulare le seguenti offerte aggiuntive rispetto a quanto indicato in precedenza:
- cessione gratuita di una volumetria maggiore del 10% di quella realizzabile;
- cessione gratuita di superfici a standards oltre ai minimi di legge per linsediamento previsto;
- oneri aggiuntivi rispetto agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria gi dovuti;
impegnandosi, inoltre, a garantire preferibilmente laffitto o laffitto con patto di futura vendita dei restanti alloggi di ERS a soggetti
in possesso dei requisiti per laccesso a tale tipo di alloggi selezionati da una graduatoria comunale.
3.1.3.3 Iter procedurale
Il Comune di Foggia ha promosso un avviso pubblico per lindividuazione dei soggetti interessati alla realizzazione
di interventi di ERS ed in grado di dimostrare la disponibilit di aree (tipizzate quali F), allinterno delle zone perimetrate dal Comune di Foggia; ha selezionato le proposte ritenute ammissibili con un punteggio che privilegiava le offerte maggiormente migliorative per la pubblica amministrazione. Tale ipotesi di procedura ha consentito al Comune di Foggia, di adottare una Variante al PRG delle sole zone F su cui sono state avanzate le proposte dei soggetti
selezionati, lasciando inalterato il regime urbanistico delle zone F non oggetto di proposta.
in corso la predisposizione del piano particolareggiato per la Variante urbanistica al PRG delle zone F su cui sono
state ammesse le proposte di ERS. Per lapprovazione delle varianti agli strumenti urbanistici generali vigenti, si ap-


c) Valutazione della sostenibilit del maggiore carico insediativo e della compatibilit con i caratteri culturali, ambientali e paesaggistici
dei luoghi nonch nel rispetto delle quantit complessive minime fissate dallarticolo 41 quinquies della legge 17 agosto 1942, n. 1150;
d) Individuazione di ambiti destinati a servizi che siano in esubero rispetto alla dotazione minima inderogabile, assegnando a essi una
previsione edificatoria secondo il metodo della perequazione urbanistica;
d-bis) Individuazione di ambiti a prevalente destinazione residenziale in cui sia consentita la realizzazione di un surplus di capacit edificatoria;
e) Assegnazione delle aree ai proprietari o agli operatori pubblici e privati secondo criteri di concorrenzialit e trasparenza (bandi pubblici) in cambio dei seguenti impegni minimi:
f) Cedere gratuitamente al comune una quota minima del 10% degli alloggi realizzati;
g) Garantire preferibilmente laffitto o laffitto con patto di futura vendita dei restanti alloggi di ERS

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plicher il procedimento semplificato previsto dallarticolo 11, commi da 4 a 14, della legge regionale 27 luglio
2001, n. 20 (Norme generali di governo e uso del territorio).

Nome

alloggi
totali

alloggi
da cedere

ARIANNA IMM. S.r.l.

25

12,00%

Appalti e Manutenzioni
s.a.s.

110

13,2

12,00%

4 esse Imm. S.r.l.

35

3,5

10,00%

Immobiliare Manfredini
s.r.l.

31

12,90%

FA.PE. S.r.l.

133

15,96

12,00%

SO.GE.F.IMM. S.r.l.

107

12,84

12,00%

MARTE
s.r.l.

46

5,52

12,00%

487

58,02

11,91%

ZONE F

Costruzioni

TOTALE

Foglio

Particelle

Superficie

128

44 (parte)

3.250,00

82

6 (parte)

25.000,00

128

140

7.725,00

90

23 (parte)- 42 -239

7.525,00

128
128

15-16-27-28
31

29.507,00
23.785,00

128

137-139-141-144

10.176,00
106968,00

3.1.4 Rigenerazione urbana


Il DPRU di Foggia (D.C.C. 44/2011) adotta uno strumento di definizione degli obiettivi da perseguirsi con la
rigenerazione urbana: la Carta per la rigenerazione. Il DPRU propone i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane e delle aree produttive dismesse o dismettibili che, avendo perduta
loriginaria funzione, costituiscono oggi i luoghi di maggiore potenzialit per la citt, dal punto di vista della
riqualificazione economica, sociale, urbanistica e ambientale: una risorsa che non pu essere sprecata.
Il documento, che prende spunto da quanto gi realizzato a livello di esperienza sul tema a livello nazionale,
si rivolge a tutti i soggetti che operano nella citt (il Pubblico, il Privato economico e il Privato collettivo).

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Attraverso il DPRU si intende favorire il raggiungimento dei seguenti obiettivi:


- esplicitare gli ambiti che, nel loro insieme, determinano la qualit di una trasformazione urbana per consentire una valutazione trasparente dei processi in corso a tutti i soggetti direttamente o indirettamente
coinvolti;
- riequilibrare i centri urbani impoveriti dal progressivo svuotamento di funzioni (lavoro, tempo libero, residenza);
- ottimizzare luso di territorio attraverso un pieno riuso degli spazi gi urbanizzati;
- governare i mutamenti, convertendoli in occasioni di progresso urbano, anzich subirne le conseguenze;
- integrare discipline, interessi diversi e competenze specifiche nella chiara individuazione di ci che costituisce l'interesse collettivo;
- riconoscere il ruolo insostituibile delle decisioni condivise che possono essere assunte solo all'interno del
campo di competenze Pubbliche nel quadro del corretto riconoscimento del ruolo del Privato economico e
del Privato collettivo;
- innescare azioni diffuse di rigenerazione urbana, che creino il contesto pi adatto per aumentare la qualit
della vita di tutti e di ciascuno in un quadro di coesione sociale e di capacit competitiva;
- aprire la riflessione sulle modalit di rigenerazione anche di quelle parti di citt che hanno esaurito il proprio
ciclo economico e sono in stato di grave degrado fisico e spesso sociale.
La domanda di spazi e funzioni che la citt continua a produrre e, nel contempo, la stringente necessit di
non proseguire con il consumo del suolo rendono evidente come le aree produttive dismesse costituiscano
un fattore strategico del processo di rigenerazione e sviluppo della citt contemporanea. Non si tratta di
aree dismesse bens di aree dismettibili che necessitano di una trasformazione radicale per una vera rigenerazione.
Accanto alla problematica delle aree dismesse, le riflessioni e le esperienze svolte hanno fatto emergere
quella relativa alle aree urbane in maggior parte residenziali in cui i fattori di degrado e di collasso rendono
oggi indispensabile una trasformazione profonda, tanto da fare ipotizzare anche soluzioni radicali quali
labbandono, la demolizione e la sostituzione degli edifici esistenti.
Laffinarsi degli strumenti di conoscenza circa le dinamiche della citt, le mutate condizioni socioeconomiche dei suoi abitanti e i rapporti tra interessi collettivi e interessi privati, mette oggi in grado di prevedere e governare tali mutamenti, convertendoli in occasioni di sviluppo urbano, anzich subirne le conseguenze.
La rinuncia al governo di tali processi comporta per la collettivit costi consistenti e sempre meno sostenibili. Solo se pianificata e gestita in unottica d'insieme, inoltre, la trasformazione di queste parti di citt pu
innescare una rigenerazione urbana complessiva, che restituisca agli abitanti vecchi e nuovi un ambiente
pi adatto per lo sviluppo individuale e la crescita collettiva, favorendo la coesione sociale e la capacit
competitiva a livello regionale, nazionale e internazionale.
I principi che la Carta propone hanno per molti aspetti una valenza di carattere generale, ma riferiti alle aree
individuate nel Documento assumono enfasi e connotazioni specifiche.
La politica urbanistica, intesa in senso tradizionale, non basta alla citt di oggi: i grandi problemi delle citt,
riflesso dei grandi problemi della societ, necessitano di un'azione che nasce da un confronto costante tra
le diverse discipline. Per raggiungere un livello di intervento pi adeguato e concreto necessaria quindi
l'integrazione tra competenze specifiche, discipline e interessi diversi, basata sulla chiara individuazione di
ci che costituisce il bene comune.
Il DPRU costituisce individuazione dellambito generale entro il quale muoversi con oculate e mirate politiche di intervento che vanno dai programmi di recupero urbano di iniziativa pubblica, alla attivazione di puntuali progetti integrati da candidare a finanziamenti propri della Regione Puglia e dellUnione Europea.
Il DPRU costituisce il contenuto di indirizzo e individua dieci elementi di qualit, gli Attori e gli Strumenti,

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

che ne rappresentano il contesto politico e operativo.


Gli elementi della qualit sono quelli ritenuti necessari perch la trasformazione produca non solo riqualificazione, ma la rigenerazione urbana nel suo insieme. Si tratta della qualit urbana, urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, culturale, ambientale, energetica e paesaggistica.
Gli attori sono il Pubblico, il Privato economico e il Privato collettivo.
Gli strumenti sono: la politica urbana, la partnership pubblico-privata, la valutazione, l'informazione e la partecipazione.
La Carta della Rigenerazione Urbana propone i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane e delle aree produttive dismesse o dismettibili che, avendo perduto loriginaria funzione, costituiscono oggi i luoghi di maggiore potenzialit per la citt, dal punto di vista della riqualificazione economica, sociale, urbanistica e ambientale.
La presente stesura ispirata al lavoro negli anni condotto della associazione AUDIS. LAUDIS (Associazione Aree Urbane Dismesse) stata costituita nel 1995 riconoscendo lesigenza di dare impulso operativo al
dibattito per fare emergere i punti critici delle trasformazioni urbane che richiedono una comune strategia
da parte degli amministratori pubblici e degli operatori. Attualmente associa due Province (Bergamo e Milano), 14 Comuni (Bergamo, Firenze, Forl, Milano, Modena, Napoli, Padova, Ravenna, Rho, Roma, Sesto San
Giovanni, Torino, Verona e Venezia), Enti, Istituti e Associazioni nonch Societ private e Societ miste
pubblico-private.
La Carta della Rigenerazione Urbana, rivolgendosi a tutti i soggetti che operano nella citt, il Pubblico, il
Privato economico e il Privato collettivo, intende favorire il raggiungimento di questi obiettivi:
- esplicitare gli ambiti che, nel loro insieme, determinano la qualit di una trasformazione urbana, per consentire a tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti una valutazione trasparente dei processi in
corso;
- riequilibrare i centri urbani impoveriti dal progressivo svuotamento di funzioni (lavoro, tempo libero, residenza);
- ottimizzare luso di territorio attraverso un pieno riuso degli spazi gi urbanizzati;
- governare i mutamenti, convertendoli in occasioni di progresso urbano, anzich subirne le conseguenze;
- integrare discipline, interessi diversi e competenze specifiche nella chiara individuazione di ci che costituisce l'interesse collettivo;
- riconoscere il ruolo insostituibile delle decisioni condivise che possono essere assunte solo all'interno del
campo di competenze pubbliche nel quadro del corretto riconoscimento del ruolo del privato economico e
del privato collettivo;
- innescare azioni diffuse di rigenerazione urbana, che creino il contesto pi adatto per aumentare la qualit
della vita di tutti e di ciascuno in un quadro di coesione sociale e di capacit competitiva;
- aprire la riflessione sulle modalit di rigenerazione anche di quelle parti di citt costruite prevalentemente
tra gli anni '50 e '70 del secolo scorso, che hanno esaurito il proprio ciclo economico e sono in stato di grave degrado fisico e spesso sociale.
Il trasferimento dalle citt di un vasto sistema di attivit avvenuto negli ultimi decenni, unito ad un forte e
spesso distorto sviluppo del mercato immobiliare, ha progressivamente indebolito i centri urbani impoverendoli di funzioni e persone, causando squilibri territoriali, sociali, ambientali ed economici.
La domanda di spazi e funzioni che la citt continua a produrre e, nel contempo, la stringente necessit di
non proseguire con lo spreco della risorsa territorio, rendono evidente come le aree dismesse costituiscano
un fattore strategico del processo di rigenerazione e sviluppo della citt contemporanea.
I principi che la Carta propone hanno per molti aspetti una valenza di carattere generale, ma riferiti alle aree
oggetto della nostra attenzione assumono enfasi e connotazioni specifiche.
Lintegrazione tra competenze specifiche, discipline e interessi diversi, basata sulla chiara individuazione di
ci che costituisce il bene comune, consente di superare il limite della politica urbanistica in senso classico.

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Il documento si compone di tre sezioni: la Carta, che costituisce il contenuto di indirizzo individuando dieci
elementi di qualit, gli Attori e gli Strumenti, che ne rappresentano il campo di azione politico e operativo.
Gli elementi della qualit sono quelli ritenuti necessari perch la trasformazione delle aree dismesse o dismettibili produca non solo la riqualificazione di esse, ma la rigenerazione urbana nel suo insieme: si tratta
della qualit urbana, urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, culturale, ambientale, energetica e paesaggistica.
Gli attori sono il Pubblico, il Privato economico e il Privato collettivo. Gli strumenti sono: la politica urbana,
la
partnership pubblico - privata, la valutazione, linformazione e la partecipazione.
una costante che, ormai, pu considerarsi ottantennale lattenzione foggiana al centro urbano come luogo della massima concentrazione degli scambi e dei rapporti sociali, come lo definiva Ludovico Quaroni
nel 1973, estendendo il concetto di centro storico.
Unattenzione contraddetta da una programmazione che, nel corso degli anni, si indirizzata
allespansione. La tendenza allespansione diventata anche indirizzo della pianificazione generale, in particolare con il piano redatto dagli architetti Marcello Rutelli e Maurizio Vitale, approvato nel 1963. Ma, pi in
generale, malgrado la focalizzazione del tema centro urbano sviluppata tanto a livello di opinione pubblica, tanto di elaborazioni del privato sociale ed economico, quanto di indirizzi politico-amministrativi espressi ai diversi livelli istituzionali , si dimostrata lincapacit effettiva delle politiche pubbliche di innescare
processi di trasformazione sostenibili, pur incrementandosi, nel tempo, i disvalori che si producevano.
Il piano regolatore Albertini, approvato con deliberazione il 31 dicembre 1931, aveva davanti un contesto
urbano da costruire. Perci tematizzava, tra laltro, il risanamento e la riqualificazione delle parti igienicamente pi compromesse, promuovendo le grandi operazioni di Borgo Scopari e Borgo SantAngelo, attuate
tramite piani esecutivi che prevedevano la demolizione e ricostruzione di entrambi i borghi.
Lapparato pubblico di riferimento imparagonabile a quello repubblicano e democratico sviluppatosi successivamente. forse questa la ragione pi importante che spinge a irrobustire qualsiasi opzione strategica
che riguardi rilevanti trasformazioni del centro urbano di Foggia attraverso gli indirizzi della rigenerazione
urbana, in particolare attraverso lintegrazione degli strumenti e degli attori nel senso richiamato dalla Carta
delle Rigenerazione Urbana.
Anche il Piano Regolatore Generale vigente, approvato nel 2001, immaginava meno cantieri di case nuove
e pi cantieri di trasformazione di case esistenti. Infatti ledilizia a Foggia trover amplissimo campo di applicazione nella riqualificazione.
Ma, come ha rilevato lo stesso DPP 2006 tale meccanismo virtuoso che non si mai innescato. Al contrario, c stata unespansione edilizia senza precedenti ed una molteplicit di varianti puntuali necessarie per
soddisfare le richieste di aree per attivit produttive.
Il DPP 2006 individua, tra le strategie prioritarie del PUG, modalit di intervento nella e per la citt storica
(superando lo stesso concetto di centro storico), riducendo il peso della pianificazione preventiva a vantaggio dellintervento diretto, disciplinato per adottare diffusamente i principi del progetto di restauro, prevedendo lutilizzazione della perequazione a distanza e della premialit per tentare di risolvere gli annosi
problemi della parte centrale della citt. Con ci, il DPP 2006 propone una prospettiva leale e responsabile
rispetto agli ardimenti delle enunciazioni di principio e indica strade lungo cui esprimere valutazioni complete della fattibilit delle trasformazioni invocate. Tali valutazioni, come detto in precedenza, devono dimostrarsi capaci di individuare il punto di equilibrio tra la quota di plusvalore riservata agli operatori privati e
quella riservata alla parte pubblica come riconoscimento dellinteresse pubblico delloperazione.
La sfida della rigenerazione urbana e la proposta di individuare un unico ambito entro cui operare e articolare sostenibili prospettive di trasformazione si gioca tutta nella capacit di riuscire a sollecitare contributi
plurali e integrati nella ricerca di tale punto di equilibrio, di volta in volta definibile in ragione di variabili di cui
tutti pubblico, privato economico e privato sociale abbiano consapevolezza attraverso gli strumenti in

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dotazione (politiche pubbliche, partnership pubblico-privato, valutazione, informazione, partecipazione).


Perequazione e premialit a distanza e perfino compensazioni saranno pi agevolmente situabili in un ambito di rigenerazione esteso abbastanza da mantenere fermo un obiettivo strategico altrimenti nuovamente
esposto al fallimento del mancato innesco del processo verso cui esprime vocazioni. In quello stesso ambito, infatti, potranno stabilirsi, nel tempo, punti di equilibrio legati anche ad aspettative progressive, attinte
dal quadro generale definito dal Programma di Rigenerazione Urbana.
Tale Programma si propone, dunque, come un potenziale strumento di inveramento degli indirizzi del DPP e
del PUG. La definizione della Rigenerazione Urbana della Citta nuova rinnovata nei propositi, finalmente
disposti a mettersi in gioco su un programma di trasformazioni misurabili giunge con tempestivit invitante rispetto al processo di copianificazione del PUG aperto il 18 gennaio 2011.
Ma anche rispetto allapprovazione di un Piano Comunale dei Tratturi che, oltre a definire i regimi di vincolistica, si propone a unimmediata verifica circa la tenuta di un obiettivo strategico rilevantissimo, per una citt come Foggia il cui sviluppo radiale si articolato lungo i percorsi della transumanza: lobiettivo di attribuire funzioni moderne ai tracciati tratturali, specie quando su essi possono essere messe a valore gli ingressi alla citt, i segni superstiti e le emergenze culturali che tuttora li contrappuntano (dalla Chiesa delle
Croci allEpitaffio, dallo spazio residuo dellantico Piano delle Fosse antistante Porta Grande di cui il poeta
Giuseppe Ungaretti, in uno scritto del 22 agosto 1934, diceva che nessun luogo avrebbe pi diritto
dessere dichiarato Monumento Nazionale).
Dal 18 gennaio 2011 numerosissime sono state le sollecitazioni a intervenire sul centro urbano, rinnovando
un appello gi datato (nei termini suddetti) e pi di recente proposto in sede di elaborazione del DPP: lo
hanno espresso le Circoscrizioni (in particolare la Circoscrizione Centro, che pi pressantemente avverte i
segni del degrado fisico e socioeconomico), lo hanno espresso le ACLI, il Consorzio per l'Universit di Capitanata, la Giunta il Consiglio delle ragazze e dei ragazzi, Ciclo Amici, WWF Foggia, Accademia delle Belle
Arti, Forum Giovani del Comune di Foggia, il Conservatorio di Musica Umberto Giordano, lIstituto Tecnico
per Geometri Masi. Ciascuno di tali soggetti propone approcci che possono integrarsi nel quadro definito
dalla Rigenerazione Urbana.
Lambito proposto dunque costituito dalla ricongiunzione dei due definiti dalla Giunta Comunale nel 2009
e infruttuosamente portati allattenzione del Consiglio comunale.
Con tale ambito unico nella tematizzazione strategica sopra richiamata a proposito di un ambito in cui rintracciare pi punti di equilibrio per le diverse trasformazioni si sollecita anche una soluzione alla criticit
costituita dalla cesura operata dallinfrastruttura ferroviaria.
Una soluzione che proprio perch integrata nelle varie, possibili ipotesi di trasformazione interpella tutta
la citt e chiama in causa anche un soggetto del privato economico molto importante in tutti i processi di
rigenerazione/trasformazione urbana che si stano osservando in Italia: il Gruppo Ferrovie dello Stato che,
peraltro, propone a Foggia il decisivo indirizzo del collegamento Alta Velocit Bari-Foggia-Napoli e che, viceversa, un player che realizza trasformazioni urbane su tavoli negoziali del tutto avulsi dai bisogni
espressi dalla citt, impegnato com in importanti operazioni immobiliari connessi alla dismissione di aree
ferroviarie e dei servizi ad esse connessi. Un ambito unico da articolare in almeno 2 quadranti.
QUADRANTE A. Due zone specifiche del centro cittadino sono state oggetto di unanalisi empirica legata al
tema della rigenerazione urbana, allepoca ancora allo stato embrionale dal punto di vista legislativo.
Una prima fu selezionata nellambito dei cosiddetti quartieri Settecenteschi lanciando una vera e propria
campagna di ascolto, svolta scegliendo di mantenere caratteristiche il pi possibile informali, in modo da
superare la diffidenza dei residenti e riscontrare genuinit delle risposte.
Su una seconda zona si invece svolto uno studio che facesse da base istruttoria per la candidatura al
programma di Zona Franca Urbana, lanciata nel 2008 a seguito della Delibera CIPE 5/2008 del 6 giugno
2008, precisata con una Circolare attuativa del 26 giugno 2008 del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo
e di Coesione del Ministero dello Sviluppo Economico, perfezionata dalla Regione Puglia con un avviso

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pubblicato del 17 luglio 2008.


