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LE RADICI DEL FUTURO

Introduzione ideologica.
Tra i diversi settori che trattano il patrimonio culturale non vi interazione, o ve ne pochissima.
L'economista non vede il patrimonio culturale se non per un tornaconto economico, l'operatore culturale vede lo
sviluppo economico solo che un pericolo, una possibile fonte di inquinamento chimico o visivo, l'operatore sociale
assorbito dai suoi doveri di assistenza ai pi svantaggiati che non sono n attori economici n persone colte.
Lo sviluppo locale riguarda attori locali: politici e funzionari, lavoratori, quadri e dirigenti di impresa sono membri di
una comunit di vita e di cultura di cui condividono il patrimonio umano, culturale, naturale. L'ignoranza riguardo a
questo patrimonio causa un atteggiamento errato da parte di tecnocrati e responsabili politocoeconomici che spesso
si basano soltanto su numeri e statistiche.
La natura e la cultura sono vive quando appartengono ad una popolazione o ne costituiscono il patrimonio. Muoiono
rapidamente quando vengono messe in mano a specialisti esterni.
SUSSIDIARIET: gestione del patrimonio culturale fatta il pi vicino possibile ai suoi creatori e detentori per non
separarlo dalla vita. Il loro ruolo delle istituzioni specializzate allora quello di sensibilizzare, facilitare, educare,
mettere in contatto, pubblicizzare, gestire esternamente in funzione dell'interesse generale.
Il patrimonio culturale uno scenario e una risorsa per lo sviluppo. Ma non una risorsa rinnovabile, si rigenera e
assume nuove forme, almeno quando si integra con una dinamica di sviluppo, cio di governo del cambiamento. Se il
cambiamento non governato il patrimonio culturale si impoverisce e va perduto.
Il concetto di valore non direttamente applicabile al patrimonio culturale, non misurabile.
Il concetto di ricchezza del patrimonio culturale ha senso solo per gli osservatori esterni che applicano le medisime
gerarchie e seguono quelle che vengono spacciate per le leggi del mercato.
Per gli abitanti, attori dello sviluppo, ogni elemento del patrimonio esiste come parte del loro contesto. Se non ha
valore, il patrimonio ha valore in s per i suoi detentori, parte del valore aggiunto della storia.
Il p.c. legato al tempo, alla sua evoluzione e ai suoi ritmi.

Lo sviluppo locale un processo volontario di governo del cambiamento culturale, sociale ed economico,
radicato in un patrimonio culturale vissuto, suscettibile di nutrirsene e di produrre a sua volta patrimonio
culturale
Il patrimonio una risorsa locale che trova ragione di essere solo nell'integrazione all'interno delle dinamiche
di sviluppo. ereditato, strasformato, prodotto e trasmesso di generazione in generazione e appartiene al
futuro.

Lo sviluppo sostenibile, quindi reale, solo a condizione che si realizzi in armonia con il patrimonio culturale.
INTRODUZIONE PRAGMATICA
Il patrimonio culturale per parte sua essenzialmente complesso perch si situa sempre alla confluenza di numerosi
fattori materiali, umani, culturali, storici che impossibile conoscere nella loro totalit.
Responsabilit familiari
Gli aiuti pubblici al patrimonio privato, sotto forma di agevolazioni fiscali o di sovvenzioni, testimoniano soltanto la
riconoscenza che l'amministrazione locale dimostra nei confronti dei proprietari divenuti conservatori. Tali aiuti non
sono sufficienti n a motivare i proprietari n a finanziare in toto la gestione e il mantenimento. Essi rischiano di
occultare l'interdipendenza sociale culturale ed economica che lega il proprietario e la sua famiglia alla comunit
locale e al suo sviluppo.
Un impegno personale e militante
Si realizza un ritorno su investimento non finanziario: lo sviluppo locale fa aumentare il valore del capitale
patrimoniale e contribuisce a garantire il radicamento della famiglia nel territorio. Il patrimonio culturale serve
veramente a qualcosa e giustifica la sua esistenza al pari degli sforzi e dei sacrifici fatti per la sua conservazione.
Un'esperienza professionale su terreni diversi
I musei e le istituzioni culturali sono al servizio pi della conoscenza e della cultura alta, quella appunto dei

