Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Di Chiara Pierfederici e Antonio Onorati, Centro Internazionale Crocevia. Si ringraziano in particolare Pietro Porcedda e Edoardo
Lai, Comitato S'Arrieddu. Il presente rapporto frutto del lavoro congiunto tra Centro Internazionale Crocevia Sardegna e il
Comitato S'Arrieddu No al Furtovoltaico per Narbolia di Oristano, iniziato nel novembre 2012. E parte di un rapporto pi generale
che riguarda laccaparramento di terre in Europa curato da TNI ed il coordinamento europeo di Via Campesina (ECVC) con il titolo
Land concentration, land grabbing and peoples struggles in Europe
REF: www.croceviaterra.it - www.facebook.com/nofurtovoltaico.anarbolia?ref=ts&fref=ts -
www.tni.org/briefing/land-concentration-land-grabbing-and-peoples-struggles-europe
7.370.000
5.662.420
15.021.030
13.700.400
4.193.590
3.087.070
10.959.000
9.644.000
Nel 1995 nellUE a 15 avevamo 7.370.000 aziende agricole, diventeranno solo 5.662.420 nel
2007; per la nuova UE a 27 nel 2003 si contavano 15.021.030 ridotte a 13.700.400 nel 2007.
Le aziende con una superficie inferiore a 5 ettari erano 4.193.590 nel 1995 (EU 15), ridotte a
3.087.070 nel 2007, mentre quelle dellUE a 27 erano 10.959.00 nel 2003, ridotte a 9.644.000
nel 2007, comunque pi del 70% del numero totale delle aziende agricole comunitarie.
7.370.000
5.662.420
5.225.340
15.021.030
13.700.400
12.014.800
<5 ha
4.193.590
3.087.070
2.784.800
10.959.000
9.644.000
8.314.150
N. AZIENDE AGRICOLE
N. AZIENDE AGRICOLE
>50 ha
585.730
616.920
610.070
688.420
698.000
716.490
Quelle con una taglia superiore a 50 ettari erano 585.730 nellUE a 15 nel 1995, ed erano
aumentate a 616.920 nel 2007. NellUE a 27, vista la struttura agraria dei paesi di nuova
adesione, le grandi aziende erano 688.420 nel 2003 , salite a 698.000 nel 2007, pari al 5% del
totale delle aziende, di poco superiori in numero a quelle della sola UE a 15.
Nel 2010, nella UE, le aziende con una taglia inferiore ai 5 ettari rappresentavano
ancora il 70%.
I dati ci dimostrano che la terra agricola europea, cos come in molti altri paesi del pianeta,
diventata anche oggetto di speculazione finanziaria: il valore della terra agricola si
allontana dal rapporto con il suo effettivo uso agricolo. Il capitale finanziario scommette sul
mercato della terra per accaparrarsi il valore della rendita agricola, ma anche il valore
ambientale (sequestro di carbonio e produzione energia) e il valore delle risorse naturali che la
terra contiene (acqua e biodiversit). In prima fila nelle speculazioni sulla terre agricole
troviamo le Banche, ma sono documentati anche fenomeni di acquisizioni condotte da industrie
manifatturiere, estrattive o imprese edili, oltre che agroalimentari. In tutta Europa si verificano
conflitti sulluso della terra agricola che viene usurpato per costruire infrastrutture (gallerie,
centri commerciali, TGV, autodromi, etc). Lelenco dei fondi specializzati che conducono queste
operazioni lungo: Allianz RCM Global Agricultural Trends, Baring Global Agriculture Fund
Crdit Agricole e Socit Gnrale, Robeco Agribusiness Equities D.EUR - Rabobank
Netherlands, etc. (cfr: www.grain.org).
Risulta evidente che c un conflitto per laccesso e il controllo delle terre agricole a livello
europeo. Le politiche, messe in atto poi dai singoli governi nazionali, hanno aggravato la
situazione rilanciando una corsa alle privatizzazioni anche delle terre demaniali ancora
disponibili e non sufficientemente utilizzate.
In Italia si sta attuando un processo volto a
attraverso la vendita della terra dello Stato. Le
o enti pubblici o Propriet Collettive gestite
cospicua parte della disponibilit di terra anche
Superficie agricola utilizzata (SAU): insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni legnose
agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie
investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole. E esclusa la superficie
investita a funghi in grotte, sotterranei ed appositi edifici.
SAU ha
Amministrazione o Ente pubblico
Fonte: ISTAT
269.375,50
445.123,65
SAT ha
Amministrazione o Ente pubblico
Ente o Comune che gestisce proprieta' collettive
852.643,99
1.103.090,72
Fonte: ISTAT
Il totale di 714.500 ettari di Superficie Agricola Utilizzata (SAU), diventa, per, di ettari
1.955.735 di superficie agricola totale (SAT) ripartita in poco pi di 2.600 aziende. Ma
ricordiamolo subito che le terre coperte da varie forme di usi civici o comunque di propriet
collettiva (commons), per un totale di oltre 1 milione di ettari, sono inalienabili,
appartengono a tutti i cittadini e comunque non appartengono ai Comuni anche se questi le
amministrano. E quindi non possono essere vendute.
In Italia, circa 22.000 aziende, con una taglia superiore ai 100 ettari, si spartiscono oltre 6,5
milioni di ettari di SAT. Dedotte le terre pubbliche restano 4,5 milioni di ettari che sono
concentrati in circa (calcolo molto approssimativo, in attesa dei dati disaggregati definitivi del
Censimento ISTAT) 19.000 aziende private, tutte con una taglia superiore ai 100 ettari, che
hanno aumentato in dieci anni di oltre l8% la superficie coltivata che controllano e del 16% il
loro numero totale.
La vera questione rimane quella dellaccesso alla terra che necessario sia per la creazione di
nuove aziende in cui possano avviare unattivit agricola giovani che ne hanno voglia o
necessit, sia allargare la maglia poderale delle aziende di dimensione inferiore ai 30 ettari,
quelle che negli ultimi 10 anni hanno subito la mortalit pi elevata, a seguito delle politiche
pubbliche premi PAC, incentivi monetari, sostegni e facilitazioni tutte basate sullidea che la
riduzione del numero delle aziende porti ad un'agricoltura migliore. Ma accesso alla terra non
significa necessariamente propriet, acquisto/vendita della terra, pu significare solo un
insieme di normative che favoriscano e proteggano luso agricolo della terra e non la sua
propriet. Che sostengano chi vuole iniziare o incrementare unattivit agricola mettendogli a
disposizione luso di terre a fitti garantiti ed equi. Assolutamente niente di nuovo. Basta dare
uno sguardo alla carta costituzionale italiana.
La propriet pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.
La propriet privata riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto,
di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a
tutti [...](Articolo 42, Costituzione italiana). Quindi, le politiche pubbliche possono limitare la
propriet privata allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
Ecco quello che serve oggi allagricoltura italiana per riportare i giovani nelle campagne.
3
Intera superficie aziendale (Superficie Agricola Totale) che la stessa utilizzata dall'ISTAT per il
Censimento Generale dell'Agricoltura. La SAT comprensiva di superfici produttive e improduttive.
Perci la superficie dell'azienda viene ulteriormente suddivisa in SAU (Superficie Agricola Utilizzata,
comprendente seminativi, orto famigliare, arboreti e colture permanenti, prati e pascoli), in Superficie
agricola non utilizza (che non viene utilizzata ai fini produttivi per diverse ragioni e che pu, per volere
dell'imprenditore, divenire in futuro produttiva), in Superficie a bosco e in altre superfici (come quelle
detratte dalla normale coltivazione perch occupate da fabbricati, ferrovie, canali, ecc). I titoli di
possesso del capitale fondiario sono molteplici e legati alla situazione socio-culturale della zona di
riferimento. In Italia i due principali titoli di possesso sono oggigiorno la propriet e l'affitto. Tuttavia
sono presenti ancora pochissimi esempi di forme di possesso utilizzate fino a qualche decennio fa,
quando la situazione socio-economica e culturale del paese era sicuramente differente, come la
mezzadria, la colonia e altre forme meno rilevanti, forme di possesso che col passare del tempo
tendono sempre pi a scomparire del tutto.
Pagamento unico per azienda in sostituzione della maggior parte dei premi previsti dalle varie organizzazioni comuni
di mercato (OCM). Il sostegno che il produttore riceve indipendente dalla produzione che realizza in azienda
aziende
SAT
1948
0,22
25,8
1980
0,69
36
1990
0,72
36,8
2000
0,52
29
2010
0,95
29,8
Quello che deve sorprendere il numero di aziende con una taglia inferiore ai 2 ettari: erano il
51% nel 1961, controllavano il 7,2 della SAT, sono diventate il 57% nel 2000 e controllavano
solo il 6% della SAT (ISTAT). Quelle oltre 100 ettari presentano una continua crescita nel
numero e un sorprendente accrescimento nel controllo di terre: un aumento di circa 10 punti
percentuali in 40 anni. Nel 2010 controllano quasi il 30% della SAT. In questi andamenti
non troviamo nessuna traccia della riforma agraria, anzi una conferma del processo di
concentrazione delle terre agricole .