Un quadrante, nella sua parte alta, fortemente caratterizzato dalla presenza dei Tratturi LAquila-Foggia
e Foggia-Campolato, risorsa storica che rappresenta, dopo l'approvazione del Piano Comunale dei Tratturi, opportunit di valorizzazione e di ricostruzione, attraverso la rigenerazione, della memoria storica di
tali preesistenze. Il tutto ragionando sulla messa a punto di un sistema integrato di interventi pubblici e privati lungo gli assi tratturali.
Un esempio eclatante sul quale lavorare rappresentato dallasse di via San Lazzaro, e ladiacente Largo
della Pianara, luoghi di ingresso della citt sui quali gi il DPP del 2006 aveva posto attenzione per sperimentare forme di intervento, segnalandoli tra le schede dei progetti strategici.
La campagna di ascolto, finalizzata alla redazione di unanalisi di fattibilit, affidata allarchitetto Arturo
Cucciolla, fu lanciata con unassemblea pubblica organizzata, gioved 20 dicembre 2007, presso la sede
dellallora seconda Circoscrizione Cattedrale, in via Frascolla 23, con giurisdizione sullarea
dellintervento.
Il monitoraggio avveniva attraverso lelaborazione, la distribuzione ed il ritiro di questionari mirati al rilevamento del disagio diffuso presente sul territorio. Si interveniva pi specificatamente suddividendo il territorio in zone e rilevando dati precisi circa il numero dei residenti, attraverso lUfficio Statistico del Comune
di Foggia. La prima fase del monitoraggio si sviluppava in una zona strategicamente circoscritta per cui si
elaboravano i dati ricevuti dallUfficio di cui prima. In circa tre mesi (Maggio-Luglio 2007) il G.A.A.S distribuiva 200 questionari, 82 dei quali venivano ritirati. Nel Dicembre 2007 nasceva la collaborazione con
lAssessorato allUrbanistica promotore del progetto NuoviQuartieriSettecenteschi. La somministrazione
dei questionari avvenuta dando prevalenza ai residenti nelle strade riguardate dallipotesi di intervento (Via
Giannini, Via Sciara Sciat, Via SantOnofrio, Via Polare, Via Alcantera, Via Sapienza, Via Lucciola, Via Intonti,
Via Dogana dei Sali, Via Schiraldi, Via Speranza, Vico Carit, Via San Pietro, Via della Lupa, Via Zodiaco e
Via Francesco Crispi) e concentrandosi su un membro di ciascun nucleo familiare (se uno dei membri aveva
gi risposto si evitato di distribuire il questionario ad altri membri dello stesso nucleo familiare). Si monitorava quindi, nelle stesse modalit, la zona interessata dal suddetto progetto, somministrando questionari
stilati dal G.A.A.S in concertazione con lAssessorato.
Venivano distribuiti 500 questionari e se ne ritiravano 231. Talvolta gli operatori dellAssociazione aiutavano
direttamente i cittadini ostili o dichiaratamente incapaci nel compilare i questionari, sotto loro dettatura.
Notevole, soprattutto nelle fasi iniziali, il grado di sfiducia dei residenti nei confronti delle istituzioni e delle
loro intenzioni di intervenire e riqualificare. Ci riconducibile ai passati falliti tentativi di riqualificazione del
territorio in questione.
La realt emersa dai dati, in modo inconfutabile, riguarda gli aspetti demografici del territorio. In considerazione dei costi di fitto molto bassi alla luce del degrado urbanistico e sociale, i Quartieri Settecenteschi sono abitati, per lo pi, da categorie socialmente disagiate quali: anziani pensionati con basso reddito (numerosi i casi di abbandono o solitudine), stranieri (regolari e non), famiglie, spesso numerose, in condizioni di
assoluta povert o forte instabilit economica.
Di gran lunga inferiori le altre categorie di residenti quali studenti, famiglie o singoli cittadini economicamente stabili. Registrati inoltre alcuni casi di persone agli arresti domiciliari.
Assai pi complessa la realt dei dati rilevati in merito ai forti disagi che il territorio presenta. Si rasentano
criteri di assoluta totalit nella denuncia che i cittadini espongono circa le gravi carenze dei quartieri. A loro
dire, vi sono assolute mancanze quali:
- umane condizioni igienico-sanitarie;
- manutenzione strade e marciapiedi (alcune vie sono assolutamente inaccessibili a mezzi quali ambulanze
o vigili del fuoco);
- manutenzione del sistema fognario (spesso si verificano allagamenti);
- illuminazione notturna (notevoli le paure);

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- spazi aggregativi e ludico-culturali per i minori (crescente il fenomeno della microcriminalit e della dispersione scolastica);
- traffico caotico e spesso privo di regole nei parcheggi.
Tutte argomentazioni che rendono quasi assoluto il grado di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni territoriali. Solo lattuazione di moderne politiche di mediazione sociale da parte delle stesse istituzioni
pu dar vita ad un tentativo di ricucitura necessario ad una pianificazione urbanistica partecipata e sostenibile. Esattamente un anno dopo, il 20 dicembre 2008, nella medesima sede sono stati presentate alcune
ipotesi di intervento nonch i risultati di un questionario somministrato tra i residenti per tre mesi (gennaiomarzo 2008) con la cooperazione del G.A.A.S. (Gruppo di Azione e Animazione Sociale). In questo incontro
stata lanciata la proposta per la creazione di un Gruppo Informale per promuovere politiche di democrazia
partecipativa legate allintervento, con lidea progetto del C.I.S.I, Centro di Integrazione Socio Istituzionale,
e lex palestra della Giovent Italiana di via Matteotti come luogo per elaborare azioni di accompagnamento sociale per i residenti dellarea interessata al programma di rigenerazione urbana.
Il 21 luglio 2008, il Comune di Foggia trasmise alla Regione Puglia il dossier relativo alla proposta di Zona
Franca Urbana per laccesso ai finanziamenti del Fondo istituto con la Finanziaria 2007 e modificato con la
Finanziaria 2008.
La proposta foggiana si concentrava su unarea dove risiedono 12.443 abitanti, pari al 12,47% della popolazione complessiva del capoluogo, con un tasso di disoccupazione pari al 24,31%.
Il perimetro della ZFU foggiana delimitato da Via Calvario, Viale Dauno, Via San Severo, Piazza
SantEligio, Via SantEligio, Via della Repubblica, Via Diomede, Corso Benedetto Cairoli, Via San Lorenzo,
Via Giovanni Urbano, Via Giacomo Matteotti, Via Enrico Pestalozzi, Vico Fauno, Via Ferrante Aporti, Via
Marchese De Rosa, Via B. M. Frascolla, Piazza San Pasquale, Via Francesco Crispi, Largo Madonnina, Via
Vincenzo Capozzi, Via Vittime Civili, Via Ruggiero Bonghi, Via Alessandro Manzoni, Piazza San Guglielmo e
Pellegrino, Via Attilio Muscio, Via Pasquale Fuiani e Via SantAntonio.
LIndice del Disagio Socioeconomico, che era uno dei criteri per fondare la proposta di ZFU, fotografava,
nellarea prescelta, un tasso di disoccupazione pari a 24,31%, rispetto al dato nazionale pari all11,58%; un
tasso di occupazione pari al 32,5%, rispetto al dato nazionale del 42,94%; un tasso di concentrazione giovanile (fino a 24 anni) pari a 33,13%, rispetto al dato nazionale del 25,42%; un tasso di scolarizzazione (6
anni di et con almeno un diploma di scuola secondaria) pari a 21,58%, rispetto al dato nazionale del
33,36%.
Fra i propositi dellAmministrazione comunale determinare un meccanismo di intervento costituito non da
singoli episodi progettuali, bens da una strategia complessiva che incida sul Sistema Complesso Urbano
attraverso una rete di interventi che si articolano lungo tre direttrici. La prima lincentivo a localizzare
nuove iniziative nellarea, specie nei servizi alle persone e alle imprese, creando le condizioni economiche,
amministrative e sociali adatte allo sviluppo imprenditoriale e al miglioramento della qualit della vita.
La seconda la riqualificazione del centro urbano e delle aree che presentano fattori di maggiore degrado e
disagio, migliorando la qualit della vita in particolare nel centro storico, incrementandone le dotazioni infrastrutturali ed i servizi, promovendo lintegrazione sociale e la lotta alla marginalit, con particolare attenzione ai soggetti considerati pi deboli nonch favorire lo sviluppo di nuove forme di vita associata in grado
di favorire processi di integrazione, coesione e recupero della fiducia sociale.
La terza la soddisfazione dei bisogni sociali di base (tempo libero, aggregazione socioculturale, cura della
persona, sostegno alle famiglie) attraverso la crescita del sistema infrastrutturale e lofferta di servizi sociali
per le persone e le comunit, e lo sviluppo delleconomia sociale.
Fra i fattori premianti fu sottolineato il fatto che, nellarea della ZFU proposta, lAmministrazione si fosse
gi attivata intorno a un Progetto di Rigenerazione Urbana sui cosiddetti Quartieri Settecenteschi, e che,
in zone immediatamente a ridosso, si fossero attivati in passato interventi di incentivazione economica con
il Programma Urban e con specifiche misure sugli aiuti alle imprese del POR Puglia 20002006. Ci allo

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scopo di rafforzare lidea di non lanciare una sperimentazione da zero ma ipotizzando di dare valore a programmi e risorse pubbliche che gi si erano concentrate nel centro urbano del capoluogo, parametro questo della continuit delle azioni, a livello europeo considerato fondamentale nella programmazione di azioni
pubbliche.
Notevole la circostanza che il dossier foggiano ZFU fu istruito dal Laboratorio di Pianificazione Strategica
del Comune di Foggia, coinvolgendo tre Servizi dellAmministrazione comunale (Pianificazione, Governance
e Programmazione Integrata; Patrimonio; Bilancio e Servizi Integrati) con ci realizzando lintegrazione funzionale che alla base di unefficiente azione pubblica e, in particolare, della necessaria integrazione richiesta
dai programmi di rigenerazione urbana che affrontano il tema del riequilibrio urbano e urbanistico chiamando in causa tutti i settori del governo pubblico locale, da quello finanziario a quello culturale e sociale.
Il 5 agosto 2008 la Giunta regionale pugliese, nellapprovare la relazione tecnica predisposta dal Settore sistema integrato servizi sociali, a sua volta approvata dal Gruppo di lavoro interassessorile di individuazione
delle proposte di Zone Franche Urbane, inser la proposta di Foggia tra quelle di interesse prioritario regionale. Nella relazione tecnica regionale si leggeva: Il Comune di Foggia dimostra di avere una strategia
complessiva di intervento, anche nella gestione del progetto. Larea scelta nella proposta di ZFU caratterizzata da una centralit periferica che rappresenta un caso emblematico di marginalit territoriale, aggravato dalle condizioni di disagio socioeconomico e dalla complessit delle politiche di integrazione e inclusione in atto (presenza rilevante di famiglie monoreddito e monogenitoriali, immigrazione e devianza minorile). Sullarea sono state messe in atto azioni di progettazione partecipata che hanno portato alla costruzione
di programmi di intervento (PIRP, ecc.).
Malgrado lesclusione di Foggia, nella stessa Relazione sulla proposta di individuazione delle Zone Franche Urbane, trasmessa il 30 settembre 2008 al CIPE dal Gruppo Tecnico Dipartimento per le Politiche di
Sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico, sono valorizzati gli sforzi progettuali del Comune di Foggia, apprezzandone in particolar modo la scelta di avere optato per ZFU di dimensione demografica di
molto inferiore al limite massimo consentito dal criterio del 30% dellintera popolazione comunale, al fine
della concreta sostenibilit dellazione.
Da considerare lopportunit legata alla progettazione definitiva riguardante unarea su Borgo Croci, gi
predisposta dal Comune di Foggia sia nel Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile 2008, sia nel 2010 in riscontro allAvviso Pubblico regionale per la raccolta di manifestazioni di interesse da includere nel Programma coordinato per lattuazione del Piano Nazionale di edilizia abitativa di cui
al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 luglio 2009. Tale progettualit si connette a unaltra,
egualmente matura, compresa nel parco progetti del Piano strategico di area vasta Capitanata 2020 Innovare e Connettere, riguardante il monumento nazionale della Chiesa delle Croci, luogo simbolo di Foggia, collocatosi al tredicesimo posto della classifica nazionale, al quinto nella graduatoria delle chiese italiane da salvare e al terzo per numero di segnalazioni via web nel censimento 2010 Salviamo i luoghi del cuore promosso dal Fondo Ambiente Italiano.
I risultati delle azioni sopradescritte sono utili a giustificare la proposta di individuazione del quadrante per i
programmi di rigenerazione urbana. Pi sinteticamente, si confermano gli elementi gi posti in evidenza nel
DPP 2006.
Sinteticamente:
QUADRANTE A SOTTOZONA A1 - ZONA STAZIONE
- Fenomeni di spopolamento da parte della popolazione locale;
- Occupazione della zona da parte di immigrati e nascita di piccole attivit commerciali non coordinate;
- Mancanza di spazi aperti;
- Mancanza di sicurezza;
Con pi recenti:
- fenomeni di sottrazione di funzioni legate a consumi culturali-ricreativi, come la chiusura di due storiche

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sale cinematografiche (Capitol e Ariston);


- depressione dellattrattivit residenziale, testimoniata dallandamento del mercato immobiliare;
- diradazione di modelli sociali relazionali storici che si concentravano sul viale XXIV Maggio e nella Villa
Comunale;
- funzioni legate al commercio di beni di consumo non durevoli (abbigliamento, alimentari) e prodotti venduti in pubblici esercizi (alcolici, tavole calde) che si sono posizionate verso target di consumatori molto
bassi;
- concentrazione di funzioni di servizi money transfer, phone center e negozi etnici e pseduo-etnici;
QUADRANTE A SOTTOZONA A2 - (CENTRO STORICO)
- Degrado delle quinte edilizie e fatiscenza delle facciate;
- Presenza di traffico di attraversamento veicolare;
- Carenza di zone per la sosta nelle aree periferiche del nucleo antico;
QUADRANTE A SOTTOZONA A3 - (QUARTIERI SETTECENTESCHI)
- Precarie condizioni abitative di molti abitanti;
- Fatiscenza degli edifici, caratterizzati da un alto degrado edilizio;
- Mancanza di sicurezza dei quartieri, legata alla microcriminalit ivi presente;
- Pessime condizioni igieniche.
QUADRANTE A SOTTOZONA A4 - (MATTEOTTI GIANNONE)
- Carenza e degrado degli spazi pubblici esistenti;
- Eccessiva presenza di traffico veicolare;
- Mancanza di connessioni urbane con i poli centrali consolidati;
Il quadrante B dellambito unico proposto per i programmi di rigenerazione urbana comprende unarea della
citt dove con pi acutezza sono avvertite le esigenze di una profonda razionalizzazione degli spazi e dei
servizi urbani connessi.
Tra gli elementi che appaiono maggiormente influenti si evidenziano:
- il prevalente e storico insediamento di attivit produttive;
- la necessit di integrare i rioni residenziali con il resto della citt;
- la riqualificazione di uno dei principali accesi alla citt;
- il possibile rapporto con limportante area direzionale costituita dal Polo integrato per lo sviluppo economico (PoInt), nuovi quartieri fieristici, nuova sede della Camera di Commercio.
Due temi rilevanti sono connessi alla qualit ambientale, alla qualit energetica e alla qualit economica fissate nel decalogo della Carta della Rigenerazione Urbana.
Per quanto attiene alle qualit ambientale e qualit energetica, nellambito delle attivit svolte
dallAmministrazione prima e dopo lapprovazione, il 13 dicembre 2007, da parte del Consiglio comunale
del DoSAP (Documento Strategico per le Attivit Produttive), fu svolta la ricognizione puntuale, operata dal
Laboratorio di Pianificazione Strategica del Comune di Foggia, di tutta la normativa ambientale influente
sulla localizzazione delle attivit produttive tipiche del sistema artigianale e sulle avvertenze per luso in
caso di promiscuit delle stesse con le residenze.
Questultimo tema giudicato fra i pi decisivi circa le politiche urbane per creare occasioni di sviluppo, di
nuovi lavori e nuovi consumi; per la gestione ordinata del ciclo dei rifiuti; per lequilibrio generale
dellecosistema cittadino.
La ricognizione port allindividuazione di ben 48 impianti normativi relativi a: risorse idriche e scarichi idrici,
inquinamento acustico, inquinamento luminoso, emissioni atmosferiche generiche, sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, la prevenzione incendi, la collocazione e luso di serbatoi GPL, il risparmio energetico, la produzione di rifiuti speciali, i serbatoi interrati, i siti inquinati, le sostanze pericolose, lamianto, la
sicurezza dei lavoratori, i veicoli fuori uso.

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Quanto alla qualit economica, nelle aree produttive, la pretesa di decidere in dettaglio le destinazioni funzionali a tavolino non solo perdente, ma rischia addirittura di essere disancorata dalla realt. Come si
sottolinea nello stesso D.R.A.G., pubblicato nel BURP n.120 del 29.8.2007, estremamente difficoltoso
prevedere le domande espresse dagli operatori economici in un quadro soggetto a cambiamenti tumultuosi e spesso del tutto inattesi.
Si pensi, a titolo di esempio, alle attivit produttive che possono essere esercitate nellambito
dellartigianato di produzione (gastronomie, gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..) e dellartigianato di servizio
(centri di estetica, fisioterapisti, odontotecnici, pubblicitari, grafici, lintero settore del cd. terziario innovativo informatica, telematica, siti web, ecc.). Si tratta di attivit economiche che disegnano oggettivamente
una realt produttiva mista e molto variegata, completamente diversa dalla grande industria (alla quale
rinvia lattuale normativa tecnica di zona), e che necessita, di conseguenza, di servizi integrativi e complementari di ben altra natura. Non solo. Limpatto urbanistico di tali attivit concretamente diverso e maggiore, almeno in termini di standard di parcheggio, di quello relativo al vecchio laboratorio artigianale.
Lo stesso D.R.A.G. consente alcuni spunti di riflessione soprattutto in forza della concreta esperienza operativa scaturita dallapplicazione dello strumento urbanistico vigente. In particolare, il Documento Regionale
sconsiglia espressamente la definizione di rigide previsioni fisiche e funzionali per le aree destinate ad attivit produttive, suggerendo invece di prestare maggiore attenzione alla qualit degli insediamenti produttivi
quanto ad accessibilit, dotazione di verde e parcheggi, attrezzature e servizi materiali e immateriali, in
quanto fattori di potenziale attrazione di investimenti.
Nel 1972 un piccolo gruppo di artigiani diede vita al Villaggio Artigiani per soddisfare le esigenze di individuare unarea ritenuta idonea allespletamento della propria attivit, senza pi incorrere nelle annose problematiche legate alla coesistenza delle piccole botteghe artigiane in locali ai piani terra dei fabbricati
destinati a civili abitazioni: orari, rumori, carico e scarico merci, ecc.
Nel 1976 gli artigiani si consorziano nel CON. ART. Le aziende insediate erano 36 su di unarea coperta di
12.600 mq ed unarea destinata ad infrastrutture e servizi pari a 23.000 mq con un numero di addetti che
ammontava a 110 unit. Nel tempo, per, il Villaggio Artigiani si ingrandisce diventando una zona mista.
Nel 1987 larea occupata si sviluppa su 250.000 mq circa con oltre 3.000 addetti e nel 1989 il CON. ART:
realizza direttamente, grazie allopera delle aziende consorziate, un secondo complesso di insediamenti
produttivi per ulteriori 31 aziende e 200 nuovi addetti.
Per leccessiva flessibilit di alcune norme, lidea originaria conteneva alcune debolezze (possibilit di insediamento di attivit terziarie, commerciali, di servizio, etc.; meccanismi di assegnazione dei terreni) che
hanno determinato la rapida perdita dellidentit originaria del villaggio stesso.
La maggiore disponibilit di risorse e, ancor di pi, il diverso significato che gli immobili rivestono nelle imprese terziarie rispetto a quelle artigianali, hanno ingenerato una competizione sulla componente immobiliare, a tutto svantaggio di quella artigianale.
A tale competizione ha contribuito la possibilit di realizzare residenze, riservate non solo, come un tempo,
alluso esclusivo del conduttore dellattivit.
Secondo il DPP 2006, il destino del Villaggio Artigiani, opportunamente ri-pianificato, sembra essere quello
duna zona mista di tipo residenziale e commerciale e con la presenza di attivit artigianali compatibili con
questa e, pi in generale, con lambiente urbano.
La centralit della sua ubicazione, limportanza di alcuni assi di penetrazione lungo il perimetro e la stessa
presenza di alcune attivit di notevole importanza per leconomia urbana, suggeriscono questa scelta.
Sempre secondo il DPP 2006, il PUG, contestualmente alla previsione della ri-pianificazione del Villaggio
Artigiani, dovr prevedere nuove aree per insediamenti produttivi e, nello stesso tempo, forme di facilitazione per la localizzazione delle attivit oggi presenti nel Villaggio Artigiani che fossero interessate alla rilocalizzazione ed ancora di pi quelle meno compatibili.

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con il PUG che bisogner trovare una soluzione per il problema della scarsa accessibilit dellarea che,
pur trovandosi in posizione urbanisticamente vantaggiosa (a poche centinaia di metri in linea daria dalla
stazione ferroviaria), isolata dal contesto cittadino.
Lipotesi di lavoro, avanzata dal DPP, di adottare strumenti quali il Contratto di rilocalizzazione. I nuovi
insediamenti dovrebbero essere realizzati previa applicazione dellart. 27 della LN 865/1971 e comunque
dovrebbero rispondere allobiettivo di ridurre, i costi dei terreni e delle urbanizzazioni primarie e secondarie.
Secondo il monitoraggio effettuato nel DoSAP il numero delle aziende censite pari a 396 di cui 42 immobili nati per attivit terziarie sono completamente stati trasformati nel tempo in strutture residenziali vere e
proprie. Pertanto le rimanenti aziende di produzione e servizi presenti sullarea sono 354 con un numero di
addetti (ottenuti per interpolazione) pari a 3.726 contro gli originari 3.200 presenti tra il 1997 ed il 1989.
Linfrastrutturazione interna, a livello viario, copre circa l85% dellintera superficie a disposizione.
Oggetto di partecipazione al bando regionale sui Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie (procedura
di formazione delle graduatorie in corso) e approvato dal Consiglio comunale il 14 maggio 2007, lambito
che corre lungo lasse di viale Fortore con la polarit via Manfredonia e dei quartieri Diaz (adiacente
allIstituto Poligrafico e Zecca dello Stato) e Martucci (tra il sottopasso di Viale Fortore-Via Scillitani e il Villaggio Artigiani), ritenuto in grado di corrispondere a esigenze di razionalizzazione della mobilit e a quelle
di nuovi alloggi, oltre che sviluppare le linee del contrasto dellesclusione sociale, del miglioramento della
qualit ambientale, della promozione delloccupazione e delliniziativa imprenditoriale locale tracciate dalla
Legge regionale n. 20 del 2005 di cui la delibera della Giunta regionale n.870 del 19 giugno 2006 ha approvato criteri, modalit e procedure dei bandi riservati ai Comuni.
Lintervento complesso che, nella parte in cui si ipotizzano azioni di riqualificazione sulle aree appartenenti
alle Ferrovie dello Stato e in quelle residenziali che si affacciano sulla Villa Comunale e via Scillitanti, hanno
attratto significative manifestazioni di interesse alla costituzione di una Societ di Trasformazione Urbana.
La premessa che ha sollecitato la candidatura al PIRP la constatazione che i rioni Diaz e Martucci sono
tagliati fuori dal grande e lento traffico di autoveicoli che scorre lungo viale Fortore e via Scillitani. A ci si
sommano proprio i bisogni di sviluppo economico moderno espressi dal Villaggio Artigiani, un polo produttivo animato ogni giorno da circa 3.000 persone, anchesso soffocato da una crescita almeno ventennale.
Unopportunit supplementare si ravvisata da una grande area sostanzialmente dismessa come quella
delle ferrovie: il PIRP indirizzato a creare un nodo viario che faccia respirare il Villaggio Artigiani, il rione
Martucci e il rione Diaz; realizzare edifici moderni per servizi e uffici; realizzare nuove case; dotare di verde
attrezzato gli uni e gli altri.
Lapproccio inaugurato dallAssessorato regionale allAssetto del Territorio con i PIRP tende a realizzare un
rapporto di corresponsabilit fra gli attori coinvolti e un impegno reciproco, anche finanziario, finalizzato al
perseguimento di obiettivi comuni. Tale rapporto ritenuto, dallassessore regionale Angela Barbanente,
necessario sia per evitare la monofunzionalit urbana, che genera quartieri dormitorio e zone industriali o
direzionali alienanti e diseconomiche, sia per attivare azioni di contrasto allesclusione sociale che, per essere efficaci, devono interessare non solo lambiente fisico ma anche il tessuto economico e sociale.
Tale approccio stato riproposto nellasse VII della P.O. FESR 2007-2013, in linea con gli indirizzi
dellUnione Europea, che da tempo propongono la forma dintervento integrata e partecipata per perseguire obiettivi complessi di sviluppo urbano sostenibile, i quali intrecciano indissolubilmente qualit ambientale, inclusione sociale e sviluppo economico.
Tutti i criteri che sono allinterno della filosofia ispiratrice della Carta della Rigenerazione Urbana e dei programmi di rigenerazione urbana stessa.
Un nuovo parco produttivo misto. Fondandosi sullinteresse di 91 aziende in cerca di localizzazione di propri impianti, Confartigianato ha avanzato al Comune di Foggia una proposta per la realizzazione di una nuova area di insediamenti produttivi che assecondi la nuova tendenza a concentrare servizi (dal verde ai par-