conservatori, che delle comunit nazionali o locali di cui dichiarano di voler proteggere e valorizzare il retaggio.
Nel primo tentativo di riforma dell'ICOM nel 1971 il concetto di sviluppo fu introdotto esplicitamente nel suo statuto e
si produsse uno sforzo per incoraggiare nuove forme di museologia: musei locali, ecomusei, centri di interpretazione,
musei scolastici. A partire dal 1969 l'ICOM lanciava la campagna per la lotta contro i traffici illeciti di oggetti anche non
appartenenti a collezioni pubbliche. Ci si rendeva conto che questo patrimonio culturale costituisce una risorsa
economica immediata per le popolazioni povere e che il mercato mondiale dei beni culturali provoca una domanda
solvibile e in costante crescita di appropriazione del patrimonio delle civilt pi esotiche, ma molto appetibili per i
ricchi collezionisti o per i musei ben sovvenzionati (sponsor).
Il patrimonio culturale che non rinnovabile, anche se in via di espansione e di creazioni costanti, viene oggi
accettato come una risorsa inalienabile di interesse generale. Grazie a internet si sono costituite varie reti mondiali
rivolte al patrimonio e ai suoi professionisti come l'ICOM, Smitshsonoian Instution o il Getty Convervation Institute. In
Europa vi sono altre reti come il Consiglio d'Europa ed i programmi comunitari dell'UE.
Due tendenze divergenti:
- Per le autorit e gli esperti di politiche culturali e ambientali il patrimonio culturale costituito dai siti, monumenti,
collezioni di natura e valore eccezionali, la cui protezione regolamentata, sovvenzionata e finalizzata al turismo di
massa.
- Per i comuni cittadini e molti responsabili locali dello sviluppo il patrimonio culturale un bene comunitario che
costituisce la base e il terreno di coltura del futuro.
Responsabilit del servizio pubblico
I rappresentanti politici e gli studiosi si interessano al patrimonio culturale quasi ed esclusivamente per il suo valore
economico, estetico, storico, turistico e non per il suo valore realmente culturale, vale a dire per ci che esso
rappresenta agli occhi degli abitanti stessi e dei loro discendenti.
La conoscienza e la conoscenza del patrimonio sono responsabilit pi degli educatori che dei poteri pubblici
tradizionali, ministri della cultura compresi.
IL PATRIMONIO CULTURALE INNANZITUTTO UN'EREDIT COMUNITARIA DELLA COMUNIT FAMILIARE E DELLA
COMUNIT DI VICINATO CHE NON DEVE MAI SCOMPARIRE DI FRONTE A PREOCCUPAZIONI MACROCULTURALI O
MACROECONOMICHE.
L'esperienza del consulente
Il patrimonio culturale la base di ogni percorso di sviluppo. Il metodo preferito da de Varine consiste nel conoscere
un territorio percorrendolo a piedi, ricorrendo agli abitanti come guide, facendoli parlare del loro patrimonio culturale
(ricordi, riflessioni, rivendicazioni, proposte).
INTRODUZIONE POLITICA
Un capitale reale
Ogni impresa deve fondarsi su un capitale di partenza, il pi importante e il pi solido possibile, nonch indipendente
dalle influenze esterne e dalle oscillazioni congiunturali.
Il patrimonio culturale appunto questo capitale, ed presente in ogni attivit e in ogni programma di sviluppo degno
di questo nome, come es. spazio rurale o urbano, paesaggio agricolo o industriale, flora o fauna specifiche, tradizioni e
saperi, monumenti e archivi, ricordi ricchi di significato.
Questo capitale ereditato e ci significa che gli eredi devono gestirlo: non basta conservarlo nel senso fisico del
termine. Occorre farlo vivere e produrre, trasformarlo affinch resti utile.
Quindi vi la necessit di una profonda presa di coscienza, del contenuto del patrimoni e delle sue esigenze gestionali.
Il patromonio culturale deve essere sostenibile, radicato nel territorio e nella comunit e in grado di rinnovarsi e
ingrandirsi.
In ogni epoca il patrimonio culturale stato un elemento fondamentale dell'identit locale, regionale, nazionale.
C0NOSCENZA DEL PATRIMONIO
Un compito complesso
La gente non assume nessuna responsabilit nei confronti del p.c. Poich questo compito della pubblica
amministrazione. Il PC un patrimonio della comunit, in quanto creazione di un gruppo umano eterogeneo e
complesso che vive su un territorio e condivide una storia, un presente, un futuro, modi di vita, difficolt e speranze.
Ogni elemento del patrimonio culturale frutto di una complessa alchimia tra gli individui, il loro ambiente, le

interazioni con altri individui e altri ambienti.


Jean Blanc dice ogni metro quadrato del suolo sul quale viviamo in Europa sotto i tremila metri di quota stato
modellato dalla attivit umana ed quindi tanto culturale tanto naturale.
Il nostro patrimonio ambientale deve essere considerato anche nella sua dimensione culturale e che le regole della
gestione, tutela e valorizzazione devono rispondere a criteri che sono sia culturali sia ecologici.
Il patrimonio culturale il DNA del territorio e della comunit
Il DNA composto dall'insieme di ci che caratterizza la comunit e i suoi membri oggi. il riflesso dell'evoluzione
prrecedente di tale comunit e pu anche trasformarsi per influenze successive provenienti dall'interno e dall'esterno.
Il patrimonio culturale la carta di identit della comunit attuale, in una continuit senza limiti.
inutile cercare di conoscere il patrimonio culturale nella sua totalit, occorre essere consapevoli del fatto che questo
patrimoni esiste, ovunque, si collega strettamente agli individui vivi e morti e si trasmetter.
Ogni comunit ha un'identit formata dal suo DNA patrimoniale.
Un processo di sviluppo a livello locale non pu durare a lungo termine senza stabilire un consenso forte e una
partecipazione attiva da parte dei cittadini, che pu avvenire solo se questi ultimi si riconoscono in esso.
Fare il censimento
Metodi di censimento:
- Censimento tecnocratico. il patrimonio culturale classificato sulla base di teorie utilitaristiche: valore economico,
potenziale di attrazione turistica, bellezza, carattere spettacolare. il pi rapido in quando non coinvolge nessuno in
profondit.
- Il catalogo scientifico. Competenza di esperti culturali e docenti universitari. Gli enti locali e i proprietari privati sono
chiamati a dare semplicemente la loro opinione. Cataloghi estremamente complessi e si tratta di procedure molto
lente.
- Il vincolo. Registrazione in un inventario amministrativo dei monumenti degli oggetti d'arte dei siti. Procedura precisa
praticata senza alcuna motivazione politica.
- Il censimento condiviso. Condivisione della conoscenza con la comunit, alla quale viene fornita una consapevolezza
ed un certo controllo sul patrimonio.
- Il censimento partecipato. Indagine su quello che gli abitanti della comunit considerano essere il pc. Base per
ricerche scientifiche.
Il processo di censimento:
- scelta di principio scelta pratica individuazione del patrimonio culturale immateriale (es. deportazione Shoah,
scomparsa degli ultimi testimoni / scomparsa di artigianato tradizionale) criteri censimento criteri di
conservazione
Il senso nascosto del patrimonio culturale
L'analisi del PC effettuata a partire da valori e giudizi condizionati dalla cultura del momento e dalla soggettivit delle
persone che vi partecipano.
1. Il bocage si costituito nel corso dei secoli in funzione di un so complesso dello spazio rurale: caratteristiche
delle propriet, tecniche di sfruttamento o di allevamento, fabbisogno di legna da ardere, habitat della
selvaggina, orti e frutteti etc.
Oggi per i nuovi residenti di origine urbana, questo tipo di paesaggio considerato un patrimonio di origine
preindustriale, antico, quindi bello e da tutelare ad ogni costo, indipendentemente dalle conseguenze e dai
vincoli che questo intervento pu avere per il futuro dell'agricoltura locale.
Per le nuove generazioni di agricoltori questo patrimonio viene a volte visto come un intralcio e tutti i mezzi
sono buoni per rimuoverlo o attenuarne gli effetti.
2.