Malgrado il processo di modernizzazione spinto dalla PAC e dalle politiche nazionali, la
conduzione del coltivatore diretto (azienda familiare) resta non solo dominante ma il
numero delle aziende gestite sotto questa forma aumenta, in termini percentuali, di ben
15 punti negli ultimi 40 anni, mentre quelle gestite con salariati si riducono di 2 punti e
mezzo circa. Diminuisce anche il loro controllo sulla terra che scende di 5 punti percentuali,
mentre aumenta la SAT sotto il controllo delle aziende familiari di oltre 20 punti percentuali.
Crolla cos il mito dellazienda capitalista che, grazie al suo modello gestionale, dovrebbe
trionfare sul ritardo dellazienda familiare. E evidente che occorre indagare a fondo sul
significato della resistenza e dellevoluzione delle aziende a conduzione diretta. Unazienda
agricola per poter continuare a produrre deve infatti necessariamente avere a disposizione
elementi fondamentali che ne consentano la sopravvivenza. Nel modello intensivo in capitali,
che trova la sua massima esemplificazione in aziende senza terra (vedi gli allevamenti di
maiali, polli, bovini, alimentati con mangimi industriali dentro stalle e capannoni) proprio la
disponibilit dei capitali a determinarne la sopravvivenza economica. Questi possono essere
generati allinterno del comparto o allesterno. Possono essere di origine privata (investitori) o
pubblica (in gran parte generati dalla PAC). Di conseguenza questo tipo di aziende
mantiene il suo diritto a produrre grazie allaccesso ed al controllo dei capitali
privati o pubblici. Con il legame perverso tra volume di finanziamenti pubblici, agricoltura
industriale ed estensione aziendale (accentuato dal disaccoppiamento del sostegno della PAC)
questo controllo del diritto a produrre si attua a scapito di chi segue un modello di
produzione intensivo in lavoro e/o dispone di superficie aziendali di dimensione ridotta (in Italia
sotto ai 20 ettari, generalmente).
Da prima ha interessato solo i territori dellaltopiano silano e i territori ionici (Legge Sila del 12-5-1950, n 230); poi
con una "legge stralcio" (del 21-10-1950, n 841), furono interessati anche i territori del delta padano, della maremma
toscana, laziale, del Fucino, della Campania, Puglia, Lucania, Calabria e Sardegna. Nel Sud vengono distribuiti 700.000
ettari di terra a 100.000 famiglie di braccianti.
Aziende (numero)
Dimensione aziendale in SAU (ha)
2010
Variazioni
Variazioni
assolute
2000
Senza SAU
6.130
3.412
2.718
79,7
Meno di 1,00
504.609
1.012.806
-508.197
-50,2
1,00 - 1,99
326.078
462.558
-136.480
-29,5
2,00 - 4,99
356.366
459.988
-103.622
-22,5
5,00 - 9,99
185.323
218.008
-32.685
-15,0
10,00 - 19,99
119.737
129.234
-9.497
-7,4
20,00 - 29,99
46.594
46.219
375
0,8
30,00 - 49,99
40.853
36.688
4.165
11,4
50,00 - 99,99
29.221
23.944
5.277
22,0
100,00 ed oltre
15.509
12.596
2.913
23,1
Totale
1.630.420
2.405.453
-775.033
-32,2
Fonte: ISTAT
SAU
2010
2000
Variazioni
Variazioni
assolute
Senza Sau
Meno di 1,00
278.001,86
493.953,55
-215.951,69
-43,7
1,00 - 1,99
451.263,74
645.806,33
-194.542,59
-30,1
2,00 - 4,99
1.114.861,74
1.437.641,69
-322.779,95
-22,5
5,00 - 9,99
1.289.292,15
1.517.640,54
-228.348,39
-15,1
10,00 - 19,99
1.658.284,40
1.789.680,14
-131.395,74
-7,3
20,00 - 29,99
1.126.645,27
1.120.635,31
6.009,96
0,5
30,00 - 49,99
1.554.545,59
1.395.350,91
159.194,68
11,4
50,00 - 99,99
1.994.084,52
1.634.059,64
360.024,88
22,0
100,00 ed oltre
3.418.206,63
3.148.638,65
269.567,98
8,6
Totale
12.885.185,90
13.183.406,76
-298.220,86
-2,3
Fonte: ISTAT
In sintesi, nel decennio 2000-2010 sono sparite in totale oltre 700.000 aziende con una
dimensione compresa tra 1 e 30 ettari. Quelle con una dimensione superiore, al contrario, sono
aumentate in numero ed in superficie agricola a loro disposizione. In particolare quelle che
dispongono di una superficie agricola utilizzata superiore ai 100 ettari sono aumentate in
numero de 23% ed in superficie dell' 8,9% cos che oggi 15.000 aziende con una
dimensione superiore ai 100 ettari coltivano circa 3,5 milioni di ettari (pari al 26,6%
del totale), mentre 1, 5 milioni di aziende, con una taglia inferiore ai 30 ettari, (pari al 94,7%
delle aziende) coltivano poco meno di 6 milioni di ettari (pari al 46.6% della terra agricola
coltivata).
La SAU coltivata direttamente dal coltivatore si ridotta solo del 4,5%, quella
condotta con salariati quasi del 23%. Unadeguata risposta a chi tenta di usare i dati del
censimento per decretare la morte dellazienda diretto-coltivatrice.
Aziende
FORMA GIURIDICA
2010
Variazioni
2000
Variazioni
assolute
Azienda individuale
Societa' semplice
1.035.962
28.759
1.641.380
20.027
-605.418
8.732
-36,9
43,6
3.833
4.476
2.974
2.052
859
2.424
28,9
118,1
Societa' cooperativa
Altra forma giuridica
2.237
3.864
1.327
7.193
910
-3329
68,6
-46,3
1.203
1.407
708
Altro
Totale
546
1.079.131
1.674.953
-595.822
-35,6
Fonte : ISTAT
Il crollo del numero delle aziende censite sotto la figura di aziende individuale strettamente
correlato al crollo delle aziende di piccole dimensioni, attrae lattenzione laumento del numero
delle societ semplici (evidentemente una trasformazione moderna dellazienda individuale,
societ tra appartenenti alla stessa famiglia) ma considerato il peso della capitalizzazione e
della speculazione in agricoltura non sorprende il raddoppio del numero delle societ di
capitali, che comunque, fortunatamente, ancora rappresentano una forma giuridica che tocca
solo il 0,4% delle aziende nel 2010 (erano solo lo 0,1% dieci anni prima).
Le variazioni nellestensione totale aziendale seguono gli stessi ordini di proporzionalit delle
variazioni del numero di aziende. Le aziende individuali perdono meno superficie proprio grazie
alle loro modeste dimensioni.
FORMA GIURIDICA
SAT
2010
2000
Variazioni
Variazioni
assolute
Azienda individuale
8.488.333,02
9.491.343,49
-1.003.010,47
-10,6
Societa' semplice
1.390.291,02
884.253,94
506.037,08
57,2
129.035,64
177.968,03
-48.932,39
-27,5
Societa' di capitali
272.260,01
126.347,52
145.912,49
115,5
Societa' cooperativa
128.704,96
127.878,90
826,06
0,7
2.909.938,36
-852.315,78
-29,3
gestisce 1.103.090,72
51.617,84
Altro
50.270,03
Totale
12.466.247,23
13.717.730,24
1.251.483,01
-9,1
Fonte: ISTAT
FORMA GIURIDICA
SAU
2010
2000
Variazioni
Variazioni
assolute
Azienda individuale
6.929.821,49
7.414.985,50
-485.164,01
-6,5
Societ semplice
1.186.699,24
758.331,77
428.367,47
56,5
98.622,42
119.129,34
-20.506,92
-17,2
Societ di capitali
194.520,92
87.019,19
107.501,73
123,5
Societ cooperativa
98.215,74
91.064,44
7.151,30
7,9
756.881,50
1.050.995,12
-294.113,62
-28,0
269.375,50
445.123,65
26.507,69
15.874,66
9.264.761,31
9.521.525,36
-256.764,05
-2,7
Fonte: ISTAT
Societ semplici - La societ semplice costituisce la forma pi elementare di societ. La caratteristica fondamentale
della societ semplice data dal fatto che essa pu avere per oggetto esclusivamente l'esercizio di attivit
economiche lucrative non commerciali. La sfera di applicazione delle societ semplici pu estendersi, pertanto,
all'esercizio di attivit agricole, con alcune limitazioni in quanto: la societ non pu avere ad oggetto il mero godimento
di beni, ma l'esercizio comune e concreto di attivit economica; le comunioni tacite familiari, come i gruppi familiari
esercenti l'agricoltura su fondi propri o altrui, sono regolate dagli usi e non dal contratto di societ.