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cheggi, dagli impianti sportivi agli asili nido, dalla ristorazione alla wellness) in modo da garantire la dinamicit H24 dei luoghi di lavoro. Nel programma, oggetto di molteplici occasioni di scambio con
lAmministrazione comunale, anche in sede di studio della variante organica per le aree produttive, si prevedono anche piazze con fronti espositivi delle produzioni realizzate in loco.
A ci, si aggiunga anche l'elemento attrattore del CIAF, soprattutto se si mette a valore la scelta, fatta
nellambito del Piano strategico Capitanata 2020, di fare del CIAF un' area produttiva ecologicamente attrezzata.
Il PUMAV e il tavolo tecnico con il Gruppo Ferrovie dello Stato. Nellambito dellelaborazione del Piano Urbano della Mobilit di area Vasta, adottato dal Consiglio comunale di Foggia il 14 marzo 2009, si evidenzia
come la rete ferroviaria costituisce allo stesso tempo una risorsa potenziale e un problema attuale per la
citt di Foggia. La criticit pi evidente la cesura prodotta dallinfrastruttura ferroviaria che separa due
aree importanti quale Villaggio Artigiani e Rione Martucci dal resto della citt, seguita dal degrado connesso
ad una sottoutilizzazione di impianti ferroviari che nel passato hanno costituito una risorsa importante per la
citt, che era il secondo nodo ferroviario in ordine di importanza di tutto il Meridione. Su questo versante
indispensabile mettere a punto un piano complessivo di riordino e riutilizzazione/valorizzazione delle aree
ferroviarie, distinguendo quelle aree indispensabili allesercizio ferroviario e al suo potenziamento, e le aree
non pi necessarie in ragione delle mutate esigenze e delle strategie di RFI possono essere riconsegnate
alla citt.
Per quanto riguarda la stazione ferroviaria, in particolare, si precisava come lattraversamento del fascio ferroviario fosse garantito a nord dal sovrappasso di Viale Manfredonia e a sud dal sottopasso di Viale Fortore.
Se a nord esistono spazi, e soprattutto il tessuto insediativo non si presenta cos compatto, a sud, a ridosso di Rione Martucci, le esternalit derivanti dalla presenza di questo itinerario sul quartiere sono pesantissime. La creazione del nuovo sistema di accesso alla stazione ferroviaria, se non accompagnato da un alleggerimento del flusso di traffico sul sottopasso di Viale Fortore, rischia di aggravare questa situazione.
Circa il tema dellaccesso alla citt lungo le radiali Via Trinitapoli-Via del Mare convergenti in prossimit del
passaggio a livello sulla linea ferroviaria Foggia-Manfredonia, si osservava che il passaggio a livello, soprattutto nella prospettiva di un potenziamento dei servizi ferroviari di collegamento tra Foggia e Manfredonia, rappresenta una prima criticit.
Il progetto di eliminazione del passaggio a livello va inserito nel pi vasto scenario di Piano Urbano della
Mobilit onde evitare che venga perpetrata unulteriore criticit che si riscontra allo stato attuale e cio la
penetrazione di flussi di traffico extraurbani a ridosso del quartiere Rione Martucci.
Questo quartiere cittadino che gi sconta, al pari di Villaggio Artigiani, ma con ben pi gravi esternalit, la
sua collocazione a ridosso di un inadeguato itinerario di by-pass delle aree centrali di Foggia costituito da
Viale Fortore e dal sottopasso ferroviario, penalizzato dalla presenza di ingenti flussi di traffico che convergono sullintersezione semaforizzata tra Viale Fortore e Via Leone XIII.
Fra le soluzioni due nuovi attraversamenti ferroviari:
Ponte di Sovrappasso: lintervento prevede la realizzazione di un nuovo ponte che supera il fascio dei binari
partendo da Viale Fortore in corrispondenza con le Officine FF.SS. e arrivando lateralmente al quartiere
Martucci in corrispondenza con via de Miro dAjeta. La progettualit trova stretto collegamento con azioni
gi avviate e in parte finanziate dallAmministrazione Comunale (PGTU e nuovo complesso direzionale nel
quartiere fiersitico).
Sottopasso ferroviario via de Miro dAjeta. Lintervento riguarda un nuovo sottopasso al di sotto del fascio
ferroviario Foggia-Manfredonia, che consenta il collegamento di Viale del Mare con via de Miro dAjeta.
Questi temi e, in particolare, lesigenza di situare la complessiva riqualificazione dellarea stazione allinterno
degli sviluppi PIRP ambito B Diaz/Martucci - Viale Fortore/Via Scillitani, sono stati individuati nellambito
del tavolo tecnico che, su impulso della CRRIF (Cabina di Regia Regionale per le Infrastrutture Ferroviarie),
deve istituirsi tra Comune di Foggia e Gruppo Ferrovie dello Stato: FS Sistemi Urbani SpA ha messo in evi-

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

denza la necessit di mettere a valore le aree dismesse o sottoutilizzate rispetto allesercizio ferroviario.
Le aree industriali dismesse su Via Manfredonia. Anche a Foggia si verificato il fenomeno delle aree industriali dismesse. Oltre alla dismissione industriale (che ha riguardato imprese ubicate nellagglomerato industriale), il fenomeno ha coninvolto anche imprese che occupavano totalmente un sedime di medio-grandi
dimensioni, come ad esempio i granai di via Manfredonia.
La dismissione avvenuta da tempo e nei programmi delle imprese non sembra rientrare la ripresa
dellattivit produttiva.
In qualche caso le imprese industriali hanno trasferito le propriet degli immobili a societ immobiliari dello
stesso gruppo o ad altri soggetti.
Al momento, la destinazione duso quella produttiva (art.15 della NTA). La riutilizzazione pertanto subordinata al cambio di destinazione duso.
Il DPP avanza una considerazione rispetto allarea degli ex Granai: i due edifici presentano gradi di ricuperabilit abbastanza alti, condizionati dalle caratteristiche volumetriche e costruttive degli stessi. La loro storia tale da poter rivestire un valore simbolico e culturale che potrebbe portare ad una trasformazione che
tengano nella dovuta considerazione tali valori.
Sempre secondo il DPP, anche gli insediamenti sparsi su Via Manfredonia potrebbero essere ricondotti
nellambito del processo di riqualificazione del Villaggio Artigiani, supportati in questo caso da unarteria di
collegamento con la viabilit principale di buon livello. Le opzioni di riqualificazione dei silos presenti in Via
Manfredonia possono daltro canto rappresentare unopportunit di rifunzionalizzazione dellintera area urbana a ridosso dei mercati generali.
Il DPP aggiunge che comunque, la strategicit di questarea tutta interna alla citt di Foggia e pu essere assicurata solo con la creazione di un sistema univoco di collegamento ovvero di un raccordo anulare
interno che altro non che il prolungamento di viale Ofanto oltre la barriera ferroviaria. In questo modo
larea artigianale di Foggia sarebbe facilmente raggiungibile da tutti i punti della citt assolvendo ad una
precisa funzione con dignit di area cittadina che fino ad oggi, a causa della ferrovia, era stata sempre considerata unarea di livello inferiore rispetto al contesto cittadino.
Un test di rigenerazione urbana. Il 14 gennaio 2010 il Consiglio comunale di Foggia ha ratificato un accordo
di programma per la realizzazione di un complesso edilizio polifunzionale in una di queste aree dismesse.
Lintervento, come stato verificato nel corso delle istruttorie e delle conferenze di servizi svolte con la Regione Puglia, presenta aderenze con alcuni elementi propri della rigenerazione urbana:
- costituito da un insieme coordinato di interventi in grado di affrontare il degrado fisico ed il disagio socioeconomico del contesto urbano;
- si prevede la riqualificazione urbana con il risanamento del camino dellex forno per la produzione dei laterizi (archeologia industriale);
- la realizzazione di spazi verdi e servizi;
- la previsione di molteplicit di funzioni con previsione di centro museale, commerciale, direzionale, abitativo e spazi pubblici dedicati al verde, a parcheggi, etc.;
- il risanamento dellambiente urbano mediante museo, percorsi differenziati per la mobilit ciclabile e aree
pedonali, spazi aperti a elevato grado di permeabilit, uso di fonti energetiche rinnovabili, risparmio energetico nella realizzazione delle opere edilizie con materiali ecologici e fonti rinnovabili (fotovoltaico).
Dalla qualit ambientale (la bonifica dellarea delle ex Fornaci di via Manfredonia) alla qualit architettonica,
paesaggistica, economica, e sociale (la ristrutturazione della ciminiera e la realizzazione di uno spazio museale che passa in propriet del Comune).
CRITICIT DEL QUADRANTE B
QUADRANTE B SOTTOZONA B1 - Villaggio Artigiani

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- Area produttiva divenuta nel tempo zona mista residenziale, commerciale e artigianale con una conseguenza carenza di standard;
- Infrastrutturazione interna non adeguata;
- Insufficienza del sottopasso ferroviario di accesso allarea.
QUADRANTE B SOTTOZONA B2 - Aree industriali dismesse via Manfredonia
- Presenza di aree dismesse e connotate da un forte stato di degrado ;
- Aree non pi funzionali allo scopo cui erano destinate.
QUADRANTE B SOTTOZONA B2 Rione Martucci
- Necessit di interventi sugli edifici sorti nel dopoguerra;
- Assenza di servizi;
- Emarginazione urbana conseguente alla barriera fisica esistente costituita dal fascio ferroviario;
- Forti punti di conflitto per il raggiungimento dellarea dallesterno.
- Carenza di servizi di vicinato.
Per il raggiungimento degli obiettivi uno degli strumenti di intervento utilizzabili rappresentato dai Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana, cos come istituiti dalla Legge Regionale 29 luglio 2008, n. 21.
Infatti la Legge Regionale attribuisce ai Comuni la possibilit di loro attivazione a seguito della approvazione
del Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana.
Del resto proprio il DPP 2006 che individua, tra le strategie prioritarie del PUG, modalit di intervento nella e per la citt storica (superando lo stesso concetto di centro storico), riducendo il peso della pianificazione preventiva a vantaggio dellintervento diretto, disciplinato per adottare diffusamente i principi del progetto di restauro, prevedendo lutilizzazione della perequazione a distanza e della premialit per tentare
di risolvere gli annosi problemi della parte centrale della citt, e questo rende il programma de quo assolutamente allineato al percorso intrapreso dalla Amministrazione Comunale relativamente al Piano Urbanistico
Generale.
Del resto la stessa Regione si posta il problema della coesistenza di un nuovo strumento quale la rigenerazione urbana e gli strumenti urbanistici vigenti o in corso di componimento, per questo motivo ha espressamene previsto allart . 3, comma 2 della L.R. 21/2008 che: La definizione degli ambiti territoriali da assoggettare ai programmi integrati di rigenerazione urbana pu avvenire anche nellambito del documento
programmatico preliminare del piano urbanistico generale previsto dalla l.r. 20/2001.
Quindi, conformemente alla legge regionale, il DPRU approvato dal Consiglio comunale va a integrare il
DPP 2006.
Per i programmi integrati di rigenerazione urbana la Regione Puglia ha previsto specifici strumenti di sostegno tecnico-economici, definendo uno specifico asse prioritario nella nuova programmazione 2007-2013,
che possono costituire un impulso per la loro effettiva realizzazione, come riportato allart 7 della L.R.
21/2008 che testualmente recita:
ART. 7 - (INCENTIVI)
1. Linclusione degli interventi in programmi integrati di rigenerazione urbana e la previsione di programmi
intercomunali sono criteri di valutazione assunti dalla Regione nellerogazione di finanziamenti destinati alla
riqualificazione urbana.
2. Non costituisce variante ai piani regolatori generali, ai programmi di fabbricazione o alle previsioni strutturali dei piani urbanistici generali comunali vigenti lapprovazione di programmi integrati di rigenerazione
urbana che comportino:
a) adeguamento e/o rettifica di limitata entit del perimetro delle aree assoggettate a piani urbanistici esecutivi dovuti alla maggiore scala di rappresentazione grafica;
b) modifiche del perimetro di comparti o unit di minimo intervento stabiliti dagli strumenti urbanistici gene-

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rali.
3. I comuni, in base ai criteri stabiliti dalla Giunta regionale entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti norme, possono prevedere in favore di coloro che effettuano gli interventi di cui alla presente legge riduzioni dellICI o di altre imposte comunali e degli oneri di urbanizzazione secondaria e del
costo di costruzione di cui agli articoli 16, come modificato dagli articoli 40, comma 9, della legge 1 agosto
2002, n. 166 e 1 del decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 301, e 17 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia),
graduando gli stessi allo scopo di favorire la realizzazione di edilizia residenziale sociale e insediamenti sostenibili sotto il profilo energetico-ambientale.
4. In aggiunta agli incentivi di cui al comma 3, per favorire la realizzazione di edilizia residenziale sociale
nellambito dei programmi integrati di rigenerazione urbana, compatibilmente con i caratteri culturali e ambientali degli edifici e dei luoghi e nel rispetto dei limiti di densit edilizia fissati dal decreto ministeriale 2
aprile 1968, n.1444 (Limiti inderogabili di densit edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti
massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attivit
collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dellarticolo 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765), e delle
quantit complessive minime fissate dallarticolo 41 sexies della legge 17 agosto 1942, n. 1150 (Legge urbanistica) e successive modifiche e integrazioni, i comuni possono prevedere senza che ci configuri variante urbanistica:
a) mutamenti di destinazione duso di immobili dismessi o da dismettere riservati alledilizia residenziale sociale;
b) incrementi fino al 10 per cento della capacit insediativa residenziale prevista dagli strumenti urbanistici
generali vigenti riservati a interventi di edilizia residenziale sociale.
5. Gli incentivi previsti dal presente articolo sono cumulabili con altri contributi compatibilmente con i criteri
di cumulabilit previsti dagli incentivi nazionali.
I programmi integrati di rigenerazione urbana seguiranno le procedure approvative previste dagli artt. 5 e 6
della Legge Regionale n. 21/2008:
ART. 5 (PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE DEI PROGRAMMI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA
CONFORMI AGLI STRUMENTI URBANISTICI GENERALI COMUNALI)
1. I programmi integrati di rigenerazione urbana conformi ai piani regolatori generali, ai programmi di fabbricazione o ai piani urbanistici generali comunali vigenti sono adottati con atto deliberativo del consiglio comunale tenendo conto delle proposte avanzate dalle forze sociali, economiche, culturali e dagli abitanti che
risiedono o operano nel contesto da riqualificare e negli ambiti ad esso contigui.
2. Entro trenta giorni dalla data di adozione, il programma e i relativi elaborati sono depositati, per quindici
giorni consecutivi, presso la segreteria del comune, in libera visione al pubblico. Del deposito dato avviso
sull'albo comunale e su almeno due quotidiani a diffusione provinciale.
3. Entro il termine di quindici giorni dalla data di scadenza del periodo di deposito di cui al comma 2, chiunque abbia interesse pu presentare proprie osservazioni, anche ai sensi dell'articolo 9 della legge 7 agosto
1990, n.241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti
amministrativi).
4. Qualora il programma riguardi aree sulle quali insistono vincoli specifici, decorso il termine per le osservazioni, il sindaco indice una conferenza di servizi alla quale partecipano rappresentanti delle amministrazioni competenti per l'emanazione dei necessari atti di consenso, comunque denominati.
5. Entro trenta giorni dalla data di acquisizione degli atti di consenso di cui al comma 4, il consiglio comunale approva in via definitiva il programma, pronunciandosi altres sulle osservazioni presentate.
6. La deliberazione di approvazione pubblicata, anche per estratto, sul Bollettino ufficiale della Regione
Puglia (BURP).

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7. Il programma acquista efficacia dal giorno successivo a quello di pubblicazione di cui al comma 6.
ART. 6 (PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE DEI PROGRAMMI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA
IN VARIANTE AGLI STRUMENTI URBANISTICI GENERALI COMUNALI)
1. I programmi integrati di rigenerazione urbana non conformi ai piani regolatori generali, ai programmi di
fabbricazione o alle previsioni strutturali dei piani urbanistici generali comunali vigenti sono adottati con atto
deliberativo del consiglio comunale sulla base di quanto stabilito dal documento programmatico di rigenerazione urbana e tenendo conto delle proposte avanzate dalle forze sociali, economiche e culturali e dagli
abitanti che risiedono o operano nel contesto da riqualificare e negli ambiti ad esso contigui.
2. Il sindaco, dopo ladozione del programma integrato di rigenerazione urbana, convoca una conferenza di
servizi, ai sensi del comma 3 dellarticolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali), tra i rappresentanti di tutte le amministrazioni competenti per
l'acquisizione dei necessari atti di consenso, comunque denominati, per verificare la possibilit di concordare il successivo accordo di programma.
3. In sede di conferenza di servizi le amministrazioni partecipanti, nel rispetto del principio di copianificazione, devono indicare le ragioni ostative o, ove possibile, le modifiche necessarie ai fini della conclusione positiva delliter del programma mediante lapprovazione dellaccordo di programma.
4. In caso di approvazione da parte della conferenza, lo schema di accordo di programma, sottoscritto dai
soggetti intervenuti alla conferenza di servizi e corredato della documentazione tecnica e grafica prescritta,
ivi compresa quella prevista dalle vigenti norme urbanistiche, depositato per trenta giorni consecutivi
presso la segreteria del comune interessato, durante i quali chiunque pu prenderne visione.
5. Leffettuato deposito tempestivamente reso noto al pubblico mediante la pubblicazione sul BURP e su
almeno due quotidiani a diffusione provinciale, nonch mediante laffissione di un avviso all'albo pretorio
con lannotazione degli estremi di pubblicazione nel BURP.
6. Entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nel BURP gli interessati possono presentare al comune le
proprie osservazioni.
7. Entro i quindici giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni, il soggetto proponente presenta le proprie deduzioni sulle osservazioni pervenute.
8. Entro i trenta giorni successivi alla scadenza del termine di cui al comma 7, il sindaco del comune interessato chiede al Presidente della Giunta regionale la convocazione dei soggetti invitati alla conferenza di
cui al comma 2 per la valutazione delle osservazioni pervenute e la conclusione dellaccordo.
9. Laccordo, approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale entro i trenta giorni successivi,
produce effetto di variante allo strumento urbanistico comunale con ladozione della deliberazione consiliare di ratifica dell'adesione del sindaco all'accordo. Tale ratifica deve intervenire, a pena di decadenza, entro
trenta giorni dalla stipula dellaccordo.

3.1.5. Il programma per lemergenza abitativa: il social housing


Le problematiche rivenienti dalla necessit di alloggi per i senza casa o, per non omettere le pi recenti
problematiche, per particolari categorie di persone (single, anziani, giovani etc.), attraversano trasversalmente tutti gli enti locali. I requisiti di fondo per la costruzione di case a costo accessibile sia per la vendita
che per laffitto sono tre:
- utilizzare suolo di propriet pubblica o nella disponibilit di un soggetto pubblico per abbattere i costi di
costruzione;
- utilizzare risorse economiche non speculative raccolte sul mercato dei capitali per integrare il contributo
pubblico;

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- coinvolgere soggetti gestori del processo a carattere non speculativo che si occupano della riscossione
dei canoni, della manutenzione degli immobili e di tutti servizi complementari contribuendo alla costruzione
di un pi forte senso di comunit.
Il bisogno cui il programma intende rispondere , in sintesi, quello di un sostegno e di una mediazione di
garanzia per laccesso al mercato degli alloggi da parte di cittadini in situazione di svantaggio in fase di integrazione sociale, non senza tener conto della necessit di rendere appetibile, nella giusta misura, teli
interventi da parte dei privati.
La particolare situazione di disagio diventa ancora pi delicata alla luce della critica situazione finanziaria
dellEnte Comunale. Il programma rappresenta quindi la possibilit di dare una risposta al bisogno sociale
rappresentato dalla necessit di prima casa per particolari categorie, e dallaltro di attivare virtuosi meccanismi economici che consentirebbero all'Amministrazione Comunale lattivazione di entrate rispondenti ai
costi di costruzione dellintero programma, nonch agli investimenti, attraverso gli oneri di urbanizzazione
primari e secondari, con ovvie ricedute positive per la filiera produttiva che orbita intorno a tale sistema.
Elementi che sono stati rimessi anche allattenzione di Ministero e Regione Puglia, per la praticabilit della
indizione di una conferenza di servizi (Stato-Regione-Comune) tesa ad accertare la conformit della programmazione comunale con quanto disposto dallart. 11 della Legge 133. Nel caso di esito positivo si potrebbe attivare lapplicazione dellart. 12 del DPCM:
Art. 12. Ammissione al piano degli interventi senza contributi
1. Al fine di utilizzare le procedure e le agevolazioni di cui allart. 4 e allart. 8, comma 3, nellambito delle
singole linee di intervento, sono inseriti, dintesa con le regioni, province autonome ed i comuni interessati
per ogni annualit, gli interventi rispondenti alle finalit del presente decreto per i quali non sono richieste
risorse pubbliche di qualsiasi natura.

Tale circostanza determinerebbe la possibilit di un'approvazione dellintero programma di housing attraverso accordo di programma costituito dalle proposte selezionate con il bando di evidenza pubblica
dell'Amministrazione Comunale i cui esiti sono stati oggetto di presa atto da parte del Consiglio Comunale.
3.1.5.1. La programmazione per la risoluzione delle emergenze: un bando per lhousing
Dallentit del fabbisogno da soddisfare deriva la impossibilit di operare in maniera mirata con singoli interventi e lopportunit di predisporre un organico piano/programma dal quale derivi, in un arco di tempo
relativamente breve, un soddisfacimento delle necessit riscontrate.
Si configurata, quindi, una strategia di intervento tesa a dare una risposta in tema di housing sociale ed
emergenza abitativa, con lobiettivo dellazzeramento programmatico del fabbisogno per il periodo 2008
2009 (954 appartamenti), cos come stimato dal preposto Ufficio Emergenza Abitativa, attraverso il ricorso a
un programma di intervento finalizzato ad affrontare l emergenza abitativa incrementando il patrimonio di
edilizia residenziale attraverso la riqualificazione, il rinnovo urbano ed il completamento della citt. A tale
scopo lAmministrazione promuoveva una selezione per proposte progettuali per lemergenza abitativa,
tese alla attuazione programmatica dellazzeramento del fabbisogno di emergenza abitativa per il biennio
2008-2009.
Sulla stregua di quanto disposto dal DPP 2006 e coerentemente con la Legge n. 133, il 2 ottobre 2008, con
Delibera di Consiglio Comunale n. 40, approvato il bando di housing sociale.
Con lo stesso, si prefissavano i seguenti obiettivi:
- soluzione alla crescente difficolt di fasce deboli della popolazione a reperire soluzioni alloggiative idonee
rispetto alle proprie necessit, anche a causa delle difficolt di inserimento lavorativo (cittadini con bassi
livelli di qualifica professionale e di reddito, con problematiche socio-sanitarie, famiglie monoparentali, anziani, cittadini stranieri, lavoratori extracomunitari, ex detenuti, ecc);
- dare una risposta ai cittadini il cui reddito annuo troppo alto per consentire laccesso alledilizia pubblica
ma non sufficiente per sostenere i prezzi degli affitti, o per acquisire la propriet degli alloggi ai correnti
prezzi di mercato;

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- consentire ai cittadini stranieri, in regola con il titolo di soggiorno e con un lavoro stabile, di accedere al
mercato privato dellaffitto;
- abbattere la tendenza allaumento del numero degli sfratti per morosit;
- intervenire sulle nuove sacche di marginalit sociale e di povert economica, dovuta al problema della casa ed al disagio sociale che tale mancanza comporta.
Le proposte dovevano altres essere finalizzate a garantire interventi che rispondessero ai bisogni, desideri
ed aspettative, a migliorare la qualit della vita e della sicurezza, dei cittadini specie con riferimento ai bambini, agli anziani ed ai diversamente abili.
Il bando centralizzava, rendendoli parametri di valutazione, lobiettivo di promuovere soluzioni di rigenerazione ecologica della citt, prevedendo azioni atte a garantire il risparmio delluso di risorse naturali, in particolare del suolo, dellenergia e dellacqua, la soluzione di situazioni abitative di incompatibilit ambientale
dovuta alla prossimit di impianti produttivi inquinanti o a rischio di incidente rilevante, la previsione di percorsi per la mobilit ciclabile e di aree pedonali.
Espletata la fase di evidenza pubblica e selezione delle proposte, avvenuta con linsediamento di una
commissione esterna formata da rappresentanti degli ordini professionali ed tecnici esterni, il 20/04/2009
con Delibera di Consiglio Comunale (n. 42) viene approvata la graduatoria compostasi ed avviato il procedimento di variante urbanistica.
Il 16 luglio 2009, viene emanato il Decreto Presidenza Consiglio dei Ministri, pubblicato in Gazzetta Ufficiale
n. 191 del 19/08/2009, che approva il Piano nazionale di edilizia abitativa, in pratica ci che era contenuto
nella legge 133 art. 11.
3.1.5.2 Il tavolo di co-governo urbanistico Comune-Regione del Programma di Housing Sociale
Il Programma, riguardato dallinsieme degli interventi selezionati allesito della procedura aperta dallAvviso
Pubblico 2008, risponde allobiettivo generale consistente nella realizzazione di una provvista di edilizia per
lemergenza abitativa, mirando nel contempo a una distribuzione della provvista stessa (housing sociale:
HS) allinterno di comparti edificatori tali da scongiurare rischi di ghettizzazione e da stimolare
unespansione equilibrata in termini di qualit residenziale e dei servizi.
Lo studio delle correlazioni tra gli interventi HS e altri Piani e Progetti attivi sul territorio consente di individuare fisicamente quattro ambiti:
- Nord-Ovest (Ambito 1);
- Sud-Ovest (Ambito 2);
- Sud (Ambito 3);
- Nord-Est (Ambito 4).
In tali ambiti si concentrano gli effetti che, in una cornice di coerenza con il DPP 2006, lAmministrazione si
attende dagli interventi HS e da altri Piani e Progetti. Effetti che si sintetizzano nei seguenti obiettivi specifici:
- provvista di edilizia sociale;
- riqualificazione;
- rinnovo urbano;
- completamento della citt.
Il posizionamento su mappa dei 29 progetti selezionati nellambito del Bando HS consente di evidenziare
le correlazioni tra questi e gli altri Piani e Progetti attivi sul territorio. Tali correlazioni chiariscono il nuovo
scenario insediativo e i principi urbanistici che lo hanno guidato.
Lo stesso sistema insediativo del territorio, cos come sviluppatosi, a raggiera, priva la citt di veri e propri
vuoti urbani e ha indirizzato lespansione lungo i principali assi infrastrutturali. Il risultato di questo naturale processo di espansione, che vede nelle aree periferiche i luoghi ideali dove concentrare domanda e offerta di qualit, consente di sviluppare il tema fondamentale del Bando HS, e cio un reale riammagliamento

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tra parti del territorio, fondato su un convincente programma di relazioni fisiche a scala generale, correlandolo, nellimmediato, allinsieme di altri Piani e Progetti e, in prospettiva, al Programma di Rigenerazione urbana prevalentemente centrato sul centro urbano consolidato.
In questo senso, lo strumento dellaccordo di programma, considerata la regia pubblica tipica della specifica procedura, appare idoneo a rafforzare la struttura dei 29 interventi selezionati nellambito del Bando HS
verso gli obiettivi specifici del Programma e delle correlazioni con le necessit espresse dal territorio.
Losservazione, per ciascuno dei quattro ambiti, del posizionamento su mappa degli interventi HS e
dellinsieme dei correlati Piani e Progetti porta a suggerire lorganizzazione di quattro tavoli per
lelaborazione di altrettanti accordi di programma, sulla scorta degli spunti di inclusione, controllo e affettivit che consentirebbero una governance efficiente degli impatti urbanistici in fase esecutiva. Rappresentando, tale governance, la gestione coordinata dei bisogni pregressi, emersi, emergenti e attuali che si
sono espressi o si stima si esprimano nei Piani e Progetti in corso di attuazione e negli interventi HS in corso di approvazione.
Lespansione urbana. La descritta fisiologia dellespansione che appare confermata dalla localizzazione
dei 29 interventi HS selezionati evidenzia veri e propri coni di espansione lungo assi portanti corrispondenti alle principali vie di comunicazione/scambio della citt con lampio territorio comunale e provinciale, attualmente oggetto, peraltro, di unincisiva riflessione tanto in sede di DPP, tanto in sede di Piano
urbano della mobilit di area vasta, quanto di Piano territoriale di coordinamento provinciale.
Lelemento di riflessione rapportato al tema della mobilit e degli accessi alla citt si propone perch tali
coni sono, a loro volta, intersecati dal sistema anulare della circonvallazione/tangenziale, determinando di
fatto aree di possibile espansione aventi come estremi, da un lato, la struttura viaria anulare e, dallaltro, la
citt consolidata.
In tali coni si localizzano gli interventi HS, determinando, cos, di fatto, un primo parametro di coerenza
fisica con la citt.
Questultimo elemento stato apprezzato anche nel corso dei lavori di attualizzazione del DPP e rappresentato nella sua dinamica con una tavola condivisa nel corso di riunioni con le Commissioni consilari.