Es. Oltre il valore estetico, storico, stilistico esiste un senso nascosto ai pi, quello che stato dato
dall'autore, dall'utente, un senso spirituale del rapporto tra il divino e l'umano. + storia invisibile di tutti i
fedeli che hanno usato, o ancora usano, il monumento o l'oggetto.

Bocage una parola di origine normanna, entrata sia nella lingua francese sia in quella inglese, con cui ci si riferisce a
un particolare tipo di paesaggio rurale che comprende piccoli boschi, siepi naturali e paludi frammiste a terreni
coltivati di forma irregolare recintati, particolarmente presente nelle regioni nord-occidentali della Francia, come
in Bretagna o in Normandia, e nel Regno Unito.

Per la conoscenza del PC necessario affermare l'esistenza del senso nascosto di certi oggetti, paesaggi, siti e
monumenti e di esso occorre tener conto. Il censimento partecipato permette di dare importanza a questo senso
nascosto.
Il diritto di propriet sul patrimonio culturale
Lo sviluppo locale un problema di educazione all'interno di una comunit di vita, di cultura, di interessi. Occorre
riaffermare il diritto di propriet individuale e collettiva e anche i doveri che esso comporta quanto in gioco il
patrimonio culturale di una comunit.
PC della comunit concetto virtuale e non giuridico: i beni delle comunit rurali di antico regime sono stati devoluti
a comuni e consigli comunali eletti dal popolo.
In Francia la responsabilit collettiva sul PC invocata da leggi che prevedono che i proprietari negligenti possano
vedere restaurato il loro bene dal potere pubblico anche senza il loro consenso.
Nei principi dello svilippo locale essenziale che la comunit si veda riconoscere il diritto e la responsabilit di gestire
collettivamente il proprio PC in cooperazione con amministrazione locale nel rispetto della legge.
La comunit ha un diritto morale sul censimento e di uso del patrimonio dei propri membri.
Triplo ruolo dell'ente locale: sotegno del processo, di controllo della legittimit delle azioni portate avanti e di esempio
per l'impegno rispetto al proprio PC pubblico accanto a quello privato.
Rispetto PC pubblico:
- far conoscere
- lasciar catalogare
- conservare in buono stato
- non alterare o alienare
- affidare a un'istituzione specializzata
Questo modello ha dato l'origine alla maggior parte dei musei nel XIX in Europa e nel XX in USA: ancor prima degli
sgravi fiscali i collezionisti trovatano normale lasciare alla loro comunit di appartenenza tutto il loro pratrimonio
culturale, o parte di esso, in quanto ne riconoscevano spontaneamente il valore simboli o storico per l'insieme dei
concittadini.
Prestito: diritto d'uso limitato a tempi precisi e per azioni definite alle quali i detentori del patrimonio sono associati e
hanno spontaneamente accettato di cooperare.
Analisi del patrimonio culturale
Il censimento permette un'analisi specifica del PC. Apprezzare gil elementi del pc non per il loro valore economico,
scientifico o estetico, bens per il loro valore in una prospettiva di sviluppo.
La stima del valore di un sito sar solo un momento nella definizione dell'importanza del pc per la valorizzazione
economica del territorio.
L'analisi del PC un elemento dell'analisi generale delle risosrse del territorio in funzione dello sviluppo locale. Essa
pogger su diversi criteri, come:
- significato e rappresentativit del contesto locale
- qualit secondo diversi punti di vista
- stato attuale e necessit di intervento
- ruolo di attivatore della dinamica di sviluppo
- possibile uso come materiale per diversi usi
- potenziale strumento dello sviluppo locale
- atteggiamento dei membri della comunit nei confronti del proprio pc comune e nei confronti di quello dei suoi
sottogruppi
- disponibilit
- vincoli legati a certi aspetti o a certe componenti del pc.
Questa analisi permette un bilancio patrimoniale pi completo.
Catalogare, proteggere, conservare
Una volta censito il PC si pone il problema della conservazione.
Non tutto pu essere conservato, i criteri da applicare sono propri dei tecnici ma anche importante prevedere la vita
del pc e quindi applicare a esso le stesse regole di sostenibilit che si applicano agli altri ambiti dello sviluppo.
Occorre che l'agente di sviluppo attribuisca a ogni bene culturale una sorta di codice per poter orientare le future
decisioni che lo riguardano. Catologhi locali, distinti da cataloghi nazionali che servono a supportare le decisioni dei
politici e dei tecnici quando si tratta di prendersi un rischio. I cat. Nazionali ignorano le comunit locali: si conservano e
si restaurano solo i monuenti o i siti che possono essere sovvenzionati o che sono immediatamente fonte di reddito.