10
In Sardegna, cos come nel resto del mondo, esistono modelli dagricoltura contrapposti. C il
sistema agricolo minerario estrattivo basato sul prelievo e non sulla rigenerazione delle
risorse, monoculturale, funzionale al modello economico industriale dominante, energivoro, che
espelle le persone dalle campagne e concentra la ricchezza fuori dai territori: si avvantaggia
delle dinamiche di mercato liberiste e protezioniste attuate a scala globale.
C quello basato sullagricoltura contadina familiare, locale che assicura oltre il 75% di
tutta la produzione agricola mondiale e soddisfa oltre i 2/3 della domanda dei mercati interni.
Esso pone al centro le persone e i territori dove queste vivono e mantiene le popolazione nelle
campagne contenendo il processo di urbanizzazione, tutela lambiente e lagro-ecosistema
(sono le persone che svolgono la cura e la manutenzione del territorio, la preservazione della
biodiversit e delle aree forestali, che impediscono il degrado idrogeologico); legata anche
per poter produrre a costi ridotti - ai ritmi della natura e ai cicli biologici e alle giuste pratiche
agronomiche (biologico - rotazioni e diversificazione produttiva, ciclo chiuso con la zootecnia,
etc), ottiene produzioni di maggiore qualit; contiene il costo ambientale dovuto allo
spostamento delle merci e allutilizzo delle grandi infrastrutture. Produce ricchezza materiale,
sostiene le economie non agricole negli spazi rurali e si articola sui mercati a scala locale. I
piccoli produttori di cibo sono funzionali alle politiche di sicurezza e sovranit alimentare poich
permettono un pi facile accesso al cibo per le popolazioni creando minore dipendenza
tecnologica e alimentare.
Il sistema agricolo minerario estrattivo spinge molta ricchezza prodotta fuori dalle aree
rurali e dai territori. E controllata dai grandi proprietari terrieri, dalle imprese internazionali
(sementi, brevetti, tecnologia), dal sistema finanziario internazionale (banche e fondazioni) e
dal sistema commerciale disegnato della grande distribuzione; causa lo spopolamento dei
territori e la crescita delle aree urbane, aumenta i flussi migratori e favorisce la perdita
dellagrobiodiversit, creata dai contadini e dai pastori durante 12.000 anni di agricoltura
attraverso laddomesticamento delle piante e degli animali selvatici.
Questo tipo di agricoltura si sviluppa prevalentemente in aree geografiche avvantaggiate con
condizioni geografiche e caratteristiche geo-pedologiche favorevoli alla monocolture (pianure
aree integrate e prossime alle grandi infrastrutture per lo stoccaggio, trasporto, distribuzione,
ricche), presenta un altissimo costo energetico, limita il vantaggio comparativo tra
produzione a basso costo e trasporto delle merci, ha un alto impatto ambientale consumando
11
grandi quantit di risorse (acqua, terra, combustibili), produce molti rifiuti (a monte e a valle
del sistema). La tipologia mineraria estrattiva poi determina la concentrazione dellofferta con
elevati costi di stoccaggio e facilita azioni di dumping con conseguenze negative sulla piccola
agricoltura che ad alta intensit di lavoro umano. In definitiva lagricoltura mineraria
rompe la socialit nei territori rurali, produce poco lavoro e poca ricchezza materiale.
E alla base di politiche di gestione dei territori dal sapore coloniale.
Lagricoltura sarda contava, nel 2010, il numero di 58.447 aziende agricole individuali su
un totale di 60.610. In dieci anni ne aveva perdute circa 47.000, cio il 43,6%.
Aziende
FORMA GIURIDICA
2010
Azienda individuale
2000
Variazioni
Variazioni
assolute
58.447
106.012
- 47.565
- 44,9
Societa' semplice
1.512
757
755
99,7
160
82
78
95,1
Societa' di capitali
126
49
77
157,1
Societa' cooperativa
128
107
21
19,6
237
457
-220
-48,1
78
66
42
Altro
51
60.610
107.464
-46.854
-43,6
Totale
Fonte: ISTAT
FORMA GIURIDICA
SAU
2010
Azienda individuale
Societa' semplice
Altra societa' di persone
Societa' di capitali
Variaz
ioni
%
Variazioni
2000
assolute
953.871,90
871.983,67
81.888,23
9,4
93.401,56
32.467,12
60.934,44
187,7
5.759,78
1.990,09
3.769,69
189,4
6.597,45
4.497,23
2.100,22
46,7
Societa' cooperativa
13.021,14
15.730,07
-2.708,93
-17,2
79.168,38
93.289,63
-14.121,25
-15,1
10.225,49
65.539,02
1.774,26
Altro
1.629,61
Totale
1.151.820,21
1.019.957,81
131.862,40
12,9
Fonte: ISTAT
Lagricoltura disponeva, nel 2010 di 1.151.000 ettari SAU aumentata del 13% circa
rispetto al 2000, mentre la superficie totale agricola perdeva oltre 131.000 ettari, cio una
diminuzione del 8,2%. Avendo a disposizione meno estensione totale si aumentata la
messa a cultura delle terre che restavano disponibili in azienda. Una prova evidente del
conflitto sulluso della terra nellisola.
12
FORMA GIURIDICA
Variazioni
Variazioni
2010
2000
assolute
Azienda individuale
1.172.876,19
1.211.536,12
-38.659,93
-3,2
Societ semplice
109.165,82
43.818,51
65.347,31
149,1
7.482,61
3.500,49
3.982,12
113,8
Societa' di capitali
10.859,03
8.204,00
2.655,03
32,4
Societa' cooperativa
19.492,50
30.380,94
-10.888,44
-35,8
147.356,14
301.120,09
-153.763,95
-51,1
24.841,00
116.741,99
3.862,71
Altro
1.910,44
Totale
1.467.232,29
1.598.560,15
131.327,86 -8,2
Di sicuro interesse rilevare, rispetto alla natura giuridica della conduzione, il raddoppio del
numero delle societ semplici e la moltiplicazione per 3 del numero delle societ di
capitali che gestiscono aziende agricole, pur nella limitatezza dei numeri assoluti. Attrae
lattenzione lincremento della SAU controllata da varie forme di societ che, quindi,
progrediscono nella conquista del diritto a produrre strappandolo allazienda del coltivatore
diretto.
Fonte: ISTAT
Variazioni
Aziende
FORMA GIURIDICA
2010
2000
assolute
Societ semplice
Altra societ di
persone
1.512
757
755
99,7
160
82
78
95,1
Societ di capitali
126
49
77
157,1
SAU
2000
assolute
93.401,56
32.467,12
60.934,44
187,7
Altra societ di
persone
5.759,78
1.990,09
3.769,69
189,4
Societ di capitali
6.597,45
4.497,23
2.100,22
46,7
Societ semplice
Fonte: ISTAT
Variazioni
2010
Infatti il numero delle aziende condotte direttamente del coltivatore nel decennio crollato
del 44%, quelle condotte con salariati, che nel 2010 erano comunque solo l1,8% del totale,
diminuito del 30%. Interessante evidenziare come, in termini di SAT a disposizione, le aziende
diretto coltivatrici hanno perduto solo lo 0,5% mentre quelle capitalistiche, condotte con
braccianti, hanno perduto ben il 71% di SAT ed il 42 % di SAU.
13
I coltivatori diretti hanno aumentato la SAU che coltivano del 13% circa dimostrando, una volta
di pi, che lazienda diretto coltivatrice contadina ha capacit di resistenza e di auto
sfruttamento e riesce a proteggere - fin dove possibile - la sua capacit di produrre e
mantenere il lavoro anche in condizioni di forte crisi economica generale.
SAT
2000
Variazioni
assolute
1.233.572,01
1.240.130,31
-6.558,30
-0,5
102.887,16
355.013,05
-252.125,89
-71,0
130.773,12
3.416,79
127.356,33
3.727,4
1.598.560,15
-131.327,86
-8,2
2000
Variazioni
assolute
Variazioni
%
FORMA DI CONDUZIONE
Conduzione diretta del
coltivatore
Totale
2010
1.467.232,29
SAU
2010
Variazioni
%
1.006.231,60
893.109,09
113122,51
12,7
71.041,27
124.159,95
-53118,68
-42,8
74.547,34
2.688,77
71858,57
2.672,5
131.862,40
12,9
1.151.820,21
1.019.957,81
Fonte: ISTAT
14
Rispetto alla disponibilit di terra per lagricoltura esiste anche la possibilit di accedere alle
terre di enti pubblici, la cui estensione superava di poco i 10.000 ettari di SAU nel 2010. Mentre
resta un fenomeno fortunatamente ancora importante lestensione delle propriet collettive
che superava i 65.000 ettari di SAU.
Le aziende a conduzione diretta del coltivatore del territorio sardo sono ridotte a 59.006
nel 2010, nel 2000 erano 105.711. Quelle a conduzione salariale invece erano nel 2000, 1.628
passate nel 2010 a 1.129 aziende.