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Partendo da Nord-Ovest fino a Sud-Est, si rileva il valore di determinazione dellalveo fisico dellespansione
dato dagli assi di Via San Severo, Via Lucera, Via Napoli, Tratturo Camporeale, Via Gioberti, Viale degli
Aviatori, Via Bari, che, allinterno di quella fascia di verde compresa tra la citt consolidata ed il grande sistema anulare della circonvallazione stradale, costituiscono quel peri-urbano che il Piano Benevolo ha perpetuato allo scopo di limitare lespansione edilizia e favorire forme di completamento coerenti con
limpianto urbanistico di Foggia.
Per la zona di Nord-Est, tre interventi localizzati lungo Via del Mare propongono spunti di rilevante interesse
presentandosi in stretta correlazione con i Rioni Diaz e Martucci, oggetto di un Programma Integrato di Riqualificazione delle Periferie, e offrendosi come elementi che valorizzano le scelte che, nellambito del
PUMAV, puntano, fra laltro, alla valorizzazione delle aree non pi funzionali allesercizio ferroviario e alla
realizzazione della penetrazione urbana del Treno-Tram sulla direttrice Foggia-Manfredonia.
Allinterno di ciascuno dei quattro ambiti omogenei, gli interventi HS possono, dunque, funzionare come un
unico sistema: sia reciprocamente, sia tra essi e i correlati Piani e Progetti in corso. Nella valutazione dei
principi dei singoli interventi HS, la contiguit fisica, i comuni assi portanti, la coerenza del sistema infrastrutturale e degli spazi aperti, la stessa maglia urbanistica e le comuni tipologie edilizie sono i criteri attraverso i quali possibile effettuare una serie di aggregazioni dei singoli 29 interventi HS, per giungere a definire 4 macro-progetti che realizzano gli obiettivi specifici del Programma HS del Comune di Foggia.
Vedansi gli Elaborati grafici del DPP a seguire.

La congruenza dellespansione. Ancorch allinterno di questa configurazione, basata su una matrice radiale, sussiste un forte sistema di relazioni tra i vari interventi HS e tra questi ed il territorio, se non a scala
generale, sicuramente ad una scala urbana. Relazioni dovute solo in parte alla contiguit sul territorio ma
che, pi incisivamente, riguardano il tessuto edilizio e i tipi abitativi: i codici relazionali che, in definitiva, evitano semplici ed asettiche ricuciture di porzioni di territorio.

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Infatti, sicuramente possibile evidenziare delle macro aree di espansione che si configurano come degli
Ambiti omogenei di congruenza, dove il termine congruenza inteso come Sintonia tra i livelli della Relazione. I singoli intervento HS che ricadono allinterno di queste macro aree rispondono fortemente a
principi di:
inclusione, in funzione alle relazioni fisiche tra i singoli progetti;
controllo, inteso come possibilit, che ancora sussiste, di poter influenzare le relazioni;
affettivit, intesa, in senso lato, come linsieme delle relazioni tra i progetti ed il territorio circostante.
Ambiti omogenei di congruenza

Articolazione della procedura. Lo studio delle correlazioni territorio/espansione/connessione tra gli interventi
HS e di questi con i Piani/progetti in corso, conduce ipotizzare:
1) lindividuazione di 4 ambiti omogenei di congruenza;
2) allinterno di questi, 4 macro-progetti urbanistici.
Ambito omogeneo di congruenza 1
Si concentrano 4 interventi selezionati nel Bando HS, lungo gli assi portanti di Via Lucera e Via San Severo.
Si tratta degli interventi delle ditte: CE.LA.M s.r.l. SOLIVAR s.r.l., META s.r.l., VITTOZZI Lucia, SER Costruzioni s.r.l. In tale ambito:
- sta completandosi lesecuzione di un Programma di Riqualificazione Urbana per il recupero edilizio e funzionale di ambiti urbani (PRiU) che ha prodotto anche edilizia residenziale pubblica di realizzazione IACP,
integrata a ulteriore ERP IACP di previsione nel PIRP Ambito A;
- imminente la partenza della fase esecutiva del PIRP Ambito A;

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- di recente completamento edilizia da PEEP 167 con temi di ridistribuzione dei servizi oggetto di recente deliberazione;
- si sono realizzati nuovi comparti edilizi (Art. 18 Legge 203/91 Gozzini)
- si di recente insediata unattivit commerciale di rilevanza sovra-comunale, allinterno di un intervento
Gozzini;
- imminente la partenza della fase esecutiva dellintervento urbanistico Cittadella ecologica Santa Maria
Bambina;
- in fase esecutiva un intervento prodotto della programmazione negoziata;
- gli sviluppi della ripresa in esercizio della linea ferroviaria Foggia-Lucera e della futura modalit TrenoTram di previsione PUMAV prefigurano fermate lungo la penetrazione urbana.
Ambito 1

Ambito omogeneo di congruenza 2


Si concentrano 10 interventi selezionati nel Bando HS, lungo gli assi portanti di Via Napoli, Tratturo Camporeale e Via Gioberti. Si tratta degli interventi delle ditte: LECCESE Omero LECAM, FISIOS s.r.l., CRISADIV

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s.r.l., Immobiliare Manfredini s.r.l., EDILCOMIT s.r.l., REALE Costruzioni s.r.l., PONTONE Vanda LOPS,
SANNONER Guglielmo, ROSSETTI ARIANNA Immobiliare s.r.l., A.T.I. CO.MER.COOP. In tale ambito:
- si sono realizzati comparti edilizi da PRiU e da Art. 18 Legge 203/91 Gozzini;
- si sono insediate attivit per il tempo libero di rilevanza sovra-comunale;
- si concentrano soluzioni di viabilit di matrice PUMAV e lipotesi di penetrazione urbana del percorso Treno-Tram a servizio, fra laltro, di Policlinico Ospedali Riuniti, nuova sede della Provincia, impianti sportivi di
rilevanza sovra-comunale (CUS);
- si attivato linteresse dellUniversit degli Studi di Foggia per la realizzazione di un campus;
- sono in corso di definizione 3 interventi prodotti della programmazione negoziata;
- lAmministrazione sta organizzando uno specifico piano per consentire lallungamento della pista
dellaeroporto civile Gino Lisa gi finanziato da Aeroporti di Puglia.
Ambito 2

Ambito omogeneo di congruenza 3

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Si concentrano 12 interventi selezionati nel Bando HS, lungo gli assi portanti di viale degli Aviatori e via Bari. Si tratta degli interventi delle ditte: ROSSO Costruzioni s.r.l., ANDROMEDA s.r.l., INNOVAZIONE s.r.l.,
A.T.I. EDILAZZURRA s.r.l. GALPAS s.a.s, CARMAL s.r.l., PALLOTTA Leonardo, Immobiliare RIPAM, La
Manna e Altri, Russo Vito s.a.s., S.I.C.E. s.r.l., DUEGI s.a.s. EFFEGI s.a.s., INFOTEC s.r.l.
In tale ambito:
- si sono concentrati insediamenti commerciali di rilevanza sovra-comunale;
- sono di recente realizzazione interventi edilizi (3 da Art. 18 Legge 203/91 Gozzini e 2 Piani di Riqualificazione Urbana);
- sono in fase esecutiva 4 interventi prodotti della programmazione negoziata;
- di recente completamento, edilizia da PEEP 167;
- sono allocati insediamenti direzionali e sportivi di rilevanza sovracomunale (Palazzo di Giustizia, impianti
CONI).
Ambito 3

Ambito omogeneo di congruenza 4


Si concentrano 3 interventi selezionati nel Bando HS, lungo lasse portante di via del Mare. Si tratta degli
interventi delle ditte: GELSO s.n.c., DAlessandro Mario, Societ Via del Mare s.r.l.
Un ambito in cui:
- in corso di definizione la rimodulazione del PIRP Ambito B;
- si concentrano scelte che, nellambito del PUMAV, puntano alla valorizzazione delle aree non pi funzionali allesercizio ferroviario e alla realizzazione della penetrazione urbana del Treno-Tram sulla direttrice
Foggia-Manfredonia;
- insediata attrezzatura/attivit per il tempo libero a rilevanza sovra-comunale;
- si sta realizzando un grande polo direzionale dove avranno sede uffici di enti e organizzazioni di rilevanza
sovracomunale (nuova Camera di Commercio, Polo integrato per lo sviluppo economico del Comune di
Foggia, nuovo quartiere fieristico, teatro tenda) che sia che si realizzino le previsioni di viabilit PUMAV e

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

PIRP Ambito B con sovrappasso del fascio ferroviario, sia che si realizzi la penetrazione urbana del Treno-Tram sulla direttrice Foggia-Manfredonia avr connessioni molto strette, anche pedonali, con le aree
su cui sono collocati i 3 interventi HS.
Ambito 4

Il fabbisogno di HS. Con Deliberazione n. 40 del 2 ottobre 2008, il Consiglio Comunale approvava la relazione dellUfficio Politiche abitative, finalizzata ad avere contezza delle situazioni di oggettiva e improcrastinabile emergenza. La relazione era il risultato di un lavoro di ricognizione rappresentante solo una parte di
quei dati gi riportati nella relazione allegata alla deliberazione di Consiglio comunale n. 102/2003, dalla
quale si desume una grave situazione di tensione sociale causata anche da problematiche derivanti dalla
emergenza abitativa.
LAmministrazione comunale, al fine di dare attuazione a un coeso programma integrato di intervento, finalizzato ad affrontare lemergenza abitativa incrementando il patrimonio di edilizia residenziale attraverso la
riqualificazione, il rinnovo urbano ed il completamento della citt, promuoveva una selezione per
lattuazione di un Programma di iniziativa pubblica per lemergenza abitativa, teso alla attuazione programmatica dellazzeramento del fabbisogno di emergenza abitativa per il biennio 2008-2009 stimato in circa
954 alloggi, in aggiunta a quelle messe in atto dalle politiche pubbliche della casa.
Alliniziativa aderivano, sottoscrivendo un protocollo di intesa, lAssociazione Nazionale dei Costruttori Edili
della provincia di Foggia, Ordini professionali provinciali, Organizzazioni Sindacali, Confederazioni rappresentative del mondo della cooperazione.
Lo stesso DPP rileva che a Foggia risultano abitate 11 grotte, 334 sono le famiglie residenti in baracche,
containers ed alloggi impropri, 211 sono le famiglie residenti in boxes ed alloggi con superficie inferiore ai
50 mq., per un totale di 656 alloggi precari. Altre 250 famiglie sono colpite, a varie ragioni, da sfratto esecutivo ed il Comune si fatto carico degli oneri derivanti dalla necessit di togliere da una condizione di assoluta precariet 700 famiglie indigenti ora alloggiate presso immobili comunali o locati dal comune. Infine,
con lultimo bando per la assegnazione degli alloggi nellambito di futuri programmi di ERP sono pervenute

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2800 domande. Anche in riferimento ad altri elementi di criticit che si omettono per necessit di sintesi, nel
complesso la valutazione dellemergenza abitativa porta a considerare che non meno di 2.500/3.000 alloggi
sono necessari per fare fronte alle esigenze di altrettante famiglie (9.000 abitanti) che sono in condizione di
urgenza. (DPP 2006, pag. 33). Il processo di rivisitazione e attualizzazione del DPP ha affrontato esplicitamente il tema del fabbisogno, illustrando alcune stime nel corso dellaudizione del prof. Francesco Karrer,
svoltasi il 18 dicembre 2009, davanti alla Giunta comunale e alla V Commissione Territorio del Consiglio
comunale. Lillustrazione riportata di seguito:

Dati quantitativi interventi HS selezionati

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(SEGUE) Dati quantitativi interventi HS selezionati

3.1.6 La potenzialit urbanistica produttiva del Comune di Foggia: l'Atto di indirizzo sulle aree produttive e
commerciali (APC)
L'Atto di indirizzo sulle aree produttive e commerciali della Citt di Foggia (APC) , insieme, un approfondimento e un aggiornamento tematico e settoriale del DPP al PUG.
Risponde all'esigenza politico-amministrativa di ordinare il processo di pianificazione del PUG in base ai criteri definiti, successivamente all'adozione del DPP 2006, con l'adozione del DRAG, ulteriormente specificati
dalla Circolare n. 1/2008 "Note esplicative sulle procedure di formazione dei Piani Urbanistici Generali dopo
lentrata in vigore del Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG) Indirizzi, criteri e orientamenti per

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la formazione, il dimensionamento e il contenuto dei Piani urbanistici Generali (PUG)" (D.G.R 26 febbraio
2008, n. 214) e dalla Circolare 1/2011 "Indicazione per migliorare l'efficacia delle conferenze di copianificazione nella formazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG)" (D.G.R. 16 febbraio 2011, n.25).
Avendo il Comune di Foggia aperto la Conferenza di copianificazione del PUG il 18 gennaio 2011, l'APC si
candida a chiarire gli indirizzi destinati a guidare il processo di elaborazione della parte strutturale e programmatica del PUG in un ambito settoriale della pianificazione tuttora in debito di riscontri completi:
- rispetto ai rilievi contenuti nella D.G.R. n. 1005 del 20 luglio 2001 di approvazione del Piano Regolatore
Generale di Foggia e nella D.G.R. n. 154 del 10 febbraio 2009 di presa d'atto dell'adeguamento del P.R.G.
alle prescrizioni e osservazioni accolte di cui alle D.G.R. n. 7914 dell11.11.1997 e n. 1005 del 20.07.2001;
- rispetto agli obiettivi intermedi espressi nello stesso DPP 2006, che ha definito, sintetizzato e proposto di
re-integrare i principali aspetti urbani generali, riguardanti la Citt della Residenza, la Citt dei Servizi e la
Citt della produzione.
3.1.6.1 Foggia, polo di servizi competitivi alla produzione e al commercio.
L'APC orientato sinteticamente dagli elementi richiamati nella Premessa della presente Nota integrativa, e
le opzioni generali espresse si basano sulla verifica del quadro prefigurato nel DPP 2006, incentrata sulle
dinamiche illustrate nella Premessa medesima.
In particolare per quanto attiene alle gi richiamate dinamiche macro che sono parse confermarsi nella
Conferenza di copianificazione del PUG e nelle fasi di ascolto che si sono succedute, negli elementi di programmazione che hanno contrassegnato il ciclo 2007-2013 e negli orientamenti dell'investimento privato sul
quadrante di Incoronata di grande rilievo appare il definitivo decollo di alcuni investimenti privati come l'hub
ferroviario di Lotras S.r.l.. Tale hub movimenter, entro il 2012, duemila treni merci, si qualificato con l'affidamento da Trenitalia Cargo del servizio sulla tratta ferroviaria Bari-Foggia-Napoli comportante una movimentazione di circa 15.000 container di varie tipologie e ha inaugurato la nuova tratta Bari-Milano-Mannheim
(citt situata nel land del Baden-Wrttemberg, a sud-ovest della Germania, il cui porto fluviale, nel punto di
confluenza fra Reno e Neckar, con una superficie di 1.131 ettari, uno dei porti interni pi grandi d'Europa).
Il Documento Strategico Regionale 2007-2013 dedica un capitolo apposito alla prospettiva mediterranea, intitolato La Puglia e la cooperazione internazionale, assumendo le coordinate dei Balcani e quelle del Mar
Mediterraneo per prefigurare il contesto geo-politico dove far maturare le politiche di sviluppo regionali.
Lo sviluppo della competitivit territoriale stato indirizzato, nelle elaborazioni della pianificazione strategica
di area vasta Capitanata 2020 Innovare e Connettere, anche attraverso una sua maggior capacit di
produrre, facendo riferimento allaccezione pi ampia dei significati che il termine pu assumere: produrre
valori monetari e territoriali, produrre beni e paesaggi, produrre cultura e know how, produrre relazioni e capitale umano.
Lindirizzo strategico assume che, nel territorio, esistono risorse e potenzialit che hanno bisogno, per svilupparsi e affermarsi definitivamente, di fare sistema e di diventare luogo di insediamento delle attivit connesse pi avanzate (servizi, ricerca, produzione, commercializzazione), area di concentrazioni delle attivit
di organizzazione materiale e immateriale del trasporto dei flussi di beni e merci, della ricerca e formazione.
Questo implica: sviluppare filiere produttive strategiche; creare condizioni favorevoli allo sviluppo di nuova
imprenditorialit; sostenere lo sviluppo di un sistema fieristico; formulare unarticolata e coordinata strategia
di offerta di aree per insediamenti produttivi, aree industriali ecologiche e aree industriali e artigianali.
Condizione per favorire la produzione, in tali diverse accezioni, la riorganizzazione della mobilit quale sistema di connessione tra aree produttive, culturali e ambientali, allinterno dellarea vasta, e lo sviluppo di un
sistema infrastrutturale di connessione a medio e lungo raggio. Sistemi urbano e produttivo troverebbero una
loro maggiore affermazione modernizzando il proprio assetto infrastrutturale e migliorando il posizionamento
strategico dellarea vasta, valorizzando il suo ruolo di connessione tra corridoi europei e regioni limitrofe, a
partire da una razionalizzazione delle infrastrutture della mobilit di persone e merci, della logistica e
dellintermodalit.

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Non a caso il DSR, riportante le Linee Guida per la Pianificazione Strategica di Area Vasta, traccia il percorso per realizzare il Piano Urbano della Mobilit, esplicitando che il PUMAV lo strumento che consente di
definire un progetto di sistema, all'interno di un processo di pianificazione integrato del sistema complessivo trasporti-territorio, basato su uno scenario di assetto futuro del quadro strutturato su di un insieme di investimenti e di innovazioni organizzativo-gestionali di carattere strategico da attuarsi nel medio-lungo periodo alle possibili scale urbane, metropolitane e sovra-comunali.
Il trasporto e, quindi, il sistema della mobilit vanno considerati nella loro globalit e complessit, sia dal lato
dellofferta, sia dal lato della domanda. Per quanto attiene lofferta, vanno considerati la fornitura dei servizi
collettivi e la gestione della mobilit individuale, le infrastrutture, la gestione e i regolamenti, mentre per
quanto riguarda la domanda necessario considerare non solo la quantit del servizio richiesto, ma anche
la qualit e la distribuzione dei flussi espressi dall'assetto territoriale e socio-economico al fine di meglio configurare lassetto attuale e futuro dei bisogni di mobilit.
La contestuale e sinergica predisposizione del Piano Strategico e del PUM scaturisce, secondo l'obiettivo
generale del raggiungimento di traguardi reali di competitivit degli ambiti sovra-comunali, dalle relazioni
d'interdipendenza tra i due strumenti. In particolare:
- al Piano Strategico spetta declinare gli obiettivi e le azioni di medio-lungo periodo atti a rafforzare sia il sistema territoriale come nodo di eccellenza della rete infrastrutturale di rango nazionale ed europeo, sia le
specifiche linee di azione locali;
- al Piano della Mobilit spetta definire linsieme di interventi sul sistema della mobilit, funzionali a ottimizzare le modalit di governo dei flussi esistenti e previsti in funzione delle scelte adottate dal Piano Strategico.
Questo scenario suggerisce di sviluppare, rispetto agli obiettivi mediati e immediati dell'APC:
- un modello specifico di governance interno allAmministrazione comunale, che implichi lintegrazione tra le
politiche e le programmazioni afferenti gli insediamenti produttivi, la gestione ambientale ed energetica, la
gestione del ciclo integrato dei rifiuti, la mobilit, gli insediamenti commerciali, la gestione e manutenzione
delle aree e dei servizi comuni, la qualificazione a standard di servizi avanzati (dallimpiantistica per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e della gestione dei rifiuti speciali, alle reti informatiche);
- unattivit di drafting che coinvolga gli impianti regolamentari riguardanti gli insediamenti produttivi e commerciali;
- la definizione di un sistema coeso di lavoro tra servizi della Amministrazione a vari titolo interessati alla materia ;
- la stabilizzazione degli effetti di deliberazioni, allo stato, solo adottate;
- lo studio di un modello specifico per le attivit produttive e commerciali nel centro urbano, al fine del sostegno alle attivit di vicinato e di quartiere attraverso servizi urbani moderni (tecnologie, impiantistica, insegne
comuni, aree e gestione dei parcheggi, aree e gestione di verde e spazi comuni, ecc.), nella prospettiva
aperta per i distretti urbani del commercio con il Regolamento regionale 15 luglio 2011, n.15 (Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 113 del 19.07.2011) I distretti urbani del commercio. Regolamento attuativo
dellart. 16 della L.R. 1 agosto 2003, n. 11.

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3.1.6.2 Obiettivi per le aree produttive.