La tutela e la conservazione dovranno essere condivisi da tutti, secondi i principi di responsabilit: i proprietari in
senso giuridico, la comunit come proprietario morale, l'amministrazione come garante dell'interesse generale e dello
sviluppo sostenibile.
L'ideale che il processo di sviluppo renda la conservazione del pc un'azione condivisa, cos da obbligare le autorit
politiche e gli amministratori a occuparsene e a prendere misure concrete a integrazione di quello che sar stato il
frutto dell'iniziativa comunitaria.
Dove collocare il pc nell'analisi globale del progetto di territorio?
Patrimonio culturale al secondo posto dopo la risorsa umana.
Risorsa umana + PC sono le principali componenti primarie di ogni strategia di sviluppo sostenibile.
+ Ruolo educativo dell'uso del pc nell'analisi condivisa che alimenter una decisione strategica, anch'essa condivisa.
Il PC riguarda soprattutto il cittadino, gestore o utente che sia. dal cittadino che occorre cominciare, se non si vuole
essere condannati a un procedimento tecnocratico a breve termine, giacch i responsabili delle decisioni non sono
personalmente interessati al futuro del patricmonio culturale e dello sviluppo.
USO DEL PATRIMONIO CULTURALE
L'uso del pc quello per il quale stato creato ciascuno dei beni: abitare, ricordare , nutrirsi, pregare...
Finch esiste questo uso primario tutte le altre forme di uso possibili sono secondarie e non possono essere
privilegiate, anche se la propriet morale della comunicata resta valida e legittima il censimento, il presto, la visita, la
comunicazione nell'ambito dello sviluppo.
Il PC come risosrsa deve servire concretamente a tutti e al processo di sviluppo, nel suo insieme, quindi non soltanto
alla cultura o al turismo, ma anche alla societ nel suo insieme: all'economia, all'educazione, all'identit e
all'immagine, all'occupazione o all'inserimento nella societ.
Ogni bene culturale pu servire a molte cose insieme, a seconda del momento e dello stato dello svilippo locale. Ma
occorrono immaginazione, una grande apertura alle occasioni, pazienza e convinzione.
Studi, ricerche e conoscenza scientifica
Certi territori presentano una ricca variet di oggetti per la ricerca, sopratutto universitaria.
La difficolt spesso quella di premunirsi contro i limiti, gi segnalat a proposito del censimento, di molti ricercatori.
Gelosi delle proprie scoperte, essi vogliono una propriet intellettuale assoluta, considerano gli indigeni semplici
infromatori, una volta finita la ricerca abbandonano il territorio senza lasciare nulla dietro di s: non sono interessati
allo sviluppo locale.
fondamentale per lo sviluppo rafforzare le strutture locali e riconoscere il sapere degli abitanti, il loro diritto di
propriet individuale e collettiva, non soltanto sui beni culturali e naturali, ma anche su qualunque prodotto
intellettuale.
Soluzioni:
- accordi di cooperazione istituzioni locali di mediazione culturale
- creazione di centri di studio univ. O di lavoratori associati nel territorio stesso
- la firma condivisa dei risultati di recerca e o la pubblicazione di documenti di divulgazione
- il coinvolgimento di giovani locali nei gruppi di ricerca.
Azione culturale
Il pc fa parte dell'ambito della cultura. Il PC fa parte integrante della cultura viva delle comunit . Quindi l'azione
patrimoniale per sua stessa natura culturale.
Il patrimonio deve essere necessariamente inegrato nelle strategie e nei programmi culturali sabiliti dalle autorit e
dalle istituzioni locali, ma sempre nel quadro delle politiche di sviluppo, per non creare un ghetto culturale:
Forme dell'azione culturale:
- Far conoscere e valorizzare il pc
- Creare attivit all'interno per pc
- Creare a partire dal pc

Educazione e insegnamento
Uso del patrimonio per la formazione, scolastica o continua, e per l'educazione della comunit allo sviluppo.
una sfida interessante per gli agenti di sviluppo quella di associare sempre i programmi educativi ai progetti di
sviluppo, attraverso l'uso del patrimonio culturale, a condizione che il messaggio comprenda gli obiettivi dello
sviluppo, e non si limiti a una semplice proposta storica, artistica o economica.
Socializzazione e inserimento
I programmi tesi a favorire l'impiego dei giovani e dei disoccupati da lungo tempo permettono di creare cantieri di
lavoro sul pc.
L'obiettivo dell'inserimento o del reinsermiento sociale e professionale si colloca almeno allo stesso livello di priorit
della manutenzione o del restauro del pc.
Tale oviettivo riesce tanto pi facile da conseguire quanto pi l'oggetto dell'azione, il pc appare qualificante. I giovani e
i disoccupati vedono l'utilit del loro lavoro e mparano a conoscere il proprio ambiennte e a riconoscere le loro
tradizioni. La cosa presuppone naturlamente che l'inquadramento, il programma di accompagnamento e l'azione
successiva siano adattati al pubblico e alla natura del bene considerato.
Il pc pu essere anche usato, sul piano locale, per favorire l'accoglienza e l'integrazione di popolazioni emarginate,
immigrate, rifugiate, attraverso il confronto tra il patrimonio culturale presente nel luogo di insegnamento e quello di
origine, che esse hanno portato con s in modo quanto meno virtuale.
Economia
In materia di sviluppo locale l'azione economica consiste nello sfruttare prima di tutto le risorse locali tra cui
ovviamente la mano d'opera.
Occorrono immaginazione, un buon censimento, una volont politica. Usare gli spazi per usi funzionali diversi da quelli
originari + creazione di attivit economiche redditizie + complessi residenziali + musei, monumenti, parchi, centri di
interpretazione + pubblicazioni + turismo
Promozione, identit, prestigio
La prom del territorio accessoria rispetto alla sfera economica, ma anche condizione dello sviluppo sostenibile e
pu appoggiarsi formente sul pc.
Un'id territoriale e comunitaria sempre fondata, almeno in parte, sulla ricchezza e la qualit del pc ma anche sul
rapporto culturale degli abitanti e quel patrimonio.
anche per questo che il PC fa parte dello sviluppo locale: non lo si pu usare da solo, ma occorre sempre che sia
parte di un tutto corerente e vivo.
RISORSA PATRIMONIALE E RISORSA UMANA SONO INDISSOLUBILI.
Servizi pubblici
Garantiscono: mantenimento del legame e dall'accessibilit da parte della comunit + manutenzione a condizione
che esista e sia rispettato l'elenco scritto degli oneri.
Commerci e traffici di varia natura
La strategia di sviluppo deve assolutamente comprendere due misure permanenti:
- deve prevedere nella pianificazione la tutela del patrimonio culturale del degrado, compreso quello provocato dagli
abitanti stessi.
- deve sensibilizzare ed educare gli abitanti al controllo del proprio patrimonio culturale.
Gli incovenienti
I membri della comunit e i loro discendenti saranno le prime e forse le sole vittime degli errori commessi. Al contrario
i tecnici e i politici, che esercitano solo temporaneamente un potere sul territorio, non ne subiranno conseguenze.
quindi ovvio che si debba consultare la comunit per ogni decisione di cui la popolazione stessa subir sutte le
conseguenze negative, mentre non beneficier necessariamente di quelle positive.
La globalizzazione del pc
Con il pc delle regioni pi arretrate dei nostri paesi sottraiamo al contesto locale per proteggerlo e renderlo
accessibile al pubblico colto delle grandi metropoli e ai turisti provenienti da fuori.

ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVIT A FAVORE DEL PATRIMONIO CULTURALE


Come il detentore del potere decisionale, l'agente di sviluppo e il consulente esterno devono inserire il patrimonio
culturale nei loro schemi operativi e nelle loro pratiche quotidiane:
La vita (o la morte) quotidiana del pc
L'ambito della politica della cultura alta, dei capolavori, del turismo di massa la vita quotidiana sono attivit fuori
campo, prive di rapporti con la popolazione, il territorio, la vita.
Il pc non pu essere preso in considerazione al di fuori dei ritmi della societ locale, percH serve a qualcosa
soprattutto nelle mani dei suoi detentori abituali.
Uno scenario e un ambito: la cultura viva
Bisogna fare della cultura viva lo scenario di qualsiasi pratica patrimoniale, per ci che riguarda sia il linguaggio sia gli
usi e le eventuali decisioni di trasformazione o di didstruzione.
Il concetto di cultura viva al centro di qualsiasi processo di sviluppol culturale e globale. Una delle sue principali
difficolt di non essere codificata e, essendo viva, di evolvere costantemente in funzione delle situazioni, ma
soprattutto di ci che le si prospetta di nuovo. La cultura viva creatrice; vive in simbiosi con il pc di cui si nutre e che
a sua volta trasforma prima di trasmettere il risultato, consciamente o inconsciamente, alla generazione successiva. La
cultura viva non omogenea su un determinato territorio: se nuemerosi elementi sono comuni a tutti, ciascuno
possiede per le proprie caratteristiche culturali, alcune legate per esempio ai gusti o all'esperienza personale, altre al
patrimonio culturale.
La cultura viva strettamente legata all'ambiente naturale che, essenzialmente culturale: tentare di gestire
l'ambiente in una dinamica di sviluppo locale senza tener conto delle sue componenti culturali sarebbe illusorio.
Ogni attivit patrimoniale condizionata dalla conoscenza e dal rispetto della cultura viva.
Un'altra caratteristica della cultura viva la lentezza, per le stesse ragioni per cui sono lente la costituzione e la
trasformazione dei beni culturali.
A differenza delle attivit culturali, che sono immediate e programmate, amministrate, gestite, annualmente o nel
migliore dei casi protratte su pi anni, la cultura viva il prodotto di generazioni successive e non controllabile. Si
evolve rispondendo ai bisogni fondamentali delle persone, ma lo fa a modo suo e accresce il pc secondo un processo
di appropriazione e dopo aver valutato ci che meritava di essere trasmesso.
La dimension politica del pc
Il pc stato usato dalle potenze. Quando si vuole dominare un paese, distruggere una religione, soggiogare un popolo
si comincia attaccandone il pc per sfigurarlo, confiscarlo o farlo sparire fisicamente.
L'importanza attribuita ai politici a un bene culturale o naturale piuttosto che a un altro pu distrarli dalla globalit del
pc e dal suo ruolo per lo sviluppo.
La possibilit di conservare
La conservazione del pc non una preoccupazione fondamentale del censimento del patrimonio ai fini dello sviluppo,
ma fattore della sua gestione quando si tratta di attivit fondate su quello stesso patrimonio.
Conservazione: uno dei modi pedagogici di uso dei beni culturali per lo sviluppo.
L'agente di sviluppo che vuole portare a buon fine il suo progetto deve consolidare gli elementi del patrimonio
culturale che gli occorrono e, a tale scopo, ha bisogno dei suoi detentori, in quanto legittimi proprietari o proprietari
morali investiti dalla comunit di appartenenza.
L'agente di sviluppo deve quindi coinvolgere i proprietari e la comunit nell'opera di conservazione.
La riconquista e la valorizzazione dell'eredit culturale delle diverse componenti della socit permette di far emergere
una comunit pi dinamica e creativa ed in grado di trarre da tale eredit materia per le proprie iniziative e per la
costruzione del proprio futuro.
L'agente di sviluppo dov quindi contribuire al coinvolgimento degli eredi delle differenti culture, degli agenti locali
che possono, con il loro atteggiamento e la loro attivit, partecipare alla conservazione o anche alla distruzione di certi
valori e certe tradizioni.
La mobilitazione popolare per il pc, considerato in grado di tenere insime le eredit di ciascuno dei gruppi che
compongono la comunit, quindi in s un atto politico che contribuisce allo sviluppo attraverso l'uso condiviso degli
elementi culturali e naturali comuni a tutti.
Gli studiosi e gli esperti devono rimanere esterni e limitarsi al loro ruolo di professionisti o di tecnici, senza intervenire
in modo autoritario nella decisione.
Occorre anche che i membri della comunit siano costantemente formati, per essere sempre pi capaci di prendere
decisioni per il proprio interesse immediato e per quello dei discendenti questa l'educazione allo sviluppo
sostenibile.