Aziende
COLTIVAZIONI
2010
2000
Variazioni Variazioni
assolute
%
Superficie investita
2010
2000
Variazi
oni
%
Cereali
10.769
18.996
-8.227
-43,3
104.453,64
-41.555,99
-28,5
Ortive
5.372
13.017
-7.645
-58,7
14.749,71
13.460,71
1.289,00
9,6
Vite
18.300
41.721
-23.421
-56,1
18.839,68
26.301,44
-7.461,76
-28,4
Olivo
31.103
49.699
-18.596
-37,4
36.467,63
39.945,49
-3.477,86
-8,7
Agrumi
4.938
13.306
-8.368
-62,9
4.089,18
5.797,80
-1.708,62
-29,5
Fruttiferi
6.224
21.260
-15.036
-70,7
4.859,54
8.982,64
-4.123,10
-45,9
Totale
60.138
106.789
-46.651
-43,7
1.151.820,21
146.009,63
Variazioni
assolute
15
Aziende con allevamenti di bovini e relativi capi per classe di capi. Anni 2010 e 2000
CLASSI
CAPI
DI Aziende
Variazioni
Variazioni
Numero capi
Variazioni Variazioni
2010
2000
assolute
2010
2000
assolute
1-2
555
613
-58
-9,5
975
1.042
-67
-6,4
3-5
1.020
1.161
-141
-12,1
4.085
4.684
-599
-12,8
6-9
1.037
1.281
-244
-19,1
7.626
9.423
-1.797
-19,1
10-19
1.788
2.174
-386
-17,8
24.271
29.960
-5.689
-19,0
20-49
2.151
2.275
-124
-5,5
66.076
68.945
-2.869
-4,2
50-99
800
729
71
9,7
53.134
48.746
4.388
9,0
100-499
461
438
23
5,3
80.190
73.867
6.323
8,6
500-999
17
10
70,0
10.370
6.918
3.452
49,9
1.000-1.999
-1
-33,3
2.095
3.265
-1.170
-35,8
2.000 ed oltre
2.370
2.500
-130
-5,2
Totale
7.832
8.685
-853
-9,8
251.192
249.350
1.842
0,7
Fonte: ISTAT
16
Aziende con allevamenti di ovini e relativi capi per classe di capi. Anni 2010 e 2000
CLASSI
DI CAPI
1-2
Aziende
2010
Variazioni
2000
assolute
Numero capi
2010
45
-43
-95,6
Variazioni
2000
assolute
79
-75
-94,9
3-9
75
443
-368
-83,1
430
2.700
-2.270
-84,1
10-19
221
684
-463
-67,7
2.968
9.213
-6.245
-67,8
20-49
905
1.553
-648
-41,7
29.201
49.217
-20.016
-40,7
50-99
1.467
2.060
-593
-28,8
103.360
146.166
-42.806
-29,3
100-499
8.856
8.744
112
1,3
2.081.124
1.925.471
155.653
8,1
500-999
1.000
ed oltre
977
840
137
16,3
619.575
530.596
88.979
16,8
127
108
19
17,6
171.805
145.268
26.537
18,3
Totale
12.630
14.477
-1.847
-12,8
3.008.467
2.808.710
199.757
7,1
Particolare attenzione va data alle tendenze che evidenziano un conflitto sulluso del suolo. In
effetti si registra una diminuzione di oltre il 20% della superfice agraria non utilizzata a
segnalare che, riducendosi le superfici agrarie utilizzabili, le piccole e medie aziende mettono a
cultura terre precedentemente non utilizzate o, possibilmente, anche le tare aziendali.
17
18
19
Fonte: ISTAT
381
499
626
372
392
343
321
326
186
185
Riso
Granoturco
ibrido
106
13
109
182
156
165
231
205
247
244
147
158
223
235
233
184
249
27
66
61
Patate
344
245
499
507
505
508
512
520
468
464
Fagioli freschi
45
33
50
39
36
36
36
28
31
41
Cipolle e porri
56
37
72
78
79
79
79
72
83
86
Carote
20
88
78
79
79
60
67
67
67
Carciofi
913
701
1.067
1.066
1.069
1.150
1.120
1.109
Cavoli
38
65
142
143
144
144
151
190
188
193
Cavolfiori
37
56
101
95
96
96
98
112
111
115
Indivia
24
36
61
58
59
58
45
68
65
68
Lattuga
56
86
229
229
230
229
193
221
211
202
Radicchio
10
15
15
15
12
17
20
21
Melanzane
103
57
102
90
87
87
88
70
96
97
33
28
59
57
55
55
55
47
61
62
1.099
1.112
1.113
839
1.135
1.137
68
68
68
53
73
74
Peperoni
Pomodori
Zucchine
1.13 1.064
34
76
70
20
Cocomeri
191
87
146
226
225
226
225
123
252
266
Poponi
155
142
239
217
212
212
212
198
213
211
12
12
12
11
11
Fragole
3
2
10
Barbabietola
da zucchero 1.730 1.571 2.08
759
Uva da tavola 97
Uva da vino
venduta
1.627
49
95
112
103
107
109
136
129
128
968
527
558
542
469
266
173
241
110
67
443
624
550
575
417
443
442
464
Olio
68
68
80
76
77
92
57
53
29
Arance
212
405
554
550
549
550
616
623
660
624
Mandarini
60
82
67
69
68
68
77
79
80
80
Limoni
26
51
46
46
46
46
58
59
60
60
Clementine
41
82
85
86
86
90
91
92
92
Pesche
151
127
170
211
208
210
213
265
252
258
Mele
12
40
39
39
39
35
50
47
48
Pere
53
22
65
63
63
62
65
75
77
77
Mandorle
69
17
22
23
22
22
22
28
27
27
Nocciole
Carni bovine
640
556
667
578
584
609
591
578
567
571
Carni suine
Carni
ovicaprine
342
395
584
522
537
552
565
579
572
575
291
303
362
285
286
290
300
302
291
260
126
142
153
157
165
170
2.102
2.118
2.157
2.167
2.140
2.131
3.283
3.434
3.351
3.474
3.409
3.245
151
154
155
158
156
158
Pollame
198
137 136 139
Latte di vacca
e bufala (000 1.528 1.646 1.81 2.072
Latte di
pecora e
2.025 2.283 2.97 3.419
Uova (milioni
di pezzi)
124
142 151 151
Miele
11
11
21
Fonte: ISTAT
Fonte: ISTAT
22
Persone
Person
e
2010
2000
Variazioni Variazioni
assolute
Conduttore
60.134 106.960
-46.826
Coniuge che
lavora in
azienda
21.619
33.951
-12.332
Altri
componenti
della famiglia
14.734
29.392
-14.658
che lavorano
in azienda
Parenti del
conduttore che
7.536 11.179
-3.643
lavorano in
azienda
Manodopera
104.023 181.482 -77.459
familiare
Altra
manodopera
aziendale
15.282
33.615
-18.333
Totale
manodopera
aziendale
119.305 215.097
-95.792
Giornate
Giornate
Variazioni
Variazioni
lavoro
lavoro
assolute
2010
2000
-43,8
8.196.927
8.663.836
-466.909
-5,4
-36,3
1.357.804
1.378.372
-20.568
-1,5
-49,9
1.398.858
2.037.281
-638.423
-31,3
-32,6
543.595
627.613
-84.018
-13,4
12.707.102
-1.209.918
-9,5
- 42,7
11.497.18
4
-54,5
1.129.358
1.856.736
-727.378
-39,2
-44,5
12.626.54
2 14.563.838
-1.937.296
-13,3
Fonte: ISTAT
Tra il 2000 ed il 2010, oltre 77.000 persone che fornivano la manodopera familiare
(coltivatore e la sua famiglia) sono uscite dalle aziende agricole, a cui si sono aggiunti
altri 18.000 lavoratori dipendenti, per un total di circa 96.000 persone (meno 44,5%).
E interessante il confronto con il numero delle giornate lavorate e la loro variazione nello
stesso periodo. Per la manodopera familiare abbiamo una riduzione delle giornate di lavoro del
9,5% a fronte di una riduzione del numero delle persone che stato di circa il 43%: meno
persone a lavorare nei campi, pi fatica, pi giornate di lavoro per persona cio pi auto
sfruttamento e sfruttamento, in generale. Pi in generale, confrontando la riduzione
percentuale delle giornate lavorate con le persone impiegate, il tasso di riduzione della
manodopera pi di tre volte quello di riduzione delle giornate di lavoro.
23
cos evidenziato
Interscambio commerciale in valore Sardegna -[MONDO] per Divisioni 'Ateco 2007'-I-IV trimestre 1998-2011
IMP1998
IMP1999
IMP2000
IMP2009
IMP2010
IMP2011
2.422.908.995
2.629.071.343
4.492.653.167
5.620.059.923
7.985.757.773
10.038.346.426
EXP1998
EXP1999
EXP2000
EXP2009
EXP2010
EXP2011
1.482.087.987
1.572.692.291
2.444.945.196
3.279.531.116
5.273.557.932
5.268.858.368
Fonte: ISTAT
Fonte: ISTAT
Quale il valore dei prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca nel
commercio internazionale della Sardegna?