L'APC persegue la realizzazione, nel territorio interessato, di uno sviluppo sostenibile delle aree produttive
comunali variamente articolate (aree produttive diffuse, PIP Villaggio Artigiani, nuovi completamenti ed ampliamenti, nuove aree produttive, raccordo con lArea industriale ASI-Incoronata), attraverso:
a) la tutela dell'integrit fisica territoriale urbana e peri-urbana, assunta come condizione di ogni ammissibile
scelta di ri-organizzazione e ri-equilibrio del medesimo territorio;
b) la valorizzazione delle qualit ambientali, urbane, territoriali, relazionali e sociali presenti alla scala globale, comunale e territoriale di ampia interdipendenza, nonch il ripristino delle qualit deteriorate, e il conferimento di nuovi e pi elevati caratteri di qualit e funzioni urbane e territoriali, con particolare riferimento allo
sviluppo economico-produttivo della citt-capoluogo e del suo territorio di estensione e riferimento;
c) la riorganizzazione territoriale, con particolare attenzione alla disfunzione della citt della produzione nel
perimetro della fascia peri-urbana, la congestione del Villaggio Artigiani, la carenza di definizione delle Aree
produttive comunali precostituite, il raccordo tra le varie aree, la sintesi di una visione assolutamente unitaria, alla scala urbana-territoriale, riportando la citt capoluogo di provincia alla sua pi consona figura di citt
guida di un ampio territorio ad essa comunque connesso;
c) la configurazione di un assetto del territorio interessato, quindi, coerente a tutti i livelli e destinazioni, con
le predette finalit, mediante la definizione:
- delle trasformazioni produttive fisiche ammissibili nellambito di una riorganizzazione complessiva del settore, nonch delle utilizzazioni compatibili, nellinteresse dello sviluppo globale di Area, globalmente riportata
al concetto di unit organica;
- delle destinazioni d'uso specifiche tendendo alla valorizzazione del concetto specifico e generale, sotto il
parametro primario ed essenziale della sostenibilit urbana e territoriale, sia specifica-tematica, sia intesa
nella sua accezione pi generale di tutela per la continuit e trasferibilit temporale dellintero contesto urbano, sociale, culturale, economico, in definitiva come rispetto della risorsa globale.
- della concezione dinamica-temporale del Piano, inteso non gi come organizzazione del presente, e opzioni previsionali solo presunte, ma anche attraverso lavvio di procedure continue e proiettate in tempi brevimedi-lunghi di de-localizzazioni produttive sostenute, per un intervento di ri-equilibrio complessivo di ampio
raggio urbano-territoriale, settoriale ed anche parallelo-generale, attivando una specifica governance pubblica in tal senso, per lincentivazione e guida dellintero processo (compensazione produttiva localizzativi attraverso specifici diritti edificatori produttivi e simili).
Intendendo pi in generale, come gi precisato, l'APC come direttiva strategica del settore produttivo globalmente considerato, quindi particolare e generale, urbana e territoriale (essenzialmente derivata, come
detto, dalla continuit concettuale dal DPP 2006), si assumono e si affermano i seguenti concetti base:
- la Citt della Produzione, vista nel suo insieme alla grande scala, determina una preminente necessit di
riconoscimento e re-integrazione delle varie tipologie produttive (agricolo, artigianale - artigianato urbano,
alla produzione ed artigianato tout court), industriale, commerciale, terziario;
- detta integrazione in primo luogo interna alle singole aree come definite dall'APC, essenzialmente risolvendo lequivoco del produttivo misto (o tanto peggio del misto totale), superando i vantaggi-svantaggi
economici localizzativi, ed ottimizzando, invece i vantaggi produttivi reciproci, quindi le relazioni strette e reciproche alle infrastrutture, delle opportunit e congruenze-incongruenze dovute alla tipologia ed alle scale
pi adeguate e misurate delle agglomerazioni specifiche, di pi favorevoli condizioni dei fattori insediativi e
localizzativi (anche in termini di marketing successivo);
- la ricerca dinamica di particolari condizioni e processi (anche perequativi-compensativi) per la rilocalizzazione produttiva a dimensione urbana-territoriale, a vantaggio di eventuali imprese in difficolt di localizzazione iniziale e/o successiva impropria (citt della produzione diffusa) ovvero a causa di difficolt di
posizionamento in aree soffocate da commistioni contestuali impropriamente sviluppatesi (Villaggio Artigiani); di difficolt per laccessibilit e collegamento con le infrastrutture e strutture di zona e/o urbane-territoriali
ovvero, al contrario, per eccessivo isolamento e dispersione, a seguito di iniziali e casuali fenomeni di de-

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documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

centramento periferico (originaria ricerca di minimizzazione dei costi dei suoli, oggi viceversa appesantiti da
eccessiva distanza dalle funzioni urbane-territoriali); etc.;
- processi di compensazione produttiva ad ampia azione territoriale, quindi, guidati anche attraverso eventuali e specifici Contratti di ri-localizzazione, attivati dalla Amministrazione pubblica e/o dagli Enti pubblici
proposti in Aree specifiche, tra le varie Aree in difficolt e nuove o pi consone Aree prioritariamente individuate a questo scopo;
- le Aree di decollo e atterraggio per detti eventuali processi dinamici di ri-collocazione delle attivit produttive nel territorio in tal caso ampio secondo necessit, potranno avvenire secondo specifiche strategie fissate nel PUG, in particolare attraverso una sua specifica articolazione in aree a ci deputate, capaci, cio di
incentivare e produrre nuovi assetti attuali e futuri rispetto alle successive proiezioni urbanistiche pi generali.
L'APC parte da alcune questioni emerse dalle preliminari indagini e analisi effettuate sulla attuale consistenza ed assetto produttivo esistente, per rilevarne le profonde criticit, e su queste innesta le nuove proiezioni,
non considerate autonome, bens strettamente connesse alla risoluzione del pregresso scompenso produttivo territoriale, come una specie di catarsi complessiva. Senza perdere, quindi, in modo violento le proprie
connotazioni e diritti acquisiti, ma procedendo attraverso una riorganizzazione a met strada tra la pianificazione dallalto e la organizzazione di un consenso dal basso, con il raggiungimento di nuovi equilibri progressivi, che riportano lintera situazione ad una quadro unitario sempre pi globale. Un fenomeno capace
anche di auto-prodursi, proprio grazie alle proprie specificit e potenzialit.
Emerge da tutto questo il criterio generale di non voler affrontare le varie problematiche solo al loro interno,
ma piuttosto perseguire una pianificazione unitaria, a scala generale, urbana e territoriale (la connotazione
della citt capoluogo), che sempre pi persegue un assetto complessivamente e fortemente integrato, che si
avvia verso lunit di un nuovo PUG.
Le criticit derivano dalle indicazioni e analisi del DDP al PUG e quindi dal DoSAP, che ha rilevato e letto, in
prima istanza, lassetto disorganico della struttura produttiva locale (la citt della produzione, diffusa lungo
assi e direttrici esterne e, per altro verso, congestionata-mista allinterno). Le analisi di cui al presente APC
hanno finito per interpretare, questa volta in termini progettuali, quanto rilevato nelle prime istanze citate.
Le aree di incongruenza localizzativa dello stato di assetto produttivo attuale sono cos classificabili:
1. Le Aree della diffusione urbana, caratterizzate da insediamenti sparsi, poi raggruppatisi in vari grappoli,
per fortuna abbastanza individuati, nellambito della Zona peri-urbana, considerata come la grande fascia tra
il limite della citt consolidata e lanello della circumvallazione ANAS.
2. Le Aree del Villaggio Artigiani, storica Zona PIP comunale del PRG Rutelli, quindi del successivo e vigente Piano Benevolo, caratterizzata da una congestione impropria (mista), come ampiamente e specificamente
descritto nel DPP al PUG.
3. Gli insediamenti produttivi sparsi casualmente ed isolatamente in verde agricolo.
4. Le Aree produttive gi pianificate e zonizzate D dal precedente PRG Rutelli e, successivamente, dal vigente PRG Benevolo, non specificamente o incongruentemente realizzate, in quanto soffocate, forse, da
uninvasione e commistione urbana, che alla prova dei fatti non riesce a sopportare la zonizzazione produttiva monotematica vecchia-maniera.
5. Quindi lArea ASI Incoronata, in difficolt per eccessivo verticismo industriale originario, senza successiva
continuit di indotto e, quindi, bisognosa di incidere come baricentro di un ampio territorio industriale organizzato da un pi generale Piano Regolatore ASI tematico-territoriale; soprattutto a fronte di una progressiva
ed imprevista trasformazione di unArea originariamente solo per Grandi Industrie in un improprio mix di
compresenze produttive minori, nel frattempo insediatesi in modo disorganico e non programmato-pianificato
e che ne costituiscono un Parco di Attivit ante litteram (come il DPP al PUG ha evidenziato), senzaltro ancora incongruente per s e per il territorio sul quale produce comunque influenza (livello superiore sovralocale).

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3.1.6.3 Gli indirizzi per le aree produttive.


La descrizione e classificazione della problematicit territoriali rilevate contiene anche le considerazioni che
motivano la riorganizzazione complessiva, unitaria:
1) Le Aree della Diffusione produttiva si localizzano nella fascia peri-urbana che (come in tante altre citt
italiane) la parte di transizione tra citt consolidata-pianificata e campagna vera e propria, con caratteristiche
assai pi delicate e fragili, soprattutto dal punto di vista della tendenza allespansione non facilmente contenibile (oggi considerato effetto negativo, da contrastare, in ragione di una generalizzata azione per la minimizzazione del consumo del suolo, e, quindi, per una reale e globale sostenibilit, intesa in tutti i modi possibili).
2) La diffusione nella fascia peri-urbana si localizza soprattutto lungo le principali Direttrici urbane-territoriali
(per Foggia assai importanti, in quanto facenti parte di un ampio e storico disegno di assetto tratturale, cui
corrisponde, in particolare, il recente Piano Comunale dei Tratturi, approvato con D.C.C. n.45 del
15.06.2011); quindi lungo alcune conformazioni anulari, nel caso specifico la parte sud-ovest dellintero anello circumvallatorio ANAS, suddiviso in tangenti extra-urbane tangente sud-ovest e tangente nord-est (occorre una verifica, al proposito, pi ampia dellintero sistema anulare territoriale in ragione di un altro evento
storico pi recente del processo di bonifica della Capitanata).
3) I fenomeni della diffusione produttiva attengono principalmente al settore artigianale, piccolo-medio industriale, ma sono caratterizzati (come in quasi tutti i fenomeni della diffusione urbana di altre citt italiane) anche da altre presenze, commerciali, terziarie, tempo libero, sport, anche residenza connessa e libera, ecc.,
per cui nel presente APC si assume la generalit della terminologia di produttivo, considerandole gi fin
dora come Zone produttive miste ante litteram.
4) I fenomeni della diffusione produttiva, come rilevata, sono di tale entit ed estensione (la fascia periurbana tra la citt consolidata e pianificata e lanello circumvallatorio ANAS notevolmente ampia) che assolutamente impensabile definire tutti i grappoli produttivi sparsi e le loro aree complementari finalizzate
per eventuali ampliamenti secondo criteri di dimensionamento usuali, come Zone tipo D, scompensando il
rapporto tra la dimensione della stessa citt e lestensione delle stesse Aree produttive.
5) Tale scompenso non troverebbe giustificazione in un appropriato calcolo del fabbisogno produttivo, che
mal si adatterebbe ad astratti calcoli statistici dei trend socio-economici complessivi, soprattutto in ragione
della particolare considerazione che non si tratta di una citt qualsiasi in un momento qualsiasi ma, nel caso
in esame, di una citt capoluogo, che intende riprendere la sua funzione di relazione e induzione sullintero
territorio provinciale e, attraverso questo, in una pi ampia relazione con gli altri territori limitrofi, con
lobiettivo pi ambizioso di svolgere la sua riconosciuta funzione di cerniera a scala alto-meridionale.
6) Le nuove considerazioni sul fabbisogno produttivo si incentrano sulle valutazioni, anche in questo caso
comunque non astratte quindi misurate e misurabili, di uno specifico marketing produttivo di ampio raggio
territoriale (Foggia, citt capofila del Piano strategico di Area Vasta; Foggia, citt di Servizi di eccellenza in
progressiva espansione soprattutto in temi assai particolari che investono il settore produttivo vocazionale
dellagroalimentare e dell'agroindustriale; Foggia, naturale nodo-cerniera di traffici alto-meridionale-versante
Adriatico; quindi Foggia, nodo logistico integrato naturale e vocazionale; Foggia, centro di supporto alle
grandi aree turistiche garganiche e subappenniniche interne.
7) Si tratta di legare il fabbisogno produttivo in primo luogo alle certe tendenze in atto, consistenti nelle richieste insediative presenti presso il SUAP comunale, distinguendo anno per anno tra quelle gi realizzate
e quelle in attesa di autorizzazione, prendendo atto dellintero contesto produttivo realizzato dagli anni 50 ad
oggi; in secondo luogo alle valutazioni di altro genere, apparentemente astratte e non immediatamente
quantificabili, dello sviluppo dei vari settori produttivi e dello sviluppo economico globale del sistema Capitanata, rinveniente dai vari piani e programmi nel frattempo avanzati (a partire dal Piano strategico di Area
vasta "Capitanata 2020 - Innovare e Connettere" e, quindi, tutti gli altri piani di sviluppo settoriale e generale
prodotti negli ultimi anni, pubblici e privati).
8) Per quanto attiene agli sviluppi specifici settoriali, occorre riferirsi alle proiezioni in vario modo quantificate
e qualificate: del settore primario, legato a quello secondario della trasformazione dei prodotti agricoli; del

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settore secondario manifatturiero; del settore delle Energie alternative (in forte espansione soprattutto nella
provincia di Foggia); del settore turistico (turistico stagionale garganico e subappenninico, turismo religioso,
turismo storico artistico); del settore della logistica locale e territoriale e logistica di pi ampio raggio, regionale, nazionale, comunitario (Alta Capacita, Corridoi, Autostrade del mare - Porto Alti Fondali di Manfredonia-Monte SantAngelo).
Tutti questi elementi portano ad una valutazione globale del fabbisogno produttivo di territorio, che si riflette
sulla vocazione reale della nuova funzione della citt capoluogo, anche attraverso l'inveramento degli indirizzi dell'APC.
A) Al fine di contenere la previsione delle Aree D caratterizzate dai grappoli della citt diffusa, come rilevati,
deve prevdersi un'articolazione attraverso specifici Ambiti territoriali, che contengano al proprio interno la serie dei grappoli delle Zone D chiamate Zone produttive a consistenza produttiva consolidata di fatto.
B) Gli Ambiti rappresentano il connettivo comune alle stesse Zone D, che consente unoperativit urbanistica-edilizia flessibile, non rigida vecchia maniera, per la riorganizzazione, interna ed esterna, delle stesse
Zone D a consistenza consolidata di fatto (grappoli).
C) Gli Ambiti possono essere definitivi come strumenti a disposizione flessibile per la composizione dei vari
Piani urbanistici unitari, che, partendo dalle zone D consolidate di fatto (grappolo) consento una modellazione urbanistica organica e possibilmente di qualificazione dei propri contesti e di quelli direttamenteindirettamente indotti; per tale motivo gli stessi Ambiti possono essere ritenuti a tutti gli effetti specifici ambiti
strategici di ricomposizione spaziale urbanistica, ma anche socio-urbanistica complessiva (sostenibile).
D) Gli Ambiti non sono, quindi, aree per limmediata operativit (per essi non esistono specifiche norme dirette per interventi urbanistici-edilizi). Rappresentano la possibilit (misurata entro soglie urbanisticheedilizie pre-fissate, applicabili nel tempo e fasi successive progressive) di ampliamento contenuto delle singole Zone D a consistenza consolidata di fatto, in essi contenute ovvero di un certo numero delle stesse
ovvero di tutte quelle contenute in uno stesso Ambito o in pi Ambiti, solo attraverso Piani urbanistici unitari
preliminari alle varie scale sopra indicate e/o (meglio) alla scala di un intero Ambito o di pi Ambiti limitrofi.
E) Lampliabilit delle Zone D a consistenza consolidata di fatto non deve essre prevista a priori (come in
Piano zonizzato tradizionale), bens a posteriori, con strumenti programmabili secondo necessit e secondo le tendenza allo sviluppo reale delle singole aree e zone: un processo, quindi, invece di una fissazione
pre-figurata una volta per tutte di zone precise e gi dimensionate per gli ampliamenti e che potrebbero presentarsi in modo causale secondo iniziativa incontrollabile dei soggetti privati, costringendo ancora una volta
lAmministrazione a inseguire le previsioni private con le relative infrastrutturazioni.
F) Gli Ambiti si pongono, nei confronti della realizzazione e realizzabilit delle Zone D a consistenza consolidata di fatto in essi contenute, come il Piano strutturale e il Piano operativo degli strumenti urbanistici di
nuova generazione; una distinzione temporale ma soprattutto processuale dell'attuazione urbanistica, che
consenta un conformazione urbanistica solo secondo maturazione delle esigente, sia pubbliche, sia private.
G) Allo scopo di non configurare gli Ambiti come un tappeto totalmente utilizzabile per unestensione infinita
delle Zone D a consistenza consolidata di fatto, all'applicazione delle potenzialit di ampliamento delle
stesse Zone D contenute sono fissate specifiche soglie e limiti che, come verificabile in un Regolamento
urbanistico produttivo, siano quantificati in un aumento massimo consentito del 40% della consistenza delle
stesse Zone D a consistenza consolidata di fatto attivate, sia nel caso di intervento singolo delle stesse, sia
plurimo, sia totale (in tal caso si tratta di Piano esteso allintero Ambito o pi Ambiti contigui), sempre con
lobbligo di preliminari Piani urbanistici unitari, di iniziativa pubblica, mista pubblico-privato, ovvero soltanto
privata (Piani-Programmi complessi od altro).
H) Pur stabilendosi una processualit temporalmente programmabile degli Ambiti e delle Zone D a consistenza consolidata di fatto in essi contenute, deve essere arginata la tendenza per cui gli Ambiti, in particolare localizzati sulle principali direttrici radiali che entrano ed escono dalla citt consolidata, possano diventare
inneschi e appoggi per una espansione della citt verso lesterno, occupando a macchia dolio lintera fa-

102

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

scia peri-urbana: questa tendenza negativa contrasterebbe l'obiettivo della sostenibilit totale del futuro
della citt capoluogo e l'inversione del fenomeno del consumo di suolo incontrollato.
I) Dall'indirizzo di cui alla precedente lettera H), deriva lintroduzione del processo della compensazione territoriale delle volumetrie produttive, a mezzo di diritti edificatori produttivi, da ri-collocare sul territorio in modo da ri-equilibrare la situazione dellassetto urbanistico produttivo. La compensazione urbanistica dei volumi
edificatori a scala territoriale significa il decollo di alcuni diritti volumetrici esistenti con premialit aggiuntive
ovvero di volumetrie assegnate dalle Amministrazioni pubbliche titolari della gestione urbanistica del territorio (nel caso di voler acquisire superfici libere esterne per la realizzazione di infrastrutture, verde, altro nel
pubblico e collettivo interesse, escludendo la procedura espropriativa, lunga, difficoltosa, produttrice di contenzioso), per ri-collocarli altrove - atterraggio -, in aree strategiche individuate dalla stessa Amministrazione, cos producendo effetti urbanistici di effettiva efficacia urbanistica, in tal caso seguita, governata dalle
11
Amministrazioni, con nuovi comportamenti e metodologie di governance .
L) Gli Ambiti e le Zone D a consistenza consolidata di fatto in essi contenute sono essenzialmente deputate al decollo delle Attivit improprie ovvero di quelle che si sono localizzate in territorio extra-urbano nella
sola convinzione di minori costi iniziali (liberi) e che, viceversa, anche per loro nuovo interesse, possono essere facilmente stimolati a insediarsi in altre aree produttive pi attrezzate e, quindi, pi consone a una relazione di completamento del loro ciclo produttivo. Lobiettivo finale teorico la liberazione degli spazi occupati
dalla fenomenologia della citt diffusa ovvero anche la liberazione dallinterno della citt consolidata di quelle
presenze produttive comunque ritenute non conformi allambiente urbano.
Tale processo deve svilupparsi necessariamente rispetto al parametro tempo", che pu esser breve-mediolungo, secondo gli altri processi urbanistici nel frattempo messi in campo e attivati dallAmministrazione comunale e dagli altri soggetti interessati e deputati (per esempio anche il Consorzio ASI di Foggia, attraverso
il suo Agglomerato ASI Foggia-Incoronata).
Quanto allo specifico delle varie classificazioni tipologiche produttive, proprie e/improprie, si prefigurare
quanto segue.
I) Gli Ambiti e delle Zone D a consistenza consolidata di fatto sono essenzialmente Aree di decollo produttivo: possono essere zone di atterraggio per attivit che consolidano alcuni filoni e filiere produttive ovvero
che rientrano in specifiche programmazioni comunali, sempre che gli atterraggi avvengano allinterno dei
Piani Urbanistici unitari, come specificato in un apposito Regolamento urbanistico produttivo, che diano l'assoluta garanzia della necessit degli eventuali atterraggi ammissibili.
II) Gli insediamenti produttivi isolati in verde agricolo sono essenzialmente e prioritariamente deputati al decollo: solo specifiche motivazioni dellAmministrazione possono consentire il loro consolidamento, attraverso
eventuali adeguamenti, completamenti, ampliamenti.
III) LArea PIP del Villaggio Artigiani aperta alle fasi dei decolli e atterraggi, con il presupposto che detti
movimenti siano preordinati, attraverso Piani urbanistici unitari (che nel caso specifico potrebbero essere i
Piani-Programmi complessi, che su di esso si concentrino e sovrappongano, primo fra tutti i piani di rigenerazione urbana) alla loro ri-composizione ed equilibrio, riportando la loro connotazione di Zone miste di fatto", come ha evidenziato il DDP 2006, a modelli accettabili, consoni a una zona che viene recuperata, anche
attraverso una interessante logica di PUMAV, alla citt vera e propria (eliminazione della storica barriera ferroviaria e connessa marginalizzazione).
IV) LAgglomerato ASI di Incoronata Area strategica di decolli e atterraggi, sia come contenitore di industrie medie-grandi, che non dovrebbero stare in aperta campagna, sia per ri-equilibrare la stessa Zona ASI,
come detto, anchessa deteriorata da mix impropri, che hanno finito per de-strutturare le maglie originarie
per medie e grandi Aziende, con unattuale conformazione a macchia di leopardo, determinando una necessit complementare di ampliamento per la ricucitura dellassetto originario scompensato (ovviamente


11

Gli esempi sono ormai moltissimi nelle varie citt italiane, soprattutto del Centro-Nord, per la realizzazione di opere pubbliche e per
escludere lesproprio, ma in genere ancora non utilizzate appieno per combattere il perverso e dilagante consumo di suolo ovvero per
contrastare la citt diffusa o, in particolare, la citt diffusa della produzione. Nel caso specifico non si tratta soltanto di contrastare
tali fenomeni perversi, ma di ricondurli ad un nuovo equilibrio: il decollo di attivit produttive impropriamente localizzate con atterraggio
in aree pi consone, riportando, in particolare, linvasione produttiva del territorio peri-urbano ad una sua maggiore libert originale.

103

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

lAmpliamento finalizzato ad una nuova capacit insediativi necessaria ad un nuovo impulso dello sviluppo
produttivo-industriale complessivo : in tal senso lampliamento dellArea ha una funzione di re-indirizzamento
per un adeguamento possibile dellattuale consistenza di originario Agglomerato).
V) Le attivit di decollo dallAgglomerato ASI riportano alcune attivit nellambito pi strettamente comunale,
mentre le attivit di atterraggio servono a riportare nellambito ASI quelle aziende che guardano pi lontano
in termini di territorio vasto.
VI) Le operazioni del dinamico ri-equilibrio giocato sullAgglomerato ASI, pertanto, riportano la dimensione
dello stesso all'originaria visione di area produttiva-industriale di indirizzo territoriale vasto e Foggia, attraverso di esso, guarda a una sua riconquistabile posizione di citt capoluogo, che si innesta in un circuito di
sviluppo complessivo pi ampio. Ci in ragione della vocazione generale che nellAgglomerato ASI di Foggia-Incoronata si sta definendo:
a) della filiera agroalimentare e agroindustriale;
b) delle funzioni della Logistica integrata, grazie alla valorizzazione dello Scalo merci intermodale, al polo logistico integrato ex-SFIR, allapertura del nuovo Casello autostradale e altre iniziative minori che si stanno
definendo nel campo del deposito e distribuzione delle merci nellambito territoriale interno;
c) del terziario specializzato alla scala territoriale ampia, ma anche in specifica integrazione alle funzioni di
eccellenza della stessa citt di Foggia (relazione funzionale urbana-territoriale);
d) della tutela e valorizzazione ambientale (avvio e definizione di una specificazione APEA Area produttiva
ecologicamente attrezzata del tipo integrato e con parallela estensione ad un diverso modo di concepire
lassetto urbanistico di unArea produttiva tradizionale);
e) dell'introduzione di sistemi energetici alternativi, soprattutto di tipo fortemente integrato alle stesse attivit
produttive-industriali presenti ed insediabili nella sua prevista evoluzione.
VII) Lattivit delle nuove Aree produttive di diretta pertinenza comunale, sia rispetto alla loro funzione di ampliabilit dello sviluppo produttivo locale, sia, soprattutto, in vista del succitato processo di ri-equilibrio compensativo a scala territoriale: tali aree sono principalmente deputate alle attivit di atterraggio di attivit che
non siano incongruenti con la loro attuale posizione, ma anche e soprattutto per quelle che consentano la
costruzione ex-novo di specifici ambiti settoriali, filiere produttive e massimizzazione dell'induzione delle aree
limitrofe.
VIII) Lintero sistema da attivare, nelle previsioni PUG, un ciclo che non abbia uno specifico termine e/o
una portata quantitativa-qualitativa. Lintera attivit che deve innescarsi pu pi significativamente essere
espressa attraverso il metodo esemplificativo di uno speciale Metaplan produttivo, che:
- definisca le regole per una flessibilit compatibile;
- individui la temporalizzazione e la strumentazione (sempre ampie, possibilmente unitarie), attraverso una
specifica programmazione delle attivit avviate, caratterizzando una nuova governance amministrativa locale;
- rapporti lattivit di condivisione dal basso con una visione strategica sempre pi ampia dallalto (una pi
specifica connotazione della citt capoluogo alla pianificazione strategica di Area vasta, facendola diventare
il suo momento pre-ordinatore e metodo costante di parallela responsabilizzazione e organizzazione).