La conservazione una preoccupante costante: le cose si logorano a forza di essere usate, i ricordi scompaiono, certe
ingluenze esterne distruggono e sostituiscono invece di arricchire e completare. Occorre quindi stare attenti, non solo
all'evoluzione del pc, ma anche a quella dell'identit culturale della comunit.
Strategie diversificate
Ogni azione locale va in una certa direzione che occorre determinare per ottimizzare gli strumenti usati ed evitare
malintesi e fallimenti.
3 grandi orientamenti strategici
1. attivit o programma partecipa a processo globale dello sviluppo e il pc al suo interno viene compreso e
posto in evidenza in tutti i suoi aspetti
2. il progetto culturale e il patrimonio partecipa alla solo dimensione culturale dello sviluppo
3. il fine economico e il pc contribuisce in un modo o nell'altro all'arricchimento della comunit per ragioni
spesso poco culturali che comportano a volte cambiamenti radicali di status e di appartenenza.
Queste scelte hanno conseguenze per gli agenti di sviluppo e per il pc. Occorre quindi considerarle attentamente per
constrastarne gli effetti negativi. Si ha la necessit di una riflessione strategica preliminare all'attivit, seguita da una
comunicazione alla comunit, ai principali attori e agli agenti coinvolti.
La comunicazione deve essere interattiva.
Piani e programmi
Una volta definito il senso dell'attivit, l'agente di sviluppo deve pianificare e programmare l'attivit stessa, tra pi
soluzioni.
- Soluzione tecnocratica: lavorare da soli a partire delle proprie idee. Questo permetter solo azioni puntuali a breve
termine, senza un vero e proprio impatto sul territorio, sulla comunit e sullo sviluppo. Una gran parte del pc si
sottrarr ad esso o perch sar ignorata dall'agente di sviluppo o perch i proprietari non vorranno partecipare a uno
sforzo comune
- Soluzione cooperativa: l'agente di sviluppo organizza un dibattito tra gli attori locali interessati e volonari. Insieme
mettono appunto un documento di base a partire dal quale potr elaborare un progetto da perfezionare attraverso lo
scambio tra tutti gli interlocutori.
- Soluzione partecipata. Far elaborare realmente dalla comunit stessa le grandi linee del progetto e del programma,
nel condurla a decidere le principali modalit di applicazione e nel distribuire una parte dei compiti tra i suoi membri o
almeno tra alcuni di essi.
+ BISOGNA INCLUDERE I GIOVANI
Chi opera sul patrimonio culturale?
Attivit fatta da attori: essere attore del pc non richiede competenze intellettuali eccezionali o un posto di
reponsabilit nella societ. Occorre creare localmente un forte coinvolgimento collettivo, aperto a tutti coloro che
sono motivati o che possono apportare un contributo materiale o meno; quindi assegnare loro dei compiti fin
dall'inizio: piccole mostre, raccolta di dati su un tema, azioni/pretesto ecc.
Necessario soddisfare due condizioni preliminari:
1. Che questi attori siano informati almeno sommariamente in merito alle logiche e ai processi di sviluppo
locale.
2. Che si formino sulle competenze di base della conoscenza, della salvaguardi e dell'utilizzo del patrimonio e
che siano informati sui riferimenti e sulle competenze specifiche che posso trovare nel terriorio stesso o
all'esterno.
quindi necessario un lavoro costante di riflessione e di formazione, cui gli agenti di sviluppo saranno solo invitati a
partecipare.
L'Organizzazione istituzionale
auspicabile che tra i servizi pubblici di un territorio esista un servizio che si occupa di pc legato agli altri servizi che
concorrono allo sviluppo e che gli enti di sviluppo di una certa importanza comprendano tra il personale un
professionista del pc.

UNO STRUMENTO PER LO SVILUPPO: IL MUSEO


Riflessioni su alcuni nuovi indirizzi della museologia, pi o meno idonei agli obiettivi dello sviluppo locale.
Secondo de Varine nel 1969 arriva alla conclusione che il museo al servizio dello sviluppo.
Oggi sostiene che il museo, o almeno certe forme di museo, certe teorie museologiche e certe pratiche museografiche
siano uno strumento utile ed efficace di infromazione, di coinvolgimento al servizio dello sviluppo locale, un mezzo per
gestire in modo dinamico il pc globale di una comunit e del suo territorio.
La museografia un linguaggio, con un vocabolario, sintassi e codici propri, a condizione almeno che siano accessibili
ai pi.
2001 ICOM:
proposta di una museologia che si impegni nella ricerca di strategie museali alternative, legate alle domande di
cambiamento emergenti nella societ, una museologia che stimoli la gestione e l'uso del patrimonio culturale per lo
sviluppo sociale e comunitario, attraverso la formazione di risorse umane responsabili, ossia di attori consapevoli dello
sviluppo.
DOMANDE SUL MUSEO
1. qual il rapporta tra museo e pc?
Nelle def. Classiche, le collezioni dei musei e il loro contenuto appartengono al pc comune. Molti musei sono collocati
all'interno di monumenti storici o di edifici moderni di grande pregio architettonico.
Loro compito quello di presentare al pubblico i beni culturali di cui sono proprietari o che prendono in prestito, ma
anche di procedere a richerche e attivit di conservazone riguardanti tale patrimonio. Si pu dunque dire che i musei
sono al servizio del patrimonio culturale. L'insieme dei beni vincolati in certo modo congelato, anche se
l'insufficienza dei mezzi finanziari rende problematica la conservazione fisica di tutti i beni riconosciuti e protetti e
persino il rispetto delle norme.
Questo signicia che il museo e tutto ci che esso contiene appartengono al pc nazionale, pi o meno direttamente.
Ma bisogna distinguere i diversi detentori del pc.
I grandi musei parte del pc del paese, incorporando in esso tutto ci che discende dagli eventi storici
Musei locali nati in un territorio culturalmente identificato appartiente alla comunit che vive in tale territorio e la
reponsabilit spessa alla comunit stessa, in nome del principio di sussidiariet.
La comunit e i suoi rappresentatnti hanno diritto di controllo sul museo e sulla pianificazione delle attivit,
sull'interpretazione delle collezioni, sul rapporto con lo sviluppo locale.
Musei di collezionisti privati al servizio innanzitutto degli interessi privati culturali, scientifici o professionali dello
stesso collezionista e non appartiene n al patrimonio culturale nazionale n al patriomnio comunitario.
Il museo ha la tendenza a conservare il pc per studiarlo, tutelarlo e usarlo a fini educativi o di consumo culturale.
Educazione bancaria di Paulo Freire: la conoscenza imposta dall'alto, secondo canoni stabiliti dacoloro che sanno, a
vantaggio del popolo presunto ignorante o, almeno, non sufficientemente colto.
Il moltiplicarsi dei musei non un segno di salute culturale, bens il sintomo di un'inquietudine, di una paura del
presente e del futuro, che impongono l'attaccamento a oggetti del passato di cui si capiscono sempre meno i veri valori
e persino il significato.
2. come valutare un museo classico dal punto di vista dello sviluppo?
Per la popolazione solo uno strumento culturale tra altri e il cittadino medio non distingue veramente tra i differenti
musei della sua citt o della sua regione. Per il visitatore esterno il museo costituisce un fattore di notoriet o di
attrazione per la qualit eccezionale delle collezioni o anche dell'architettura.
Il giudizio espreso sul museo dipende in larga misura dalla sua capacit di comunicazione e dall'apprezzamento
formulato dalle guide turistiche.
Il museo fonte di arricchimento non tanto per le entrate ai musei, tanto per il sistema di consumo che fa scattare
Solo al termine di un'articolata riflessione che deve coinvolgere anche il maggior numero di attori locali si potr
decidere se il monumento, il sito o il bene in quesione non pu assolutamente serveire a nulla di vivo; ma qualora la
sua importanza storica di immagine, estetica, scientifica, affettiva sia tale da rendere indispensabili misure per
conservarlo nell'interesse della comunit e non soltanto di un conservatore-funzionario, di un collezionista o di un
appassionato, a quel punto la musealizzazione si imporr in tutto il suo rigore.
La musealizzazione non deve essere eterna. Non basta dire questo bello perch vecchio o antico, e quindi va
conservato, bisogna anche spiegare perch la societ debba provvedere alla conservazione nell'interesse generale,
quando il proprietario naturale del bene in questione non lo usa pi e nessun altro ha voluto farsene carico. Non credo