Lintero comparto produttivo primario segnato da una sostanziale stabilit del valore delle
esportazioni tra il 1998 ed il 2011, mentre la progressione delle importazioni, nello stesso
periodo pari ad un aumento del 22%. Le esportazione rappresentavano poco pi del 3% delle
importazioni nel 1998, diventano il 2,6% nel 2011: una quota insignificante con un saldo
negativo pari a oltre 167 milioni di euro, che anche un mercato potenziale di
uguale valore per lagricoltura sarda.
Sardegna - Interscambio commerciale in valore per area e paese del prodotto:
dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 1998-2011
[MONDO]
Prodotti
IMP1998
IMP1999
IMP2000
IMP2009
IMP2010
IMP2011
141.032.000
124.430.282
121.889.790
122.281.358
119.243.091
171.573.507
EXP1998
EXP1999
EXP2000
EXP2009
EXP2010
EXP2011
4.542.984
10.169.281
13.354.204
3.151.235
2.871.781
4.553.915
1998
1999
2000
2009
2010
2011
Fonte: ISTAT
Uno sguardo pi ravvicinato agli ultimi anni (2000-2011) ci mostra una ripartizione tra prodotti
propri dellagricoltura e prodotti alimentari di questo ordine di grandezza:
24
25
IMP2001
IMP2002
IMP2009
IMP2010
107.663.010
107.697.200
104.607.841
107.552.351
106.600.709
157.093.284
8.983.278
11.072.925
8.186.957
7.770.121
5.483.214
6.574.517
5.243.503
4.729.826
5.204.789
6.958.886
7.159.168
7.905.706
Prodotti alimentari
93.883.488
94.852.462
105.929.540
112.846.636
130.150.093
119.610.977
EXPORT
EXP2000
EXP2001
EXP2002
EXP2009
EXP2010
EXP2011
Prodotti agricoli,
animali e della caccia
5.657.989
3.250.841
3.350.549
2.573.616
2.426.777
2.432.430
6.568.133
6.077.251
1.886.179
424.717
147.588
959.357
1.128.082
1.341.574
1.537.885
152.902
297.416
1.162.128
Prodotti alimentari
133.493.154
157.976.465
148.049.534
107.287.459
98.786.687
101.704.651
2000
2001
2002
2009
2010
2011
Prodotti agricoli,
animali e della caccia
Anni
IMP2011
26
27
La tabella che segue riporta un confronto dellinterscambio per il periodo 1998-2011 (valori in
euro)
Questo gruppo include la coltivazione di colture non permanenti, ossia piante che non durano pi di due stagioni agricole. inclusa la coltivazione
di queste piante per la produzione di sementi (Coltivazione di cereali (escluso il riso), legumi da granella e semi oleosi; riso; ortaggi e meloni, radici
e tuberi; canna da zucchero; tabacco; piante tessili; Floricoltura e coltivazione di altre colture non permanenti)
9
Questo gruppo include: Lavorazione e conservazione delle patate, Produzione di succhi di frutta e di ortaggi; Lavorazione e conservazione di frutta
e di ortaggi (esclusi i succhi di frutta e di ortaggi)
10
Piante per la preparazione di bevande - softdrink a base di latte - alcoliche distillate - alcoliche fermentate non distillate a base di frutta (idromele,
sidro eccetera) - altre fermentate non distillate (vermuth e simili) - analcoliche (escluso birra, succhi frutta e ortaggi, vino)
28
IMPORT
IMP1998
-Prodotti di colture
agricole non permanenti
IMP1999
IMP2000
IMP2009
IMP2010
IMP2011
107.954.808 91.069.902
87.940.077
84.569.89
4
83.177.501 128.324.485
-Prodotti di colture
permanenti
7.476.348
6.758.997
6.378.766
13.699.88
3
12.795.118 18.555.574
-Piante vive
3.134.605
3.224.406
3.472.441
3.629.742
3.315.587
3.587.524
6.682.439
7.521.750
9.871.726
5.652.832
7.312.503
6.625.701
26.174
385
1.367
13.437
13.752
52.881
-Legno grezzo
763.580
1.435.765
2.158.307
315.777
141.238
96.473
8.506.878
7.908.210
6.823.604
7.440.907
5.328.224
6.425.163
6.487.169
6.510.867
5.243.503
6.958.886
7.159.168
7.905.706
29.182.411
24.970.640
27.874.680
23.551.74
1
24.478.853 24.102.952
Pesce, crostacei e
molluschi lavorati e
conservati
39.495.879
33.949.860
36.539.148
29.370.72
1
39.422.527 34.974.124
1.662.512
1.612.660
2.321.378
7.094.990
6.634.835
14.108.750
10.690.134
15.739.016
32.953.59
6
39.583.487 31.555.587
7.054.432
4.509.685
4.216.042
10.363.53
3
10.494.675 11.307.263
730.306
406.961
1.858.341
1.888.991
1.261.496
431.681
284.564
326.797
386.334
616.760
664.248
1.576.277
2.119.255
2.754.314
4.355.716
4.415.316
6.594.408
2.638.908
2.571.524
3.705.152
2.911.664
2.614.649
2.494.724
-Bevande
4.709.646
5.309.304
5.399.130
7.203.339
7.918.381
8.087.582
6.656.175
(Fonte: ISTAT)
29
EXPORT
EXP1998
EXP1999
EXP2000
EXP2009
EXP2010
EXP2011
2.495.733
5.167.387
4.140.729
1.033.095
1.173.060
1.009.185
-Prodotti di colture
permanenti
358.091
311.350
636.526
312.308
251.122
165.788
-Piante vive
111.448
73.955
290.575
894.075
213.745
419.431
764.421
946.449
590.158
334.138
788.850
838.026
529
176.166
-Legno grezzo
2.349
22.314
31.453
24.700
54.123
2.755.438
6.568.133
226.237
116.135
934.657
756.290
914.703
1.128.082
152.902
297.416
1.162.128
Carne lavorata e
conservata e prodotti a
base di carne
966.775
1.270.673
1.783.893
5.732.200
8.932.027
10.708.576
394.484
616.583
394.907
1.899.356
1.861.885
1.779.409
1.532.495
588.860
369.999
302.061
454.883
1.462.941
4.036.238
1.242.433
2.421.321
2.197.803
2.093.173
2.419.336
63.952.241
78.727.145
92.739.82
104.152.913 9
78.765.871 76.117.577
20.519.446
16.749.372
214.610
213.773
37.493
741.652
606.130
649.100
2.870.682
4.125.827
4.996.681
2.413.496
2.456.933
1.649.234
1.324.881
2.331.367
4.181.007
8.791.811
192.043
5.322.414
6.037
7.881
1.631
-Bevande
9.447.659
11.212.845
12.640.667
17.315.25
5
20.724.662 22.264.351
Sardegna - Interscambio commerciale in valore per area e paese del prodotto: Gruppi Ateco
2007 'AA011' [ Prodotti di colture agricole non permanenti ] - I-IV trimestre 2006-2011
MP2006
IMP2007
IMP2008
IMP2009
IMP2010
IMP2011
68.283.904
85.873.208
125.647.879
84.569.894
83.177.501
128.324.485
EXP2006
EXP2007
EXP2008
EXP2009
EXP2010
EXP2011
2.848.375
5.736.111
2.688.590
1.033.095
1.173.060
1.009.185
30
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: ISTAT
Sardegna - Interscambio commerciale in valore per area e paese del prodotto: Gruppi Ateco
2007 'AA012' [ Prodotti di colture permanenti ] - I-IV trimestre 2006-2011
[MONDO]
Anni
IMP2006
IMP2007
IMP2008
IMP2009
IMP2010
IMP2011
7.627.832
7.522.170
5.709.349
13.699.883
12.795.118
18.555.574
EXP2006
EXP2007
EXP2008
EXP2009
EXP2010
EXP2011
445.740
1.057.171
655.203
312.308
251.122
165.788
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: ISTAT)
31
IMP2006
IMP2007
IMP2008
IMP2009
IMP2010
IMP2011
[MONDO]
5.647.428
7.242.603
5.257.035
7.094.990
6.634.835
6.656.175
EXP2006
EXP2007
EXP2008
EXP2009
EXP2010
EXP2011
146.869
159.096
352.406
302.061
454.883
1.462.941
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Anni
(Fonte: ISTAT)
Interessante il salto nellexport per frutta e ortaggi lavorati nel 2011 la cui origine va verificata,
32
MONDO
MONDO
Anni
IMP2006
IMP2007
IMP2008
IMP2009
IMP2010
IMP2011
6.223.079
6.967.149
8.041.028
10.363.533
10.494.675
11.307.263
EXP2006
EXP2007
EXP2008
EXP2009
EXP2010
EXP2011
92.681.768
101.807.984
98.322.561
92.739.829
78.765.871
76.117.577
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: ISTAT
Questo lunico elemento largamente positivo nella bilancia commerciale anche se si assiste
ad una pericolosa progressione delle importazioni negli ultimi 5 anni che sono raddoppiate in
valore, mentre lexport nel 2011 regredisce a livelli pi bassi di quelli del 2006 di quasi il 20%
che, in considerazione dellandamento crescente dei costi di produzione (prezzi degli alimenti
per il bestiame, energia, etc) e dei prezzi generali di tali prodotti sul mercato mondiale, segnala
un fenomeno pi grave: si esporta meno in quantit e si esportano prodotti che hanno un
valore pi basso.