104

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

3.1.6.4 Obiettivi per le aree commerciali.


L'articolo 15 della Legge regionale n. 11 del 1 agosto 2003 Nuova disciplina del Commercio contempla,
tra i requisiti minimi del Documento di Valutazione del Commercio () unanalisi delle previsioni del PRG
vigente, consistente nella mappatura delle possibilit di insediamento di strutture commerciali e delle relative
condizioni normative e requisiti di insediamento;una valutazione delle previsioni del PRG vigente rispetto
ai criteri della legge regionale (...).
La ricognizione delle disposizioni normative del Piano Regolatore Generale del Comune di Foggia relative
alla funzione commerciale, nel quadro della redazione degli strumenti comunali di programmazione previsti
dalla L.R. n. 11/2003, si concentra sulla valutazione delle norme tecniche di esecuzione del PRG attualmente vigenti attinenti alle attivit commerciali, e sul loro rapporto con l'intervenuta normativa regionale, proiettando gli indirizzi nelle scelte urbanistiche da definirsi con il PUG.
Il PRG stato elaborato in epoca antecedente alla riforma della disciplina del commercio, attuata a livello
nazionale con il D.lgs. n.114 del 31 marzo 1998, emanato a norma dellart. 4 comma 4 della Legge n.59 del
15 marzo 1997.
La riforma della disciplina amministrativa del commercio ha profondamente innovato la normativa del settore. Le sue linee portanti possono cos sintetizzarsi:
- maggiore trasparenza del mercato, con garanzia effettiva della libert dimpresa, della concorrenza e della
libera circolazione delle merci;
- attenzione ai consumatori quali destinatari finali dei beni, con particolare riguardo ad una informazione
sempre pi puntuale, ad un ottimale rapporto qualit/prezzo, nonch alla garanzia del servizio di prossimit;
- perseguimento di un costante miglioramento organizzativo e tecnologico delle forme distributive e
dellofferta;
- valorizzazione del ruolo delle piccole e medie imprese e dei prodotti tipici locali, attraverso la realizzazione
di forme di vendita e tipologie distributive diversificate ed equilibrate.
Il D.lgs. 31 marzo 1998, n. 114 ha poi affidato alle Regioni il compito di definire gli indirizzi generali per
linsediamento delle attivit commerciali, fissando a tal fine gli obiettivi che devono essere perseguiti, tra i
quali, in particolare:
- assicurare il rispetto del principio della libera concorrenza, favorendo lequilibrato sviluppo delle diverse tipologie distributive;
- ottenere una rete distributiva che assicuri la migliore produttivit del sistema e la qualit dei servizi da rendere al consumatore;
- avere riguardo allimpatto sia territoriale che ambientale degli insediamenti commerciali.
Alle Regioni stato altres demandato, sulla base di alcuni nuovi principi cardine stabiliti dallo stesso legislatore statale, il compito di definire criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale. In particolare, lart. 6 del D.lgs. n.114/98, prevede che lo strumento urbanistico comunale individui specificamente
(...) le aree da destinare agli insediamenti commerciali e, in particolare, quelle nelle quali consentire gli insediamenti di medie e grandi strutture di vendita al dettaglio. Lo stesso art. 6 detta poi al legislatore regionale indicazioni in ordine alla tutela dei beni artistici, culturali e ambientali nei centri storici, ai vincoli di natura
urbanistica (spazi pubblici e parcheggi) alla correlazione tra procedimento per lautorizzazione allapertura di
una media o grande struttura di vendita e procedimento per il rilascio del titolo abilitativo edilizio.
La legge regionale n.11/2003 e i relativi regolamenti attuativi nn. 1 e 2 del 2004, emanati in base alle linee
fissate dal D.lgs.114/98, hanno disciplinato in modo analitico gli indirizzi di programmazione della rete distributiva e le indicazioni di carattere urbanistico che devono essere assunte dai Comuni nel proprio piano regolatore ai fini della pianificazione degli insediamenti commerciali.

105

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Rispetto a tali previsioni normative, il PRG foggiano superato e rivela i limiti di un'impostazione legata ad
una filosofia urbanistica inerente alla funzione commerciale sensibilmente diversa da quella maturata dal legislatore della riforma.
Le varie norme tecniche relative alle attivit commerciali non trovano una specifica collocazione nel piano
12
ma sono distribuite nel testo in maniera non sistematica .
Come detto in premessa, in sede di approvazione del PRG, con riguardo alle zone produttive, la Regione ha
prescritto la ricognizione dello stato di fatto e la conseguente determinazione della capacit residua per nuovi insediamenti produttivi (con esclusione dellarea ASI), oltre che il censimento degli insediamenti produttivi
esistenti (di tipo industriale, artigianale e commerciale) sparsi sul territorio.
L'obiettivo dell'APC dotare l'Amministrazione, in rapporto anche agli altri Enti con competenze preordinate
in materia, di una serie di elementi guida capaci di integrare la carenza del PRG vigente e di formulare le
opzioni strategiche rispetto al PUG, in merito all'individuazione organica di aree per insediamenti commerciali di medie e grandi dimensioni (art.6 Dlgs.114/98 e art.12 L.R.11/2003 e s.m.i.) e zone a specifica vocazione commerciale, in cui il commercio al dettaglio costituisca la destinazione principale.
Nel quadro di tale obiettivo, fra gli elementi di maggiore sensibilit rilevano le indicazioni urbanistiche tese a
favorire la valorizzazione e lo sviluppo del tessuto commerciale allinterno del centro storico o nelle aree a
consolidata presenza commerciale (art.16 L.R. 11/2003 e s.m.i.).
Risultano naturalmente da ridefinire e da adeguare, previa analisi dello stato di fatto e delle previsioni di
nuovi insediamenti, tutte le disposizioni relative agli standard di parcheggio e ai requisiti di accessibilit delle
strutture, da modulare in funzione delle diverse tipologie di esercizi, alla luce delle prescrizioni della sopravvenuta normativa regionale (art.13 L.R.11/2003 e s.m.i. e, dettagliatamente, artt.4-9 Reg. R. n.1/2004).
Va superato il limite costituito dalla specifica previsione, nel PRG vigente, della zona produttiva D3, relativa
al solo commercio allingrosso, secondo un'impostazione prevalente sino ad alcuni anni fa per cui la destina-


12

In sede di elencazione delle destinazioni duso, allart.9 nn.3 e 4 delle n.t.e. viene data la definizione di commercio al dettaglio,
definito come vendita diretta al consumatore in apposito locale adeguato, con accesso diretto dalla pubblica via (negozio), nel rispetto
delle norme tecniche previste dal piano commerciale di cui alla legge 11.6.1971 n.426, nonch di commercio allingrosso, definito
come servizio di vendita e distribuzione di beni di consumo a chi esercita il commercio al dettaglio. La tipologia pu comprendere locali
senza accesso diretto dalla pubblica via, eventualmente interrati per depositi e magazzini.
Sono poi definite, tra le altre, le attivit di autotrasporti (n.6) di ristoro e svago (n.8), di ristoro e vendita al dettaglio a carattere stagionale
(n.15).
Allinterno del Capo I- Zone di uso pubblico, allart.10 lett b) Aree per attrezzature dinteresse comune, prevista la possibilit di realizzare, tra laltro, attrezzature commerciali locali.
Alla lettera c) Aree per verde attrezzato prevista la possibilit di realizzare attrezzature per il ristoro e ricettive in funzione sostanzialmente complementare, attraverso il riutilizzo di manufatti esistenti.
Per le zone B e C, di cui al Capo III delle n.t.e (Zone residenziali), la destinazione commerciale, sia al dettaglio che allingrosso,
espressamente ammessa in via generale, in funzione complementare a quella residenziale (art.30).
Per la zona A1 Citt murata e nella zona A2 Sobborghi antichi la regolamentazione degli esercizi commerciali risulta effettuata in
modo specifico e dettagliato, al fine di assicurare che sia gli interventi sugli edifici esistenti che i nuovi interventi si inseriscano nel tessuto urbanistico-edilizio in modo compatibile con i caratteri storici, morfologici ed architettonici degli edifici della zona, secondo le puntuali
prescrizioni di cui agli art.32 n.32 e 33 n.19.
In Zona E-Agricola (art.16 e ss.) la funzione commerciale esclusa, salvo quanto disposto dallart.25 bis in ordine alla possibilit di
ampliamento (fino ad un massimo del 30% del volume
esistente) degli insediamenti produttivi esistenti alle condizioni espressamente stabilite dalla norma.
In tale zona esplicitamente vietato il cambio di destinazione duso a fini commerciali (art.20).
Allinterno della Zona D-Aree produttive per le attivit secondarie e terziarie (art.15), vengono specificamente individuate le zone:
- D3: Aree per il commercio allingrosso con annessi laboratori per lartigianato di produzione, depositi ed attrezzature, esistenti e di previsione: riguarda le aree destinate ad attrezzature per il commercio allingrosso, comprendenti annessi laboratori artigianali di produzione e magazzini di deposito, direttamente collegati allattivit commerciale;
- D5: Aree per attrezzature turistiche e direzionali, esistenti e di previsione: riguarda le aree destinate a strutture o complessi alberghieri,
o complessi direzionali;
- D6: Aree per attrezzature turistiche e direzionali, e servizi pubblici: riguarda unarea situata a ridosso del V.le 1 Maggio, subordinata
allapprovazione di un P.P. complessivo, utilizzabile per met per attivit turistiche e direzionali.
Nelle zone D1 Aree per grandi industrie, esistenti e di previsione e D4 Aree per laboratori artigianali di produzione e di servizio, esistenti e di previsione ammessa la commercializzazione diretta dei prodotti dellazienda insediata, e la possibilit di realizzare negozi o
spazi di natura commerciale comunque connessi con lattivit produttiva in ragione di una sola unit per un massimo di 150 mq. di superficie netta utile.
In tutte le zone destinate ad attivit produttive richiamate, il PRG subordina le nuove realizzazioni alla predisposizione di uno strumento
urbanistico esecutivo (di iniziativa pubblica o privata).
La zona D2 comprende le aree per grandi attrezzature tecnologiche pubbliche.

106

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

zione commerciale risulta disciplinata in funzione sostanzialmente complementare a quella residenziale (o,
su un diverso piano, a quella industriale).
Gli indirizzi dell'APC sostengono un disegno urbanistico complessivo teso a uno sviluppo funzionale e insediativo della rete distributiva basato sui principi che informano la nuova disciplina regionale.
3.1.6.5 Analisi della rete commerciale esistente e relazione con il territorio.
Lo scenario attuale del settore commerciale sul territorio si coniuga con le caratteristiche demografiche (dati
ISTAT) del comune ed ponderato dalle dinamiche evolutive dellapparato distributivo italiano (Osservatorio
nazionale del commercio Osservatorio regionale del commercio) e dai valori e modificazioni qualitative dei
consumi al fine di determinare la programmazione delle medie strutture di vendita per il prossimo triennio,
avendo quale base analitica una serie di informazioni, dati e analisi che permetteranno la definizione di criteri oggettivi e replicabili per le future programmazioni.
Allo scopo fine di dare compiuta attuazione agli indirizzi regionali che tendono a considerare la forma di
commercio in sede pubblica come sinergica a quella in sede fissa, soprattutto al fine di innestare azioni di
valorizzazione e sviluppo del commercio in aree specifiche delle citt, rappresentato lattuale stato del
commercio in sede pubblica, con una rappresentazione della consistenza delle aree mercatali ricadenti sul
territorio comunale e la regolamentazione delle stesse.
3.1.6.5.1 La Rete commerciale urbana Medie e Grandi Strutture di Vendita
Da una prima elaborazione dei dati forniti dal Servizio Attivit Economiche stato possibile evincere la fotografia, a novembre 2011, del settore commerciale in sede fissa del Comune di Foggia, per le sole Medie e
Grandi Strutture di Vendita.

TIPOLOGIA
DIMENSIONALE

GDV
G2
G1
MDV
M1
M2
M3

CONSISTENZA
2011
2
1
1
113
74
31
8

CONSISTENZA IN MQ. 2011


13.626
10.100
3.526
78.015
28.429,61
32.194,39
17.391

In riferimento al settore merceleogico (Settore alimentare e misto, Settore non alimentare beni per la persona, Settore non alimentare altri beni a basso impatto urbanistico, Settore non alimentare altri beni) risulta la
seguente divisione:

TIPOLOGIA

AM

SETTORE MERCEOLOGICO
BP
BI

AB

1
34
18
0
53

1
7
0
3
11

20
10
5
35

DIMENSIONALE

GDV
M1
M2
M3

13
3
0
16

AM Alimentare e Misto | BP Beni alla Persona | BI Beni a basso Impatto urbanistico | AB Altri Beni

107

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Da un primo confronto con la dotazione di Medie e Grandi Strutture presenti sul territorio nel 2007 (anno di
approvazione del Documento di valutazione del commercio), rispetto alla programmazione di nuove strutture
da insediare per il triennio successivo, possibile notare come la programmazione del fabbisogno si esaurita per le M3 (4 insediate su 4 programmate), mentre le M2 hanno visto un aumento di 2 unit (su 9 programmate) e le M1 hanno visto un aumento di 12 unit (su 15 programmate).

Tipologia
dimensionale

M. e G. S. di V.
Consistenza
2007

M1
M2
M3
G

62
29
4
2

Prospettiva insediativa programmata M.S.V. (Triennio


2007/2009)
2007
5
3
0

2008
5
3
2

Consistenza M.S.V.
ipotizzata a seguito di
programmazione

M. e G. S. di V.
Consistenza
2011

77
38
8

74
31
8
2

2009
5
3
2

Di seguito, rispetto allaumento insediativo per il periodo in oggetto, si riporta limplementazione espressa in
mq e il relativo aumento in percentuale
Tipologia
dimensionale
M1
M2
M3
G
Totale

M. e G. S. di V.
Consistenza in Mq.
2007
21.398
25.305
6.544
10.676
63.923

M. e G. S. di V.
Consistenza in Mq.
2011
28.429,61
32.194,39
17.391
13.626
91.641

108

Aumento percentuale
Mq di vendita (20072011)
32,86%
27,23%
165,75%
27,63%
43,36%

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Da questa prima lettura dei dati, ancora parziale in quanto mancano i dati relativi alla consistenza degli esercizi di vicinato esistenti al 2011, per i quali richiesto un ulteriore e successivo approfondimento, possibile
evincere una prima indicazione importante legata alla programmazione per il prossimo triennio.
La programmazione per il triennio 2012-2014 dovr partire dalla dotazione non ancora esaurita delle M1 e
M2 programmate per il triennio 2007-2009, non tarando la stessa solo in funzione del rapporto
MSdV/abitante, ovvero Mq/abitante. La nuova programmazione, vista lespansione che la citt ha avuto negli
ultimi 4 anni e quella prevista per il prossimo futuro, dovr tener conto, innanzitutto delle domande di apertura di medie Strutture di vendita non ancora evase, e di quelle programmate nellambito dei programmi di
espansione e di riqualificazione urbana.
3.1.6.6 Indirizzi per le aree commerciali: ambiti commerciali urbani.
La L.R. n. 11/2003 e s.m.i., nonch i regolamenti regionali attuativi, prevedono che nella programmazione
commerciale si individuino e delimitino aree destinate a specifiche azioni di sviluppo e promozione del commercio. Tali aree, secondo lindicazione regionale, coincidono con i centri storici e le aree urbane a consolidata presenza commerciale.
Tali ambiti possono costituire i distretti urbani del commercio, caratterizzati da una gestione unitaria in grado
di sviluppare sinergie con attivit paracommerciali ed extracommerciali nonch con altre funzioni urbane di
natura pubblica e privata.
Il Comune pu, quali forme di promozione e sviluppo del commercio ovvero attraverso appositi progetti di
valorizzazione commerciale, prevedere:
- il divieto di vendita di particolari merceologie o settori merceologici;
- la possibilit di interventi in materia merceologica e qualitativa, anche prevedendo incentivi a marchi di qualit o di produzione regionale;
- facilitazioni in materia di orari, apertura, vendite straordinarie e di occupazione di suolo pubblico nelle aree
attigue ai pubblici servizi;
- disposizioni particolari a tutela del patrimonio storico, artistico o ambientale;
- di disporre misure di agevolazione tributaria e sostegno finanziario.
I progetti di valorizzazione commerciale sono elaborati diniziativa del Comune in accordo con i soggetti
pubblici, i privati interessati, le associazioni del commercio maggiormente rappresentative anche in sede locale, le organizzazioni dei consumatori e sindacali.
Nellelaborazione del progetto il Comune esamina le politiche pubbliche riferite allarea, la progettualit privata e lefficacia degli strumenti normativi e finanziari in atto, al fine del rilancio e riqualificazione dellarea stessa e dellinsieme di attivit economiche in essa presenti.
Il progetto di valorizzazione commerciale pu prevedere:
- la realizzazione di opere infrastrutturali, di arredo urbano o di rilevante riorganizzazione della logistica;
- lattivazione o la modifica di servizi urbani;
- il riuso di contenitori esistenti per linsediamento di nuove attivit o il potenziamento di quelle esistenti anche attraverso linsediamento di medie strutture di vendita;
- lattuazione di azioni di promozione;
- lindividuazione di una struttura per la gestione coordinata degli interventi sul territorio.
Il Comune, sulla base del progetto, pu:
- incentivare la qualificazione delle attivit economiche esistenti o il loro addensamento anche attraverso:
lutilizzo della fiscalit locale, la monetizzazione o ridefinizione dei requisiti urbanistici, facilitando, anche attraverso apposite disposizioni urbanistiche o regolamentari, lutilizzazione commerciale dei locali degli edifici
esistenti, anche dal punto di vista dei requisiti igienico-edilizi;
- vietare i cambi di destinazione duso da attivit commerciale, artigianale o pubblico esercizio ad altri usi che
comportino la cessazione delle attivit.

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In relazione a quanto sopra, si propone la seguente suddivisione in ambiti commerciali del territorio comunale:
Ambito commerciale centro storico
Tale area, coincidente con lantico nucleo della citt, caratterizzata dalla presenza di soli esercizi di vicinato e da un importante numero di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.
Al fine di incentivare le attivit del centro storico possono essere attuate periodicamente iniziative promozionali. Gli interventi di promozione possono essere di due tipi:
- quelli di natura pubblica, opportunamente programmati dallEnte (manifestazioni, iniziative anche di natura
culturale ecc...);
- quelli di natura privata che, ai fini della promozione del Centro Storico, possono essere anche sostenuti dal
pubblico.
Questi secondi, per essere attuati concretamente, devono essere organizzati da Consorzi o associazioni tra
aziende private (di strada, di piazza, di comparto ecc...) che riconoscano nella promozione una utilit comune.
In tali occasioni il Comune potr:
1) destinare proprie risorse finanziarie a sostegno delle iniziative medesime;
2) derogare al limite serale degli orari;
3) coinvolgere la struttura dei pubblici esercizi e dellartigianato nelle stesse iniziative, coordinandone anche
gli aspetti normativi e regolamentari (ad es. orari).
In tema di incentivi la Legge Regionale 11/03 prevede che nei centri storici i Comuni possono disporre misure di agevolazione tributaria e di sostegno finanziario.
Le proposte sono indirizzate in direzione delle:
1) botteghe storiche", ovvero esercizi commerciali, pubblici esercizi o le attivit artigianali di servizio situati
nel centro storico
2) esercizi di prodotti tipici che vendono, in forma prevalente, i seguenti prodotti:
a) prodotti alimentari tipici pugliesi, intesi come prodotti di provenienza da aziende agricole ed agroalimentari
operanti nella Regione;
b) prodotti dellartigianato tipico pugliese, intesi come prodotti realizzati con materie prime di provenienza regionale e realizzati ad opera di artigiani operanti nella Regione.
3) nuove attivit innovative.
Ambito commerciale a consolidata presenza
Tale ambito nella sua delimitazione coincide quasi totalmente con larea individuata dal Documento programmatico per la rigenerazione urbana (approvato con D.C.C. n.44 del 15 giugno 2011) e costituisce larea
urbana nella quale si concentrano, anche storicamente, il maggior numero di esercizi di vicinato, per la gran
parte non alimentari, con una forte presenza di esercizi commerciali specializzati. Allinterno di tale ambito
ricade una delle due Grandi strutture ricomprese nel territorio comunale, che si caratterizza per la tipologia
merceologica.
Lambito si presta ad attivare interventi volti alla promozione e valorizzazione del commercio coniugandosi
con gli obiettivi propri della rigenerazione urbana, nonch a candidarsi quale area allinterno della quale sperimentare lattivazione di distretti del commercio, al fine di perseguire le finalit proprie e una politica organica per quello che pu essere definito un ambito commerciale naturale:
- promuovere laggregazione fra operatori per la realizzazione di politiche e di servizi comuni;
- incrementare la collaborazione fra le amministrazioni locali, gli operatori commerciali e dei servizi favorendo il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati allo sviluppo e alla promozione del territorio;
- valorizzare le specificit territoriali ed elevare il livello di servizio commerciale presente e atteso nei diversi
ambiti concorrenziali;
- favorire linterrelazione fra commercio e turismo e la valorizzazione dei prodotti del territorio;

110

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

- migliorare la qualit degli spazi pubblici e la loro fruibilit con interventi strutturali di riqualificazione urbana;
- proporre e definire i progetti di valorizzazione commerciale integrandoli con quelli di rigenerazione urbana.
Ambito commerciale urbano
Ricompreso allinterno del limite urbano, come definito dal Piano comunale dei tratturi. Tale ambito corrisponde con la citt consolidata, allinterno del quale, in parte, si concentrano interventi legati ai Programmi
Integrati di Riqualificazione delle Periferie
Ambito commerciale periurbano
Ricompreso allinterno del limite periurbano, come definito dal Piano comunale dei tratturi. Tale ambito coincide con le aree di nuova espansione urbanistica, allinterno del quale si concentrano la maggior parte degli
interventi legati agli Accordi di Programma e al Housing sociale.
La scelta di mantenere una stretta coerenza nellindividuazione degli ambiti commerciali, urbano e periurbano, con la delimitazione degli ambiti definiti dal Piano Comunale dei Tratturi risiede nella necessit di garantire ununiformit nel pensare il territorio da un punto di vista paesaggistico e ambientale. A ci si aggiunge
quanto previsto dalla Variante per lo sviluppo e modernizzazione della rete commerciale cittadina in ambito
urbano ed extraurbano (approvata con D.C.C. n.40 del 20.04.2009) che definisce alcuni grandi canali di potenziale localizzazione di attivit commerciali, lungo le principali direttrici radiali della citt, le stesse sulle
quali si attesta la rete tratturale comunale e elemento degli indirizzi dell'APC con riguardo alle aree produttive.
3.1.6.7 Indirizzi per le aree commerciali: tipologie insediative degli ambiti.
Prima di definire compiutamente il numero delle nuove Medie Strutture di Vendita per il triennio 2012-2014
(la cui proposta scaturir anche dallanalisi demografica e dellandamento del commercio a livello nazionale
e regionale, nonch dalle esigenze di equilibrare le tipologie merceologiche rispetto allesistente in relazione
alle nuove aree di espansione urbanistica), sono definiti i seguenti vincoli rispetto ai criteri localizzativi inerenti la tipologia dimensionale delle Medie Strutture di Vendita.
Ci anche sulla base dei principi e criteri posti alla base dellAttuazione della Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai servizi di mercato interno e mutuata dalla Regione Puglia con il
Regolamento regionale n.3 del 11 marzo 2011 recante procedimenti amministrativi in materia di commercio,
nello specifico legati alla programmazione della rete commerciale:
a. assicurare agli utenti un livello essenziale e uniforme di condizioni di accessibilit ai servizi sul territorio
regionale;
b. favorire lequilibrato sviluppo delle diverse tipologie distributive con particolare attenzione alla tutela e alla
valorizzazione delle piccole imprese commerciali;
c. tutelare lambiente urbano da processi di desertificazione commerciale;
d. ridurre la mobilit e il traffico;
e. i regimi di autorizzazione e i requisiti previsti per laccesso ad unattivit di servizi o per lesercizio della
medesima sono conformi ai princpi di trasparenza;
f. possono essere imposte limitazioni numeriche e quantitative degli esercizi commerciali sottoposti ai regimi
autorizza tori quando queste rispondono, oltre ai principi sub a), b), c) e d), a motivi imperativi dinteresse
generale: ragioni di pubblico interesse, tra i quali lordine pubblico, la sicurezza pubblica, lincolumit pubblica, la sanit pubblica, la sicurezza stradale, la tutela dei lavoratori compresa la protezione sociale dei lavoratori, il mantenimento dellequilibrio finanziario del sistema di sicurezza sociale, la tutela dei consumatori, dei
destinatari di servizi e dei lavoratori, lequit delle transazioni commerciali, la lotta alla frode, la tutela
dellambiente, incluso lambiente urbano, la conservazione del patrimonio nazionale storico e artistico, gli
obiettivi di politica sociale e di politica culturale;