che tutto ci che becchia sia bello, n che la societ per questa sola ragione debba conservarlo.
La nuova museologia
Tra il 1969 e il 1972 l'ICOM ha intrapreso un lavoro di riflessione collettuva su vari temi tra loro complementari: lotta
contro il commercio illecito dei beni culturali, affermazione del ruolo politico dei musei, definizione del contenuto del
nuovo concetto di ecomuseo.
La professione e il mondo istituzionale dei musei potevano evolvere solo lentamente e i pi impazienti tra i giovani
museologi di numerosi paesi non vollero attendere che si creasse un consenso e divenisse azione. Era anche evidente
che la domanda turistica e la tradizione aristocratica della museologia tradizione si sarebbero opposte a questa
modernizzazione delle idee e dei concetti.
Nasce cos il movimento della nuova museologia MINOM
Attualmente la nuova museologia, che assume forme diverse secondo i paesi e gli ambiti, essenzialmente un
movimento di museologi che cercano di adattare nel modo migliore il museo al proprio tempo e ai bisogni delle
popolazioni.
Vi si riconoscono oltre che i museologi e i professionisti del museo, anche insegnanti ed educatori, agenti di sviluppo,
filosofi, sociologi, tutte persone in buona fede, convinte che il pc sia una risorsa essenziale e la cultura una dimensione
primaria dello sviluppo, e pertanto, che siano necessari sturmenti per conoscere e usare quessto patrimonio culturale,
non per il piacere di alcuni, ma nell'interesse di tutti.
NON ESISTE UN CONCETTO UNICO DI ECOMUSEO
IL termine una di quelle parole multiuso che possono designare tutto e nulla: un museo industriale, un centro di
interprestazione, il centro della memoria di un paese, un museo loale di arti e tradizioni popolari, un luogo di
accoglienza per turisti culturali etc.
de Varine pur avendo inventato il termine preferisce non utilizzarlo, e preferisce denominare la realt con museo +
aggettivo caratterizzante.
ECOMUSEO PER LO SVILUPPO LOCALE:
- materia prima l'intero patrimonio culturale di una comunit o di un territorio, al di fuori di qualsiais concetto
restrittivo di collezione costituita, adeguata, inalienabile.
- ambito territoriale: in quando non limitato a uno o pi edifici specifici
- la costruzione un processo lungo e lento, multiforme, che accompagna lo sviluppo e ne segue i ritmi
- la partecipazione dei membri della comunit o delle comunit permanente, strumentale e operativa sono gli
attori locali a decidere che cosa conviene loro e a partecipare alla realizzazione del museo secondo modalit
diversificate
- l'ecomuseo uno strumento di educazione popolare, di trasmissione culturale, di apertura al mondo e ad altre
culture.
- la ricerca e la conservazione sono mezzi e non fini, doveri o funzioni.
NON VI MODELLO, NON VI REGOLA tutti questi museo o ecomusei sono diversi gli uni dagli altri non solo per la
natura del loro patrimonio culturale e della loro comunit ma anche per la storia che hanno alle spalle.
MUSEO TERRITORIALE
espressione del territorio. Suo obiettivo la valorizzazione di tale territorio e esso effettivamente uno strumento
dello sviluppo. Il territorio scelto pu essere grande o piccolo, la delimitazione pu dipendere da criteri naturali, storici,
sociologici. (es. parco naturale o museo locale)
Museo pi o meno virtuale che ha come ambito di riferimento il territorio nel suo insieme: si compone in questo caso
di un numero illimitato di punti di osservazione di lettura del paesaggio, con o senza pannelli didattici, di itinerari e
percorsi pedonali, equestri, ciclabili; di luoghi per l'attivit l'esposizione l'interpretazione l'accolglienza. Di punti
vendita di documenti carte guide mappe e pubblicazioni.
Pu anche essere un museo nel senso corrente rivoloto al lterriotio ai suoi abitanti e ai visitatori. Si decentra in diversi
punti caratteristici del territorio e cerca di formare una collezione e una documentazione il pi possibile esaustive, e di
riflettere tutti gli interessi e le necessit del territorio, dei suoi abitanti, degli enti di sviluppo.
Cmq il museo territoriale uno sguardo all'nterno del territorio e una finestra aperta all'esterno, ai territori vicini e a
tutto quello che si trova fuori e che pu portare nuova linfa e contribuire allo sviluppo.
Di rado questo museo creato dalla popolazione stessa, ma importante che il museo la integri in tutte le fasi del
processo di crescita e della sua vita. Solo a queste condizioni il museo assolver la sua funzione al servizio dello
sviluppo.