33
Anni
IMP2006
IMP2007
IMP2008
IMP2009
IMP2010
IMP2011
4.127.297
4.655.032
2.967.432
2.911.664
2.614.649
2.494.724
EXP2006
EXP2007
EXP2008
EXP2009
EXP2010
EXP2011
127.758
96.348
1.042
6.037
7.881
1.631
2006
2007
2008
2009
2010
2011
34
Siamo sempre attenti allaccaparramento di terra nei paesi del Sud del mondo. E giusto ed il
nostro impegno deve essere rafforzato e mantenuto con continuit. Non una denuncia
episodica o una campagna una tantum. Dobbiamo sostenere i processi di lungo periodo
necessari a restituire la terra chi la lavora.
Rimettere la terra ed il suo uso agricolo al centro di ogni priorit che orienti la nostra
azione solidale perch la terra la vita di ciascuno e di tutti, perch la terra lacqua ed il suo
uso, laria che respiriamo e lo spazio dove corre il nostro sguardo o quello dei figli dei figli. Per
questo ogni palmo di terra strappato allagricoltura, sotto casa o a Pontianak (la terra dei
Dayak in Kalimantan - Borneo- Indonesia), deve farci inorridire come se fosse un fatto
personale, una rapina fatta a ciascuno di noi. Non per romantico ruralismo o caritatevole
atteggiamento verso gli altri. No, solo per puro e semplice egoismo. Abbiamo il nostro diritto
individuale ad un futuro degno da essere vissuto e non possiamo rinunciarvi. Un uso distruttivo
della terra finisce per negarci questo futuro.
Teniamo ben presente che quando parliamo di concentrazione e accaparramento ci stiamo
riferendo a processi che stravolgono le relazioni di propriet e, ancor pi grave, luso stesso
della terra. []Two key dimensions of the current land grab namely, and the links between
them are not sufficiently explored in the current literature[...] (Global Land Grabbing and
Trajectories of Agrarian Change: A Preliminary Analysis - SATURNINO M. BORRAS JR AND
JENNIFER C. FRANCO in : Journal of Agrarian Change, Vol. 12 No. 1, January 2012, pp. 3459).
La riduzione delle terre coltivate, i milioni di ettari di terra che sono passati e
passano ad usi non agricoli (urbanizzazioni e speculazioni edilizie, residenziali e industriali;
insediamenti commerciali e logistici; interporti, grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e
aeroporti, usi turistici, usi civili e militari non definiti, pozzi di trivellazione per il gas ed il
petrolio, impianti fotovoltaici, cave, parchi del divertimento, etc) debbono essere un problema
per tutti e di tutti. Perch le soluzioni sono, anche loro, alla nostra portata. Dobbiamo solo
assumerci la responsabilit di guardare, vedere e agire di conseguenza.
In Sardegna c' lattenzione della magistratura sui progetti per le serre fotovoltaiche che
stanno coprendo centinaia di ettari di terreni agricoli. Da nord a sud sono 39 11 le richieste di
accesso presentate al Gestore unico dellenergia, il GSE, ossia la fonte degli incentivi
milionari che finiranno alle societ agricole che saranno accreditate ai finanziamenti 12.
Secondo la direttiva ribadita dal ministro dell'agricoltura italiano, (cfr anche la circolare
dell'agenzia delle entrate n. 32/E del 06.07.2009 ) le produzioni agricole devono essere
garantite. Eppure nella maggioranza delle serre gi impiantate non sembra sia praticata alcun
tipo di coltivazione. Cos come mancano i posti di lavoro promessi generati dalla coltivazioni
nelle serre. La Graduatoria delle impianti iscritti al Registro 13 GSE per laccesso agli incentivi
conta in Sardegna 22 aziende per produzioni di energia fotovoltaica superiore a 1000 kilowatt.
Il meccanismo che ha permesso allo Stato Italiano e quindi al GSE di erogare gli incentivi tra il
2011 e giugno 2012 va sotto il nome di Quarto Conto Energia, ed riservato agli impianti che
avrebbero dovuto entrare in esercizio dopo il 31 maggio 2011 ed entro il 2012 con lobiettivo
di allineare gradualmente lincentivo pubblico con i costi delle tecnologie e mantenere
stabilit e certezza sul mercato, come spiega il decreto ministeriale del 5 maggio 2011. Il
11
incentivi che stiamo evidenziando sono relative al IV Conto Energia (che va dal 2011 al 2016)
Gli incentivi sono per tutti. Le tariffe per sono differenziate tra impianti sui tetti, su serre o similari e a terra, o anche
tra piccoli, medi e grandi impianti.
12
13
Questo registro incentivi ormai chiuso, perch fa parte del IV Conto Energia che dal 2012 stato sostituito dal V
Conto Energia con relativi nuovi registri incentivi
35
meccanismo prevede lincentivazione con una tariffa costante per venti anni.
Tra agosto 2009 e marzo 2010 numerosi impianti di serre fotovoltaiche sono stati autorizzati
dai SUAP comunali, che prevedono procedure molto semplificate (prevalentemente tramite
autocertificazioni), i quali non avevano competenza in materia, competenza riservata invece
allAssessorato Regionale allAgricoltura. Lapprovazione tramite SUAP comunali ha permesso
alle Societ interessate di evitare di presentare credibili piani agronomici e piani di dismissioni,
smaltimento e ripristino dei luoghi, valutazioni dimpatto ambientali ed altri obblighi che
avrebbero potuto creare grossi problemi. Nel mese di luglio 2010 lAssessore Regionale
allAgricoltura emette un decreto che concede la convalida di quei progetti per chi ne avesse
fatto domanda. La Enervitabio non chiese nessuna convalida. Il 27 luglio 2012 lattuale
Assessore Regionale allAgricoltura Oscar Cherchi emana un nuovo decreto che, offrendo altri
30 giorni per la richiesta di convalida, a due anni dal precedente decreto e malgrado vi siano
pendenze giudiziarie in corso, pur certifica lillegittimit del progetto in corso in effetti puo
ritenersi come una sanatoria alle procedure che hanno permesso alle grandi aziende di aprirsi
la strada verso gli incentivi con procedure sbrigative e semplificate.
Narbolia un piccolo centro di circa 1800 abitanti situato ai piedi del Montiferru, a 57 m sul livello del
mare e distante 18 chilometri da Oristano. La sua superficie territoriale, pur non essendo molto vasta,
circa 4000 ettari, presenta aspetti paesaggistici e ambientali quanto mai vari, che vanno dalle rocce
vulcaniche di Monte Rassu, alla zona pianeggiante di Cadreas, al confine con la pianura del Campidano,
fino ad arrivare alla mare dove si trova la famosissima pineta di Is Arenas, e lomonima spiaggia. Narbolia
possiede alcuni dei luoghi naturali pi belli della Sardegna. Il terreno fertile perch riparato dai venti
freddi ed abbastanza irrigato, ci consente una buona produzione di agrumi, cereali e legumi; il clima
ottimo anche per la coltivazione degli ulivi e delle vigne. E' una zona ricca di storia, molti sono i siti di
interesse archeologico. Dal sito del Comune di Narbolia www.comune.narbolia.or.it
Nel sito del Comune di Narbolia si parla di agricoltura e di splendide zone naturali ma nessun
cenno si riscontra in merito al mega impianto di serre fotovoltaiche. Questo impianto infatti
il maggiore, per dimensioni, tra quelli realizzati in Sardegna e deve produrre 27 megawatt
con 107mila pannelli installati su 1614 moduli di serre da 200 metri quadrati
ciascuno, costruite su 64 ettari sorrette da trentatremilatrecento plinti di cemento
armato conficcati nei migliori terreni agricoli irrigui della zona. Per questo impianto,
lazienda proprietaria dovrebbe ottenere circa sei milioni di euro di incentivi allanno per
venti anni e circa 3,5 milioni
allanno per gli stessi ventanni per la vendita
dellenergia prodotta. I terreni agricoli privati (utilizzati in precedenza per coltivazioni e
pastorizia) del valore di 12/15.000 euro a ettaro sono stati acquistati a 40.000 euro a ettaro.