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g. la programmazione della rete distributiva assicura la qualit dei servizi da rendere ai consumatori e la
qualit della vita della popolazione, tiene conto della qualit del contesto paesaggistico ed ambientale;
h. limpatto degli insediamenti commerciali di maggiori dimensioni compatibile con il contesto economicoterritoriale per il rispetto del diritto dei consumatori di avvalersi di una rete distributiva effettivamente articolata per tipologie e prossimit;
i. laccessibilit veicolare e pedonale garantita anche a portatori di handicap ed ha dotazione di standard
ambientali e parcheggi pertinenziali delle diverse tipologie di strutture di vendita;
j. laccesso e lesercizio delle attivit di servizi costituiscono espressione della libert di iniziativa economica;
k. garantita la libert di concorrenza secondo condizioni di pari opportunit e il corretto e uniforme funzionamento del mercato.
Coerentemente al dettato normativo comunitario e regionale si stabilisce per:
- lAmbito commerciale centro storico, di non consentire lapertura e la presenza di Medie Strutture di Vendita;
- lAmbito commerciale a consolidata presenza, di consentire la presenza di nuove Medie Strutture di vendita, nei limiti della M1, solo nei casi di ampliamenti, nei limiti della M2 solo nei casi di concentrazioni o accorpamenti;
- lAmbito commerciale urbano, di consentire linsediamento di Medie Strutture di Vendita di tipo M1, M2 e
M3 (gli insediamenti di tipo M2 ed M3 potranno essere autorizzati, anche, con la formula del Centro commerciale di vicinato, qualora sussistano i requisiti specifici per tali insediamenti previsti dalla normativa regionale in ordine alla modalit insediativa, al rispetto degli standard e ai requisiti di accessibilit delle strutture);
- lAmbito commerciale periurbano di consentire linsediamento di Medie Strutture di Vendita di tipo M1, M2 e
M3 (gli insediamenti potranno essere autorizzati, anche, con la formula della piccola area commerciale integrata, qualora sussistano i requisiti specifici per tali insediamenti previsti dalla normativa regionale in ordine
alla modalit insediativa, al rispetto degli standard e ai requisiti di accessibilit delle strutture). Solo in tale
ambito viene prevista la possibilit di insediare nuove Grandi Strutture di Vendita
Per gli ambiti commerciali, urbano e periurbano, si ribadisce la preferenza allinsediamento di Medie Strutture di Vendita che vadano in coerenza con quanto previsto dalla D.C.C. n.40 del 20.04.2009 e dagli indirizzi
in materia di aree e attivit produttive.

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3.1.6.8 Conclusione.
Gli indirizzi enunciati sulle aree produttive e commerciali della Citt di Foggia:
a) definiscono gli obiettivi settoriali del PUG in elaborazione;
b) integrano e armonizzano gli obiettivi di pianificazione e programmazione gi inquadrati nelle Deliberazioni
del Consiglio comunale nn. 132 e 133 del 13 dicembre 2007 (DoSAP - Documento Strategico sulle Attivit
Produttive e Documento di Valutazione del Commercio) e nelle D.C.C. nn. 40 e 41 del 20 aprile 2009 ("Variante per lo sviluppo e modernizzazione della rete commerciale cittadina in ambito urbano ed extraurbano"
e Documento preliminare programmatico per le attivit produttive);
c) caducano i processi amministrativi tesi alla definizione della Variante organica di cui allart. 2 del DPR
n.447/98 e allart.36 della legge n. 22 del 2006 (Procedimento di approvazione dei piani per insediamenti
produttivi in variante agli strumenti urbanistici vigenti), che rinvia al procedimento disciplinato dai commi da 4
a 14 dellarticolo 11 della Legge Regionale n. 20/2001;
d) pongono in essere precisi orientamenti pianificatori rispetto ai quali si dovranno valutare la tenuta delle
varie proposte eventualmente in essere o/a pervenire ai sensi dell'art. 5 DPR n.477/98 sino a definitiva approvazione dei piani specifici di settore;
e) si inseriscono, unitamente alle tavole allegate, fra gli elementi di valutazione di conformit alle normative
urbanistiche, per gli adempimenti amministrativi di competenza comunale legati alle scadenze per l'annualit
2012, previste dal Regolamento regionale 22 dicembre 2011, n. 27 "Obiettivi di presenza e di sviluppo per le
grandi strutture di vendita. Regolamento attuativo della L.R. 1 agosto 2003 n. 11 art. 2 comma 1 lettera b)";
f) sono la base su cui attivare le iniziative per assicurare la partecipazione e il coinvolgimento di enti, forze
sociali, economiche e culturali allelaborazione della pianificazione settoriale e all'attuazione delle programmazioni; procedere alla consultazione delle organizzazioni dei consumatori, delle imprese del commercio
maggiormente rappresentative a livello regionale e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori; in generale
come contributo dell'Amministrazione per innescare i processi di partecipazione ispirati ai criteri di cui al Do13
cumento Programmatico della Rigenerazione Urbana .

3.1.7 Il "patto" citt-campagna: il Piano di recupero del Salice.


Il 20 luglio 2009, il Comune di Foggia trasmetteva gli elaborati scritto-grafici relativi al Piano di recupero della Zona Salice adottato in variante al P.R.G. vigente con D.C.C. n. 46/2008 e successivamente approvato in
via definitiva, dopo aver esaminato le osservazioni in merito pervenute, con D.C.C. n. 38 in data 20.04.2009.
Dalla Regione Puglia in data 20 gennaio 2011 perveniva un'articolata nota con la quale a fronte di delucidazioni e conferma di esistenza di documentazione, si sospendava il giudizio teso alla eventuale approvazione
definitiva.
I rilievi posti dalla Regione rilevano fondamentalmente come lambito riguardato dalla proposta di piano si
configuri come una macro-area dentro la quale si sono subite delle trasformazioni urbanistiche tutte dettate
dal fenomeno dellabusivismo.
Dentro di essa sono collocati sia singoli abusi che, per la loro specificit, erano sanabili con ordinarie procedure dettate dalla legge, sia quelli che hanno configurato lillecito di lottizzazione abusiva.


13

DPRU, Deliberazione di Consiglio Comunale n. 44 del 15 giugno 2011, p.20: Il Pubblico deve favorire la concertazione e garantire la
partecipazione dei cittadini in tutte le dimensioni della sua azione: dalla gestione dei servizi urbani all'elaborazione delle politiche della
citt. La partecipazione dovr tenere conto di cinque principi.
Principio di finalit: prima di essere un mezzo, lo sviluppo di una democrazia pi partecipativa innanzitutto una finalit politica. Essa
sar il cuore di una strategia di sviluppo sostenibile e della costruzione di una forte cultura comunitaria comunale. Essa deve mirare a
rinnovare la democrazia locale, rafforzare la legittimit degli eletti, sviluppare i legami sociali, animare la citt, restaurare il dibattito pubblico, facilitare l'accesso alla parola, incoraggiare l'espressione dei senzavoce, adattare i progetti politici alla domanda sociale. La concertazione non deve essere pi considerata come un semplice rivestimento ma come un metodo di elaborazione e di condotta dei
progetti.
Principio di efficacia: la concertazione deve permettere di migliorare la leggibilit e la legittimit dell'azione pubblica, arricchire i contenuti dei progetti, facilitare la loro realizzazione e la loro appropriazione (da parte della popolazione).
Principio di sussidiariet: per la concertazione sui progetti d'interesse strettamente locale, il principio di sussidiariet.

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Il piano cos presentato rappresentava il tentativo di porre delle regole per tutto il macro ambito, tentativo
rilevatosi incongruo data la particolare natura normativa dettata per il recupero degli insediamenti abusivi
Fermo restante quindi lobiettivo generale della Amministrazione Comunale, la particolare natura amministrativa del Piano rende la necessit di procedere, avendo lunico obiettivo della programmazione di una
nuova configurazione urbanistica del periurbano, secondo due velocit.
Una legata alla determinazione della chiusura della procedura attualmente in corso, il Recupero degli interventi abusivi che hanno configurato lottizzazione abusiva, rappresentante un tassello fondamentale di base
per ridisegnare urbanisticamente le aree agricole a ridosso della citt; una seconda, che si baser sulle fondamenta concettuali che la prima determiner, da coordinarsi ed implementare nel PUG.
3.1.7.1 Un progetto per la fascia periurbana di approdo alla citt.
Lintera macro-area in oggetto riguarda una corona a margine della citt nel versante sud, che va da Via
Napoli SS n.90, fino a Via Bari ss n.16 e rappresenta il grande ambito o Area di ambito del fenomeno
di abusivismo del Salice.
Tra la suddetta area e la fascia residenziale, di regolare pianificazione a corona della citt, si inserisce un
sistema di infrastrutture a carattere prevalente di trasporto e di reti idrico-energetiche realizzate dal Comune. Le succitate infrastrutture, poste lungo il versante sud, se da un lato hanno contenuto il fenomeno
dellabusivismo, vedi aeroporto, da un altro hanno favorito tale fenomeno, vedi tangenziale esterna sudovest alla SS n.16, facendo da attrattore per una moltitudine di attivit commerciali e artigianali di contorno
e di riferimento interno-esterno alla citt.
Salice rappresenta, in modo eloquente, il fenomeno inverso a quello della deruralizzazione, si potrebbe sintetizzare, semplificando, che rappresenti quel sentimento di anti-citt proprio dellideologia che ha mosso il
processo di costruzione della campagna nel Ventennio.
Fisicamente, larea prodotta da questo fenomeno, potremmo definirla area rurbana, perimetrata nella fascia
periurbana rurale, ma che si nutre di ambizioni residenziali, non produttive (cio non case legate alla produzione nei campi).
Certamente, la zona Salice rappresenta una risposta ad una domanda, una domanda abitativa che cerca
una risposta diversa alle soluzioni tipiche della citt.
Indubbiamente la maggioranza dei proprietari delle ville suburbane, ricadenti in zona Salice, non sono
semplicemente mossi da uno spirito di ruralit o necessit di spazi pi sani, ma anche, e sopratutto, dalla
voglia di sfuggire alla citt.
3.1.7.2 Dall'emergenza alla programmazione
Il progetto di recupero delle configurate lottizzazioni abusive fonda sullidea di recuperare le aree specifiche
oggetto dabuso, siano esse edificate o non, e metterle a sistema con le case coloniche, le masserie e i
borghi, creando i presupposti affinch, nel tempo, la risultante paesaggistica ottenuta dal sistema dei nuclei
perimetrati e dal sistema paesaggio che li circonda, vada a determinare un grande parco rurbano capace di
legare insieme le aree agricole residuali, le aree abitate, le case coloniche-masserie e i borghi.
Mettere a sistema il verde semiproduttivo con quello ludico ricreativo, recuperato anche grazie ad azioni di
esproprio su terreni oggetto di abuso e risemantizzare il concetto proprio della grande Foggia contenuto
nel concorso del 1927, per il nuovo assetto della citt, che vede, per la prima volta in Italia, lidea di progettare una citt multipolare costituita dal nucleo centrale (Foggia) e un sistema di costellazioni formato da
nuove citt e borghi di servizio ( Segezia, Incoronata, Cervaro ecc...).
Lo schema nasce, quindi, da una prospettiva diversa, guardare, cio, la citt dalla campagna e non viceversa, partire, quindi, dal limite naturale offerto dai borghi (Segezia, Incoronata, Cervaro, Masseria Giardino)
e, attraverso le direttrici dei vecchi tratturi (le vie radiali) attraversare la fascia rurbana con delle lame di verde che segnano, in modo perentorio, le direttrici di collegamento visivo e fisico tra citt e campagna.

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Perpendicolarmente alle direttrici radiali si intersecano le arterie anulari che attraversano longitudinalmente
lo spazio periurbano, andando, cos, a rafforzare il sistema di strade interpoderali.

Il ridisegno delle strade prevede un allargamento delle sedi stradali attuali (fino a 10 metri, con previsione di
allargamento della strada carrabile e aggiunta delle piste ciclopedonali), siano esse radiali o anulari, oltre a
quelle nuove di progetto per i nuclei (o sottoambiti) perimetrati; la nuova sede stradale accoglie, quindi, oltre alla strada carrabile, a doppio senso di marcia, piste ciclopedonali e sistemi di verde che disegnano i
percorsi che segnano la campagna.
Lo spazio rurbano vede, come limite fisico, proprio i borghi che puntellano il paesaggio rurale, a mo di faro
per gli abitanti, e diventano dei punti fissi invalicabili.
La grande area rurbana del Salice immaginata come un grande parco che contempli il verde produttivo e
quello decorativo, cos come nuclei di edifici residenziali e produttivi.
La logica dellintervento poggia sul presupposto di :
1 realizzazione di opere di urbanizzazione primarie e secondarie, compatibili con lo stato di fatto.
2 tutela degli interessi protetti dalla legislazione in materia storica, artistica, archeologica, paesistica, ambientale e idrogeologica di zona e generale ( vincoli).
3 realizzazione di un razionale inserimento dellinsediamento abusivo nellambito del contesto territoriale
ed urbano limitrofo.
In questo contesto lo studio e lapplicazione degli standard, al progetto di recupero del Salice, innanzitutto un progetto di ricucitura e riappacificazione tra la natura costruita e larchitettura autocostruita, e non gi
mera applicazione matematica di quanto previsto dal D.M. 144/68.

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Il progetto nasce, quindi, da un attento studio del territorio, volto a cogliere tutte quelle trasformazioni che
hanno modificato, senza alcun disegno, una vasta porzione di territorio periurbano.
Lo sforzo stato quello di cogliere il sentimento colonizzatore dei proprietari delle aree in oggetto, accogliere in parte le loro istanze, e, attraverso un gioco ossimorico, trasformare in forza, e quindi valore, un disvalore come potrebbe essere la sottrazione di terreno da assegnare a standard urbanistici.
Lo standard, spesso porta alla mente dei cittadini, e dei proprietari, mere quantit da cedere alla collettivit,
che spesso, per, diventano non luoghi o luoghi di nessuno, anzich essere spazi per tutti. Lidea di progetto , invece, quella di trasformare le aree da cedere a standard in occasioni di bonifica delle aree in oggetto,
rivalutandone anche il significato insito nel processo trasformativo ancora in atto.
Il progetto diventa, quindi, elemento di mediazione tra listanza immaginifica del disegno urbano (o extraurbano) e il pi rigido e preciso calcolo matematico dello standard.
Il risultato finale, tenuto conto che comunque ci troviamo in aree extraurbane, di un implementamento, in
alcuni casi consistente, della superficie da destinare a standard, che, in una ipotesi di recupero fattivo, comunque si mantenuto entro questi valori che di seguito vengono elencati:
RECUPERO INSEDIAMENTI ABUSIVI SALICE
SOTTOAMBITI DI LOTTIZZAZIONI ABUSIVE
PROSPETTO STANDARDS PROPRIO DI OGNI AMBITO
DI RECUPERO INSEDIAMENTI ABUSIVI

AMBITO

N ABITANTI
INSEDIATI

STANDARDS
MINIMO
TOT. mq.

STANDARDS
Abitante
DI PROGETTO

STANDARDS
Ab. complessivo
di progetto - mq.

20

360

38

760

33

594

115

3795

62

1116

102

6324

116

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29

522

166

4814

133

2394

109

14497

161

2898

48

7728

438

7884

578

37918

a fronte dei 18 mq/ab si sono riportati i parametri usati per ogni singolo ambito, calcolati in virt delle reali
situazioni presenti e delle concrete ipotesi di intervento e recupero dello stato delle cose.
Lo standards diventa quindi fascia ciclo-pedonale, parco longitudinale con aree di sosta ampiamento e
messa a sicurezza di strade esistenti.

Lo sforzo concettuale sta quindi nel cercare un nuovo modo di intendere il rapporto citt-campagna, o meglio la convivenza tra le due.
Lidea quella di fornire uno spazio di dialogo con la citt consolidata e non di fornire ad essa uno spazio di
servizio accessorio; offrire agli abitanti, di questa porzione di campagna, dei nuovi servizi capaci di non farli
sentire pi relegati in un luogo dove bisogna essere trasportati a scuola come al centro commerciale, al
parco piuttosto che in uno spazio pubblico di ritrovo. Lintento quello di ritagliare delle piccole porzioni di
aree oggetto di abuso per ricavare aliquote di standards, cercando, attraverso un soddisfacente disegno, di
creare un sistema di servizi utili alla popolazione che stabilmente occupa questa porzione di territorio, siano
essi abusivi o non.
I nuovi servizi sono pensati in rapporto con la spazio cui devono servire e non come semplice trasposizione
di elementi progettati per la citt e, come un ready-made, trasportati tout court in campagna; lidea , invece, quella di spazi aperti pensati come luoghi di aggregazione, ma anche di riavvicinamento sensibile alla
terra, grandi spazi di verde collettivo produttivo (orti periurbani) che prevarranno sugli spazi verdi decorativi,
perch lidea proprio di riuscire a rendere decorativo ci che produttivo (vedi ad esempio il Chianti), trovare una forma di associazionismo che veda nellattaccamento alla terra un punto di unione.
Cercare di arrivare ad un rapporto stabile con alcuni elementi di appartenenza urbana riconoscibili (cosa
che fa assurgere lindividuo a cittadino), ma con le caratteristiche proprie appartenenti ad una situazione di
rurbanit piuttosto che alla attuale anti-citt.

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TERMINI CONCETTUALI DEGLI OBIETTIVI

IL SALICE
Fascia periurbana
di approdo alla citt

AREA RURBANA

ANTI-CITT

Salice rappresenta, in modo eloquente, il fenomeno inverso a quello della deruralizzazione, si potrebbe sintetizzare, semplificando, che rappresenti quel
sentimento di anti-citt proprio dellideologia che ha mosso il processo di costruzione della campagna nel Ventennio.

Fisicamente, larea prodotta da questo fenomeno, potremmo definirla area


rurbana, perimetrata nella fascia periurbana rurale, ma che si nutre di ambizioni residenziali, non produttive (cio non case legate alla produzione nei campi).

Certamente, la zona Salice rappresenta una risposta ad una domanda, una


domanda abitativa che cerca una risposta diversa alle soluzioni tipiche della
citt.
Indubbiamente la maggioranza dei proprietari delle ville suburbane, ricadenti
in zona Salice, non sono semplicemente mossi da uno spirito di ruralit o necessit di spazi pi sani, ma anche, e sopratutto, dalla voglia di sfuggire alla
citt.

CITT MULTIPOLARE
Lidea di recupero delle lottizzazioni abusive del Salice nasce con lobiettivo di

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voler risemantizzare il concetto proprio della grande Foggia contenuto nel


concorso del 1927, per il nuovo assetto della citt, che vede, per la prima volta in Italia, lidea di progettare una citt multipolare costituita dal nucleo centrale (Foggia) e un sistema di costellazioni formato da nuove citt e borghi di
servizio ( Segezia, Incoronata, Cervaro ecc.).

GUARDARE LA CITT DALLA


CAMPAGNA LAME DI VERDE

Lo schema generale che si andr a comporre, nasce da una prospettiva diversa, guardare, cio, la citt dalla campagna e non viceversa, partire, quindi,
dalle sentinelle rurali (Segezia, Incoronata, Cervaro, Masseria Giardino) e, attraverso le direttrici dei vecchi tratturi (le vie radiali) attraversare la fascia rurbana con delle lame di verde che segnano, in modo perentorio, le direttrici di
collegamento visivo e fisico tra citt e campagna.
Perpendicolarmente alle direttrici radiali si intersecheranno le arterie anulari
che attraversano longitudinalmente lo spazio periurbano, andando, cos, a rafforzare il sistema di strade interpoderali.
Il ridisegno delle strade prevedr un allargamento delle sedi stradali attuali,
siano esse radiali o anulari, oltre a quelle nuove di progetto per i nuclei (o sottoambiti) perimetrati; la nuova sede stradale accoglier, quindi, oltre alla strada carrabile, a doppio senso di marcia, piste ciclopedonali e sistemi di verde
che disegneranno i percorsi che segnano la campagna.
Lo spazio rurbano vedr, come limite fisico, proprio le sentinelle (Segezia, Incoronata, Cervaro, Masseria Giardino) che puntellano il paesaggio rurale, a
mo di faro per gli abitanti, e diventano dei punti fissi invalicabili.
Lobiettivo rendere la grande area rurbana del Salice un grande parco che
contempli il verde produttivo e quello decorativo, cos come nuclei di edifici
residenziali e produttivi.

3.1.8 Il progetto del Piano Comunale dei Tratturi


Il Piano Comunale Tratturi (PCT) si configura quale Piano Urbano Esecutivo (PUE) e, in quanto tale, ai sensi
della vigente normativa regionale urbanistica, si identifica quale variante allo strumento urbanistico generale
vigente P.R.G. (comma 3 art. 2 L.R.29/2003). Il PCT stesso apporta le necessarie modifiche e variazioni al
PUTT/P di cui agli articoli 5.06 e 5.07 (comma 4 art. 2 L.R. 29/2003). Nellambito della pianificazione predisposta dal Comune di Foggia, il PCT si propone quale strumento attuativo.
Il PCT interessa tutto il territorio comunale e, in particolare, si propone di affrontare il problema della riqualificazione delle aree dei percorsi tratturali che, nel tempo, hanno assunto molte caratterizzazioni lungo tutto
il sito, individuando alcune tipologie insediative come lurbano industriale, lagrario, il naturale e il seminaturale: il tutto determinatosi dalle diverse antropizzazioni. Si innestano cos una serie di valutazioni e connessioni ai fini di una riqualificazione in grado di valorizzare i vari siti incidendo sul sistema fisico percettivo.
Il piano, pertanto, si configura come uno strumento di pianificazione e organizzazione territoriale, finalizzato
a degli approfondimenti e valutazioni sulla riorganizzazione e valorizzazione del paesaggio urbano, attraverso il principio della riqualificazione degli spazi capaci di esprimere nuove finalit in continuit storico patrimoniale del sistema tratturale.
Questo tipo di assunzione di metodo andr a favorire unipotesi di recupero dei tratturi i quali si devono
proporre come luogo di attivit e di trasformazione capaci di esprimere una sostenibilit economica e ambientale.
I tratturi interessati che si concludono sul territorio comunale di Foggia sono: Foggia-LAquila, FoggiaCelano, Foggia-Campolato, Foggia-Ofanto, oltre ad una serie di tratturelli. Questi hanno rappresentato un
sistema infrastrutturale di collegamento mettendo in relazione fisico-economica le diverse realt territoriali
regionali. Oggi nellottica di un progetto unitario, si pu prevedere una loro utilizzazione che consenta, nello
specifico, di restituire valori storici ed economici in dei circuiti tematici che trovano riscontro sul territorio
stesso.

119

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Per questo si dovr creare un parco dei tratturi che possa muovere interessi dallarea del Comune di Foggia
per ampliarsi sul territorio regionale al fine di rendere il recupero un valore unitario con occasioni tematiche
per leconomia di tutto il territorio 14.
La conoscenza del sistema gerarchizzato dei vincoli (Stato-Regione-Provincia-Comune) ha consentito al
PCT di muoversi in un quadro di certezza del diritto,indirizzando lottica dello studio nell'analisi del sistema
vincolistico riguardante in qualche modo i beni culturali e ambientali 15.