La creazione del museo territoriale uno degli esercizi pi complessi nel processo di sviluppo locale. IL pc del territorio
diviene un pretesto per riflettere seriamente sul presente e sul futuro, per chiedersi che cosa sia possibile fare al fine di
procedere tutti insieme grazie al legame il pc costituisce per ciascuno.
La museologia del territorio museologia per lo sviluppo.
Una delle sue applicazioni il CENTRO DI INTERPRETAZIONE. Metodo di valorizzazione del pc che non si fonda soltanto
su collezioni, ossia su oggetti a tre dimensioni, ma che usa tutte le moderne tecnologie di comunicazione, di
illustrazione e di esposizione , si sviluppa un po' dappertutto come mezzo di presentazione del pc circostante: sito
naturale, archeologico, storico, spazio caratteristico di un paesaggio, di un modo di vita, di una attivit economica,
villaggio o quartiere. Qui il PC all'esterno, il commento all'interno: prepara il visitatorie, lo studente, il ricercatore a
un procedimento che diventer una scoperta personale nel momento in cui affronter il sito.
Il CENTRO DI INTERPRETAZIONE non un museo, bens un elemento del museo territoriale, cos come il cartellino, il
catalogo di una mostra o la guida sono elementi del museo d'arte classico.
MUSEO COMUNITARIO
espressione di una comunit che si caratterizzaper la condivisione di un territorio, di una cultura viva, di modi di vita
e di attivit comuni. Questa comunit pu essere a sua volta composta da pi comunit, quando la sua defizione si
basa sul territorio, ma pu essere anche strettamente monocomunitaria. NON DEVE ESSERE CHIUSA altrimenti non ha
senso per lo sviluppo che presuppone arricchimento insieme endogeno ed esogeno.
Il museo propriet della comunit che lo ha fatto nascere e lo fa vivere. Esso strumento dinamico dello sviluppo
della comunit che disponde come materia prima del pc nel senso pi ampio. Ma anche le idee i progetti etc sono
mezzi di espressione del museo.
Diversamente dal museo territoriale quello comunitario non parte da un'entit politco geografica, PARTE DA UN
GRUPPO UMANO VIVENTE CHE NON PU NON AVERE UN TERRITORIO PROPRIO, ANCHE SOLTANTO VIRTUALE.
Ill museo quindi soggettivo, in quanto opera scelte ed esprime critiche o prposte a partire dalla fisionomia che
caratterizza la comunit e gli individui e i gruppi che la compongono.
Il museo comunitario, come l'econmuseo territoriale, ha bisogno del concetto di appartenenza territoriale, che si
definisce in rapporto allo spazio fisico in cui coabitano o interagiscono due o pi classi e/o gruppi sociali, i quali
generano un sistema specifico di rapporti sociali, di produzione e di pensiero. Questo sistemz definisce il contesto in
cui saranno condotte le attivit necessarie alla creascita e alla vita del museo.
Non si tratta pi di censire beni culturali in modo partecipato come si era fatto per il museo territoriale, bens di porre
il pc al servizio dell'amministrazione pubblica. Il museo diveta una mentalit, un modo di trattare i problemi locali con
un approccio culturale, pi che la forma istituzionale per inquadrare tali problemi.
Il museo comunitario non un museo civico o di una comunit: non pu dipendere da un'autorit. Il museo
comunitario per lo pi un atto di indipendenza da parte dalla comunit che pretende di guardare dentro di s, di
valutare le prorpire opportunit e possibilit, ma anche le proprie lacune, per operare poi una scelta.
Questo museo non contiene il pc perch IL PATRIMONIO luogo vivo, occasione di dibattiti e di contestazione. in
questo tipo di musei che nasce e si elabora la MUSEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE FAR NASCERE LA FIDUCIA IN SE
STESSI, LA CREATIVIT, LA CAPACIT DI INIZIATIVA MA ANCHE DI LIBERARSI DI TUTTA UNA SERIE DI DIPENDENZE
CULTURALI: CONSUMI, PRPOMOZIONE DI VALORI PRESTABILITI, POTERE DEGLI UOMINI DI CULTURA, DI SCIENZA ETC.
Questo museo anche un fattore di liberazione del pc, non per dar senso ad esso ma per espriremere tutti i
significati senza selezionarne uno da eleggere a norma.
PROBLEMA DELLA PROPRIET DEL PATRIMONIO CULTURALE
Un museo del genere non ha collezioni vere e proprie che appartengono collettivamente e legalmente all'insieme dei
cittadini. Le colleziono sono marginali rispetto all'azione del museo. All'interno della comunit si deve avviare un
processo educativo che fa parte dell'avventura museologica, per chiarire il concetto di condivisione di propriet, fisica
e morale, nonch i limiti da porre.
La museologia comunitaria dice che non il proprietario che decide da solo di presentare il suo bene, ma la
comunit che lo sollecita a partecipare a un processo comune di valorizzazione del patriomonio per creare identi,
educazion, sviluppo.
Il ruolo del museo comunitario sar di portare a poco a poco il proprietario a divenire un cittadino attivo come fli altri e
a condividere la propriet virtuale dei propri beni, senza approfittare della propriet materiale di essi per riservarli ad
un uso proprio.

La costruzione di un museo comunitario // costruzione della comunit stessa come corpo vivente. Poich nessuna
comunit omogenea L'OBIETTIVO DEL MUSEO COMUNITARIO QUELLO DI FAR CONVIVERE ED COOPERARE INSIEME
LE VARIE COMPONENTI ENDOGENE.
Il museo comunitario pu morire perch corrisponde a un momento della vita della comunit, quand'essa ha bisogno
di quello sturmento per esistere ai propri occhi, per pacificare i rapporti tra le sue diverse componenti, per mobilitare i
cittadini attori intorno a un progetto di sviluppo, per svelare a se stessa la propria identit attraverso le differenze del
patrimonio etc.
Una volta raggiunto l'obiettivo il museo perde la sua funzione e PU SPARIRE O TRASFORMARSI
tre opzioni:
1. trasformare il museo in un'altra forma di attivit comunitaria
2. istituzionalizzare il museo, per farne una struttura classica, le cui collezioni saranno rappresentative del pc
locale e che contribuir in modo altrettanto classico all'educazione delle giovani generazioni divenendo altre
attrazione turistica del territorio
3. trasformare il museo comunitario in museo territoraile quale strumento dello sviluppo locale nelle mani degli
agenti e dei propotori di tale sviluppo.

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