36
COMUNI
ZONE
Totale
ALTIMETRICHE aziende
TOTALE CEREALI
Aziende
FRUMENTO
ha
COLTIVAZIONI ORTIVE
Aziende
ha
COLTIVAZIONI
FORAGGERE
AVVICENDATE
Aziende
ha
Aziende
ha)
Milis
19
60,8
23,8
0,32
14
213,08
Narbolia
101
30
414,68
15
146,35
4,81
33
519,8
Totale
Variazione %
Numero
aziende
2000
2010
Milis
130
79
- 40
Narbolia
213
194
- 10
SAT
Totale
Variazione in ha
SAT in ha
2000
2010
Milis
1.270,57
1.897,19
627
Narbolia
3.014,81
3.221,8
180
SAU
Totale
SAU in ha
2000
2010
Milis
1054,91
1638,68
Narbolia
2272,34
2875,07
Variazioni in ha
584
603
Narbolia
Taglia in Ha SAU
2000
2010
2000
2010
3-4,99
2,3
1,7
5-9,99
5,7
10,2
2,6
2,8
0-19,99
8,8
15,2
7,1
6,7
100 e pi
33,2
34,3
33
40,1
In sintesi nel 2000 a Narbolia, l11,7% della SAU lavorata da aziende con una taglia
compresa tra 3 ettari e 20 ettari, dieci anni dopo la stesso gruppo di aziende controllava lo
11,2%; le aziende con una taglia superiore ai 100 ettari, nel 2000 controllavano il 34,3%
37
della SAU, nel 2010 erano passati al controllo del 40,1%. Il processo di concentrazione intorno
alle aziende di dimensione oltre i 100 ettari ha assorbito le aziende di taglie inferiori ai 3 ettari
ma anche di quelle di dimensioni maggiori.
Proprio a causa della limitatezza delle superfici agricole nei due comuni di Milis e
Narbolia e dei processi di concentrazione della propriet delle terre fertile, qualunque
riduzione, anche se minima, di disponibilit di queste terre ha un significato
rilevante sullintero sistema agrario dei comuni e, in definitiva, sulla capacit
dapprovvigionamento alimentare e di lavoro dellisola tutta intera.
IL FURTOVOLTAICO DELLA ENERVITABIO SRL
La Enervitabio srl di Ravenna di propriet di Paolo Magnani, sbarcata in Sardegna nel 2008.
Le autorizzazioni da essa ottenute sono state poi vendute al Win Sun Luxemburg (una Societ
in Accomandita con 30.000 euro di capitale sociale e sede legale a Schneider in Lussemburgo
di cui titolare il signor Qu Fajun, nato a Shandong (Cina) e residente ad Antwerpen in Belgio)
a sua volta controllata dalla holding Win Sun Group di Hong Kong. In tutta la Sardegna la
societ Enervitabio srl ha realizzato sei progetti in sei diversi Comuni (ogni progetto,
sembrerebbe per slancio di sensibilit verso le comunit locali, stato ribattezzato con i nomi
dei santi patroni.) Nei comuni di Giave, Narbolia, Padria, Santadi, S. Giovanni Suergiu e Galtell,
ha infatti realizzato impianti per un totale di circa 75 mW e incentivi statali annui di quasi 20
milioni di euro per 20 anni.
38
Limpianto industriale realizzato dalla Enervitabio S. Reparata Srl, con sede legale a
Narbolia in Via Ariosto 5, dista circa 1.000 mt dal centro abitato di Narbolia e 1.500 mt da
quello di S. Vero Milis. Le serre fotovoltaiche effettive, ossia agricole, sono quelle che hanno,
secondo la Delibera G. R. n. 27/16 del 01.06.2011, degli specifici requisiti ossia sono realizzati
da imprenditori con la qualifica di imprenditore agricolo professionale, con una capacit
agricola adeguata e un livello di illuminamento minimo del 75%. E imprenditore agricolo chi
svolge direttamente lattivit agricola. Il Dlgv. n. 99 del 20.03.2004 stabilisce che la qualifica
di imprenditore agricolo professionale pu essere apportata da parte di un
Amministratore ad una sola Societ. Il sig. Paolo Magnani titolare e/o Amministratore di
diverse Societ (6 in Sardegna e coinvolto a vario titolo in 5 progetti in Sicilia, 5 in Puglia e uno
in Basilicata).
Per poter aver accesso agli incentivi la capacit agricola deve essere dimostrata, per impianti
con potenza superiore a 20 kW, tramite una relazione agronomica che deve indicare il reddito
agricolo al 31 dicembre dellanno precedente alla presentazione della domanda (in caso di
attivit gi esistente); il reddito agricolo lordo relativo a tutta la durata delle serre fotovoltaiche
(Circ. Agenzia Entrate n. 32/E del 06.06.2009); la previsione del reddito ricavabile dalla
produzione dellenergia fotovoltaica; il potenziale produttivo delle coltivazioni dentro serre;
la commercializzazione della produzione agricola e quella dellenergia prodotta; un piano di
investimento che dimostri la manodopera impiegata, i costi e i ricavi, e la previsione di un
reddito agricolo uguale o maggiore di quello della vendita dellenergia prodotta.
Questi i dati relativi alle autorizzazioni rilasciate:
a) Provvedimento Unico n. 01 rilasciato dal Suap del Comune di Narbolia il 11.11.2009
b) Autorizzazione n. 3 alla realizzazione di tre linee elettriche di 15 kV rilasciata dallUfficio
Tecnico del Comune di Narbolia il 18.11.2010
c) Determinazione n. 04 rilasciata dallUfficio Tecnico del Comune di Narbolia il 12.01.2012.
Le autorizzazioni sono state rilasciate in assenza degli essenziali requisiti di legge (con
vizi di competenza e di legittimit) e principalmente senza quello relativo ad un credibile piano
organico che dimostri la effettiva prevalenza agricola dellintervento e quello relativo al piano
di bonifica, smaltimento e ripristino dei luoghi dopo i 20 anni. Alla data dell11.11.2009
lAutorizzazione Unica doveva essere rilasciata dalla Regione e non dal Comune di Narbolia e
doveva contenere lobbligo della rimessa in pristino dei luoghi (Dlgv. n. 387/2003). Gli impianti
fotovoltaici con potenza superiore a 20 kW, sono soggetti allAutorizzazione Unica Regionale e
non ad autorizzazione del Comune, tanto meno semplificata (Delibera G. R. n. 27/16 del
01.06.2011). E importante rilevare che, se fosse passato per lapprovazione attraverso la
Regione, il progetto non sarebbe potuto essere convalidato perch mancava:
la dimostrazione della qualifica di imprenditore agricolo del proponente del progetto;
il grado minimo di illuminazione (75%);
la dimostrazione del possesso della capacit economico-gestionale ed imprenditoriale e delle
ricadute occupazionali ed economiche a livello locale;
il piano di dismissione, di ripristino dei luoghi e di smaltimento dei materiali;
la dichiarazione di impegno alla corresponsione di una cauzione per il ripristino.
Si ritiene che siano proprio questi i motivi per cui la Enervitabio srl non ha mai presentato
domanda di convalida. In data 18.11.2010 la Enervitabio srl riuscita ad avere, ancora una
volta dal Comune di Narbolia e non dalla Regione, con nuovo evidente vizio di competenza,
anche lautorizzazione per la realizzazione delle tre linee elettriche di 15 kV necessarie per la
connessione, evitando cos di non dover sottostare a norme ben pi complesse e stringenti. Il
Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 05.05.2010 stabiliva che per avere accesso
agli incentivi le serre fotovoltaiche dovessero avere una copertura massima di pannelli
fotovoltaici del 50%. Per adeguarsi alle nuove normative la Enervitabio srl ha presentato quindi
una variante al progetto, chiamata non sostanziale per evitare di passare ancora una volta
per la Regione. Il Comune di Narbolia ha espletato liter amministrativo che poi porter, sempre
con procedura semplificata Suap, allapprovazione della variante in data 12.01.2012.
Variante che prevedeva il raddoppio della superficie coperta delle serre con una modifica
strutturale in termini quantitativi e qualitativi del progetto originario. Si tratta con molta
evidenza di modifiche sostanziali e quindi di un nuovo progetto che si configura come grande
impianto (D. M. 05.05.2011). Con la nuova normativa il progetto stesso, cos come
39
40
fermare il grave danno ambientale che si sta compiendo. Il TAR, dopo aver sospeso i lavori, su
ricorso della ditta, revoca la sospensione e nelludienza del 09 maggio 2012 decide di non
concedere la sospensione cautelare perch i lavori sono in stato molto avanzato (in pratica
affermando che il danno ambientale gi stato fatto) rimandando ogni decisione sul merito ad
una prossima udienza da convocare celermente.
La terra va data a chi la lavora per il bene di tutta la comunit e simili interventi
non fanno che favorire labbandono delle nostre campagne, la conseguente erosione
della capacit produttiva delle stesse ed il concentramento e controllo da parte dei
grandi gruppi finanziari, inibendo il nostro diritto a produrre ed accentuando la
nostra dipendenza alimentare.