14
Il quadro degli elementi gestiti in via informatizzata nell'elaborazione del PCT comprende i seguenti elementi topologici territoriali,
aggiornati al dicembre 2006:
Territorio Comunale: 50.950 kmq.
Particelle Catastali: n. 62219, di cui per ognuna Foglio Particella Superficie di ordine grafico;
Fogli di Mappa: n. 219 fogli di mappa con relativi n. 24 allegati_
Maglie Urbanistiche: n. 1739 zone di P.R.G., P.U.T.T. e P.A.I. opportunamente inventariate e classate;
Acque: n. 21, suddivisi in n. 178 settori individuati per ricaduta territoriale del foglio di mappa di appartenenza.
Al fine di identificare le particelle intestate al Demanio Ramo Tratturi della Regione Puglia e altri Demani, si provveduto ad interfacciare i dati numerici del catasto (elenco delle ditte) con le particelle inserite nel sistema (circa 68.000).
Lestrazione dei dati tramite specifiche query ha comportato la identificazione dei suoli cercati.
I dati sono stati estratti nel rispetto del Dlgs n.196/2003 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e successive modifiche e
integrazioni.
La cartografia ortofotogrammetrica utilizzata proveniente dalla Compagnia Generale Riprese Aeree s.p.a. di Parma con data di volo
maggio 2005, riveniente dallaccordo di programma Regione Puglia C.G.R. s.p.a. di cui il Comune di Foggia intestatario di sublicenza.
La cartografia aerofotogrammetrica utilizzata stata concessa dal Comune di Foggia.
Lindagine sulle concessioni ha comportato una verifica puntuale di tutte le concessioni esistenti agli atti dellUfficio Parco Tratturi di
Foggia. Per facilitare una lettura organica dei dati a disposizione, le informazioni relative alle concessioni sono state riportate nelle tavole di analisi, tutto ci che non risulta campito da considerarsi come occupazione abusiva. La ricognizione dei luoghi ha completato
questa fase di indagine.
L'indagine sulle vendite per l'individuazione delle aree tratturali non pi demaniali, in quanto oggetto di atti di trasferimento a privati o
ad altri Enti, stata operata mediante la preventiva consultazione dei Registri delle vendite, archiviati presso lUfficio Parco Tratturi
di Foggia.
In essi sono riportati, relativamente ad ogni tratturo e per Comune interessato, gli atti di trasferimento del bene, gli estremi e gli elementi pi significativi dello stesso.
Costituiti da una raccolta di modelli a due fogli contrapposti, questi venivano manualmente integrati negli anni, in concomitanza con la
stipula di nuovi atti di trasferimento, dal funzionario che, al momento, era preposto alla alienazione.
Poich le vendite sono state effettuate in un arco temporale abbastanza lungo, la conclusione ovvia che vi una palese disuniformit nella completezza di dati registrati a partire, per quanto concerne le aree tratturali ricadenti nel Comune di Foggia, dal maggio 1938
sino ad oggi.
Dalla consultazione dei Registri delle vendite si pervenuti all'individuazione degli atti ivi registrati che hanno interessato i tratturi del
Comune di Foggia: complessivamente sono stati effettuati 210 atti di trasferimento contraddistinti con un numero di repertorio.
I suddetti atti sono contenuti in n. 98 volumi, archiviati presso lUfficio Parco Tratturi, ciascuno dei quali comprende cento atti con numerazione progressiva del repertorio.
Si proceduto, pertanto, alla consultazione di ciascuno degli atti di vendita, al fine di individuare planimetricamente la particella trasferita.
Dal confronto tra detti schizzi planimetrici e lattuale situazione catastale, con laiuto della descrizione riportata in atto, si pervenuti
all'individuazione delle aree tratturali trasferite.
Il limite della ricerca risiede nel fatto che si potuto appurare la consistenza immobiliare venduta solo dal 1939 in poi. Per la parte antecedente a tale periodo, vale il principio di propriet demaniale non attestata, ovvero la propriet del Demanio della Regione Puglia,
salvo la dimostrazione del diritto vantato da terzi.
15
Vincoli derivanti dalla pianificazione sovraordinata. Piani Statali. Pianificazione paesaggistica, riportata nel cosiddetto Codice Urbani" (Dlgs. n.42/2004); tutela dei beni archeologici e storico culturali (Dlgs. n.42/2004); parchi e riserve; piani di settore (energetico,
trasporti, PGTL 2001 Piano Generale Trasporti e della Logistica - ecc.); leggi che incidono non direttamente; D.M. dei Beni Culturali
ed Ambientali del 15/6/1976; Dl.gs 22/1/2004, n. 42, artt. 2 e 142 in particolare; D.L. 24 marzo 2006 n 157 Disposizioni correttive ed
integrative al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42, in relazione al paesaggio; Dlgs 26 marzo 2008 n 63 Ulteriori disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42, in relazione al paesaggio con il nuovo articolo 131 che definisce il
paesaggio il territorio espressivo di identit il cui carattere deriva dallazione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni, una
definizione che riprende con pi precisione la definizione della Convenzione Europea del Paesaggio (approvata a Firenze il 20/10/2000)
che fa esplicito riferimento alla percezione del paesaggio da parte delle popolazioni da cui nella nuova definizione il riferimento al territorio espressivo di identit.
Piani Regionali. Piano Territoriale Tematico Paesaggio, che delimita ambiti territoriali che denomina estesi, ed altri ambiti che denomina distinti, solo che, in assenza di un adeguato supporto informativo, rinvia alla fase di attuazione del piano, alla pianificazione comunale e ai singoli progetti di trasformazione la gran parte delle scelte ritenute possibili, riportando tra i componenti strutturanti il territorio
i percorsi della transumanza e dei tratturi (art. 3.04) con la localizzazione dei percorsi tratturali e l'inserimento di essi fra i vincoli e segnalazioni architettonici-archeologici (in particolare i percorsi armentizi sono inseriti nellambito delle zone archeologiche dall'art. 3.15,
in quanto trattasi di beni culturali archeologici vincolati ai sensi della Legge 1089/39); Piano di Bacino per lAssetto Idrogeologico
(PAI); Pianificazione delle aree naturali protette (L.R. n. 19 del 24/07/97);
La Regione Puglia si dotata di una propria legge in materia, conforme alla legge quadro nazionale sulle aree protette ( L.
n.394/1991), la L.R. n. 19 del 24 luglio 1997 recante norme per listituzione e la gestione delle aree naturali protette nella Regione Puglia, che oltre al Parco Nazionale del Gargano, individua come ricadenti nella provincia di Foggia altre cinque aree naturali di pregio e

120

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Il PCT interessa tutte le aree tratturali allinterno del territorio comunale di Foggia in particolare i tratturi
Aquila-Foggia, Celano-Foggia, Foggia-Campolato, Foggia-Ofanto oltre a tutti i tratturelli, individuando e perimetrando dette aree in categoria come previsti dal comma 2 art. 2 della Legge regionale n. 29/2003.
Il Piano si propone di regolamentare e disciplinare i processi di trasformazione urbanistica finalizzati alla
modificazione fisica in cui sia promossa la tutela e il mantenimento dellidentit stessa e culturale delle aree
tratturali il tutto per avere un processo di sostenibilit territoriale.
In ossequio alla La L.R. n. 29/2003, il PCT permetra le aree tratturali e indica le aree annesse, dividendole in
tre categorie e precisamente:
a) i tronchi armentizi che conservano loriginaria consistenza o che possono essere reintegrati, nonch la
loro destinazione in ordine alle possibili fruizioni turistico-culturali;
b) I tronchi armentizi idonei a soddisfare riconosciute esigenze di carattere pubblico, con particolare riguardo a quelle di strada ordinaria;
c) i tronchi armentizi che hanno subito permanenti alterazioni, anche di natura edilizia.
Lintento quello di tutelare lidentit storico-culturale del territorio, salvaguardare la pubblica utilit e riqualificare il paesaggio.
Il DPP 2006 affronta il problema della salvaguardia della trama tratturale, ipotizzando una pianificazione di
decentramento concentrato: un decentramento che avviene allinterno dellattuale area della citt o, con
termini attinti al programma Smart Growth", che punta sullequilibrio dei diversi usi del suolo allo scopo di
creare senso di appartenenza e identit, oltre che integrazione di funzioni.
In merito alla rete tratturale il DPP 2006 sottolinea che I tratturi sono la testimonianza dellapertura della
citt verso la campagna ed i loro assi direttori potrebbero essere sfruttati per orientare lallargamento della
citt verso lesterno e verso luoghi abitativi gi prescelti in passato ed ora abbandonati ma comunque situati nella immediata periferia del nucleo centrale della citt.
Unaltra area da valorizzare nel territorio comunale certamente lidentificato sito archeologico a nord del
centro abitato che ancora non stato sottoposto ad alcuna indagine conoscitiva (...).
Il contributo del PCT di fornire una tessera al mosaico della costruzione del territorio cercando di rispondere in maniera aderente allo spirito della legge. Il progetto dei percorsi tratturali coniuga le diverse esigenze tra antropizzazione e ambiente; esso interessa i seguenti tratturi:
ELENCO DEI TRATTURI, TRATTURELLI, BRACCI E RIPOSI ESTRATTO DALLA G.U. DEL 23 APRILE 1912 N.97
COMUNI

larghezza

n. ordine

tratturo
tratturello
braccio
o riposo

denominazione

n. pianta
generale

km

metri

di fatto
metri

normale
metri

tratturo

Aquila-Foggia

645

58-111

111

reintegra 1877

tratturo

Celano-Foggia

320

30-111

111

reintegra 1878

tratturo

Foggia-Campolato

12

10

010

111

111

reintegra 1875

tratturo

Foggia-Ofanto

14

14

009

111

111

reintegra 1876

braccio

Candelaro-Cervaro

15

11

518

111

111

reintegra 1877

tratturello

Foggia-Ciccallente

48

670

8,22

18,50

non reintegrato

tratturello

Foggia-Camporeale

32

830

3-4

27,75

non reintegrato

tratturello

Motta-Villanova

49

030

7,21

18,50

non reintegrato


di grande valenza naturalistica e ambientale e, nel territorio del Comune di Foggia, larea del Bosco Incoronata quale ultimo relitto di
bosco igrofilo del tavoliere pugliese.
Vincoli derivanti dalla pianificazione locale. Piano Regolatore Generale, approvato con pareri condizionati a cui lAmministrazione Comunale ha ottemperato aprendo la strada dellapprovazione definitiva; DPP 2006; Piano di Recupero zona Salice; azioni di bonifica
urbana individuate in un Protocollo dintesa operativo tra AMICA S.p.A. in liquidazione e Comune di Foggia.
Altre Pianificazioni. Regolamento di attuazione del Codice della strada.

121

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

tratturello

Foggia-Verzentino

44

422

8,29

27,75

non reintegrato

10

tratturello

Foggia-Zapponeta

42

13

595

5,27

27,75

non reintegrato

11

tratturello

Foggia-Tressanti-Barletta

41

17

546

6,36

27,75

non reintegrato

12

tratturello

Foggia-Castiglione

45

11

450

6-14

18,50

non reintegrato

13

tratturello

Troia-Incoronata

33

14

700

3-11,50

18,50

non reintegrato

14

tratturello

Foggia-Ordona-Lavello

37

14

780

5-21

27,75

non reintegrato

15

tratturello

Foggia-Ascoli-Lavello

36

13

365

6,58

27,75

in corso di reintegra

16

tratturello

Cervaro-Candela-S.Agata di Puglia

38

630

7-21

27,75

non reintegrato

17

tratturello

Foggia-Castelluccio dei Sauri

35

15

530

7-22

18,50

non reintegrato

18

tratturello

Foggia-Sannicandro

86

dati non disponibili

non reintegrato

La Sovrapposizione catasto-cartografia storica dellUfficio Parco tratturi di Foggia ha permesso di integrare


e ricostruire percorsi non riconoscibili in area urbana antropizzata. Il risultato che la ricostruzione in centro
urbano dei tratturi reintegrati stata unoperazione possibile, mentre per i tratturelli non reintegrati si ottenuto un duplice risultato:
Tratturelli in ambito extraurbano. La larghezza dei tratturelli risulta differente da quanto riportato nella tabella
estratta dalla Gazzetta Ufficiale e dallelenco dei tratturi e tratturelli esistenti agli atti dellUfficio Parco Tratturi di Foggia datato maggio 1984. La larghezza risulta a volte in eccesso e a volte in difetto. Lattuale situazione riportata nelle tavole allegate al PCT da considerarsi quale stato di fatto.
Tratturelli in ambito urbano
Per alcuni di essi non stato possibile la ricostruzione in ambito urbano per la mancanza di fonti storiche
necessarie per avallare il tracciato.
La costruzione del territorio il sistema dei parchi lineari. Il progetto prevede il recupero delle sedi tratturali
non compromesse al fine di costituire una trama di parchi lineari capaci di migliorare la visitabilit e la leggibilit dei tracciati e contemporaneamente promuovere un riuso compatibile del suolo ottenuto con il potenziamento del verde, dei percorsi pedonali e ciclabili. Gli interventi previsti rimandano ad un momento
successivo la elaborazione di progetti di dettaglio.
I percorsi in ambito extraurbano. Si evidenziano, nellambito di un recupero regionale, i seguenti percorsi:

trama
della rete
storico - culturale

trama
della rete
religiosodevozionale

Obiettivo di fondo di tale percorso di sensibilizzare la comunit al valore storico-culturale esistente nel paesaggio
e soprattutto del potenziale insito nei beni archeologici capaci di essere ancora una risorsa per la collettivit.

Obiettivo di fondo di tale percorso di ricreare latmosfera


mistica dei sentieri della fede che hanno accompagnato per
secoli la vita dei pastori.

122

Il percorso collega attraverso le sole vie tratturali


i parchi archeologici di Arpi, Ordona, Trinitapoli,
S. Ferdinando di Puglia e Canosa . Lofferta
variegata e va dalla scoperta di un misterioso
popolo capace di realizzare sottoterra una serie
di costruzioni stupefacenti, gli ipogei ( dei Bronzi, di Terre di Corte, Lagrasta , dellOplita e del
Cerbero ecc. ), alle strutture tardoantiche del
Foro di Ordona.
La trama costituente tale percorso nel Comune
di Foggia e formata dai seguenti tratturi:
Foggia-Ciccallente ( parco Arpi ) FoggiaCampolato Foggia Ordona Lavello ( Domus
Pantani e parco di Ordona )
Il percorso collega i grandi luoghi di culto della
Daunia e precisamente:
Santuario dellIncoronata, Stignano, San Marco,
San Giovanni Rotondo e Monte S. Angelo.
In questo percorso vi sono due santuari sede
dei protettori dei pastori, lArcangelo S. Michele
e la Madonna Incoronata.
La trama costituente tale percorso nel Comune
di Foggia e formata dai seguenti tratturi :
Si parte dal Santuario di Stignano e si prosegue

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

sul tratturello Foggia Sannicandro; si percorre


un tartto urbano e si prosegue sul tratturello (
Foggia Ordona Lavello ) al bivio si prende il
tartturello ( Cervaro Candela S. Agata ) e si
giunge al Santuario dellIncoronata. Si pu
proseguire sul braccio Candelaro Cervaro per
raggiungere il Santuario di Monte S. Angelo.

trama
della rete
ambientale

trama
della rete
insediativa

Obiettivo di fondo di tale percorso quello di creare una


coscienza ecologica, informare la comunit sulla vulnerabilit dei siti ( disboscamento, alterazione dellequilibrio idrogeologico, carico antropico ecc. ) e sulle specie in via di
estinzione.

Il percorso collega i grandi boschi della Daunia Faeto, bosco dellIncoronata e il parco naturale
del Gargano.
La trama costituente tale percorso nel Comune
di Foggia e formata dai seguenti tratturi :
Si parte dal bosco di Faeto e si percorre in abito
del territorio di Foggia il tratturello Troia Incoronata. Proseguendo sul tratturello Foggia
Candela S. Agata si immette sul tratturo Foggia Ofanto e poi sul braccio Candelaro Cervaro per arrivare alla foresta umbra.

Obiettivo di fondo di tale percorso quello di aumentare il


grado di connettivit viaria tra la citt e i borghi.
La particolare disposizione radiale di questi ultimi favorisce i collegamenti sia con percorsi pedonali che ciclabili.

Struttura del parco lineare


Percorso. Il parco lineare formato da due sedi stradali contigue e parallele; una per la bassa velocit (
bici, mountain-bike, tricicli, carrozze per andicappati, carozzine ecc. ) e laltra con sede naturale, per avvicinarsi il pi possibile ai tracciati originari detti a mazza battuta, solo pedonale.
Polo di scambio primario. Sono spazi attrezzati con parcheggi per auto, attrezzature di ristoro, locali attrezzati per la manutenzione e il fitto di biciclette, e quantaltro occorre per unadeguata fruizione dei percorsi.
Questi in generale sono localizzati in ambito urbano in dipendenza del livello di antropizzazione del tratturo.
Polo di scambio secondario. Sono spazi attrezzati con il solo parcheggio di auto e strutture atte a favorire
linterscambio con la fruizione pedonale, i mezzi di locomozione a bassa velocit, a cavallo dei tracciati.
Questi in generale sono localizzati in ambito extra urbano, in prossimit dellorbitale, poich il segno tratturale in ambito urbano stato compromesso sia dallantropizzazione che dalle alienazioni operate nel
tempo.
Aree attrezzate per la sosta (riposi). Sono aree intermedie (nodi del percorso ) poste lungo il tracciato idonee alla sosta e al ristoro. Sono costituite da uno spazio circoscritto (piazzetta) contornato su tre lati da mu-

123

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

retti in materiale lapideo, sedute in pietra, pavimento lastricato , pannelli esplicativi, ombreggiatura ottenuta
con alberi di alto fusto e/o con strutture lignee.
Le aree saranno scelte in funzione della panoramicit e delle peculiarit proprie del posto ( es. incrocio fra
trame ) e saranno denominate con i toponimi del posto

tratturello di 5 passi - planimetria tipo

Strutture per la continuit dei percorsi. Sono strutture tecnologiche atte a garantire la continuit dei percorsi
quando la discontinuit data da intersezioni stradali, autostrade, fiumi, ecc. Normalmente si prevede una
struttura a ponte, tecnologicamente realizzata con materiali naturali quali il legno lamellare e/o pietra se
trattasi di piccoli manufatti. Il raggiungimento della quota avverr nel rispetto delle norme per disabili e
quindi con pendenza non superiore all8%, e con rampa del tipo rettilinea o ad avvolgimento.

Elementi semantici
Il recupero del sistema infrastrutturale supportato da una serie di segni, quali invarianti distintivi dei percorsi. Tra questi avremo:

Marcatura dei bordi tratturali

Pavimentazione della pista ciclabile

Trattamento del percorso pedonale

Tecnologia delle aree di riposo


Muretti di ambito

Compatibilmente di cui all'art. 16 "Regolamento di attuazione del codice della strada", i


bordi tratturali verranno marcati con alberi e/o essenze tipiche dellareale geografico (percorso visivo). Il percorso a bassa velocit verr separato dal percorso pedonale con una
siepe composta da cespugli misti tipo (laurus nobilis, viburnus, mirtus, rosmarino, ecc.),
tali da consentire ai non vedenti la riconoscibilit del percorso dallodore (percorso olfattivo) e contestualmente costituisce elemento di sicurezza rispetto alla pista ciclabile. Ove
possibile i cespugli verranno impiantati anche tra il passo degli alberi.

La pista avr la larghezza minima di un passo napoletano e sar trattata con asfalto pigmentato verde, al fine di non costituire un handicap e contemporaneamente mimetizzarsi
con lambiente circostante.

Le sede pedonale sar del tipo sterrato battuto e compattato (terra salda)
Dimensioni dellarea: le dimensioni standard saranno 3 piedi x 10 piedi
Sono costituiti da muretti a secco di altezza pari a 4 palmi

Panchine

Le sedute sono costituite da pietra bocciardata finemente

Pavimento

Formata da pietra locale a spacco di forma irregolare (opus incerta)

Termine lapideo

124

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Rappresenta il punto di orientamento nello spazio aperto. Esso sar costituito da un blocco in pietra di altezza pari a 2 piedi e dovr riportare:
- i dati dellente proprietario ( Parco Tratturi Regione Puglia);
- identificazione del tratturo;
- la distanza in unit di misura vigente nel Regno Borbonico dal riferimento iniziale
Titolo lapideo

Posto allinizio e alla fine del percorso tratturale sar caratterizzato da una costruzione a
blocchi lapidei tipo tronco piramidale di altezza pari 7 piedi e porter inciso i dati
dellente proprietario (Parco Tratturi Regione Puglia) e/o della regione di appartenenza

Identificazione del tratturo

Il percorso tratturale con i dati significativi ( planimetria, larghezza, lunghezza, dislivelli


ecc.)

Sezione tipo con pista ciclabile percorso pedonale - riposo

sottomultipli

multipli

Sistema di misura. Il sistema di misura da usare nellapproccio progettuale lo stesso vigente nel Regno
Borbonico. Di seguito si riportano i multipli e sottomultipli del sistema con lequivalenza al sistema metrico
decimale:
Miglio

1000 passi

m. 1851.8521

Corda

40 passi

m. 74.074084

Catena

10 passi

m. 18.518521

Passo
Piede *

Unit di riferimento
2/11 passo

m. 1.8518521
cm. 33.6700

Palmo
Oncia ( Uncia )

1/7 passo
1/12 palmo = 1/84 passo

cm. 26.45502646
cm. 2,2045

* mensura huius passus est quinque pedum et dimidii.

In sintesi si agir con progetti mirati tenendo conto delle diverse suscettivit che preliminarmente si possono individuare in:
- il parco dei tratturi;
- i parchi archeologici;
- recupero dei segni della civilt pastorale (masserie, abbeveratoi, poste ecc.);
- aumento del grado di connettivit delle reti;
- lambiente costruito;
- la continuit biotica.

125

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

Quello che viene in evidenza che la volont di recupero di questo sistema infrastrutturale che ha dato vita
a uno dei pi singolari insediamenti, deve confrontarsi oggi, per unazione di tutela e di recupero compatibile in una disponibilit economica in cui lo Stato non in grado di riversare molte risorse.
Con queste premesse, si rende indispensabile, affrontare il tema del PCT con un approccio di tipo sistemico dove il recupero possa essere effettuato partendo da due macro-considerazioni.
La prima che tenga conto, nel recupero, di sviluppare risorse sostenibili offrendo le opportunit agli operatori pubblici e privati di investire, privilegiando gli usi compatibili con le valorizzazione delle risorse locali.
La seconda, per consentire una progettualit coerente e veritiera, si dovr affrontare il problema della perfetta identificazione dei tracciati indicandone lo stato di conservazione e il livello di compromissione al fine
di avviare un processo di sviluppo coerente e sostenibile.
Il progetto di dettaglio, pertanto, dovr tenere conto del quadro legislativo-normativo nazionale, regionale e
comunale, nonch dei riferimenti storici.
Il PCT per sua natura si colloca a mezzo fra lo strumento urbanistico generale e i Piani Attuativi: pertanto gli
interventi saranno definiti mediante lattuazione di Progetti Particolareggiati.

126

documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale di foggia | nota aggiuntiva 2012

4. La Conferenza di copianificazione del PUG


La proiezione della presente Nota aggiuntiva verso la seconda riunione della Prima Conferenza di copianificazione del PUG e la piena discussione dello strumento da adottare suggeriscono di inquadrare alcuni elementi particolari emersi nel processo avviato dalla stessa Conferenza di copianificazione, sin dalla prima
riunione svoltasi il 18 gennaio 2011. Gi in quell'occasione fu focalizzata dall'Ordine degli Architetti l'esigenza di chiarire, alla luce del contenuto della Circolare n.1/2008 della Regione Puglia, se, avendo il Comune di Foggia adottato il DPP al PUG in un periodo antecedente all'approvazione del DRAG, non dovesse
piuttosto essere la Conferenza di copianificazione del PUG tout court.
La scelta politico-amministrativa si , infine, assestata sulla definizione di una Nota aggiuntiva al DPP 2006,
integrata con quadri conoscitivi sufficienti a far svolgere una seconda riunione della Prima Conferenza di
copianificazione. Il consolidato del lavoro in copianificazione sar assunto direttamente nel PUG adottando.
Nell'Allegato 1 alla presente Nota aggiuntiva, riportata la riproposizione sintetica della riunione del 18
gennaio 2011 e i materiali affluiti anche durante il percorso partecipativo organizzato dall'Amministrazione
comunale.

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