Noi riteniamo che sarebbe molto pi efficace e democratico utilizzare lenorme quantit di
incentivi, che stanno andando come al solito a chi gi troppi soldi ha, per distribuirli tra la
popolazione. Sarebbe bastato anche meno di un quinto dei 140.000.000 di euro che andranno
ad ingrassare nei prossimi 20 anni tasche che vuote non sono, per permettere ai Comuni del
circondario, lUnione dei Comuni per esempio, di costruirsi un loro impianto fotovoltaico che
avrebbe prodotto lenergia necessaria a coprire il fabbisogno di tutta la popolazione e di tutte
le imprese e aziende presenti nel territorio. Se fossero stati installati pannelli fotovoltaici
sui tetti di tutte le case e delle imprese ne avrebbero guadagnato tutti, ci sarebbe
stato meno monopolio e pi democrazia diffusa e gli effetti di questi investimenti
avrebbero prodotto benessere locale, per tutti, e maggiore occupazione, che con i
tempi che corrono non ci sembra un fattore tanto secondario. (Comitato S'Arrieddu per
Narbolia)
Uno strumento giuridico leggero internazionale , nel frattempo, stato approvato. Tale
strumento pu essere una risorsa capace di affrontare il conflitto che alla base delluso della
terra a Narbolia, visto che non esiste una normativa di riferimento appropriata a livello
europeo e che la costituzione italiana,che pur prevede dei principi molto chiari,
assolutamente disattesa.
Il Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (CFS) ha
portato a compimento i negoziati intergovernamentali sulle Linee Guida Volontarie
sulla gestione responsabile della Terra, dei territori di pesca e delle foreste nel contesto della
sicurezza alimentare nazionale che sono state approvate dai Governi nella seduta
straordinaria del CFS dell'11 maggio 2012 tenutasi presso la FAO a Roma.
Molti elementi possono essere recuperati a sostegno della difesa delluso agricolo della terra e
per meglio affrontare in conflitti che sorgono tra differenti portatori di interessi contrastanti.
In particolare, di estrema utilit nel caso dellaccaparramento di terre per acquisire i sostegni
pubblici allocati alla produzione di energie rinnovabili, vale la pena ricordare alcuni articoli (qui
citati nella versione inglese che fa testo):
1. Objectives
1.1 These Voluntary Guidelines seek to improve governance of tenure of land, fisheries
and forests. They seek to do so for the benefit of all, with an emphasis on vulnerable and
marginalized people, with the goals of food security and progressive realization of the
right to adequate food, poverty eradication, sustainable livelihoods, social stability,
housing security, rural development, environmental protection and sustainable
social and economic development.
3. Guiding principles of responsible tenure governance
3.1 States should:
[...]5. Prevent tenure disputes, violent conflicts and corruption. They should take
active measures to prevent tenure disputes from arising and from escalating into
violent conflicts. They should endeavour to prevent corruption in all forms, at all
levels, and in all settings.
41
6.9
States and non-state actors should endeavour to prevent corruption with regard
to tenure rights. States should do so particularly through consultation and
participation, rule of law, transparency and accountability. States should adopt and
enforce anti-corruption measures including applying checks and balances, limiting the
arbitrary use of power, addressing conflicts of interest and adopting clear rules and
regulations. States should provide for the administrative and/or judicial review of decisions of
implementing agencies. Staff working on the administration of tenure should be held
accountable for their actions. They should be provided with the means of conducting their
duties effectively. They should be protected against interference in their duties and from
retaliation for reporting acts of corruption.
12. Investments
42
CONSIDERAZIONI FINALI
La produzione energetica fotovoltaica, volta a sostenere i piccoli agricoltori italiani con
incentivi statali per l'installazione di pannelli sugli annessi agricoli, diventata un fenomeno, in
Sardegna in particolare, di sottrazione di centinaia di ettari di terre fertili utili al
fabbisogno agricolo della Regione. Il caso di Narbolia, spiega come solo grandi gruppi industriali
e investitori stiano sfruttando gli incentivi statali e le leggi nazionali per produrre profitti che
non hanno per nessuna ricaduta positiva sullagricoltura ne sul territorio sardo. Il negativo
impatto ambientale e la sottrazione dei terreni fertili sono le conseguenze del furto del diritto a
produrre perpetrato a danno dei contadini e degli allevatori sardi.
43
La vera questione rimane quella dellaccesso alla terra che necessario sia per la creazione
di nuove aziende in cui possano avviare unattivit agricola giovani che ne hanno voglia o
necessit, sia per allargare la maglia poderale delle aziende di dimensione inferiore ai 30
ettari, quelle che negli ultimi 10 anni hanno subito la mortalit pi elevata, a seguito delle
politiche pubbliche premi PAC, incentivi monetari, sostegni e facilitazioni tutte basate
sullidea che pi si riduce il numero delle aziende e meglio va lagricoltura. Ma accesso alla
terra non significa necessariamente propriet, acquisto/vendita della terra, pu significare solo
un insieme di normative che favoriscano e proteggano luso agricolo della terra e non il suo
possesso. Che sostengano chi vuole iniziare unattivit agricola mettendogli a disposizione
luso di terre a fitti garantiti ed equi. Assolutamente niente di nuovo. Basta dare uno
sguardo alla carta costituzionale.
Recita lArticolo 42 della Costituzione Italiana: La propriet pubblica o privata. I beni
economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La propriet privata
riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti
allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti... Quindi, le
politiche pubbliche possono limitare la propriet privata allo scopo di assicurarne
la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
In particolare, per quanto riguarda luso agricolo, lArticolo 44 dice: Al fine di
conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la
legge impone obblighi e vincoli alla propriet terriera privata, fissa limiti alla sua estensione
secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la
trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unit produttive; aiuta la piccola e
la media propriet
Garantire un accesso facilitato alluso della terra per i contadini e proteggerne
prioritariamente luso che questi ne fanno. Di questo abbiamo bisogno anche per dare un
contributo alle crisi che attanagliano il paese, quella economica, quella finanziaria e quella
ecologica. Le aziende che sono scomparse non possono rinascere e la sofferenza di quei
fallimenti non sar compensata, ma almeno si pu immaginare di consolidare le piccole
aziende contadine e di crearne delle nuove per fermare il processo di desertificazione
agraria che ai pi sembra ormai inarrestabile.
Per riprendere la via dello sviluppo e delloccupazione si dovrebbe ripartire dalle aziende
agricole medie, piccole e piccolissime che sono oltre un milione e costituiscono il cuore
produttivo del cibo in Italia - sono loro che potrebbero reagire pi rapidamente alla crisi con
misure strutturali e legislative che non comportano necessariamente maggiore spesa per lo
Stato.
La Costituzione, infatti [] legando la propriet collettiva direttamente alla sovranit dello
Stato, [] ha capovolto la precedente concezione, che considerava i vincoli una limitazione
della propriet privata, ed ha invece considerato la stessa propriet privata una
limitazione della propriet collettiva. [Paolo Maddalena (giudice emerito della Corte
Costituzionale), L'ambiente e le sue componenti come beni comuni in propriet collettiva della
presente e delle future generazioni, tratto da www.federalismi.it]
Ed infine le autorit che hanno preso le decisioni nel concedere le autorizzazioni per gli impianti
fotovoltaici hanno rispettato queste disposizioni delle Linee Guida Volontarie?
12.3 All forms of transactions in tenure rights as a result of investments in land, fisheries and
forests should be done transparently in line with relevant national sectoral policies and be
consistent with the objectives of social and economic growth and sustainable
human development focusing on smallholders.
Cio:
12.3 Tutte le forme di transazioni dei diritti di possesso a seguito di investimenti in terreni,
nella pesca e nelle foreste dovrebbero essere fatte in modo trasparente in linea con le relative
politiche settoriali nazionali ed essere coerenti con gli obiettivi di crescita economica e sociale
e lo sviluppo umano sostenibile in particolare per piccoli proprietari. "
44
PS. Se quello che succede a Narbolia vi sembra gi una provocazione provate ad immaginare
limpatto sul sistema agrario ed alimentare dellisola di:
Limpianto in oggetto rispecchia i requisiti per accedere allincentivazione e quindi si avvale
delle disposizioni dettate dal nuovo testo sulle energie rinnovabili . Il sistema prevede la
presenza di due cicli di funzionamento: un ciclo per la cattura dellenergia solare ed un ciclo
per la generazione del vaporeLintero impianto sar realizzato su unarea poligonale
pressoch pianeggiante.Il campo solare il cuore dellimpianto; la sua dimensione
funzione della potenza e della dimensione dellaccumulo termico che sintende realizzare...
Limpianto in progetto da realizzarsi nel Comune di Gonnosfanadiga (VS) nella Regione
Sardegna... Larea totale occupata dallimpianto in progetto di circa 211 ettari... Per
quanto riguarda la propriet di tale area, una porzione stimabile intorno al 55-60% delle
superfici necessarie alla realizzazione della centrale gi nella disponibilit del proponente,
giusto contratto preliminare di concessione di diritto di superfice stipulato fra la societ
Energogreen Renewables Srl e i proprietari dei terreni...15
15
45